SEE AND TREAT
OFTALMOLOGICO:
Congiuntivite; Edema palpebrale monolaterale; Ecchimosi
periorbitale
senza
disturbo
della
vista;
Emorragia
sottocongiuntivale; Corpo estraneo congiuntivale; Irritazione lenti a
contatto;
L’OCCHIO
INTRODUZIONE
ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’OCCHIO UMANO:
La Vista: cos’è?
• Per ‘Vista’ si intende il complesso d’informazioni che il sistema
visivo nel suo complesso raccoglie dall’ambiente circostante
tramite l’occhio, il nervo ottico, le vie ottiche e le aree del cervello
deputate alla visione, aree a loro volta allacciate ed in stretto
rapporto con altre aree cerebrali
• E’ il senso principe, perché da esso noi raccogliamo la stragrande
maggioranza delle informazioni necessarie ad interfacciarci con
l’ambiente esterno, ma è anche quello più complesso e delicato
• La capacità di identificare precocemente un problema visivo e
comprenderne la gravità è quindi molto utile sia per un
trattamento vantaggioso (il successo della terapia è spesso legata
alla tempestività della cura) che d’altra parte per evitare falsi
allarmi.
L'occhio ci garantisce la visione trasformando la luce che lo colpisce in
informazioni che, sotto forma di impulsi elettrici, arrivano al cervello. La
visione da sola rappresenta circa il 70% delle percezioni che l'uomo riceve
dal mondo esterno. Quando fissiamo un oggetto, la luce che da esso
proviene entra nei nostri occhi, attraversa una serie di lenti naturali, che
sono in sequenza la cornea, il cristallino ed il corpo vitreo che
corrispondono alle lenti dell'obiettivo di una macchina fotografica, e va ad
"impressionare" la retina (la pellicola). La retina eccitata dalla luce che la
colpisce trasmette informazioni al cervello inviando impulsi elettrici
attraverso un cavo biologico: il nervo ottico. Il cervello studia e sfrutta le
informazioni visive, avvalendosi di esse per decidere il comportamento e
le reazioni dell'intero organismo.
Anatomia
Parte esterna
Sclera
Cornea
Iride
Cavità
(umor acqueo)
Pupilla
Coroide
Retina
Cristallino
Coni e
bastoncelli
Papilla
ottica
Cornea:
È la prima lente naturale che la luce incontra, misura circa 0.5 mm di
spessore, è trasparente e di forma sferica. Esistono difetti di curvatura
della sua superficie che sono responsabili dell'astigmatismo. Riceve il
nutrimento e l’ossigeno estraendolo dall’aria,con cui è in contatto
anteriormente e dall’umor acqueo che la bagna posteriormente.Poiché
la cornea non è vascolarizzata respira per lo più l'ossigeno atmosferico,
tale funzione è resa meno agevole dalle lenti a contatto che vengono
posizionate proprio sulla superficie corneale. La cornea è l'organo con
la maggiore densità di fibre nervose per unità di superficie del nostro
corpo, per questo motivo anche il più piccolo trauma determina dolore
violento. La funzione della cornea è quella di permettere il passaggio
della luce attraverso l’occhio
Pupilla e iride:
La pupilla è letteralmente un foro al centro dell'iride, è cioè un
diaframma naturale di diametro variabile, simile a quello contenuto in
una qualsiasi macchina fotografica, il cui compito è quello di modulare
la quantità di luce che va a colpire la retina. Al buio si dilata, in
condizioni di elevata luminosità si restringe. L'iride è responsabile del
colore degli occhi, che dipende dalla pigmentazione naturale più o
meno intensa a cui corrispondono rispettivamente gli occhi scuri o
chiari che abbiamo geneticamente ereditato.
Cristallino:
È la seconda lente naturale che la luce incontra, dopo la cornea, prima
di raggiungere la retina. È una lente elastica, può cioè variare il suo
spessore ed il suo potere convergente consentendo la visione per
vicino. Con il passare degli anni il cristallino perde elasticità
irrigidendosi, diventano allora indispensabili gli occhiali correttivi per
la visione da vicino: il paziente in questa condizione si definisce
presbite e la patologia di cui é affetto prende il nome di presbiopia. A
causa di una degenerazione spesso legata all'età, caratterizzata da
meccanismi non ancora del tutto noti, il cristallino in alcuni casi perde
la sua normale trasparenza: parliamo in questo caso di cataratta.
