from ibiza to the italian coast this summer`s guest star is you

N° 3
AFTER EIGHT STYLE MAGAZINE
FROM IBIZA
TO THE ITALIAN COAST
THIS SUMMER’S
GUEST STAR IS YOU
#IMTHEGUESTSTAR
COLOPHON
Direttore Responsabile
Massimo Vaccaro
Team Manager Event Specialist
Davide Tosi
Caporedattore
Sergio Brambilla
Art Director
Antonio Rolli
Music/Club
Festival/Concerti
Aldo Pacciolla - Lorenzo Tiezzi
Damir Ivic - Massimo Cominotto
Hanno Collaborato
Principe Maurice - Francesco Micalusi
Maurizio Gabbana
Motori
Emanuele D’Argenzio
Pubblicità
tel. 02 49786808
[email protected]
Redazione
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Trend Family
ROMAGNA: Alessandro Acerbi - Andrea Fox
Gianni Bari
LAZIO: Angelo Cervo - Maurizio Maradona
MARCHE: Andrea Tironi
TOSCANA: Niccolò Armaroli - Nico Mammato
UMBRIA: Gianluca Calderozzi
Vincenzo Viceversa
CAMPANIA: Dario Guida
EMILIA: Marco Bartolini
LOMBARDIA: Andrea Celentano
Leonardo Dionigi
PUGLIA: Nico P - Salvatore Patisso
Trend1989 è registrato presso il tribunale
di Milano con il numero 326 del 27/11/2015.
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Fantasy Communication srl e, anche se non
pubblicati, non saranno restituiti.
È vietata la riproduzione anche parziale di
testi, documenti e foto.
Stampa Mediaprint - S.Giovanni Lupatoto (VR).
Per ogni tua foto in una serata memorabile
Amo la notte
perchè
non mi dà
ragione.
Me la toglie.
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#trenda8
Se vuoi seguirci o dare il tuo contributo:
trend-discotec.com
Trend Discotec
trenda8
trenda8
EDITORIALI
Calore
colori
sapori
Il buon cibo non è così buono in
un ambiente freddo, e allo stesso modo un ambiente non è caloroso senza un buon piatto da
gustare e, perché no contemplare e condividere. Il nostro
desiderio è che il nostro cliente
appena entra nel locale si senta immediatamente avvolto dai
colori, il sapore, il calore della
nostra terra e, soprattutto, del
nostro mare. Questa sensazione dev’essere la stessa in ognuno dei nostri cinque ristoranti,
ecco perché è giusto parlare di
ristorante, e non ristoranti; perché mangiare da Assunta Madre
a Roma, Milano, Londra o Barcellona è la stessa esperienza,
grazie a una costante che si ritrova in ognuno dei nostri locali:
il pescato è sempre lo stesso
e ogni giorno è fresco. Impegno e volontà nel voler servire
quotidianamente pesce fresco
sono la garanzia dell’amore e
della cura che abbiamo per i
nostri clienti, e verso la cucina.
Freschezza e genuinità dei prodotti, queste sono le priorità.
Ci sentiamo in dovere di tenere
alto lo standard della cucina italiana, in rispetto di una clientela
giustamente esigente, esattamente come piace a noi. Eleganza e raffinatezza sono altre
due caratteristiche imprescindibili: dalla presentazione dei
piatti all’attenta scelta dell’accompagnamento musicale, tutto è pensato per poter rendere
la cena una sublime danza per il
palato e per l’anima. Così nasce
un’esperienza unica.
FRANCESCO
MICALUSI
Figlio di Johnny Micalusi, proprietario della catena di ristoranti
Assunta Madre, che così descrive: “Nasce da una passione genuina e calorosa per la dolce vita
del bel paese, l’Italia. Terracina,
nostra terra di origine, assieme al
suo mare, è la prima fonte di ispirazione, e infatti il primo Assunta
Madre è nato proprio a un’ora dal
nostro paese, nella magnifica ed
eterna Roma. Poi abbiamo aperto altri quattro ristoranti: Milano,
Londra, Barcellona e Portocervo. Quest’ultima è una recente
e importante apertura in gemellaggio con lo storico Billionaire.
I due elementi caratterizzanti il
nostro ristorante sono l’atmosfera e, sopratutto, il pesce del
nostro mare, il Mediterraneo. Il
successo di Assunta Madre è dovuto ad un connubio di amore,
professionalità ed esperienza”.
TéBER
La copertina di questo numero, e le foto artisrtiche di queste pagine, sono opera del fotografo venezuelano Téber. Artista sensibile, con un gusto esasperato per i colori pastello e
il minimalismo, Téber definisce le sue fotografie come “ritratti minimalisti dell’anima”, opere che ci mostrano la sua visione
delle cose attraverso colorate composizioni estetiche, che trasmettono felicità e serenità. Per vedere i ritratti minimalisti di
Téber, visita la sua pagina Instagram e il sito minimalteber.com.
uomini
non
manichini
Mi piace vedere la città quando
dorme, andare a scoprire la sua
essenza nella sua imponenza.
La città costruita dall’uomo, la
cui presenza, anche se assente, è
tangibile. Mi piace pensare che la
gente possa soffermarsi e vedere
realmente che cosa c’è nella propria città. Spesso la persone escono tardi da un locale o uno spettacolo e vanno sempre di corsa;
non riusciamo a soffermarci sulle cose che per me, invece, sono
importanti. Quello che faccio
vedere è realmente ciò che c’è.
Esistono mondi effimeri, come
quello della moda, che è una bellissima interpretazione della vita.
È un mondo da vivere con un po’
di fantasia, una realtà che non è
realtà. A Milano è bello vedere le
vetrine in via della Spiga o C.so
Venezia, apparentemente immobili, ma in realtà rese dinamiche
dall’uomo, che in quel momento
viene interpretato da un manichino. La presenza del manichino
indica l’essere umano, e questo
ravviva la città. In quel momento, il manichino interpreta l’uomo.
La cosa importante è che l’uomo
non sia manichino. Non è solo la
moda a vendere un mondo effimero, ci sono anche gli spettacoli, il cinema, il teatro... gli artisti
possono raccontarti un mondo
che non esiste; basta non farsi
coinvolgere e diventare un pezzo
di questa fantasia. Noi creiamo
la fantasia, possiamo farne parte, ma non dobbiamo diventarne
mezzo e schiavi. Noi siamo interpreti della nostra vita, nessuno
deve farci diventare dei manichini.
MAURIZIO
GABBANA
La sua passione lo porta alla ricerca con scatti artistici ed alla
camera oscura. Oggi, dopo esser stato scoperto dallo storico
dell’arte, prof . Rolando Bellini
afferma le sue ricerche futuristiche con le “Dynamica Spazio
Temporale”, scatti tutti in macchina (digitale), e i suoi scorci
soprattutto notturni analogici
in una dimensione Metafisica.
Il 2015 espone nella sede regionale del Grattacielo Pirelli
bi personale “Tutta mia Le Citta’ “. Nello stesso periodo partecipa tra l’altro alla Biennale
di Venezia, Padiglione Guatemala, con “Time into the Time:
Relive!”. Fino al 9 settembre
2016, è in mostra presso la
sede di Azimut (Palazzo Bocconi, C.so Venezia 48, Milano)
con “Il Movimento Immobile”.
TOM REBL
Nato e cresciuto in Germania, Tom Rebl si
trasferisce in Inghilterra dove lavora come
designer freelance e stylist con nomi del
calibro di Vivienne Westwood, Issa e Trendstop. Fortemente legato alla scena londinese, Tom vive a contatto con l’ambiente elettro-underground, lavorando con
diverse riviste come styling assistant.
Nel 2005 si trasferisce in Italia, consapevole dell’importanza del “Made in Italy”, alla
ricerca della miglior qualità dei materiali e
lavorando a stretto contatto con artigiani e
produttori italiani. Proprio nel 2005, diventa direttore creativo del brand Andrew Mackenzie. Il debutto con la propria label è nel
2008, durante la settimana della moda di
Milano, con una collezione che ha sorpreso
per il mix di competenze nella costruzione
e qualità dei capi, ma soprattutto per una
creatività decisamente provocatoria. La sua
prima collezione s’ispira a Elsa Schiaparelli, stilista che forse meglio di chiunque altra
era riuscita a creare continue contaminazioni tra moda e arte. Per poter spiegare bene
cito un importante articolo apparso qualche tempo fa su Vogue: “Il lavoro creativo
di Tom si concentra sulle potenzialità della
personalità e, come nel Surrealismo, utilizza il subconscio e il mondo dei sogni come
fonte di ispirazione”. Sono tutti elementi
che rispecchiano la filosofia del marchio.
Firma tipica di Tom è il tocco rock, con richiami che pervadono tutti i suoi capi,
e, naturalmente, non mancano le labbra, segno surrealista per eccellenza e
logo, ormai inconfondibile, del suo brand.
Perché un uomo
non dovrebbe
indossare una gonna?
Conosco da tempo questo stilista
“egocentrico ed eclettico, visionario
e surrealista”, amante del rock (David Bowie tra
le sue muse) e dello shock (“Shocking Radiance”
è il suo pay off), ma solo di recente abbiamo
avuto modo di avvicinarci e per me è stata
una scoperta straordinaria.
Perché un uomo non dovrebbe
indossare una gonna o i tacchi
alti o un vestito? È il conformismo della nostra cultura che fa sembrare
strano un uomo con i tacchi. La strada da
fare sarà ancora molto lunga per arrivare al giorno in cui ognuno si potrà vestire
come vuole senza essere giudicato” sostiene Tom Rebl, e voi capite che uno stilista
così non può che diventare il mio mito.
“È la vita che mi ispira. Anche se può sembrare una risposta un po’ pacchiana, è davvero così. Sono come una grossa spugna
che assorbe tutte le informazioni e le sensazioni che mi circondano ogni giorno...”
e, aggiungerei io, oltre ad essere assorbite vengono da lui interpretate e realizzate come una vera e propria opera d’arte,
uno show da interpretare con convinzione.
Tom Rebl porta, con successo ormai da
anni, in passerella il “concept” più caro
alla mia visione di quotidianità e spettacolo: la libertà di interpretare se stessi senza remore o limiti, se non quelli della qualità e della cura del dettaglio.
Se intellettualmente può essere avvicinato al punk per provocazione e “trasgressione” (brutta parola che nessuno di noi
vorrebbe più sentire, ma che non è ancora possibile sostituire per rendere l’idea),
in realtà il taglio, la lavorazione dei tessuti,
la confezione delle sue collezioni si avvicinano di più a un concetto molto attuale di “pret-à-couture”. Le creazioni di Tom
non passano mai di moda: diventano must.
La sua grande passione per la musica lo
porta a frequentare concerti, ma anche a
far parte della ClubCulture più interessante,
anche questo ci accomuna. Tra i suoi fan e
clienti ci sono numerosi personaggi come
Green Day, Justin Bieber, Karl Lagerfeld,
Piero Pelù, Morgan, Bluvertigo, Sergio Carnevale, Emis Killa, Club Dogo, Stash da The
Kolors e Chris Cab tra gli altri... e anche me!
Persino questa sua frase mi rispecchia appieno: “Il mio sogno è continuare ad amare ciò che faccio e che il mio lavoro mi
renda felice e mi soddisfi fino a che sarò
molto vecchio”. Invecchiamo insieme, allora, caro Tom, magari collaborando anche
su queste pagine di Trend per dare input
e consigli a chi non vede la moda come
qualcosa di passivo legato al marketing,
ma come vera espressione di personalità.
Brave, bionde,
alla moda, sempre
sorridenti: le Nervo
sono la faccia più
bella del clubbing EDM.
S
di Lorenzo Tiezzi
e non ci fossero già, e non avessero il successo che
meritano, bisognerebbe inventarle. Al 24esimo posto della Top Djs 2015 di Dj Mag UK, le Nervo sono
ovviamente le dj girl più votate in questa chart e fanno il
giro del mondo da anni facendo scatenare i festival ed i top
club del pianeta. Quest’estate suonano niente meno che al
centro del mondo, ovvero all’Ushuaia di Ibiza. Quando non
prende vita il loro party NERVOnation, spesso dividono il
mixer con un certo David Guetta, re dell’EDM contemporanea. Niente succede per caso. “When Love Takes Over”,
uno dei maggiori successi di sempre di Guetta, ad esempio,
l’hanno scritta loro. E con quel pezzo hanno pure vinto un
Grammy Award. Negli ultimi anni le gemelle australiane del
clubbing hanno collaborato anche con artisti del calibro di
Kylie Minogue, Ke$ha, Cheryl Cole, Rachel Stevens, Sophie
Ellis-Bextor, Afrojack e Steve Aoki e nella recente “Let it
Go” pure con Nicky Romero. Sono molto amate in Italia,
da sempre patria di adozione per molte dj girl: il 25 luglio
sono al Praja di Gallipoli, per il Popfest, il 15 agosto invece
faranno scatenare il Pineta di Milano Marittima. Come se
non bastasse, ogni mese, totalizzano un milione di ascoltatori su Spotify, più o meno tre volte di una super rockstar
come Vasco Rossi. La loro playlist NERVOnation, in effetti, è perfetta come riassunto di tutto ciò che fa ballare il
mondo in ambito EDM. Quando vanno in console sanno
poi prendere per mano il pubblico e farlo saltare come se
non ci fosse un domani. Insomma, a differenza di ciò che
qualcuno, abbagliato da tanta bellezza e tanta presenza
scenica, pensa, il fenomeno Nervo ha solide radici musicali. E ha pure tutte le potenzialità per durare ancora a lungo.
