Zinco - Musil – Museo dell`industria e del lavoro

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Zinco, Viale del Quarto Periodo 30
di Giorgio Nebbia
L’umile zinco, simbolo Zn, peso atomico 65, riceve poca attenzione eppure è il quarto
metallo importante, dopo ferro, alluminio e rame. Di questo metallo si producono nel mondo
circa 12 milioni di tonnellate all’anno. In testa come al solito è la Cina, seguita dal Peru,
dall’Australia e da tanti altri paesi. L’Italia ha vari giacimenti di zinco; la storica miniera di
Cave del Predil, in provincia di Udine fu chiusa nel 1999 non per esaurimento del minerale,
ma per la scarsa convenienza economica; altre miniere e raffinerie sono in funzione in
Sardegna. Nel 2000 in Sardegna sono state prodotte 170.000 tonnellate di zinco, ma si tratta
di attività esposte alle turbolenze del mercato globale. La Cina, il maggiore consumatore di
zinco, assorbe gran parte della propria produzione e ne esporta sempre meno. I principali
minerali di zinco sono il silicato calamina, e il solfuro, la blenda. In genere i minerali di zinco
sono insieme a quelli di altri metalli.
Lo zinco è stato ottenuto da tempi antichissimi, anche se non se ne conosceva
esattamente la natura. Già nel 1000 avanti Cristo venivano prodotte leghe di zinco e rame,
quelle che chiamiamo ottone. Gli alchimisti bruciavano lo zinco, che si ossida facilmente, per
ottenere una polvere bianca chiamata la “lana filosofale” o neve bianca.. Si attribuisce al
chimico Andreas Marggraf (1709-1782) la descrizione, nel 1746, dello zinco come nuovo
metallo anche se la storia ha aspetti oscuri. Lo zinco venne ad avere un ruolo molto
importante nella tecnica dopo che Alessandro Volta (1745-1827) ne ebbe scoperto le proprietà
elettrochimiche. La prima “pila” di Volta era costituita da dischetti di zinco e rame divisi fra
loro di un panno contenente acido solforico. Ancora oggi si usano le pile a zinco-carbone
inventate dal francese Georges Leclanché (1839-1882). Si può produrre elettricità attraverso
l’ossidazione dello zinco con aria o ossigeno; l’ossido di zinco che si forma viene poi
rigenerato, naturalmente consumando più elettricità di quella liberata dalla pila.
Lo zinco metallico si produce principalmente trasformando i minerali di zinco in
ossido greggio che viene poi sciolto in acido solforico e sottoposto ad elettrolisi. Circa la metà
della produzione dello zinco viene utilizzata per il rivestimento dell’acciaio che viene così
protetto dalla corrosione. La zincatura avviene con un procedimento galvanico o per
immersione nello zinco fuso. Lo zinco entra in varie leghe; una parte viene ossidata per
produrre l’ossido di zinco che trova impiego nelle coperture di autoveicoli, nell’industria
ceramica e in prodotti farmaceutici. In quell’appartamentino del Viale del Quarto Periodo
abitano quattro fratelli, tutti isotopi stabili dello zinco.
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