ecm aiom al congresso esmo - Come fa l amore un uomo di 50 anni

AIOM NEWS
NEWSLETTER SETTIMANALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ONCOLOGIA MEDICA
Editore Intermedia - Direttore Responsabile Mauro Boldrini
Anno II – numero 40 – 26 ottobre 2004
Speciale Congresso Esmo
L’UFFICIO STAMPA AIOM MODELLO DA IMITARE PER TUTTA L’ESMO
ECM AIOM AL CONGRESSO ESMO
Ricerca
01. CELLULE SANE 'COMPLICI' DI QUELLE MALATE IN CRESCITA CANCRO
02. SCREENING A POLMONE 'SALVA' FUMATORI
03. SCOPERTO NUOVO BERSAGLIO PER CURARE NEUROBLASTOMA
04. MICROONDE PER 'CUOCERE' I TUMORI DEL FEGATO
05. MICROSFERE MAGNETICHE CONTRO CANCRO AL FEGATO
06. TESSUTI TESTICOLARI UMANI FATTI CRESCERE IN TOPI
News
01. UN OSSERVATORIO PER DIFENDERE I MALATI DA NOTIZIE 'GONFIATE’
02. PROSTATA, RADIOTERAPIA RIDUCE EFFETTI COLLATERALI
03. GB, OSPEDALE DIMETTE 7 VOLTE PAZIENTE E NON DIAGNOSTICA CANCRO
04. LEGA MILANO LANCIA CARTA DI CREDITO PER SHOPPING SOLIDALE
05. TUMORI: POLEMICHE PER CURA DI PADRE ZAGO A BASE DI ALOE
Concorsi e Bandi
Agenda: i prossimi appuntamenti Aiom
SPECIALE CONGRESSO ESMO
Vienna, 29 ottobre – 2 novembre 2004
L’UFFICIO STAMPA AIOM MODELLO DA IMITARE PER TUTTA L’ESMO
Su indicazione del presidente nazionale, rendiamo noto che Intermedia è stata invitata
ufficialmente al direttivo dell’Esmo in occasione del congresso di Vienna. L’Esmo ha
infatti ritenuto che Intermedia, agenzia responsabile dell’ufficio stampa dell’Aiom,
rappresenti un modello da imitare in tutta Europa. Questo è il testo della lettera
inviataci dal servizio relazioni esterne dell’Esmo.
“In occasione dell'assemblea del Comitato dei Rappresentanti nazionali che si terrà a
Vienna venerdì 29 ottobre 2004, dalle 9.00 alle 14.00, ESMO invita cordialmente un
rappresentante di Intermedia a presentare il modello italiano di collaborazione tra la
società oncologica nazionale (AIOM) e la stampa italiana tramite l'operato di un'azienda
di comunicazione.
Per garantire una maggiore visibilità all'ESMO e ai suoi eventi, un contatto costante e
una stretta collaborazione con la stampa sono di fondamentale importanza. I
rappresentanti nazionali ESMO sono il veicolo ideale per trasmettere alla stampa
nazionale un'immagine corretta e dettagliata dell'associazione. Tuttavia, mancando il
primo requisito, ad oggi i risultati sono stati per lo più deludenti. L’esperienza maturata
da Intermedia e da noi valutata con attenzione ci ha portato a chiamarvi perché
rappresentate ormai un modello da imitare per tutta Europa”.
Si tratta di un nuovo riconoscimento internazionale dell’attività svolta dall’ufficio stampa
dell’Aiom sia in termini di comunicazione con la stampa, sia relativa alla realizzazione
della prima newsletter per i pazienti, all’attivazione e alla gestione del Numero Verde,
alle pubblicazioni, agli incontri aperti alla popolazione ecc.
Nel 2003 era stato l’Asco a definire il primo numero della rivista per i pazienti “un vero
modello da imitare nei rapporti fra oncologo e paziente”.
ECM AIOM AL CONGRESSO ESMO
Il Consiglio Direttivo AIOM ha ottenuto l’accreditamento ECM di un percorso formativo
all’interno del Congresso ESM.
Nella hall del Centro Congressi di Vienna sarà presente un desk “ECM ITALIA”, presso il
quale ottenere informazioni e materiale didattico. Le iscrizioni saranno accettate
secondo disponibilità.
In caso di necessità gli interessati potranno contattare la Promoviaggi Spa (dr. Maurizio
Pieri)
V.le Gian Galeazzo, 3 - 20136 MILANO - Tel. 02.581891 - email: [email protected]
INDICE
Ricerca
01. CELLULE SANE 'COMPLICI' DI QUELLE MALATE IN CRESCITA CANCRO
Altro che innocenti o vittime. Le cellule sane che si trovano 'accerchiate' da quelle tumorali, le
cellule stromali, si comporterebbero da complici favorendo lo sviluppo della malattia. Questa la
scoperta dei ricercatori della Ohio State University, pubblicata su 'Cancer Research'. Le cellule
normali in mezzo a quelle tumorali, scientificamente definite stroma, “hanno infatti la tendenza
a perdere pezzetti di Dna. Una caratteristica che accelera lo sviluppo del tumore. Dunque lo
stroma non è solo uno spettatore passivo della crescita del cancro, ma lo aiuta a svilupparsi”.
