Il Muschio - Provincia di Sondrio

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Il Muschio
Cooperativa Sociale
TRASCRIZIONE
DEL CORSO DI INTRODUZIONE
ALL’ERBORISTERIA ORGANIZZATO
DALLA SEZIONE WWF DI MORBEGNO *
(febbraio - marzo 1998)
RELATORE: ERB. ANDREA AZZETTI **
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INTRODUZIONE
Grazie all’impegno della sezione del WWF è stato possibile organizzare questo corso di
Erboristeria.
Durante questo corso verrà aperta una parentesi sull’argomento da me preferito: l’uso delle piante
per il recupero o il mantenimento della salute, sulla base di quanto ci viene tramandato dalla
Tradizione Erboristica e dalle ultime ricerche nel campo delle piante medicinali.
In questo non facile lavoro si cercherà, nei limiti del concesso, di dare maggiore risalto all’uso
comune delle piante che, per molte ragioni, deve essere necessariamente tenuto al di fuori da quella
pratica terapeutica che va sotto il nome di “Fitoterapia - clinico Farmaceutica” chiamata anche
erroneamente “Medicina Erboristica o Naturale o Alternativa” e, pertanto, per differenziarla la
chiameremo Fitopratica.
In altre parole la Fitopratica rifugge sia come teoria che come pratica dalla attività farmacodinamico
di quel determinato principio attivo, dando viceversa importanza all’attività biologica del
fitocomplesso (totum della pianta).
Questa chiarezza, a mio avviso, è necessaria perchè la tradizione Erboristica, se é ben presentata,
può e deve offrire motivo di serio approfondimento, si all’appassionato che al ricercatore, su quel
meraviglioso fenomeno che é il rapporto uomo-pianta.
L’obiettivo che ci si prefigge, in queste serate, é quello di tentare di sensibilizzare verso quel più
ampio campo che é il mantenimento della salute, o il suo recupero, attraverso un riequilibrio della
omeostasi corporea che va intesa come: condizione di equilibrio interno in cui l’organismo si trova,
grazie ad un insieme di processi di regolazione e contro regolazione che agiscono ogni qual volta si
verifica un allontanamento dell’equilibrio. Vale a dire: abbiamo da una parte un quid umorale,
dall’altra dei meccanismi che ne controllano l’uniformità e la stabilità.
Ecco perché la fitopratica agisce, per mezzo delle piante medicinali, stimolando o controstimolando
(modulando) i suddetti meccanismi.
Seguendo questo concetto arriviamo alla conclusione che non ci sono tante preparazioni
Erboristiche quante sono le malattie che affliggono l’uomo, ma tante quante sono le funzioni
fisiologiche dell’organismo .
In Fitopratica le piante medicinali vengono classificate esclusivamente in funzione delle loro
capacità di stimolare determinate funzioni dell’organismo.
Con tale classificazione viene semplificato al massimo il repertorio in quanto viene escluso ogni
riferimento sintomatico (cura dei sintomi di una determinata malattia) come esempio: antibiotico,
antidiabetico, antispasmodico, ecc..
Perciò, in Erboristeria, in genere, abbiamo tanti erborati quante sono le funzioni fisiologiche,
rispettando la regola “Olista” (olistica infatti deriva del greco “olos” che significa "globalità")
In altre parole, l’olismo sostiene che la materia vivente non é “solo” la somma di parti distinte, ma
totalità integrata senza alcuna soluzione di continuità tra materia ed energia, non parti distinte che
compongono l’intero, ma l’intero composto da parti distinte.
PIANTE MEDICINALI E OFFICINALI
Per l’organizzazione mondiale della sanità (O.M.S.) la diversità fra piante medicinali e officinali,
sta nel fatto che le erbe medicinali contengono delle sostanze che possono essere impiegate per usi
terapeutici, mentre officinali sono già state riconosciute ufficialmente per preparare delle specialità
medicinali.
La pianta medicinale, considerata nel suo aspetto di organismo vegetale unitario, è costituita da un
complesso di sostanze ciascuna delle quali ha un preciso significato ed una ben determinata
funzione.
Questi composti, che terapeuticamente possono essere catalogati come attivi e inerti, agiscono sul
nostro organismo sempre in maniera blanda e graduale, poiché ad una azione principale operata dal
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costituente attivo corrispondo altre “moderatrici” fornite dai principi inerti che agiscono graduando
e attenuando l’azione dei costituenti attivi in esse contenuti, o di farmaci chimici di sintesi con
azione similare.
ATTENZIONE AL NATURALE!
Negli ultimi anni si é assistito ad un crescente interesse per tutto quello che si può definire
“Naturale”, in tutti i settori come: la cosmesi, la salutistica e l’alimentazione.
Di pari passo gli studi e le ricerche hanno avuto una maggiore attenzione e, in special modo in
campo farmacologico, delle piante ritenute medicinali.
Sta di fatto che molte di esse, da sempre usate, sono risultate pericolose, possiamo citare, come
esempio, la Farfara, pianta insospettabile fino a poco tempo fa invece contenente alcaloidi
pirolizidinici ad effetto epatotossici e carcinogenetici.
Di fronte a questo coro unanime, sempre positivo, esaltante dall’opinione, io direi che dovrebbero
sorgere spontanee delle domande: “Ma crediamo a chiunque?” Sarà proprio vero che tutto ciò che si
compra in negozi del settore o la semplice pianta del vicino, faccia sempre bene alla salute?”.
La risposta a questi interrogativi si può riassumere nella classica frase: “Al limite non mi fa male”.
Niente di più assurdo, basti pensare alla velenosità di certe piante.
Mai come una rivista o un amico/a chiamato “esperto” o anche il “professionista” del campo dicono
con obiettività che ci possono essere effetti negativi o, addirittura, dannosi oppure ammettono
semplicemente l’inefficacia di determinati rimedi.
E’ mai possibile che qualsiasi quotidiano, programma televisivo o rivista rosa del settore salute
abbiano un rimedio a tutto senza controindicazioni, senza pericoli, solo perché accompagnati dal
nome naturale?!?
Tutta questa assoluta certezza deve far riflettere ricordandosi, come dice un vecchio proverbio, che
ogni rosa ha le sue spine.
Questo non vuole essere un allarme eccessivo o un rifiuto ai rimedi che la natura offre in modo così
prodigo, ma solo un avvertimento alla prudenza.
La metafora deve insegnarci che la rosa si può cogliere, ma con le dovute cautele e attenzioni.
Infatti solo con un’esperienza pluriennale nel campo Erboristico e con studi e sperimentazioni, si
può arrivare a scoprire gli aspetti insoliti e le loro reazioni indesiderate, che diventano, a volte, vere
e proprie insidie anche in quelle piante da sempre considerate medicinali.
Gli esempi possono essere tantissimi:
- la semplice Camomilla che tutti conoscono e che la medicina popolare considera blando sedativo,
é anche un ottimo rimedio per la gastrite, ma può essere responsabile di reazioni allergiche e a volte
può avere l’effetto contrario: invece di calmare eccita e, inoltre, in forte dosi é vomitiva.
Quante volte si vedono madri premurose dare la camomilla serale al bambino e lamentarsi perché
poi non dorme.
Questo é un eclatante caso degli effetti opposti;
- il Finocchio che é un carminativo, somministrato alla sera disturba il sonno proprio in virtù del suo
effetto;
- la bella Echinacea, pianta stimolante del sistema immunitario, somministrata in bimbi con età
inferiore ai tre anni, produce degli effetti negativi in quanto il sistema immunitario non é ancora del
tutto formato o maturo.
Assistiamo anche a casi assurdi in cui pazienti in attesa di trapianto di midollo osseo o affetti da
lupus (malattia che il sistema immunitario aggredisce), usano prodotti immunostimolanti in
situazioni in cui invece deve essere ricercata una immunodepressione introgena;
- l’Iperico, pianta esaltata negli ultimi tempi, ha avuto una forte spinta pubblicitaria nelle riviste
rosa, per l’effetto antidepressivo della Tintura Madre in special modo.
Mai che abbia letto delle controindicazioni di questa pianta; l’iperico contiene infatti ipericina,
sostanza fotosensibilizzante, per questo sono possibili eritremi solari e discrasie cutanee per
esposizioni prolungate alla luce solare e a quella delle lampade UV; inoltre interferisce su cure con
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psicofarmaci e alcool;
Dunque é opportuno non ingerire sempre tutto pensando che faccia bene e mai male solo perché
l’abbiamo letto su un libro o ci é stato consigliato dall’amico.
In tutti i casi bisogna: o approfondire la materia e mantenersi entro i propri limiti di conoscenza,
oppure rivolgersi a persone qualificate che sapranno fornire i giusti consigli.
Per concludere, altri avvertimenti necessari sono: mai farsi autodiagnosi o diagnosi per altri; evitare
di usare quelle miriadi di ricette che si trovano su riviste o libri medicinali, scritti nella maggior
parte da incompetenti o da giornalisti alla ricerca di scoop.
PIANTE DI USO COMUNE: LE GRANDI FAMIGLIE:
le finalità di questo corso non sono addentrarsi in discorsi strettamente botanici o farmacognostici,
ci si limiterà alla descrizione, limitata a poche specie, considerando solo l’aspetto praticoapplicativo.
Pertanto cominceremo la presentazione delle piante di uso comune dividendole in grandi famiglie.
Una famiglia é considerata tale per una certa uniformità morfologica e un certo numero di principi
attivi sensibilmente uguali, che ne caratterizzano l’azione salutistica.
LE COMPOSITAE: Achillea (sommità) Arnica (fiori - radice) Bardana (radice) Calendula (fiori)
Camomilla (fiori) Tarassaco (radici, foglie)
Le Composite sono una delle famiglie più numerose, tutte caratterizzate dalle sostanze amare,
proprietà digestive, depurative, ecc.. Facili da riconoscere, quasi tutte, per i loro fiori gialli.
