Personalità - Prof. Maurizio Cardaci, Dipartimento di Scienze

Università degli Studi di Palermo
Corso di Laurea Scienze e Tecniche Psicologiche
Psicologia della Personalità
9 CFU – 60 ore
anno acc. 2014/15 - 2° semestre
prof. Maurizio Cardaci
Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione
Studio 312, Edificio 15, v.le Scienze
Tel. 091-23897707
mcardax.weebly.com
[email protected]
[email protected]
1
Inizio lezioni e ricevimento studenti
Lunedì 9-03-2015
ore 14:00-16:00
Ricevimento
•  Giovedì
–  ore 10:30 - 13:00
Sede: Edificio 19, viale
delle Scienze
Studio 312 - 3° p. Edificio
15 viale delle Scienze
2
Testo di riferimento
D. Cervone – L.A. Pervin
La scienza della personalità (10° ediz.)
(Raffaello Cortina Editore)
_________
• 
NB Tutte le diapositive del presente Corso non vanno
diffuse né utilizzate fuori dallo specifico percorso
didattico per il quale sono state elaborate. Devono
essere considerate come una traccia programmatica
degli argomenti, da integrare con le lezioni e con il
testo di riferimento.
! 
Fotocopiare libri è illegale ed offende chi ha studiato
e lavorato anni per realizzarli
3
Presentazione del Corso 2014-15
1.  Qual è la differenza tra le intuizioni su noi
stessi e/o su altre persone e le teorie
scientifiche della personalità?
2.  Esistono varie teorie della personalità: quali
sono le loro differenze e come possiamo
valutarle?
3.  Quali obiettivi hanno gli studiosi della
personalità e quali aspetti delle differenze
individuali sono così importanti da essere
presi in considerazione da tutte le teorie?
4
Obiettivi formativi…
" 
Conoscere, comprendere,
utilizzare....
...appropriatamente i principali costrutti teorici
e gli approcci metodologici riguardanti la
personalità
" 
" 
Saper riflettere criticamente sui
molteplici aspetti e livelli di analisi
della personalità
Applicare le conoscenze sulla
personalità allo studio del
comportamento umano
5
Modalità di valutazione
•  Gli studenti immatricolati nell’anno acc. corrente
(2014/15) e regolarmente frequentanti, al termine del
Corso potranno accedere a una verifica finale di
apprendimento consistente in un test a scelta
multipla (o in altra prova scritta)
–  Una volta superata la suddetta prova, lo studente potrà
accettare e registrare il voto proposto o chiedere di essere
valutato anche all’esame orale.
•  In tutti gli altri casi (non-frequentanti, mancato
superamento della verifica finale, appelli successivi
ecc.) la valutazione si baserà su un colloquio
finalizzato ad accertare la padronanza complessiva
della materia partendo da un argomento scelto dallo
studente.
6
Obiettivi di ogni teoria scientifica della personalità
1.  Introdurre l’osservazione scientifica nello studio della
personalità
– 
– 
– 
Osservazioni empiriche su gruppi ampi e diversificati di individui
(non su pochi casi)
Obiettività delle osservazioni (evitare che siano influenzate da opinioni
e pregiudizi soggettivi)
Utilizzo di appropriati strumenti e misure secondo precisi criteri
metodologici
2.  Elaborare una teoria (=spiegazione) che sia:
– 
– 
– 
Sistematica (coerente, articolata e ben organizzata) e comprensiva
di tutti gli aspetti psicologicamente significativi delle persone
Verificabile empiricamente (basata su prove)
Applicabile nella pratica (per es. interventi utili ad aumentare la
fiducia delle persone in se stesse)
7
Funzioni delle teorie scientifiche della personalità
i. 
Organizzare le conoscenze già
acquisite
ii. 
Fornire adeguate interpretazioni/
spiegazioni delle differenze
individuali e, più in generale, del
comportamento individuale
Le teorie (Theorein,
«guardare») sono «kit di
attrezzi»…
….«lenti», «strumenti»,
«programmi di ricerca»…
ecc.
iii.  Introdurre nuove conoscenze e
scoprire aspetti completamente
nuovi della personalità
…es. i contributi di Freud o della moderna
Psicologia Evoluzionistica
8
Campo e temi della psicologia della personalità
•  Caratteristiche
universali della natura
umana
#
$
•  Differenze fra gli
individui
#
$
•  Unicità delle
caratteristiche
individuali
Il termine «personalità» fa
riferimento alle qualità
psicologiche che contribuiscono
a creare le strutture persistenti
e caratterizzanti del singolo
individuo…
…pensieri, sentimenti, emozioni,
motivazioni, comportamenti…
9
La personalità come «sistema»
Approccio olistico
«Il tutto è più della somma
delle parti»
•  La personalità emerge
dall’interazione complessiva di
molteplici processi e non è
scomponibile in componenti
separate
Approccio riduzionistico
•  Può essere utile studiare la
personalità a partire dalle
sue componenti basilari
(es. attività neurali, reazioni
psicofisiologiche ecc.)
–  Può esistere una scienza
della personalità
riduzionistica?
10
Descrizione e spiegazione nello studio della personalità
•  Chi?
Descrizione
–  Quali persone possiedono
certe caratteristiche?
•  osservare, classificare ecc.
i differenti comportamenti •  Come?
individuali
–  Come si intrecciano le
Spiegazione
determinanti biogenetiche e
quelle culturali, sociali
•  cercare i fattori causali
che stanno alla base dei
ecc.?
comportamenti e delle
•  Perché?
differenze tra le persone
–  Quali motivazioni stanno
alla base di certi
comportamenti?
11
Strutture, processi, sviluppo, psicopatologia...
•  Strutture
–  Componenti di base della personalità
•  Processi
–  Funzionamento e aspetti dinamici (motivazioni)
•  Sviluppo
–  Divenire temporale della personalità
•  Psicopatologia
–  Disfunzionalità comportamentali
12
Strutture della personalità
Unità di analisi
Gerarchie dei tratti
•  Tratti (o disposizioni)
•  Esempi di tratti di «alto
livello» (più generali):
estroversione,
coscienziosità ecc.
–  tendenze stabili, coerenti e
durevoli a comportarsi in
certi modi
–  stili comportamentali
(dimensioni continue,
quantificabili)
•  Tipi (classificazioni tipologiche)
–  combinazioni qualitative di
tratti
•  Esempi di tratti di «basso
livello» (più specifici):
socievolezza, puntualità
•  es. di fronte allo stress, tipi
«adattivi», «iper-controllati»,
«poco controllati»
13
Processi dinamici e sviluppo della personalità
Processi
Crescita e sviluppo
•  Come si sviluppano le
•  Trasformazioni dinamiche
differenze individuali?
e motivazionali della
•  Natura/cultura
personalità, spinte al
–  Determinanti biogenetiche,
cambiamento
neurali ecc. vs. determinanti
•  Qual è l’influenza di
passato, presente e
futuro sulla personalità?
ambientali, familiari, culturali,
sociali, influenze dei pari ecc.
–  Determinanti interne/esterne
del comportamento (es. Freud
vs. Skinner)
•  Come si sviluppano i
cambiamenti psicopatologici?
14
Coerenza nelle situazioni e nel tempo
•  Quanto l’individuo «rimane se stesso» in
situazioni differenti e nel corso del tempo?
(coerenza intra-individuale)
–  In una stessa situazione, una persona che
manifesta comportamenti differenti verso persone
differenti è incoerente?
–  Se una persona è la più estroversa in un gruppo di
amici, rimarrà tale nel corso del tempo?
15
Unità del concetto di sé nell’esperienza e nell’azione
•  Abitualmente proviamo un senso di unità e
coerenza della nostra esperienza, nonostante la
miriade di differenti eventi che viviamo
•  Nonostante la loro mutevolezza, le nostre
sensazioni, pensieri e azioni ci appaiono strutturati e
integrati nella nostra esperienza cosciente….
…tuttavia molti processi mentali e funzioni fisiologiche
si svolgono fuori dalla nostra consapevolezza…
16
Fonti informative sulla personalità
Dati utilizzabili
i.  Dati biografici oggettivi
(curriculum scolastico,
rendimento lavorativo ecc.)
ii.  Resoconti da parte di
conoscenti
iii.  Risposte a test
standardizzati o altre
misure comportamentali
iv.  Auto-descrizioni verbali
da parte della persona
LOTS
•  L (Life record data)
–  Es. valutazioni scolastiche,
precedenti criminali ecc.
•  O (Observer data)
–  Informazioni fornite da genitori,
insegnanti, colleghi ecc.
•  T (Test data)
–  Test standardizzati o altre
procedure sperimentali
•  S (Self-report data)
–  Informazioni e resoconti
forniti dal soggetto
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Coerenza dei dati LOTS
Maggiori discrepanze
Dati S %&
Dati T
•  Non sempre le autodescrizioni
delle persone sono
concordanti con le misure
sperimentali (es. misure
implicite degli atteggiamenti)
Maggiori concordanze
Dati S %&
Dati O
•  Le autodescrizioni del soggetto e le
valutazioni da parte degli altri
tendenzialmente concordano…
….anche se i giudizi di valore su di sé
possono essere più benevoli di quelli
dati dagli altri
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Dati S e questionari di self-report
Vantaggi
Svantaggi
•  Le persone sono in grado di
•  Le risposte possono essere
fornire informazioni abbastanza
influenzate da biases (errori,
distorsioni) di natura psicologica
accurate su di sé
e/o metodologica
–  es. desiderabilità sociale
•  Consentono di ottenere in modo
rapido ed economico profili
individuali e di operare confronti •  Le persone possono mentire più
o meno consapevolmente
quantitativi (e qualitativi) fra le
caratteristiche di individui
differenti
19
ESEMPI DI AUTOVALUTAZIONE IN UN QUESTIONARIO
20
Strategie di studio della personalità
Approcci nomotetici
Approcci idiografici
•  Ricerca di «leggi» generali •  Ricerca di caratteristiche
valide per la personalità
uniche e irripetibili del
umana
singolo individuo
•  Misure «fisse»
–  Es. le domande strutturate nei
questionari standardizzati
–  Le procedure di calcolo dei
punteggi si applicano in modo
uniforme a tutti gli individui
•  Misure «variabili»
–  Domande (o risposte)
adattabili alle caratteristiche
dei singoli individui
–  Domande non strutturate
•  es. che tipo di attività
preferisci nel tempo libero?
