INDIA Capitale: Nuova Delhi Tipo di governo: repubblica parlamentare federale Indipendenza dal Regno Unito: 14-8-1947 Superficie: 3.287.263 km² Popolazione: 1.156.897.766 Densità: 349 ab./km² Stima del PIL: 3.288.345 milioni di $ (4º) PIL pro capite: 2.563 $ (165º) Indice di Sviluppo Umano: 0,619 (128º) Valuta corrente: rupia Lingue ufficiali: hindi, inglese, etc. Gruppi etnici (in percentuale): indoariani Religioni: induismo, islamismo, cristianesimo, sikh 1 Origine del nome Il nome deriva dal fiume Indo. Nella Costituzione indiana, ci si riferisce all'India anche con il termine di Bharat. L'Hindustan, che in persiano significa "Terra degli indù", è il termine che storicamente si riferisce al nord del paese, ma talora è usato come sinonimo di India. 2 Geografia 2.1 Confini È bagnata dall'Oceano Indiano a sud, dal Mar Arabico a ovest e dal Golfo del Bengala a est. Confina con il Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Birmania ad est. Separati dall'Oceano Indiano sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest. 2.2 Rilievo La penisola indiana si estende su 4 milioni di km2 ed è formata da tre grandi regioni naturali: a nord la regione montuosa dell’Himalaya, che isola l’India dal resto dell’Asia ed è bordata a sud dai monti Siwalik; a sud, l’altopiano del Deccan, che si protende a forma di triangolo nell’Oceano Indiano; al centro il bassopiano dell’Hindustan, una vasta pianura alluvionale formata da due fiumi, l’Indo e il Gange. Attualmente fanno parte della penisola indiana sette stati (in parentesi le capitali): da ovest il Pakistan (Islamabad), l’India (Nuova Dehli), il Nepal (Katmandù), il Bhutan (Punakha), il Bangladesh (Dacca), l’arcipelago delle Maldive (Male) e l’isola dello Sri Lanka (Colombo). La montagna più alta del mondo è l’Everest (8848 m), che presenta il versante est più facilmente transitabile. Ad ovest, il Nanga Parbat supera gli 8000 m, mentre all’estremità orientale il Namcha Barrea è alto oltre 7700 m. A nord dell’Himalaya, la catena, chiamata Karakorum (con la vetta del K2, 8610 m) a est e Transhimalaya a ovest, è altrettanto imponente e rappresenta l’orlo meridionale dell’altopiano del Tibet. I ghiacciai più importanti del Karakorum, come il Biafo e il Baltoro, fanno sfigurare i maggiori tra quelli alpini. All’estremità occidentale della regione himalayana, l’India si protende tra Cina e Pakistan con il territorio del Kashmir, formato da fertili pianure dal clima mite. A est, la regione comprende l’Assam, chiuso fra le estreme propaggini dell’Himalaya e i monti della Birmania e formato dalla vallata del fiume Brahmaputra. Il Deccan, che si protende tra il mare Arabico, il golfo del Bengala e l’Oceano Indiano, è orlato da due catene montuose: i Ghati Occidentali e i Ghati Orientali. I primi seguono il lato occidentale della regione, a breve distanza dalla costa, e creano una barriera contro i monsoni del Golfo del Bengala. Nella striscia più a sud, il Kerala, il clima è equatoriale. Il Deccan centrale, chiuso ai monsoni provenienti dal mare arabico dai Ghati Occidentali, è una regione calda e arida. Fra la regione himalayana e il Deccan si estende la valle del Gange, che nasce dall’Himalaya ed è lungo 2500 km. La grande pianura formata dai detriti del Gange è la regione più fertile dell’India, influenzata dal monsone di sud-est, con inverni miti e estati calde. Il Gange e il Brahmaputra, provenienti dal versante tibetano dell’Himalaya, sfociano a delta nel Golfo del Bengala. L’India possiede solo il lembo orientale della pianura dell’Indo, che scorre quasi interamente in Pakistan. La regione è arida, comprende a nord il Punjab, al centro il deserto del Thar (in realtà un’area a steppe che si estendono tra il fiume e i monti Aravalli) e a sud la piana putrida del Kutch e la penisola di Kathiawan, antiche isole unitesi al continente. L’Indo sfocia nel mare Arabico, come l’altro corso d’acqua notevole, il Narmada. Al largo della costa del Malabor, si protende verso sud una dorsale sottomarina, le cui sommitù di origine vulcanica emergono a formare vari arcipelaghi: le Maldive, le Laccadive e le Chagos. 