Per gli scienziati questo comportamento spiegherebbe perché pazienti con forme di cancro
simili, e sottoposti allo stesso trattamento, rispondono diversamente. “Dipenderebbe dalle parti
di Dna perse dalle cellule sane, che possono guidare in un verso o nell'altro la terapia”. Ma allo
stesso tempo si tratta di una caratteristica che “può essere utilizzata come possibile 'arma' per
pensare a nuove terapie anti-cancro”. I ricercatori non sono ancora in grado di spiegare come
viene procurato il danno genetico nelle cellule stromali, anche se l'ipotesi più accreditata
sembra essere “l'esposizione agli agenti carcinogenici”. In più, lo stroma sembra fornire al
tumore il carburante per 'muoversi' attraverso il fattore di crescita e altre sostanze prodotte.
Per verificare le loro ipotesi, gli scienziati hanno analizzato campioni di tessuto di tumori al
seno, esaminando le cellule stromali conosciute come fibroblasti. Con alcuni marcatori hanno
individuato i frammenti di Dna 'persi' dalle cellule sane e da quelle tumorali, e hanno scoperto
che “nei fibroblasti mancavano 38 pezzetti di Dna provenienti da 19 cromosomi. Molti di più
rispetto ai 19 'mancanti' nelle cellule cancerose, relativi a 15 cronosomi”.
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02. SCREENING A POLMONE 'SALVA' FUMATORI
Un esame diagnostico 'salva' anche i fumatori incalliti dal cancro del polmone, uno dei 'big
killer' più temuti. Lo screening con Tac spirale permette di scovare il tumore quando è ancora
di dimensioni molto piccole, aumentando le probabilità di guarigione. Sono i risultati positivi di
un grande studio prospettico coordinato dall'International Early Lung Cancer Action Project
(Ielcap), che ha coinvolto 34 centri nel mondo. In Italia, dove la ricerca è stata condotta
dall'Istituto Regina Elena di Roma, sono state arruolate circa 1.000 persone ad alto rischio di
tumore del polmone: fumatori, tra i 55 e i 69 anni d'età, che per 10 anni avevano aspirato
almeno 20 sigarette al giorno. Nell'80% dei casi, il cancro è stato diagnosticato in fase iniziale,
operabile e curabile, con maggiori probabilità di sopravvivenza. Il cancro del polmone, ricorda
il direttore scientifico del Regina Elena Francesco Cognetti, “colpisce oltre 28 mila uomini e 6
mila donne l'anno in Italia, con un preoccupante aumento nel 'gentil sesso' per la diffusione del
vizio del fumo e una maggiore predisposizione all'effetto cancerogeno del tabacco”. La
sopravvivenza oltre i cinque anni supera di misura il 10% e ben l'87,5% delle morti per questo
tumore è imputabile al fumo. I risultati di questo studio, presentati all'XI Conferenza
internazionale sullo screening del tumore del polmone, tenutasi la scorsa settimana a Roma,
“dimostrano l'efficacia di diagnosi e intervento precoce”, sottolinea Cognetti. ''I pazienti -
spiega Salvatore Giunta, responsabile del servizio di radiologia del Regina Elena e coordinatore
dello studio - sono stati sottoposti all'esame con Tac spirale, in grado di evidenziare lesioni al
di sotto dei 5 millimetri: 770 a un primo screening e 272 a un secondo dopo un anno, con 246
indagini di controllo. In totale, sono stati scoperti 16 carcinomi al polmone non a piccole
cellule. Di questi, 12 (75%) operabili - sottolinea - e 9 (56%) al primo stadio di malattia che,
se non significa sempre guarigione, ha una sopravvivenza a cinque anni in oltre l'85% dei
casi”. Percentuale elevata, considerando che normalmente solo l'11-14% dei pazienti è ancora
vivo a cinque anni dalla diagnosi. Diagnosi che nella maggior parte dei casi arriva tardi,
riducendo le 'chance' di sconfiggere il tumore. I risultati italiani sono sovrapponibili a quelli
ottenuti negli altri centri stranieri coinvolti nello studio, afferma Claudia Henschke, della Cornell
University di New York e direttrice dell'Ielcap. E aggiunge con una punta di soddisfazione:
“Abbiamo compiuto passi da gigante. Da una sopravvivenza media del 5-10% si è passati al
76-78% grazie allo screening”. L'efficacia di questa tecnica, dunque, è dimostrata: rimane il
problema dei costi e dell'accesso a tutti i soggetti a rischio. Infine una buona notizia. Il 25%
dei fumatori coinvolti nello studio ha buttato sigarette e accendino, contro un 7% che di solito
smette seguendo programmi di dissuasione.
