OSCILLATORI IN BASSA FREQUENZA CON AMPLIFICATORE OPERAZIONALE INDICE PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A PONTE DI WIEN ……………..….. pag. 1 PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A PONTE DI WIEN ……………..….. pag. 5 PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A RETE DI SFASAMENTO …..…… pag. 8 OSCILLATORE CON RETE A DOPPIO T ………………………………..……………. pag.15 OSCILLATORE A T PONTATO …………………………………………..…………….. pag. 19 APPENDICE. RISOLUZIONE DEI CIRCUITI ………………………..………………. Pag. 22 OSCILLATORI IN BASSA FREQUENZA CON AMPLIFICATORE OPERAZIONALE PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A PONTE DI WIEN Circuito I Circuito II Sigle e valori dei componenti Circuito I: C = 4,7ηF ; R = 12kΩ ; R1 = 39kΩ ; R2 = 100kΩ ; RT = 20kΩ ; DZ : VZK = 4,7V ; IC : TL081 Circuito II: C = 4,7ηF ; R = 12kΩ ; R1 = 39kΩ ; R2 = 100kΩ ; RT = 20kΩ ; DZ : VZK = 4,7V ; D : 1N4148 ; IC : TL081 1 Strumenti e apparecchiature Alimentatore duale a tensione fissa ±12V ; oscilloscopio doppia traccia ; basetta di bread-board. Richiami teorici La frequenza di oscillazione è: f o = R ⎞ 1 ⎛ . Condizione di oscillazione: R 2 = 2⎜ R 1 + T ⎟ . 2 ⎠ 2πRC ⎝ Circuito I Si ottiene la limitazione dell’ampiezza della tensione d’uscita mediante due diodi zener in antiserie, usati come limitatori dell’ampiezza dell’uscita. Poiché VZ + Vγ = R2 VoM RT R1 + + R2 2 In ogni caso risulterà Pertanto, deve risultare: VoM ⇒ VoM R ⎛ ⎜ R1 + T 2 = (VZ + Vγ )⎜1 + R2 ⎜ ⎜ ⎝ R ⎛ ⎜ R1 + T 2 ≤ (VZ + Vγ )⎜1 + R2 ⎜ ⎜ ⎝ VZ + Vγ ≥ ⎞ ⎟ 3 ⎟ = (VZ + Vγ ) . ⎟ 2 ⎟ ⎠ ⎞ ⎟ 3 ⎟ = (VZ + Vγ ) . ⎟ 2 ⎟ ⎠ R2 2 VoM = VoM . R 3 R1 + T + R 2 2 Circuito II La limitazione dell’ampiezza d’uscita viene ottenuta mediante quattro diodi disposti a ponte inframmezzati da un diodo zener (al fine di ottenere la voluta ampiezza d’uscita), sempre in conduzione inversa. Durante la semionda positiva, quando l’ampiezza d’uscita raggiunge il valore VoM, vanno in conduzione diretta i diodi D1 e D2 ed in conduzione inversa il diodo DZ; sono polarizzati inversamente i diodi D3 e D4. Durante la semionda negativa, quando l’ampiezza d’uscita raggiunge il valore -VoM, vanno in conduzione diretta i diodi D3 e D4 ed in conduzione inversa il diodo DZ; sono polarizzati inversamente i diodi D1 e D2. In entrambi i casi la tensione ai capi di R2 è limitata al valore ± (VZ + 2Vγ ) . Poiché VoM R ⎛ ⎜ R1 + T 2 ≤ (VZ + 2Vγ )⎜1 + R2 ⎜ ⎜ ⎝ ⎞ ⎟ 3 ⎟ = (VZ + 2Vγ ) ⎟ 2 ⎟ ⎠ anche l’ampiezza della tensione d’uscita risulterà limitata, comunque deve risultare VZ + 2Vγ ≥ 2 2 VoM . 3 Tale soluzione, come limitazione dell’ampiezza della tensione d’uscita, dovrebbe risultare miglio dell’altra in quanto le caratteristiche dei diodi zener in antiserie potrebbero risultare leggermente diverse, provocando dissimmetria tra le semionde positive e le negative. Dimensionamento del circuito Si fissa la frequenza fo a 3kHz. Calcolo di R e C fo = Poiché 1 2πRC ⇒ Si fissa C = 4,7ηF e si calcola RC = R= 1 1 = = 53,05µs . 2πf o 2π ⋅ 3 ⋅ 10 3 53,05 ⋅ 10 −6 53,05 ⋅ 10 −6 = = 11,287 kΩ , C 4,7 ⋅ 10 −9 valore commerciale 12kΩ. Calcolo di R1 , R2 , RT Poiché R ⎞ ⎛ R 2 = 2⎜ R 1 + T ⎟ 2 ⎠ ⎝ e si calcola ⇒ R1 + RT R2 ; si fissa R2 = 100kΩ e R1 = 39kΩ = 2 2 R T = R 2 − 2R 1 = 100 ⋅ 10 3 − 2 ⋅ 39 ⋅ 10 3 = 22kΩ , valore commerciale RT = 22kΩ. Scelta dei diodi Circuito I VZ + Vγ ≥ 2 VoMAX ; 3 ⇒ VZ ≥ si fissa VoMAX = 6V e Vγ = 0,7V ⇒ 2 2 VoMAX − Vγ = 6 − 0,7 = 3,3V 3 3 Si utilizzano diodi zener da 4,7V. Circuito II VZ + 2Vγ ≥ 2 VoMAX ; 3 ⇒ VZ ≥ si fissa VoMAX = 6V e Vγ = 0,7V ⇒ 2 2 VoMAX − 2Vγ = 6 − 2 ⋅ 0,7 = 2,6V 3 3 Si utilizza un diodo zener da 4,7V. Si assume, per gli zener, un valore nominale nettamente maggiore di 3,3V e 2,6V perché, essendo basso il valore di VZK, il ginocchio della transcaratteristica inversa è meno accentuato e lo zener entra in conduzione, gradualmente, ben al di sotto di 4,7V (a circa 3,5V ÷ 4V si avrà la limitazione della tensione d’uscita). 