CIRCOLO DIDATTICO
DI CORRIDONIA
SCUOLA PRIMARIA DI
SAN CLAUDIO
ANNO SCOLASTICO 2006 - 2007
PROGETTO SET
ALUNNI - GRUPPO C
“alimentazione”
CLASSE V
“Un problema che cambia nel tempo”
Procurarsi il cibo è una esigenza primaria per qualsiasi essere vivente.
L’uomo, moltissimi anni fa, doveva cacciare, pescare o raccogliere ciò che gli
serviva, spostandosi in continuazione verso zone ricche di risorse alimentari; in
seguito, è diventato allevatore e coltivatore, poi ha imparato a conservare e a
trasformare le proprie provviste: oggi riesce, grazie al progresso tecnologico e
scientifico, a produrre una grande quantità di cibo che, se fosse ben distribuito
sulla Terra, sarebbe sufficiente per tutta la popolazione mondiale (più di 6
miliardi di persone). Infatti, in alcuni paesi il cibo manca e in altri avanza. Noi,
più fortunati, non abbiamo certo problemi di quantità, però, proprio questo è
diventato il nostro problema: mangiamo troppo e male. Ci ammaliamo perché
mangiamo eccessivamente e siamo in soprappeso, preferiamo sempre alcuni
prodotti che ci piacciano e non variamo la nostra dieta, si producono alimenti
non garantiti che possono danneggiare il nostro organismo (mucca pazza,
influenza aviaria…).
Quindi, si è deciso (insegnanti e alunni) di affrontare l’argomento, non solo per
mettere in evidenza i problemi e le cause, ma, anche, per acquisire
atteggiamenti alimentari corretti.
Il lavoro è stato strutturato in 4 unità didattiche:
1. preparazione e distribuzione di un questionario riguardanti le abitudini
alimentari rivolto ai bambini di San Claudio, ai loro genitori e ai loro
nonni;
2. ricerche, conversazioni collettive in classe e riflessioni
sull’alimentazione;
3. costruzione di un erbario;
4. realizzazione di un orto “biologico”.
Unità di lavoro n. 1 : “Il questionario”
Alunno
Nonno
Cosa mangi di solito a colazione?
Cosa mangiavi di solito a colazione?
………………………………….
………………………………….
Cosa mangi di solito a merenda?
Cosa mangiavi di solito a merenda?
………………………………….
………………………………….
Cosa mangi di solito come primo?
Cosa mangiavi di solito come primo?
………………………………….
………………………………….
Cosa mangi di solito come secondo?
Cosa mangiavi di solito come secondo?
………………………………….
………………………………….
Cosa mangi di solito come contorno?
Cosa mangiavi di solito come contorno?
………………………………….
………………………………….
Cosa mangi di solito come frutta?
Cosa mangiavi di solito come frutta?
………………………………….
………………………………….
Cosa non mangeresti assolutamente?
Cosa era difficile trovare da mangiare?
………………………………….
………………………………….
Tra gli alimenti che consumi c’è qualcosa che
Tra gli alimenti che consumavi c’era qualcosa
coltivi/allevi direttamente?
che coltivavi/allevavi direttamente?
Se sì quali:
Se sì quali:
………………………………….
………………………………….
Chi sceglie i pasti a casa?
E’ cambiata l’alimentazione anche per gli
………………………………….
animali allevati?
Se sì come:
………………………………………..
Genitori
Pensi che oggi si producano ancora alimenti
biologici?
Quando fai la spesa stai più attento al prezzo o
alla qualità?
Sì
No
In piccola parte
Prezzo
Qualità
Non ci faccio
caso
Quasi mai
Mi faccio
aiutare
Hai tempo sufficiente da dedicare alla cucina
Quasi sempre
I risultati del questionario.