AFTER EIGHT WORLD
CONSOLE
Niko Mammato
Inizia la sua carriera da vocalist a soli 16 anni; a 20 anni
affronta le sue prime serate
da guest. Nel 2003 approda
al Sopravento di Porto Cervo,
e da quel momento diventa
un punto di riferimento della
club culture in Costa Smeralda. Ha lavorato nei migliori club nazionali, al fianco di
alcuni dei dj più importanti.
Walterino
Salvatore Patisso
Conosciuto per essere il Dj
resident di fiducia dei club
della
famiglia
Venerandi
(Anima, Vanità, Casa di Caccia), collabora tra l’altro con
Ale BigMama al Fellini di Milano, e d’estate la domenica
all’aperitivo del Sottomarina
Cayo Blanco. Proprietario,
con Antonello Cerri, della label Cult Note.
Personaggio storico della
movida salentina, da una decina d’anni gira l’Italia con dj
set che spaziano dalla deep
alla tech house. Nel 2015 si
fa notare come producer, in
particolare con “Between
House” su label Jango Music.
Dal 1987 lo si ascolta anche
nelle radio più importanti del
sud Italia.
Senza di lui, molto
probabilmente,
la scena techno
non sarebbe
quella che
conosciamo.
Forse non
esisterebbe
nemmeno.
F
SVEN
VATH
di Lorenzo Tiezzi
iglio del titolare di una discoteca,
Sven Väth fa ballare il mondo dal
lontanissimo 1985, quando si faceva chiamare Off e la sua “Electrica Salsa”
fu un vero tormentone. Già all’epoca, Sven
metteva insieme pop ed elettronica di ricerca. Dopo, invece che le luci dei media, che
alla fine accecano, ha scelto l’underground
dell’elettronica. È una scena in cui si dura
di più, senza troppi patemi e in cui si può
pure sorridere tanto. Nato nel 1964, quando
non lavora è un papà come tanti altri e sulla
sua pagina Facebook spesso pubblica foto
in cui gioca col figlio Tiga. I fan della techno,
invece, lo chiamano affettuosamente Papa
Sven mentre gli altri protagonisti lo venerano come il Re Mida. A 52 anni suonati, non
ha nessuna intenzione di smettere a mettere
un vinile dietro l’altro. Durante i set, i dischi
li sventola pure, perché la techno, quando
crea certe atmosfere, scalda parecchio. Cocoon, il suo universo musicale è un grande
evento itinerante (Cocoon Worldwide), che
l’11 agosto farà scatenare il Cave di Gallipoli
per Il Grido Festival. E non solo, Cocoon è
una casa discografica, un’agenzia di booking (…). E soprattutto, è un party settimanale all’Amnesia di Ibiza. Chi passa qualche
notte sull’Isla Blanca non può non ballarne
almeno una qui. Le mode musicali, sull’isola e altrove, cambiano spesso, ma chi raggiunge il livello di Sven Vath poi non scende
più. Anzi, il suo ruolo può diventare quello
di far conoscere l’elettronica anche a chi
crede che sia troppo dura per le sue orecchie. Chi qualche settimana fa si è goduto
il suo set dallo Shade di Bergamo sa che,
a differenza di troppi colleghi, spesso rallenta. Per creare magia non spinge sempre:
tira via il piede dall’acceleratore del groove
e cura allo spasimo i visual che accompagnano le sue performance durante i festival.
AFTER EIGHT WORLD
CONSOLE
Andrea Celentano
Personaggio conosciuto della mondanità milanese, fotografa e pubblica sui suoi
profili Facebook ogni evento della sua vita. Una serata monotona cambia all’improvviso dopo uno dei mille
messaggi dalla sua rubrica
piena di Vip. Attualmente impegnato nel progetto di sviluppo World Enjoy Agency.
Simone Bolognesi
Antonio Coppola
Da sempre ideatore di eventi di
successo. Collabora con i migliori locali Fashion House della
Riviera: Villa delle Rose, Villa Papeete e Peter Pan Club. Ha partecipato a diverse trasmissioni:
La Vita in Diretta, Pomeriggio 5,
Uomini e Donne e il karaoke di
Italia1. Con la famiglia, coadiuva la gestione dell’Hotel Derby
Exclusive, a Milano Marittima.
Se l’Acadie Club di Scalea, per il
secondo anno di fila, ha fatto numeri da capogiro, lo si deve ad
Antonio Tony Coppola, figlio di
Luciano Coppola, che è riuscito
a portare questo locale notturno ai fasti di un tempo. Grazie
a Gino Liguori e una squadra
di esperti, questo ragazzo di
soli 23 anni ha ottenuto ottimi
risultati nella riviera dei cedri.
AVICII
INTERVISTA A
LA MUSICA vince
sul gossip
D
di Lorenzo Tiezzi
a troppo tempo Avicii stava facendo parlare di sé per problemi di salute, eccessi
vari e per la cancellazione di show in giro per il mondo, non per la sua grande
musica. Per questo il suo ritiro dalle scene, programmato per la fine del 2016 e
comunicato con un lungo post sui social, potrebbe essere una scelta meno folle di quel
che sembra, visto che parliamo di un artista di soli 26 anni. “Ero nervoso, prima di annunciare il mio addio alle scene (non alla musica, ha specificato che produrrà ancora in
studio, ndr). Non volevo sembrare un ingrato”, ha detto a The Hollywood Reporter. “Ma
è andata meglio di quel che pensassi. Ho ricevuto così tanti sms da dj e persone del settore e pure la risposta dei fan e della stampa è stata incredibile”. Certo, c’è chi crede che
in fondo questa del ritiro sia solo una scelta di marketing e che nell’estate 2017, dopo
qualche mese di stop, lo vedremo ancora protagonista. Se così fosse, sarebbe una scelta
discutibile, che potrebbe trasformarsi in un boomerang per chi ha segnato la storia della
musica da ballo. Dal 2011 al 2014, il suo sound è stato un punto di riferimento assoluto.
“Stories”, l’album che ha pubblicato nel 2015, contiene belle canzoni, ma non tutte sono
diventate inni come in passato. Sono dettagli, perché chi affolla i suoi show all’Ushuaia
di Ibiza, si sente al centro della scena. Il ‘locale’ (chiamarlo così è davvero limitativo) è
perfetto, cantare in coro con l’artista svedese “Wake me Up” è senz’altro liberatorio. È
un rito di ritmo e melodia che oggi si vive solo con Avicii, almeno nel microcosmo del
clubbing. Allargando lo sguardo al pop rock, solo i Coldplay sembrano essere oggi così
perfetti per rappresentare tutta quanta la musica che gira intorno. E dire che “Hey Brother”, quando uscì, fu piuttosto criticata. In tanti non capirono la svolta country pop di
Avicii, che invece è stato il primo a capire che i top dj possono essere anche o soprattutto star. E invece ha avuto ragione lui, anche a livello musicale. “Levels”, il suo primo
successo mondiale, metteva insieme una frase di sintetizzatore perfetta per saltare con
la voce blues di Etta James in “Something’s got a Hold on Me”. Il fatto che lo stesso
sample vocale fosse stato usato qualche tempo prima da Flo Rida è un altro dettaglio
inutile. Avicii sa accontentare anche chi ha voglia di perder tempo con l’ennesimo gossip
del giorno, ma il suo mito ha radice solide, tutte musicali. E potrebbe durare a lungo.
Se dovessimo lanciare oggi nello spazio interstellare un razzo con dentro un solo brano che rappresenti tutta la storia della dance, non scegliere “Levels” sarebbe criminale.
JAY
SANTOS
è
un’estate scatenata per Jay Santos, star
internazionale del reggaeton. Dopo il
successo mondiale di “Caliente”, arriva
un contratto con Sony Music, major internazionale che non ha certo bisogno di presentazioni. È un altro passo importante per la sua
carriera. Usciranno quindi a breve su Sony
Music “Tu Y Yo”, già presentata in versione
acustica al Festiva di Cannes e pure “Baila
feat. Fuego”. Dal punto di vista delle performance, Jay Santos è il simbolo delle
nuove sonorità Urban (hip hop
e reggaeton) pure a Ibiza.
Infatti ogni venerdì è protagonista all’immenso Privilege col party Rich Bitch.
BENNY BENASSi
A 105 INDAKLUBB
A
ndrea Belli & Max Bondino
hanno incontrato Benny Benassi per 105 InDaKlubb, uno
dei dj italiani più apprezzati all’estero,
grazie anche al brano “Satisfaction”
che nel 2002 divenne una hit nel Regno Unito. “Satisfaction inizialmente
doveva essere un brano strumentale,
tipo ‘Funkatron’ di Robbie Rivera. Ai
tempi avevamo la fortuna di lavorare con Larry Pignagnoli, produttore
e proprietario della Off Limits, che ci
disse che per avere l’appoggio delle
radio servivano delle canzoni; così abbiamo cercato di fare una canzone da
un disco elettronico per discoteca”, ricorda Benny. Il pezzo fece il gran botto,
prima in Francia, e poi in UK e la BBC.
“Tutti guardano alla BBC. Durante il
midweek di quell’anno eravamo pari in
classifica con Beyoncé, e la cosa ci faceva sorridere. Siamo stati pure a Top
of the Pops e ho pensato: sia qui, con
un pezzo da discoteca, con una cassa
distorta e il basso compresso...”, sorride Benny. Di Satisfaction si ricorda non
solo la musica, ma anche un video che
non passa inosservato: “Feci un primo
video a Reggio Emilia, molto concettuale, poi, quando gli inglesi presero il
disco mi dissero che al video ci avrebbero pensato loro. A parte l’idea delle
ragazze, ho trovato geniale l’idea delle
didascalie sui prodotti...”. E parlando
di video, anche quello più recente con
Chris Brown per il brano “Paradise” è
particolare: “Io vengo da una famiglia
di ciclisti. A Chris la bici è piaciuta così
tanto che alla fine della registrazione
si è portato a casa sia la sua che la
mia. Lui è un personaggio incredibile,
al secondo passaggo in bici eravamo
già circondati dai paparazzi, con il suo
bodyguard, anche lui sulle due ruote,
che cercava di stargli dietro; è stato divertente!”. Chris Brown è solo uno dei
grandi artisti che hanno collaborato
con Benny Benassi, che nel 2008 ebbe
l’onore di aprire il concerto di Madonna a Roma. “In quel tour, Madonna
sceglieva un dj per ogni nazione dove
si esibiva. Tutto andò bene, e un anno
dopo ci fu affidato il remix del brano
Celebration.” Così è nata una collaborazione che nel 2012 ha portato Benassi ha lavorare in studio con Madonna,
prima a Londra per un paio di giorni e
poi a New York per una settimana: “Ricordo che Madonna arrivava intorno
a mezzogiorno e stava con noi fino
alle 21. Poi, di notte riascoltava tutto e mandava i suoi appunti, in modo
che la mattina, quando arrivavamo in
studio sapevamo già da cosa iniziare”. E il rapporto con l’Italia? “Qui ho
cercato di fare le cose in cui credevo,
come il Benassi & Friends. Non è facile portare dj stranieri in Italia, perché siamo un piccolo mercato e non
è facile convincerli a scegliere il nostro paese piuttosto che altri luoghi.
Per riuscire a farlo abbiamo reinvestito invece di incassare”. Tra i progetti futuri ce n’è uno che farà particolarmente piacere ai fan più attivi sui
social: “Partiremo con un podcast
mensile. Cercheremo di essere interattivi. Un ospite farà un minimix di
20 minuti e io suonerò musica nuova, anche quello da parte di giovani”.
Guarda il video dell’intervista su Youtube e ascolta la sua musica sulla
pagina Mixcloud di 105 InDaKlubb.
FESTIVAL
Musicaeparole, Popfest,
Il Grido: clubbing d’eccellenza
Dal 2002 l’intrattenimento notturno ed i grandi eventi
nella regione Puglia sono sinonimo di Musicaeparole (www.musicaeparole.it), una società che negli ultimi 10 anni ha contribuito in maniera determinante a
rendere la Puglia il palcoscenico ideale per i più importanti artisti internazionali di musica elettronica.
Musicaeparole si avvale di decine di professionisti e
gestisce alcuni dei più importanti club italiani. Tra gli
altri, l’ipertecnologico Cromie di Castellaneta (TA), il
Praja di Gallipoli (LE), con la sua incessante program-
mazione estiva, 7 giorni su 7, e, sempre a Gallipoli, le
Cave, un club che anno dopo anno diventa la meta
di tanti ragazzi italiani e stranieri che ne apprezzano
l’anima underground in una struttura mainstream… A
questi tre si sommano poi tanti altri club che usufruiscono delle competenze di Musicaeparole per la
gestione dei servizi e la programmazione artistica.
Oltre a mille altri eventi, Musicaeparole produce anche due dei festival più importanti in Italia, il Grido e
Popfest, eventi che fanno ballare oltre 250.000 persone. Popfest - People on Pleasure porta a Gallipoli i più
importanti dj EDM. La formula è perfetta per chi è in
vacanza in Salento: tanti party in location diverse ogni
notte. Tra gli altri, ci sono il californiano Steve Aoki
(3 agosto al Cave), folletto del clubbing mondiale, l’icona EDM Sebastian Ingrosso (ex Swedish House Mafia),
il 13 agosto al Praja e non manca neppure Skrillex, il 23
agosto alle Cave. Il Grido Festival invece è un universo musicale tutto elettronico. In 19 eventi propone 50
artisti di fama indiscussa, che marchieranno a fuoco i
mesi di luglio e agosto 2016 a Gallipoli. Tra i tanti top dj,
spiccano vere icone del genere: Carl Cox e Joseph Capriati (24 luglio), Nicole Moudaber b2b Skin (5 agosto),
Paul Kalkbrenner (9 agosto), Sven Vath (10 agosto),
Ricardo Villalobos (13 agosto), Loco Dice (14 agosto),
Marco Carola (15 agosto) e Nina Kraviz (20 agosto).
EXIT
festival in salsa
balcanica
di Damir Ivic
Nel corso degli anni Exit ha collezionato una serie di premi e commenti positivi,
ed è stato inserito tra i migliori festival musicali del mondo. Un successo che va
al di là della musica, e che è dovuto in gran parte alle sue origini “politiche”
e all’atmosfera che si respira nella splendida fortezza di Petrovaradin.
FESTIVAL
Estate: tempo di Festival o Club?
Festival o club? Sembra il dilemma amletico in versione
nightlife... ci pare che solo dalla fusione dei due concetti
si possa trarre il “prodotto perfetto” per un divertimento completo. Il Principe Maurice ha creato un nuovo
format che unisce i due concept e li valorizza ed esalta
in un solo colpo. Così, in occasione della festa più importante della città più suggestiva del mondo, la sua
Venezia con la celebre ricorrenza del “Redentore” (sabato 16 luglio 2016) ha messo in piedi, in collaborazione
con la società di Marketing e Produzione, la SFC Company di Francesco Fascetti, il Venice House Festival
(www.venicehousefestival.com) per convogliare la grande quantità di giovani che, dopo gli straordinari fuochi
d’artificio, avessero voglia di tirare l’alba. Gli ingredienti
ci sono tutti: console house supertop con dj star internazionale David Morales, nazionale Massimino Lippoli e
veneta Diego Broggio; location all’aperto prestigiosa ed
inusuale (top secret al momento), animazione degna di
uno show di Las Vegas. La cosa interessante è che tutto sarà il palcoscenico per talenti emergenti della zona.
Il messaggio è anche questo: diamo spazio ai giovani
perché solo così non perderemo freschezza nei tanti
bellissimi locali estivi e anche nelle molte a volte troppo
esclusive console dei Festival Techno o House che siano.
L
e cose nei Balcani, si sa, sono sempre complicate.
Anche quando sono bellissime. Anche quando sono
edificanti e hanno un lieto fine. Non è un caso che
un regista come Emir Kusturica e dei film come “Underground” o “Gatto nero, gatto bianco” arrivino da lì: è tutto sempre contorto, pieno di colpi di scena, di situazioni
surreali, di emozioni spigolose ma intense. Non bisogna
scomodare i grandi fatti – anche drammatici – della storia con la “s” maiuscola, questo principio può essere valido anche per una faccenda in fondo banale e “normale” come un festival musicale rock e dance. Oddio: Exit
Festival non è proprio un festival come gli altri. È, più
precisamente, una delle assolute eccellenze europee nel
campo. Già nel 2006 il Guardian – non proprio un giornaletto qualunque – lo proclamava “Il miglior festival
musicale del mondo”, cinque anni più tardi era la CNN
ad includerlo fra i nove festival musicali più eccitanti del
globo; e potremmo menzionare i vari altri award e nomination che il festival serbo ha spazzolato nel corso degli anni. Insomma, qua si parla di un’eccellenza assoluta.
Un’eccellenza nata però in modo, appunto, molto contorto e balcanico. La primissima edizione di Exit, infatti, si
svolse più come maratona di concerti in riva al Danubio,
nella città di Novi Sad, maratona che doveva (s)finire nel
momento in cui Slobodan Milošević rassegnava le dimissioni. Non le ha rassegnate, le dimissioni, ci ha pensato un
surreale putsch per le strade di Belgrado qualche settimana più tardi (e poi dopo il Tribunale dell’Aja) a liquidare
definitivamente questo ambiguo e pessimo uomo politico, ma intanto il seme del festival era stato gettato. Exit,
sì: sottinteso, “se ne vada Milošević, che la Serbia esca da
questo buio nuovo Medioevo in cui lui l’ha fatta precipitare”. Questa l’origine, molto bella, del nome. Molto “politica”.
Non è passata inosservata, questa origine “politica”: è
stato a lungo il segreto per cui molti artisti accettavano di
suonare lì ad un cachet più basso rispetto a quello chiesto abitualmente. Exit era sinonimo di pluralismo, apertura, convivenza fra nazionalità diverse, e sappiamo tutti
quanto queste attitudini fossero vitali in una zona geografica ancora intossicata da anni e anni di demagogia
e nazionalismo spinto. Era anche la “faccia pulita” della Serbia: quella ospitale, quella che si apriva all’Europa
Occidentale, quella che era piena di ricchezza culturale e
dove i ragazzi – grazie ad internet, che da quelle parti è
diventato popolare prima che altrove, di sicuro prima che
in Italia – erano assolutamente preparatissimi nel sincronizzarsi coi gusti musicali più aggiornati e più ricercati,
così come con quelli più pop, senza snobismi o steccati
di sorta. I numeri sono stati subito dalla parte degli organizzatori: 150.000 presenza alla seconda edizione, addirittura 250.000 alla terza. Il tutto spalmato su una durata
di una decina di giorni (troppi, come vedremo a breve)
e spostatisi dalle rive basse del Danubio alle pareti scoscese – dall’altra parte del fiume – della cittadella fortificata di Petrovaradin, un posto assolutamente magico.
Il punto è che un festival così lungo diventava difficile da
DOMENICA
03 LUGLIO
PRAJA
LUNEDÌ
25 LUGLIO
PRAJA
GIOVEDÌ
11 AGOSTO
PRAJA
GIOVEDÌ
07 LUGLIO
PRAJA
GIOVEDÌ
28 LUGLIO
PRAJA
VENERDÌ
12 AGOSTO
CAVE
gestire economicamente, in più ci si metteva anche un
po’ di inevitabile naïveté da parte degli organizzatori storici, che si sono visti “esplodere” in mano un evento dalle
dimensioni enormi: iniziavano ad affiorare i primi debiti o
comunque conteggi non chiari, e questa diventava un’arma di ricatto da parte della classe politica serba che se
era vero che dopo Milošević non era più una banda di psicopatici cinici e disgustosi, non per questo era diventata
d’incanto un’accolita di disinteressati, onesti benefattori:
l’idea era quella di “controllare” il festival prendendone
la leadership, il grimaldello escogitato fu quello di accusare parte degli organizzatori di malversazioni fiscali (delle
accuse un filo contorte, in cui risultava che ad esempio il
general manager del festival Bojan Bošković avesse tipo
trafugato dei soldi a se stesso...). Qualche giorno di carcere Bošković se l’è passato, ma le proteste dei suoi colleghi e in generale di tutta l’opinione pubblica un minimo
sveglia sono state così forti che tutte le imputazioni sono
cadute in un nulla di fatto. E il festival è andato avanti.
È andato avanti e, tanto per evitare ulteriori rischi, ha iniziato fortemente ad internazionalizzarsi, cercando prima
di tutto una sponda nell’Inghilterra. Arrivano così non solo
artisti inglesi ma anche uffici stampa per l’Europa britannici;
DOMENICA
10 LUGLIO
PRAJA
GIOVEDÌ
14 LUGLIO
PRAJA
DOMENICA
31 LUGLIO
PRAJA
MERCOLEDÌ
03 AGOSTO
CAVE
SABATO
13 AGOSTO
PRAJA
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18 AGOSTO
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DOMENICA
17 LUGLIO
PRAJA
GIOVEDÌ
21 LUGLIO
PRAJA
GIOVEDÌ
04 AGOSTO
PRAJA
DOMENICA
07 AGOSTO
PRAJA
LUNEDÌ
15 AGOSTO
PARCO
GONDAR
DOMENICA
14 AGOSTO
PRAJA
DOMENICA
21 AGOSTO
PRAJA
arrivano le prime residency ufficiali (quella di BBC 1 nel
2005, con Gilles Peterson, Annie Mac, Annie Nightingale);
arrivano line up sempre più poderose, con live che entrano direttamente nella storia – come ad esempio la prima
esibizione lì degli Underworld, qualcosa di cui ancora si
parla. Del resto già entro il 2006 l’elenco degli headliner
era piuttosto massiccio: citandone solo alcuni, Massive Attack, Iggy & The Stooges, Cypress Hill, Garbage, Morrisey,
Franz Ferdinand, The White Stripes... Insomma: il gioco si
era fatto serio. E il festival si era stabilizzato sui quattro giorni di durata, con un’affluenza complessiva tra le 150.000 e
le 200.000 persone. Come è ancora oggi. Numeri che in
Italia, tolti gli exploit con di mezzo Vasco e Ligabue, ci sogniamo. E la Serbia ha un ottavo degli abitanti dell’Italia,
oltre ad una storia e ad un’economia nell’ultimo ventennio molto più agitata e problematica, ed è un eufemismo.
Ma cosa rende Exit così speciale? La location, prima
di tutto. La fortezza di Petrovaradin è qualcosa di incredibile: perché due lati su quattro danno a picco sul
Danubio, regalando panorami di una bellezza maestosa sulla città di Novi Sad (molto graziosa) e su tutta la pianura pannonica; perché è appunto una vera e
propria cittadella fortificata, col risultato che ancora
adesso per andare da un palco all’altro si passa per fossati, tunnel nelle mura, ponti levatoi, garitte di vedetta
su panorami mozzafiato; perché tutto questo occupa
una superficie impressionante, basti tenere conto che
mediamente ad ogni edizione del festival lì si mettono
su tra i venti e i trenta palchi diversi e l’affluenza in una
singola sera può arrivare a toccare le 50.000 presenze.
Non è solo il numero di presenze, comunque: è la qualità. Gente che arriva da tutti i Balcani. I meglio Balcani,
attenzione: quelli aperti, curiosi, tolleranti, pluralisti, vivacissimi intellettualmente, ma che comunque non hanno
fatto in tempo (o non hanno avuto voglia) ad assumere
i vezzi dell’hipsterismo all’occidentale. Poi stranieri, molti. A partire ovviamente dagli inglesi (che rappresentano
sempre una quota attorno al 20/25% dei biglietti venduti,
di sicuro la birra a meno di due euro a bottiglia è per loro
un richiamo commovente). Il tutto concorre a creare un
entusiasmo vero, sincero, per nulla “posato”, che sa farsi
ribollente quando a notte inoltrata ci si tuffa in diecimila
in quel catino infuocato che è la Dance Arena, un gigantesco fossato ai piedi di uno dei lati della fortezza, che va
avanti ben oltre le prime luci dell’alba. In tutto questo la
musica finisce in secondo piano? Anche sì. Quest’anno, ad
esempio, la line up non è granché, rispetto ad altri festival
di pari dimensione europei. Però anche in anni con headliner non del tutto convincenti (nel 2016 Prodigy, David
Guetta, George Clinton, Bastil le: s’è visto di meglio, ad
Exit, credeteci) c’è sempre la possibilità di esplorare i vari
palchi secondari, scoprendo un sacco di band dell’Est
Europa assolutamente fenomenali o personaggi che, da
soli, meriterebbero un libro – vedi il leggendario montenegrino Rambo Amadeus, una specie di incrocio tra Frank
Zappa, Enzo Jannacci e Frankie Hi Nrg in salsa balcanica.
DOMENICA
24 LUGLIO
PRAJA
LUNEDÌ
08 AGOSTO
PRAJA
MERCOLEDÌ
17 AGOSTO
CAVE
GIOVEDÌ
25 AGOSTO
PRAJA
www.musicaeparole.it - Infoline Praja +39 348 62 97 999 Infoline Cave +39 338 38 19 525
AFTER EIGHT WORLD
SOUNDTRACK
Francesco Sarzi
È uno dei vocalist più apprezzati di tutto il circuito
fashion. Con grinta e disinvoltura ha animato le notti di
alcune tra le più importanti
discoteche nazionali e internazionali. Il suo segreto sta
nella sua versatilità: elegante quando si tratta di club
esclusivi, coinvolgente nelle
situazioni più commerciali.
Gianluca Argante
Noto anche per il brano “Loving You” feat Neja, che nel
2009 gli è valsa l’undicesima
posizione nella prestigiosa
chart UK, negli ultimi anni
ha suonato con molti artisti internazionali, esibendosi
tra l’altro al Buddha Lounge
di Stoccarda, il Supperclub
di Hollywood, e l’Illuzion in
Thailandia.
La colonna sonora
della tua giornata
Trend ti consiglia 3 album,
perfetti per 3 momenti della tua giornata.
di Aldo Pacciolla
Ore 8:
Ore 16:
Ore 24:
The Rideouts
Heart and Soul
Red Hot Chili Peppers
The Getaway
Electroadda
Electroadda
Disco sveglia. Terza uscita dei Rideouts, gruppo rock triestino fondato dal suo leader, cantante e
chitarrista, Max Scherbi a cavallo
tra Trieste e Liverpool (città dove si
trasferisce nel 2000). Se da un lato
è difficile non respirare ossigeno
a stelle e strisce (nella dura e sensuale “Who I Am”, ma soprattutto
in ballads vintage come “I’m So
Sorry”, “Put The Blame On Me” e
la conclusiva “Don’t Cry”), dall’altro
Heart and Soul presenta evidenti
tracce di un pop rock britannico
(“Not Enough”, “Plastic Soul” e “I’ll
Be free”) che funge da collante a
questa realtà musicale irrimediabilmente apprezzata anche all’estero
(in particolare nel caro United Kingdom) dove sia NME che Richard
Oliff della BBC (presentatore, scrittore, giornalista, produttore che ha
lavorato con personaggi del calibro
di Ringo Starr e Paul McCartney) li
hanno ritenuti meritevoli di menzione. Riffs dal sapore crunchy che
sembrano uscire direttamente da
uno dei primi Bassman di casa Fender, un groove tendenzialmente
british con hammond blueseggianti che amalgamano e insaporiscono il tutto, si intrecciano a ritmiche
granitiche e coinvolgenti e ad una
sperimentazione mai fine a se stessa. Da sottolineare inoltre l’efficace
connubio tra le due voci, quella di
Scherbi e quella di Michela Grilli.
