aumento di peso, disfunzioni della tiroide la causa”, vero o falso?

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Anno V – Numero 1084
Giovedì 30 Marzo 2017 – S. Amedeo
AVVISO
Proverbio di oggi….……..
Ordine
1. ORDINE: farmaDAY-FAD
dal mese di Aprile, 30CF
2. Visita guidata a Pietrelcina
3. ORDINE: eventi mese di
Aprile
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. fissazione per le pulizie di
casa? è disturbo ossessivo
compulsivo
5. occhio
pigro,
come
riconoscerlo?
6. aumento
di
peso,
disfunzioni della tiroide la
causa”, vero o falso?
Prevenzione e Salute
7. “dermatiti, sapone di
aleppo e di marsiglia
danno sollievo alla pelle”,
vero o falso?
8. In pronto soccorso per un
sospetto infarto? ecco le
procedure veloci
Meteo Napoli
Giovedì 30 Marzo
 Variabile
Minima: 12° C
Massima: 23 °C
Umidità:
Mattina = 50%
Pomeriggio = 62%
Pigliate ‘a bona quanno te vene,
ca ‘a malamente nun manca maje.
AUMENTO DI PESO, DISFUNZIONI DELLA
TIROIDE LA CAUSA”, VERO O FALSO?
Molti credono che la causa dell’aumento di peso siano
le disfunzioni della tiroide. Vero o falso?
FALSO
“Il modesto aumento di peso che si
osserva nei pazienti con ipotiroidismo
grave, cioè quando sono bassi i livelli di ormoni (FT4 ed
FT3) prodotti dalla tiroide, è legato ad una aumentata
ritenzione di liquidi – più che ad un significativo incremento della massa
grassa. Da sempre le alterazioni della funzione tiroidea, cioè ipotiroidismo e
ipertiroidismo, sono state messe in relazione con le modificazioni del peso
corporeo e in particolare con l’aumento di peso e l’obesità. Tale convinzione si
fondava sul noto effetto degli ormoni tiroidei sul metabolismo basale.
Infatti, se da una parte si osserva di frequente un calo di peso nei pazienti con
ipertiroidismo, cioè quando i livelli degli ormoni prodotti dalla tiroide sono
elevati, non vi è la stessa relazione tra ipotiroidismo ed incremento del peso.
L’ipotiroidismo oltre ai sintomi propri della malattia quali stanchezza,
sonnolenza, rallentamento mentale e delle prestazioni fisiche, si caratterizza
per una riduzione del metabolismo basale, del fabbisogno energetico
dell’organismo con conseguente riduzione del senso di fame e, pertanto,
dell’apporto calorico. Nel passato era stata trovata una correlazione tra i livelli
di TSH e il peso corporeo; in particolare, il riscontro di livelli più elevati di TSH
nei pazienti obesi rispetto a quelli normopeso aveva fatto ipotizzare un ruolo
chiave dell’ipotiroidismo nella genesi dell’obesità.
Studi recenti hanno hanno ribaltato tale ipotesi dimostrando come nella
maggior parte degli obesi l’aumento di TSH sia conseguenza e non causa
dell’eccesso di peso. Il dimagrimento, infatti, si assocerebbe alla
normalizzazione del TSH, situazione questa non possibile se l’alterata funzione
tiroidea fosse causa e non conseguenza dell’obesità.” (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
PREVENZIONE E SALUTE
OCCHIO PIGRO, COME RICONOSCERLO?
Per riconoscere il cosiddetto “occhio pigro” è fondamentale che la prima visita
oculistica del bambino avvenga entro i 3-4 anni di età.
Di AMBLIOPIA – questo il nome proprio dell’OCCHIO PIGRO –
abbiamo parlato con il dottor Carlo Castellani, oculista e referente
della patologia dello strabismo dell’ospedale Humanitas.
«L’ambliopia è una condizione che interessa il 4% della popolazione
mondiale ed è caratterizzata da una riduzione più o meno marcata
della capacità visiva di un occhio o, più raramente, di entrambi.
Allo stato delle conoscenze attuali può essere trattata con possibilità
di successo più o meno completo solo intervenendo entro i primi 5-6
anni di vita», spiega lo specialista.
«In breve – continua – si può dire che dipende da un’alterata trasmissione del segnale nervoso tra
l’occhio e il cervello per cui il cervello privilegia un occhio a causa della ridotta acuità visiva dell’altro.
