Istituto Comprensivo di Travesio La voce della scuola SOMMARIO Impariamo a studiare pag. 2 Primaria Travesio La raccolta delle olive Il nostro laboratorio di acustica pag. 4 pag. 6 Escursione sul monte Ciaurlec pag. 7 Canto per un sorriso pag. 12 Scuola Secondaria di Primo Grado Il Carnevale visto con gli occhi di alcuni ragazzi pag. 16 L’amicizia pag. 20 n.2 1 IMPARIAMO A STUDIARE L’Istituto Comprensivo di Travesio si propone di fornire un supporto mirato ed efficace di studio ai ragazzi che presentano un Disturbo Specifico di Apprendimento. Il gruppo di insegnanti che prende in carico il singolo alunno parte dalla conoscenza della Diagnosi e dalla storia complessiva dello studente attraverso uno studio costante dell’alunno stesso e un contatto proficuo con la famiglia e con gli specialisti che hanno redatto la diagnosi. Si passa quindi a programmare un lavoro specifico per questi alunni, a partire dalla Scuola Materna, per poi proseguire nella Scuola Primaria e Secondaria di I Grado. In quale modo? Organizzando dei gruppi di lavoro in cui si ritrovano docenti di tutti gli ordini di scuola per studiare delle linee comuni di intervento e capire come muoversi con i ragazzi in difficoltà e quali strategie attuare, tenendo presenti le possibili risorse fornite dal territorio. I contatti con le famiglie interessate vengono tenuti in modo costante e, all’aggravarsi dei problemi, anche in modo ravvicinato. Per fornire ai ragazzi DSA gli strumenti più corretti per proseguire bene gli studi, nella seconda metà di giugno ,viene organizzato un corso specifico, tenuto da un qualificato tecnico dell’apprendimento come la dott.ssa Padovan, affiancata da uno dei nostri docenti. Con questo corso i ragazzi interessati acquisiscono maggiore familiarità con il computer e la tastiera e con i sussidi specifici per DSA. I corsi sono stati attivati da due anni, con varie difficoltà soprattutto 2 economiche, ma con risultati finali più che soddisfacenti. In seguito, quando questi giovani frequentano la Scuola Secondaria di I Grado, devono essere di nuovo aiutati nel loro percorso di studio. Con tutti i ragazzi, ma in particolare con i DSA, è sempre importante, per arrivare alla comprensione degli argomenti, l’acquisizione anche di un metodo di studio che li renda più sicuri e autonomi nel lavoro scolastico, a casa e a scuola, ricordando che è necessario mettere buone basi per i successivi anni di scuola superiore. Gli allievi DSA hanno la possibilità di seguire altri corsi specifici un pomeriggio alla settimana. I corsi sono sempre tenuti dalla dott.ssa Padovan nel nostro laboratorio di informatica, coadiuvata da un docente. In particolare, durante le lezioni pomeridiane, gli alunni: - imparano ad utilizzare il computer e i loro supporti tecnologi (chiavetta, il buon lettore) ascoltando gli esperti e per imitazione poiché le tecnologie sono per loro un elemento naturale; - sono a proprio agio nel manipolare le tecnologie digitali e quindi sfruttano gli elementi iconici e procedono per prove ed errori; - tendono a condividere con gli altri compagni i differenti problemi e le conquiste; - acquisiscono gli strumenti per costruire mappe , tabelle e schemi a partire dai loro testi ed utilizzando gli argomenti che stanno affrontando con i docenti nelle differenti discipline. Lo scopo di questi corsi è quello: - di guidare gli alunni con DSA ad acquisire strategie per un uso consapevole degli strumenti a propria disposizione, uso che permette loro di economizzare il proprio tempo, imparare con maggior facilità e soprattutto apprendere in autonomia. - di far comprendere meglio ai docenti che seguono i corsi le difficoltà che incontrano i DSA quando devono affrontare i testi scritti e i sistemi che si possono utilizzare per aiutarli a studiare in modo più corretto. Tali sistemi ( analisi corretta dei testi, costruzione di mappe e schemi..) vanno bene poi anche per i ragazzi normodotati. 