Heart and Soul è un lavoro vibrante,
fresco e fruibile, dall’indubbio spessore internazionale grazie anche
alla sapiente mano del pluripremiato Blake La Grange (Kanye West,
P.O.D., Chicago, Cheap Trick, Ted
Nugent), il cui mastering ha dato
un tocco di classe che alza ulteriormente il livello di un disco fatto da
musicisti navigati e competenti. I
Rideouts sono la risposta chiara
ad un mondo distorto e privo di
significati, sono una voce libera e
vibrante che da oltre 10 anni “tells
of a heart and a soul ... their, ours!”.
Se per il disco del risveglio e quello (come leggerete sotto) dalle atmosfere notturne, abbiamo voluto
lanciarci in produzioni nostrane più
di nicchia, ma che valgono la pena
essere scoperte, per il disco pomeridiano ci buttiamo su un grande
classico. La sicurezza. Una sicurezza perché da Califonication in
poi, Frusciante o non Frusciante, la
strada della band californiana accarezza ormai circa sempre le stesse
curve. Superati i 50, la band ha trovato la sua formula definitiva. Una
chimica che sostanzialmente smussa e rivisita gli eccessi sonori della
loro carriera in una forma che potremmo definire più “riflessiva”. La
ritmica di molti pezzi rimane legata
al funk, ma senza quella follia che
contraddistingueva i primi album,
le melodie dei pezzi meno tirati ricordano di volta in volta i brani più
soft della loro produzione. Nulla di
nuovo? No, nulla di nuovo, ma il disco è bello e dà sicurezza, perché
dentro si trova proprio quello che ci
si aspettava. La produzione di Danger Mouse è la chiave per leggere
l’album più, concedeteci il termine,
morbido della carriera dei Peppers.
Morbido nel senso di caldo, avvolgente, a tratti addirittura malinconico. La title track fa già capire
che aria tira con il suo incedere si
pulsante, ma con una melodia che
ricorda alcuni pezzi new wave degli ’80. In “Sick love” compare un
pianoforte, suonato da Elton John,
scelta che rende alla perfezione
l’dea del produttore Danger Mouse
di una rivoluzione gentile del sound
della band, fatta di piccoli ma importanti dettagli. Non mancano gli
episodi più tirati, su tutti segnaliamo “Detroit” con un riffone alla Led
Zeppelin incastonato nella canonica ed inconfondibile sezione ritmica
alla red hot. Per i nostalgici del funk
più puro, non solo “peppersiano”
ma anche del compianto Prince,
segnaliamo la vibrante “Go robot”.
In una notte insonne mi ritrovo ad
ascoltare l’EP di debutto di due
giovani ragazzi della Monza-Brianza, mentre ammiro la volta celeste
catturato dalla vastità dell’universo.
Mi chiedo se mai siamo soli in tanta
magnificenza e in un attimo comprendo che gli alieni non sono soltanto lassù, ma ce li siamo portati
a casa. Il loro nome corrisponde a
Carlo Frigerio e Leonardo Ronchi
alias gli Electroadda. Un esordio
composto da 5 inediti electro rock
(in grado di regalare anche momenti rhythm and blues, british rock e
synthpop) molto dinamici e variegati. Sonorità eteree e melodie da
mental trip profondo, energiche ma
al contempo molto leggere, con un
dosaggio perfettamente equilibrato di elettronica e strumenti in cui,
ad entusiasmanti soli rock di chitarra, si alternano pad ed effetti che
creano un’atmosfera sognante e a
tratti psichedelica. Un sound solido,
arricchito dall’uso dei synth spesso
sapientemente impiegati per dare
un impatto timbrico pieno e potente. “Electroadda” è un viaggio
lisergico e introspettivo attraverso
il quale poterci confrontare con le
innumerevoli variabili dell’animo
umano. All’ascolto di brani come il
primo singolo “A Better Life” che
sprizza positività e armonia da ogni
arpeggio e riff, “Rabbits’ Hill” dagli
echi di radioheadiana memoria nel
periodo “Amnesiac”, “Tired Intro”
che poggia su di un tappeto allucinogeno di suoni calmi e pacifici
sul quale si stagliano progressioni
psycho-ambient oppure la conclusiva “Tired” ed il suo canto di sfogo
in stile classic rock che si evolve via
via all’intensificarsi dell’accompagnamento, vi accorgerete di come
sia facile passare da un viaggio
in solitaria sulla Route 66 ad un
ballo gioioso e frenetico sospinti
da un’indescrivibile energia positiva. È meraviglioso scoprire di
non essere soli in questo universo.
Nico P
Il suo nome è legato soprattutto ai club più importanti di
Puglia, in particolare del Salento, che negli ultimi 10 anni è
diventata la sua seconda casa:
Praja, Cave, Bahia del Sol, solo
per citarne alcuni. Ha presentato alcuni dei dj più grandi
del mondo e gli aftershow dei
concerti di artisti come Articolo 31 e Cesare Cremonini.
NON È
QUESTIONE
DI CULO
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Alla
corte
di Queen
Bey
Il 18 luglio a Milano
si esibirà, nell’unica
data italiana, Beyoncé.
L’occasione di vedere
dal vivo un’icona
vivente della musica
e cultura a stelle
e strisce.
R
di Sergio Brambilla
icordo che qualche anno fa - mi pare nel
2004 - Beyoncé fu protagonista di una
copertina di Trend. Vestita da gladiatrice,
faceva bella mostra di sé insieme a Pink e Britney
Spears, protagoniste di uno spot per la Pepsi. A
più di 10 anni di distanza, nessuno può negare che la ragazza di strada ne ha fatta davvero
tanta, divenendo una superstar e punto di riferimento non solo nel mondo della musica. Definire Beyoncé solo una pop star, infatti, sarebbe
riduttivo nei confronti dell’ex Destiny Child, che
artisticamente è passata dai paragoni con Britney Spears a quelli con delle leggende come
Miles Davis e Fela Kuti... Non per niente il suo
visual album Lemonade ha venduto quasi due
milioni di copie, ed è stato definito da buona
parte della critica l’album dell’anno. Ma la regina
Beyoncé, il suo titolo lo deve soprattutto al suo
impegno politico e sociale, all’essere diventata un’icona della cultura contemporanea americana. Le sue canzoni ora parlano di violenza,
abbandono e perdono, e i riferimenti politici, in
particolare alla brutalità della polizia contro gli
afroamericani sono espliciti. Beyoncé ora piace
a tutti, perché dice quel che pensa, e in quel
che pensa molti (soprattutto le donne afroamericane) si ritrovano alla perfezione. Beyoncé ora
è in una posizione da dove si può permettere di
provocare, anche durante l’evento sportivo/televisivo dell’anno negli Stati Uniti, il “santo” Super Bowl, durante il quale la cantante si è esibita
protagonista di una coreografia in perfetto stile
Pantere Nere. Da vera regina fa e dice quel che
vuole... e noi, che già l’apprezzavamo quando
era una gladiatrice, non possiamo che ribadire
il nostro rispetto per un’artista così completa.
ELEGANZA NATURALE
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Il marchio di senapi Maille
con lo chef stellato Michele Rinaldi
ha realizzato delle ricette
di panini gourmet che non si trovano
in tutti i locali, ma solo in quelli
selezionati perché offrono
un servizio di qualità.
Ecco dove poter assaggiare
un panino stellato.
Daje
via Danzetta,
Perugia
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piazza Stazione 50,
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tel. 028053808
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tel. 349/1859904
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tel. 0773/404078
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tel. 348/7552920
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tel. 0773/697036
via Neghelli 7,
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tel. 349/6378290
via Provinciale 215,
Caponago (MB)
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tel. 0789/1680028
The
Mediterranean
way
Sopravento
Golfo Pero,
Arzachena (SS)
tel. 0789/94717
Ibiza,
l’isola
che crea
dipendenza
Abbiamo chiesto a chi vive o lavora sull’isla blanca da anni, di raccontarci
la PROPRIA ibiza. anche se negli ultimi anni ci sono stati tanti cambiamenti,
tutti concordano nel ritenere che questa splendida isola sia ancora
uno dei luoghi più magici del mediterraneo.
IBIZA
Franco
Moiraghi
dal
Sa trinxa
Ibiza è
cambiata,
come
tutto
il resto
del mondo
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L’Ibiza che non c’è più
La prima volta che sono venuto a Ibiza è stato nel 1986; in quel periodo
suonavo a Riccione, insieme al compianto Massimo Riva. In quel periodo,
Claudio Cecchetto organizzava insieme alla Going la One Night Ibiza: si
partiva da Linate, si passava tutta la notte a Ibiza e poi, la mattina intorno alle 10, si ritornava a Milano. Io ci andai con il mio amico Dj Alberto
Travella, e appena scesi dall’aereo vidi che c’era qualcosa di magico in
questo luogo. Quella notte siamo stati al Pacha, all’Amnesia, al Ku (ora
Privilege), che ospitava un concerto dei Sigue Sigue Sputnik... tutti i locali erano all’aperto e senza buttafuori, perché tutto era music peace
and love. Ricordo che lo Space non aveva ancora aperto, c’era l’after
Glory’s, che continuava fino a mezzogiorno. Tornato in Italia, ho sentito il
bisogno di tornare a Ibiza, dove ho suonato per il Pacha nel 1988 e 1989,
e all’Amnesia dal 1991 al 1993. Quando Martin Ferrer ha comprato l’Amnesia ho lasciato Riccione e mi sono trasferito sull’isla. A quel tempo c’erano due resident per locale, e poche ospitate. Ricordo di aver suonato
con Adamski, e che Sven Vath veniva a ballare all’Amnesia in compagnia
di Nina Hagen, quando era ancora solo un produttore; e poi Boy George
che ballava al centro della pista. Quella Ibiza era un luogo che ti accettava per quello che eri e non per quello che avevi.
Ho suonato praticamente in tutti i locali di Ibiza: Pacha, Amnesia, Space... Ora suono al Sa Trinxa, la spiaggia numero uno, dove già suonavo nel 1990, e che è rimasta con l’anima di allora. Ogni
domenica, vendo 50 dischi al giorno, suono dalle 14 alle 21. È il posto più undergroud. Suono anche da Cipriani, all’Hotel
Pacha, al Km5, ella festa Elements. Suono dalle tre alle quattro volte la settimana; a 55 anni mi sento molto felice.
Ibiza da ricordare
Ibiza è cambiata molto, così come altri luoghi nel mondo: Miami, Riccione, solo per citarne un paio. Guardiamo ad esempio
lo Space: quando aveva aperto, aveva una sala interna e fuori il dj che suonava accanto al bar, ora ha quattro/cinque sale
interne. Tutto è un po’ più commerciale: a Bossa un tempo c’era solo lo Space con l’afterhour, si iniziava alle 8 del mattino;
poi hanno tolto i permessi e anche lo Space ha iniziato ad aprire di notte. L’atmosfera di allora è difficile da trovare, anche
a livello musicale: allora si ascoltava la prima techno, la prima trans, il meglio della house music. Ora tutto è marketing. Una
volta in 10 ore suonavano 2 o 3 Dj, ora sono in 5 o 6; in un’ora non puoi dare tutto te stesso, servono almeno due ore per
capire un dj come suona. Allora c’erano i vinili, io mi facevo spedire i dischi dall’Italia e dall’Inghilterra, oggi con la tecnologia
sono tutti dj. Una volta c’erano pochi party sull’isola, ma quelli giusti; ora ce ne sono tantissimi. In una sera vengono organizzati 3.000 party. Tutti vengono a Ibiza, già a inizio giugno l’isola era pienissima. Ci si accontenta... Ci sono ragazzi che
vengono a Ibiza e visitano solo Playa Bossa, e poi dicono “Ibiza è piccolina”, perché pensano che ci sia solo quello. Sull’isola
c’è il castello, il porto vecchio e tanti altri luoghi che meritano di essere visitati. Molti giovani vanno solo ai party e non vivono
l’isola di giorno. C’è tutta la parte nord: Benirras, Cala Tarida, Cala Llonga... serve un po’ di educazione per questi giovani.
Oggi sentono suonare un dj e sono già soddisfatti, io ai miei tempi non mi accontentavo.
baby Marcelo
Ibiza e il mio
space come
un’insalata
russa
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#oxslife
Diversa dagli altri
Per me l’isola rimane un posto molto speciale e magico, abbastanza differente da
altri posti nel mondo, probabilmente per
la sua storia. Per me Ibiza è come l’insalata russa, dove tutto è un po’ mischiato,
anche ingredienti che si pensa non siano adatti, alla fine però il gusto è buono.
Ibiza è un mix di modi di vedere diversi, con gente che arriva da tutto il mondo; ospita culture diverse e strati sociali di livello differente.
Non solo di notte
Ibiza è il posto top per quanto riguarda
la musica, ma non si vive solo di notte.
Una persona potrebbe arrivare sull’isola
e no visitare nessuno dei locali notturni.
Si pensa all’isola quasi sempre come a
un luogo di discoteche e divertimento; in
realtà, è un posto speciale e molto bello
a livello naturalsitco, architettura, storia.