Oggi
Al tempo dei nonni
Colazione
Latte e biscotti (6) Latte e cereali (6) Latte (2)
The e biscotti (2) Brioche (1)
Cereali e biscotti (1)
Uovo sbattuto e caffé (1) Latte e pane (1)
Frittata (3) Polenta e salsiccia (8)
Verdure d’estate e polenta d’inverno (1) Pane e
miele (1) Noci (1) Salsiccia (1) Patate fritte (1)
Patate o pomodori (1) Caffé d’orzo (1)
Avanzi del giorno prima (1) Latte orzo e pane (1)
Orzo e latte (1)
Merenda
Panino o maritozzo (1) Merendina (1) Yogurt (2)
Panino con affettato (2) Pane e cioccolata (4)
Pizza (3) Pane e zucchero (1) Banana (1)
Cereali (1) Succo (1)
Fava lessa (1) Pane e miele (1) Pane affettato (4)
Nulla (3) Frittata (1) Pane e marmellata (2)
Pane con sale e olio “bruschetta” (3)
Pane bagnato con acqua e zucchero (1)
Pane e frutta (1)
Pranzo
Pasta al sugo (15) Pasta al forno ( 1 )
Tagliatelle ( 1 ) Pasta comprata ( 1 )
Pasta e ceci o fagioli ( 5 ) Minestra ( 4 )
Polenta ( 4 ) Tagliatelle ( 1 )
Quadrucci e ceci ( 1 ) Pasta in casa ( 2 ) Minestra
con pasta all’uovo fatta in casa ( 1 )
Secondo
Polpette ( 1 ) Pesce ( 6 ) Carne ( 11 )
Affettato ( 5) Nulla ( 1 ) Frittura ( 1 )
Mozzarella ( 1 ) Pane olio e sale ( 1 )
Coniglio ( 1 ) Uova ( 2 ) Baccalà ( 2 )
Pollo ( 3 ) Affettato ( 5 ) Carne raramente ( 2 )
Verdure ( 1 ) Nulla ( 5 ) Alici ( 1 ) Frittata ( 1 )
Frittelle(1)
Contorno
Patate(4) Carciofi(1) Insalata(7) Verdure varie(2)
Broccoli (1) Pomodori(3) Finocchi(1) Cavoli(1)
Nulla(2)
Verdure cotte(5) Patate(2) Verdure
campagnole(2) Cicoria(1) Verdure varie (3)
Insalata(7) Pomodori(2) Finocchi(1) Nulla (3)
Frutta
Banana(4) Mela(9) Mandarino(6) Arancia(2)
Pere(4) Kiwi(2) Frutta di stagione(1) Fragole(1)
Nulla(1)
Pesche(6) Prugna(1) Mele(10) Noci(3) Pere(4)
Frutta di stagione (4) Fichi (5) Fragole (1)
Nulla (1)
Oggi
Al tempo dei nonni
Cosa non mangeresti?
Cosa era difficile trovare da mangiare?
Broccoli ( 4 ) Alcune verdure ( 4 ) Cachi ( 2 )
Carne ( 9 ) Dolci ( 2 ) Pesce ( 2 ) Pane ( 1 )
Un po’ di tutto ( 2 ) Zucchero e sale ( 1 )
Olio in città ( 1 ) Latte ( 1 ) Banane ( 1 )
Formaggio – finocchi cotti – pesce- pomodori –
aglio e cipolla – legumi – rucola – polenta –
cetrioli – carciofi – spinaci – zucchine –
melanzane – more – peperoni( 1 )
Coltivo o allevo direttamente
Verdure e ortaggi (6). Insalata (7). Pomodori (5).
Polli (3). Nulla (3).Zucchine (3).
Patate, uova, carciofi, peperoni, melanzane,
maiali, mucche, pecore, conigli, animali da
cortile, ulivi, mele, noci, tartufi (1).
Ortaggi e verdura (7) Polli e galline (9)
Uova (9) Legumi (3) Insalata (3) Frutta (3)
Animali da cortile (4) Patate (2) Maiale (4)
Conigli (3) Mucche (4) Nulla (2)
Anatre (1) Quasi tutto (1) Grano (1)
È cambiata l’alimentazione degli animali allevati.
Prima mangiavano frumento, orzo, fieno, patate, oggi solo mangime (9). Non è cambiato niente (3).
Mangiavano alimenti prodotti in casa (1). Ora hanno più cibo (1). Stanno sempre nella stalla e
mangiano più graniglia (1).
Chi sceglie i pasti a casa ?
Io (2) La mamma (10) La mamma sentendo le mie richieste (3) Tutti (2) Nonna (1) Babbo (1)
I genitori (1)
Si producono ancora alimenti biologici ?
Quando fai la spesa stai più attenta al prezzo o
alla qualità ?
non ci
faccio
caso
0%
si
29%
in parte
71%
no
0%
prezzo
22%
qualità
78%
Hai tempo da dedicare alla cucina.
quasi
sempre
36%
mi faccio
aiutare
35%
quasi mai
29%
5
Le nostre riflessioni
Colazione
Noi a colazione beviamo latte o the, mangiando biscotti o cereali; al tempo
dei nonni si beveva di più caffè d’orzo e si mangiava molta polenta, oppure il
pane con salsiccia, marmellata, bagnato. Qualcuno consumava gli avanzi del
giorno prima (se era rimasto qualcosa).