3 Procedimento di verifica 1. Si monta e si alimenta il circuito I, e si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio all’uscita, pin 6. 2. Si agisce sul trimmer RT per verificare l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione d’uscita. 3. Si regola RT fino ad ottenere una oscillazione d’uscita stabile e di forma sinusoidale. 1 . 4. Si misura l’ampiezza positiva e negativa e il periodo To. Si calcola la frequenza come f o = To 5. Si ripetono i punti da 1 a 4 per il circuito II. Valori misurati Circuito I Dopo avere verificato l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola il trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si effettuano le misure. Ampiezza: Periodo: VoMAX = 3,2V To = 0,42ms ⇒ fo = 1 1 = = 2,38kHz To 0,42 ⋅ 10 −3 Circuito II Dopo avere verificato l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola il trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si effettuano le misure. Ampiezza: Periodo: VoMAX = 2V To = 0,39ms ⇒ fo = 1 1 = = 2,56kHz To 0,39 ⋅ 10 −3 4 PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A PONTE DI WIEN Circuito con limitatore a diodi zener Circuito con limitatore di precisione di guadagno Sigle e valori dei componenti Circuito I: C = 10ηF ; R = 12kΩ ; R1 = 10kΩ ; RT = 5kΩ ; DZ : VZK = 4,6V ; IC : TL082. Circuito II: C = 4,7ηF ; R = 12kΩ ; R1 = 10kΩ ; R2 = 27kΩ ; R3 = 82kΩ ; RT = 5kΩ ; D : 1N4148 ; IC : TL082. Strumenti e apparecchiature Alimentatore duale a tensione fissa ±12V ; oscilloscopio doppia traccia ; basetta di bread-board. 5 Richiami teorici 1 2πRC fo = La frequenza di oscillazione è: R = R1 + e RT . 2 Circuito I: Il ramo contenente i diodi zener entra in conduzione, limitando l’ampiezza della tensione d’uscita, quando Vo = ±(VZ + Vγ ) . Circuito II: Il ramo contenente il diodo entra in conduzione quando VD = Vγ, per una tensione d’uscita Vo = VoS: Vγ = R3 R2 VCC VoS − R2 + R3 R2 + R3 ⇒ R 2 Vγ + R 3 Vγ = R 3 VoS − R 2 VCC R 2 (Vγ + VCC ) = R 3 (VoS − Vγ ) ⇒ ⇒ ⇒ R 3 Vγ + VCC = . R 2 VoS − Vγ Dimensionamento del circuito Circuito I: si fissa la frequenza fo a 1kHz. Calcolo di R e C: poiché fo = 1 2πRC ⇒ RC = 1 1 = = 159,15µs . 2πf o 2π ⋅ 1 ⋅ 10 3 159,15 ⋅ 10 −6 159,15 ⋅ 10 −6 R= = 15,915kΩ , = C 10 ⋅ 10 −9 Si fissa C = 10ηF e si calcola valore commerciale 15kΩ. Calcolo di R1 e RT: poiché R1 + ( RT = R = 15,915kΩ , si fissa R1 = 12kΩ 2 e si calcola RT: ) R T = 2(R − R 1 ) = 2 ⋅ 15 ⋅ 10 3 − 12 ⋅ 10 3 = 6kΩ , valore commerciale RT = 5kΩ. Al fine di ottenere un’ampiezza d’uscita di circa 5V, si utilizzano due diodi zener da 4,6V. Circuito II: si fissa la frequenza fo a 3kHz. Calcolo di R e C: poiché fo = Si fissa C = 4,7ηF e si calcola 1 2πRC ⇒ RC = 1 1 = = 53,05µs . 2πf o 2π ⋅ 3 ⋅ 10 3 53,05 ⋅ 10 −6 53,05 ⋅ 10 −6 = 11,287 kΩ , R= = C 4,7 ⋅ 10 −9 valore commerciale 12kΩ. 6 Calcolo di R1 e RT: poiché R1 + RT = R = 12kΩ , si fissa R1 = 10kΩ 2 ( e si calcola RT: ) R T = 2(R − R 1 ) = 2 ⋅ 12 ⋅ 10 3 − 10 ⋅ 10 3 = 4kΩ , valore commerciale RT = 5kΩ. Calcolo di R2 e R3: con e si calcola il rapporto R 3 Vγ + VCC = ; si fissa VosenMax = VoS = 5V ; Vγ = 0,7V ; VCC = 12V , R 2 VoS − Vγ R3 : R2 R 3 Vγ + VCC 0,7 + 12 = = = 2,95 R 2 VoS − Vγ 5 − 0,7 Si fissa il valore R2 = 27kΩ commerciale R3 = 82kΩ. ⇒ R 3 = 2,95R 2 . R 3 = 2,95R 2 = 2,95 ⋅ 27 ⋅ 10 3 = 79,15kΩ , e si calcola valore Procedimento di verifica 1. Si monta e si alimenta il circuito I, e si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio al pin 7 e il canale CH2 al pin 1. 