Università degli Studi di Palermo Corso di Laurea Scienze e Tecniche Psicologiche Psicologia della Personalità 9 CFU – 60 ore anno acc. 2014/15 - 2° semestre prof. Maurizio Cardaci Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione Studio 312, Edificio 15, v.le Scienze Tel. 091-23897707 mcardax.weebly.com [email protected] [email protected] 1 Inizio lezioni e ricevimento studenti Lunedì 9-03-2015 ore 14:00-16:00 Ricevimento • Giovedì – ore 10:30 - 13:00 Sede: Edificio 19, viale delle Scienze Studio 312 - 3° p. Edificio 15 viale delle Scienze 2 Testo di riferimento D. Cervone – L.A. Pervin La scienza della personalità (10° ediz.) (Raffaello Cortina Editore) _________ • NB Tutte le diapositive del presente Corso non vanno diffuse né utilizzate fuori dallo specifico percorso didattico per il quale sono state elaborate. Devono essere considerate come una traccia programmatica degli argomenti, da integrare con le lezioni e con il testo di riferimento. ! Fotocopiare libri è illegale ed offende chi ha studiato e lavorato anni per realizzarli 3 Presentazione del Corso 2014-15 1. Qual è la differenza tra le intuizioni su noi stessi e/o su altre persone e le teorie scientifiche della personalità? 2. Esistono varie teorie della personalità: quali sono le loro differenze e come possiamo valutarle? 3. Quali obiettivi hanno gli studiosi della personalità e quali aspetti delle differenze individuali sono così importanti da essere presi in considerazione da tutte le teorie? 4 Obiettivi formativi… " Conoscere, comprendere, utilizzare.... ...appropriatamente i principali costrutti teorici e gli approcci metodologici riguardanti la personalità " " Saper riflettere criticamente sui molteplici aspetti e livelli di analisi della personalità Applicare le conoscenze sulla personalità allo studio del comportamento umano 5 Modalità di valutazione • Gli studenti immatricolati nell’anno acc. corrente (2014/15) e regolarmente frequentanti, al termine del Corso potranno accedere a una verifica finale di apprendimento consistente in un test a scelta multipla (o in altra prova scritta) – Una volta superata la suddetta prova, lo studente potrà accettare e registrare il voto proposto o chiedere di essere valutato anche all’esame orale. • In tutti gli altri casi (non-frequentanti, mancato superamento della verifica finale, appelli successivi ecc.) la valutazione si baserà su un colloquio finalizzato ad accertare la padronanza complessiva della materia partendo da un argomento scelto dallo studente. 6 Obiettivi di ogni teoria scientifica della personalità 1. Introdurre l’osservazione scientifica nello studio della personalità – – – Osservazioni empiriche su gruppi ampi e diversificati di individui (non su pochi casi) Obiettività delle osservazioni (evitare che siano influenzate da opinioni e pregiudizi soggettivi) Utilizzo di appropriati strumenti e misure secondo precisi criteri metodologici 2. Elaborare una teoria (=spiegazione) che sia: – – – Sistematica (coerente, articolata e ben organizzata) e comprensiva di tutti gli aspetti psicologicamente significativi delle persone Verificabile empiricamente (basata su prove) Applicabile nella pratica (per es. interventi utili ad aumentare la fiducia delle persone in se stesse) 7 Funzioni delle teorie scientifiche della personalità i. Organizzare le conoscenze già acquisite ii. Fornire adeguate interpretazioni/ spiegazioni delle differenze individuali e, più in generale, del comportamento individuale Le teorie (Theorein, «guardare») sono «kit di attrezzi»… ….«lenti», «strumenti», «programmi di ricerca»… ecc. iii. Introdurre nuove conoscenze e scoprire aspetti completamente nuovi della personalità …es. i contributi di Freud o della moderna Psicologia Evoluzionistica 8 Campo e temi della psicologia della personalità • Caratteristiche universali della natura umana # $ • Differenze fra gli individui # $ • Unicità delle caratteristiche individuali Il termine «personalità» fa riferimento alle qualità psicologiche che contribuiscono a creare le strutture persistenti e caratterizzanti del singolo individuo… …pensieri, sentimenti, emozioni, motivazioni, comportamenti… 9 La personalità come «sistema» Approccio olistico «Il tutto è più della somma delle parti» • La personalità emerge dall’interazione complessiva di molteplici processi e non è scomponibile in componenti separate Approccio riduzionistico • Può essere utile studiare la personalità a partire dalle sue componenti basilari (es. attività neurali, reazioni psicofisiologiche ecc.) – Può esistere una scienza della personalità riduzionistica? 10 Descrizione e spiegazione nello studio della personalità • Chi? Descrizione – Quali persone possiedono certe caratteristiche? • osservare, classificare ecc. i differenti comportamenti • Come? individuali – Come si intrecciano le Spiegazione determinanti biogenetiche e quelle culturali, sociali • cercare i fattori causali che stanno alla base dei ecc.? comportamenti e delle • Perché? differenze tra le persone – Quali motivazioni stanno alla base di certi comportamenti? 11 Strutture, processi, sviluppo, psicopatologia... • Strutture – Componenti di base della personalità • Processi – Funzionamento e aspetti dinamici (motivazioni) • Sviluppo – Divenire temporale della personalità • Psicopatologia – Disfunzionalità comportamentali 12 Strutture della personalità Unità di analisi Gerarchie dei tratti • Tratti (o disposizioni) • Esempi di tratti di «alto livello» (più generali): estroversione, coscienziosità ecc. – tendenze stabili, coerenti e durevoli a comportarsi in certi modi – stili comportamentali (dimensioni continue, quantificabili) • Tipi (classificazioni tipologiche) – combinazioni qualitative di tratti • Esempi di tratti di «basso livello» (più specifici): socievolezza, puntualità • es. di fronte allo stress, tipi «adattivi», «iper-controllati», «poco controllati» 13 Processi dinamici e sviluppo della personalità Processi Crescita e sviluppo • Come si sviluppano le • Trasformazioni dinamiche differenze individuali? e motivazionali della • Natura/cultura personalità, spinte al – Determinanti biogenetiche, cambiamento neurali ecc. vs. determinanti • Qual è l’influenza di passato, presente e futuro sulla personalità? ambientali, familiari, culturali, sociali, influenze dei pari ecc. – Determinanti interne/esterne del comportamento (es. Freud vs. Skinner) • Come si sviluppano i cambiamenti psicopatologici? 14 Coerenza nelle situazioni e nel tempo • Quanto l’individuo «rimane se stesso» in situazioni differenti e nel corso del tempo? (coerenza intra-individuale) – In una stessa situazione, una persona che manifesta comportamenti differenti verso persone differenti è incoerente? – Se una persona è la più estroversa in un gruppo di amici, rimarrà tale nel corso del tempo? 15 Unità del concetto di sé nell’esperienza e nell’azione • Abitualmente proviamo un senso di unità e coerenza della nostra esperienza, nonostante la miriade di differenti eventi che viviamo • Nonostante la loro mutevolezza, le nostre sensazioni, pensieri e azioni ci appaiono strutturati e integrati nella nostra esperienza cosciente…. …tuttavia molti processi mentali e funzioni fisiologiche si svolgono fuori dalla nostra consapevolezza… 16 Fonti informative sulla personalità Dati utilizzabili i. Dati biografici oggettivi (curriculum scolastico, rendimento lavorativo ecc.) ii. Resoconti da parte di conoscenti iii. Risposte a test standardizzati o altre misure comportamentali iv. Auto-descrizioni verbali da parte della persona LOTS • L (Life record data) – Es. valutazioni scolastiche, precedenti criminali ecc. • O (Observer data) – Informazioni fornite da genitori, insegnanti, colleghi ecc. • T (Test data) – Test standardizzati o altre procedure sperimentali • S (Self-report data) – Informazioni e resoconti forniti dal soggetto 17 Coerenza dei dati LOTS Maggiori discrepanze Dati S %& Dati T • Non sempre le autodescrizioni delle persone sono concordanti con le misure sperimentali (es. misure implicite degli atteggiamenti) Maggiori concordanze Dati S %& Dati O • Le autodescrizioni del soggetto e le valutazioni da parte degli altri tendenzialmente concordano… ….anche se i giudizi di valore su di sé possono essere più benevoli di quelli dati dagli altri 18 Dati S e questionari di self-report Vantaggi Svantaggi • Le persone sono in grado di • Le risposte possono essere fornire informazioni abbastanza influenzate da biases (errori, distorsioni) di natura psicologica accurate su di sé e/o metodologica – es. desiderabilità sociale • Consentono di ottenere in modo rapido ed economico profili individuali e di operare confronti • Le persone possono mentire più o meno consapevolmente quantitativi (e qualitativi) fra le caratteristiche di individui differenti 19 ESEMPI DI AUTOVALUTAZIONE IN UN QUESTIONARIO 20 Strategie di studio della personalità Approcci nomotetici Approcci idiografici • Ricerca di «leggi» generali • Ricerca di caratteristiche valide per la personalità uniche e irripetibili del umana singolo individuo • Misure «fisse» – Es. le domande strutturate nei questionari standardizzati – Le procedure di calcolo dei punteggi si applicano in modo uniforme a tutti gli individui • Misure «variabili» – Domande (o risposte) adattabili alle caratteristiche dei singoli individui – Domande non strutturate • es. che tipo di attività preferisci nel tempo libero? 