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03. SCOPERTO NUOVO BERSAGLIO PER CURARE NEUROBLASTOMA
Scienziati italiani dell'Università dell'Aquila hanno isolato una molecola che potrebbe divenire
un ottimo bersaglio terapeutico per la cura del neuroblastoma, cancro infantile molto
aggressivo. La molecola scoperta è la forma difettosa del 'recettore per la tirosin chinasi di tipo
1' (TrkA), hanno spiegato sulla rivista Cancer Cell, recettore già noto agli oncologi perché
coinvolto in altri tumori. Ma TrkA finora era un'insospettabile per quel che riguarda il
neuroblastoma, del quale addirittura si credeva fosse un soppressore, hanno riferito due degli
autori del lavoro, Andrew Mackay e Antonella Tacconelli. Il neuroblastoma è il più comune
tumore solido extracranico dell'infanzia e rappresenta l'8-10 per cento di tutte le neoplasie
maligne dell'età pediatrica, secondo solo alle leucemie. In precedenti studi sul ruolo di TrkA
vari scienziati erano giunti alla conclusione che il recettore fosse un freno alla crescita cellulare
incontrollata proteggendo i bambini da questo tumore. Ma l'individuazione della variante
difettosa ha radicalmente ribaltato la situazione. Infatti la nuova forma mutante di TrkA,
ribattezzata 'TrkIII', stimola la crescita del tumore rendendolo molto aggressivo. Gli scienziati
hanno rilevato la presenza di alti livelli di TrkIII nei tumori infantili allo stadio più avanzato,
suggerendo che TrkIII svolge un ruolo chiave nella progressione del cancro. I ricercatori hanno
anche scoperto il difetto genetico alla base della formazione di TrkIII, sottolineando che
esistono già dei metodi sperimentali per revertire questo tipo di malfunzionamento e, quindi,
delle possibili terapie che blocchino sul nascere la formazione di TrkIII. Con queste terapie,
hanno concluso, si potrebbe controllare il neuroblastoma.
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04. MICROONDE PER 'CUOCERE' I TUMORI DEL FEGATO
Un 'forno a microonde' per cuocerci il carcinoma epatico. E' quanto potrà realizzarsi in futuro in
base ai dati presentati al 4/o Congresso internazionale sulle terapie ablative nelle malattie
neoplastiche tenutosi la scorsa settimana a Milano. “E' questa l'ultima evoluzione di una terapia
antitumorale mininvasiva nata in Lombardia 20 anni fa”, spiega uno degli organizzatori,
l'oncologo Tito Livraghi (ospedale di Vimercate). Allora, in concomitanza con l'avvento delle
prime terapie ecoguidate, proprio Livraghi aveva pensato di raggiungere la sede del tumore
con un ago e tentare di distruggerne le cellule infondendo alcool etilico (alcolizzazione). Questo
approccio è stato mantenuto negli anni, anche se l'alcool ha lasciato il posto al calore, generato
sempre per via percutanea, attraverso la radiofrequenza: un ago che funge da elettrodo viene
introdotto al centro del tumore e diffonde il calore, oltre i 50° centigradi, che distrugge le
cellule tumorali. “Oggi - ha affermato Livraghi - nel carcinoma epatico questa terapia dà
risultati comparabili a quelli della chirurgia (50% di sopravvivenza a 5 anni), ma con costi
molto minori, perché è possibile effettuarla in 10 minuti in ambulatorio. I dati e le discussioni
dei massimi esperti americani a questo convegno, però, ci fanno pensare che la prossima
evoluzione di questa tecnica è verso le microonde. Si tratta solo di mettere a punto gli
strumenti”. Presumibilmente - secondo l'esperto lombardo - lo stesso tipo di ago per
raggiungere, sempre per via percutanea, il centro del tumore, ma la sua punta genererà
microonde (le stesse dei forni che tutti oggi hanno in casa), che hanno una potenza calorica
molto maggiore. “Con le microonde - conclude Livraghi - sarà possibile distruggere in meno
tempo tumori più grossi”.