3 Primaria di Travesio LA RACCOLTA DELLE OLIVE… IN FUMETTO!! Martedì 21 Ottobre, noi alunni di classe terza A e terza B siamo andati a raccogliere le olive nell’uliveto del signor Giannino, in località Vigna. ALL’INIZIO… SIAMO ARRIVATI NELL’ULIVETO DEL SIGNOR GIANNINO. DOPO… ABBIAMO FATTO MERENDA CON PANE CALDO E MARMELLATA ED UNA BELLA FETTA DI CROSTATA. IN SEGUITO… IL SIGNOR GIANNINO HA MESSO LA RETE SUL PRATO SOTTO GLI OLIVI. 4 POI… CI HANNO DIVISI IN GRUPPI E ABBIAMO RACCOLTO LE OLIVE. ALLA FINE… LE ABBIAMO SISTEMATE NELLE CASSETTE E ABBIAMO SALUTATO I NOSTRI OSPITI. 5 Il NOSTRO LABORATORIO DI ACUSTICA Classi terza A e B 6 27 NOVEMBRE 2014: ALCUNI “AFFIORAMENTI ROCCIOSI” TROVATI A VARIE QUOTE DI ALTITUDINE DURANTE L’ESCURSIONE AI PIEDI DEL COLLE DI SAN GIORGIO E SUL MONTE CIAURLEC 1100 MONTE CIAURLEC 1000 COLLE di SAN GIORGIO 900 500 490 480 470 460 450 440 430 420 410 400 390 380 370 360 350 340 330 320 310 300 290 280 270 260 250 240 230 220 480 metri s.l.m 475 metri s.l.m 470 metri s.l.m 440 metri s.l.m. 380 metri s.l.m 315 metri s.l.m. 285 metri s.l.m. 270 metri s.l.m. 225 metri s.l.m. in località Rovai fenomeni di CARSISMO con rocce calcaree sciolte e scavate dall’acqua: KARREN ( = CAMPI SOLCATI ) e MINIKARREN ; durezza 58 rocce calcaree arrotondate e bucherellate con frammenti di rudiste calcare fetido alla percussione, perché si è formato in un ambiente con poco ossigeno; breccia di calcare, roccia calcarea molto fratturata , fatta di frammenti spigolosi, perché vicina ad un’altra grande faglia a; l’acqua, percolando nella roccia, ha formato cristalli di calcite; è presente terra rossa, che si origina quando c’è calcare e ossido di ferro; calcare con pirite; la presenza di pirite sta a indicare che nell’ambiente c’era poco ossigeno; roccia molto dura: durezza media 52 flysch : presenta alternanza di arenaria e di marna (35 – 40 milioni di anni fa) formato nell’EOCENE in seguito a frane sottomarine sabbia del MIOCENE (10 milioni di anni fa) presso la palestra di roccia contatto fra scaglia rossa* e calcare**(*45 milioni di anni fa, PALEOCENE,in fondo al mare, durezza media 28; ** 60 milioni di anni fa, CRETACICO, durezza media 42) ; presenza di una faglia, cioè di una fessura di qualche chilometro; stratificazione verticale in seguito ai movimenti della terra ; ai piedi del Colle di S.Giorgio (prima quota rilevata con altimetro) conglomerati del MIOCENE (7 milioni di anni fa); durezza media rilevata con il martello di Schmidt : 39 7 8 GLI STRUMENTI DEL GEOLOGO L’ALTIMETRO: PER INDIVIDUARE L’ALTITUDINE SUL LIVELLO DEL MARE IL MARTELLO DI SCHMIDT o SCLEROMETRO: PER DETERMINARE L' INDICE DI DUREZZA DI UNA ROCCIA. LA BUSSOLA DA GEOLOGO GEOMECCANICO: STRUMENTO UTILE PER RILEVARE CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA ROCCIA ESSA PERMETTE DI TROVARE LA DIREZIONE IN CUI SONO ORIENTATE LE ROCCE. IL MARTELLO: UTILE PER RACCOGLIERE CAMPIONI GEOLOGICI 9 VARI TIPI DI ROCCE E PERICOLOSITÀ* AI PIEDI DEL COLLE DI SAN GIORGIO o IL CONGLOMERATO (ROCCIA SEDIMENTARIA FORMATA DA CLASTI TONDEGGIANTI, CIOÈ DA FRAMMENTI DI ALTRE ROCCE); RISALE AL MIOCENE (7 MILIONI DI ANNI FA). * LA PERICOLOSITÀ DELLA PARETE È DOVUTA AI GRANDI MASSI CHE, QUANDO ARRIVANO A TERRA, ROTOLANO VELOCI (P 3). SALENDO LUNGO LA STRADA A NORD DI S.ANTONIO o L’ARENARIA FINE, (DETTA FLYSH DI CLAUZETTO), UNA ROCCIA SEDIMENTARIA FORMATA DA SABBIA CEMENTATA. ESSA È NATA DA FRANE SOTTOMARINE. NEL TRATTO DI STRADA PALESTRA DI ROCCIA o CHE PORTA ALLA L’ARENARIA IN POSTO (QUINDI NON TRASPORTATA): IL FLYSH CHE RISALE ALL’EOCENE (40 MILIONI DI ANNI FA); VERSO EST È MENO RUVIDA ED È PIÙ FRIABILE. SOTTO LA PALESTRA DI ROCCIA o o o BLOCCO CALCARE O LISCIO F A G L I A o BLOCCO CALCARE O FRATTURATO PRESENZA DI UNA FAGLIA, CIOÈ DI UNA FRATTURA, TRA DUE BLOCCHI CHE SI MUOVONO UNO CONTRO L'ALTRO E SI DEFORMANO LA SCAGLIA ROSSA DEL PALEOCENE, COMPOSTA DA ARGILLA E CALCARE, CONTENENTE MINERALI DI FERRO, PROVENIVA DAI FIUMI CHE TRASPORTAVANO DETRITI FINI VERSO IL MARE (ROCCE TERRIGENE = ROCCE CHE FORMANO LA TERRA) IL CALCARE, RICCO DI CARBONATO CALCIO, È STRATIFICATO VERTICALMENTE DI PASSAGGIO KT: DAL CRETACICO AL TERZIARIO, CON ESTINZIONI IMPORTANTI, COME LA FINE DEI DINOSAURI, DELLE RUDISTE E DI ALCUNI VEGETALI *I GROSSI BLOCCHI IN ALTO ED IL VERSANTE A STRAPIOMBO DETERMINANO UN ELEVATO GRADO DI PERICOLOSITÀ ( P 4 ). SCORRIMENTO VERTICALE 10 LUNGO LA STRADA CALCARE CON PIRITE: LA SUA PRESENZA INDICA CHE, QUANDO SI È FORMATO, NELL’AMBIENTE C’ERA POCO OSSIGENO. PIRITE ANCORA PIÙ SU QUESTA ROCCIA, CHE “FRIGGE” A CONTATTO CON UNA GOCCIA DI ACIDO CLORIDRICO, È COSTITUITA DA CALCARE. SE L’ANNUSIAMO, PUZZA, PERCHÉ CONTIENE ZOLFO. ESSA VIENE DEFINITA “FETIDA ALLA PERCUSSIONE”. SICURAMENTE SI È FORMATA IN PRESENZA DI SCARSO OSSIGENO. PRIMA DI GIUNGERE ALLA LOCALITÀ ROVAI BRECCIA DI FAGLIA: QUI IL CALCARE HA DEI DEPOSITI ROSSI DI OSSIDI DI FERRO NELLE FESSURE SCAVATE DALL'ACQUA. SIAMO IN PRESENZA DI UN’ALTRA GRANDE FAGLIA. OSSIDI DI FERRO FOSSILI DI RUDISTE ROCCE CALCAREE ARROTONDATE E BUCHERELLATE CON FRAMMENTI DI RUDISTE (MOLLUSCHI BIVALVI DALLA CONCHIGLIA SPESSA) NEL BOSCO IL FENOMENO DEL CARSISMO, CARATTERIZZATO DALLA DISSOLUZIONE (SCIOGLIMENTO) DELLE ROCCE CALCAREE PER OPERA DELLE ACQUE PIOVANE. L’ACQUA IN TANTISSIMI ANNI HA SCIOLTO E SCAVATO LA ROCCIA, FORMANDO DELLE SPECIE DI CANALI, I KARREN ( CAMPI SOLCATI ) E, PIÙ PICCOLI, I MINIKARREN. IL CARSISMO PRENDE IL NOME DAL CARSO, ZONA DELLA NOSTRA REGIONE VICINO A TRIESTE, IN CUI LA ROCCIA CALCAREA VIENE APPUNTO SCIOLTA E SCAVATA DALL’ACQUA. 11 Scuola Primaria di Travesio Classe V CANTO PER UN SORRISO. I ragazzi della classe V ,della Scuola Primaria di Travesio, nel periodo di dicembre, hanno avuto l’onore di recarsi personalmente a conoscere i piccoli amici della sezione di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale di Udine. I piccoli hanno portato i saluti della comunità in cui vivono, un’offerta all’Associazione Lucas, dei canti e tanto affetto. L’associazione LUCA è una ONLUS senza finalità di lucro. Si prefigge esclusivamente finalità di solidarietà sociale e svolge la propria attività nel campo delle malattie maligne dei bambini. La scuola di Travesio con questa iniziativa “Canto … per un sorriso!” , che dura ormai da diversi anni, si propone di dare una mano alla Associazione Lucas e di sensibilizzare le nuove generazioni. I ragazzi di quinta, accompagnati dalle loro maestre e dal prof. De Marchi, hanno potuto visitare il reparto, osservare come vivono i loro coetanei e, per lasciare un ricordo positivo, hanno cantato con entusiasmo e molto gioia nel cuore. I genitori e i compagni della classi prime della Scuola Secondaria di Travesio hanno potuto ascoltare l’esibizione di questi ragazzi il giorno 23 dicembre 2014 presso l’Auditorium di Travesio. 12 Ora vi riportiamo alcune riflessioni dei ragazzi che si sono recati quest’anno scolastico a Udine. “ Quando stavamo cantando ho visto comparire, sul volto dei bambini, uno splendido sorriso. Quando sono finiti i canti i bambini e le persone ci hanno applaudito. Nella mente però ho ancora l’immagine di una bambina piccola che aveva braccia, gambe, tronco e testa fasciate. Con questa esperienza ho capito che siamo molto fortunati ad avere la salute e che non dobbiamo mai perdere le forze nella vita.” Desiré Meli “Quei bambini all’inizio mi hanno fatto dispiacere perché erano tutti fasciati