ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE IMPIANTO DEL CANTIERE DPR 320/56 (Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo) Testo Unico sulla Sicurezza Dlgs 9 aprile 2008 n. 81 e integrazioni (Dlgs 106/2009) TITOLO I – Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro - Art. 15 Misure generali di tutela TITOLO IV – Cantieri temporanei e mobili Il processo edilizio: Sequenza organizzata di fasi che portano dal rilevamento delle esigenza della committenza - utenza di un bene edilizio al loro soddisfacimento attraverso la progettazione, la produzione, la costruzione e la gestione del bene stesso Norma UNI 10838 FASI DEL PROCESSO EDILIZIO IL PROGETTO L’ATTIVITA’ COSTRUTTIVA LA GESTIONE CANTIERE = qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile (Definizione del Dlgs 81/2008, art. 89) I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro, …. gli scavi, il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. Cellule spaziali L’ATTIVITA’ DI CANTIERE -PREPARAZIONE ED IMPIANTO DELL’AREA DESTINATA AL CANTIERE - PREPARAZIONE DEL TERRENO DI SEDIME, DEI TRACCIAMENTI, DELLE OPERE DI SCAVO ED EVENTUALI REINTERRI -TRASPORTO E STOCCAGGIO DEI MATERIALI NELL’AMBITO DEL CANTIERE - LAVORAZIONI IN OPERA E A PIE’ D’OPERA - REALIZZAZIONE DI OPERE PROVVISIONALI PROGRAMMARE L’ATTIVITA’ CANTIERISTICA SIGNIFICA: -ORGANIZZARE TEMPORALMENTE LE LAVORAZIONI NELLE DIVERSE FASI - ORGANIZZARE L’AGIBILITA’ DELLO SPAZIO DI CANTIERE - ORGANIZZARE APPROVVIGIONAMENTI E MOVIMENTO DEI MATERIALI - ORGANIZZARE LA MANODOPERA Il ciclo di lavorazione ELEMENTI DI COMPETITIVITA’ DELL’IMPRESA - - RAZIONALIZZAZIONE DEL CANTIERE - PROGRAMMAZIONE TECNICO OPERATIVA - MASSIMA MECCANIZZAZIONE ADOZIONE DI PROCEDIMENTI COSTRUTTIVI CHE CONSENTANO DI SUPERARE I LIMITI IMPOSTI DAL VARIARE DELLE STAGIONI E DI RENDERE PIU’ SOLLECITA L’ESECUZIONE DEI CICLI DI LAVORAZIONE - UNIFICAZIONE E STANDARDIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTI COSTRUTTIVI - RAPIDA COSTRUZIONE DELLE OPERE Tutti i componenti prefabbricati devono essere marchiati CE (DPR 246/93 e3 DPR 499/97). • Istruzioni sui componenti prefabbricati sono nella Circolare Min. del Lavoro e Previdenza Sociale 20 Gennaio 1982 n. 13 “Sicurezza nell'edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio di elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p. manutenzione delle gru a torre automontati” che riguarda tra gli altri argomenti “Trasporto, attrezzature di sollevamento, stoccaggio, idoneità del personale addetto al montaggio, istruzioni di montaggio) ….. Dal CODICE DELLA STRADA (Dlgs 285/92, art. 62) Per evitare la scorta: Larg. max m 2.55 H max m 4,00 Lung max m 12, 50 autotreni e autoarticolati normali; m 16,50 (autoarticolati e autosnodati speciali); m 18,75 (autotreni e filotreni) Peso varia in relazione alla categoria; max ammesso per autotreni a 1 asse - 5 t; 2 assi – 8 t; 3 e più assi – 10 t; I valori cambiano in funzione dei pneumatici arrivando per Autotreno 3 assi 24 t Autoarticolato o autosnodato 3 assi 30 t Autotr.,Autoart., o autosnodato 4 assi 40 t A 5 e più assi 44 t; Il peso sul singolo asse max 12 t L’Aquila 2009 TIPO DI CANTIERE TEMPI DI ESECUZIONE COSTI MANO D’OPERA TRADIZIONALE 10 100 8-10 h/mq DI MONTAGGIO 3 80 1-2 h/mq CASSEFORME TUNNEL 5 70 2-3 h/mq ELEMENTI DEL PROGRAMMA DETTAGLIATO -AVANZAMENTO DEI LAVORI NEI TEMPI NECESSARI -SCELTA DEI MEZZI D’OPERA PIU’ APPROPRIATI -VALUTAZIONE DELLA SATURAZIONE DI UOMINI E MACCHINE -DETERMINAZIONE DELLE QUANTITA’ E DELLA QUALITA’ DEI MATERIALI “Chiedo sulle condizioni locali e constato che non ci sono strade (d’accesso), né trasporti, e che di conseguenza prenderò dei sacchi di cemento e di sabbia e forse le pietre di demolizione della cappella dal tetto distrutto; probabilmente le pietre di demolizione, gelive e calcinate, potranno riempire, ma non portare. Una nozione si precisa: qui, in queste condizioni, in cima a un monte isolato, una sola categoria professionale, una squadra omogenea, una tecnica sapiente, degli uomini là in alto, liberi e maestri del buon lavoro”. (Dossier: Création Ronchamp) Le Corbusier decide quindi di utilizzare una sola squadra di operai per la costruzione dell’intera opera e, visto il contesto, decide anche la scelta dei materiali: sabbia e cemento, cioè calcestruzzo Le Corbusier, Notre Dame du Haut, Rochamp (progetto 1950, costruzione 1953-1955) UOMINI-GIORNO = Entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera (art. 89 TU) Uomo/giorno > di 200 (obbligo di notifica preliminare – art. 99 TU, anche nel caso di cantieri con più imprese indipendentemente dall’uomo-giorno; nel caso di cantieri che nel corso dei lavori maturano le condizioni dell’obbligo) Per cantieri con entità < a 200 ug e senza rischi particolari di cui all’allegato XI la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese è sostituita dalla iscrizione alla Camera di Commercio, dal DURC e dalla autocertificazione –art. 90 TU) TU – art. 99 Notifica preliminare 1. Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all'allegato XII, nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi: ………………………. …………………………… c) cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a duecento uomini-giorno. ALLEGATO XII CONTENUTO DELLA NOTIFICA PRELIMINARE DI CUI ALL’ART. 99 Data della comunicazione Indirizzo del cantiere Dati identificativi del committente Natura dell’opera Responsabile (i) dei lavori: dati identificativi Coordinatore (i) della sicurezza in progettazione: dati identificativi Coordinatore (i) della sicurezza in esecuzione: dati identificativi Data presunta di inizio dei lavori in cantiere Data presunta dei lavori in cantiere Numero massimo presunto dei lavoratori in cantiere Numero previsto di imprese e lavoratori autonomi in cantiere: dati identificativi Ammontare complessivo dei lavori Importi minimi dei costi di costruzione - 2009 mc vpp su UG = C x M% x N dove CM = ∑ji=1 NQi x CQi CM x T di cui = C x M% = UG/N = GL rappresenta la durata del cantiere in giorni lavorativi. CM x T C = importo netto dei lavori M% = percentuale di incidenza della manodopera CM = costo medio orario della squadra T = numero di ore giornaliere N = numero totale di operai NQ = numero di operai di specifica qualifica CQ = costo orario della qualifica dell’operaio J = numero di qualifiche presenti nella squadra UG = C x M% x N dove CM = ∑ji=1 NQi x CQi CM x T di cui = C x M% = UG/N = GL rappresenta la durata del cantiere in giorni lavorativi. CM x T C = importo netto dei lavori M% = percentuale di incidenza della manodopera CM = costo medio orario della squadra T = numero di ore giornaliere N = numero totale di operai NQ = numero di operai di specifica qualifica CQ = costo orario della qualifica dell’operaio J = numero di qualifiche presenti nella squadra ESEMPIO: lavori edili di importo € 345.000,00 Dati di partenza: 1: incidenza manodopera 40% 2: composizione squadra (DM 11.12.1978) e costo orario n.2 operai specializzati n.2 operai qualificati n.3 manovali specializzati 24.50 €/h 22.50 €/h 20.50 €/h CM = (2x24,50 €/h) + (2x24,50 €/h) + (3x20,50 €/h) = 155,50 €/h 3: Il costo netto dei lavori (escludendo l’utile d’impresa valutato in questo caso al 10% e le spese generali che possono variare in relazione al tipo di impresa dal 10 al 15% e che in questo caso consideriamo il 12%) C = 345.000,00 € x(1- 0,10 – 0,12) = 269.100,00 € UG = 269100.00 x 40% 155,50 x 8 (ore) x 7 = 107640 = 605.69 = 606 UG 1244 GL = UG/N = 86.57 giorni = 87 giorni IL CRONOPROGRAMMA – diagramma di Gantt (Regolamento degli appalti D.P.R. n° 207/2010, art. 40, che ha abrogato il 554/99) Rappresenta l’andamento generale nel tempo dei lavori da eseguire generalmente abbinati agli importi. È reso graficamente con un diagramma a barre che riporta sull’asse orizzontale i tempi di esecuzione prevedibili dei lavori e sull’asse verticale può riportare: - Gli importi progressivi a partire da zero (corrispondete all’inizio dei lavori) fino all’importo complessivo di tutti i lavori (corrispondente alla data di ultimazione prevista) - Le lavorazioni per gruppi omogenei - I S.A.L. - Ecc.. Nel calcolo del tempo contrattuale deve tenersi conto della prevedibile incidenza dei giorni di andamento stagionale sfavorevole Il cronoprogramma è presentato unitamente all’offerta - Nei casi di progettazione esecutiva e esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo dell'amministrazione aggiudicatrice; - Nei casi di acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta e con progettazione esecutiva e esecuzione di lavori sulla base del progetto preliminare dell'amministrazione aggiudicatrice IL DIAGRAMMA DI GANTT Rappresenta la sequenza delle lavorazioni omogenee distribuite nell’arco dei giorni consecutivi concessi in contratto. Ogni gruppo omogeneo di lavorazione viene collocato in ordine temporale, in funzione della logica esecuzione del progetto, a partire dalla data di