2. Si agisce sul trimmer RT per verificare l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione. 3. Si regola RT fino ad ottenere una oscillazione d’uscita stabile e di forma sinusoidale. 1 4. Si misura l’ampiezza di Vosen e di Vocos , e il periodo To. Si calcola la frequenza come f o = . To 5. Si misura il ∆t di anticipo di Vocos rispetto a Vosen , e si calcola lo sfasamento come ϕ = 360f o ∆t . 6. Si passa alla funzione XY dell’oscilloscopio e si verifica che la figura di Lissajouse che si ottiene è un cerchio (segnali in quadratura). 7. Si ripetono i punti da 1 a 6 per il circuito II. Valori misurati Circuito I Dopo avere verificato l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola il trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si effettuano le misure. Ampiezza: VosenMax = 3,2V ; VocosMax = 4,3V. Periodo: To = 0,84ms Fase: ∆t = 0,201ms ⇒ ⇒ fo = 1 1 = = 1,19kHz . To 0,84 ⋅ 10 −3 ϕ = 360°f o ∆t = 360° ⋅ 1,19 ⋅ 10 3 ⋅ 0,201 ⋅ 10 −3 = 86,1° . Il valore ottenuto è di circa 90°; la differenza è dovuta al rilievo oscillografico, che introduce sensibili errori di valutazione e lettura. 7 Circuito II Dopo avere verificato l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola il trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si effettuano le misure. Ampiezza: VosenMax = 5V ; VocosMax = 4,8V. ⇒ Periodo: To = 0,4ms Fase: ∆t = 0,1025ms fo = ⇒ 1 1 = = 2,5kHz . To 0,4 ⋅ 10 −3 ϕ = 360°f o ∆t = 360° ⋅ 2,5 ⋅ 10 3 ⋅ 0,1025 ⋅ 10 −3 = 92,25° . Il valore ottenuto è di circa 90°; la differenza è dovuta al rilievo oscillografico, che introduce sensibili errori di valutazione e lettura. 8 PROGETTO E VERIFICA DI OSCILLATORI A RETE DI SFASAMENTO Circuito I Sigle e valori dei componenti C = 3x10ηF ; R = 3x2,2kΩ ; RP = 100kΩ ; IC : TL081. Strumenti e apparecchiature Alimentatore duale a tensione fissa ±12V ; oscilloscopio doppia traccia ; basetta di bread-board. Richiami teorici La frequenza di oscillazione è: fo = 1 e 2π 6RC RP A = − 2 = −29 . R Dimensionamento del circuito Si fissa la frequenza fo a 3kHz. Calcolo di R e C: poiché fo = Si fissa C = 10ηF e si calcola 1 2π 6RC R= ⇒ RC = 1 2 π 6f o = 1 2π ⋅ 6 ⋅ 3 ⋅ 10 3 = 21,66µs . 21,66 ⋅ 10 −6 21,66 ⋅ 10 −6 = = 2,166kΩ , C 10 ⋅ 10 −9 valore commerciale 2,2kΩ. Calcolo di RP: poiché RP A = − 2 = −29 R ⇒ R P = 58R = 58 ⋅ 2,2 ⋅ 10 3 = 127,6kΩ , 9 valore commerciale RP = 100kΩ. Procedimento di verifica 1. Si monta e si alimenta il circuito, e si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio all’uscita pin 6. 2. Si agisce sul potenziometro RP per verificare l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione. 3. Si regola RP fino ad ottenere una oscillazione d’uscita stabile e di forma sinusoidale. 1 . 4. Si misura l’ampiezza di Vo e il periodo To. Si calcola la frequenza come f o = To Valori misurati Dopo avere verificato l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola il potenziometro fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si effettuano le misure. Ampiezza: Periodo: VosenMax = 11V. To = 0,4ms ⇒ fo = 1 1 = = 2,5kHz . To 0,4 ⋅ 10 −3 Circuito II Questo circuito, essendo uno degli operazionali in configurazione di derivatore invertente, consente di ottenere una uscita addizionale in quadratura. 