ma dopo mi sono tranquillizzato perché ho pensato che erano come noi, solo con qualche problema di salute. “Brian Biscontin “ Mi ha molto sorpreso veder i medici andare in bicicletta per tutto l’ospedale e vedere i bambini felici quando cantavamo.” Lorenzo Bortolussi “ Dell’esperienza che abbiamo fatto a Udine conservo nel cuore il volto dei medici e gli applausi alla fine dei canti.” Riccardo Casarotto “Ero molto felice e mi batteva forte il cuore quando siamo arrivati anche se sono rimasta scioccata nel vedere quei bambini ammalati. Quando cantavamo ho sentito un’emozione forte. Alla fini siamo ritornati a scuola tutti entusiasti.” Giada “ Abbiamo visto tanti bambini all’Ospedale di Udine e, al termine della nostra esibizione canora, ho osservato che tutti avevano un sorriso, anche quelli che all’inizi erano seri. “ Alice “I bambini quando ci hanno visti non hanno detto niente ma, nei loro volti, c’era qualche cosa di bello. “ Rahim “Mi sono un po’ dispiaciuta nel vedere dei bambini piccoli e grandi in quelle condizioni ma so che guariranno. Quando cantavamo i bambini erano contenti e questo mi ha dato grande felicità.” Michela Cozzi 13 “E’ stata un’esperienza molto bella ma mi sono anche un po’ dispiaciuta perché quei bambini erano malati: Dopo aver cantato una dottoressa ci ha spiegato che le malattie erano curabili e quindi mi sono rallegrato. “ Francesco B. “Abbiamo fatto un lungo viaggio con il pulmino, guidato dal nostro vigile Sante, e quando siamo arrivati a Udine l’ex maestra di Linda ci ha accompagnato in una sala dove eravamo attesi dalla dottoressa Margherita. Quando abbiamo cantato stavo per piangere ma mi sono trattenuta. E’ stata una giornata emozionante e triste nello stesso tempo.” “ Questa esperienza è stata magnifica ma vedere tanti bambini che stanno male è un po’ triste. Quando abbiamo cantato però un po’ di bambini, quelli che stavano meglio, sono venuti a vederci ed è stato in quel momento che ho capito che li stanno curando con amore e affetto. “ Anna Rosa “Quando stavo cantando mi sentivo triste ma, allo stesso tempo, felice. Triste perché vedevo molti bambini malati e felice perché riuscivamo a farli sorridere col nostro canto.” Francesco Salerno “ L’Ospedale di Udine è molto grande ma quando ho visto quella bambina piccola tutta fasciata mi veniva quasi da piangere e vicino a lei c’era un altro bambino con la fascia intorno al braccio. E’ stato molto bello ed emozionante quando abbiamo cantato e tutti i bambini si sono avvicinati ad ascoltarci.” Gerard Mone “Questa esperienza è stata per me molto significativa perché ci insegna ad apprezzare tante cose che facciamo inconsciamente come andare a scuola, correre, giocare o ridere con gli amici. Talvolta alcune di queste azioni ci possono anche pesare. Ma quei bambini ricoverati in Ospedale come sarebbero felici solo di poter andare a scuola normalmente? I medici cercano di rendere l’ambiente ospedaliero più familiare arredandolo con figure che piacciono ai piccoli. Nonostante ciò si sente che quei bambini stanno male. “ Francesco d’Antonio “ penso che questa esperienza sia emozionante e bellissima perché vedi dei bambini che stanno male ma ti senti anche bene perché sai che li possono curare. “ Elena Nobile “Spero che quei bambini guariscano dalla loro malattia perché stanno lottando con tutte le loro forze ogni giorno per sopravvivere. Devono farcela in fretta per poter vivere una vita serena e tranquilla. “ Sofia 14 “ E’ stata un’esperienza stupenda perché mi ha permesso di comprendere che quei bambini stanno soffrendo ma avranno la possibilità di guarire e lì in Ospedale si sentono anche come a casa loro.” Alice Sartorello “ E’ stata un’esperienza impegnativa perché mi faceva pena vedere grandi e piccoli con flebo, fasciature