IN CHE MODO È POSSIBILE ACCORGERSI DI QUESTO DIFETTO DELLA VISTA?
«I segnali e i sintomi dell’occhio pigro molto raramente sono riferiti dal paziente perché è spesso troppo
piccolo per denunciare una vista inferiore in un occhio rispetto all’altro.
È per questo motivo che si raccomanda di effettuare una prima visita oculistica al bambino, anche in
assenza di sintomi, entro i 3-4 anni di età».
«Più frequentemente monolaterale, l’ambliopia può essere determinata da patologie oculari che,
durante lo sviluppo dell’apparato visivo in età infantile (da 0 a 6anni), impediscono allo stimolo luminoso
di raggiungere la retina (per esempio la cataratta congenita).
Nella maggioranza dei casi, però – sottolinea il dottor Castellani – si presenta in occhi perfettamente
integri dal punto di vista anatomico.
In questi occhi risulta alterata la corretta stimolazione sensoriale dell’apparato visivo, molto spesso a
causa di difetti di refrazione non corretti».
QUALI SONO LE CAUSE PIÙ COMUNI DELL’AMBLIOPIA?
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«Lo strabismo, cioè un anomalo allineamento degli occhi, provocato da un difetto dei
meccanismi neuro-muscolari che ne controllano i movimenti;
La cataratta congenita e la ptosi palpebrale;
L’anisometropia, cioè una differente refrazione tra i due occhi;
La presenza in famiglia di soggetti con “occhio pigro” aumenta il rischio che il bimbo ne sia
affetto».
IL TRATTAMENTO DELL’OCCHIO PIGRO
Come si interviene in caso di occhio pigro? «Per combattere l’ambliopia è fondamentale la diagnosi
precoce e il conseguente trattamento tempestivo; il mancato riconoscimento e la mancata terapia
dell’occhio pigro entro i 5-6 anni di età determinano irreversibilmente l’impossibilità del corretto
sviluppo della completa capacità visiva dell’occhio affetto», risponde l’esperto.
La terapia anti-ambliopica va impostata il prima possibile in stretta collaborazione con gli ortottisti. Il
primo intervento, dopo una corretta valutazione e correzione dei difetti refrattivi e/o delle cause che
anatomicamente impediscono la corretta proiezione sulla retina delle immagini provenienti
dall’ambiente esterno (come cataratta o ptosi palpebrale), consiste nell’occlusione con bende adesive
applicate sull’occhio o sull’occhiale e/o con filtri semitrasparenti posti sugli occhiali».
(Salute, Humanitas)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
SCIENZA E SALUTE
FISSAZIONE PER LE PULIZIE DI CASA?
È DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
La componente fobica si manifesta anche con la paura di non aver chiuso gas o luce. La
specialista: «La psicoterapia può aiutare a superare le problematiche relazionali»
Si può essere ostaggio di una ripetizione compulsiva di idee indesiderate, in genere sconnesse dal resto
del suo pensiero, di dubbi irrisolvibili, di riti, di azioni finalizzate a evitare
eventi indesiderati, di azioni di controllo esagerate, di domande insistenti,
di premure esasperanti.
Sono i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo spiegati dalla psichiatra
Gemma Trapanese. «Spesso il disturbo - spiega - è complicato da
depressione e da una grave menomazione nella vita sociale, tanto che gli
stessi familiari o colleghi possono essere condizionati in modo significativo. Nelle azioni di controllo che
hanno spesso una componente fobica, spiccano l’ossessione per la pulizia e la continua
incertezza/verifica di misure atte a chiudere il gas, la luce, l’acqua, le porte, le finestre, ma anche
azioni più complesse volte a eliminare possibilità assai fantasiose di provocare disastri o di evitare
contatti. Sintomi che producono a volte gravi problemi relazionali».
La diagnosi è spesso accompagnata dal rischio di separazione e divorzio. Lo stesso paziente è
consapevole del problema e molto spesso vuole chiedere aiuto.
«Questo quadro va distinto da un disturbo analogo, detto ossessivo compulsivo di personalità, in cui gli
schemi di comportamento, duraturi, non causano disagio ai pazienti, che sono perfettamente adattati,
riuscendo addirittura ad eccellere in alcuni ambiti, proprio grazie a certe personali caratteristiche:
 rigorosa devozione al lavoro, attenzione al dettaglio, all’ordine, all’organizzazione, parsimonia.