10 Sigle e valori dei componenti C = 3x3,3ηF ; R = 2x27kΩ ; R3 = 270kΩ ; RT1 = 100kΩ ; R4 = 150kΩ ; RT2 = 50kΩ ; R1 = 27kΩ ; R2 = 82kΩ ; D : 2x1N4148 ; IC : TL082. Strumenti e apparecchiature Alimentatore duale a tensione fissa ±12V ; oscilloscopio doppia traccia ; basetta di bread-board. Richiami teorici La frequenza di oscillazione è: fo = La tensione ai capi del diodo è: Vγ = 1 2π 3RC R 3 + αR T1 = 12R . e R1 R2 (− VCC ) Vosen + R1 + R 2 R1 + R 2 Il diodo entra in conduzione quando VD = Vγ, per una tensione d’uscita Vosen = VoS: Vγ = R1 R2 VCC VoS − R1 + R 2 R1 + R 2 ⇒ ⇒ R 1 Vγ + R 2 Vγ = R 2 VoS − R 1 VCC R 1 (Vγ + VCC ) = R 2 (VoS − Vγ ) ⇒ R 2 Vγ + VCC . = R 1 VoS − Vγ ⇒ Le ampiezze di Vosen e di Vocos devono essere uguali. Essendo: VosenM = ωo (R 3 + αR T1 ) ⋅ C ⋅ VAM = ωo ⋅ 12RC ⋅ VAM = ⇒ R 4 + βR T 2 12 VAM = VAM R 3 12 3 ⇒ VAM e Vo cos M = R 4 + βR T 2 = 12 3 R 4 + βR T 2 VAM ⇒ R R Dimensionamento del circuito Si fissa la frequenza fo a 1kHz. Calcolo di R e C: poiché fo = Si fissa C = 3,3ηF e si calcola 1 2π 3RC R= ⇒ RC = 1 2π 3f o = 1 2π ⋅ 3 ⋅ 1 ⋅ 10 3 91,9 ⋅ 10 −6 91,9 ⋅ 10 −6 = 27,84kΩ , = C 3,3 ⋅ 10 −9 valore commerciale 27kΩ. 11 = 91,9µs . 1 Con tali valori: fo = Calcolo di R3 e RT1: poiché 2π 3RC = 1 = 1,03kHz 2π ⋅ 3 ⋅ 27 ⋅ 10 3 ⋅ 3,3 ⋅ 10 −9 R 3 + αR T1 = 12R = 324kΩ , si fissa α = 0,5 e R3 = 270kΩ ⇒ ( ) R T1 = 2(12R − R 3 ) = 2 ⋅ 12 ⋅ 27 ⋅ 10 3 − 270 ⋅ 10 3 = 108kΩ , valore commerciale RT = 100kΩ. Calcolo di R4 e RT2: R 4 + βR T 2 = poiché si fissa β = 0,5 e R4 = 150kΩ ⇒ 12R 3 = 12 ⋅ 27 ⋅ 10 3 3 = 187,06kΩ , ⎛ 12R ⎞ R T 2 = ⎜⎜ − R 4 ⎟⎟ ⋅ 2 = 187,06 ⋅ 10 3 − 150 ⋅ 10 3 ⋅ 2 = 37,04kΩ , ⎝ 3 ⎠ ( ) valore commerciale RT2 = 50kΩ. Calcolo di R1 e R2: si fissa VosenM = VoS = 5V ; Vγ = 0,7V ; VCC = 12V. R 2 Vγ + VCC 0,7 + 12 = = 2,95 = R 1 VoS − Vγ 5 − 0,7 Si fissa il valore R1 = 27kΩ commerciale R2 = 82kΩ. Con tali valori: e si calcola ⇒ R 2 = 2,95R 1 . R 2 = 2,95R 1 = 2,95 ⋅ 27 ⋅ 10 3 = 79,15kΩ , valore ⎛ ⎛ 27 ⋅ 10 3 ⎞ R ⎞ R 27 ⋅ 10 3 ⎟ VosenM = ⎜⎜1 + 1 ⎟⎟Vγ + 1 VCC = ⎜⎜1 + ⋅ 0 , 7 + ⋅ 12 = 4,88V . 3 ⎟ R2 82 ⋅ 10 3 ⎝ 82 ⋅ 10 ⎠ ⎝ R2 ⎠ Procedimento di verifica 1. Si monta e si alimenta il circuito, e si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio al pin 1 e il canale CH2 al pin 7. 2. Si agisce sul trimmer RT1 per verificare l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione. 3. Si regola RT1 fino ad ottenere una oscillazione d’uscita stabile e di forma sinusoidale. 4. Si regola RT2 fino ad ottenere per Vocos la stessa ampiezza di Vosen. 1 . 5. Si misura l’ampiezza di Vosen e di Vocos , e il periodo To. Si calcola la frequenza come f o = To 6. Si misura il ∆t di anticipo di Vocos rispetto a Vosen , e si calcola lo sfasamento come ϕ = 360f o ∆t . 7. Si passa alla funzione XY dell’oscilloscopio e si verifica che la figura di Lissajouse che si ottiene è un cerchio (segnali in quadratura). Valori misurati Dopo avere verificato, agendo su RT1, l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola tale trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta. Si tara RT2 fino a ottenere una ampiezza Vocos uguale a quella di Vosen. L’ampiezza con onda non distorta che si ottiene è al massimo di 4,6V. 12 Si sostituisce il potenziometro di 100kΩ con uno di 220kΩ. Il segnale indistorto risulta lo stesso. Si reinserisce il potenziometro di 100kΩ. Si regola RT1 fino ad ottenere un’ampiezza d’uscita di 4,4V e segnale stabile e indistorto. Si regola RT2 fino ad ottenere la stessa ampiezza per i due segnali (Vosen e Vocos). Passando alla scansione XY si ottiene, come figura di Lissajouse, un cerchio, ossia i