pillola normativa - impianto elettrico di cantiere

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Pillole normative: l’impianto
elettrico di cantiere
FILLEA CGIL LOMBARDIA
VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2017
I cantieri edili sono per loro natura ambienti ad alto rischio elettrico.
Realizzare un impianto elettrico di cantiere a regola d’arte è fondamentale, ma va poi anche mantenuto tale
durante tutta la sua vita in cantiere.
Cause di infortunio
La maggior parte degli infortuni sono causati da:
• impianti di bassa tensione non conformi alla regola dell’arte;
• da una scarsa manutenzione delle apparecchiature o dell’impianto stesso;
• da un cattivo utilizzo delle apparecchiature o dell’impianto.
Altri infortuni avvengono per il mancato rispetto della distanza di sicurezza durante le fasi di lavoro in
prossimità di linee elettriche aeree interferenti. I mezzi di contatto più frequenti sono le gru, le autogru, le
autobetoniere, le aste metalliche.
Effetti della corrente elettrica sul corpo umano e sull’ambiente circostante
Il corpo umano è molto sensibile a qualsiasi corrente elettrica. Il cervello guida la distribuzione e il dosaggio
degli impulsi. Se a queste correnti fisiologiche interne si sommano delle correnti elettriche esterne si ha nel
corpo umano un’alterazione delle funzioni vitali.
Si definisce elettrocuzione il contatto del corpo umano con sorgenti di energia elettrica.
L’elettrocuzione può avvenire per: a) contatto diretto, cioè quando si tocca direttamente una parte sotto
tensione; b) contatto indiretto, cioè quando si toccano parti che normalmente non sono in tensione, ma
che a causa di un guasto o altro evento hanno assunto un potenziale diverso da quello di terra, oppure
quando si riceve una scarica elettrica pur non avendo toccato una parte in tensione
I principali effetti prodotti dalla corrente elettrica sul corpo umano sono:
1) tetanizzazione: contrazione involontaria dei muscoli, a causa del passaggio di corrente; 2) arresto della
respirazione, a causa della contrazione dei muscoli e paralisi dei centri nervosi dell’apparato respiratorio;
3) fibrillazione ventricolare, a causa della contrazione disordinata delle fibre muscolari del cuore; 4) ustioni,
con lesioni nella parte di entrata ed uscita della corrente elettrica nel corpo; 5) paralisi temporanea; 6)
abbagliamento, a causa dello sprigionamento di raggi ultravioletti.
Altri effetti di grave danno si possono produrre nell’ambiente circostante: incendio, esplosione,
folgorazione
Quali sono i componenti che costituiscono un impianto elettrico di cantiere?
Costituiscono un impianto elettrico di cantiere:
• punto di fornitura Enel o altro ente (contatore di energia) o da gruppo elettrogeno; • quadri elettrici
principali e secondari; • cavi elettrici; • prese a spina e avvolgicavo; • utilizzatori; • impianto di terra; •
impianto di protezione fulmini (quando previsto)
Che cos’è l’impianto di messa a terra?
L’impianto di terra costituisce un mezzo che permette alla corrente prodotta da un guasto di disperdersi o di
richiudersi, tramite una resistenza di basso valore, attraverso il terreno.
Tipologie di messa a terra: • messa a terra di protezione; • messa a terra di una parte conduttrice, non
destinata ad essere attiva, allo scopo di proteggere le persone dallo shock elettrico; • messa a terra di
funzionamento; • messa a terra di un punto del circuito attivo richiesta per il corretto funzionamento degli
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impianti e dei suoi componenti elettrici; • messa a terra per la protezione contro le fulminazioni (scariche
atmosferiche); • messa a terra per la dissipazione di una corrente di fulmine (scarica atmosferica) verso
terra.
Documentazione e valutazione relativa ad impianto elettrico e messa a terra in cantiere
Innanzitutto la valutazione del rischio elettrico deve essere presente sia nel POS – Piano Operativo
di Sicurezza, che nel PSC – Piano di Sicurezza di Cantiere.
A questo si aggiungono una serie di attività e documenti di fondamentale importanza per la sicurezza in
cantiere.
Installazione dell’impianto elettrico e della messa a terra
Deve essere realizzata da un installatore qualificato, prima dell’inizio del cantiere. L’impiantista deve
rilasciare una dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e della messa a terra, allegando: lo schema
base dell’impianto, una relazione sui materiali impiegati, il proprio certificato di abilitazione. Questa
certificazione deve riguardare proprio l’impianto istallato e non può essere generica.
Ad essa devono essere aggiunte le dichiarazioni di conformità del fabbricante riguardo ai quadri elettrici.
A cura del datore di lavoro sarà invece la trasmissione all’INAIL della dichiarazione di conformità, entro 30
giorni dalla messa in esercizio dell’impianto.
Controlli periodici e straordinari e Registro di Controllo
Come per tutte le attrezzature e macchine presenti in cantiere, anche per l’impianto elettrico sono previsti
controlli periodici e controlli specifici, che vanno registrati nel Registro di controllo. Questi controlli sono a
cura del datore di lavoro che ne incarica personale competente, ed hanno lo scopo di assicurare il buono
stato di conservazione e l’efficienza ai fini della sicurezza. I controlli periodici vengono fatti in base alle
indicazioni dei fabbricanti o in base alle norme di buona tecnica. I controlli specifici devono essere fatti ogni
volta che intervengono eventi eccezionali come riparazioni, trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali
violenti oppure periodi prolungati di inattività. I risultati devono essere sempre messi per iscritto con data,
nome e firma leggibile di chi li ha effettuati e, quelli degli ultimi tre anni, vanno anche tenuti in cantiere.
Nel Registro di Controllo vanno invece riportate le verifiche periodiche dell’installatore o fabbricante,
previste dalle buone prassi o dalle norme di buona tecnica.
Possibilità di fulminazione e scariche atmosferiche
In caso di struttura metallica, il rischio deve essere valutato con una specifica relazione tecnica, che
descriva le possibilità di fulminazione da eventi atmosferici e il tipo di protezione prevista.
In caso di strutture metalliche che non hanno una propria protezione dalle scariche atmosferiche, deve
essere realizzato uno specifico impianto di messa a terra e ne deve essere redatta una relazione scritta
(comprensiva dello schema tipo/ progetto dell’impianto) da un tecnico abilitato.
Nel caso in cui l’impianto rimanga in esercizio per un periodo superiore ai due anni, si devono realizzare,
con la redazione dei corrispondenti verbali, verifiche periodiche biennali da parte di ASL (oggi in
Lombardia ATS), o ARPA o altri organismi abilitati dal Ministero. La richiesta è a carico del datore di lavoro
e non è comunque sufficiente; la verifica va perentoriamente fatta, e il controllo viene effettuato a
campione dall’INAIL.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DLgs 81/2008, Titolo III art. 71 e art. 84 #
DM 37/2008 #
DPR 462/2001 #
UNI EN 62305
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