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05. MICROSFERE MAGNETICHE CONTRO CANCRO AL FEGATO
Scienziati australiani stanno sviluppando una nuova arma contro il cancro al fegato: minuscole
perline magnetiche che si riscaldano tramite telecomando. Le ‘microsfere’, del diametro do
0,02 millimetri, sembrano granelli di polvere, ma una volta iniettate a migliaia in un tumore
maligno, si possono riscaldare usando un congegno a campi magnetici. Le cellule cancerose
sono più suscettibili al calore di quelle sane, quindi aumentando la temperatura del tumore si
possono colpire ed uccidere le cellule maligne senza danneggiare il tessuto normale - spiega
Kathryn Spiers della facoltà di fisica e ingegneria dell'Università Monash di Melbourne, che
guida il progetto. “Se confermeranno la loro efficacia nel trattare i tumori maligni, non vi sarà
bisogno di interventi chirurgici, salvo la procedura minore di un'iniezione”. Per trattare i
pazienti di cancro al fegato, le microsfere verrebbero iniettate nell’arteria epatica, il principale
vaso sanguigno che alimenta il fegato, dove verrebbero integrate nel flusso sanguigno per poi
depositarsi nelle cellule cancerose. Verrebbe poi applicato al corpo del paziente un campo
magnetico, per riscaldare le microsfere. Gli studiosi sono ora al lavoro per cercare di
incorporare gli ingredienti attivi delle microsfere entro una sostanza che sia compatibile con
l’ossatura umana. L’inizio della sperimentazione umana del nuovo trattamento e previsto fra
circa tre anni, ha spiegato Spiers.
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06. TESSUTI TESTICOLARI UMANI FATTI CRESCERE IN TOPI
Una buona notizia per i giovani meno fortunati che si ammalano di una qualche forma di
tumore prima della pubertà. Alcuni scienziati del Yale University Fertility Center di New Haven
sono infatti riusciti a far crescere tessuti testicolari umani in alcuni topi di laboratorio. Se le
promesse saranno mantenute, hanno rivelato nel corso del congresso dell'American Society for
Reproductive Medicines di Philadelphia, si potrebbe garantire la fertilità a tutti quei ragazzi che
sopravvivono a un cancro prima dello sviluppo sessuale. Oggi, infatti, quanti riescono a
sopravvivere sono costretti spesso a dover rinunciare a diventare genitori per gli effetti tossici
della chemioterapia. “Gli adulti che si ammalano possono congelare il proprio seme prima di
iniziare le cure - spiega il coordinatore dello studio Pasquale Patrizio - ma i giovani prima dello
sviluppo non producono sperma. Dunque l'unica possibilità sarebbe quella di conservare tessuti
da far sviluppare successivamente per ottenere il seme maschile”. Per ora gli scienziati sono
riusciti a coltivare i tessuti umani nei topi fino alla diciannovesima settimana. Poi gli animali
sono stati soppressi. Ma Pasquale Patrizio afferma di poter ottenere sperma umano “se le
cellule vengono lasciate nei topi altre 10 settimane”. Restano tutte le possibili obiezioni etiche
a questo tipo di ricerche, ma soprattutto sono ancora da verificare i rischi che le cellule umane
possano venir attaccate da virus animali. “Anche se negli ex-malati che vogliono diventare
genitori devono essere prelevati solo singoli spermatozoi e non i tessuti”.
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News
01. UN OSSERVATORIO PER DIFENDERE I MALATI DA NOTIZIE 'GONFIATE’
Creare un Osservatorio sull'informazione in oncologia per controllare le notizie sul cancro
diffuse dai media e difendere i malati, “anello debole della catena”, da illusioni e false
speranze. E' il progetto lanciato la scorsa settimana durante il primo convegno nazionale sul
tema “La gestione dell'informazione in oncologia”. Anche le parole aiutano a guarire, è il
messaggio degli esperti, che invitano alla cautela: “Attenzione a trattare le nuove terapie in
termini miracolistici - avvertono - perché dall'altra parte dello schermo televisivo o del giornale
ci sono migliaia di persone che vivono direttamente il dramma della malattia e notizie 'gonfiate'
rischiano di danneggiarle”. Da qui l'idea di un osservatorio permanente, con l'obiettivo di
monitorare a 360 gradi il mondo dei media, elaborare proposte e formare medici e addetti ai
lavori. “La comunicazione dei risultati della ricerca e degli effettivi avanzamenti nella cura dei
pazienti oncologici - sottolinea il prof. Pier Franco Conte, direttore del dipartimento di oncologia
ed ematologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia - è una delle sfide che la medicina
deve affrontare per mantenere credibilità e fiducia nei confronti del pubblico. Spesso, infatti, i
linguaggi dei ricercatori, dei clinici, dell'industria farmaceutica, degli amministratori, dei
pazienti e dei media differiscono radicalmente”. Lo scopo del convegno, al quale ha partecipato
anche il farmacologo Silvio Garattini, era di “sottolineare che alla base della comunicazione vi
sono diversi e legittimi interessi, per cui è importante dare il giusto peso alle notizie in base
alle fonti di provenienza”. Bisogna comprendere, prosegue Conte, che “chi investe nella ricerca
ha tutto l'interesse perché emergano e vengano diffusi dati positivi”. D'altra parte, “chi deve
amministrare il denaro pubblico per garantire livelli di assistenza appropriati alla maggior parte
delle persone ha interesse a capire dove è meglio investire risorse”. Ma “al di là degli interessi
commerciali, che spesso nascondono l'ambiguità dei linguaggi, esiste un'effettiva controversia
nel definire come misurare la rilevanza dei risultati della ricerca. E ciò è ancora più importante
in campo oncologico, perché di tumore si ammalano sempre più persone e malgrado gli
oggettivi progressi scientifici il cancro suscita tuttora una paura irrazionale”. Per questo “le
notizie che riguardano la patologia devono essere ponderate e gestite senza superficialità”,
puntualizza lo specialista.