Corpo vitreo:
Si tratta di una sostanza gelatinosa, trasparente che occupa la cavità
oculare compresa tra il cristallino e la retina. é trasparente e aderisce
perfettamente alla retina, al suo interno possono formarsi, con il
passare degli anni, piccole opacità puntiformi o filiformi che prendono
il nome di corpi mobili vitreali e sono spesso responsabili della visione
di "mosche volanti" spesso riferite dai pazienti.
Coroide:
La coroide è uno strato dell’occhio che si trova tra la retina e la sclera.
E' costituita da una fittissima rete di vasi sanguigni in diretta
continuità con l’iride. L’insieme di iride e coroide si chiama uvea.
- La coroide ha il compito di portare il nutrimento a parte della
retina; inoltre svolge importanti funzioni di difesa dell’occhio.
La sclera:
E’ un guscio biancastro che avvolge interamente l’occhio; la sua parte
anteriore è la parte bianca che si vede guardando un occhio. Sulla
sclera si attaccano i muscoli della motilità oculare. Ha il compito di
mantenere la forma del bulbo e di proteggere le altre strutture in esso
contenuto
La Retina:
La retina è una sottile membrana formata da cellule nervose, adagiata
sul fondo dell'occhio, il cui ruolo è quello di trasformare gli impulsi
luminosi che riceve un impulsi elettrici, che attraverso il nervo ottico
vengo trasmessi al cervello. La porzione centrale della retina prende il
nome di macula ed è caratterizzata da una densità cellulare
decisamente più elevata, e dalla presenza di 2 tipi di cellule (i coni e i
bastoncelli). La macula consente la visione distinta, la lettura e la
percezione netta dei colori ma per funzionare correttamente richiede
una discreta quantità di luce. La restante porzione periferica di retina,
inadatta a garantire la visione da vicino, permette al paziente di
orientarsi e di muoversi discretamente nello spazio, garantendogli la
percezione periferica del campo visivo e la visione in scarse condizioni
di luminosità. Per questa ragione i piloti di linea vengono allenati ad
usare questa parte di retina per pilotare aerei la notte.
Nervo ottico:
Il bulbo oculare è "tappezzato" al suo interno da una membrana
sensibile alla luce: la retina. La retina è costituita da singole cellule
ciascuna delle quali è connessa ad una fibra nervosa filiforme che
trasmette impulsi elettrici all'encefalo. L'insieme di tali fibre fascicolate
in un unico "cavo biologico" formano il nervo ottico. Una sua qualsiasi
interruzione (traumi accidentali, tumori, emorragie ecc..) porta alla
perdita completa della capacità di vedere attraverso un occhio, come se
tagliassimo il filo che collega una telecamera ad un video.
SISTEMA DI PROTEZIONE DELL’OCCHIO
Protezione
Orbita
Palpebre
Ciglia
Congiuntiva
Sopracciglia
Ghiandola
lacrimale
Ghiandole
tarsali
Superiore
Inferiore
ANATOMIA DELLA CONGIUNTIVA:
La congiuntiva è la mucosa trasparente che ricopre la superficie interna
delle palpebre e si riflette sulla superficie anteriore del bulbo oculare.
Si estende da margini palpebrali sulla faccia interna delle palpebre
(congiuntiva tarsale), poi si piega e riveste i fornici ( spazio tra palpebre e
bulbo oculare) fino a ricoprire il bulbo oculare ( congiuntiva bulbare)
tranne che nella porzione corneale, dove non c’è congiuntiva.
FISIOLOGIA:
Istologicamente la congiuntiva è costituita di epitelio (colonnare e
squamoso) e stroma .
E’
poi presente un sistema ghiandolare della congiuntiva
prevalentemente formato da cellule calciformi che contengono granuli di
mucina e altre ghiandole in minor percentuale.
Le Funzioni della congiuntiva sono:
- Funzione di protezione del bulbo oculare, grazie al rivestimento
che fornisce.
