EGITTO – Guida Paese Giugno, 2016 EGITTO Superficie: 1.001.450 km² Città principali: Cairo (capitale), Alexandria, Port Said, Ismailia, Suez Popolazione ed età media: 91 mln; 25,1 anni Lingua: arabo, inglese, francese Fonte: CIA, The World Factbook Forma di Governo: Repubblica semipresidenziale Agenzie di rating Rating Outlook Punti di debolezza Punti di forza BB3 B 6/7 Negativo Stabile Stabile - La transizione politica completata negli ultimi anni non ha risolto le gravi tensioni sociali e il Governo Al-Sisi solleva forti criticità anche a livello internazionale. Vicinanza geografica, complementarietà dei sistemi produttivi italiano ed egiziano. S&P’s Moody’s Fitch SACE 1 Contesto operativo Fare business 2 Competitività 2 Corruzione 2 Classificazione 131° (su 189 paesi) 116° (su 140 paesi) 88° (su 168 paesi) Dati macroeconomici Povertà (40% della popolazione) e alto tasso di disoccupazione. 2014 2015 2016s 2017s 297 315 283 297 3.560 3.710 3.270 3.380 Variazione del PIL (% ) 2,2 4 3,2 3,4 Consumi privati (% PIL) 82,7 82.2 83,8 82,6 Inflazione (% ) 10,1 10,4 12,1 12,8 13 12,8 13,1 13,5 Bilancio pubblico (% PIL) -11,4 -12,3 -11,5 -910,8 Debito pubblico (% PIL) 89,1 90,2 92 91,2 7 7,7 9,7 10,6 PIL ($ mld) PIL pro-capite ($) Disoccupazione (% ) Cambio EGP/USD Gravi problemi di sicurezza che incidono anche sul contesto operativo. Basso livello di riserve di valuta estera. Sistema bancario debole. Relazioni tese con l’Italia a seguito del caso Regeni. Mercato interno molto ampio. Fonti diversificate di reddito (tasse del Canale di Suez, gas, turismo, trasferimenti, rimesse). Basso costo della manodopera. Debito estero moderato. Agevolazioni per gli investimenti stranieri con previsione di maxi progetti infrastrutturali. Sostegno politico e finanziario dei paesi del Golfo e dei paesi occidentali. Fonte: Economist Intelligence Unit, giugno 2016 Interscambio mln€ con Italia 2014 2015 Export Italia 2.784 2.951 Import Italia 2.396 1.985 Saldo Italia 388 966 Fonte: Istat, maggio 2016 1 Condizioni di assicurabilità: i Paesi sono classificati in 8 categorie di rischio da 0 a 7, dove 0 rappresenta il minimo rischio, mentre 7 il massimo. Fare business: World Bank, Doing Business 2016 Competitività: World Economic Forum, Global Competitiveness Index 2015 Corruzione: Transparency International, Corruption Perceptions Index 2015 3 L’indicatore è una media delle valutazioni espresse nelle singole sezioni del documento. 2 UniCredit – INW Coordination & Support page 1 See last pages for disclaimer. Giugno, 2016 INW Coordination & Support EGITTO – Guida Paese QUADRO POLITICO Indicatori politico-sociali Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati Economist Intelligence Unit, 2015 QUADRO ECONOMICO Composizione del PIL 2014 Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati CIA World Factbook, 2015 1) Scenario politico. Dopo la caduta dell’ex Presidente Mubarak (2011), le elezioni presidenziali del 2012 hanno assegnato la vittoria a Mohamed Morsi (Fratelli Musulmani), destituito poi dall'esercito nel 2013 in seguito a crescenti proteste popolari. È stato di conseguenza istituito (poi vincitore delle elezioni di maggio 2014) un governo diretto dal Generale Al Sisi, oggi Presidente del paese. Dopo numerosi reinvii le elezioni politiche si sono svolte nel dicembre 2015, ma il basso tasso di affluenza (30%) evidenzia la forte disaffezione politica in gran parte dovuta anche alla difficile situazione economica e che non esclude future nuove tensioni sociali. 