Naturalmente difficoltà relazionali si palesano allorché la coscienziosità diventa esagerata e magari si
accompagna a rigidità e ostinazione, o allorché l’eccessiva dedizione al lavoro esclude qualsiasi attività di
svago e di relazionalità».
Nello sforzo di non dipendere dagli altri, chi ne è affetto finisce per evitare qualsiasi relazione intima che
lo esponga ad un coinvolgimento e al rischio di perdita di controllo. «Tutto ciò - crea un isolamento, con
conseguente bassa stima di sé e il supposto timore di non essere amati, valorizzati, di perdere gli altri.
La mancanza di spontaneità o di flessibilità rende la vita di questi soggetti molto faticosa».
Sulle motivazioni profonde, «la letteratura dà una grande importanza alle esperienze familiari infantili
del futuro ossessivo. Un’infanzia senza spontaneità, una rigida educazione sfinterica, modelli
intrafamiliari rigidi e dominati da ipercontrollo e elevate aspettative certamente sono i primi fattori
chiamati in causa». La genesi del disturbo ossessivo è quasi sempre associata «ad una certa
ambivalenza, coesistenza dell’amore e dell’odio in ogni manifestazione dei propri sentimenti nei
confronti di una persona affettivamente significativa e dalla paura di danneggiare con i propri desideri
sessuali l’oggetto desiderato. Il completamento ossessivo deve contenere da una parte l’aggressività o il
desiderio sessuale, impedendo loro di estrinsecarsi e dall’altra dare loro una soddisfazione indiretta».
«Questo meccanismo - è molto evidente nell’isolamento di un contenuto ideativo compromettente dal
resto delle emozioni e dell’attività mentale». Dal disturbo si guarisce: «è pur vero che molti pazienti
resistono agli sforzi terapeutici». Questo perché, spesso, questi sintomi proteggono da scompensi più
gravi: rappresentano, cioè, per il paziente una “soluzione” che per quanto scomoda, serve ad andare
avanti e a mettersi al riparo dalle ragioni profonde. «La psicoterapia può migliorare notevolmente il
funzionamento interpersonale dei pazienti, affrontando così problematiche relazionali secondarie alla
sintomatologia». In definitiva - la patologia ossessiva colma lo spazio di una impossibile intimità.
(Corriere Mezzogiorno)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
PREVENZIONE E SALUTE
IN PRONTO SOCCORSO PER UN SOSPETTO INFARTO?
ECCO LE PROCEDURE VELOCI
L’esame della troponina ad alta sensibilità e l’angio-TC aiutano a dirimere i casi dubbi più
velocemente rispetto ai test del passato: snellire i percorsi serve
per gestire meglio tutti i pazienti
UN DOLORE AL PETTO E SI CORRE IN PRONTO SOCCORSO. Dove però, se
i segni dell’infarto non sono immediatamente evidenti, può capitare di
dover restare in osservazione molto a lungo: la diagnosi di esclusione è
complessa e i test necessari, come l’analisi della troponina, richiedono
svariate ore di attesa. Accelerare le procedure però è possibile: lo hanno
spiegato gli esperti riuniti a Firenze per il congresso del Centro Lotta contro l’Infarto Fondazione Onlus,
sottolineando le peculiarità dei test della troponina ad alta sensibilità e dell’angio-TC, i due esami che
più potrebbero aiutare a ridurre i tempi per la diagnosi.
TEST della TROPONINA
: I dati degli accessi in emergenza fanno capire quanto la svolta sarebbe opportuna:
 il dolore toracico è la seconda causa per cui ci si rivolge al pronto soccorso ed escludendo i
pazienti con infarto in atto evidente, gli altri dopo l’esame clinico, l’elettrocardiogramma e i test
sotto sforzo devono restare in osservazione per escludere che ci sia un problema in corso non
ancora rilevabile.
Solo il 10-15 % di questi soggetti ha davvero una sindrome coronarica acuta in atto, per cui la
maggioranza rimane in pronto soccorso anche tutta una notte senza che ce ne sia una reale necessità:
 test diagnostici più rapidi sono perciò utili anche per snellire le liste d’attesa e non ingolfare i
dipartimenti di emergenza.
