ANNO XXIV - N. 2 - 2013 Sommario 2 «Anziani e Società» Editoriale è tempo di elezioni (Lamberto Martellotti) 5 6 7 8 9 Associazione Vecchie e nuove povertà (Gabriella Rasetti) Dal Welfare State alla Welfare Community Investire nel Welfare fa bene anche al PIL (Rory Previti) Libertà è partecipazione (Alessandro Fabbri) Tagli alle spese militari, è solo fumo negli occhi Regione Marche: il successo dei “Laboratori dell’Incontro” (Vittorio De Seriis) Bartolomeo: per la gestionedei Centri Sociali (Andrea Mazza) Corriamo al Riparo… (Beatrice Riganti) 10 Punti di svista Crisi, tecnici e scatolette di tonno (Alessandro Fabbri) 3 4 12 Vita dei Centri Terni: Visita al Centro semi-residenziale Baobab “Sotto la ruggine. Piccola guida di una città industriale in tre storie” Ai soci dei Centri ANCeSCAO del Veneto una convenzione per cure termali di prevenzione (Tonino Franceschetti) 14 Notiziario 11 11 Inserto: Rapporto sull’invecchiamento nel 21° secolo 19 Notiziario 20 21 22 Vita dei Centri Tutti in famiglia e non solo (Anna Aucone) Civitanova Marche: il sociale va bene La musica nei Centri Sociali (Antonietta Silvi) 23 Il personaggio Maria Delle Foglie un’artista pugliese a Bologna 24 Una pagina di storia Il sequestro di Aldo Moro 25 25 Libro e film del mese Lavoro - famiglia: l’eterno conflitto della donna Alì ha gli occhi azzurri 26 Cultura Le meraviglie dell’arte fiamminga (Gabriella Rasetti) 28 Turismo Dalla luna e… un po’ più in là (Delfina Gulberti) 29 Solidarietà Porto Sant’Elpidio: “Gran Galà di Telethon” 30 Salute Anziani e salute Modulo nuova adesione Modulo rinnovo adesione Mensile dell’ANCeSCAO P. Iva 02479241206 Registrazione Tribunale di Bologna n. 7.024 del 4/7/2000 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20/c legge 662/96 Direttore Responsabile: Alessandro Fabbri Redazione: Vittorio De Seriis Gabriella Rasetti Ivonne Tordini Direzione e redazione: Piazza XX Settembre, 5 40126 Bologna Tel. 051.631.19.19 Fax 051.415.02.46 e-mail: [email protected] Stampa: Tipografia Masi via della Barca, 9 - 40133 Bologna Tel. 051.614.39.63 Fax 051.615.64.46 e-mail: [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Anna Aucone Tonino Franceschetti Delfina Gulberti Lamberto Martellotti Andrea Mazza Rory Previti Beatrice Riganti Antonietta Silvi In copertina: Jan Brueghel: Danza nuziale all’aperto Sedimentazioni laviche a Lanzarote Pesaro – Una bambina mostra un lavoro realizzato con i vimini Maria Dalle Foglie: Paesaggio rurale Alto Sannio: Anche una fisarmonica per la solidarietà tra le generazioni Segreteria nazionale: Piazza XX Settembre 5 - 40126 Bologna tel. 051/35.21.78 fax 051/415.02.46 - E-mail: [email protected] Chiuso in tipografia il 28 gennaio 2013 Editoriale associazione è tempo di elezioni di Lamberto Martellotti Siamo nel pieno di una campagna elettorale dagli esiti ancora incerti e carica di significati per il futuro. Non intendiamo dare, dato la natura pluralista della nostra Associazione, indicazioni di voto ai nostri iscritti e ai lettori di questa rivista. Sapranno essi stessi fare al meglio le loro valutazioni e votare nel proprio interesse e per quello del nostro Paese. Mi sento, però, di fare alcune considerazioni generali. 1- Intanto, sembra una banalità ma non lo è, ricordiamo quanto è importante andare a votare perché, come si è detto più volte, se non si esercita pienamente il diritto costituzionale di voto e di concorrere a scegliere la composizione del Parlamento e del futuro Governo, finisce che altri lo esercitino anche a tuo nome e poi non vale lamentarsi. Certo esiste una ampia area di non voto (astensionismo, scheda bianca o altre forme) ed essa è il risultato di una grande delusione nei confronti della classe politica per le mancate scelte di riforma del sistema parlamentare, per le occasioni perdute di moralizzazione della vita pubblica. E, anche per scelte che, seppure motivate dalla necessità di riequilibrio del bilancio dello Stato e dalla oggettiva crisi economica internazionale, hanno finito per colpire maggiormente quelle classi sociali che non avevano colpe per il dissesto dei conti pubblici e che più hanno bisogno di una politica di sostegno e di solidarietà. Io credo che, poi, alla fine l’area di non voto si ridurrà e di molto. Ognuno faccia liberamente e serenamente le proprie valutazioni e contribuisca con il proprio voto ad un diverso andamento della vita pubblica. 2- Al momento delle scelte si valutino, oggettivamente, uomini e programmi che, per storia passata e per il futuro si impegnino nelle azioni che sono alla base del nostro fare quotidiano e che sono scritte nei principi 2 anziani e società fondamentali del nostro Statuto. In primo luogo per una politica di uguaglianza di diritti e di cittadinanza, di non discriminazione di carattere religioso, politico, etnico e culturale e di sesso. Che siano impegni per politiche di promozione sociale delle persone e, in particolare, delle persone anziane, per la tutela del diritto alla salute, alla dignità ecc… 3- Come sempre, purtroppo, questi temi sono travolti da altre considerazioni e non trovano molto spazio nel dibattito elettorale. Eppure vogliamo essere fiduciosi per il futuro. Mai come questa volta sono presenti tra i candidati e in più schieramenti, uomini e donne che provengono dalle esperienze nel volontariato e promozione sociale. Sia perché dirigenti di associazioni sia per ruoli svolti al massimo livello nel Forum del terzo settore. La speranza è che essi, nel più alto numero possibile, trovino successo e portino nel Parlamento e poi, nelle scelte di governo le esperienze acquisite, e le proposte insieme maturate trovino risposta positiva. 4- Tra questi si spera, dopo anni di impegni non mantenuti, possa trovare soluzione la riforma della legislazione e delle norme del Codice Civile che regolano la vita dell’associazionismo. Regole sono necessarie così come garanzie sulla correttezza della funzionalità e della gestione delle associazioni. Ma deve venire superata l’attuale anacronistica distinzione tra promozione sociale e volontariato che porta soltanto a creare difficoltà nella attività del nostri centri sociali. Ho voluto soltanto fare brevi riflessioni sul voto: L’augurio è che tutti si faccia, insieme, la scelta giusta per nuove politiche sociali e un migliore futuro per noi e le nuove generazioni. Vecchie e nuove povertà di gabriella rasetti Il rapporto Caritas 2012 sulla povertà e sull’esclusione sociale fotografa un’Italia caratterizzata da vecchie e nuove povertà, ma anche desiderosa “di ripartire”. Una crisi che morde, nuove emergenze, nuovi bisogni, nuove marginalità sociali, ma anche la volontà di rimettersi in gioco, l’aspirazione a migliorare la propria situazione. Secondo il Rapporto, la crisi ha determinato l’estensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori della popolazione, non sempre coincidenti con i vecchi poveri del passato. Aumentano i nuovi poveri, “cresce la multiproblematicità delle persone” con storie complesse che coinvolgono tutta la famiglia: la precarietà occupazionale è molto diffusa; aumentano casalinghe, anziani e pensionati in difficoltà; peggiorano le condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione. Sono i nuovi poveri con i loro crescenti bisogni e le loro pressanti richieste di aiuto. Italiani sempre più poveri ed emarginati, esclusi da un welfare incapace di farsi carico delle nuove emergenze sociali derivate dalla crisi. Secondo il Rapporto, la richiesta di sussidi economici è molto più diffusa fra gli italiani (spesso a causa dell’età avanzata e delle varie patologie e disabilità) rispetto agli stranieri. Aiuti che riguardano beni e servizi: dagli alimenti al vestiario; dal pagamento di bollette ed affitti alle spese sanitarie. Dunque lavoro, casa e sanità: i principali bisogni per i quali si è chiesto aiuto alla Caritas. Storie di vecchie e nuove povertà. Storie “spettacolari” di famiglie in fila alla mensa Caritas, di anziani che rovistano nei cassonetti, di padri separati che dormono nelle automobili. Storie “silenziose” di sofferenze nascoste, di vite appa- rentemente normali, magari vissute all’interno di abitazioni di proprietà. Storie di disagio economico e psicologico, derivanti da condizioni di occupazione fragile, instabile o irregolare. Storie di povertà causate dalla dipendenza da gioco: un’immagine “seduttiva”, alimentata spesso dalla forte capacità attrattiva del messaggio pubblicitario. Sale slot dove il gioco diventa un pretesto per sognare un futuro migliore. Eppure, nonostante tutto, il rapporto registra “segni di speranza, di vitalità” per contrastare le tendenze alla marginalità sociale, un nuovo desiderio “di ripartire”. Sono quelli che il rapporto chiama “i ripartenti”. Non chiedono solo sussidi, ma anche riqualificazione professionale, formazione, nuove opportunità lavorative, anche se non sempre trovano una risposta alla loro voglia di rimettersi in gioco. Un vero percorso ad ostacoli in cui la presenza di barriere e veti incrociati rende impossibile l’esigibilità dei diritti anche in presenza di oggettive situazioni di bisogno. Un bisogno che richiede spesso interventi concreti ed immediati. Le risposte della Caritas si concentrano su una serie di servizi di carattere socio-sanitario: dalle mense, all’assistenza ai senza dimora; dalle fondazioni antiusura ai Centri di ascolto. Oggi, in particolare, l’attenzione della Caritas si focalizza su progetti innovativi, nati come risposta alla crisi degli ultimi anni: dal microcredito, al sostegno a fondo perduto per l’acquisto di beni di prima necessità (empori di vendita solidale); dalle carte prepagate agli sportelli di consulenza e di orientamento per il lavoro e la casa. La maggiore visibilità del disagio delle famiglie ha reso la povertà “un tema non marginale delle politiche pubbliche” che non possono non tener conto delle condizioni reali del Paese. Il peggioramento delle condizioni economiche di larga parte della popolazione, i recenti vincoli di spesa introdotti dalla spending-review, hanno creato e nuove e più gravi criticità. Poiché la prospettiva di un’uscita dal tunnel appare ancora lontana, si pone l’esigenza di misure urgenti di contrasto alla povertà, misure capaci di “prefigurare forme di tutela sociale”, lotta alle disuguaglianze anche attraverso una maggiore equità fiscale. Questioni certamente non marginali per uno sviluppo sostenibile del Paese. Quali le proposte della Caritas per il welfare e le politiche sociali? Misure di contrasto alla povertà, un ripensamento del sistema di welfare orientato alla famiglia, una maggiore attenzione al mondo dei giovani, strategie di inclusione per immigrati, un maggiore impegno per le aree più povere e marginali del Paese. L’impegno della Caritas assume una dimensione europea. Poiché la povertà sta aumentando anche in Europa, la Caritas Europa ha lanciato un appello per la lotta contro le disuguaglianze sociali affinché “il continente europeo sia una dimora accogliente per i cittadini colpiti dalla povertà e dall’esclusione sociale”. anziani e società 3 associazione associazione Dal Welfare State alla Welfare Community Investire nel Welfare fa bene anche al PIL Libertà è partecipazione di Rory Previti Il 24 e 25 febbraio. Due date molto importanti, almeno per me: il 24 era nata mia madre e il 25 è nata mia figlia. Ma due date che in questo momento sono molto importanti anche per l’Italia e gli italiani, o almeno per quelli che sono convinti dell’importanza dell’espressione democratica del voto. Il 24 e 25 febbraio si va a votare per le elezioni politiche, quelle elezioni che servono per formare il governo del Paese. Su questa scadenza fondamentale incombe però un precedente molto pesante, costituito dalle recenti elezioni per l’assemblea regionale siciliana: un assenteismo che ha superato il 50% degli elettori. Chi non si reca a votare spesso si giustifica sostenendo che “tanto non serve a nulla”, “sono tutti uguali”, “la politica è marcia”, e così via. Una serie di giustificazioni più per sé stessi che per gli altri. Una serie di giustificazioni che però non giustificano nulla, e men che meno serve a spiegare la rinuncia ad uno dei diritti fondamentali della democrazia. Vent’anni di berlusconesimo e di non governo, uniti a corruzione e disprezzo per i più elementari concetti di etica politica e civile, hanno convinto una massa enorme di elettori a disertare le urne, facendo così il gioco proprio di coloro che si vorrebbe colpire, che con pochi voti, opportunamente orientati, possono continuare a fare i propri comodi. In una votazione, gli assenti e gli assenteisti non contano nulla. Nelle recenti votazioni in Sicilia ci sono stati 53 elettori su cento che hanno disertato le urne, altri 13 hanno annullato la scheda o l’hanno lasciata bianca, e solo un elettore su tre ha compiuto fino in fondo il proprio dovere di elettore. Questo significa che il presidente della regione, con Il dibattito politico e culturale sul non profit e sul Terzo Settore è andato via via crescendo di spessore e di intensità, in parallelo a quello sulla necessità di riorganizzare lo Stato sociale, alleggerendolo di una serie di incombenze di cui potrebbero farsi carico, appunto, le strutture del Terzo Settore. La dialettica, così come è stata presentata da più parti, sarebbe questa: una serie di prestazioni fornite sino ad ora dallo “stato assistenziale” costano troppo e non sono sufficientemente flessibili per rispondere alle esigenze di una società molto cambiata da quando quelle prestazioni vennero istituite; dirottare le risorse verso la maggiore flessibilità e capillarità dell’intervento offerta dagli organismi non profit potrebbe garantire prestazioni più adeguate ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze sociali, oltre che costare di meno. Quella del Welfare è veramente una patata bollente che, pur riposta a lungo in dispensa, non accenna minimamente a raffreddarsi. Nato in America nel 1936 dal sogno di Francis Delano Roosevelt, il Welfare State si è insediato anche in Europa, ma la sua riforma, oggi, non si può più rimandare. Lo stato sociale 4 anziani e società deve essere rimodellato sulla società post-industriale in cui l’Italia, come il resto dell’Europa, attualmente vive. Mentre il governo dei tecnici ha chiuso i suoi interventi senza occuparsi né preoccuparsi dello stato sociale e accentuandone semmai i disagi, l’evoluzione spontanea versa nuove forme di assistenza procede e cresce di giorno in giorno. E il volontariato assume un ruolo così preponderante da costituire un terzo settore, quello, appunto del “non profit”. Considerato dagli economisti una tra le più importanti fonti di lavoro del futuro, aggrega forze ed energie e colma i vuoti dell’assistenza a diversi e deboli. Quell’assistenza che lo Stato non è più in grado di garantire, quale che sia il governo che prossimamente uscirà dalle urne. In Italia oggi si stima ci siano sei milioni di persone impegnate nel volontariato. Se si regolamentasse il terzo settore, come da tempo è stato promesso, anche