21
La ricerca empirica in psicologia
i. Attendibilità
– 
– 
Replicabilità della ricerca
Stessi soggetti, stesse
misurazioni, stesse
caratteristiche (test-retest)
ii. Validità
– 
Le caratteristiche oggetto di
misurazione sono
effettivamente quelle e
non altre…
… misurano specificamente il
nevroticismo, l’estroversione,
l’ansia ecc.
•  Etica della ricerca
– 
– 
– 
– 
Competenza del ricercatore
Integrità dei partecipanti
Responsabilità sociale
Consenso informato e libertà
della persona di ritirarsi dalla
ricerca
–  Cautele nell’uso dell'inganno
nella ricerca
–  Riservatezza ecc.
22
Differenti strumenti d’indagine della personalità
–  Studio di casi e ricerca clinica
–  Metodo dei questionari
–  Esperimenti
23
Studio di casi e ricerca clinica
•  Vantaggi
•  Studi intensivi
(idiografici) di singoli
individui
–  es. Psicoanalisi
–  catturano la complessità
della persona in diverse
circostanze di vita
•  Limiti
i.  scarsa generalizzabilità dei
dati
ii. gli studi di caso sono solo
descrittivi, non forniscono
chiare spiegazioni causali
24
Metodo dei questionari e ricerche correlazionali
•  Questionari
–  Misurano le differenze
individuali
–  Rilevano le correlazioni
(R) fra caratteristiche
diverse Esempi
–  Estroversione/
socievolezza (R+)
–  Ansia/fiducia in se stessi
(R-)
–  Ansia/amicalità (R nulla )
•  Ricerche correlazionali
..esempi…
– Emozioni positive e longevità
nelle suore (Danner et al. 2001)
– Ostilità e sviluppo di fattori di
rischio cardiovascolari (Raikkonon
et al. 2003)
• 
Limiti delle ricerche correlazionali
i.  Non forniscono informazioni
dettagliate sul caso singolo
ii.  Non consentono vere e
proprie spiegazioni causali
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La ricerca sperimentale
•  Ipotesi falsificabili e controllo di variabili
–  Variabili indipendenti (stimoli, compiti,
condizioni)
–  Variabili dipendenti (risposte, tempi di
reazione, prestazioni comportamentali)
•  Scelta dei partecipanti
–  es. gruppo sperimentale vs. gruppo di
controllo
• 
Misure quantitative delle risposte
sperimentali e test di significatività statistica
–  Occorre dimostrare che i risultati
dell’esperimento non sono dovuti al caso
Es. Un esperimento sulla
«minaccia dello stereotipo» ha
dimostrato che richiedere
informazioni sull’appartenenza
razziale può influenzare
negativamente le prestazioni
cognitive in soggetti che si
sentono minacciati da stereotipi
razziali negativi
•  Limiti dell’esperimento
i. 
ii. 
Molti comportamenti
non possono essere
studiati in laboratorio
Possono verificarsi
varie distorsioni
metodologiche
26
Resoconti verbali e dati non verbali
Resoconti verbali …
…dei propri stati psicologici
da parte dei partecipanti
…introspezione..
..molto utilizzati nelle
ricerche sulla personalità,
ma possono essere poco
affidabili
Dati non verbali
•  Espressioni facciali e
gestualità
•  Risposte fisiologiche
•  Tempi di reazione
….ecc.
–  Distorsioni inconsce
–  Errori o imprecisioni
…ecc.
27
Approcci psicodinamici.
La Psicoanalisi
(1856 – 1939)
28
...dagli studi sull’isteria alla Psicoanalisi
Laurea in medicina (1881).
Prime ricerche (fisiologia, ipnosi,
neuropatologia).
Libera docenza (1885) e borsa di
studio (con Charcot)
•  Studi sull'isteria
–  Suggestione, “metodo
catartico”, abreazione
•  Autoanalisi e Interpretazione
dei sogni (1900)
•  Metapsicologia (1917)
•  «Disagio della civiltà» (1929)
Psicoanalisi
i.  Metodo di indagine del significato
inconscio dei discorsi, delle azioni e delle
produzioni immaginarie (sogni, fantasie, deliri)
ii. Tecnica terapeutica fondata su tale
indagine (transfert, difese ecc)
iii. Teoria psicologica (Metapsicologia)
fondata sui dati, di ricerca e di trattamento,
ottenuti con il metodo psicoanalitico
29
I 2 modelli freudiani della mente
1° Topica (1895-1915)
•  Conscio
–  Pensieri immediatamente
accessibili alla coscienza
•  Pre-conscio
–  Contenuti mentali
potenzialmente accessibili
alla coscienza
•  Inconscio
Contenuti mentali/motivazioni
non accessibili alla coscienza
(es. sogni, lapsus, sintomi
nevrotici)
2° Topica (dal 1920)
•  Es
–  Impulsi sessuali (libido) e
aggressivi; processo
primario; principio di
piacere ecc.
•  Io
–  principio di realtà;
processo secondario;
adattamento ecc.
•  Super-Io
–  regole morali, proibizioni,
comandi interiorizzati ecc.
30
Le dinamiche pulsionali
Istinti e pulsioni
Pulsione
•  Fonte di energia psichica che
motiva e determina le azioni della
persona
•  Modello tensio-riduttivo delle
pulsioni, principio del piacere
•  Istinto di vita
–  Libido: energia mentale a
carattere sessuale, ricerca
della soddisfazione sessuale
•  Istinto di morte
–  Aggressività (auto)distruttiva
I fenomeni psichici sono la
risultante di conflitti &
Angoscia
•  Nevrotica: timore di
perdere il controllo dei
propri impulsi
•  Morale: senso di colpa
•  Angoscia reale: pericoli
esterni
31
I processi di pensiero secondo la psicoanalisi
Pensiero primario
•  Principio di piacere (Es)
•  Impulsivo, irrazionale
•  Soddisfazione immediata
Pensiero secondario
•  Principio di realtà (Io)
•  Adattamento, razionalità
•  Soddisfazione differita
32
Meccanismi di difesa
•  Rimozione: espulsione
dalla coscienza di
contenuti angosciosi o di
impulsi biasimevoli
•  Proiezione: attribuzione
ad altri di impulsi o
sentimenti propri
•  Formazione reattiva:
sostituzione nella
coscienza di un impulso
inaccettabile con un
impulso opposto
•  Razionalizzazione: trovare
scuse per giustificare il
proprio comportamento o i
propri sentimenti
•  Sublimazione: spostamento
di impulsi inaccettabili verso
scopi socialmente utili
•  Negazione: negare
l’esistenza di fatti traumatici o
pensieri angosciosi
•  Isolamento: negare
l’emozione associata ad un
impulso
33
…ecc.
Sviluppo della personalità nell’ottica psicoanalitica
Freud
Erikson
•  Centralità della sessualità nello
sviluppo della personalità
–  zone erogene: modalità di
soddisfacimento della libido
–  Stadio orale
–  Stadio anale
–  Stadio fallico (complesso di
Edipo)
–  periodo di latenza
–  Stadio genitale
34
Personalità, psicopatologia e cambiamento
Personalità e Psicopatologia
Fissazioni o regressioni nello
sviluppo libidico
•  Personalità orale
–  Narcisismo, richieste agli altri
(«ottenere»)
•  Personalità anale
–  Ordine/pulizia; parsimonia/avarizia;
ostinazione («controllare»)
•  Personalità fallica
–  «affermare la propria virilità»/
femminilità seduttiva, isteria
Cambiamento
•  Scopo della cura psicoanalitica:
«dove c’era Es ora c’è Io»
–  Interpretazione dei sogni e libere
associazioni
–  Analisi del transfert
•  Compiti dell’Io
1.  controllo degli impulsi inaccettabili
(Es)
2.  evitamento del dolore derivante
dai conflitti interni (Es vs. Super-Io
3.  integrazione armoniosa della
personalità
•  Personalità genitale: «capacità
di amare e di lavorare»
35
La Psicologia Individuale
Alfred Adler (1870-1937)
• 
Rottura con Freud (1911)
•  Inferiorità organica come prototipo di quella psicologica
•  Attraverso il meccanismo di compensazione l’individuo cerca di
superare la propria condizione di inferiorità
•  Un esempio è quello della balbuzie di Demostene, uomo politico e
oratore greco (Atene, IV sec. A.C.)
•  Lotta per la superiorità (autostima, potere, scopi sociali)
•  Stile di vita: nucleo della personalità
–  Sé creativo: tendenza all’autorealizzazione che conferisce coerenza alla personalità
–  Nevrosi e psicosi: disarmonia tra individuo e realtà (false mete,
rappresentazione fittizia di sé e degli altri)
•  Obiettivi della psicoterapia adleriana: ridefinire le mete di vita
36
La Psicologia Analitica
Carl Gustav Jung (1875-1961)
• 
Rottura con Freud (1912)
•  Libido come energia vitale (non soltanto sessuale)
•  Inconscio collettivo oltre quello personale
–  Archetipi (immagini primordiali, esperienze vissute e trasmesse a
noi dalle generazioni precedenti)
•  Es. persona, animus e anima ecc.
