Giustificazioni del disavanzo e del debito pubblico

Giustificazioni del disavanzo e del debito
pubblico
Il giudizio sul disavanzo e sul debito pubblico ha avuto
alterne vicende nel corso della storia.
Ripercorriamo tale escursus storico:
ECONOMIA PUBBLICA
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Le giustificazioni del disavanzo e del debito pubblico
• gli economisti classici avevano un giudizio negativo;
• Keynes ha dimostrato che i deficit di bilancio possono
avere effetti positivi;
• la soluzione keynesiana ha mostrato dei grossi difetti.
Hanno ripreso importanza le teorie classiche;
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Economisti classici
• attualmente ci si chiede se la scelta tra debito o
imposta modifica la scelta di consumo.
Gli economisti classici erano ottimisti sulle capacità
del mercato (valevano le ipotesi del primo teorema
dell’economia del benessere).
Vediamo le ragioni di tali passaggi.
Lo stato doveva limitarsi a produrre i beni pubblici puri.
il ricorso al disavanzo e quindi al debito per l’Amministrazione pubblica è un fatto negativo come lo è per le
famiglie.
I titoli del debito pubblico potevano essere emessi per
sopperire a deficienze di cassa ed essere rimborsati entro
l’anno (debito fluttuante).
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I titoli a più lunga scadenza (finanza straordinaria) potevano essere emessi solo in casi eccezionali (ad es. guerre)
come alternativa all’imposta straordinaria sul patrimonio.
L’imposta straordinaria era da evitare in quanto poteva
costringere i soggetti a liquidare il patrimonio o ad indebitarsi mentre l’emissione di titoli è destinata a chi ha
liquidità in eccesso.
In condizioni normali invece era l’imposta ad essere preferita al debito in quanto:
• l’imposta non fa ricadere l’onere del debito sulle generazioni future.
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Debito pubblico secondo i keynesiani
Un bilancio in pareggio non è neutrale se le entrate
da iposte sono dedicate alla spesa pubblica (ma non ai
trasferimenti).
Teorema di Haavelmo
L’equivalenza di Ricardo
In certe condizioni il debito può essere equivalente all’imposta. Quindi in Ricardo l’opinione sul debito non è
cosı̀ negativa.
Quando si finanzia con debito, i contribuenti sanno
che l’imposizione futura sarà maggiore. Questo provoca
una riduzione del consumo pari a quello che causerebbe
un’imposta.
Ricardo sconsigliava l’applicazione di questo principio
teorico per fini di politica economica in quanto in pratica
gli agenti non sono in grado di scontare perfettamente le
imposte future.
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Y − cY = C0 − cT + G
1
Y =
(C0 − cT + G)
1−c
Supponiamo che varino G e T ! Qual è la variazione del
reddito?
1
∆Y =
(∆G − c∆T )
1−c
Se l’intera spesa viene coperta dalla tassazione si ha
Y =C +G
sostituendo
∆G = ∆T
C = C0 + c(Y − T )
sostituendo
Y = C0 + c(Y − T ) + G = C0 + cY − cT + G
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∆Y =
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1
1−c
(∆G − c∆G) =
∆G
1−c
1−c
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Inadeguatezza della teoria keynesiana a
partire dalla metà degli anni ‘70
segue che
∆Y = ∆G
anche in questo caso il risultato è valido sotto certe condizioni: la
propensione marginale al consumo dei contribuenti deve essere uguale
a quella dei destinatari della spesa.
Questo teorema dimostra l’inesattezza delle tesi classiche. Questo,
e la teoria della domanda effettiva (La spesa pubblica fa aumentare la
Dalla metà degli anni 70 la disoccupazione è diventata
strutturale e l’applicazione dei principi keynesiani ha portato a deficit sistematici e a un ingente debito pubblico
senza portare ad una soluzione del problema.
domanda aggregata.) giustificano l’esistenza di disavanzi di bilancio.
Sulla base di queste osservazioni, la teoria keynesiana è
stata applicata con successo nel trentennio successivo alla
seconda guerra mondiale per contrastare la disoccupazione
ciclica.
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Iniquità del debito
Il finanziamento dei deficit ha degli effetti negativi:
• se finanziati con moneta si ha un aumento
dell’inflazione;
• se finanziati con emissione di titoli si ha un innalzamento dei tassi di interesse che provoca una riduzione degli investimenti rallentando il processo di crescita
dell’economia.
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Se la spesa pubblica viene destinata a spesa corrente
e il deficit viene finanziato con debito si verifica che
la generazione presente ha dei vantaggi dalla spesa che
saranno pagati dalle generazioni future.
(Si verifichi utilizzando il modello IS-LM).
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La riduzione delle imposte ha effetti sul
consumo?
Secondo i keynesiani è ragionevole attendersi degli
aumenti del consumo in quanto
Secondo l’impostazione keynesiana una riduzione dell’imposizione comporta un aumento del consumo (e quindi
della domanda aggregata) e il risparmio ne risente in misura
minore.
• i sacrifici dovranno essere sostenuti in futuro e quindi
a questi si dà un peso inferiore nella determinazione del
risparmio. Si può decidere di risparmiare meno perché le
uscite per maggiori imposte sono future;
Secondo l’impostazione di Ricardo invece i consumatori
sono al corrente che se pagano meno imposte nel presente
dovranno pagarne di più in futuro. Per far fronte a questo
evento essi decideranno di aumentare il risparmio e di non
variare il consumo.
• i soggetti possono essere egoisti e godere i benefici
disinteressandosi dei sacrifici delle generazioni future.
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1) spesa
a)giustificaz.
b) modalità
c) spiegazione
costi
d) costi
e) rimedi
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2) imposiz. 3) impresa
cap. 1
cap. 2 e 4
cap. 3 e 4
cap. 5
cap. 8
cap. 10
cap. 12
cap. 9
cap. 11
cap. 12
cap. 6-7
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