allestimento del cantiere fino alla data del completo smobilizzo. Il diagramma di Gantt determina la durata dei lavori, ossia i giorni consecutivi necessari per il completamento dell’opera. Esso evidenzia anche le interferenze, cioè quei lavori che richiedono la presenza contemporanea in cantiere di lavoratori addetti alla esecuzione di opere diverse. La sovrapposizione dei lavori influisce positivamente sulla durata complessiva degli stessi ma, per contro, costituisce una fonte di rischio per i lavoratori. Per tale ragione le interferenze vanno attentamente evidenziate nella compilazione del Cronoprogramma, cercando di evitare il più possibile le interferenze temporali e spaziali. La procedura per la redazione di un Cronoprogramma segue le seguenti fasi: - Individuazione dei gruppi omogenei di lavorazione Determinazione degli importi per ogni gruppo Assegnazione della percentuale di manodopera per ogni gruppo Assegnazione del numero di lavoratori previsti per ogni gruppo Calcolo dei giorni lavorativi necessari per ogni gruppo Calcolo dei giorni consecutivi necessari per ogni gruppo Collocazione temporale di ogni gruppo (data inizio e fine) Realizzazione del diagramma di Gantt Realizzazione del diagramma rappresentativo del Cronoprogramma Redazione della relazione tecnica a corredo del Cronoprogramma TU – TITOLO IV Art. 95 – Misure generali di tutela Art. 96 – Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti: (…) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute; (…) All. XIII – Prescrizioni di sicurezza e di salute per la logistica di cantiere Tutti gli ambienti devono essere tenuti in buone condizioni di pulizia TU - All. XIII: estratto PRESCRIZIONI SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALI (obbligatorie ove vi sia spazio sufficiente, altrimenti è possibile attivare convenzioni con idonee strutture esterne al cantiere) Locali spogliatoi: adeguata aerazione ed illuminazione, difesi dalle intemperie, riscaldati, muniti di sedili. Docce: locali riscaldati, acqua calda e fredda, con mezzi detergenti e per asciugarsi; numero minimo 1 doccia ogni 10 lavoratori impegnati in cantiere. Gabinetti e lavabi: locali riscaldati, acqua calda e fredda, con mezzi detergenti e per asciugarsi; min 1 lavabo ogni 5 lavoratori e 1 gabinetto ogni 10 lavoratori. Per particolari esigenze sono utilizzabili i bagni chimici o si possono fare convenzioni con strutture idonee nelle vicinanze aperte al pubblico. Locali di riposo e refezione: adeguata aerazione ed illuminazione, difesi dalle intemperie, riscaldati, muniti di sedili e tavoli; muniti di attrezzature per scaldare, conservare ed eventualmente preparare le vivande. Presenza di acqua potabile. Sono utilizzabili i monoblocchi prefabbricati di h min. 2,40 m. L’uso di caravan è consentito ad inizio cantiere (prima della sua installazione) per max 5gg. e, per brevi tempi di lavorazione, nei cantieri stradali in punti lontani dalle postazioni ordinarie. PRESCRIZIONI PER I POSTI DI LAVORO NEI CANTIERI Porte di emergenza Aerazione Illuminazione naturale e artificiale Pavimenti pareti e soffitti: non devono risultare pericolosi, devono essere facilmente pulibili Finestre e lucernari: devono essere apribili, non devono risultare pericolosi, devono essere facilmente pulibili Porte e portoni: non devono risultare pericolosi Vie di circolazione: quando l’uso e le attrezzature dei locali lo richiedano per assicurare la protezione de lavoratori, il tracciato delle vie di circolazione deve essere messo in evidenza BARACCHE DI CANTIERE STRUTTURA: profilati laminati a freddo zincati e imbullonati PARETI: costituite da pannelli modulari autoportanti sandwich, isolati con iniezione di resina poliuretanica espansa di tipo rigido. I due supporti del sandwich sono in lamiera zincata e preverniciata. lunghezza larghezza altezza utile altezza esterna 206 240 218(240-270) 240 ( 262-292) 306 240 218(240-270) 240 (262-292) 406 240 218(240-270) 240 (262-292) 506 240 218(240-270) 240 (262-292) 606 240 218(240-270) 240 (262-292) 706 240 218(240-270) 240 (262-292) 806 240 218(240-270) 252 (274-304) 906 240 218(240-270) 252 (274-304) 1006 240 218(240-270) 252 (274-304) 1106 240 218(240-270) 252 (274-304) 240 218(240-270) 252 (274-304) COPERTURA: 1206 costituita da soffitto con pannelli sandwich isolati in tutto analoghi a quelli di parete. PAVIMENTO: in lastre di conglomerato truciolare idrofugo. Piano di calpestio in resina PVG. SERRAMENTI: in alluminio