due segnali sono in quadratura (sfasati di 90°). I valori misurati sono i seguenti: Ampiezza: VosenMax = VocosMax = 4,4V. ⇒ Periodo: To = 0,9ms Fase: ∆t = 0,22ms fo = 1 1 = = 1,11kHz . To 0,9 ⋅ 10 −3 ϕ = 360°f o ∆t = 360° ⋅ 1,11 ⋅ 10 3 ⋅ 0,22 ⋅ 10 −3 = 87,91° . ⇒ Il valore ottenuto è di circa 90°; la differenza è dovuta al rilievo oscillografico, che introduce sensibili errori di valutazione e lettura. Stesso circuito con frequenza fo = 2kHz Sigle e valori dei componenti C = 3x4,7ηF ; R = 2x10kΩ ; R3 = 100kΩ ; RT1 = 50kΩ ; R4 = 56kΩ ; RT2 = 50kΩ ; R1 = 27kΩ ; R2 = 82kΩ ; D : 2x1N4148 ; IC : TL082. Dimensionamento del circuito Si fissa la frequenza fo a 2kHz. Calcolo di R e C: fo = poiché 1 2π 3RC Si fissa C = 4,7ηF e si calcola ⇒ RC = 1 2π 3f o = 1 2π ⋅ 3 ⋅ 2 ⋅ 10 3 = 45,94µs . 45,94 ⋅ 10 −6 45,94 ⋅ 10 −6 R= = = 9,77 kΩ , C 4,7 ⋅ 10 −9 valore commerciale 10kΩ. 1 Con tali valori: fo = Calcolo di R3 e RT1: poiché 2π 3RC = 1 2π ⋅ 3 ⋅ 10 ⋅ 10 3 ⋅ 4,7 ⋅ 10 −9 = 1,955kHz R 3 + αR T1 = 12R = 120kΩ , si fissa α = 0,5 e R3 = 100kΩ ⇒ ( ) R T1 = 2(12R − R 3 ) = 2 ⋅ 12 ⋅ 10 ⋅ 10 3 − 100 ⋅ 10 3 = 40kΩ , valore commerciale RT = 50kΩ. Calcolo di R4 e RT2: poiché R 4 + βR T 2 = 12R 3 13 = 12 ⋅ 10 ⋅ 10 3 3 = 69,28kΩ , si fissa β = 0,5 e R4 = 56kΩ ⎛ 12R ⎞ R T 2 = ⎜⎜ − R 4 ⎟⎟ ⋅ 2 = 69,28 ⋅ 10 3 − 56 ⋅ 10 3 ⋅ 2 = 26,26kΩ , ⎝ 3 ⎠ ( ⇒ ) valore commerciale RT2 = 50kΩ. Calcolo di R1 e R2: si fissa VosenM = VoS = 5V ; Vγ = 0,7V ; VCC = 12V. R 2 Vγ + VCC 0,7 + 12 = = = 2,95 R 1 VoS − Vγ 5 − 0,7 Si fissa il valore R1 = 27kΩ commerciale R2 = 82kΩ. e si calcola ⇒ R 2 = 2,95R 1 . R 2 = 2,95R 1 = 2,95 ⋅ 27 ⋅ 10 3 = 79,15kΩ , valore Procedimento di verifica 1. Si monta e si alimenta il circuito, e si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio al pin 1 e il canale CH2 al pin 7. 2. Si agisce sul trimmer RT1 per verificare l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione. 3. Si regola RT1 fino ad ottenere una oscillazione d’uscita stabile e di forma sinusoidale. 4. Si regola RT2 fino ad ottenere per Vocos la stessa ampiezza di Vosen. 1 . 5. Si misura l’ampiezza di Vosen e di Vocos , e il periodo To. Si calcola la frequenza come f o = To 6. Si misura il ∆t di anticipo di Vocos rispetto a Vosen , e si calcola lo sfasamento come ϕ = 360f o ∆t . 7. Si passa alla funzione XY dell’oscilloscopio e si verifica che la figura di Lissajouse che si ottiene è un cerchio (segnali in quadratura). Valori misurati Dopo avere verificato, agendo su RT1, l’innesco e il disinnesco dell’oscillazione, si regola tale trimmer fino ad ottenere un oscillogramma stabile e un’onda sinusoidale indistorta di ampiezza 4,4V. Si regola RT2 fino a ottenere la stessa ampiezza di 4,4V (Vocos = Vosen). Si passa alla scansione XY e si verifica che la figura di Lissajouse è un cerchio (segnali in quadratura). I valori misurati sono i seguenti: Ampiezza: VosenMax = VocosMax = 4,4V. Periodo: To = 0,55ms Fase: ∆t = 0,1445ms ⇒ fo = ⇒ 1 1 = = 1,82kHz . To 55 ⋅ 10 −3 ϕ = 360°f o ∆t = 360° ⋅ 1,82 ⋅ 10 3 ⋅ 0,1445 ⋅ 10 −3 = 94,35° . Il valore ottenuto è di circa 90°; la differenza è dovuta al rilievo oscillografico, che introduce sensibili errori di valutazione e lettura. 14 OSCILLATORE CON RETE A DOPPIO T Il circuito si presenta nel seguente modo: La rete selettiva a doppio T, o rete di Scott, è particolarmente conveniente in bassa frequenza. V- Vo A frequenza zero e a frequenza infinita la rete di Scott non determina alcuno sfasamento tra la tensione d’ingresso e la tensione d’uscita (infatti, a frequenza zero e a frequenza infinita risulta V- = Vo). Alle basse frequenze prevale l’effetto delle capacità C dei rami in serie, che determinano uno sfasamento positivo; alle alte frequenze prevale quello della capacità C/b di uno dei rami in derivazione, che determina uno sfasamento negativo. 