•  Psiche
–  totalità, sia conscia (più differenziata) che inconscia (meno
differenziata)
–  Sé = archetipo organizzativo della vita psichica (conscia e inconscia)
–  Io = corrisponde alla nostra consapevolezza del mondo esterno e di
quello mentale
•  Scopi della terapia junghiana: aiutare il soggetto a comprendere il senso
della propria vita; ristabilire il dialogo tra coscienza e inconscio
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I tipi psicologici junghiani
I 2 atteggiamenti fondamentali
1.  Estroversione=libido diretta
verso il mondo esterno
2.  Introversione =libido diretta
verso il mondo interiore
• 
4 funzioni psichiche
Funzioni razionali
1.  Pensiero
2.  Sentimento
Funzioni irrazionali
3.  Sensazione
4.  Intuizione
38
Altri indirizzi psicoanalitici
• 
Teoria delle relazioni oggettuali •  Psicoanalisi del sé
–  Importanza delle prime relazioni
–  Sé come struttura centrale
affettive con l’oggetto (persone
dell’identità personale
significative) nella costruzione
–  Narcisismo
della personalità (Klein)
• 
Orientamenti interpersonali e
culturali
–  I conflitti non dipendono da un
complesso edipico universale,
ma dai comportamenti dei
genitori e dal contesto culturale
(Horney)
–  La personalità individuale emerge
attraverso le relazioni
interpersonali (Sullivan)
•  ricerca della gratificazione tramite
un’eccessiva ed egoistica esaltazione
del proprio valore, dei propri bisogni
ecc. a scapito degli altri
–  esempi di tratti narcisistici
•  Mi piace molto essere al centro
dell’attenzione
•  Penso di essere una persona speciale
•  Parlo molto di me stesso, delle mie
esperienze, sentimenti e idee
39
Influenza della psicoanalisi sui test di personalità
•  Test proiettivi
–  Stimoli ambigui, poco strutturati
•  Test di Rorschach
•  Test di Appercezione Tematica (TAT)
•  Limiti dell’approccio psicoanalitico
–  Pur cogliendo alcuni aspetti
motivazionali della personalità, non
ha validità predittiva
40
Influenza della psicoanalisi sulla ricerca psicologica
•  Percezione inconscia
• 
• 
Stimoli subliminali (millisecondi)
presentati con il tachistoscopio
influenzano l’immaginazione e i
pensieri dei soggetti (es. i disegni)
Difese percettive: soglie di
riconoscimento più alte con parole
tabù vs. neutre
•  Repressione dell’emotività e salute
•  La discussione scritta di
questioni emotive ha effetti
positivi…(Pennebaker et al.
1990)
Dall’inconscio psicoanalitico
all’inconscio cognitivo
•  Confronto con il cognitivismo
–  Limiti di elaborazione della
mente umana
–  Livelli di coscienza
–  Cognizione implicita
41
La teoria dell’attaccamento
«Sistema comportamentale di attaccamento» (Bowlby &
Ainsworth)
•  Propensione a stringere relazioni emotive con
particolari individui
–  È presente nel neonato e permane durante l’intera vita
–  Relazione stabile tra il bambino e il caregiver (madre o
altra figura affettiva)
–  Il comportamento di attaccamento del bambino e quello
protettivo della madre formano un sistema interattivo
complesso
–  Modelli operativi interni
42
La «strange situation»
Osservazione del comportamento infantile in
situazioni non familiari o con estranei
•  Variabili comportamentali
– 
– 
– 
– 
– 
– 
Vicinanza e ricerca del contatto
Mantenimento del contatto
Resistenza
Evitamento
Ricerca
Distanza dall’interazione
•  Le modalità di attaccamento
dipendono da fattori sociali e culturali
(Ainsworth et al. 1978)
43
Stili di attaccamento nei bambini
i. 
Bambini sicuri
– 
ii. 
Sensibili all’allontanamento della madre, facilmente
consolabili, collaborativi
Bambini insicuri-evitanti
– 
Scarsa protesta per la separazione dalla madre, ma
evitanti al suo ritorno
iii.  Bambini ansiosi-ambivalenti
– 
Difficoltà a separarsi dalla madre, ma resistenti e
aggressivi verso l’abbraccio materno
Il temperamento del bambino e la sensibilità della madre
influenzano lo stile di attaccamento
• 
p.e. un atteggiamento genitoriale negligente o rifiutante favorisce
un attaccamento evitante
44
Stili di attaccamento nell’adulto
• 
Adult Attachment Interview (Kaplan, Main, 1985)
– 
• 
Intervista semistrutturata basata sui ricordi autobiografici degli adulti.
Love Experience Scale (Hazan, Shaver, 1987)
i.  Adulto sicuro (circa il 56% della popolazione)
• 
Capace di accettare forme di dipendenza, non si
preoccupa all’idea di essere abbandonato o della
vicinanza con altri
ii.  Adulto evitante
• 
Disagio nel contatto con altri, prova diffidenza e teme la
dipendenza; si rende conto che il partner vorrebbe una
maggiore intimità
iii.  Adulto ansioso-ambivalente
• 
Vorrebbe più intimità dagli altri, teme che il partner non lo
ami veramente o possa lasciarlo; desideri fusionali
45
Tipi o dimensioni di attaccamento?
Le differenze individuali nell’attaccamento sono quantitative
(dimensioni continue), non qualitative (tipi distinti) (Griffin &
Bartholomew,1994)
Stile elusivo: evitamento dell’intimità, ma immagine positiva di sé
46
Variabilità degli stili di attaccamento
•  Nel corso della vita, gli individui non si rappresentano, né
utilizzano un unico stile interpersonale
•  Studi longitudinali evidenziano un 30-40% di cambiamento
degli stili di attaccamento
•  Tale variabilità è correlata alla capacità dell uomo di
adattarsi a esperienze e circostanze sociali
47
Valutazione complessiva della teoria psicoanalitica
•  ….sistematica e coerente, ma…
…dati osservativi insufficienti e non generalizzabili, limitata
verificabilità sperimentale…
•  In termini applicativi, la sua efficacia non risulta superiore a
quella di altre forme di trattamento
48
La fenomenologia
Fenomeno: ciò che appare, ciò
che si manifesta
•  Distinzione tra scienze della
natura (spiegazione) e scienze
dello spirito (comprensione
ermeneutica) (Dilthey)
•  Comprendere l’esperienza
soggettiva vissuta
–  percezione di Sé, significati
soggettivi della realtà, valori
personali, stati interiori,
convinzioni personali ecc.
i. 
Filosofia fenomenologica ed
esistenzialismo (Kierkegaard,
Husserl, Sartre, Merleau-Ponty
ecc.)
–  Esistenza come progetto e come
scelta (autenticità)
–  Interesse per i modi e le condizioni
concrete dell’esistenza umana
ii. 
Psichiatria fenomenologica
(Jaspers, Binswanger, Laing ecc. )
–  Malattia mentale come modo di
essere, critica alla psichiatria
positivistica
iii.  Psicologia umanistica (Rogers,
Maslow ecc.)
49
La realtà come «campo fenomenico»
•  Importanza non solo di ciò
che l’individuo pensa, ma
soprattutto di ciò che sente a
livello viscerale nella
autenticità della propria
esperienza soggettiva
immediata
•  Significati personali,
soggettività dell’esperienza
Il Sé
• 
sistema globale delle percezioni
consce di noi stessi e dei significati
soggettivi della nostra esperienza
•  Sé attuale (io come
sono)
•  Sé ideale (io come vorrei
essere)
–  Misure del sé (Q sort,
Differenziale semantico)
50
Un esempio di differenziale semantico
«io come sono»
«io come vorrei essere»
51
Il processo di autorealizzazione secondo Rogers
Tendenza attualizzante,
autorealizzazione di sé
–  Non dipendere dal giudizio
altrui, esprimere liberamente le
proprie emozioni, accettare gli
altri ecc.
Valutazione organismica
–  Coerenza del sé, congruenza
esperienziale
–  Incogruenza esperienziale
•  Subcezione, distorsione del
significato, negazione
Nel bambino è presente il bisogno
di considerazione positiva
incondizionata da parte dei
genitori, a prescindere dalle
particolari condizioni di valore…
…condizioni di valore
• 
In un clima familiare sfavorevole, i
sentimenti, le azioni e l’immagine di
sé del bambino non sono più
spontanei, ma sono condizionati
dal suo bisogno di sentirsi
pienamente accettato dai genitori
(sentirsi un individuo «di valore»)
52
Crescita e sviluppo della persona
Per Rogers (diversamente da
Freud) lo sviluppo coinvolge
l’intera esistenza umana, non
solo l’infanzia
•  Sviluppo sano del sé %&
autorealizzazione
•  Condizioni di valore %&
atteggiamenti difensivi,
incongruenza del sé
•  Autostima nei bambini %&
relazioni con i genitori e il proprio
ambiente (Coopersmith, 1967)
•  Fattori favorevoli all’autostima
–  Accettazione, interesse, calore
affettivo
–  Clima educativo «democratico»
–  Benessere personale
–  Relazioni sociali supportive
(Roberts e Chapman, 2000)
•  Indicatori ininfluenti
–  prestigio sociale, benessere
economico, livello d’istruzione
ecc.
53
Psicopatologia e cambiamento nella terapia rogersiana
Psicopatologia
•  Discrepanza tra il sé e
l’esperienza
•  Distorsioni dell’esperienza
–  Razionalizzazioni, fantasia,
proiezione ecc.