Merenda
Oggi consumiamo merendine, pizza, yogurt, cioccolata, pane e affettati vari.
Una volta si consumava soprattutto pane “condito” in tutte le maniere,
qualcuno mangiava frittate.
Primo
Oggi ci alimentiamo con la pasta comprata, soprattutto spaghetti, condita con
sugo. Al tempo dei nonni si consumava molta pasta fatta in casa (tagliatelle),
e minestre con legumi; la polenta non mancava mai.
Secondo
La carne oggi è il nostro piatto preferito e soprattutto la “fettina” o
comunque la carne di vitello; un po’ di posto c’è anche per pesce formaggio
e affettato. Tempo fa il pesce era solo quello conservato sotto sale come le
alici e il baccalà, invece la carne quella degli animali allevati in casa: pollo,
coniglio, maiale.
Contorno
I contorni consumati ieri e oggi sono più o meno gli stessi, solamente che
oggi le verdure si acquistano al negozio, una volta erano coltivate
direttamente oppure si trovavano spontanee nei capi, lungo i margini delle
strade …
La frutta
Le diversità nel consumo della frutta sono soprattutto due:
 Adesso possiamo consumare la frutta anche “fuori stagione” e
possiamo scegliere di tutto per quasi l’intero anno; una volta si poteva
mangiare solo frutta di stagione o conservata in modo naturale (fichi
secchi, uva appassita, noci…).
 Inoltre oggi possiamo scegliere frutti che provengono da posti lontani,
come le banane, una volta questo non era possibile.
6
Cosa non mangerei
Le cose che non mangeremmo mai sono diverse, però sono quasi tutte
verdure, molto meno formaggi e pesce.
Cosa era difficile trovare da mangiare
Una volta era molto rara la carne, a qualcuno mancava persino il pane
(esisteva un tipo di pane impastato con farina di granturco), e si trovava con
difficoltà zucchero, sale e dolci.
Coltivi direttamente i prodotti che consumi
Noi abitiamo in una piccola frazione di Corridonia, molti possiedono piccoli
“fazzoletti di terra” dove possono ancora coltivare verdure; c’è anche un
grande allevatore. Una volta quasi tutti cercavano di produrre quello che
serviva per mangiare, la maggior parte delle persone viveva in campagna.
È cambiata l’alimentazione degli animali allevati
Anche gli animali si sono dovuti adattare ad una alimentazione moderna:
mangiano molti mangime e restano molto spesso in gabbie o stalle, mentre in
passato vivevano più liberi e si procuravano il cibo anche da soli.
Chi sceglie i pasti a casa
Il più delle volte sono le mamme che scelgono, però sappiamo anche che
vogliono accontentarci perché, così, mangiamo senza fare tante storie.
Si producono ancora prodotti biologici?
Le persone di San Claudio sono ottimiste: pensano che sia ancora possibile
trovare prodotti abbastanza genuini.
Quando fai la spesa stai più attento al prezzo o alla qualità?
Tre persone su quattro dicono di preferire la qualità dei prodotti, comunque
tutti stanno molto attenti ai prezzi e comprano facendo molta attenzione.
Hai tempo da dedicare alla cucina?
Purtroppo i nostri genitori sono abbastanza impegnati nel lavoro e possono
dedicare poco tempo alla cucina; per fortuna che in diversi casi ci sono le
nonne che fanno “le supplenti” di mamma e babbo.
7
Alla ricerca del vegetale perduto
A proposito delle verdure consumate dai nostri nonni, noi non sapevamo
neppure il nome allora:
• con l’aiuto di un esperto abbiamo costruito un erbario per conoscerle;
• ci siamo documentati, leggendo il libro “Rugni, speragne e crispigne”
del prof. Taffetani, per capire se è stato giusto dimenticarle.
Come costruire un erbario
• Utilizzare giornali e carta paglia per avvolgere le piantine.
• Mettere un cartellino per ricordare il nome delle verdure.
• Sistemare il tutto tra alcune tavolette di legno e schiacciare con dei pesi
(una montagna di libri!).
• Dopo alcune settimane, quando le piantine hanno perso tutta l’acqua,
sistemarle su cartoncini rigidi e classificarle.