21 La ricerca empirica in psicologia i. Attendibilità – – Replicabilità della ricerca Stessi soggetti, stesse misurazioni, stesse caratteristiche (test-retest) ii. Validità – Le caratteristiche oggetto di misurazione sono effettivamente quelle e non altre… … misurano specificamente il nevroticismo, l’estroversione, l’ansia ecc. • Etica della ricerca – – – – Competenza del ricercatore Integrità dei partecipanti Responsabilità sociale Consenso informato e libertà della persona di ritirarsi dalla ricerca – Cautele nell’uso dell'inganno nella ricerca – Riservatezza ecc. 22 Differenti strumenti d’indagine della personalità – Studio di casi e ricerca clinica – Metodo dei questionari – Esperimenti 23 Studio di casi e ricerca clinica • Vantaggi • Studi intensivi (idiografici) di singoli individui – es. Psicoanalisi – catturano la complessità della persona in diverse circostanze di vita • Limiti i. scarsa generalizzabilità dei dati ii. gli studi di caso sono solo descrittivi, non forniscono chiare spiegazioni causali 24 Metodo dei questionari e ricerche correlazionali • Questionari – Misurano le differenze individuali – Rilevano le correlazioni (R) fra caratteristiche diverse Esempi – Estroversione/ socievolezza (R+) – Ansia/fiducia in se stessi (R-) – Ansia/amicalità (R nulla ) • Ricerche correlazionali ..esempi… – Emozioni positive e longevità nelle suore (Danner et al. 2001) – Ostilità e sviluppo di fattori di rischio cardiovascolari (Raikkonon et al. 2003) • Limiti delle ricerche correlazionali i. Non forniscono informazioni dettagliate sul caso singolo ii. Non consentono vere e proprie spiegazioni causali 25 La ricerca sperimentale • Ipotesi falsificabili e controllo di variabili – Variabili indipendenti (stimoli, compiti, condizioni) – Variabili dipendenti (risposte, tempi di reazione, prestazioni comportamentali) • Scelta dei partecipanti – es. gruppo sperimentale vs. gruppo di controllo • Misure quantitative delle risposte sperimentali e test di significatività statistica – Occorre dimostrare che i risultati dell’esperimento non sono dovuti al caso Es. Un esperimento sulla «minaccia dello stereotipo» ha dimostrato che richiedere informazioni sull’appartenenza razziale può influenzare negativamente le prestazioni cognitive in soggetti che si sentono minacciati da stereotipi razziali negativi • Limiti dell’esperimento i. ii. Molti comportamenti non possono essere studiati in laboratorio Possono verificarsi varie distorsioni metodologiche 26 Resoconti verbali e dati non verbali Resoconti verbali … …dei propri stati psicologici da parte dei partecipanti …introspezione.. ..molto utilizzati nelle ricerche sulla personalità, ma possono essere poco affidabili Dati non verbali • Espressioni facciali e gestualità • Risposte fisiologiche • Tempi di reazione ….ecc. – Distorsioni inconsce – Errori o imprecisioni …ecc. 27 Approcci psicodinamici. La Psicoanalisi (1856 – 1939) 28 ...dagli studi sull’isteria alla Psicoanalisi Laurea in medicina (1881). Prime ricerche (fisiologia, ipnosi, neuropatologia). Libera docenza (1885) e borsa di studio (con Charcot) • Studi sull'isteria – Suggestione, “metodo catartico”, abreazione • Autoanalisi e Interpretazione dei sogni (1900) • Metapsicologia (1917) • «Disagio della civiltà» (1929) Psicoanalisi i. Metodo di indagine del significato inconscio dei discorsi, delle azioni e delle produzioni immaginarie (sogni, fantasie, deliri) ii. Tecnica terapeutica fondata su tale indagine (transfert, difese ecc) iii. Teoria psicologica (Metapsicologia) fondata sui dati, di ricerca e di trattamento, ottenuti con il metodo psicoanalitico 29 I 2 modelli freudiani della mente 1° Topica (1895-1915) • Conscio – Pensieri immediatamente accessibili alla coscienza • Pre-conscio – Contenuti mentali potenzialmente accessibili alla coscienza • Inconscio Contenuti mentali/motivazioni non accessibili alla coscienza (es. sogni, lapsus, sintomi nevrotici) 2° Topica (dal 1920) • Es – Impulsi sessuali (libido) e aggressivi; processo primario; principio di piacere ecc. • Io – principio di realtà; processo secondario; adattamento ecc. • Super-Io – regole morali, proibizioni, comandi interiorizzati ecc. 30 Le dinamiche pulsionali Istinti e pulsioni Pulsione • Fonte di energia psichica che motiva e determina le azioni della persona • Modello tensio-riduttivo delle pulsioni, principio del piacere • Istinto di vita – Libido: energia mentale a carattere sessuale, ricerca della soddisfazione sessuale • Istinto di morte – Aggressività (auto)distruttiva I fenomeni psichici sono la risultante di conflitti & Angoscia • Nevrotica: timore di perdere il controllo dei propri impulsi • Morale: senso di colpa • Angoscia reale: pericoli esterni 31 I processi di pensiero secondo la psicoanalisi Pensiero primario • Principio di piacere (Es) • Impulsivo, irrazionale • Soddisfazione immediata Pensiero secondario • Principio di realtà (Io) • Adattamento, razionalità • Soddisfazione differita 32 Meccanismi di difesa • Rimozione: espulsione dalla coscienza di contenuti angosciosi o di impulsi biasimevoli • Proiezione: attribuzione ad altri di impulsi o sentimenti propri • Formazione reattiva: sostituzione nella coscienza di un impulso inaccettabile con un impulso opposto • Razionalizzazione: trovare scuse per giustificare il proprio comportamento o i propri sentimenti • Sublimazione: spostamento di impulsi inaccettabili verso scopi socialmente utili • Negazione: negare l’esistenza di fatti traumatici o pensieri angosciosi • Isolamento: negare l’emozione associata ad un impulso 33 …ecc. Sviluppo della personalità nell’ottica psicoanalitica Freud Erikson • Centralità della sessualità nello sviluppo della personalità – zone erogene: modalità di soddisfacimento della libido – Stadio orale – Stadio anale – Stadio fallico (complesso di Edipo) – periodo di latenza – Stadio genitale 34 Personalità, psicopatologia e cambiamento Personalità e Psicopatologia Fissazioni o regressioni nello sviluppo libidico • Personalità orale – Narcisismo, richieste agli altri («ottenere») • Personalità anale – Ordine/pulizia; parsimonia/avarizia; ostinazione («controllare») • Personalità fallica – «affermare la propria virilità»/ femminilità seduttiva, isteria Cambiamento • Scopo della cura psicoanalitica: «dove c’era Es ora c’è Io» – Interpretazione dei sogni e libere associazioni – Analisi del transfert • Compiti dell’Io 1. controllo degli impulsi inaccettabili (Es) 2. evitamento del dolore derivante dai conflitti interni (Es vs. Super-Io 3. integrazione armoniosa della personalità • Personalità genitale: «capacità di amare e di lavorare» 35 La Psicologia Individuale Alfred Adler (1870-1937) • Rottura con Freud (1911) • Inferiorità organica come prototipo di quella psicologica • Attraverso il meccanismo di compensazione l’individuo cerca di superare la propria condizione di inferiorità • Un esempio è quello della balbuzie di Demostene, uomo politico e oratore greco (Atene, IV sec. A.C.) • Lotta per la superiorità (autostima, potere, scopi sociali) • Stile di vita: nucleo della personalità – Sé creativo: tendenza all’autorealizzazione che conferisce coerenza alla personalità – Nevrosi e psicosi: disarmonia tra individuo e realtà (false mete, rappresentazione fittizia di sé e degli altri) • Obiettivi della psicoterapia adleriana: ridefinire le mete di vita 36 La Psicologia Analitica Carl Gustav Jung (1875-1961) • Rottura con Freud (1912) • Libido come energia vitale (non soltanto sessuale) • Inconscio collettivo oltre quello personale – Archetipi (immagini primordiali, esperienze vissute e trasmesse a noi dalle generazioni precedenti) • Es. persona, animus e anima ecc. • Psiche – totalità, sia conscia (più differenziata) che inconscia (meno differenziata) – Sé = archetipo organizzativo della vita psichica (conscia e inconscia) – Io = corrisponde alla nostra consapevolezza del mondo esterno e di quello mentale • Scopi della terapia junghiana: aiutare il soggetto a comprendere il senso della propria vita; ristabilire il dialogo tra coscienza e inconscio 37 I tipi psicologici junghiani I 2 atteggiamenti fondamentali 1. Estroversione=libido diretta verso il mondo esterno 2. Introversione =libido diretta verso il mondo interiore • 4 funzioni psichiche Funzioni razionali 1. Pensiero 2. Sentimento Funzioni irrazionali 3. Sensazione 4. Intuizione 38 Altri indirizzi psicoanalitici • Teoria delle relazioni oggettuali • Psicoanalisi del sé – Importanza delle prime relazioni – Sé come struttura centrale affettive con l’oggetto (persone dell’identità personale significative) nella costruzione – Narcisismo della personalità (Klein) • Orientamenti interpersonali e culturali – I conflitti non dipendono da un complesso edipico universale, ma dai comportamenti dei genitori e dal contesto culturale (Horney) – La personalità individuale emerge attraverso le relazioni interpersonali (Sullivan) • ricerca della gratificazione tramite un’eccessiva ed egoistica esaltazione del proprio valore, dei propri bisogni ecc. a scapito degli altri – esempi di tratti narcisistici • Mi piace molto essere al centro dell’attenzione • Penso di essere una persona speciale • Parlo molto di me stesso, delle mie esperienze, sentimenti e idee 39 Influenza della psicoanalisi sui test di personalità • Test proiettivi – Stimoli ambigui, poco strutturati • Test di Rorschach • Test di Appercezione Tematica (TAT) • Limiti dell’approccio psicoanalitico – Pur cogliendo alcuni aspetti motivazionali della personalità, non ha validità predittiva 40 Influenza della psicoanalisi sulla ricerca psicologica • Percezione inconscia • • Stimoli subliminali (millisecondi) presentati con il tachistoscopio influenzano l’immaginazione e i pensieri dei soggetti (es. i disegni) Difese percettive: soglie di riconoscimento più alte con parole tabù vs. neutre • Repressione dell’emotività e salute • La discussione scritta di questioni emotive ha effetti positivi…(Pennebaker et al. 1990) Dall’inconscio psicoanalitico all’inconscio cognitivo • Confronto con il cognitivismo – Limiti di elaborazione della mente umana – Livelli di coscienza – Cognizione implicita 41 La teoria dell’attaccamento «Sistema comportamentale di attaccamento» (Bowlby & Ainsworth) • Propensione a stringere relazioni emotive con particolari individui – È presente nel neonato e permane durante l’intera vita – Relazione stabile tra il bambino e il caregiver (madre o altra figura affettiva) – Il comportamento di attaccamento del bambino e quello protettivo della madre formano un sistema interattivo complesso – Modelli operativi interni 42 La «strange situation» Osservazione del comportamento infantile in situazioni non familiari o con estranei • Variabili comportamentali – – – – – – Vicinanza e ricerca del contatto Mantenimento del contatto Resistenza Evitamento Ricerca Distanza dall’interazione • Le modalità di attaccamento dipendono da fattori sociali e culturali (Ainsworth et al. 1978) 43 Stili di attaccamento nei bambini i. Bambini sicuri – ii. Sensibili all’allontanamento della madre, facilmente consolabili, collaborativi Bambini insicuri-evitanti – Scarsa protesta per la separazione dalla madre, ma evitanti al suo ritorno iii. Bambini ansiosi-ambivalenti – Difficoltà a separarsi dalla madre, ma resistenti e aggressivi verso l’abbraccio materno Il temperamento del bambino e la sensibilità della madre influenzano lo stile di attaccamento • p.e. un atteggiamento genitoriale negligente o rifiutante favorisce un attaccamento evitante 44 Stili di attaccamento nell’adulto • Adult Attachment Interview (Kaplan, Main, 1985) – • Intervista semistrutturata basata sui ricordi autobiografici degli adulti. Love Experience Scale (Hazan, Shaver, 1987) i. Adulto sicuro (circa il 56% della popolazione) • Capace di accettare forme di dipendenza, non si preoccupa all’idea di essere abbandonato o della vicinanza con altri ii. Adulto evitante • Disagio nel contatto con altri, prova diffidenza e teme la dipendenza; si rende conto che il partner vorrebbe una maggiore intimità iii. Adulto ansioso-ambivalente • Vorrebbe più intimità dagli altri, teme che il partner non lo ami veramente o possa lasciarlo; desideri fusionali 45 Tipi o dimensioni di attaccamento? Le differenze individuali nell’attaccamento sono quantitative (dimensioni continue), non qualitative (tipi distinti) (Griffin & Bartholomew,1994) Stile elusivo: evitamento dell’intimità, ma immagine positiva di sé 46 Variabilità degli stili di attaccamento • Nel corso della vita, gli individui non si rappresentano, né utilizzano un unico stile interpersonale • Studi longitudinali evidenziano un 30-40% di cambiamento degli stili di attaccamento • Tale variabilità è correlata alla capacità dell uomo di adattarsi a esperienze e circostanze sociali 47 Valutazione complessiva della teoria psicoanalitica • ….sistematica e coerente, ma… …dati osservativi insufficienti e non generalizzabili, limitata verificabilità sperimentale… • In termini applicativi, la sua efficacia non risulta superiore a quella di altre forme di trattamento 48 La fenomenologia Fenomeno: ciò che appare, ciò che si manifesta • Distinzione tra scienze della natura (spiegazione) e scienze dello spirito (comprensione ermeneutica) (Dilthey) • Comprendere l’esperienza soggettiva vissuta – percezione di Sé, significati soggettivi della realtà, valori personali, stati interiori, convinzioni personali ecc. i. Filosofia fenomenologica ed esistenzialismo (Kierkegaard, Husserl, Sartre, Merleau-Ponty ecc.) – Esistenza come progetto e come scelta (autenticità) – Interesse per i modi e le condizioni concrete dell’esistenza umana ii. Psichiatria fenomenologica (Jaspers, Binswanger, Laing ecc. ) – Malattia mentale come modo di essere, critica alla psichiatria positivistica iii. Psicologia umanistica (Rogers, Maslow ecc.) 49 La realtà come «campo fenomenico» • Importanza non solo di ciò che l’individuo pensa, ma soprattutto di ciò che sente a livello viscerale nella autenticità della propria esperienza soggettiva immediata • Significati personali, soggettività dell’esperienza Il Sé • sistema globale delle percezioni consce di noi stessi e dei significati soggettivi della nostra esperienza • Sé attuale (io come sono) • Sé ideale (io come vorrei essere) – Misure del sé (Q sort, Differenziale semantico) 50 Un esempio di differenziale semantico «io come sono» «io come vorrei essere» 51 Il processo di autorealizzazione secondo Rogers Tendenza attualizzante, autorealizzazione di sé – Non dipendere dal giudizio altrui, esprimere liberamente le proprie emozioni, accettare gli altri ecc. Valutazione organismica – Coerenza del sé, congruenza esperienziale – Incogruenza esperienziale • Subcezione, distorsione del significato, negazione Nel bambino è presente il bisogno di considerazione positiva incondizionata da parte dei genitori, a prescindere dalle particolari condizioni di valore… …condizioni di valore • In un clima familiare sfavorevole, i sentimenti, le azioni e l’immagine di sé del bambino non sono più spontanei, ma sono condizionati dal suo bisogno di sentirsi pienamente accettato dai genitori (sentirsi un individuo «di valore») 52 Crescita e sviluppo della persona Per Rogers (diversamente da Freud) lo sviluppo coinvolge l’intera esistenza umana, non solo l’infanzia • Sviluppo sano del sé %& autorealizzazione • Condizioni di valore %& atteggiamenti difensivi, incongruenza del sé • Autostima nei bambini %& relazioni con i genitori e il proprio ambiente (Coopersmith, 1967) • Fattori favorevoli all’autostima – Accettazione, interesse, calore affettivo – Clima educativo «democratico» – Benessere personale – Relazioni sociali supportive (Roberts e Chapman, 2000) • Indicatori ininfluenti – prestigio sociale, benessere economico, livello d’istruzione ecc. 53 Psicopatologia e cambiamento nella terapia rogersiana Psicopatologia • Discrepanza tra il sé e l’esperienza • Distorsioni dell’esperienza – Razionalizzazioni, fantasia, proiezione ecc. Cambiamento Terapia centrata sul cliente • Si focalizza sull’esperienza soggettiva del cliente fornendo 3 condizioni cruciali 1. Spontaneità 2. Considerazione positiva incondizionata 3. Empatia e… ….