ORGANIZZAZIONE DEL
CANTIERE
IMPIANTO DEL CANTIERE
DPR 320/56 (Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo)
Testo Unico sulla Sicurezza Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 e
integrazioni (Dlgs 106/2009)
TITOLO I – Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro
- Art. 15 Misure generali di tutela
TITOLO IV – Cantieri temporanei e mobili
Il processo edilizio:
Sequenza organizzata
di fasi che portano
dal rilevamento delle
esigenza della
committenza - utenza
di un bene edilizio al
loro soddisfacimento
attraverso la
progettazione, la
produzione, la
costruzione e la
gestione del bene
stesso
Norma UNI 10838
FASI DEL PROCESSO EDILIZIO
IL PROGETTO
L’ATTIVITA’ COSTRUTTIVA
LA GESTIONE
CANTIERE = qualunque luogo in cui si effettuano
lavori edili o di ingegneria civile
(Definizione del Dlgs 81/2008, art. 89)
I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o
equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in
muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee elettriche e le parti strutturali degli
impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori
edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro, …. gli scavi, il montaggio e lo
smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile.
Cellule spaziali
L’ATTIVITA’ DI CANTIERE
-PREPARAZIONE ED IMPIANTO DELL’AREA DESTINATA AL CANTIERE
- PREPARAZIONE DEL TERRENO DI SEDIME, DEI TRACCIAMENTI,
DELLE OPERE DI SCAVO ED EVENTUALI REINTERRI
-TRASPORTO E STOCCAGGIO DEI MATERIALI NELL’AMBITO DEL
CANTIERE
- LAVORAZIONI IN OPERA E A PIE’ D’OPERA
- REALIZZAZIONE DI OPERE PROVVISIONALI
PROGRAMMARE L’ATTIVITA’ CANTIERISTICA
SIGNIFICA:
-ORGANIZZARE TEMPORALMENTE LE LAVORAZIONI NELLE DIVERSE
FASI
- ORGANIZZARE L’AGIBILITA’ DELLO SPAZIO DI CANTIERE
- ORGANIZZARE APPROVVIGIONAMENTI E MOVIMENTO DEI MATERIALI
- ORGANIZZARE LA MANODOPERA
Il ciclo di
lavorazione
ELEMENTI DI COMPETITIVITA’ DELL’IMPRESA
-
-
RAZIONALIZZAZIONE DEL CANTIERE
-
PROGRAMMAZIONE TECNICO OPERATIVA
-
MASSIMA MECCANIZZAZIONE
ADOZIONE DI PROCEDIMENTI COSTRUTTIVI CHE
CONSENTANO DI SUPERARE I LIMITI IMPOSTI DAL
VARIARE DELLE STAGIONI E DI RENDERE PIU’
SOLLECITA L’ESECUZIONE DEI CICLI DI LAVORAZIONE
-
UNIFICAZIONE E STANDARDIZZAZIONE DEI
PROCEDIMENTI COSTRUTTIVI
-
RAPIDA COSTRUZIONE DELLE OPERE
Tutti i componenti prefabbricati devono essere marchiati CE (DPR 246/93 e3 DPR 499/97).
• Istruzioni sui componenti prefabbricati sono nella Circolare Min. del Lavoro e Previdenza Sociale 20
Gennaio 1982 n. 13 “Sicurezza nell'edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio di
elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p. manutenzione delle gru a torre automontati”
che riguarda tra gli altri argomenti “Trasporto, attrezzature di sollevamento, stoccaggio, idoneità del
personale addetto al montaggio, istruzioni di montaggio) …..
Dal CODICE DELLA STRADA (Dlgs 285/92, art. 62)
Per evitare la scorta:
Larg. max m 2.55
H max
m 4,00
Lung max m 12, 50 autotreni e autoarticolati normali;
m 16,50 (autoarticolati e autosnodati speciali);
m 18,75 (autotreni e filotreni)
Peso
varia in relazione alla categoria; max ammesso per
autotreni a
1 asse - 5 t; 2 assi – 8 t; 3 e più assi – 10 t;
I valori cambiano in funzione dei pneumatici arrivando per
Autotreno 3 assi
24 t
Autoarticolato o autosnodato 3 assi
30 t
Autotr.,Autoart., o autosnodato 4 assi
40 t
A 5 e più assi
44 t;
Il peso sul singolo asse max
12 t
L’Aquila 2009
TIPO DI CANTIERE
TEMPI DI ESECUZIONE
COSTI
MANO D’OPERA
TRADIZIONALE
10
100
8-10 h/mq
DI MONTAGGIO
3
80
1-2 h/mq
CASSEFORME TUNNEL
5
70
2-3 h/mq
ELEMENTI DEL PROGRAMMA DETTAGLIATO
-AVANZAMENTO DEI LAVORI NEI TEMPI NECESSARI
-SCELTA DEI MEZZI D’OPERA PIU’ APPROPRIATI
-VALUTAZIONE DELLA SATURAZIONE DI UOMINI E MACCHINE
-DETERMINAZIONE DELLE QUANTITA’ E DELLA QUALITA’ DEI
MATERIALI
“Chiedo sulle condizioni locali e constato che non
ci sono strade (d’accesso), né trasporti, e che di
conseguenza prenderò dei sacchi di cemento e di
sabbia e forse le pietre di demolizione della
cappella dal tetto distrutto; probabilmente le pietre
di demolizione, gelive e calcinate, potranno
riempire, ma non portare. Una nozione si precisa:
qui, in queste condizioni, in cima a un monte
isolato, una sola categoria professionale, una
squadra omogenea, una tecnica sapiente, degli
uomini là in alto, liberi e maestri del buon lavoro”.