Non le dobbiamo dimenticare:
guardate quante proprietà hanno!!!
8
RUGNI (Cicorium intibus)
Il nome deriva dal greco Kichora e significa “andare per campi”,
l’uso commestibile della cicoria è infatti antichissimo.
HABITAT: Tipica degli incolti erbosi, delle rive di fossi e canali,
dei cortili e delle aie, ai margini di strade, anche in terreni calpestati
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne alta sino a 120 cm,
con robusto fittone; fusto dritto e ruvido per i peletti ispidi rivolti
verso il basso; foglie lanceolate; fiorisce da giugno ad ottobre, i fiori
sono di colore azzurro luminoso, vivono poche ore.
IN CUCINA: Si utilizzano le foglie della rosetta basale: quelle
tenere in insalata, le altre lessate e condite. I fiori servono per
decorare e la radice giovane essere usata come un ortaggio.
PER LA NOSTRA SALUTE: E’ ricca di Sali minerali e vitamine,
giova al fegato, è depurativa del sangue, buon digestivo. Il decotto
ha un’azione anti diabetica, disintossicante e diminuisce la pressione
del sangue.
9
speragne (Crepis sancta)
Il nome deriva dal greco Crepis e significa “pantofola”, per le sue
foglie sempre appiccicate al terreno.
HABITAT: Tipica di terreni incolti, vigneti, oliveti, prati e ai
margini dei fossi.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea annua, alta sino a 40 cm,
con succo lattiginoso, fusto dritto che si sviluppa da marzi ad aprile
dalla rosetta basale. Foglie ricoperte da piccoli peli dal margine
dentellato. I fiori sono di color giallo; fiorisce in aprile – maggio.
IN CUCINA: Sono utilizzate le foglie che vengono raccolte in
primavera o in autunno e consumate lessate e condite; si possono
usare anche crude, mescolate con altre verdure ed hanno un sapore
poco amaro e piuttosto delicato.
10
pimpinella (Sanguisorba minor)
Il nome deriva dai vocaboli latini Sanguis e sorbeo per la capacità
che questa pianta ha di frenare le emorragie.
HABITAT: Tipica dei campi incolti, dei prati e dei margini aridi
del bosco.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne alta sino a 50 cm,
con rizoma legnoso; fusto dritto e striato a volte peloso in basso;
foglie con 4 – 5 denti su ciascun lato; il fiore ha uno stimma
piumoso di un bel rosso vivace; fiorisce da luglio ad agosto.
IN CUCINA: Le foglioline più tenere raccolte da novembre sino
alla primavera sono mangiate crude in insalata frammiste ad altre
verdure, in quanto, da sole, il loro sapore “di cetriolo” sarebbe
troppo forte. Può essere anche usata in minestroni e zuppe.
PER LA NOSTRA SALUTE: E’ consigliata in caso di mancanza
di appetito o di digestione difficile o per le mamme che hanno
scarsità di latte. Le foglie ridotte in poltiglia, introdotte nelle narici
fermano l’epistassi
11
crispigne (Sonchus oleraceus)
Il nome deriva dal greco e si riferisce al fusto morbido e cavo.
HABITAT: Molto comune nei luoghi lavorati in quanto ha bisogno
di terreni mossi; è presente anche al fianco di altre colture e ai bordi
delle vie.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea annua o bienne, alta sino a
1 m, con fusto gracile, generalmente molto ramificato, se tagliato
emette abbondante lattice. Le foglie sono molli e profondamente
incise. I fiori sono di color giallo; fiorisce da marzo ad ottobre.
IN CUCINA: Le foglie basali vengono cotte mescolate ad altre
verdure e sono apprezzate per il loro sapore dolce che attenua
l’amaro di altre specie. Se raccolte molto tenere possono essere
mangiate in insalata ma sempre con altre verdure.. La radice veniva
torrefatta ed usata in sostituzione del caffé
PER LA NOSTRA SALUTE: Viene usata come depurativa del
fegato e della cistifellea.
12
caccialepre (Reichardia picroides)
Il nome Reichardia deriva dal botanico Reichard picroides ha
origine dal greco e vuol dire “amaro, di gusto pungente”.
HABITAT: Molto comune nelle rupi marittime, negli incolti aridi,
lungo le vie e anche vicino ai muri.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne, alta sino a 40 cm,
ha una radice legnosa e ingrossata con lattice di gusto dolce; il fusto
dritto è più o meno ramoso. I fiori sono di color giallo; fiorisce da
gennaio a dicembre.
