Indice Motivazioni ......................................................................................................................................... 2 Introduzione storica ........................................................................................................................... 3 La tecnica della reazione nera .......................................................................................................... 3 La tecnica del Patch Clamp .............................................................................................................. 4 Biologia del neurone........................................................................................................................... 5 La comunicazione tra le cellule nervose ........................................................................................... 6 I canali di membrana ......................................................................................................................... 7 Il potenziale d’azione nell’assone.................................................................................................... 10 Principi di elettrochimica rilevanti per lo studio dei neuroni ...................................................... 11 I canali ionici a controllo di ligando ............................................................................................... 13 Meccanismo d’azione della sinapsi chimica .................................................................................. 13 Il neurotramettitore più conosciuto: l’Acetilcolina ........................................................................ 14 Freud: tra neurobiologia e psicoanalisi .......................................................................................... 17 Bibliografia e Webliografia ............................................................................................................. 20 1 Motivazioni La scelta di esporre questo argomento, il quale è stato merito solo della mia ricerca, in quanto non è materia trattata in classe, non è stato casuale. Innanzitutto sono una ragazza appassionata di psicologia, tanto che vorrei farne un mestiere in futuro. Un giorno ho acquistato una rivista di neuroscienze e psicologia. Qui vi era contenuto un articolo in cui si festeggiava il 150° anniversario del compleanno di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi. Questo articolo ha portato la mia curiosità ad approfondire questo noto personaggio, tanto da esporlo avanti alla mia classe durante l’ora di Lettere, evidenziando i collegamenti al programma che stavamo svolgendo. Nell’articolo proposto ho potuto constatare che i legami con possibili materie di chimica potevano esserci: egli era un medico, neurofisiologo, prima ancora di essere psicanalista; cerca di trovare collegamenti fisiologici tra conscio e inconscio; vede la psicologia come qualsiasi altra scienza della natura. Per cui ho potuto collegare lo studio del neurone, partendo dalla origini, che sono contemporanee a Freud. Lo studio del neurone mi affascina poiché è una tale cellula eucariota animale, ma con proprie caratteristiche e molteplici funzioni, Inoltre il tutto si collega al funzionamento del nostro corpo umano, ed è curioso scoprirne la chimica. Dopo una piccola introduzione alla biologia del neurone, ho potuto riallacciare un discorso più generale, sui canali di membrana (caratteristico in ogni cellula vivente), in quanto la comunicazione tra cellule o assoni non sarebbe possibile. Il tutto è correlato ad alcuni principi essenziali di elettrochimica. Entrando più nello specifico, ho parlato di caratteristici canali, che sono al principio del meccanismo delle sinapsi; delle sinapsi chimiche, in quanto rilasciano neurotrasmettitori. Questi ultimi sono riconducibili alla chimica, perché la maggior parte di loro sono molecole a basso peso molecolare. Infatti ho scelto di trattare dell’Acetolcolina, il neurotrasmettitore più conosciuto, mettendo in evidenza anche la sua reazione di idrolisi. Nella parte dedicata specificamente a Sigmund Freud, rimanendo sempre sulla linea di quanto esposto precedentemente, ho curato dei nessi anche con il programma di Letteratura che ho svolto durante dell’ultimo l’anno scolastico. 