LE LABIATE: Lavanda (fiori) Melissa (foglie) Menta (foglie) Salvia (foglie) Timo (foglie)
Vengono, erroneamente, poco considerate, essendo usate in cucina, ma non dimentichiamo che
hanno proprietà terapeutiche di tutto rispetto.
LE MALVACEE: Altea (radice) Malva (foglie - fiori)
Sono caratterizzate dalla mucillagini con un effetto emolliente.
LE UMBRELLIFERAE: Anice (semi - frutti) Finocchio (semi - frutti) Carum carvi (semi - frutti),
per il portamento dei fiori assomiglianti a delle ombrelle, molte sono quelle che si possono trovare
in Valtellina, ad esempio il Carum carvi (chiamato in dialetto carè) o il Finocchio selvatico.
Hanno proprietà carminative, digestive, aromatizzanti.
LE ROSACEE: Biancospino (foglie - fiori) Ciliegio (peduncoli)
E’ una grande e bellissima famiglia, hanno effetti sedativi e diuretici.
PINACEE - conifere: Larice (resine) Pino Silvestre (gemme) Pino Mugo (gemme - pigne).
Piante resinose, con effetto balsamico ed espettorante.
ERICACEE: Erica (fiori) Uva Orsina (foglie).
Famiglia con un principio attivo comune: l’arbutina.
Proprietà disinfettanti nelle malattie delle vie urinarie.
GRAMINACEE: Gramigna (rizoma) Mais (stigmi)
Hanno proprietà diuretiche, disinfettanti e spasmolitiche delle vie urinarie.
ALTRE PIANTE:
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Nome volgare
Parti usate
Famiglia
Equiseto
Fucus
Frangula Alpina
Genziana
Genzianella
Iperico
Lino
Liquirizia
Rabarbaro
Sambuco
Senna
Tiglio
Rosolaccio
Escolzia
Sommità
Tallo
Corteccia
Radice
Fiori
Sommità
Semi
Radice
Radice
Fiori
Foglie
Fiori
Petali
Sommità
Equisetaceae
Fugaceae
Rhamnaceae
Gentianaceae
Gentianaceae
Guttiferae
Linuceae
Fabaceae
Poligonaceae
Caprifoliaceae
Caesalpinaceae
Tillaceae
Papaveraceae
Papaveraceae
PRINCIPI ATTIVI
I principi attivi contenuti nelle piante medicinali non sono presente, generalmente, in uguale
concentrazione in tutte le loro parti (radice, corteccia, legno, fiore, foglia, ecc.); alcune di queste ne
sono più ricche, mentre altre più povere: é agli organismi che contengono la maggiore quantità di
principi attivi che bisogna fare riferimento per poterli estrarre in quantità terapeuticamente utili.
LE PARTI DELLA PIANTA
- LE RADICI: l’insieme delle parti sotterannee della piante (ad esempio la
radice di bardana, la radice di genziana.
- I TUBERI: tipo ravanello, la patata.
- I BULBI: come la cipolla (pianta diuretica)
- I RIZOMI: sono fusti sotterranei capaci di emettere delle radichette (tipo
gramigna).
- LA CORTECCIA: porzione esterna dei rami, del salice e della frangola.
- I FRUTTI: ad esempio le prugne, il ginepro, rosa canina.
- LE GEMME: tipo le gemme di pino, quelle di pino mugo.
- I SEMI: contengono l’embrione della pianta come finocchio e anice.
- LA PARTE AEREA: tutta la parte esterna della pianta, ad esempio il timo
serpillo.
- LE FOGLIE: le espansioni laterali dei rami, come menta, betulla, salvia.
- LE SOMMITA’ FIORITE: tipo achillea mille foglie, erba iva.
- I PEDUNCOLI: ad esempio delle ciliege, essiccati hanno un effetto
diuretico e sedativo delle vie urinarie.
- IL TALLO: ad esempio i licheni come quello d’Islanda.
- I PETALI: ad esempio quelli del rosolaccio, della calendula, del girasole.
- I GRANI: come mirra, pepe, incenso.
- LE SCORZE: ad esempio quelle dell’arancio dolce o dell’arancio amaro.
Conoscere le parti della pianta richiesta è importante per non creare errori nella composizione delle
ricette, bisogna sapere quale parte della droga ci serve (ad esempio tiglio: ci sono i fiori e l'alburno)
se si raccoglie l’angelica silvestre, si possono usare i semi e le radici.
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FASI ESSENZIALI DELLA RACCOLTA:
Tutte le piante che andremo a studiare si possono trovare, al di fuori di alcune, allo stato spontaneo
in Valtellina.
Per condurre una raccolta corretta bisogna conoscere le fasi più importanti:
- la raccolta deve essere effettuata in giornate asciutte evitando le prime ore del mattino: essendo
bagnate da rugiada sono più suscettibili ai vari deterioramenti causati da cotture e fermentazioni; le
ore migliori per la raccolta sono dalle 8 fino alle 11 della mattina, evitando le ore di pieno sole
(dalle 11.30 fino alle 15) e riprendere la raccolta dopo le 15 fino a quando si vuole;
- le piante raccolte non devono essere ammassate (evitare sacchetti di plastica) quindi cestini o
sacchetti di tela;
- in caso di sosta lasciarle all’ombra onde evitarne il deterioramento;
- scegliere gli esemplari migliori e scartare quelli deboli, troppo vecchi o infestati da parassiti;
- usare sempre forbici, non strappare o far uso delle unghie. Le piante vanno tagliate, non strappate.
Un esempio classico si riscontra nella raccolta dell’erba iva: se il fiore viene tirato,
involontariamente si sradica la pianta rovinando il già piccolo apparato radicale collegato come una
sottile rete che crea un microclima particolare nel terreno. La pianta, così semi estirpata, viene
aggredita dalle forti variazioni meteorologiche e attaccata dagli insetti.
L’ideale é usare le forbici orizzontali, ricordandoci che raccogliere non significa distruggere.
Altri consigli utili sono:
- prelevare solo la quantità necessaria per il proprio fabbisogno, é inutile raccogliere di più per poi
buttare.
- rispettare i divieti.
Per raccogliere determinate piante bisogna avere una autorizzazione, un cartellino che viene
rilasciato dallo Spafa di Sondrio e va richiesto al Comune dove si intende effettuare la raccolta. Sul
cartellino verranno riportate le specie protette e le quantità di raccolto.
Per tutti coloro che vorranno agire e non solo parlare, trovando delle piante soffocate dalla
vegetazione o in situazioni precarie, potranno occuparsi di ristabilire, se possibile, l’habitat naturale
così da poterne salvare la sopravvivenza.
- tempo balsamico: tutte le piante officinali, o le singole parti di esse, hanno un tempo balsamico,
ossia il momento in cui la pianta o la parte che interessa, risulta con la più alta quantità di principi
attivi.
Questo periodo può essere determinato dal punto in cui è giunto lo
sviluppo della pianta:
- la piena fioritura,
- l’inizio o la fine della stessa,
- la stagione.
Se si raccoglie nel tempo balsamico sbagliato si perderanno i principi che saranno, in quel
momento, dislocati in altre parti della pianta.
QUANDO RACCOGLIERE:
- Le radici: si raccolgono in autunno (in alcuni casi in primavera). Alla fine dello stadio vegetativo
si ha una corrente migratoria di sostanze dalle foglie agli organi sotterranei.
In primavera risulta molto difficile trovare il periodo adatto: o si arriva presto e il terreno é ancora
gelato e quindi non si riesce a estirpare la radice o si arriva troppo tardi quando nella pianta la linfa
ha già incominciato a circolare lasciando le radici vuote.
Ogni radice ha un suo tempo: ci sono quelle che necessitano di 5-6 anni per arrivare al loro massimo
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tempo balsamico, una di queste é il rabarbaro. La bardana è consigliabile raccoglierla al primo anno
onde evitare che si lignifichi.
La genziana, pianta protetta, non va raccolta se non dopo il quarto anno.
- Le foglie: si raccolgono prima della fioritura quando sono ben sviluppate.
- Le sommità fiorite: si raccolgono quando i fiori hanno raggiunto il massimo sviluppo.
- I fiori: alcuni si raccolgono quando il bocciolo è appena aperto (come il tiglio e il biancospino)
mentre per altre, come la camomilla, quando si apre il fiore e i petali sono rivolti verso l’alto.
- I semi: poco prima della loro maturazione completa, prima che cadano per terra.
- Le gemme: si raccolgono in primavera quando incominciano a gonfiarsi. Per il pino silvestre, ad
esempio, quando le gemme sono lunghe uno o due cm. è il momento migliore. Mai staccare tutte le
gemme di una pianta, in special modo quelle situate sulle punte dei rami, chiamate gemme apicali.
- La corteccia: si raccoglie sempre sui rami di due, massimo tre anni. Esempio la corteccia della
frangola alnus o del salice. Si raccoglie sia in primavera che in autunno.
L’ESSICAZIONE
Dopo la raccolta le piante contengono in quantità variabile acqua, quindi si rende necessario
disidratarle per rallentare i processi degradativi di origine enzimatica.
Il modo più semplice e naturale, é stendere il raccolto all’ombra, in locali ben areati su telai in strati
molto sottili, rivoltando sempre con cura la massa verde facendo attenzione a non mischiare le
diverse specie.
Il grado di essicazione ottimale si ha quando la pianta si spezza facilmente con le dita. Infine vanno
sempre conservate in ambienti asciutti e freschi in sacchetti di carta o cartone o in vetro ma sempre
lontano dalla luce.
COME FORMULARE UNA TISANA CORRETTAMENTE
Tisana semplice: quando viene utilizzata una singola pianta.
Tisana composta: quando vengono impiegate due o più piante.