2) Tematiche attuali. La strategia di politica economica dell’Egitto si fonda su: il consolidamento fiscale; la creazione di un quadro normativo più favorevole agli investimenti e all’attività d’impresa e il lancio dei nuovi progetti di sviluppo - soprattutto nel campo dell’energia e delle infrastrutture - per aumentare il potenziale di crescita economica e ridurre la disoccupazione e la povertà. Relativamente al consolidamento fiscale è stato varato un piano quinquennale di graduale riduzione dei sussidi (in particolare la riduzione di quelli energetici) che, nell’anno fiscale 2013-14, pesavano per l’8% sul PIL e per il 23% sulla spesa pubblica complessiva. Inoltre entro il 2016 sarà introdotta l’IVA. Nonostante i programmi, il mancato miglioramento delle condizioni di vita e una crescita economica che nel 2016 langue (colpita dal crollo del turismo e dei prezzi del petrolio, 13% dell’export), hanno portato ad un rimpasto governativo nel marzo 2016, diretto soprattutto alla sostituzione dei Ministri con funzioni economiche. Un ruolo fondamentale viene rivestito dal rilancio degli investimenti (condizionati però dalla precaria “sicurezza” del Paese) per cui la tassazione sui profitti aziendali è stata ridotta dal 25% al 22,5% . Settori prioritari sono: costruzioni, trasporti e petrolifero. Relativamente alla politica estera, il paese ha attualmente relazioni tese con l’Italia e rimane esposto ad un forte pericolo terroristico (in particolare per lo “Stato Islamico”, ISIS, espanso fino alla vicina Libia), mentre ha fortemente consolidato le relazioni con i Paesi del Golfo. 3) Scenari futuri. Il paese, completata la transizione politica, rimane esposto alle tensioni sociali e politiche che derivano anche da politiche presidenziali sempre più autoritarie condizionate dagli scarsi risultati economici di questi primi anni. L’esclusione dalla vita politica dei Fratelli Musulmani crea poi ulteriori minacce alla tenuta politica del Paese. Ne complesso l’assenza di valide alternative all’attuale assetto non fa prevedere particolari cambiamenti nel breve periodo. 1) Elementi di forza. • Miglioramento della crescita economica ora intorno al 3% anche se limitata dalla precaria sicurezza nel paese. • Forte attenzione al rilancio degli investimenti esteri. • Miglioramento delle finanze pubbliche anche considerando la progressiva riduzione dei sussidi pubblici. • Sostanziose linee di credito dai Paesi del Golfo ($20 mld) e da parte della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, BERS, $50 mln+$30mln concessi tra Novembre 2014 e Gennaio 2015 . • Debito estero sotto controllo (20% del PIL). 2) Elementi di debolezza. • Disoccupazione giovanile al 35%. • Inflazione (dovuta soprattutto alla svalutazione della sterlina egiziana) rimane alta (circa 10%). • Lo stato delle finanze pubbliche, anche se in miglioramento, rimane precaria, con un deficit pubblico molto elevato (superiore al 10%) ed un debito pubblico superiore al 90%. • La precaria situazione di sicurezza riduce una delle maggiori risorse del Paese: il turismo (con una forte riduzione soprattutto da Russia e CEE che hanno costituito il 30% dei flussi del 2015) page 2 See last pages for disclaimer. Giugno, 2016 INW Coordination & Support EGITTO – Guida Paese 3) Scenari futuri. • Le riforme strutturali e le misure di austerità previste dal Governo rimangono fondamentali per una piena ripresa economica assolutamente nelle potenzialità del Paese. • La Banca Centrale, costretta a misure restrittive sui trasferimenti valutari per limitare il crollo delle riserve, sta tuttavia mostrando segnali di una graduale normalizzazione degli scambi valutari per le imprese estere. INTERSCAMBIO COMMERCIALE - IDE Export Italiano (€, % ) 1) Scambi con l’Italia. L’interscambio con l’Italia è andato crescendo negli anni. Nel 2015 l’Italia si è confermata primo partner europeo e terzo partner mondiale dell’Egitto con un valore di interscambio pari a €4,9 miliardi. Nel 2015 le esportazioni egiziane verso l’Italia hanno subito un forte crollo mentre sono continuate ad aumentare le esportazioni italiane verso l’Egitto, triplicando il saldo positivo italiano. 