1 Si può dimostrare che la rete di sfasamento presenta un Qo ≅ 0,25 alla pulsazione ωo = , e che, RC a tale pulsazione, l’attenuazione è massima e vale: V− 2b 2 − b = . Vo 2b 2 + b + 1 Nel caso che b = V− 1 =0. , si ottiene Vo 2 15 1 1 l’attenuazione risulta positiva e la rete, alla pulsazione ωo, sfasa di 0°; con b < 2 2 l’attenuazione diventa negativa e la rete sfasa di 180°. 1 Se è soddisfatta la condizione b ≥ , Vo risulta in fase con V- e ha ampiezza minima. 2 Poiché, nel nostro caso, la rete a doppio T agisce sull’ingresso invertente, realizza una retroazione negativa che risulta minima alla pulsazione ωo. Se l’amplificazione è tale da compensare esattamente questa attenuazione, essendo presente anche una retroazione positiva, il circuito potrà oscillare alla frequenza Con b > fo = 1 . 2πRC 1 viene realizzata utilizzando per R/2 un trimmer da tarare in fase 2 sperimentale. L’oscillazione si manterrà se La condizione b≥ B= Le condizioni di progetto sono: V+ R1 = ≥ 1. Vo R 1 + R 2 R 2 << R 1 ; R 2 = 2R ; R 1 ≅ 10R 2 . Risoluzione del circuito ZA A Vo Vo Vo- B ZA’ ZC ZC’ ZB ZB’ V- O Al fine di semplificare il calcolo del circuito, trasformiamo le due stelle ABO in due triangoli. Le regole di trasformazione sono: 2 Z2 Z3 3 ZA 2 ZC Z1 3 ZB 1 1 Stella-triangolo ZA = Z1 Z 2 + Z1 Z 3 + Z 2 Z 3 Z Z + Z1 Z 3 + Z 2 Z 3 Z Z + Z1 Z 3 + Z 2 Z 3 ; ZB = 1 2 ; ZC = 1 2 Z1 Z2 Z3 16 ZB ZC ; ZA + ZB + ZC Z1 = Triangolo-stella ZA ZC ; ZA + ZB + ZC Z2 = Z3 = ZA ZB ZA + ZB + ZC Trasformazione della prima stella R R 2 ZA 2 3 Z3 2C Z2 Z1 ZC ZA = ZB 1 1 R 3 1 1 R R (1 + sRC ) +R + R2 + R2 s 2C s 2C sC sC = = = 2R (1 + sRC ) 1 1 1 s 2C s 2C s 2C R + R2 1 1 (1 + sRC) = 1 + sRC Z B = Z C = sC = +R = R sC sC sC Trasformazione della seconda stella C C 2 3 Z2 ZA’ 2 3 Z3 Z1 R/2 ZC’ ZB’ 1 1 R 1 R 1 1 R 1 ⋅ + ⋅ + 2 2 + 2 2 2 1 Z 'A = 2 sC 2 sC s C = sC s C = ⋅ 2 2 (1 + sRC ) R R R s C 2 2 R 1 + 2 2 1 1 (1 + sRC ) Z 'B = Z 'C = sC s C = R + = 1 sC sC sC 2 ZA //ZA’ Vo ZC //ZC’ 3 Z B // Z 'B V− = Vo Z A // Z 'A + Z B // Z 'B ZB //ZB’ V1 17 ) 2 (1 + sRC) 22 2 (1 + sRC) 2(1 +2 sRC 2 2 2R (1 + sRC ) s C R s C = s C = Z A // Z 'A = = 2 2 2 1 2 1 + s 2C2R 2 1+ s C R 2R (1 + sRC ) + 2 2 (1 + sRC ) R+ 2 2 s C R s C R s2C2R 2R (1 + sRC ) ⋅ 2 Z B // Z 'B = ZB 1 (1 + sRC ) = 2 s 2C 1 + sRC 1 2 1 + (sCR ) s 2C s 2C V− = Vo = V = Vo = o 2 2 2R (1 + sRC ) 1 + sRC ( ) ( ) s 4 RC + 1 + sCR 1 + sCR + s 4 RC + 2 2 s 2C 1 + (sCR ) s 2C 1 + (sCR ) [ = 1 − (ωCR ) ] 2 1 − (ωCR ) + j4ωRC 2 Vo Perché il circuito oscilli è sufficiente che sia minima la tensione di saturazione negativa, cioè che sia: 1 1 2 . 1 − (ω o CR ) = 0 ⇒ ωo = ⇒ fo = RC 2πRC Ciò porta a B= V+ R1 = = 1 che si realizza se R2 = 0. Vo R 1 + R 2 In pratica, però, sbilanciando leggermente la rete, aumentando di poco il valore di R/2, alla V frequenza fo si avrà un valore minimo (non nullo) di − ; quindi si prende per R2 un valore non Vo nullo, ma molto più piccolo di R1. 