È un posto completo, potrebbe essere considerata come una Las Vegas, ma
con molto di più. A livello culturale, infatti, ospita realtà come quella hippy, che
ancora sopravvive; lo si vede ad esempio durante la festa a Benirras, quando
la gente si riunisce per il tramonto sulla
Costa del Sol, si ascoltano piccoli tamburi che creano una magia particolare.
Come è cambiata Ibiza
Io vengo a Ibiza dal 1994 e l’ho vista cambiare, così come tutto il resto
del mondo. Ora la tendneza è quella del lusso, è diventata molto cara, si
costruiscono hotel a 5 stelle anche in
zone dove non si sarebbe mai pensato. C’è il tentativo di far arrivare sull’isola un turismo di persone ricche. La speranza è che le diverse situazioni presenti a Ibiza continuino a convivere; dovesse diventare un luogo solo per ricchi,
Ibiza divenerebbe noiosa. Diciamo che la gente con i soldi è arrivata sull’isola perché attratta da
quel misto di culture differenti, dalla convivenza tra situazioni diverse, in un periodo in cui la tendenza è di ghettizzarsi e non andare oltre il proprio orticello. Per me, questa è la forza dell’isola.
Ibiza, da export a import della musica
Ora a Ibiza suonano tutti i top dj del mondo. Questa cosa va bene, ma il loro spettacolo e la loro
musica è la stessa che si può ascoltare durane un’altra loro esibizione in un altro luogo. Una volta
era Ibiza a esportare la propria musica nel resto del mondo. Il problema è che sono rimaste poche delle realtà di una volta, come La Troya e Flower Power, ma sulle ceneri di quelle morte non
sono nate nuove realtà. Oggi la gente viene per vedere il Dj famoso e si perde il senso della festa.
Il ritorno de La Troya
Dall’anno scorso sono tornato a essere La Troya, dopo cinque/sei anni di assenza, allo Space. Sono
molto contento, perché è come essere tornati a casa. Sono tornato alle mie origini, e sono molto contento. La Troya rappresenta quel fritto misto che è l’isola, è una festa con pubblico gay, ma
friendly; è la festa dell’isola, dove tutte le culture e orientamenti sessuali possono convivere senza alcun problema, senza che ci sia la ghettizzazione con frasi del tipo “locale per...”. È una festa
di libertà e un po’ trasgressiva, dove ognuno si esprime come può. Per me, La Troya rappresenta al meglio una certa anima di Ibiza; è una delle feste più antiche che ancora resiste. Questo è
l’ultimo anno dello Space, dopo 27 anni di attività. Per questo motivo tutto quello che faccio lì quest’anno è un evento. Lo Space rappresenta l’isola che conosco. Probabilmente continuerà da un’altra parte, perché Space è uno dei brand più forti al mondo e sembra strano che
tutto finisca così. Anche noi, come La Troya, continueremo, ma la location è ancora top secret.
EVERYDAYLIFE
Barcelona
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Matteo
Bonsanto
Ibiza,
l’isola del
benessere
IBIZA
L’isola ti rigenera
Ibiza è un’isola magica, dove la gente sorride e dove si percepisce
una grande energia, è l’isola del Sole. È un’isola che raccoglie gente
proveniente da tutto il mondo, che viene a Ibiza non solo per le feste,
le discoteche e il divertimento. L’isola ti rigenera. Quando si mette
piede sull’isola, è come se si venisse proiettati su un altro pianeta; lì
vedi cose che in altre parti del mondo non vedrai mai.
Ci sono varie situazioni di musica, moda, cibo... l’isola negli ultimi anni
è diventata stra ricca. Sta diventando l’isola del benessere, con tante
spa e luoghi per fare le terme, mangiar esano e farsi massaggiare.
Prima l’isola era troppo popolare, da 4 anni a questa parte si è cercato di “ripulire”, e sono arrivati i Cipriani, i Just Cavalli, che prima non
c’erano.
Tutti i club sono cambiati
Tutti i club sono cambiati, o stanno cambiando. Il Pacha ha preso il
Lio (prima era il Divino), situato a soli 400 m dal club, l’ha ristrutturato ed ora è un locale bellissimo, sulle rocce che danno sul mare, con
un’atmosfera molto fashion e una presenza femminile alla sera che
raggiunge l’80% dei presenti. Lo stesso Pacha si è ristrutturato. Dello
Space, si dice che il prossimo anno chiuderà e che l’Ushuaia farà un
ponte illuminato che collegherà i due locali; non sappiamo come si
chiamerà il locale al posto dello Space. D’altronde, l’Ushuaia può far suonare dalle 12 alle 24, per cui gli serviva un luogo
dove i clienti potessero suonare dopo la mezzanotte. L’Ushuaia al momento è il top, ma stanno aprendo altri club. Penso ad
esempio all’Heart, che all’apertura ha avuto Sven Vath. All’interno ospita tutte pareti illuminate con grandi schermi. Sulle colonne proiettano immagini diverse ma sempre molto strane. Anche il Privilege è cambiato, ma rimane un punto di domanda,
perché al suo interno si organizzano feste di altri, che non sempre hanno portato grande affluenza di pubblico.
Non solo discoteche
Altri luoghi da visitare a Ibiza sono senza dubbio le spiagge: penso al Coco Beach, e al Sa Trinxa, che Moriaghi ha trasformato da chiringuito a luogo strapieno di gente. Poi ci sono i bar, tra i quali spicca il Pirata, al porto. Titolare è Gualtiero, persona
squisita, che tutti vanno a salutare prima dlel’inizio della serata. Chupito dopo chupito si è pronti a suonare.
Ibiza On Tv
Frequento Ibiza dai tempi di Radio Deejay, quando con Cecchetto si andava sull’isola negli anni Ottanta. Ricordo che un
giorno – dopo aver prodotto tra gli altri i dischi d Sabrina Salerno, Sandy Marton, e il primo album di Lorenzo – capii che
la discografia non mi dava più nulla. Così, nel 2000 cercai una soluzione su internet e iniziai a occuparmi di radio sul web,
facendo un po’ di esperienza. L’idea della TV mi venne nel 2006, quando domandai se esistesse la tv di Ibiza, e la gente del
luogo mi rispose che qualche truppa televisiva c’era, che si fermavano una settima e poi se ne andavano. Erano quei servizi
che descrivevano il lato cattivo di Ibiza. Così ho deciso di creare IbizaOnTv, che è cresciuta di anno in anno, raggiungendo
i 6 milioni di utenze provenienti da tutto il mondo. L’idea è stata quella di intervistare i dj top a livello mondiale. Il format è
rimasto quello, perché i dati confermano che il pubblico vuole sentire e guardare i dj star. Per questo IbizaOnTV funziona. In
futuro, l’anno prossimo, l’obiettivo è di avere una mia radio FM sul posto, fare interviste radiofonicamente e riprendere live
in streaming. L’altro obiettivo è riuscire ad avere una televisione sul digitale, che si chiamerà Ibiza TV.
Energia alternativa
Per me l’isola è speciale, a partire dal punto di vista naturalistico:
forse non tutti sanno che tra le spiagge più belle del mondo ce
ne sono un paio di Ibiza. Ma ciò che rende l’isola un posto unico
è lo spirito che la anima, quel modo di vivere un po’ frikkettone
che in un certo modo ti fa sentire libero. C’è una disinvoltura negli atteggiamenti, che probabilmente deriva dalla storia dell’isola: luogo frequentato da pirati, divenuto poi luogo dove Franco
deportava i gay, e dove anche le streghe erano state portate in
passato. Si è formata un’energia alternativa, che poi è il quid che
la rende così speciale. Per quanto mi riguarda, io vivo sia la parte più legata alla natura, le spiagge e il mare, che la night life.
Come è cambiata l’isola
Sono 20 anni che vengo a Ibiza, e l’isola è cambiata. Non voglio dare
un giudizio nostalgico, per alcuni era più bella prima, quando era più
selvaggia. È vero che negli ultimi 10 anni l’isola è divenuta più pop
commerciale. Ci sono molte attività pensate per i super ricchi, una volta era più spartana. In passato era diventata fin troppo underground;
quando gli after erano all’apice del loro successo, sicuramente era
divertente, si poteva ballare 24 ore su 24, ma poi trovavi gente in giro
e sulla spiaggia in uno stato pessimo. Adesso, secondo me, l’isola è
abbastanza equilibrata, nel senso che puoi fare mare serenamente senza incontrare gente mezza morta. È divenuta più di
lusso, esclusiva per certi aspetti, ma non è necessario fare una vita costosa per divertirsi a Ibiza, ci sono una serie di alternative che ti danno la possibilità di divertirti anche con tasche normali. Il compromesso, secondo me è la soluzione migliore.
Il Blue Marlin di Ibiza
Lavoro al Blue Marlin da 9 anni. È un luogo molto bello, in una posizione fantastica, una caletta tra le più belle baie del sud di
Ibiza. Il locale nasce dall’idea di fare un beach club dove prendere il Sole, mangiare, ascoltare della musica di qualità, con un dj
che inizia a suonare dalle 14. Poi ci sono le serate con ospiti (venerdì, sabato e domenica), che iniziano verso le 20 e continuano
fino a mezzanotte. C’è anche un clubettino interno, per ballare dopo le 24. Al Blue Marlin si vive la magia di poter ballare sotto le
stelle, godendo di un’altissima qualità sonora, sia in termini di impianto che di selezione, con dj preparati e generi musicali che
vanno dalla house alla deep. È un luogo eccezionale, che da un paio d’anni vince il premio come miglior beach club del mondo.
Tommy Vee
LA MIA
ESTATE
IBIZENCA
AL beach
club
Blue
Marlin
Ushuaia Ibiza
Beach Hotel
More
than
a club
Come ottenere l’eccellenza
Quali sono i fattori che determinano il successo di un club? La musica che viene suonata?
L’atmosfera che si respira? Il design e l’architettura della struttura che ospita il club? Da qualunque punto di vista lo si guardi, Ushuaia è l’emblema del top club, inserito da tutti gli esperti di settore nelle classifiche delle migliori discoteche del mondo, e spesso come la migliore
in assoluto. Non potrebbe essere altrimenti, per un club che ospita feste con i dj più famosi
del mondo, camere con design all’avanguardia, servizio impeccabile, ristorazione d’eccellenza.
La realizzazione di un sogno
Sorto a Playa Den Bossa nel 2011, risultato della trasformazione di un hotel di lusso in disco,
è la realizzazione del sogno del suo fondatore e direttore artistico Yann Pissenem, che prima
di sbarcare sull’isla pensava che Ibiza fosse un grande party all’aria aperta, con persone che
ballano sotto il sole, la luna e le stelle circondate da una grande atmosfera e grande musica.
Quando arrivò sull’isola e vide di persona che la realtà era fatta di club con ambienti fumosi e scuri, con la musica sparata a tutto volume e un pubblico fatto solo di giovanissimi, e
orari che andavano dalle 2 alle 7 del mattino, ebbe la geniale idea di concepire qualcosa di
diverso: un concept che fosse adatto sia per i giovani che per un pubblico adulto. Così è nato
l’Ushuaia, luogo perfetto per godersi lo spirito dell’isola durante il giorno con amici e famiglia
e, allo stesso tempo, godersi la gioia dei party del tardo pomeriggio e della sera. Con la scelta
dell’orario, dalle 5 del pomeriggio a mezzanotte, è riuscito a catturare un ampio mix di pubblico, trasportato dalla miglior musica elettronica a livello mondiale, con i giovani a ballare sul
dance floor e il pubblico più adulto in spazi più confortevoli, delle aree VIP pensate ad hoc.
Estate 2016
Tra gli artisti che si esibiranno questa estate all’Ushuaia, segnaliamo Martin Garrix, David Guetta,
Axwell e Ingrosso, Steve Aoki, Armin Van Buuren, Kygo, Avicii, Solomun, Nervo, Robin Schulz.
IBIZA
Come nessun’altra al mondo
Effettivamente l’isola è cambiata, ma è tutto il mondo ad essere cambiato. Malgrado ciò, l’isola continua a
conservare una magia speciale che crea dipendenza e che non si incontra in nessun’altra parte del mondo.
Flower Power è cambiato
Quest’anno Flower Power presenta uno spettacolo completamente rinnovato. Mantenendo l’essenza della festa, creata da Dj Piti nel 1980, aggiungiamo una nuova sala, Superfly, più centrata sulla musica anni ‘70, mentre nella Main Room suona il meglio degli anni ‘60. È importante che la festa mostri ogni anno un aspetto rinnovato, senza perdere la propria identità. Flower Power è una festa intergenerazionale e internazionale. Gente di età diversa,
dai giovani affezionati alla psicodelia e al rock agli autentici hippy, che vissero la rivoluzione cultrale degli anni ‘60.
Un evento a Ibiza che non sia Flower Power?
DC10, che ha una forte connessione con l’Italia, è un’icona delle festa di Ibiza. Così come l’Amnesia, il
club dove creammo la nostra festa “Made in Italy” e con il quale abbiamo una relazione molto speciale.
english version ON
www.trend-discotec.com
Rossano
Lucidi e
Alessandro
Gaeta
FLOWER
POWER
Al PACHA
Lorenzo Gianeri aka Lollino è nato e cresciuto a Torino. Influenzato dal sound
elettronico degli anni ‘90, inizia da molto giovane a mettere dischi. The Plug,
Krakatoa, Pop Killer e Doctor Sax sono i party che lo fanno affermare all’interno della scena cittadina fino a diventarne uno degli esponenti principali.
Nel
2007
diventa
il
Dj
resident
del
team
Movement.