il Welfare verrebbe allineato e rivitalizzato e i suoi problemi potrebbero ridimensionarsi. I volontari sono un piccolo esercito molto diversificato nella sua composizione. Si va dalla casalinga allo studente, dal pensionato al giovane in cerca di prima occupazione. Ma c’è anche il lavoratore o la lavoratrice che per motivi religiosi o puramente etici sceglie di dedicare qualche ora alla settimana alla cura dei più deboli. Troppo poche, però, le associazioni del settore che formano professionalmente i loro iscritti e molto carenti fino ad ora le politiche sociali. Manca infatti un raccordo tecnicoamministrativo tra Stato e non profit. Manca un codice deontologico del volontario, manca insomma una vera regolamentazione. L’unica realtà che si tocca con mano tutti i giorni è il clientelismo con cui associazioni e cooperative ricevono finanziamenti da comuni, province e regioni. I progetti! Che parolona foriera di possibili ghiotti profitti! Stendiamo un velo sul valore sociale e sulla vera utilità di certi progetti e chiediamoci un attimo: ma è giusto che qualcuno e solo qualcuno tra i deboli e gli svantaggiati riceva servizi e risposte, pur se transitorie, ai bisogni e tutti gli altri rimangano fuori? E’ giusto che ci sia molto per pochi ben rappresentati e nulla per tutti gli altri? Chi controlla, inoltre, come vengono gestiti i fondi di cui le associazioni dispongono? Chi controlla le associazioni stesse sul piano fiscale? Ogni tanto si scoprono truffe grandi e piccole. Non accadrebbe o sarebbe meno frequente se il non profit fosse regolamentato e si potesse separare la vera dalla falsa solidarietà. Solidarietà vera significa etica della responsabilità. Solidarietà per permettere a tutti un miglioramento della propria condizione di salute, di alessandro fabbri ovvero del proprio stato di benessere psicofisico e socio ambientale. In particolare agli anziani, sicuramente più delicati sul piano della salute e bisognosi di maggiori attenzioni e di grande sollecitudine e sostegno. La salute non è un diritto negoziabile, anche se la politica fa di tutto per negoziare. Economisti e sociologi, in tutto il mondo, ci dicono che: più istruzione, più formazione, più prevenzione nel campo della salute, più coesione sociale, meno insicurezza nella convivenza urbana, meno disuguaglianza significano anche più benessere e più ricchezza. Investire nel welfare quindi ‘fa bene’, anche al PIL! Quanto è diffusa nel nostro paese questa impostazione? Sicuramente il volontariato (e il terzo settore) deve sviluppare sempre più questa consapevolezza sulle relazioni virtuose fra le diverse dimensioni del welfare e lo sviluppo ed operare di conseguenza, costruendo ovunque, con chi sia disponibile e idoneo, alleanze per obiettivi specifici, che siano rappresentativi di interessi generali e che vadano ben al di là della specifica mission di una determinata organizzazione. Per passare dal Welfare State alla Welfare Community, una welfare community che possa operare in sinergia con stato ed enti locali e non in surroga alle sue trascuratezze. Gli enti locali e lo stato, a loro volta, devono tesaurizzare le più sane risorse del non profit dimenticando clientelismi e opportunismi. Per una società più equa, per una società per tutti, nessuno escluso. il suo 30% di voti validi, è stato votato da un siciliano su dieci. Non è un grande esempio di democrazia, ma soprattutto è un esempio di come si può ridurre un paese scoraggiato e stanco di scandali che vedono continuamente coinvolti personaggi politici a tutti i livelli, che se ne fregano dei loro elettori, dei cittadini e di quello che gli antichi chiamavano “il bene comune”. In un editoriale di Anziani e Società di qualche tempo fa (novembre 2011), stigmatizzando le proteste fini a sé stesse, ricordavo una famosa canzone di Giorgio Gaber, quando diceva che “libertà è partecipazione”. Partecipazione alla vita pubblica, che significa innanzi tutto partecipazione al voto, ma anche partecipazione alla preparazione del voto, partecipazione alla vita pubblica a tutti i livelli. È solo con la partecipazione che ci si può riappropriare della politica e si può cercare di indirizzarla meglio verso quelli che sono gli interessi del Paese e dei suoi cittadini. Una partecipazione che non significa andare a Roma un giorno a manifestare il proprio dissenso (magari in modo violento) o ascoltare gli insulti grilleschi contro tutto e contro tutti. Partecipazione significa partecipare giorno per giorno alla attività politica, contribuendo alle scelte e alla formazione delle decisioni, sia piccole che grandi, che coinvolgono tutti. Significa entrare nelle organizzazioni politiche a livello locale per contribuire a quelle scelte. Significa dedicare una parte, anche piccola, del proprio tempo per cercare di orientare quelle scelte verso quel “bene comune” che deve essere la stella polare del politico, ma che in questi ultimi anni ha dimostrato ampiamente di aver smarrito (più o meno inconsciamente) la bussola. anziani e società 5 associazione associazione Tagli alle spese militari, è solo fumo negli occhi Forse è il momento di rispolverare l’articolo 11 della nostra Costituzione. E ripartire da lì. «L’Italia», si legge, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale, l’Italia faceva a sé stessa una promessa: «Valga solo la forza della ragione. Si smetta con le ragioni della forza, sostenute con le armi». In questi ultimi anni, però, per aggirare il dettato costituzionale, si è fatto uso di ogni contorsione verbale. E si è ignorato il Magistero dei Papi che contro il ricorso alla guerra come strumento per risolvere i contrasti tra le nazioni hanno scritto pagine esemplari. Dalla Pacem in terris di Giovanni XXIII alla Populorum progressio di Paolo VI, fino al monito di Giovanni Paolo II: «Mai più la guerra!». Oggi, l’Italia ha una grande opportunità: discutere in Parlamento sul modello di Difesa. E su un ponderoso taglio alle spese militari. A maggior ragione, in tempi di grave crisi economica. Il ministro della Difesa, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, ha annunciato riduzioni del personale e la rinuncia ad alcuni cacciabombardieri F35. Non ne compreremo più centotrentuno, ma soltanto novanta. «Rischia di essere solo fumo negli occhi», denuncia la società civile. Dalle Acli 6 anziani e società alla Tavola della pace, alla Rete disarmo, alla Focsiv. I tagli alle spese militari, in realtà, sarebbero solo “artifici contabili”. Una partita di giro, per acquistare nuovi sistemi d’arma. Dal bilancio della Difesa, in realtà, si sottrarrebbero solo pochi euro. Altro che recuperare ingenti risorse per scuole, ospedali e posti di lavoro per i giovani! E poi, nelle stesse ore in cui il ministro Di Paola rendeva nota la riduzione degli F35, la Lockheed Martin che li costruisce s’affrettava a precisare che il costo astronomico di 180 milioni di dollari per ogni cacciabombardiere era destinato a impennarsi ulteriormente. Nel 2012 le spese militari ammontano, complessivamente, a 23 miliardi di euro. Si fa fatica a intaccare questa montagna di soldi. Ai cittadini e alle famiglie, invece, si chiedono ulteriori sacrifici e tagli sui loro miseri bilanci. Forse, perché non hanno “santi in paradiso” o “stellette” sulle divise. Un dato colpisce, tra i tanti, oltre al massacro del Terzo settore e al seppellimento del principio di sussidiarietà: mentre si riempiono gli arsenali, si affossa l’esperienza del servizio civile. Per l’anno in corso, sono stati stanziati appena 68 milioni. Per il prossimo si vedrà! In Parlamento, i pochi che lavorano per coniugare “buona politica” e “buoni principi” (tra questi Savino Pezzotta, Gian Piero Scanu e Andrea Sarubbi) agiscono in un assordante silenzio. Sono giorni decisivi per decidere di tagliare drasticamente le spese militari e rivedere il nostro modello di difesa. Speriamo che Pasqua, ormai prossima, sia all’insegna della pace. E che, ancora una volta, non la spuntino i “trucchi” del Palazzo. Carrefour taglia l’IVA a over 65 E’ stata presentata a Milano l’iniziativa che vedrà coinvolti assieme Carrefour e FederAnziani per tagliare l’IVA sui prodotti acquistati dagli over 65. FederAnziani sosterrà e promuoverà su tutto il territorio nazionale, attraverso le sue 2.000 sedi, l’iniziativa lanciata dal gruppo Carrefour, poiché ciò consentirà ai tre milioni di aderenti alla federazione di beneficiare dell’esenzione dell’IVA negli acquisti che saranno effettuati nei reparti di macelleria, pescheria, frutta e verdura, salumi e formaggi, pane fresco. “Lavoreremo col massimo impegno per diffondere capillarmente la conoscenza di quest’iniziativa – ha dichiarato il Presidente di FederAnziani Roberto Messina – poiché siamo obbligati a farlo, di fronte al 77% di pensionati che percepiscono un assegno di pensione inferiore ai 1.000 euro mensili e di fronte ai dati INPS secondo i quali il 17% dei pensionati percepisce un assegno di 500 euro. Gli anziani in Italia hanno visto distrutto il proprio potere di acquisto e sono oramai stremati, come si può vedere dall’assalto alle mense Caritas. Anche coloro che fino a qualche tempo fa riuscivano ad arrivare, sia pure faticosamente e tra mille sacrifici, alla fine del mese, oggi si trovano fianco a fianco con i “clochard” per un pasto caldo. Per questo le nostre 2.000 sedi – ha concluso Messina – si attiveranno per invitare i cittadini a beneficiare di questo sconto importante per la loro sopravvivenza”. Regione Marche: il successo dei “Laboratori dell’Incontro” di vittorio de seriis Comunanza: Un bambino apprende l’arte del ramaio Il progetto regionale “I Laboratori dell’Incontro”, cofinanziato dalla Regione Marche e terminato recentemente a conclusione di un anno di attività, ha inteso promuovere, in maniera strutturata e diffusa su tutto il territorio regionale, l’apertura dei Centri Anziani alle nuove generazioni, in particolare verso bambini e giovani aventi un’età compresa tra i 6 ed i 18 anni, mediante la creazione di eventi (mostre ed esposizioni) e manifestazioni culturali, a cui ha fatto seguito l’allestimento di corsi, nella forma di laboratori di “Arte e Mestieri Tradizionali”, a loro dedicati. Tale apertura ed impegno sono stati indirizzati sia alla trasmissione dei saperi tradizionali a giovani e giovanissimi, facendoli venire a contatto con l’esperienza professionale dei volontari dei Centri Sociali Anziani, ma anche con la cultura dell’azione volontaria e della solidarietà, sia a stimolare l’attenzione verso le nuove generazioni da parte degli anziani, al fine di incentivare l’edificazione di un “ponte” partecipato di scambio e conoscenza tra generazioni a volte troppo distanti, la cui necessità diviene ogni giorno più manifesta. Al fine di realizzare gli obiettivi e dai dirigenti degli Enti interessati. espressioni di gratitudine e apprezzamento per il lavoro svolto. Le manifestazioni espositive dei manufatti realizzati, avvenute a: Comunanza, Osimo, Pesaro e Fermo, Barbara e Corridonia, hanno visto la partecipazione di amministratori provinciali e comunali, rappresentanti del mondo delle scuole e hanno suscitato un larghissimo successo partecipativo e di consensi. La partecipazione delle scolaresche è stata superiore a 250 alunni-studenti, ognuno dei quali ha risposto a una scheda nella quale si richiedeva, anonimamente, l’età, il sesso, il comune di appartenenza, il Paese di nascita del papà e della mamma, una valutazione sui laboratori organizzati, l’utilità di imparare cose che non conosceva, la possibilità di ripetere un’iniziativa del genere, le impressioni riportate ed eventualmente suggerimenti. Le risposte sono state di larghissima sufficienza e l’impressione più ricorrente è stata quella riguardanti l’importanza di quanto proposto e il divertimento che ne è derivato. E’ stato raccolto un nutrito numero di testimonianze fotografiche e in alcune occasioni sono stati realizzati dei filmati, che testimoniano il grande successo ottenuto dal Progetto che Ancescao Marche ha realizzato, come abbiamo ricordato all’inizio, con il determinante concorso della Regione Marche. che erano stati fissati, i dirigenti dei Centri Sociali Anziani partecipanti al progetto, hanno svolto, per mezzo del coinvolgimento di esperti, una breve attività di formazione ed aggiornamento sui principi del lavoro di rete, teamworking e progettazione partecipata che, purtroppo, a causa dell’eccezionale ondata di maltempo che ha investito la Regione nei primi due mesi del 2012, ha avuto inizio nei primi giorni del mese di marzo 2012 e quindi in ritardo rispetto alla prevista data di inizio dell’1-12-2011. L’attività del Progetto ha interessato 14 Centri Sociali Anziani di tutte le province dell’Umbria, con il coinvolgimento di numerose scuole di ogni grado, e ha visto l’adesione dei Comuni di Osimo, Barbara, Comunanza, Ascoli Piceno, Monte Urano, Montottone, Fermo, Pesaro, Corridonia, di alcune Parrocchie, del gruppo “Vola Libero Jonathan” di Montottone e Ludoteca Riù di Fermo. La fase conclusiva si è attuata con convegni di chiusura in ogni realtà provinciale, interessata dal progetto, e hanno inteso testimoniare l’impegno svolto dai volontari dei Centri, quello delle istituzioni e delle associazioni coinvolte nelle reti del progetto. Gli esiti finali dell’impegno collettivo e l’esposizione dei risultati, sono avvenuti attraverso la documentazione raccolta e rielaborata dagli esperti dott. Francesco Cirillo e Fabio Piccoli, ai quali, in varie occasioni, sono state rivolte dai Presidenti dei Osimo: Taglio del nastro della rassegna: Centri Sociali Anziani “I laboratori dell’Incontro” anziani e società 7 associazione associazione Bartolomeo: per la gestione dei Centri Sociali di Andrea mazza In occasione dell’assemblea nazionale di Pesaro 2010, ANCeSCAO ha presentato ufficialmente il progetto gestionale “BARTOLOMEO”, poi approvato dal consiglio nazionale nel corso dello stesso anno. Il progetto nasce per dare una risposta pratica, semplice, efficiente alle richieste provenienti dalle associazioni affiliate, capace di destinare alle stesse uno strumento informatico idoneo per una corretta gestione amministrativa / contabile, rispondente alle esigenze delle leggi vigenti. “Bartolomeo” si propone per: . semplicità, chiarezza, trasparenza e consente di gestire. Contabilità: - Replicando le scritture contabili inserite su di un banale foglio di prima nota, Bartolomeo aggiorna il piano dei conti progettato sulle esigenze delle associazioni di promozione sociale e restituisce in tempo reale il bilancio patrimoniale / economico o rendiconto economico in base alle esigenze di personalizzazione predisposte dall’utente. - sempre in tempo reale informa sulla liquidità di cassa e banca, fornisce la stampa della prima nota, la stampa / interrogazione della scheda di ogni singolo conto, la stampa interrogazione dei movimenti di un periodo specifico. - dall’immissione delle fatture fornitore indica il progressivo debito in essere, le fatture scadute, lo scadenzario dei pagamenti, la scheda del fornitore per