1 - Idipsi

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UTILIZZO SISTEMICO
DELLA PSICODIAGNOSTICA
Dott.ssa Barbara Branchi
PERIODO DI
VITA
•Infanzia
CONTESTI
DI VITA
• Famiglia
•Adolescenza
• Scuola
•Età adulta
• Lavoro
•Anzianità
• Case di Riposo
INFANZIA
ADOLESCENZA
PARI
FAMIGLIA
PARI
ADULTI
(insegnanti,
educatori..)
FAMIGLIA
ADULTI
(insegnanti,
educatori..)
Infanzia
L’assessment psicologico in età evolutiva permette
l’individuazione di disturbi dello sviluppo, di
presenza di ritardo mentale o di un disagio
comportamentale o emotivo che il bambino può
manifestare a scuola o in famiglia.
Diversi test, per indagare diversi aspetti (cognitivi,
affettivi…), stato psichico, stati d’animo, modalità
di pensiero e di comportamento…
Alcuni di questi…
WISC III - WECHSLER INTELLIGENCE
SCALE FOR CHILDREN D. Wechsler
• La WISC-III valuta l'abilità intellettiva di soggetti dai 6 ai 16
anni e 11 mesi;
• I subtest sono stati selezionati per valutare diverse abilità
mentali che tutte insieme indicano l'abilità intellettiva generale
del bambino;
Come nella WISC-R, la performance del bambino è sintetizzata
in tre punteggi che forniscono una valutazione delle abilità
intellettive:
- QI verbale (QIV): dato dalla somma dei punteggi ponderati dei
subtest verbali;
- QI di performance (QIP): dato dalla somma dei punteggi
ponderati dei subtest di performance;
- QI totale (QIT): dato dalla combinazione dei punteggi ai
subtest verbali e di performance.
CARATTERISTICHE
• La WISC-III comprende 12 subtest provenienti dalla
WISC-R e il nuovo Ricerca di simboli.
• I subtest sono organizzati in verbali e di performance,
che vengono somministrati in ordine alternato per
aiutare a mantenere l'interesse del bambino.
• La taratura italiana: è stata standardizzata su un
campione di riferimento costituito da 2200 soggetti
divisi in 11 gruppi di età dai 6 ai 16 anni. La
composizione numerica di ciascun gruppo è di 200
soggetti con un ugual numero di maschi e femmine.
LE PROVE
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Completamento di figure: una serie di figure colorate di scene e oggetti comuni
dove manca un particolare da identificare.
Informazione: una serie di domande che saggiano la conoscenza su eventi e oggetti
comuni.
Cifrario: una serie di forme o numeri da associare a un simbolo, secondo una
chiave data.
Somiglianze: una serie di coppie di parole per le quali vanno spiegate le
somiglianze tra gli oggetti quotidiani o i concetti che rappresentano.
Riordinamento di storie figurate: una serie di figurine colorate, presentate in
disordine, da riordinare secondo la sequenza logica di una storia.
Ragionamento aritmetico: una serie di problemi aritmetici da risolvere
mentalmente.
Disegno con i cubi: una serie di modelli geometrici da riprodurre usando dei
cubetti.
Vocabolario: il bambino deve definire una serie di parole presentate oralmente.
Ricostruzione di oggetti: una serie di oggetti ritagliati da ricostruire formando un
insieme significativo.
Comprensione: una serie di domande che richiedono la soluzione di problemi
quotidiani.
Ricerca di simboli: una serie di gruppi accoppiati di simboli (target e di ricerca); il
bambino deve indicare se un simbolo target appare o no nel gruppo di ricerca.
Memoria di cifre: sequenze di numeri da ripetere nello stesso ordine e nell'ordine
inverso.
Labirinti: una serie di labirinti di difficoltà crescente.
(Giunti Editore, 2013)
BROWN ADD SCALES
BROWN ATTENTION-DEFICIT DISORDER SCALES
T.E. Brown
• Utilizzato per la valutazione dei disturbi AD/HD in
bambini (due gruppi, in base all'età: 3-7 e 8-12 anni),
adolescenti (tra i 12 e i 18 anni )e adulti (dai 18 anni
in poi);
• indagano una gamma di problemi cognitivi e di
sintomi legati all'AD/HD molto più ampia rispetto ai
criteri proposti dal DSM-IV;
• Per i bambini dai 3 ai 7 anni il modulo è compilato in
eterovalutazione da un genitore o dall'insegnante; per
quelli dagli 8 ai 12 esiste anche una forma in
autovalutazione.
STRUTTURA BROWN ADD
SCALES
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Gli item delle scale per adolescenti e adulti sono raggruppati in
5 cluster, che rappresentano gli aspetti fondamentali per la
diagnosi dell'AD/HD;
Organizzarsi, costruire una gerarchia delle priorità e attivarsi
nel lavoro
Focalizzare, sostenere e spostare l'attenzione su compiti
diversi
Regolare lo stato di attivazione, sostenere lo sforzo ed
elaborare velocemente le informazioni
Maneggiare la frustrazione e modulare le emozioni
Sfruttare la memoria di lavoro e la capacità di
rievocazione
Monitorare e auto-regolare l'azione (solo nella versione per
bambini).
(Giunti Editore, 2013)
SAFA
SCALE PSICHIATRICHE DI
AUTOSOMMINISTRAZIONE PER FANCIULLI E
ADOLESCENTI
C. Cianchetti e G. Sannio Fancello
• Batteria che consente una iniziale ma estesa valutazione dello stato
psichico attraverso più scale organizzate. Permette di esplorare
un'ampia serie di sintomi e di stati psichici con economia di tempo
per l'esaminatore;
• età dei soggetti: dagli 8 ai 18 anni, questo strumento unitario è
organizzato in modo da adattarsi alla modalità di comprensione e di
valutazione a diverse fasce di età.
• permette al soggetto di rispondere direttamente ad una serie di
domande e fare quindi una valutazione del tutto personale dei
disturbi sofferti;
• Permette di costruire un profilo generale ed addentrarsi nello
specifico in base ai punteggi delle singole scale;
STRUTTURA SAFA
La batteria comprende in totale sei scale, che possono
essere utilizzate anche singolarmente:
• Scala per la valutazione dell'ansia (SAFA-AS)
• Scala per la valutazione della depressione (SAFAD)
• Scala per la valutazione dei sintomi ossessivicompulsivi (SAFA-O)
• Scala per i disturbi alimentari psicogeni (SAFA-P)
• Scala per i sintomi somatici e ipocondria (SAFAS)
• Scala per le fobie (SAFA-F)
(Giunti Editore, 2013)
CAT
TEST DI APPERCEZIONE TEMATICA
PER BAMBINI L. Bellak e S.S. Bellak
• IL CAT è un metodo di indagine della personalità
attraverso lo studio delle differenze individuali nella
percezione di stimoli standardizzati (10 immagini
contenenti rappresentazioni di animali in determinate
situazioni)
• Per bambini dai 3 ai 10 anni, consiste in un
adattamento del TAT all’età evolutiva
• Permette di analizzare la struttura affettiva del
bambino, la dinamica delle sue reazioni di fronte ai
problemi dello sviluppo (es. timore di restare solo,
come il mondo degli adulti lo accetta, l’aggressività
ecc.) ed il modo in cui li risolve.
(Giunti Editore, 2013)
CDI
CHILDREN'S DEPRESSION INVENTORY
Il test sulla depressione dei bambini
M. Kovacs, 1988
Il CDI è una scala di autovalutazione della depressione somministrabile
a soggetti dagli 8 ai 17 anni di età. Sotto forma di questionario, valuta
un'ampia varietà di sintomi quali i disturbi dell'umore, della capacità di
provare piacere, delle funzioni vegetative, della stima di sé e del
comportamento sociale.
Lo strumento può essere utilizzato in contesto clinico per differenziare
tra pazienti depressi e non e per definire il livello di gravità della
patologia. Può anche essere usato nei follow-up di terapie, come anche in
ambiente scolastico per determinare i soggetti a rischio o che presentano
una depressione temporanea.
STRUTTURA
Ciascuno dei 27 item di cui il test è composto prevede
tre alternative di risposta che il soggetto è invitato a
scegliere sulla base "delle idee e dei sentimenti avuti
nelle ultime due settimane". Numerosi item indagano
in modo specifico gli effetti della condizione
depressiva in quei contesti che sono particolarmente
rilevanti per il bambino o il ragazzo (ad esempio, la
scuola).
Destinatari Soggetti dagli 8 ai 17 anni
Somministrazione 10' Individuale e collettiva
(Giunti Editore, 2013)
SCENOTEST
Gli oggetti nello studio della personalità
G. Von Staabs
(Data pubblicazione 1971, 2008 (manuale C. Ermert)
Lo Scenotest è un metodo d'indagine e di trattamento psicologico che contribuisce alla
comprensione dell'atteggiamento interiore del soggetto verso il mondo degli uomini e
delle cose, con particolare riferimento alla sua vita affettiva e agli elementi psichici
profondi. Offre, inoltre, indicazioni sulla struttura globale della personalità del soggetto,
sulla sua natura, le sue attitudini e modalità caratterologiche. Il reattivo consente di
giungere alle radici psicologiche profonde di comportamenti psichici inadeguati e
costituisce un importante strumento sia diagnostico che terapeutico, particolarmente
utile nel caso di turbe nevrotiche. Usato in sede terapeutica agisce sull'assetto emotivo,
mobilita affetti repressi e ne facilita l'espressione nella dimensione ludica,
consentendone l'elaborazione.
Lasciati liberi di dar corso alla propria fantasia, bambini, adolescenti e adulti arrivano a
costruire, utilizzando il materiale del test, delle scene in qualche modo collegate con le
loro personali esperienze, con i loro problemi consci o inconsci o con situazioni
conflittuali acute. Le informazioni che è possibile ricavare da queste scene riguardano il
rapporto del soggetto con le persone che lo circondano, come vive le proprie
esperienze, e fornisce indicazioni su fatti e circostanze dell'ambiente familiare, che
nell'anamnesi non vengono sempre presentati nella loro giusta prospettiva sia dal
soggetto che dai familiari.
UTILIZZI
La composizione standardizzata del test permette di confrontare i risultati dell'indagine e di
utilizzarlo nel corso di una terapia con scopi terapeutici secondari. Il metodo può essere utilizzato
nelle consultazioni psicoterapeutiche e nei colloqui, come pure nella terapia breve del profondo o
nei trattamenti psicoanalitici. Aiuta la comprensione della struttura del carattere, la conoscenza
dei particolari modi di comportamento e, nei bambini, delle caratteristiche specifiche di singoli
livelli di sviluppo. In psicopatologia è utilizzato per le nevrosi di tutte le età come strumento sia
diagnostico che terapeutico, nelle malattie organo-neurologiche o psicotiche per rilevare gli
eventuali fattori psicologici profondi che vi giocano e che si sovrappongono alle determinanti
organiche e come coadiuvante nell'approccio psicoterapeutico.
Kit integrativo
In seguito alle osservazioni di vari autori e al mutamento delle condizioni storiche, si è ritenuto
opportuno integrare il materiale originario con 7 nuove figure e oggetti, in modo da attualizzare il
test in linea con le idee originarie di Von Staabs.
Il nuovo manuale
Claudia Ermert è una psicoterapeuta familiare svizzera che ha a lungo utilizzato lo Scenotest. In
questo manuale dimostra che, come setting comportamentale a struttura variabile, esso può essere
inquadrato in una visione moderna della psicodiagnostica standardizzata. Il suo riesame della
procedura mostra come, pur inadatto ad alcune funzioni tipiche dei test tradizionali, lo Scenotest
mantenga tutto la sua validità ed attendibilità per lo screening e per altre finalità. La Ermert
presenta il metodo sotto il profilo di applicazioni diverse, permettendo così una valutazione
differenziata della sua utilità; ne inquadra l'origine nello sviluppo della psicoterapia infantile e ne
illustra dettagliatamente le varie modalità di valutazione.
STRUTTURA
Il materiale è riposto in una scatola suddivisa in scomparti che permettono una chiara visuale
di tutto il contenuto senza per altro mettere in particolare evidenza né suggerire l'uno o l'altro
pezzo. La parte interna del coperchio, smontabile, costituisce la piattaforma unica su cui si
svolge sempre il gioco. Il materiale è vario e comprende pupazzi flessibili di diverse
dimensioni (8 adulti e 8 bambini), figure di animali (coccodrillo, gallina, cane, ecc.) e di
alberi, cubi ed altri elementi compatibili, oggetti di uso quotidiano (sedie, stoviglie, auto,
ecc.). Tutti i pupazzi presenti sono snodabili in modo che possano assumere posture e
atteggiamenti diversi, atti ad indicare azioni, stati d'animo ed emozioni differenti; essi sono
diversamente caratterizzati per grandezza, vestiario ed espressione del viso, così da poter
rappresentare tutte le figure che popolano il mondo del soggetto. Come il materiale, anche
l'ordine con cui si somministra il test è standardizzato, in modo da garantire la comparabilità
dei risultati.
Destinatari Soggetti di ogni età a partire dai 3 anni
(Giunti Editore, 2013)
BLACKY PICTURES
Un reattivo per lo studio dei rapporti interpersonali
G.S. Blum, 1971, 1993
Il principale scopo delle Blacky Pictures è quello di mettere in evidenza le dinamiche di
personalità del soggetto nel continuum che si estende dalla fase diagnostica a quella terapeutica.
È utile nel fornire indicazioni prognostiche sulle modalità ed i limiti della risposta alla terapia.