- Funzione immunitaria , con la mediazione a livello del tessuto
congiuntivale di meccanismi di difesa immunitaria
Principali Segni e Sintomi a carico dell’Occhio:
- Sintomi :
1- DOLORE (fastidio, bruciore)
2- ALTERAZIONI del VISUS: riduzione dell’acuità visiva, alterazioni
del campo visivo, offuscamento, diplopia, fosfeni, amaurosi fugace, etc
(quest’ultime devono mettere in allarme e far indirizzare il paziente il
più velocemente possibile a visita specialistica oculistica)
- Segni:
Iperemia, arrossamento, gonfiore, strabismo, esoftalmo, enoftalmo,
ptosi palpebrale, asimmetria pupillare
Molti di questi sintomi e segni sono comuni a diverse patologie, è molto
importante pertanto selezionare bene i casi che possono essere gestititi in
Se&Treat,dagli altri.
I Sintomi Obiettivi
n
Gli ‘occhi rossi’ sono un sintomo chiaro di patologia
dell’occhio, ma non sempre ci si deve allarmare
A sinistra, congiuntivite virale; a destra, emorragia sottocongiuntivale.
Nonostante l’aspetto del secondo sia drammatico, il problema non è
grave; crea più preoccupazioni il primo, che necessita di cure rapide
I Sintomi Soggettivi
n
I segni principali cui prestare attenzione sono
le Anomalie Visive:
n
- Calo del visus
- Appannamento
- Sdoppiamento dell’immagine
- Vedere ‘tende’, ‘lampi’, etc
n
n
n
SEGNI/SINTOMI D’ALLARME :
• Riduzione/perdita improvvisa del visus mono o bilaterale
• Annebbiamenti transitori del visus
• Alterazioni del campo visivo
• Diplopia
• Asimmetria pupillare
• Strabismo acuto
• Esoftalmo acuto
• Enoftalmo acuto
• Ptosi palpebrale acuta
• Dolore >7
E’ inoltre molto importante con l’anamnesi indagare lo stato di salute
generale, in particolare rilevando la presenza o meno di patologie
sistemiche che influenzano anche il sistema visivo quali:
-
Diabete;
Ipertensione arteriosa;
Vasculopatie;
Neuropatie ed altre affezioni neurologiche (es. la sclerosi a placche);
Alterazioni della coagulazione e del metabolismo;
Ereditarietà per malattie oculistiche (glaucoma, etc.)
PROTOCOLLO
CONGIUNTIVITE
La congiuntivite è una infiammazione della congiuntiva ovvero della
membrana trasparente che ricopre la parte interna delle palpebre ed una
piccola parte del globo oculare.
In quanto flogosi i principali segni e sintomi sono:
- Dolor – bruciore e prurito
- Tumor – edema palpebrale e congiuntivale
- Rubor – iperemia congiuntivale
- Calor
Associati a ipersecrezione e lacrimazione.
La malattia è molto comune, fastidiosa ma raramente pericolosa; in
particolare non provoca danni alla vista.
In relazione all’etiologia la congiuntivite si classifica in:
- Infettiva: batterica, virale, micotica
- Non infettiva: allergica, reattiva (da agenti chimici, da raggi
ultravioletti)
Le forme infettive sono spesso molto contagiose pertanto devono essere
diagnosticate e trattate tempestivamente.
La congiuntivite batterica è solitamente bilaterale con secrezioni
purulente maggiori al risveglio.
La congiuntivite virale comincia prima ad un occhio e si estende all’altro
con presenza di secrezioni mucose; il rossore è molto intenso e spesso
anche il dolore.
Le forme allergiche si distinguono in:
• stagionali dovute a pollini, erbe e piante
• perenni dovute a peli di animali, muffe e polveri.
Quelle stagionali sono ovviamente più frequenti in primavera ed estate
perché scatenate dall’esposizione ad allergeni quali i pollini che, sospinti
dal movimento dell’aria , arrivano facilmente a contatto con gli occhi.
Nella congiuntivite allergica il sintomo predominante è spesso il prurito,
è inoltre presente importate edema periorbitale e le secrezioni sono
acquose o mucose; generalmente bilaterali, ma possono essere anche
unilaterali.
Sia nelle forme infettive virali che nelle forme allergiche la congiuntivite
si manifesta spesso associata a rinite e talora faringo-tracheite.