2 Introduzione storica Siamo alla fine dell’8oo, e nonostante la formulazione di una teoria cellulare, essa ancora non si è riuscita ad applicare al sistema nervoso. Questo impedimento deriva dalla struttura molto complessa del tessuto nervoso, in cui è difficile identificare una singola cellula. Un importante passo verso la scoperta di queste cellule, si ha nel 1885 ad opera del medico Camillo Golgi, il quale ideò il procedimento chimico della reazione nera. Il perfezionamento del metodo avvenne nel 1888 ad opera dell’istologo spagnolo Santiago Ramón y Cajal, il quale interpretò il fatto che il sistema nervoso è costituito da miliardi di singole cellule comunicanti, ma non in continuità fra loro. Camillo Golgi, che credeva invece in un’unica grande rete anatomica priva di entità separate, attaccò scorrettamente Cajal in una lunga disputa che si concluse con un’arrogante e irrispettosa polemica dell’italiano nel discorso di assegnazione del premio Nobel, conferito a entrambi i fisiologi nel 1906 “in riconoscimento del loro lavoro sulla struttura del sistema nervoso”. Per questa ragione, nonostante il Nobel comune, Cajal solo merita di essere considerato lo scopritore del neurone. L’a dimostrazione allargamento della teoria cellulare anche alle cellule neurali, avviene nel 1891 con Wihlelm Waldeyer, che suggerì anche il termine “neurone”. Dagli anni ’50, dopo la scoperta della microscopia elettronica, si dimostrò la teoria neuronale: il neurone è costituito da una membrana cellulare come tutte le altre cellule; ogni cellula ha anatomia e genetica dipendente e i tessuti nervosi sono costituiti da sistemi funzionali. In questi anni si iniziarono a mettere in atto le prime tecniche elettrofisiologiche, riuscendo a registrare l’attività elettrica di singoli neuroni, di singoli potenziali d’azione correlandoli alle modificazioni delle concentrazioni di sodio e potassio nella fibra nervosa; stimolare con elettrodi piccole aree cerebrali e singole cellule. Nel 1971 riuscirono si riuscì addirittura a misurare variazioni di corrente in singoli canali del sodio al livello della fibra nervosa, per mezzo della nuova tecnica del “patch clamp” (pag. 4). Non può La tecnica della reazione nera Essa venne chiamata anche metodo di Golgi o impregnazione cromoargentica. Vengono campionati pezzi macroscopici di sistema nervoso, poi immersi in una soluzione al 2,5 % di Bicromato di potassio per un periodo Neurone con evidenziato impregnazione argentica di Golgi da 1 a 50 giorni, e successivamente in una soluzione allo 0,5 – 1 % di Nitrato d’argento. Il tutto viene poi disidratato con 3 con impregnazione argentina Alcool etilico e tagliato in sottilissime fettine di circa 100 micron. Le reazioni coinvolte comportano una colorazione nera di una piccola percentuale di cellule neurali e suoi organuli. Questi venivano poi osservati al microscopio ottico. La tecnica del Patch Clamp Il patch clamp è un metodo per la registrazione correnti delle ioniche attraverso i che della cellulare. elettricamente voltaggiomembrana Consiste di fluiscono canali dipendenti (patch) debolissime nell’isolare un frammento membrana e nel registrare la corrente che vi passa attraverso. Per fare questo la punta di un microelettrodo di vetro riempito con una soluzione salina viene portato a contatto con la membrana della cellula. Un frammento di membrana viene posto nell’elettrodo rappresentando in modo da costituire diverse possibili combinazioni di un circuito (vedi fig. a lato). La membrana cellulare è assimilabile a un conduttore elettrico con relativa resistenza e capacità. La corrente raccolta dal microelettrodo viene inviata ad un amplificatore e poi registrata. Quattro configurazioni nelle misurazioni di patch clamp nelle correnti ioniche Variando i valori di potenziale all’interno della pipetta è possibile studiare le caratteristiche elettriche di diversi canali voltaggiodipendenti, attivati da stimoli elettrici o chimici. 