«La troponina ad alta sensibilità è un esame molto valido a questo scopo. Questa proteina si trova nelle
cellule del cuore, se la vediamo nel sangue significa che le cellule cardiache sono morte e quindi c’è un
infarto;
 il test standard prevede di dosare la troponina tre volte nell’arco di 18 ore, per quello ad alta
sensibilità bastano due prove a distanza di circa tre ore.
L’esame resta comunque molto efficace, riduce i tempi di diagnosi e se i valori sono molto bassi e non
variano fra le due misurazioni si può escludere l’infarto; se la probabilità di infarto è alta e i valori
salgono, si può decidere per una valutazione più invasiva (come la coronarografia)».
: In alcuni casi i test ematici come la troponina non aiutano a
ANGIO-TC PER ACCELERARE I TEMPI
dirimere i dubbi, ma resta il sospetto che ci sia comunque un
problema, per es. un infarto NSTEMI, fra i più difficili da
TROPONINA
diagnosticare. In questi pazienti l’angio-TC può essere una soluzione, ovviamente dopo essere stati
sottoposti a test ergometrici ed ecocardiografia sotto stress:
«Si tratta di un esame non invasivo senza uso di mezzo di contrasto che aiuta a ricostruire l’albero
coronarico con precisione e a valutare l’instabilità delle eventuali placche aterosclerotiche, adatto ai
pazienti con dolori al petto che non sono altrimenti spiegati.
Può evitare coronarografie inutili, perché se risulta negativa si può escludere l’infarto, e contribuire a
ridurre le attese in pronto soccorso; la dose di raggi sta continuamente diminuendo e anche i falsi
positivi, ovvero i casi in cui l’angio-TC indica un restringimento in una coronaria che poi però non si
ritrova alla coronarografia.
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
Perciò, se ben utilizzata, può essere molto utile in pronto soccorso aiutando a fare diagnosi più accurate.
ESISTONO CERTAMENTE LIMITI: quando si usa l’angio-TC è maggiore il ricorso alle procedure di
rivascolarizzazione proprio per il problema dei falsi positivi, ma i nuovi macchinari sembrano in grado di
migliorare anche questi aspetti.
Un utilizzo combinato con la troponina ad alta sensibilità potrebbe costituire un vero passo avanti per lo
snellimento delle liste d’attesa in pronto soccorso e soprattutto per curare meglio e in maniera più
tempestiva tutti i pazienti». (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
“DERMATITI, SAPONE DI ALEPPO E DI MARSIGLIA
DANNO SOLLIEVO ALLA PELLE”, VERO O FALSO?
Sono molte le persone che, affette da dermatiti, cioè infezioni della pelle, ritengono che
usare il sapone di Aleppo o di Marsiglia dia sollievo alla pelle in caso di dermatiti. Vero o
falso?
L’abbiamo chiesto alla dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa
dell’ospedale Humanitas.
“Mentre il normale sapone tende a seccare e irritare
la pelle del viso e del corpo, il cosiddetto Sapone di
Aleppo o di Marsiglia hanno invece proprietà che, oltre a pulire a
fondo la pelle, danno sollievo alla pelle in caso di dermatiti –
spiega l’esperta. –
In particolare il sapone di Marsiglia puro può essere molto utile nei pazienti affetti
da dermatiti infiammatorie e negli allergici, perché ha proprietà lenitive e rispetta il naturale pH
della pelle, mentre il normale sapone, usato con frequenza, tende ad asportare il naturale film
idrolipidico della pelle, ossia la barriera di acqua e grassi che protegge la pelle impedendo agli agenti
esterni di penetrare l’epidermide, prevenendo l’eccessiva perdita di acqua dagli strati profondi, e
assicurando un giusto grado d’idratazione.
Come il sapone di Marsiglia, anche il sapone di Aleppo, realizzato con grassi di origine vegetale derivati
dall’olio di alloro, ha proprietà benefiche per la pelle.
Infatti, il sapone di Aleppo ha azioni riconosciute come detergente ed idratante, proprietà antisettiche,
cioè aiuta a combattere infezioni della pelle come le dermatiti, e disinfettati.
Inoltre, grazie alla presenza di vitamina E e antiossidanti, il sapone di Aleppo ha anche proprietà
rigeneranti e cicatrizzanti, oltre ad agire come purificante e tonificante.