e cose varie. Ad un certo punto ho capito che erano bambini come noi. Rispetto a loro mi sono sentita molto fortunata.” Lindi Bortoli “ All’inizio il cuore mi batteva all’impazzata dalla paura e, mentre cantavo, mi veniva da piangere. Dopo sono stata felice perché avevo la certezza di aver fatto sorridere delle persone che lottano per vivere. “ Maddalena Carnier “Ero molto emozionata all’idea di far sorridere dei bambini ammalati ma quando stavamo cantando ho potuto vedere tanti bei sorrisi. In quei momenti mi sono sentita molto felice.” Stella Martin “ Era bellissimo riuscire a far sorridere e rendere felici dei bambini malati e tristi. Con il nostro canto li abbiamo rallegrati e sui loro volti si vedeva un bel sorriso. “ Stella Brussatto “Mi ha fatto piacere poter cantare per i bambini malati perché, in questo modo, abbiamo donato qualche momento di serenità a loro e ai loro genitori che non li lasciano mai. “ Paola “ Quando siamo entrati in ospedale mi tremavano le gambe ma poi mi sono abituato. Quando stavamo cantando c’era una bambina tutta fasciata in testa che mi guardava. Dopo aver cantato siamo entrati in una stanza e la dottoressa Margherita ci ha spiegato che cosa sono i globuli bianchi e i globuli rossi. Ci ha anche fatto vedere le stanze che hanno preparato per ospitare i bambini malati di cancro.” Mattia Menegon 15 Scuola Secondaria di I° grado Travesio Il Carnevale visto con gli occhi di alcuni ragazzi. Carnevale da protagonista Quest'anno per Carnevale ho deciso di salire sul carro di Travesio e ho anche aiutato i grandi a costruirlo. Ho fatto la torre che si trova in basso, nella parte posteriore destra del carro, quella più in alto e i tetti per le torri. Domenica 8 febbraio 2015, prima di partire per la sfilata di Spilimbergo, ho visto il carro completato e mi è sembrato molto bello, forse perché ci avevo lavorato di persona. Ero euforico perché era riuscito veramente bene. Arrivati a Spilimbergo sono andato a vedere i carri di Vajont, Montereale, Maniago e Castelnovo. Il carro di Vajont rappresentava una piramide con una sfinge color giallo, quello di Montereale aveva la struttura della macchina dei Fliston, quello di Maniago voleva presentare una casa degli orrori, mentre quella di Castelnovo raffigurava un grande fiocco di neve. Noi avevamo costruito il castello della Disney e tutti gli occupanti erano vestiti con i costumi dei personaggi dei cartoni animati più amati della Disney. Io ero vestito da Peter Pan !!! Siamo partiti dalla stazione degli autobus e abbiamo sfilato lungo tutto il corso per giungere alla fine in Piazza Duomo dove ci aspettavano numerose persone molto rumorose. Alla fine della sfilata tutti i carri sono stati premiati e noi partecipanti abbiamo festeggiato cantando e ballando con tutti. E' stato un pomeriggio divertente perché l'ho trascorso con un'allegra compagnia, circondato da gente spumeggiante e c'era bel tempo. Solo verso la fine della giornata si è alzato un vento freddo e fastidioso. Ora aspetto il Carnevale di Maniago e spero di rivivere questa bella emozione. ( Cominotto Simone – 1 C) 16 IL CARNEVALE. Il Carnevale è da sempre la festa dei bambini, ma coinvolge anche gli adulti. Anzi si potrebbe dire che è un modo per i grandi di ritornare bambini, allegri e spensierati. Un paio di anni fa io e la mia famiglia, durante il periodo di Carnevale, abbiamo deciso di andare a Venezia per partecipare ad uno dei Carnevali più famosi d'Italia. Dopo un'oretta di treno stavamo quasi arrivando a Venezia e quando abbiamo passato Mestre e devo dire che attraversare la laguna sui binari mi ha emozionato parecchio. A piedi, per le viuzze e le calli di Venezia animate da gente mascherata allegra e desiderosa di condividere con altri le proprie emozioni, abbiamo