4 Biologia del neurone Tramite la neurobiolgia molecolare si è potuto studiare il complesso sistema interno e di organizzazione del neurone. Si è ormai stimato che nel sistema nervoso ci siano circa 100 miliardi di neuroni, capace di ricevere, trasportare, e trasmettere segnali. Ognuno di questi è costituito da una struttura interna qualitativamente identica a qualsiasi altra cellula: Membrana cellulare, costituita da un doppio strato fosfolipidico Nucleo, contenente l’informazione genica Nucleolo, dove viene prodotto l’RNA ribosomale Citoplasma, contenente: lisosomi, ribosomi, mitocondri, il complesso del Golgi, il reticolo endoplasmatico. Invece le caratteristiche morfologiche di un tipico neurone sono rappresentate da: Soma o corpo cellulare: contiene il nucleo all’interno del quale si trova il materiale genetico. Dendriti: presenti in grande numero, rappresentano l’input del neurone. Sono brevi e ramificati, e hanno il compito di occupare la maggiore superficie possibile, in modo da ricevere segnali da assoni di altre cellule. Assone o neurite: si diparte dal soma. È unico e rappresenta l’output della cellula. Di norma ne è presente solo uno molto lungo (le lunghezze sono da 1 mm a più di 1 m). Esso serve a propagare i segnali dal corpo cellulare a bersagli distanti. Infatti da qui si dipartono segnali elettro-chimici per altri neuroni, con uno scambio di 100000 informazioni su di un solo neurone. I neuriti più lunghi e che necessitano di elevate velocità di connessione, sono ricoperti da mielina, uno strato isolante che può portare la velocità di propagazione del segnale fino a 120 m/s. 5 Struttura interna del neurone La comunicazione tra le cellule nervose Trasmissione del messaggio nervoso (secondo la direzione delle frecce), tra una cellula presinaptica e una postsinaptica. 6 Al fine di comunicare con le altre cellule, il neurone trasporta determinati segnali, diversi a seconda della funzione che la singola cellula svolge. Il meccanismo di passaggio dell’informazione ha inizio nelle ramificazioni, ognuna delle quali termina in un’espansione detta bottone sinaptico. Attraverso i bottoni sinaptici un assone può prendere contatto con i dendriti o il corpo cellulare di altri neuroni, affinché l’impulso nervoso si propaghi lungo un circuito neuronale. Tale ruolo di trasmissione perciò è svolto dalle sinapsi (dal greco, “connettere”), cioè strutture altamente specializzate, le quali si possono distinguere tra sinapsi elettriche e sinapsi chimiche. Le sinapsi elettriche fanno in modo che tramite una gap junction, ci sia comunicazione tra due cellule stimolabili. Queste sono particolarmente adatte per riflessi (dette anche azioni riflesse) in cui sia necessaria una rapida e sincronica trasmissione da parte di un numero elevato di neuroni. Le particelle fra le membrane delle gap junction, sono costituite da 6 subunità che circondano un canale centrale. Tali subunità sono disposte ad esagono e ciascuna di esse è formata da una singola proteina, la connessina. Attraverso i connessoni (struttura delle subunità) passano molecole, soluzioni idrosolubili. Il passaggio di ioni determina un passaggio di corrente elettrica. Le sinapsi chimiche seguono un meccanismo di trasmissione indiretto tra le cellule presinaptiche e post-sinaptiche. Quest’ultime infatti sono elettricamente isolate, per opera di uno spazio intersinaptico. Nella membrana pre-sinaptica vi è il messaggio che, tramite una variazione del potenziale elettrico e l’emissione di un composto chimico denominato neurotrasmettitore, viene rilasciato da quest’ultimo. Successivamente, il neurotrasmettitore passa nello spazio sinaptico e, tramite una variazione elettrica, nella cellula post-sinaptica dove sono presenti specifici recettori o canali ionici. Questo tipo di sinapsi è di particolare importanza, essendo sito di intensa attività biochimica di continua degradazione, ricambio e secrezione di proteine ed