(Dossier: Création Ronchamp)
Le Corbusier decide quindi di utilizzare una sola squadra di operai per
la costruzione dell’intera opera e, visto il contesto, decide anche la
scelta dei materiali: sabbia e cemento, cioè calcestruzzo
Le Corbusier, Notre Dame du Haut, Rochamp (progetto 1950,
costruzione 1953-1955)
UOMINI-GIORNO
=
Entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai
lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera (art. 89 TU)
Uomo/giorno > di 200 (obbligo di notifica preliminare – art. 99 TU, anche nel caso di
cantieri con più imprese indipendentemente dall’uomo-giorno; nel caso di cantieri che nel
corso dei lavori maturano le condizioni dell’obbligo)
Per cantieri con entità < a 200 ug e senza rischi particolari di cui all’allegato XI la verifica
dell’idoneità tecnico professionale delle imprese è sostituita dalla iscrizione alla Camera di
Commercio, dal DURC e dalla autocertificazione –art. 90 TU)
TU – art. 99 Notifica preliminare
1. Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'azienda unità sanitaria locale e alla
direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all'allegato XII,
nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi:
……………………….
……………………………
c) cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno.
ALLEGATO XII
CONTENUTO DELLA NOTIFICA PRELIMINARE DI CUI ALL’ART. 99
Data della comunicazione
Indirizzo del cantiere
Dati identificativi del committente
Natura dell’opera
Responsabile (i) dei lavori: dati identificativi
Coordinatore (i) della sicurezza in progettazione: dati identificativi
Coordinatore (i) della sicurezza in esecuzione: dati identificativi
Data presunta di inizio dei lavori in cantiere
Data presunta dei lavori in cantiere
Numero massimo presunto dei lavoratori in cantiere
Numero previsto di imprese e lavoratori autonomi in cantiere: dati identificativi
Ammontare complessivo dei lavori
Importi minimi dei costi di
costruzione - 2009
mc vpp
su
UG = C x M% x N dove CM = ∑ji=1 NQi x CQi
CM x T
di cui
= C x M% = UG/N = GL rappresenta la durata del cantiere in giorni lavorativi.
CM x T
C = importo netto dei lavori
M% = percentuale di incidenza della manodopera
CM = costo medio orario della squadra
T = numero di ore giornaliere
N = numero totale di operai
NQ = numero di operai di specifica qualifica
CQ = costo orario della qualifica dell’operaio
J = numero di qualifiche presenti nella squadra
UG = C x M% x N dove CM = ∑ji=1 NQi x CQi
CM x T
di cui
= C x M% = UG/N = GL rappresenta la durata del cantiere in giorni lavorativi.
CM x T
C = importo netto dei lavori
M% = percentuale di incidenza della manodopera
CM = costo medio orario della squadra
T = numero di ore giornaliere
N = numero totale di operai
NQ = numero di operai di specifica qualifica
CQ = costo orario della qualifica dell’operaio
J = numero di qualifiche presenti nella squadra
ESEMPIO: lavori edili di importo € 345.000,00
Dati di partenza:
1: incidenza manodopera 40%
2: composizione squadra (DM 11.12.1978) e costo orario
n.2 operai specializzati
n.2 operai qualificati
n.3 manovali specializzati
24.50 €/h
22.50 €/h
20.50 €/h
CM = (2x24,50 €/h) + (2x24,50 €/h) + (3x20,50 €/h) = 155,50 €/h
3: Il costo netto dei lavori (escludendo l’utile d’impresa valutato in questo caso al 10% e le spese generali che
possono variare in relazione al tipo di impresa dal 10 al 15% e che in questo caso consideriamo il 12%)
C = 345.000,00 € x(1- 0,10 – 0,12) = 269.100,00 €
UG = 269100.00 x 40%
155,50 x 8 (ore)
x 7 = 107640 = 605.69 = 606 UG
1244
GL = UG/N = 86.57 giorni = 87 giorni
IL CRONOPROGRAMMA – diagramma di Gantt
(Regolamento degli appalti D.P.R. n° 207/2010, art. 40, che ha abrogato il 554/99)
Rappresenta l’andamento generale nel tempo dei lavori da eseguire generalmente abbinati agli
importi.
È reso graficamente con un diagramma a barre che riporta sull’asse orizzontale i tempi di
esecuzione prevedibili dei lavori e sull’asse verticale può riportare:
- Gli importi progressivi a partire da zero (corrispondete all’inizio dei lavori) fino all’importo
complessivo di tutti i lavori (corrispondente alla data di ultimazione prevista)
- Le lavorazioni per gruppi omogenei
- I S.A.L.
