UTILIZZO SISTEMICO DELLA PSICODIAGNOSTICA Dott.ssa Barbara Branchi PERIODO DI VITA •Infanzia CONTESTI DI VITA • Famiglia •Adolescenza • Scuola •Età adulta • Lavoro •Anzianità • Case di Riposo INFANZIA ADOLESCENZA PARI FAMIGLIA PARI ADULTI (insegnanti, educatori..) FAMIGLIA ADULTI (insegnanti, educatori..) Infanzia L’assessment psicologico in età evolutiva permette l’individuazione di disturbi dello sviluppo, di presenza di ritardo mentale o di un disagio comportamentale o emotivo che il bambino può manifestare a scuola o in famiglia. Diversi test, per indagare diversi aspetti (cognitivi, affettivi…), stato psichico, stati d’animo, modalità di pensiero e di comportamento… Alcuni di questi… WISC III - WECHSLER INTELLIGENCE SCALE FOR CHILDREN D. Wechsler • La WISC-III valuta l'abilità intellettiva di soggetti dai 6 ai 16 anni e 11 mesi; • I subtest sono stati selezionati per valutare diverse abilità mentali che tutte insieme indicano l'abilità intellettiva generale del bambino; Come nella WISC-R, la performance del bambino è sintetizzata in tre punteggi che forniscono una valutazione delle abilità intellettive: - QI verbale (QIV): dato dalla somma dei punteggi ponderati dei subtest verbali; - QI di performance (QIP): dato dalla somma dei punteggi ponderati dei subtest di performance; - QI totale (QIT): dato dalla combinazione dei punteggi ai subtest verbali e di performance. CARATTERISTICHE • La WISC-III comprende 12 subtest provenienti dalla WISC-R e il nuovo Ricerca di simboli. • I subtest sono organizzati in verbali e di performance, che vengono somministrati in ordine alternato per aiutare a mantenere l'interesse del bambino. • La taratura italiana: è stata standardizzata su un campione di riferimento costituito da 2200 soggetti divisi in 11 gruppi di età dai 6 ai 16 anni. La composizione numerica di ciascun gruppo è di 200 soggetti con un ugual numero di maschi e femmine. LE PROVE • • • • • • • • • • • • • Completamento di figure: una serie di figure colorate di scene e oggetti comuni dove manca un particolare da identificare. Informazione: una serie di domande che saggiano la conoscenza su eventi e oggetti comuni. Cifrario: una serie di forme o numeri da associare a un simbolo, secondo una chiave data. Somiglianze: una serie di coppie di parole per le quali vanno spiegate le somiglianze tra gli oggetti quotidiani o i concetti che rappresentano. Riordinamento di storie figurate: una serie di figurine colorate, presentate in disordine, da riordinare secondo la sequenza logica di una storia. Ragionamento aritmetico: una serie di problemi aritmetici da risolvere mentalmente. Disegno con i cubi: una serie di modelli geometrici da riprodurre usando dei cubetti. Vocabolario: il bambino deve definire una serie di parole presentate oralmente. Ricostruzione di oggetti: una serie di oggetti ritagliati da ricostruire formando un insieme significativo. Comprensione: una serie di domande che richiedono la soluzione di problemi quotidiani. Ricerca di simboli: una serie di gruppi accoppiati di simboli (target e di ricerca); il bambino deve indicare se un simbolo target appare o no nel gruppo di ricerca. Memoria di cifre: sequenze di numeri da ripetere nello stesso ordine e nell'ordine inverso. Labirinti: una serie di labirinti di difficoltà crescente. (Giunti Editore, 2013) BROWN ADD SCALES BROWN ATTENTION-DEFICIT DISORDER SCALES T.E. Brown • Utilizzato per la valutazione dei disturbi AD/HD in bambini (due gruppi, in base all'età: 3-7 e 8-12 anni), adolescenti (tra i 12 e i 18 anni )e adulti (dai 18 anni in poi); • indagano una gamma di problemi cognitivi e di sintomi legati all'AD/HD molto più ampia rispetto ai criteri proposti dal DSM-IV; • Per i bambini dai 3 ai 7 anni il modulo è compilato in eterovalutazione da un genitore o dall'insegnante; per quelli dagli 8 ai 12 esiste anche una forma in autovalutazione. STRUTTURA BROWN ADD SCALES • • • • • • Gli item delle scale per adolescenti e adulti sono raggruppati in 5 cluster, che rappresentano gli aspetti fondamentali per la diagnosi dell'AD/HD; Organizzarsi, costruire una gerarchia delle priorità e attivarsi nel lavoro Focalizzare, sostenere e spostare l'attenzione su compiti diversi Regolare lo stato di attivazione, sostenere lo sforzo ed elaborare velocemente le informazioni Maneggiare la frustrazione e modulare le emozioni Sfruttare la memoria di lavoro e la capacità di rievocazione Monitorare e auto-regolare l'azione (solo nella versione per bambini). (Giunti Editore, 2013) SAFA SCALE PSICHIATRICHE DI AUTOSOMMINISTRAZIONE PER FANCIULLI E ADOLESCENTI C. Cianchetti e G. Sannio Fancello • Batteria che consente una iniziale ma estesa valutazione dello stato psichico attraverso più scale organizzate. Permette di esplorare un'ampia serie di sintomi e di stati psichici con economia di tempo per l'esaminatore; • età dei soggetti: dagli 8 ai 18 anni, questo strumento unitario è organizzato in modo da adattarsi alla modalità di comprensione e di valutazione a diverse fasce di età. • permette al soggetto di rispondere direttamente ad una serie di domande e fare quindi una valutazione del tutto personale dei disturbi sofferti; • Permette di costruire un profilo generale ed addentrarsi nello specifico in base ai punteggi delle singole scale; STRUTTURA SAFA La batteria comprende in totale sei scale, che possono essere utilizzate anche singolarmente: • Scala per la valutazione dell'ansia (SAFA-AS) • Scala per la valutazione della depressione (SAFAD) • Scala per la valutazione dei sintomi ossessivicompulsivi (SAFA-O) • Scala per i disturbi alimentari psicogeni (SAFA-P) • Scala per i sintomi somatici e ipocondria (SAFAS) • Scala per le fobie (SAFA-F) (Giunti Editore, 2013) CAT TEST DI APPERCEZIONE TEMATICA PER BAMBINI L. Bellak e S.S. Bellak • IL CAT è un metodo di indagine della personalità attraverso lo studio delle differenze individuali nella percezione di stimoli standardizzati (10 immagini contenenti rappresentazioni di animali in determinate situazioni) • Per bambini dai 3 ai 10 anni, consiste in un adattamento del TAT all’età evolutiva • Permette di analizzare la struttura affettiva del bambino, la dinamica delle sue reazioni di fronte ai problemi dello sviluppo (es. timore di restare solo, come il mondo degli adulti lo accetta, l’aggressività ecc.) ed il modo in cui li risolve. (Giunti Editore, 2013) CDI CHILDREN'S DEPRESSION INVENTORY Il test sulla depressione dei bambini M. Kovacs, 1988 Il CDI è una scala di autovalutazione della depressione somministrabile a soggetti dagli 8 ai 17 anni di età. Sotto forma di questionario, valuta un'ampia varietà di sintomi quali i disturbi dell'umore, della capacità di provare piacere, delle funzioni vegetative, della stima di sé e del comportamento sociale. Lo strumento può essere utilizzato in contesto clinico per differenziare tra pazienti depressi e non e per definire il livello di gravità della patologia. Può anche essere usato nei follow-up di terapie, come anche in ambiente scolastico per determinare i soggetti a rischio o che presentano una depressione temporanea. STRUTTURA Ciascuno dei 27 item di cui il test è composto prevede tre alternative di risposta che il soggetto è invitato a scegliere sulla base "delle idee e dei sentimenti avuti nelle ultime due settimane". Numerosi item indagano in modo specifico gli effetti della condizione depressiva in quei contesti che sono particolarmente rilevanti per il bambino o il ragazzo (ad esempio, la scuola). Destinatari Soggetti dagli 8 ai 17 anni Somministrazione 10' Individuale e collettiva (Giunti Editore, 2013) SCENOTEST Gli oggetti nello studio della personalità G. Von Staabs (Data pubblicazione 1971, 2008 (manuale C. Ermert) Lo Scenotest è un metodo d'indagine e di trattamento psicologico che contribuisce alla comprensione dell'atteggiamento interiore del soggetto verso il mondo degli uomini e delle cose, con particolare riferimento alla sua vita affettiva e agli elementi psichici profondi. Offre, inoltre, indicazioni sulla struttura globale della personalità del soggetto, sulla sua natura, le sue attitudini e modalità caratterologiche. Il reattivo consente di giungere alle radici psicologiche profonde di comportamenti psichici inadeguati e costituisce un importante strumento sia diagnostico che terapeutico, particolarmente utile nel caso di turbe nevrotiche. Usato in sede terapeutica agisce sull'assetto emotivo, mobilita affetti repressi e ne facilita l'espressione nella dimensione ludica, consentendone l'elaborazione. Lasciati liberi di dar corso alla propria fantasia, bambini, adolescenti e adulti arrivano a costruire, utilizzando il materiale del test, delle scene in qualche modo collegate con le loro personali esperienze, con i loro problemi consci o inconsci o con situazioni conflittuali acute. Le informazioni che è possibile ricavare da queste scene riguardano il rapporto del soggetto con le persone che lo circondano, come vive le proprie esperienze, e fornisce indicazioni su fatti e circostanze dell'ambiente familiare, che nell'anamnesi non vengono sempre presentati nella loro giusta prospettiva sia dal soggetto che dai familiari. UTILIZZI La composizione standardizzata del test permette di confrontare i risultati dell'indagine e di utilizzarlo nel corso di una terapia con scopi terapeutici secondari. Il metodo può essere utilizzato nelle consultazioni psicoterapeutiche e nei colloqui, come pure nella terapia breve del profondo o nei trattamenti psicoanalitici. Aiuta la comprensione della struttura del carattere, la conoscenza dei particolari modi di comportamento e, nei bambini, delle caratteristiche specifiche di singoli livelli di sviluppo. In psicopatologia è utilizzato per le nevrosi di tutte le età come strumento sia diagnostico che terapeutico, nelle malattie organo-neurologiche o psicotiche per rilevare gli eventuali fattori psicologici profondi che vi giocano e che si sovrappongono alle determinanti organiche e come coadiuvante nell'approccio psicoterapeutico. Kit integrativo In seguito alle osservazioni di vari autori e al mutamento delle condizioni storiche, si è ritenuto opportuno integrare il materiale originario con 7 nuove figure e oggetti, in modo da attualizzare il test in linea con le idee originarie di Von Staabs. Il nuovo manuale Claudia Ermert è una psicoterapeuta familiare svizzera che ha a lungo utilizzato lo Scenotest. In questo manuale dimostra che, come setting comportamentale a struttura variabile, esso può essere inquadrato in una visione moderna della psicodiagnostica standardizzata. Il suo riesame della procedura mostra come, pur inadatto ad alcune funzioni tipiche dei test tradizionali, lo Scenotest mantenga tutto la sua validità ed attendibilità per lo screening e per altre finalità. La Ermert presenta il metodo sotto il profilo di applicazioni diverse, permettendo così una valutazione differenziata della sua utilità; ne inquadra l'origine nello sviluppo della psicoterapia infantile e ne illustra dettagliatamente le varie modalità di valutazione. STRUTTURA Il materiale è riposto in una scatola suddivisa in scomparti che permettono una chiara visuale di tutto il contenuto senza per altro mettere in particolare evidenza né suggerire l'uno o l'altro pezzo. La parte interna del coperchio, smontabile, costituisce la piattaforma unica su cui si svolge sempre il gioco. Il materiale è vario e comprende pupazzi flessibili di diverse dimensioni (8 adulti e 8 bambini), figure di animali (coccodrillo, gallina, cane, ecc.) e di alberi, cubi ed altri elementi compatibili, oggetti di uso quotidiano (sedie, stoviglie, auto, ecc.). Tutti i pupazzi presenti sono snodabili in modo che possano assumere posture e atteggiamenti diversi, atti ad indicare azioni, stati d'animo ed emozioni differenti; essi sono diversamente caratterizzati per grandezza, vestiario ed espressione del viso, così da poter rappresentare tutte le figure che popolano il mondo del soggetto. Come il materiale, anche l'ordine con cui si somministra il test è standardizzato, in modo da garantire la