altri tipi di molecole. Infatti più avanti tratterò anche dei neurotrasmettitori, prendendo in considerazione l’Acetilcolina. I canali di membrana In generale, all’interno di ogni cellula, sono presenti delle strutture proteiche transmembrana, generalmente quaternarie, note con il nome di canali di membrana. Queste condizionano il 7 passaggio di piccole molecole o ioni attraverso le membrane cellulari. Queste proteine esercitano funzioni altamente specifiche, e possiamo ripartirle in tre grandi gruppi funzionali: 1. trasportatori metabolici 2. attivatori e regolatori dello stato elettrochimico cellulare 3. recettori e trasportatori di segnali. In questo contesto sono di maggiore interesse gli ultimi, infatti al terzo gruppo appartengono i recettori dei segnali nervosi eccitatori e inibitori, che si aprono sotto l’azione di vari tipi di neurotrasmettitori. Inoltre sono soggetti a vari tipi di regolazione da parte dei potenziali di membrana o di molecole di varia specie. Il potenziale di membrana è la differenza di potenziale che si crea attraverso la membrana plasmatica della cellula, a seconda della distribuzione della carica elettrica. Questa carica può essere trasportata avanti e dietro, tra le due facce della membrana del neurone, da piccoli ioni inorganici quali Na+ , K+ , Cl- e Ca2+. Questi riescono a superare lo sbarramento del doppio strato lipidico proprio grazie ai canali ionici corrispondenti. I canali del K+ e dell’ Na+ hanno lo stesso meccanismo di processo di attivazione, e in particolare i canali per il sodio hanno ruolo chiave nel creare esplosioni di attività elettrica per propagare il potenziale di azione lungo l’assone. Il canale al sodio è chiamato anche canale a controllo di potenziale. Inoltre fa parte dei canali ionici a sbarramento, insieme ai canali a controllo di ligando, i quali trasformano i segnali chimici extracellulari in segnali elettrici. Questi ultimi sono fondamentali nel funzionamento delle sinapsi. Per quanto riguarda i canali a controllo di potenziale, di rilevante importanza è stata l’indagine sistematica della membrana dell’assone gigante del calamaro (diametro ≅ 0.5 mm, lunghezza = alcuni decimetri). Infatti da questi risultati si è potuto elaborare il modello di HH (HodgkinHuxley), proprio da questi autori, in un periodo in cui non si sapeva nulla sui canali ionici. Attraverso una serie di esperimenti HH hanno dimostrato in primo luogo che la membrana conduce principalmente due tipi di corrente, quella del potassio e quella del sodio. In seguito essi hanno cercato di stabilire come queste correnti variano quando al membrana è sottoposta a variazioni di potenziale. 8 (NB: non riesco a capire quali sono il lato extracellulare e quello interno in questa figura, nemmeno integrandola con la discussione seguente) La prima figura illustra un canale del potassio controllato dal potenziale. Quando il campo elettrico di membrana aumenta il canale si chiude, quando il campo diminuisce il canale si apre. Un singolo canale di questo tipo presenta una conduttanza massima dell’ordine di 100 pS (pico Siemens), corrispondente a circa 1010 Ohm (107 ioni al secondo sotto la differenza di 100 mV). La seconda figura illustra un canale del sodio che, dopo un processo di attivazione del tutto simile a quello del potassio, viene disattivato da un meccanismo a palla e catena. Questo modello di disattivazione è stato suggerito dal fatto che la disattivazione viene abolita se nello spazio intracellulare è presente un enzima che agisce presumibilmente su una parte del canale che sporge all’interno della cellula. La pompa Na+-K+ fa sì che si crei una grande riserva energetica, per sostenere i movimenti degli ioni dopo lo stimolo. Essa lo fa generando forti gradienti di concentrazione di ioni Na+ e K+. Questa è un esempio tipico di trasporto attivo che sposta 3 ioni Na+ verso l’esterno e 2 ioni K+ verso l’interno, contribuendo alla negatività della membrana cellulare e alla costituzione di un gradiente di concentrazione che, per entrambi gli ioni, può raggiungere un