Ampliare ed approfondire la prima frase del Dojokun HITOTSU, JINKAKU KANSEI NI TSUTOMURU KOTO (Ricerca la perfezione nel carattere) Il Kun rappresenta una sorta di codice etico che per tradizione viene recitato al termine della seduta di allenamento. I precetti vengono pronunciati con forza, solitamente dall'allievo di grado più alto, come a sottolineare la ferma convinzione nelle parole che si stanno pronunciando oppure la volontà di imprimere con forza i precetti nella propria mente. Il primo di questi recita: “HITOTSU JINKAKU KANSEI NI TSUTOMURU KOTO” che viene tradotto con “Il Karate è mezzo per migliorare il carattere”. E' significativo come questo ideale venga messo al primo posto, quasi a sottolinearne la priorità rispetto agli altri. Il perfezionamento interiore, dunque, nel Karate viene ritenuto più importante dello sviluppo delle altre qualità come per esempio la forza, l'abilità tecnica o la velocità. Ne consegue che perseguire un'ottimizzazione della propria forza interiore può portare ad avere un atteggiamento che può risultare più efficace rispetto alla lotta ed al conflitto. Effettivamente migliorare il proprio carattere implica primariamente sapere ascoltare le proprie emozioni, cosa non così evidente. Alcune tecniche comunicative si basano proprio su questo aspetto per riuscire ad aiutare l'interlocutore a trovare soluzioni al proprio malessere psicofisico. Alcuni autori sostengono che alcune strutture del cervello (amigdala) sono preposte a fare da filtro alle emozioni prima che queste giungano alla corteccia cerebrale dalla quale poi partono comandi volontari. Si ritiene che quando questo meccanismo si inceppa, si hanno manifestazioni spesso violente, drammatiche ed razionalmente inspiegabili come stragi famigliari e simili. Per quanto mi concerne, quando sono in allenamento trovo beneficio nel potermi concentrare sull'esercizio, abbandonando in quel frangente tutte le mia rabbia e ansia accumulata nella giornata lavorativa. L'energia negativa viene incanalata verso un'attività che sicuramente genera un benessere fisico. Al termine mi sento spesso rinfrancato e questa condizione mi fa sì che vedo poi le cose in altra prospettiva.