tutte le forniture effettuate. - predispone per le chiusure e aperture contabili dell’anno. Soci: - gestisce l’anagrafica dei soci predisponendo due archivi, il primo per singolo anno sociale con informazioni e stampe dei soci di ogni specifico anno, il secondo quale archivio globale di tutti coloro che nel tempo sono stati associati. - predispone per fornire informazioni statistiche per numero, sesso, età, fascia di età, servizi, attività praticate, essenziali per la normale gestione delle attività sviluppate presso il centro sociale. Bilancio sociale (in via di definizione): - guida per la stesura del vero bilancio al quale il centro sociale deve tendere, il bilancio sociale. - mediante alcune linee di indirizzo da personalizzare da parte dell’utente, Bartolomeo raccoglie le informazioni di carattere sociale dal piano dei conti e dall’archivio dei soci che interseca con le indicazioni delle attività sociali sviluppate dal centro, e produce il documento riepilogativo dell’associazione, il “Bilancio Sociale. Come aderire al progetto: • l’associazione affiliata ANCeSCAO manifesta, informando il proprio coordinamento provinciale, la volontà di aderire al 8 anziani e società progetto chiedendo la licenza d’uso di Bartolomeo; • Il coordinamento provinciale, in accordo con le strutture tecniche messe a disposizione da ANCeSCAO, concorda un momento formativo rivolto alle associazioni che rappresenta per l’installazione e l’utilizzo dell’applicativo; • ANCeSCAO mette a disposizione il supporto tecnico per organizzare uno / due seminari in loco rivolti ad addestrare i partecipanti all’uso dell’applicativo; • I costi della trasferta del supporto tecnico, se rivolti a più affiliati del coordinamento richiedente, sono a carico di ANCeSCAO. • qualora il richiedente fosse la singola associazione, i costi di trasferta sono da concordare tra le parti; • la licenza all’uso dell’applicativo, fino a completamento della prima fase, è a carico di ANCeSCAO; • per utilizzare Bartolomeo, l’associazione richiedente deve essere in possesso di un personal computer operante in ambiente Windows XP o successivi, collegata alla rete internet almeno tramite chiavetta temporanea. I riferimenti all’uso di Bartolomeo sono: • il sito: http://bartolomeo.ancescao.it/; • il supporto tecnico coordinato dal socio Andrea Mazza del Coordinamento provinciale ANCeSCAO di Bologna: o riferimenti e-mail: coordprov. [email protected] o tel 051 352302 - 347 0685161 Per quanto riguarda la richiesta di licenza è sufficiente che il coordinamento provinciale o l’associazione interessata inoltri, via e-mail all’indirizzo di supporto assistenza di Bartolomeo o all’indirizzo coordprov. [email protected], domanda d’uso di licenza specificando: • Nome associazione; • Indirizzo e-mail del richiedente; • Coordinamento provinciale di appartenenza. Corriamo al Riparo… ...di quanto prima buttavamo via con - diciamocelo – superficiale negligenza. Il frullatore? Il soprabito? Si aggiustano o si ricomprano usati. Le piccole sartorie spuntano come funghi e riappare perfino qualche ferramenta con laboratorio riparazioni annesso. di Beatrice Riganti tendenza moda vera e propria. In rete (specchio per eccellenza dei nuovi scenari di consumo) si trovano siti che propongono riparazioni per rimettere a nuovo i capi, specie per un’occasione importante. Così si riesce a fare bella figura e a essere trendy con un modello personalizzato per stile e taglia, soprattutto nel caso di abiti vintage che magari non ci stanno più. In principio fu l’Olanda e Amsterdam in particolare. Nella Venezia del Nord il comune pubblica La Guida del riciclaggio che informa i cittadini su argomenti quali lotta al bio-spreco, riuso, merci usate e informazioni sulla riparazione di elettrodomestici. Per necessità o per una maggiore sensibilità ecologica, anche in Italia il fenomeno comincia a diffondersi e i numeri sono importanti. Il solo recupero di ciò che è valutato a torto inutilizzabile ci farebbe risparmiare 11 miliardi l’anno, altro che spending review. Fare economia diventa allora qualche cosa di più di un modo di dire: diventa realizzare un’economia basta su una diversa scala di priorità educative e procedure concrete, a partire dai cittadini e dai nuclei familiari. Forse è tempo di dare concretezza a una materia che una volta si insegnava a scuola: l’economia domestica promossa a economia nazionale. Se la necessità sostiene i negozi di sartoria nelle zone popolari, per altri fa premio la responsabilità verso l’ambiente o il gusto per una nuova Soprattutto nel settore degli elettrodomestici l’opzione riparazione (che prima non esisteva) è presa in seria considerazione anche a costo di spendere qualche cosa di più. L’ Are, Associazione riparatori elettrodomestici, rileva che nel 2011 solo un cliente su venti accettava un preventivo per la riparazione, mentre adesso si spendono anche 250 euro a fronte di un elettrodomestico che ne vale 400. Ad Amsterdam, da cui siamo partiti, sono in voga – come un molte parti d’Europa – i café reparation, dove ci si scambiano gratuitamente informazioni e consigli su come riparare gli oggetti fino a ieri considerati irrimediabilmente da buttare e in alcune città, vicino alle isole ecologiche comunali, sorgono spazi dedicati al riuso. In Italia è attiva Remade in Italy, un’associazione riconosciuta senza scopo di lucro fondata nel 2009 che promuove, a livello nazionale e interna- zionale, i prodotti “made in Italy” derivanti dal riciclo. I prodotti sono contraddistinti da un marchio che contiene le informazioni sulle caratteristiche di sostenibilità ambientale del prodotto, in termini di risparmio di materie prime, riduzione di consumi energetici e contenimento delle emissioni di CO2. Il marchio Remade in Italy evidenzia le valenze ambientali del materiale/prodotto ed è caratterizzato dall’assegnazione di una classe, in base alla percentuale di materiale riciclato/da riuso presente. Maddalena Vantaggi, creatrice con due colleghe dell’università di Venezia del progetto “Rifiuti con affetto” viene invece incontro a chi non riesce proprio a separarsi dalle cose per motivi affettivi e, come nei racconti di Andersen, sente che anche alcuni oggetti hanno un’anima. Ha creato così un cassonetto-vetrina che chiunque può aprire per prendere un oggetto e/o lasciarne uno a sua volta. Un modo gentile per riciclare un sentimento. www.remadeinitaly.it anziani e società 9 vita dei Centri punti di svista Crisi, tecnici e scatolette di tonno di alessandro fabbri C’è crisi e crisi Qualche mese fa, parlando dei risultati delle banche, tutti positivi e con aumenti di utili e di redditività, mi chiedevo dove fosse la crisi. Vedendo certi titoli di stampa di questi giorni, non posso non ripetere la domanda. Mentre il mercato dell’auto è in crisi, con cadute verticali di vendite, la BMW, che notoriamente non produce utilitarie, ha avuto un aumento di produzione e di vendite, con un incremento del 10% circa sul 2011. Le maggiori borse europee, in un anno di pesante crisi, hanno chiuso con utili, su base annuale, che vanno dal 7% di Milano al 20% di Francoforte. Nel contempo il rapporto Censis sulla situazione sociale del paese ci informa che i patrimoni superiori ai 500 mila euro passano dal 6 al 12 % della popolazione, ma che le famiglie con ricchezza fra i 50 mila ed i 500 mila euro sono scese dal 66 al 48 %. Questo significa semplicemente che i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e la categoria intermedia tende a sparire. Una sintesi economica che, se non sbaglio, ho già sentito enunciare da un certo Carlo Marx. Circa cinque anni fa l’arcivescovo di Treviri (che per ironia della sorte si chiama Carlo Marx) ha scritto un libro improntato alla politica sociale della chiesa, con il quale poneva una domanda: E se Marx avesse avuto ragione? Grillo e le scatolette di tonno Del Parlamento italiano si sono dette montagne di cose e si sono consumati fiumi di inchiostro, fino alla minaccia di trasformarlo in “bivacco per i miei manipoli” 10 anziani e società (Mussolini), ma nessuno lo aveva mai paragonato ad una scatoletta di tonno. Ha rimediato alla carenza Beppe Grillo, che dopo aver sostenuto la necessità di abolire i sindacati, raccogliendo gli applausi di Susanna Camusso, Angeletti e Bonanni, ha detto che con i suoi avrebbe aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno. C’è da chiedersi come possa un pesce palla (o pallone, magari gonfiato) come lui riuscire ad aprire una scatola di tonno. Ercolino Sempre in piedi Tornano le elezioni e torna Berlusconi. Dopo un ventennio di diversa caratura tra le due guerre, abbiamo assistito ad un ventennio di politica asservita ad interessi personali, che ha ridotto l’Italia in uno stato precomatoso. Mancano ormai pochi giorni al verdetto delle urne, e tutti speriamo che non si ripeta la vergogna siciliana, in cui 54 elettori su cento se ne è rimasto a casa. Nel frattempo assistiamo a dibattiti in tutte le salse e su tutti i canali, dove tutti cercano di vendere al meglio la propria merce, dichiarandosi i migliori sul mercato e cercando di denigrare i concorrenti. Quello che si agita di più in questa fase è indubbiamente il Silvio nazionale, sempre presente e sempre attivo. Sempre pronto a sostenere le sue tesi sui complotti delle toghe rosse e sul pericolo comunista. Mi ricordo un simpatico pupazzo di gomma con la base equilibrata in modo da farlo rimanere sempre in piedi, che era la felicità dei bambini dei primi anni Sessanta del secolo scorso. Si chiamava Ercolino Sempreinpiedi perché manteneva sempre il suo equilibrio, in qualunque posizione lo si mettesse. Il Governo dei tecnici Quale sia il mio pensiero sul governo dei tecnici non ne ho mai fatto mistero. Ora però diversi tecnici si sono scoperti politici, con in testa il loro capo. Fin qui nulla quaestio. Il punto però è che il Monti politico sta esaminando l’operato del Monti tecnico e a poco per volta sta promettendo di rivederlo, in particolare per quel che riguarda i due provvedimenti forse più detestati del pubblico e dagli elettori: revisione dell’IMU e ripensamento della riforma del lavoro. Le inversioni ad U del nostro premier non sono però una novità: basta pensare all’ipotesi di abbassare di un punto l’Irpef e alzare di un punto l’IVA. Di fronte alle reazioni di tutti i partiti, e soprattutto di quella società civile di cui tutti parlano, ma della quale in realtà poco si interessano, si è rimangiato con urgenza la proposta. Per non parlare poi della famosa equità di cui ha solo parlato e mai operato. Le lenzuolate È conosciuto per le lenzuolate, ma pochi ricordano in realtà il Bersani Presidente dell’Emilia Romagna ed il Bersani ministro dello sviluppo economico con Prodi. Ora, forte di un risultato politico di rilievo alle primarie del PD, continua a ripetere “Vinceremo”. Tutti corrono per vincere e nessuno è disposto ad ammettere la propria inferiorità (di voti), ma qualche volta i precedenti dovrebbero far pensare. E come precedenti illustri abbiamo Achille Occhetto con la sua “gioiosa macchina da guerra”, ed un signore che parlava dai balconi e continuava a ripetere “Vinceremo”, senza pensare che Francia e Gran Bretagna erano altra cosa rispetto all’Abissinia. Se fossi un iscritto al PD a questo punto farei tutti gli scongiuri più noti e anche quelli meno noti. Terni: Visita al Centro semi-residenziale Baobab Il pomeriggio di venerdì 4 gennaio una delegazione del Centro Sociale Guglielmi si è recata al Centro semiresidenziale Baobab di Terni. Maristella Marinelli, responsabile del Gruppo teatrale del Centro Sociale Guglielmi “Quilli de Poche Pretese”, insieme alla socia Annunziata Ceccarelli, hanno allietato il pomeriggio dei bambini del Baobab con gli sketch del Mago Merluzzo. Maristella ha poi consegnato la befana del Guglielmi ai giovani ospiti del centro Baobab. Il centro di accoglienza semiresidenziale “Baobab” è stato realizzato nel 2000 nell’ambito del Progetto Obiettivo “Tutela della Salute Mentale”. Nel centro si realizzano intervento terapeutico-abilitativi nei confronti di minori con età compresa tra i 3 e i 16 anni. L’intervento garantito dagli operatori si caratterizza per l’attenzione particolare posta alla prevenzione e cura delle problematiche della salute mentale dell’infanzia/adolescenza e risponde alla necessità di avere una azione convergente sul piano socio-sanitario. Inoltre, il centro Baobab si dedica da tempo alla cura dell’autismo, a tal dine tutti gli operatori del Centro sono stati inseriti in un percorso formativo dedicato all’uso delle “Tecniche A.B.A. nei minori con disturbo dello spettro autistico”, con l’obiettivo di apprendere le metodologie A.B.A.. Il Centro Baobab vuole essere un luogo che accoglie, aiuta psicologicamente e responsabilizza i ragazzi affinché siano i protagonisti del loro percorso di vita e della loro storia, seppur problematica e complessa, utilizzando al meglio le risorse offerte dal contesto terapeutico della struttura. “Sotto la ruggine. Piccola guida di una città industriale in tre storie” Sabato 22 dicembre, al Centro Sociale Guglielmi, nell'ambito di "Leggere/Pensare - Incontri letterari al Guglielmi" è stato presentato il libro di Gian Luca Diamanti "Sotto la ruggine. Piccola guida di una città industriale in tre storie" (Intermedia edizioni, dicembre 2012). Oltre all'autore, all'incontro hanno partecipato tra gli altri: Lorenzo Gianfelice, presidente del Centro Sociale; Simone Guerra, Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili del Comune di Terni; Giuseppe Magroni, giornalista del Corriere dell'Umbria. Che cosa si sarà messa intesta quella vecchie e sporca città? Non ci vorrà mica venire a raccon- tare delle storie? Proprio lei, poi, che è sempre vissuta all'ombra delle ciminiere... Ma siccome tutti dicono che era una città d'acciaio, mentre oggi è un pò arrugginita, improvvisamente le è venuta voglia di parlare. E come tutti gli anziani, mescola realtà e fantasia. Ma ha tanto da raccontare: le avventure da Far West degli agitatori politici e delle donne operaie nelle rivolte d'inizio Novecento; i poeti che rimpiangevano il verde della valle e se ne allontanavano per sentieri tortuosi; i celerini di Scelba che non sapevano andare in bicicletta, ma erano guidati da Pecos Bill. Mille voci, in mezzo al fumo delle acciaierie, sotto la ruggine, per ricomporre una mappa narrante della città di Terni. anziani e società 11 vita dei Centri di superlavoro fisico e mentale. Ha inoltre un’azione di stimolo sul sistema immunitario e sul sistema endocrino. In tutte le patologie da stress il Fango si combina in maniera ottimale con il bromo della balneo-terapia termale che ha pertanto effetto rilassante. Diminuendo l’infiammazione, la terapia inalatoria, eventualmente associata al fango posto su viso e fronte, è ideale in tutte le forme di sinusite e di infiammazione cronica dell’apparato respiratorio, dalle otiti alle faringiti alle laringo-tracheo-bronchiti. Ai soci dei Centri ANCeSCAO del Veneto una convenzione per cure termali di prevenzione