Per la tisana composta una volta scelte le piante é necessario combinarle insieme (miscelarle)
seguendo uno schema ben preciso:
1) Pianta base:
2) Coadiuvante:
3) Correttiva:
da una a tre piante con effetto fondamentale.
compensa e rinforza per sinergia l’azione della pianta base.
migliora sapore, aspetto, tessitura e colore.
A parte il loro specifico contributo come “rimedio base” diamo un piccolo elenco di piante
aromatizzanti e coloranti.
Aromatizzanti:
Anice
Finocchio
Liquirizia
Melissa
Menta
Coloranti:
Rosolaccio (rosso)
Carcadè (rosso)
Camomilla Romana (giallo)
Calendula (giallo)
ecc.
Per aromatizzare o colorare una tisana va sempre usata una pianta che abbia un effetto simile o
sinergico all’effetto base richiesto.
Per poter somministrare le sostanze medicamentose, cioè per poterle far giungere in quella parte
dell’organismo dove si vuole che esercitino la loro azione, é necessario estrarle dalle droghe in cui
sono accumulate, e ciò si può realizzare con diverse metodiche che consentono di pervenire a
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molteplici forme di preparazione.
Il modo più razionale per arrivare a una preparazione a base di droghe vegetali é quello di percorrere
tre momenti fondamentali:
a) la frantumazione in piccole parti. Questa operazione é necessaria per mettere a disposizione del
solvente una maggiore superficie su cui agire;
b) scelta del metodo di estrazione: dipende dalla natura del principio attivo e dalle caratteristiche
della droga;
c) la scelta del solvente più idoneo: quelli maggiormente usati sono: acqua, alcool etilico, olio, vino,
aceto, ecc..
FORMULE GALENICHE
Per droga vegetale si intende la parte della pianta utilizzata per l’estrazione di principi attivi a scopo
salutistico.
Ad esempio:
- le foglie della Malva;
- Le radici della Genziana;
- la corteccia della Frangula.
INFUSO: si ottiene versando ca. 250 ml di acqua bollente, su un cucchiaino di droga, si mantiene
coperto per quindici minuti, quindi si filtra e si beve con o senza aggiunta di miele.
DECOTTO: si ottiene unendo la droga prescritta in 250 ml di acqua a temperatura ambiente. Si
porta ad ebollizione, lasciando bollire per 5-10 minuti a fuoco lento.
Si lascia riposare altri 10-15 minuti, si filtra e si riporta alla dose liquida iniziale.
MACERATO: disporre la droga in acqua, olio o alcool a temperatura ambiente per alcune ore (da 1
a 12) o giorni in caso di oleoliti o fitoestratti idroalcolici.
Gli infusi, i decotti, le tisane, vanno preparati usando recipienti smaltati, di terracotta o acciaio
inossidabile, evitare i recipienti in alluminio, ferro e rame non stagnato per la possibilità di cessione
di ioni metallici dalle parti del contenitore alla soluzione in esso presente.
POLVERI: le droghe polverizzate possono essere assunte disperse in acqua, vino, infuso ecc..
La dose media é di 0,5 - 2 gr. pro dose, 2/3 volte al giorno prima, durante o lontano dai pasti a
seconda dei casi.
TINTURE: soluzioni alcooliche in diversi gradi ottenute facendo macerare la droga per 5-10 giorni
in relazione alla consistenza della droga.
In genere il rapporto droga/alcool é di 20 grammi di droga per 100 ml di alcool, per droghe di
normale attività (1:5 oppure 20%).
Vanno assunte a gocce due o tre volte al giorno diluite in acqua.
Gradazioni:
- alcool a 90° per piante con oli essenziali (menta, anice, limone);
- alcool a 60° in ogni altro caso;
- alcool a 20° per principi amari per la loro azione eupeptica.
Gradazioni superiori inibiscono l’attività enzimatica della pepsina.
Per ottenere le minori gradazioni, avendo disponibile il solo alcool a 95°, si deve miscelare 385 ml
di acqua a 615 ml di alcool 95° per ottenere la gradazione di 60°; 890 ml di acqua a 210 ml di alcool
95° per ottenere la gradazione di 20°.
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TINTURE VINOSE: dette anche enoliti: macerare la droga in vino rosso o bianco di buona
gradazione per 10 giorni.
Rapporto di 5 gr. di droga in 100 ml di vino. La posologia é quella di un cucchiaino o un bicchierino
(30 ml) per 3 volte al giorno.
TINTURE OLEOSE: dette anche oleiti: macerare la droga in olio di oliva in rapporto di 10 gr. di
pianta per 100 ml di olio.
Vari sono i sistemi utilizzabili, ne prendiamo in considerazione i principali:
- macerare per un mese (esempio olio di iperico);
- bollire a fuoco lento da 1 a tre ore (esempio olio di camomilla);
- dissolvere oli essenziali nella misura di 10-20 ml in 80-90 ml di olio di oliva.
SCIROPPO: soluzioni concentrate di zucchero, si conservano in virtù della loro alta concentrazione
di saccarosio.
Sciroppo semplice: 665 gr di zucchero e 335 di acqua:
- per diluizione di tinture, olii essenziali, estratti fluidi ecc. al 5 o 10%;
- per dissoluzione di saccarosio in una soluzione acquosa di fitocomplessi (ad esempio infuso o
decotto al 50%). Si assumono in dose di 10-30ml 2-3 volte al giorno.
I MOMENTI IN CUI SI ASSUMONO LE TISANE
- diuretiche: sempre fredde (temperatura ambiente) e fuori pasto;
- calmanti o rilassanti: calde nell’arco della giornata o una mezz'oretta prima di andare a letto;
- digestiva: calde o tiepide, dopo i pasti ma, a volte anche 10 minuti prima di iniziare i pasti (stimola
i succhi gastrici attraverso le papille gustative);
- lassativa: calde, vanno assunte alla sera, hanno un tempo di latenza, che varia dalle dieci alle
ventiquattro ore, a seconda della persona.
DESCRIZIONE DELLE PIANTE:
TIMO: tre sono le specie:
- Vulgaris: quello che si coltiva
- Serpillo: quello selvatico che si trova in montagna
- Peppolino: si trova al piano sempre spontaneo
Cresce ca. 10 cm., abbiamo una infiorescenza molto sviluppata e si raccoglie tutta la parte aerea.
Il peppolino è molto più aromatico degli altri, ha un aroma più incisivo (viene utilizzato anche per i
distillati)
ANICE VERDE (pimpinella anisum) ci sono molte piante somiglianti in Valtellina ma l’anice, non
si trova spontaneo.
ARNICA: si usano sia le radici che i fiori.
BARDANA: è una pianta che si può trovare spontanea, si riconosce dai fiori che, una volta maturi,
rimangono attaccati ai vestiti. Si raccoglie la radice non più vecchia di due o tre anni. Si può trovare
in posti abbastanza umidi e ombrosi.
BIANCOSPINO: bellissima pianta delle rosacee. Si consiglia di salvaguardare il più possibile gli
esemplari che vengono trovati allo stato naturale.
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CALENDULA: è una pianta che non si trova allo stato spontaneo, pertanto va coltivata.
CAMOMILLA: si coltiva e si trova spontanea.
CILIEGIO SELVATICO: si utilizzano i piccioli, i migliori sono quelli del ciliegio selvatico o
dell’amarena.
CODA CAVALLINA (equisetum): si trova in tutti i posti umidi.
Si riconosce facilmente: è una pianta perenne con un rizoma sottile, cauli eretti fertili e sterili.
I cauli fertili muoiono dopo la maturazione delle spore, per dar vita in seguito a cauli sterili, cavi e
fragili, color verde scuro. La specie usata in erboristeria è l’equisetum arvense.
BRUGO (carluna vulgaris): viene molto confusa con l’erica carnea. Il brugo fiorisce in tarda estate
mentre l’erica in primavera. La droga migliore si ha nei fiori, più stelo c’è e più scadente è la droga.
FINOCCHIO SELVATICO: e’ una pianta che viene frequentemente confusa, si confonde
facilmente con altre ombrellifere.
FRANGULA: si può trovare in Valtellina, appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae.
Si trova ai margini del bosco in zone abbastanza umide.
LA GENZIANA LUTEA: pianta ormai rara in Valtellina.
Attenzione a non confonderla con il veratro le cui foglie sono disposte a spirale al contrario della
genziana.
GRAMIGNA: si trova dappertutto e se ne usa il rizoma.
IPERICUM PERFORATUM: frequentemente ai margini dei sentieri, in cespugli, in prati spogli.
LAVANDA OFFICINALE: altra pianta coltivata, si trova anche in formato di ibrido (lavandino).
LARICE: pianta resinosa che si differenzia dall’abete per le foglie caduche.
LIQUIRIZIA: impossibile trovarla in Valtellina.
GRANOTURCO - MAIS: si usa la barba facendola essiccare. Non utilizzare piante dove sono stati
usati anti parassitari.
MALVA: si trova dappertutto, si possono usare sia i fiori che le foglie.
MELISSA: si può trovare anche allo stato spontaneo, difficilmente in Valtellina e in linea di
massima “scappata” alla coltivazione.
MENTA: ce ne sono diversi tipi, la menta Valtellinese profuma bene da fresca ma secca perde
buona parte dell’aroma.
PINO SILVESTRE: si usa la gemma.
PINO MUGO: si usano le gemme e le pigne. Si possono fare degli sciroppi.
QUERCIA MARINA: può servire per effettuare un’azione di controllo del peso.
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GRANDI AZIONI
Azione DIGESTIVA:
Achillea Millefoglie, Camomilla, Genziana, Menta, Rabarbaro cinese
Sono le piante che, in virtù del loro sapore amaro e dei loro componenti aromatici aumentano la
secrezione del succo gastrico migliorando la digestione. Le piante amaro-toniche stimolano
direttamente (la secrezione salivare, gastrica, intestinale) o in via riflessa (la motilità dello stomaco
e dell’intestino) agendo come tonici o come rilassanti.