comparabilità dei risultati. Destinatari Soggetti di ogni età a partire dai 3 anni (Giunti Editore, 2013) BLACKY PICTURES Un reattivo per lo studio dei rapporti interpersonali G.S. Blum, 1971, 1993 Il principale scopo delle Blacky Pictures è quello di mettere in evidenza le dinamiche di personalità del soggetto nel continuum che si estende dalla fase diagnostica a quella terapeutica. È utile nel fornire indicazioni prognostiche sulle modalità ed i limiti della risposta alla terapia. Questa tecnica proiettiva si basa sulla teoria psicoanalitica ed il materiale verte su variabili psicologiche specificamente delimitate, come lo sviluppo psicosessuale, i meccanismi di difesa, la relazione oggettuale e così via. STRUTTURA Le Blacky Pictures sono 12 vignette che illustrano le avventure del cane Blacky. Le situazioni stimolo sono più fortemente strutturate che nella maggior parte dei metodi proiettivi, ma i personaggi delle vignette sono dei cani, per facilitare la libera espressione personale in situazioni in cui delle figure umane potrebbero provocare un'inopportuna resistenza di tipo inibitorio. La prima tavola presenta i personaggi, mentre quelle successive illustrano, ciascuna, o uno stadio dello sviluppo psicosessuale o un tipo di relazione oggettuale nell'ambito di tale sviluppo. Al bambino si chiede di raccontare una storia e, alla fine, per ogni vignetta gli vengono poste delle domande che vanno ad indagare la dimensione psicoanalitica caratteristica di ciascuna figura. Destinatari Soprattutto bambini Somministrazione 45' ca. Individuale Composizione 12 tavole (Giunti Editore, 2013) FAVOLE DELLA DÜSS Il metodo delle storie da completare L. Düss, 1957 La Düss ha ideato delle piccole favole o storie nelle quali un protagonista si trova in una determinata situazione che rimanda ad uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale (stadio orale, anale, edipico, ecc.). Il metodo delle storie da completare risulta essere un mezzo di indagine rapido, sostitutivo dell'interrogatorio psicoanalitico diretto del bambino. L'analisi delle risposte date dal bambino esige dagli esaminatori una conoscenza profonda del modello psicoanalitico, soprattutto per quanto riguarda la struttura della personalità e la comprensione delle situazioni simboliche rappresentanti determinati stati dell'evoluzione affettiva del bambino, ed anche una certa padronanza della tecnica dell'interrogatorio psicoanalitico. FINALITÀ Le favole ideate dalla Düss possono costituire un mezzo per individuare rapidamente eventuali conflitti e il loro grado di gravità e possono servire come punto di partenza per un intervento psicoterapico sul bambino. Destinatari Bambini dai 3 anni, adolescenti Somministrazione 1 ora ca. Individuale (Giunti Editore, 2013) FRT FAMILY RELATIONS TEST Uno degli strumenti più completi per lo studio delle relazioni familiari E. Bene e J. Anthony, 1991 L'FRT ha l'intento di fornire un quadro integrato dei sentimenti che il paziente e gli altri membri della famiglia richiedono e nutrono l'uno verso l'altro. È quindi uno strumento di notevole aiuto per chi, lavorando nel counselling familiare, vede i problemi del paziente come parte importante delle dinamiche familiari. Gli Autori hanno progettato una versione del test per i sentimenti dei figli verso i loro genitori e fratelli, un'altra per i sentimenti che gli individui e le coppie ricordano della loro famiglia d'origine e, infine, un'ultima per le coppie, con lo scopo di indagare i sentimenti degli individui sposati, verso il proprio coniuge e i propri figli. STRUTTURA Il materiale del test consiste di 20 figure di cartone che rappresentano i componenti di una famiglia qualunque, in modo sufficientemente stereotipato ed abbastanza vago da permettere al soggetto di scegliere tra loro il proprio circolo familiare. Ciascuna figura ha per base una scatola con un'apertura nella parte superiore, nella quale vanno inseriti gli item che meglio vi si adattano, stampati su singoli cartoncini. VERSIONE PER I FIGLI La versione per i figli costituisce un dispositivo semplice ed oggettivo per l'indagine dell'intensità dei sentimenti del bambino verso i vari membri della sua famiglia e, cosa non meno importante, la sua valutazione dei loro sentimenti reciproci verso di lui. Questa versione è articolata in una forma per bambini (40 item) ed una per adolescenti (86 item). Versione per le coppie Questa versione, composta da 78 item, si rivela anche un efficace strumento di ricerca per l'indagine delle relazioni familiari di persone che presentano caratteristiche di particolare interesse, sia in senso psichiatrico che per altri motivi. Versione per individui adulti e coppie rispetto alla famiglia di origine Questa versione (96 item) si basa sull'assunto che la vita emotiva di un individuo adulto affondi le radici nei sentimenti che da bambino provava verso i membri della propria famiglia d'origine, e negli atteggiamenti che, secondo lui (o lei), queste persone nutrivano nei suoi riguardi. Lo strumento ha dunque una doppia funzione: facilitare il ricordo dei sentimenti per la famiglia d'origine e ottenere questi ricordi in una forma quantificabile. Destinatari Bambini, adolescenti e adulti Somministrazione 1 ora ca. per ciascuna versione Individuale (Giunti Editore, 2013) CBCL - Child Behavior Checklist/4-18 T. M. Achenbach A cura di Alessandra Frigerio La CBCL è una delle scale di valutazione del comportamento infantile più diffuse e utilizzate a livello internazionale in ambito sia clinico sia di ricerca. Ideata e validata presso l'Università del Vermont dal prof. T. Achenbach, la scala consente di indagare le competenze sociali e i problemi comportamentali dei bambini di età compresa fra i 4 e i 18 anni. È strutturata sotto forma di questionario che può essere compilato anche dai genitori; nella prima parte contiene item che indagano la qualità della partecipazione del bambino ad attività varie (sportive, domestiche e scolastiche) e la qualità delle sue relazioni con fratelli, genitori e coetanei; la seconda parte contiene 118 item valutati su una scala di risposta a tre livelli. Questi item sono stati raggruppati in 8 scale sindromiche relative a diversi quadri problematici: ritiro, lamentele somatiche, ansia/depressione, problemi sociali, problemi del pensiero, problemi attentivi, comportamento delinquenziale, comportamento aggressivo. Indici globali sul comportamento del bambino derivano poi dai dati del punteggio totale, da quelli del punteggio di Internalizzazione (somma delle prime tre subscale) e da quelli del punteggio di Esternalizzazione (somma delle subscale 7 e 8). DDE-2 BATTERIA PER LA VALUTAZIONE DELLA DISLESSIA E DELLA DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA-2 G.Sartori, R.Job, E. Tressoldi • Somministrabile a bambini dalla 2°classe della scuola primaria alla 3°classe della scuola secondaria di 2°grado; • Permette di valutare il livello di competenza acquisito in lettura e scrittura; • Comprende 8 prove: 5 per l’analisi del processo in lettura 3 per l’analisi del processo in scrittura Tra gli altri testi standardizzati più usati a livello diagnostico Ricordiamo: • Lettura nelle componenti di correttezza e rapidità di un brano “ NUOVE PROVE DI LETTURA” - CORNOLDI • Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica - CORNOLDI (Giunti Editore, 2013) BVN 5-11 - Batteria di valutazione neuropsicologica per l'età evolutiva Batteria di valutazione neuropsicologica per l'età evolutiva Patrizia S. Bisiacchi, Michela Cendron, Maria Gugliotta, Patrizio Emanuele Tressoldi, Claudio Vio • Età di riferimento 5-11 • La BVN 5-11 è una batteria di test per la valutazione neuropsicologica delle principali funzioni cognitive (linguaggio, percezione visiva, memoria, prassie, attenzione, funzioni esecutive superiori, lettura, scrittura e calcolo) in bambini dai 5 agli 11 anni. Essa consente a psicologi clinici e neuropsicologi sia l'analisi dello sviluppo delle funzioni cognitive in condizioni normali che l'individuazione di particolari patologie evolutive e/o acquisite. (Giunti Editore, 2013) ADOS Autism Diagnostic Observation Schedule C. Lord, M. Rutter, P.C. DiLavore e S. Risi • assessment semistrutturato per valutare quasi tutti i soggetti con sospetto di sindrome autistica, dai bambini che non parlano agli adulti senza disturbi nella verbalizzazione; • consiste in varie attività che permettono all'esaminatore di osservare i comportamenti sociali e comunicativi ai fini della diagnosi di disturbo pervasivo dello sviluppo (PDD); • fornisce punteggi cut-off sia per le diagnosi di screening dello spettro PDD/autismo atipico/autismo, che dell'autismo inteso nel senso più stretto; STRUTTURA ADOS Articolata in 4 moduli: 2 richiedono al bambino di muoversi per la stanza: - Modulo 1: per bambini che non possiedono una fraseologia coerente; - Modulo 2: per bambini in possesso di fraseologia, ma che non parlano fluentemente; 2 implicano ambedue la conversazione: • Modulo 3: per bambini con fluidità di linguaggio; • Modulo 4: per adolescenti e adulti che parlano fluentemente. L'unico gruppo di autistici cui l'ADOS non si rivolge è quello degli adolescenti e adulti non verbali. (Giunti Editore, 2013) Adolescenza PRE-ADOLESCENZA TARDA ADOLESCENZA Aspetti intrapsichici, cognitivi, emotivi, Tratti personologici? Aspetti comportamentali, relazionali • • • • • • • • • MMPI-A Autostima TMA Relazioni TRI EDI 3 Disturbo della condotta SCID II Q-Pad SAFA SCENO TEST BVN 12-18 MINNESOTA MULTIPHASIC PERSONALITY INVENTORY- ADOLESCENT (MMPI-A) Butcher et Williams, 1989 • Questionario di 478 item autosomministrato per gli adolescenti • Per ogni item bisogna dare una risposta affermativa o negativa ( Vero/Falso) • L’MMPI-A è consigliato per adolescenti dai 12/14 ai 18 anni (a un 18enne, a discrezione dello psicologo può essere somministrato l’MMPI) STRUTTURA L'MMPI-A è costituito da: • 6 scale di validità. • 10 scale cliniche e relative sottoscale di Harris e Lingoes. • 15 scale di contenuto. • 5 scale supplementari. GLI INDICATORI DI VALIDITÀ • Esistono sei misure nel MMPI-A per valutare se il soggetto ha tenuto un atteggiamento di risposta che potrebbe aver compromesso la validità del questionario • Tali misure di validità possono essere raggruppate in due categorie: 1- Atteggiamenti di difesa e Risposte incoerenti Sì/No ( punteggio Non so, scala L, scala K, scala TRIN) 2- Misure di risposte incoerenti date a caso (Scala F, scala VRIN) LE SCALE CLINICHE • Il test è composto da 10 scale cliniche: • Scala 1 IPOCONDRIA, Hs • Scala 2 DEPRESSIONE,D • Scala 3 ISTERIA, Hy • Scala 4 DEVIAZIONE PSICOPATICA, Pd • Scala 5 MASCOLINITA’FEMMINILITA’, Mf Alcune delle 10 scale cliniche hanno delle sottoscale ( di Harris e Lingoes) le quali servono come ulteriori specifiche delle scale cliniche corrispondenti ( scala 2,3,4,6,8,9,0) • Scala 6 PARANOIA, Pa • Scala 7 PSICASTENIA, Pt • Scala 8 SCHIZOFRENIA, Sc • Scala 9 IPOMANIA, Ma • Scala 10 INTROVERSIONE SOCIALE, Si Un’elevazione clinicamente significativa è data da un punteggio T ≥ 65. Q-PAD (Sica, Chiri, Favilli, Marchetti,2011) Questionario per la valutazione della psicopatologia in adolescenza OBIETTIVO DELLO STRUMENTO • Valutare ad ampio spettro Psicopatologia e Benessere dell’adolescente. • Aree di interesse: – – – – – – – – – – Ansia Depressione Abuso di sostanze Autostima Conflitti interpersonali Problemi familiari Problemi relativi al futuro Insoddisfazione corporea Benessere Antisocialità\Disadattamento STRUTTURA • 81 item: – 73 8 scale (Insoddisfazione corporea, Ansia, Depressione, Abuso di sostanze, Conflitti interpersonali, Problemi familiari, Incertezza per il futuro, Autostima e benessere) – 20+8 scala “Rischio psicosociale” • Scala Likert 4 punti (1=“l’affermazione è falsa\non descrive per nulla la mia situazione”, 4=“l’affermazione è vera\descrive accuratamente la mia situazione”) • 2 versioni: Maschi\Femmine AMBITI APPLICATIVI • Scolastico-educativo: individuare difficoltà precoci, ricerca educativa, verifica dell’esito di interventi, supporto • Clinico: assessment, verifica interventi clinici, valutazione psicopatologia in ambito psichiatrico e\o neuropsichiatrico • Forense: supporto a consulenza tecnico-peritale • Ricerca A CHI SOMMINISTRARLO • Adolescenti dai 14 ai 20 anni • Q.I. non deficitario • Individualmente o in gruppo Presumibilmente adatto anche per ragazzi fino ai 25 anni. Per ragazzi tra i 12 ed i 14 anni, valutare la maturità individuale No limiti temporali, media 35-40 minuti CALCOLO PUNTEGGI • PUNTEGGI GREZZI: • Nel foglio di notazione (Allegato 1), sommare i valori segnati dal soggetto per gli item appartenenti ad una data scala. Alcuni punteggi vanno invertiti (item 1 – 44 – 51 – 52 – 74 – 79 indicati tra parentesi nel foglio di notazione) . • si ottengono 9 scale di punteggi grezzi • VALORE DEL RANGO PERCENTILE: • Si determina consultando le tabelle dell’Appendice B (per i maschi) o dell’Appendice C (per le femmine) del manuale. • Per alcune scale, punteggi differenziati per 5 fasce d’età (14, 15, 16, 17, 18-19 anni). PROFILO – GRAFICO DEI PUNTEGGI • Foglio del Profilo (Allegato 2): • Per ogni scala riportata (scale di psicopatologia), segnare il valore percentile ottenuto ed unire tutti i punti. • Per scala Autostima e Benessere parte: Allegato 3 grafico a • I valori soglia sono indicati con zone a ombreggiatura di diversa intensità ATTENDIBILITÀ • Scale di controllo specifiche NON PREVISTE. • MA 5 indici da cui trarre conclusioni in merito: 1. OMISSIONI (se molto numerose) 2. TEMPI DI COMPILAZIONE (se molto diversi in positivo o negativo rispetto alla media di 35 minuti) 3. PUNTEGGI ESTREMI (punteggi grezzi molto alti o molto bassi non ottenuti in campioni di interesse clinico vedi tab. 6.1 manuale *) 4. VALORI > 94° PERCENTILE nella SCALA AUTOSTIMA E BENESSERE (possibile tentativo di falsificazione propria immagine in senso positivo) 5. VALORI < 40° PERCENTILE nella MAGGIOR PARTE DELLE SCALE PSICOPATOLOGICHE INTERPRETAZIONE - SCALE DI PSICOPATOLOGIA • IN GENERALE, i valori percentili delle scale, tranne che per quella di Autostima e Benessere, si interpretano così: • Tra 0 e 84: nella media, no significato clinico particolare • Tra 85 e 90: condizione psicologica al confine con aspetti di malessere • Tra 91 e 95: presenza di sintomi o condizioni che comportano chiaramente disagio e difficoltà per la persona • > 95: situazione di particolare difficoltà ITEM CRITICI • ITEM 9 e 34: inseriti nella scala di conflitti interpersonali, ma se si elevassero in solitudine (in mancanza di punteggio alto o in presenza di punteggio basso nei conflitti interpersonali) potrebbero indicare inibizione sociale • ITEM 52: risposte che lo valutano falso o abbastanza falso potrebbero indicare problemi in famiglia, anche se la scala non risultasse significativa. • N.B. per la scala “rischio psicosociale”, NON valutare i singoli item, ma valutarla complessivamente. TMA Test di valutazione multidimensionale dell’autostima - Bracken Bruce A, 1992 • Indaga l’adattamento socio-emozionale dei ragazzi dai 9 ai 19 anni su un piano multidimensionale • autostima come stile di risposta appreso: riflette la valutazione, operata dall’individuo delle sue esperienze e dei suoi comportamenti passati e che predirà, in una certa misura, i suoi comportamenti futuri; • viene valutata chiedendo al soggetto quanto è d’accordo con una serie di affermazioni, che descrivono la sua influenza sul proprio ambiente in una grande varietà di ambiti. AMBITI INDAGATI Il TMA è basato su un modello gerarchico dell’ autostima nel quale le varie dimensioni che costituiscono l’autostima sono interconnesse. B. A. Bracken, 1992 I PROCESSI DI VALUTAZIONE CHE FORMANO L’AUTOSTIMA • Il modello TMA dell’autostima prevede che le persone valutino automaticamente le loro azioni e i risultati dei loro comportamenti nella continua interazione con il loro ambiente; • Questo processo di valutazione si basa su informazioni provenienti da due prospettive: • personale; formata dalle esperienze della persona di successo o di fallimento nel raggiungere i propri obiettivi e nell’influenzare o modificare l’ambiente e dall’osservazione delle conseguenze delle proprie azioni su di esso; • quella degli altri; valutazione del proprio comportamento viene elaborata attraverso la percezione e l’assimilazione della valutazione fatta da un’altra persona; e da 4 standard: • Oggettivo; Il ragazzo valuta se il suo livello attuale di comportamento sia almeno minimamente accettabile o adeguato; • Intraindividuale; il ragazzo si fa un idea della sua capacità globale e valuta le sue aree specifiche di funzionamento confrontando i successi specifici con la sua capacità generale; • Sociale; risulta dall’osservazione della performance di altri individui e dalla successiva valutazione del proprio livello di competenza rispetto ad essi. • Individuale. La valutazione ideale è basata sulla prestazione che il ragazzo ritiene che dovrebbe essere capace di eseguire. TRI TEST DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI Bracken Bruce A, 1992 • Il test parte dal presupposto teorico secondo il quale le relazioni interpersonali sono alla base dell’adattamento psicosociale degli adulti; lo sviluppo delle relazioni interpersonali avviene secondo i principi e le regole dell’apprendimento • può essere utilizzato come strumento di valutazione globale allo scopo di facilitare l’analisi clinica di ragazzi di età compresa tra i 9 e i 19 anni; • costruito per essere somministrato insieme al TMA e ad altri strumenti di valutazione della personalità per esaminare la corrispondenza tra le relazioni interpersonali e altri costrutti psicologici; • può essere somministrato da psicologi, pedagogisti, insegnanti e dalla maggior parte degli operatori. CARATTERISTICHE TRI Valuta le relazioni interpersonali in tre contesti: -Sociale (coetanei maschi e femmine) -Scolastico (scala relativa all’insegnante) -Familiare (scale riguardanti la madre e il padre) CARATTERISTICHE RELAZIONI: Compagnia Sostegno emotivo (calore, stima, cura,comprensione, vicinanza emotiva) Guida (aiuto concreto e informazione) Benessere emozionale (reciprocità) Affidabilità (fiducia, attendibilità) Fiducia Comprensione (conoscenza profonda) Identificazione (somiglianza, desiderio di essere come) Rispetto (considerazione positiva) Empatia Intimità (rivelazione di sé, condivisione, apertura) Affetto Accettazione (appartenenza) Valori condivisi Le scale relative alla madre e al padre valutano le percezioni che il ragazzo ha della natura e della qualità dei comportamenti che caratterizzano i suoi rapporti con i genitori considerati separatamente, mentre le relazioni con i coetanei, le coetanee e gli insegnanti sono valutate globalmente. E.D.I. - 3 Eating Disorder Inventory – 3 Strumento messo a punto per misurare tratti psicologici o i sintomi chiave che sono rilevanti nel mantenimento di un eventuale Disturbo del Comportamento Alimentare (DCA) • Utilizzato con giovani adolescenti ( da 13 anni in su) e adulti • 91 item di scala Likert con 6 opzioni (“Sempre”, “Di solito”, • “Spesso”, “Talvolta”, “Raramente”, o “Mai”) punteggio di scoring particolare, si ottengono 18 punteggi (12 fanno riferimento alle scale, mentre i restanti 6 riguardano combinazioni di scale) • SCALE DI VALUTAZIONE E PUNTEGGI COMPOSITI Impulso alla magrezza (DT) Bulimia (B) Insoddisfazione per il corpo (BD) Bassa Autostima (LSE) Alienazione personale (PA) Insicurezza interpersonale (II) Alienazione Interpersonale (IA) Deficit interocettivi (ID) Disregolazione emotiva (ED) Perfezionismo (P) Ascetismo (A) Paura della maturità (MF) Rischio di disturbo alimentare (EDRC = DT+B+BD) Inadeguatezza (IC = LSE+ PA) Problemi interpersonali (IPC = II + IA) Problemi affettivi (APC = ID + ED) Ipercontrollo (OC = P + A) Disadattamento psicologico generale (GPMC = LSE + PA + II + IA + ID + ED + P +A +MF) INTERPRETAZIONE EDI 3 • I dati dell’interpretazione degli Item seguenti, si riferiscono al campione clinico combinato statunitense. • Nel manuale i dati del campione italiano non sono disponibili. • Si raccomanda di leggere la letteratura italiana sull’argomento, di supportare il test con altri strumenti e di fare attenzione durante la restituzione e il colloquio clinico. BVN 12-18 Batteria di Valutazione Neuropsicologica per l'adolescenza Maria Gugliotta, Patrizia S. Bisiacchi, Michela Cendron, Patrizio Emanuele Tressoldi, Claudio Vio • La BVN 12-18 è una batteria di test per la valutazione neuropsicologica delle principali funzioni cognitive (linguaggio, memoria, percezione, attenzione, ecc.) in ragazzi dai 12 ai 18 anni, che completa la BVN 5-11 per l'età evolutiva. Essa consente a psicologi clinici e neuropsicologi di individuare singoli disturbi in ambiti specifici e di definire un profilo generale delle competenze mnemoniche, prassiche, visuospaziali, ecc. Il volume presenta una sintesi dei dati teorici ed empirici a disposizione rispetto allo sviluppo cerebrale e neurofunzionale in adolescenza, i dati normativi e psicometrici e alcuni esempi di applicazioni in ambito clinico. (Giunti Editore, 2013) ETÀ ADULTA • Sintomi Asse I • Personalità Asse II • CONTESTO • Ptsd • Cognitivi MMPI 2 CAPS CBA II TCI WAIS-R MCMI-III NEUROPSICOLOGICI SCID I EDI 3 SCID II SCENO TEST MMPI-2 (MINNESOTA MULTIPHASIC PERSONALITY INVENTORY) • è considerato un test ad ampio spettro, atto a valutare le principali caratteristiche strutturali di personalità e i disordini emotivi; • la versione attuale dell’MMPI-2 è composta da 567 item a risposta dicotomica, del tipo Vero/Falso; • requisiti soggetto: maggiore età, un Q.I. maggiore di 70, almeno 8 anni di scolarizzazione, un atteggiamento collaborativo ed una adeguata capacità di lettura; STRUTTURA MMPI-2 • Composto da 7 scale di validità che indicano la presenza di atteggiamenti invalidanti e danno all’esaminatore indicatori sulla validità del test. • Il test si compone di 10 scale cliniche. Nello specifico, alcune scale (Depressione, Isteria, Deviazione Psicopatica, Paranoia, Schizofrenia, Mania ed Introversione sociale) hanno delle sottoscale, chiamate di Harris e Lingoes, le quali servono come ulteriori specifiche delle scale cliniche corrispondenti; • 5 scale di contenuto che si dividono in diversi gruppi: gruppo dei sintomi interni; • 13 scale supplementari per valutare condotte particolari SCALE DI VALIDITA’ Indicano la presenza di atteggiamenti invalidanti e danno all’esaminatore indicatori sulla validità del test SCALE CLINICHE Alcune delle 10 scale cliniche hanno delle sottoscale ( di Harris e Lingoes) le quali servono come ulteriori specifiche delle scale cliniche corrispondenti ( scala 2,3,4,6,8,9,0) Punteggio “Non so (?)” Scala L ( menzogna) Scala F ( frequenza) Scala K ( correzione) Scala Fb ( Back F) Scala TRIN ( incoerenza nelle risposte “ vero”) Scala VRIN ( Incoerenza nelle risposte) SCALA 1 IPOCONDRIA (HS) SCALA 2 DEPRESSIONE (D) SCALA 3 ISTERIA (HY) SCALA 4 DEVIAZ. PSICOP. (PD) SCALA 5 MASCOL.