- Ecc..
Nel calcolo del tempo contrattuale deve tenersi conto della prevedibile incidenza dei giorni di
andamento stagionale sfavorevole
Il cronoprogramma è presentato unitamente all’offerta
- Nei casi di progettazione esecutiva e esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo
dell'amministrazione aggiudicatrice;
- Nei casi di acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta e con progettazione esecutiva e
esecuzione di lavori sulla base del progetto preliminare dell'amministrazione aggiudicatrice
IL DIAGRAMMA DI GANTT
Rappresenta la sequenza delle lavorazioni omogenee distribuite nell’arco dei giorni
consecutivi concessi in contratto.
Ogni gruppo omogeneo di lavorazione viene collocato in ordine temporale, in funzione
della logica esecuzione del progetto, a partire dalla data di allestimento del cantiere
fino alla data del completo smobilizzo.
Il diagramma di Gantt determina la durata dei lavori, ossia i giorni consecutivi
necessari per il completamento dell’opera.
Esso evidenzia anche le interferenze, cioè quei lavori che richiedono la presenza
contemporanea in cantiere di lavoratori addetti alla esecuzione di opere diverse. La
sovrapposizione dei lavori influisce positivamente sulla durata complessiva degli
stessi ma, per contro, costituisce una fonte di rischio per i lavoratori.
Per tale ragione le interferenze vanno attentamente evidenziate nella compilazione del
Cronoprogramma, cercando di evitare il più possibile le interferenze temporali e
spaziali.
La procedura per la redazione di un Cronoprogramma segue le seguenti
fasi:
-
Individuazione dei gruppi omogenei di lavorazione
Determinazione degli importi per ogni gruppo
Assegnazione della percentuale di manodopera per ogni gruppo
Assegnazione del numero di lavoratori previsti per ogni gruppo
Calcolo dei giorni lavorativi necessari per ogni gruppo
Calcolo dei giorni consecutivi necessari per ogni gruppo
Collocazione temporale di ogni gruppo (data inizio e fine)
Realizzazione del diagramma di Gantt
Realizzazione del diagramma rappresentativo del Cronoprogramma
Redazione della relazione tecnica a corredo del Cronoprogramma
TU – TITOLO IV
Art. 95 – Misure generali di tutela
Art. 96 – Obblighi dei datori di
lavoro, dei dirigenti e dei preposti:
(…) curano la protezione dei
lavoratori contro le influenze
atmosferiche che possono
compromettere la loro sicurezza e la
loro salute;
(…)
All. XIII – Prescrizioni di sicurezza
e di salute per la logistica di
cantiere
Tutti gli ambienti devono essere
tenuti in buone condizioni di
pulizia
TU - All. XIII: estratto
PRESCRIZIONI SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI (obbligatorie ove vi sia spazio sufficiente, altrimenti
è possibile attivare convenzioni con idonee strutture esterne al cantiere)
Locali spogliatoi: adeguata aerazione ed illuminazione, difesi dalle intemperie, riscaldati, muniti di sedili.
Docce: locali riscaldati, acqua calda e fredda, con mezzi detergenti e per asciugarsi; numero minimo 1 doccia ogni 10
lavoratori impegnati in cantiere.
Gabinetti e lavabi: locali riscaldati, acqua calda e fredda, con mezzi detergenti e per asciugarsi; min 1 lavabo ogni 5
lavoratori e 1 gabinetto ogni 10 lavoratori. Per particolari esigenze sono utilizzabili i bagni chimici o si possono fare
convenzioni con strutture idonee nelle vicinanze aperte al pubblico.
Locali di riposo e refezione: adeguata aerazione ed illuminazione, difesi dalle intemperie, riscaldati, muniti di sedili e
tavoli; muniti di attrezzature per scaldare, conservare ed eventualmente preparare le vivande. Presenza di acqua
potabile. Sono utilizzabili i monoblocchi prefabbricati di h min. 2,40 m.
L’uso di caravan è consentito ad inizio cantiere (prima della sua installazione) per max 5gg. e, per brevi tempi di
lavorazione, nei cantieri stradali in punti lontani dalle postazioni ordinarie.
PRESCRIZIONI PER I POSTI DI LAVORO NEI CANTIERI
Porte di emergenza
Aerazione
Illuminazione naturale e artificiale
Pavimenti pareti e soffitti: non devono risultare pericolosi, devono essere facilmente pulibili
Finestre e lucernari: devono essere apribili, non devono risultare pericolosi, devono essere facilmente pulibili
Porte e portoni: non devono risultare pericolosi
Vie di circolazione: quando l’uso e le attrezzature dei locali lo richiedano per assicurare la protezione de lavoratori, il
tracciato delle vie di circolazione deve essere messo in evidenza
BARACCHE DI CANTIERE
STRUTTURA:
profilati laminati a freddo zincati e imbullonati
PARETI:
costituite da pannelli modulari autoportanti
sandwich, isolati con iniezione di resina
poliuretanica espansa di tipo rigido. I due
supporti del sandwich sono in lamiera zincata e
preverniciata.