Se nella scelta del sapone di Marsiglia è importante fare attenzione che sia puro al 100%, diverso il
discorso per il sapone di Aleppo dal momento che in commercio ne esistono di diversi tipi da scegliere
in base alle esigenze della propria pelle.
Infine, per pazienti con dermatiti infiammatorie o pazienti allergici sono più indicati i detergenti senza
profumi o conservanti.”
(Salute, Humanitas)
VERO
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di APRILE
MESE
DATA
APRILE
Martedì
4 Aprile
Ore 21,00
Martedì
11 Aprile
Ore 21,00
TITOLO
FARMACI INNOVATIVI: Ruolo del Farmacista
CF
--- I PARTE
15
+
Prof. G. Pignataro; Prof. F. Frecentese
FARMACI INNOVATIVI: Ruolo del Farmacista ---
II PARTE
(5 + 10 Fad)
Prof. G. Pignataro; Prof. F. Frecentese
BOIRON: incontro di formazione e scambio:
Omeopatia e Prescrizione in Farmacia
4 Aprile 2017, Hotel Royal Continental- ore 20.00
SEGNALATO UN DECESSO, SCATTA LO STOP
PER UN SINGOLO LOTTO DI ANTIBIOTICO
L’Aifa ha disposto l’immediato divieto di utilizzo, su tutto il territorio nazionale, di un lotto
di Gentamicina Solfato, in attesa dei risultati delle analisi
A causa della segnalazione di un decesso, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto l’immediato
divieto di utilizzo, su tutto il territorio nazionale, di un singolo lotto di
Gentamicina Solfato.
Il farmaco, di classe H, è comunemente utilizzato per il trattamento di
infezioni da germi sensibili alla gentamicina, come bronchiti, polmoniti,
cistiti, otiti, tonsilliti, mastiti.
IL LOTTO BLOCCATO
Si tratta, in dettaglio, del lotto n. 08507P scad. 31/7/2019 della specialità
medicinale GENTAMICINA SOLFATO*10F 80MG/2 - AIC 031423066 della Società Fisiopharma Srl. Il
provvedimento è stato deciso dopo la segnalazione di decesso inserita nella Rete nazionale di
Farmacovigilanza. Pertanto, in attesa dei risultati delle analisi dell’Istituto superiore di sanità, l’Aifa ha
disposto il divieto d’uso del lotto.
La ditta Fisiopharma dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto di utilizzo nel più breve
tempo possibile e comunque entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento ministeriale.
(Salute, Corriere)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1084
Ordine: I Farmacisti Napoletani incontrano PADRE PIO:
VISITA GUIDATA GRATUITA A PIETRELCINA
L’Ordine in collaborazione con l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli (UCFI-NA),
ha organizzato una visita guidata a Pietrelcina per Sabato 8 Aprile, p.v.
Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data
l’imminenza della manifestazione, si prega di far pervenire entro e non
oltre Sabato 1 Aprile p.v., i nominativi dei Colleghi che intendono
partecipare al fine di permettere all’Ordine la migliore realizzazione
dell’evento.
PROGRAMMA
Ore 8.00 : Ritrovo dei partecipanti in area da definire e partenza in PULLMAN.
Ore 10.30: Celebrazione S. Messa
Ore 11.30: Visita guidata con Padre Enzo Gaudio
Ore 13.30: Pranzo
Ore 14.30: Visita a Piana Romana
Ore 17.30: Rientro
COME PARTECIPARE
La partecipazione per i Colleghi è GRATUITA mentre per gli
Accompagnatori NON iscritti all’Ordine il costo è di 15 Euro.
Il ricavato sarà devoluto al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Pietrelcina.
Inviare un messaggio SMS o messaggio WHATSAPP al seguente numero indicando:
 Nome e Cognome
 Eventuale accompagnatore non Iscritto all’Ordine
Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933
I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei:
MADRID
Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in
contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali
da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo.
Come Partecipare
Si può prenotare
chiamando
l’Agenzia
0823 - 354433
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 8
Anno IV – Numero 1084
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
QUOTA SOCIALE 2017
E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Gli ISCRITTI che NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO,
POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE
al seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio 2016 assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando
1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad
offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre
maggiore vicinanza che l’Ordine ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi
che investono i laureati in farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.
Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
I Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti
modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3.Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]
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