Cambiamento
Terapia centrata sul cliente
•  Si focalizza sull’esperienza
soggettiva del cliente fornendo
3 condizioni cruciali
1. Spontaneità
2. Considerazione positiva
incondizionata
3. Empatia e…
….«presenza» del terapeuta
54
Ricerche empiriche sulla terapia rogersiana
Vari studi, basati su filmati e
valutazioni indipendenti della
terapia rogersiana mostrano un
miglioramento della congruenza tra
sé attuale e sé ideale, anche in
follow-up o a terapia conclusa
(Butler e Haigh, 1954)
Alcune ricerche sul Sé…
• 
Il concetto di sé influenza il
comportamento (Markus, 1983)
–  I soggetti ricordano meglio
aggettivi congruenti con il sé.
Inoltre tendono a imbrogliare
di più se l’autostima è bassa
o se provano emozioni
negative (p.e. Cartwright,
1956; Aronson e Mettee,
1968)
55
Sviluppi recenti della teoria di Rogers
Teorie del sé
• 
Sé attuale; sé ideale; sé dei
doveri (ought self) (“come
dovrei essere”) (Higgins, 1987)
–  Discrepanze tra sé reale e sé
ideale& sconforto, tristezza (o
depressione)
–  Discrepanze tra sé reale e sé dei
doveri &agitazione, ansietà
• 
Autenticità del sé: tendenza a
comportarsi coerentemente con il
proprio sé vs. tendenza a
impersonare ruoli (Ryan et al.)
Obiettivi motivazionali
• 
Gli esseri umani sono guidati da una
tendenza innata e spontanea a esercitare
volizione e autodeterminazione
–  scegliere gli obiettivi delle proprie azioni;
motivazioni intrinseche
• 
• 
Uno stesso obiettivo può essere
perseguito per motivi intrinseci o
estrinseci
Influenze culturali sulle motivazioni
intrinseche
–  In bambini occidentali le motivazioni
intrinseche aumentano se sono
autodiretti
–  In bambini orientali le motivazioni
intrinseche aumentano se sono
guidati da figure autorevoli
56
Il movimento del potenziale umano
Abraham Maslow (1908-1970)
•  Motivazioni da carenza
La persona «sana»….
–  Riduzione della tensione
fisiologica (come le pulsioni in
Freud)
• 
• 
•  Motivazioni da crescita
–  Ricerca dell’autorealizzazione
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Percepisce la realtà con precisione
Accetta se stessa, gli altri e il
mondo
E’ spontanea e aperta mentalmente
E’ relativamente indipendente da
soddisfazioni estrinseche e dal
giudizio altrui
Apprezza le cose comuni (un fiore,
un tramonto)
Ha legami affettivi profondi con
pochi altri individui
Ha senso dell’umorismo
E disponibile al cambiamento ecc.
57
La «Psicologia positiva»
Enfasi sui «punti di forza» creativi delle persone
(Seligman e Peterson, 2003)
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Saggezza
Coraggio
Amore
Senso di giustizia
Temperanza
Trascendenza
58
Emozioni positive e stati di flow
Teoria di ampliamento e costruzione
(Fredrickson, 2001)
•  Coltivare le emozioni positive influenza
positivamente il pensiero e le azioni
•  In condizioni stressanti, le emozioni
positive aiutano a ridurre lo stress
Flow (flusso)
• 
stato di coscienza focalizzato,
ottimale e piacevole, sperimentato
soprattutto quando le persone
svolgono compiti impegnativi nei
quali si sentono competenti
(Csikszentmihalyi et al. 1990)
59
Ricerche transculturali sul sé
Il bisogno di considerazione
positiva è universale o dipende
dalla cultura?
• 
• 
La cultura americana attribuisce
valore all’autostima & strategie
personali volte al mantenimento di
una percezione positiva di sé
La cultura giapponese attribuisce
valore all’autocritica & strategie
personali volte allo sforzo di
miglioramento di sé (Heine et al.
1999)
L’esistenzialismo «sperimentale»
•  Teoria della gestione del terrore
• 
Ipotesi di salienza della mortalità: se le
persone pensano alla morte tendono ad
affermare con più forza i propri valori
culturali (Jonas e Greenberg, 2004)
60
Valutazione complessiva della teoria rogersiana
•  I dati osservativi sono basati su auto-descrizioni consce e trascurano
le concezioni implicite di sé
•  Rogers ha fornito poche e incomplete spiegazioni teoriche delle sue
osservazioni psicologiche
•  Nonostante alcuni strumenti di misurazione (Q sort), mancano misure
oggettive dei costrutti teorici, (p.e. «autorealizzazione» ecc.)
•  Importanti contributi applicativi sulla struttura e funzionamento della
personalità, e utili strategie terapeutiche per favorire il cambiamento
61
Le teorie dei tratti
Tratti (o disposizioni)
•  Tendenze, variabili da un
individuo all’altro, a mostrare
specifiche e stabili
configurazioni di cognizioni,
affetti, comportamenti
i.  Coerenza
– 
ii. 
Tendenza del tratto a
manifestarsi con una certa
regolarità nei comportamenti
dell’individuo
Peculiarità
– 
I tratti sono utili per…
i. 
ii. 
iii. 
Descrivere le differenze
individuali (es. tipologie)
Spiegare le cause (i perché) dei
comportamenti
Prevedere i comportamenti e gli
atteggiamenti della persona (es.
selezione del personale)
Il tratto è distintivo
dell’individuo ed esprime le
differenze con altre persone
62
La teoria dei tratti di G. W. Allport
(1897–1967)
Finché la psicologia tratta solo di ciò che è universale e non di ciò
che è particolare non conoscerà molto della personalità umana
•  Importanza dei metodi idiografici, che mirano a cogliere la
struttura dei motivi, degli interessi, dei valori di un individuo
•  La psicologia deve studiare la persona normale nelle sue
aspirazioni e valori coscienti (in polemica con la psicoanalisi)
Personalità
•  Organizzazione dinamica interna all'individuo di quei sistemi
psicofisici che determinano i suoi modi unici di adattamento
all'ambiente (fattori biologici, psicologici e sociali)
–  I tratti come tendenze stabili e coerenti devono essere distinti da
stati e attività occasionali e di breve durata
63
Struttura della personalità
•  Tratti cardinali
–  (presenti solo in alcuni
individui) influenzano quasi
ogni azione della persona
•  Tratti centrali
–  Meno pervasivi dei tratti
cardinali, esercitano
comunque un’importante
influenza sulle azioni della
persona
•  Il manifestarsi del tratto dipende
dalla situazione
..inoltre…
•  Il comportamento può essere
influenzato allo stesso momento
da più tratti, cioè non vi è un
confine netto fra i tratti
•  Tratti secondari
–  Meno evidenti, generalizzati e
coerenti
(Allport, 1937; 1961)
64
L’autonomia funzionale dei bisogni
•  Ogni attività comportamentale, benché originariamente
legata a un bisogno biologico (come postulato da Freud)
può divenire uno scopo in se stesso, che si mantiene
anche senza rinforzi biologici (p.e. cacciare) (Allport, 1961)
•  A differenza di quanto sostenuto da Freud, il soddisfacimento del
bisogno può produrre un piacere intrinseco e fine a se stesso (&
motivazioni intrinseche)
65
Dai tratti ai fattori.
La misurazione delle differenze di personalità
A differenza del tratto, il costrutto
statistico del fattore consente di
rappresentare in modo quantitativo
le caratteristiche individuali e di
misurare le differenze fra gli individui
66
L’analisi fattoriale
Insieme di tecniche statistiche
usate per…
1.  Ricondurre le risposte dei
soggetti alle affermazioni di
un questionario a un numero
limitato di fattori riassuntivi
(costrutti ipotetici latenti)
2.  Determinare quanto
«pesano» certi fattori nel
misurare una variabile
–  p.e. un punteggio elevato
all’affermazione «ho molti
amici» può essere la
risultante di 2 fattori:
–  gradevolezza che
contribuisce al 75%
–  estroversione che
contribuisce al 25%
Livello individuale:
•  misurazione delle variabili di
personalità nel singolo
–  Un individuo che possiede in
grado elevato un certo fattore,
presenta in grado elevato le
caratteristiche influenzate da quel
fattore
Confronti inter-individuali:
•  Ogni fattore (estroversione,
nevroticismo ecc.):
i.  è presente in grado diverso in
diversi individui
ii.  accomuna individui diversi con
disposizioni simili
•  p.e. individui con alti livelli di
coscienziosità saranno precisi,
accurati, affidabili,
perseveranti ecc.