«presenza» del terapeuta 54 Ricerche empiriche sulla terapia rogersiana Vari studi, basati su filmati e valutazioni indipendenti della terapia rogersiana mostrano un miglioramento della congruenza tra sé attuale e sé ideale, anche in follow-up o a terapia conclusa (Butler e Haigh, 1954) Alcune ricerche sul Sé… • Il concetto di sé influenza il comportamento (Markus, 1983) – I soggetti ricordano meglio aggettivi congruenti con il sé. Inoltre tendono a imbrogliare di più se l’autostima è bassa o se provano emozioni negative (p.e. Cartwright, 1956; Aronson e Mettee, 1968) 55 Sviluppi recenti della teoria di Rogers Teorie del sé • Sé attuale; sé ideale; sé dei doveri (ought self) (“come dovrei essere”) (Higgins, 1987) – Discrepanze tra sé reale e sé ideale& sconforto, tristezza (o depressione) – Discrepanze tra sé reale e sé dei doveri &agitazione, ansietà • Autenticità del sé: tendenza a comportarsi coerentemente con il proprio sé vs. tendenza a impersonare ruoli (Ryan et al.) Obiettivi motivazionali • Gli esseri umani sono guidati da una tendenza innata e spontanea a esercitare volizione e autodeterminazione – scegliere gli obiettivi delle proprie azioni; motivazioni intrinseche • • Uno stesso obiettivo può essere perseguito per motivi intrinseci o estrinseci Influenze culturali sulle motivazioni intrinseche – In bambini occidentali le motivazioni intrinseche aumentano se sono autodiretti – In bambini orientali le motivazioni intrinseche aumentano se sono guidati da figure autorevoli 56 Il movimento del potenziale umano Abraham Maslow (1908-1970) • Motivazioni da carenza La persona «sana»…. – Riduzione della tensione fisiologica (come le pulsioni in Freud) • • • Motivazioni da crescita – Ricerca dell’autorealizzazione • • • • • • Percepisce la realtà con precisione Accetta se stessa, gli altri e il mondo E’ spontanea e aperta mentalmente E’ relativamente indipendente da soddisfazioni estrinseche e dal giudizio altrui Apprezza le cose comuni (un fiore, un tramonto) Ha legami affettivi profondi con pochi altri individui Ha senso dell’umorismo E disponibile al cambiamento ecc. 57 La «Psicologia positiva» Enfasi sui «punti di forza» creativi delle persone (Seligman e Peterson, 2003) • • • • • • Saggezza Coraggio Amore Senso di giustizia Temperanza Trascendenza 58 Emozioni positive e stati di flow Teoria di ampliamento e costruzione (Fredrickson, 2001) • Coltivare le emozioni positive influenza positivamente il pensiero e le azioni • In condizioni stressanti, le emozioni positive aiutano a ridurre lo stress Flow (flusso) • stato di coscienza focalizzato, ottimale e piacevole, sperimentato soprattutto quando le persone svolgono compiti impegnativi nei quali si sentono competenti (Csikszentmihalyi et al. 1990) 59 Ricerche transculturali sul sé Il bisogno di considerazione positiva è universale o dipende dalla cultura? • • La cultura americana attribuisce valore all’autostima & strategie personali volte al mantenimento di una percezione positiva di sé La cultura giapponese attribuisce valore all’autocritica & strategie personali volte allo sforzo di miglioramento di sé (Heine et al. 1999) L’esistenzialismo «sperimentale» • Teoria della gestione del terrore • Ipotesi di salienza della mortalità: se le persone pensano alla morte tendono ad affermare con più forza i propri valori culturali (Jonas e Greenberg, 2004) 60 Valutazione complessiva della teoria rogersiana • I dati osservativi sono basati su auto-descrizioni consce e trascurano le concezioni implicite di sé • Rogers ha fornito poche e incomplete spiegazioni teoriche delle sue osservazioni psicologiche • Nonostante alcuni strumenti di misurazione (Q sort), mancano misure oggettive dei costrutti teorici, (p.e. «autorealizzazione» ecc.) • Importanti contributi applicativi sulla struttura e funzionamento della personalità, e utili strategie terapeutiche per favorire il cambiamento 61 Le teorie dei tratti Tratti (o disposizioni) • Tendenze, variabili da un individuo all’altro, a mostrare specifiche e stabili configurazioni di cognizioni, affetti, comportamenti i. Coerenza – ii. Tendenza del tratto a manifestarsi con una certa regolarità nei comportamenti dell’individuo Peculiarità – I tratti sono utili per… i. ii. iii. Descrivere le differenze individuali (es. tipologie) Spiegare le cause (i perché) dei comportamenti Prevedere i comportamenti e gli atteggiamenti della persona (es. selezione del personale) Il tratto è distintivo dell’individuo ed esprime le differenze con altre persone 62 La teoria dei tratti di G. W. Allport (1897–1967) Finché la psicologia tratta solo di ciò che è universale e non di ciò che è particolare non conoscerà molto della personalità umana • Importanza dei metodi idiografici, che mirano a cogliere la struttura dei motivi, degli interessi, dei valori di un individuo • La psicologia deve studiare la persona normale nelle sue aspirazioni e valori coscienti (in polemica con la psicoanalisi) Personalità • Organizzazione dinamica interna all'individuo di quei sistemi psicofisici che determinano i suoi modi unici di adattamento all'ambiente (fattori biologici, psicologici e sociali) – I tratti come tendenze stabili e coerenti devono essere distinti da stati e attività occasionali e di breve durata 63 Struttura della personalità • Tratti cardinali – (presenti solo in alcuni individui) influenzano quasi ogni azione della persona • Tratti centrali – Meno pervasivi dei tratti cardinali, esercitano comunque un’importante influenza sulle azioni della persona • Il manifestarsi del tratto dipende dalla situazione ..inoltre… • Il comportamento può essere influenzato allo stesso momento da più tratti, cioè non vi è un confine netto fra i tratti • Tratti secondari – Meno evidenti, generalizzati e coerenti (Allport, 1937; 1961) 64 L’autonomia funzionale dei bisogni • Ogni attività comportamentale, benché originariamente legata a un bisogno biologico (come postulato da Freud) può divenire uno scopo in se stesso, che si mantiene anche senza rinforzi biologici (p.e. cacciare) (Allport, 1961) • A differenza di quanto sostenuto da Freud, il soddisfacimento del bisogno può produrre un piacere intrinseco e fine a se stesso (& motivazioni intrinseche) 65 Dai tratti ai fattori. La misurazione delle differenze di personalità A differenza del tratto, il costrutto statistico del fattore consente di rappresentare in modo quantitativo le caratteristiche individuali e di misurare le differenze fra gli individui 66 L’analisi fattoriale Insieme di tecniche statistiche usate per… 1. Ricondurre le risposte dei soggetti alle affermazioni di un questionario a un numero limitato di fattori riassuntivi (costrutti ipotetici latenti) 2. Determinare quanto «pesano» certi fattori nel misurare una variabile – p.e. un punteggio elevato all’affermazione «ho molti amici» può essere la risultante di 2 fattori: – gradevolezza che contribuisce al 75% – estroversione che contribuisce al 25% Livello individuale: • misurazione delle variabili di personalità nel singolo – Un individuo che possiede in grado elevato un certo fattore, presenta in grado elevato le caratteristiche influenzate da quel fattore Confronti inter-individuali: • Ogni fattore (estroversione, nevroticismo ecc.): i. è presente in grado diverso in diversi individui ii. accomuna individui diversi con disposizioni simili • p.e. individui con alti livelli di coscienziosità saranno precisi, accurati, affidabili, perseveranti ecc. 67 La teoria fattoriale di R. Cattell (1905 –1998) Personalità Dati sulla personalità ' Ciò che consente di prevedere come si comporterà una persona in una certa situazione ' Diari biografici basati sulla vita reale, autovalutazione, test (p.e. 16 Personality Factors Questionnaire) i. Dati-L (eventi di vita) i. Dati-Q (risposte ai questionari) i. Dati-OT (test comportamentali oggettivi) 68 Livelli di analisi dei tratti secondo Cattell • Tratti superficiali – tendenze comportamentali osservabili • Tratti originari – strutture psicologiche sottostanti a quelle superficiali • Classificazione dei tratti – Tratti di abilità (processi cognitivi) – Tratti temperamentali (reazioni emotive) – Tratti dinamici (motivazioni) ___ Cattell distingue fra comportamenti riconducibili ai tratti, agli stati e ai ruoli 69 I 16 fattori nel modello di Cattell 70 La teoria