Questa tecnica proiettiva si basa sulla teoria psicoanalitica ed il materiale verte su variabili
psicologiche specificamente delimitate, come lo sviluppo psicosessuale, i meccanismi di difesa,
la relazione oggettuale e così via.
STRUTTURA
Le Blacky Pictures sono 12 vignette che illustrano le avventure del cane Blacky.
Le situazioni stimolo sono più fortemente strutturate che nella maggior parte dei metodi
proiettivi, ma i personaggi delle vignette sono dei cani, per facilitare la libera espressione
personale in situazioni in cui delle figure umane potrebbero provocare un'inopportuna resistenza
di tipo inibitorio. La prima tavola presenta i personaggi, mentre quelle successive illustrano,
ciascuna, o uno stadio dello sviluppo psicosessuale o un tipo di relazione oggettuale nell'ambito
di tale sviluppo. Al bambino si chiede di raccontare una storia e, alla fine, per ogni vignetta gli
vengono poste delle domande che vanno ad indagare la dimensione psicoanalitica caratteristica di
ciascuna figura.
Destinatari Soprattutto bambini
Somministrazione 45' ca.
Individuale
Composizione 12 tavole
(Giunti Editore, 2013)
FAVOLE DELLA DÜSS
Il metodo delle storie da completare
L. Düss, 1957
La Düss ha ideato delle piccole favole o storie nelle quali un protagonista si trova in una
determinata situazione che rimanda ad uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale
(stadio orale, anale, edipico, ecc.). Il metodo delle storie da completare risulta essere un
mezzo di indagine rapido, sostitutivo dell'interrogatorio psicoanalitico diretto del bambino.
L'analisi delle risposte date dal bambino esige dagli esaminatori una conoscenza profonda
del modello psicoanalitico, soprattutto per quanto riguarda la struttura della personalità e la
comprensione delle situazioni simboliche rappresentanti determinati stati dell'evoluzione
affettiva del bambino, ed anche una certa padronanza della tecnica dell'interrogatorio
psicoanalitico.
FINALITÀ
Le favole ideate dalla Düss possono costituire un mezzo per individuare rapidamente
eventuali conflitti e il loro grado di gravità e possono servire come punto di partenza per un
intervento psicoterapico sul bambino.
Destinatari Bambini dai 3 anni, adolescenti
Somministrazione 1 ora ca.
Individuale
(Giunti Editore, 2013)
FRT
FAMILY RELATIONS TEST
Uno degli strumenti più completi per lo studio delle relazioni familiari
E. Bene e J. Anthony, 1991
L'FRT ha l'intento di fornire un quadro integrato dei sentimenti che il paziente e gli altri membri
della famiglia richiedono e nutrono l'uno verso l'altro. È quindi uno strumento di notevole aiuto
per chi, lavorando nel counselling familiare, vede i problemi del paziente come parte importante
delle dinamiche familiari. Gli Autori hanno progettato una versione del test per i sentimenti dei
figli verso i loro genitori e fratelli, un'altra per i sentimenti che gli individui e le coppie ricordano
della loro famiglia d'origine e, infine, un'ultima per le coppie, con lo scopo di indagare i
sentimenti degli individui sposati, verso il proprio coniuge e i propri figli.
STRUTTURA
Il materiale del test consiste di 20 figure di cartone che rappresentano i componenti di una
famiglia qualunque, in modo sufficientemente stereotipato ed abbastanza vago da permettere al
soggetto di scegliere tra loro il proprio circolo familiare. Ciascuna figura ha per base una scatola
con un'apertura nella parte superiore, nella quale vanno inseriti gli item che meglio vi si adattano,
stampati su singoli cartoncini.
VERSIONE PER I FIGLI
La versione per i figli costituisce un dispositivo semplice ed oggettivo per l'indagine dell'intensità
dei sentimenti del bambino verso i vari membri della sua famiglia e, cosa non meno importante,
la sua valutazione dei loro sentimenti reciproci verso di lui. Questa versione è articolata in una
forma per bambini (40 item) ed una per adolescenti (86 item).
Versione per le coppie
Questa versione, composta da 78 item, si rivela anche un efficace strumento di ricerca per
l'indagine delle relazioni familiari di persone che presentano caratteristiche di particolare
interesse, sia in senso psichiatrico che per altri motivi.
Versione per individui adulti e coppie rispetto alla famiglia di origine
Questa versione (96 item) si basa sull'assunto che la vita emotiva di un individuo adulto affondi
le radici nei sentimenti che da bambino provava verso i membri della propria famiglia d'origine, e
negli atteggiamenti che, secondo lui (o lei), queste persone nutrivano nei suoi riguardi. Lo
strumento ha dunque una doppia funzione: facilitare il ricordo dei sentimenti per la famiglia
d'origine e ottenere questi ricordi in una forma quantificabile.
Destinatari Bambini, adolescenti e adulti
Somministrazione 1 ora ca. per ciascuna versione Individuale
(Giunti Editore, 2013)
CBCL - Child Behavior Checklist/4-18
T. M. Achenbach
A cura di Alessandra Frigerio
La CBCL è una delle scale di valutazione del comportamento infantile più diffuse e utilizzate a
livello internazionale in ambito sia clinico sia di ricerca.
Ideata e validata presso l'Università del Vermont dal prof. T. Achenbach, la scala consente di
indagare le competenze sociali e i problemi comportamentali dei bambini di età compresa fra i 4
e i 18 anni. È strutturata sotto forma di questionario che può essere compilato anche dai genitori;
nella prima parte contiene item che indagano la qualità della partecipazione del bambino ad
attività varie (sportive, domestiche e scolastiche) e la qualità delle sue relazioni con fratelli,
genitori e coetanei; la seconda parte contiene 118 item valutati su una scala di risposta a tre
livelli. Questi item sono stati raggruppati in 8 scale sindromiche relative a diversi quadri
problematici: ritiro, lamentele somatiche, ansia/depressione, problemi sociali, problemi del
pensiero, problemi attentivi, comportamento delinquenziale, comportamento aggressivo.
Indici globali sul comportamento del bambino derivano poi dai dati del punteggio totale, da quelli
del punteggio di Internalizzazione (somma delle prime tre subscale) e da quelli del punteggio di
Esternalizzazione (somma delle subscale 7 e 8).
DDE-2 BATTERIA PER LA VALUTAZIONE
DELLA DISLESSIA E DELLA
DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA-2
G.Sartori, R.Job, E. Tressoldi
• Somministrabile a bambini dalla 2°classe della
scuola primaria alla 3°classe della scuola
secondaria di 2°grado;
• Permette di valutare il livello di competenza
acquisito in lettura e scrittura;
• Comprende 8 prove: 5 per l’analisi del processo
in lettura 3 per l’analisi del processo in scrittura
Tra gli altri testi standardizzati più usati a livello diagnostico
Ricordiamo:
• Lettura nelle componenti di correttezza e rapidità di un
brano “ NUOVE PROVE DI LETTURA” - CORNOLDI
• Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza
ortografica - CORNOLDI
(Giunti Editore, 2013)
BVN 5-11 - Batteria di valutazione neuropsicologica per l'età evolutiva
Batteria di valutazione neuropsicologica per l'età evolutiva
Patrizia S. Bisiacchi, Michela Cendron, Maria Gugliotta, Patrizio Emanuele Tressoldi, Claudio
Vio
• Età di riferimento 5-11
• La BVN 5-11 è una batteria di test per la valutazione neuropsicologica delle
principali funzioni cognitive (linguaggio, percezione visiva, memoria,
prassie, attenzione, funzioni esecutive superiori, lettura, scrittura e calcolo)
in bambini dai 5 agli 11 anni. Essa consente a psicologi clinici e
neuropsicologi sia l'analisi dello sviluppo delle funzioni cognitive in
condizioni normali che l'individuazione di particolari patologie evolutive
e/o acquisite.
(Giunti Editore, 2013)
ADOS
Autism Diagnostic Observation Schedule
C. Lord, M. Rutter, P.C. DiLavore e S. Risi
• assessment semistrutturato per valutare quasi tutti i soggetti con
sospetto di sindrome autistica, dai bambini che non parlano agli
adulti senza disturbi nella verbalizzazione;
•
consiste in varie attività che permettono all'esaminatore di
osservare i comportamenti sociali e comunicativi ai fini della
diagnosi di disturbo pervasivo dello sviluppo (PDD);
• fornisce punteggi cut-off sia per le diagnosi di screening dello
spettro PDD/autismo atipico/autismo, che dell'autismo inteso nel
senso più stretto;
STRUTTURA ADOS
Articolata in 4 moduli:
2 richiedono al bambino di muoversi per la stanza:
- Modulo 1: per bambini che non possiedono una fraseologia
coerente;
- Modulo 2: per bambini in possesso di fraseologia, ma che non
parlano fluentemente;
2 implicano ambedue la conversazione:
• Modulo 3: per bambini con fluidità di linguaggio;
• Modulo 4: per adolescenti e adulti che parlano fluentemente.
L'unico gruppo di autistici cui l'ADOS non si rivolge è quello
degli adolescenti e adulti non verbali.
(Giunti Editore, 2013)
Adolescenza
PRE-ADOLESCENZA
TARDA ADOLESCENZA
Aspetti intrapsichici, cognitivi, emotivi,
Tratti personologici?
Aspetti comportamentali, relazionali
•
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•
•
MMPI-A
Autostima TMA
Relazioni TRI
EDI 3
Disturbo della condotta SCID II
Q-Pad
SAFA
SCENO TEST
BVN 12-18
MINNESOTA MULTIPHASIC PERSONALITY
INVENTORY- ADOLESCENT (MMPI-A)
Butcher et Williams, 1989
• Questionario di 478 item autosomministrato
per gli adolescenti
• Per ogni item bisogna dare una risposta
affermativa o negativa ( Vero/Falso)
• L’MMPI-A è consigliato per adolescenti dai
12/14 ai 18 anni (a un 18enne, a discrezione
dello psicologo può essere somministrato
l’MMPI)
STRUTTURA
L'MMPI-A è costituito da:
• 6 scale di validità.
• 10 scale cliniche e relative sottoscale
di Harris e Lingoes.
• 15 scale di contenuto.
• 5 scale supplementari.
GLI INDICATORI DI VALIDITÀ
• Esistono sei misure nel MMPI-A per valutare se il
soggetto ha tenuto un atteggiamento di risposta
che potrebbe aver compromesso la validità del
questionario
• Tali misure di validità possono essere raggruppate
in due categorie:
1- Atteggiamenti di difesa e Risposte incoerenti
Sì/No ( punteggio Non so, scala L, scala K, scala
TRIN)
2- Misure di risposte incoerenti date a caso (Scala F,
scala VRIN)
LE SCALE CLINICHE
• Il test è composto da 10 scale
cliniche:
• Scala 1 IPOCONDRIA, Hs
• Scala 2 DEPRESSIONE,D
• Scala 3 ISTERIA, Hy
• Scala 4 DEVIAZIONE
PSICOPATICA, Pd
• Scala 5 MASCOLINITA’FEMMINILITA’, Mf
Alcune delle 10 scale cliniche hanno delle
sottoscale ( di Harris e Lingoes) le quali
servono come ulteriori specifiche delle
scale cliniche corrispondenti ( scala
2,3,4,6,8,9,0)
• Scala 6 PARANOIA, Pa
• Scala 7 PSICASTENIA, Pt
• Scala 8 SCHIZOFRENIA,
Sc
• Scala 9 IPOMANIA, Ma
• Scala 10
INTROVERSIONE
SOCIALE, Si
Un’elevazione
clinicamente
significativa è data
da un punteggio T
≥ 65.
Q-PAD
(Sica, Chiri, Favilli, Marchetti,2011)
Questionario per la valutazione
della psicopatologia in
adolescenza
OBIETTIVO DELLO STRUMENTO
• Valutare ad ampio spettro Psicopatologia e
Benessere dell’adolescente.
• Aree di interesse:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Ansia
Depressione
Abuso di sostanze
Autostima
Conflitti interpersonali
Problemi familiari
Problemi relativi al futuro
Insoddisfazione corporea
Benessere
Antisocialità\Disadattamento
STRUTTURA
• 81 item:
– 73 8
scale
(Insoddisfazione
corporea,
Ansia,
Depressione, Abuso di sostanze, Conflitti interpersonali,
Problemi familiari, Incertezza per il futuro, Autostima e
benessere)
– 20+8 scala “Rischio psicosociale”
• Scala Likert 4 punti
(1=“l’affermazione è falsa\non
descrive per nulla la mia situazione”, 4=“l’affermazione è
vera\descrive accuratamente la mia situazione”)
• 2 versioni: Maschi\Femmine
AMBITI APPLICATIVI
• Scolastico-educativo: individuare difficoltà precoci,
ricerca educativa, verifica dell’esito di interventi,
supporto
• Clinico:
assessment, verifica interventi clinici,
valutazione psicopatologia in ambito psichiatrico e\o
neuropsichiatrico
• Forense: supporto a consulenza tecnico-peritale
• Ricerca
A CHI SOMMINISTRARLO
• Adolescenti dai 14 ai 20 anni
• Q.I. non deficitario
• Individualmente o in gruppo
Presumibilmente adatto anche per ragazzi fino ai 25 anni.
Per ragazzi tra i 12 ed i 14 anni, valutare la maturità
individuale
No limiti temporali, media 35-40 minuti
CALCOLO PUNTEGGI
• PUNTEGGI GREZZI:
• Nel foglio di notazione (Allegato 1), sommare i valori
segnati dal soggetto per gli item appartenenti ad una
data scala. Alcuni punteggi vanno invertiti (item 1 – 44 –
51 – 52 – 74 – 79 indicati tra parentesi nel foglio di notazione) .