“Le capacità comunicative del medico non sempre sono adeguate a gestire al meglio il rapporto
con il malato - ammette Conte - Purtroppo si impara sul campo, perché non esiste un
addestramento formale nelle università. Il risultato di queste lacune è che spesso i pazienti
girano per gli ambulatori con informazioni sbagliate, lamentano un cattivo rapporto con uno o
più medici o non seguono le cure come dovrebbero”. Ma “in questi casi la comunicazione pesa
tantissimo: nel caso di patologie gravi, infatti, i pazienti e i familiari si attivano per consultare il
maggior numero di persone possibili e alla fine si fidano solo di chi è stato in grado di fornire
loro in modo esauriente le informazioni che cercano e la strada da seguire”, conclude l'esperto.
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02. PROSTATA, RADIOTERAPIA RIDUCE EFFETTI COLLATERALI
Radioterapia per cure più 'soft' contro il cancro alla prostata, che ogni anno colpisce 30.250
italiani di età sempre più giovane. Efficaci quanto la chirurgia, con una probabilità di guarigione
che in media supera l'80%, le nuove tecniche di radioterapia minimizzano infatti gli effetti
collaterali: le percentuali di incontinenza urinaria scendono dal 20% dopo intervento chirurgico
all'1% dopo radioterapia, e i casi di impotenza passano dal 50 al 10%. A riferirlo sono gli
esperti dell'Associazione italiana di radioterapia oncologica nel corso del XIV congresso
nazionale della società. Secondo gli specialisti a convegno, presieduti da Pietro Gabriele,
direttore della Radioterapia presso l'Irccs di Candiolo, le nuove tecnologie radioterapiche
permettono di ottenere risultati del tutto sovrapponibili a quelli della prostatectomia, ma con
effetti collaterali molto inferiori a vantaggio della qualità di vita dei pazienti. “I dati che
consacrano le nuove forme di radioterapia sono stati prodotti in due studi americani”, ha
spiegato Gabriele. Ma i malati trattati con queste metodiche all'interno di trial controllati sono
ormai “decine di migliaia nel mondo”. Quanto all'Italia, da un'indagine su 2.700 pazienti
assistiti in 18 centri sono emerse percentuali di guarigione identiche a quelle americante
(80%), con un danno contenuto entro il 5%. La nuova radioterapia conformazionale - riferisce
una nota - è oggi disponibile in 72 dei 139 centri di radioterapia distribuiti sulla penisola, ma
numerose strutture si stanno attrezzando. Più di recente, infine, per aumentare ulteriormente
le dosi e ridurre ancora di più il rischio di danno, è nata la radioterapia ad intensità modulata
(IMRT). “E' diritto del paziente - ha concluso Gabriele - ricevere l'informazione corretta circa la
possibilità di effettuare una cura radioterapica. E per poter scegliere deve sapere che la
radioterapia non è più il raggio che brucia, ma un trattamento che si privilegia proprio per
migliorare la qualità della vita”.
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03. GB, OSPEDALE DIMETTE 7 VOLTE PAZIENTE E NON DIAGNOSTICA CANCRO
Per ben sette volte l'ospedale al quale si era rivolta l'ha rimandata a casa, considerandola una
malata immaginaria: invece Janine Davidson, una 18enne inglese, aveva un cancro al seno,
uno al fegato e uno nel bacino. Il caso di malasanità è accaduto nell'ospedale di Eastbourne,
cittadina dell'Inghilterra meridionale, dove la giovane donna si era recata a causa di un
rigonfiamento al seno. L'ospedale ha impiegato 18 giorni per diagnosticare i tumori. I medici
responsabili si sono scusati per il tragico errore e contro di loro è stata avviata un'inchiesta.