IN CUCINA: Vengono utilizzate le tenere foglie basali in
primavera, crude in insalata da sole o con altre verdure. Più
raramente vengono consumate cotte e condite con olio e sale.
13
malva (Malva sylvestris)
Il nome deriva dal latino mollire alvum che significa “rendere
molle” per le sue proprietà di combattere le infiammazioni.
HABITAT: Pianta comunissima nei prati e lungo le strade, nei
luoghi incolti e ai margini di sentieri e discariche.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea annua o perenne, alta sino
a 50 cm, ha una radice a fittone; il fusto è cespuglioso e striato. Le
foglie sono tondeggianti. I fiori sono di color rosa con striature
violacee hanno una forma di cuore; fiorisce da maggio ad agosto.
IN CUCINA: Le foglie vengono usate per lo più cotte in zuppe,
frittate, sformati e torte. Il loro sapore leggermente dolciastro, rende
questa verdura utile per la preparazione di risotti rinfrescanti.
PER LA NOSTRA SALUTE: I decotti delle varie parti della
pianta o i suoi succhi riducono ogni genere di infiammazione:
consigliata nelle coliti, negli ascessi dentali, per gli arrossamenti
degli occhi. Attenua le punture degli insetti e rinfresca e idrata il
viso
14
piscialletto (Taraxacum officinale)
Il nome Taraxacum deriva dal greco taraxis e significa “guarisco”
per le sue proprietà medicinali.
HABITAT: Dai prati alle pianure, sino ai pascoli montani, presente
tutto l’anno se il clima non è troppo rigido
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne, alta sino a 50 cm,
con radice a fittone carnosa e ricca di sostanza lattiginosa. Le foglie
sono appiccicate al terreno da giovane, poi si dispongono lungo il
fusto, hanno una forma allungata e il margine lobato. I fiori sono di
color giallo dorato; fiorisce da febbraio sino all’autunno.
IN CUCINA: Le foglie basali si possono usare sia cotte, insieme ad
altre verdure, che crude in insalata. Possono diventare anche il
ripieno di torte salate. I boccioli possono essere mangiati crudi o
essere trasformati in canditi.
PER LA NOSTRA SALUTE: Viene usata per depurare il sangue,
in caso di disfunzioni del fegato o per combattere i calcoli renali e
biliari. Il suo lattice favorisce la scomparsa di verruche
15
papavero (Papaver
rhoeas)
Il nome sembra derivi dalla parola latina pappa per la consuetudine
di unire i semi di papavero al cibo dei bambini per facilitarne il
sonno.
HABITAT: Comune nei campi di cereali, terreni incolti, muri, dal
mare fin sotto la montagna.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea annuale, alta sino a 60 cm,
con fusto diritto, ramoso e lattiginoso. I fiori sono formati da 4
petali di color rosso scarlatto con una macchia nera alla base;
fiorisce in maggio giugno.
IN CUCINA: Le foglie basali si usano cotte e condite, miste con
altre verdure possono formare il ripieno dei tortellini. I petali
vengono usati per colorare sciroppi e bevande, i semi sono utilizzati
per aromatizzare pane e biscotti
PER LA NOSTRA SALUTE: I semi ed i petali vengono usati per
infusi e sciroppi utili a calmare la tosse, l’insonnia e la tensione.
16
margherita (Bellis
perennis)
Il nome deriva dalla parola latina bellum “guerra” per ricordare
l’efficacia della pianta nella cura delle ferite.
HABITAT: Vive nei terreni incolti, nei prati, in luoghi calpestati,
erbosi e sassosi, ai margini dei sentieri.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne, alta sino a 15 cm,
con radici brevi e carnose; i fusti presentano foglie solo alla base. I
fiori sono bianchi, leggermente arrossati nella parte inferiore.
Fiorisce da gennaio a dicembre.
IN CUCINA: Si utilizzano le foglie più tenere raccolte prima della
fioritura, nelle insalate o nei minestroni, in piccole quantità unite ad
altre verdure, anche i petali bianchi possono essere utilizzati nelle
insalate.
PER LA NOSTRA SALUTE: E’ un buon disintossicante
dell’organismo. L’infuso dei fiori possiede proprietà sudorifere e
favorisce l’espulsione del catarro dai bronchi.
