Anno V – Numero 1084 Giovedì 30 Marzo 2017 – S. Amedeo AVVISO Proverbio di oggi….…….. Ordine 1. ORDINE: farmaDAY-FAD dal mese di Aprile, 30CF 2. Visita guidata a Pietrelcina 3. ORDINE: eventi mese di Aprile Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. fissazione per le pulizie di casa? è disturbo ossessivo compulsivo 5. occhio pigro, come riconoscerlo? 6. aumento di peso, disfunzioni della tiroide la causa”, vero o falso? Prevenzione e Salute 7. “dermatiti, sapone di aleppo e di marsiglia danno sollievo alla pelle”, vero o falso? 8. In pronto soccorso per un sospetto infarto? ecco le procedure veloci Meteo Napoli Giovedì 30 Marzo Variabile Minima: 12° C Massima: 23 °C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio = 62% Pigliate ‘a bona quanno te vene, ca ‘a malamente nun manca maje. AUMENTO DI PESO, DISFUNZIONI DELLA TIROIDE LA CAUSA”, VERO O FALSO? Molti credono che la causa dell’aumento di peso siano le disfunzioni della tiroide. Vero o falso? FALSO “Il modesto aumento di peso che si osserva nei pazienti con ipotiroidismo grave, cioè quando sono bassi i livelli di ormoni (FT4 ed FT3) prodotti dalla tiroide, è legato ad una aumentata ritenzione di liquidi – più che ad un significativo incremento della massa grassa. Da sempre le alterazioni della funzione tiroidea, cioè ipotiroidismo e ipertiroidismo, sono state messe in relazione con le modificazioni del peso corporeo e in particolare con l’aumento di peso e l’obesità. Tale convinzione si fondava sul noto effetto degli ormoni tiroidei sul metabolismo basale. Infatti, se da una parte si osserva di frequente un calo di peso nei pazienti con ipertiroidismo, cioè quando i livelli degli ormoni prodotti dalla tiroide sono elevati, non vi è la stessa relazione tra ipotiroidismo ed incremento del peso. L’ipotiroidismo oltre ai sintomi propri della malattia quali stanchezza, sonnolenza, rallentamento mentale e delle prestazioni fisiche, si caratterizza per una riduzione del metabolismo basale, del fabbisogno energetico dell’organismo con conseguente riduzione del senso di fame e, pertanto, dell’apporto calorico. Nel passato era stata trovata una correlazione tra i livelli di TSH e il peso corporeo; in particolare, il riscontro di livelli più elevati di TSH nei pazienti obesi rispetto a quelli normopeso aveva fatto ipotizzare un ruolo chiave dell’ipotiroidismo nella genesi dell’obesità. Studi recenti hanno hanno ribaltato tale ipotesi dimostrando come nella maggior parte degli obesi l’aumento di TSH sia conseguenza e non causa dell’eccesso di peso. Il dimagrimento, infatti, si assocerebbe alla normalizzazione del TSH, situazione questa non possibile se l’alterata funzione tiroidea fosse causa e non conseguenza dell’obesità.” (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 PREVENZIONE E SALUTE OCCHIO PIGRO, COME RICONOSCERLO? Per riconoscere il cosiddetto “occhio pigro” è fondamentale che la prima visita oculistica del bambino avvenga entro i 3-4 anni di età. Di AMBLIOPIA – questo il nome proprio dell’OCCHIO PIGRO – abbiamo parlato con il dottor Carlo Castellani, oculista e referente della patologia dello strabismo dell’ospedale Humanitas. «L’ambliopia è una condizione che interessa il 4% della popolazione mondiale ed è caratterizzata da una riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio o, più raramente, di entrambi. Allo stato delle conoscenze attuali può essere trattata con possibilità di successo più o meno completo solo intervenendo entro i primi 5-6 anni di vita», spiega lo specialista. «In breve – continua – si può dire che dipende da un’alterata trasmissione del segnale nervoso tra l’occhio e il cervello per cui il cervello privilegia un occhio a causa della ridotta acuità visiva dell’altro. IN CHE MODO È POSSIBILE ACCORGERSI DI QUESTO DIFETTO DELLA VISTA? «I segnali e i sintomi dell’occhio pigro molto raramente sono riferiti dal paziente perché è spesso troppo piccolo per denunciare una vista inferiore in un occhio rispetto all’altro. È per