2^ Parte Percorso didattico per la scuola Primaria e Secondaria di 1° grado LA LUCE E IL COLORE Verde come la chioma degli alberi, rosso come le ciliegie. Quando il sole splende alto nel cielo tutto è colorato. Poi, quando tramonta, le tonalità cambiano e sfumano fino a scomparire del tutto quando fa buio. MA, ALLORA, IL COLORE NELLE COSE O NELLA LUCE? È A rispondere ci ha pensato Isaac Newton che, a partire dal 1660, iniziò a fare una serie di esperimenti con la luce del sole. Lo scienziato inglese si accorse che, se fatta passare attraverso un prisma, la luce si scompone in una serie di 7 colori, che insieme formano lo spettro di luce visibile. Nella luce sono contenuti raggi di lunghezza d’onda diversa: tutti insieme appaiono come un unico colore bianco, ma se osservati separatamente sono percepiti come colori diversi. LA COMPOSIZIONE DEI COLORI: IL DISCO DI NEWTON IL COLORE DELLE COSE Ogni cosa riflette la luce in maniera diversa. Un oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco; uno che le assorbe tutte è visto come nero ( che infatti non è un colore, ma l’ assenza di ogni colore); e quello che invece le assorbe tutte tranne una, ha il colore corrispondente a quell’unica onda. La clorofilla delle piante, ad esempio, è “allergica” alla radiazione verde, la riflette e, così, noi vediamo le foglie proprio di quel colore. ATTIVITÀ COSTRUIRE UNA SCATOLA PER OSSERVARE I COLORI DEGLI OGGETTI I FILTRI MODIFICANO IL COLORE DELLE COSE I filtri colorati assorbono alcune componenti della luce, lasciando passare solo la luce di un particolare colore. Un filtro rosso ideale ad esempio assorbe tutti i colori tranne il rosso, in particolare assorbe gli altri colori primari. Un oggetto che non riflette alcuna luce rossa come ad esempio un oggetto verde o blu - apparirà nero se osservato attraverso un filtro rosso. Una carta da gioco che contiene segni rossi su uno sfondo bianco sarà molto difficile da osservare attraverso un filtro rosso perché lo sfondo risulterà dello stesso colore dei segni. In generale i filtri dei diversi colori - rosso, verde e blu - alterano o correggono la percezione che noi abbiamo dei colori. Essi sono ad esempio usati in fotografia per modificare le tonalità dei vari colori. Mescolando opportunamente i tre colori primari - rosso, verde e blu - variando l'intensità di ciascuna lampada, si possono generare tutti i colori, creando un'atmosfera diversa sulla scena. E' quanto ad esempio viene fatto sul palcoscenico dei teatri. IL COLORE DELLE OMBRE NON TUTTE LE OMBRE SONO IN BIANCO E NERO. Accendendo tre faretti - rosso, verde e blu - e stando vicino alla parete bianca, potrai osservare le ombre colorate (ad esempio delle tue mani). Le ombre appariranno di vari colori a seconda delle combinazioni di luce accese. in generale potrai avere ombre di colore rosso, verde, blu, nero, ciano (blu-verde), magenta (blu-rosso), giallo (rosso-verde). IL LINGUAGGIO DEI COLORI IN NATURA In natura i colori hanno un significato e attraverso la loro varietà le specie viventi comunicano e si scambiano numerosi e importanti messaggi. Il colore di alcuni fiori serve a richiamare insetti impollinatori, come api, farfalle, bombi. Giunti nel fiore, gli insetti si “sporcano” di polline che trasporteranno su un’altra pianta. La farfalla pavonia, animale del tutto innocuo, ha preso le sembianze di altri, ben più importanti o più grandi. Infatti i disegni delle sue ali sembrano occhi enormi che sorprendono e disorientano l’aggressore. Così, approfittando dell’incertezza del predatore, la pavonia fugge via. Il serpente corallo, molto velenoso, avverte della sua presenza grazie ai suoi colori vivaci e manda un messaggio del tipo: “Non avvicinatevi. Pericolo!” La colorata amanita muscaria dice a tutti che è velenosa. CHE COS’È IL COLORE Il colore è la percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina mandano al cervello quando assorbono radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d'onda e intensità. Primari, secondari, chiari, scuri,caldi, freddi … esistono tanti tipi di colori e tutti noi siamo in grado di distinguere oltre 10 milioni di tonalità. Senza contare quelle che i nostri occhi non percepiscono ma che alcuni animali possono vedere, come gli infrarossi (si chiamano così perché la lunghezza d’ onda è maggiore del rosso, che viene subito dopo) o gli ultravioletti (vengono subito dopo il viola). Non tutti, però, classificano i colori nello stesso modo. Sono necessarie tre grandezze per descrivere compiutamente i colori: Tonalità Corrisponde a ciò che solitamente chiamiamo colore, e cambia al mutare della lunghezza d’onda della luce. Saturazione Quantità di luce monocromatica pura che deve essere mescolata alla luce bianca per produrre il colore percepito. Luminosità LA SUDDIVISIONE DEI COLORI I colori si suddividono in PRIMARI, SECONDARI E TERZIARI. I colori PRIMARI: ROSSO, BLU, GIALLO, non possono essere generati da altri colori. I colori SECONDARI: ARANCIO, VERDE, VIOLA si ottengono mescolando due primari in parti uguali. Mischiando due primari in quantità diverse, si ottiene un colore TERZIARIO come in questo esempio: All’interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Ogni coppia di complementari è formata da un primario e dal secondario ottenuto dalla mescolanza degli altri due primari. Per sapere qual è il complementare del colore primario giallo, mischiate gli altri due primari, il rosso e il blu: ottenete il viola che risulta essere il complementare del giallo. IL VIOLA È COMPLEMENTARE DEL GIALLO