fattore 1:30. Il trasporto attivo entra in gioco tutte le volte che le sostanze in cui gli ioni sono mossi contro un gradiente di concentrazione,. Questo tipo di trasporto implica un dispendio energetico che viene fornito dal consumo di ATP. Per la cinetica di questo tipo di trasporto vale l’equazione di Michaelis- Menten: 9 V=Vmax · [S] / (Km + [S]) Dovresti specificare qual è il substrato S e quale trasformazione esso subisce alla velocità V. Altrimenti questa equazione rimane campata per aria. Se S è l’ATP specificalo. Questo tipo di pompa risulta costituita da due subunità: Subunità α detta catalitica di circa 100 kDa Subunità β glicoproteica di circa 50kDa. Il potenziale d’azione nell’assone Lo stimolo meccanico, elettrico o chimico che si ha nell’assone, provoca una inversione di carica tra l'interno e l'esterno di questo, con conseguente variazione di d.d.p. registrabile tramite un oscilloscopio. Nel grafico si riporteranno i potenziali d’azione dello ione Na+ che entra e dello ione K+ che esce. Lo stimolo si trasmette grazie ad un effetto batteria tra due tratti contigui dell'assone fino ai bottoni terminali. Si genera così il potenziale d'azione, che arriva a +30 millivolt per poi tornare ai valori di riposo pari a −70 millivolt. Il potenziale d’azione è necessario all’assone per trasmettere fedelmente a lunga distanza uno stimolo. Infatti esso è un segnale amplificato, tramite un meccanismo che mantenga forza e forma d’onda al segnale durante il suo trasferimento. Nei neuroni dotati di guaina mielinica lo stimolo si propaga più rapidamente rispetto a quelli che ne sono privi, perché essa fa sì che non ci sia alcuna dispersione di corrente. 10 Principi di elettrochimica rilevanti per lo studio dei neuroni Nella figura sottostante vengono riassunti i principi di elettrochimica alla base dello studio dei neuroni, che si possono applicare agli studi effettuati da HH su assoni di calamaro (precedentemente citati). 11 12 I canali ionici a controllo di ligando Come si è già detto questo tipo di canali ionici sono alla base del funzionamento delle sinapsi, in particolare delle sinapsi chimiche, che rappresentano la maggior parte delle connessioni tra le cellule nervose. Le sinapsi comunicano chimicamente tramite un messaggero chimico, il neurotrasmettitore, che agisce nelle cellule legandosi alle proteine recettrici presenti sulla membrana. Sono proprio i recettori legati a canali i cosiddetti “canali a controllo di ligando”. Essi dopo aver legato il neurotrasmettitore modificano la propria conformazione, creando un canale aperto per determinati ioni e alterando la permeabilità della membrana. Meccanismo d’azione della sinapsi chimica La trasmissione sinaptica in sinapsi una chimica segue una complessa catena di eventi che si innesca quando un potenziale d’azione invade terminazione neurone la del pre- sinaptico. Prima di tutto il potenziale d’azione si propaga l’assone lungo grazie all’apertura e la chiusura dei canali per il Na+ ; questo causa una differenza di potenziale della membrana pre-sinaptica, determinando l’apertura dei canali per il Ca2+ a controllo di potenziale. Queste proteine costituenti il canale del Ca2+, rappresentano l’unico modo conoscitivo conosciuto per convertire segnali elettrici in modificazioni chimiche all’interno della cellula nervosa. Dopo l’apertura dei canali, si determina un rapido afflusso di ioni Ca2+ nel terminale pre-sinaptico a seguito di una fortissima concentrazione extracellulare. Questo farà in modo che le vescicole 13 sinaptiche rilascino il neurotrasmettitore da loro contenuto, nello spazio inter-sinaptico, e che il neurotrasmettitore si leghi a specifici recettori (proteine) presenti nella membrana post-sinaptica. Questo tipo di proteine complessano lo ione, lo legano e lo sequestrano tramite specifiche vescicole e mitocondri, oppure lo pompano all’esterno in modo da utilizzarlo per il trasporto dell’energia d’idrolisi dell’ADP. La terminazione è pronta per un nuovo segnale. Il neurotramettitore più conosciuto: l’Acetilcolina L'acetilcolina