lunghezza
larghezza
altezza utile
altezza esterna
206
240
218(240-270)
240 ( 262-292)
306
240
218(240-270)
240 (262-292)
406
240
218(240-270)
240 (262-292)
506
240
218(240-270)
240 (262-292)
606
240
218(240-270)
240 (262-292)
706
240
218(240-270)
240 (262-292)
806
240
218(240-270)
252 (274-304)
906
240
218(240-270)
252 (274-304)
1006
240
218(240-270)
252 (274-304)
1106
240
218(240-270)
252 (274-304)
240
218(240-270)
252 (274-304)
COPERTURA:
1206
costituita da soffitto con pannelli sandwich isolati
in tutto analoghi a quelli di parete.
PAVIMENTO:
in lastre di conglomerato truciolare idrofugo.
Piano di calpestio in resina PVG.
SERRAMENTI:
in alluminio anodizzato completi (o meno) di
barre esterne di protezione, vetri semplici o di
tipo thermopane e tapparelle.
IMPIANTO ELETTRICO:
con presa stagna esterna di allacciamento, cavi
di linea protetti da guaina ad alta resistenza,
punto luce esterno ed interno, presa corrente.
MONOBLOCCO DI CANTIERE – PIANTE E ESEMPI DI COMBINAZIONI DI MODULI
PROSPETTI
SERVIZI IGIENICI DA INSERIRE NEI MODULI
Dormitori (All.IV)
Dormitori stabili con requisiti di abitabilità analoghi a case di abitazione
……………….
Dormitori di fortuna (in legno o tende) per lavori di durata < 15 gg nella
stagione fredda e < 30 gg nelle altre stagioni ………………….
Per lavori che eccedano tali durate il datore di lavoro deve provvedere ai
dormitori con mezzi più idonei ……..
Superficie minima dei dormitori mq 3,50 a persona …………..
Altre aree del cantiere e criteri di dimensionamento
Zone di immagazzinamento e lavorazione
zona di stoccaggio materiale
Zone di deposito di carburanti, combustibili liquidi, bombole
Zone di deposito ponteggi
Art. 114.
Protezione dei posti di lavoro
1. Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del
posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono
impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a
carattere continuativo il posto di lavoro deve essere protetto
da un solido impalcato sovrastante, contro la caduta di
materiali.
Zona deposito legante in sacchi
Zona deposito legname
Zona di lavorazione ferro per cls (1mq/1 tonn di ferro lavorato mensilmente)
Officina fabbro (1mq/500 kg di ferro lavorato mensilmente)
Eventuale centrale di betonaggio (1mq/mc di cls prodotto mensilmente)
Eventuale zona di fabbricazione a pie’ d’opera (15mq/mc di cls prodotto giornalmente)
Zona temporanea di scarico
Zona di stoccaggio
TU
Art. 108 - Viabilità nei
cantieri – All.XVIII
Durante i lavori deve essere
assicurata nei cantieri la
viabilita' delle persone e dei
veicoli.
Solidità
Pendenza
Separazione accessi
pedonali e carrabili
Segnalazioni
50 cm
Protezioni
La difesa di vani o aperture
prospicienti il vuoto deve
essere assicurata per
dislivelli superiori a 50 cm
o con altri sistemi che
garantiscano idonea stabilità
Art. 109.
Recinzione del cantiere
1. Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato
di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli
estranei alle lavorazioni.
All. XXVIII
(ovvero gialle e nere)
IL CARTELLO DI CANTIERE
L'obbligatorietà del cartello di cantiere
è prevista generalmente nel
regolamento edilizio comunale.
Anche se non c’è una legge che
obbliga l'esposizione del cartello, tutte
le norme in tema di edilizia (sicurezza,
antimafia ecc.) lo richiamano.
