Biografia
Taj
Mahal
from Harlem
Compositore, multi-strumentalista e cantante, Taj Mahal è una
prominente e autorevole figura del blues e delle radici musicali del
trascorso 20° secolo.
Sebbene la sua carriera inizi ben quattro decadi fa con il blues americano, ha
esteso la sua prospettiva attraverso gli anni, includendo virtuali rappresentanze da ogni angolo del mondo: Africa Occidentale, Caraibi, America Latina,
Europa, le isole Hawai..., unendo il tutto al suo insaziabile interesse nella
ricerca musicale.
Attraverso gli anni, la sua passione e la sua curiosità lo conducono per tutto
il globo, riflettendo nella sua musica la prospettiva mondiale.
Nato ad Harlem il 17 maggio 1942 come Henry St. Claire Fredericks cresce
in Springfield, Massachusetts con il padre, pianista jazz, compositore e arrangiatore dalla discendenza caraibica e la madre, cantante gospel e insegnante
del Sud Carolina. Entrambi i genitori incoraggiano il figlio a mantenere con
orgoglio la conoscenza per le loro diversità etiche e le loro origini culturali; il
padre possiede un’estesa collezione musicale e un piccola onda radio che
permette di ascoltare i suoni dai posti più lontani e inizia a far prendere lezioni
di piano al figlio che però, dopo 2 settimane, ha già altri piani riguardo al suo
futuro musicale.
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Taj
Mahal
In aggiunta al piano Henry impara a suonare il clarinetto, il trombone e l’armonica e adora cantare.
Scopre la chitarra dal suo patrignio e, durante la sua adolescenza, si concentra su di essa, grazie ad un chitarrista del nord Carolina che gli insegna i vari
stili di Muddy Waters, Lightnin’ Hopkins, John Lee Hooker, Jimmy Reed e altri
giganti del Delta e Chicago blues.
Durante gli anni ’50 Springfield si popola di nuove presenze, non solo americane, ma provenienti da ogni parte del mondo. “A casa parlavamo diversi
dialetti - del sud, dei Caribi e dell’Africa, e ascoltavamo dialetti da ogni parte
d’Europa,” ricorda Taj.
L’incontro con questi musicisti infonde in lui l’interesse per le radici e le origini
di tutte queste differenti forme musicali e, per il modo in cui si sviluppano e si
influenzano l’un l’altra lungo il cammino, portandolo a gettarsi completamente
nello studio della musica Afro-americana, musica che le etichette largamente
ignorano in questo periodo.
Nel 1960, ispirato da un sogno, adotta il nome di Taj Mahal e forma la popolare band The Elektras, ma nel 1964, dopo essersi laureato in agricultura
all’università del Massachusetts ad Amherst, si sposta a Los Angeles dove
forma i Rising Sons, una band di ben 6 elementi tra i quali ritroviamo il chitarrista Ry Cooder.
La band diventa subito popolare aprendo i concerti per famosi artisti degli
anni ’60 incluso Otis Redding, The Temptations e Martha and the Vandellas. Sempre nello stesso periodo, Taj collabora con numerose leggende
blues quali Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Junior Wells, Buddy Guy, Lightnin’ Hopkins e Sleepy John Estes.
Le diverse esperienze musicali lo aiutano a porre le basi per i suoi primi
lavori: Taj Mahal (1967), The Natch’l Blues (1968) e Giant Step (1969).
Trascinato da tutti questi suoni e stili che ha assorbito sia da ragazzo che da
adulto, questi album mostrano il segno dell’esplorazione musicale che vuole
essere il marchio di Taj per gli anni futuri.
Durante gli anni ’70 estrae una nicchia musicale con una serie di coraggiose
registrazioni incluso Happy To be Just Like I Am (1971), Recycling the
Blues and Other Related Stuff (1972), la colonna sonora GRAMMY-nominated per il film Sounder (1973), Mo’ Roots (1974), Music Fuh Ya (Music
Para Tu) (1977) ed Evolution (The Most Recent) (1978).
Questi lavori liberano lentamente qualcosa in lui che, in aggiunta alle incessanti tourneè, lo vedono immerso completamente nella musica e nella cultura
della sua casa, le Hawaii.
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Nonstante tutto, questa decade vede i suoi seguenti
album ben accolti dal pubblico tanto come i primi tre
realizzati per l’etichetta Music For Little People.
Ritorna ad un intensa produzione e live nel 1990,
incluso alcuni progetti incisi per Langston Hughes/
Zora Neale Hurston come Mule Bone (1991) e per
il film Zebrahead (1992).
Seguiranno, Dancing the Blues (1993), Phantom
Blues (1996), An Evening of Acoustic Music
(1996) e il vincitore di un Grammy Señor Blues
(1997) tutti caratterizzati da un commerciale e critico
successo.