AREA TRIAGE
Modalità di presentazione al Triage:
Il paziente si presenta per bruciore, prurito, lacrimazione, sensazione di
corpo estraneo o di sabbia negli occhi che sono arrossati e gonfi (edema
palpebrale e congiuntivale). Possono essere presenti abbondanti
secrezioni e lacrimazione
Segnali d’allarme/esclusione:
o
o
o
o
o
o
Età < 10 anni
Dolore >7
Febbre > 38 °C
Alterazioni del visus
Storia di traumi o esposizione a sostanze chimiche
Anamnesi positiva per diabete, melanoma
AREA SEE&TREAT
Conferma eleggibilità percorso See and Treat:
Nuova esclusione dei segnali di allarme mediante l’anamnesi;
All’ ESAME ISPETTIVO rilievo di :
o chemosi (edema trasparente) ed iperemia della congiuntiva
o secrezione acquosa o di muco-pus, che durante la notte tende a
consolidarsi in piccole croste agli angoli degli occhi.
Attenzioni/trabocchetti:
• L’uso di steroidi è controindicato
• L’uso del bendaggio è controindicato
• Il paziente può lamentare una vista confusa dovuta, sia al
blefarospasmo, sia alle secrezioni, ma l’acuità visiva non è
generalmente colpita
• In caso di pazienti in età fertile assicurarsi sull’eventuale stato di
gravidanza
• Il prurito intenso può non essere presente solo nelle forme
allergiche.
Trattamento:
Scopo /finalità:
Alleviare il prurito
Eliminare l’infiammazione
Materiali:
•
•
•
•
•
•
•
•
Compresse di garza 10 x 10 sterile
Siringa monouso da 10 cc sterile
Fiale di soluzione fisiologica sterile
Dispositivi di autoprotezione
Lampada frontale
Bacinelle reniformi
Forbici
Teli sterili
Interventi:
Fase di preparazione:
- Spiegare al paziente le fasi della medicazione per ottenere collaborazione
e tranquillizzarlo
-Inclinare di circa 30° il lettino
-Stendere il paziente con la testa ruotata leggermente dal lato
dell’operatore
-Lavaggio antisettico delle mani
-Indossare i dispositivi di autoprotezione
- Sistemare i teli di protezione sul paziente
Fase operativa 1:
- Con l’ausilio della lampada frontale ispezionare l’occhio
- Procedere ad un lavaggio con fisiologica tramite siringa 10c.c senza ago
ed eventualmente con garza sterile imbevuta di soluzione fisiologica
rimuovere l’eventuale presenza di secrezioni
-Applicare collirio in base alla possibile eziologia e prescrivere terapia con
collirio a domicilio da proseguire per almeno 3 gg:
ü In caso di presumibile eziologia
infettiva somministrare
gentamicina-genticol- o tobramicina-tobral- 2 gtt per occhio 2-3
volte al giorno )
ü In caso di eziologia allergica collirio antistaminico tipo nafazolina
nitrato -imidazyl-o simili 2 gtt per occhio 2- 3 volte al giorno
Fase operativa 2:
- Smaltire il materiale utilizzato
- Registrare su modulistica l’esito del trattamento
- Riordino del materiale
- Lavaggio sociale delle mani
Istruzioni per la dimissione:
Prescrivere terapia domiciliare: 2 gtt. per occhio 3 volte al giorno del
collirio somministrato in DEA
AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A
TRATTAMENTO PER
CONGIUNTIVITE
Gentile signore/a
Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo
a seguire le raccomandazioni sotto riportate:
§ Tenga sempre le mani ben pulite, le lavi sempre bene prima di
toccare gli occhi, ed eviti comunque di sfregarli, non condivida con
altri il proprio asciugamano
§ Esegua lavaggi con fisiologica sterile tre volte al giorno
§ SE ha molto disagio applichi garze caldo-umide sugli occhi 2-3 volte
al dì
§ Rimuova le secrezioni con molta cura, specialmente prima di
instillare il collirio e non tenga gli occhi bendati
§ Applichi il collirio prescritto 3 volte al giorno senza toccare l’occhio
o annessi con il contagocce del collirio, per non inquinare la
soluzione sterile
§ In caso di forme allergiche eviti il contatto con l’allergene (se
conosciuto)
§ Non riutilizzi i colliri dopo la guarigione; per altri episodi è bene
utilizzare un flacone nuovo se sono passati almeno 20 gg
dall’apertura del flacone precedente
§ Dopo l’applicazione del collirio mantenga gli occhi chiusi per duetre minuti con il capo reclinato all'indietro
§ Non utilizzi cosmetici attorno all'occhio fino a completa guarigione,
protegga gli occhi da fonti luminose forti, anche con occhiali da sole.