fattoriale di Eysenck (1916-1997) Personalità • Somma totale degli schemi di comportamento in 4 settori i. cognitivo (intelligenza) ii. conativo (carattere) iii. affettivo (temperamento) iv. somatico (costituzione) • Importanza delle basi neuro-biologiche delle differenze individuali – Prevalenza di fattori genetici nelle differenze individuali: • • Livelli di analisi 1. Reazione – Comportamento specifico osservabile 1. Tratto – Costellazione di tendenze individuali 1. Tipo – Insieme ampio e generale di tratti temperamento (60%); intelligenza (80%) 71 Fattori e super-fattori nella teoria di Eysenck Super-fattori: tratti indipendenti di livello gerarchico superiore (più generale), che includono fattori più specifici 72 I 3 super-fattori nel modello di Eysenck 1. Introversione/estroversione • Inibizione corticale più alta negli estroversi, meno condizionabili • Arousal corticale (eccitabilità) maggiore negli introversi, i quali perciò evitano le stimolazioni esterne • Arousal corticale minore negli estroversi, i quali perciò cercano le stimolazioni esterne 2. Instabilità emotiva (Nevroticismo) • Rapida reattività allo stress (Sistema Nervoso Autonomo) (ipotesi non confermata sperimentalmente) 3. Psicoticismo • Predisposizione verso possibili disturbi di personalità Eysenck, 1975 73 Estroversi/introversi a confronto Estroversi • Minor successo e più frequenti abbandoni scolastici • Preferiscono professioni a contatto con altri • Hanno bisogno di più diversivi alla routine lavorativa • Umorismo esplicito a sfondo sessuale • Più rapporti e partner sessuali • Più suggestionabili Introversi • Maggior successo scolastico, abbandono più spesso dovuto a disturbi psichiatrici • Preferiscono professioni più solitarie • Hanno bisogno di meno diversivi alla routine lavorativa • Umorismo a sfondo intellettuale • Meno rapporti e partner sessuali • Meno suggestionabili 74 Psicopatologia e cambiamento comportamentale • Individui con disturbi nevrotici – Alto nevroticismo, bassa estroversione • Le predisposizioni genetiche non impediscono la possibilità di modificare i comportamenti patologici attraverso la terapia del comportamento • Individui con condotte antisociali (Eysenck,1982) – Alto nevroticismo, alta estroversione, alto psicoticismo 75 Verso il modello dei 5 fattori (Big Five) • Esiste un unico modello di organizzazione dei tratti? • Quanti e quali tratti sono necessari per una descrizione basilare della personalità? • Vi è corrispondenza fra i termini usati nel linguaggio comune per descrivere le persone e le teorie dei tratti? • Le differenze nei tratti individuali come si riflettono nelle scelte professionali, nella salute e nel benessere psicologico? • Quanto cambia la personalità nel tempo e in differenti situazioni? 76 Basi linguistiche dei Big Five Studi lessicali. Obiettivo: ricavare dal linguaggio quotidiano i termini che descrivono la personalità • Allport e Odbert (1936) classificarono 17.953 parole della lingua inglese in: i. Tendenze personali stabili p.e. aggressivo, socievole ecc. Ipotesi lessicale fondamentale (Goldberg, 1990) – Le principali differenze individuali sono codificate con singoli termini in tutte le lingue naturali ii. Umori e stati mentali temporanei p.e. imbarazzato, turbato ecc. iii. Valutazioni sociali del carattere p.e. insignificante, rispettabile ecc. iv. Altre caratteristiche p.e. aspetto fisico 77 Big Five: i 5 fondamentali fattori della personalità 1. Estroversione (sorgenza, energia) • Energico, socievole, ottimista, assertivo, alla ricerca di stimoli ecc. 2. Gradevolezza (amicalità) • I fattori Estroversione e Nevroticismo corrispondono ai 2 fattori trovati da Eysenck • Il fattore Psicoticismo di Eysenck corrisponde a bassa Gradevolezza + bassa Coscienziosità • L’Estroversione corrisponde alle scale «Socievole», «Sicuro di sé»,«Avventuroso» del 16 PF di Cattell • Onestà (sincerità): fattore aggiuntivo di recente emerso da nuovi confronti linguisticoculturali Gentile, disponibile, sensibile, altruista ecc. 3. Coscienziosità • • Puntuale, scrupoloso, ordinato, disciplinato ecc. 4. Nevroticismo (instabilità emotiva) Emotivo, instabile, ansioso, impulsivo, vulnerabile ecc. 5. Intelletto (apertura mentale) • Curioso, originale, fantasioso ecc. • 78 I Big 5 sono universali? Da ricerche trans-culturali si evince che solo pochi termini (poco più di un centinaio) sono adeguatamente traducibili da una lingua all’altra (Hofstee et al. 1997)… …verso i Big 3 1. Estroversione 2. Gradevolezza 3. Coscienziosità • • Per McCrae e Costa (1997) la struttura dei Big 5 è un universale umano…ma alcuni fattori di personalità sono specifici e tipici di certe culture Differenze linguistico-culturali più marcate emergono nei fattori Nevroticismo e Intelletto (Di Blas, Forzi 1999; De Raad, Peabody 2005) – Alcune culture concepiscono la personalità in termini di relazioni con la comunità anziché come insieme di tratti stabili 79 Un esempio di questionario Big 5: il NEO-PI-R 1. Estroversione – Gregarismo, attività, assertività, ricerca di stimoli, emozionalità, calore emotivo 2. Gradevolezza – Schiettezza, fiducia, altruismo, modestia, empatia, acquiescenza 3. Coscienziosità – Autodisciplina, senso del dovere, competenza, ordine, riflessività, impegno per il risultato 4. Nevroticismo – Ansia, ansietà sociale, depressione, vulnerabilità, impulsività, ostilità 5. Apertura – Fantasia, senso estetico, emozioni, curiosità intellettuale, esperienze, rispetto per i valori 80 ESTROVERSIONE audace !" tenace !" sicuro di sé ! " loquace !" spontaneo ! " timido sottomesso insicuro silenzioso inibito NEVROTICISMO nervoso ansioso eccitabile rilassato posato calmo controllato agitato GRADEVOLEZZA amichevole caloroso gentile educato ben disposto !" !" !" !" !" ostile freddo sgarbato ineducato avverso COSCIENZIOSITÀ attento serio responsabile scrupoloso operoso !" !" !" !" !" avventato frivolo irresponsabile trascurato pigro INTELLETTO immaginoso ! " semplice riflessivo !" non riflessivo raffinato !" grezzo i. curioso !" i. non curioso originale !" convenzionale !" !" !" !" (adattato da Carver & Scheier 2014) 81 I Big 5 come «fonti informative interpersonali» • I Big 5 ci forniscono utili informazioni sulle altre persone – In quanto categorie lessicali, i Big Five si sono rivelati utili all’adattamento interpersonale (&ipotesi lessicale di Goldberg 1981) • …..le cinque fondamentali domande che ci poniamo (di solito implicitamente) per valutare un estraneo… 1. X è energico e dominante? 2. X è gradevole (piacevole, amichevole ecc.) o sgradevole (ostile, distaccato ecc.)? 3. Posso contare su X (coscienzioso, responsabile ecc.) oppure no (irresponsabile, negligente ecc.)? 4. X è emotivamente imprevedibile, lunatico ecc. o stabile, calmo ecc.? 5. X è mentalmente sveglio o ottuso? 82 I 5 fattori: descrizione o spiegazione? Categorie descrittive... …modi per identificare le caratteristiche personali o le differenze fra le persone Entità realmente esistenti .. ....dimensioni psicologiche reali, veri e propri antecedenti causali che spiegano i comportamenti individuali (Teoria dei 5 fattori) 83 La «Teoria dei 5 fattori» • I tratti di personalità e di temperamento sono disposizioni endogene a base biologica non influenzate dall’ambiente – Sono dimensioni generali e universali – Sono la base causale sottostante ai modi di pensiero e a sentimenti individuali 84 Critiche alla teoria dei 5 fattori i. ii. La teoria non spiega come i tratti interagiscono con i processi dinamici sottostanti al cambiamento dei comportamenti individuali A differenza di quanto previsto dalla teoria, i Big 5 sono sottoposti a cambiamenti dovuti a trasformazioni sociali e culturali iii. I 5 fattori sono stati ricavati da analisi statistiche su ampie popolazioni, ma sono applicabili al singolo individuo? – Alcune ricerche dimostrano che i tratti interni alle persone non sempre sono riferibili ai fattori che emergono nella popolazione 85 Lo sviluppo della personalità • «Sviluppo» non è sinonimo di crescita fisica o maturazione (che ne rappresentano alcuni componenti) – Lo sviluppo non implica solo il dispiegarsi di eventi psicologici interni alla persona, ma soprattutto un insieme di transazioni con le altre persone e con l’ambiente La personalità infantile è più instabile e complessa di quella adulta • p.e. nel bambino esistono 2 distinti precursori temperamentali dell’estroversione: socialità e attività (Buss, Plomin, 1994) 86 Stabilità e cambiamento dei