67
La teoria fattoriale di R. Cattell (1905 –1998)
Personalità
Dati sulla personalità
'  Ciò che consente di prevedere
come si comporterà una persona
in una certa situazione
'  Diari biografici basati sulla vita
reale, autovalutazione, test
(p.e. 16 Personality Factors
Questionnaire)
i.  Dati-L
(eventi di vita)
i.  Dati-Q
(risposte ai questionari)
i.  Dati-OT
(test comportamentali oggettivi)
68
Livelli di analisi dei tratti secondo Cattell
•  Tratti superficiali
–  tendenze comportamentali
osservabili
•  Tratti originari
–  strutture psicologiche
sottostanti a quelle
superficiali
•  Classificazione dei tratti
–  Tratti di abilità (processi
cognitivi)
–  Tratti temperamentali
(reazioni emotive)
–  Tratti dinamici
(motivazioni)
___
Cattell distingue fra comportamenti
riconducibili ai tratti, agli stati e ai ruoli
69
I 16 fattori nel modello di Cattell
70
La teoria fattoriale di Eysenck
(1916-1997)
Personalità
•  Somma totale degli schemi di
comportamento in 4 settori
i. cognitivo (intelligenza)
ii. conativo (carattere)
iii. affettivo (temperamento)
iv. somatico (costituzione)
•  Importanza delle basi neuro-biologiche
delle differenze individuali
–  Prevalenza di fattori genetici nelle
differenze individuali:
• 
•  Livelli di analisi
1. Reazione
–  Comportamento specifico
osservabile
1. Tratto
–  Costellazione di tendenze
individuali
1. Tipo
–  Insieme ampio e generale
di tratti
temperamento (60%); intelligenza
(80%)
71
Fattori e super-fattori nella teoria di Eysenck
Super-fattori: tratti indipendenti di livello gerarchico
superiore (più generale), che includono fattori più specifici
72
I 3 super-fattori nel modello di Eysenck
1.  Introversione/estroversione
•  Inibizione corticale più alta negli estroversi, meno
condizionabili
•  Arousal corticale (eccitabilità) maggiore negli introversi, i
quali perciò evitano le stimolazioni esterne
•  Arousal corticale minore negli estroversi, i quali perciò
cercano le stimolazioni esterne
2.  Instabilità emotiva (Nevroticismo)
•  Rapida reattività allo stress (Sistema Nervoso Autonomo)
(ipotesi non confermata sperimentalmente)
3.  Psicoticismo
• 
Predisposizione verso possibili disturbi di personalità
Eysenck, 1975
73
Estroversi/introversi a confronto
Estroversi
•  Minor successo e più frequenti
abbandoni scolastici
•  Preferiscono professioni a
contatto con altri
•  Hanno bisogno di più diversivi
alla routine lavorativa
•  Umorismo esplicito a sfondo
sessuale
•  Più rapporti e partner sessuali
•  Più suggestionabili
Introversi
•  Maggior successo scolastico,
abbandono più spesso dovuto a
disturbi psichiatrici
•  Preferiscono professioni più
solitarie
•  Hanno bisogno di meno diversivi
alla routine lavorativa
•  Umorismo a sfondo intellettuale
•  Meno rapporti e partner sessuali
•  Meno suggestionabili
74
Psicopatologia e cambiamento comportamentale
•  Individui con disturbi
nevrotici
–  Alto nevroticismo, bassa
estroversione
•  Le predisposizioni genetiche
non impediscono la possibilità
di modificare i comportamenti
patologici attraverso la terapia
del comportamento
•  Individui con condotte antisociali
(Eysenck,1982)
–  Alto nevroticismo, alta
estroversione, alto
psicoticismo
75
Verso il modello dei 5 fattori (Big Five)
• 
Esiste un unico modello di organizzazione dei tratti?
• 
Quanti e quali tratti sono necessari per una descrizione
basilare della personalità?
• 
Vi è corrispondenza fra i termini usati nel linguaggio
comune per descrivere le persone e le teorie dei tratti?
• 
Le differenze nei tratti individuali come si riflettono nelle
scelte professionali, nella salute e nel benessere
psicologico?
• 
Quanto cambia la personalità nel tempo e in differenti
situazioni?
76
Basi linguistiche dei Big Five
Studi lessicali. Obiettivo: ricavare
dal linguaggio quotidiano i termini
che descrivono la personalità
• 
Allport e Odbert (1936) classificarono
17.953 parole della lingua inglese in:
i.  Tendenze personali stabili
p.e. aggressivo, socievole ecc.
Ipotesi lessicale fondamentale
(Goldberg, 1990)
–  Le principali differenze
individuali sono codificate
con singoli termini in tutte
le lingue naturali
ii.  Umori e stati mentali temporanei
p.e. imbarazzato, turbato ecc.
iii.  Valutazioni sociali del carattere p.e.
insignificante, rispettabile ecc.
iv.  Altre caratteristiche
p.e. aspetto fisico
77
Big Five: i 5 fondamentali fattori della personalità
1.  Estroversione (sorgenza, energia)
• 
Energico, socievole, ottimista,
assertivo, alla ricerca di stimoli
ecc.
2.  Gradevolezza (amicalità)
• 
I fattori Estroversione e
Nevroticismo corrispondono ai
2 fattori trovati da Eysenck
• 
Il fattore Psicoticismo di
Eysenck corrisponde a bassa
Gradevolezza + bassa
Coscienziosità
• 
L’Estroversione corrisponde
alle scale «Socievole», «Sicuro
di sé»,«Avventuroso» del 16
PF di Cattell
• 
Onestà (sincerità): fattore
aggiuntivo di recente emerso
da nuovi confronti linguisticoculturali
Gentile, disponibile, sensibile,
altruista ecc.
3.  Coscienziosità
• 
• 
Puntuale, scrupoloso, ordinato,
disciplinato ecc.
4.  Nevroticismo (instabilità emotiva)
Emotivo, instabile, ansioso,
impulsivo, vulnerabile ecc.
5.  Intelletto (apertura mentale)
• 
Curioso, originale, fantasioso
ecc.
• 
78
I Big 5 sono universali?
Da ricerche trans-culturali si evince
che solo pochi termini (poco più di
un centinaio) sono adeguatamente
traducibili da una lingua all’altra
(Hofstee et al. 1997)…
…verso i Big 3
1.  Estroversione
2.  Gradevolezza
3.  Coscienziosità
• 
•  Per McCrae e Costa (1997) la
struttura dei Big 5 è un universale
umano…ma alcuni fattori di
personalità sono specifici e tipici di
certe culture
Differenze linguistico-culturali
più marcate emergono nei
fattori Nevroticismo e
Intelletto (Di Blas, Forzi 1999;
De Raad, Peabody 2005)
–  Alcune culture concepiscono la
personalità in termini di relazioni con la
comunità anziché come insieme di
tratti stabili
79
Un esempio di questionario Big 5: il NEO-PI-R
1.  Estroversione
–  Gregarismo, attività, assertività, ricerca di stimoli, emozionalità, calore
emotivo
2.  Gradevolezza
–  Schiettezza, fiducia, altruismo, modestia, empatia, acquiescenza
3.  Coscienziosità
–  Autodisciplina, senso del dovere, competenza, ordine, riflessività, impegno
per il risultato
4.  Nevroticismo
–  Ansia, ansietà sociale, depressione, vulnerabilità, impulsività, ostilità
5.  Apertura
–  Fantasia, senso estetico, emozioni, curiosità intellettuale, esperienze,
rispetto per i valori
80
ESTROVERSIONE
audace
!"
tenace
!"
sicuro di sé ! "
loquace
!"
spontaneo ! "
timido
sottomesso
insicuro
silenzioso
inibito
NEVROTICISMO
nervoso
ansioso
eccitabile
rilassato
posato
calmo
controllato
agitato
GRADEVOLEZZA
amichevole
caloroso
gentile
educato
ben disposto
!"
!"
!"
!"
!"
ostile
freddo
sgarbato
ineducato
avverso
COSCIENZIOSITÀ
attento
serio
responsabile
scrupoloso
operoso
!"
!"
!"
!"
!"
avventato
frivolo
irresponsabile
trascurato
pigro
INTELLETTO
immaginoso ! " semplice
riflessivo
!"
non riflessivo
raffinato
!"
grezzo
i. curioso
!"
i. non curioso
originale
!"
convenzionale
!"
!"
!"
!"
(adattato da Carver & Scheier 2014)
81
I Big 5 come «fonti informative interpersonali»
•  I Big 5 ci forniscono utili
informazioni sulle altre persone
–  In quanto categorie lessicali, i
Big Five si sono rivelati utili
all’adattamento interpersonale
(&ipotesi lessicale di Goldberg
1981)
•  …..le cinque fondamentali
domande che ci poniamo (di solito
implicitamente) per valutare un
estraneo…
1.  X è energico e dominante?
2.  X è gradevole (piacevole, amichevole
ecc.) o sgradevole (ostile, distaccato
ecc.)?
3.  Posso contare su X (coscienzioso,
responsabile ecc.) oppure no
(irresponsabile, negligente ecc.)?
4.  X è emotivamente imprevedibile,
lunatico ecc. o stabile, calmo ecc.?
5.  X è mentalmente sveglio o ottuso?
82
I 5 fattori: descrizione o spiegazione?
Categorie descrittive...
…modi per identificare le
caratteristiche personali o le
differenze fra le persone
Entità realmente esistenti ..
....dimensioni psicologiche
reali, veri e propri
antecedenti causali che
spiegano i comportamenti
individuali (Teoria dei 5
fattori)
83
La «Teoria dei 5 fattori»
•  I tratti di personalità e di temperamento sono
disposizioni endogene a base biologica non
influenzate dall’ambiente
–  Sono dimensioni generali e universali
–  Sono la base causale sottostante ai modi di pensiero e a
sentimenti individuali
84
Critiche alla teoria dei 5 fattori
i. 
ii. 
La teoria non spiega come i
tratti interagiscono con i
processi dinamici sottostanti al
cambiamento dei
comportamenti individuali
A differenza di quanto previsto
dalla teoria, i Big 5 sono
sottoposti a cambiamenti
dovuti a trasformazioni sociali e
culturali
iii.  I 5 fattori sono stati ricavati
da analisi statistiche su
ampie popolazioni, ma
sono applicabili al singolo
individuo?
–  Alcune ricerche dimostrano
che i tratti interni alle persone
non sempre sono riferibili
ai fattori che emergono
nella popolazione
85
Lo sviluppo della personalità
•  «Sviluppo» non è sinonimo
di crescita fisica o
maturazione (che ne
rappresentano alcuni
componenti)
–  Lo sviluppo non implica solo
il dispiegarsi di eventi
psicologici interni alla
persona, ma soprattutto un
insieme di transazioni con
le altre persone e con
l’ambiente
La personalità infantile è più
instabile e complessa di quella
adulta
• 
p.e. nel bambino esistono 2 distinti
precursori temperamentali
dell’estroversione: socialità e
attività (Buss, Plomin, 1994)
86
Stabilità e cambiamento dei tratti nello sviluppo
I punteggi in questionari Big 5 sono
abbastanza stabili longitudinalmente
(nel tempo) (McCrae e Costa, 1997)
ma….