17
bietola (Beta
vulgaris)
Il nome deriva da Beta dal celtico bett avente il significato di
“rosso” per le colorazioni che possono avere le radici, le foglie e i
fusti.
HABITAT: Cresce spontanea lungo i litorali, più raramente
all’interno su terreni preferibilmente argillosi.
CARATTERISTICHE: Pianta erbacea perenne, alta sino a 80 cm,
con radici a fittone; il fusto sin presenta diritto con profondi solchi
di color rosso. Le foglie solo ellittiche carnose, lucide. I fiori sono di
color bianco verdastri,formati da lunghe spighe; fiorisce da marzo a
settembre.
IN CUCINA: Le foglie vanno consumate lesse e condite come
quelle delle bietole coltivate e risultano anche più saporite; vanno
consumate con moderazione perché sono lassative.
PER LA NOSTRA SALUTE: Il succo ricavato dalle foglie veniva
usato contro il mal di denti, le scottature e le infiammazioni.
18
Per saperne di più sull’alimentazione
La nutrizione
Il nostro organismo riceve dagli alimenti tutto ciò che gli serve per vivere,
svilupparsi e stare bene. Il corpo umano e simile ad una macchina che ha
bisogno di “carburante” per funzionare e che ha una gran parte di
componenti che si possono usurare ed hanno bisogno di essere ricostruite o
sostituite. Questo compito è affidato all’alimentazione che ci assicura
l’energia e le sostanze nutritive indispensabili.
Le proteine
Rappresentano i muri portanti delle cellule Sono
indispensabili perché contribuiscono a formare e a
rinnovare i tessuti del nostro corpo. Sono
abbondanti nella carne, nel pesce, nelle uova, nel
latte.
I carboidrati
Sono zuccheri ed amidi, sono alimenti energetici di
“pronto intervento”, forniscono energia. Sono
presenti nei dolci, nel pane e nella pasta (derivati
dei cereali).
I grassi
Vengono impiegati dall’organismo per creare
riserve di energia da utilizzare nei momenti di
bisogno. Esistono quelli di origine animale come il
burro e la panna e di origine vegetale come l’olio e
in alcuni semi come nelle arachidi e nelle noci.
Acqua e sali minerali
Il nostro corpo è per la maggior parte composto di
acqua che noi introduciamo bevendo o mangiando
verdura e frutta che la contengono. I sali minerali
come il calcio, il fosforo, il ferro sono utili nella
formazione delle ossa e per il trasporto
dell’ossigeno: sono presenti nel latte (formaggio),
nel pesce, nella carne e in alcune verdure.
Le vitamine
Sono sostanze che ci aiutano nella crescita e ci
difendono dalle malattie. Si trovano in piccole
quantità nei cibi freschi ed in particolare nei
vegetali: frutta e verdura.
19
Per saperne di più sull’alimentazione
La digestione
La digestione è la trasformazione del cibo in sostanze nutritive che possono
essere assorbite dalle cellule del nostro organismo;
questa importante funzione viene svolta
dall’apparato digerente (bocca – esofago – stomaco –
intestino – ghiandole digerenti).
I denti presenti nella bocca riducono il cibo in
pezzetti; i bocconi masticati vengono impastati dalla
saliva (prodotta dalle ghiandole salivari) diventa bolo
alimentare che viene spinto nella faringe e, quindi,
nell’esofago, per mezzo della lingua. Il cibo passa, poi, nello stomaco, un
organo a forma di sacco dove potenti succhi
gastrici riducono le particelle di cibo in una
pappa liquida detta chimo. Dallo stomaco il
chimo passa nell’intestino, un tubo lungo più
di sette metri che
si divide in
intestino tenue e
intestino crasso.
Nell’intestino
tenue la digestione
prosegue grazie ai
succhi digestivi
prodotti dalle pareti stesse dell’intestino, dal
fegato e dal pancreas.
I succhi digestivi trasformano ulteriormente il
cibo riducendo i grassi, gli zuccheri, i composti
delle proteine e i Sali minerali in piccolissime
goccioline dette chilo alimentare. All’interno
dell’intestino tenue le sostanze nutritive, ormai
completamente trasformate, vengono assorbite
dai villi intestinali (minuscole sporgenze delle
pareti dell’intestino) e trasportate nel sangue per
essere distribuite da tutto l’organismo.