2.3 Fiumi, laghi, isole L'India ha due arcipelaghi: le Laccadive, atolli corallini vicini alla costa sud-occidentale nel mar Arabico, e le Andamane e Nicobare, un arcipelago di origine vulcanica situato nel mar delle Andamane nella baia del Bengala, vicino alla costa del Myanmar. Qui sorge l'unico vulcano attivo indiano, l'isola Barren. La nazione ha circa 14.500 km di corsi d'acqua navigabili, i quali originano dalle catene dell'Himalaya, dalle catene Vindhya e Satpura (India centrale) e dai Gati occidentali. Mentre gli altri sistemi fluviali dipendono dal regime dei monsoni, i primi sono alimentati dai ghiacciai; i maggiori sono: 1. Il Gange scorre verso oriente attraversando le pianure del nord dell'India e il Bangladesh. Ha una lunghezza di 2.510 km e le sue sorgenti sono localizzate sul ghiacciaio di Gangotri, nell'Himalaya centrale. Sfocia nel Golfo del Bengala con un ampio delta. Per millenni ha goduto di una posizione preminente nell'induismo ed è adorato come dea Ganga. 2. Il Brahmaputra (in sanscrito "figlio di Brahma") nasce dal monte Kailash nel Tibet occidentale e scorre, da ovest ad est, a nord della cresta principale dell'Himalaya, in territorio cinese per la maggior parte del corso, poi, dopo avere aggirato la catena himalaiana, piega bruscamente a sud, e, col nome di Brahmaputra, attraversa l'Assam e il Bangladesh. Confluisce col Gange in corrispondenza del delta di quest'ultimo. Spesso, per via delle forti portate d'acqua, il fiume esonda allagando intere regioni e sommergendo, col Gange, buona parte del Bangladesh. 3. L'Indo è il più lungo fiume del subcontinente indiano e il terzo più grande in termini di portata annua. Nasce negli altipiani del Tibet vicino al Lago Mansarovar e scorre attraverso le valli dei Monti Ladakh e da nord a sud lungo tutto il Pakistan prima di gettarsi nel Mar Arabico attraverso un ampio delta accanto alla città di Karachi. Quest'ultimo, chiamato Sapta Sindhu ("Sette Fiumi"), è formato anche da altri sei fiumi, uno dei quali estinto. Scorre in India centrale il Narmada, la cui sorgente si trova sulla cima dell'Amarkantak e che costituisce la tradizionale linea di demarcazione tra il nord e il sud dell’India. Scorre verso ovest per 1.291 km prima di gettarsi nel Golfo di Cambay (Khambat) nel Mar Arabico, 50 km a ovest della città di Bharuch. Tra i grandi laghi dell'India, sono il lago Chilka, il più grande lago d'acqua salata della nazione, il lago Kolleru, il lago Loktak 2.4 Particolarità della flora e della fauna Il clima tropicale ha reso la vegetazione dell'India lussureggiante. Presso i villaggi crescono banani, palme da cocco e altre piante da frutto. Si trovano in abbondanza in tutto il paese numerose varietà di loto e gigli d'acqua. Per quanto riguarda la fauna, sono presenti la tigre del Bengala (nella foresta del Sundarbans) e il leone asiatico, oltre che varie specie di leopardi e scimmie. Tra i rettili, ci sono tartarughe, pitoni, coccodrilli e diverse razze di serpenti velenosi. Molte delle specie animali discendono da quelle presenti nel continente preistorico del Gondwana, cui apparteneva l'India. Molti mammiferi di origine asiatica penetrarono nella regione attraverso l'Himlaya. Alcuni esempi di animali originari della regione sono il Trachypithecus johnii (una scimmia) e il Bufo beddomii (un rospo) dei Ghati Occidentali. 3 Storia Nel 1600 la penisola indiana è invasa dagli Arya: i Dravidi, dalla pelle più scura, si spostano più a sud. L'organizzazione sociale è caratterizzata, fin da questo momento, dalla religione induista e dal sistema delle caste. Prima Alessandro Magno nel IV sec. a.C., poi i Mongoli nel XVI invadono la regione. Gli Europei vi giungono relativamente tardi: alla fine del XV sec. i Portoghesi toccano le coste occidentali; alla fine del XVI Inglesi e Francesi si scontrano per il possesso dell'India e prevalgono i primi, che a metà dell'Ottocento fanno dell'India una colonia britannica (In un primo tempo, l'iniziativa è in mano ai privati della Compagnia delle Indie i quali colonizzano l'India per conto della corona) e moltiplicano i latifondi. Tra la prima e la seconda guerra mondiale, è fondato un movimento indipendentista che è animato dal Partito del Congresso, guidato dal socialista Nehru e da Gandhi, dal Partito Comunista e dalla Lega Musulmana. Nel 1947, l'India ottiene l'indipendenza, ma vive una crisi