TISANA DIGESTIVA:
- Achillea (sommità)
40 grammi - pianta base
- Menta (foglie)
30 grammi - pianta base
L’achillea si sfrutta per il suo effetto amaro, digestivo e carminativo. Agisce sugli spasmi delle vie
digestive con effetto spasmolitico.
La menta è impiegata per l’azione tonica ed eccitante dell’apparato digerente (da non utilizzare la
sera) aiuta lo svuotamento dello stomaco (è una proprietà che si sente maggiormente con l’olio
essenziale - ma gli oli essenziali sono molto forti e vanno usati con cautela).
- Genziana (radici)
15 grammi - PIANTA coadiuvante
Si sfrutta l’azione amaro-tonica. Se usata
prima dei pasti eccita l’appetito, dopo favorisce
la digestione.
- Camomilla
15 grammi - PIANTA coadiuvante
La sua azione è sedativa generale, spasmolitica (calma gli spasmi e i crampi dello stomaco). Si usa
nelle digestioni difficili, negli spasmi con gas intestinali, nelle coliti.
Ci si dovrà attenere alle seguenti dosi: 250 ml di acqua (scodella da colazione), un cucchiaio scarso
di droga. In infuso per 15 minuti.
C’è una osservazione importante da fare: nelle ipocloridrie (diminuita concentrazione di acido
cloridrico nel succo gastrico): digestione rallentata, deruttazione e peso allo stomaco, in questi casi
la tisana va assunta prima del pasto tenendo il liquido in bocca per un attimo così da stimolare per
via riflessa l’acido cloridrico.
Chi soffre di acidità gastrica è meglio astenersi dall’assunzione di una tisana amaro-tonica, in
questo caso si dovrà usare una tisana con piante con una attività secretiva-riducente (melissa e
liquirizia).
TISANA PER ACIDITA’ GASTRICA
- Liquirizia
- Melissa
40 grammi
La liquirizia è utile come emolliente con
un’azione tamponante sull’acidità gastrica.
30 grammi
Effettua una azione spasmolitica e sedativa
(viene usata anche per i crampi digestivi, di
origine anche nervosa, è una regolatrice della
secrezione gastrica, sia nei casi di eccessi sia
nei casi di scarsa produzione di succhi gastrici).
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- Achillea
- Camomilla
15 grammi
15 grammi
La tisana sarà quindi così composta: 250 ml di acqua -scodella da colazione - un cucchiaio scarso di
droga. In infuso per 15 minuti.
Azione CARMINATIVA:
Anice, Finocchio (anche altri: cumino, aneto...)
Diminuisce la quantità di gas intestinali (pancia gonfia, dolori al basso ventre)
TISANA CARMINATIVA
- Finocchio
- Anice
- Melissa
40 grammi - pianta base
La regina dell’effetto carminativo, accelera lo
svuotamento gastrico e il transito intestinale
grazie ad un aumento delle contrazioni della
muscolatura liscia viscerale.
40 grammi - pianta base
Un’altra ombrellifera, ha una azione carminativa
spasmolitica e sedativa. Si usa per le contrazioni
dolorose, gastriche.
20 grammi - coadiuvante
Ha un effetto sedativo, spasmolitico e correttivo
per il sapore gradevole.
La tisana sarà quindi così composta: 250 ml di acqua -scodella da colazione - un cucchiaio scarso di
droga. In infuso per 15 minuti.
Va assunta tiepida durante la giornata; la tisana di finocchio presa alla sera può disturbare il sonno
per l’effetto carminativo:
Azione LASSATIVA:
Frangula, Lino, Liquirizia, Malva, Rabarbaro cin., Senna.
Sono piante catartiche che stimolano la funzione dell’intestino in particolare la Senna, la Frangula e
il Rabarbaro (sono lassativi peristaltici - contrazione che fa avanzare il bolo alimentare o fecale).
Hanno una azione irritante a livello della mucosa specialmente del colon, anche se di modesta entità
(contengono sostanze antrachinoniche) provocando diarrea e dolori addominali e possono causare
ippotassemia (diminuzione della concentrazione di potassio nel sangue per diarrea o eccessiva
orinazione).
Vanno quindi usate solo nel momento del bisogno ed hanno solo effetto sintomatico.
Un lassativo è anche la polvere composta di liquirizia (anche questa può dare degli effetti
collaterali: la liquirizia porta ad una ritenzione idrica e può alzare la pressione).
POLVERE COMPOSTA DI LIQUIRIZIA:
- Senna
- Finocchio
- Liquirizia
- Zucchero a velo
15 grammi
15 grammi
15 grammi
60 grammi
Le droghe si polverizzano con un macinino.
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Bisogna fare attenzione a non farne un abuso. Va assunta alla sera, un cucchiaino diluito in acqua.
TISANA LASSATIVA:
- Senna
- Frangula (corteccia)
- Finocchio
- Liquirizia
- Anice
25 grammi - pianta base
25 grammi - pianta base
(svolge attività
intestinale)
(Due piante molto attive)
20 grammi - coadiuvante
20 grammi - coadiuvante
10 grammi - correttivo
(corregge il sapore)
La tisana sarà così composta: 250 ml di acqua -scodella da colazione - un cucchiaio scarso di droga.
In infuso per 15 minuti.
Mai farne un abuso, periodicamente cambiare le dosi per evitare l'assuefazione, non usare in caso di
gravidanza, allattamento o vicinanza al ciclo.
LASSATIVI MECCANICI (meccanici perchè svolgono un azione lubrificante facilitando la
defecazione):
- Lino semi:
- Malva:
- Liquirizia
- Crusca:
emolliente non irritante (per chi soffre di feci dure)
moderata azione lassativa
(da evitare nei casi di ipertensione, ritenzione
idrica, in presenza di edemi e gonfiori alle
caviglie)
effetto meccanico
La posologia è: 15 grammi di semi in acqua calda o 30 gr. di polvere in un litro di acqua: portare a
ebollizione e lasciare macerare per 12 ore. Deve essere preparata al mattino per assumerla alla sera
o viceversa.
Le dosi possono variare a seconda delle esigenze.
Meglio usare più spesso i semi che non le tisane.
Azione DIURETICA:
BEVANDA DI REGIME:
- Ciliegio (piccioli)
- Gramigna
- Mais
- Equiseto
Ciliegio, Equiseto, Gramigna, Mais
30 grammi - pianta base
(cistiti litiasi, “sabbiolina
nei reni”)
30 grammi - pianta base
(batteriostatica, impedisce
la crescita dei batteri senza ucciderli)
20 grammi - coadiuvante (si quintuplica la
produzione di urina)
20 grammi - coadiuvante
(per la ritenzione idrica)
Si devono usare 3 cucchiai per 1 litro di acqua in infusione per 15 minuti. Si beve fredda a
bicchierini durante il giorno.
Per una tisana migliore si può aggiungere 5 grammi di thè verde togliendo però o il ciliegio o la
gramigna o il mais o l’equiseto.
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Diuretici diretti (detti anche renali) sono Bardana, Uva Ursina..
Diuretici indiretti: the, caffè, noce di cola.
TISANA DIURETICA UROLITICA (composta da piante che facilitano l'eliminazione degli acidi
urici - azione osteoarticolare):
- Ribes Nero (foglie)
50 grammi - pianta base
- Betulla (foglie)
25 grammi - coadiuvante
- Frassino (foglie)
25 grammi - coadiuvante
Le foglie devono essere ben formate, raccolte quindi in tarda primavera.
Un cucchiaio di droga in 250 ml di acqua in infusione per 15 minuti - bere al massimo 3 tazze al
giorno.
Azione URINARIA: Gramigna, Erica, Uva Ursina
Piante con effetto diuretico (possono prevenire la formazione di calcoli causati da eccessiva
escrezione, da super saturazione di componenti insolubili) riducono gli spasmi urinari, eliminano la
renella (sabbiolina), hanno effetti disinfettanti per i reni e vescica. Per chi soffre cronicamente può
usare una bevanda di regime
Tutte le piante che hanno un effetto disinfettante (in particolare uva ursina ed erica) hanno
un’azione batteriostatica. In questo caso si usa, per un effetto immediato (se ad esempio la cistite c’è
già) una pianta unica con un maggiore dosaggio.
BEVANDA DI REGIME CON AZIONE URINARIA
Si può usare per lunghi periodi:
- Gramigna
- Erica
- Uva Ursina (foglie)
50 grammi - pianta base
25 grammi - coadiuvante Somiglia molto al “bruc” (più
o meno hanno le stesse proprietà)
25 grammi - coadiuvante
Un cucchiaio colmo in un litro d’acqua, si fa un infuso di 20 minuti e si beve a tazze nel corso della
giornata, fredda o tiepida, lontana dai pasti.
TISANA DI REGIME CON AZIONE URINARIA
Si può assumere anche come preventiva per le cistiti.
- Uva Ursina (foglie)
- Erica
- Mais (barba)
- Mirtillo (foglie)
30 grammi - pianta base - o mirtillo rosso in
sostituzione
30 grammi - pianta base
20 grammi - coadiuvante
20 grammi - coadiuvante
Due cucchiai di droga in un litro di acqua, infuso di 20 minuti da bere lontano dai pasti nell’arco
della giornata, non calda.
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TISANA PER CISTITI GIA’ IN ATTO
- Uva Ursina
30 grammi
- Acqua
1 litro
L’uva orsina, a forti dosi, può provocare disturbi gastro intestinali, allergici e vomiti.
Infuso di 15 minuti da bere lontano dai pasti nelle 24 ore.
tisana per cistiti gia’ in atto (2):
- Erica (solo fiori)
10 grammi
- Acqua
1 litro
Ricordarsi di raccogliere solo i fiorellini.