•
si ottengono 9 scale di punteggi grezzi
• VALORE DEL RANGO PERCENTILE:
• Si determina consultando le tabelle dell’Appendice B
(per i maschi) o dell’Appendice C (per le femmine) del
manuale.
• Per alcune scale, punteggi differenziati per 5 fasce d’età
(14, 15, 16, 17, 18-19 anni).
PROFILO – GRAFICO DEI PUNTEGGI
• Foglio del Profilo (Allegato 2):
• Per ogni scala riportata (scale di psicopatologia),
segnare il valore percentile ottenuto ed unire tutti i
punti.
• Per scala Autostima e Benessere
parte: Allegato 3
grafico a
• I valori soglia sono indicati con zone a ombreggiatura di
diversa intensità
ATTENDIBILITÀ
• Scale di controllo specifiche NON PREVISTE.
• MA 5 indici da cui trarre conclusioni in merito:
1. OMISSIONI (se molto numerose)
2. TEMPI DI COMPILAZIONE (se molto diversi in positivo o
negativo rispetto alla media di 35 minuti)
3. PUNTEGGI ESTREMI (punteggi grezzi molto alti o molto bassi
non ottenuti in campioni di interesse clinico
vedi tab. 6.1 manuale *)
4. VALORI > 94° PERCENTILE nella SCALA AUTOSTIMA
E BENESSERE (possibile tentativo di falsificazione propria
immagine in senso positivo)
5. VALORI < 40° PERCENTILE nella MAGGIOR PARTE
DELLE SCALE PSICOPATOLOGICHE
INTERPRETAZIONE - SCALE DI
PSICOPATOLOGIA
• IN GENERALE, i valori percentili delle scale,
tranne che per quella di Autostima e Benessere,
si interpretano così:
• Tra 0 e 84: nella media, no significato clinico particolare
• Tra 85 e 90: condizione psicologica al confine con aspetti
di malessere
• Tra 91 e 95: presenza di sintomi o condizioni che
comportano chiaramente disagio e difficoltà per la persona
• > 95: situazione di particolare difficoltà
ITEM CRITICI
• ITEM 9 e 34: inseriti nella scala di conflitti
interpersonali, ma se si elevassero in solitudine (in
mancanza di punteggio alto o in presenza di punteggio
basso nei conflitti interpersonali) potrebbero indicare
inibizione sociale
• ITEM 52: risposte che lo valutano falso o abbastanza
falso potrebbero indicare problemi in famiglia, anche se
la scala non risultasse significativa.
• N.B. per la scala “rischio psicosociale”, NON valutare i
singoli item, ma valutarla complessivamente.
TMA
Test di valutazione multidimensionale dell’autostima
- Bracken Bruce A, 1992
• Indaga l’adattamento socio-emozionale dei ragazzi dai 9 ai 19
anni su un piano multidimensionale
• autostima come stile di risposta appreso: riflette la valutazione,
operata dall’individuo delle sue esperienze e dei suoi
comportamenti passati e che predirà, in una certa misura, i suoi
comportamenti futuri;
• viene valutata chiedendo al soggetto quanto è d’accordo con
una serie di affermazioni, che descrivono la sua influenza sul
proprio ambiente in una grande varietà di ambiti.
AMBITI INDAGATI
Il TMA è basato
su un modello
gerarchico dell’
autostima nel
quale le varie
dimensioni che
costituiscono
l’autostima sono
interconnesse.
B. A. Bracken, 1992
I PROCESSI DI VALUTAZIONE
CHE FORMANO L’AUTOSTIMA
• Il modello TMA dell’autostima prevede che le persone valutino
automaticamente le loro azioni e i risultati dei loro comportamenti nella
continua interazione con il loro ambiente;
• Questo processo di valutazione si basa su informazioni provenienti da due
prospettive:
• personale; formata dalle esperienze della persona di successo o di
fallimento nel raggiungere i propri obiettivi e nell’influenzare o modificare
l’ambiente e dall’osservazione delle conseguenze delle proprie azioni su di
esso;
• quella degli altri; valutazione del proprio comportamento viene elaborata
attraverso la percezione e l’assimilazione della valutazione fatta da un’altra
persona;
e da 4 standard:
• Oggettivo; Il ragazzo valuta se il suo livello attuale di comportamento sia
almeno minimamente accettabile o adeguato;
• Intraindividuale; il ragazzo si fa un idea della sua capacità globale e valuta
le sue aree specifiche di funzionamento confrontando i successi specifici
con la sua capacità generale;
• Sociale; risulta dall’osservazione della performance di altri individui e dalla
successiva valutazione del proprio livello di competenza rispetto ad essi.
• Individuale. La valutazione ideale è basata sulla prestazione che il ragazzo
ritiene che dovrebbe essere capace di eseguire.
TRI
TEST DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI
Bracken Bruce A, 1992
• Il test parte dal presupposto teorico secondo il quale le relazioni
interpersonali sono alla base dell’adattamento psicosociale degli adulti;
lo sviluppo delle relazioni interpersonali avviene secondo i principi e le
regole dell’apprendimento
• può essere utilizzato come strumento di valutazione globale allo scopo
di facilitare l’analisi clinica di ragazzi di età compresa tra i 9 e i 19 anni;
• costruito per essere somministrato insieme al TMA e ad altri strumenti
di valutazione della personalità per esaminare la corrispondenza tra le
relazioni interpersonali e altri costrutti psicologici;
• può essere somministrato da psicologi, pedagogisti, insegnanti e dalla
maggior parte degli operatori.
CARATTERISTICHE TRI
Valuta le relazioni interpersonali in tre contesti:
-Sociale (coetanei maschi e femmine)
-Scolastico (scala relativa all’insegnante)
-Familiare (scale riguardanti la madre e il padre)
CARATTERISTICHE RELAZIONI:
Compagnia
Sostegno emotivo (calore, stima,
cura,comprensione, vicinanza emotiva)
Guida (aiuto concreto e informazione)
Benessere emozionale (reciprocità)
Affidabilità (fiducia, attendibilità)
Fiducia
Comprensione (conoscenza profonda)
Identificazione (somiglianza, desiderio di essere
come)
Rispetto (considerazione positiva)
Empatia
Intimità (rivelazione di sé, condivisione, apertura)
Affetto
Accettazione (appartenenza)
Valori condivisi
Le scale relative alla madre e
al padre valutano le
percezioni che il ragazzo ha
della natura e della qualità dei
comportamenti che
caratterizzano i suoi rapporti
con i genitori considerati
separatamente, mentre le
relazioni con i coetanei, le
coetanee e gli insegnanti sono
valutate globalmente.
E.D.I. - 3
Eating Disorder Inventory – 3
Strumento messo a punto per misurare tratti psicologici o
i sintomi chiave che sono rilevanti nel mantenimento di un
eventuale Disturbo del Comportamento Alimentare
(DCA)
• Utilizzato con giovani adolescenti ( da 13 anni in su) e
adulti
• 91 item di scala Likert con 6 opzioni (“Sempre”, “Di solito”,
•
“Spesso”, “Talvolta”, “Raramente”, o “Mai”)
punteggio di scoring particolare, si ottengono 18
punteggi (12 fanno riferimento alle scale, mentre i restanti
6 riguardano combinazioni di scale)
•
SCALE DI VALUTAZIONE E PUNTEGGI
COMPOSITI
Impulso alla magrezza (DT)
Bulimia (B)
Insoddisfazione per il corpo
(BD)
Bassa Autostima (LSE)
Alienazione personale (PA)
Insicurezza interpersonale (II)
Alienazione Interpersonale (IA)
Deficit interocettivi (ID)
Disregolazione emotiva (ED)
Perfezionismo (P)
Ascetismo (A)
Paura della maturità (MF)
Rischio di disturbo
alimentare (EDRC =
DT+B+BD)
Inadeguatezza (IC = LSE+
PA)
Problemi interpersonali
(IPC = II + IA)
Problemi affettivi (APC =
ID + ED)
Ipercontrollo (OC = P + A)
Disadattamento
psicologico generale
(GPMC = LSE + PA + II +
IA + ID + ED + P +A +MF)
INTERPRETAZIONE EDI 3
• I dati dell’interpretazione degli Item seguenti, si
riferiscono al campione clinico combinato
statunitense.
• Nel manuale i dati del campione italiano non
sono disponibili.
• Si raccomanda di leggere la letteratura italiana
sull’argomento, di supportare il test con altri
strumenti e di fare attenzione durante la
restituzione e il colloquio clinico.
BVN 12-18
Batteria di Valutazione Neuropsicologica per l'adolescenza
Maria Gugliotta, Patrizia S. Bisiacchi, Michela Cendron, Patrizio
Emanuele Tressoldi, Claudio Vio
• La BVN 12-18 è una batteria di test per la valutazione
neuropsicologica delle principali funzioni cognitive
(linguaggio, memoria, percezione, attenzione, ecc.) in ragazzi
dai 12 ai 18 anni, che completa la BVN 5-11 per l'età
evolutiva. Essa consente a psicologi clinici e neuropsicologi
di individuare singoli disturbi in ambiti specifici e di definire
un profilo generale delle competenze mnemoniche, prassiche,
visuospaziali, ecc. Il volume presenta una sintesi dei dati
teorici ed empirici a disposizione rispetto allo sviluppo
cerebrale e neurofunzionale in adolescenza, i dati normativi e
psicometrici e alcuni esempi di applicazioni in ambito clinico.
(Giunti Editore, 2013)
ETÀ ADULTA
• Sintomi Asse I
• Personalità Asse II
• CONTESTO
• Ptsd
• Cognitivi
MMPI 2 CAPS CBA II
TCI
WAIS-R
MCMI-III NEUROPSICOLOGICI
SCID I EDI 3
SCID II
SCENO TEST
MMPI-2 (MINNESOTA MULTIPHASIC
PERSONALITY INVENTORY)
• è considerato un test ad ampio spettro, atto a
valutare le principali caratteristiche strutturali
di personalità e i disordini emotivi;
• la versione attuale dell’MMPI-2 è composta da
567 item a risposta dicotomica, del tipo
Vero/Falso;
• requisiti soggetto: maggiore età, un Q.I.
maggiore di 70, almeno 8 anni di
scolarizzazione,
un
atteggiamento
collaborativo ed una adeguata capacità di
lettura;
STRUTTURA MMPI-2
• Composto da 7 scale di validità che indicano la
presenza di atteggiamenti invalidanti e danno
all’esaminatore indicatori sulla validità del test.
• Il test si compone di 10 scale cliniche. Nello
specifico, alcune scale (Depressione, Isteria,
Deviazione Psicopatica, Paranoia, Schizofrenia,
Mania ed Introversione sociale) hanno delle
sottoscale, chiamate di Harris e Lingoes, le quali
servono come ulteriori specifiche delle scale cliniche
corrispondenti;
• 5 scale di contenuto che si dividono in diversi
gruppi: gruppo dei sintomi interni;
• 13 scale supplementari per valutare condotte
particolari
SCALE DI
VALIDITA’
Indicano la presenza di
atteggiamenti invalidanti e
danno all’esaminatore
indicatori sulla validità del
test
SCALE
CLINICHE
Alcune delle 10 scale
cliniche hanno delle
sottoscale ( di Harris e
Lingoes) le quali
servono come ulteriori
specifiche delle scale
cliniche corrispondenti (
scala 2,3,4,6,8,9,0)
Punteggio “Non so (?)”
Scala L ( menzogna)
Scala F ( frequenza)
Scala K ( correzione)
Scala Fb ( Back F)
Scala TRIN ( incoerenza nelle
risposte “ vero”)
Scala VRIN ( Incoerenza nelle
risposte)
SCALA 1 IPOCONDRIA (HS)
SCALA 2 DEPRESSIONE (D)
SCALA 3 ISTERIA (HY)
SCALA 4 DEVIAZ. PSICOP. (PD)
SCALA 5 MASCOL.-FEMM. (MF)
SCALA 6 PARANOIA (PA)
SCALA 7 PSICASTENIA (PT)
SCALA 8 SCHIZOFRENIA (SC)
SCALA 9 IPOMANIA (MA)
SCALA 0 INTROVERS. SOCIALE (SI)
Gruppo dei sintomi interni
SCALE DI
CONTENUTO
Gruppo delle tendenze
aggressive esterne
Gruppo dell’autopercezione
negativa
Gruppo dei problemi generali
SCALE
SUPPLEMENTARI
Sono state sviluppate con scopi
chiari come ad esempio valutare
I problemi derivanti dall’uso di
alcool, di droghe, il disagio
coniugale, il disadattamento
universitario, ansieta’,
repressione
In totale esse sono 13
T.C.I. (TEMPERAMENT AND
CHARACTER INVENTORY)
• Nel 1987 Cloninger propone la “ Teoria Biosociale Unificata Di
Personalita’” che concepisce la personalità come una
combinazione di tratti ereditari e neurobiologici (definiti
dimensione temperamentale) e di tratti che riflettono
l’apprendimento
socioculturale
(definiti
dimensione
caratteriale);
• Lo stile sociale e cognitivo di ciascuna persona è determinato
dal grado in cui ciascuna dimensione è presente. Il modello
fornisce un metodo di descrizione e classificazione della
personalità sia nelle sue forme patologiche sia in quelle non
patologiche.