è un estere di acido acetico e colina, di struttura: La molecola fu inizialmente identificata nel 1914 da Henry Hallett Dale grazie alla sua azione sul tessuto cardiaco. Il suo ruolo di neurotrasmettitore fu confermato da Otto Loewi. Lavori successivi hanno mostrato che il legame di ACh con il recettore specifico (ACh-receptor), presente sui muscoli scheletrici, è in grado di aprire i canali di membrana presenti. Gli ioni Na+ entrano nella cellula muscolare, stimolandone la contrazione. La molecola dell’acetilcolina non è selettiva, perché agisce come neurotrasmettitore per recettori muscarinici e nicotinici. Inoltre è instabile chimicamente perché facilmente idrolizzata nello stomaco e nel sangue. Ha elevata flessibilità in quanto possiede libera rotazione attorno i legami covalenti sigma e pertanto può esistere in molte conformazioni. L'acetilcolina è sintetizzata generalmente nei neuroni dall'enzima colin acetil transferasi utilizzando come substrato le molecole colina e il gruppo acetile di acetil-CoA. 14 Il canale presente nella membrana della cellula del muscolo scheletrico, che viene controllato dall’acetilcolina, è il più studiato e caratterizzato. Esso è un canale ionico a controllo di ligando, e viene chiamato recettore per l’acetilcolina. Questo recettore è stato il primo ad essere purificato, di cui si è determinata l’intera sequenza amminoacidica. Il primo in cui si è ad essere ricostituito in un doppio strato lipidico, e del quale sia ??? il segnale elettrico di un solo canale aperto. Si è potuto purificare e caratterizzare tale recettore grazie alla sua presenza in molti organi elettrici di alcuni tipi di pesci e all’applicazione di neurotossine del veleno di certi serpenti, le quali si legano al recettore con affinità elevata e grande specificità, sicché consentono di purificarlo mediante cromatografia di affinità (vedi http://www.unicz.it/didattica/lauree/Biotecnologie/dispense/Biochimica_Biologia/scumaci/Cromato grafia.pdf diapositiva 12) Il recettore per l’acetilcolina è una glicoproteina composta da cinque polipeptidi, due di un tipo, tre di un altro. Ciascuno dei due polipeptidi identici possiede un sito legante per l’acetilcolina. Quando due molecole di acetilcolina si legano al complesso, inducono un mutamento di conformazione, dischiudendo il canale. Questo rimane aperto per circa un millisecondo, per poi richiudersi. Al pari dei canali Na + a controllo di potenziale, la forma aperta del canale ha esistenza limitata e si tramuta velocemente nello stato chiuso. Quest’ultimo ha energia libera inferiore. Dopo che ACh si lega al recettore e svolge la sua funzione dev’essere subito eliminata, poiché gli eventi a livello della giunzione sinaptica si susseguono ad intervalli di tempo rapidissimi. In primo luogo, l’acetilcolina si disperde per diffusione, processo veloce, perché le molecole in gioco sono piccole. In secondo luogo, l’acetilcolina viene idrolizzata ad acetato e colina dall’enzima acetilcolinesterasi. 15 Ogni molecola di acetilcolinesterasi può idrolizzare circa dieci molecole di acetilcolina al millisecondo, quindi il neurotrasmettitore scompare dallo spazio intersinaptico qualche centinaio di microsecondi dopo essere stato secreto dalla terminazione nervosa. Di conseguenza, l’acetilcolina è disponibile solo fugacemente per legarsi al suo recettore e indurlo nella conformazione aperta che fa variare la conducibilità della membrana postsinaptica. L’ACh è scissa dall’enzima specifico ACh-esterasi (ubicato nella giunzione neuromuscolare) nei due metaboliti inattivi acetato e colina. Quest’ultima ritorna nell'assone. Qui la colinacetilasi sintetizza ACh, a partire sia da colina riciclata che da quella neosintetizzata. L’azione di un neurotrasmettitore non viene definita dalla sua natura chimica, ma dal recettore a cui si lega. In effetti esistono spesso diversi tipi di recettori per lo stesso neurotrasmettitore. Nel caso dell’acetilcolina nei vertebrati, essa agisce sulla cellule del muscolo scheletrico e su quelle del muscolo cardiaco in modo