I nominativi del coordinatore per la
progettazione e quello del coordinatore
per l'esecuzione dei lavori sono
indicati nel cartello di cantiere. (TU –
art. 90)
Permeabilità all’aria:
(coefficiente aerodinamico x superficie totale
esposta al vento x pressione cinetica del
vento applicata sui punti di fissaggio del
telo)
Resistenza strutturale:
(coefficiente di indemagliabilità e resistenza
a trazione)
Reazione al fuoco :(classe di reazione al
fuoco certificata)
Le Corbusier, L’unità di abitazione di
Marsiglia, 1946-52)
Cucina
Bagno e servizi
Cucina e scala
Bagno, servizi,
camera
Lo spazio interno della cellula con i diversi ambienti
Rapporti spaziali tra i
piani
Stanza dei ragazzi
Il sistema della doppia trave
Metà pilastro
L’ossatura trasversale
Pilastro intero
I cavedi
I raccordi con gli impianti della cucina
Piante del suolo artificiale
Ricostruzione dello
schema del cantiere e
delle fasi costruttive
Il giunto di dilatazione
Il cantiere all’inizio, aprile 1948
Armatura di un pilastro del portico
(agosto 1948)
1- la trama superiore dei pilastri 2- lastre del suolo artificiale 3- le grandi travi del portico 4- i solai intermedi
5- condotti di ventilazione 6- lastre prefabbricate della loggia 7- placcatura di calcestruzzo a vista
8- pannelli prefabbricati della loggia 9- brise soleil 10- pannelli prefabbricati 11- vetrate 12- pannelli prefabbricati
13- solai con struttura metallica 14- tramezzo tra gli appartamenti
Uno degli elementi prefabbricati in cantiere, 1950
1948
1948
Il blocco sud, febbraio
1949
Posa della struttura
metallica dei solai
intermedi, 1949
1949
1950
1951
Impianto elettrico: insieme di componenti compresi tra il
punto di fornitura dell’energia e il punto di utilizzazione
Utilizzatori elettrici: le apparecchiature che utilizzano energia
elettrica
La costruzione a regola d’arte degli utilizzatori elettrici è
certificata da:
MARCHIATURA CE che può essere accompagnata dal
MARCHIO IMQ (dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità - non
obbligatorio)
DICHIARAZIONE DEL COSTRUTTORE
POTENZA RICHIESTA NEI
CANTIERI
UTILIZZATORE
BANCOSEGA
BETONIERA
GRU A TORRE
BARACCHE
PIEGAFERRI
MARTELLO DEMOLITORE
PORTATILE
CANTIERE PICCOLO
CANTIERE MEDIO
POTENZA (Kw)
2-3
1-2,5
10-20
1,5-15
2,5-3
0,2-2
0,5-2
TENSIONE (V)
230-400
230
400
230-400
400
230
230
6 KW
25 KW
NORME DI LEGGE
Le principali disposizioni normative per gli impianti elettrici
risultano costituiti da:
Legge 1.3.68 n.186 "Disposizioni concernenti la produzione
di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed
impianti elettrici e elettronici"
D.M. 37/2008 Regolamento per il riordino delle disposizioni
in materia di attività di installazione degli impianti all'interno
degli edifici
Dlgs 81/2008 e s.m.i. “Testo unico per la sicurezza”
Il rischio elettrico
La pericolosità di una anomala circolazione di corrente è dovuta
fondamentalmente:
- alla possibilità di innescare incendi
- alle conseguenze derivanti dal passaggio di corrente nel corpo umano
a causa del contatto fisico tra persona e parti sotto tensione elettrica
(elettrocuzione / folgorazione)
INCENDI
Gli incendi possono essere causati da eccessivo riscaldamento
causato da corto circuito e sovraccarico non interrotti
tempestivamente (tramite interruttori automatici
magnetotermici)
- corto circuito (condizione di guasto che, a causa dell’elevatissimo valore di
corrente elettrica in circolazione può comportare il raggiungimento di temperature
molto elevate nei circuiti - migliaia di °C – e il formarsi di archi elettrici. L’arco
elettrico è sostanzialmente una scarica elettrica che avviene in un mezzo non
conduttore, ad esempio l’aria, a causa dello stabilirsi di una elevata tensione elettrica tra
due punti. Esso si manifesta con un evidente fenomeno luminoso, talvolta
accompagnata da un forte rumore)
- sovraccarico (condizione anomala di funzionamento, in conseguenza della
quale i circuiti elettrici sono percorsi da una corrente superiore rispetto a quella per la
quale sono stati dimensionati. La non tempestiva interruzione del fenomeno può dar
luogo all’eccessivo riscaldamento dei cavi o di altri componenti dell’impianto)
ELETTROCUZIONE
contatto diretto
contatto indiretto
Gli effetti della circolazione di corrente nel corpo umano sono:
-Scossa lieve: produce una sensazione dolorosa; è sempre pericolosa e
talvolta mortale
-Ustioni: il passaggio della corrente elettrica genera calore. Così anche
il corpo umano, se attraversato da una corrente elettrica, si riscalda e
possono aversi delle bruciature sulla pelle. Se la corrente è elevata si
possono avere ustioni profonde con il danneggiamento di organi e
tessuti interni.
-Tetanizzazione: blocco della muscolatura che non consente di
abbandonare la presa
I movimenti muscolari sono originati da impulsi elettrici di bassa
intensità, generati dal cervello. I muscoli quindi reagiscono
contraendosi. Se il corpo viene attraversato da una corrente elettrica
esterna, si possono avere i seguenti effetti sulla salute:
-Arresto respiratorio: causato dalla contrazione dei muscoli addetti alla
respirazione o dalla lesione del centro nervoso che presiede a tale
funzione
-Arresto cardiaco: Il muscolo cardiaco si contrae ritmicamente
sostenendo la circolazione del sangue nel corpo. A differenza degli
altri muscoli la contrazione è involontaria
Il passaggio di una corrente elettrica, andandosi a sovrapporre
all’attività del cuore, provoca uno sconvolgimento nelle fasce
muscolari cardiache, impedendone il movimento
Contatto Diretto
Contatto tra una persona e parti di impianto elettrico o di
utilizzatore elettrico che sono in tensione in condizione di
ordinario funzionamento. Il corpo umano è sottoposto al
passaggio di una corrente elettrica.