anodizzato completi (o meno) di barre esterne di protezione, vetri semplici o di tipo thermopane e tapparelle. IMPIANTO ELETTRICO: con presa stagna esterna di allacciamento, cavi di linea protetti da guaina ad alta resistenza, punto luce esterno ed interno, presa corrente. MONOBLOCCO DI CANTIERE – PIANTE E ESEMPI DI COMBINAZIONI DI MODULI PROSPETTI SERVIZI IGIENICI DA INSERIRE NEI MODULI Dormitori (All.IV) Dormitori stabili con requisiti di abitabilità analoghi a case di abitazione ………………. Dormitori di fortuna (in legno o tende) per lavori di durata < 15 gg nella stagione fredda e < 30 gg nelle altre stagioni …………………. Per lavori che eccedano tali durate il datore di lavoro deve provvedere ai dormitori con mezzi più idonei …….. Superficie minima dei dormitori mq 3,50 a persona ………….. Altre aree del cantiere e criteri di dimensionamento Zone di immagazzinamento e lavorazione zona di stoccaggio materiale Zone di deposito di carburanti, combustibili liquidi, bombole Zone di deposito ponteggi Art. 114. Protezione dei posti di lavoro 1. Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono impastati calcestruzzi e malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo il posto di lavoro deve essere protetto da un solido impalcato sovrastante, contro la caduta di materiali. Zona deposito legante in sacchi Zona deposito legname Zona di lavorazione ferro per cls (1mq/1 tonn di ferro lavorato mensilmente) Officina fabbro (1mq/500 kg di ferro lavorato mensilmente) Eventuale centrale di betonaggio (1mq/mc di cls prodotto mensilmente) Eventuale zona di fabbricazione a pie’ d’opera (15mq/mc di cls prodotto giornalmente) Zona temporanea di scarico Zona di stoccaggio TU Art. 108 - Viabilità nei cantieri – All.XVIII Durante i lavori deve essere assicurata nei cantieri la viabilita' delle persone e dei veicoli. Solidità Pendenza Separazione accessi pedonali e carrabili Segnalazioni 50 cm Protezioni La difesa di vani o aperture prospicienti il vuoto deve essere assicurata per dislivelli superiori a 50 cm o con altri sistemi che garantiscano idonea stabilità Art. 109. Recinzione del cantiere 1. Il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni. All. XXVIII (ovvero gialle e nere) IL CARTELLO DI CANTIERE L'obbligatorietà del cartello di cantiere è prevista generalmente nel regolamento edilizio comunale. Anche se non c’è una legge che obbliga l'esposizione del cartello, tutte le norme in tema di edilizia (sicurezza, antimafia ecc.) lo richiamano. I nominativi del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l'esecuzione dei lavori sono indicati nel cartello di cantiere. (TU – art. 90) Permeabilità all’aria: (coefficiente aerodinamico x superficie totale esposta al vento x pressione cinetica del vento applicata sui punti di fissaggio del telo) Resistenza strutturale: (coefficiente di indemagliabilità e resistenza a trazione) Reazione al fuoco :(classe di reazione al fuoco certificata) Le Corbusier, L’unità di abitazione di Marsiglia, 1946-52) Cucina Bagno e servizi Cucina e scala Bagno, servizi, camera Lo spazio interno della cellula con i diversi ambienti Rapporti spaziali tra i piani Stanza dei ragazzi Il sistema della doppia trave Metà pilastro L’ossatura trasversale Pilastro intero I cavedi I raccordi con gli impianti della cucina Piante del suolo artificiale Ricostruzione dello schema del cantiere e delle fasi costruttive Il giunto di dilatazione Il cantiere all’inizio, aprile 1948 Armatura di un pilastro del portico (agosto 1948) 1- la trama superiore dei pilastri 2- lastre del suolo artificiale 3- le grandi travi del portico 4- i solai intermedi 5- condotti di ventilazione 6- lastre prefabbricate della loggia 7- placcatura di calcestruzzo a vista 8- pannelli prefabbricati della loggia 9- brise soleil 10- pannelli prefabbricati 11- vetrate 12- pannelli prefabbricati 13- solai con struttura metallica 14- tramezzo tra gli appartamenti Uno degli elementi prefabbricati in cantiere, 1950 1948 1948 Il blocco sud, febbraio 1949 Posa della struttura metallica dei solai intermedi, 1949 1949 1950 1951 Impianto elettrico: insieme di componenti compresi tra il punto di fornitura dell’energia e il punto di utilizzazione Utilizzatori elettrici: le apparecchiature che utilizzano energia elettrica La costruzione a regola d’arte degli utilizzatori elettrici è certificata da: MARCHIATURA CE che può essere accompagnata dal MARCHIO IMQ (dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità - non obbligatorio) DICHIARAZIONE DEL COSTRUTTORE POTENZA RICHIESTA NEI CANTIERI UTILIZZATORE BANCOSEGA BETONIERA GRU A TORRE BARACCHE PIEGAFERRI MARTELLO DEMOLITORE PORTATILE CANTIERE PICCOLO CANTIERE MEDIO POTENZA (Kw) 2-3 1-2,5 10-20 1,5-15 2,5-3 0,2-2 0,5-2 TENSIONE (V) 230-400 230 400 230-400 400 230 230 6 KW 25 KW NORME DI LEGGE Le principali disposizioni normative per gli impianti elettrici risultano costituiti da: Legge 1.3.68 n.186 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici e elettronici" D.M. 37/2008 Regolamento per il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici Dlgs 81/2008 e s.m.i. “Testo unico per la sicurezza” Il rischio elettrico La pericolosità di una anomala circolazione di corrente è dovuta fondamentalmente: - alla possibilità di innescare incendi - alle conseguenze derivanti dal passaggio di corrente nel corpo umano a causa del contatto fisico tra persona e parti sotto tensione elettrica (elettrocuzione / folgorazione) INCENDI Gli incendi possono essere causati da eccessivo riscaldamento causato da corto circuito e sovraccarico non interrotti tempestivamente (tramite interruttori automatici magnetotermici) - corto circuito (condizione di guasto che, a causa dell’elevatissimo valore di corrente elettrica in circolazione può comportare il raggiungimento di temperature molto elevate nei circuiti - migliaia di °C – e il formarsi di archi elettrici. L’arco elettrico è sostanzialmente una scarica elettrica che avviene in un mezzo non conduttore, ad esempio l’aria, a causa dello stabilirsi di una elevata tensione elettrica tra due punti. Esso si manifesta con un evidente fenomeno luminoso, talvolta accompagnata da un forte rumore) - sovraccarico (condizione anomala di funzionamento, in conseguenza della quale i circuiti elettrici sono percorsi da una corrente superiore rispetto a quella per la quale sono stati dimensionati. La non tempestiva interruzione del fenomeno può dar luogo all’eccessivo riscaldamento dei cavi o di altri componenti dell’impianto) ELETTROCUZIONE contatto diretto contatto indiretto Gli effetti della circolazione di corrente nel corpo umano sono: -Scossa lieve: produce una sensazione dolorosa; è sempre pericolosa e talvolta mortale -Ustioni: il passaggio della corrente elettrica genera calore. Così anche il corpo umano, se attraversato da una corrente elettrica, si riscalda e possono aversi delle bruciature sulla pelle. Se la corrente è elevata si possono avere ustioni profonde con il danneggiamento di organi e tessuti interni. -Tetanizzazione: blocco della muscolatura che non consente di abbandonare la presa I movimenti muscolari sono originati da impulsi elettrici di bassa intensità, generati dal cervello. I muscoli quindi reagiscono contraendosi. Se il corpo viene attraversato da una corrente elettrica esterna, si possono avere i seguenti effetti sulla salute: -Arresto respiratorio: causato dalla contrazione dei muscoli addetti alla respirazione o dalla lesione del centro nervoso che presiede a tale funzione -Arresto cardiaco: Il muscolo cardiaco si contrae ritmicamente sostenendo la circolazione del sangue nel corpo. A differenza degli altri muscoli la contrazione è involontaria Il passaggio di una corrente elettrica, andandosi a sovrapporre all’attività del cuore, provoca uno sconvolgimento nelle fasce muscolari cardiache, impedendone il movimento Contatto Diretto Contatto tra una persona e parti di impianto elettrico o di utilizzatore elettrico che sono in tensione in condizione di ordinario funzionamento. Il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente elettrica. Contatto Diretto Quando il corpo umano è in collegamento più o meno diretto con il terreno, per esempio indossando scarpe non isolanti, toccando un solo contatto della presa o un solo filo scoperto o qualsiasi elemento in tensione si verifica il passaggio di corrente che passa dall’elemento in tensione a terra attraverso il corpo Contatto Indiretto I contatti indiretti sono quelli che avvengono con parti normalmente non in tensione (ad esempio l’involucro di una apparecchiatura, di uno strumento etc. che normalmente è isolato e non in contatto con elementi in tensione) per un guasto interno o per la perdita di isolamento; tali contatti sono i più pericolosi. Tensione di contatto Contatto Indiretto In questi casi toccando l’involucro dell’apparecchio guasto, il corpo umano è sottoposto al passaggio di una corrente verso terra, sempre