§ Contatti il proprio medico o lo specialista oculista di riferimento se
la situazione non migliora dopo 3 giorni o prima se:
ü il dolore aumenta e l'occhio diventa sempre più rosso;
ü c'è offuscamento o diminuzione della vista;
ü compare febbre.
Bibliografia di riferimento:
• Leibowitz HM: The red eye N. Engl J. Med. 343 (5):345-351,2000
• Julia Flltz Patty A. Sturt “Nursing nell’emergenza-urgenza”
edizione italiana a cura di Margherita Barbara Pinna e Claudio
Ronzani terza edizione pp.383-415
• L’occhio rosso, occhio gonfio e la perdita acuta della capacità visiva:
la gestione delle patologie non traumatiche dell’occhio nel DEAEmergency Medicine Practice - Settembre 2002
• Medicina d’Urgenza pratica e progresso di Valerio Gai anno 2001pp. 1813-1834.
PROTOCOLLO
ECCHIMOSI PERIORBITALE SENZA DISTURBI
DELLA FUNZIONE VISIVA
AREA TRIAGE
Modalità di presentazione al Triage:
Il paziente si presenta per dolore all’occhio associato ad edema
periorbitale conseguente a trauma.
Il colore dell’ecchimosi varia a seconda della cronologia del trauma :
dall’originaria colorazione rosso violacea passa ad una bluastra nei primi
quattro o cinque giorni per assumere un colore verde con sfumature
marginali giallastre dopo circa sette o otto giorni. Nell’arco di dieci o
dodici giorni il colorito inizia a diffondersi e attenuandosi, sino a
confondersi del tutto con il colorito della cute.
Segnali d’allarme/esclusione:
- Età < 10 aa
- Politrauma
- Trauma cranio facciale ad alto impatto energetico o a dinamica
maggiore
- Disturbi del visus
- Diatesi emorragiche congenite e acquisite
- Terapia con Anticoagulanti orali
- Concomitante ferita nella sede del trauma
AREA SEE & TREAT
Conferma dell’eleggibilità al percorso in See and Treat:
Conferma dell’esclusione dei segnali di allarme con particolare attenzione
all’integrità della funzione visiva
Trattamento:
Scopo/finalità:
Alleviare la sintomatologia dolorosa e ridurre l’edema
Materiali:
•
•
•
•
•
Fonte di luce
Dispositivi di autoprotezione
Ghiaccio sintetico monouso
Contenitore rifiuti speciali
Contenitore rifiuti urbani
Interventi:
ü Informare il paziente
ü Lavaggio sociale delle mani
1) Trattare il dolore (vedi protocollo trasversale)
2) Ridurre l‘edema: applicare il ghiaccio (vedi protocollo trasversale)
Istruzione per la dimissione:
Prescrivere la terapia analgesica e le applicazioni fredde (vedi protocolli
trasversali)
AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A
TRATTAMENTO PER
ECCHIMOSI PERIORBITALE
Gentile signore/a
Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo
a seguire le raccomandazioni sotto riportate:
Effettui applicazioni locali di ghiaccio per 10’ all’ora nelle ore diurne.
L’ecchimosi impiegherà almeno una settimana a riassorbirsi ed in questo
tempo la situazione potrebbe apparentemente non migliorare e l’occhio
divenire di colore più scuro: il colore dell’ecchimosi varia con il
trascorrere del tempo.
In caso di dolore assuma la terapia antidolorifica consigliata.
Nel caso di comparsa di disturbi visivi o di dolore persistente è
opportuno che si rivolga con urgenza al proprio medico curante o allo
specialista oculista.
Bibliografia di riferimento:
• L’occhio rosso, occhio gonfio e la perdita acuta della capacità visiva:
la gestione delle patologie non traumatiche dell’occhio nel DEAEmergency Medicine Practice - Settembre 2002
• Julia Flltz Patty A. Sturt “Nursing nell’emergenza-urgenza”
edizione italiana a cura di Margherita Barbara Pinna e Claudio
Ronzani terza edizione pp.383-415
PROTOCOLLO
EMORRAGIA SOTTOCONGIUNTIVALE
Definizione/Introduzione:
L’emorragia sottocongiuntivale si manifesta come chiazza emorragica di
colore rosso vivo che compare sulla congiuntiva bulbare ed è dovuta alla
rottura di capillari superficiali.