opposto, eccitando le prime e inibendo le seconde. In ciascuno dei due casi si presentano diversi recettori per l’acetilcolina: I recettori legati a canali che mediano l’azione eccitatoria rapida dell’acetilcolina sono chiamati nicotinici, in quanto possono essere attivati dalla nicotina; i recettori non legati a canali che mediano l’azione lenta dell’acetilcolina (che può essere sia eccitatoria che inibitoria) sono chiamati muscarinici, in quanto possono essere attivati dalla muscarina (una tossina di origine fungina). Oltre a questi attivatori specifici dei recettori (cosiddetti agonisti) esistono anche potenti agenti bloccanti specifici per recettore (i cosiddetti antagonisti), capaci di distinguere i due tipi di recettori per l’acetilcolina. 16 Freud: tra neurobiologia e psicoanalisi Sigmund Freud (nome compreto: Sigismund Schlomo Freud, Schlomo in ebraico significa "il saggio"), è nato in Moravia il 6 maggio 1856, ma trascorrerà la sua vita a Vienna e successivamente a Londra causa del nazionalsocialismo che stava dilagando anche in Austria (era ebreo). La mia scelta su questo personaggio (a parte il mio interessamento alla psicologia), ha diversi collegamenti con l’argomento da me esposto. Freud nel 1881, ottiene la laurea in medicina. Dopo esser entrato nel campo di ricerca lavorando in un laboratorio di zeoologia, ed aver preso contatto con il darwinismo, conobbe il noto fisiologo Ernst von Brücke dell’Istituto di Fisiologia, e vi lavora come assistente. Qui si dedica soprattutto allo studio comparato del sistema nervoso di animali inferiori. A quei tempi la neurofisiologia era una disciplina giovane, tantochè il metodo della “reazione nera” (di cui ho precedentemente parlato) solo nel 1906 venne messo a punto da Golgi e Cajal, riservandogli il premio Nobel per la medicina. Freud a quel tempo era un giovane fisiologo al corrente dei progressi, ma con mancanza di elementi per dare basi neurologici alla sua psicologia. Il motto dell’Istituto di cui faceva parte era: « Ci siamo impegnati a dimostrare che nell’organismo non operano altro che forze che non siano le comuni forze chimico-fisiche ». Alla realizzazione di questo modello di pensiero rigorosamente naturalistico si dedica con passione anche il giovane Freud, armato di coltello anatomico e microscopio. Nel corso della sua lunga vita Freud scrisse molte opere, ma egli non viene considerato un letterato decadente, bensì un medico che aspira a fare scienza. Ma è proprio dalla scienza che arriva la “crisi del principio di identità individuale”, di cui è analizzatore e portavoce. È un positivista, un medico che analizza casi clinici e ne ricava regole generali. Il famoso neurologo viennese non fu il primo a richiamare l’attenzione su quegli accadimenti psichici che ci rimangono nascosti, infatti è un’idea che risale all’Illuminismo, e i romantici su questo concetto vi fondarono un’intera visione del mondo. Anche il filosofo Schopenhauer (la cui filosofia si lega alle opere di Italo Svevo), aveva utilizzato il termine “inconscio” e “subconscio” Freud sarà colui che cominciò a ?designare? sarà disegnare? la carta del cosiddetto “inconscio”. Egli tratteggiò un quadro della psiche umana come un regno di pulsioni oscure che emergono nei sogni, nei lapsus o nelle nevrosi. Nel periodo di fine Ottocento i neurologi tedeschi ritenevano che ogni sintomo psicopatologico abbia un’origine somatica in un difetto dell’organo del pensiero. Freud diventa un esperto in questo 17 settore della psichiatria, ma dopo l’incontro con Jean-Martin Charcot, si dedica anche lui allo studio dell’isteria nelle donne, utilizzando il trattamento dell’ipnosi. I risultati degli studi contraddissero la teoria della localizzazione di quel tempo, in quanto le isteriche soffrivano di “reminescenze”, ricordi di abusi che affioravano alla coscienza in forme d’ansia. Il libro “Studi sull’isteria” segnerà l’inizio della psicoanalisi. La sua tecnica di analisi dei malati di nevrosi è una libera associazione di idee. Se il disturbo è reso cosciente nel dialogo, esso di