• TEMPERAMENTO: differenze individuali nelle risposte
automatiche agli stimoli emozionali; sono componenti
ereditabili, osservabili precocemente nell’infanzia e stabili nel
corso dello sviluppo.
•
Le dimensioni del temperamento sono: Novelty Seeking, Harm
Avoidance, Reward Dependence E Persistence
•
La combinazione di queste dimensioni di base divenne
clinicamente osservabile tramite il T.P.Q. (Tridimensional
Personality Questionnaire)
• CARATTERE: modello esplicito di aspettative consce, definito
da un insieme di assunti concettuali che i soggetti compiono in
relazione agli obiettivi personali, alle altre persone, alla vita e al
mondo in generale.
• Le dimensioni del carattere sono poco ereditabili, vengono
influenzate dall’apprendimento socioculturale e dalle aspettative
culturali
SOTTOSCALE DELLE DIMENSIONI DEL
TEMPERAMENTO
Sottoscale
NOVELTY
SEEKING (NS)
Sottoscale
HARM
AVOIDANCE
(HA)
Sottoscale
REWARD
DEPENDENCE
(RD)
NS1: Esploratività- Eccitabilità
NS2: Impulsività
NS3: Stravaganza
NS4: Sregolatezza
HA 1: Preoccupazione anticipata
HA 2: Paura dell’incertezza
HA 3: Timidezza con gli estranei
HA 4: Affaticabilità
SD 1: Responsabilità
SD 2: Propositività
SD 3: Ricchezza di risorse
SD 4: Accettazione di sé
SD 5: Coerente alla propria
natura
SOTTOSCALE DELLE DIMENSIONI DEL
CARATTERE
SELFDIRECTEDNESS
COOPERATIVENESS
SELFTRASCENDENCE
SD 1: Responsabilità
SD 2: Propositività
SD 3: Ricchezza di risorse
SD 4: Accettazione di sé
SD 5: Coerente alla propria
natura
C 1: Accettazione sociale
C 2: Empatia
C 3: Essere utile
C 4: Compassione
C 5: Coscienziosità
ST 1: Dimenticanza di sé
ST 2: Identificazione transpersonale
ST 3: Accettazione della spiritualità
• TCI
Modalità di
risposta: Vero-Falso
240 item
• TCI-R (1999)
Modalità di risposta: scala
Likert a 5 punti
240 item, di cui 51 sono stati
completamente riscritti e tra
essi ci sono 5 item di validità
1 item di validità
No sottoscale
Persistenza
4 sottoscale
Dipendenza dalla
Ricompensa
Aggiunte sottoscala
Persistenza: P1: Desiderio di
impegno; P2: Temprato dal
lavoro; P3: Ambizioso; P4:
Perfezionista
Aggiunta nuova sottoscala
Dipendenza dalla
Ricompensa: Apertura
all’esperienza
MCMI-III (MILLON CLINICAL
MULTIAXIAL INVENTORY)
1983, Millon mette a punto un sistema basato su prototipi di
personalità. Stile di personalità: bagaglio di convinzioni stabili
che la persona mantiene sul sé e il mondo, unite ai modi tipici di
pensare e di sentire e ai comportamenti associati esse.
La teoria si basa sulle combinazioni di alcune variabili; gli stili di
base derivano da una matrice che consta di due dimensioni:
1- fonte primaria da cui il soggetto ottiene conforto/ soddisfazione o
tenta di evitare il disagio emotivo. Le persone possono cercare
rinforzi da se stessi (indipendenti), dagli altri (dipendenti),
potrebbero oscillare tra sé e gli altri (ambivalenti) o potrebbero
sperimentare poche soddisfazioni sia da sé che dagli altri
(distaccati)
2- modalità comportamentale impiegata dal soggetto per
massimizzare le ricompense e minimizzare il disagio. Le persone
possono essere attive o passive
CARATTERISTICHE MCMI-III
• Ha lo scopo di misurare tratti di personalità e la
presenza di dimensioni psicopatologiche
• Il questionario consta di 175 item a risposta
dicotomica del tipo Vero-Falso
• si compone di 1 scala di validità, 3 indici
correttivi e 24 scale cliniche, correlate alla
specifica teoria di personalità di Millon e connesse
al formato nosologico del DSM-IV.
CONFIGURAZIONI DI
PERSONALITA’
1-Schizoide
2A-Evitante
2B-Depressivo
3-Dipendente
4-Istrionico
5-Narcisista
6A-Antisociale
6B-Aggressivosadistico
7-Compulsivo
8A-Passivoaggressivo
8B-Autofrustrante
P-Schizotipico
C – Borderline
S – Paranoide
SINDROMI CLINICHE
A- Disturbi d'ansia
H- Somatoforme
N- Mania
D- Distimia
B-Dipendenza alcool
T- Dipendenza droga
R- Post-traumatico
SS- Disturbi del
pensiero
CC- Depressione
Maggiore
PP- Disturbi da delirio
INDICI
CORRETTIVI
X- Apertura
Y-Desiderabilità
Z-Svalutazione
V-Validità
In rosso, le
configurazioni e le
sindromi cliniche
considerate più gravi
SCID-I
Structured Clinical Interview
for DSM-IV
• Intervista semi-strutturata sviluppata da Spitzer e
coll. (1987);
• Strumento per la formulazione delle diagnosi
principali dell’Asse I, basato sui criteri diagnostici del
DSM- IV;
• Valutazione standardizzata;
• Esistono due versioni, clinica e per la ricerca.
SOGGETTI
COMPOSIZIONE
-RASSEGNA,
• Può essere sommimistrata sia a
soggetti di psichiatria sia a quelli di
medicina generale.
• Soggetti con grave difetto cognitivo
o con gravi sintomi psicotici devono
essere esclusi dalla partecipazione
alla somministrazione.
• E’ più appropriata per soggetti
adulti (più di 18 anni) ma con lievi
modifiche viene usata anche con gli
adolescenti.
•
Dati Anamnestici
•
Sintomi e disturbi lamentati
•
Anamnesi psichiatrica prossima e
remota
•
Terapie seguite
•
Domande generali
funzionamento
sui
livelli
di
2) due PROTOCOLLI:
•
DI SOMMINISTRAZIONE (contiene
le domande dell’intervista)
•
DI RACCOLTA (contiene I criteri
diagnostici abbreviati del DSM-IV)
3. SOMMARIO DIAGNOSTICO
66
STRUTTURA SCID-I
La SCID-I è divisa in sei moduli relativamente autonomi:
Modulo
A
Modulo
B
Modulo
C
Modulo
D
Modulo
E
Modulo
F
Episodi Sintomi Disturbi Disturbi Disturbo Ansia e
dell’umore psicotici psicotici dll’umore
altri
da
sostanze disturbi
psicoattive
Anche se è sottinteso che questi moduli vengono somministrati in
sequenza, il clinico può in certe circostanze modificarne l’ordine (od
omettere un modulo ben determinato).
Es. Il clinico che lavora nell’ambito delle tossicodipendenze potrebbe
somministrare il modulo E prima dei moduli A-D.
CRITERI E PUNTEGGI
- E’
opportuno
richiedere
dei
chiarimenti per stabilire la presenza
dei criteri diagnostici fondamentali,
ma quando questi mancano, non
vengono indagati gli item rimanenti e
relativi a quell’area
- L’intervista
segue
delle
regole
gerarchiche per cui, se la presenza
di un disturbo ne esclude un altro, il
Ogni criterio
punteggi:
prevede
i
seguenti
‘ ? ‘ = informazione inadeguata o
insufficiente per una valutazione più
definitiva.
‘ – ‘ = il criterio è assente o sotto la
soglia diagnostica.
‘ + ‘ = la soglia per il criterio è
soddisfatta.
I punteggi riguardano CRITERI
DIAGNOSTICI non necessariamente
risposte alle domande.
secondo non viene indagato.
68
I DISTURBI DI PERSONALITÀ
• Sono così chiamati perché la sintomatologia, a differenza di quanto
accade per altri disturbi, non è limitata a episodi di malattia, ma è
un modo abituale di agire e essere nel mondo, che causa
un’alterazione del funzionamento sociale e/o lavorativo, anche se
questo non è sempre riconosciuto dalla persona.
• I sintomi dei disturbi sono egosintonici, cioè accettabili per la
persona e alloplastici, cioè in grado di adattarsi all’ambiente
esterno (la persona tende a cambiare l’ambiente esterno e non se
stesso).
• Poiché le persone molto spesso non avvertono sofferenza per quelli
che la società percepisce come sintomi, sono spesso considerate
non motivate per il trattamento.
SCID II
Intervista semi-strutturata per la
valutazione diagnostica
• dei dieci disturbi di personalità dell’asse II del DSM-IV
• del disturbi Passivo – Aggressivo o Depressivo (riportati
nell’appendice B del DSM-IV)
• del Disturbo Non Altrimenti Specificato
Può essere usata:
• Successivamente alla somministrazione della SCID-I
• Autonomamente per la singola diagnosi di disturbo di personalità
I DISTURBI DI PERSONALITÀ
divisi in 3 raggruppamenti sulla base di analogie
descrittive:
CLUSTER
CLUSTER C
A
Comportamenti
Comportamenti
considerati strani o ansiosi e paurosi
eccentrici,
tendenza
all’isolamento/
- Disturbo Dipendente
diffidenza
- Disturbo
- Disturbo Evitante
Paranoide
-
-
Disturbo
Schizoide
Disturbo
Schizotipico
-
Disturbo Ossessivo –
Compulsivo
CLUSTER B
Comportamenti
emotivi, impulsivi,
drammatici;
mancanza empatia
-
Disturbo
Antisociale
-
Disturbo Borderline
-
Disturbo Istrionico
-
Disturbo
Narcisistico
CARATTERISTICHE
• Rassegna di SCID II
Come la SCID I, anche la SCID II è preceduta da una breve Rassegna
focalizzata sull’abituale comportamento del soggetto, sulle sue relazioni
significative evidenziando quali siano le sue capacità di autoriflessione.
• Struttura flessibile
La SCID II personalità può essere indagata in due modalità, grazie alle due parti
di cui è composta, che è possibile integrare in modo flessibile a seconda delle
risposte del soggetto e/o delle preferenze del clinico.
- Questionario auto-somministrato con domande a risposta dicotomica (si/no)
- Intervista, con strutturazione a tre colonne (come la SCID I contenenti le
domande dell’intervista, i criteri diagnostici e la valutazione degli item)
•LE 3 P : CARATTERISTICHE
– PATOLOGICHE (che non rientrano, cioè, nei
canoni di una normale variazione)
– PERSISTENTI (che insorgono nella prima età
adulta e compaiono con una certa frequenza in
un arco di tempo che comprende almeno gli
ultimi cinque anni)
– PERVASIVE (che cioè si manifestano in un
ampio spettro di contesti, come quello
lavorativo e familiare).
2 MODALITA’:
1^ MODALITA’
2^ MODALITA’
• QUESTIONARIO
AUTOSOMMINISTRATO
+ INTERVISTA
(in parte)
• INTERVISTA (tutta)
CARATTERISTICHE
QUESTIONARIO autosomministrato:
• 119 items che prevedono una risposta dicotomica Sì/No;
• richiede un livello di leggibilità non inferiore alla terza media. Quei soggetti che non
capiscono le domande, possono non essere idonei alla somministrazione dell’intervista;
• lo strumento serve come linea guida per la successiva intervista.
INTERVISTA:
• Costituita da un certo numero di domande aperte per ogni disturbo, con la richiesta di
esempi, volti alla valutazione dell’eventuale patologia, persistenza e pervasività dei
sintomi.
PTSD e Trauma
VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA
risorse e adattamenti
primo
zoom a
basso
impatto
CBCL
GENOGRAMMA
SSB
DISEGNO LIBERO
Funzionamento psicologico-markerPT
secondo
zoom a
impatto
medio
TSCC
TSCYC
PSI
FAT
GIOCO
DISEGNI
TAT
BLACKY
Funzionamento psicologico-approfondimento markerPT
terzo
zoom
ad alto
impatto
CSBI
CDI
CDC
A-DES
comportamenti
RORSCHACH
vissuti
MALACREA M, 2007
PTSD: DISTURBO POST
TRAUMATICO DA STRESS
MMPI 2
SCID I
CAPS
CAPS
Clinician-Administered PTSD Scale
Il “gold standard” diagnostico per il disturbo post-traumatico da
stress
Angelo Gianfranco Bedin, Cristina Castelli e Fabio Sbattella
La Clinician-Administered PTSD Scale (CAPS) è un’intervista strutturata per valutare
il disturbo post-traumatico da stress sviluppata dal National Center for PTSD, dello
US Department of Veterans Affairs. Gli item corrispondono perfettamente ai criteri
diagnostici del DSM-IV e le valutazioni sull’intensità del sintomo del PTSD sono
basate su considerazioni di durata, di malessere soggettivo e di menomazione
funzionale, che sono le dimensioni maggiormente accettate per la definizione di
questo disturbo. La somministrazione prevede la possibilità di riferirsi a diversi
periodi temporali di riferimento, includendo il mese peggiore dal trauma (misurazione
lifetime) e il mese passato (misurazione mese passato). Le domande iniziali si
focalizzano sulla caratteristica essenziale di ogni sintomo del PTSD e le domande
successive aiutano a chiarire le risposte ambigue. Le risposte agli item finali
dell’intervista possono anche essere usate per valutare la presenza di un grave
Disturbo Acuto da Stress. La CAPS può essere usata per valutare il PTSD che
deriva da ogni tipo di trauma, avendo il valutatore la possibilità di scegliere diversi
livelli di severità a seconda del tipo di utilizzo: clinico, terapeutico e diagnostico.