questo motivo che si raccomanda di effettuare una prima visita oculistica al bambino, anche in assenza di sintomi, entro i 3-4 anni di età». «Più frequentemente monolaterale, l’ambliopia può essere determinata da patologie oculari che, durante lo sviluppo dell’apparato visivo in età infantile (da 0 a 6anni), impediscono allo stimolo luminoso di raggiungere la retina (per esempio la cataratta congenita). Nella maggioranza dei casi, però – sottolinea il dottor Castellani – si presenta in occhi perfettamente integri dal punto di vista anatomico. In questi occhi risulta alterata la corretta stimolazione sensoriale dell’apparato visivo, molto spesso a causa di difetti di refrazione non corretti». QUALI SONO LE CAUSE PIÙ COMUNI DELL’AMBLIOPIA? «Lo strabismo, cioè un anomalo allineamento degli occhi, provocato da un difetto dei meccanismi neuro-muscolari che ne controllano i movimenti; La cataratta congenita e la ptosi palpebrale; L’anisometropia, cioè una differente refrazione tra i due occhi; La presenza in famiglia di soggetti con “occhio pigro” aumenta il rischio che il bimbo ne sia affetto». IL TRATTAMENTO DELL’OCCHIO PIGRO Come si interviene in caso di occhio pigro? «Per combattere l’ambliopia è fondamentale la diagnosi precoce e il conseguente trattamento tempestivo; il mancato riconoscimento e la mancata terapia dell’occhio pigro entro i 5-6 anni di età determinano irreversibilmente l’impossibilità del corretto sviluppo della completa capacità visiva dell’occhio affetto», risponde l’esperto. La terapia anti-ambliopica va impostata il prima possibile in stretta collaborazione con gli ortottisti. Il primo intervento, dopo una corretta valutazione e correzione dei difetti refrattivi e/o delle cause che anatomicamente impediscono la corretta proiezione sulla retina delle immagini provenienti dall’ambiente esterno (come cataratta o ptosi palpebrale), consiste nell’occlusione con bende adesive applicate sull’occhio o sull’occhiale e/o con filtri semitrasparenti posti sugli occhiali». (Salute, Humanitas) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 SCIENZA E SALUTE FISSAZIONE PER LE PULIZIE DI CASA? È DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO La componente fobica si manifesta anche con la paura di non aver chiuso gas o luce. La specialista: «La psicoterapia può aiutare a superare le problematiche relazionali» Si può essere ostaggio di una ripetizione compulsiva di idee indesiderate, in genere sconnesse dal resto del suo pensiero, di dubbi irrisolvibili, di riti, di azioni finalizzate a evitare eventi indesiderati, di azioni di controllo esagerate, di domande insistenti, di premure esasperanti. Sono i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo spiegati dalla psichiatra Gemma Trapanese. «Spesso il disturbo - spiega - è complicato da depressione e da una grave menomazione nella vita sociale, tanto che gli stessi familiari o colleghi possono essere condizionati in modo significativo. Nelle azioni di controllo che hanno spesso una componente fobica, spiccano l’ossessione per la pulizia e la continua incertezza/verifica di misure atte a chiudere il gas, la luce, l’acqua, le porte, le finestre, ma anche azioni più complesse volte a eliminare possibilità assai fantasiose di provocare disastri o di evitare contatti. Sintomi che producono a volte gravi problemi relazionali». La diagnosi è spesso accompagnata dal rischio di separazione e divorzio. Lo stesso paziente è consapevole del problema e molto spesso vuole chiedere aiuto. «Questo quadro va distinto da un disturbo analogo, detto ossessivo compulsivo di personalità, in cui gli schemi di comportamento, duraturi, non causano disagio ai pazienti, che sono perfettamente adattati, riuscendo addirittura ad eccellere in alcuni ambiti, proprio grazie a certe personali caratteristiche: rigorosa devozione al lavoro, attenzione al dettaglio, all’ordine, all’organizzazione, parsimonia. Naturalmente difficoltà relazionali si palesano allorché la coscienziosità diventa