tratti nello sviluppo I punteggi in questionari Big 5 sono abbastanza stabili longitudinalmente (nel tempo) (McCrae e Costa, 1997) ma…. ….sono emerse alcune tendenze riferibili all’età – p.e. Nevroticismo, Estroversione, Apertura diminuiscono negli anziani – Nevroticismo e Apertura sono più elevati in età adolescenziale …inoltre… …la struttura dei tratti cambia durante l’intero ciclo di vita per effetto dell’interazione con l’ambiente sociale 87 Stabilità e cambiamento della personalità Dall’insieme delle ricerche longitudinali, trans-culturali ecc. si evince che… i. La personalità è più stabile dopo brevi periodi di tempo ii. La personalità è più stabile nell’adulto rispetto al bambino iii. Nonostante una generale stabilità dei tratti, esistono differenze individuali iv. Non è ancora del tutto noto in quale misura l’ambiente influenzi la personalità, sia nel bambino sia nell’adulto 88 Applicazioni del modello Big 5 Psicopatologia • Personalità compulsiva Orientamento professionale Es. – La Coscienziosità è correlata con • il livello di prestazione lavorativa • La longevità (cura della propria salute) – alta Coscienziosità/alto Nevroticismo • Personalità antisociale • – bassa Coscienziosità/bassa gradevolezza La scelta del tipo di psicoterapia dovrebbe prendere in considerazione i tratti di personalità del paziente 89 La controversia persona/situazione • Coerenza trans-situazionale – Oltre che stabile nel tempo, quanto è coerente la personalità in situazioni differenti? – Gli esseri umani sono capaci di distinguere fra diversi contesti cui adattare i propri comportamenti (Mischel, 1968) Perché è impossibile prevedere uno specifico comportamento in una specifica situazione? i. Uno stesso tratto si può manifestare attraverso comportamenti diversi ii. Le misure dei tratti si basano su medie statistiche (soggette anche a errori di misurazione) non su singole risposte iii. Le persone evidenziano un elevato livello di variabilità comportamentale 90 Valutazione complessiva della teoria dei tratti • Ampia disponibilità di dati empirici e misurazioni, poche osservazioni qualitative • Buon livello di completezza, ma manca una visione delle dinamiche della personalità • Buona verificabilità (con parziali confutazioni empiriche) • Elevata applicabilità – gli strumenti di misurazione delle differenze individuali elaborati dai teorici dei tratti sono applicati in molti settori dagli psicologi (educazione, clinica, orientamento professionale ecc.) 91 Basi biologiche della personalità • I tratti di personalità (come ogni altra caratteristica fenotipica) sono frutto della selezione naturale e dell’evoluzione culturale della specie Homo Sapiens e riflettono gli adattamenti dei differenti gruppi umani alle nicchie ambientali e culturali in cui sono vissuti (cfr. Cardaci, 2012) 92 Il caso di Phineas Gage (1848) Distruzione di parte della corteccia frontale in seguito a un incidente sul lavoro… …prima: serio, industrioso, responsabile ecc. ….dopo: irresponsabile, privo di riguardi per gli altri, apatico, indifferente per le conseguenze delle proprie azioni… …prime evidenze neuropsicologiche dell’influenza delle strutture neurali cerebrali sulla personalità…. 93 Temperamento e costituzione Temperamento • Caratteristiche individuali più influenzate dalle determinanti biologiche innate (qualità emotive precoci) Costituzione – Insieme di corrispondenze fra tratti morfologici (somatici) e psichici – es. umore, energia, reattività emotiva ecc. • Pavlov: forza, equilibrio, mobilità del sistema nervoso 94 I 4 temperamenti ippocratici Ippocrate di Cos (460-377 a. C.) (ripreso da Galeno, II sec. d.C.) • Il funzionamento dell'organismo dipende dall'equilibrio/disequilibrio di 4 umori corporei i. ii. iii. iv. Flegma & Bile gialla & Sangue & Bile nera & flemmatico collerico sanguigno melanconico 95 Dimensioni del temperamento Buss e Plomin (1984) Thomas e Chess (1977) • Studi longitudinali su oltre 100 bambini • Valutazioni dei bambini da parte dei loro genitori i. Emozionalità ii. Attività iii. Socialità – (impulsività) – Variabili studiate: attività, umore, attenzione, perseveranza ecc. • Bambini facili: allegri e Influenza dello stile genitoriale adattabili a situazioni (Kochanska, Knaack, 2003) nuove – Genitori autoritari sono predittivi di • Bambini difficili: poco minor controllo volontario delle adattabili e negativi azioni nei bambini • Bambini lenti: poco reattivi – Un miglior controllo volontario è predittivo di livelli superiori di e lenti coscienza morale 96 3 dimensioni del temperamento Il modello di Clark e Watson (1999) I. Emotività negativa (EN) ALTA: emozioni negative, realtà percepita come problematica BASSA: stabilità emotiva, calma, soddisfazione II. Emotività positiva (EP) ALTA: energia, attività, ricerca della compagnia, entusiasmo BASSA: riservatezza, isolamento sociale, scarsa energia, poca fiducia in se stessi III. Disinibizione/controllo (D/C) (Stile di regolazione emotiva) ALTA disinibizione: impulsività, imprudenza, emozioni momentanee ALTO controllo: prudenza, autocontrollo, implicazioni a lungo termine 97 Le ricerche di Kagan sui bambini inibiti/disinibiti Bambini inibiti • Reagiscono con riserbo, angoscia, cercano i genitori o evitano eventi o persone non familiari • Impiegano più tempo a rilassarsi, tendono a manifestare paure o fobie • Già da neonati sono altamente reattivi verso stimoli inconsueti o persone estranee (circa il 20% dei bambini osservati da Kagan) • Coinvolgimento dell’amigdala (regolazione della paura) Bambini disinibiti • Cercano situazioni nuove, reagiscono con spontaneità e appaiono rilassati • Già da neonati sono calmi e rilassati verso stimoli nuovi (circa il 40% dei bambini osservati da Kagan; il restante 20% manifestava modalità miste) Influenze ambientali ! non tutti i bambini altamente reattivi diventavano bambini inibiti; non tutti i bambini a bassa reattività diventano bambini disinibiti 98 Personalità e genetica comportamentale Metodi d’indagine • • Selettocoltura – Allevamento e riproduzione di animali in condizioni controllate che consentono ai ricercatori di determinare il peso delle influenze genetiche e ambientali sui comportamenti degli organismi studiati Studi sui gemelli – Confronti fra gemelli monozigoti (stesso patrimonio genetico) e dizigoti (50% patrimonio genetico comune) – Correlazioni fra misure di un tratto fenotipico rilevate separatamente in coppie di gemelli MZ e DZ – Somiglianza maggiore in gemelli MZ, minore in gemelli DZ • Alcuni tratti temperamentali hanno una più forte componente genetica (p.e. emozionalità, attività) 99 Il QI: somiglianza genetica o ambiente? Confronti (correlazioni) dei punteggi di QI in coppie di fratelli (da Bouchard, McGue, 1981) Gemelli MZ cresciuti insieme 0,86 Gemelli MZ separati alla nascita 0,72 Gemelli DZ cresciuti insieme 0,60 Fratelli cresciuti insieme 0,47 Fratelli non consanguinei cresciuti insieme 0,32 Fratelli separati alla nascita 0,24 100 Il concetto di «ereditabilità» • Ereditarietà – trasmissione di alcuni caratteri morfologici, fisiologici e psichici da una generazione all'altra • Ereditabilità – Proporzione di varianza fenotipica fra gli individui di una data popolazione spiegata da fattori genetici (vs. fattori ambientali) 101 Stime di ereditabilità di alcuni tratti Tratto Altezza Coefficiente di ereditabilità 0,80 Peso 0,60 QI 0,50 Estroversione 0,36 Neuroticismo 0,31 Coscienziosità 0,28 Gradevolezza 0,28 Apertura 0,46 Emotività 0,40 Impulsività 0,45 Conservatorismo 0,30 Religiosità 0,16 (AA.VV. in Cervone-Pervin, 2009) 102 Influenza della varianza ambientale • Ambienti condivisi (p.e. stesse esperienze educative in famiglia) aumentano le somiglianze tra fratelli • Ambienti non condivisi (esperienze uniche di ciascun individuo) diversificano i fratelli (anche gemelli cresciuti nella stessa casa) – Hanno un peso maggiore di quelli condivisi nella formazione della personalità • 35% ambienti non condivisi • 5% ambienti condivisi • 40% varianza genetica 103 Neuroscienze e personalità Differenze emisferiche (neuro-immagini) • • Neurotrasmettitori Dominanza emisfero sinistro & emozioni positive – Dopamina – Preoccupazione prima di affrontare un compito & maggiore attivazione frontale sinistra – Serotonina • Sistema di ricompensa, piacere (Fattore EP) • regolazione dell'umore, del sonno, della temperatura (Fattore D/C; Fattore EN)) – Cortisolo • Dominanza emisfero destro & emozioni negative • – Testosterone Specifiche