raggiunto Piazza San Marco, piena di tipiche maschere veneziane e non solo. Giunti in piazza ho notato subito il campanile e tanta gente mascherata che si divertiva con i coriandoli e le stelle filanti. Mi è venuta voglia di aggregarmi agli schiamazzi della folla divertita. Quel giorno mi ero mascherata da “Principessa” e mi sentivo proprio di esserlo. Mi sembrava che quella Piazza fosse il mio regno e la gente il mio popolo. In poche parole mi sono sentita come fossi la Principessa Sissi. E' stato tutto bellissimo e veramente divertente, ho vissuto una giornata inserita in un'atmosfera da favola. Il Carnevale è una festa per tutti e deve essere vissuta senza risparmio di energie. Questo periodo per grandi e piccini deve essere la festa più gaia , più colorata, più mascherata e più “coriandolata” dell'anno. ( Angelica De Carlo 1^ C) IN MASCHERA COL COSTUME PIU’ BELLO Lo scorso febbraio sono andato a Spilimbergo per partecipare alla sfilata di Carnevale. Lungo il corso ho visto sfilare tanti carri colorati e tanta gente mascherata. La maschera che mi è piaciuta di più però è stata la mia. Mi ero vestito da militare con il fucile a pallini e gli anfibi che usava mio papà quando era militare. A me, in particolare, è piaciuto il carro di Lestans: ero stupendo e molto colorato. I figuranti erano vestiti da lumache ma non viscide e brutte. Erano piccoli, medi e grandi e tutti colorati. Sia lungo il corso che in piazza Duomo c'erano coriandoli che volavano, gente che parlava, applaudiva o fotografava. Secondo me erano tutti matti perché erano agitatissimi come non so che cosa. Finita la sfilata con tutte le premiazioni, ho visto la piazza liberarsi pian piano. Ad un certo punto ho notato una piazza deserta, quasi fossi piombato in una città disabitata. (Bagnariol Johnny – 1^ C) 17 IN MASCHERA CON AMICI E PARENTI Alcuni anni fa con Giulia, Costanza e i rispettivi genitori ci siamo trovati al parco giochi di Travesio per festeggiare il Carnevale. Per quella occasione noi ragazze c'eravamo travestite tutte e tre da spagnole. I nostri abiti non erano uguali ma assieme stavamo proprio bene. Il mio abito era tutto rosso e avevo una rosa finta tra i capelli. Alla festa avevo portato anche il mio cagnolino Spank che anziché giocare con noi si metteva a mangiare le pigne ed io dovevo toglierle dalla sua bocca. Noi ragazze ci siamo divertite a lanciare coriandoli e stelle filanti, a rincorrerci all'interno del parco e, ogni tanto, a mangiare i crostoli. Un anno con i miei genitori e parenti vari sono andata a vedere la sfilata dei carri ad Osoppo. Io mi ero travestita da principessa con una abito fucsia. Il vestito era formato da una gonna molto vaporosa, un corpetto, una mantella di raso e sui capelli avevo anche una stupenda coroncina. Mio fratello invece indossava un costume da pirata e, per stare in tema con lui, mia cugina aveva scelto di trasformarsi in “piratessa”. Durante la sfilata noi ragazzi ci divertivamo a lanciare i coriandoli contro dei pagliacci che erano sopra un carro. Forse la battaglia non era adatta a una principessa come me, ma in quel momento non ci ho pensato per niente. Io sono riuscita a prendere un peluche che alcune maschere lanciavano sulla folla da un carro. Mi ricordo anche i bei balletti e i maestosi carri di cartapesta che sfilavano lungo le vie del paese, lasciando a bocca aperta le persone presenti. Io penso che il carnevale oltre che una tradizione sia una bella festa perché ci dona allegria e spensieratezza e ci permette, travestendoci, di assumere le sembianze del nostro personaggio preferito. ( Nassutti Sofia – 1^C) RICORDI DI SCUOLA E NON SOLO. Carnevale per me è una festa speciale perché ho tanti ricordi di quando ero piccola, ricordi familiari e scolastici. Per incominciare mi ricordo