-FEMM. (MF) SCALA 6 PARANOIA (PA) SCALA 7 PSICASTENIA (PT) SCALA 8 SCHIZOFRENIA (SC) SCALA 9 IPOMANIA (MA) SCALA 0 INTROVERS. SOCIALE (SI) Gruppo dei sintomi interni SCALE DI CONTENUTO Gruppo delle tendenze aggressive esterne Gruppo dell’autopercezione negativa Gruppo dei problemi generali SCALE SUPPLEMENTARI Sono state sviluppate con scopi chiari come ad esempio valutare I problemi derivanti dall’uso di alcool, di droghe, il disagio coniugale, il disadattamento universitario, ansieta’, repressione In totale esse sono 13 T.C.I. (TEMPERAMENT AND CHARACTER INVENTORY) • Nel 1987 Cloninger propone la “ Teoria Biosociale Unificata Di Personalita’” che concepisce la personalità come una combinazione di tratti ereditari e neurobiologici (definiti dimensione temperamentale) e di tratti che riflettono l’apprendimento socioculturale (definiti dimensione caratteriale); • Lo stile sociale e cognitivo di ciascuna persona è determinato dal grado in cui ciascuna dimensione è presente. Il modello fornisce un metodo di descrizione e classificazione della personalità sia nelle sue forme patologiche sia in quelle non patologiche. • TEMPERAMENTO: differenze individuali nelle risposte automatiche agli stimoli emozionali; sono componenti ereditabili, osservabili precocemente nell’infanzia e stabili nel corso dello sviluppo. • Le dimensioni del temperamento sono: Novelty Seeking, Harm Avoidance, Reward Dependence E Persistence • La combinazione di queste dimensioni di base divenne clinicamente osservabile tramite il T.P.Q. (Tridimensional Personality Questionnaire) • CARATTERE: modello esplicito di aspettative consce, definito da un insieme di assunti concettuali che i soggetti compiono in relazione agli obiettivi personali, alle altre persone, alla vita e al mondo in generale. • Le dimensioni del carattere sono poco ereditabili, vengono influenzate dall’apprendimento socioculturale e dalle aspettative culturali SOTTOSCALE DELLE DIMENSIONI DEL TEMPERAMENTO Sottoscale NOVELTY SEEKING (NS) Sottoscale HARM AVOIDANCE (HA) Sottoscale REWARD DEPENDENCE (RD) NS1: Esploratività- Eccitabilità NS2: Impulsività NS3: Stravaganza NS4: Sregolatezza HA 1: Preoccupazione anticipata HA 2: Paura dell’incertezza HA 3: Timidezza con gli estranei HA 4: Affaticabilità SD 1: Responsabilità SD 2: Propositività SD 3: Ricchezza di risorse SD 4: Accettazione di sé SD 5: Coerente alla propria natura SOTTOSCALE DELLE DIMENSIONI DEL CARATTERE SELFDIRECTEDNESS COOPERATIVENESS SELFTRASCENDENCE SD 1: Responsabilità SD 2: Propositività SD 3: Ricchezza di risorse SD 4: Accettazione di sé SD 5: Coerente alla propria natura C 1: Accettazione sociale C 2: Empatia C 3: Essere utile C 4: Compassione C 5: Coscienziosità ST 1: Dimenticanza di sé ST 2: Identificazione transpersonale ST 3: Accettazione della spiritualità • TCI Modalità di risposta: Vero-Falso 240 item • TCI-R (1999) Modalità di risposta: scala Likert a 5 punti 240 item, di cui 51 sono stati completamente riscritti e tra essi ci sono 5 item di validità 1 item di validità No sottoscale Persistenza 4 sottoscale Dipendenza dalla Ricompensa Aggiunte sottoscala Persistenza: P1: Desiderio di impegno; P2: Temprato dal lavoro; P3: Ambizioso; P4: Perfezionista Aggiunta nuova sottoscala Dipendenza dalla Ricompensa: Apertura all’esperienza MCMI-III (MILLON CLINICAL MULTIAXIAL INVENTORY) 1983, Millon mette a punto un sistema basato su prototipi di personalità. Stile di personalità: bagaglio di convinzioni stabili che la persona mantiene sul sé e il mondo, unite ai modi tipici di pensare e di sentire e ai comportamenti associati esse. La teoria si basa sulle combinazioni di alcune variabili; gli stili di base derivano da una matrice che consta di due dimensioni: 1- fonte primaria da cui il soggetto ottiene conforto/ soddisfazione o tenta di evitare il disagio emotivo. Le persone possono cercare rinforzi da se stessi (indipendenti), dagli altri (dipendenti), potrebbero oscillare tra sé e gli altri (ambivalenti) o potrebbero sperimentare poche soddisfazioni sia da sé che dagli altri (distaccati) 2- modalità comportamentale impiegata dal soggetto per massimizzare le ricompense e minimizzare il disagio. Le persone possono essere attive o passive CARATTERISTICHE MCMI-III • Ha lo scopo di misurare tratti di personalità e la presenza di dimensioni psicopatologiche • Il questionario consta di 175 item a risposta dicotomica del tipo Vero-Falso • si compone di 1 scala di validità, 3 indici correttivi e 24 scale cliniche, correlate alla specifica teoria di personalità di Millon e connesse al formato nosologico del DSM-IV. CONFIGURAZIONI DI PERSONALITA’ 1-Schizoide 2A-Evitante 2B-Depressivo 3-Dipendente 4-Istrionico 5-Narcisista 6A-Antisociale 6B-Aggressivosadistico 7-Compulsivo 8A-Passivoaggressivo 8B-Autofrustrante P-Schizotipico C – Borderline S – Paranoide SINDROMI CLINICHE A- Disturbi d'ansia H- Somatoforme N- Mania D- Distimia B-Dipendenza alcool T- Dipendenza droga R- Post-traumatico SS- Disturbi del pensiero CC- Depressione Maggiore PP- Disturbi da delirio INDICI CORRETTIVI X- Apertura Y-Desiderabilità Z-Svalutazione V-Validità In rosso, le configurazioni e le sindromi cliniche considerate più gravi SCID-I Structured Clinical Interview for DSM-IV • Intervista semi-strutturata sviluppata da Spitzer e coll. (1987); • Strumento per la formulazione delle diagnosi principali dell’Asse I, basato sui criteri diagnostici del DSM- IV; • Valutazione standardizzata; • Esistono due versioni, clinica e per la ricerca. SOGGETTI COMPOSIZIONE -RASSEGNA, • Può essere sommimistrata sia a soggetti di psichiatria sia a quelli di medicina generale. • Soggetti con grave difetto cognitivo o con gravi sintomi psicotici devono essere esclusi dalla partecipazione alla somministrazione. • E’ più appropriata per soggetti adulti (più di 18 anni) ma con lievi modifiche viene usata anche con gli adolescenti. • Dati Anamnestici • Sintomi e disturbi lamentati • Anamnesi psichiatrica prossima e remota • Terapie seguite • Domande generali funzionamento sui livelli di 2) due PROTOCOLLI: • DI SOMMINISTRAZIONE (contiene le domande dell’intervista) • DI RACCOLTA (contiene I criteri diagnostici abbreviati del DSM-IV) 3. SOMMARIO DIAGNOSTICO 66 STRUTTURA SCID-I La SCID-I è divisa in sei moduli relativamente autonomi: Modulo A Modulo B Modulo C Modulo D Modulo E Modulo F Episodi Sintomi Disturbi Disturbi Disturbo Ansia e dell’umore psicotici psicotici dll’umore altri da sostanze disturbi psicoattive Anche se è sottinteso che questi moduli vengono somministrati in sequenza, il clinico può in certe circostanze modificarne l’ordine (od omettere un modulo ben determinato). Es. Il clinico che lavora nell’ambito delle tossicodipendenze potrebbe somministrare il modulo E prima dei moduli A-D. CRITERI E PUNTEGGI - E’ opportuno richiedere dei chiarimenti per stabilire la presenza dei criteri diagnostici fondamentali, ma quando questi mancano, non vengono indagati gli item rimanenti e relativi a quell’area - L’intervista segue delle regole gerarchiche per cui, se la presenza di un disturbo ne esclude un altro, il Ogni criterio punteggi: prevede i seguenti ‘ ? ‘ = informazione inadeguata o insufficiente per una valutazione più definitiva. ‘ – ‘ = il criterio è assente o sotto la soglia diagnostica. ‘ + ‘ = la soglia per il criterio è soddisfatta. I punteggi riguardano CRITERI DIAGNOSTICI non necessariamente risposte alle domande. secondo non viene indagato. 68 I DISTURBI DI PERSONALITÀ • Sono così chiamati perché la sintomatologia, a differenza di quanto accade per altri disturbi, non è limitata a episodi di malattia, ma è un modo abituale di agire e essere nel mondo, che causa un’alterazione del funzionamento sociale e/o lavorativo, anche se questo non è sempre riconosciuto dalla persona. • I sintomi dei disturbi sono egosintonici, cioè accettabili per la persona e alloplastici, cioè in grado di adattarsi all’ambiente esterno (la persona tende a cambiare l’ambiente esterno e non se stesso). • Poiché le persone molto spesso non avvertono sofferenza per quelli che la società percepisce come sintomi, sono spesso considerate non motivate per il trattamento. SCID II Intervista semi-strutturata per la valutazione diagnostica • dei dieci disturbi di personalità dell’asse II del DSM-IV • del disturbi Passivo – Aggressivo o Depressivo (riportati nell’appendice B del DSM-IV) • del Disturbo Non Altrimenti Specificato Può essere usata: • Successivamente alla somministrazione della SCID-I • Autonomamente per la singola diagnosi di disturbo di personalità I DISTURBI DI PERSONALITÀ divisi in 3 raggruppamenti sulla base di analogie descrittive: CLUSTER CLUSTER C A Comportamenti Comportamenti considerati strani o ansiosi e paurosi eccentrici, tendenza all’isolamento/ - Disturbo Dipendente diffidenza - Disturbo - Disturbo Evitante Paranoide - - Disturbo Schizoide Disturbo Schizotipico - Disturbo Ossessivo – Compulsivo CLUSTER B Comportamenti emotivi, impulsivi, drammatici; mancanza empatia - Disturbo Antisociale - Disturbo Borderline - Disturbo Istrionico - Disturbo Narcisistico CARATTERISTICHE • Rassegna di SCID II Come la SCID I, anche la SCID II è preceduta da una breve Rassegna focalizzata sull’abituale comportamento del soggetto, sulle sue relazioni significative evidenziando quali siano le sue capacità di autoriflessione. • Struttura flessibile La SCID II personalità può essere indagata in due modalità, grazie alle due parti di cui è composta, che è possibile integrare in modo flessibile a seconda delle risposte del soggetto e/o delle preferenze del clinico. - Questionario auto-somministrato con domande a risposta dicotomica (si/no) - Intervista, con strutturazione a tre colonne (come la SCID I contenenti le domande dell’intervista, i criteri diagnostici e la valutazione degli item) •LE 3 P : CARATTERISTICHE – PATOLOGICHE (che non rientrano, cioè, nei canoni di una normale variazione) – PERSISTENTI (che insorgono nella prima età adulta e compaiono con una certa frequenza in un arco di tempo che comprende almeno gli ultimi cinque anni) – PERVASIVE (che cioè si manifestano in un ampio spettro di contesti, come quello lavorativo e familiare). 2 MODALITA’: 1^ MODALITA’ 2^ MODALITA’ • QUESTIONARIO AUTOSOMMINISTRATO + INTERVISTA (in parte) • INTERVISTA (tutta) CARATTERISTICHE QUESTIONARIO autosomministrato: • 119 items che prevedono una risposta dicotomica Sì/No; • richiede un livello di leggibilità non inferiore alla terza media. Quei soggetti che non capiscono le domande, possono non essere idonei alla somministrazione dell’intervista; • lo strumento serve come linea guida per la successiva intervista. INTERVISTA: • Costituita da un certo numero di domande aperte per ogni disturbo, con la richiesta di esempi, volti alla valutazione dell’eventuale patologia, persistenza e pervasività dei sintomi. PTSD e Trauma VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA risorse e adattamenti primo zoom a basso impatto CBCL GENOGRAMMA SSB DISEGNO LIBERO Funzionamento psicologico-markerPT secondo zoom a impatto medio TSCC TSCYC PSI FAT GIOCO DISEGNI TAT BLACKY Funzionamento psicologico-approfondimento markerPT terzo zoom ad alto impatto CSBI CDI CDC A-DES comportamenti RORSCHACH vissuti MALACREA M, 2007 PTSD: DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS MMPI 2 SCID I CAPS CAPS Clinician-Administered PTSD Scale Il “gold standard” diagnostico per il disturbo post-traumatico da stress Angelo Gianfranco Bedin, Cristina Castelli e Fabio Sbattella La Clinician-Administered PTSD Scale (CAPS) è un’intervista strutturata per valutare il disturbo post-traumatico da stress sviluppata dal National Center for PTSD, dello US Department of Veterans Affairs. Gli item corrispondono perfettamente ai criteri diagnostici del DSM-IV e le valutazioni sull’intensità del sintomo del PTSD sono basate su considerazioni di durata, di malessere soggettivo e di menomazione funzionale, che sono le dimensioni maggiormente accettate per la definizione di questo disturbo. La somministrazione prevede la possibilità di riferirsi a diversi periodi temporali di riferimento, includendo il mese peggiore dal trauma (misurazione lifetime) e il mese passato (misurazione mese passato). Le domande iniziali si focalizzano sulla caratteristica essenziale di ogni sintomo del PTSD e le domande successive aiutano a chiarire le risposte ambigue. Le risposte agli item finali dell’intervista possono anche essere usate per valutare la presenza di un grave Disturbo Acuto da Stress. La CAPS può essere usata per valutare il PTSD che deriva da ogni tipo di trauma, avendo il valutatore la possibilità di scegliere diversi livelli di severità a seconda del tipo di utilizzo: clinico, terapeutico e diagnostico. STRUTTURA Il protocollo per l’intervista della CAPS è composto da 30 item. 17 valutano i sintomi principali (raggruppati in cluster di sintomi riguardanti Esperienze rivissute, Evitamento e ottundimento e Iperarousal); 5 i sintomi associati, come traumi correlati a colpa e dissociazione; 5 l’insorgenza, la durata, il malessere soggettivo e la compromissione funzionale; 3 la validità globale della risposta, la gravità e il miglioramento del sintomo. In aggiunta