esagerata e magari si accompagna a rigidità e ostinazione, o allorché l’eccessiva dedizione al lavoro esclude qualsiasi attività di svago e di relazionalità». Nello sforzo di non dipendere dagli altri, chi ne è affetto finisce per evitare qualsiasi relazione intima che lo esponga ad un coinvolgimento e al rischio di perdita di controllo. «Tutto ciò - crea un isolamento, con conseguente bassa stima di sé e il supposto timore di non essere amati, valorizzati, di perdere gli altri. La mancanza di spontaneità o di flessibilità rende la vita di questi soggetti molto faticosa». Sulle motivazioni profonde, «la letteratura dà una grande importanza alle esperienze familiari infantili del futuro ossessivo. Un’infanzia senza spontaneità, una rigida educazione sfinterica, modelli intrafamiliari rigidi e dominati da ipercontrollo e elevate aspettative certamente sono i primi fattori chiamati in causa». La genesi del disturbo ossessivo è quasi sempre associata «ad una certa ambivalenza, coesistenza dell’amore e dell’odio in ogni manifestazione dei propri sentimenti nei confronti di una persona affettivamente significativa e dalla paura di danneggiare con i propri desideri sessuali l’oggetto desiderato. Il completamento ossessivo deve contenere da una parte l’aggressività o il desiderio sessuale, impedendo loro di estrinsecarsi e dall’altra dare loro una soddisfazione indiretta». «Questo meccanismo - è molto evidente nell’isolamento di un contenuto ideativo compromettente dal resto delle emozioni e dell’attività mentale». Dal disturbo si guarisce: «è pur vero che molti pazienti resistono agli sforzi terapeutici». Questo perché, spesso, questi sintomi proteggono da scompensi più gravi: rappresentano, cioè, per il paziente una “soluzione” che per quanto scomoda, serve ad andare avanti e a mettersi al riparo dalle ragioni profonde. «La psicoterapia può migliorare notevolmente il funzionamento interpersonale dei pazienti, affrontando così problematiche relazionali secondarie alla sintomatologia». In definitiva - la patologia ossessiva colma lo spazio di una impossibile intimità. (Corriere Mezzogiorno) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 PREVENZIONE E SALUTE IN PRONTO SOCCORSO PER UN SOSPETTO INFARTO? ECCO LE PROCEDURE VELOCI L’esame della troponina ad alta sensibilità e l’angio-TC aiutano a dirimere i casi dubbi più velocemente rispetto ai test del passato: snellire i percorsi serve per gestire meglio tutti i pazienti UN DOLORE AL PETTO E SI CORRE IN PRONTO SOCCORSO. Dove però, se i segni dell’infarto non sono immediatamente evidenti, può capitare di dover restare in osservazione molto a lungo: la diagnosi di esclusione è complessa e i test necessari, come l’analisi della troponina, richiedono svariate ore di attesa. Accelerare le procedure però è possibile: lo hanno spiegato gli esperti riuniti a Firenze per il congresso del Centro Lotta contro l’Infarto Fondazione Onlus, sottolineando le peculiarità dei test della troponina ad alta sensibilità e dell’angio-TC, i due esami che più potrebbero aiutare a ridurre i tempi per la diagnosi. TEST della TROPONINA : I dati degli accessi in emergenza fanno capire quanto la svolta sarebbe opportuna: il dolore toracico è la seconda causa per cui ci si rivolge al pronto soccorso ed escludendo i pazienti con infarto in atto evidente, gli altri dopo l’esame clinico, l’elettrocardiogramma e i test sotto sforzo devono restare in osservazione per escludere che ci sia un problema in corso non ancora rilevabile. Solo il 10-15 % di questi soggetti ha davvero una sindrome coronarica acuta in atto, per cui la maggioranza rimane in pronto soccorso anche tutta una notte senza che ce ne sia una reale necessità: test diagnostici più rapidi sono perciò utili anche per snellire le liste d’attesa e non ingolfare i dipartimenti di emergenza. «La troponina ad alta sensibilità è un esame molto valido a questo scopo. Questa proteina si trova nelle cellule del cuore, se la vediamo nel sangue significa che le cellule