Lo sport è lo scudo che protegge dai tumori

STILI DI VITA
Attività fisica
Lo sport
è lo scudo
che protegge
dai tumori
Sono sempre più numerosi
gli studi che dimostrano
quanto sia importante
l’attività fisica regolare
e mediamente intensa
per prevenire l’insorgenza
di tumori.
Oggi è possibile dire in quali
casi è davvero efficace
“
GLI EFFETTI DELL’ATTIVITÀ FISICA
SULLA SALUTE
”
Quelli che seguono sono tutti effetti
dimostrati da studi scientifici.
• Aiuta a controllare il peso corporeo
• Mantiene in salute ossa, muscoli e
articolazioni
• Riduce il rischio di ipertensione e
diabete
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• Migliora il benessere psicologico
• Riduce il rischio di infarto
• Riduce il rischio di morte prematura
(per tutte le cause)
(Fonte: National Cancer Institute,
Bethesda, USA)
In questo articolo:
sport
movimento
prevenzione
a cura della REDAZIONE
uando il medico dice al
paziente “deve muoversi
di più”, spesso la raccomandazione viene archiviata in un angolo della
memoria e messa nel novero delle
cose che contano poco, come se
fosse il consiglio della nonna.
E invece l’attività fisica, così
come l’alimentazione corretta, va
considerata alla stregua delle prescrizioni farmacologiche: qualcosa
che è importante “assumere” regolarmente. A sostegno di ciò
vi sono infatti
moltissimi
studi che dimostrano in che
modo muoversi faccia bene alla salute in generale
e aiuti a prevenire determinati tumori.
Non è necessario passare il tempo
in palestra a sudare per seguire i
consigli del medico: qualsiasi movimento del corpo che produce un
consumo energetico è, in senso stretto, un’attività fisica, la cui intensità
può essere modulata sulle esigenze
della persona.
Secondo il Center for Diseases
Control di Atlanta, uno dei centri di
punta al mondo che si occupa di prevenzione, un adulto dovrebbe fare
30 minuti al giorno di attività fisica
moderata per almeno cinque giorni
a settimana (per esempio camminando a passo svelto) e 20 minuti di
attività fisica intensa (come correre)
per almeno tre giorni a settimana.
Con l’età si può ridurre l’attività intensa e aumentare un po’ quella moderata.
Sommare le ore non è efficace:
non bastano tre ore di palestra concentrate in un giorno solo per offrire
i benefici in termini di prevenzione.
Q
cancro del colon è uno dei più studiati: sono stati pubblicati oltre 50
studi sull’argomento, la maggior
parte dei quali coinvolge la popolazione statunitense, ma non solo.
Se ne deduce che all’aumentare
dell’attività fisica (per intensità, durata o frequenza) si riduce il rischio
di ammalarsi. Un soggetto attivo ha
un rischio relativo ridotto del 30-40
per cento rispetto a un soggetto sedentario, e ciò indipendentemente
da altri fattori di rischio come il
peso corporeo. Ad attività più intensa corrisponde protezione maggiore
sul colon, mentre non è ancora chiaro se c’è un effetto di riduzione del
cancro del retto e della formazione
di polipi adenomatosi, la più comune forma precancerosa del
grande intestino.
Dal punto di
vista del meccanismo attraverso il quale l’attività fisica agisce
come protezione, sono state fatte diverse ipotesi. Potrebbe influenzare il
bilancio energetico dell’organismo,
il metabolismo ormonale, i livelli di
insulina nel sangue (che a loro volta
hanno effetti sui fattori di crescita
cellulari) e anche ridurre l’esposizione della mucosa del colon a sostanze potenzialmente cancerogene,
facilitando il transito intestinale.
Altri studi hanno dimostrato un’azione del movimento sui meccanismi dell’infiammazione e sulla regolazione del sistema immunitario.
Muoversi significa
bruciare energia,
agire sugli ormoni
e sull’infiammazione
Il cancro del colon
L’effetto dell’attività fisica sul
Il cancro del seno
Sono oltre 70 gli studi che riguardano il cancro del seno e nella maggior parte dei casi indicano che le
donne attive sono meno a rischio di
quelle sedentarie, ma la riduzione
del rischio varia moltissimo da studio a studio (tra il 20 e l’80 per
cento) per cui al momento non è
possibile dare una stima scientificamente attendibile. Lo sport e il movimento sono utili sempre, sia
prima sia dopo la menopausa, ma è
la pratica sportiva intensa durante
l’adolescenza che sembra fornire la
massima protezione. Il sovrappeso
annulla in parte i benefici, che sono
massimi per le donne normopeso.
Secondo gli esperti, la protezione
deriva dal fatto che lo sport abbassa i
livelli degli ormoni femminili e dei
fattori di crescita legati all’insulina,
che hanno un ruolo importante
nello sviluppo del cancro del seno.
Il cancro
dell’endometrio
Il rivestimento interno dell’utero
viene influenzato dall’attività fisica
e, secondo una ventina di studi effettuati su questo argomento, è
meno soggetto a trasformazioni tumorali se la donna ama lo sport (la
riduzione del rischio relativo va dal
20 al 40 per cento in tutte le età).
Anche in questo caso vi è l’azione
diretta sul bilancio energetico (le
donne sovrappeso sono più a rischio) e sui livelli ormonali (in particolare degli estrogeni).
Benefici anche
per gli uomini
Chi è a rischio di sviluppare un
cancro del polmone vede ridursi del
20 per cento tale possibilità grazie
alla regolare pratica sportiva (che
sia uomo o donna). Servono però ulteriori studi per comprendere meglio se il beneficio aumenta con
l’intensità, mentre è dimostrato che
tutto lo sport del mondo non è in
grado di contrastare efficacemente
l’effetto nefasto del fumo di sigaretta. Sono scarse, invece, le prove
degli effetti benefici sul cancro
della prostata (analizzati in circa 40
studi). Alcuni studi dimostrerebbero, invece, che chi è attivo ed è già
ammalato di cancro prostatico riduce la progressione della malattia, in
particolare negli over 65.
Questo risultato è in linea con
quelli di altre ricerche sulla sopravvivenza media dei malati di cancro,
che mostrano come i soggetti che si
muovono di più siano anche quelli
che, a parità di gravità della malattia, sopravvivono più a lungo.
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