2) Import settoriale dall’Italia. Per quanto concerne l’import egiziano dall’Italia, i settori trainanti si confermano quello della meccanica strumentale seguito dai prodotti energetici raffinati. Vengono dopo i prodotti chimici, i prodotti della metallurgia, le apparecchiature elettriche. Fonte: SACE Quota di Mercato Italia e peers: • • • • Germania: 7,8% Italia: 4,6% Francia: 3% Spagna: 2,1% QUADRO OPERATIVO 3) Interscambio e Investimenti Diretti Esteri (IDE). Nel 2014/2015 l'interscambio commerciale con il resto del mondo è ammontato complessivamente a €63 mld, l’Europa rimane il primo partner commerciale seguita dai Paesi del Golfo. Nel 2014/2015 il flusso di IDE in ingresso nel paese ha raggiunto i $6,7 mld in aumento rispetto all’anno precedente e in fortissima risalita rispetto al 2011. I settori interessati maggiormente dagli IDE sono stati quello petrolifero (60,3%), costruzioni, IT & comunicazioni (11,8%), manifatturiero (6,2%) e finanziario (1,8%). I principali Paesi investitori sono stati: UK (41.5%), USA (16,4%), Emirati Arabi Uniti (10,7%), Arabia Saudita (5%). Le imprese italiane hanno una presenza consolidata ed operano in vari settori tra cui quello delle costruzioni, degli idrocarburi, quello bancario e manifatturiero. 4) Zone Economiche Speciali Nel paese esistono attualmente 10 free trade zone (pubbliche) e altre private dove normalmente l’80% della produzione è destinato all’esportazione. SI può operare in valuta straniera e si è esenti da una serie di imposizioni fiscali. Le Zone Economiche Speciali esistenti sono: Alexandria Public Free Zone (seconda città del Paese e maggiore porto); Nasr City Public Free Zone (Cairo); Port Said Public Free Zone (Nord-Est, anche al centro dei commerci interni tra Est ed Ovest del Paese, settori d’investimento tessile, chimico e prodotti di pelletteria, food proccessing e packing, settore agricolo, tecnologie per la casa, etc, attualmente in espansione alle zone di El Drissa ed El-Rasswa); Suez Public Free Zone (importante per la specializzazione sul petrolio, industria del vetro, cantieristica navale); Ismailia Public Free Zone (tra Suez e Port Said, IT e chimico); Damietta Public Free Zone (Nord del Delta, settore petrochimico e medico, food processing, lavorazione del legno); Media Public Free Zone (focalizzata su produzioni media e artistiche); Shebin El- Kom Public Free Zone (filatura e tessitura); Qeft Public Free Zone (farmaceutico); Port Said East Port Public Free Zone (centro logistico, focalizzato su container e attività di transito). 1) Contesto operativo. L’Egitto è 131° su 189 Paesi nella classifica Doing Business, mentre per il Global Competitiveness Report si piazza 116° su 140. Sebbene la corruzione rimanga elevata (Transparency International lo pone in 88° posizione), l’Egitto vanta una popolazione giovane ed istruita e una buona rete infrastrutturale. Tuttavia, i problemi legati alla sicurezza, una situazione politica e sociale tesa e un quadro macroeconomico debole continuano ad avere un impatto negativo sul contesto operativo. 2) Pagamenti e riscossioni. L’utilizzo dei trasferimenti elettronici di denaro rimane ancora basso sebbene si stia ampliando. I bonifici sono utilizzati dalle imprese per pagamenti e salari. Le procedure per la risoluzione di cause di insolvenza durano in media 2,5 anni, e recuperano circa 26,6 centesimi sul dollaro. Il Paese è al 126° posto nella classifica Doing Business 2015 per quanto concerne la facilità nel risolvere casi di insolvenza. page 3 See last pages for disclaimer. Giugno, 2016 INW Coordination & Support EGITTO – Guida Paese Principali indicatori DB 2015 Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Bank, Doing Business 2015 (0 = migliore performance). I 5 fattori maggiormente problematici per fare business Fonte: Rielaborazione UniCredit su dati World Economic Forum, The Global Competitiveness Report 2014-2015. *Classifica stilata in base alle risposte ricevute dagli imprenditori operanti in loco intervistati. Disclaimer Le stime e le valutazioni contenute nella Guida Paese rappresentano l’opinione autonoma e indipendente di UniCredit SpA (di seguito “UniCredit”) e si basano su dati e informazioni tratte da fonti pubbliche che UniCredit ritiene attendibili, ma sulle quali non rilascia alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità circa la loro completezza, correttezza e veridicità. I dati, le informazioni, le opinioni e le stime espresse sono da considerarsi aggiornate alla data riportata nella Guida Paese. 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