Contatto Diretto
Quando il corpo umano è in collegamento più o meno diretto
con il terreno, per esempio indossando scarpe non isolanti,
toccando un solo contatto della presa o un solo filo scoperto
o qualsiasi elemento in tensione si verifica il passaggio di
corrente che passa dall’elemento in tensione a terra
attraverso il corpo
Contatto Indiretto
I contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti
normalmente non in tensione (ad esempio l’involucro di una
apparecchiatura, di uno strumento etc. che normalmente è
isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un
guasto interno o per la perdita di isolamento; tali contatti
sono i più pericolosi.
Tensione di contatto
Contatto Indiretto
In questi casi toccando l’involucro dell’apparecchio guasto,
il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente
verso terra, sempre che il corpo non sia adeguatamente
isolato dal suolo.
L’involucro metallico interessato, in seguito al guasto,
assume un valore di tensione rispetto a terra che può
raggiungere il limite di 220Volt, di conseguenza la " tensione
di contatto" è maggiore quanto più alto è il valore di
corrente e quanto più lungo è il tempo per cui tale contatto
permane.
Contatto Indiretto
Tensione di passo:
tensione che durante il
funzionamento di un
impianto di terra può
risultare applicata ad
una persona alla
distanza di un passo e
può assumere valori
pericolosi
Gruppo elettrogeno
Cabina di trasformazione
TU - Art. 81.
… Tutti i materiali, i macchinari e le
apparecchiature, nonché le
installazioni e gli impianti elettrici
ed elettronici devono essere
progettati, realizzati e costruiti a
regola d'arte.
… si considerano costruiti a regola
d'arte se sono realizzati secondo le
norme di buona tecnica contenute
nell'allegato IX.
MACCHINE DEL CANTIERE
MACCHINE MOVIBILI (Uso di funzionamento
in mobilità)
MACCHINE PORTATILI (Apparecchi che
durante il loro uso devono essere sostenuti dalle
persone che li usano)
MACCHINE FISSE (Apparecchi che non
rientrano nei casi precedenti)
GRADO DI PROTEZIONE IP (NORMA IEC 364-CEI 17-13/4)
(International Protection)
IPXX
PRIMA CIFRA 0-6:
PROTEZIONE CONTRO IL CONTATTO DI CORPI
SOLIDI E L’ACCESSO A PARTI PERICOLOSE
SECONDA CIFRA 0-8:
PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DI
LIQUIDI
LETTERA ADDIZIONALE A-D: mano (A), dito (B), attrezzo (C), filo (D)
utilizzata solo se: la protezione effettiva contro l'accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra;
è indicata solo la protezione contro l'accesso a parti pericolose e la prima cifra viene quindi sostituita da una x.
LETTERA SUPPLEMENTARE: apparecchiature ad alta tensione (H),contro
ingresso dell’acqua con apparecchiature in
moto (M), non in moto (S), adatto all’uso in
condizioni atmosferiche specificate (W)
Prima cifra
cifra
0
1
2
3
4
5
6
protezione del materiale
protezione delle persone
non protetto
.
protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a protetto contro l'accesso con il dorso della
50 mm.
mano
protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a
protetto contro l'accesso con un dito
12 mm
protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a
protetto contro l'accesso con un attrezzo
2.5 mm
protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a
protetto contro l'accesso con un filo
1 mm
protetto contro la polvere
protetto contro l'accesso con un filo
totalmente protetto contro la polvere
protetto contro l'accesso con un filo
Seconda cifra
cifra
0
1
2
3
4
5
6
7
8
IP 44
IP 43
protezione del materiale
non protetto
protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua
protetto contro la caduta di gocce d'acqua con inclinazione max di 15°
protetto contro la pioggia
protetto contro gli spruzzi d'acqua
protetto contro i getti d'acqua
protetto contro le ondate
protetto contro gli effetti dell'immersione
protetto contro gli effetti della sommersione
per involucri esterni di materiali elettrici, apparecchiature, quadri
per prese a spina
Quadro elettrico di cantiere ASC (Apparecchiature
di Serie di cantiere).
Norme CEI 17-13/1, CEI 17-13/4 e CEI
23/51
Presa a spina di tipo industriale, devono essere
conformi alle norme EN 60309 (CEI-23-12)
Art. 117 e all. 9
Lavori in prossimità di parti attive
1. Quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze
particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle
seguenti precauzioni:
a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive;
c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.
2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone
tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti.
DISTANZA DI SICUREZZA
ALMENO 3 METRI (all. 9)
3m
3m
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI:
-Interruttore differenziale
L’interruttore differenziale, "salvavita", è facilmente riconoscibile per la presenza
di un pulsante contrassegnato dalla lettera T; esso confronta continuamente la
corrente elettrica entrante con quella uscente e scatta quando avverte una
differenza. Rileva quindi le dispersioni di corrente dovute a guasti dell’impianto e
interviene automaticamente interrompendo il circuito quanto rileva una
dispersione di corrente verso terra.