che il corpo non sia adeguatamente isolato dal suolo. L’involucro metallico interessato, in seguito al guasto, assume un valore di tensione rispetto a terra che può raggiungere il limite di 220Volt, di conseguenza la " tensione di contatto" è maggiore quanto più alto è il valore di corrente e quanto più lungo è il tempo per cui tale contatto permane. Contatto Indiretto Tensione di passo: tensione che durante il funzionamento di un impianto di terra può risultare applicata ad una persona alla distanza di un passo e può assumere valori pericolosi Gruppo elettrogeno Cabina di trasformazione TU - Art. 81. … Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d'arte. … si considerano costruiti a regola d'arte se sono realizzati secondo le norme di buona tecnica contenute nell'allegato IX. MACCHINE DEL CANTIERE MACCHINE MOVIBILI (Uso di funzionamento in mobilità) MACCHINE PORTATILI (Apparecchi che durante il loro uso devono essere sostenuti dalle persone che li usano) MACCHINE FISSE (Apparecchi che non rientrano nei casi precedenti) GRADO DI PROTEZIONE IP (NORMA IEC 364-CEI 17-13/4) (International Protection) IPXX PRIMA CIFRA 0-6: PROTEZIONE CONTRO IL CONTATTO DI CORPI SOLIDI E L’ACCESSO A PARTI PERICOLOSE SECONDA CIFRA 0-8: PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DI LIQUIDI LETTERA ADDIZIONALE A-D: mano (A), dito (B), attrezzo (C), filo (D) utilizzata solo se: la protezione effettiva contro l'accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra; è indicata solo la protezione contro l'accesso a parti pericolose e la prima cifra viene quindi sostituita da una x. LETTERA SUPPLEMENTARE: apparecchiature ad alta tensione (H),contro ingresso dell’acqua con apparecchiature in moto (M), non in moto (S), adatto all’uso in condizioni atmosferiche specificate (W) Prima cifra cifra 0 1 2 3 4 5 6 protezione del materiale protezione delle persone non protetto . protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a protetto contro l'accesso con il dorso della 50 mm. mano protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a protetto contro l'accesso con un dito 12 mm protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a protetto contro l'accesso con un attrezzo 2.5 mm protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a protetto contro l'accesso con un filo 1 mm protetto contro la polvere protetto contro l'accesso con un filo totalmente protetto contro la polvere protetto contro l'accesso con un filo Seconda cifra cifra 0 1 2 3 4 5 6 7 8 IP 44 IP 43 protezione del materiale non protetto protetto contro la caduta verticale di gocce d'acqua protetto contro la caduta di gocce d'acqua con inclinazione max di 15° protetto contro la pioggia protetto contro gli spruzzi d'acqua protetto contro i getti d'acqua protetto contro le ondate protetto contro gli effetti dell'immersione protetto contro gli effetti della sommersione per involucri esterni di materiali elettrici, apparecchiature, quadri per prese a spina Quadro elettrico di cantiere ASC (Apparecchiature di Serie di cantiere). Norme CEI 17-13/1, CEI 17-13/4 e CEI 23/51 Presa a spina di tipo industriale, devono essere conformi alle norme EN 60309 (CEI-23-12) Art. 117 e all. 9 Lavori in prossimità di parti attive 1. Quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza. 2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti. DISTANZA DI SICUREZZA ALMENO 3 METRI (all. 9) 3m 3m PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI: -Interruttore differenziale L’interruttore differenziale, "salvavita", è facilmente riconoscibile per la presenza di un pulsante contrassegnato dalla lettera T; esso confronta continuamente la corrente elettrica entrante con quella uscente e scatta quando avverte una differenza. Rileva quindi le dispersioni di corrente dovute a guasti dell’impianto e interviene automaticamente interrompendo il circuito quanto rileva una dispersione di corrente verso terra. I cavi che conducono la corrente elettrica sono generalmente due: la fase e il neutro. Poiché la corrente entra dalla fase, percorre i circuiti ed esce dal neutro, in condizioni normali quella entrante deve essere uguale a quella uscente; se ciò non accade significa che una parte di essa sta percorrendo strade diverse, ad esempio il corpo umano in caso di contatto diretto (scossa elettrica) di un’apparecchiatura collegata all’impianto di terra -Isolamento -Involucri o barriere -Ostacoli e distanziamenti PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Le protezioni contro i contatti indiretti possono effettuarsi con dispositivi che impediscono il contatto con gli elementi in tensione o con mezzi che interrompono il circuito impedendo eventuali tensioni di contatto. Per la salvaguardia contro i contatti indiretti, che sono i più pericolosi, le norme CEI 64-8 suddividono le protezioni in: - protezioni senza interruzione automatica del circuito - protezioni con interruzione automatica del circuito protezioni senza interruzione automatica del circuito - materiali con particolari caratteristiche di isolamento - adeguate separazioni elettriche dei circuiti - ambienti isolanti Quando si parla di isolamento, i materiali da utilizzare devono possedere specifiche caratteristiche, come il doppio isolamento, a cui deve essere assicurata adeguata manutenzione. Un isolamento supplementare può essere costituito anche da vernici, lacche, smalti e da altri simili materiali, purché conformi alle norme vigenti protezioni con interruzione automatica del circuito La protezione con interruzione automatica del circuito mediante messa a terra consiste nel realizzare un impianto di messa a terra opportunamente coordinato con interruttori differenziali posti a monte dell’impianto atti ad interrompere tempestivamente l’alimentazione elettrica del circuito guasto se la tensione di contatto assume valori particolari. IMPIANTO DI TERRA (Cenni) Ha lo scopo di proteggere dai contati indiretti In teoria collegare una massa a terra vuol dire stabilire un collegamento elettrico tra la massa e il terreno (convenzionalmente a potenziale zero), allo scopo di disperdere nel terreno stesso le correnti elettriche causate dai guasti in pratica, collegare una massa a terra vuol dire collegarla ad un dispersore (di fatto o intenzionale), cioè ad un elemento metallico in contatto elettrico con il terreno Dispersori intenzionali (o artificiali) Corda in rame nudo con S>= 35 mmq (la più utilizzata); Dispersori verticali h= 1,5 m (50x50x5 mm) Piastre in rame e bandelle in rame o acciaio zincato Dispersori di fatto (o naturali) I dispersori di fatto sono costituiti dai ferri delle fondazioni in cemento armato. I ferri delle fondazioni sono in contatto elettrico con il terreno tramite il calcestruzzo. La corrosione del ferro è trascurabile. I ferri del cemento armato costituiscono un buon dispersore , a costo trascurabile. Il collegamento al suolo evita che il contatto accidentale con parti metalliche possa essere pericoloso; ha lo scopo di portare a potenziale zero un punto qualsiasi collegato a terra di un impianto elettrico ed impedire che le masse assumano, in caso di guasto, potenziali verso terra pericolosi per le persone che ne vengono a contatto, e provocare contemporaneamente l’intervento dei dispositivi di protezione (posti a monte dell’impianto elettrico) atti ad interrompere tempestivamente l’alimentazione elettrica Quindi l’impianto di terra deve disperdere facilmente nel terreno le correnti elettriche che si manifestano in caso di guasto, in modo da abbassare il più possibile i valori delle tensioni di contatto La Norma CEI 64-8 definisce gli elementi e le caratteristiche dell’impianto di terra: Terra Il terreno come conduttore il cui potenziale elettrico in ogni punto è convenzionalmente considerato uguale a zero Dispersore Corpo conduttore in contatto elettrico con il terreno e che realizza un collegamento elettrico con la terra caratterizzato da una sua resistenza, il cui dimensionamento dipende dal tipo di guasto che è chiamato a disperdere a terra ed è costituito da elementi metallici fissati nel terreno e a contatto con esso (i ferri del cemento armato, le tubazioni metalliche, etc.) Conduttore di terra Conduttore di protezione che collega il collettore principale di terra al dispersore o i dispersori tra loro la sua continuità è condizione necessaria ed indispensabile per assicurare l’efficacia della protezione Cavi di colore blu - Bassa tensione Cavi di colore rosso – Alta tensione Cavi giallo verde - Neutro Resistenza di terra Resistenza tra il collettore principale di terra e la terra Conduttori di protezione Conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune parti, quali le masse, il collettore, il dispersore etc La sua funzione è di convogliare la corrente di guasto dalle masse al collettore principale di terra e quindi al dispersore. Collettore o nodo principale di terra Elemento previsto per il