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04. LEGA MILANO LANCIA CARTA DI CREDITO PER SHOPPING SOLIDALE
“Una nuova 'carta vincente' nella lotta contro il cancro”. Così la Lega italiana per la lotta contro
i tumori (Lilt) di Milano ha presentato 'Carta Attiva': una carta di credito per acquisti solidali,
accettata in oltre 26 milioni di esercizi commerciali in tutto il mondo senza commissioni
aggiuntive per carburante o pedaggi. L'iniziativa, a sostegno delle attività di prevenzione e
diagnosi precoce della Lilt, è frutto di una partnership tra l'associazione e Agos Itafinco, società
attiva nel settore del credito al consumo. Per richiedere il nuovo 'bancomat', gratuito per il
primo anno di utilizzo, basta telefonare al numero verde 800-191080 (lunedì-venerdì ore 8.3021, sabato ore 8.30-17.30), oppure seguire la procedura on line indicata sul sito Internet
www.carteagos.it o compilare un apposito coupon di adesione disponibile presso i 18 Spazi
prevenzione gestiti da Lilt Milano tra Milano, Monza, Lodi e altri centri della provincia. Carta
Attiva offre un fido fino a 3.100 euro, da usare per qualunque tipo di spesa. Su questa cifra
l'utente pagherà il 14% di interessi, di cui il 10% sarà versato da Agos alla Lilt milanese. La
carta permette inoltre di prelevare contanti presso tutti gli sportelli automatici che espongono il
marchio Visa, con una commissione fissa di 2,58 euro, e chiamando il numero verde consente
di ottenere l'accredito immediato sul conto corrente anche di tutta la disponibilità del fido. Sarà
devoluta interamente all'associazione anche la quota associativa di 15 euro richiesta a chi,
dopo il primo anno, volesse rinnovare la carta. Presenti al lancio di Carta Attiva l'economista
Giorgio Fiorentini, docente all'universita' Bocconi di Milano; Enza Gioia, responsabile
comunicazione per Agos, e Ilaria Malvezzi, direttrice della Lilt meneghina. “Fare shopping
'strisciando' una carta di credito è un gesto che facciamo ogni giorno - ha spiegato - La
speranza è che con Carta Attiva anche aiutare gli altri diventi un'abitudine quotidiana”.
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05. TUMORI: POLEMICHE PER CURA DI PADRE ZAGO A BASE DI ALOE
(dall’Ansa del 20 ottobre)
Mezzo chilo di miele biologico, 40-50 millilitri di grappa e 350 grammi di foglie di aloe
arborescens: non sono le dosi di una crema di bellezza o di una bevanda per il raffreddore. Si
tratta di una sorta di 'sciroppo-panacea' che dovrebbe curare il cancro e altri mali, da prendere
tre volte al giorno prima dei pasti, diffuso in Italia e nel mondo da oltre 20 anni da un frate
francescano brasiliano di 72 anni, padre Romano Zago. La sua cura ha suscitato parecchie
polemiche e controversie tra i medici come è emerso durante la registrazione della
trasmissione televisiva ''Maurizio Costanzo Show'', per i suoi presunti effetti e per via di alcuni
siti internet che la pubblicizzano, consigliando 'caldamente' di interrompere chemioterapia e
ogni altro tipo di terapia. Una terapia che secondo l'oncologo Umberto Tirelli, presente come
ospite, “non può essere certo paragonata a un altro protocollo Di Bella, non foss'altro perché il
dottor Di Bella - commenta - era un medico e alcuni farmaci da lui usati erano comunque usati
per la loro capacità di cura del cancro. Quello che manca in questo caso è la metodologia di
studio. L'aloe non è certo stato sperimentata su pazienti con tumori maligni, senza altre
terapie concomitanti e controllati nel tempo. Ritengo poco probabile che abbia capacità
antitumorali, forse potrà avere qualche effetto nella fase di supporto. Certo è che in questo
modo si fa passare un messaggio negativo”. Ma padre Zago non si scompone. “Migliaia di
persone - dice - sono guarite. L'aloe è una pianta ricca di vitamine, polisaccaridi e sostanze che
rafforzano il sistema immunitario - spiega il frate francescano, che vive a Porto Alegre in
Brasile - Può essere usata per prevenire il cancro e curare tutti i tipi di malattia, dalla sinusite
al cancro, anche in fase terminale”. In Brasile, come racconta il frate, “tutti usano l'aloe. Ho
iniziato per caso a guarire - continua - C'era un uomo cui avevo dato l'estrema unzione in
ospedale per un tumore alla prostata, e siccome avevo sempre sentito raccontare di questa
ricetta all'aloe, decisi di provarla su di lui, che non solo è guarito, ma vive ancora. Da lì poi ho
iniziato a diffonderla in Israele e in tutto il mondo”. Ma c'è chi ha abbandonato le terapie
ufficiali antitumore per preferire lo sciroppo di padre Zago ma senza beneficio: “Mio nonno e'
morto di tumore al polmone senza mai migliorare, nonostante l'aloe - racconta Giulia
Marchese, 23 anni di Napoli; ci era stato addirittura detto che quando aveva sputato sangue
era perché aveva espulso il tumore”. Ma Eva De Rita, procuratrice di Zago, smentisce. “Migliaia
di persone sono guarite - commenta - abbiamo letteratura scientifica a supporto e l'impegno
del frate è solo per aiutare gli altri”. In Italia c'è una sola azienda di Isernia, autorizzata a
vendere il preparato. E fino ad ora nessuno dei parenti dei malati deceduti ha denunciato il
frate.