economica, dovuta al fallimento della riforma agraria che ha provato invano a cancellare i latifondi e della politica industriale. Dall'India sono staccati il Pakistan e il Bangladesh, dove vanno a vivere i mussulmani e che restano uniti fino al 1971,quando il Bangladesh, a prezzo di una terribile guerra, ottiene l'indipendenza. La popolazione indiana è concentrata nelle pianure alluvionali. L'infertilità delle terre, i debiti e le calamità naturali portano ad un esodo verso le città, dove si sviluppa l'industria: Bengala e Bombay diventano metropoli. Questo stato di cose è istituzionalizzato grazie al sistema delle caste, che genera rassegnazione. La casta più importante è quella dei bramini (i sacerdoti), poi vengono i guerrieri, i coltivatori, gli artigiani, i mercanti e infine i paria o intoccabili. Il tempio induista è un luogo di incontro e soggiorno per i fedeli. In alcune ricorrenze più di 100000 fedeli lo raggiungono, talora dopo viaggi di settimane. In esso è una vasca centrale, intorno a cui si vendono profumi, incensi, gioielli. Nella triade induista, Brahma è il creatore, Shiva il distruttore e Visnù il conservatore. Altre divinità sono: Hanuman (il dio scimmia), Naga (il dio serpente), Ganesha (dalla testa di elefante), Shakti (la creatrice), Lakshmi (la prosperità), Parvati (moglie di Shiva), che talora si confonde con Kalì, la dea oscura dalle quattro braccia. 4 Economia Per la maggior parte della sua storia dopo l'indipendenza, l'India ha adottato un sistema quasi socialista. Dal 1991, ha poi aperto i propri mercati e ridotto i controlli statali sul commercio e sugli investimenti. Ciò ha consentito al sistema economico una delle crescite più rapide al mondo. Tuttavia, la distribuzione della ricchezza vede il 10% della popolazione che possiede il 33% della ricchezza. Un quarto della popolazione si trova sotto la soglia di povertà. L'India possiede la seconda più grande forza lavoro del mondo: il 60% è impiegato nel settore agricolo, il 12% nel settore industriale. Le principali colture agricole includono riso, frumento, semi oleosi, cotone, iuta, tè, canna da zucchero, patate. Le grandi industrie sono attive nel settore automobilistico, nella produzione di cemento, prodotti chimici, elettronica di consumo. Più recentemente molte multinazionali hanno delocalizzato le loro produzioni in India, che è diventata grande esportatrice di software, ricerca e servizi tecnologici. 4.1 Risorse del sottosuolo Le risorse del sottosuolo indiano comprendono mica (1° produttrice al mondo), cromite e barite (2°), carbone (3°), minerali di ferro (4°), bauxite e acciaio grezzo (5°), manganese (7°), alluminio (8°). Possiede anche importanti quantità di diamanti, calcare, gas naturale, petrolio, titanio, uranio; suo è un quarto della produzione mondiale di torio. In India sono situate 400 fonti termali che producono energia geotermica. 5 Città più importanti Dehli è stata ricostruita sette volte; delle dinastie che l'hanno governata restano monumenti come il Forte Rosso, il minareto Qutub Minar, la moschea Jama Masjid. L'ottava città, Nuova Delhi, fu costruita dagli Inglesi per farne il centro della capitale. Benares è la città santa dell'India: si affaccia sul Gange, meta di pellegrinaggi per gli indu che vi "lavano" i loro peccati. Mumbai (Bombay) era formata da sette isole che i suoi abitanti, i pescatori Koli, chiamarono così dal nome della loro dea. Portata in dote dalla principessa portoghese Caterina di Braganza al marito Carlo II d'Inghilterra, Mumbai si è trasformata in una metropoli grandiosa, tanto che è talora chiamata la "Mini Manhattan". Calcutta, il cui nome deriva da quello della dea Kalì, fu fondata da Job Charnock nel 1690 per conto della Compagnia delle Indie Orientali. L'agglomerato, sul fiume Hooghly, sarebbe diventato una delle città più popolate al mondo con 11 milioni d'abitanti. Cinquant'anni prima della fondazione, l'imperatore Shah Jehan ringraziò il suo medico inglese Gabriel Boughton che l'aveva guarito, concedendogli qui il libero scambio commerciale tra Bengala e Inghilterra. Grazie alle sue ricchezze naturali, alle fabbriche di tele di juta, di cotone e di prodotti industriali e al suo porto, Calcutta è oggi uno dei motori dell'economia indiana.