STRUTTURA
Il protocollo per l’intervista della CAPS è composto da 30 item.
17 valutano i sintomi principali (raggruppati in cluster di
sintomi riguardanti Esperienze rivissute, Evitamento e
ottundimento e Iperarousal); 5 i sintomi associati, come traumi
correlati a colpa e dissociazione; 5 l’insorgenza, la durata, il
malessere soggettivo e la compromissione funzionale; 3 la
validità globale della risposta, la gravità e il miglioramento del
sintomo.
In aggiunta la CAPS include un protocollo per la valutazione del
PTSD Criterio diagnostico A nel DSM-IV. All’inizio
dell’intervista il paziente compila una Checklist degli eventi
stressanti di 17 item per meglio identificare gli eventi traumatici
principali che hanno causato il disturbo post-traumatico da
stress.
PUNTEGGI
La CAPS fornisce differenti punteggi: punteggi continui sulla gravità per i sintomi
individuali del PTSD, risultati ai cluster di sintomi (Rievocazione, Evitamento e
ottundimento, Iperarousal) e una valutazione di sindrome completa PTSD.
Può quindi essere utilizzata in modi differenti: la conduzione dell’intervista con
riferimento al mese precedente a quello della somministrazione permette la
misurazione del disturbo post-traumatico da stress attuale, ma è possibile inoltre
ottenere anche una misurazione del disturbo post-traumatico da stress lifetime
semplicemente utilizzando un altro periodo temporale di riferimento.
UTILIZZO
Gli ambiti di applicazione sono numerosi: clinico, diagnostico, trattamento
terapeutico, giuridico, delle assicurazioni, della prevenzione dei maltrattamenti, nelle
adozioni, nell’ambito militare, nei soggetti che sono stati esposti a eventi traumatici
naturali o procurati dall’uomo.
(Giunti Editore, 2013)
Il Rorschach non è stato concepito all’interno di alcuna teoria
specifica della personalità.
E’ stato invece proposto come metodo esplorativo per indagare la
relazione fra percezione e personalità, basandosi sull’interessante
osservazione che i pazienti schizofrenici sembravano percepire
nelle macchie di inchiostro in modo alquanto diverso dagli altri.
Nasce 1921 per individuare disturbi schizofrenici con analisi della
funzione percettiva.
In origine 20 tavole create con il metodo della macchia
d'inchiostro sulla pagina, l'editore chiede di selezionarne 10, la
scelta avviene casualmente.
Nella stampa l'editore compie un errore con il colore e le tavole
assumono il caratteristico chiaroscuro che poi si scopre essere
utile per l'indagine dei vissuti d'ansia.
10 TAVOLE CON MACCHIE SIMMETRICHE
DUE CRITERI FONDAMENTALI:
- AMBIGUITÀ PER INTERPRETAZIONE LIBERA;
- SEMPLICITÀ E REGOLARITÀ PER CONSENTIRE UNA DEFINIZIONE.
CLASSIFICAZIONI FONDAMENTALI:
- COLORE: B/N, CHIAROSCURO, ROSSO, COLORI PASTELLO;
- COMPATTEZZA: UNITARIE (I, IV) VS BILATERALI (II, III);
- APERTURA/CHIUSURA: APERTE (I, II) VS CHIUSE (IV, V).
CODICI DI CLASSIFICAZIONE (GESTALT – WERTHEIMER):
-
AREA MACCHIA
CARATTERISTICHE
CONTENUTI RISPOSTE
CORRELAZIONE COLORE/MOVIMENTO → precise caratteristiche psicologiche e
comportamentali
LA COMPLESSITÀ DELL’ATTO INTERPRETATIVO spiega perché Rorschach ed i suoi più o
meno diretti discepoli ritengano che il risultato dell’analisi del protocollo sia un vero e proprio
psicogramma: un compito risolto usando tutte le facoltà, da quelle intellettive a quelle affettive,
più e meno primitive, tutta la personalità, con qualità e debolezze, aspirazioni e realizzazioni.
LA TECNICA RORSCHACH PRESUME CHE ESISTA UNA RELAZIONE TRA PERCEZIONE E
PERSONALITÀ, per cui la strutturazione di macchie d’inchiostro ambigue, che non prevedono
risposte giuste o sbagliate e non direttamente definibili tramite l’esperienza passata, riflette aspetti
fondamentali della dinamica intrapsichica.
L’ANALISI DELLE RISPOSTE condotta da uno psicologo clinico
emergere:
la natura delle sollecitazioni intime dell’individuo,
le sue motivazioni e pulsioni,
la capacità di controllo,
il suo stile di coping,
altri aspetti della personalità.
dovrebbe, quindi, far
TAT – TEST DI
APPERCEZIONE TEMATICA
Henry A. Murray
• Test proiettivo tematico che permette al soggetto di
esprimere pensieri e fantasticherie;
• Somministrabile ad adolescenti e adulti
• Permette all’esaminatore di conoscere emozioni,
atteggiamenti, processi cognitivi del soggetto, fornendo
un’analisi globale dell’intera persona;
• Consiste in 20 immagini su cui il soggetto costruisce
delle storie;
• Le risposte riflettono i costrutti mentali, le esperienze, i
conflitti, i desideri della persona.
(Giunti Editore, 2013)
WAIS – R
Wechsler Adult Intelligence Scale- Revised (1981)
• Batteria di prove eterogenee per valutare il
QI del soggetto;
• Somministrazione individuale a soggetti di
età 16-84 anni;
• Permette di individuare il tipo di intelligenza,
se pratica o verbale, misurare l’eventuale
deterioramento mentale e individuare le
eventuali carenze.
Organizzazione della scala: 11 subtest
SCALA DI PERFORMANCE
SCALA VERBALE
2)Completamento di figure
1)Informazione
4)Riordinamento di Storie
3)Memoria di cifre
Figurate
5)Vocabolario
7)Ragionamento aritmetico 6)Disegno con cubi
8)Ricostruzione di Oggetti
9)Comprensione
10)Associazione di Simboli a
11)Analogie
Numeri
QI Verbale
QI di Performance
QI Totale
• QI di deviazione: indica quanto un soggetto devia al di sopra o al di
sotto della prestazione media fornita dai soggetti del suo stesso
gruppo di età (punti standard con media 100 e ds. 15);
• la prestazione al test di un soggetto è perfettamente confrontabile
con quella dei suoi coetanei;
CBA-2.0
Cognitive Behavioural Assessment
Scale Primarie-2.0
Sanavio, Bertolotti, Michielin, Vidotto, Zotti
Il Cognitive Behavioural Assessment-Scale Primarie 2.0
è uno strumento di valutazione ad ampio spettro per lo screening psicologico in
soggetti adulti, volto ad evidenziare eventuali aree problematiche che necessitano
di ulteriori approfondimenti (scale secondarie)
È una batteria composta di 10 schede adatta per l’assessment psicologico in
ambito clinico, medico, del lavoro, forense e di ricerca
La CBA 2.0 prevede una valutazione sia quantitativa che qualitativa (schede 1 e 4)
È uno strumento psicodiagnostico estremamente flessibile e resistente
all’usura del tempo poiché non fornisce diagnosi o profili psicodiagnostici,
ma una puntuale descrizione delle eventuali aree problematiche e del
legame di queste ultime con il contesto ambientale, unita alla valutazione
di alcuni tratti stabili di personalità
Le scale primarie forniscono misure standardizzate e oggettive delle
variabili indagate
È uno strumento che è stato pensato, realizzato e validato in Italia
Le scale primarie sono tutte validate e standardizzate
È prevista la conversione sia in punti Z che in percentili
Somministrazione individuale o collettiva
Autosomministrazione o eterosomministrazione nei casi in cui il soggetto
non sia sufficientemente autonomo dal punto di vista motorio, o abbia gravi
problemi di vista, lettura ecc.
Tempo richiesto per la compilazione: 40-90 minuti
Non sono previsti limiti di tempo
Pause: salvo eccessiva stanchezza, non sono ammesse pause.
Può essere somministrato dai 16 anni in su
Range di età: 16-80 anni, norme anche per ultraottantenni.
n° ITEM
SCALE/SUBSCALE
PUNTEGGI
AREA D’INDAGINE
SCHEDA 1
25
**********************
DATI QUALITATIVI
DATI GENERALI
SCHEDA 2
20
SCALA STAI-X1
STAI-X1
ANSIA DI STATO
SCHEDA 3
20
SCALA STAI-X2
STAI-X2
ANSIA DI TRATTO
SCHEDA 4
59
************************
DATI QUALITATIVI
ANAMNESI PSICOLOGICA
SCALA E
E
INTROVERSIONE - ESTROVERSIONE
SCALA N
N
STABILITÀ EMOZIONALE
SCALA P
P
DISADATTAMENTO E ANTISOCIALITÀ
SCALA L
L
SIMULAZIONE/INGENUITÀ SOCIALE
SCALA QPF-R
SCALA QPF-R
DISTURBI PSICOFISIOLOGICI
SCALA IP-R
F, PH
PAURE
SUBSCALA 1
IP-1
PAURE:CALAMIT À
SUBSCALA 2
IP-2
PAURE: RIFIUTO SOCIALE
SUBSCALA 3
IP-3
PAURE: ANIMALI REPELLENTI
SUBSCALA 4
IP-4
PAURE: ALLONTANAMENTO
SUBSCALA 5
IP-5
PAURE: SANGUE/INTERVENTI CHIRURGICI
SCALA QD
QD
PROBLEMI DEPRESSIVI
SCALA MOCQ-R
MOCQ-R
OSSESSIONI E COMPULSIONI
SUBSCALA 1
MOCQ-1
CHECKING
SUBSCALA 2
MOCQ-2
CLEANING
SUBSCALA 3
MOCQ-3
DOUBTING/RUMINATING
SCALA STAI-X1/R
STAI-X3
ANSIA DI STATO
STAI-DIFF
VARIAZIONI ANSIA DI STATO
STAI-ACC
ACCURATEZZA E VALIDIT À
IR
ACCURATEZZA E VALIDIT À
SCHEDA 5
SCHEDA 6
SCHEDA 7
SCHEDA 8
SCHEDA 9
SCHEDA 10
INDICI di
VALIDITÀ
48
30
58
24
21
10
Albero decisionale per stabilire la validità della
batteria
(Modificato da Galeazzi A. e Franceschina E., 2000)
>10% di omissioni in almeno 1
scheda: 2, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10
SI
no
Omissioni item critici o
scheda 4 dove non esiste il
problema dell’imbarazzo
SI
no
99-100
STAI X-1
95-100
<99
STAI X-1/R
<95
EPQ/R-L
99-100
95-100
<95
=6
Indice STAI-ACC
>6
<6
=5
<5
Indice IR
=6
PROTOCOLLO
PROTOCOLLO
PROTOCOLLO
DUBBIO
VALIDO
NON VALIDO
Anzianità
• Cognitivi: WAIS-R e Mini Mental
• Autonomie: IADL(Autonomie delle attività strumentali della
vita quotidiana es. Usare telefono, prepararepasti, usare soldi…) e
IAD (Autonomie delle attività della vita quotidiana:lavarsi, alimentarsi,
spostarsi…)
• Relazioni
• Neuropsicologici
MMSE - MINI-MENTAL
STATE EXAMINATION Folstein,
Folstein & McHugh, 1975)
• Breve intervista standardizzata, sensibile a diverse patologie,
usata generalmente come screening
• Valuta le sub-aree relative al:
- controllo cognitivo,
- ragionamento astratto,
- orientamento spazio-temporale;
- memoria;
- processi di pensiero;
• È in grado di differenziare pazienti che soffrono di una
demenza organica da quelli con disturbi funzionali;
15 PAROLE DI REY
RIEVOCAZIONE IMMEDIATA
TEST DI APPRENDIMENTO DI UNA LISTA DI
PAROLE NON LEGATE TRA LORO IN
MODO LOGICO
Consegna:
“Adesso le leggerò una lista di parole, quando avrò
finito mi ripeterà tutte quelle che si ricorda”
Viene utilizzato per misurare la capacità di
apprendimento di tipo verbale di una lista di parole
di uso comune non legate tra loro per senso logico e
la capacità di ritenzione e di rievocazione del
maggior numero di parole della lista subito dopo la
lettura da parte del somministratore - rievocazione
immediata -
1_ _
2
3
4
5
___/15
___/15
___/15
___/15
Rievocaz. 15’
Tenda
Tamburo
Caffè
Cintura
Sole
Giardino
Baffi
Finestra
Fiume
Paesano
Colore
Tacchino
Scuola
Casa
Cappello
Totale
Falsi riconoscimenti
___/15
___/15
SCORING:
Si fa la somma delle parole dette nelle prime 5
colonne, poi si corregge per età e scolarità,
infine si confronta il risultato con i punteggi
normativi
STROOP ’S TEST
Viene utilizzato per misurare la capacità di
resistere ad uno stimolo interferente in un
compito automatizzato come la lettura:
Il soggetto, non deve leggere, ma deve
riuscire a pronunciare il colore con il quale è
stata colorata una serie di parole che come
significato rappresentano sì, un colore, ma
diverso da quello che è stato usato per
colorarle (es. La parola blu colorata con
inchiostro rosso).
