ZINCO Lo zinco è un componente essenziale di più di 300 enzimi, partecipando alla sintesi e degradazione di carboidrati, lipidi, proteine e acidi nucleici come pure nel metabolismo di altri micronutrienti. Lo zinco stabilizza la struttura molecolare dei componenti cellulari e le membrane e in questo modo contribuisce al mantenimento dell’integrità della cellula. Lo zinco gioca un ruolo centrale nel sistema immunitario, per quanto riguarda l’immunità umorale. I tratti clinici di una grave carenza di zinco nell’uomo sono rallentamento della crescita, ritardo sessuale e maturazione ossea ,lesioni della pelle, diarrea, alopecia, deficit dell’appetito, aumentata suscettibilità alle infezioni per difetti nel sistema immunitario e la comparsa di cambiamenti comportamentali. Le maggiori perdite di zinco dal corpo sono attraverso l’intestino e l’urina, con la desquamazione delle cellule epiteliali e con il sudore. La carenza di cibo e il catabolismo muscolare aumentano le perdite di zinco dalle urine. L’esercizio faticoso e temperature elevate degli ambienti possono condurre ad alte perdite attraverso la sudorazione. La carne rossa magra, i cereali a chicchi interi, i legumi secchi e freschi forniscono le più alte concentrazioni di zinco: le concentrazioni in questi cibi sono nel range di 25-50 mg/Kg di peso grezzo. I cereali elaborati, il riso raffinato, il pollo, maiale o carni con alto contenuto di grassi hanno un moderato contenuto di zinco, solitamente tra 10 e 25 mg/Kg. Il pesce, le radici e i tuberi, i vegetali a foglia verde e la frutta hanno un modesto contenuto di zinco, con concentrazioni inferiori a 10 mg/Kg. I grassi saturi e gli oli, lo zucchero e l’alcool ne hanno invece molto poco. Alle concentrazioni presenti nei cibi, l’assorbimento di zinco non sembra essere influenzato dal ferro e rame. La disponibilità di zinco proveniente dalla dieta può aumentare riducendo il contenuto dei fitati e includendo proteine animali (i fitati sono presenti nei cereali a chicchi interi e in legumi e in quantità minori in altri vegetali). Esistono pochi casi riportati di intossicazione acuta da zinco. I sintomi di tossicità riguardano nausea, vomito, diarrea, febbre e letargia e sono stati osservati dopo l’ingestione di 4-8 g di zinco. Consumi di zinco a lungo termine più alti del normale potrebbero, comunque, interagire con il metabolismo di altri elementi traccia. In particolare il rame sembra essere sensibile ad alte dosi di zinco. Sono stati osservati bassi livelli di rame e ceruloplasmina ed anemia dopo un consumo di zinco di 450–660 mg/giorno. Zinco presente in acqua derivante da pozzi contaminati e da utensili da cucina zincati potrebbe condurre a un consumo eccessivo di questo minerale. Fonte: OMS