strutture cerebrali sono coinvolte nel pensiero autoriflessivo • Caratteristiche sessuali secondarie, (corteccia prefrontale mediana) e dominanza, competitività, aggressività nel giudizio morale (corteccia Uno stesso meccanismo biologico frontale, temporale ecc.) • Risposta allo stress influenza vari tratti psicologici e ogni tratto è influenzato da più meccanismi biologici 104 Plasticità e interazioni dei sistemi neurobiologici • Attività sociali – es. gare sportive • Esperienze precoci – es. cure materne • Condizioni socioeconomiche – es. ruoli sociali e reddito ..influenzano i livelli e gli effetti dei neurotrasmettori e dei sistemi neurobiologici – es. vincere una gara o una scommessa aumenta i livelli di testosterone – es. le cure materne agiscono sull’ippocampo (anche nei ratti) – es. individui in condizioni economiche disagiate sono meno reattivi alla serotonina e più esposti a disturbi comportamentali Interazioni geni %& ambiente i. Predisposizioni genetiche differenti & reazioni differenti degli individui alle stesse esperienze ambientali ii. Predisposizioni genetiche differenti & reazioni differenti da parte dell’ambiente verso gli individui iii. Predisposizioni genetiche differenti & scelta di differenti tipi di ambiente da parte degli individui Le strutture cerebrali si modificano con l’esperienza (Brain Imaging) 105 Approcci comportamentisti alla personalità • Il comportamento osservabile è l oggetto della psicologia scientifica – Azioni, movimenti, contrazioni muscolari, ecc. – Osservazione obiettiva, sperimentazione, misurazione, ecc. Apprendimento i. Condizionamento S-R (Pavlov) • Meccanicismo, determinismo, ambientalismo – Tutte le caratteristiche e attività comportamentali individuali (inclusa la psicopatologia) sono il prodotto di influenze ambientali • Specifici stimoli ambientali determinano le differenze individuali " conseguenti comportamentali ii. Condizionamento operante (Skinner) 106 Condizionamento S-R delle emozioni • L’esperimento di Watson sul piccolo Albert, 9 mesi (1920) – Ratto bianco (stimolo neutro)+ forte rumore (stimolo incondizionato) ⇒ paura (condizionamento) – Ratto bianco ⇒ paura (riflesso condizionato) • Trattamento delle paure condizionate – decondizionamento, desensibilizzazione sistematica 107 Condizionamento operante e personalità Personalità come «storia individuale di apprendimento» • Repertori comportamentali appresi • Rinforzi positivi (ricompense) • Rinforzi negativi (evitamento di punizioni) • Modellamento & comportamenti complessi acquisiti per approssimazioni successive • Psicopatologia – Repertori comportamentali disadattivi frutto di ambienti inadeguati – Deficit comportamentali – Risposte inappropriate o socialmente indesiderabili • Cambiamento comportamentale – Analisi funzionale del comportamento (ABA) • – Risposte bersaglio Economia delle ricompense simboliche (token economy) 108 Valutazione dell’approccio comportamentista • Dati osservativi prevalentemente basati sul comportamento animale (riduzionismo) • Molti comportamenti e attività sociali sono spiegati in modo unitario e coerente, ma più attenzione è data all’osservazione che a una teoria sistematica del comportamento • Verificabilità sperimentale basata principalmente su ricerche di laboratorio • Utili applicazioni delle teorie dell’apprendimento alla terapia/modificazione del comportamento 109 La teoria dei costrutti personali di G. Kelly Alternativismo costruttivistico • «Tutte le nostre attuali interpretazioni dell’universo sono soggette a revisione o sostituzione» (Kelly, 1955) – Tutte le nostre esperienze del mondo, inclusi noi stessi e gli altri, sono aperte a un’immensa varietà di interpretazioni – Nessun costrutto è quello «giusto» o definitivo nel cogliere la realtà, anzi gli esseri umani creano sempre nuovi costrutti alternativi per spiegare o rappresentare meglio gli eventi • Metafora dell’uomo come scienziato – Come uno scienziato, ogni individuo mira a prevedere e controllare il corso degli eventi – L’uomo è orientato al futuro • Postulato fondamentale – I processi di una persona sono psicologicamente canalizzati dai modi in cui essa anticipa gli eventi 110 Personalità e costrutti personali • La personalità coincide con il sistema dei costrutti personali dell’individuo …costrutti… …Modi di percepire, interpretare, anticipare gli eventi …Unità centrali di significato che determinano l'ordine degli eventi – Sistemi di credenze, astrazioni mentali ….non sono categorie logiche, né concetti razionali …costrutti verbali, preverbali, sommersi…. 111 Organizzazione dei costrutti personali • Costrutti nucleari – sono basilari per il funzionamento della persona – Il loro cambiamento ha conseguenze importanti sulla persona • Costrutti periferici • Costrutti superordinati – Più generali • Costrutti subordinati • Più specifici – Da individuo a individuo i sistemi di costrutti possono essere più o meno complessi (anche per influenza di esperienze educative) – Sono meno importanti per il funzionamento della • REP (Griglie di Repertorio) (Kelly, 1955) persona – Test per esplorare empiricamente i – Il loro cambiamento ha costrutti personali conseguenze marginali sulla persona 112 Ansia e psicopatologia nella prospettiva kellyana • Ansia – Incontrare eventi ai quali non è applicabile il proprio sistema di costrutti – Paura • Ingresso di un nuovo costrutto nel proprio sistema di costrutti • Minaccia – Consapevolezza di un imminente cambiamento nel proprio sistema di costrutti • Psicopatologia – Funzionamento disturbato del sistema di costrutti – Terapia del ruolo stabilito • Aiutare l’individuo a elaborare nuovi, più adeguati costrutti … pensare a se stesso in nuovi modi • Assunzione di ruoli antitetici a quelli prima sperimentati 113 Valutazione complessiva della teoria di Kelly • Dati osservativi prevalentemente basati sulle osservazioni cliniche di Kelly • La teoria di Kelly è ben formalizzata e sistematica, ma non include anche esperienze e comportamenti irrazionali che non corrispondono alla visione di «uomo scienziato» • Verificabilità sperimentale basata su assunti coerenti logicamente, ma non direttamente e sperimentalmente verificabili • Applicabilità nel campo della psicoterapia – Affinità con la teoria di Kelly si ritrovano nella teoria cognitivosociale di Mischel (cfr. più avanti) 114 La teoria cognitivo-sociale: Bandura e Mischel • ......approccio non solo nomotetico, ma anche idiografico • Studiare processi del sé, agency e contesti sociali • Obiettivi personali, autovalutazione delle proprie capacità ecc. (Bandura, 2006) • Critiche al disposizionalismo (tratti, fattori) (Mischel, 1990) Approccio social-cognitivista • Aspettative e obiettivi dipendono dai contesti sociali e da come l’individuo percepisce e si rappresenta le situazioni Personalità come sistema di competenze e abilità cognitive – abilità procedurali e dichiarative – Misure di tratti globali sono poco predittive del comportamento della persona 115 Aspettative e obiettivi Agency: esseri umani attivi («agenti») e orientati verso mete e scopi futuri Aspettative • Le convinzioni personali sul corso futuro degli eventi influenzano gli obiettivi motivazionali (& autoefficacia) • Obiettivi personali – Ciò che si desidera raggiungere in futuro – Livello di difficoltà – Prossimità o distanza temporale – Obiettivi di apprendimento/ obiettivi di prestazione 116 Convinzioni di efficacia Auto-efficacia percepita • • • Valutazione e orchestrazione delle proprie capacità di mettere in atto piani di azione per raggiungere determinati obiettivi e/o livelli di prestazioni in determinati contesti Capacità di decidere, di agire e di regolare i propri pensieri ed emozioni Le convinzioni di autoefficacia Influenzano causalmente le azioni motivate della persona – Individui con le stesse abilità possono differire nelle convinzioni di autoefficacia Autoefficacia ≠ autostima • L’autoefficacia è contestuale e… …implica un giudizio specifico su ciò che si è capaci di fare in un certo contesto e/o in vista di un certo obiettivo o compito da svolgere • Per es. l’autoefficacia in un dato sport è diversa da quella in un dato corso universitario 117 Autoefficacia e differenze individuali Persone con alta autoefficacia Persone con bassa autoefficacia • Scelgono obiettivi più difficili • Impegno più intenso e persistente e prestazioni migliori • Stato d’animo più positivo nell’affrontare un compito • Migliore gestione dello stress (coping) • Scelgono