di Tonino Franceschetti Grande adesione alla convenzione proposta dal Coordinamento Regionale ai soci dei Centri Sociali ANCeSCAO del Veneto, per un ciclo di cure termali presso il prestigioso Hotel Terme Preistoriche di Montegrotto Terme (PD), con servizio di pullman giornaliero. La convenzione è già stata collaudata favorevolmente dai due Centri Sociali Ricreativi Culturali “Azzurro e “Arcobaleno” di Occhiobello (RO), con la collaborazione dell’Assessorato ai Servizi Sociali e della Consulta Comunale agli anziani del Comune di Occhiobello. Sono stati ben 56 gli anziani che hanno aderito alla proposta di 12 sedute per cure fangoterapiche e di cure inalatorie, iniziate da 19 novembre fino al 1 dicembre scorso, partecipando al solo contribuito per il costo del servizio pullman giornaliero (4/5 e al giorno), oltre al ticket personale per la cura termale. Grazie alla convenzione del Coordinamento Regionale del Veneto con l’Hotel, gli iscritti ai Centri che parteciperanno alla cura fangoterapica potranno usufruire gratuitamente 12 anziani e società anche di: 12 cure fango terapiche e visita medica di ammissione alle cure; - 12 bagni termali all’ozono; - 12 inalazioni; - uso delle piscine termali con idromassaggi; - del percorso kneipp; sauna e bagno turco; - più una colazione a buffet prima o dopo le cure. Coloro che parteciperanno alla cura inalatoria potranno usufruire, gratuitamente, anche di: - 12 inalazioni; - 12 aerosol; - uso delle piscine termali con idromassaggi; - del percorso kneipp; sauna e bagno turco; - una colazione a buffet prima o dopo le cure. In più alla fine delle cure, la direzione dell’Hotel invita gli anziani e i Dirigenti rappresentanti dei Centri Sociali a un pranzo finale per il tradizionale arrivederci. Per i Centri di Occhiobello hanno partecipato al pranzo finale il Presidente regionale Tonino Franceschetti, gli Assessori Comunali di Occhiobello Paolo Magon e Davide Valentini e nell’occasione hanno già concordato con la Direzione dell’Hotel che quest’anno gli anziani che utilizzeranno della convenzione passeranno da 56 a 110. Il Coordinamento Regionale sta divulgando la convenzione a tutti i Centri Sociali del Veneto e i primi frutti stanno arrivando, infatti i Presidenti che hanno capito della grande occasione da offrire ai propri soci stanno lavorando per utilizzare questa opportunità. È noto che i fanghi delle terme euganee maturano per almeno 2 - 6 mesi in vasche a ricambio continuo di acqua termale, particolarmente ricca di sodio, cloro, bromo e iodio, che sgorga alla temperatura di circa 85° centigradi. I laboratori del Centro Studi Termali di Abano Terme in collaborazione con le Università di Padova e di Pavia indicano che i benefici della fangoterapia sono caratterizzati da un’elevata concentrazione di cianobatteri, isolati per la prima volta nei fanghi di Abano e Montegrotto, i quali producono sostanze ad azione antiinfiammatoria simili al cortisone ma prive di effetti lesivi sullo stomaco e delle controindicazioni note. Altre glicoproteine ad effetto antiinfiammatorio sono prodotte dalle alghe diatomee presenti in alta concentrazione sul fondo delle vasche di maturazione del fango termale. Esse sono state analizzate e studiate in laboratorio. La fango-balneoterapia alle terme di Abano-Montegrotto stimola inoltre nel corpo la produzione di antiossidanti naturali e il rilascio di endorfine. E’ pertanto ottima nelle patologie da stress e permette di recuperare le energie dopo periodi Le principali attività del Centro Sociale “Azzurro” di Occhiobello (RO) - iscritti 400 circa - servizio bar, serate danzanti, gioco delle carte e della tombola, pranzi sociali, gite turistiche e culturali, ginnastica dolce, scuola di ballo. Le principali attività del Centro Sociale “Arcobaleno” S.Maria Maddalena di Occhiobello (RO) - iscritti 1.100 circa. - servizio bar, serate danzanti, gioco delle carte e della tombola, pranzi sociali, gite turistiche e culturali, ginnastica dolce, scuola di ballo, scuola di danza per i bambini, scuola ricamo. anziani e società 13 notiziario Bologna: anche il cucito serve per avvicinare Con il contributo della Fondazione Del Monte Comune di Budrio Coordinamento Provinciale PER PARLARE CON TE Corso gratuito di CUCITO e RICAMO per donne straniere. Free SEWING and EMBROIDERY course for foreign women Course gratuit de COUTURE et BRODERIE pour femmes étrangéres Il corso si svolge presso il Centro Sociale La Magnolia Il mercoledì dalle ore 9,00 alle 11,30. Inizio mercoledì 20 febbraio 2013 Informazioni ed iscrizioni presso il Centro Sociale. (Antonietta tel. 0516920897 – nei giorni di mercoledì e venerdì dalle ore 10.00 alle 11.00) Presso il Centro sociale “la Magnolia” di Bologna è stato avviato un corso di cucito e ricamo per donne immigrate. Il corso di cucito e ricamo ha l’obiettivo di stimolare l’acquisizione di strumenti atti alla conoscenza e alla pratica, al fine di mettere in grado le immigrate di interagire con la comunità autoctona e il contesto territoriale di accoglienza. Mettere in atto politiche di attenzione per le donne significa,frequ entemente,favorire l’inserimento sociale di un intero nucleo familiare, efficace antidoto ai fenomeni di devianza e criminalità. Le esperienze di scambio tra donne italiane e straniere legate all’abbigliamento, alla capigliatura, al trucco o alla preparazione di piatti tipici in occasione di laboratori e di feste etniche, suscitano continuamente curiosità e simpatia, e sono condizioni indispensabili per una convivenza pacifica. 14 anziani e società Rai, il giudice la obbliga a reintegrare due pensionati Per la serie largo ai giovani la Rai è stata sconfitta davanti al giudice del lavoro di Milano, nella causa intentata da due redattori pensionati che hanno ottenuto il reintegro nel posto di lavoro fino al compimento dei 70 anni. E’ una sentenza clamorosa (depositata il 23 dicembre 2012) che recepisce il comma 4 dell’articolo 24 della “manovra Monti- salva Italia” (dl 201/2011 convertito con la legge 214/2011). In questo comma c’è una norma di carattere generale e di grande profilo: i lavoratori potranno scegliere di rimanere negli uffici, nelle fabbriche e nelle redazioni fino a 70 anni e avranno il diritto al mantenimento del posto di lavoro.Il comma 4 dice testualmente: “Nei confronti dei lavoratori dipendenti, l’efficacia delle disposizioni di cui all’articolo 18 (Riassunzione per sentenza, ndr) della legge 20 maggio 1970, n. 300 e successive modificazioni opera fino al conseguimento del predetto limite massimo di flessibilità”. Il mitico articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970) sancisce la “reintegrazione nel posto di lavoro” in caso di illegittimo licenziamento. Le aziende non potranno licenziare nessuno per via dell’età. Se ciò dovesse accadere, il giudice del lavoro ha il potere di restituire il posto di lavoro al dipendente. Il comma 4 riguarda l’Inps e gli enti sostitutivi dell’Inps. in un documento dell’Inpgi (Istituto di Previdenza dei giornalisti) si legge: “Non vi è alcuna norma ostativa alla prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i 65 anni”. Foligno: la befana vien nei Centri Presso il Centro Ina Casa Flaminio, sede Sassovivo e Uppello raccolta fondi da devolvere in solidarietà per Telethon. Importante risposta dei cittadini del Quartiere che hanno consentito un ottimo risultato, eguagliando la raccolta dello scorso anno, malgrado la crisi che avvolge le famiglie. Quanto raccolto, oltre trecento euro, saranno devolute interamente sul conto Nazionale di ANCeSCAO dedicato a Telethon. Anche presso il Centro Sociale Centro Storico di Foligno, nel mezzo del pomeriggio danzante del giorno dell’Epifania, si sono ritrovate le Befane dei Centri per una festa comune; le vecchiette hanno consegnato regalini e dolcetti agli intervenuti Il Presidente Regionale ANCeSCAO dell’Umbria, Claudio Barbanera, presente all’evento, ha fatto gli AUGURI di BUON ANNO a tutti e rinnovato il grazie per la raccolta di solidarietà, raccogliendo l’invito del Nazionale a favore di Telethon. Rapporto sull’invecchiamento nel 21° secolo Pubblicato dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), New York, e HelpAge International, Londra Il rapporto presentato il 7 gennaio a Roma presso la Comunità di Sant’Egidio, analizza la situazione delle persone anziane ed esamina i progressi effettuati nell’adozione di politiche ed azioni da parte dei governi dopo la seconda Assemblea mondiale sull’invecchiamento nel 2002 a Madrid e riguardo all’attuazione del piano di azione internazionale concepito per rispondere alle opportunità e alle sfide di un mondo che invecchia. Il documento rileva che sono stati fatti importanti progressi in molti paesi grazie all’adozione di nuove politiche, strategie, piani e leggi sull’invecchiamento. L’invecchiamento riguarda tutti i paesi e la sua progressione è più rapida in quelli in via di sviluppo; attualmente 7 tra 15 paesi che hanno oltre 10 milioni di anziani sono in via di sviluppo. Si vive più a lungo grazie alla migliore alimentazione, ad una maggiore igiene, ed ai progressi nel campo della medicina, dell’ istruzione e del benessere economico. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che non deve essere ignorato ed il rapporto pubblicato dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e da HelpAge International ci richiama ad una maggiore attenzione, in modo particolare ai governi ed alle reti di organizzazioni che rivolgono le loro attività e servizi agli anziani. L’ANCeSCAO nazionale ha partecipato a questo importante evento caratterizzato dalla rappresentanza internazionale dei relatori: Jomo Kwame Sundaram, Assistant Director General FAO, Silvia Stefanoni, Vicepresidente HelpAge International, Daniela Pompei, consigliere del Ministro per la Cooperazione Internazionle e l’Integrazione, Giovanna La Vecchia e Giuseppe Liotta della Comunità Sant’Egidio. causa dopo la Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento. Il documento fornisce esempi di programmi innovativi capaci di rispondere efficacemente ai problemi dell’invecchiamento e alle preoccupazioni delle persone anziane. Il rapporto identifica le lacune e fornisce raccomandazioni sulla strada da seguire per garantire l’esistenza di una società nella quale giovani e anziani abbiano l’opportunità di contribuire allo sviluppo e condividerne i benefici. Il rapporto inoltre mostra che sono stati fatti importanti progressi in molti paesi grazie all’adozione di nuove politiche sull’invecchiamento, ma che bisogna fare molto di più per attuare pienamente il Piano di Madrid e realizzare il potenziale del nostro mondo che invecchia. L’invecchiamento della popolazione L’invecchiamento della popolazione è un problema che riguarda tutte le regioni e tutti i paesi. La sua progressione è più rapida nei paesi in via di sviluppo. Una longevità in aumento è uno dei grandi successi dell’umanità. Si vive più a lungo grazie a migliori alimentazione, igiene, progressi nel campo della medicina, cure mediche, istruzione e benessere economico. Angelo Formica Pubblichiamo una sintesi del documento, con le priorità emerse dalla ricerca e i punti chiave sull’invecchiamento secondo le previsioni demografiche proiettate al 2050. L’invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni più significativi di questo secolo che ha conseguenze importanti per tutti i settori della società. In tutto il mondo, ogni secondo che passa, ci sono due persone che festeggiano il loro sessantesimo compleanno. Considerando che nel mondo, una persona su nove ha sessant’anni o più e che questa percentuale arriverà a una su cinque entro il 2050, l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che non può più essere ignorato. Il documento analizza la situazione attuale delle persone anziane ed esamina i progressi effettuati nell’adozione di politiche e azioni da parte dei governi e altre parti in anziani e società 15 La speranza di vita alla nascita è attualmente di oltre 80 anni in 33 paesi; cinque anni fa, i paesi che avevano raggiunto questo obiettivo erano solo 19. La maggior parte delle persone che leggono questo rapporto supererà gli 80 anni e taluni i 100. Oggi solo il Giappone ha una popolazione anziana superiore al 30% del totale; si ritiene che entro il 2050, 64 paesi raggiungeranno queste percentuali. Questo cambiamento demografico offre opportunità che sono altrettanto ampie del contributo che può offrire alla società una popolazione anziana attiva, in buone condizioni economiche e di salute. L’invecchiamento della popolazione presenta anche sfide sociali, economiche e culturali. Come sottolinea il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, “le conseguenze sociali ed economiche di questo fenomeno sono profonde, e vanno ben al di là del singolo anziano e della sua famiglia, dato che coinvolgono la società e la comunità globale come mai prima d’ora”. Il modo in cui sceglieremo di affrontare le sfide e massimizzare le opportunità di una popolazione anziana in aumento sarà determinante per poter raccogliere i benefici del “dividendo della longevità”. Il numero e la percentuale di anziani che aumentano velocemente, suscitano preoccupazione sulla capacità delle società di far fronte alle sfide associate a questo cambiamento demografico. Per affrontare le sfide il rapporto invita a considerare nuovi approcci nella strutturazione della società, del mondo del lavoro e dei rapporti sociali e intergenerazionali. Tutto questo deve essere sostenuto da un impegno politico forte e da una solida base di dati e conoscenze che garantiscano un’effettiva integrazione dell’invecchiamento globale nei più ampi processi di sviluppo. Uomini e donne di tutto il mondo devono poter invecchiare con dignità e sicurezza. La trasformazione dell’invecchiamento Si considera che una popolazione stia invecchiando quando le persone anziane diventano una percentuale proporzionalmente maggiore della popolazione totale. I tassi di fertilità in diminuzione e una maggiore durata della vita hanno portato all’invecchiamento della po- polazione. L’aspettativa di vita alla nascita è aumentata in modo sostanziale in tutto il mondo. Nel 1950 nel mondo c’erano 205 milioni di sessantenni, nel 2012 il numero degli anziani è arrivato a quasi 810 milioni. Si prevede che arrivi al miliardo in meno di dieci anni e che raddoppi entro il 2050, arrivando a due miliardi. Come tendenza generale, le donne sono la maggioranza degli anziani. Attualmente, per 100 donne sessantenni nel mondo ci sono solo 84 uomini. Fra gli ottantenni invece, si contano solo 61 uomini ogni 100 donne. Gli uomini e le donne vivono in modo diverso la vecchiaia. In molte situazioni, le donne anziane sono più vulnerabili. Ma gli uomini, soprattutto dopo la pensione, possono a loro volta diventare vulnerabili perché hanno reti di sostegno sociale più deboli. Queste differenze hanno conseguenze importanti al momento di stabilire programmi e politiche pubbliche. Gli anziani non sono un gruppo omogeneo ai quali applicare politiche “taglia unica”. È importante non standardizzare gli anziani come un’unica categoria, ma riconoscere invece che essi sono differenziati come qualsiasi altra fascia d’età. Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento La Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento, tenutasi a Madrid nel 2002 per discutere le sfide poste dal rapido invecchiamento della popolazione, ha adottato il Piano di Azione Internazionale di Madrid i cui punti fondamentali riguardano l’integrazione delle persone anziane nel tema dello sviluppo, l’evoluzione di salute e benessere per la terza età e la garanzia di un ambiente che favorisca sostegno e capacità di iniziativa. Il Piano di Madrid chiede un cambiamento di comportamenti e abitudini per far sì che gli anziani non siamo considerati semplicemente come beneficiari dei servizi sociali, ma come partecipanti attivi del processo di sviluppo con pieni diritti. Invecchiare nel XXI secolo: un traguardo e una sfida, è un contributo all’esame del Piano di Madrid dopo dieci anni e alla valutazione dei progressi nella sua attuazione. Un dato fondamentale di questo rapporto riguarda la produttività e i contributi dati dai sessantenni come collaboratori familiari, elettori, volontari, imprenditori, ecc. Il rapporto mostra anche che l’adozione di misure ad hoc per garantire cure mediche, un reddito regolare, reti di rapporti sociali e assistenza legale, genera vantaggi legati alla longevità i cui frutti saranno raccolti da questa generazione e da quelle a venire. Il rapporto sostiene l’idea che i governi nazionali e locali e la società civile debbano impegnarsi al massimo in uno sforzo comune per far sì che la società del XXI secolo si adatti alla realtà della demografia del XXI secolo. Garanzia del reddito Tra le preoccupazioni più pressanti delle persone anziane c’è la garanzia del reddito. Questo punto, insie- 16 anziani e società me alla salute, è tra i più menzionati dagli anziani stessi. Si tratta anche di uno degli argomenti che costituiscono le sfide più importanti per i governi che affrontano l’invecchiamento della popolazione. Gli investimenti nel sistema pensionistico sono considerati uno strumento fondamentale per garantire l’indipendenza economica e ridurre la povertà nella terza età. La sostenibilità di questi sistemi crea preoccupazione nei paesi sviluppati, mentre nei paesi in via di sviluppo la protezione sociale e la copertura pensionistica per la terza età rimangono ancora una sfida. E’ necessario attivare delle piattaforme in materia di protezione sociale per garantire la sicurezza del reddito e l’accesso ai servizi essenziali di natura sociale e sanitaria per tutte le persone anziane, e fornire una rete di sicurezza che prevenga l’impoverimento nella terza età. Non ci sono prove certe sul fatto che l’invecchiamento della popolazione in quanto tale abbia minato lo sviluppo economico o che i paesi non abbiano risorse sufficienti per garantire le pensioni e le cure mediche per la popolazione anziana. Tuttavia solo un terzo dei paesi ha un sistema di protezione sociale completo, che nella maggior parte dei casi, copre solo le persone con un impiego regolare. Le pensioni sono uno strumento importante in quanto tale, dato che danno un contributo fondamentale per il benessere delle persone anziane, ma hanno dimostrato anche la loro importanza per il sostentamento di intere famiglie. In tempi di crisi, le pensioni possono costituire la principale fonte di reddito familiare. Accesso a cure mediche di qualità Allo scopo di mettere in pratica il loro diritto di godere dei più alti livelli di salute fisica e psichica, le persone anziane devono avere accesso a servizi e informazioni sanitarie adatti alla loro età. Tali servizi devono includere le cure mediche preventive, curative e a lungo termine e attività di prevenzione. Sono necessarie politiche che promuovano stili di vita salutari, tecnologie di assistenza, ricerca medica e cure riabilitative. La formazione di operatori e professionisti della salute è fondamentale per garantire che coloro che lavorano con gli anziani abbiano accesso alle informazioni per la cura delle persone anziane. Il rapporto sottolinea che la salute deve essere l’obiettivo fondamentale della risposta della società al problema dell’invecchiamento della popolazione. Garantire che le persone che vivono una vita più lunga, vivano anche una vita più sana, darà maggiori opportunità e ridurrà i costi per gli anziani, le famiglie e la società. Ambiente favorevole Un ambiente fisico accogliente che promuova lo sviluppo e l’uso di tecnologie innovative allo scopo di incoraggiare l’invecchiamento attivo, è particolarmente importante per gli anziani nel momento in cui iniziano ad avere una mobilità ridotta e una diminuzione di vista e udito. E’ essenziale quindi che gli anziani abbiano alloggi a prezzo equo e trasporti facilmente accessibili che favoriscano l’invecchiamento a casa propria, per permettergli di rimanere indipendenti, favorire i contatti sociali e far sì che gli anziani rimangano membri attivi in seno alla società. La strada da percorrere In molte parti del mondo sono le famiglie ad avere il carico della cura e il sostegno finanziario degli anziani non più autonomi. I costi possono essere estremamente elevati, e spesso influenzano negativamente la capacità di risparmiare e di lavorare, e la produttività. Il rapporto mostra come le abitudini di vita degli anziani stiano cambiando in linea con i cambiamenti della società. Le famiglie diventano più piccole e il sistema di sostegno intergenerazionale continuerà ad essere esposto a cambiamenti importanti, soprattutto negli anni a venire. I colloqui con persone anziane in tutto il mondo hanno mostrato l’esistenza di molti casi nei quali gli anziani aiutano figli e nipoti, non solo nei lavori di casa e occupandosi dei bambini, ma anche con sostanziosi contributi finanziari alla famiglia. Il rapporto sottolinea la necessità di affrontare le disuguaglianze sociali, garantendo a tutte le fasce della popolazione lo stesso accesso a istruzione, occupazione, cure mediche e servizi sociali di base che permetteranno alle persone di vivere decorosamente nel presente ed risparmiare per il futuro. L’invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida per i governi e le società. La risposta all’invecchiamento può e deve essere pianificata per trasformare questa sfida in un’opportunità. Gli anziani sottolineano la loro volontà di rimanere membri attivi e rispettati della società. Il rapporto esorta la comunità internazionale a fare di più per l’invecchiamento nel campo dello sviluppo. Nel momento in cui i paesi si preparano a programmare la strada da seguire, l’invecchiamento della popolazione e le risposte dei poteri pubblici sul tema degli anziani devono essere al centro del processo. In un mondo che invecchia rapidamente, è fondamentale avere obiettivi di sviluppo esplicitamente collegati alla popolazione anziana, la cui assenza spicca tra gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. anziani e società 17 Dieci priorità per massimizzare le opportunità delle popolazioni anziane 1. Riconoscere l’inevitabilità dell’invecchiamento della popolazione e la necessità di preparare adeguatamente tutte le parti in causa (governi, società civile, settore privato, comunità e famiglie) all’aumento del numero di persone anziane. Per far questo, è necessario migliorare la comprensione del problema, rafforzare le capacità nazionali e locali, e attuare le riforme politiche, economiche e sociali necessarie per adattare le società ad un mondo che invecchia. 2. Garantire che tutte le persone anziane vivano in condizioni di dignità e sicurezza, che abbiano accesso ai servizi sociali e alle cure mediche di base e che abbiano un reddito minimo grazie all’attuazione di piattaforme nazionali di protezione sociale e altri investimenti di natura sociale volti ad aumentare l’autonomia e l’indipendenza delle persone anziane, prevenire l’impoverimento nella terza età e contribuire ad un invecchiamento in migliori condizioni di salute. Tali azioni dovrebbero essere basate su una visione a lungo termine, sostenute da un impegno politico forte e da fondi sicuri che possano prevenire impatti negativi in tempo di crisi o cambi di governo. 3. Sostenere le comunità e le famiglie per sviluppare un sistema di sostegno allo scopo di garantire alle persone anziane più fragili le cure a loro necessarie sul lungo periodo e promuovere a livello locale un invecchiamento attivo e in buone condizioni di salute per favorire l’invecchiare nella propria comunità. 4. Investire nelle giovani generazioni, attraverso la promozione di comportamenti sani e garantendo istruzione e opportunità lavorative, accesso ai servizi sanitari e copertura previdenziale per tutti i lavoratori come migliore investimento per migliorare la vita di generazioni future di anziani. E’ necessario promuovere il lavoro flessibile, l’apprendimento lungo tutta la vita e l’aggiornamento professionale per facilitare l’integrazione nel mercato del lavoro degli anziani di oggi. 5. Sostenere gli sforzi nazionali e internazionali per sviluppare ricerche comparative sull’invecchiamento, e fare in modo che i dati e i risultati di questa ricerca, sensibili alle questioni culturali e di genere, siano disponibili per la definizione delle politiche. 6. Integrare l’invecchiamento in tutte le politiche di genere e le questioni di genere nelle politiche di invecchiamento, prendendo in considerazione le diverse esigenze di uomini e donne anziani. 7. Garantire l’inclusione dell’invecchiamento e delle esigenze degli anziani in tutte le politiche e i programmi di sviluppo nazionali. 8. Garantire l’inclusione dell’invecchiamento e delle esigenze degli anziani negli interventi umanitari nazionali, nei piani di attenuazione e adeguamento ai cam18 anziani e società biamenti climatici e nei programmi di gestione e preparazione alle catastrofi. 9. Assicurarsi che i problemi legati all’invecchiamento siano adeguatamente presi in considerazione nei programmi di sviluppo post 2015, anche attraverso lo sviluppo di obiettivi e indicatori specifici. 10. Sviluppare una nuova cultura dell’invecchiamento basata sui diritti e un cambiamento di mentalità e atteggiamenti sociali nei riguardi delle persone anziane, perché da beneficiari dello stato sociale possano trasformarsi in cittadini attivi e partecipi. A questo scopo, è necessario lavorare per sviluppare strumenti internazionali per i diritti umani e per il loro recepimento nelle legislazioni nazionali insieme a misure affermative per combattere la discriminazione basata sull’età e favorire il riconoscimento delle persone anziane come soggetti autonomi. Punti chiave sull’invecchiamento Cambiamenti demografici • Nel mondo, ogni secondo due persone festeggiano il loro sessantesimo compleanno – per un totale di quasi 58 milioni di compleanni all’anno. • Nel 2050 per la prima volta ci saranno più persone anziane che ragazzi sotto i 15 anni. Nel 2000 c’erano già più persone di sessant’anni o più che bambini sotto i cinque anni. • Nel 2012, le persone di sessant’anni o più erano 810 milioni, ossia l’11,5% della popolazione totale. Secondo le previsioni questa cifra arriverà al miliardo di persone in meno di dieci anni e raddoppierà entro il 2050, raggiungendo i due miliardi di persone, ossia il 22% della popolazione totale. • Nell’ultimo decennio, il numero di persone di sessant’anni o più è aumentato di 178 milioni di persone – una cifra che equivale quasi all’intera popolazione del Pakistan, che si trova al sesto posto tra i paesi più popolosi del mondo. • L’aspettativa di vita tra il 2010 e il 2015 è di 78 anni nei paesi sviluppati e di 68 in quelli in via di sviluppo. I bambini nati tra il 2045 e il 2050 avranno un’aspettativa di vita di 83 anni nei paesi sviluppati e di 74 in quelli in via di sviluppo. • Su tre sessantenni, due vivono in paesi in via di sviluppo. Nel 2050, quasi quattro sessantenni su cinque vivranno nel mondo in via di sviluppo. • Il Giappone è l’unico paese del mondo in cui oltre il 30% della popolazione ha sessanta o più anni. Nel 2050 ci saranno 64 paesi nei quali la popolazione anziana rappresenterà oltre il 30% della popolazione. • Il numero di centenari aumenterà su scala mondiale passando da 316.600 nel 2011 a 3,2 milioni nel 2050. • Nel mondo, per cento donne di sessant’anni o più ci sono 84 uomini della stessa età, e ci sono 61 uomini ogni 100 donne di 80 anni o più. notiziario Diffamazione su Facebook punita come quella a mezzo stampa Diffamare su facebook è come farlo sulla stampa. Ovvero è un’aggravante e può comportare pene più severe. Insultare qualcuno sulla propria pagina facebook può essere considerato “un delitto di diffamazione aggravato dall’aver arrecato l’offesa con un mezzo di pubblicità” equiparato “sotto il profilo sanzionatorio alla diffamazione commessa con il mezzo della stampa”. Queste le parole della sentenza del tribunale di Livorno riportata da “Il Tirreno”, le cui motivazioni sono state depositate nei giorni scorsi. Al centro del caso le affermazioni di una ragazza di 27 anni: poco dopo essere stata licenziata dal centro estetico in cui lavorava, la ragazza ha pubblicato sulla sua bacheca facebook affermazioni offensive contro l’azienda e l’ex datore di lavoro. La ventisettenne aveva usato anche espressioni a sfondo razzista nei confronti dell’uomo, che è albanese. Il giudice ha richiamato l’articolo 595, terzo comma del codice penale, in cui il reato di diffamazione è punito più severamente nel caso in cui l’offesa sia recata con il mezzo della stampa così come attraverso “qualsiasi altro mezzo di pubblicità”. Secondo la sentenza, facebook ha una “diffusione incontrollata”. Esprimersi su facebook implica quindi una “comunicazione con più persone alla luce del cennato carattere pubblico dello spazio virtuale in cui si diffonde la manifestazione del pensiero del partecipante che entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di partecipanti e quindi la conoscenza da parte di più persone e la possibile sua incontrollata diffusione”. La giovane livornese è stata condannata a pagare una multa di 1.000 euro. Al Centro Sociale Nautilus si è festeggiata la neo centenaria Anna Conti Il 23 novembre scorso la numerosa “famiglia” del Centro Sociale ha preparato una grande festa. La torta fornita dai famigliari, lo spumante e la sorpresa, assai gradita, del primo cittadino di Riccione Massimo Pironi il quale ha espresso La festa per una splendida centenaria il suo personale e affettuoso augurio, e quello dell'Amministrazione comunale e di tutta al comunità di Riccione ad una concittadina esemplare nell'impegno familiare e nella dedizione quotidiana ai sacrifici di una vita onesta e laboriosa. Alla ricorrenza, oltre ai famigliari, erano presenti l'Assessore al Turismo Simone Gobbi, il Presidente del Centro Nautilus Franco Baratti e i numerosi soci del Centro. Tutta la manifestazione è stata ripresa dall'emittente televisiva Telerimini VGA con la