la CAPS include un protocollo per la valutazione del PTSD Criterio diagnostico A nel DSM-IV. All’inizio dell’intervista il paziente compila una Checklist degli eventi stressanti di 17 item per meglio identificare gli eventi traumatici principali che hanno causato il disturbo post-traumatico da stress. PUNTEGGI La CAPS fornisce differenti punteggi: punteggi continui sulla gravità per i sintomi individuali del PTSD, risultati ai cluster di sintomi (Rievocazione, Evitamento e ottundimento, Iperarousal) e una valutazione di sindrome completa PTSD. Può quindi essere utilizzata in modi differenti: la conduzione dell’intervista con riferimento al mese precedente a quello della somministrazione permette la misurazione del disturbo post-traumatico da stress attuale, ma è possibile inoltre ottenere anche una misurazione del disturbo post-traumatico da stress lifetime semplicemente utilizzando un altro periodo temporale di riferimento. UTILIZZO Gli ambiti di applicazione sono numerosi: clinico, diagnostico, trattamento terapeutico, giuridico, delle assicurazioni, della prevenzione dei maltrattamenti, nelle adozioni, nell’ambito militare, nei soggetti che sono stati esposti a eventi traumatici naturali o procurati dall’uomo. (Giunti Editore, 2013) Il Rorschach non è stato concepito all’interno di alcuna teoria specifica della personalità. E’ stato invece proposto come metodo esplorativo per indagare la relazione fra percezione e personalità, basandosi sull’interessante osservazione che i pazienti schizofrenici sembravano percepire nelle macchie di inchiostro in modo alquanto diverso dagli altri. Nasce 1921 per individuare disturbi schizofrenici con analisi della funzione percettiva. In origine 20 tavole create con il metodo della macchia d'inchiostro sulla pagina, l'editore chiede di selezionarne 10, la scelta avviene casualmente. Nella stampa l'editore compie un errore con il colore e le tavole assumono il caratteristico chiaroscuro che poi si scopre essere utile per l'indagine dei vissuti d'ansia. 10 TAVOLE CON MACCHIE SIMMETRICHE DUE CRITERI FONDAMENTALI: - AMBIGUITÀ PER INTERPRETAZIONE LIBERA; - SEMPLICITÀ E REGOLARITÀ PER CONSENTIRE UNA DEFINIZIONE. CLASSIFICAZIONI FONDAMENTALI: - COLORE: B/N, CHIAROSCURO, ROSSO, COLORI PASTELLO; - COMPATTEZZA: UNITARIE (I, IV) VS BILATERALI (II, III); - APERTURA/CHIUSURA: APERTE (I, II) VS CHIUSE (IV, V). CODICI DI CLASSIFICAZIONE (GESTALT – WERTHEIMER): - AREA MACCHIA CARATTERISTICHE CONTENUTI RISPOSTE CORRELAZIONE COLORE/MOVIMENTO → precise caratteristiche psicologiche e comportamentali LA COMPLESSITÀ DELL’ATTO INTERPRETATIVO spiega perché Rorschach ed i suoi più o meno diretti discepoli ritengano che il risultato dell’analisi del protocollo sia un vero e proprio psicogramma: un compito risolto usando tutte le facoltà, da quelle intellettive a quelle affettive, più e meno primitive, tutta la personalità, con qualità e debolezze, aspirazioni e realizzazioni. LA TECNICA RORSCHACH PRESUME CHE ESISTA UNA RELAZIONE TRA PERCEZIONE E PERSONALITÀ, per cui la strutturazione di macchie d’inchiostro ambigue, che non prevedono risposte giuste o sbagliate e non direttamente definibili tramite l’esperienza passata, riflette aspetti fondamentali della dinamica intrapsichica. L’ANALISI DELLE RISPOSTE condotta da uno psicologo clinico emergere: la natura delle sollecitazioni intime dell’individuo, le sue motivazioni e pulsioni, la capacità di controllo, il suo stile di coping, altri aspetti della personalità. dovrebbe, quindi, far TAT – TEST DI APPERCEZIONE TEMATICA Henry A. Murray • Test proiettivo tematico che permette al soggetto di esprimere pensieri e fantasticherie; • Somministrabile ad adolescenti e adulti • Permette all’esaminatore di conoscere emozioni, atteggiamenti, processi cognitivi del soggetto, fornendo un’analisi globale dell’intera persona; • Consiste in 20 immagini su cui il soggetto costruisce delle storie; • Le risposte riflettono i costrutti mentali, le esperienze, i conflitti, i desideri della persona. (Giunti Editore, 2013) WAIS – R Wechsler Adult Intelligence Scale- Revised (1981) • Batteria di prove eterogenee per valutare il QI del soggetto; • Somministrazione individuale a soggetti di età 16-84 anni; • Permette di individuare il tipo di intelligenza, se pratica o verbale, misurare l’eventuale deterioramento mentale e individuare le eventuali carenze. Organizzazione della scala: 11 subtest SCALA DI PERFORMANCE SCALA VERBALE 2)Completamento di figure 1)Informazione 4)Riordinamento di Storie 3)Memoria di cifre Figurate 5)Vocabolario 7)Ragionamento aritmetico 6)Disegno con cubi 8)Ricostruzione di Oggetti 9)Comprensione 10)Associazione di Simboli a 11)Analogie Numeri QI Verbale QI di Performance QI Totale • QI di deviazione: indica quanto un soggetto devia al di sopra o al di sotto della prestazione media fornita dai soggetti del suo stesso gruppo di età (punti standard con media 100 e ds. 15); • la prestazione al test di un soggetto è perfettamente confrontabile con quella dei suoi coetanei; CBA-2.0 Cognitive Behavioural Assessment Scale Primarie-2.0 Sanavio, Bertolotti, Michielin, Vidotto, Zotti Il Cognitive Behavioural Assessment-Scale Primarie 2.0 è uno strumento di valutazione ad ampio spettro per lo screening psicologico in soggetti adulti, volto ad evidenziare eventuali aree problematiche che necessitano di ulteriori approfondimenti (scale secondarie) È una batteria composta di 10 schede adatta per l’assessment psicologico in ambito clinico, medico, del lavoro, forense e di ricerca La CBA 2.0 prevede una valutazione sia quantitativa che qualitativa (schede 1 e 4) È uno strumento psicodiagnostico estremamente flessibile e resistente all’usura del tempo poiché non fornisce diagnosi o profili psicodiagnostici, ma una puntuale descrizione delle eventuali aree problematiche e del legame di queste ultime con il contesto ambientale, unita alla valutazione di alcuni tratti stabili di personalità Le scale primarie forniscono misure standardizzate e oggettive delle variabili indagate È uno strumento che è stato pensato, realizzato e validato in Italia Le scale primarie sono tutte validate e standardizzate È prevista la conversione sia in punti Z che in percentili Somministrazione individuale o collettiva Autosomministrazione o eterosomministrazione nei casi in cui il soggetto non sia sufficientemente autonomo dal punto di vista motorio, o abbia gravi problemi di vista, lettura ecc. Tempo richiesto per la compilazione: 40-90 minuti Non sono previsti limiti di tempo Pause: salvo eccessiva stanchezza, non sono ammesse pause. Può essere somministrato dai 16 anni in su Range di età: 16-80 anni, norme anche per ultraottantenni. n° ITEM SCALE/SUBSCALE PUNTEGGI AREA D’INDAGINE SCHEDA 1 25 ********************** DATI QUALITATIVI DATI GENERALI SCHEDA 2 20 SCALA STAI-X1 STAI-X1 ANSIA DI STATO SCHEDA 3 20 SCALA STAI-X2 STAI-X2 ANSIA DI TRATTO SCHEDA 4 59 ************************ DATI QUALITATIVI ANAMNESI PSICOLOGICA SCALA E E INTROVERSIONE - ESTROVERSIONE SCALA N N STABILITÀ EMOZIONALE SCALA P P DISADATTAMENTO E ANTISOCIALITÀ SCALA L L SIMULAZIONE/INGENUITÀ SOCIALE SCALA QPF-R SCALA QPF-R DISTURBI PSICOFISIOLOGICI SCALA IP-R F, PH PAURE SUBSCALA 1 IP-1 PAURE:CALAMIT À SUBSCALA 2 IP-2 PAURE: RIFIUTO SOCIALE SUBSCALA 3 IP-3 PAURE: ANIMALI REPELLENTI SUBSCALA 4 IP-4 PAURE: ALLONTANAMENTO SUBSCALA 5 IP-5 PAURE: SANGUE/INTERVENTI CHIRURGICI SCALA QD QD PROBLEMI DEPRESSIVI SCALA MOCQ-R MOCQ-R OSSESSIONI E COMPULSIONI SUBSCALA 1 MOCQ-1 CHECKING SUBSCALA 2 MOCQ-2 CLEANING SUBSCALA 3 MOCQ-3 DOUBTING/RUMINATING SCALA STAI-X1/R STAI-X3 ANSIA DI STATO STAI-DIFF VARIAZIONI ANSIA DI STATO STAI-ACC ACCURATEZZA E VALIDIT À IR ACCURATEZZA E VALIDIT À SCHEDA 5 SCHEDA 6 SCHEDA 7 SCHEDA 8 SCHEDA 9 SCHEDA 10 INDICI di VALIDITÀ 48 30 58 24 21 10 Albero decisionale per stabilire la validità della batteria (Modificato da Galeazzi A. e Franceschina E., 2000) >10% di omissioni in almeno 1 scheda: 2, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10 SI no Omissioni item critici o scheda 4 dove non esiste il problema dell’imbarazzo SI no 99-100 STAI X-1 95-100 <99 STAI X-1/R <95 EPQ/R-L 99-100 95-100 <95 =6 Indice STAI-ACC >6 <6 =5 <5 Indice IR =6 PROTOCOLLO PROTOCOLLO PROTOCOLLO DUBBIO VALIDO NON VALIDO Anzianità • Cognitivi: WAIS-R e Mini Mental • Autonomie: IADL(Autonomie delle attività strumentali della vita quotidiana es. Usare telefono, prepararepasti, usare soldi…) e IAD (Autonomie delle attività della vita quotidiana:lavarsi, alimentarsi, spostarsi…) • Relazioni • Neuropsicologici MMSE - MINI-MENTAL STATE EXAMINATION Folstein, Folstein & McHugh, 1975) • Breve intervista standardizzata, sensibile a diverse patologie, usata generalmente come screening • Valuta le sub-aree relative al: - controllo cognitivo, - ragionamento astratto, - orientamento spazio-temporale; - memoria; - processi di pensiero; • È in grado di differenziare pazienti che soffrono di una demenza organica da quelli con disturbi funzionali; 15 PAROLE DI REY RIEVOCAZIONE IMMEDIATA TEST DI APPRENDIMENTO DI UNA LISTA DI PAROLE NON LEGATE TRA LORO IN MODO LOGICO Consegna: “Adesso le leggerò una lista di parole, quando avrò finito mi ripeterà tutte quelle che si ricorda” Viene utilizzato per misurare la capacità di apprendimento di tipo verbale di una lista di parole di uso comune non legate tra loro per senso logico e la capacità di ritenzione e di rievocazione del maggior numero di parole della lista subito dopo la lettura da parte del somministratore - rievocazione immediata - 1_ _ 2 3 4 5 ___/15 ___/15 ___/15 ___/15 Rievocaz. 15’ Tenda Tamburo Caffè Cintura Sole Giardino Baffi Finestra Fiume Paesano Colore Tacchino Scuola Casa Cappello Totale Falsi riconoscimenti ___/15 ___/15 SCORING: Si fa la somma delle parole dette nelle prime 5 colonne, poi si corregge per età e scolarità, infine si confronta il risultato con i punteggi normativi STROOP ’S TEST Viene utilizzato per misurare la capacità di resistere ad uno stimolo interferente in un compito automatizzato come la lettura: Il soggetto, non deve leggere, ma deve riuscire a pronunciare il colore con il quale è stata colorata una serie di parole che come significato rappresentano sì, un colore, ma diverso da quello che è stato usato per colorarle (es. La parola blu colorata con inchiostro rosso). CONSEGNA: “Le chiedo di dirmi il colore con il quale è stata colorata la parola, cercando di farlo nel minore tempo possibile” BLU ROSSO VERDE ROSSO BLU VERDE BLU VERDE ROSSO VERDE ROSSO SCORING: Si deve togliere al tempo impiegato per la prova di resistenza allo stimolo interferente, la media dei tempi impiegati nelle 2 prove preliminari: quella di lettura e quella di riconoscimento dei colori. Poi si correggerà tale valore per età e scolarità Infine si confronterà il risultato con il campione normativo. W.S.C.T. Viene utilizzato per misurare la capacità di flessibilità concettuale. Traendo profitto dalle correzioni, evitando così perseverazioni e sapendo formare concetti in modo tale da pianificare le azioni CONSEGNA: “Lei dovrà fare delle coppie utilizzando una delle 4 carte che ha davanti a se’ sul tavolo e l’altra che le darò Le coppie, però, dovrà farle secondo una regola, attraverso tentativi ed errori, quando le dirò ‘giusto’ lei dovrà continuare ad usare quella stessa regola, Se, invece, le dirò sbagliato la dovrà cambiare” WISCONSIN CARD SORTING TEST Misura l’abilità di individuare somiglianze tra stimoli (carte) diversi. SCORING: Si sommano le categorie individuate e si confronta il numero con quelle relative alla popolazione normativa. Inoltre, si sommano le eventuali perseverazioni. Si correggono per età e scolarità. Infine si confrontano con il campione di riferimento. 