….sono emerse alcune tendenze
riferibili all’età
–  p.e. Nevroticismo,
Estroversione, Apertura
diminuiscono negli anziani
–  Nevroticismo e Apertura
sono più elevati in età
adolescenziale
…inoltre…
…la struttura dei tratti cambia
durante l’intero ciclo di vita per
effetto dell’interazione con
l’ambiente sociale
87
Stabilità e cambiamento della personalità
Dall’insieme delle ricerche longitudinali, trans-culturali ecc.
si evince che…
i.  La personalità è più stabile dopo brevi periodi di tempo
ii.  La personalità è più stabile nell’adulto rispetto al bambino
iii.  Nonostante una generale stabilità dei tratti, esistono
differenze individuali
iv.  Non è ancora del tutto noto in quale misura l’ambiente
influenzi la personalità, sia nel bambino sia nell’adulto
88
Applicazioni del modello Big 5
Psicopatologia
•  Personalità compulsiva
Orientamento professionale
Es.
–  La Coscienziosità è
correlata con
•  il livello di prestazione
lavorativa
•  La longevità (cura della
propria salute)
–  alta Coscienziosità/alto
Nevroticismo
•  Personalità antisociale
• 
–  bassa Coscienziosità/bassa
gradevolezza
La scelta del tipo di psicoterapia
dovrebbe prendere in considerazione
i tratti di personalità del paziente
89
La controversia persona/situazione
•  Coerenza trans-situazionale
–  Oltre che stabile nel tempo,
quanto è coerente la
personalità in situazioni
differenti?
–  Gli esseri umani sono
capaci di distinguere fra
diversi contesti cui adattare i
propri comportamenti
(Mischel, 1968)
Perché è impossibile prevedere
uno specifico comportamento in
una specifica situazione?
i.  Uno stesso tratto si può
manifestare attraverso
comportamenti diversi
ii.  Le misure dei tratti si basano
su medie statistiche (soggette
anche a errori di misurazione)
non su singole risposte
iii.  Le persone evidenziano un
elevato livello di variabilità
comportamentale
90
Valutazione complessiva della teoria dei tratti
•  Ampia disponibilità di dati empirici e misurazioni, poche
osservazioni qualitative
•  Buon livello di completezza, ma manca una visione delle
dinamiche della personalità
•  Buona verificabilità (con parziali confutazioni empiriche)
•  Elevata applicabilità
–  gli strumenti di misurazione delle differenze individuali
elaborati dai teorici dei tratti sono applicati in molti settori
dagli psicologi (educazione, clinica, orientamento
professionale ecc.)
91
Basi biologiche della personalità
•  I tratti di personalità (come ogni altra caratteristica fenotipica)
sono frutto della selezione naturale e dell’evoluzione culturale
della specie Homo Sapiens e riflettono gli adattamenti dei
differenti gruppi umani alle nicchie ambientali e culturali in cui
sono vissuti
(cfr. Cardaci, 2012)
92
Il caso di Phineas Gage (1848)
Distruzione di parte della corteccia
frontale in seguito a un incidente
sul lavoro…
…prima: serio, industrioso,
responsabile ecc.
….dopo: irresponsabile, privo di
riguardi per gli altri, apatico,
indifferente per le conseguenze delle
proprie azioni…
…prime evidenze neuropsicologiche dell’influenza delle
strutture neurali cerebrali sulla personalità….
93
Temperamento e costituzione
Temperamento
•  Caratteristiche individuali più
influenzate dalle determinanti
biologiche innate (qualità
emotive precoci)
Costituzione
–  Insieme di corrispondenze fra
tratti morfologici (somatici) e
psichici
–  es. umore, energia,
reattività emotiva ecc.
•  Pavlov: forza, equilibrio, mobilità
del sistema nervoso
94
I 4 temperamenti ippocratici
Ippocrate di Cos (460-377 a. C.)
(ripreso da Galeno, II sec. d.C.)
•  Il funzionamento dell'organismo
dipende dall'equilibrio/disequilibrio
di 4 umori corporei
i. 
ii. 
iii. 
iv. 
Flegma &
Bile gialla &
Sangue &
Bile nera &
flemmatico
collerico
sanguigno
melanconico
95
Dimensioni del temperamento
Buss e Plomin (1984)
Thomas e Chess (1977)
•  Studi longitudinali su oltre
100 bambini
•  Valutazioni dei bambini da
parte dei loro genitori
i. 
Emozionalità
ii.  Attività
iii.  Socialità
– 
(impulsività)
–  Variabili studiate: attività,
umore, attenzione,
perseveranza ecc.
•  Bambini facili: allegri e
Influenza dello stile genitoriale
adattabili a situazioni
(Kochanska, Knaack, 2003)
nuove
– 
Genitori autoritari sono predittivi di
•  Bambini difficili: poco
minor controllo volontario delle
adattabili e negativi
azioni nei bambini
•  Bambini lenti: poco reattivi
– 
Un miglior controllo volontario è
predittivo di livelli superiori di
e lenti
coscienza morale
96
3 dimensioni del temperamento
Il modello di Clark e Watson (1999)
I. Emotività negativa (EN)
ALTA:
emozioni negative, realtà percepita come problematica
BASSA: stabilità emotiva, calma, soddisfazione
II. Emotività positiva (EP)
ALTA: energia,
attività, ricerca della compagnia, entusiasmo
BASSA: riservatezza, isolamento sociale, scarsa energia, poca
fiducia in se stessi
III. Disinibizione/controllo (D/C) (Stile di regolazione emotiva)
ALTA disinibizione: impulsività, imprudenza, emozioni momentanee
ALTO controllo: prudenza, autocontrollo, implicazioni a lungo
termine
97
Le ricerche di Kagan sui bambini inibiti/disinibiti
Bambini inibiti
•  Reagiscono con riserbo,
angoscia, cercano i genitori o
evitano eventi o persone non
familiari
•  Impiegano più tempo a
rilassarsi, tendono a
manifestare paure o fobie
•  Già da neonati sono altamente
reattivi verso stimoli inconsueti
o persone estranee (circa il
20% dei bambini osservati da
Kagan)
•  Coinvolgimento dell’amigdala
(regolazione della paura)
Bambini disinibiti
•  Cercano situazioni nuove,
reagiscono con spontaneità e
appaiono rilassati
•  Già da neonati sono calmi e
rilassati verso stimoli nuovi (circa
il 40% dei bambini osservati da
Kagan; il restante 20%
manifestava modalità miste)
Influenze ambientali ! non tutti i
bambini altamente reattivi
diventavano bambini inibiti; non
tutti i bambini a bassa reattività
diventano bambini disinibiti
98
Personalità e genetica comportamentale
Metodi d’indagine
• 
• 
Selettocoltura
– 
Allevamento e riproduzione di animali in condizioni controllate che
consentono ai ricercatori di determinare il peso delle influenze genetiche e
ambientali sui comportamenti degli organismi studiati
Studi sui gemelli
– 
Confronti fra gemelli monozigoti (stesso patrimonio genetico) e
dizigoti (50% patrimonio genetico comune)
–  Correlazioni fra misure di un tratto fenotipico rilevate
separatamente in coppie di gemelli MZ e DZ
–  Somiglianza maggiore in gemelli MZ, minore in gemelli DZ
• 
Alcuni tratti temperamentali hanno una più forte componente
genetica (p.e. emozionalità, attività)
99
Il QI: somiglianza genetica o ambiente?
Confronti (correlazioni) dei punteggi di QI in coppie di
fratelli (da Bouchard, McGue, 1981)
Gemelli MZ cresciuti insieme
0,86
Gemelli MZ separati alla nascita
0,72
Gemelli DZ cresciuti insieme
0,60
Fratelli cresciuti insieme
0,47
Fratelli non consanguinei cresciuti insieme
0,32
Fratelli separati alla nascita
0,24
100
Il concetto di «ereditabilità»
•  Ereditarietà
–  trasmissione di alcuni
caratteri morfologici,
fisiologici e psichici da una
generazione all'altra
•  Ereditabilità
–  Proporzione di varianza
fenotipica fra gli individui di
una data popolazione spiegata
da fattori genetici (vs. fattori
ambientali)
101
Stime di ereditabilità di alcuni tratti
Tratto
Altezza
Coefficiente di ereditabilità
0,80
Peso
0,60
QI
0,50
Estroversione
0,36
Neuroticismo
0,31
Coscienziosità
0,28
Gradevolezza
0,28
Apertura
0,46
Emotività
0,40
Impulsività
0,45
Conservatorismo
0,30
Religiosità
0,16
(AA.VV. in Cervone-Pervin, 2009)
102
Influenza della varianza ambientale
•  Ambienti condivisi (p.e. stesse esperienze educative in
famiglia) aumentano le somiglianze tra fratelli
•  Ambienti non condivisi (esperienze uniche di ciascun
individuo) diversificano i fratelli (anche gemelli cresciuti
nella stessa casa)
–  Hanno un peso maggiore di quelli condivisi nella formazione della
personalità
•  35% ambienti non condivisi
•  5% ambienti condivisi
•  40% varianza genetica
103
Neuroscienze e personalità
Differenze emisferiche
(neuro-immagini)
• 
•  Neurotrasmettitori
Dominanza emisfero sinistro
& emozioni positive
–  Dopamina
–  Preoccupazione prima di
affrontare un compito &
maggiore attivazione frontale
sinistra
–  Serotonina
•  Sistema di ricompensa, piacere (Fattore EP)
•  regolazione dell'umore, del sonno, della
temperatura (Fattore D/C; Fattore EN))
–  Cortisolo
• 
Dominanza emisfero destro
& emozioni negative
• 
–  Testosterone
Specifiche strutture cerebrali sono
coinvolte nel pensiero autoriflessivo
•  Caratteristiche sessuali secondarie,
(corteccia prefrontale mediana) e
dominanza, competitività, aggressività
nel giudizio morale (corteccia
Uno stesso meccanismo biologico
frontale, temporale ecc.)