conduzione professionale di Paolo Teti. Nell'occasione è stata donata dalla rappresentante dell SPI CGIL Giuseppina Ugolati (Nuccia) una targa commemorativa del raggiungimento dei cento anni di vita. Succesivamente si sono tenuti balli e musica dal vivo che hanno rallegrato questa particolare e felice ricorrenza. Il Consiglio Direttivo del Centro Sociale Nautilus Giunge alla quinta edizione il Premio Letterario Città di Corridonia Nella cittadina marchigiana il Centro sociale Mons. Raffaele Vita ha bandito la quinta edizione del Premio Letterario, un premio di poesia aperto a tutti gli iscritti ai Centri sociali Ancescao d’Italia. In questa occasione ci sarà anche una sezione riservata alla poesia dialettale marchigiana. La proclamazione dei risultati è prevista per il 13 aprile prossimo, e le premiazioni avranno luogo il 4 maggio alle 15,30 presso il teatro Velluti di Corridonia. anziani e società 19 vita dei Centri vita dei Centri Tutti in famiglia e non solo di anna aucone Il coro polifonico “Alto Sannio”, nello splendido scenario dell’Auditorium di San Bernardino da Morcone Domenica 30 dicembre 2012 il Centro Sociale Anziani “Alto Sannio” ha concluso “l’Anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”. Un’occasione per tutti noi di riflettere su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo, nonché per cogliere le opportunità che ne derivano. L’invecchiamento attivo può dare alle generazioni degli anziani la possibilità di restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa, continuare a svolgere un ruolo attivo nella società, vivere nel modo più sano e gratificante possibile; serve anche a mantenere la solidarietà tra le generazioni in una società che registra un rapido aumento del numero delle persone anziane. La sfida per i responsabili politici e tutte le parti interessate è migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi e di condurre una vita autonoma, intervenendo in settori tanti diversi quanto il lavoro, l’assistenza sanitaria, i servizi sociali, l’istruzione per gli adulti, il volontariato, gli alloggi, i servizi informativi, i trasporti. Il Centro Sociale Anziani “Alto Sannio” di Morcone, dal 1996, cerca di tramutare 20 anziani e società in azione quelli che sono i principi dell’Anno Europeo 2012, infatti, ha dato corso a diverse attività: - Laboratorio di ballo; - Laboratorio di canto, con annesso coro polifonico “Alto Sannio”, diretto dal M° Anna Majorano, attivo ed operante da circa quattro anni, annoverando tra i suoi componenti e ferventi sostenitori, circa 25 coristi. L’attività canora praticata ha come scopo prioritario l’educazione ad un uso più consapevole e corretto della propria voce, in un clima di collaborazione e cooperazione, presupposto fondamentale del cantare insieme. Per la manifestazione “tutti in famiglia e non solo” il coro si esibisce in un repertorio di brani a 3 e 4 voci, tratti dalla più bella letteratura musicale polifonica. Il repertorio spazia dalla polifonia sacra e profana del XVI secolo, alle più belle pagine della letteratura classica, senza disdegnare la musica popolare, pietra miliare della “nostra” epopea storico – musicale. - Laboratorio di ricamo; Laboratorio di cucina; - Laboratorio teatrale; Laboratorio di tecniche manipolative ( costruzione di burattini, di cesti di vimini, di decoupage). Il Centro Sociale promuove tour finalizzati alla conoscenza di località italiane; cure termali; soggiorni marini. Alla sede del Centro Sociale ci si vi anche per una partita a carte e per scambiare quattro chiacchiere, per assistere al cineforum seguito da dibattito, per partecipare a convegni che riguardano tematiche sociali. Chiudiamo l’anno Europeo non con un convegno ma con un incontro che vede stare assieme diverse generazioni: nonni, mamme, figlie, nipoti. La manifestazione si è tenuta presso l’Auditorium di San Bernardino di Morcone. E’ stata officiata la Santa Messa da don Nicola Gagliarde che nella sua omelia ha ricordato l’azione propulsiva e propositiva del Centro Sociale Anziani “Alto Sannio” di Morcone. A seguire il concerto “Tutti in famiglia” presentato dall’animatore Luigi Patierno, durante il quale si sono esibiti: il Coro Polifonico Alto Sannio diretto con bravura dalla Maestra Anna Majorano; il Maestro Bao Pasqualino perfetto esecutore di brani alla fisarmonica; Joseph Soprano; Giada Iuliani, mentre la parte iconografica è stata curata da Nardo Cataldi e Stelio di Brino. Un giovane allievo alle tastiere Civitanova Marche: il sociale va bene Da sinistra, Vittorio De Seriis, Luigi De Nardis, Antonella Sglavo e Angelo Formica Non accade sovente vedere un’amministrazione comunale così attenta al sociale come lo è quella di Civitanova Marche, cittadina rivierasca del maceratese, per cui viene a costituire un bellissimo esempio, dei tanti che sicuramente esistono. Il merito va ripartito equamente fra la dirigenza del centro sociale anziani, diretto con competenza da Luigi De Nardis, e quello che usualmente si definisce il Comune, rappresentato da una giovane e impegnata assessore alle politiche sociali, Antonella Sglavo, e dal sindaco, Tommaso Claudio Corvatta, un medico di base che conosce perfettamente quelle che sono le problematiche e le attese del segmento dell’anzianità e delle tante persone disagiate che vivono in ogni contesto sociale. I due amministratori non solo hanno trovato il tempo per assistere a un’assemblea di uno dei due centri sociali anziani cittadini, quello di via Carnia, ma hanno dimostrato interesse allo statuto che veniva posto all’approvazione e al bilancio di previsione. E proprio soffermandosi sul documento contabile, il sindaco Corvatta, quando ha scorto fra le uscite, quella delle adozioni a distanza, ha espresso tutto il compiacimento per un’iniziativa che il centro anziani poneva nella programmazione annuale. Poi non ha esitato, quando è stato informato dal presidente dell’assemblea, Angelo Formica, che il coordinamento provinciale di Macerata attua da anni un intenso programma di adozioni a distanza in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, che si realizza con un’apposita riunione in una delle cittadine del territorio, non ha esitato un attimo nel rendersi disponibile ad accordare il patrocinio del Comune nella prossima occasione. Ben 26 sono state le adozioni che hanno caratterizzato la manifestazione del 2012 che si è svolta a Tolentino nel centro sociale “Santa Teresa”. Il Centro sociale anziani di via Carnia di Civitanova Marche sarà perciò il luogo dove il coordinamento provinciale organizzerà la prossima manifestazione delle adozioni che rappresenta un’occasione dove dare concretezza a quei principi di solidarietà che l’Ancescao si pone a livello centrale e periferico. Non va ignorato poi che l’assessore alle politiche sociali ha ritoccato in positivo il contributo che annualmente viene erogato in favore della struttura degli anziani, riconoscendo il valore umano e sociale che svolge nel tessuto della città. Un nutrito gruppo di associati ha presenziato la riunione. Il presidente regionale, Vittorio De Seriis, ha portato il saluto di Ancescao Marche, che con i 127 centri sociali esistenti nelle cinque province, con circa 25.000 associati, costituisce una bella e consistente realtà dell’associazione nazionale, e ha illustrato le risultanze di un progetto che è stato portato avanti con il cofinanziamento della Regione Marche, che ha consentito di valorizzare gli aspetti dell’intergenerazionalità, per cui anziani e giovanissimi hanno avuto modo di compiere un percorso insieme, attingendo a quelle che sono le tradizioni lavorative del passato. Un’assemblea, presieduta, come abbiamo detto, da Angelo Formica, con il socio Dante Catini nella veste di segretario, che è stata, a parte gli aspetti istituzionali, utilizzata dal presidente del centro anziani, Luigi De Nardis, per sollecitare la formazione, in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei quadri dirigenti, di un gruppo dirigente che possa esprimere qualità e continuità necessarie per la conduzione del centro sociale al quale vengono sempre più richieste conoscenze fiscali e amministrative. RICORDA nella compilazione della denuncia dei redditi di firmare la casella Promozione Sociale e Volontariato e di scrivere il Codice Fiscale di ANCeSCAO 93013450387 avrai così l’occasione di sostenere e finanziare con il tuo CINQUE PER MILLE anziani e società 21 vita dei Centri il personaggio La musica nei Centri Sociali di Antonietta Silvi Bologna è stata dichiarata dall’Unesco “Città creativa della musica”, prima in Italia e seconda in Europa dopo Siviglia. La città vanta infatti una ricca tradizione musicale in continua evoluzione ed un serio impegno a promuovere la musica come mezzo di sviluppo economico e di inclusione sociale e culturale. In questa tradizione si innesca, tra altre iniziative musicali pensate dalla Commissione Cultura del Coordinamento Provinciale (ANCeSCAO), il progetto “Le città della musica”. Che con la musica si possa viaggiare in mondi fantastici questo è ormai risaputo. Che si possa fare volare l’immaginazione ormai è cosa nota. Con 5 conferenze all’interno di diversi Centri Sociali, si viaggia veramente nella storia e nei luoghi dove la musica è stata composta ed ascoltata. Si viaggia ogni volta in una città diversa rimanendo, come nel caso delle prime due conferenze tenute al Centro Montanari, coi piedi ben piantati per terra, come è avvenuto nel caso di Bologna (29 ottobre) e di Parigi (22 novembre). Senza spostarsi dalla splendida sala del Centro i numerosissimi presenti hanno potuto rivivere nel primo appuntamento la storia di Bologna attraverso la musica scritta per l’Università e per le Chiese, per le feste e per il teatro e nel secondo incontro le vicende di Parigi, ‘riascoltate’ nelle note dei musicisti del Re Sole o della Carmen di Bizet. Evidentemente la proposta della dott.ssa Maria Chiara Mazzi ha davvero suscitato interesse, poiché tra i numerosissimi e attentissimi presenti non erano solo gli iscritti al centro ma anche nu22 anziani e società merosi giovani, prevalentemente universitari, davvero incuriositi da questo nuovo modo di raccontare non più solo la storia, ma anche la geografia della musica. Dopo essere stati alla Casa del Gufo, a Bologna, il 22 gennaio, dove abbiamo potuto assaporare le atmosfere di Praga magica e misteriosa e rivivere in un racconto derivato dalle pagine di Mozart e Mahler fino alla trascinante meraviglia del Klezmer, seguiranno i prossimi appuntamenti: Giovedì 21 Febbraio ore 16,00 c/o il Centro Stella di Bologna “Musica a Venezia” Martedì 12 Marzo ore 16,00 c/o il Centro Magnolia di Budrio “Musica a Napoli” Per quale motivo la Commissione Cultura Provinciale (ANCeSCAO) dedica una parte consistente della sua progettazione all’ascolto guidato della musica? La scelta dell’ascolto guidato della musica oltre a servire come intrattenimento rappresenta un utile strumento di comunicazione e socializzazione, perché la musica è anche recupero di sentimenti e di ricordi e quindi momento di condivisione con gli altri. Inoltre è facile capire che l’ascolto musicale, come il ballo e la danza, rivitalizza l’umore, riduce l’aggressività e stimola la memoria, si può quindi concludere che migliora la qualità della vita e favorisce la conquista di un benessere psico-fisico In che modo, gli ascoltatori, raggiungeranno una positiva atmosfera e il benessere psico-fisico? Gli incontri saranno strutturati come ”viaggi musi- cali” durante i quali gli ascoltatori verranno accompagnati in un percorso di conoscenza e di approfondimento dove i brani ascoltati verranno illustrati in modo semplice e gradevole con spiegazioni, citazioni storiche, aneddoti, lettura di testi e proiezioni, per rendere comprensibili a tutti il significato artistico e il contesto socio-culturale sia dei brani che degli autori. Gli ascoltatori si troveranno quindi a: · Scoprire, in un brano, dettagli che spesso sfuggono al semplice ascolto; · trovare, in un brano conosciuto, nuove emozioni; · “nominare” le emozioni e condividerle con gli altri; · usare la memoria per ricordare dove in quale circostanza si è ascoltato un determinato brano; · collocare la musica ascoltata in un periodo storico sociale per capirla meglio; · riassaporare atmosfere passate; · allargare la propria mente sperimentando generi musicali non abituali. In base a quale criterio sono stati scelti i generi musicali? I Docenti sono stati liberi di presentare i loro programmi perché ogni genere musicale trae le sue radici da un contesto socio-storico culturale che lo rende degno di essere conosciuto e apprezzato. Spesso l’approccio con generi musicali a cui non si è abituati riserva sorprese emozionanti. Maria Delle Foglie un’artista pugliese a Bologna Molti la conoscono come la Maria del regionale, per la sua attività nell’ambito del coordinamento regionale ANCeSCAO dell’Emilia. Pochi però conoscono il lato artistico della sua personalità. Maria Santa Delle Foglie, barese di nascita, ma da quasi 25 anni residente a Bologna, sposata con Giuseppe Pioli, della segreteria del coordinamento regionale, è figlia d’arte, in quanto il padre era pittore ed è stato da lui che ha imparato i primi rudimenti della tecnica artistica. Fin da bambina ha imparato a pasticciare con i colori, quando i tubetti ancora non esistevano, e i colori voluti andavano preparati mescolando i colori base. Oltre alla tecnica artistica, dal padre ha appreso anche la tecnica del restauro, sia di mobili che di dipinti. do è sereno che quando è nuvoloso, cupo, pieno di pioggia”. Descrive la sua passione per la pittura come un terapia che cura le preoccupazioni che la vita riserva. “Quando dipingo un quadro – dice - molto spesso di notte, è come se vivessi in un’altra realtà, fuori dalle beghe quotidiane, che però riaffiorano inconsciamente nel quadro che sto dipingendo, quando imprimo sulla tela i colori del cielo, nelle varie condizioni in cui si trova”. Ha fatto diverse mostre per lo più in circoli privati in occasione di gare di pittura estemporanea, come quella organizzata dal Coordinamento di Ferrara alcuni anni fa. Ha venduto poco, ma non è mai stato quello il suo obiettivo. Per lei la pittura è un piacere fine a sé stesso, non un fatto commerciale. “In compenso - dice ancora - molti dei miei amici hanno in casa un mio ricordo”. Un ultimo desiderio, che le deriva dai tanti anni passati tra colori e pennelli “Mi piacerebbe trasmettere ad altri l’insegnamento che da piccola ho ricevuto da mio padre.” Messaggio inoltrato. Se qualche Centro intende avviare una scuola di pittura, sa dove rivolgersi. Di lei Maria dice: ”La mia passione è dipingere la natura e il mare in genere o comunque l’acqua in particolare. Mi affascinano i mille colori che assume il cielo sia quananziani e società 23 un pagina di storia libro del mese Lavoro - famiglia: l’eterno conflitto della donna Il sequestro di Aldo Moro L’improvvisa morte di Prospero Gallinari, avvenuta lo scorso 16 gennaio, ha richiamato alla memoria il tragico episodio del sequestro e dell’assassinio dell’on. Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana e artefice del governo di unità nazionale degli anni Settanta. Brigate Rosse (abbreviato in BR) è il nome di un’organizzazione terroristica di estrema sinistra fondata nel 1970 da Alberto Franceschini, Renato Curcio e Margherita Cagol. Di matrice marxista-leninista, considerata come esempio di avanguardia rivoluzionaria da certa critica, fu il maggiore e più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa Occidentale. Non esiste una data ufficiale di fondazione delle Brigate Rosse. Trattandosi di un’organizzazione clandestina, bisogna fondarsi su quanto riferito parecchi anni dopo, da coloro che ne avevano fatto parte. In base ai racconti di Renato Curcio ed Alberto Franceschini, la decisione di intraprendere la “lotta armata” fu presa in un convegno tenuto nell’agosto del 1970 in località Pecorile, comune di Vezzano sul Crostolo (RE). Vi parteciparono un centinaio di delegati dell’organizzazione di estrema sinistra milanese Sinistra Proletaria, che nell’ottobre dello stesso anno annunciò la nascita delle Brigate Rosse sul suo giornale. Le prime “azioni” rivendicate come “Brigate Rosse” risalgono al 1970, e continuano fino al 1982. Nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti, tra i fondatori delle BR e da alcuni anni in carcere, firmarono un documento in cui dichiaravano “conclusa” l’esperienza delle BR. Secondo l’inchiesta di Sergio Zavoli La notte della Repubblica, dal 1974 (anno dei primi omicidi) al 1988 (omicidio di Roberto Ruffilli) le Brigate Rosse hanno rivendicato 86 omicidi: la maggior parte delle vittime erano agenti di Polizia e Carabinieri, magistrati e uomini politici. Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del nuovo governo, guidato da Giulio Andreotti, la Fiat 130 che trasportava Moro dalla sua abitazione nel quartiere Trionfale zona Monte Mario di Roma alla Camera dei deputati, fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse all’incrocio tra via Mario Fani e Via Stresa. Gli uomini delle BR uccisero, in pochi secondi, i 5 uomini della scorta (Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi) e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana. Fra i suoi carcerieri ci fu anche Prospero Gallinari. Dopo una prigionia di 55 giorni nel covo di via Montalcini, il corpo di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, fu ritrovato il 9 maggio nel baule posteriore di un’automobi- le Renault 4 rossa a Roma, in via Caetani, emblematicamente vicina sia a Piazza del Gesù (dov’era la sede nazionale della Democrazia Cristiana), sia a via delle Botteghe Oscure (dove era la sede nazionale del Partito Comunista Italiano). Fu sepolto nel comune di Torrita Tiberina, piccolo paese della provincia romana ove lo statista amava soggiornare. Aveva 61 anni. Papa Paolo VI officiò una solenne commemorazione funebre pubblica per la scomparsa di Aldo Moro, amico di sempre e alleato, a cui parteciparono le personalità politiche e trasmesso in televisione. Questa cerimonia funebre venne celebrata senza il corpo dello statista per esplicito volere della famiglia, che non vi partecipò, ritenendo che lo stato italiano poco o nulla avesse fatto per salvare la vita di Moro, rifiutando il funerale di stato e scegliendo di svolgere le esequie dello statista in forma privata. anziani & società è come il simbolo di Ancescao: un albero che cresce e una realtà che consolidata nel tempo, trova linfa vitale nella voce che gli anziani mettono scrivendo e proponendosi dentro e fuori la rivista che di questi vuole essere la voce amplificata per quanti sono gli iscritti all’Associazione. Collabora anche tu con Anziani & Società Unisciti alla redazione sottoscrivendo un abbonamento e collaborando con la stessa inviando articoli o foto di iniziative o eventi riguardanti il tuo Centro, esprimi il tuo parere sui grandi eventi, collabora a creare nuove iniziative. 24 anziani e società La scrittrice Cristina Comencini nei suoi libri è riuscita sempre a tirare fuori il cuore dei personaggi. Anche nella sua ultima opera “Lucy” pubblicata, come i precedenti, dalla casa editrice Feltrinelli, riesce a creare un legame intimo tra il lettore e i protagonisti del libro. Sara è una donna diversa dalle altre, un’antropologa che ha spesso messo davanti a tutto, persino alla sua famiglia, il tanto amato lavoro. Matilde e Alex, i suoi due figli, con il tempo hanno imparato a fare da soli. Lei, la più grande, ha sempre provato a prendersi cura di tutti e a gestire i rapporti familiari, lui è partito per il Canada per mettere chilometri di distanza tra sé e gli altri. Un giorno la protagonista di “Lucy” lascia una lettera al suo ex marito, Franco, e se ne va. Nella lettera promette delle spiegazioni, ma all’inizio Franco non può fare altro che ripercorrere tutte le tappe del loro legame, che nonostante la sua nuova vita con una compagna e un figlio, non si è ancora reciso. Nel frattempo Matilde e Alex sembrano riallacciare i rapporti, soprattutto condividendo i ricordi del passato e la sofferenza della separazione dei genitori. E Sara, da lontano, sembra essere più vicina di quando era realmente presente, mentre Franco silenziosamente prova a capire… Cristina Comencini in “Lucy” ri- esce a trovare le parole giuste per spiegare l’esistenza di una donna che cerca le sue tracce in qualcos’altro, ma sa raccontare perfettamente i difficili e delicati rapporti familiari. film del mese Alì ha gli occhi azzurri Stefano e Nader sono due adolescenti, il primo italiano, il secondo egiziano. I due condividono ogni momento della giornata, comprese la rapina al supermercato e la discoteca, ma la loro amicizia è destinata ad incrinarsi. Il riferimento a Pier Paolo Pasolini e ai suoi ragazzi di vita è evidente fin dal titolo, che echeggia la poesia pasoliniana Alì dagli occhi azzurri. Però il vero nome del protagonista, un sedicenne egiziano la cui famiglia si è trapiantata a Roma, è Nader e il colore degli occhi, lui, se lo cambia con le lenti a contatto. Le sue giornate passano in compagnia dell’amico Stefano, tra una rapina, il furto a una prostituta romena e una rissa in discoteca, finita a coltellate e che innesca una sotto-trama di vendetta. Quel che disturba davvero i suoi genitori però, di stretta osser- vanza musulmana, è che il ragazzo frequenti una fanciulla italiana, a un’età in cui ciò non è ritenuto morale. Nader li trova assurdamente retrogradi; almeno finché Stefano non comincia a interessarsi a sua sorella... Un Pasolini riletto in chiave multietnica e multiculturale da Giovannesi, che non usa le inquadrature studiate del suo ispiratore, ma una macchina a mano. Il regista lascia i personaggi parlare, muoversi esprimersi in libertà, ma il film, pur nel pregio di un tema importante (la difficoltà di trovare un’identità a cavallo di due culture), ha il limite nella sua esile linea narrativa. Alì ha gli occhi azzurri Regia: Claudio Giovannesi Con: Nader Sarhan- Stefano Rabatti- Brigitte ApruzzesiMarian Valenti Adrian anziani e società 25 cultura Le meraviglie dell’arte fiamminga di Gabriella Rasetti Pieter Brueghel il Giovane Le sette opere di misericordia, 1616/1618 ca. Olio su tavola, 44 x 57,5 cm - Bruxelles, collezione privata Il Chiostro del Bramante, a Roma, ospita fino al 2 giugno una grande mostra dedicata alla più importante famiglia di artisti fiamminghi attiva fra il Cinque e il Seicento. Attraverso cento opere, provenienti da musei italiani e stranieri e da collezioni private, la mostra presenta la storia famigliare e pittorica di quattro generazioni della dinastia Brueghel. Un appassionante viaggio nell’epoca d’oro della pittura fiamminga, un’opportunità per ammirare opere per la prima volta in Italia: visioni allegoriche, moralistiche, fantastiche e grottesche che caratterizzano l’arte europea del periodo. Il percorso espositivo si articola in perfetta corrispondenza fra le vicende familiari e l’evoluzione pittorica e tematica dei numerosi componenti della famiglia. Nella prima sala un’incredibile opera di Hieronymus Bosch, “Il Ciarlatano”, che rientra nell’immaginario su cui Bosch si sofferma 26 anziani e società spesso: chi dà ascolto alle illusioni perde denaro e si fa schernire da- gli altri. Un ciarlatano fa spuntare una rana dalla bocca di un sempliciotto, mentre il complice gli sfila il danaro. Un quadro divertente, in cui prevale il “brutto”: figure con lunghi nasi aquilini, simbolo di cattiveria. La prima sezione della mostra è dedicata all’ambiente storico culturale in cui si sviluppa l’esperienza del capostipite della dinastia, Pieter Brueghel il Vecchio. A quei tempi i Paesi Bassi facevano parte dei domini spagnoli di Filippo II, il quale, per convertire i protestanti, mandò il sanguinario duca d’Alba. Dopo un lungo periodo di guerre si arrivò alla divisione del paese fra il sud cattolico (Belgio) ed il nord protestante (Olanda). Nel Cinquecento Anversa era un fiorente centro commerciale, ricco di vita artistica e culturale. Mentre in Italia con Michelangelo e Leonardo l’attenzione dell’artista si concentrava sulla figura umana, nei Pieter Brueghel il Giovane Trappola per uccelli, 1605 Olio su tavola, 50,5 x 61 cm - Genève, Collection Torsten Kreuger Paesi Bassi, anche per effetto della riforma protestante, l’attenzione si sposta verso la natura, protagonista indiscussa di alcuni fra i grandi capolavori. Il paesaggio fiammingo si caratterizza per le forme immaginarie, colori freddi, un senso di immensità irreale, figure minuscole circondate da montagne ciclopiche. La figura centrale è Bosch, pittore fondamentale nella formazione di Brueghel il vecchio, che riprende dal maestro la carica grottesca, la visione pessimistica dell’uomo, riuscendo ad approfondire in chiave terrena il suo insegnamento morale. Ha inizio così un appassionante viaggio nell’epoca d’oro della pittura fiamminga. L’eredità del capostipite di famiglia viene raccolta dai figli, Pieter Brueghel il giovane e Jan il vecchio. Il primo, in linea con le richieste del mercato, riprende i temi paterni, riuscendo a svilupparli e arricchendoli con rappresentazioni di vita quotidiana (la danza nuziale). Le scene di vita contadina ebbero successo fra la borghesia ed il ceto mercantile delle Fiandre. Gli umili diventano una metafora dell’esistenza umana, ne rappresentano gli istinti, i vizi, la dissolutezza. La danza in particolare rappresenta il momento di spensieratezza e libertà dalle rigide convenzioni della società borghese. Ma Pieter il giovane si interroga anche sul destino dell’uomo. Paesaggio invernale con trappola per uccelli rappresenta un paesaggio che contiene una chiara allusione alla precarietà della vita: da una parte un allegro gioco sul fiume, che può diventare tragedia se il ghiaccio si rompe. Il fratello Jan, più elegante e mondano, frequenta principi e regnanti e collabora con Rubens. Soprannominato “Jan dei velluti” per la raffinatezza della sua arte, crea una pittura tattile, con pennellate briose, colori brillanti e smaltati, come nel caso delle “Tentazioni di Sant’Antonio nel bosco”, in cui sono presenti figure di esseri spaventosi e demoniaci. La tecnica e lo stile di Jan vengono ripresi dal foglio “Jan il giovane”, che dedica largo spazio ai fiori e alle visioni simboliche. I fiori diventano simboli: il giglio rosso è simbolo dell’amore, la rosa bianca, della purezza. Fiori simbolo di bellezza, ma anche di vanità, della precarietà della vita. Fiori amati, apprezzati soprattutto dalla ricca borghesia mercantile. Nuove specie portate dall’America e dall’Oriente, rappresentate con l’idea del sorprendente e del meraviglioso. Il concetto di “camera delle meraviglie” è fondamentale per comprendere la pittura fiamminga: un luogo che contiene tutte le meraviglie del creato. Oggetti esotici, scatole, uccelli imbalsamati, farfalle, conchiglie con cui i ricchi borghesi arredavano le loro stanze. La mostra dedica ampio spazio anche ad altri pittori entrati nella bottega dei Breughel per via di matrimonio, come Jan van Kassel, figlio di una sorella di Jan il giovane, al quale è dedicata una sala ornata con studi di farfalle, conchiglie ed insetti. Infine Abraham, ultimo erede della famiglia, definito il “fracassoso”. Dopo il tradizionale viaggio in Italia non farà più ritorno nelle Fiandre, ma rimarrà a Napoli. Il suo stile si distacca definitivamente da quello fiammingo, per diventare “più caldo, materico, viscerale”. Molto lontano ormai dallo stile raffinato di Jan dei velluti, Abraham chiude l’epopea della dinastia Brueghel. Orario apertura - Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00* - Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00* *(la biglietteria chiude un’ora prima) Biglietti - Intero | e 12,00 - Ridotto | e 10,00 | 65 anni compiuti (con documento); ragazzi fino a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dell’ordine; portatori di handicap; ex ridotti legge; guide con tesserino se non accompagnano un gruppo - Ridotto Gruppi | e 10,00 | Prenotazione obbligatoria, min 15 max 25 pax - Gruppi Scuole | e 5,00 | Scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax - Scuola dell’infanzia | e 3,00 | Prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax - Famiglia | e 30,00 | Solo genitori e figli - minimo 3 persone - Omaggio | Bambini fino a 4 anni non compiuti; giornalisti con tessera di iscrizione all’Albo; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia Group - Lunedì Universitario | Tutti i lunedì gli studenti universitari – con tesserino e senza limiti di età – potranno usufruire di uno speciale sconto. Il biglietto d’ingresso alla mostra e 5,00 anzichè e 12,00. Informazioni | Prenotazioni | Laboratori Didattici | Visite Guidate | Audioguide Tel +39 06 / 916508451 - 06 / 68809035 - Fax +39 06 / 68213516 www.brueghelroma.it [email protected] - [email protected] anziani e società 27 solidarietà turismo Dalla luna e… un po’ più in là Porto Sant’Elpidio: “Gran Galà di Telethon” Dedicato a te, amico da sempre, in questo tuo ultimo giorno di vita. di delfina gulberti Lo scorso mese avevamo pubblicato un articolo di Delfina Gulberti relativo ad un suo amico gravemente malato di Alzheimer. Un articolo che sembrava una storiella, ma che era tragicamente reale. Ora questo amico è mancato mentre Delfina col marito è in vacanza lontano, a Lanzarote. Non potendolo salutare direttamente, ha mandato questo contributo, quasi una descrizione onirica della sua visione dell’isola che la ospita, che ce la fa sembrare diversa, non un semplice luogo di villeggiatura, ma un luogo che si impossessa del turista e lo integra nel paesaggio. …Ma due occhi che ti guardano così vicini e… grandi… ti fan scordare tutto il mondo e ti trasportano in un altro… senza gioie e soprattutto, senza dolori. Ti guardi intorno e questi fantasmi prendono vita, si animano e ti raccontano di storie lontane. Tu li segui e tutto svanisce. Non c’è più tempo, non c’è più spazio, ti dimentichi di te, travolto da immagini senza autore, ma piene di significati oscuri. Oggi è un giorno speciale, aspetto la notizia della tua dipartita, una sensazione strana; la sto vivendo con una intensità da togliere il fiato. E girovagando in questa landa deserta, vicina alla strada, ma lontana da ogni logica, sento che non dovrei essere qui, ma di fianco a te, tenendoti per mano, perché non abbia paura in questo viaggio obbligato, liberatorio. La tua vita adesso è un inferno, per te che non puoi comunicare e per i tuoi che non possono più raggiungerti. 