il mio primo Carnevale all'asilo di Travesio. Mi ero travestita da Pagliaccio con un vestito fatto in casa, con tessuti vecchi ma assemblati molto bene per cui ero bellissima. Il secondo anno mi sono calata nei panni di una fatina e, proprio come una fata che si rispetti, avevo il cappello a punta, una camicetta, una gonna blu decorata con stelline dorate. E non poteva mancarmi la bacchetta magica con una stella nella parte finale e tanti brillantini dorati. Per l'ultimo Carnevale dell'asilo indossavo un costume fatto da mia mamma e le era venuto proprio bene. 18 Oltre a scuola anche a casa festeggiavo il Carnevale riempiendo alcune stanze di coriandoli e stelle filanti e poi, con i genitori, mi recavo a Maniago per vedere la sfilata dei carri mascherati. Alcuni carri mi hanno colpito per la forma e i colori. Io ero piccola, stavo sul marciapiede e tenevo la mano di mio papà mentre i carri giganteschi e coloratissimi ci sfilavano davanti. Dai carri proveniva una musica quasi assordante e sopra tanti ragazzi ballavano felici. Su un carro spiccavano due statue gigantesche quelle di Asterix e Obelix. C'era anche il carro dei Puffi e quello dei panda che si arrampicavano dentro una gabbia gigante e molto solita. La sfilata dei carri a Maniago è davvero speciale e chissà se quest'anno ci andrò. Mi piacerebbe tanto !!! Quando ho iniziato la scuola Primaria pensavo che il carnevale fosse divertente solo per mangiare qualche crostolo o andare a fare un corsa in cortile invece non è stato così. Il giovedì grasso abbiamo indossato i nostri costumi colorati e molto variopinti e siamo andati tutti assieme a fare una passeggiata per Travesio, inondando le vie principali di coriandoli, stelle filanti e tanta allegria. L'ultima sorpresa è stata quella di fermarci nel cortile della Dirigente per farle una sorpresa di...Carnevale. E' stata una giornata bellissima che con la gioia mia e di tutti i miei compagni si è ripetuta tutti gli anni. In quinta ho cercato di divertirmi il più possibile perché era l'ultimo anno che festeggiavo a scuola. Con i compagni abbiamo tirato coriandoli e stelle filanti sulle macchine delle maestre e sulle persone che trovavamo lungo le vie attraversate dal nostro allegro corteo carnevalesco. Al rientro in classe abbiamo mangiato frittelle, crostoli, torte, pop-corn, bevuto e brindato non con vino o birra ma con aranciata e coca cola. L'ultimo anno passato in felicità e allegria tra amici e compagni di classe, è un ricordo che rimarrà per sempre nei nostri cuori. E così siamo arrivati alle “Medie”, ci siamo sparpagliati in tre classi prime e abbiamo anche trovato compagni nuovi. Nella mia classe attuale mi trovo bene perché ci divertiamo, alcuni fanno delle battute senza far star male gli altri e così le giornate passano veloci e in allegria. Ogni tanto alcuni di loro potrebbero anche smetterla. Questa è la classe che desideravo avere, dove si passano le giornate imparando ma in felicità, allegria e rispetto reciproco perché si scherza tutti assieme. Dire che i professori sono come li pensavo fin dall'inizio, quando meditavo come sarebbe stato bello essere alle “Medie”, è forse poco. La risposta esatta, anzi esattissima è: UNA FAVOLA. Logicamente la festa di Carnevale l’abbiamo festeggiata a casa e con gli amici. A scuola abbiamo cercato di capire l’origine del Carnevale e ognuno di noi ha presentato ai compagni il suo Carnevale. Florian, un nostro compagno di classe, ha fatto un regalo a tutti i professori il giovedì grasso: una mascherina di Carnevale fatta da lui. ( Ballarin Debora - 1^C) 19 Scuola Secondaria di I° grado - Travesio L'amicizia In questo periodo della loro vita i ragazzi riescono gradualmente a valutare il valore degli amici e ad apprezzare il legame, spesso complice ed