15 PAROLE DI REY Rievocazione differita Viene utilizzato per misurare la capacità di ritenzione di tipo verbale di una lista di parole di uso comune non legate tra loro per senso logico e la capacità di rievocazione del maggior numero di parole della lista dopo un tempo di 15 minuti - Rievocazione differita - CONSEGNA: “Si ricorda che prima le ho letto un elenco di parole? Se ne ricorda ancora di parole di quell’elenco? Mi ripete tutte quelle che si ricorda” SCORING: Si fa la somma delle parole dette nella 6^ colonna (ultima), poi si corregge per età e scolarità, infine si confronta il risultato con i punteggi normativi. FIGURA REY Viene utilizzato per quantificare, innanzitutto, la capacità del soggetto di copiare su di un foglio da disegno una complessa figura geometrica verificando il controllo del movimento volontario la precisione della costruzione del disegno stesso CONSEGNA: Su questo foglio dovrà copiare questa figura, cercando di rifarla il più simile possibile all’originale SCORING: Dopo aver attribuito a ciascun elemento della figura i relativi punteggi, questi vanno sommati tra loro, corretti per età e scolarità, quindi confrontati con quelli del campione normativo. FLUENZA VERBALE FONEMICA Viene utilizzato per misurare la capacità di richiamare vocaboli e saperli produrre a livello sonoro data una lettera dell’alfabeto in 1 minuto di tempo CONSEGNA: “Lei mi dovrà dire, in 1 minuto, la quantità maggiore di parole che le vengono in mente o che ricordi e che inizino con una lettera che adesso le dirò….A….F…s ” SCORING: Si sommano i punteggi ottenuti per ogni lettera (1 punto per ogni item corretto),si correggono per età e scolarità, si confrontano con la popolazione di riferimento. FLUENZA VERBALE SEMANTICA Viene utilizzato per misurare la capacità di richiamare vocaboli e saperli produrre a livello sonoro data una categoria lessicale: • Marche d’auto; • Animali; • Frutti. CONSEGNA: “Lei mi dovrà dire, in 1 minuto di tempo, la quantità maggiore di parole che le vengono in mente o che ricordi e che appartengano alla categoria che adesso le indicherò”. SCORING: Si sommano i punteggi ottenuti per ogni categoria (1 punto per ogni item corretto), si correggono per età e scolarità; si confrontano con la popolazione di riferimento. FIGURA REY DIFFERITA Viene utilizzata per misurare: - La capacità ritenzione visiva; - Di rievocazione mnestica A livello grafico dopo 10 minuti. CONSEGNA: “Si ricorda che prima le ho fatto copiare un disegno complesso? Si ricorda qualcosa di quel disegno? Mi disegna, su questo foglio, tutto quello che si ricorda di quel disegno?” SCORING: Dopo aver attribuito a ciascun elemento della figura i relativi punteggi, questi vanno sommati tra loro, corretti per età e scolarità, quindi confrontati con quelli del campione normativo. ATTENZIONE SELETTIVA Viene utilizzato per misurare la capacità di mantenere, per un certo periodo di tempo, l’attenzione in una situazione di tipo selettivo. CONSEGNA: “Lei dovrà scegliere, barrandoli, determinati numeri, assegnati, che si trovano contenuti in una tabella, mescolati insieme ad altri che vanno accuratamente trascurati, cercando di farlo nel minore tempo possibile”. 5 1 4 9 6 2 1 5 9 4 2 9 3 7 8 2 5 4 7 5 3 2 1 0 6 4 8 9 4 2 5 3 2 1 8 7 4 3 8 0 9 1 2 5 7 9 5 3 3 5 8 7 5 5 2 1 4 8 6 9 1 5 3 7 8 4 4 7 2 4 7 8 SCORING: Si sommano i punteggi ottenuti per ogni tabella (1 punto per ogni item barrato correttamente), si correggono per età e scolarità, si confrontano con la popolazione di riferimento. DIGIT SPAN Viene utilizzato per misurare la capacità di memoria a breve termine di cifre. Consegna: “Lei dovrà ripetere una sequenza di numeri, immediatamente dopo che li avrò pronunciati, nello stesso ordine in cui glieli dirò ” 7–9 4–2 5–8–2 6–9–4 6–4–3–9 7–2–8–6 ECC … GENITORIALITA’ E FAMIGLIE • • • • • • • AAI FAD PBI PSI FRT Spazio di vita familiare Il gioco della vita-Kit Demetrio) • Doppia Luna • LTP autobiografico (Duccio OBIETTIVI: • Utilizzare strumenti relazionali adeguati alla complessità delle situazioni studiate, e associare valutazioni quantitative, “oggettive”, a valutazioni qualitative, più sensibili alle valenze di “soggettività” • Ampliare la conoscenza delle storie delle persone per poter arricchire le fasi di un percorso diagnostico • Osservare e valutare quanto le dinamiche familiari influiscano sul mondo interno del soggetto, nel percorso evolutivo e sul suo stato di benessere/sofferenza COSA OSSERVIAMO: • La famiglia come sistema complesso in cui vengono osservati e valutati molteplici livelli: - Comunicazione (interazioni) osservabili nel “qui ed ora” - Organizzazione (struttura) in termini di confini, gerarchie, alleanze - Legami reciproci tra i membri - Sistema di significati e attribuzioni - “Miti familiari” “L’attaccamento è una relazione, o legame affettivo, che ciascun individuo stabilisce con un conspecifico; tipicamente si instaura tra il bambino e la madre e più in generale con le figure con cui l’infante interagisce in modo precoce, privilegiato e continuativo” (M. C. Levorato, Lo sviluppo psicologico, 2002, pag.268) Secondo Bowlby (1969/1988) gli individui, nel corso dell’interazione col proprio ambiente, costruiscono dei Modelli Operativi Interni (MOI), o Internal Working Models, del mondo fisico e sociale che li circonda, che comprendono i Modelli Operativi di sé e delle figure di accudimento o, ancor più precisamente, modelli di sé-con-l’altro (Liotti, 2001), vale a dire dunque della relazione. I MOI sono rappresentazioni mentali, costruite dall’individuo come strutture mentali che consentono all’individuo di fare previsioni e crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale. dott.ssa B.Branchi, dott.ssa V. Berardinetti, dott.ssa B.Conti, 131 Centro Studi, DAI-SMDP, Ausl di Parma A.A.I.(Adult Attachement Interview) (George, Kaplan e Main, 1995) •Intervista semi-strutturata costruita per indagare tematiche relative all’attaccamento di soggetti adulti e adolescenti; •presenta sia caratteristiche tipiche delle interviste strutturate, sia caratteristiche delle interviste di tipo clinico. L’intervistatore ha il compito di stabilire una vera e propria relazione con il soggetto, cercando di seguire e assecondare la direzione presa dal discorso, lasciando il tempo necessario per riflettere e ampliare a sufficienza gli argomenti. Le 18 domande principali vengono rivolte secondo un ordine fisso, e se il soggetto non risponde sono previste specifiche domande aggiuntive di approfondimento; l’intervistatore segue lo svilupparsi del discorso del soggetto e cerca di carpirne il significato; le domande mirano ad ottenere sia specifici ricordi episodici, sia valutazioni più generali di esperienze passata. 132 In un primo momento l’adulto viene invitato a illustrare, attraverso cinque aggettivi, la sua precoce relazione con i genitori. In un secondo momento gli viene richiesto di supportare ogni descrizione con ricordi precisi su eventi o situazioni che esemplifichino la qualità della relazione riportata. Ulteriori domande riguardano le esperienze infantili dell’adulto in riferimento alla separazione, alla malattia, alle perdite, alle punizioni… ecc. L’intervista cerca di sondare, poi, da una parte come la persona si spiega il comportamento e l’atteggiamento della figura di attaccamento e, dall’altra, come valuta la possibilità che le esperienze precoci di attaccamento abbiano influito sulla sua personalità da adulto e sul suo modo attuale di relazionarsi con il proprio figlio. La codifica dell’intervista viene analizzata in due tempi, in una prima fase, vengono utilizzate due scale: Scale della Probabile Esperienza Soggettiva nell’Infanzia; Stato Attuale della Mente del soggetto; In una seconda fase si procede ad una valutazione complessiva dell’intervista per giungere all’assegnazione della categoria generale dell’attaccamento. Si rivelano, anche, la coerenza generale del racconto, le eventuali contraddizioni, le difficoltà dell’adulto sul riflettere sulle proprie esperienze passate o a sostenere con degli esempi le descrizioni delle relazioni con i 133 genitori. Sono stati identificati quattro pattern di stile di attaccamento nell’adulto, ognuno dei quali in relazione con un corrispondente pattern infantile individuato dalla Ainsworth: 1) Sicuro -Autonomo (F, Free) (corrispondente al tipo A); 2)Distanziante (Ds, Dismissing) (corrispondente al tipo B); 3) Preoccupato (E, Entangled) (corrispondente al tipo C); 4) Irrisolto (U, Unresolved) (corrispondente al tipo D). CORRISPONDENZA STILI (Main, Goldwyn,1994) STILE ADULTO Sicuro/Autonomo Distanziante Preoccupato Irrisolto STILE BAMBINO Sicuro Insicuro/ Evitante Insicuro/ Ambivalente Disorganizzato/disorientato 134 FAD (Family Assessment Device) Epstein, Baldwin, & Bishop, 1983 • Questionario autovalutativo che offre una prospettiva d’indagine del nucleo familiare di tipo multidimensionale attraverso 60 items su scala Likert a 4 passi: 1 = Molto Vero; 2 = Vero; 3 = Falso; 4= Completamente Falso • Nel delineare la struttura del Family Assessment Device, gli autori hanno preso come riferimento il McMaster Model of Family Functioning (MMFF; Bishop, Epstein, & Levin, 1978) cercando di assicurare un’adeguata copertura delle aree di funzionamento familiare ritenute importanti dal modello. Per permettere una maggior interpretabilità dei risultati ottenuti attraverso il questionario e per assicurarsi una maggiore utilità clinica gli autori hanno deciso che le scale del questionario dovevano riflettere le 6 dimensioni di funzionamento familiare previste dal McMaster Model of Family Functioning. Le dimensioni • • • • • • • Problem Solving: fa riferimento alla capacità della famiglia di risolvere i problemi mantenendo un funzionamento globale efficace; Comunicazione: misura lo scambio di informazioni all’interno della famiglia lungo un continuum i cui poli opposti sono “chiara e diretta” e “confusa ed indiretta”; Ruoli Familiari: valuta le strutture comportamentali ridondanti in base alle quali i singoli membri adempiono alle funzioni della famiglia; Risonanza Emotiva: permette di comprendere la gamma delle risposte affettive all’interno della famiglia; Coinvolgimento Affettivo: permette di valutare le modalità con cui i componenti della famiglia valorizzano le attività e gli interessi degli altri; Controllo del Comportamento: definisce lo stile adottato dalla famiglia nello stabilire le norme, le regole ed il grado di scostamento da esse che è disposta a tollerare. Il test fornisce indicazioni anche su una dimensione globale: Funzionamento Generale: permette di comprendere come viene percepito il funzionamento globale dell’intero nucleo familiare. PBI (Parental Bonding Instrument) Parker, Tupling, & Brown, 1979 • Il Parental Bonding Instrument (Parker, Tupling, & Brown, 1979) è un questionario ad auto-somminitrazione (25 item) di valutazione della qualità delle cure offerte da entrambi i genitori durante l’infanzia fino ai 16 anni di età su due assi: “Cura” (“Care”), che va da un estremo di grande calore ed empatia ad un estremo di freddezza ed indifferenza; ed “Iperprotezione” (“Overprotection”), che va da atteggiamenti di controllo, di repressione, d’intrusività, di prevenzione del comportamento indipendente da una parte, fino alla promozione dell’autonomia dall’altra. • Il soggetto attesta il grado di concordanza o di discordanza con cui ogni affermazione descrive il comportamento del padre e della madre, scegliendo fra quattro possibili alternative lungo un continuum su una scala Likert a 4 punti: Molto Vero 3–2–1–0 Per niente Vero PBI • Lo strumento prevede un punteggio ponderato per la dimensione : “Care” pari a 27 per la madre 24 per il padre; “Overprotection” pari a 13,5 per la madre 12,5 per il padre. • Dall’incrocio dei punteggi di “Care” e “Overprotection”, la qualità del legame esperito con il genitore ricade in uno dei 4 pattern (Parker, 1983). OVERPROTECTION HIGH LEGAME DEBOLE LOW LEGAME COSTRITTIVO HIGH CARE LEGAME DEBOLE/ ASSENTE LOW LEGAME OTTIMO PSI Parenting Stress Index Assunto Teorico • L’identificazione precoce di sistemi “bambino-genitore” stressanti e gli interventi mirati alla riduzione dello stress hanno la potenzialità di diminuire la frequenza e l’intensità dei disturbi intenzionali e comportamentali tra i bambini. Distress genitoriale Interazione Genitore-figlio Bambino difficile Comportamento