DOPO 7 ANNI TORNA IN ITALIA MARISA MONTE Il 16 aprile sarà a ROMA ospite dell’ACCADEMIA di SANTA CECILIA per la rassegna It’s Wonderful in collaborazione con l’Ambasciata del Brasile verdade, uma ilusão LEONARDO AVERSA Data unica in Italia Martedì 16 aprile - ore 21 Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia Autrice, interprete fra le più rappresentative della musica contemporanea brasiliana e parte integrante dei Tribalistas insieme ad Arnaldo Antunes e Carlinhos Brown (tutti ricordano la hit mondiale “Já sei namorar”), Marisa Monte è un’artista completa, che il mondo conosce per la sua straordinaria voce e per una presenza sul palco d’ineguagliabile eleganza e impatto. La bellezza delle sue composizioni, la genialità delle sue melodie, la profondità poetica dei suoi testi si fondono per dar vita ad uno stile musicale d’eccellenza. In vent’anni di carriera Marisa ha venduto 9 milioni di dischi in Brasile e all'estero e il suo pubblico è in continuo aumento. Riconosciuta come una delle più grandi cantanti della MPB, è riuscita a colmare il divario tra stili musicali e generazioni e continua a sorprendere con l’originalità e la qualità del canto, il talento come compositrice e la solidità delle scelte musicali. Con questo show intitolato “Verdade, uma ilusão” (‘La verità, un’illusione’), ci trasporta nel suo universo personale attraverso le canzoni del nuovo album “O que você quer saber de verdade” (‘Cosa vuoi davvero sapere’), pubblicato da poco anche in Italia da EMI. Il disco è stato registrato a Rio de Janeiro, San Paolo, Los Angeles, Buenos Aires, New York, Berlino e Milano, prodotto dalla stessa Marisa e mixato da Patrick Dillet, sound engineer vincitore di numerosi Grammy (per le collaborazioni con Mariah Carey, David Byrne, Mary J. Blige) insieme a Mario Caldato Jr. (Beastie Boys, Blur, Manu Chao). Il primo singolo “Ainda bem” (‘Meno male’), scritto insieme allo storico collaboratore Arnaldo Antunes, è immediatamente balzato in cima alle classifiche nelle radio brasiliane e vanta la collaborazione del musicista argentino Gustavo Santaolalla (vincitore di un premio Oscar) e della band brasiliana Nação Zumbi. Il concerto, che nel 2012 ha già toccato le principali città brasiliane, arriva in Europa preceduto dalla solita grande aspettativa da parte di pubblico e critica che accompagnano tutte le esibizioni della cantautrice carioca. Sul palco, oltre a Marisa, una band di 9 elementi scelti fra i migliori musicisti brasiliani: Carlos Trilha alle tastiere, Marcus Ribeiro al violoncello, Pupillo alla batteria, Dengue al basso, Lucio Maia e Dadi Carvalho alle chitarre, Pedro Mibielli e Glauco Fernandes al violino e Bernardo Fantini alla viola. Biglietti da 15 a 45 euro Info: 06 8082058 / www.santacecilia.it Biglietteria: tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00 Sito ufficiale Ambasciata del Brasile: www.ambasciatadelbrasile.it Ambasciata del Brasile a Roma Relazioni con la Stampa It’s Wonderful: Marina Nocilla: 338 7172263 / [email protected] Sito ufficiale dell’artista: www.marisamonte.com.br/en BIOGRAFIA Nei primi anni ’80, mentre il rock & roll esplode in Brasile, Marisa de Azevedo Monte vorrebbe diventare una cantante d'opera. A 14 anni inizia a studiare canto lirico e sostiene l'esame di ammissione alla National Holiday School, ma poco dopo scopre di amare Billie Holiday e il nuovo rock brasiliano, oltre che Maria Callas. Carlos Monte, direttore culturale della scuola di Samba Portela negli anni ’70, le fa scoprire le migliori canzoni di samba di Rio de Janeiro. Dopo aver partecipato con altri studenti del Colégio Andrews a una produzione scolastica de “The rocky horror show”, diretto da Miguel