Il riconoscimento precoce dei sintomi di Ansia e Depressione Massimo Semenzin Direttore Dipartimento Salute Mentale Ulss 2 Feltre Lentiai 12 - dicembre - 2016 Epidemiologia Ansia: stato di inquietudine, di attesa affannosa, di pericolo imminente, associata a un sentimento di impotenza e incertezza Ansia e paura l'ansia è priva di un “oggetto” scatenante (o meglio questo non viene riconsciuto) la paura è una risposta ad una minaccia reale Sintomi fisici: tachicardia ipertensione tachipnea sudorazione tremori turbe degli apparati digerente e genitourinario Ansia: da angh-stringo stretto, angusto (angina pectoris) Ansia: alcune distinzioni Ansia di stato e ansia di tratto Ansia acuta e ansia cronica Ansia normale e ansia patologica Un'ansia o tante ansie? Ansia normale e/o patologica? Ansia normale e patologica Ansia e stress Stress: dal fr. ant. estrece «strettezza, oppressione» (der. del lat. strictus «stretto») Scala degli eventi stressanti Ansia e stress Stress e ansia sono strettamente collegati, due facce della stessa medaglia; Il rapporto individuo/ambiente è soggetto a frequenti interazioni: conseguenza l'ansia. Gli stressors subiscono sempre un'elaborazione di tipo cognitivo, dalla quale dipende in gran parte la reazione della persona. L'ansia deriva da queste elaborazioni, per esempio nel caso in cui la persona percepisca il pericolo come reale e desideri liberarsene. Lo stress in sostanza è la prima sollecitazione che l'organismo subisce quando vi è un cambiamento nell'equilibrio tra organismo e ambiente. L'ansia è la conseguenza più frequente. Curva dello stress Stress e resilienza « Quello che non mi uccide, mi fortifica… » …direbbe Friedrich Nietzsche. Nell’opera autobiografica “Ecce Homo” egli afferma che persino la malattia rappresenta un’energica stimolazione a oltrepassare i propri confini, superare i limiti e raggiungere una nuova consapevolezza. Sulla stessa scia, definiamo resilienza la nostra capacità di sopportare e resistere allo stress e ai “colpi” della vita, senza andare in frantumi. Stress e resilienza La caratteristica più preoccupante dello stress è la sua inevitabilità. Non è possibile impedire che piccoli o grandi eventi spiacevoli o piacevoli avvengano nella nostra vita (Seyle H., The stress of life, 1956). Anche il termine resilienza deriva dalla scienza dei metalli e si riferisce alla capacità di un materiale di resistere ad un urto improvviso o a una pressione prolungata, mantenendo la propria forma senza spezzarsi e senza propagare incrinature. Uno psicologo umanista, Viktor Frankl (1974), ce ne offre un esempio facendo riferimento alla propria esperienza: “[…] Sono sopravvissuto a quattro campi di concentramento nazisti e come tale porto la testimonianza di un insospettato grado di resistenza nell’affrontare le peggiori condizioni possibili dell’uomo. Perfino la vittima più indifesa in una situazione senza speranza, fronteggiando un destino che egli non può cambiare, può innalzarsi sopra di lui, può crescere al di là di lui e così farlo cambiare. Può trasformare una tragedia in un trionfo”. Resilienza: natura o cultura, genetica o ambiente e storia di vita? • La “resilienza” può essere appresa, sviluppando l’autostima, l’autoefficacia, l’abilità di tollerare le frustrazioni della vita senza lamentarsi, la capacità di risolvere i problemi e di produrre cambiamenti, la speranza, la tenacia, il senso dell’umorismo: • La resilienza non è dunque una caratteristica che è presente o assente in un individuo; essa presuppone invece comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque in qualunque circostanza. • Avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare affatto le difficoltà o gli stress della vita, avere un alto livello di resilienza non significa essere infallibili ma è resiliente chi è disposto al cambiamento quando necessario, chi è disposto a pensare di poter sbagliare, ma anche chi si dà la possibilità di poter correggere la rotta. Che gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volino sulle vostre teste non potete impedirlo; potete evitare che vi costruiscano un nido (proverbio tibetano) Ansia e stress: cosa fare? • 1 Tecniche di rilassamento? • 2 Psicoterapia! • 3 Farmacoterapia!! • 4 Psicoterapia + Farmacoterapia!!! I percorsi assistenziali dei pazienti psichiatrici 25 I LIVELLO Morbilità psichiatrica della popolazione generale Filtro 1 Decisione di consultare il medico di base 20 II LIVELLO Morbilità totale nella medicina di base Filtro 