18 OSCILLATORE A T PONTATO La funzione di trasferimento del T-pontato è minima alla frequenza di risonanza f o = 1 , per 2πRC cui tale rete viene impiegata come retroazione negativa. Supponendo ideale l’amplificatore operazionale, si ha V+ = V- , da cui: R1 Vo R1 + R 2 V+ = ⇒ B= V+ R1 = Vo R 1 + R 2 Per determinare V- si trasforma la stella ABC in un triangolo. kR kR C C A Z2 Vo B 2 V- Vo ZA 3 Z3 Z1 R/k ZC C ZC V- 1 R 1 R 1 1 ⋅ + ⋅ + k sC k sC (sC )2 Z Z + Z1 Z 3 + Z 2 Z 3 k ⎛ 2R 1 = = ⎜⎜ + ZA = 1 2 R Z1 R ⎝ skC (sC )2 k = 2 k 2 ⎛1 k ⎞ 2 + = ⎜ + 2 ⎟= ⋅ 2 sC (sC ) R C ⎝ s s 2CR ⎠ C s+ ⎞ ⎟= ⎟ ⎠ k 2RC s2 2R 1 k + s+ Z1 Z 2 + Z1 Z 3 + Z 2 Z 3 skC (sC )2 2R 1 2R ⎛ k ⎞ 2R 2RC ZB = ZC = = = + = ⋅ ⎜1 + ⎟= 1 Z2 k sC k ⎝ s 2RC ⎠ k s sC 19 V− = ZC Vo Z A // kR + Z C ⇒ B= ZC V− = Vo Z A // kR + Z C k kR ⎛ k ⎞ 2 2RC ⋅ ⎜s + ⎟ kR ⋅ ⋅ 2 2 2RC ⎠ s ⎝ C s2 = = ⋅ Z A // kR = k k ⎞ C 2 ⎛ s+ ⋅ ⎜s + ⎟ + kR 2 2RC + kR 2RC ⎠ s 2C ⎝ ⋅ C s2 s+ k k s+ 2 2 2RC 2RC = ⋅ = ⋅ 1 k ⎞ 2 C s2 C 2 ⎛ + + s2 ⋅ ⎜s + ⎟+s 2 kRC (RC ) kRC ⎝ 2RC ⎠ s+ 2R ⎛ k ⎞ ⋅ ⎜S + ⎟ ZC V− Sk ⎝ 2RC ⎠ B= = = = k Vo Z A // kR + Z C s+ 2 2R ⎛ k ⎞ 2RC ⋅ + ⋅ ⎜s + ⎟ 1 C s2 sk ⎝ 2RC ⎠ 2 s + + kRC (RC )2 = 1 sk RC s2 1 + s2 + kRC (RC )2 2 s2 1 1 + +s⋅ s2 + 2 2 kRC (RC ) kRC (RC ) = = = sk s2 1 1 k 2 ⎞ ⎛ 2 2 +s + + s + + s⋅⎜ + ⎟ 2 2 RC kRC ( ) RC kRC ⎠ RC ( ) RC ⎝ +1 s2 + 1 2 2ω −ω+ + j⋅ 2 kRC kRC (RC) ω(RC ) = = 1 2 ⎞ 1 2 ⎞ ⎛ k ⎛ k + j⋅⎜ + − ω2 + + jω ⋅ ⎜ + ⎟ ⎟ −ω+ 2 2 (RC) ω(RC ) ⎝ RC kRC ⎠ ⎝ RC kRC ⎠ − ω2 + 1 2 + j⋅ La parte immaginaria non dipende dalla frequenza. La tensione di retroazione negativa sarà minima alla pulsazione ωo che annulla la parte reale del numeratore e del denominatore: − ω o2 + 1 =0 (RC)2 ⇒ ωo = 20 1 RC ⇒ fo = 1 2πRC 2ω o V 2 kRC B= − = = 2 2 ⎞ k +2 Vo ⎛ k jω o ⋅ ⎜ + ⎟ ⎝ RC kRC ⎠ j⋅ A tale frequenza Perché l’oscillazione si mantenga stabile la reazione positiva dovrà uguagliare quella negativa, cioè V+ R1 2 = = 2 Vo R 1 + R 2 k + 2 ⇒ k 2 R 1 + 2R 1 = 2R 1 + 2R 2 ⇒ R2 = k2 R1 2 Normalmente si assume per k il valore 1 o 2. R1 2 Per k = 1 B= 2 3 ⇒ R2 = Per k = 2 B= 1 3 ⇒ R 2 = 2R 1 Per innescare l’oscillazione si deve agire sulle resistenze R1 e R2 che introducono una retroazione positiva, quindi porre un NTC al posto di R1, oppure un PTC al posto di R2. 21 APPENDICE - RISOLUZIONE DEI CIRCUITI Oscillatore a rete di sfasamento Calcolo di fo , β e A. Circuito I Si riduce il circuito applicando il teorema di Thèvenin tra i punti A e A’ e poi tra i punti B e B’: C Vo C A R VAA ' = C B R R 1 R+ sC Vf R ⋅ Vo = 1 1 1+ sRC ⋅ Vo 1 1 sC = sC = 1 1 1+ R+ sRC sC R⋅ A’ Z AA ' B’ ZAA’ C C R VAA’ VBB' = = R R Z AA ' + R + 1 sC 1 1 1 1 + + sRC sRC (sRC )2 1 1+ sRC Z BB' ZBB’ ⋅ VAA ' = C VBB’ Vf 1 1 sRC + 1 + 1 1 sRC 1+ sRC R ⋅ Vf −1 ⋅ Vo = 1 1+ sRC −1 −1 ⋅ Vo = ⋅ Vo 1 1 3 1 +1+ 1+ 1+ + sRC sRC sRC (sRC )2 ⋅ 1 1 1 ⎛ 1 ⎞ + + 2 2 ⎜ ⎟ 1 ⎜ sC + ⎟R sC sC s C R 1 ⎞ ⎛ 1 1 sC ⎟ ⎜ Z AA ' + ⎟R ⎜⎜ 1 + 1+ ⎟ sC ⎠ sRC ⎠ = sRC =⎝ =⎝ = 1 1 1 Z AA ' + R + sC sC + R + 1 sRC + 1 + 1 1 1 sC sRC 1+ 1+ sRC sRC 22 2 1 + 2 2 sC s C R 2 1 1 + 2 2 1+ sRC = sC s C R = 1 3 1 1 1 1 + + +1+ 1+ + 2 sRC sRC (sRC ) sRC sRC (sRC )2 1 1+ sRC Applicando la regola di partizione si ottiene Vf. Vf = Z BB' R ⋅ VBB' = 1 + +R sC = = R 1 ⋅ 3 1 2 1 + 2 2 1+ + 1 sRC (sRC )2 sC s C R + +R 3 1 sC + 1+ 2 sRC (sRC ) 1 1 ⋅ 1 2 1 3 + 1+ + 2 sRC (sRC ) sRC (sRC )2 1 + +1 3 1 sRC 1+ + 2 sRC (sRC ) ⋅ Vo = ⋅ Vo = Vo Vo 1 ⋅ = 6 5 1 3 1 6 5 1 1+ 1+ 1+ + + + + + 2 3 2 2 sRC (sRC ) sRC (sRC ) sRC (sRC ) (sRC ) (sRC )3 3 1 1+ + sRC (sRC )2 sostituendo con s = jω , s 2 = −ω 2 , s 3 = − jω3 , si ha: Vf = 1 5 6 1 1+ + + 2 3 jωRC − (ωRC ) − j(ωRC ) = ⋅ Vo = 1− 5 (ωRC )2 1 ⎡ 6 1 ⎤ 5 1− − j⎢ − 2 (ωRC ) ⎣ ωRC (ωRC )3 ⎥⎦ − Lo sfasamento tra Vf e Vo è: 1 ϕ = −arctg 6 1 + ωRC (ωRC )3 5 1− (ωRC )2 23 +j ⋅ Vo 1 (ωRC )3 6 −j ωRC ⋅ Vo = Lo sfasamento tra Vf e Vo sarà di 180° allorché la parte immaginaria risulta nulla, cioè alla frequenza fo che verifica l'equazione: 6 1 − =0 ω o RC (ω o RC )3 β= A tale pulsazione Vf = Vo 6RC 1 1− ⇒ 6 1 ωo = ⇒ (ωo RC )2 = 1 ⇒ 5 ⇒ fo = = 1 1− (ωo RC )2 1 ⇒ 6 1 2π 6RC = 5 ⎛ 1 ⎞ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎝ 6⎠ ωo RC = 1 1 =− . 