CONSEGNA:
“Le chiedo di dirmi il colore con il quale è stata
colorata la parola, cercando di farlo nel minore
tempo possibile”
BLU
ROSSO
VERDE
ROSSO
BLU
VERDE
BLU
VERDE
ROSSO
VERDE
ROSSO
SCORING:
Si deve togliere al tempo impiegato per la prova
di resistenza allo stimolo interferente, la media
dei tempi impiegati nelle 2 prove preliminari:
quella di lettura e quella di riconoscimento dei
colori.
Poi si correggerà tale valore per età e scolarità
Infine si confronterà il risultato con il campione
normativo.
W.S.C.T.
Viene utilizzato per misurare la capacità di flessibilità
concettuale.
Traendo profitto dalle correzioni, evitando così
perseverazioni e sapendo formare concetti in modo
tale da pianificare le azioni
CONSEGNA:
“Lei dovrà fare delle coppie utilizzando una delle
4 carte che ha davanti a se’ sul tavolo e l’altra
che le darò
Le coppie, però, dovrà farle secondo una regola,
attraverso tentativi ed errori, quando le dirò
‘giusto’ lei dovrà continuare ad usare quella
stessa regola,
Se, invece, le dirò sbagliato la dovrà cambiare”
WISCONSIN
CARD
SORTING
TEST
Misura l’abilità di individuare somiglianze tra
stimoli (carte) diversi.
SCORING:
Si sommano le categorie individuate e si
confronta il numero con quelle relative alla
popolazione normativa.
Inoltre, si sommano le eventuali perseverazioni.
Si correggono per età e scolarità.
Infine si confrontano con il campione di
riferimento.
15 PAROLE DI REY
Rievocazione differita
Viene utilizzato per misurare la capacità di
ritenzione di tipo verbale di una lista di parole di
uso comune non legate tra loro per senso
logico e la capacità di rievocazione del maggior
numero di parole della lista dopo un tempo di
15 minuti - Rievocazione differita -
CONSEGNA:
“Si ricorda che prima le ho letto un elenco di
parole?
Se ne ricorda ancora di parole di quell’elenco?
Mi ripete tutte quelle che si ricorda”
SCORING:
Si fa la somma delle parole dette nella 6^ colonna
(ultima), poi si corregge per età e scolarità, infine si
confronta il risultato con i punteggi normativi.
FIGURA REY
Viene utilizzato per quantificare, innanzitutto, la
capacità del soggetto di copiare su di un foglio
da disegno una complessa figura geometrica
verificando il controllo del movimento
volontario la precisione della costruzione del
disegno stesso
CONSEGNA:
Su questo foglio dovrà copiare questa figura,
cercando di rifarla il più simile possibile
all’originale
SCORING:
Dopo aver attribuito a ciascun elemento della figura i
relativi punteggi, questi vanno sommati tra loro,
corretti per età e scolarità, quindi confrontati con
quelli del campione normativo.
FLUENZA VERBALE FONEMICA
Viene utilizzato per misurare la capacità di richiamare
vocaboli e saperli produrre a livello sonoro data una
lettera dell’alfabeto in 1 minuto di tempo
CONSEGNA:
“Lei mi dovrà dire, in 1 minuto, la quantità maggiore
di parole che le vengono in mente o che ricordi e che
inizino con una lettera che adesso le
dirò….A….F…s ”
SCORING:
Si sommano i punteggi ottenuti per ogni lettera (1
punto per ogni item corretto),si correggono per
età e scolarità, si confrontano con la
popolazione di riferimento.
FLUENZA VERBALE
SEMANTICA
Viene utilizzato per misurare la capacità di richiamare
vocaboli e saperli produrre a livello sonoro data una
categoria lessicale:
• Marche d’auto;
• Animali;
• Frutti.
CONSEGNA:
“Lei mi dovrà dire, in 1 minuto di tempo, la
quantità maggiore di parole che le vengono in
mente o che ricordi e che appartengano alla
categoria che adesso le indicherò”.
SCORING:
Si sommano i punteggi ottenuti per ogni categoria
(1 punto per ogni item corretto), si correggono
per età e scolarità; si confrontano con la
popolazione di riferimento.
FIGURA REY DIFFERITA
Viene utilizzata per misurare:
- La capacità ritenzione visiva;
- Di rievocazione mnestica
A livello grafico dopo 10 minuti.
CONSEGNA:
“Si ricorda che prima le ho fatto copiare un disegno
complesso?
Si ricorda qualcosa di quel disegno?
Mi disegna, su questo foglio, tutto quello che si
ricorda di quel disegno?”
SCORING:
Dopo aver attribuito a ciascun elemento della figura i
relativi punteggi, questi vanno sommati tra loro,
corretti per età e scolarità, quindi confrontati con
quelli del campione normativo.
ATTENZIONE SELETTIVA
Viene utilizzato per misurare la capacità di mantenere,
per un certo periodo di tempo, l’attenzione in una
situazione di tipo selettivo.
CONSEGNA:
“Lei dovrà scegliere, barrandoli, determinati numeri,
assegnati, che si trovano contenuti in una tabella,
mescolati insieme ad altri che vanno accuratamente
trascurati, cercando di farlo nel minore tempo
possibile”.
5
1
4
9
6
2
1
5
9
4
2
9
3
7
8
2
5
4
7
5
3
2
1
0
6
4
8
9
4
2
5
3
2
1
8
7
4
3
8
0
9
1
2
5
7
9
5
3
3
5
8
7
5
5
2
1
4
8
6
9
1
5
3
7
8
4
4
7
2
4
7
8
SCORING:
Si sommano i punteggi ottenuti per ogni tabella (1
punto per ogni item barrato correttamente), si
correggono per età e scolarità, si confrontano
con la popolazione di riferimento.
DIGIT SPAN
Viene utilizzato per misurare la capacità di
memoria a breve termine di cifre.
Consegna:
“Lei dovrà ripetere una sequenza di numeri,
immediatamente dopo che li avrò pronunciati,
nello stesso ordine in cui glieli dirò ”
7–9
4–2
5–8–2
6–9–4
6–4–3–9
7–2–8–6
ECC …
GENITORIALITA’ E
FAMIGLIE
•
•
•
•
•
•
•
AAI
FAD
PBI
PSI
FRT
Spazio di vita familiare
Il gioco della vita-Kit
Demetrio)
• Doppia Luna
• LTP
autobiografico
(Duccio
OBIETTIVI:
• Utilizzare strumenti relazionali adeguati alla complessità
delle situazioni studiate, e associare valutazioni
quantitative, “oggettive”, a valutazioni qualitative, più
sensibili alle valenze di “soggettività”
• Ampliare la conoscenza delle storie delle persone per
poter arricchire le fasi di un percorso diagnostico
• Osservare e valutare quanto le dinamiche familiari
influiscano sul mondo interno del soggetto, nel percorso
evolutivo e sul suo stato di benessere/sofferenza
COSA OSSERVIAMO:
• La famiglia come sistema complesso in cui
vengono osservati e valutati molteplici livelli:
- Comunicazione (interazioni) osservabili nel “qui
ed ora”
- Organizzazione (struttura) in termini di confini,
gerarchie, alleanze
- Legami reciproci tra i membri
- Sistema di significati e attribuzioni
- “Miti familiari”
“L’attaccamento è una relazione, o legame affettivo, che ciascun
individuo stabilisce con un conspecifico; tipicamente si instaura tra
il bambino e la madre e più in generale con le figure con cui
l’infante interagisce in modo precoce, privilegiato e continuativo”
(M. C. Levorato, Lo sviluppo psicologico, 2002, pag.268)
Secondo Bowlby (1969/1988) gli individui, nel corso dell’interazione col
proprio ambiente, costruiscono dei Modelli Operativi Interni (MOI), o
Internal Working Models, del mondo fisico e sociale che li circonda, che
comprendono i Modelli Operativi di sé e delle figure di accudimento o,
ancor più precisamente, modelli di sé-con-l’altro (Liotti, 2001), vale a dire
dunque della relazione.
I MOI sono rappresentazioni mentali, costruite dall’individuo come
strutture mentali che consentono all’individuo di fare previsioni e crearsi
aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale.
dott.ssa B.Branchi, dott.ssa V. Berardinetti, dott.ssa B.Conti,
131
Centro Studi, DAI-SMDP,
Ausl di Parma
A.A.I.(Adult Attachement Interview)
(George, Kaplan e Main, 1995)
•Intervista semi-strutturata costruita per indagare tematiche relative all’attaccamento di
soggetti adulti e adolescenti;
•presenta sia caratteristiche tipiche delle interviste strutturate, sia caratteristiche delle
interviste di tipo clinico.
L’intervistatore ha il compito di stabilire una vera e propria relazione con il soggetto,
cercando di seguire e assecondare la direzione presa dal discorso, lasciando il tempo
necessario per riflettere e ampliare a sufficienza gli argomenti.
Le 18 domande principali vengono rivolte secondo un ordine fisso, e se il soggetto
non risponde sono previste specifiche domande aggiuntive di approfondimento;
l’intervistatore segue lo svilupparsi del discorso del soggetto e cerca di carpirne il
significato; le domande mirano ad ottenere sia specifici ricordi episodici, sia valutazioni
più generali di esperienze passata.
132
In un primo momento l’adulto viene invitato a illustrare, attraverso cinque aggettivi, la
sua precoce relazione con i genitori.
In un secondo momento gli viene richiesto di supportare ogni descrizione con ricordi
precisi su eventi o situazioni che esemplifichino la qualità della relazione
riportata.
Ulteriori domande riguardano le esperienze infantili dell’adulto in riferimento alla
separazione, alla malattia, alle perdite, alle punizioni… ecc.
L’intervista cerca di sondare, poi, da una parte come la persona si spiega il
comportamento e l’atteggiamento della figura di attaccamento e, dall’altra, come
valuta la possibilità che le esperienze precoci di attaccamento abbiano
influito sulla sua personalità da adulto e sul suo modo attuale di relazionarsi
con il proprio figlio.
La codifica dell’intervista viene analizzata in due tempi, in una prima fase, vengono
utilizzate due scale:
Scale della Probabile Esperienza Soggettiva nell’Infanzia;
Stato Attuale della Mente del soggetto;
In una seconda fase si procede ad una valutazione complessiva dell’intervista per
giungere all’assegnazione della categoria generale dell’attaccamento.
Si rivelano, anche, la coerenza generale del racconto, le eventuali
contraddizioni, le difficoltà dell’adulto sul riflettere sulle proprie esperienze
passate o a sostenere con degli esempi le descrizioni delle relazioni con i
133
genitori.
Sono stati identificati quattro pattern di stile di attaccamento nell’adulto,
ognuno dei quali in relazione con un corrispondente pattern infantile individuato dalla
Ainsworth:
1) Sicuro -Autonomo (F, Free) (corrispondente al tipo A);
2)Distanziante (Ds, Dismissing) (corrispondente al tipo B);
3) Preoccupato (E, Entangled) (corrispondente al tipo C);
4) Irrisolto (U, Unresolved) (corrispondente al tipo D).
CORRISPONDENZA STILI (Main, Goldwyn,1994)
STILE ADULTO
Sicuro/Autonomo
Distanziante
Preoccupato
Irrisolto
STILE BAMBINO
Sicuro
Insicuro/ Evitante
Insicuro/ Ambivalente
Disorganizzato/disorientato
134
FAD (Family Assessment Device)
Epstein, Baldwin, & Bishop, 1983
• Questionario autovalutativo che offre una prospettiva d’indagine del
nucleo familiare di tipo multidimensionale attraverso 60 items su
scala Likert a 4 passi:
1 = Molto Vero; 2 = Vero; 3 = Falso; 4= Completamente Falso
• Nel delineare la struttura del Family Assessment Device, gli autori
hanno preso come riferimento il McMaster Model of Family
Functioning (MMFF; Bishop, Epstein, & Levin, 1978) cercando di
assicurare un’adeguata copertura delle aree di funzionamento
familiare ritenute importanti dal modello. Per permettere una
maggior interpretabilità dei risultati ottenuti attraverso il questionario
e per assicurarsi una maggiore utilità clinica gli autori hanno deciso
che le scale del questionario dovevano riflettere le 6 dimensioni di
funzionamento familiare previste dal McMaster Model of Family
Functioning.
Le dimensioni
•
•
•
•
•
•
•
Problem Solving: fa riferimento alla capacità della famiglia di risolvere i problemi
mantenendo un funzionamento globale efficace;
Comunicazione: misura lo scambio di informazioni all’interno della famiglia lungo
un continuum i cui poli opposti sono “chiara e diretta” e “confusa ed indiretta”;
Ruoli Familiari: valuta le strutture comportamentali ridondanti in base alle quali i
singoli membri adempiono alle funzioni della famiglia;
Risonanza Emotiva: permette di comprendere la gamma delle risposte affettive
all’interno della famiglia;
Coinvolgimento Affettivo: permette di valutare le modalità con cui i componenti
della famiglia valorizzano le attività e gli interessi degli altri;
Controllo del Comportamento: definisce lo stile adottato dalla famiglia nello
stabilire le norme, le regole ed il grado di scostamento da esse che è disposta a
tollerare.
Il test fornisce indicazioni anche su una dimensione globale:
Funzionamento Generale: permette di comprendere come viene percepito il
funzionamento globale dell’intero nucleo familiare.