Ha meno effetti collaterali, è meno attiva.
Azione OSTEOARTICOLARE:
Arnica, Calendula
Ecco alcuni esempi utili per distorsioni, contusioni, traumi, ecchimosi, strappi muscolari (non per
ferite).
TINTURA DI ARNICA - solo per uso esterno:
- fiori freschi
- grappa
30 grammi
500 grammi
Utilizzare il “classico fiasco”: esporre al sole il fiasco con i fiori di arnica per dieci giorni. Lasciare
macerare al sole per 10 giorni, filtrare e mettere in una bottiglia scura sigillata, per l’uso diluire con
dell’acqua, rapporto 1 a 3 (es. in una scodella d’acqua 2 o 3 cucchiai di tintura).
UNZIONE ALL’ARNICA:
- Tintura di arnica
20 grammi
- Glicerina
50 grammi
- Acqua
60 grammi (non di rubinetto)
Utile per contusioni non ulcerate (aperte).
CREMA ALL’ARNICA:
- Tintura madre di arnica
2 parti
- Tintura madre di calendula 2 parti
- Crema vaselina base
50 grammi
Azione SEDATIVA: Biancospino, Camomilla, Escolzia, Lavanda,
Melissa, Tiglio, Rosolaccio.
Le piante neuro sedative sono tutte quelle che esercitano un’azione calmante e moderatrice del
sistema nervoso. A secondo della loro azione specifica si suddividono in piante che combattono
l’eccitabilità nervosa, attenuano il dolore o facilitano il sonno.
Abbiamo così 4 gruppi di sedativi: Depressori del sistema nervoso, Spasmolitici, Ipnotici,
Analgesici.
Depressori del sistema nervoso: lo calmano: Escolzia (Escolzia della California, una papaveracea, si
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può coltivare), Passiflora, Valeriana, Luppolo, Lavanda, ecc.. Si somministrano quando è necessario
combattere un eccesso di eccitabilità nervosa, possono far diminuire l’attività intellettuale e
aumentare il sonno.
TISANA SEDATIVA:
- Escolzia
- Passiflora
- Luppulo
- Lavanda
30 grammi - pianta base
E’ un ottimo sedativo
del sistema nervoso
30 grammi - pianta base
si usa tutta la parte
aerea. E’ un depressore per calmare stati
di eccitazioni (palpitazioni, isterismo, disturbi
nervosi anche della menopausa)
20 grammi - coadiuvante
si trova in Valtellina
Sedativo leggero, si utilizza come neurosedativo
20 grammi - aromatizzante sedativo leggero
Sono erbe che, al di fuori della passiflora, non hanno sapori particolarmente sgradevoli.
Si utilizza 1 cucchiaio di droga in 250 ml. in infusione per 15 minuti. Si può assumere durante la
giornata anche calda - 2 o 3 tazze al giorno.
Si può usare anche la Valeriana (radice) in sostituzione di una delle piante base di cui sopra, ha
un’azione deprimente - sapore sgradevole. E’ utile in tutte le forme di nevrastenia, ipereccitabilità
fisica e sensoriale (è più facile da usare in capsule secche)
Azione SPASMOLITICA: azione sedativa (trovati anche nell’azione digestiva) rientrano spesso
anche nei sedativi. Hanno un’azione depressiva che si esercita anche indirettamente nel sistema
nervoso. I migliori spasmolitici sono le piante velenose.
Un ottimo spasmolitico senza effetti collaterali è la melissa (tintura madre), leggermente sedativa:
per sistema nervoso, crampi allo stomaco, alla pancia, colite. Si usa anche nell’insonnia nervosa,
specialmente nei bambini, funziona più che la camomilla. Se si usa la tintura madre (estrazione
dalla pianta fresca) funziona benissimo per i bambini, a seconda dell’età dalle dieci alle venti gocce
diluite nell’acqua.
Se assunta in forti dosi, per soggetti particolarmente sensibili, può determinare sonnolenza e ridurre
la vigilanza (caso comune per tutte le piante sedative).
Bisogna evitare assunzione di alcolici e psicofarmaci.
Ci sono sedativi che possono avere forti controindicazioni per chi soffre di ipotiroidismo (esempio
Marrubio d’acqua e Melissa a forti dosi).
Azione IPNOTICA: sono piante che inducono e facilitano il sonno, oltre alla passiflora, l’escolzia e
la valeriana si può usare il biancospino, il rosolaccio (petali papavero selvatico), melissa. I semi del
papavero sono usati anche per condire il pane.
Azione ANALGESICA: esercitano una azione sedativa sull’elemento dolore, prima dell’evento
della chimica veniva usato il decotto delle capsule del papavero sonnifero o il suo lattice essiccato.
Per problemi di cefalee, mal di testa si può usare il chrisanthemun partenium miscelandolo (non si
trova allo stato spontaneo) con una parte uguale di camomilla romana.
Azione PETTORALE:
Anice, Altea, Sambuco, Timo, Tiglio, Rosolaccio
Agiscono sull’apparato respiratorio, si può intervenire su alcune forme infiammatorie e catarrali:
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tosse, tosse secca, tosse grassa, tosse spasmodica, raffreddore.
L’azione bechica si può dividere in tre categorie: bechici emollienti (ammorbidenti antinfiammatorio - addolciscono l’asprezza delle infiammazioni bronchiali e tracheali) - bechici
balsamici (in virtù dei loro principi attivi resinosi modificano le secrezioni rendendole meno secche
e più fluide) - bechici espettoranti (fluidifica e facilità l’eliminazione).
TISANA PETTORALE:
- Timo
20 grammi - pianta base
effetto espettorante
batteriostatico
- Altea
20 grammi - pianta base
con le sue mucillagini
svolge un effetto emolliente
(ammorbidisce)
- Sambuco (fiori)
20 grammi - pianta base
Effetto diaforetico - causa la
sudorazione
- Tiglio
(fiori) 20 grammi - coadiuvante
Effetto calmante sedativo
- Anice
20 grammi - aromatizzante Effetto calmante,
espettorante aromatizzante
rinforzante
delle altre piante per sinergia.
e
Si utilizza un cucchiaio di droga su 250 ml di acqua in infusione per quindici minuti, si può
addolcirlo preferibilmente con miele unifloreale - timo rododendro tiglio ) va bevuta ben calda - un
paio di tazze al giorno - Le tisane vanno sorseggiate.
Se si manifesta anche la febbre è meglio andare dal medico.
Azione EMOLLIENTE:
TISANA EMOLLIENTE:
- Altea
40 grammi - pianta base
- Malva (fiori e foglie)40 grammi - pianta base
- Liquirizia
20 grammi - coadiuvante
In caso di ipertensione si
sostituisce con l’anice.
Va bene soprattutto quando si ha una tosse secca, si usano piante con mucillagini (Altea e Malva)
oltre ad agire sull’apparato bronchiale serve anche per infiammazioni interne (bocca, ecc.).
Fare bollire per un minuto l’altea e la liquirizia poi si mette la malva a fuoco spento e si lascia in
infusione per quindici minuti. Se si usa anice invece che liquirizia questa non va fatta bollire.
Si beve a tazze durante la giornata addolcite con miele.
Azione BALSAMICA: balsamica - espettorante (quando la tosse secca comincia ad ammorbidirsi,
diventa più grassa) i principi attivi vengono in gran parte eliminati attraverso i polmoni:
TISANA BALSAMICA:
- Gemme di pino (tiun) mugo o silvestre
30 grammi - pianta base
- Timo
30 grammi
- Altea
20 grammi
- Rosolaccio
20 grammi
Azione balsamica
Azione espettorante
Effetto emolliente
Oltre ad avere un
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effetto calmante ha
un effetto espettorante
Un cucchiaio di droga in 250 ml di acqua in infusione per 15 minuti, si beve ben calda addolcita con
miele o zucchero di canna.
In molte affezioni delle vie aere superiori (riniti, sinusiti, ecc.) o intermedie (trachee, bronchi,
alveoli polmonari, ecc.) sono molto utili i suffumigi che hanno un vero effetto antisettico.
Si consigliano gli oli essenziali ma solo per uso esterno.
PREPARATO PER SUFFUMIGI:
- Eucalipto
- Pino
- Timo
- Lavanda
- Alcool 90°
4 gocce di olio essenziale
2 gocce di olio essenziale
2 gocce di olio essenziale
1 goccia di olio essenziale
150 ml
Per l’utilizzo si deve versare un cucchiaino del preparato in una tazza di acqua bollente.
Per affezioni alle vie aeree superiori o intermedie.
Volendo si possono usare le classiche gemme di pino, oppure anche eucalipto 50 gr., pino 50 gr.:
una manciata in mezzo litro di acqua, portare ad ebollizione ed aspirare i vapori.
Si può trovare vantaggio anche nell’applicazione locale di impiastri e cataplasmi emollienti: portano
una fonte di calore costante, umido, attenuano gli spasmi, e rilassano gli organi sottostanti.
Quelli più comunemente usati sono preparati con l’amido di patate e i semi di lino polverizzati.
Hanno un effetto sicuramente marcato. L’amido ha un effetto emolliente eccezionale.
CATAPLASMA EMOLLIENTE:
- Amido di patate o semi di lino in polvere
- Acqua
50 grammi
500 ml
Stemperare a freddo la polvere di lino cuocere a bagnomaria o a fiamma molto bassa, si rimescola
costantemente fino a una consistenza quasi collosa, si spalma su un panno di flanella facendo molta
attenzione alla temperatura.
Attenzione ai senapismi (utilizzo della senape): è meglio farli solo con il consiglio di esperti.
TOSSE “RESIDUA”
Se i bronchi sono rimasti sensibili, si irritano facilmente, con un pò di tosse, c’è un sollievo
eccezionale dato dalla lavanda.