28 anziani e società Poi , guardando in basso scopri che la vita sta riprendendo. Timidi, spuntano tra la lava, coloratissimi, fiori piccoli e la gioia che ti danno è tanta, il loro coraggio ti invita a sperare nell’avvenire: grandi. E la fantasia galoppa, e tu sei diventato piccolo nel tuo lettino, al buio, solo, spaventato. no a guardare, fotografare. Il nome di questa località, potrebbe essere “los gigantes” o “Il paese dei mostri”; anche se non ha senso voler dare per forza un nome. Siamo a Lanzarote e con la bici o a piedi, ogni giorno è una nuova scoperta. Ed ora siamo qui davanti al paesaggio più strano che abbiamo mai visto, tra l’ illusione e la realtà. Meraviglia? Salendo con la bici verso una località chiamata “El Mojon”, già il nome è particolare, si arriva qui; non so come chiamino questo posto i locali, ma è veramente suggestivo. Tornare sulla terra diventa banale. Gli occhi si sgranano per catturare ogni particolare… quei solchi ben levigati, quegli antri, quegli occhi, quei giganti addormentati…. Mi ci sono tuffata come in un sogno bellissimo. Questo colore nero che all’inizio mi aveva dato angoscia, adesso mi attrae, mi ammalia e lo starei a guardare per ore. In effetti sono residui di colate laviche di centinaia di anni che hanno conservato il loro fascino. Il vento, un po’ meno la pioggia perché sembra che qui non piova tanto spesso, li hanno scolpiti ad arte per stuzzicare la fantasia della Eccoti tra queste pietre millenarie, scure e intriganti. Le guardo per te, e mi perdo in questo loro contorcersi nello sfidare il gente. Tanti si fermavento e il tempo. lo nazionale e nei vari territori, per cui quando il presidente provinciale Perticarà gli ha prospettato la possibilità di organizzare la serata ha ben volentieri messo a disposizione il teatro delle Api. “La vera felicità – ha detto Andrenacci, rifacendosi a una massima di Mark Twain - è quella di rendere felici gli altri e Telethon cerca proprio di portare un sorriso ai bambini in difficoltà”. L’assessore Ciarrocchi si è invece soffermato sull’importanza della ricerca, mentre il delegato D’Addio ha illustrato, in termini numerici, l’iniziativa che fa della campagna che viene promossa ormai da oltre vent’anni dalla fondazione Telethon, un fatto di straordinaria efficacia nel campo della ricerca. Ha, quindi donato ai due amministratori e a Daniela Perticarà, la sciarpa azzurra di Telethon, mentre al presidente del coordinamento provinciale di Fermo, Perticarà, ha consegnato un attestato di stima a firma del presidente nazionale di Telethon, Luca Cordero di Montezemolo. Un clima, in definitiva, di impegno e generosa testimonianza nel campo della solidarietà nel quale l’Ancescao si sta da anni distinguendo, in una giornata in cui tutta l’umanità ha appreso l’orrore di quanto accaduto a New Town, nel Connecticut, con la morte di quei tanti bambini, che quella scuola e quella comunità non sono riuscite a difendere. vds D’Addio, del presidente della Titanus di Pesaro, Luca Veneziano. L’Ancescao era rappresentata da un nutrito numero di presidenti dei centri anziani del territorio e dal presidente regionale Vittorio De Seriis. Il programma della serata è stato raffinato e di grande coinvolgimento Da sinistra: la prof. Paola Mariotti, il tenore Alessandro Moccia, il mezzo soprano e si è articolato con vari Francesca Maria Sassu e Daniela Perticarà momenti offerti dalle voci bianche della “Corale ArE’ stata una delle più riuscite manicobaleno” di Capodarco di Fermo, festazioni a sostegno della campadal corpo di ballo “Centro danza” gna in favore di Telethon organizdi Servigliano, dei maestri musicizata nella Marche, quella promossa sti di Porto S. Elpidio e l’efficace e realizzata dal coordinamento proinserimento del comico imitatore vinciale Ancescao di Fermo, in colcabarettista Angelo Carestia. laborazione con l’amministrazione Momenti di raffinata bellezza comunale di Porto S. Elpidio, il quelli offerti dai maestri musicisti coordinamento provinciale di Tedel conservatorio Rossini di Pelethon e dell’associazione Titanus saro, dapprima con il trio “oboedi Pesaro. Luogo della serata, lo fagotto e piano” composto rispetsplendido teatro delle Api di Porto tivamente da Nelita Maiolatesi, S. Elpidio, che il direttore artistico, Lorenzo Leone e Silvia Duchi, poi Neri Marcorè, ha fatto diventare dai cantanti lirici Francescao Mapunto di riferimento di svariate ria Sassu (mezzo soprano), Alesiniziative culturali del territorio e sandro Moccia (tenore) e la prof. dell’intera regione. ssa Paola Mariotti al pianoforte. L’impegno profuso dal presidente Sono stati proposti brani impordel coordinamento provinciale Antanti di musica e canto della grancescao di Fermo è stato ripagato, de lirica. se non dalla grande partecipazione Oltre ai contenuti di indegli spettatori, da una riuscitissitrattenimento, la serata ma prevendita di biglietti d’ingresè valsa anche per fare il so che ha garantito un buon ricapunto sui contenuti delvato da devolvere alle iniziative di la campagna Telethon. Telethon. Il sindaco AndrenacLa serata è stata presentata da Daci ha ricordato di aver niela Perticarà, che ha ben volenascoltato con interesse tieri assunto il ruolo di padrona di quanto veniva proposto casa, presentando i protagonisti nel corso dell’assemdella serata, e ha visto la partecipablea regionale Ancescao zione del sindaco Mario Andrenacdell’ottobre scorso e le ci, dell’assessore ai servizi sociali iniziative che Ancescao Da sinistra Sindaco Mario Andrenacci, Giuseppe Ciarrocchi, del delegato Luigi Perticarà, Ing. Alessandro D’Addio, stava prendendo a livelTelethon delle Marche Alessandro Daniela Perticarà, Luca Veneziano anziani e società 29 salute Parlare di anziani in molti giovani provoca una reazione che, nel migliore dei casi, è di sopportazione. Un argomento decisamente poco interessante, una frattura generazionale e una negazione della vecchiaia, in una società che fa di tutto per ignorarla. I valori dell’anziano appartengono a un’altra epoca, spesso sono ancora i valori di una società preindustriale, estranea al modo di sentire degli adolescenti di oggi. La società contemporanea privilegia la produzione e il consumo e di conseguenza la vita attiva, il successo. L’anziano, emarginato spesso precocemente dal processo produttivo, sul quale egli stesso fondava la propria identità, perde la stima degli altri e di riflesso la propria. Il suo destino sembra essere l’isolamento, la solitudine, la mancanza di rapporti personali significativi. La mancanza di cultura e lo scarso reddito impediscono a molti anziani di usufruire del proprio tempo libero in termini gratificanti. Le passeggiate e la televisione finiscono per costituire gli unici svaghi che possono permettersi. La diminuzione di efficienza in alcuni compiti, i deficit sensoriali di vista e udito vengono sottolineati negativamente da una società in cui vige l’etica della prestazione. Se l’estromissione dal mondo del lavoro comporta ripercussioni più pesanti per l’anziano maschio, per le donne la vecchiaia pone altri problemi. I figli, a una certa età, escono di casa formandosi una famiglia propria, e questo per molte donne comporta la perdita di una ragione di vita: identificatasi per tanti anni nel ruolo di madre, la donna deve cercare altre ragioni e altri interessi. La menopausa può permettere alla donna di vivere più liberamente la propria sessualità, ma spesso de30 anziani e società termina una crisi personale, per l’impossibilità di divenire ancora madre e per la percezione di una progressiva riduzione dell’avvenenza fisica, in cui è difficile stabilire quanto giochi il fattore biologico e quanto quello culturale. Questi avvenimenti possono però determinare nella donna una riduzione dell’autostima. Quando la sua condizione si accompagna alla malattia, l’anziano finisce col costituire un intralcio alla vita “attiva” dei sani, divisa tra il lavoro e un tempo libero consacrato al consumo e all’esibizione degli status-symbol. L’anziano malato è allora destinato a diventare ospite di quelle strutture-ghetto, che la società riserva a chi vive fuori dai valori dominanti. Tutto sommato, l’ospedale non è l’istituzione più emarginante, fra quelle previste per l’anziano. Tuttavia la logica paraindustriale e aziendale della organizzazione ospedaliera, nonché il tecnicismo e l’impersonalità degli interventi, fanno dell’ospedalizzazione un momento di crisi e di violenza per il malato. In ospedale l’anziano può risultare particolarmente noioso. Le modalità di reazione alla malattia sono quelle descritte nei manuali di psicologia medica: regressione, negazione, isolamento, formazione reattiva. Tutto sembra dipendere dalla struttura individuale della personalità e dalle situazioni specifiche del momento. In questi casi si deve comprendere che se l’anziano si comporta infantilmente, si lamenta dell’assistenza o del cibo, nega di aver bisogno di cure, diventa aggressivo, ciò deriva non tanto dal fatto che sia cattivo o deteriorato, quanto da una difficoltà da cui si difende come può. Ciò non significa che in alcuni frangenti non sia utile aggredire, almeno superficialmente tali difese; tuttavia la capacità di operatori e familiari di capire la reazione dell’anziano ammalato, può già stemperare parecchio la frustrazione di subire risposte incongruenti. La conclusione della vita riguarda ciascuno di noi e l’anziano in modo particolare. Morte e vecchiaia, un tempo non necessariamente correlate, perché epidemie, carestie e guerre mietevano vittime ancora in giovane età, costituiscono oggi un binomio inscindibile. E come già per la vecchiaia, anche nei confronti della morte la società occidentale reagisce con la rimozione. La morte contraddice i miti di felicità e successo dell’uomo contemporaneo. Egli ne prende le distanze, la privatizza, la isola dietro un paravento, in un solitario letto d’ospedale. A parte artisti e scrittori, pochi studiosi si sono occupati del tema della morte, vero tabù culturale dei nostri giorni. Tra questi la più importante è Elisabeth Kübler-Ross. La psichiatra riconosce almeno quattro fasi nella reazione dell’uomo di fronte alla morte: la negazione, la rabbia, la depressione e l’accettazione. Non è facile assistere un uomo che muore. L’assistenza completa alla persona morente è una realtà in divenire, verso cui la società e la scienza sembrano essersi sensibilizzati negli ultimi anni, con la creazione, ad esempio degli hospice. Certamente molto lavoro organizzativo e culturale rimane ancora da fare. È tempo che in campo sanitario l’egemonia del modello scientifico, tecnologico, sperimentale si attenui per lasciar spazio a un’idea di assistenza sanitaria globale e multidisciplinare. Soltanto così potremo affrontare il progressivo invecchiamento della popolazione e i problemi sanitari connessi. E solo così potremo prenderci cura dell’anziano, nel pieno rispetto di tutte le dimensioni della sua personalità. Nuova adesione - anno 2013 N.B. ComPIlAre IN modo ComPleto tuttI I CAmPI IN stAmPAtello CoN BIro NormAle Anziani e salute Associazione Nazionale Centri Sociali - Comitati Anziani e Orti Piazza XX Settembre, 5 - 40129 Bologna - C.F. 93013450387 - P.I. 02479241206 tel. 051.352178 - fax 051.4150245 - email: [email protected] - web: www.ancescao.it datI del SoCIo tIpo dI aSSoCIazIone apS - l. 383/2000 n° ISCrIttI al 31/12/2012 ISCrItta al regIStro In atteSa dI ISCrIzIone reg. nazIonale (Solo per ApS) C. f. azzera dati volontarIato - l. 266/1991 reg. regIonale reg. provInCIale altro regIStro p. Iva denomInazIone (nome registrato nel C.F.) n° IndIrIzzo Comune Cap prov. loCalItà tel. / fax / Cel. / emaIl SIto weB attIvItà SoCIalI IntrattenImento-Ballo SommInIStrazIone dI alImentI e Bevande al Bar CulturalI vIaggI e SoggIornI turIStICI SommInIStrazIone dI paStI SpettaColI CorSI e altre attIvItà formatIve raCColte fondI per fInalItà SoCIalI rICreatIve altre attIvItà datI del rappreSentante legale (preSiDeNte pro-tempore) C. f. Cognome nome IndIrIzzo n° Cap Comune prov. loCalItà tel. / Cel. / emaIl fax / presa visione dello Statuto anCeSCao Chiede l’adesione ad ancescao e alle Strutture provinciali o Comprensoriali e regionali competenti per il territorio data / / Il preSIdente si autorizza il trattamento dei dati per uso interno dell’associazione ai sensi degli artt. 7 e 13. D.lgs. 196/2003. data / / Il preSIdente Il Coordinamento provinciale/Comprensoriale di con delibera del / / (C.D. o Assemblea del Coordinamento del / / ), ha accolto la domanda di adesione dell’Associazione sopraindicata, per la quale, ai sensi dell’art. 6, co. 2, dello Statuto Nazionale, richiede il rilascio dell’Attestato di Adesione annuale. Le informazioni contenute nella presente richiesta sono veritiere. Il preSIdente del CoordInamento provInCIale/ComprenSorIale data / / Associazione Nazionale Centri Sociali - Comitati Anziani e Orti Piazza XX Settembre, 5 - 40129 Bologna - C.F. 93013450387 - P.I. 02479241206 tel. 051.352178 - fax 051.4150245 - email: [email protected] - web: www.ancescao.it N.B. ComPIlAre IN modo ComPleto tuttI I CAmPI IN stAmPAtello CoN BIro NormAle Rinnovo adesione - anno 2013 datI del SoCIo n° protoCollo n° ISCrIttI al 31/12/2012 C. f. tIpo dI aSSoCIazIone apS - l. 383/2000 ISCrItta al regIStro In atteSa dI ISCrIzIone reg. nazIonale (Solo per ApS) azzera dati volontarIato - l. 266/1991 reg. regIonale reg. provInCIale altro regIStro p. Iva denomInazIone (nome registrato nel C.F.) n° IndIrIzzo Comune Cap prov. loCalItà tel. / fax / Cel. / emaIl SIto weB attIvItà SoCIalI IntrattenImento-Ballo SommInIStrazIone dI alImentI e Bevande al Bar CulturalI vIaggI e SoggIornI turIStICI SommInIStrazIone dI paStI SpettaColI CorSI e altre attIvItà formatIve raCColte fondI per fInalItà SoCIalI rICreatIve altre attIvItà datI del rappreSentante legale (preSidente pro-tempore) C. f. Cognome nome IndIrIzzo n° Cap Comune prov. loCalItà tel. / Cel. / emaIl fax / presa visione dello Statuto anCeSCao Chiede l’adesione ad ancescao e alle Strutture provinciali o Comprensoriali e regionali competenti per il territorio data / / Il preSIdente si autorizza il trattamento dei dati per uso interno dell’associazione ai sensi degli artt. 7 e 13. D.lgs. 196/2003. data / / Il preSIdente Il Coordinamento provinciale/Comprensoriale di trasmette la richiesta per il rilascio dell’attestato di adesione annuale e conferma il permanere dei requisiti richiesti per la qualifica di Socio. Le informazioni contenute nella presente richiesta sono veritiere. Il preSIdente del CoordInamento provInCIale/ComprenSorIale data / /