obiettivi più facili • Impegno meno intenso e più incostante e prestazioni peggiori • Tendenza all’ansia o alla depressione nell’affrontare un compito • Gestione negativa e pessimistica dello stress 118 Standard di valutazione Gli esseri umani hanno la capacità di valutare se stessi, le altre persone, le azioni e gli eventi secondo criteri interni (standard personali) di valore, di bontà, adeguatezza ecc. • Reazioni di autovalutazione Gli standard di valutazione sono collegati ai ns. giudizi e valori e al ns. coinvolgimento o distacco morale verso certe azioni riconosciute moralmente ingiuste ma «giustificate» nel ns. caso …p.e. «tutti copiano agli esami, perché non io?» – Emozioni associate alla valutazione delle proprie azioni 119 Interazionismo e determinismo reciproco • I tre elementi del determinismo triadico reciproco: Persona, Comportamento, Ambiente 120 La personalità come sistema cognitivo-affettivo CAPS (Cognitive-affective processing system) – Sistema di elaborazione cognitivo-affettiva – Il comportamento varia in funzione del modo in cui vengono codificate (percepite soggettivamente) differenti situazioni sociali – Connessione pensieri%&emozioni – Gli stimoli situazionali attivano specifici componenti del sistema CAPS Firme comportamentali – Ogni individuo possiede un profilo caratteristico di relazione situazionecomportamento Modellamento – Apprendimento mediante osservazione (non semplice imitazione) e rinforzo vicario …grazie all'esperienza altrui, la persona • • • • Apprende nuovi stili di pensiero e azione Verifica e autoregola varie opzioni comportamentali Produce modelli interni dell'esperienza e li comunica Analizza le proprie esperienze ecc. 121 Autoregolazione e motivazione Processi di pensiero e motivazioni riferite al sé guidano le azioni e le scelte delle persone • Autoregolazione – Le persone sono capaci di motivare se stesse e autodeterminare i propri obiettivi • Gli esseri umani sono proattivi (e non reattivi) (&agency) 122 Autocontrollo e rinvio della gratificazione Durante un esperimento di Mischel et al. alcuni bambini dovevano scegliere di ottenere un premio fra due possibili: uno immediato (minore); uno (maggiore) che richiedeva di attendere L autocontrollo dipende da strategie mentali di rinvio della gratificazione – Quando i bambini vedevano i premi erano più insofferenti – Quando i premi non erano visibili, i tempi di attesa erano maggiori – I bambini più capaci di rinviare la gratificazione, erano più abili a controllare gli impulsi, a pianificare le proprie azioni, anche durante l adolescenza 123 Lo sviluppo nella prospettiva cognitivo-sociale Nell’ottica cognitivo-sociale.. …non esistono stadi di sviluppo né tipi generali di personalità • Fattori cognitivo-sociali che operano durante lo sviluppo – Apprendimento osservativo – Esperienza delle conseguenze • Dirette • Vicarie • Autoindotte • Sviluppo di competenze • Convinzioni di autoefficacia • Standard riguardanti gli obiettivi ecc. – Obiettivi di apprendimento, centrati su come apprendere a risolvere un compito – Obiettivi di prestazione, centrati su come eseguire una buona prestazione in vista del giudizio altrui (&più tensione e ansia da esame) 124 Riflessione e schemi di sé • I nostri molteplici schemi di sé («famiglia di sé») – Strutture interconnesse (reti organizzate) di conoscenze che guidano i pensieri e le azioni riguardanti se stessi – Influenzano la percezione di sé, degli altri, delle situazioni sociali e le relazioni interpersonali – Possono essere generali, ma di solito si riferiscono ad ambiti particolari della vita – Persone differenti possono applicare schemi differenti nell’interpretare uno stesso evento sociale (Markus, 1977; Fiske e Taylor, 1991; Cantor, Kihlstrøm, 1987) 125 Teorie implicite sul sé e sul mondo • Sistemi di convinzioni personali non espressi verbalmente… …utilizzati da ogni persona in modo tacito e automatico per interpretare l’esperienza di sé, degli altri, eventi sociali ecc. • Es. teorie implicite dell’intelligenza (Dweck) – Concezioni dell’intelligenza stabile («l’intelligenza non può aumentare») vs. concezioni incrementali («l’intelligenza può essere migliorata esercitandola») & Differenti obiettivi motivazionali (o. di valutazione vs. o. di sviluppo) 126 Motivazioni basate sul sé • Valorizzazione e conferma di sé • Tendenza (bias) a mantenere (e sovrastimare) un’immagine positiva di sé stabile nel tempo – nei depressi tale tendenza va in senso opposto • Preferenza per i feedback positivi (anziché negativi) 127 Standard internalizzati e domini del Sé • Criteri personali di valutazione delle proprie azioni o eventi (Super-Io freudiano) – Guide del Sé e domini del Sé: standard apprezzati o desiderabili per il soggetto (Higgins et al.1986) Sé attuale. Caratteristiche effettive – Sé ideale. Caratteristiche desiderate – Sé imperativo. Caratteristiche che si dovrebbero possedere – • L’impatto emozionale degli eventi dipende dall’attribuzione soggettiva di significati e dagli standard personali di valutazione • Vulnerabilità emozionale del sé • Esempi… – Discrepanza sé attuale/sé imperativo: agitazione, ansia – Discrepanza sé attuale/sé Ideale: tristezza, fallimento 128 Applicazioni cliniche della teoria cognitivo-sociale La psicopatologia dipende spesso da convinzioni e aspettative distorte e disfunzionali su di sé, sugli altri e sul mondo – Le terapie cognitive hanno lo scopo di aiutare l’individuo a identificare tali convinzioni e sostituirle con convinzioni più adattive e realistiche – Es. Terapia RazionaleEmotiva (Ellis) • Richieste e pressioni ambientali percepite come eccessive & Stress • Alcune tecniche d’intervento – “Immunizzazione” allo stress – Modellamento e padronanza guidata • Coping = modi per fronteggiare lo stress – focalizzato… • sul problema • sulle emozioni 129 Valutazione complessiva della teoria cognitivo-sociale • Ampia disponibilità di ricerche e dati osservativi • Cornice teorica generale, ma non del tutto esauriente • Ipotesi sperimentalmente controllabili, misurabilità ecc. • Buona applicabilità in ambito clinico, educativo ecc. 130 Personalità, relazioni interpersonali e contesti di vita • Variabili individuali nelle relazioni interpersonali – Stili di pensiero (es. sensibilità al rifiuto) – Transfert • Ruolo delle aspettative ottimistiche/pessimistiche in contesti sociali – Ottimismo • Sostiene le motivazioni, riduce lo stress ecc. – Pessimismo difensivo…. ...tipico di persone con aspettative • Personalità e differenze socioeconomiche (esempi) – L’impulsività predice i comportamenti criminosi in giovani di basso livello sociale (non in quelli di alto livello) – L’irritabilità influenza lo status sociale – Condizioni economiche disagiate si associano nell’adolescenza a più alti livelli di ansia negative o basse, che riescono però a sfruttare efficacemente il proprio pessimismo 131 Cambiamenti motivazionali nel corso della vita Teoria della selettività socio-emotiva • Nei giovani adulti prevalgono motivazioni centrate sul futuro, sullo sviluppo del senso di sé, sull’ampliamento delle proprie reti sociali • Nelle persone anziane prevalgono motivazioni centrate su gratificazioni emotive immediate e su relazioni circoscritte ma affettivamente positive (Carstensen et al. 1998) 132 Personalità e cultura/cultura e personalità • La personalità deve essere sempre vista all’interno della specifica cultura che la esprime • Cultura e personalità sono frutto di processi di costruzione reciproca • L’esperienza individuale è sempre filtrata dalla cultura di appartenenza • Culture occidentali – Concezione del sé indipendente • Culture orientali – Concezione del sé interdipendente 133 Principali argomenti trattati • Fonti informative e – LOTS – Metodi e strumenti d’indagine – Metodi idiografici/ nomotetici – Casi clinici, questionari, esperimenti • Approcci psicodinamici – Freud-Adler-Jung; Teoria dell’attaccamento • Approcci fenomenologici – Rogers, Maslow, Psicologia «Positiva» • Teorie dei tratti/teorie fattoriali – Allport-Cattell-Eysenck-Big 5 e Teoria dei 5 Fattori • Basi biologiche – Dimensioni del temperamento: Thomas e Chess; Buss e Plomin; Clark e Watson; Kagan – Metodo dei gemelli ed ereditabilità • Approcci comportamentistici – Personalità come storia di apprendimento • La teoria dei costrutti personali – G. Kelly («uomo come scienziato») • La teoria cognitivo-sociale di Bandura e Mischel – Determinismo reciproco – Agency e auto-efficacia – Schemi di sé 134