La rottura dei piccoli vasi può essere secondaria ad un trauma anche lieve
della congiuntiva o ad un rialzo pressorio secondario a starnuti, colpi di
tosse o non avere causa apparente (spontanea). E’ più frequente negli
anziani per una maggiore fragilità della parete capillare.
Anche senza trattamento il sangue si riassorbe in circa una settimana.
AREA TRIAGE
Modalità di presentazione al Triage:
Il paziente riferisce di essersi accorto della presenza di sangue nell’occhio.
Segnali d’allarme/esclusione:
Dolore >7
Età <10 aa
Traumi di entità rilevante
Terapia anticoagulante in atto
Anamnesi positiva per diatesi emorragica congenita o acquisita, o
vasculopatie
AREA SEE&TREAT
Conferma dell’eleggibilità al percorso in See and Treat:
• Nuova esclusione dei segnali di allarme all’anamnesi
• All’esame Ispettivo con l’ausilio della lampada frontale rilievo di
presenza di sangue nell’occhio
Trattamento:
Scopo/finalità:
Tranquillizzare il paziente e ridurre l’ eventuale sintomatologia
Materiali:
•
•
•
•
•
•
•
•
Garza sterile 10 x 10
Dispositivi di autoprotezione
Lampada frontale
Siringhe sterili monouso da 10 cc
Soluzione fisiologica sterile
Bacinelle reniformi
Contenitore per rifiuti urbani
Contenitore per rifiuti speciali
Interventi:
Fase di preparazione:
- Informare il paziente delle fasi dell’ispezione e medicazione per
ottenere collaborazione e tranquillizzarlo
- Inclinare di circa 30° il lettino e far stendere il paziente
- Lavaggio antisettico delle mani
- Sistemare i teli di protezione sul paziente
- Indossare dispositivi autoprotezione
- Se è presente dolore instillare anestetico locale (Novesina)
(informarsi su eventuali allergie o intolleranze al farmaco) e
attenderne l’effetto
Fase operativa:
• Aprire le palpebre con pollice ed indice
• Provvedere al lavaggio con fisiologica sterile tramite siringa (senza
ago)
• Asciugare con delicatezza l’occhio con garza sterile, tamponando
• Ispezionare occhio per valutare entità dell’emorragia
• Smaltire il materiale utilizzato
• Riordino materiale
• Lavaggio sociale delle mani
AVVERTENZE
PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO
PER:
EMORRAGIA SOTTOCONGIUNTIVALE
Gentile signore/a
Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo a
seguire le raccomandazioni sotto riportate:
• Consulti il suo medico curante, qualora stia facendo terapia con
anticoagulanti orali o antiaggreganti, per l’eventuale sospensione
e, urgentemente, qualora nei prossimi giorni aumenti l’intensità
del dolore, compaia offuscamento della vista, l’occhio diventi
sempre più rosso, o compaiano sintomi sistemici quali febbre e/o
cefalea
Bibliografia di riferimento:
• L’occhio rosso, occhio gonfio e la perdita acuta della capacità visiva:
la gestione delle patologie non traumatiche dell’occhio nel DEAEmergency Medicine Practice - Settembre 2002
PROTOCOLLO
CORPO ESTRANEO CONGIUNTIVALE
Evenienza frequente e quasi mai grave; è importante l’asportazione
tempestiva del corpo estraneo per non provocare lesioni corneali che
potrebbero successivamente infettarsi
AREA TRIAGE
Modalità di presentazione al Triage:
Dolore, “sensazione di corpo estraneo”, lacrimazione eccessiva
solitamente unilaterale, fotofobia, eventualmente offuscamento della vista.
Segnali d’allarme/esclusione:
Età < 10 aa
Dolore > 7
Alterazioni del visus
AREA SEE&TREAT
Conferma dell’eleggibilità al percorso in See and Treat:
Confermare l’assenza dei segnali di allarme/esclusione
Identificare il corpo estraneo mediante ispezione dell’occhio con lampada
frontale ed escludere lesioni corneali mediante somministrazione di gocce
di fluoresceina.