IL VERDE È COMPLEMENTARE DEL ROSSO L'ARANCIO È COMPLEMENTARE DEL BLU. Si definiscono complementari due colori che mescolati tra di loro generano il grigio puro. I colori hanno una "temperatura" e si suddividono in caldi, freddi e neutri in base alle diverse sensazioni che trasmettono. I rossi, i gialli e gli arancio infatti sono luminosi evocano la luce del sole e calore, mentre i blu, i violetti e i verdi ricordano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo. I colori caldi dal punto di vista "ottico" danno l'impressione di avvicinarsi all'osservatore, quelli freddi a retrocedere. In pittura questo effetto viene usato anche per creare la profondità dei paesaggi. Fissa attentamente la bandiera per circa 30 secondi, poi volgi lo sguardo altrove su una parete bianca.... vedrai apparire… ? La nuova bandiera presenta colori complementari alla prima; un fenomeno simile si può ottenere guardando a lungo un colore e poi osservandone un altro o un foglio bianco: si vede comparire il colore complementare a quello prima osservato; si parla in questo caso di adattamento cromatico, per cui il marrone può sembrare rossastro, dopo aver guardato a lungo un prato verde. Alcuni di questi fenomeni si possono spiegare, ammettendo che si abbia un cambiamento della sensibilità dei recettori dell'occhio ai diversi colori a causa dell'affaticamento dei recettori specifici. Un'interpretazione soddisfacente del fenomeno è quella fornita da Ewald Hering nel 1878; secondo il fisiologo tedesco la visione del colore coinvolge tre meccanismi, ciascuno dei quali lavora attraverso coppie opposti: buio/luce (nero/bianco), rosso/verde, blu/giallo. L’OCCHIO E LA VISIONE La vista è probabilmente l'organo di senso più prezioso, quello che più di tutti ci consente di interagire con il modo esterno: permette alla maggior parte degli animali di trovare il cibo, di scampare ai predatori, di reperire un partner per la riproduzione... Per gli uomini in particolare è quello che consente, più di tutti gli altri organi di senso, di godere di un tramonto, del volto della persona amata, della bellezza di un fiore o di un quadro. STRUTTURA DELL’OCCHIO L’occhio è formato da tre membrane che dall’esterno all’interno sono: • la sclera • la coroide • la retina La sclera, il cosiddetto bianco dell’occhio, è la membrana più esterna e robusta dell’occhio composta da tessuto fibroso connettivale; nella parte anteriore dell’occhio diventa trasparente e curva come un vetro d’orologio e prende il nome di cornea. La coroide è una membrana vascolare sottilissima e di colore scuro che nella parte anteriore, in corrispondenza della cornea, forma l’iride, ossia la parte colorata dell’occhio. Al centro dell’iride vi è un foro di colore nero, la pupilla, che ha la capacità di dilatarsi se la luce è scarsa e di restringersi se la luce è intensa. La retina è la membrana più interna dell’occhio. E’ costituita da milioni di cellule sensoriali, i coni e i bastoncelli, collegate con il nervo ottico. I coni sono cellule sensibili ai colori, mentre i bastoncelli percepiscono le variazioni di luce e i contorni degli oggetti. Tra una membrana ed un’altra vi sono delle strutture importantissime per la visione, perché si comportano come vere e proprie lenti: • l’umore acqueo, liquido simile all’acqua posto tra l’iride e la cornea; • il cristallino, a forma di lente, posto dietro la pupilla; • l’umore vitreo, gelatinoso e trasparente, posto tra cristallino e retina. LA VISIONE Per vedere un oggetto è indispensabile che venga illuminato e che la sua luce riflessa arrivi ai nostri occhi. La luce entra nell’occhio attraverso la pupilla e passa attraverso l’umore acqueo, il cristallino e l’umore vitreo che comportandosi come vere e proprie lenti, fanno in modo che l’immagine dell’oggetto osservato arrivi capovolta e rimpicciolita sulla retina. Le cellule della retina trasformano le immagini in impulsi nervosi che, attraverso il nervo ottico, arrivano al cervello. Nella regione occipitale del cervello vi sono dei neuroni che interpretano le immagini e le raddrizzano, dando la sensazione visiva. L’immagine di un oggetto è nitida solo se cade in un punto preciso della retina, detto fuoco. Ciò avviene grazie all’accomodazione dell’occhio dovuta alla variazione della curvatura del cristallino. EMMETROPIA Nell'occhio normale le immagini trasportate dai raggi luminosi attraversano l'occhio tramite la cornea, la parte trasparente pi ù esterna dell'organo visivo e vengono messe a fuoco all'interno, sulla retina ed in particolare a livello della macula. MIOPIA La miopia è la condizione in cui l'individuo vede chiaramente da vicino, ma non riesce a vedere adeguatamente da lontano senza occhiali o lenti a contatto. La causa è dovuta a diversi fattori: eccessiva curvatura della cornea, accentuata curvatura del cristallino o eccessiva lunghezza del bulbo oculare. Le immagini arrivano quindi sulla retina sfuocate e la visione degli oggetti lontani risulta indistinta. IPERMETROPIA Nell'ipermetropia la curvatura della cornea è troppo lieve e ciò provoca la messa a fuoco delle immagini dietro la retina. Ne consegue che in giovane età la visione a distanza è chiara, ma gli oggetti posti vicino all'occhio sono sfocati. Questo accade perché il soggetto giovane "accomoda" ovvero riesce a sforzare la muscolatura oculare per mettere a fuoco gli oggetti lontani. In generale quindi l'occhio ipermetrope è un occhio più "corto" del normale e per questa ragione le immagini vanno a fuoco dietro la retina per cui appaiono sfuocate.