Marisa Monte
Nei primi anni 1980, mentre in Brasile esplode il rock & roll, Marisa de Azevedo
Monte vorrebbe diventare una cantante d'opera. A 14 anni inizia a studiare canto
lirico e sostiene l'esame di ammissione alla National Holiday School, ma poco dopo
scopre di amare Billie Holiday e il nuovo rock brasiliano, oltre a Maria Callas.
Carlos Monte, direttore culturale della scuola di Samba Portela negli anni 70, le fa
scoprire le migliori canzoni di samba di Rio de Janeiro.
Dopo aver partecipato con altri studenti dell’Andrews Colégio a una produzione
scolastica de "The Rocky Horror Show", diretto da Miguel Falabella, Marisa inizia a
cantare per diletto nei locali della sua città. A 19 anni va a vivere a Roma per
approfondire gli studi di canto lirico e prendere contatto con il mondo dell'opera, ma
dopo pochi mesi decide di ritornare in Brasile per diventare una cantante pop. Una
notte a Venezia, cantando con un chitarrista italiano, viene notata dal produttore
Nelson Motta. Lo incontrerà di nuovo al suo ritorno in Brasile e sarà lui a produrre i
suoi primi spettacoli da professionista. Il suo primo concerto a Jazzmania, a Rio viene
acclamato come nuova rivelazione del panorama musicale brasiliano.
Dopo essersi esibita in una serie di piccoli concerti nei teatri di Rio, Marisa inizia a
fare apparizioni in altre capitali brasiliane, dove incontra il successo di critica e di
pubblico.
Negli anni seguenti affina il suo stile e amplia il suo repertorio, che spazia dal rock
brasiliano ai classici del blues jazz, ai samba tradizionali, dal rock a Philip Glass,
da Lobão a Gershwin. Rapidamente diventa una figura di culto tra il pubblico
giovane rock e quello più anziano del jazz e della musica popolare. Impressionati
dal suo talento, i critici la definiscono eclettica, nel tentativo di descrivere la sua
diversità e la qualità del suo repertorio.
L’anno dopo si esibisce al Teatro Villa Lobos, diretto da Walter Salles (Central
Station) e Nelson Motta, in un concerto trasmesso da Manchete TV, prima dell’uscita
del suo primo disco, pubblicato nel gennaio 1989, diventando una delle pochissime
artiste brasiliane a registrare il primo disco dal vivo. "MM" contiene samba, jazz,
funk, blues, soul, bossa nova e rock, spaziando attraverso generazioni e stili diversi.
"Bem Que Se Quis", versione brasiliana di una canzone di Pino Daniele, ottiene un
grande successo nazionale. Vende più di 500.000 dischi e diventa una star della
musica brasiliana.
Se nel suo primo disco Marisa viene vista come cantante eclettica, un’interprete
poliedrica che imposta stile e personalità su grandi canzoni di generi contrastanti,
nel suo secondo disco, “MAIS”, con Riyuichi Sakamoto, il sassofonista John Zom, e
con Nando Reis e Arnaldo Antunes, si scopre una cantautrice di grande talento, con
uno stile molto personale che riflette i suoi molteplici interessi musicali.
Questo disco vende anche più del primo. "Beija Eu", scritta con Arnaldo Antynes e
Arto Lindsay, diventa una hit e dà il “la” a un tour nazionale di grande successo.
Il primo concerto di Marisa fuori dal Brasile è a New York, nel sofisticato club
Knitting Factory. Seguono piccoli club turistici e teatri negli Stati Uniti e in Europa,
dove impressiona una nuova schiera di critici, che la elogiano per la qualità della
sua musica, il vigore creativo dei suoi spettacoli dal vivo e per la gamma e la
diversità dei ritmi e degli stili, nati dalla diversità razziale e culturale della musica
brasiliana. Nel 1995 registra un duetto di "Red, Hot and Rio" con David Byrne.
Il suo terzo album "Cor de Rosa e Carvão", registrato a New York e Rio de Janeiro,
segna l'inizio della sua collaborazione con Carlinhos Brown, con il quale scrive tre
grandi canzoni e approfondisce la miscela di nuovi ritmi brasiliani con forme
classiche prese dalla samba, dal jazz, dal blues e dal funk. Laurie Anderson e Philip
Glass sono ospiti in questo disco prodotto da Arto Lindsay.