Attenzioni/trabocchetti:
Leggere o guardare la televisione devono essere sconsigliati, in quanto
l’occhio sano si muove in sincronia con l’occhio malato
Il bendaggio, se posizionato, non evidenzia migliori risultati in termini di
controllo del dolore o di velocità di guarigione della cornea se paragonato
ad un trattamento senza bendaggio (effetto rassicurante)
Trattamento:
Scopo/finalità:
Alleviare il dolore
Identificare e Rimuovere il corpo estraneo
Materiale:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Lampada frontale
Gtt fluoresceina
Dispositivi di autoprotezione
Cotone
Soluzione fisiologica o Ringer lattato sterile
Siringhe sterili monouso
Garze sterili
Teli sterili
Bacinelle reniformi
Cerotto anallergico
Collirio
Pomata antibiotica
Contenitore per rifiuti speciali
Contenitore per rifiuti urbani
Interventi:
Informare il paziente sulle fasi dell’ispezione e dell’irrigazione.
Lavaggio antisettico delle mani
Indossare dispositivi di autoprotezione
Far distendere il paziente con la testa leggermente reclinata indietro
Instillare anestetico locale (oxibuprocaina) e attenderne l’effetto
Far distendere sul fianco il paziente sul lettino con l’occhio da irrigare
situato in basso
Porre la bacinella sotto l’occhio e ricoprire il paziente ed il letto con i
telini.
Aprire le palpebre con il pollice e l’indice e far scorrere l’irrigazione
con Soluzione fisiologica o Ringer sterile dall’angolo interno verso
quello esterno
Asciugare con delicatezza l’occhio con garza sterile
Rimozione corpo estraneo con Cotton fioc bagnato o ago lanceolato.
Non insistere nella rimozione per il rischio di provocare lesioni
corneali, se la rimozione risulta difficoltosa o impossibile inviare il
paziente a visita oculistica
Chiudere l’occhio con ovale senza pressare sullo stesso
Riordino materiale
Lavaggio sociale delle mani
Istruzioni per la dimissione:
Prescrivere collirio antibiotico ( gentamicina o tobramicina) 2 gtt 2 volte
al giorno per 24-48 ore
AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A
TRATTAMENTO PER:
CORPO ESTRANEO CONGIUNTIVALE
Gentile signore/a
Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo a
seguire le raccomandazioni sotto riportate:
• Dovrà tenere l’occhio bendato per le prossime 12/24 ore e
applicare il collirio consigliato per le prossime 24-48 ore, senza
toccare l’occhio o annessi con il contagocce del collirio, per non
inquinare la soluzione sterile
• Contatti il proprio medico curante se la situazione non migliora
nelle prossime 6 ore, se il dolore aumenta e l'occhio diventa
sempre più rosso
Bibliografia di riferimento:
• Julia Flltz Patty A. Sturt “Nursing nell’emergenza-urgenza”
edizione italiana a cura di Margherita Barbara Pinna e Claudio
Ronzani terza edizione pp.383-415
• Medicina d’Urgenza pratica e progresso di Valerio Gai anno 2001
pp.1813-1834
PROTOCOLLO
IRRITAZIONE DA LENTI A CONTATTO
AREA TRIAGE
Modalità di presentazione al Triage:
Arrossamento associato a bruciore e secchezza
Edema corneale, che si manifesta con fastidio per la luce, prurito,
offuscamento della visione, comparsa di aloni.
Segnali d’allarme/Esclusione:
Età < 10 aa
Dolore intenso >7
Abbondante lacrimazione per sospetta abrasione della cornea.
AREA SEE&TREAT
Conferma elegibilità percorso See and Treat:
Ispezione visiva dell’occhio con esclusione dei segnali d’allarme
Attenzioni/trabocchetti:
Se dolore Intenso e lacrimazione sospettare abrasione corneale o processo
infiammatorio
Trattamento:
Scopo/finalità:
Alleviare il dolore
Ridurre l’irritazione oculare
Materiale:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Lampada frontale
Bacinelle reniformi
Dispositivi di autoprotezione
Garze sterili grandi e piccole
Soluzione fisiologica sterile da 10 cc
Siringa sterile da 10 cc
Guanti sterili di varie misure
Teli sterili
Contenitore per rifiuti speciali
Contenitore per rifiuti urbani
Interventi:
- Informare il paziente
- Far distendere sul fianco il paziente sul lettino con l’occhio da
irrigare situato in basso
- Porre la bacinella sotto l’occhio e ricoprire il paziente ed il letto con
i telini.