CI RISIAMO
Premetto che non ho visto la trasmissione e che quindi le mie considerazioni sono di
carattere generale: in ogni caso le risposte scientifiche le ha date benissimo Umberto
Tirelli. Credo che tutti abbiano il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma quando
l’argomento è estremamente delicato come il cancro e coinvolge emotivamente
centinaia di migliaia di persone, bisognerebbe pensarci bene prima di offrire a chiunque
la platea televisiva. In questi casi ritengo non ci si possa tra l’altro nascondere dietro
l’alibi del diritto di cronaca e nemmeno lavarsi la coscienza organizzando un
contraddittorio. Gli esperti di comunicazione sanno benissimo che alcune categorie di
persone hanno a pelle una credibilità maggiore nell’opinione pubblica: l’ha avuta il prof.
Di Bella, “il medico di campagna senza macchia” che si contrapponeva ai baroni della
medicina, a maggior ragione la potrebbe avere il frate che per ministero si deve
occupare di chi sta male e che quindi non dovrebbe avere alcun interesse economico.
Dopo la nota vicenda Di Bella l’AIOM ha lavorato per dare quel volto umano
all’oncologia di cui i pazienti sentivano la mancanza. Siamo riusciti, anche grazie ai
progressi della ricerca farmacologica, a recuperare un dialogo e un rapporto importanti
con i nostri malati. Mi dispiacerebbe che questo sforzo venisse sacrificato all’altare
dell’audience come è avvenuto nel recente passato. Per chiudere, credo che noi oncologi
non dovremmo più partecipare a faccia a faccia di questo genere: il nostro intervento in
trasmissione non fa altro che legittimare l’interlocutore.
Roberto Labianca
INDICE
Concorsi e bandi
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO PER DATA MANAGER – COORDINATORI DI
SPERIMENTAZIONI CLINICHE – Bando definitivo
Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” – Cattedra di Oncologia Medica
Direttore: prof. Oscar Alabiso
Rete Oncologica Piemontese e della Val d’Aosta
Presidente: dr. Giovanni Monchiero
Corrdinatore: dr. Oscar Bertetto
Gruppo Oncologico Nord-Ovest
Presidente: dr. Marco Merlano
Scadenza 30 novembre 2004
Da oggi è disponibile il bando definitivo. Per le informazioni clicca qui
INDICE
PREMIO DI RICERCA: IL RUOLO DEGLI ANALOGHI DELLA SOMATOSTATINA NELLA
GESTIONE DELLE MALATTIE NEUROENDOCRINE
Italfarmaco bandisce 2 premi di ricerca clinica da assegnare a Laureati in Medicina e Chirurgia
di età non superiore a 40 anni, operanti presso Strutture Sanitarie del nostro Paese.
I premi saranno dell'importo di 5.000 € cadauno.
Verranno premiati i due lavori originali che avranno prodotto i risultati più interessanti in tema
di miglioramento della prognosi e della terapia del paziente affetto da patologia
neuroendocrina.
I lavori saranno valutati da una apposita commissione costituita da sei membri specialisti in
Endocrinologia ed in Oncologia (Prof. A.Angeli, Prof. E.Ghigo, Prof. A.Giustina, Dr. R.Labianca,
Prof. G.Lombardi, Prof. E.Martino) e da un Rappresentante dell’Azienda.
Scadenza 30 giugno 2005
Scarica il Bando
INDICE
MANAGEMENT IN ONCOLOGIA
Nuovo insegnamento nella formazione universitaria dei medici. La Scuola di Specializzazione in
Oncologia dell'Università di Padova, diretta dal Prof. Alberto Amadori, ha inserito come
insegnamento "Il Management in Oncologia". Scopo della nuova introduzione - la prima in
Italia - è rendere più completa la formazione degli specializzandi integrandola con
elementi manageriali, soprattutto alla luce delle nuove terapie biologiche fortemente
impegnative anche sul versante economico.