genitoriale Conseguenze Sul bambino Descrizione PSI • La Forma Breve del PSI (PSI-SF) è costituita da un modulo autoscoring composto da 36 item e una parte riservata alle informazioni sociodemografiche essenziali • Il soggetto potrà rispondere a ciascuna affermazione su una scala di 5 possibili risposte: Fortemente d’Accordo (FA), d’Accordo (A), Non Sicuro (I), Disaccordo (D), Fortemente in disaccordo (FD). Interpretazione PSI • DISTRESS GENITORIALE (PD) Definisce il livello di distress (ansia, disagio, coping negativo agli eventi stressanti, ecc.) che un genitore sta sperimentando nel suo ruolo genitoriale, inteso come derivante da fattori personali direttamente collegati a tale ruolo. . • INTERAZIONE GENITORE-BAMBINO DISFUNZIONALE (P-CDI) Questa sottoscala è focalizzata sul fatto che il genitore percepisce il figlio come non rispondente alle sue aspettative e inoltre le interazioni con il bambino non lo rinforzano come genitore. Comunemente la descrizione che egli fornisce del rapporto con il figlio indica che considera se stesso sia come sfruttato sia come respinto dal bambino oppure esprime il suo disappunto e il fatto di sentirsi estraneo al bambino. • BAMBINO DIFFICILE (DC) Questa sottoscala si focalizza su alcune caratteristiche del comportamento del bambino che potrebbero renderlo facile o difficile da gestire. Queste caratteristiche hanno spesso origine nel temperamento del bambino, ma includono anche pattern comportamentali acquisiti di sfida, disobbedienza e comportamenti richiestivi. Interpretazione PSI • RISPOSTA DIFENSIVA Valuta il grado con cui il soggetto risponde al questionario con la tendenza a dare una più favorevole immagine di sé, minimizzando le indicazioni relative ai problemi o stress nella relazione genitore-bambino: il genitore potrebbe non riuscire a riconoscere le frustrazioni, i disagi e il carico genitoriale; oppure egli potrebbe non essere coinvolto nelle abituali cure verso il bambino e non essere al corrente della sua storia medica, di quali siano i suoi cibi preferiti, le sue paure ecc.. • STRESS TOTALE • Il punteggio della scala Stress Totale dovrebbe essere sempre interpretata come un indice del livello di stress sperimentato nell’ambito del ruolo di genitore: ansie genitoriali personali, lo stress derivato dall’interazione del genitore con il bambino e stress che possono avere origine dalle caratteristiche comportamentali del bambino Family Life Space CENNI STORICI • Ideato da Danuta Mostwin (1980) e denominato anche Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare (DSSVF) • Strumento proiettivo: rappresentazione “spaziale” della realtà psichica individuale e familiare • Valorizza l’agire simbolico come base e matrice per il lavoro di attribuzione dei significati • Fondamenti teorici: - Teoria del campo di K. Lewin - Interazionismo simbolico - Orientamento sistemico (“indirizzo strutturale”) Teoria del campo di K. Lewin Le sue ricerche ebbero per oggetto soprattutto il comportamento umano considerato nel suo contesto fisico e sociale complessivo. Per prevedere il comportamento umano è necessario comprendere come l’interdipendenza tra fattori soggettivi e fattori ambientali produca l’azione concreta in un determinato tempo e in un determinato luogo. La teoria di campo mira a spiegare il comportamento in relazione alla situazione in cui il comportamento stesso si verifica. Bisogna quindi definire il carattere della situazione in un momento dato, definendo questa come “campo psicologico” o spazio vitale. Il campo è definito come una totalità di fatti coesistenti nella loro interdipendenza. Interazionismo simbolico George Herbert Mead (1934) • La concettualizzazione della famiglia come sistema sociale, in Mostwin, è un’esplicita applicazione della teoria dell’interazionismo simbolico: - Gli esseri umani agiscono in base al significato che attribuiscono alle cose - Il significato attribuito nasce dall’interazione tra gli individui ed è quindi condiviso tra questi - I significati sono costruiti e riscostruiti attraverso un processo interpretativo messo in atto dalla persona nell’affrontare le cose. • Il significato del comportamento dell’individuo si può comprendere solo all’interno del gruppo sociale a cui appartiene. • Origine relazionale del Sé. - Il Sé si costituisce nell’interazione tra individui che condividono uno stesso patrimonio di simboli e significati. - Proprio all’interno della famiglia, per la prima volta, le persone si trovano a condividere uno stesso patrimonio di simboli, avviando così la formazione del proprio Sé. • Il disegno può mettere in evidenza quel patrimonio comune di simboli che caratterizza in modo originale le modalità espressive di ogni nucleo familiare, e a cui ogni componente attinge nella costruzione del Sé. La dimensione sistemica Gli assiomi della teoria sistemica stanno alla base della concezione stessa di “spazio di vita familiare”: questo è concepito come unità del nucleo familiare in stretta interazione con l’ambiente, con cui forma un unico “sovrasistema”. Lo spazio vitale della famiglia racchiude poi, al suo interno, diversi sottosistemi, che il DSSVF permette di evidenziare graficamente: • il sistema del nucleo familiare ristretto, • i vari sottosistemi in cui quest’ultimo può essere, a sua volta, distinto (diadi coniugali o fraterne, diadi-triadi tra genitori e figli, etc.) in base alla maggiore/minore vicinanza grafica dei simboli che rappresentano le varie persone, o alle linee di comunicazione che li legano; • i sottosistemi composti da familiari e membri della famiglia estesa o con persone esterne alla famiglia e organizzazioni. Family Life Space OBIETTIVI • Valuta il grado di coesione intra-familiare e l’entità dei legami affettivi che vincolano i membri della famiglia • Rappresenta la configurazione strutturale della famiglia definendo: confini, gerarchie, alleanze e triangolazioni • Valuta la presenza di “eventi critici” e la loro influenza sull’organizzazione famigliare • Fornisce una “mappa” della struttura familiare, dei suoi legami interni, dei rapporti con gli eventi significativi della storia familiare • Rappresentazione collettiva e individuale I cerchi Familiari • Elaborazione del Disegno simbolico dello Spazio di Vita Familiare di Mostwin (DSSVF) (1980, Gozzoli e Tamanza, 1998) • Tecnica proiettiva di valutazione dei contesti socio educativi e familiari I Cerchi Familiari: 2 vantaggi dello strumento 1) Strumento estremamente semplice nella sua applicazione ed esecuzione 2) Strumento informativo circa gli aspetti relazionali, sociali e culturali (presente e passato) Consente una visuale sistemica della dimensione di vita significativa del soggetto (la sua mappa relazionale) tenendo conto dei vincoli e delle possibilità percepite. Ulteriori vantaggi: - si può applicare ai bambini/adolescenti - si può utilizzare come verifica del progetto di intervento - facilita la riflessività sulle relazioni e sulle risorse Metodo Utilizzo di un cartoncino bianco A4 in cui l’operatore traccia un cerchio che delimita lo spazio interno della famiglia e quello esterno Il soggetto segna in fasi successive: - Se stesso - gli altri membri della famiglia o le persone significative - gli eventi che hanno recato alla famiglia particolare tensione emotiva (triangolo per i fatti, quadrato per gli eventi) - la qualità delle relazioni che intercorrono tra se stesso e gli altri membri Consegna Come operatore mi interessa sapere qualcosa sulla sua famiglia e sulla sua vita. Immaginiamo che questo cerchio grande rappresenti la sua famiglia e la sua vita attuale e lo spazio circostante l’ambiente che la circonda. Provi a pensare alle persone che sono importanti per lei e cerchi di disegnarle con cerchi più piccoli dentro o fuori dal cerchio più grande, a seconda di come le sente: più vicine o più lontane a lei. Ricordi di includere se stesso nel cerchio grande. Identifichi ogni cerchio con una iniziale per poterlo identificare successivamente. Consegna • Può disegnare anche altri aspetti per lei importanti come il lavoro, un servizio, un hobby, la religione, una persona cara venuta a mancarle ma che è sempre presente in lei, fatti ed eventi importanti ecc. • Non si preoccupi per il modo in cui disegna. Non esistono cerchi “giusti o sbagliati”. L’importante è farlo come lei si sente e in meno di 5 minuti, spontaneamente. • Infine, colleghi i cerchi con una linea in base a come considera il rapporto con quella specifica persona o altro. I cerchi famigliari Sorella -----------------------Psichiatra Cognati Figlia 1 ----//--- Soggetto --------X------Assistente Sociale Figlia 2 Datrice di lavoro _______ Linea continua: relazione “buona” ------------- Linea tratteggiata: relazione “così-così” -----//------ Linea interrotta: relazione “povera”, “negativa” ------X----- Linea interrotta gravemente: relazione “conflittuale” Interpretazioni • Conoscenza della storia e degli avvenimenti delle relazioni familiari (valutazione delle risorse e delle fragilità) • Valutazione relazionale della sintomatologia all’interno della • Costruire un’ipotesi per decidere come procedere • Attivare le risorse per rafforzare le relazioni residue cornice Interpretazioni • Livello di produzione grafico-simbolica: Elencazione e numerazione: ricchezza / povertà degli elementi; Distribuzione: vicinanza / distanza; Rilevazione dei rapporti topologici; Simboli; Assenza di persone significative; Ordine in cui i rapporti vengono elencati. • Livello relazionale Livello verbale; Livello non verbale. La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari Cornice teorica • Costrutto di confine: la disfunzionalità e la patologia familiare è connessa al tema dei confini e delle transizioni che richiedono la ridefinizione e ritrattazione dei confini familiari (approccio strutturale – strategico – sistemico relazionale) La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari • Conflitto di lealtà – appartenenza All’interno di un processo di riequilibrazione delle distanze tra soggetto e i due poli familiari in cui è coinvolto. I soggetti implicati (figli di divorziati, in affidamento, adottati) si trovano tutti a trattare un conflitto di appartenenza e lealtà. C’è un doppio che perturba, insidia, addolora. Le modalità in cui il minore affronta tale conflitto sono profondamente influenzate dal modo in cui gli adulti implicati si rappresentano lo stesso conflitto. Integrazione tra i diversi mondi relazionali La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari • Perdita dolorosa i soggetti implicati partono tutti dal concetto di perdita dolorosa, chi della matrice originaria, chi della coppia genitoriale unita, chi di una famiglia in grado di far fronte ai propri compiti genitoriali. Tener viva l’ambiguità, l’incertezza che caratterizza il mondo delle due lune. La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari Principio correlativo e…e di intersezione Vs Principio di opposizione o…o di esclusione Chi interseca, raddoppia, unisce le due appartenenze (lune) affronta la perdita dolorosa La doppia luna Il test dei confini e delle appartenenze familiari • Contesti: Separazioni familiari: i figli, ma anche gli adulti si trovano di fronte a due nuclei familiari. Ciascuno, pertanto, deve affrontare il problema dei confini e ripensare alla propria collocazione Famiglie adottive: origine differente del bambino pone tutti dinnanzi al problema “cosa è famiglia” e della collocazione del bambino rispetto al passato, presente, futuro Famiglie ricostituite: a partire da una situazione di vedovanza, divorzio o famiglia monogenitoriale, si ripensa alla ridefinizione dei confini che includano nuovi membri Valutazione delle competenze genitoriali Transizioni familiari e ridefinizione dei confini Transizioni all’interno del ciclo vitale della famiglia: diverse fasi • Formazione della coppia: da confini che definiscano nuova famiglia da quella d’origine a flessibilità per favorire svincolo dei figli adolescenti • Famiglia lunga del giovane adulto: trasformazioni per l’uscita dei figli, ridefinizione