intrigante, che possono costruiscono con i loro coetanei. L’AMICICIZIA TRA COETANEI. L'amicizia è un legame di collaborazione con un nostro simile e ogni persona dovrebbe avere un vero amico. Cosa significa avere un amico per me? Avere un amico vuol dire essere in due a percorrere le strade della vita, avere un percorso da costruire ma con l'amico si può avere tutto, tranne che la perfezione. L'amicizia è crescere insieme, ridere, piangere o solo condividere uno spazio, sentire e vedere accanto a te l'altro a cui ci tieni. Per me stare con un amico o amica è anche essere scemi in due o più di due. Un amico o amica deve essere capace di far parte del tuo cuore. E' un sentimento che si deve condividere ed è un puzzle che non si finisce mai di fare. Ogni pezzetto è una risata, un pianto, una coccola, un abbraccio, uno sguardo, un ostacolo da superare insieme, un litigio ma anche un semplice sorriso. Una vera amicizia non si scorda mai, ma nemmeno si spegne col passare del tempo e degli anni. Sono poche le persone senza amici, ma ad esse voglio dire di non sentirsi meno importanti perché nella vita sono tante le persone che riescono a donare un vero sorriso. L'amicizia non è un regalo ma un bellissimo premio. L'amicizia inizia gratis ma costa fatica mantenerla e bisogna sempre guadagnarsela. Fiducia, risate, rispetto, sincerità e sorrisi sono le 5 parole d'ordine per coltivare una nuova e vera amicizia. Vi voglio bene amici!!!!!! (Bassi Sara -cl.2^A) 20 AMICIZIA O SIMPATIA? Per me , in questo periodo della mia vita, la persona più preziosa è una ragazza alta, molto carina, gentile e “coccolona”. Lei è bionda come il sole e i suoi occhi sono di un marrone intenso. E' la ragazza più bella che conosca e per me è molto speciale. Stare con lei è fantastico e mi diverto un sacco a scherzare insieme a lei. Mi fa sentire la persona più importante che lei conosca. Per me lei è tutto perché è la cosa più bella del mondo. Vorrei starle sempre a fianco per proteggerla, come lei fa con me. Mi fa sentire una persona libera, senza pensieri, libera di pensare alle gioie e ai tesori che ci sono in questo mondo. Lei è sincera con me, mi parla di tutto quello che le accade e io faccio lo stesso con lei. Quando mi vede le si illuminano gli occhi, sembra che lacrimino ma in quegli occhi si vede la sua felicità nel vedermi ed io non aspetto altro che vederla. Lei è l'unica che mi mette il sorriso, mi fa ridere ma io, facendo lo stupido, dovrò imparare a scherzare senza fare veramente lo sciocco. Lei è la mia vita che si srotola ogni giorno; mi fa provare le emozioni che non ho mai pensato di scoprire. Dentro di me so che sta per accadere qualche cosa ma non so cos'è quindi sto sempre il più vicino possibile a lei perché le voglio tanto bene. PENSIERI SULL’AMICIZIA. “…...scappammo a gambe levate a appena ci trovammo fuori pericolo iniziammo a ridere come dei matti, anche se nessuna sapeva il perché. Nessuno mi diede la colpa dell'accaduto e questo mi rese felice. Lì appresi cos'è un amico. Un amico non ti da la colpa solo per salvarsi. (C.G.)” “....Un amico è un tesoro che va cercato, trovato, onorato,custodito, amato e poi nascosto sempre nel profondo del proprio cuore. Io amo i miei amici e grazie a loro sono felice come sono, accettata con amore. Grazie della vostra amicizia “amici”. Il mio sorriso è legato al dono che voi mi fate ogni giorno. La mia risata è la mia risposta. (B.S.)” “…Le persone povere non vogliono avere tante cose, ma desiderano una cosa in assoluto: l’amicizia sincera di qualcuno. (S.A.)” “..I veri amici non li conosci immediatamente perché all’inizio tutti si fanno conoscere come persone prive di difetti. Li scopri solo quando comici a passare del tempo con loro e così capisci come sono fatti. (D.F. S.)..” 21