1 − 30 29 2 Per avere oscillazioni, per il criterio di Barkhausen, dovrà risultare: A ⋅ β = 1 ⇒ A= 1 = −29 , β cioè l’amplificatore, a tale frequenza fo, deve avere una amplificazione di 29 e invertire il segnale rispetto a quello d’ingresso. Circuito II Calcolo di fo , β e A. vo Applicando il teorema di Thèvenin tra i punti A e A', si ha: VAA ' = 1 1+ 3 1 + sRC (sRC )2 ⋅ Vo ; Z AA ' 2 1 + 2 2 = sC s C R 3 1 1+ + sRC (sRC )2 Considerando l'amplificatore operazionale ideale deve risultare IC = I1. 24 I1 = − Vo ; R1 1 1 ⋅ Vo 3 1 3 1 + + 1+ 1+ sRC (sRC )2 sRC (sRC )2 VAA ' = = = IC = 2 1 1 3 1 1 2 1 + + + + + Z AA ' + sC s 2 C 2 R + 1 sC s 2 C 2 R sC s 2 C 2 R s 2 C 2 R 2 sC 3 1 3 1 sC + + 1+ 1+ 2 sRC (sRC )2 sRC (sRC ) = Vo 3 4 1 + 2 2 + 3 3 2 sC s C R s C R = ⋅ Vo Vo 3 4 1 + + 2 2 3 3 2 jω C − ω C R − jω C R = Vo 4 1 ⎞ ⎛ 3 − j⎜ − 3 3 2⎟ 2 2 ω C R ⎝ ωC ω C R ⎠ Poiché I1 = −I C , le correnti devono essere in opposizione di fase e avere lo stesso modulo. Prendendo I1 come riferimento, si ha: ϕ C = −arctg Da ϕC = 180° ⇒ ⇒ − 3 1 + 3 3 2 ωC ω C R , fase che è sempre negativa. 4 − 2 2 ω C R − 3 1 + 3 3 2 =0 ωo C ωo C R ωo CR = 1 3 ⇒ 1 ⇒ (ωo CR ) 1 ωo = 3RC 2 ⇒ =3 ⇒ fo = (ωo CR )2 = 1 3 1 2π 3RC , frequenza alla quale si ha l’oscillazione. I Co = A questa frequenza Da ICo = I1 ⇒ − − Vo 4 = 1 ⋅ C2R 3C 2 R 2 Vo V =− o R1 12R ⇒ 25 Vo V =− o . 4 12R − 1 3R R 1 = 12R , ovvero R1 = 12 . R ⇒ Oscillatore a ponte di Wien Calcolo di fo , β e A nel caso ideale: Ao = ∞. Nel caso ideale gli ingressi non assorbono corrente e V− = V+ . R1 Vo ; R1 + R 2 V− = − jRX C − jRX C R − jX C R − jX C − jRX C V+ = Vo = 2 Vo = 2 Vo = 2 − jRX C R − j3RX C − X C2 R − j2RX C − X C − jRX C R − jX C + R − jX C R − jX C = 1 ⎛ R XC ⎞ ⎟⎟ − 3 + j⎜⎜ X R ⎝ C ⎠ ωo RC − V− = V+ 1 =0 ωo RC ⇒ A questa frequenza si ha: V− = 1 1 ⎞ ⎛ 3 + j⎜ ωRC − ⎟ ωRC ⎠ ⎝ R1 Vo = R1 + R 2 Vo 1 = B. 1 ⎞ ⎛ 3 + j⎜ ωRC − ⎟ ωRC ⎠ ⎝ Essendo il primo membro reale, dovrà esserlo anche il secondo, il che avverrà per la frequenza fo che rende nulla la parte immaginaria: Da ⇒ Vo = (ωo RC )2 − 1 = 0 B= R1 1 = R1 + R 2 3 ⇒ ⇒ ωo RC = 1 BA = 1 ⇒ ⇒ 1 RC ⇒ fo = 1 =3 B ⇒ R 2 = 2R 1 . ωo = A= 1 2πRC Calcolo di fo , β e A nel caso reale: Ao finito. Supponendo che l'amplificatore non assorba corrente d'ingresso e sia nulla la sua resistenza d'uscita, possiamo aprire le maglie in corrispondenza dei terminali d'ingresso, senza alterare il 26 comportamento del circuito, e schematizzare l'amplificatore mediante un generatore di tensione ideale A o Vd (= Vo ) . Il circuito equivalente risulta il seguente: Affinché il generatore A o Vd , considerato come generatore indipendente, determini una tensione Vd in ingresso, deve risultare: ⎛ ⎜ R1 1 Vd = VA − VB = V+ − V− = A o Vd ⎜ − ⎜ 1 ⎞ R1 + R 2 ⎛ ⎟ ⎜ 3 + j⎜ ωRC − ωRC ⎠ ⎝ ⎝ Perché si abbia oscillazione ⎞ ⎟ ⎟ ⎟ ⎟ ⎠ deve essere in fase con il segnale Vd (cioè il segnale 1 retroazionato deve essere in fase con la tensione in ingresso) e ciò si ha alla frequenza f o = 2πRC alla quale si annulla la parte immaginaria. Alla frequenza fo si ha: ⎛1 R1 Vd = A o Vd ⎜⎜ − ⎝ 3 R1 + R 2 ⎞ ⎟⎟ ⎠ A o Vd ⇒ ⎛1 R1 1 = A o ⎜⎜ − ⎝ 3 R1 + R 2 ⎞ ⎟⎟ ⎠ ⇒ B= R1 1 1 . = − R1 + R 2 3 Ao Se Ao = ∞ si ricade nel caso ideale. Si devono, quindi, avere valori di Ao il più alti possibile. Tenendo conto di una amplificazione finita, la condizione di oscillazione sarà: R1 1 ≤ R1 + R 2 3 ⇒ 27 R 2 ≥ 2R 1 .