Allo stesso tempo Taj continua ad esplorare la world music: realizza nel 1993 il lavoro World Music,
nel 1995 arriva Mumtaz Mahal, una fusione di blues e di musica tradizionale indiana nata dall’unione
con i musicisti indiani Vishwa Mohan Bhatt e Narendra Ravikiran, produce nel 1998, con la band
Hula Blues, Sacred Island, un miscuglio di musica Hawaiana e blues e, nel 1999, Kulanjan, un progetto di collaborazione con Toumani Diabate, quest’ultimo caratterizzato dal particolare strumento
utilizzato, kora, un arpa di 21 corde tipica del west Africa.
Nel 2000 arriva Shoutin’ in Key, vincitore del secondo grammy e Hanapepe Dream, nel 2003, il secondo album realizzato con Hula Blues.
Verso la fine del 2008 si unisce all’etichetta Heads Up International con il lavoro Maestro: Celebrating 40 Years; come il titolo suggerisce le 20 tracce segnano il quarantesimo anniversario della ricca e
variegata carriera di Taj Mahal attraverso l’unione di materiale originale, vecchie storie provenienti da
classiche risorse e canzoni scritte da una cornice di talentuosi ospiti.
Questo lavoro include le perfomance di Ben Harper, Jack Johnson, Ziggy Marley, Angelique Kidjo,
Los Lobos e altri, molti dei quali direttamente influenzati dalla musica e dalla guida di Taj.
“L’unica cosa che ho sempre chiesto ai miei lavori è quella di essere danzabili...questo lavoro è danzabile, ascoltabile, ha differenti ritmi, è accessibile ed è giusto di fronte a te...È anche divertente e rappresenta dove sono in questo particolare momento della mia vita...è solo l’inizio di un nuovo capitolo che
si stà aprendo ad altra musica e nuove idee. Sebbene alla fine dei miei 40 anni di carriera, in qualche
modo la mia musica è appena iniziata...”
sito ufficiale: www.tajblues.com
Line-up
Taj MAHAL - Vocals, Guitar, Keys, and Banjo
Kester SMITH - Drums
Bill RICH - Bass
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Taj
Mahal
Discografia
TAJ MAHAL (1968)
Columbia
L’album del debutto che lo colloca istantaneamente
come uno dei più grandi missionari e visionari del
blues.
NATCH’L BLUES (1968)
Columbia
Seguente all’album del debutto ribadisce la miscela
di superbo musicista e scrittore che caratterizza Taj
Mahal.
GIANT STEP (1969)
Columbia
THE REAL THING (1971)
Columbia
Il live del concerto al Fillmore Est
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HAPPY TO BE JUST LIKE I AM (1972)
Columbia
SOUNDER (1972)
Taj Mahal ha realizzato la colonna sonora di questo meraviglioso film
che narra la storia di una famiglia di mezzadri della Louisiana durante i
primi anni ‘30.
RECYCLING THE BLUES & OTHER RELATED STUFF (1972)
Columbia
OOH SO GOOD IN BLUE (1973)
Columbia
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Taj
Mahal
MO’ ROOTS (1974)
Columbia
In questo album ritroviamo il classico Taj Mahal con le
sue origini caraibiche in pieno fermento.
MUSIC KEEPS ME TOGETHER (1975)
Warner Bros.
SATISFIED –N- TICKLED TOO (1976)
Warner Bros.
THE BROTHERS SOUNDTRACK (1977)
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MUSIC FUH YA (1977)
Warner Bros.
EVOLUTION (1978)
Warner Bros.
LIVE IN DIRECT (1979)
Questo lavoro cattura la completa e inedita performance musicale di
Taj Mahal.
La qualità della registrazione deriva dal processo diretto di masterizzazione digitale dal master originale.
LIVE @ RONNIE SCOTTS (1990)
Silverline Records
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Taj
Mahal
MULE BONE (1991)
L’album è composto da 3 atti risultato della collaborazione tra 2 delle più apprezzate figure letterarie americane, Zora Neale Hurston e Langston Huges.
LIKE NEVER BEFORE (1991)
Private Music
Come dal titolo questo album si apre a nuove originali canzoni così come ripropone vecchi pezzi come
“Cakewalk into Town” e “Giant Step”, scoprendo un
nuovo territorio come mai nessuno prima.
TAJ’S BLUES (1992)
Columbia
Riprodotto nel 1992 questo Cd ha tutto da “Leaving
Trunk” di John Estes a “Sounder Medley” (originale
traccia dal film Sounder).
RISING SONS, FEATURING TAJ MAHAL
AND RY COODER (1992)
Sony
Originale registrazione del 1965 / 66.
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WORLD MUSIC (1993)
Questo album è un viaggio con Taj alle origini dei suoi antenati attraverso
i Caraibi, West India e l’Africa.