Falabella, Marisa inizia a cantare per diletto nei locali della sua città. A 19 anni va a vivere a Roma per approfondire i suoi studi di canto lirico e prendere contatto con il mondo dell'opera, ma dopo pochi mesi decide di ritornare in Brasile per diventare una cantante pop. Durante il soggiorno a Roma, si esibisce in piccoli locali e una notte a Venezia, cantando con un chitarrista italiano, viene notata dal produttore Nelson Motta. Lo incontrerà di nuovo al suo ritorno in Brasile e sarà lui a produrre i suoi primi spettacoli da professionista. Il suo primo concerto a Jazzmania a Rio viene salutato come nuova rivelazione del panorama musicale brasiliano. Dopo essersi esibita in una serie di piccoli concerti nei teatri di Rio, Marisa inizia a fare apparizioni in altre capitali brasiliane, dove incontra il successo di critica e di pubblico. Negli anni seguenti affina il suo stile e amplia il suo LEONARDO AVERSA repertorio, che spazia dal rock brasiliano ai classici del blues jazz e ai samba tradizionali, dal rock a Philip Glass, da Lobão a Gershwin. Rapidamente diventa una figura di culto tra il pubblico giovane rock e quello più anziano del jazz e della musica popolare. Impressionati dal suo talento, i critici la definiscono eclettica, nel tentativo di descrivere la sua diversità e la qualità del suo repertorio. L’anno dopo si esibisce al Teatro Villa Lobos, diretto da Walter Salles (Central do Brasil) e Nelson Motta ed il concerto viene trasmesso da Manchete TV prima dell’uscita del suo primo disco, pubblicato nel gennaio 1989 - una delle rare artiste brasiliane a registrare il suo primo disco dal vivo. “MM” contiene samba, jazz, funk, blues, soul, bossa nova e rock, spaziando attraverso generazioni e stili diversi. Ottiene un grande successo nazionale con “Bem que se quis”, versione brasiliana di una canzone di Pino Daniele, salutata come la rivelazione dell'anno. Vende più di 500.000 dischi e diventa una star della musica brasiliana. Se nel suo primo disco Marisa viene vista come cantante eclettica, un’interprete poliedrica che imposta stile e personalità su grandi canzoni di generi contrastanti, nel suo secondo disco, “Mais”, collabora con Riyuichi Sakamoto, il sassofonista John Zom, e con Nando Reis e Arnaldo Antunes. Si scopre una cantautrice di grande talento, con uno stile molto personale che riflette i suoi molteplici interessi musicali. Questo disco vende anche più del primo. “Beija eu”, scritta con Arnaldo Antunes e Arto Lindsay, diventa una hit. Segue un tour nazionale di grande successo. Il primo concerto di Marisa fuori dal Brasile è a New York, al sofisticato club Knitting Factory. Seguono piccoli club turistici e teatri negli Stati Uniti e in Europa dove la cantante impressiona una nuova schiera di critici, che la definiscono ancora una volta una rivelazione. Viene elogiata per la qualità della sua musica, il vigore creativo dei suoi spettacoli dal vivo e per la gamma e la diversità dei ritmi e degli stili, nati dalla diversità razziale e culturale della musica brasiliana. Nel 1995 registra un duetto di “Red, hot and Rio” con David Byrne. Il suo terzo album “Verde, anil, amarelo, cor-de-rosa e carvão”, registrato a New York e Rio de Janeiro, segna l’inizio della sua collaborazione con Carlinhos Brown, con tre grandi canzoni che co-scrivono, e l’approfondimento della miscela di nuovi ritmi brasiliani con forme classiche prese dal samba, dal jazz, dal blues e dal funk. Laurie Anderson e Philip Glass sono ospiti in questo disco che viene prodotto da Arto Lindsay. Il disco seguente, “Barulhinho bom”, nasce durante un lungo tour internazionale. Viene registrato a Rio de Janeiro e New York e provoca polemiche per la copertina porno-naif