20
Per saperne di più sull’alimentazione
I componenti e il valore calorico di alcuni alimenti (100 g)
Alimento
Proteine
Lipidi
Zuccheri
Calorie
Vitellone magro
20
2
-
100
Maiale magro
19
6
-
137
Pollo
16
13
1
188
Mortadella
16
40
-
430
Prosciutto crudo (magro)
28
5
-
160
Salame
36
35
-
467
Merluzzo
14
3
1
89
Sogliola
16
2
1
88
Seppia
14
2
0,5
78
Anguilla
12
24
0,5
268
Latte di mucca intero
3,5
3,5
4,5
65
Latte di mucca scremato
3,6
0,5
5
37
Parmigiano
33
30
-
408
Panna
4
24
3,7
245
Uovo di gallina
13
11
1
158
Pane
9
0,5
56
271
Pasta
11
1
74
358
Biscotti
9
1
75
353
Fagioli
10
1,5
22
144
Fave
5
-
4
37
Piselli
7
0,5
14
91
Patate
3
0,5
16
82
Zucchine
2
-
2
16
Spinaci
4
0,5
4
37
Insalata (lattuga bianca)
1
0,5
2
21
1
-
10
45
Mele
0,5
-
12
50
Fichi
1
0,5
15
70
Uva
0,5
-
18
76
Carne
Carni insaccate
Pesce
Latticini - uova
Farinacei
Legumi freschi
Verdure ortaggi
Frutta fresca
Arance
21
Per saperne di più sull’alimentazione
Di quante calorie abbiamo bisogno?
Gli alunni di classe IV non hanno problemi di soprappeso!
Alunno Altezza Peso Indice massa corporea
Nella media Sottopeso Sovrappeso
E.G.
1,4
35,5
18,1
X
V.B.
1,31
27,7
16,1
X
S.C.
1,35
30
16,5
X
A.P.
1,37
33,5
17,8
X
K.P.
1,22
34
22,8
E.M.
1,48
35,5
16,2
X
G.C.
1,4
38
19,4
X
E.S.
1,37
31
16,5
X
A.T.
1,31
30
17,5
X
C.C.
1,16
25
18,6
X
L.S.
1,4
32
16,3
X
G.P.
1,3
30
17,8
X
E.F.
1,6
60
23,4
X
E.FOR.
1,3
36
21,3
X
X
22
Alla ricerca di un orto biologico
Il desiderio di mangiare prodotti biologici ci ha davvero entusiasmato. Allora
abbiamo deciso di preparare un orto dove poter coltivare alcune piantine:
 senza l’aggiunta di pesticidi;
 utilizzando concime possibilmente naturale.
Inoltre abbiamo voluto scoprire:
 I prodotti chimici sono davvero indispensabili?
 Quale sistema di coltivazione è davvero più conveniente?
Il papà di Federica ci ha preparato un piccolo appezzamento di terreno, noi lo
abbiamo “recintato” con nastro bicolore in tre zone: una riservata ad una
coltivazione con concime minerale una con concime organico e uno senza
concime. Non abbiamo potuto utilizzare il letame, come si faceva una volta,
perché la paglia non avrebbe avuto il tempo sufficiente per decomporsi, al
suo posto abbiamo utilizzato un concime preparato con i residui organici
degli animali.
Il maestro ci ha portato a scuola delle piantine d’insalata di due varietà: una
detta “scarola” con foglie ricce di color marroncino e la “lattuga romana”
con foglie lisce completamente verdi. Non è stato possibile prendere altri tipi
di piantine per due motivi:
 Ai primi di marzo è ancora freddo e solo poche verdure riuscirebbero a
resistere al freddo delle notti;
 L’insalata è l’unica che in un paio di mesi può raggiungere la completa
maturazione dandoci la possibilità di avere un “prodotto finito”.
Così tutti a lavoro!
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Dapprima abbiamo interrato le piantine nei tre “recinti”, quindi abbiamo
concimato come avevamo programmato e infine abbiamo innaffiato.
Due volte la settimana ci siamo recati al nostro orto per portare acqua alle
piantine e per togliere le erbe infestanti.
Dopo due mesi guardate i risultati:
Lattuga romana
Piantine
seccate
23%
grandi
27%
cresciute
Canasta
grandi
6%
seccate
25%
medie
31%
con
concime
piccole
18%
medie
32%
minerale
Piantine
piccole
38%
piccole
19%
piccole
14%
grandi
38%
cresciute
con
concime
organico
grandi
50%
medie
36%
medie
43%
seccate
3%
Piantine
piccole
26%
seccate grandi
2%
12%
grandi
21%
cresciute
senza
piccole
49%
concime
medie
37%
medie
50%
24
Le analisi del terreno
Abbiamo raccolto alcuni campioni di terreno per eseguire degli esperimenti
per verificare le caratteristiche dell’orto coltivato.