PBI (Parental Bonding Instrument)
Parker, Tupling, & Brown, 1979
• Il Parental Bonding Instrument (Parker, Tupling, & Brown, 1979) è un
questionario ad auto-somminitrazione (25 item) di valutazione della
qualità delle cure offerte da entrambi i genitori durante l’infanzia fino ai 16
anni di età su due assi: “Cura” (“Care”), che va da un estremo di grande
calore ed empatia ad un estremo di freddezza ed indifferenza; ed
“Iperprotezione” (“Overprotection”), che va da atteggiamenti di
controllo, di repressione, d’intrusività, di prevenzione del comportamento
indipendente da una parte, fino alla promozione dell’autonomia dall’altra.
• Il soggetto attesta il grado di concordanza o di discordanza con cui ogni
affermazione descrive il comportamento del padre e della madre,
scegliendo fra quattro possibili alternative lungo un continuum su una
scala Likert a 4 punti:
Molto Vero
3–2–1–0
Per niente Vero
PBI
•
Lo strumento prevede un punteggio ponderato per la dimensione :
“Care” pari a 27 per la madre
24 per il padre;
“Overprotection” pari a 13,5 per la madre
12,5 per il padre.
•
Dall’incrocio dei punteggi di “Care” e “Overprotection”, la qualità del legame esperito
con il genitore ricade in uno dei 4 pattern (Parker, 1983).
OVERPROTECTION
HIGH
LEGAME DEBOLE
LOW
LEGAME
COSTRITTIVO
HIGH
CARE
LEGAME DEBOLE/
ASSENTE
LOW
LEGAME OTTIMO
PSI Parenting Stress Index
Assunto Teorico
• L’identificazione precoce di sistemi “bambino-genitore”
stressanti e gli interventi mirati alla riduzione dello stress
hanno la potenzialità di diminuire la frequenza e l’intensità
dei disturbi intenzionali e comportamentali tra i bambini.
Distress
genitoriale
Interazione
Genitore-figlio
Bambino
difficile
Comportamento
genitoriale
Conseguenze
Sul bambino
Descrizione PSI
• La Forma Breve del PSI (PSI-SF) è costituita da
un modulo autoscoring composto da 36 item e
una parte riservata alle informazioni sociodemografiche essenziali
• Il soggetto potrà rispondere a ciascuna
affermazione su una scala di 5 possibili risposte:
Fortemente d’Accordo (FA), d’Accordo (A), Non
Sicuro (I), Disaccordo (D), Fortemente in
disaccordo (FD).
Interpretazione PSI
• DISTRESS GENITORIALE (PD)
Definisce il livello di distress (ansia, disagio, coping negativo agli eventi stressanti,
ecc.) che un genitore sta sperimentando nel suo ruolo genitoriale, inteso come
derivante da fattori personali direttamente collegati a tale ruolo.
.
• INTERAZIONE GENITORE-BAMBINO DISFUNZIONALE (P-CDI)
Questa sottoscala è focalizzata sul fatto che il genitore percepisce il figlio come non
rispondente alle sue aspettative e inoltre le interazioni con il bambino non lo
rinforzano come genitore.
Comunemente la descrizione che egli fornisce del rapporto con il figlio indica che
considera se stesso sia come sfruttato sia come respinto dal bambino oppure
esprime il suo disappunto e il fatto di sentirsi estraneo al bambino.
• BAMBINO DIFFICILE (DC)
Questa sottoscala si focalizza su alcune caratteristiche del comportamento del
bambino che potrebbero renderlo facile o difficile da gestire. Queste
caratteristiche hanno spesso origine nel temperamento del bambino, ma
includono anche pattern comportamentali acquisiti di sfida, disobbedienza e
comportamenti richiestivi.
Interpretazione PSI
• RISPOSTA DIFENSIVA
Valuta il grado con cui il soggetto risponde al questionario con la tendenza a
dare una più favorevole immagine di sé, minimizzando le indicazioni relative
ai problemi o stress nella relazione genitore-bambino: il genitore potrebbe
non riuscire a riconoscere le frustrazioni, i disagi e il carico genitoriale;
oppure egli potrebbe non essere coinvolto nelle abituali cure verso il
bambino e non essere al corrente della sua storia medica, di quali siano i
suoi cibi preferiti, le sue paure ecc..
• STRESS TOTALE
•
Il punteggio della scala Stress Totale dovrebbe essere sempre interpretata
come un indice del livello di stress sperimentato nell’ambito del ruolo di
genitore: ansie genitoriali personali, lo stress derivato dall’interazione del
genitore con il bambino e stress che possono avere origine dalle
caratteristiche comportamentali del bambino
Family Life Space
CENNI STORICI
• Ideato da Danuta Mostwin (1980) e denominato anche
Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare (DSSVF)
• Strumento proiettivo: rappresentazione “spaziale” della
realtà psichica individuale e familiare
• Valorizza l’agire simbolico come base e matrice per il
lavoro di attribuzione dei significati
• Fondamenti teorici:
- Teoria del campo di K. Lewin
- Interazionismo simbolico
- Orientamento sistemico (“indirizzo strutturale”)
Teoria del campo di K. Lewin
Le sue ricerche ebbero per oggetto soprattutto il comportamento
umano considerato nel suo contesto fisico e sociale
complessivo. Per prevedere il comportamento umano è
necessario comprendere come l’interdipendenza tra fattori
soggettivi e fattori ambientali produca l’azione concreta in un
determinato tempo e in un determinato luogo.
La teoria di campo mira a spiegare il comportamento in relazione
alla situazione in cui il comportamento stesso si verifica. Bisogna
quindi definire il carattere della situazione in un momento dato,
definendo questa come “campo psicologico” o spazio vitale.
Il campo è definito come una totalità di fatti coesistenti nella loro
interdipendenza.
Interazionismo simbolico
George Herbert Mead (1934)
• La concettualizzazione della famiglia come sistema sociale, in
Mostwin, è un’esplicita applicazione della teoria dell’interazionismo
simbolico:
- Gli esseri umani agiscono in base al significato che attribuiscono
alle cose
- Il significato attribuito nasce dall’interazione tra gli individui ed è
quindi condiviso tra questi
- I significati sono costruiti e riscostruiti attraverso un processo
interpretativo messo in atto dalla persona nell’affrontare le cose.
• Il significato del comportamento dell’individuo si può comprendere solo
all’interno del gruppo sociale a cui appartiene.
• Origine relazionale del Sé.
- Il Sé si costituisce nell’interazione tra individui che condividono uno
stesso patrimonio di simboli e significati.
- Proprio all’interno della famiglia, per la prima volta, le persone si
trovano a condividere uno stesso patrimonio di simboli, avviando
così la formazione del proprio Sé.
• Il disegno può mettere in evidenza quel patrimonio comune di simboli
che caratterizza in modo originale le modalità espressive di ogni
nucleo familiare, e a cui ogni componente attinge nella costruzione del
Sé.
La dimensione sistemica
Gli assiomi della teoria sistemica stanno alla base della concezione
stessa di “spazio di vita familiare”: questo è concepito come unità del
nucleo familiare in stretta interazione con l’ambiente, con cui forma un
unico “sovrasistema”.
Lo spazio vitale della famiglia racchiude poi, al suo interno, diversi
sottosistemi, che il DSSVF permette di evidenziare graficamente:
• il sistema del nucleo familiare ristretto,
• i vari sottosistemi in cui quest’ultimo può essere, a sua volta, distinto
(diadi coniugali o fraterne, diadi-triadi tra genitori e figli, etc.) in base
alla maggiore/minore vicinanza grafica dei simboli che rappresentano
le varie persone, o alle linee di comunicazione che li legano;
• i sottosistemi composti da familiari e membri della famiglia estesa o
con persone esterne alla famiglia e organizzazioni.
Family Life Space
OBIETTIVI
• Valuta il grado di coesione intra-familiare e l’entità dei
legami affettivi che vincolano i membri della famiglia
• Rappresenta la configurazione strutturale della famiglia
definendo: confini, gerarchie, alleanze e triangolazioni
• Valuta la presenza di “eventi critici” e la loro influenza
sull’organizzazione famigliare
• Fornisce una “mappa” della struttura familiare, dei suoi
legami interni, dei rapporti con gli eventi significativi della
storia familiare
• Rappresentazione collettiva e individuale
I cerchi Familiari
• Elaborazione del Disegno simbolico dello Spazio di Vita
Familiare di Mostwin (DSSVF) (1980, Gozzoli e Tamanza, 1998)
• Tecnica proiettiva di valutazione dei contesti socio
educativi e familiari
I Cerchi Familiari: 2 vantaggi
dello strumento
1) Strumento estremamente semplice nella sua applicazione
ed esecuzione
2) Strumento informativo circa gli aspetti relazionali, sociali e
culturali (presente e passato)
Consente una visuale sistemica della dimensione di vita
significativa del soggetto (la sua mappa relazionale)
tenendo conto dei vincoli e delle possibilità percepite.
Ulteriori vantaggi:
- si può applicare ai bambini/adolescenti
- si può utilizzare come verifica del progetto di intervento
- facilita la riflessività sulle relazioni e sulle risorse
Metodo
Utilizzo di un cartoncino bianco A4 in cui l’operatore
traccia un cerchio che delimita lo spazio interno della
famiglia e quello esterno
Il soggetto segna in fasi successive:
- Se stesso
- gli altri membri della famiglia o le persone significative
- gli eventi che hanno recato alla famiglia particolare
tensione emotiva (triangolo per i fatti, quadrato per gli
eventi)
- la qualità delle relazioni che intercorrono tra se stesso e
gli altri membri
Consegna
Come operatore mi interessa sapere qualcosa sulla sua famiglia e sulla
sua vita. Immaginiamo che questo cerchio grande rappresenti la sua
famiglia e la sua vita attuale e lo spazio circostante l’ambiente che la
circonda.
Provi a pensare alle persone che sono importanti per lei e cerchi di
disegnarle con cerchi più piccoli dentro o fuori dal cerchio più grande, a
seconda di come le sente: più vicine o più lontane a lei.
Ricordi di includere se stesso nel cerchio grande.
Identifichi ogni cerchio con una iniziale per poterlo identificare
successivamente.
Consegna
• Può disegnare anche altri aspetti per lei importanti come il
lavoro, un servizio, un hobby, la religione, una persona cara
venuta a mancarle ma che è sempre presente in lei, fatti ed
eventi importanti ecc.
• Non si preoccupi per il modo in cui disegna. Non esistono cerchi
“giusti o sbagliati”. L’importante è farlo come lei si sente e in
meno di 5 minuti, spontaneamente.
• Infine, colleghi i cerchi con una linea in base a come considera
il rapporto con quella specifica persona o altro.
I cerchi
famigliari
Sorella
-----------------------Psichiatra
Cognati
Figlia 1
----//---
Soggetto
--------X------Assistente Sociale
Figlia 2
Datrice di lavoro
_______ Linea continua: relazione “buona”
------------- Linea tratteggiata: relazione “così-così”
-----//------
Linea interrotta: relazione “povera”, “negativa”
------X----- Linea interrotta gravemente: relazione “conflittuale”
Interpretazioni
•
Conoscenza della storia e degli avvenimenti delle relazioni
familiari (valutazione delle risorse e delle fragilità)
• Valutazione
relazionale
della
sintomatologia
all’interno
della
• Costruire un’ipotesi per decidere come procedere
• Attivare le risorse per rafforzare le relazioni residue
cornice
Interpretazioni
•
Livello di produzione grafico-simbolica:
Elencazione e numerazione: ricchezza / povertà degli elementi;
Distribuzione: vicinanza / distanza;
Rilevazione dei rapporti topologici;
Simboli;
Assenza di persone significative;
Ordine in cui i rapporti vengono elencati.
• Livello relazionale
Livello verbale;
Livello non verbale.
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze
familiari
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze familiari
Cornice teorica
• Costrutto di confine: la disfunzionalità e la
patologia familiare è connessa al tema dei
confini e delle transizioni che richiedono la
ridefinizione e ritrattazione dei confini
familiari
(approccio strutturale – strategico – sistemico relazionale)
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze familiari
• Conflitto di lealtà – appartenenza
All’interno di un processo di riequilibrazione delle
distanze tra soggetto e i due poli familiari in cui è
coinvolto.
I soggetti implicati (figli di divorziati, in affidamento,
adottati) si trovano tutti a trattare un conflitto di
appartenenza e lealtà. C’è un doppio che perturba,
insidia, addolora.
Le modalità in cui il minore affronta tale conflitto sono
profondamente influenzate dal modo in cui gli adulti
implicati si rappresentano lo stesso conflitto.
Integrazione tra i diversi mondi relazionali
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze familiari
• Perdita dolorosa
i soggetti implicati partono tutti dal concetto di
perdita dolorosa, chi della matrice originaria, chi
della coppia genitoriale unita, chi di una famiglia
in grado di far fronte ai propri compiti genitoriali.
Tener viva l’ambiguità, l’incertezza che
caratterizza il mondo delle due lune.