I cavi che conducono la corrente elettrica sono generalmente due: la fase e il
neutro. Poiché la corrente entra dalla fase, percorre i circuiti ed esce dal neutro, in
condizioni normali quella entrante deve essere uguale a quella uscente; se ciò
non accade significa che una parte di essa sta percorrendo strade diverse, ad
esempio il corpo umano in caso di contatto diretto (scossa elettrica) di
un’apparecchiatura collegata all’impianto di terra
-Isolamento
-Involucri o barriere
-Ostacoli e distanziamenti
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI
INDIRETTI
Le protezioni contro i contatti indiretti possono effettuarsi
con dispositivi che impediscono il contatto con gli elementi
in tensione o con mezzi che interrompono il circuito
impedendo eventuali tensioni di contatto.
Per la salvaguardia contro i contatti indiretti, che sono i più
pericolosi, le norme CEI 64-8 suddividono le protezioni in:
- protezioni senza interruzione automatica del circuito
- protezioni con interruzione automatica del circuito
protezioni senza interruzione automatica del
circuito
- materiali con particolari caratteristiche di isolamento
- adeguate separazioni elettriche dei circuiti
- ambienti isolanti
Quando si parla di isolamento, i materiali da utilizzare
devono possedere specifiche caratteristiche, come il
doppio isolamento, a cui deve essere assicurata adeguata
manutenzione.
Un isolamento supplementare può essere costituito anche
da vernici, lacche, smalti e da altri simili materiali, purché
conformi alle norme vigenti
protezioni con interruzione automatica del
circuito
La protezione con interruzione automatica del circuito
mediante messa a terra consiste nel realizzare un
impianto di messa a terra opportunamente coordinato
con interruttori differenziali posti a monte dell’impianto
atti ad interrompere tempestivamente l’alimentazione
elettrica del circuito guasto se la tensione di contatto
assume valori particolari.
IMPIANTO DI TERRA (Cenni)
Ha lo scopo di proteggere dai contati indiretti
In teoria collegare una massa a terra vuol dire stabilire un
collegamento elettrico tra la massa e il terreno
(convenzionalmente a potenziale zero), allo scopo di
disperdere nel terreno stesso le correnti elettriche causate
dai guasti
in pratica, collegare una massa a terra vuol dire collegarla
ad un dispersore (di fatto o intenzionale), cioè ad un
elemento metallico in contatto elettrico con il terreno
Dispersori intenzionali (o artificiali)
Corda in rame nudo con S>= 35 mmq (la più
utilizzata);
Dispersori verticali h= 1,5 m (50x50x5 mm)
Piastre in rame e bandelle in rame o acciaio zincato
Dispersori di fatto (o naturali)
I dispersori di fatto sono costituiti dai ferri delle
fondazioni in cemento armato. I ferri delle
fondazioni sono in contatto elettrico con il terreno
tramite il calcestruzzo. La corrosione
del ferro è trascurabile. I ferri del cemento armato
costituiscono un buon dispersore , a costo
trascurabile.
Il collegamento al suolo evita che il contatto accidentale con
parti metalliche possa essere pericoloso; ha lo scopo di
portare a potenziale zero un punto qualsiasi collegato a terra
di un impianto elettrico ed impedire che le masse assumano,
in caso di guasto, potenziali verso terra pericolosi per le
persone che ne vengono a contatto, e provocare
contemporaneamente l’intervento dei dispositivi di
protezione (posti a monte dell’impianto elettrico) atti ad
interrompere tempestivamente l’alimentazione elettrica
Quindi l’impianto di terra deve disperdere facilmente nel
terreno le correnti elettriche che si manifestano in caso di
guasto, in modo da abbassare il più possibile i valori delle
tensioni di contatto
La Norma CEI 64-8 definisce gli elementi e le
caratteristiche dell’impianto di terra:
Terra
Il terreno come conduttore il cui potenziale elettrico in ogni
punto è convenzionalmente considerato uguale a zero
Dispersore
Corpo conduttore in contatto elettrico con il terreno e che
realizza un collegamento elettrico con la terra
caratterizzato da una sua resistenza, il cui dimensionamento dipende dal tipo
di guasto che è chiamato a disperdere a terra ed è costituito da elementi
metallici fissati nel terreno e a contatto con esso (i ferri del cemento armato, le
tubazioni metalliche, etc.)
Conduttore di terra
Conduttore di protezione che collega il collettore principale
di terra al dispersore o i dispersori tra loro
la sua continuità è condizione
necessaria ed indispensabile
per assicurare l’efficacia della
protezione
Cavi di colore blu -
Bassa tensione
Cavi di colore rosso – Alta tensione
Cavi giallo verde -
Neutro
Resistenza di terra
Resistenza tra il collettore principale di terra e la terra
Conduttori di protezione
Conduttore prescritto per alcune misure di protezione
contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune
parti, quali le masse, il collettore, il dispersore etc
La sua funzione è di
convogliare la corrente di
guasto dalle masse al
collettore principale di terra e
quindi al dispersore.
