Gli oculisti utilizzano Tetris per il trattamento dell

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Gli oculisti utilizzano Tetris per il trattamento dell'occhio pigro nei bambini
Chi ha detto che i videogiochi sono un male per i vostri occhi? Gli oculisti della Glasgow Caledonian
University stanno consentendo ai bambini con "occhio pigro" di giocare ad un gioco-puzzle “stile” Tetris, per
aiutare il trattamento di questo comune deterioramento visivo.
L'occhio pigro - o ambliopia - è un disordine ottico in cui la stimolazione visiva viene malamente trasmessa al
cervello attraverso il nervo ottico, con conseguente visione sfocata. Si verifica spesso durante la prima
infanzia e colpisce all'incirca fra l’1% e il 5% della popolazione.
Il trattamento attuale consiste nel chiedere al bambino di indossare un occlusore sull'occhio funzionante, per
incoraggiare all'uso ed esercitare il suo occhio pigro. Ma possono volerci mesi perché un qualsivoglia
miglioramento si manifesti - inoltre, quale ragazzo vuole indossare un occlusore (una benda o un cerotto)
sull'occhio per tutto il giorno?
Nel trattamento che è stato sviluppato presso la GCU, i bambini indossano un paio di occhiali specifici per il
gioco e giocano ad una apposita versione di Tetris.
Gli occhiali rendono visibile una immagine diversa per ciascuna delle due lenti, così un'immagine brillante
viene inviata all'occhio pigro mentre un'immagine pallida appare all'occhio normale. Un occhio vede i blocchi
poligonali che cadono e l'altro vede il muro di mattoni. Questo costringe i due occhi a lavorare insieme.
Dopo aver giocato a questo gioco per un'ora al giorno, per un periodo compreso fra la settimana e i dieci
giorni, i primi test hanno mostrato un “quasi immediato” miglioramento. I genitori di bambini affetti da
ambliopia riferiscono di miglioramenti nella lettura e nel lavoro scolastico.
L'ortottista Anita Simmers e L'optometrista Pamela Knox hanno iniziato il progetto nel 2010. Simmers ha
detto: "In precedenza si pensava che la visione fosse rigidamente “cablata”, ma la ricerca ha dimostrato che
possiamo ottimizzare e migliorare le funzioni che un tempo erano ritenute (oramai) perse. I nostri risultati
suggeriscono che questa nuova pratica potrebbe fornire un supplemento terapeutico alla terapia tradizionale
o, eventualmente, costituire un'alternativa a quest'ultima per quei casi nei quali c'è stato un fallimento".
"I risultati sono molto promettenti, ma non esistono due casi di ambliopia uguali. Per dimostrare pienamente
il potenziale di questa tecnica per il trattamento clinico su larga scala dell'ambliopia, studi clinici randomizzati
sono necessari così da esplorare a fondo la validità di questo (nuovo) approccio".
Inserito il 11.04.2012
Pagina Web Originale: http://bit.ly/HuP1Yq
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