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze familiari
Principio correlativo e…e di intersezione
Vs
Principio di opposizione o…o di esclusione
Chi interseca, raddoppia, unisce le due appartenenze (lune) affronta la
perdita dolorosa
La doppia luna
Il test dei confini e delle appartenenze familiari
• Contesti:
Separazioni familiari: i figli, ma anche gli adulti si trovano di fronte a
due nuclei familiari. Ciascuno, pertanto, deve affrontare il problema
dei confini e ripensare alla propria collocazione
Famiglie adottive: origine differente del bambino pone tutti dinnanzi
al problema “cosa è famiglia” e della collocazione del bambino
rispetto al passato, presente, futuro
Famiglie ricostituite: a partire da una situazione di vedovanza,
divorzio o famiglia monogenitoriale, si ripensa alla ridefinizione dei
confini che includano nuovi membri
Valutazione delle competenze genitoriali
Transizioni familiari e
ridefinizione dei confini
Transizioni all’interno del ciclo vitale della
famiglia: diverse fasi
• Formazione della coppia: da confini che definiscano nuova
famiglia da quella d’origine a flessibilità per favorire
svincolo dei figli adolescenti
• Famiglia lunga del giovane adulto: trasformazioni per
l’uscita dei figli, ridefinizione della coppia originaria
• Apertura dei confini familiari: per supportare bisogni di
persone anziane
Transizioni familiari e
ridefinizione dei confini
Ogni famiglia è impegnata nel tempo ad
aggiornare i propri confini in relazione ai
mutamenti dovuti a:
Eventi normativi
Eventi non normativi
I problemi legati alla ridefinizione dei confini si articolano
diversamente in base alla specifica fase di vita in cui si trova la
famiglia.
La Doppia Luna descrive le modalità attraverso le quali una
persona o una famiglia affrontano e cercano di risolvere il
problema originato da un conflitto di appartenenza.
Family Life Space e La
Doppia Luna
• Il test della doppia luna parte dalle riflessioni del Family
Life Space
• Modalità proiettiva con focus su conflitto di appartenenza:
Casi in cui una persona sente di appartenere
contemporaneamente a due o più contesti familiari
Il conflitto può essere giocato tra due poli entrambi
esistenti (casi di affido, separazione, divorzio,
ricostituite)
Il conflitto può essere giocato tra due poli di cui uno
presente sul piano simbolico (casi di adozione, famiglie
ricostituite dopo morte di un genitore)
Family Life Space e La Doppia
Luna: differenze
• Il FLS non chiarisce la natura e l’ambiguità dei confini
familiari in quanto prevede l’esistenza di una sola famiglia
• Il FLS individua il grado di distanza – vicinanza percepita
dal soggetto all’interno del suo contesto familiare
• Con La Doppia Luna il soggetto traccia da sé i confini della
famiglia o delle famiglie esistenti
• Rappresentazione spaziale: con la Doppia Luna emerge
chiaramente il tema dell’appartenenza su cui si fonda
l’identità di ciascuno
• Dal cerchio al rettangolo: spazio più definito che definisce
meglio le distante
La Doppia Luna: materiale
• Un foglio bianco con pre-disegnato un rettangolo,
il rettangolo più ampio è rappresentato dal bordo
stesso del foglio
• Disegno di coppia: le persone devono collocarsi
nella stessa posizione rispetto al foglio
• Videoregistrazione per analizzare livello verbale,
non-verbale e interattivo
• Essenziale poter ricostruire la sequenza di
costruzione del disegno (chiedere di numerare)
La Doppia Luna: consegna
Questo rettangolo rappresenta il suo mondo, quello che a
lei interessa, le persone importanti. Lo spazio esterno è
tutto ciò che c’è al di fuori di questo mondo.
Cinque consegne successive:
1.Disegni con un simbolo se stesso e si collochi dove
vuole
2.Ora disegni le persone per lei importanti e le collochi
dove vuole. Possono essere più o meno vicine a lei, ma
sono comunque importanti per lei.
3.Ora, racchiuda con uno stesso cerchio le persone che
secondo lei fanno parte della stessa famiglia
La Doppia Luna: consegna
4. Secondo lei, dove potrebbe essere collocato “…”
(l’elemento mancante)
5. Se avesse una bacchetta magica cosa cambierebbe di
questo disegno? (c’è qualche persona che non ha
segnato e vorrebbe aggiungere? C’è qualche persona
che vorrebbe fosse in un’altra posizione?)
La Doppia Luna: consegna
Variazioni:
La consegna n.4 può variare, tema cruciale della
mancanza
Invertire n.4 e n.5, intensità delle emozioni nell’area
dell’elemento mancante
Con famiglie adottive è bene fare un pre-colloquio su
cosa il bambino ricorda o immagina della storia
precedente l’adozione, in modo da formulare domande
adeguate
Esempio: “c’è qualcosa o qualcuno che ricordi, di cui
hai sentito parlare o che hai immaginato del tuo
passato che vorresti aggiungere in questo disegno?”
Procedura di analisi del test
• Valutazione globale
Individuare un titolo al disegno
Impressione globale che il disegno suscita,
evidenze grafiche
Il rapporto tra “vuoto” e “pieno”
Procedura di analisi del test
• Valutazione elementaristica
Tipologia dei simboli
Grandezza dei simboli utilizzati
Simboli convenzionali/non convenzionali
Disposizione degli elementi nel foglio (utilizzo
del rettangolo; del confine; dello spazio esterno
al rettangolo)
Disposizione degli elementi nel rettangolo
(utilizzo del centro; degli angoli; dei quadrati)
DENTRO
FUORI
AL CONFINE
Gli elementi disegnati (scriverli in sequenza)
Membri dei due poli familiari
Persone esterne
Procedura di analisi del test
Rappresentazione dei confini familiari: quali
famiglie? Quali componenti di ciascuna
famiglia?
Sono presenti i poli del conflitto? Quali
assenze?
È stato possibile chiedere del polo assente? Se
sì, dove è stato collocato?
Spazio del desiderio (presente/assente/quale
utilizzo: desiderio di avvicinamento/desiderio di
allontanamento)
DENTRO
FUORI
AL CONFINE
Procedura di analisi del test
• Analisi delle interazioni durante l’intervista e
la somminstrazione
Interazioni del soggetto con l’operatore
Interazioni dell’operatore con il soggetto
Commenti spontanei
Interpretazione
• Presenza dei poli del conflitto
Non è importante dove sono collocati, ma la
presenza, in modo che siano oggetto di
riflessione
Rilevare se il soggetto colloca spontaneamente
i poli del conflitto o se verbalizza una certa
difficoltà nel collocarli
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Insieme intersezione: il soggetto riesce a
mantenere separatamene un legame con due
elementi significativi
mamma
papà
Mattia
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Raddoppio del soggetto per poter esprimere
l’appartenenza a due diverse famiglie
papà
mamma
Mattia
Mattia
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Unico insieme: è la rappresentazione dei due
poli in un unico insieme anche se questa non è
la realtà
papà
mamma
Mattia
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Schieramento del soggetto a favore di una delle
due famiglie rappresentate
mamma
Fam.
adottiva
Mattia
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Una famiglia per ogni persona: evitamento dello
schieramento a favore di uno o dell’altro polo
mamma
nonna
papà
Mattia
zia
Interpretazione
• Modalità di doppia rappresentazione
Estraneità rispetto a entrambi i poli familiari:
evitamento dello schieramento a favore di uno
o dell’altro polo
mamma
Papà
Anna
Mattia
Interpretazione
• Modalità di evitamento del conflitto
Soppressione di uno degli elementi del conflitto che non
vengono collocati nel disegno
Considerare i diversi livelli di sofferenza emotiva
• Distorsione tra disegno individuale e disegno congiunto
Distorsione del disegno: indicatore di coartata
spontaneità o libertà delle relazioni familiari
Distorsione della consegna: difficoltà ad avvicinare i
termini del conflitto
Interpretazione
• Confronto tra diverse versioni de La Doppia
Luna
Tempo: somministrazione in momenti diversi
del test per vedere cambiamenti poiché la
doppia luna valuta il grado attuale di
elaborazione dei confini familiari
Confrontare
ora-passato,
ora-futuro
per
riflettere su cambiamenti possibili o già avvenuti
Chiedere al soggetto di eseguire una seconda
volta il test mettendosi nei panni di un familiare
Family Adaptability and Cohesion
Evaluation Scale (FACES III)
• Strumento self-report
• Famiglia percepita/famiglia ideale
• Basato sul modello circonflesso di Olson
• Descrive il funzionamento di 16 tipi
familiari: famiglie disimpegnate, separate,
connesse, invischiate; rigide, strutturate,
flessibili, caotiche
FACES III
Modello Circolnflesso di Olson
COESIONE
A
D
A
T
T
A
B
I
L
I
T
A'
Caos
Disimpegno
Separazione
Invischiamento
1
2
Connessione
3
4
6,7,10,11
Famiglie Bilanciate
Flessibilità
5
Strutturazione
Rigidità
9
13
6
10
14
7
11
15
8
12
16
2,3,5,8,9, 12, 14, 15
Famiglie Intermedie
1,4,13,16
Famiglie Estreme
Lousanne Trilogue Play (LTP)
(Fivaz-Depeursinge; Corboz-Warnery, 1999)
• Livello interattivo
• Livello intersoggettivo
• Alla famiglia viene proposto un gioco
triadico strutturato, secondo due diverse
consegne, pensate in base all’età dei figli
(dai 2 agli 11 anni; dagli 11 ai 17 anni).
In entrambi i casi si chiede loro di interagire
con i genitori seguendo le 4 parti, così
come delineate dagli autori (2+1; 2+1; 3;
2+1)
L’OSSERVAZIONE STRUTTURATA DELLA TRIADE
PADRE-MADREBAMBINO: L’ L.T.P.
• Fasi dell’osservazione secondo il modello di
Elizabeth Fivaz-Depeursinge
• FASE A: Un genitore gioca con il bambino e
l’altro resta in disparte(CONFIGURAZIONE
2+1)
• FASE B: I genitori si scambiano i ruoli
(CONFIGURAZIONE 2+1)
• FASE C: I genitori interagiscono insieme con il
figlio (CONFIGURAZIONE a 3)
• FASE D: I genitori si parlano tra loro senza
coinvolgere il figlio (CONFIGURAZIONE 2+1)
Il gioco della vita
IL GIOCO DELLA VITA: KIT
AUTOBIOGRAFICO
• Narrazione autobiografica
• 30 fiches che possono essere utilizzate
seguendo una traccia oppure scelte in base
al percorso che si sta facendo
• Suddivise in:
Rievocazione
Ricordo
Rimembranza
Rievocazione
Rievocare significa
sensazioni, figure:
1.Il gioco dell’oca
2.Rivedo…
3.La prima volta che…
4.Sensi
5.Il sesto senso
6.Cose e luoghi
7.Parole
8.Quella volta che…
9.Figure fatali
10.Mentòri
chiamare
alla
memoria
fatti,
Ricordo
Ricordare vuol dire ritrovare quelle particolari rievocazioni più
significative di altre per le emozioni e gli stati d’animo che ci
fanno rivivere:
11.Stupori
12.Apici
13.Cronologie
14.Passaggi
15.Fasi
16.Inizi ed epiloghi
17.Coincidenze
18.Galleria di famiglia
19.L’autoritratto, molti ritratti
20.Mutamenti
Rimembranza
Rimembrare equivale a rimettere insieme rievocazioni e ricordi per
dare loro una forma, un disegno. Rappresentazione della nostra
storia.
21.Arcipelago
22.Simboli
23.La spirale e il triangolo
24.Sguardi dall’alto
25.Labirinti
26.Metafore
27.La risacca e la deriva
28.Ovali
29.Mandala
30.Messaggi in bottiglia
FRT – FAMILY RELATIONS
TEST E. Bene e J. Anthony
• Strumento che fornisce un quadro integrato dei
sentimenti che il paziente e i familiari nutrono verso
l’altro;
• Tre versioni:
- per i figli che si focalizzano i sentimenti verso
genitori e fratelli;
- per le coppie;
- per i singoli e le coppie, per valutare i sentimenti
verso la propria famiglia d’origine;
• Il materiale del test consiste in 20 figure di cartone
che rappresentano i componenti di una famiglia in
modo vago, tra cui il soggetto sceglie.
(Giunti Editore, 2013)
Relazione
Relazionare…
Una volta interpretato il test, occorre essere in grado di ricostruire e spiegare sulla base di quali
informa-zioni si è costruito il proprio ragionamento e si è arrivati alle conclusioni riportate.
Ecco alcune fonti di errore nella interpretazione:
o schematizzazione => non si tiene conto della complessità del caso;
o sovraccarico di informazioni => sono riportati troppi dati inutili;
o prove interne insufficienti all’interpretazione => i dati non bastano per le conclusioni che si
sono tratte;
o eccesso di interpretazione => “analisi selvaggia”;
o insufficiente verifica esterna dell’interpretazione => l’interpretazione non è confrontata con
dati esterni al test;
o scarsa individualizzazione => trattazione troppo generica del caso;
o scarsa integrazione => i diversi elementi non sono sufficientemente integrati in un insieme;
o eccessiva “patologizzazione” => interpretazione basata sul danno e non sulle potenzialità;
o eccessiva “psicologizzazione” => interpretazione che non tiene conto dei fattori biologici e
psico- sociali.
(S.J. Korchin, 1977)
Restituzione
Restituire
Con il termine restituzione si intende il ritorno, nell’ambito di un colloquio clinico,
delle informazio- ni raccolte e della interpretazione effettuata al soggetto a cui è stato
somministrato il test. Si tratta di un momento della relazione psicologo - paziente
molto delicato, con le caratteristiche di un autentico inter-vento clinico e addirittura
terapeutico.
È utile quindi riparlare dopo la somministrazione con il paziente per:
• confrontarsi sulla esperienza effettuata;
• mostrare, se la persona lo richiede, il materiale raccolto e eventualmente indagare
su aspetti specifici che hanno colpito il soggetto;
• discutere dei risultati in modo comprensibile, senza usare termini eccessivamente
tecnici, e neppure con la modalità di un insegnante che mostra i risultati di un
compito;
• utilizzare le informazioni acquisite per aiutare il soggetto a prendere decisioni e
eventualmente per concordare un progetto di intervento.
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