dissolve nell’aria. Freud parla in proposito di “effetto catartico” della psicoanalisi. Invece le fondamenta della “nuova psicologia” vengono date con la pubblicazione de “L’interpretazione dei sogni” del 1899. I sogni vengono esposti come “la via regia che conduce all’inconscio”, e anche desideri camuffati, e vi riuscì a dedurne una tecnica per accedere all’inconscio. Egli inoltre suddivide il preconscio, cioè l’insieme dei contenuti psichici come ricordi, emozioni, che sono assenti dal campo della coscienza, ma possono riaffiorare in qualsiasi momento, in: “Super-Io” : coscienza che si oppone all’”Io” tramite la morale e l’etica; “Io” : sta tra “Es” e “Super-Io” in modo da bilanciare le istanze di soddisfazione di bisogni primitivi, sia le spinte contrarie derivanti dalle nostre opinioni morali o etiche; “Es” : processo di identificazione-soddisfazione dei bisogni di tipo primitivo. È la disarmonia tra questi che provoca la nevrosi. Nell’opera “Oltre il piacere” crede che gli esseri umani fossero guidati da due comportamenti istintivi: Dalla libido (Eros), comprendente la creatività e gli istinti. Questa si crea in ogni individuo sin dalla nascita, infatti ogni essere umano nasce “polimorficamente perverso”, in quanto qualsiasi oggetto potrebbe essere una sorgente di piacere; Dall’istinto di morte (Thanatos), definito come un comportamento istintivo finalizzato alla creazione di una condizione di calma, o non-esistenza. In “Sommario di psicoanalisi” con il suo discorso sull’”apparato psichico” vi sono ancora all’opera i principi biologici a livello psichico, portandolo all’antico problema dei rapporti tra corpo e psiche. La sua soluzione è spiegata in “Progetto di una psicologia”, cioè nel dare una psicologia che sia scienza naturale, rappresentando i processi psichici come stati quantitativamente determinati di “particelle materiali identificabili”. Quest’ultime sono rappresentate dai neuroni e la “quantità” è l’energia psichica che scorre per mezzo dei neuroni. La liberazione di questa energia dà piacere all’individuo, mentre la ostruzione crea uno stato di crescente disagio. 18 Da questa descrizione si deduce che la metafora di Freud dell’organo psichico sia il motore elettrico. Alla fine di questo manoscritto Freud rifiuta il piano della sua macchina neuronale, in quanto non vede alcuna possibilità di capire neurologicamente la differenza tra progetti coscienti e inconsci. Il problema principale sta nella ricerca scientifica sulle funzioni celebrali, in quanto ancora in fasce. L’ultima opera della sua vita è “Compendio di psicoanalisi” del 1938, in cui riassume ancora una volta i principi della sua psicologia sottolineando che : << I fenomeni di cui ci occupiamo non appartengono soltanto alla psicologia, hanno anche un aspetto organico-biologico…L’ipotesi di un apparato psichico sviluppatosi dalle esigenze della vita ci ha messo nella condizione di poter edificare la psicologia su un fondamento analogo a quello di qualsiasi altra scienza della natura>>. Freud muore il 23 Settembre del 1939 a Londra, per un’overdose di morfina, iniettatagli per sua richiesta dal medico (muore per eutanasia). 19 Bibliografia e Webliografia Steve Ayan. Buon compleanno Dottor Freud. Da: “Mente & Cervello” n. 20, anno IV, marzo-aprile 2006. Alberts B., Watson James D. Biologia molecolare della cellula. Zanichelli. 1984. Rocco Verna, Paola Papa, Mariacarla Vian, Cecilia Verna. Crisi dell’io. Da: “Mondi letterari”, volume 3, Le origini del Novecento, Paravia. 2003 La trasmissione sinaptica e i neurotrasmettitori. Dal sito: http://www.scienzedelleinvestigazioni.it/appuntigenerali/contenuti_appunti_generali/Fond_ Anat_%20Fisiol_%20Att_%20Psichica/ Luciano De Bianchi. Appunti di fisiologia del sistema nervoso. Aprile 2002. R. Nobili. Lezioni di Fondamenti di Biofisica, CAPITOLO VI: I Canali di Membrana. Padova, 15 giugno 2004 (rev. giugno 2006) Il neurone. Ottobre 2002. Wikipedia, l’enciclopedia libera. Sito: http://it.wikipedia.org/ http://www.chimica.unige.it/banfi_lucidi/biotec_07/Biotech_05.pdf 20