•  Risposta allo stress
influenza vari tratti psicologici e ogni
tratto è influenzato da più meccanismi
biologici
104
Plasticità e interazioni dei sistemi neurobiologici
•  Attività sociali
–  es. gare sportive
•  Esperienze precoci
–  es. cure materne
•  Condizioni socioeconomiche
–  es. ruoli sociali e reddito
..influenzano i livelli e gli effetti dei
neurotrasmettori e dei sistemi neurobiologici
–  es. vincere una gara o una scommessa
aumenta i livelli di testosterone
–  es. le cure materne agiscono
sull’ippocampo (anche nei ratti)
–  es. individui in condizioni economiche
disagiate sono meno reattivi alla
serotonina e più esposti a disturbi
comportamentali
Interazioni geni %& ambiente
i. Predisposizioni genetiche
differenti & reazioni differenti
degli individui alle stesse
esperienze ambientali
ii.  Predisposizioni genetiche
differenti & reazioni differenti
da parte dell’ambiente verso gli
individui
iii. Predisposizioni genetiche
differenti & scelta di differenti
tipi di ambiente da parte degli
individui
Le strutture cerebrali si modificano
con l’esperienza (Brain Imaging)
105
Approcci comportamentisti alla personalità
• 
Il comportamento osservabile è
l oggetto della psicologia scientifica
–  Azioni, movimenti, contrazioni muscolari, ecc.
–  Osservazione obiettiva, sperimentazione,
misurazione, ecc.
Apprendimento
i. 
Condizionamento S-R
(Pavlov)
•  Meccanicismo, determinismo,
ambientalismo
–  Tutte le caratteristiche e attività
comportamentali individuali (inclusa
la psicopatologia) sono il prodotto di
influenze ambientali
•  Specifici stimoli ambientali
determinano le differenze
individuali
" conseguenti comportamentali
ii.  Condizionamento operante
(Skinner)
106
Condizionamento S-R delle emozioni
•  L’esperimento di Watson sul
piccolo Albert, 9 mesi (1920)
–  Ratto bianco (stimolo neutro)+ forte
rumore (stimolo incondizionato) ⇒
paura (condizionamento)
–  Ratto bianco ⇒ paura (riflesso
condizionato)
•  Trattamento delle paure condizionate
–  decondizionamento, desensibilizzazione
sistematica
107
Condizionamento operante e personalità
Personalità come «storia
individuale di apprendimento»
•  Repertori comportamentali
appresi
•  Rinforzi positivi (ricompense)
•  Rinforzi negativi (evitamento di
punizioni)
•  Modellamento &
comportamenti complessi
acquisiti per approssimazioni
successive
•  Psicopatologia
–  Repertori comportamentali
disadattivi frutto di ambienti
inadeguati
–  Deficit comportamentali
–  Risposte inappropriate o
socialmente indesiderabili
•  Cambiamento comportamentale
–  Analisi funzionale del
comportamento (ABA)
• 
–  Risposte bersaglio
Economia delle ricompense simboliche
(token economy)
108
Valutazione dell’approccio comportamentista
•  Dati osservativi prevalentemente basati sul
comportamento animale (riduzionismo)
•  Molti comportamenti e attività sociali sono spiegati in
modo unitario e coerente, ma più attenzione è data
all’osservazione che a una teoria sistematica del
comportamento
•  Verificabilità sperimentale basata principalmente su
ricerche di laboratorio
•  Utili applicazioni delle teorie dell’apprendimento alla
terapia/modificazione del comportamento
109
La teoria dei costrutti personali di G. Kelly
Alternativismo costruttivistico
•  «Tutte le nostre attuali
interpretazioni dell’universo sono
soggette a revisione o
sostituzione» (Kelly, 1955)
–  Tutte le nostre esperienze del
mondo, inclusi noi stessi e gli
altri, sono aperte a un’immensa
varietà di interpretazioni
–  Nessun costrutto è quello
«giusto» o definitivo nel
cogliere la realtà, anzi gli esseri
umani creano sempre nuovi
costrutti alternativi per
spiegare o rappresentare
meglio gli eventi
•  Metafora dell’uomo come
scienziato
–  Come uno scienziato,
ogni individuo mira a
prevedere e controllare
il corso degli eventi
–  L’uomo è orientato al
futuro
•  Postulato fondamentale
–  I processi di una
persona sono
psicologicamente
canalizzati dai modi
in cui essa anticipa
gli eventi
110
Personalità e costrutti personali
•  La personalità coincide con il sistema dei
costrutti personali dell’individuo
…costrutti…
…Modi
di percepire, interpretare, anticipare gli
eventi
…Unità centrali di significato che determinano
l'ordine degli eventi
–  Sistemi di credenze, astrazioni mentali
….non sono categorie logiche, né concetti razionali
…costrutti verbali, preverbali, sommersi….
111
Organizzazione dei costrutti personali
•  Costrutti nucleari
–  sono basilari per il
funzionamento della
persona
–  Il loro cambiamento ha
conseguenze importanti
sulla persona
•  Costrutti periferici
•  Costrutti superordinati
–  Più generali
•  Costrutti subordinati
•  Più specifici
–  Da individuo a individuo i sistemi di
costrutti possono essere più o meno
complessi (anche per influenza di
esperienze educative)
–  Sono meno importanti per il
funzionamento della
•  REP (Griglie di Repertorio) (Kelly, 1955)
persona
–  Test per esplorare empiricamente i
–  Il loro cambiamento ha
costrutti personali
conseguenze marginali
sulla persona
112
Ansia e psicopatologia nella prospettiva kellyana
•  Ansia
–  Incontrare eventi ai quali non
è applicabile il proprio
sistema di costrutti
–  Paura
•  Ingresso di un nuovo
costrutto nel proprio
sistema di costrutti
•  Minaccia
–  Consapevolezza di un
imminente cambiamento nel
proprio sistema di costrutti
•  Psicopatologia
–  Funzionamento disturbato
del sistema di costrutti
–  Terapia del ruolo stabilito
•  Aiutare l’individuo a
elaborare nuovi, più
adeguati costrutti
… pensare a se stesso in
nuovi modi
•  Assunzione di ruoli
antitetici a quelli prima
sperimentati
113
Valutazione complessiva della teoria di Kelly
•  Dati osservativi prevalentemente basati sulle osservazioni
cliniche di Kelly
•  La teoria di Kelly è ben formalizzata e sistematica, ma non
include anche esperienze e comportamenti irrazionali che non
corrispondono alla visione di «uomo scienziato»
•  Verificabilità sperimentale basata su assunti coerenti
logicamente, ma non direttamente e sperimentalmente
verificabili
•  Applicabilità nel campo della psicoterapia
–  Affinità con la teoria di Kelly si ritrovano nella teoria cognitivosociale di Mischel (cfr. più avanti)
114
La teoria cognitivo-sociale: Bandura e Mischel
•  ......approccio non solo
nomotetico, ma anche
idiografico
•  Studiare processi del sé,
agency e contesti sociali
• 
Obiettivi personali,
autovalutazione delle proprie
capacità ecc. (Bandura, 2006)
•  Critiche al disposizionalismo
(tratti, fattori) (Mischel, 1990)
Approccio social-cognitivista
•  Aspettative e obiettivi
dipendono dai contesti sociali e
da come l’individuo percepisce
e si rappresenta le situazioni
Personalità come sistema di
competenze e abilità cognitive
–  abilità procedurali e dichiarative
–  Misure di tratti globali sono poco
predittive del comportamento della
persona
115
Aspettative e obiettivi
Agency: esseri umani attivi
(«agenti») e orientati verso
mete e scopi futuri
Aspettative
• 
Le convinzioni personali sul
corso futuro degli eventi
influenzano gli obiettivi
motivazionali (& autoefficacia)
•  Obiettivi personali
–  Ciò che si desidera
raggiungere in futuro
–  Livello di difficoltà
–  Prossimità o distanza
temporale
–  Obiettivi di apprendimento/
obiettivi di prestazione
116
Convinzioni di efficacia
Auto-efficacia percepita
• 
• 
• 
Valutazione e orchestrazione delle
proprie capacità di mettere in atto
piani di azione per raggiungere
determinati obiettivi e/o livelli di
prestazioni in determinati contesti
Capacità di decidere, di agire e di
regolare i propri pensieri ed
emozioni
Le convinzioni di autoefficacia
Influenzano causalmente le azioni
motivate della persona
–  Individui con le stesse abilità
possono differire nelle
convinzioni di autoefficacia
Autoefficacia ≠ autostima
•  L’autoefficacia è
contestuale e…
…implica un giudizio
specifico su ciò che si è
capaci di fare in un certo
contesto e/o in vista di un
certo obiettivo o compito da
svolgere
•  Per es. l’autoefficacia in un
dato sport è diversa da
quella in un dato corso
universitario
117
Autoefficacia e differenze individuali
Persone con alta autoefficacia
Persone con bassa autoefficacia
•  Scelgono obiettivi più difficili
•  Impegno più intenso e
persistente e prestazioni migliori
•  Stato d’animo più positivo
nell’affrontare un compito
•  Migliore gestione dello stress
(coping)
•  Scelgono obiettivi più facili
•  Impegno meno intenso e più
incostante e prestazioni peggiori
•  Tendenza all’ansia o alla
depressione nell’affrontare un
compito
•  Gestione negativa e pessimistica
dello stress
118
Standard di valutazione
Gli esseri umani hanno la capacità
di valutare se stessi, le altre
persone, le azioni e gli eventi
secondo criteri interni (standard
personali) di valore, di bontà,
adeguatezza ecc.