della coppia originaria • Apertura dei confini familiari: per supportare bisogni di persone anziane Transizioni familiari e ridefinizione dei confini Ogni famiglia è impegnata nel tempo ad aggiornare i propri confini in relazione ai mutamenti dovuti a: Eventi normativi Eventi non normativi I problemi legati alla ridefinizione dei confini si articolano diversamente in base alla specifica fase di vita in cui si trova la famiglia. La Doppia Luna descrive le modalità attraverso le quali una persona o una famiglia affrontano e cercano di risolvere il problema originato da un conflitto di appartenenza. Family Life Space e La Doppia Luna • Il test della doppia luna parte dalle riflessioni del Family Life Space • Modalità proiettiva con focus su conflitto di appartenenza: Casi in cui una persona sente di appartenere contemporaneamente a due o più contesti familiari Il conflitto può essere giocato tra due poli entrambi esistenti (casi di affido, separazione, divorzio, ricostituite) Il conflitto può essere giocato tra due poli di cui uno presente sul piano simbolico (casi di adozione, famiglie ricostituite dopo morte di un genitore) Family Life Space e La Doppia Luna: differenze • Il FLS non chiarisce la natura e l’ambiguità dei confini familiari in quanto prevede l’esistenza di una sola famiglia • Il FLS individua il grado di distanza – vicinanza percepita dal soggetto all’interno del suo contesto familiare • Con La Doppia Luna il soggetto traccia da sé i confini della famiglia o delle famiglie esistenti • Rappresentazione spaziale: con la Doppia Luna emerge chiaramente il tema dell’appartenenza su cui si fonda l’identità di ciascuno • Dal cerchio al rettangolo: spazio più definito che definisce meglio le distante La Doppia Luna: materiale • Un foglio bianco con pre-disegnato un rettangolo, il rettangolo più ampio è rappresentato dal bordo stesso del foglio • Disegno di coppia: le persone devono collocarsi nella stessa posizione rispetto al foglio • Videoregistrazione per analizzare livello verbale, non-verbale e interattivo • Essenziale poter ricostruire la sequenza di costruzione del disegno (chiedere di numerare) La Doppia Luna: consegna Questo rettangolo rappresenta il suo mondo, quello che a lei interessa, le persone importanti. Lo spazio esterno è tutto ciò che c’è al di fuori di questo mondo. Cinque consegne successive: 1.Disegni con un simbolo se stesso e si collochi dove vuole 2.Ora disegni le persone per lei importanti e le collochi dove vuole. Possono essere più o meno vicine a lei, ma sono comunque importanti per lei. 3.Ora, racchiuda con uno stesso cerchio le persone che secondo lei fanno parte della stessa famiglia La Doppia Luna: consegna 4. Secondo lei, dove potrebbe essere collocato “…” (l’elemento mancante) 5. Se avesse una bacchetta magica cosa cambierebbe di questo disegno? (c’è qualche persona che non ha segnato e vorrebbe aggiungere? C’è qualche persona che vorrebbe fosse in un’altra posizione?) La Doppia Luna: consegna Variazioni: La consegna n.4 può variare, tema cruciale della mancanza Invertire n.4 e n.5, intensità delle emozioni nell’area dell’elemento mancante Con famiglie adottive è bene fare un pre-colloquio su cosa il bambino ricorda o immagina della storia precedente l’adozione, in modo da formulare domande adeguate Esempio: “c’è qualcosa o qualcuno che ricordi, di cui hai sentito parlare o che hai immaginato del tuo passato che vorresti aggiungere in questo disegno?” Procedura di analisi del test • Valutazione globale Individuare un titolo al disegno Impressione globale che il disegno suscita, evidenze grafiche Il rapporto tra “vuoto” e “pieno” Procedura di analisi del test • Valutazione elementaristica Tipologia dei simboli Grandezza dei simboli utilizzati Simboli convenzionali/non convenzionali Disposizione degli elementi nel foglio (utilizzo del rettangolo; del confine; dello spazio esterno al rettangolo) Disposizione degli elementi nel rettangolo (utilizzo del centro; degli angoli; dei quadrati) DENTRO FUORI AL CONFINE Gli elementi disegnati (scriverli in sequenza) Membri dei due poli familiari Persone esterne Procedura di analisi del test Rappresentazione dei confini familiari: quali famiglie? Quali componenti di ciascuna famiglia? Sono presenti i poli del conflitto? Quali assenze? È stato possibile chiedere del polo assente? Se sì, dove è stato collocato? Spazio del desiderio (presente/assente/quale utilizzo: desiderio di avvicinamento/desiderio di allontanamento) DENTRO FUORI AL CONFINE Procedura di analisi del test • Analisi delle interazioni durante l’intervista e la somminstrazione Interazioni del soggetto con l’operatore Interazioni dell’operatore con il soggetto Commenti spontanei Interpretazione • Presenza dei poli del conflitto Non è importante dove sono collocati, ma la presenza, in modo che siano oggetto di riflessione Rilevare se il soggetto colloca spontaneamente i poli del conflitto o se verbalizza una certa difficoltà nel collocarli Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Insieme intersezione: il soggetto riesce a mantenere separatamene un legame con due elementi significativi mamma papà Mattia Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Raddoppio del soggetto per poter esprimere l’appartenenza a due diverse famiglie papà mamma Mattia Mattia Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Unico insieme: è la rappresentazione dei due poli in un unico insieme anche se questa non è la realtà papà mamma Mattia Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Schieramento del soggetto a favore di una delle due famiglie rappresentate mamma Fam. adottiva Mattia Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Una famiglia per ogni persona: evitamento dello schieramento a favore di uno o dell’altro polo mamma nonna papà Mattia zia Interpretazione • Modalità di doppia rappresentazione Estraneità rispetto a entrambi i poli familiari: evitamento dello schieramento a favore di uno o dell’altro polo mamma Papà Anna Mattia Interpretazione • Modalità di evitamento del conflitto Soppressione di uno degli elementi del conflitto che non vengono collocati nel disegno Considerare i diversi livelli di sofferenza emotiva • Distorsione tra disegno individuale e disegno congiunto Distorsione del disegno: indicatore di coartata spontaneità o libertà delle relazioni familiari Distorsione della consegna: difficoltà ad avvicinare i termini del conflitto Interpretazione • Confronto tra diverse versioni de La Doppia Luna Tempo: somministrazione in momenti diversi del test per vedere cambiamenti poiché la doppia luna valuta il grado attuale di elaborazione dei confini familiari Confrontare ora-passato, ora-futuro per riflettere su cambiamenti possibili o già avvenuti Chiedere al soggetto di eseguire una seconda volta il test mettendosi nei panni di un familiare Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale (FACES III) • Strumento self-report • Famiglia percepita/famiglia ideale • Basato sul modello circonflesso di Olson • Descrive il funzionamento di 16 tipi familiari: famiglie disimpegnate, separate, connesse, invischiate; rigide, strutturate, flessibili, caotiche FACES III Modello Circolnflesso di Olson COESIONE A D A T T A B I L I T A' Caos Disimpegno Separazione Invischiamento 1 2 Connessione 3 4 6,7,10,11 Famiglie Bilanciate Flessibilità 5 Strutturazione Rigidità 9 13 6 10 14 7 11 15 8 12 16 2,3,5,8,9, 12, 14, 15 Famiglie Intermedie 1,4,13,16 Famiglie Estreme Lousanne Trilogue Play (LTP) (Fivaz-Depeursinge; Corboz-Warnery, 1999) • Livello interattivo • Livello intersoggettivo • Alla famiglia viene proposto un gioco triadico strutturato, secondo due diverse consegne, pensate in base all’età dei figli (dai 2 agli 11 anni; dagli 11 ai 17 anni). In entrambi i casi si chiede loro di interagire con i genitori seguendo le 4 parti, così come delineate dagli autori (2+1; 2+1; 3; 2+1) L’OSSERVAZIONE STRUTTURATA DELLA TRIADE PADRE-MADREBAMBINO: L’ L.T.P. • Fasi dell’osservazione secondo il modello di Elizabeth Fivaz-Depeursinge • FASE A: Un genitore gioca con il bambino e l’altro resta in disparte(CONFIGURAZIONE 2+1) • FASE B: I genitori si scambiano i ruoli (CONFIGURAZIONE 2+1) • FASE C: I genitori interagiscono insieme con il figlio (CONFIGURAZIONE a 3) • FASE D: I genitori si parlano tra loro senza coinvolgere il figlio (CONFIGURAZIONE 2+1) Il gioco della vita IL GIOCO DELLA VITA: KIT AUTOBIOGRAFICO • Narrazione autobiografica • 30 fiches che possono essere utilizzate seguendo una traccia oppure scelte in base al percorso che si sta facendo • Suddivise in: Rievocazione Ricordo Rimembranza Rievocazione Rievocare significa sensazioni, figure: 1.Il gioco dell’oca 2.Rivedo… 3.La prima volta che… 4.Sensi 5.Il sesto senso 6.Cose e luoghi 7.Parole 8.Quella volta che… 9.Figure fatali 10.Mentòri chiamare alla memoria fatti, Ricordo Ricordare vuol dire ritrovare quelle particolari rievocazioni più significative di altre per le emozioni e gli stati d’animo che ci fanno rivivere: 11.Stupori 12.Apici 13.Cronologie 14.Passaggi 15.Fasi 16.Inizi ed epiloghi 17.Coincidenze 18.Galleria di famiglia 19.L’autoritratto, molti ritratti 20.Mutamenti Rimembranza Rimembrare equivale a rimettere insieme rievocazioni e ricordi per dare loro una forma, un disegno. Rappresentazione della nostra storia. 21.Arcipelago 22.Simboli 23.La spirale e il triangolo 24.Sguardi dall’alto 25.Labirinti 26.Metafore 27.La risacca e la deriva 28.Ovali 29.Mandala 30.Messaggi in bottiglia FRT – FAMILY RELATIONS TEST E. Bene e J. Anthony • Strumento che fornisce un quadro integrato dei sentimenti che il paziente e i familiari nutrono verso l’altro; • Tre versioni: - per i figli che si focalizzano i sentimenti verso genitori e fratelli; - per le coppie; - per i singoli e le coppie, per valutare i sentimenti verso la propria famiglia d’origine; • Il materiale del test consiste in 20 figure di cartone che rappresentano i componenti di una famiglia in modo vago, tra cui il soggetto sceglie. (Giunti Editore, 2013) Relazione Relazionare… Una volta interpretato il test, occorre essere in grado di ricostruire e spiegare sulla base di quali informa-zioni si è costruito il proprio ragionamento e si è arrivati alle conclusioni riportate. Ecco alcune fonti di errore nella interpretazione: o schematizzazione => non si tiene conto della complessità del caso; o sovraccarico di informazioni => sono riportati troppi dati inutili; o prove interne insufficienti all’interpretazione => i dati non bastano per le conclusioni che si sono tratte; o eccesso di interpretazione => “analisi selvaggia”; o insufficiente verifica esterna dell’interpretazione => l’interpretazione non è confrontata con dati esterni al test; o scarsa individualizzazione => trattazione troppo generica del caso; o scarsa integrazione => i diversi elementi non sono sufficientemente integrati in un insieme; o eccessiva “patologizzazione” => interpretazione basata sul danno e non sulle potenzialità; o eccessiva “psicologizzazione” => interpretazione che non tiene conto dei fattori biologici e psico- sociali. (S.J. Korchin, 1977) Restituzione Restituire Con il termine restituzione si intende il ritorno, nell’ambito di un colloquio clinico, delle informazio- ni raccolte e della interpretazione effettuata al soggetto a cui è stato somministrato il test. Si tratta di un momento della relazione psicologo - paziente molto delicato, con le caratteristiche di un autentico inter-vento clinico e addirittura terapeutico. È utile quindi riparlare dopo la somministrazione con il paziente per: • confrontarsi sulla esperienza effettuata; • mostrare, se la persona lo richiede, il materiale raccolto e eventualmente indagare su aspetti specifici che hanno colpito il soggetto; • discutere dei risultati in modo comprensibile, senza usare termini eccessivamente tecnici, e neppure con la modalità di un insegnante che mostra i risultati di un compito; • utilizzare le informazioni acquisite per aiutare il soggetto a prendere decisioni e eventualmente per concordare un progetto di intervento.