dell'artista Carlos Zefiro. Un doppio cd, con un disco registrato dal vivo e uno in studio, due nuove canzoni e alcune cover delle sue prime canzoni, in cui si riflette una crescente vicinanza con il mondo del samba di Rio de Janeiro. Marisa viene attratta da diverse scuole e generazioni di samba: da vecchi artisti di samba della Scuola di Samba Portela, così come dal pop-samba dei Novos Baianos. Con questo spettacolo Marisa torna sulla scena internazionale e si esibisce nei maggiori festival estivi europei e davanti alle grandi folle negli Stati Uniti. Per la prima volta canta anche in Giappone. Marisa si afferma poi come produttrice con “Omelette man” di Carlinhos Brown, molto apprezzato dalla critica, e riceve i più alti riconoscimenti per “Tudo azul”, un pezzo della vecchia guardia di Portela, che documenta alcune delle più profonde radici della musica brasiliana e porta il samba all’attenzione di una nuova generazione. Il cd successivo “Memórias, crônicas e declarações de amor” (2000) esce con la sua etichetta “Phonomotor” e vende più di un milione di copie, vince un Latin Grammy come miglior album pop, e il premio di miglior video al Brazilian MTV Awards con “Amor I Love You”, uno dei più grandi successi dell'anno. Il suo tour di 150 concerti in Brasile e all’estero diventa un dvd (2011). La passione di Marisa per il samba la porta alla produzione di altre due dischi con la sua “Phonomotor” i debutti di Argemiro Patrocínio e Seu Jair do Cavaquinho, figure leggendarie del samba dalla vecchia guardia di Portela che, sebbene entrambi degli anni ’80, non avevano mai prodotto un cd. Nel mese di aprile del 2002 con il nome di “Tribalistas” registra, insieme a Carlinhos Brown e Arnaldo Antunes, le canzoni che il trio aveva scritto insieme nel corso di un anno. La registrazione, fatta in casa, è co-prodotta da Ale Siqueira. Senza fare una sola intervista, senza eseguire o apparire in televisione il disco rapidamente vende un milione di copie in Brasile. “Já sei namorar” e “Velha infância” saranno le prime hit di Marisa in Francia e in Italia. Dopo la nascita del suo primo figlio nel 2002, Marisa si dedica a due progetti paralleli ma molto diversi: uno studio approfondito sul samba di Rio, e la scrittura di nuove canzoni con Carlinhos Brown, Arnaldo Antunes, Nando Reis, Adriana Calcanhotto, Marcelo Yuka e Seu Jorge, che sfocia nell’uscita simultanea nel 2006 di “Universo ao meu redor” e “Infinito particular”. Se l’uno si compone di samba di compositori storici e contemporanei, l’altro di nuove canzoni e collaborazioni. Entrambi sono grandi successi di critica e di pubblico. Dopo sei anni ritorna in maniera trionfale sul palco. Dopo 19 anni di carriera Marisa ha venduto 9 milioni di dischi in Brasile e all’estero, e il suo pubblico continua a crescere. Continua a vincere premi ed è riconosciuta come una delle grandi cantanti della moderna musica popolare brasiliana, colmando il divario tra gli stili musicali e le generazioni e continua a sorprendere il pubblico con la sua originalità e la qualità del suo canto, il suo talento come compositrice e la solidità delle sue scelte musicali. Il segreto del suo successo è chiaro e ben noto: nei suoi dischi e nei suoi spettacoli non fa concessioni e ha sempre cantato quello che voleva, come voleva, con chi voleva e quando voleva. Circondandosi di grandi musicisti, riesce sempre a rinnovare il suo repertorio. Avversa al mondo delle celebrità, sebbene sia una delle artiste più popolari in Brasile, conduce una vita discreta tra Rio de Janeiro e il resto del mondo. In occasione di ogni nuovo disco parla del suo lavoro, s’interroga sulla sua carriera ed è pronta a mettere in discussione le sue idee.