Per informazioni, contattare la Segreteria al tel 049.8215804. E-mail:[email protected]
INDICE
AGENDA: I PROSSIMI APPUNTAMENTI AIOM
Le segnalazioni che ci perverranno delle iniziative locali Aiom verranno pubblicate in questo
spazio
DONNE OLTRE LA MALATTIA – CONOSCERE E AFFRONTARE IL TUMORE AL SENO
Milano, 5 novembre 2004 - Aula Magna Istituto Tumori di Milano - Via Venezian, 1
Segreteria scientifica: Carmela Sigari, Fulvia Gariboldi
Segreteria organizzativa: S.MA.IL Tel: 02.95299070 - email: [email protected]
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DALLA DESCRIZIONE MORFOLOGICA ALLE CARATTERISTICHE MOLECOLARI NELLE
MALATTIE LINFOPROLIFERATIVE: UN ESEMPIO DELL'EVOLUZIONE DIAGNOSTICA E
TERAPEUTICA IN MEDICINA
Roma, 8-10 novembre 2004
Mediterranean School of Oncology - Cattedra di Oncologia Medica - University G. D’Annunzio
Tel. 0871.3556765 – Fax 08713556707 – Email: [email protected]
Corse Coordinator: Mrs. Valeria Cannavicci - E-mail: [email protected]
Info: www.unich.it/mso.cinbo
IL CANNOCCHIALE ONCOLOGICO
IL CARCINOMA MAMMARIO. POSSIBILITÀ DI STRATEGIE TERAPEUTICHE ALLA LUCE
DEI FATTORI PROGNOSTICI E PREDITTIVI
Novara, 12 novembre 2004 - Auditorium Banca Popolare di Novara (Via Negroni, 12 – Ore 10)
Presidenza: Luigi Dogliotti - Coordinamento: Oscar Alabiso
Segreteria organizzativa: MC Medical Congress Tel. 0321.331215 – email:
[email protected]
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CORSI DI PSICONCOLOGIA PER ONCOLOGI MEDICI
Baveno (Verbania), 12-13 Novembre – Grand Hotel Dino
Direttore del corso: Riccardo Torta, Professore di Psicosomatica alla Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Torino, ricercatore al dipartimento di Neuroscienze di Torino,
responsabile del Servizio di Psiconcologia dell’ASO S.Giovanni Battista di Torino.
Inoltrata la richiesta di accreditamento al Ministero della Salute.
Segreteria Organizzativa al seguente: [email protected]
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LA SEDAZIONE NEL MALATO TERMINALE: COME, QUANDO E PERCHÉ
Milano, 13 novembre 2004 – Sala Conferenze Ospedale San Paolo (Via Di Rudinì, 8)
Segreteria Scientifica: prof. Paolo Frua; dr.ssa Laura Piva
Azienda Ospedaliera San Paolo (Milano) Tel. 02.50323085
Segreteria Organizzativa EPB – Tel. 02.4989818 – email: [email protected]
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XIV CONGRESSO NAZIONALE SIURO (SOCIETÀ ITALIANA DI UROLOGIA
ONCOLOGICA)
MAIN TOPIC: LE NEOPLASIE DEL RENE E DEL SURRENE
Trieste, 9-12 dicembre 2004 – Palazzo dei Congressi (Stazione Marittima)
Segr. Scientifica: 051.6362421 – [email protected]
Segr. Organizzativa: 051.235993 – [email protected]
IL CARCINOMA DELLA PROSTATA
Genova, 18-19 Febbraio 2005 – Salone Congresso Ente Ospedaliero Ospedale Galliera – Via
Volta, 8
Info: Francesca Marangoni (European School of Oncology) – Tel. 02.43359611 –
[email protected]
Info: Alessandra Vagge (E.O. Ospedali Galliera) – Tel. 010.5634863 –
[email protected]
3RD INTERNATIONAL CONFERENCE
FUTURE TRENDS IN THE TREATMENT OF BRAIN TUMORS
Padova, 11-12 Marzo 2005 - Aula Morgagni , Policlinico Via Giustiniani, 2
Chairperson: Alba A. Brandes, GICNO - Gruppo Italiano Cooperativo Neuro-oncologia
Segreteria organizzativa: Studio E. R. Congressi: 051.4210559 [email protected]
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ALTRI APPUNTAMENTI SONO DISPONIBILI SUL SITO DELL’AIOM ALLA PAGINA
http://www.aiom.it/news/news.asp
Supplemento ad AIOM Notizie – Direttore Responsabile Mauro Boldrini - Redazione: Gino Tomasini, Carlo
Buffoli
Consulenza scientifica: Alain Gelibter (Divisione Oncologia Medica "A" Istituto Regina Elena di Roma), Laura
Milesi (U.O. Oncologia Medica, Ospedali Riuniti di Bergamo)
Editore Intermedia - Reg. Trib. di BS n. 35/2001 del 2/7/2001
Intermedia: Via Costantino Morin 44 Roma Tel. 06.3723187- Via Malta 12/b Brescia Tel. 030.226105
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Questa pubblicazione è resa possibile da un educational grant di Roche – innovazione per la salute
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