Ha suonato in alcuni dei più importanti club europei, dal Moog di Barcellona, al Club de Visionaere di Berlino, passando dal DC10 e il BoraBora di Ibiza fino ad arrivare a suonare nella capitale americana della techno, Detroit.
Questa esperienza nei club gli ha permesso di trovare spazio sui palchi
dei maggiori festival come Kappa FuturFestival, Movement Torino,e Plastikman Tour 2007, dove ha suonato davanti a più di 20mila persone.
Attualmente è il dj resident della serata Shout del Loud Club di Torino.
Descrivici la tua musica
Non penso di saper definire la mia musica con un solo genere o una parola, è
molto influenzata dal mio stato d’animo del momento e dal luogo in cui mi trovo
a suonarla.
Prediligo comunque un suono allegro che trasmetta vibrazioni positive, ma sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Nei miei set mi piace molto spaziare dalla house alla techno cercando ogni volta di suonare qualche disco nuovo, qualcuno più “ricercato” mischiandoli a pezzi storici e immortali.
Qual è uno o più dj a cui ti ispiri?
I due artisti a cui mi ispiro maggiormente sono Ricardo Villalobos, per il suo modo imprevedibile ed eclettico di suonare e scegliere i
dischi, con stile ma pur sempre con groove, e Mathew Johnson per quanto riguarda la parte live, un mondo che ho scoperto da qualche anno e a cui mi sono appassionato molto. Insieme al mio socio Stefano Genta ho appunto iniziato un nuovo progetto parallelo “dal
vivo”, chiamato Soundside, fatto di drum machine, sintetizzatori e nottate insonni in studio a fare le prove.
Cosa rappresenta Ibiza per te?
Dopo Torino, il luogo dove ho coltivato la mia passione è stata proprio Ibiza; da piccolo lavoravo tantissimo per potermi permettere
anche solo una settimana su questa magica isola, dove potevo ascoltare i miei dj preferiti e ballare in questi locali incredibili. Ho sognato per anni di poter mettere i miei dischi su quest’isola e ora non mi sembra ancora vero di poterlo fare sul serio!
Mi ricordo che il secondo anno che sono stato a Ibiza suonavo e organizzavo una festa con un mio amico in un piccolo chiringuito sulla
spiaggia, avevamo finito tutti i soldi per farci promozione, quindi abbiamo chiesto al proprietario del “locale” di tenerci tutti i nostri
bagagli in un magazzino; siamo rimasti un mese a dormire in spiaggia o dove capitava, facendoci la doccia in mare o nei bagni del club
per poterci permettere di continuare a suonare e rimanere li per tutta l’estate.
DJ LOLLINO
Vincitore
Italiano
del Burn
RESIDENCY
IBIZA è
dove ho
coltivato
la mia
passione
CLUBBING
CLUBBING AMBIENT
CLUBBING DISCO & SHOW
don’t mind me saying
www.qiclubbing.com
CLUBBING RESTAURANT
Oltre 15 anni di successi, arredi, cura nei dettagli Gli show sono speciali musical all’interno di una Una cucina certamente con una marcia in più.
e nei particolari, show & guest internazionali, serata disco, un intrattenimento di carattere, una Grande equilibrio, capacità di innovare piatti
il Qi Clubbing ama essere unico.
vision superiore alle altre serate comuni.
dalla tradizione Italiana a prelibatezze di sapori
La struttura è innovativa e sempre elegante.
Costumisti, coreografi, scenografi, dj, cantanti, internazionali grazie ad un approccio critico,
Ospiti da tutta Italia, e dall’Europa, per ammirare modelle, ballerini ed artisti del light design raffinato e non nostalgico.
le performance del Qi Show dove bellezza, lavorano per la preparazione degli show, curando Molta attenzione alla leggerezza.
professionalità e suoni creano l’atmosfera ogni dettaglio, realizzando costumi a tema con Particolare selezione nella cantina dove vengono
coreografie e scenografie.
perfetta del clubbing.
ospitati sapori e profumi dell’eccellenza dei vini.
Questo è l’intrinseca filosofia del brand, uno stile, Il Qi clubbing è l’unico club in Italia dove è Il Restaurant Qi clubbing si conferma nella
un modo di interpretare e di vivere la moda, tutto possibile assistere ad uno spettacolo di questa meritata ristorazione del Bel Paese.
grandezza e stile.
questo è creare moda.
IL CLUBBING
PIÙ BELLO D’ITALIA
INTERVISTA GINO LIGUORI
Oltre 15 anni di successi, arredi, cura nei dettagli
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le performance del Qi Show dove bellezza,
professionalità e suoni creano l’atmosfera
perfetta del clubbing.
Questo è l’intrinseca filosofia del brand, uno stile,
un modo di interpretare e di vivere la moda, tutto
questo è creare moda.
FORMENTERA
FEDERICO
Pigna
Formentera e
il pineta con
Eleganza e
divertimento
Radice italiana
Mentre Ibiza è una realtà molto più internazionale, Formentera ha una forte radice italiana, di conseguenza le tendenze
sono molto simili alle nostre, ma con un accurato lavoro si
possono far assimilare anche alla nostra clientela quelle che
sono non più mode, ma vere e proprie realtà “internazionali”.
Si potrebbe migliorare
Formentera, negli ultimi anni è cresciuta molto nella ristorazione e nell’intrattenimento notturno, a mio
parere manca un servizio di qualità sulle spiagge anche se penso andrebbe fatto solo in determinati punti per non snaturare troppo Il carattere naturale dell isola.
Carattere “isolano”
Il nostro club offre al cliente organizzazione, professionalità, divertimento e una programmazione musicale molto varia che rompe schemi monotoni e garantisce la possibilità di
accontentare tutta la nostra vasta clientela, ragazzi che hanno dai 25 anni fino ai quarantenni, che pretendono un certa
qualità di servizio e programmazione, accompagnandoli dall’aperitivo, attraverso la cena fino alle prime luci
del mattino. Il Pineta è un bel locale, ben organizzato, ben frequentato, con un ottimo servizio, ma soprattutto si fonde bene con la qualità e il carattere “isolano” senza snaturarlo. Un locale elegante e divertente.
L’isola è cambiata
La clientela di Formentera oggi è
più internazionale e il panorama musicale si è evoluto di conseguenza.
Oggi le serate di punta sono Mamacita, con il suo hip hop e reggaeton, e Glitter con house e glamour.
In alternativa si possono fare quattro salti all’italiana al The Beach.
Ballare in riva al mare
Al Rigatoni anche quest’anno dovete aspettarvi tanto tanto divertimento. La nostra formula è quella di
sempre: puro divertimento! Da noi
ci sono clienti dai 6 ai 66 anni, che
ballano e cantano insieme, in riva al
mare. È un’emozione unica. Da noi
musica dal vivo e cena spettacolo.
Davidone
Formentera,
sempre più
internazionale
come IL RIGATONI
MIKONOS
Avete mai preso in considerazione una sana alternativa dall’Isola più
celebrata del mediterraneo (Ibiza)? Oggi ve ne voglio prospettare
una: Mykonos. I divertimenti sono di qualità e - per la maggior parte
- gratis. La disco più famosa è il Cavo Paradiso, costruita nella roccia
la discoteca si affaccia sulla spiaggia Paradise, ad occhio e croce oltre
3000 mq su cui ballare con un ottimo impianto. Dj ormai “commerciali” di sapore mondiale. Il pubblico è quello chiassoso di ragazzini, ma
in una variabile più chic rispetto a Ibiza, anche se dipende dal periodo.
Il “grosso” del divertimento è concentrato nel paese che, per chi lo
conosce, è un dedalo di viuzze strette che si confondono tra negozi,
boutique, ristoranti bar, quasi un immenso centro commerciale a cielo
aperto. Il Caffè di Pierro è un disco bar sopra il primo bar Pierro’s (locale storico di drag queen). la musica è techno e molti sono i giovani
che affollano il locale. Si riempie tardi, ma dopo l’una di notte l’atmosfera è divertente, grazie anche alla veranda. Il Jakie’O è un locale gay
oriented ma li nessuno si fa problemi, anche gli etero sono benvenuti.
La musica è terribile, un misto di hit e altre cose strane da classifica
ma se volete divertirvi da sobri va bene, lo spettacolo è assicurato
e le ragazze bellissime. L’Icaros che trovate sopra il bar Manto è molto gettonato, rinnovato da poco e apparentemente
tranquillo. Da tenere d’occhio nei party notturni che vengono promozionati quasi in segreto. Clientela giovane, internazionale, prevalentemente etero. Per le “rockstar” amanti di pearcing e tatuaggi il Ramrod è un piccolo disco bar situato nella
affollata piazza dei taxi, musica rock e sguardi da star. Curioso il piccolo bar Diva, riservato alle lesbiche. Si trova vicino alla
Piccola Venezia. Ci sono finito per caso, se avete velleità di conquiste e siete uomini mollate il colpo. Alternativo l’aperitivo
all’Elysium Hotel, albergo gay friendly dove ogni sera dalle 20 nel patio vanno in scena musica e spettacoli colorati e divertenti. Per le spiagge non c’è che l’imbarazzo della scelta. Cercate Paradise Beach e nella baia successiva Super Paradise
accessibile da una ripida discesa. Fornita di disco bar con piscina e tanta musica hit radio, il ristorante è da urlo, si mangia
da Dio ma occhio al conto, questo vale per tutte le spiagge e ristoranti “di grido”. Psarou ad esempio piccola spiaggia
di sabbia bianchissima con tanto di servizio hostess che vi accompagnano al lettino e pronte a scattare ad ogni minimo
cenno di bisogno è particolarmente frequentata da supervip, il ristorante è fantastico, si mangia benissimo ed è immerso
in un giardino mediterraneo da far mancare il fiato. Da evitare se non volete investire meno di 200 euro per un giorno di
spiaggia, e particolare rilevante, è l’unica dove il parcheggio
dei motorini è a pagamento. Decisamente più alla portata
Elia, si raggiunge da Ano Mera e si presenta come una lunga
distesa di sabbia che contrasta con il mare cristallino, anche
qui è possibile pranzare con i meravigliosi piatti offerti dalla
cucina tradizionale greca in un comodo, accogliente ristorante. La mia preferita rimane Skorpios, ottimo ristorante,
servizio superbo, party interessanti in una cornice da sogno,
servizio spiaggia superlativo. Pubblico molto interessante,
adulto, modaiolo, ricco ma non cafone. In conclusione lascerei Ibiza ai ragazzini ed amanti degli anni ’90 inteso a chi non
ha mai vissuto atmosfere di eccessi che la mia generazione
ha ampiamente abusato e ora, con la maturità trova tremendamente noiose. In alternativa godersele in periodi dell’anno dove la calca non sia insostenibile e la maleducazione
non rovini i momenti piacevoli, sempre più rari, da dedicare
alla ricarica delle batterie. Ciao e buone vacanze, anche se
scegliete di passarle all’Idroscalo.
MASSIMO
COMINOTTO
MIKONOS è
L’ANTI IBIZA
AFTER EIGHT style GUIDE
Luoghi
e tendenze
dell’estate
italiana
Quali
tendenze
della moda
osserveremo
quest’estate?
“Seguo molto la moda, ma non sono molto brava nel
mettere in atto ciò che vedo alle sfilate e ciò che leggo
sulle riviste. Mi definisco una “forever black”: vesto di
nero anche in pieno agosto e pochissime volte indosso
un paio di tacchi. Sono pigra e preferisco la comodità.
La mia tendenza per l’estate in fatto di moda sono un
paio di jeans strappati, Converse borchiate e canotta... tendenza da “anime rock” come me” Yaya (Dj)
Perché un locale è di tendenza?
Perché si sceglie quel locale piuttosto che un altro?
Lo abbiamo chiesto ai proprietari di alcuni dei club
estivi più prestigiosi in Italia e, soprattutto,
a chi quei locali li frequenta.
PHI BEACH
PERCHé
vENGONO
“Si arriva al Phi Beach per la prima volta condotti da un richiamo molto glamour e da un
istinto di curiosità verso un luogo che attrae
con la stessa forza magnetica persone di diversa estrazione sociale, nazionalità, interessi,
occupazioni ed esigenze. Poi, si finisce per restarne inesorabilmente rapiti per il suo fascino armonioso e la commistione tra natura e
spettacolo. Il Phi Beach è sì un luogo di rara
bellezza, per la sua posizione geografica unica
che gode di un tramonto impareggiabile, ma è soprattutto un teatro
di incontri all’insegna del divertimento, dell’ottima cucina, della musica
più cool, degli effetti speciali più ricercati e delle emozioni che non si dimenticano. La gente sceglie il Phi Beach perché ritrova nella formula del
locale la dimensione vacanziera ideale; quella che consente di passare
un pomeriggio di sole al mare, spostarsi per godere di un meraviglioso
aperitivo al calar del sole, assaporare una cucina probabilmente senza
rivali in tutta l’isola e ballare sotto le stelle riuscendo a rincasare ad un
orario che permette di riposare e sfruttare appieno la giornata successiva fin dal mattino. La verità è che si sceglie di venire al Phi Beach solo
per la prima volta, dopo aver scoperto questo posto incantevole non si
può più fare a meno di tornarci” Luciano, proprietario Phi Beach
FORTE CAPPELLINI,
Baja Sardinia (OT)
phibeach.com
Il Phi Beach sorge sulla
strada per Baja Sardinia, protetto da maestose rocce modellate
da mare e vento. Location di rara bellezza,
è un Open Air Club situato a ridosso della
fortezza militare napoleonica Forte Cappellini. Dalla sua posizione,
ogni giorno, si gode
l’emozione di uno dei
tramonti più belli del
mondo. Sole, mare,
musica e divertimento
anche di sera.