•  Reazioni di autovalutazione
Gli standard di valutazione sono
collegati ai ns. giudizi e valori e al
ns. coinvolgimento o distacco
morale verso certe azioni
riconosciute moralmente ingiuste
ma «giustificate» nel ns. caso
…p.e. «tutti copiano agli esami,
perché non io?»
–  Emozioni associate alla
valutazione delle proprie
azioni
119
Interazionismo e determinismo reciproco
•  I tre elementi del determinismo triadico reciproco:
Persona, Comportamento, Ambiente
120
La personalità come sistema cognitivo-affettivo
CAPS (Cognitive-affective processing
system)
–  Sistema di elaborazione
cognitivo-affettiva
–  Il comportamento varia in funzione del
modo in cui vengono codificate
(percepite soggettivamente) differenti
situazioni sociali
–  Connessione pensieri%&emozioni
–  Gli stimoli situazionali attivano
specifici componenti del sistema
CAPS
Firme comportamentali
–  Ogni individuo possiede un profilo
caratteristico di relazione situazionecomportamento
Modellamento
–  Apprendimento mediante
osservazione (non
semplice imitazione) e
rinforzo vicario
…grazie all'esperienza altrui, la
persona
• 
• 
• 
• 
Apprende nuovi stili di pensiero e
azione
Verifica e autoregola varie
opzioni comportamentali
Produce modelli interni
dell'esperienza e li comunica
Analizza le proprie esperienze
ecc.
121
Autoregolazione e motivazione
Processi di pensiero e motivazioni riferite al sé guidano
le azioni e le scelte delle persone
•  Autoregolazione
–  Le persone sono capaci di motivare se stesse e
autodeterminare i propri obiettivi
• 
Gli esseri umani sono proattivi (e non reattivi)
(&agency)
122
Autocontrollo e rinvio della gratificazione
Durante un esperimento di Mischel et al. alcuni
bambini dovevano scegliere di ottenere un premio
fra due possibili: uno immediato (minore); uno
(maggiore) che richiedeva di attendere
L autocontrollo dipende da strategie mentali di rinvio
della gratificazione
–  Quando i bambini vedevano i premi erano più
insofferenti
–  Quando i premi non erano visibili, i tempi di attesa
erano maggiori
–  I bambini più capaci di rinviare la gratificazione, erano
più abili a controllare gli impulsi, a pianificare le proprie
azioni, anche durante l adolescenza
123
Lo sviluppo nella prospettiva cognitivo-sociale
Nell’ottica cognitivo-sociale..
…non esistono stadi di
sviluppo né tipi generali di
personalità
•  Fattori cognitivo-sociali che
operano durante lo sviluppo
–  Apprendimento osservativo
–  Esperienza delle conseguenze
•  Dirette
•  Vicarie
•  Autoindotte
•  Sviluppo di competenze
•  Convinzioni di autoefficacia
•  Standard riguardanti gli
obiettivi ecc.
–  Obiettivi di apprendimento,
centrati su come apprendere a
risolvere un compito
–  Obiettivi di prestazione,
centrati su come eseguire una
buona prestazione in vista del
giudizio altrui (&più tensione e
ansia da esame)
124
Riflessione e schemi di sé
•  I nostri molteplici schemi di sé («famiglia di sé»)
–  Strutture interconnesse (reti organizzate) di conoscenze che
guidano i pensieri e le azioni riguardanti se stessi
–  Influenzano la percezione di sé, degli altri, delle situazioni sociali e
le relazioni interpersonali
–  Possono essere generali, ma di solito si riferiscono ad ambiti
particolari della vita
–  Persone differenti possono applicare schemi differenti
nell’interpretare uno stesso evento sociale (Markus, 1977; Fiske e
Taylor, 1991; Cantor, Kihlstrøm, 1987)
125
Teorie implicite sul sé e sul mondo
•  Sistemi di convinzioni
personali non espressi
verbalmente…
…utilizzati da ogni persona in
modo tacito e automatico per
interpretare l’esperienza di sé,
degli altri, eventi sociali ecc.
•  Es. teorie implicite dell’intelligenza
(Dweck)
–  Concezioni dell’intelligenza stabile
(«l’intelligenza non può
aumentare») vs. concezioni
incrementali («l’intelligenza può
essere migliorata esercitandola»)
& Differenti obiettivi motivazionali
(o. di valutazione vs. o. di sviluppo)
126
Motivazioni basate sul sé
•  Valorizzazione e conferma di sé
•  Tendenza (bias) a mantenere (e sovrastimare)
un’immagine positiva di sé stabile nel tempo
–  nei depressi tale tendenza va in senso opposto
•  Preferenza per i feedback positivi (anziché negativi)
127
Standard internalizzati e domini del Sé
•  Criteri personali di valutazione
delle proprie azioni o eventi
(Super-Io freudiano)
–  Guide del Sé e domini del
Sé: standard apprezzati o
desiderabili per il soggetto
(Higgins et al.1986)
Sé attuale. Caratteristiche
effettive
–  Sé ideale. Caratteristiche
desiderate
–  Sé imperativo. Caratteristiche
che si dovrebbero possedere
– 
•  L’impatto emozionale degli
eventi dipende dall’attribuzione
soggettiva di significati e dagli
standard personali di valutazione
•  Vulnerabilità emozionale del sé
•  Esempi…
–  Discrepanza sé attuale/sé
imperativo: agitazione, ansia
–  Discrepanza sé attuale/sé
Ideale: tristezza, fallimento
128
Applicazioni cliniche della teoria cognitivo-sociale
La psicopatologia dipende spesso
da convinzioni e aspettative
distorte e disfunzionali su di sé,
sugli altri e sul mondo
–  Le terapie cognitive hanno lo
scopo di aiutare l’individuo a
identificare tali convinzioni e
sostituirle con convinzioni
più adattive e realistiche
–  Es. Terapia RazionaleEmotiva (Ellis)
•  Richieste e pressioni ambientali
percepite come eccessive &
Stress
• 
Alcune tecniche d’intervento
–  “Immunizzazione” allo stress
–  Modellamento e padronanza
guidata
•  Coping = modi per fronteggiare lo
stress
–  focalizzato…
•  sul problema
•  sulle emozioni
129
Valutazione complessiva della teoria cognitivo-sociale
•  Ampia disponibilità di ricerche e dati osservativi
•  Cornice teorica generale, ma non del tutto
esauriente
•  Ipotesi sperimentalmente controllabili, misurabilità
ecc.
•  Buona applicabilità in ambito clinico, educativo
ecc.
130
Personalità, relazioni interpersonali e contesti di vita
•  Variabili individuali nelle
relazioni interpersonali
–  Stili di pensiero (es. sensibilità
al rifiuto)
–  Transfert
•  Ruolo delle aspettative
ottimistiche/pessimistiche in
contesti sociali
–  Ottimismo
•  Sostiene le motivazioni,
riduce lo stress ecc.
–  Pessimismo difensivo….
...tipico di persone con aspettative
•  Personalità e differenze socioeconomiche (esempi)
–  L’impulsività predice i
comportamenti criminosi in
giovani di basso livello sociale
(non in quelli di alto livello)
–  L’irritabilità influenza lo status
sociale
–  Condizioni economiche
disagiate si associano
nell’adolescenza a più alti livelli
di ansia
negative o basse, che riescono però
a sfruttare efficacemente il proprio
pessimismo
131
Cambiamenti motivazionali nel corso della vita
Teoria della selettività socio-emotiva
•  Nei giovani adulti
prevalgono motivazioni
centrate sul futuro, sullo
sviluppo del senso di
sé, sull’ampliamento
delle proprie reti sociali
•  Nelle persone anziane
prevalgono motivazioni
centrate su gratificazioni
emotive immediate e su
relazioni circoscritte ma
affettivamente positive
(Carstensen et al. 1998)
132
Personalità e cultura/cultura e personalità
•  La personalità deve essere
sempre vista all’interno della
specifica cultura che la esprime
•  Cultura e personalità sono
frutto di processi di
costruzione reciproca
•  L’esperienza individuale è
sempre filtrata dalla cultura di
appartenenza
•  Culture occidentali
–  Concezione del sé
indipendente
•  Culture orientali
–  Concezione del sé interdipendente
133
Principali argomenti trattati
•  Fonti informative e
–  LOTS
–  Metodi e strumenti
d’indagine
–  Metodi idiografici/
nomotetici
–  Casi clinici, questionari,
esperimenti
•  Approcci psicodinamici
–  Freud-Adler-Jung; Teoria
dell’attaccamento
•  Approcci fenomenologici
–  Rogers, Maslow,
Psicologia «Positiva»
•  Teorie dei tratti/teorie fattoriali
–  Allport-Cattell-Eysenck-Big 5 e Teoria dei 5
Fattori
•  Basi biologiche
–  Dimensioni del temperamento: Thomas e
Chess; Buss e Plomin; Clark e Watson;
Kagan
–  Metodo dei gemelli ed ereditabilità
•  Approcci comportamentistici
–  Personalità come storia di apprendimento
•  La teoria dei costrutti personali
–  G. Kelly («uomo come scienziato»)
•  La teoria cognitivo-sociale di Bandura
e Mischel
–  Determinismo reciproco
–  Agency e auto-efficacia
–  Schemi di sé
134