cardiache sono morte e quindi c’è un infarto; il test standard prevede di dosare la troponina tre volte nell’arco di 18 ore, per quello ad alta sensibilità bastano due prove a distanza di circa tre ore. L’esame resta comunque molto efficace, riduce i tempi di diagnosi e se i valori sono molto bassi e non variano fra le due misurazioni si può escludere l’infarto; se la probabilità di infarto è alta e i valori salgono, si può decidere per una valutazione più invasiva (come la coronarografia)». : In alcuni casi i test ematici come la troponina non aiutano a ANGIO-TC PER ACCELERARE I TEMPI dirimere i dubbi, ma resta il sospetto che ci sia comunque un problema, per es. un infarto NSTEMI, fra i più difficili da TROPONINA diagnosticare. In questi pazienti l’angio-TC può essere una soluzione, ovviamente dopo essere stati sottoposti a test ergometrici ed ecocardiografia sotto stress: «Si tratta di un esame non invasivo senza uso di mezzo di contrasto che aiuta a ricostruire l’albero coronarico con precisione e a valutare l’instabilità delle eventuali placche aterosclerotiche, adatto ai pazienti con dolori al petto che non sono altrimenti spiegati. Può evitare coronarografie inutili, perché se risulta negativa si può escludere l’infarto, e contribuire a ridurre le attese in pronto soccorso; la dose di raggi sta continuamente diminuendo e anche i falsi positivi, ovvero i casi in cui l’angio-TC indica un restringimento in una coronaria che poi però non si ritrova alla coronarografia. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 Perciò, se ben utilizzata, può essere molto utile in pronto soccorso aiutando a fare diagnosi più accurate. ESISTONO CERTAMENTE LIMITI: quando si usa l’angio-TC è maggiore il ricorso alle procedure di rivascolarizzazione proprio per il problema dei falsi positivi, ma i nuovi macchinari sembrano in grado di migliorare anche questi aspetti. Un utilizzo combinato con la troponina ad alta sensibilità potrebbe costituire un vero passo avanti per lo snellimento delle liste d’attesa in pronto soccorso e soprattutto per curare meglio e in maniera più tempestiva tutti i pazienti». (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE “DERMATITI, SAPONE DI ALEPPO E DI MARSIGLIA DANNO SOLLIEVO ALLA PELLE”, VERO O FALSO? Sono molte le persone che, affette da dermatiti, cioè infezioni della pelle, ritengono che usare il sapone di Aleppo o di Marsiglia dia sollievo alla pelle in caso di dermatiti. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa dell’ospedale Humanitas. “Mentre il normale sapone tende a seccare e irritare la pelle del viso e del corpo, il cosiddetto Sapone di Aleppo o di Marsiglia hanno invece proprietà che, oltre a pulire a fondo la pelle, danno sollievo alla pelle in caso di dermatiti – spiega l’esperta. – In particolare il sapone di Marsiglia puro può essere molto utile nei pazienti affetti da dermatiti infiammatorie e negli allergici, perché ha proprietà lenitive e rispetta il naturale pH della pelle, mentre il normale sapone, usato con frequenza, tende ad asportare il naturale film idrolipidico della pelle, ossia la barriera di acqua e grassi che protegge la pelle impedendo agli agenti esterni di penetrare l’epidermide, prevenendo l’eccessiva perdita di acqua dagli strati profondi, e assicurando un giusto grado d’idratazione. Come il sapone di Marsiglia, anche il sapone di Aleppo, realizzato con grassi di origine vegetale derivati dall’olio di alloro, ha proprietà benefiche per la pelle. Infatti, il sapone di Aleppo ha azioni riconosciute come detergente ed idratante, proprietà antisettiche, cioè aiuta a combattere infezioni della pelle come le dermatiti, e disinfettati. Inoltre, grazie alla presenza di vitamina E e antiossidanti, il sapone di Aleppo ha anche proprietà rigeneranti e cicatrizzanti, oltre ad agire come purificante e tonificante. Se nella scelta del sapone di Marsiglia è importante fare attenzione che sia puro al 100%, diverso il discorso per il sapone di Aleppo dal momento che