Ogni canzone ricama una storia dipinta con i ritmi africani e lo stile e il fascino di Taj; come una calma brezza piena di calorose emozioni.
DANCING THE BLUES (1993)
Private Music
Questo album contiene canzoni da Fats Domino a Louis Jordan.
Etta James si associa nel classico “Mockingbird” con altri quali Texacali
Horns, Tony Braunagel, Chuck Domanico, Mick Weaver, Johnny Lee
Schell, Bill Payne e Richie Hayward.
MUMTAZ MAHAL (1995)
Una fusione di blues e di musica tradizionale indiana nata dall’unione con
i musicisti indiani Vishwa Mohan Bhatt e Narendra Ravikiran.
AN EVENING OF ACOUSTIC MUSIC (1996)
“Attraverso anni di incessanti tour e registrazioni, jam-sessions e magiche
notti ho catturato questa registrazione. Ci sono numerose acustiche selezioni del mio tour del 1993 che sono sicuro divertiranno i miei ascoltatori.
Sorprendente è Howard johnson che suona la tuba e il fischietto!”
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Taj
Mahal
PHANTOM BLUES (1996)
Album dove ritroviamo come special guest Eric Clapton in “Here in the Dark” e Bonnie Raitt in “I Need
your Loving”.
SENOR BLUES (1997)
“Un imperioso mèlange di cover e originali tracce che
tessono un arazzo musicale con uno scampanio di
chitarre, suoni del piano, melodie da Memphis a New
Orleans, grooves Caraibici, soul, jazz, percussioni ritmiche e la vocalità nere di Taj.”
Vibe Magazine
SCRAPPLE SOUNDTRACK (1998)
Un’eccezionale colonna sonora che mostra il considerevole talento di Taj Mahal, Bob Weir e Jorma
Kaukonen chiamati ad aggiungere una vibrazione
malinconica al film.
HULA BLUES
(TAJ MAHAL & THE HULA BLUES BAND) (1998)
“...è al cuore che si rifà l’universale linguaggio della musica. Alcune canzoni sono nuove e scritte con
la Hula Blues Band, altre fanno parte del southern
blues.” Taj Mahal
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TAJ MAHAL IN PROGRESS AND IN MOTION 1965-1998 (1998)
Sony
Abbracciando ben 33 anni di carriera ritroviamo 14 inedite versioni di
alcuni classici come “Fishing Blues” e “Sweet Home Chicago”.
BLUE LIGHT BOOGIE (1999)
KULANJAN (AFRICAN HAWK) (1999)
Taj Mahal e Toumani Diabete.
Il collegamento tra il blues e la musica del West Africa sono oramai ben
conosciuti, tuttavia questo album esprime la verità attraverso un unico
ritmo, sound e anima.
BEST OF TAJ MAHAL (2000)
Sony
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Taj
Mahal
SHOUTIN’ IN KEY
(TAJ MAHAL AND THE PHANTOM BLUES)
(2000)
L’album on il quale Taj vince il Grammy come “Best
Contemporary Blues”.
Registrato al The Mint di Los Angeles cattura la magia creata da Taj Mahal e The Phantom Blues.
HANAPEPE DREAM
(TAJ MAHAL & THE HULA BLUES) (2003)
Album completamente acustico caratterizzato dall’impronta di Taj nella miscela di Blues e musica delle isole Pacifiche e Caraibiche. Contiene anche un video
che include alcuni live di “The Calypsonians” e “The
New Hula Blues”.
MARTIN SCORCESE PRESENTS TAJ MAHAL
(2004)
“Come Lightin’ Hopkins, Howlin’ Wolf o Muddy Waters, Taj Mahal è un bluesman dei suoi tempi. Durante
la sua carriera ha prodotto lavori di passione, pathos
e sorpresa. Questa collezione ne rivede alcuni punti.”
Dave Ritz
LIVE CATCH (2004)
Registrato al “Yoshi’s” il famoso jazz club giapponese
nel dicembre 2002 questo album ti coloca di fronte al
Taj Mahal Trio.
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MKUTANO (2005)
L’ultima esplorazione del Taj Mahal Trio che si unisce alla Taarab orchestra di Zanzibar al The Culture Musical Club of Zanzibar.
9 tracce di esotiche spezie musicali tessuti insieme ad un arazzo di vita
e musica.
ESSENTIAL TAJ MAHAL (2005)
Sony
Doppio Cd che rappresenta ben 40 anni di carriera di Taj Mahal.
Include singoli come Satified, Tickled Too e Happy to be just like I am
per la prima volta su un CD.
TAJ MAHAL /PHANTOM BLUES BAND LIVE @ ST. LUCIA (2006)
MAESTRO: Celebrating 40 Years (2008)
Heads Up International
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