TISANA CALMANTE BALSAMICA
- Lavanda (fiori)
- Acqua
3 cucchiai
500 ml
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Quindici minuti di infusione, tre tazze al giorno lontano dai pasti, da bere calda.
Azione CIRCOLATORIA: Biancospino, Tiglio
Il biancospino ha proprietà cardiotoniche, ipotensive (abbassa la pressione), spasmolitichetranquillanti, toniche, sedative (si può usare in una tisana calmante), leggermente ipnotiche, va bene
anche nei disturbi della menopausa, distonie neurovegetative, vertigini e vene varicose.
TISANA coadiuvante alla cura medica per la pressione alta (il medico dovrà essere informato
dell’assunzione di questa tisana)
- Biancospino (boccioli)
- Olivo (foglie)
- Equiseto
- Tiglio
30 grammi - pianta base
30 grammi - effetto ipotensivo
20 grammi - effetto diuretico che si riflette
sulla pressione arteriosa
20 grammi - effetto calmante
Si usa un cucchiaio di droga in una tazza d’acqua, due o tre tazze al giorno lontano dai pasti, va
bevuta calda.
Se per alzare la pressione si usa la liquirizia questa può causare una forte ritenzione idrica. Ci sono
piante ipertensive come ginestre e altre, ma sono troppo attive e pericolose. Il rosmarino non alza la
pressione. La tintura madre della santoreggia montana è stata rilevata come ipertensiva.
Azione DEPURATIVA:
Bardana, Frangula, Gramigna, Malva, Salvia,
Tarassaco
Azione contestata da molti: alcuni negano la concretezza scientifica. Ogni volta che c’è un cambio
di stagione si cercano delle sostanze amare che purifichino il nostro corpo.
Il concetto deve perseguire i seguenti scopi: lavaggio dei “liquidi circolanti” onde eliminare le
scorie accumulate con una alimentazione pesante, vita sedentaria, malattie infettive; riattivante degli
apparati renali, dermico, intestinale per ritornare una buona omeostasi corporea; effetto
disintossicante del fegato. Questi effetti devono essere coadiuvati da una buona alimentazione
controllandoci sui caffé, cibi troppo elaborati, aumentando le verdure, i cibi integrali, i piatti leggeri
e consumando poco vino.
L’azione depurativa si ha unendo in sinergia diverse piante con azioni già presentate: ad esempio
azione carminativa (anice, finocchio), azione colagoga - medicamento che attiva la secrezione e
l’espulsione biliare (frangola), azione depurativa (bardana e tarassaco), azione diaforetica - aumento
della traspirazione cutanea (sambuco, tiglio), azione diuretica (gramigna, piccioli di ciliegio,
equiseto), azione emolliente (altea, malva, lino), azione stomachica (genziana, menta). Si possono
unire tutte queste piante e formulare la tisana depurativa (un cucchiaio ogni 250 ml. di acqua in
infuso di 20 minuti), bere la tisana alla mattina a digiuno per ca. tre settimane, in primavera e in
autunno (se si prepara la sera si intiepidisce l’acqua si versa in una tisaniera, si aggiunge il preparato
di erbe e si lascia riposare per tutta la notte, al mattino filtrare e bere fredda).
TISANA DEPURATIVA:
- Bardana
- Tarassaco (radice)
- Frangula
- Finocchio
30 grammi
30 grammi
20 grammi
20 grammi
effetto depurativo
effetto depurativo
azione colagoga
azione carminativa e
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aromatizzante
Azione DIMAGRANTE:
Fucus
E’ fondamentale, sempre, una corretta dieta alimentare riducendo gli alimenti secondo un criterio
qualitativo e non quantitativo eliminando i cibi spazzatura eccessivamente calorici e effettuando una
adeguata attività fisica; le piante possono aiutare come coadiuvanti del programma; l’obesità è di
competenza del medico.
Con una azione diuretica controllata si può avere un certo effetto.
Nelle tisane diuretiche non c’è l’effetto di ricaduta nella ritenzione, le piante hanno un effetto
drenante.
TISANA DIMAGRANTE 1
- Mais
- Gramigna
30 grammi - pianta base
30 grammi - pianta base
ha un’azione diuretica
ha un’azione diuretica e
emolliente
- Ciliegio
- Liquirizia
(piccioli) - 30 grammi - coadiuvante
10 grammi - coadiuvante
In caso di ipertensione si toglie la liquirizia e si aumenta di un pò le altre. Si possono usare le alghe
in special modo il fucus (stimolano la tiroide), attenzione agli abusi (soprattutto di tintura madre di
fucus): ci sono stati dei casi di assunzione di tintura madre che hanno avuto seri problemi alla
tiroide. Usare le tinture madri solo dietro prescrizione medica.
Quattro cucchiai di droga in un litro di acqua in infusione per 15 minuti - da bere fredda durante la
giornata fuori pasto.
TISANA DIMAGRANTE 2
E’ una tisana che aiuta a controllare il peso agendo sulla tiroide.
- Fucus
25 grammi
- Thé
20 grammi
aromatizzante e diuretico
- Gramigna 25 grammi
- Ciliegio
10 grammi (piccioli)
- Senna
10 grammi
- Salvia
10 grammi
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml. di acqua; assumerne due tazze al giorno lontano dai pasti per
non più di tre settimane.
TISANA “DELLA PAZIENZA”
In molti casi, nei soggetti ansiosi, con fame nervosa viene suggerita la seguente tisana molto
gradevole:
- Maggiorana
- Tiglio
- Arancio Petali
- Lavanda Fiori
30 grammi
30 grammi
20 grammi
20 grammi
Pianta aromatica
(meglio amare)
Pianta calmante
Un cucchiaio di droga in 250 ml di acqua in infuso per 15 minuti - due o tre tazze al giorno.
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E’ possibile anche ottenere una azione di drenaggio di tutti gli organi preposti alla eliminazione
delle scorie, una tisana per questa azione potrebbe essere la classica tisana depurativa già proposta:
TISANA DEPURATIVA:
- Bardana
- Tarassaco (radice)
- Frangula
- Finocchio
30 grammi
30 grammi
20 grammi
20 grammi
effetto depurativo
effetto depurativo
azione colagoga
azione carminativa e
aromatizzante
I moderatori dell’appetito: spesso si parla di tuberi essiccati e polverizzati che si chiamano
glucomannano (hanno la capacità di gonfiarsi fino a 60 volte il loro volume a contatto con i liquidi)
assumendoli danno un senso di pienezza, in seguito passano all’intestino ma non vengono assorbiti
né degradati dalla flora batterica, stimolano meccanicamente il colon favorendo evacuazioni più
regolari e abbondanti. Ma tutti questi meriti hanno effetti collaterali, ad esempio: soggetti con ernia
iatale o ulcera peptica; inoltre interferiscono nell' assorbimento dei farmaci, vanno pertanto assunti
da soli; eventuali altre assunzioni vanno distanziate di almeno due ore (es. farmaci anti ipertensivi,
pillole anticoncezionali, ecc.).
Azione ANTICELLULITE:
TISANA ANTICELLULITE
- Fucus
- Vite rossa
- Frangula
40 grammi
20 grammi
20 grammi
pianta base
Ha un effetto anche sulla circolazione
Controindicata per l’ipertiroidismo.
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua, due tazze al giorno lontane dai pasti per non più di tre
settimane.
Azione DERMATOLOGICA:
Achillea, Calendula, Iperico
Le piante officinali che agiscono sull’apparato cutaneo si distinguono in azioni estetica e piante per
affezioni cutanee, per il primo gruppo rimandiamo ad un eventuale corso.
Per quanto riguarda le affezioni cutanee si intendono dermatosi, infiammazioni, punture di insetti,
ulcere, infezioni, bruciature, ecc.. Una linea di problematiche puramente locale, ad esempio eczemi,
le piante agiscono sia per via interna, sia per via esterna.
TISANA PER ECZEMA SEBORROICO
- Fumaria
- Bardana
- Sambuco
- Parietaria
- Liquirizia
40 grammi - pianta base
20 grammi
15 grammi
15 grammi
10 grammi
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua in infusione per 15 minuti, tre tazze al giorno lontane
dai pasti.
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TISANA PER ECZEMA FORFORACEO
- Viola tricolore
25 grammi - pianta base
- Bardana
- Betulla (foglie)
- Liquirizia
30 grammi
30 grammi
15 grammi
Ha anche un forte effetto
disintossicante che si esplica
specialmente a livello
cutaneo
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua in infusione per 15 minuti, tre tazze al giorno lontane
dai pasti.
TISANA PER L’ECZEMA ERITEMATOSO
- Piantaggine
40 grammi - pianta base
- Bardana
- Spirea (regina dei prati)
30 grammi
20 grammi
- Liquirizia
10 grammi
E’ un fortissimo
antinfiammatorio
(Si trova anche nei
prati Valtellinesi)
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua in infusione per 15 minuti, tre tazze al giorno lontane
dai pasti.
TISANA PER ECZEMA IMPETIGINOSO
- Viola tricolore
- Echinacea (radice)
- Menta
- Ortica (foglie)
40 grammi - pianta base
30 grammi
10 grammi
20 grammi
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua - due tazze al giorno, una alla mattina e una alla sera.
AZIONE DISINTOSSICANTE DELLA PELLE (problemi di acne, brufoli)
TISANA DISINTOSSICANTE DELLA PELLE
- Salsapariglia
30 grammi
- Bardana
30 grammi
- Viola tricolore
20 grammi
- Noce (foglie ben formate) 20 grammi
Effetto disintossicante
Si può aromatizzare con qualche scorzetta di limone
Un cucchiaio di droga ogni 250 ml di acqua - due o tre tazze al giorno.
Per uso topico, esterno ci sono delle suddivisioni: topici antisettici, cheratolitici, emollienti,
revulsivi, sedativi e vulnerari.