Per quanto riguarda il mondo moda, credo che
quest’anno andranno molto le sneakers e le catene,
si sono viste in molte passerelle ultimamente e credo che il giubbotto in pelle da bikers non mancherà
sicuramente.
Le persone e i luoghi per essere di tendenza, a loro
modo, devono avere determinate caratteristiche.
Se parliamo di persone, la forte personalità e la
capacità di rendere unica ogni cosa proposta non
devono mancare; se parliamo di località turistiche,
l’unicità e la semplicità nel rendere indimenticabile
il soggiorno e le attività proposte al cliente sono
imprescindibili. Per entrambi, più si è in possesso
di una caratteristica forte, più si è di tendenza. Un
luogo da visitare sicuramente d’estate in Italia resta Gallipoli, anche se Forte dei Marmi e la riviera
adriatica sono sempre sul podio.
Gianmarco Valenza (Fashion Influencer)
PERCHé
vado
“Vado al Phi
Beach perché
è un posto
unico al mondo,
incantevole e suggestivo, dove
tutto diventa
magia. La musica è in linea
con la location e il suo famosissimo
e magico tramonto. Il servizio è ottimo, come ottima la cucina, dove puoi
mangiare e osservare il fantastico
panorama contornato dal famosissimo Forte Cappellini. La gente che lo
frequenta è di altissimo livello, e mi
piace molto anche il modo composto
della gente nel divertirsi. Insomma, un
posto che prima o poi devi frequentare nella tua vita”
Margie, cliente Phi Beach
(Photo: Mario Gramegna - Styling: Valeria Martinelli)
AFTER EIGHT style GUIDE
MAMA’S
CLUB
PERCHé
vENGONO
“I nostri clienti scelgono il Mama’s per l’innovazione che riusciamo a garantire di anno in
anno. Motivo del successo, oltre alla stupenda località in cui
si trova il club, è sicuramente
l’efficienza dei servizi offerti,
rinomati nel comprensorio per
eleganza e professionalità. Grazie alla qualità delle serate proposte, in tre anni di attività, il Mama’s continua ad attirare un’ampia clientela, che ha portato a sviluppare più
serate con vari generi musicali, per soddisfare i gusti di
tutti. Con l’aiuto del nostro direttore artistico Andrea T
Mendoza, ci impegniamo al fine di rendere ancora più
piacevole, divertente e alternativa la presenza nel nostro
club. Siamo riusciti a creare il nostro spazio nella movida
notturna e tutti i nostri clienti sanno che non li deluderemo nel loro divertimento”
Mara Ventrice, proprietaria Mama’s Club
via Covello,
Scalea (CS)
www.acadieclub.com
Struttura dal fascino
incomparabile e dalle magiche atmosfere,
da oltre 25 anni è protagonista delle notti e
del divertimento estivo
della Calabria e di tutto
il sud Italia. Le cupole
arabeggianti dell’Acadie Club rievocano stile e fantasie orientali;
il club domina dall’alto
della petrosa di Scalea,
a strapiombo sul mare.
Quest’anno, dopo un
restyling e in sinergia
con Qi Clubbing, si fonde in un’unica struttura
con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento del meridione.
Lungomare Europa,
Soverato (CZ)
FB: mamasclubsoverato
Il Mama’s club, gestito
da Mara Ventrice, con
la direzione artistica di
Andrea T Mendoza, durante luglio e agosto è
frequentato anche da
molte persone provenienti da tutta Italia.
La programmazione, attenta in ogni dettaglio,
regala un sogno diverso
ogni sera. Le zone privé
rialzate fronte pista
sono dotate di sedute
e divani da dove si può
vedere tutto il litorale.
Lo staff, accogliente e
attento al servizio nei
minimi dettagli, fa di
questo locale un punto
di incontro esclusivo e
molto frequentato.
“Sicuramente il grande ritorno della House Music,
della deep house e della disco pop dance (quindi più
melodia oltre che ritmica), e senza ombra di dubbio
le serate Hip Hop/R’nB e reggaeton”
Gaty (vocalist)
PERCHé
vado
“Il Mama’s? Beh, che dire... per
me non è un locale ma uno stile di vita. Mi trovo lì ogni sabato
notte, ma non c’è mai la stessa
serata, sembra d essere sempre
in un locale diverso: varietà musicale, servizio eccellente... adoro quel posto!”
Piero Tino, cliente del Mama’s
Club
ACADIE
CLUB
PERCHé vENGONO
“La gente sceglie Acadie perché si è
ricreata quell’energia che tanti anni
fa distingueva il club dagli altri; siamo riusciti a ridare enfasi e magia a
un posto che merita veramente, un
luogo dove poter passare notti e serate indimenticabili. La gente ha capito e ha scelto noi per passare la
propria estate in compagnia di bella
gente e bella musica, ed esprimere il proprio modo di vivere la notte.
Abbiamo mirato a un servizio impeccabile e preciso. Lo staff è carico e compatto e questa formula il nostro cliente la percepisce e non ci abbandona”
Alda Liguori, proprietaria Acadie
Quale
genere
musicale
andrà per
la maggiore
quest’estate?
“Le produzioni discografiche continuano a sfornare
hit reggaeton-latino posizionandosi in vetta alle chart
di tutto il mondo. Molte organizzazioni, tipo Senorita, hanno strutturato delle one night itineranti, con
dei veri tour, proponendo specificatamente questo
genere con un successo inaspettato. Nel panorama
clubbing secondo me, per quest’estate, ci sarà un’ulteriore contaminazione un po’ funky house”
Andrea T Mendoza (Dj)
“Secondo me il nuovo genere, molto amato dalle donne, che sta già prendendo piede soprattutto
all’estero, è il tropical house. Anche se la vera musica
disco rimane la tech house. Attualmente la tendenza che soppianta tutto è l’hip-pop. Ormai le donne
senza il twerk non mettono neanche piede in discoteca, preferiscono lasciare il loro chappet sulla
sabbia a meno che non ci sia un regton o un pezzo
hippop che sta suonando”
Miss Morena (vocalist e cantante)
AFTER EIGHT style GUIDE
ZEN
PRAjA
BEACH
CLUB
Lungo Mare Lido San
Giovanni, Gallipoli (LE)
FB: prajadiscogallipoli
Un locale in continua evoluzione, location storica della
litoranea gallipolina, sempre
attenta alle novità, ma in
grado di mantenere uno stile
e una classe inconfondibile.
Posizionato a ridosso delle
spiagge, il Praja è il risultato
dell’innovazione incastonata
nella natura più selvaggia.
Arredi e strutture esaltano
la location; salotti privé con
pelle color bianco si accostano a strutture in acciaio
nella dance zone. Punto di
riferimento per serate suggestive, con selezione musicale ricca e variegata.
PERCHé
vENGONO
“Al Praja la musica è eccellente. Il
club, oltre a party d’ogni tipo, grazie a festival come PopFest ed Il
Grido, ospita la musica di top dj
come Sebastian Ingrosso, Nervo,
Bob Sinclar, Kenny Dope, Ellen
Allien. Ma la forza del locale non
è solo la musica: il servizio è all’altezza degli standard dei migliori
club internazionali. Il nostro personale è preparato alla grande affluenza che qui, per fortuna, è costante. Vivere un dj set di una star qui non è come
farlo in una location qualsiasi: i servizi sono al top ed il personale è sempre preparato a rispondere alle esigenze di
ogni singolo ospite” Francesco Susca, proprietario Praja
PERCHé
vado
www.lidozen.it
Zen Beach è un meraviglioso stabilimento balneare della costa ionica del Salento, un mondo a parte
nel panorama costiero della zona. Spiaggia attrezzata, lettini, ombrelloni, vasche idromassaggio, solarium, finger food d’eccellenza, raffinati cocktail:
da Lido Zen l’eleganza e la classe si animano sia
di giorno che di notte. La terrazza/privée Grey
Goose sul mare per assaggiare le specialità finger
food del sushi bar. Raffinati arredi per farvi sentire
i signori della spiaggia. Un mare cristallino da assaporare con gli occhi e con le orecchie. Lido Zen dal
primo pomeriggio fino al tramonto si anima con i
migliori dj set dell’estate, per ballare al ritmo della
selezione musicale più cool della stagione estiva
per poi trasferirsi al Neesh il nuovo club disco la
novità della costa ionica dove venire a ballare fino
a tarda notte con i migliori djs set la gente più bella
e la migliore animazione.
“Il Praja di Gallipoli mi piace
molto, è una delle discoteche
che frequento più spesso. È un
ambiente sano, in cui si può
ascoltare la musica suonata da
grandi artisti in pace in compagnia degli amici. Anche la
location ha il suo fascino, nel
senso che è a due passi dalla
spiaggia, e nei vari spazi del
club si può vivere la serata in modo diverso, ognuno
seguendo i propri gusti musicali. Se hai voglia di ballare, il dancefloor è perfetto; se vuoi solo chiacchierare, un angolo tranquillo lo trovi sempre”,
Fabiola Spaziani, cliente Praja
MAESTRALE
PERCHé
vENGONO
Baia Verde, Gallipoli (LE)
“Pur essendo i titolari del Maestrale,
abbiamo deciso di comportarci sempre da ‘clienti’, abbiamo cercato di offrire ai visitatori tutto ciò che noi stessi avremmo voluto trovare: cordialità,
prodotti di ottima qualità, musica
variegata, professionalità. Il Maestrale per noi è una prova che dura ogni
giorno, non ci siamo mai fermati nella
ricerca delle novità ma, soprattutto,
della crescita dal punto di vista professionale. Ogni cliente è
un motivo in più per migliorarci, il dialogo con loro, la nostra
presenza in ogni momento ci consente di capire in che modo
fare al meglio il nostro lavoro. Credo sia questo il motivo per
cui la gente sceglie di passare i propri momenti di relax insieme a noi, può sentirsi importante ma allo stesso tempo utile
e forse anche un po’ parte di questo splendido viaggio che si
chiama Maestrale”
Emanuele Moscara e Gabriele Sticchi, proprietari Maestrale
Molo S.S. Martiri, Otranto
(LE)
FB: MaestraleOtranto
Ad Otranto il Maestrale è il
locale di cui si sente parlare
di più; nel pieno centro della
splendida località marina, è
un posto suggestivo e unico
dove atmosfere sonore ricercate e il profumo del mare
si fondono perfettamente.
Aperto da colazione fino a
notte fonda, rappresenta una
delle poche realtà multi-concept del Salento. Imperdibile
l’ora del tramonto. Fiaccole,
candele e antichi gozzi dei
pescatori locali fanno da cornice ai dj set nazionali e internazionali che accompagnano
i clienti dalla sera fino a tarda
notte. Non perdete la ricca e
pregiata selezione non solo
di vini e bollicine ma anche di
gin, vodka, tequila e whisky.
PERCHé
vado
“L’aria che si respira al Maestrale di Otranto sa di sorrisi,
buon gusto e professionalità. Ogni momento della
giornata è quello giusto; ad
accoglierci troviamo sempre
i titolari che ci consigliano un
buon drink e tutto lo staff sa
essere presente e attento.
I ragazzi che gestiscono il
Maestrale sanno trovare sempre il tempo di dedicarsi a noi nonostante ci sia tanta gente e questo ci fa
apprezzare ancora di più questo posto, in cui ci sentiamo sempre come fossimo a casa. L’orario dell’aperitivo è un momento magico, ottima musica, un assaggio di prodotti tipici pugliesi e drink di datata che
ci fa rilassare e divertire. Al Maestrale ci si affeziona
come fosse un buon amico”
Simone Rizzo, cliente Maestrale
PERCHé
vENGONO
Entrando allo Zen ti sembra di veder fermarsi il
tempo, tutto dà una sensazione di relax e di benessere,
dalla
musica
lounge che stuzzica i sensi
alla meravigliosa terrazza con i divanetti al piano
superiore, alla splendida zona relax con vasca
idromassaggio. Apprezzata dai clienti è anche la
cucina a base di piatti di mare, tra ricchi antipasti,
carpacci, gustosi primi piatti come, ad esempio,
i cavatelli in bianco allo scoglio ed ancora ottimi
secondi di pesce come il filetto di spigola d’orata
ed i gamberoni sgusciati con insalata. Tutta un’altra storia la sera dove coinvolgiamo il cliente con
eventi d’intrattenimento musicale con dj set e live
music in collaborazione con Neesh uno dei club
più glamour della costa ionica. Manolo Zambrini,
gestore e organizzatore Zen Beach
AFTER EIGHT style GUIDE
PAPEETE
PERCHé
vENGONO
“Dirti che è una grande famiglia, dirti che
è casa mia, dirti che è il mio riferimento
professionale è probabilmente scontato e
magari riduttivo. Per molti è un luogo per
far festa ogni week-end, aspettando con
trepidazione il momento dell’happy hour;
per alcuni è un luogo per staccare la spina alcune ore dallo stress quotidiano della
vita; per altri è un luogo commerciale dove
passi solo per vedere cosa succede. Altri
dicono ‘mi ci hanno portata, non sono mai stata qui, ma ne ho sentito parlare’, e ancora ‘venivo da giovane adesso me la godo con la
famiglia’. Dopo 16 anni, io e la mia famiglia abbiamo ancora stimoli
di rinnovare, proporre e dare ospitalità a tutta l’Italia”
Marco Soldini, proprietario Papeete Beach
Terza Traversa 281,
Milano Marittima (RA)
www.papeetebeach.com
Aperto tutti i giorni,
con servizio spiaggia
e ristorazione, aperitivo musicale dal lunedì
alla domenica, beach
party tutti i sabato e
domenica. Il cliente
ha a disposizione diversi privé sulla spiaggia, tutti riparati da un
grande ombrellone di
paglia, con posizione
strategica vicina alla
console, per godersi
l’aperitivo.