- Lavaggio antisettico delle mani
- Indossare presidi di autoprotezione
- Aprire le palpebre con il pollice e l’indice e far scorrere il liquido di
irrigazione dall’angolo interno verso quello esterno
- Asciugare (tamponando) con delicatezza l’occhio con garza sterile
- Ispezionare occhio per vedere tipo di irritazione
- Registrare l’operazione su apposito modulo annotando la quantità di
liquido irrigato, la tolleranza del paziente e i segni clinici
macroscopici
- Riordino del materiale
- Lavaggio sociale delle mani
Istruzioni per la dimissione:
Prescrivere collirio decongestionante (nafazolina) 2 volte al giorno
Prescrivere lavaggi con fisiologica sterile 2 volte al giorno
AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A
TRATTAMENTO PER:
IRRITAZIONI DA LENTI A CONTATTO
Gentile Signore/a
Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo a
seguire le raccomandazioni sotto riportate:
• Mantenga una buona igiene delle mani, le lavi sempre con molta
cura prima di toccare gli occhi;
• Non tocchi l'occhio o le palpebre con la punta del contagocce del
flacone di collirio, in quanto si inquinerebbe la soluzione che è e
deve restare sterile;
• Una volta applicato il collirio mantenga gli occhi chiusi per due-tre
minuti e tenga il capo reclinato all'indietro;
• Non utilizzi prodotti cosmetici attorno all'occhio fino a completa
guarigione;
• Protegga gli occhi dalle radiazioni luminose troppo forti,
eventualmente con l'aiuto di occhiali da sole.
• Contatti il proprio medico curante se la sintomatologia non migliora
dopo 3 giorni, o se il dolore aumenta e l’occhio diventa sempre più
rosso e se c’è offuscamento della vista
• Se gli occhi sono rossi o irritati è bene non indossare le lenti.
Ricordiamo l’attenta igiene delle lenti a contatto ogni volta che
vengono tolte come sotto riportato:
- Lavare accuratamente le mani prima di toccare le lenti
- Utilizzare solo lenti a contatto sterili e non oltre la durata
consentita
- Pulire e disinfettare le lenti dopo averle utilizzate lasciandole
nell’apposito contenitore per almeno 4 - 6 ore
- Accertarsi che i liquidi che si impiegano non siano scaduti
- Mettere liquido nuovo nel portalenti ogni volta che vi si ripongono
le lenti
- Chiudere bene il flacone del liquido per evitare contaminazioni e non
toccare con il contagocce del flacone nessuna superficie.
- Sarebbe consigliabile sostituire i flaconi ogni 15 giorni anche se non
sono terminati.
- Non sciacquare mai le lenti con acqua corrente
- Non mettere mai le lenti in bocca per umidificarle
- I portalenti vanno puliti frequentemente e sostituiti periodicamente
- Evitare l'uso delle lenti durante bagni al mare o in piscina
- Evitare l'uso di creme, lozioni o oli prima dell'applicazione delle
lenti
- Non utilizzare le lenti oltre il tempo giornaliero raccomandato di 6 8 ore
- Evitare di dormire con le lenti indossate (a meno che non si tratti di
lenti giorno & notte)
- Proteggere gli occhi con occhiali in caso di esposizione al sole
- Se le lenti non vengono utilizzate cambiare la soluzione in cui
vengono conservate almeno una volta a settimana
- Non scambiare le lenti con altre persone
- Sottoporsi regolarmente a controlli
- Utilizzare cosmetici ipoallergenici
Applicare il trucco solo dopo aver indossato le lenti
Preferire cosmetici a base acquosa
Preferire ombretti cremosi, evitando quelli irridescenti
Applicare con moderazione il mascara preferendo quelli non
resistenti all'acqua
- Lavarsi accuratamente le mani dopo l'applicazione di ciprie e
fondotinta
- Spruzzare lacche prima di indossare le lenti
- Struccarsi dopo aver tolto le lenti
-
Bibliografia di riferimento:
• L’occhio rosso, occhio gonfio e la perdita acuta della capacità visiva:
la gestione delle patologie non traumatiche dell’occhio nel DEAEmergency Medicine Practice - Settembre 2002