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TOPICI ANTISETTICI: esercitano una azione antisettica locale, in questo caso si usano gli oli
essenziali, in particolare sono molto attivi quelli di bergamotto e di chiodi di garofano. Il
bergamotto si usa nella disinfezione delle ferite.
COMPOSTO DISINFETTANTE
- Bergamotto olio essenziale 10 ml
- Alcool a 70 gradi
sino a 100 ml
Si può diluire anche in un pò di acqua.
TINTURA ANTISETTICA
I chiodi di garofano hanno una attività battericida notevolissima (carie - sciacqui boccali - piorree)
si fanno macerare i chiodi di garofano in soluzione per 10 giorni poi si filtra e si mette in un posto
scuro al riparo della luce.
- Chiodi di garofano
- Alcool a 80 gradi
200 grammi
1.000 ml.
TOPICI CHERATOLITICI: per eliminare le ipercheratosi (callosità).
La pianta che ha queste proprietà é la Celidonia, si usa il suo lattice fresco direttamente sulla parte
interessata, con ottimi risultati, in special modo sulle verruche.
TOPICI EMOLLIENTI: capaci di far rilassare i tessuti e di renderli meno sensibili: le piante
migliori sono a contenuto amilaceo e mucillaginoso, si possono usare amidi di riso o frumento.
PASTELLA TOPICA EMOLLIENTE:
- Amido di riso o di frumento
- Acqua leggermente tiepida:
20 grammi
quanto basta per ottenere una
miscela semi pastosa.
Questa pastella è utile nelle infiammazioni cutanee (sederini dei neonati), specialmente quelle della
prima infanzia.
TOPICI SEDATIVI: calmano il dolore cutaneo (dovuto magari ad eritemi, torcicolli, ecc.), una
pianta utile in questi casi è la camomilla: permette la preparazione di un olio che esercita una
spiccata azione sedativa; si usa l’olio da solo o si fa un olio canforato.
LINIMENTO OLEOSO:
- Camomilla romana 10 grammi
- Olio di cocco
100 ml
ha un effetto maggiore - in
sostituzione si può usare quella
classica
in sostituzione olio di oliva
Si lascia macerare per 3 ore a bagno maria con un calore continuo (non deve bollire), si applica per
ottenere un effetto sedativo (es. torcicollo).
Per farlo canforato si prendono 90 grammi di olio di camomilla (preparato), si aggiungono 10
grammi di canfora sbriciolata sciogliendola piano piano a bagno maria.
Si utilizza frizionando le parti dolenti del corpo.
TOPICI VULNERARI: piante che curano le ferite (per lavaggi di ferite, ustioni), si usa in particolar
modo la calendula, in tintura o in decotto (si fa bollire per 10 minuti e si applica):
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DECOTTO
- Calendula (fiori secchi)
- Acqua
60 grammi
1.000 ml
TINTURA
- Calendula (fiori secchi)
- Alcool a 60 gradi
200 grammi
1.000 ml
Si fa macerare per 10 giorni e si diluisce 10 grammi di tintura in 100 millilitri di acqua sterilizzata
prima dell’uso.
Un’altra pianta interessante è l’iperico, ha un azione sedativa specialmente su ustioni con effetto
cicatrizzante, si usa il lienimento così preparato: si mettono in un vaso e si lasciano al sole per 21
giorni, rimestando una volta al giorno. Ricordiamoci di produrre solo quello che ci necessita,
programmando la quantità necessaria per un anno. In caso contrario, per quantità maggiori, va
aggiunto un conservante.
- Iperico (sommità fiorite fresche)
- Olio di oliva
100 grammi
200 ml
E’ importante ricordarsi che l’iperico ha proprietà fotosensibilizzanti: attira i raggi solari, quindi,
dopo l’applicazione, evitare l’esposizione al sole. Non usarlo come protezione.
Contro le punture di zanzare si consiglia la piantaggine.
LA BALNEOFITOPRATICA
La pratica dei bagni salutistici, é un impiego che risale fino all’antichità: molte sono le rovine di
vari stabilimenti termali. Gli antichi facevano grande uso di acque minerali ma solo per uso esterno.
Le forme dei bagni possono essere di quattro tipi:
- bagni liquidi:
il classico bagno,
- bagni molli:
ad esempio con il fango;
- bagni secchi:
ad esempio i classici bagni di sabbia;
- bagni gassosi:
ad esempio i bagni di vapore, saune.
Di questi tipi di bagni si tratteranno solo i bagni liquidi, negli stessi si potrà mettere gli infusi o i
decotti delle piante.
Possono essere generali o locali (pediluvi, maniluvi, bagni delle braccia, semicupi, mezzi bagni).
Una volta si divideva addirittura la quantità di acqua a secondo dell’età. Il sistema consisteva nel
determinare il volume d’acqua, in rapporto all’età del soggetto: per un adulto si diceva che ci
volevano 300 litri, per un bambino 200 litri, per un bambino 100 litri.
Tutte le formule che verranno spiegate sono relative ad una vasca, in rapporto, quindi, ad una
persona adulta, per i più piccoli si utilizzano le stesse dosi, con le dovute precauzioni.
Una cosa molto importante è la temperatura:
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- bagni ghiacciati
temperature vicino allo 0
- bagni freddi
dai 12 ai 22°
- bagni tiepidi
dai 25 ai 30 gradi
- bagni caldi
dai 32 ai 37 gradi
- bagni ipertermici dai 38 ai 41 gradi
La temperatura dei 41 gradi non dovrebbe mai essere oltrepassata.
Di queste tipologie di bagni, verranno esplicati solo i bagni tiepidi e i bagni caldi.
La gradazione è importante perchè serve a fare assorbire i principi attivi. I bagni tiepidi e caldi
vanno da un minimo di 5 a un massimo di 30 minuti di immersione e la frequenza può variare da 1
al giorno a 2 alla settimana.
Prima si prepara l’acqua del bagno che deve sempre essere costante, ad esempio se si deve fare un
bagno caldo dai 32 ai 37 gradi e si deve fare una immersione di venti minuti, bisogna tenere in
considerazione che dopo dieci minuti la temperatura tende a diminuire e quindi si dovrà aggiungere
dell’ulteriore acqua calda. La seconda fase è quella della preparazione dell’infuso o del decotto che
rappresentano il concentrato da mettere nel bagno.
La quantità di pianta utilizzata per questi bagni salutistici è generalmente molto superiore a quella
che normalmente viene consigliata (si parla di 100 grammi o 200 grammi) ma con queste quantità
non si ha nessun effetto. Se ad esempio prendiamo un bagno di tiglio (effetto calmante) e
aggiungiamo poca pianta (100 grammi in 300 litri di acqua) non avremo un’azione ipnotica. Ci
vorrebbe, per l’esempio citato, da mezzo chilo a 800 gr di tiglio, ora il problema sono i costi per
l’acquisto delle droghe a meno che le piante non vengono raccolte da chi le utilizza. Farsi un bagno
di tiglio tutte le sere per 15 giorni (500-800 grammi) comprando le droghe per molti potrebbe
risultare una vera e propria spesa.
Un errore da evitare per il bagno é quello di utilizzare gli oli essenziali puri (non sono idrosolubili),
mettendoli nell’acqua, le gocce non solubili rimarranno a galla rischiando il contatto diretto con la
pelle con la possibilità di scatenare delle irritazioni.
Bisognerà preparare anticipatamente il prodotto o meglio ancora si potrà acquistare l’olio già
idrodispersibile.
Il momento migliore per fare un bagno salutistico può essere:
- bagni tonici:
al mattino, dopo il risveglio
- bagni anti ansia, sedativi, calmanti, rilassanti
durante il giorno una o due
volte
- bagni ipnotici, che inducono al sonno
alla sera, prima di
coricarsi
I bagni vanno sempre fatti o prima o lontano dai pasti.
La durata è molto importante: le prime due o tre o quattro volte bisogna fare un bagno breve di 5
minuti per poi aumentare.
Anche per quanto riguarda la temperatura, per il bagno tiepido, sarà, all’inizio di 25 gradi per
passare progressivamente ad una temperatura che si avvicina ai 20 gradi per poter meglio abituarsi a
un acqua più fredda.
Il contrario, invece, per il bagno caldo: si partirà con una gradazione bassa di ca. 32 gradi per poi
arrivare a 37 gradi.
La temperatura del locale non deve mai essere inferiore ai 22 gradi, una volta usciti dal bagno,
bisogna rimanere nel locale per ca. 15 minuti, non bisogna uscire subito nelle altre stanze per evitare
sbalzi di temperatura.
BAGNO PER LA PREVENZIONE DELL’INFLUENZA E DELLE AFFEZIONI BRONCO25
POLMONARI
- Lavanda
- Rosmarino
- Eucalipto
30 grammi
50 grammi
100 grammi
- Gemme di pino
200 grammi
(o lo si acquista o lo si può
raccogliere al mare)
Il tutto deve essere ben tritato e messo in due litri di acqua bollente lasciando in infusione per dieci
minuti, poi si filtra bene e si mette nella vasca da bagno.
Le gemme possono venire conservate in un locale ben arato, ma non al sole, girandole ogni tanto.
Va usato ad una temperatura costante di 37 gradi, una volta alla settimana, non di più, con una
durata massima di 30 minuti (iniziare con due bagni di 10 minuti per poi aumentare). Questi bagni
sono solo preventivi.
BAGNO RILASSANTE
- Timo serpillo
30 grammi
- Menta
- Timo vulgaris
- Melissa
- Maggiorana
- Acqua
30 grammi
50 grammi
100 grammi
150 grammi
2 litri
(quello che cresce in montagna - parte
aerea)
(o coltivato o acquistato)
L’infuso è di 20 minuti, la temperatura del bagno deve essere di 35 gradi, durata dai 15 ai 30 minuti,
un bagno al giorno alla sera un’ora e mezzo prima di cenare.