LA COMPOSIZIONE
Abbiamo messo in un contenitore graduato alto e stretto
un po’ della terra raccolta, poi abbiamo versato dentro
acqua e, quindi, abbiamo agitato fortemente il tutto per
mescolare.
Cosa abbiamo osservato?
Dopo alcune ore abbiamo visto che si sono formati alcuni strati: più in alto
galleggiavano dei pezzetti di foglie e rametti, sotto c’era l’acqua, più in basso
della terra molto sottile (limo e sabbia) e in fondo la ghiaia.
Conclusione:
Il nostro campione di terreno è formato da un impasto medio che può
consentire alle piantine di crescere con facilità.
LA PERMEABILITÀ
Abbiamo tagliato il fondo a tre bottiglie di plastica e
dentro abbiamo messo una stessa quantità di humus,
ghiaia e un campione del nostro terreno.
In seguito abbiamo rovesciato ciascuna bottiglia
dentro un contenitore graduato tappando il collo con del cotone. In seguito
abbiamo versato in tutte e tre la stessa quantità d’acqua (mezzo litro circa).
Cosa abbiamo osservato?
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 Nella bottiglia contenente ghiaia è scesa rapidamente quasi tutta
l’acqua versata.
 Nella bottiglia contenente humus, l’acqua versata è scesa molto
lentamente; parecchia è stata assorbita dall’humus stesso e una parte è
finita nel contenitore;
 Nella bottiglia contenente il nostro campione di terreno l’acqua è scesa
abbastanza facilmente e una parte è stata trattenuta.
Conclusione:
Il nostro terreno è abbastanza permeabile.
ACIDO O BASICO
Siccome gli esperti ci hanno detto che un buon terreno deve essere “neutro”,
abbiamo controllato con la cartina di tornasole l’acidità e la basicità sia del
terreno che del concime minerale che ha fatto seccare le piantine.
Abbiamo versato in un contenitore acqua e terreno agitando il tutto con
forza; lo stesso abbiamo fatto con il concime. Poi abbiamo versato una
goccia di quelle acque torbide sull’indicatore.
Cosa abbiamo osservato?
In entrambi i casi la strisciolina di tornasole si è colorata, controllando con i
colori campione abbiamo osservato che il suo valore era 8 per l’acqua
mescolata con il terreno e 5 per l’acqua con il concime.
Conclusione
Il nostro terreno è leggermente basico, mentre il concime è un po’ acido.
La parola dell’esperto: Le sostanze che fanno assumere all’indicatore un
colore compreso tra 1 e 6 sono acide, tra 8 e 14 sono basiche, quando si
raggiunge il 7 la sostanza è neutra.
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C’È CALCARE?
Abbiamo versato con il contagocce un po’ di acido
cloridrico sulla ghiaia, sull’humus e sul campione di
terreno.
Cosa abbiamo osservato?
Appena l’acido è caduto sulla ghiaia e sul nostro campione di terreno si sono
formate delle bollicine, mentre sull’humus non è successo niente.
Conclusione
Il nostro terreno contiene calcare.
La parola dell’esperto: L’acido cloridrico a contatto con sostanze che
contengono calcio reagisce liberando anidride carbonica (bollicine).
Le nostre considerazioni
1. Non bisogna usare molto concime minerale, meglio metterne poco,
spesso e non molto vicino alle piantine, altrimenti si possono seccare.
2. Il concime che ha fatto crescere le piantine in modo più omogeneo è
stato quello organico (quasi tutte grandi e medie e nessuna secca),
anche se il suo “profumo” non è il massimo!
3. Le piantine più grandi in assoluto, anche se poche, le abbiamo trovate
nella parte di terreno coltivata con concime minerale.
4. Tra le piantine non concimate molte sono cresciute poco.
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5. La lattuga, rispetto alla canasta, è cresciuta di più nelle zone concimate;
anche nella parte non concimata è riuscita a crescere abbastanza mentre
la canasta ha sofferto maggiormente la mancanza di un fertilizzante.
Le nostre conclusioni
Sono da preferire i concimi organici e le piantine più “robuste” che crescono
anche in condizioni difficili!!!
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