Collettore o nodo principale di terra
Elemento previsto per il collegamento al dispersore dei
conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e
di terra
Protezione delle scariche atmosferiche
La protezione mediante collegamento elettrico a terra allo scopo di
garantire la dispersione delle scariche atmosferiche (fulmini) è
richiesta per:
Ponteggi metallici le giunzioni con morsetti, consentono di considerare valida la
continuità elettrica tra i vari elementi, per cui, per le scariche atmosferiche, è sufficiente
provvedere al collegamento di alcuni montanti a dispersori tradizionali e collegarli in
parallelo tra loro e con l’impianto di messa a terra. La sezione deve essere di almeno 35
mmq, in rame.
Le strutture
metalliche situate all’aperto come il baraccamento (box
di cantiere): per le loro specifiche dimensioni non necessitano di protezione contro le
scariche atmosferiche risultando autoprotette. In alternativa sarà effettuato un collegamento
con un minimo di 2 dispersori a “calate” eventi caratteristiche analoghe a quelle dei
ponteggi e delle gru.
Gru
a torre
Grafico di verifica protezione gru a torre o ponteggio a sviluppo lineare (condizioni di
riferimento: Na = 0,1 fulmini/anno e resistività superficiale del terreno da 0 a 0,5 k/m; Nt = 4
fulmini/anno Kmq; C = 1 struttura isolata in pianura; larghezza ponteggio/gru = 2,50 m;
presenza di persone in numero elevato o per un elevato periodo di tempo)
FABBISOGNO IDRICO
80-100
150
100-120
1000-3000
l/giorno per persona
l/mc per gli impasti di cls
l/ora per mc d’aria resa al minuto
per compressori senza refrigeratore
l/mc di ghiaia o altro materiale lavato
Palazzo Montecatini
Puntellazione degli scavi, 1 novembre 1936
Scavo per le fondazioni del corpo centrale, 20 gennaio 1937; affiorano abbondanti le acque del
sottosuolo
Tubazioni di scarico dell’acqua durante la
costruzione delle fondazioni
Allacciamento pozzetti di esaurimento aves, 15 dicembre 1936
Muri di sostegno all’angolo di via Moscova, 1 marzo 1937
Armatura delle pareti dello scavo lungo la via della Moscova
Primi lavori della costruzione: montaggio di un capannone di copertura del cantiere, 7 maggio
1937
I due capannoni completi e il canale di scarico acqua dei pozzetti, 15 marzo 1937
Particolare della struttura di controvento nel corpo centrale e irrigidimento dei solai
Lo stato del cantiere al giugno 1937: la costruzione è ormai completamente fuori terra
CENNI SULLA SICUREZZA ANTINCENDIO
L’incendio è dovuto alla combinazione di tre elementi presenti
in quantità sufficiente:
Combustibile
Temperatura
Comburente
CLASSI DI INCENDIO
Classe A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione
di braci
Classe B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina,
vernici, oli, grassi ecc.
Classe C: incendi di gas
Classe D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio
Classe E: incendi di materiali elettrici
CLASSI DEGLI ESTINTORI
Classe A: acqua (ormai in disuso), schiuma, polveri
Classe B: schiuma, polveri e anidride carbonica
Classe C: acqua, schiuma, polveri
Classe D: polveri
Classe E: polveri dielettriche e anidride carbonica
Estintori
CLASSI
DI
INCENDIO
Acqua
Schiuma
Polvere
CO2
Alogenati
A
Si
Si
Si
Accettabile
Si
B
Si
Si
Si
Accettabile
Si
C
No (getto)
Si
(nebulizzata)
No
Si
Si
No
D
No
No
Si
No
No
E
No
No
Si
Si
Si
A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione di braci;
B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli,
grassi ecc.;
C: incendi di gas;
D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio;
E: incendi di materiali elettrici
Documentazione
principale da conservare
in cantiere a disposizione
degli organi di vigilanza e
controllo
ORGANI CON COMPITI DI CONTROLLO E VIGILANZA CHE HANNO
ACCESSO NEI CANTIERI (di propria iniziativa o su richiesta)
1.
ARPA LAZIO
2.
AZIENDA ASL
3.
CAPITANERIA DI PORTO
4.
CARABINIERI
5.
VIGILI URBANI
6.
E INOLTRE
1.
COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN
FASE DI ESECUZIONE
DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
2.
MEDICO COMPETENTE
7.
GUARDIA DI FINANZA
3.
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA (RSL)
8.
GUARDIA FORESTALE
4.
9.
INAIL (ISPESL)
10.
INPS
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI
PER LA SICUREZZA TERRITORIALE
(RLST) dove RSL non è stato eletto)
11.
ISPETTORATO FERROVIE (lavori ferroviari)
5.
RESPONSABILE DEI SERVIZI DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP)
12.
ISPETTORATO MINERARIO (cave)
13.
OSSERVATORIO COMUNE DI ROMA
14.
POLIZIA DI STATO
15.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
16.
VIGILE DEL FUOCO (su richiesta)