in commercio ne esistono di diversi tipi da scegliere in base alle esigenze della propria pelle. Infine, per pazienti con dermatiti infiammatorie o pazienti allergici sono più indicati i detergenti senza profumi o conservanti.” (Salute, Humanitas) VERO PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di APRILE MESE DATA APRILE Martedì 4 Aprile Ore 21,00 Martedì 11 Aprile Ore 21,00 TITOLO FARMACI INNOVATIVI: Ruolo del Farmacista CF --- I PARTE 15 + Prof. G. Pignataro; Prof. F. Frecentese FARMACI INNOVATIVI: Ruolo del Farmacista --- II PARTE (5 + 10 Fad) Prof. G. Pignataro; Prof. F. Frecentese BOIRON: incontro di formazione e scambio: Omeopatia e Prescrizione in Farmacia 4 Aprile 2017, Hotel Royal Continental- ore 20.00 SEGNALATO UN DECESSO, SCATTA LO STOP PER UN SINGOLO LOTTO DI ANTIBIOTICO L’Aifa ha disposto l’immediato divieto di utilizzo, su tutto il territorio nazionale, di un lotto di Gentamicina Solfato, in attesa dei risultati delle analisi A causa della segnalazione di un decesso, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto l’immediato divieto di utilizzo, su tutto il territorio nazionale, di un singolo lotto di Gentamicina Solfato. Il farmaco, di classe H, è comunemente utilizzato per il trattamento di infezioni da germi sensibili alla gentamicina, come bronchiti, polmoniti, cistiti, otiti, tonsilliti, mastiti. IL LOTTO BLOCCATO Si tratta, in dettaglio, del lotto n. 08507P scad. 31/7/2019 della specialità medicinale GENTAMICINA SOLFATO*10F 80MG/2 - AIC 031423066 della Società Fisiopharma Srl. Il provvedimento è stato deciso dopo la segnalazione di decesso inserita nella Rete nazionale di Farmacovigilanza. Pertanto, in attesa dei risultati delle analisi dell’Istituto superiore di sanità, l’Aifa ha disposto il divieto d’uso del lotto. La ditta Fisiopharma dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto di utilizzo nel più breve tempo possibile e comunque entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento ministeriale. (Salute, Corriere) PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1084 Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO: VISITA GUIDATA GRATUITA A PIETRELCINA L’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA), ha organizzato una visita guidata a Pietrelcina per Sabato 8 Aprile, p.v. Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data l’imminenza della manifestazione, si prega di far pervenire entro e non oltre Sabato 1 Aprile p.v., i nominativi dei Colleghi che intendono partecipare al fine di permettere all’Ordine la migliore realizzazione dell’evento. PROGRAMMA Ore 8.00 : Ritrovo dei partecipanti in area da definire e partenza in PULLMAN. Ore 10.30: Celebrazione S. Messa Ore 11.30: Visita guidata con Padre Enzo Gaudio Ore 13.30: Pranzo Ore 14.30: Visita a Piana Romana Ore 17.30: Rientro COME PARTECIPARE La partecipazione per i Colleghi è GRATUITA mentre per gli Accompagnatori NON iscritti all’Ordine il costo è di 15 Euro. Il ricavato sarà devoluto al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina. Inviare un messaggio SMS o messaggio WHATSAPP al seguente numero indicando: Nome e Cognome Eventuale accompagnatore non Iscritto all’Ordine Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933 I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei: MADRID Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Come Partecipare Si può prenotare chiamando l’Agenzia 0823 - 354433 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 8 Anno IV – Numero 1084 REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania QUOTA SOCIALE 2017 E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Gli ISCRITTI che NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO, POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE al seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017 ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30. I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961 3.Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]