PERCHé
vENGONO
“Abbiamo reso il nostro ristorante un ambiente accogliente
ed elegante, dove gli ospiti sono
i veri protagonisti e sono partecipi della nostra grande passione per la buona cucina, fatta di
materie prime di altissima qualità, e per il buon vino. Il ristorante vive diversi momenti: la
cucina è affiancata dai liveshow,
e a seguire da dj-set sempre diversi; inoltre la terrazza e il
lounge bar offrono la possibilità di trascorrere serate piacevoli e divertenti in una location dove l’oro ti avvolge e ti
regala emozioni uniche. E per i più nottambuli, abbiamo
pensato anche alla colazione da gustare dopo la serata passata in discoteca. Per voi, in esclusiva, anticipiamo
che ci sarà, a breve, una sorpresa: il Pepitino. Affacciato
su viale Romagna, con il suo arredamento easy, vi accompagnerà per tutta l’estate offrendovi ricchi aperitivi e
cene informali. Al Pepita siamo tutti protagonisti”
Ettore Cabrini, Edoardo Cabrini, Martina Cabrini,
proprietari Pepita
“Sicuramente la tendenza oggi la detta chi si impegna a non seguire i canoni standard, chi con la propria creatività riesce a regalare un sorriso al pubblico, e a emozionare le persone che sono stufe della
solita solfa” Gianmaria Unione (creatore Targamy)
“La caratteristica che rende una persona o
un luogo di tendenza, a mio avviso, è il saper
mantenere l’originalità, quando non si cambia per colpa del turismo e si continua a seguire le proprie tradizioni” Pilatino (imprenditore)
PERCHé
vado
“Il Papeete è un
vero e proprio
centro del divertimento; si può
prendere il sole,
fare un aperitivo
o ballare tutta la
notte. È un club
sempre ben frequentato da bella
gente e soprattuto da belle ragazze...
il che non guasta. A Milano Marittima un
posto come il Papeete non esiste, non ha
eguali”
Nicola Farinelli, cliente Papeete Beach
Viale Romagna 68,
Milano Marittima (RA)
PEPITA
Che cosa
rende
un luogo o
una persona
di tendenza?
pepitarestaurant.com
Il Pepita offre una cucina di qualità, dove lo
chef diventa un ‘sarto
del gusto’ e crea, piatto
dopo piatto, un menù à
la carte ricco di specialità mediterranee e ricette figlie della tradizione
italiana. In una location
esclusiva e totalmente rinnovata, nel centro
di Milano Marittima, è
possibile gustare ottimo
cibo, facendosi coinvolgere dalla musica dal
vivo in un’atmosfera
accogliente. La cura dei
dettagli e la professionalità dello staff rende
il Pepita Restaurant un
luogo versatile.
PERCHé
vado
“Da anni ormai attendevamo un
cambiamento, qualcosa di nuovo e ricercato dove poter trascorrere serate piacevoli all’interno di una location esclusiva.
Ciò che colpisce, entrando nel
locale sono l’eleganza ma, allo
stesso tempo, la semplicità di
un luogo in cui nulla è lasciato
al caso. È bello pensare di poter trascorrere la sera- ta in un ristorante raffinato ed
accogliente; l’ambiente è allegro, il menù ricco di piatti
interessanti dove la qualità è posta in primissimo piano.
La carta dei vini può sorprendere anche il cliente più esigente e tutto questo è accompagnato dalla musica live
dei vari artisti che ogni settimana si alternano. La bellezza di questo posto passa dall’arredamento, dalla terrazza
con la splendida piscina e dalla gente che lo frequenta.
Quando la cena finisce e il ristorante si trasforma in locale più movimentato, dove si possono trascorre momenti
divertenti e rilassanti in buona compagnia”
Matteo Tedoldi, cliente Pepita
“Avete mai notato, passeggiando per le città, come
a pochi metri di distanza ci sia un locale strapieno di persone e accanto uno quasi vuoto? Ecco,
questa per me è la ‘tendenza’, che altro non è che
la definizione di ‘tendo ad andare’. Certo la novità, la ricerca del particolare e la qualità dei contenuti sono tutti elementi fondamentali, ma ovvi,
per il raggiungimento del successo e quindi per
fare tendenza... Ciò che appare e cioè l’elaborato
finale è sempre e solo l’espressione di un qualcosa in più che ci appartiene. Non penso peraltro che siano la stravaganza o l’eccletticità le caratteristiche che possano fare di un soggetto un
luogo o una persona di tendenza, ritengo invece
che sia solo la genialità a spingere l’uomo a realizzare qualcosa di ‘unico’, trendy per l’appunto”
Francesca Bucci (Comunicazione e Marketing)
“Secondo me ciò che rende un posto ‘di tendenza’ sono le sue peculiarità, cioè le caratteristiche
che lo rendono diverso. La stessa cosa vale per le
persone; siamo in un ambiente che tende a omologare più che a differenziare. Tra le mode, i ritocchi estetici, la palestra e il vestiario ormai si
vedono uomini e donne in giro somigliarsi come
gocce d’acqua; quando un difetto, se portato
con la giusta personalità, può rendere la persona molto più interessante” Hilary Voice (vocalist)
DANCE ON AIR
danceworld
L’UNIVERSO DANCE DI RADIO 105 è anche su 105.net
Miami Summer
Sensation!
L’estate a Miami parte con il botto:
il 4 luglio la Magic City celebra il
giorno dell’Indipendenza americana
con feste e pool party in ogni angolo
della città per tutta la notte, fino agli
spettacolari fuochi d’artificio sulla
spiaggia. Le terrazze dei grattacieli
di Downtown, tra cui il Club 50 sulla
cima del Viceroy Hotel, oppure l’Area
31 sul roof dell’Epic Hotel, organizzano
happening super esclusivi, ma c’è
anche chi preferisce prendere parte al
party organizzato a bordo dello yacht
Lady Wyndridge, che festeggia l’Independence Day al largo.
Nel corso del mese di luglio saliranno in consolle nei diversi locali di
Miami nomi da brivido della scena
dance: da Thomas Gold ad Arty, da
Roman Flugel e Green Velvet, da Skrillex a Galantis fino a … Justin Bieber!
Questo e molto altro, il venerdì e il sabato dalle 21.00 alle 23.00 su Radio 105.
I beat più ballati
di luglio
Dancefloor
Hits
Il venerdì e il sabato sera Radio 105 è
105 Club Nation, un viaggio musicale
mozzafiato nel cuore dell’universo della musica elettronica. Al timone dello
studio volante di Radio 105 c’è Fabiola,
che ogni settimana esplora luci e ombre delle scene electro, techno, minimal e drum’n’bass.
I protagonisti delle console planetarie, i musicisti, i produttori, le label,
le collaborazioni, ma anche le hit di
oggi, i capolavori di ieri e le ultime
uscite firmate dai top-dj e dai newcomer italiani e internazionali. E poi
tante anticipazioni, interviste esclusive, informazioni preziose, curiosità,
gli update delle serate più importanti, i Festival, i dj set e i live set…e tanti
pass per le one night da non perdere.
105 Club Nation è in onda il venerdì e il sabato dalle 23.00 alle 24.00 su Radio 105.
•Drake - One Dance
•Desiigner - Panda
•J Balvin - Bobo
•Joey Montana ft Akon - Picky
•Max Brigante ft Didy - Rumba
105 Mamacita è in onda su Radio 105 il sabato e la domenica dalle 20.00 alle 21.00.
Dua Lipa
•Axwell ^ ingrosso
Thinking about you
janieck - feel the love
(sam feldt extended)
•Antonio Giacca
Down like the river
•Malachi feat. beth aggett
just let it be
•Dua lipa - hotter than hell
(jack wins remix)
•Illyus & barrientos
strings
•Kc lights
temptation
•Alex newell, jess glynne & dj
cassidy - kill the lights
•CLD
together
•Jason plug
You are exceptional
105 In Da Klubb è in onda su Radio 105 il sabato e la domenica dalle 00.00 alle 4.00.
Drake
1993
Uno dei programmi più amati di Rete
105 nel 1993 è senza dubbio Night Express. Un articolo su Trend di aprile di
quell’anno spiega il motivo del successo: “... l’idea vincente, quella di portare
in studio i musicisti e le rockstar più
amate dai ragazzi, per una entusiasmante parentesi live”. Gli ascoltatori
ne apprezzano la spontaneità e si divertono a immaginare la situazione calda
Quattro ore non stop scandite dai
beat e dai set dei top dj italiani e
internazionali selezionati da Andrea
Belli, “head of music” e dj resident di
questo dance-show on-air su 105 da
ben 12 anni!
105 INDAKLUBB è la notte dance firmata Radio 105!
dello studio. Merito dei due “intrattenitori” di Rete 105: Angelo De Robertis e
Paolo Cavallone. Oltre alla radio, Night
Express conquistò anche il mondo
delle discoteche. Questo il commento
alla serata al Roncaccio di Bizzarrone (CO), con Paolo Cavallone: “... l’atmosfera ricordava, maggiorata, una
situazione quasi da megaconcerto”.
Visita www.trend-discotec.com e leggi
tutto l’articolo.
“Escape” nasce da una delle
collaborazioni più importanti
dell’estate 2016: Andrea Belli,
Rudeejay e Mastro J. Andrea
Belli è il DJ, produttore e anchorman di 105 InDaKlubb;
Rudeejay è uno dei produttori più amati della scena
italiana, è celebre per i suoi mash-up e bootleg. Insieme a Mastro J e Lili firmano “Escape”, un groove
trascinante, un beat accattivante, un hook vocale
perfetto per far infuocare i dancefloor questa estate.
Su label Ego Music.
NEW ENTRY
Night Express
105 STORY
Questi i 5 top
brani più ballati
di maggio:
10 Hit per infiammare
il dancefloor
• Deadmau5 - Snowcode
• Michael Mayer - Kolsch - Dogma 1
• Kraak & Smaak - Toxic Love Affair
(feat. Ivar & Sanguita)
• Kidnap Kid
feat. Leo Stannard - Moments
• Tissu - Ground Loop
• Jamie Jones feat. Hero Twins Land Of The Giants
• Crookers - 05 A Place In My
Heart
• Claude VonStroke
The rain break
• Several Definitions & La Meduza
Feed us
• Blake Baxter - Our Luv
Thomas Gold
Mamacita Radio Show, la serata che fa
impazzire migliaia di ragazzi è diventata un programma radiofonico, perché
dai club italiani e internazionali a Radio 105 il passo è breve se il party è firmato Max Brigante e team Mamacita!
Una line up d’eccezione composta da
Max Brigante, Andrea Pellizzari, Roc
Stars e Latin Lovers è protagonista
della colonna sonora dell’esplosivo
random-party con i beat più ballati dai vip e dal grande popolo urban,
un melting pot irresistibile di hiphop,
r&b,
reggaeton
e
moombahton.
Mixati originali ed esclusivi, remix e
special guest che anche questa estate sbarcano, insieme a Max Brigante, a Formentera: tutti i mercoledì
di luglio e agosto appuntamento al
Pineta Club per ballare al ritmo di
Mamacita e ad agosto, in diretta dallo studio di Radio 105 al centro della movida, Max presenta La Isla 105.
Essential Tunes
Summer 2016
TREND CAR
Maserati
Quattroporte
S Q4
quando il fascino ha quattro porte
Con la nuova Quattroporte continua con successo
la tradizione delle berline sportive italiane.
B
di Emanuele D’Argenzio
ella, affascinante e dallo spirito italico, questa è la Maserati Quattroporte, che grazie al nuovo restyling
aggiorna la sua linea divenendo al contempo più aggressiva e sontuosa. Quintessenza delle berline
sportive italiane, è destinata a continuare nel solco di una tradizione di successi. Con la nuova calandra
che al centro riporta il Tridente e le nuove fiancate con minigonne in nero opaco la resistenza all’aria scende
del 10%, a vantaggio di velocità, consumi ed insonorizzazione dell’abitacolo. Gli interni sono da vera ammiraglia: sui sedili troneggia la pelle firmata di Ermenegildo Zegna, sul cruscotto e sulle portiere la radica di legno
è intarsiata con cura maniacale e si contrappone con eleganza al nuovo sistema multimediale con schermo
touch da ben 8,4 pollici. Anche la meccanica è un trionfo di emozioni: due i 6 cilindri, benzina e diesel, con potenze tra 250 e 410 CV e la possibilità di abbinare la trazione integrale. Per i più esigenti c’è poi il 3.8 litri V8 da
530 CV, sviluppato da Ferrari. Ed infine due allestimenti specifici: Granlusso per il massimo comfort, Gransport
per sentire tutta la potenza attraversare il proprio corpo.
SCHEDA TECNICA
Cilindrata cm3: 2979
Potenza max kW (CV)/giri: 302 (410)/5500
Coppia max Nm/giri: 550/2500
Emissione di CO2 grammi/km: 226
Trazione: Integrale
Velocità massima (km/h): 286
Accelerazione 0-100 km/h (s): 4,9
Consumo medio (km/l): 9,7
Lunghezza/larghezza/altezza (cm):
526/195/148
Passo (cm): 317
Peso in ordine di marcia (kg): 1995
Prezzo: da 99.867 a 161.585 euro
enjoy all you are
Luminosity
The luminosity of the precious gems in this collection is like a
message a woman sends about her own
personality and nature.
Franco thinks every woman has a natural inner light that shines
in her life every day.
For commercial information contact us at :
phone +39 0444.328927
email address [email protected]