Il disco seguente, "Barulhinho Bom", nasce durante un lungo tour internazionale.
Viene registrato a Rio de Janeiro e New York, provocando non poche polemiche per
la copertina porno-naif dell'artista Carlos Zefiro. Un doppio CD (uno registrato dal
vivo e uno in studio), due nuove canzoni e alcune cover delle sue prime canzoni, in
cui si riflette una crescente vicinanza con il mondo della samba di Rio De Janeiro.
Marisa viene attratta da diverse scuole e generazioni di samba: da vecchi artisti di
samba della scuola di Samba Portela, così come dal pop-samba dei Novos
Baianos. Con questo spettacolo Marisa si porta sulla scena internazionale e si
esibisce nei maggiori festival estivi europei e davanti alle grandi folle negli Stati Uniti.
Per la prima volta canta anche in Giappone.
Marisa si afferma poi come produttrice di "Omelette Man" di Carlinhos Brown, molto
apprezzato dalla critica, e riceve i più alti riconoscimenti per "Tudo Azul", un pezzo
della vecchia guardia di Portela, che contiene alcune delle più profonde radici della
musica brasiliana e porta la samba all'attenzione di una nuova generazione.
Il CD successivo "Memórias, Crônicas e Declarações de Amor" (2000) esce con la
sua etichetta “Phonomotor” e vende più di un milione di copie, vince un Latin
Grammy come miglior album pop, e "Mi Amor Love You ", uno dei più grandi
successi dell'anno, vince il premio come miglior video al Brasilian MTV Awards. Il
suo tour di 150 concerti in Brasile e all'estero diventa un DVD (2011).
Guidata dalla sua passione per la samba, produce altri due dischi con la sua
Phonomotor: i dischi d’esordio di Argemiro Patrocinio e Seu Jair do Cavaquinho,
figure leggendarie della samba dalla vecchia guardia di Portela che, sebbene
entrambi degli anni ’80, non avevano mai prodotto un cd.
Nel mese di aprile del 2002 con il nome di "Tribalistas" registra, insieme a Carlinhos
Brown e Arnaldo Antunes, alcune canzoni che il trio aveva scritto insieme nel corso
di un anno. La registrazione, fatta in casa, è co-prodotta da Ale Siqueira. Senza fare
una sola intervista, senza eseguire o apparire in televisione, il disco rapidamente
vende un milione di copie in Brasile. "ja sei Namorar" e "Velha infancia" saranno le
prime hit di Marisa in Francia e in Italia.
Dopo la nascita del suo primo figlio nel 2002, Marisa si dedica a due progetti
paralleli ma molto diversi: uno studio approfondito sulla samba di Rio, e la scrittura di
nuove canzoni con Carlinhos Brown, Arnaldo Antunes, Nando Reis, Adriana
Calcanhotto, Marcelo Yuka e Seu Jorge, che sfocia nell’uscita simultanea nel 2006
di "Universo ao Meu Redor" e "Infinito Particular". Se l’uno si compone di samba di
compositori storici e contemporanei, l'altro contiene canzoni nuove, nate dalle
numerose collaborazioni. Entrambi sono grandi successi di critica e di pubblico.
Dopo sei anni ritorna in maniera trionfale sul palco.
Dopo 19 anni di carriera, Marisa ha venduto 9 milioni di dischi in Brasile e
all'estero, con un pubblico in costante crescita. Continua a vincere premi ed è
considerata una delle grandi cantanti della moderna musica popolare brasiliana.
Colmando il divario tra gli stili musicali e le generazioni, continua a sorprendere il
pubblico con la sua originalità e la qualità del suo canto, il suo talento come
compositrice e la solidità delle sue scelte musicali.
Il segreto del suo successo è chiaro e ben noto: nei suoi dischi e nei suoi spettacoli
non fa concessioni e ha sempre cantato quello che voleva, come voleva, con chi
voleva e quando voleva, circondandosi sempre di grandi musicisti e riuscendo
sempre a rinnovare il suo repertorio. Avversa al mondo delle celebrità, sebbene sia
una delle artiste più popolari in Brasile, Marisa Ponte conduce una vita discreta tra
Rio de Janeiro e il resto del mondo. In occasione di ogni nuovo disco parla del suo
lavoro, si interroga sulla sua carriera ed è pronta a mettere in discussione le sue
idee.”
Nelson Motta
[email protected]
Ottobre 2012