BAGNO ANTIDEPRESSIVO - SEDATIVO
- Biancospino (boccioli)
- Passiflora (parte aerea)
- Melissa
- Arancio (petali, preferibilmente di quello amaro)
50 grammi
50 grammi
100 grammi
150 grammi
Infuso di quindici minuti in due litri di acqua, una temperatura del bagno di 32 gradi, durata da 5 a
15 minuti, alla sera (in casi gravi di depressione anche due volte al giorno)
BAGNO SEDATIVO, IPNOTICO, RILASSANTE
- tiglio
500 grammi
Infuso in due litri di acqua per 15 minuti (700 grammi per chi fa fatica a dormire, anche per bambini
irrequieti), la temperatura deve essere di 30 gradi con una durata dai 10 ai 15 minuti se fatto durante
il giorno, se fatto alla sera, sempre lontano dai pasti, si può arrivare a una temperatura di 38 gradi
fino a 20 minuti.
BAGNO ANTICELLULITICO
Si fa bollire la miscela in tre litri di acqua fino a ridurre a due litri, la temperatura del bagno è di 38
gradi con una durata di 10 minuti per il primo bagno arrivando progressivamente a 20 minuti
nell’arco di una settimana. Dopo il periodo di immersione, una doccia completa per riattivare la
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circolazione.
In seguito coricarsi ben coperti per ca. mezz’ora.
- Vitis vignifera (foglie)
- Edera rampicante
50 grammi
100 grammi
(è consigliabile acquistarla)
BAGNO TONICO
Antica formula ottima per cominciare la giornata.
- Carvi
- lavanda
- menta
- salice (scorza da rami di almeno due anni)
40 grammi
40 grammi
60 grammi
60 grammi
Raccogliere in primavera.
Infuso in due litri di acqua per 15 minuti, la temperatura deve essere di 30 gradi con una durata dai
10 ai 15 minuti se fatto durante il giorno, se fatto alla sera, sempre lontano dai pasti, si può arrivare
a una temperatura di 38 gradi fino a 20 minuti
In sostituzione di un bagno completo, si può farlo parziale riducendo proporzionalmente le erbe.
LINEA ERBORATI UTILI (per “l’armadietto delle erbe”, piccole ricette utili)
DOLORI ARTICOLARI SU BASI INFIAMMATORIE
E’ un un prodotto eccezionale anche se un pò caro, se acquistato,:
- Olio essenziale di trementina
250 ml
- Olio essenziale di rosmarino
50 ml
- Canfora
60 ml
- Olio di iperico
140 ml
Si tritura bene la canfora si aggiungono gli altri elementi miscelandola con cura. Gli oli essenziali
devono essere conservati in boccette scure lontano dal sole, si usa per frizioni esterne nelle parti
doloranti due volte al giorno, prima di usarla sarebbe utile testare il prodotto (ad esempio su un
punto del braccio) per assicurarsi di eventuali allergie.
INFIAMMAZIONI INTERNE
- Achillea millefoglie
- Altea radice
- Camomilla
- Piantaggine
30 grammi
30 grammi
20 grammi
20 grammi
Un cucchiaio per tazza in infuso per ca. 15 minuti, se ne bevono ca. 3 tazze al giorno.
TISANA “GROG” (preventiva antinfluenza, curativa e gradevole)
Ecco un preparato molto buone e efficace:
- un pezzettino di cannella
2 cm
- un chiodo di garofano
- un limone (succo)
Far bollire la cannella e il chiodo di garofano in un grande bicchiere di acqua per due o tre minuti a
fuoco lento, spegnere e lasciare in infusione per venti minuti, filtrare e addolcire con del miele e
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aggiungere il succo di limone.
“MIELE” DI PINO
Una vecchissima ricetta, il prodotto va bevuto a bicchierini diluiti in acqua, per tossi, raffreddori,
mal di gola, raucedini.
- Pino silvestre gemme
800 grammi se fresche 400 grammi se secche
- Acqua
3 litri
Si fanno bollire le gemme per due ore lentamente, meglio a bagno maria, poi si cola e si aggiunge
750 grammi di zucchero e si continua a far bollire sino a dare una consistenza di sciroppo,
assomiglia al miele, per questo è anche chiamato “miele di pino”.
ACQUA DI MELISSA
E’ una formula dei frati carmelitani semplificata (quella originale è un distillato):
- Melissa
30 grammi
- Limoni freschi non trattati 15 grammi
- Coriandolo
- Angelica (radice)
5 grammi
5 grammi
- Cannella
- Chiodi di garofano
- Noce moscata
5 grammi
5 grammi
5 grammi
si taglia solo ed esclusivamente la
parte gialla
in Valtellina c’è quella silvestris
selvatica sarebbe meglio la
arcangelica
Far macerare tutte le droghe in un litro di alcool a 60 gradi, per dieci giorni e poi filtrare. Si beve
alla dose di un cucchiaino in poca acqua calda (due dita), addolcire con miele.
E’ utilissimo per problemi di digestione, mestruazioni dolorose, coliche, emicranie e nausee (anche
in fase di gravidanza). Il sapore è gradevole.
SCIROPPO PER LA TOSSE (SEDATIVO)
- Miele
- Acqua
- Timo serpillo
2 etti
500 ml
una manciata
Si fa bollire il timo adagio per venti minuti, preferibilmente a bagno maria, si cola e si conserva in
frigorifero, si può assumere a cucchiaini per bambini, a cucchiai per persone adulte.
VINO DEPURATIVO PRIMAVERILE
- Vino rosso di 13-14 gradi 1 litro
- Venti grammi per ognuna di queste erbe: borragine, crescione, tarassaco, cicoria, fumaria,
cerfoglio.
Si lascia in infusione per una settimana e si spreme bene il residuo. Se ne bevono tre bicchierini al
giorno diluiti in acqua per una settimana.
OLIO PER MASSAGGI
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Per dolori muscolari, per uso sportivo: per il riscaldamento dei muscoli, oppure dopo l’allenamento
per aiutare l’eliminazione dell’acido lattico.
- Olio di ricino
- Olio di mandorle dolci
- Alcool puro
- Rosmarino (secco)
10 ml
80 ml
10 ml
10 grammi
(raccogliere quando è in fiore)
Si miscela tutto assieme e si lascia in infusione per quindici giorni, girandolo ogni tanto, filtrare e
conservare in boccette scure.
VIN SANTO (antica ricetta)
- Assenzio
- Genziana radice
- Melissa
- Rabarbaro
- Marsala
10 grammi
15 grammi
50 grammi
20 grammi
1 litro
Si mette tutto a macerare per quindici giorni e si filtra. Si beve a bicchierini, effetto digestivo,
depurativo, leggermente lassativo.
TISANA DI MELE E MELISSA
Molto gradevole, effetto tonico, specie della memoria, stimola il ricambio del sangue, è
corroborante per tutto l’organismo e riattivante della memoria.
- Mele (fresche)
- Melissa
una manciata (si lascia la buccia se biologiche)
10 grammi
Si lascia bollire in mezzo litro di acqua (con il coperchio) per quindici minuti, poi si filtra, si
aggiunge un pò di succo di limone, un pizzico di cannella e uno o due cucchiai di miele.
LIQUORE CORDIALE E DIGESTIVO
- Ginepro (bacche nere)
300 grammi (Le bacche bianche sono del primo anno, iniziano a
maturare solo dopo il secondo anno, il sistema migliore per raccogliere è quello di prendere un
panno, metterlo sotto alla pianta, scuotere leggermente la pianta, le bacche più mature cascano)
- Anice
8 grammi
- Cannella
4 grammi
- Alcool a 95 gradi
500 ml
Si lascia macerare il tutto per dieci giorni e si aggiunge ca. 300 grammi di zucchero (si può
aumentare se troppo amaro).
Tutte queste piccole ricette e gli argomenti trattati in queste lezioni vanno considerati come l’inizio
di uno studio futuro sull’approfondimento della conoscenza delle piante medicinali.
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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA:
- Fiori e Piante Medicinali
- Nuovo Erbario Figurato
Aldo Poletti
Vol. 1 - 2 - 3 - 4
Ed. Musumeci
G.Negri
Ed. Hoepli
- Segreti e virtù delle piante Medicinali
AA.VV.
Ed. Selezione del
Reader’s Digest
30
* WWF ITALIA
MORBEGNO (SO) - tel. 0342 61.40.58
** ANDREA
AZZETTI
Diplomato presso la facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Urbino.
Svolge l’attività prevalentemente come Erborista, sviluppando ricerche inerenti la raccolta, la
coltivazione e la trasformazione di piante officinali, Tradizioni Erboristiche e medicina popolare.
Relatore e organizzatore di corsi e di stage Erboristici - Botanici - Naturalistici.
Accompagnatore naturalista di montagna.
Consulente di tecnica agronomica su coltivazioni officinali e piccoli frutti per le aree montane.
Titolare dell’Azienda Agricola Herbarum.
Per informazioni:
Tel. 0342/611.872
Il Muschio
Cooperativa Sociale Onlus
Cosio Valtellino - SO - Via Lombardia, 14
tel e fax 0342 635238
email:[email protected] VISITATE IL NOSTRO SITO:
www.provincia.so.it/associazioni/Muschio
E’ GRADITO L’AIUTO
Benefici Fiscali:
Le offerte liberali in denaro, a favore di Onlus, qualora non eccedano i 4 milioni di Lire o il 2% del
reddito di impresa, e comunque, per gli imprenditori, per un massimo del 2% del reddito, sono
detraibili dalle tasse nella misura del 19%
(Art. 13 Decr. Legisl. 4-12-1977 n.460/art. 13 bis, comma 1 lett. i-bis e
65 comma 2 lett. c sexies DPR 22-12-86 n. 917)
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Elaborato e stampato in proprio presso la sede della cooperativa.
Riveduto e corretto dal relatore.
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