collegamento al dispersore dei conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e di terra Protezione delle scariche atmosferiche La protezione mediante collegamento elettrico a terra allo scopo di garantire la dispersione delle scariche atmosferiche (fulmini) è richiesta per: Ponteggi metallici le giunzioni con morsetti, consentono di considerare valida la continuità elettrica tra i vari elementi, per cui, per le scariche atmosferiche, è sufficiente provvedere al collegamento di alcuni montanti a dispersori tradizionali e collegarli in parallelo tra loro e con l’impianto di messa a terra. La sezione deve essere di almeno 35 mmq, in rame. Le strutture metalliche situate all’aperto come il baraccamento (box di cantiere): per le loro specifiche dimensioni non necessitano di protezione contro le scariche atmosferiche risultando autoprotette. In alternativa sarà effettuato un collegamento con un minimo di 2 dispersori a “calate” eventi caratteristiche analoghe a quelle dei ponteggi e delle gru. Gru a torre Grafico di verifica protezione gru a torre o ponteggio a sviluppo lineare (condizioni di riferimento: Na = 0,1 fulmini/anno e resistività superficiale del terreno da 0 a 0,5 k/m; Nt = 4 fulmini/anno Kmq; C = 1 struttura isolata in pianura; larghezza ponteggio/gru = 2,50 m; presenza di persone in numero elevato o per un elevato periodo di tempo) FABBISOGNO IDRICO 80-100 150 100-120 1000-3000 l/giorno per persona l/mc per gli impasti di cls l/ora per mc d’aria resa al minuto per compressori senza refrigeratore l/mc di ghiaia o altro materiale lavato Palazzo Montecatini Puntellazione degli scavi, 1 novembre 1936 Scavo per le fondazioni del corpo centrale, 20 gennaio 1937; affiorano abbondanti le acque del sottosuolo Tubazioni di scarico dell’acqua durante la costruzione delle fondazioni Allacciamento pozzetti di esaurimento aves, 15 dicembre 1936 Muri di sostegno all’angolo di via Moscova, 1 marzo 1937 Armatura delle pareti dello scavo lungo la via della Moscova Primi lavori della costruzione: montaggio di un capannone di copertura del cantiere, 7 maggio 1937 I due capannoni completi e il canale di scarico acqua dei pozzetti, 15 marzo 1937 Particolare della struttura di controvento nel corpo centrale e irrigidimento dei solai Lo stato del cantiere al giugno 1937: la costruzione è ormai completamente fuori terra CENNI SULLA SICUREZZA ANTINCENDIO L’incendio è dovuto alla combinazione di tre elementi presenti in quantità sufficiente: Combustibile Temperatura Comburente CLASSI DI INCENDIO Classe A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione di braci Classe B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli, grassi ecc. Classe C: incendi di gas Classe D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio Classe E: incendi di materiali elettrici CLASSI DEGLI ESTINTORI Classe A: acqua (ormai in disuso), schiuma, polveri Classe B: schiuma, polveri e anidride carbonica Classe C: acqua, schiuma, polveri Classe D: polveri Classe E: polveri dielettriche e anidride carbonica Estintori CLASSI DI INCENDIO Acqua Schiuma Polvere CO2 Alogenati A Si Si Si Accettabile Si B Si Si Si Accettabile Si C No (getto) Si (nebulizzata) No Si Si No D No No Si No No E No No Si Si Si A: incendi di materiali solidi, di natura organica che portano alla formazione di braci; B: incendi di materiali liquidi o solidi liquefacibili, quali petrolio, paraffina, vernici, oli, grassi ecc.; C: incendi di gas; D: incendi di sostanze metalliche – alluminio, magnesio, potassio; E: incendi di materiali elettrici Documentazione principale da conservare in cantiere a disposizione degli organi di vigilanza e controllo ORGANI CON COMPITI DI CONTROLLO E VIGILANZA CHE HANNO ACCESSO NEI CANTIERI (di propria iniziativa o su richiesta) 1. ARPA LAZIO 2. AZIENDA ASL 3. CAPITANERIA DI PORTO 4. CARABINIERI 5. VIGILI URBANI 6. E INOLTRE 1. COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO 2. MEDICO COMPETENTE 7. GUARDIA DI FINANZA 3. RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RSL) 8. GUARDIA FORESTALE 4. 9. INAIL (ISPESL) 10. INPS RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA TERRITORIALE (RLST) dove RSL non è stato eletto) 11. ISPETTORATO FERROVIE (lavori ferroviari) 5. RESPONSABILE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) 12. ISPETTORATO MINERARIO (cave) 13. OSSERVATORIO COMUNE DI ROMA 14. POLIZIA DI STATO 15. PROCURA DELLA REPUBBLICA 16. VIGILE DEL FUOCO (su richiesta)