2 Riconoscimento dei disturbi da parte del medico di base 15 III LIVELLO Morbilità psichiatrica riconosciuta dal medico di base (morbilità “cospicua”) Filtro 3 Invio da parte del medico di base ai servizi psichiatrici 1,5 IV LIVELLO Morbilità psichiatrica totale nei servizi psichiatrici Filtro 4 Decisione dello psichiatra di ospedalizzare V LIVELLO Pazienti psichiatrici ricoverati in ospedale Disturbo psichiatrico Totale % Donna % Uomo % Any mood disorders 31,0 35,3 24,8 Major depressive disorder 13,9 16,1 10,9 Partial remission of MD 6,0 7,2 4,2 Dysthymia 12,6 15,0 9,2 Minor depressive disorder 4,4 3,8 5,3 Bipolar disorder 1,9 2,7 0,8 Secundary depression 2,8 2,6 2,9 Any Anxiety Disorders 19,0 21,9 14,8 Panic disorder 2,8 3,8 1,4 Generalized anxiety disorder 10,3 12,3 7,4 Anxiety disorder NOS 8,5 9,2 7,4 Secundary anxiety disorder 3,2 3,2 3,0 Any somatoform disorders 18,0 20,8 14,1 Multisomatoform disorder 12,7 15,7 8,5 Somatoform disorders NOS 10,7 11,3 9,9 Any eating disorders 2,3 3,0 1,0 Bulimia (purging type) 0,3 0,4 0 Binge eating disorder 1,8 2,3 1,0 Bulimia (non purging type) 0,2 0,3 0 Alchol abuse/dependence 10,1 4,1 18,6 Disturbi psichici e medicina generale Mood Disorders 2316 pz.valutati dal MMG con PRIME-MD (Primary Care Evaluation of Mental Disorders) Anxiety Disorders Somatoform Disorders 42,5% presenta un disturbo psichiatrico Eating Disorders Alcohol Disorders Ansseau M et al., J Affect Disord. 2004;78(1):49-55 Epidemiologia della Depressione Dati dello Studio O.M.S. Mental Illness in Primary Care Ricerca condotta dall’O.M.S. in 15 Paesi (inclusa l’Italia): la prevalenza dei Disturbi Depressivi tra i pazienti dei medici di medicina generale varia dal 4% al 29%. Elevata comorbidità psichiatrica ed organica. I pazienti depressi presentano una disabilità lavorativa e sociale, più elevata rispetto a malattie come: l’ipertensione, il diabete, l’artrite e la lombalgia. Ustun & Sartorius, J Clin Epidemiol. 1995 Sep;48(9):1109-18 J Clin Epidemiol. 1996 Sep;49(9):1077-8 Disturbo dell'umore Tonalità, colorito affettivo vitale che condiziona permanentemente in un modo o in un altro la nostra esistenza. È lo stato basale dell'affettività ed esprime sia il temperamento abituale, sia un temporaneo stato affettivo. • “il fondo” umore fondamentale, non “vissuto”, influenzato dai momenti della giornata, dalle condizioni atmosferiche, dal sonno, dalle sostanze voluttuarie.... • “lo sfondo” stato affettivo motivato da una particolare circostanza, ma che si esprime a distanza di tempo. es. un soggetto che ha ricevuto una notizia sgradevole elabora per tutto l'arco della giornata risposte depressive o diviene reattivo a tutta una serie di stimoli normalmente ben tollerati Classificazione dei disturbi depressivi DSM-V Disturbo depressivo maggiore episodio singolo ICD-10 Episodio depressivo medio grave Disturbo depressivo maggiore ricorrente Disturbo Distimico Altri episodi depressivi Disturbo depressivo NAS Episodio depressivo NAS Disturbo umore per condizioni mediche generali Disturbo umore da sostanze Disturbo Adattamento con umore depresso o misto Lutto non complicato lieve Sindrome Depressiva Ricorrente Sindromi Affettive Persistenti Distimia Altre Sindromi Affettive Sindrome Affettiva NAS Sintomi della depressione Sintomi emotivi Sintomi fisici Umore depresso o irritabilità Scarso interesse Sentimenti di svalutazione o colpa Ansia associata Fatigue o scarsa energia Cambiamenti nell’appetito o nel peso Fitte e dolori al corpo Cefalea Disturbi gastrointestinali / dolori addominali Insonnia / sonnolenza Modificazioni dell’attività psicomotoria American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - IV. 4th ed. revised. Washington, DC: American Psychiatric Association; 1999 EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE Almeno 5 dei seguenti sintomi sono stati presenti durante lo stesso periodo di 2 settimane, e rappresentano un cambiamento rispetto al funzionamento precedente Umore depresso (oppure umore irritabile nei bambini e negli adolescenti) per la maggior parte del giorno Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno Significativa perdita di peso o aumento di peso non dovuto a diete oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservato dagli altri, e non soltanto sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato) Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno Sentimenti di svalutazione o di colpa eccessivi o immotivati Diminuita capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrenti propositi suicidi senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio o ideazione di un piano specifico al fine di commettere il suicidio Fasi cliniche della Depressione Fase preclinica Fase subclinica Fase di stato Fase di recupero soggettivo Fase di superamento critico Fase preclinica Mantenimento, con sforzo, del precedente livello prestazionale Sensazione di emergenza permanente, ridotte capacità riflessive, difficoltà ad organizzarsi Resistenza a chiedere aiuto qualificato Conflittualità o evitamento dei rapporti interpersonali Disinteresse verso attività considerate piacevoli, procrastinazione delle attività Sensazione minacciosa di sovvertimento interiore e di incapacità a padroneggiare il proprio funzionamento mentale Fase subclinica Iperemotività, irritabilità, ricerca di colpe negli altri Interrogativi sul significato della vita, pensieri di morte Tendenza al sovraccarico di attività Sensazione di inaridimento e distorsione nella qualità dei rapporti interpersonali Riduzione dell’apprendimento, dimenticanze Alterazioni della condotta alimentare e sessuale, incostanti disturbi del sonno Percezione di malessere psicofisico vago e diffuso Fase di Stato ● notevole presenza di disturbi cognitivi ed affettivi (caduta dell’autostima, senso di fallimento, inferiorità e/o colpa, indecisione e incertezza nelle scelte, disturbi della memoria marcati, “coscienza dolorosa di non potere più pensare, di non capire più nulla, di non potersi più concentrare, di non poter più utilizzare la memoria se non per fatti negativi” (Vella et al, 1994). Fase di Recupero Soggettivo ● recupero di un equilibrio emotivo con deficit cognitivi residui. Fase di Superamento Critico ● ristrutturazione dell’esperienza, riattribuzione dei valori, aumento della quantità e della qualità dei reperti cognitivi e della plasticità di risposta agli stimoli ambientali. •Sentimenti di perdita, inutilità e disperazione •Paure ipocondriache •Turbe dell’appetito e del sonno •Riduzione di memoria e di concentrazione Comorbilità tra Depressione e Ansia Dal 60 al 70% dei pazienti con Disturbi Depressivi presenta in comorbilità anche sintomi ansiosi o disturbi d’ansia: ‘Disturbo da Attacchi di Panico Disturbo Ossessivo Compulsivo Ansia Generalizzata’ Schatzberg, Am J Psychiatry. 1995 Ustun & Sartorius, J Clin Epidemiol. 1995 Sep;48(9):1109-18 Comorbidità dei disturbi psichici in Medicina Generale Mood Disorders 31% 5,61% 8% 4,1% 2,85% Anxiety 19% Somatoform 18% Alta comorbidità 21,2% presentano 2 disturbi contemporaneamente 8,4% presentano una combinazione di 3 disturbi Ansseau M et al., J Affect Disord. 78(1):49-55 2004 Depressione maggiore con sintomi ansiosi: implicazioni cliniche 1) Outcome negativo 2) Sintomi depressivi più severi 3) Relapse precoci e più numerose 4) Decorso cronico 5) Tempi di remissione prolungati 6) Più elevato rischio di suicidio 7) Peggiore adattamento psicosociale I disturbi sottosoglia Si definiscono così quei disturbi psichici che comportano elevati livelli di sofferenza soggettiva e di compromissione funzionale, ma non soddisfano completamente i criteri diagnostici inclusi negli attuali sistemi nosografici. Sono frequenti non solo nella popolazione generale ma anche tra i pazienti che si rivolgono ai servizi di Medicina Generale e a quelli psichiatrici. I medici tendono a non riconoscere soprattutto i disturbi sottosoglia che in genere si associano a un numero inferiore di sintomi psicopatologici, a un minor grado di disagio soggettivo e a livelli minori di disabilità rispetto alle forme definite. I temperamenti 41 Fattori di personalità il Typus melancholicus • Carattere principale: ordinatezza. Semplice e curato nell'aspetto, riordina in continuazione le sue cose quotidiane. Nel lavoro: scrupoloso, coscienzioso, senso del dovere. Servizievole e fedele coi superiori, disponibile e sollecito coi colleghi. Necessità di mantenere un'atmosfera sgombra da attriti nei rapporti interpersonali. L'apparente socievolezza nasconde un'incapacità ad un rapporto autentico. Non tollera di sentirsi in debito. • L'ordinatezza e la coscienziosità “coatta” proteggono il TM dalla colpa e dal caso, pronti ad irrompere allorchè il “non ordinato”, il “di più”, lacerano la sua struttura normativa esistenziale. 42 Scala degli eventi stressanti Depressione: cosa fare? • 1 Tecniche di rilassamento? • 2 Psicoterapia! • 3 Farmacoterapia!! • 4 Psicoterapia + Farmacoterapia!!! Grazie per l'attenzione