Alleanza di benedizione
Continuola mia condivisione e cammino con la seconda domenica di Quaresima, in questoanno liturgico B.
Le riflessionidel nostro fratello monaco, Matteo Ferrari, in Testimoni 2/2015, ci conduce
afermare l’ attenzione sul contenuto dell’ alleanza di Dio con il suo popolo comebenedizione e
numerosa discendenza, attraverso la lettura dell’ alleanza strettacon Abramo di Genesi 22.
Emergonodue temi particolari: la prova el’ ascolto.
La prova è occasione per “ sapere quello che avevi nel cuore” , diceil Signore al suo popolo in
Dt 8,2. Prova è la vita con le sue vicende perché ènella vita e per come viviamo che
manifestiamo ciò che abbiamo nel cuore. Nelcammino spirituale ci si imbatte inevitabilmente nel
tempo della lotta:necessaria per purificare il cuore e renderlo terreno che permette lamaturazione
del frutto dello Spirito.
Ilsecondo tema è l’ ascolto el’ obbedienza, visti come docilità stessa di Abramo nel lasciare il
suo futuro,i suoi progetti, per poter avere il futuro che Dio ha preparato per lui.
Ciricordiamo che solo nell’ ascolto è possibile affrontare e vivere la prova dellavita senza
ripiegarsi su di sé, lasciando quello spazio necessario a Dio perrealizzare la sua promessa,
consapevoli che “ Dio è paziente e misericordioso, che rinnova nei secoli la sua
alleanza” .Chiediamo insieme che sia Lui stesso a disporre i nostri cuori all’ ascoltodella sua
Parola per crescere nella conoscenza del mistero di Cristo etestimoniarlo con una degna condotta
di vita” (cfr. Colletta, 1^ domenica diQuaresima).
Èquasi naturale in questo contesto, andare con il cuore e il pensieroall’ esperienza di
autentico discepolo di Gesù del nostro amato fondatore, donFrancesco Della Madonna, parroco
di Gandino, che ha posto a fondamento dellasua vita la croce e ne ha ricavato ispirazione per il
dire e orientamento peril fare. Nella croce egli ha individuato lo scrigno dove sta racchiusa
lavolontà di Dio: “ Sono quasi cinque anni …che vado adorando il Divino beneplacito in tutto
ciò che di amaro e diumiliante mi è accaduto” (Zanchi, 621). Di fronte alle prove più grandiegli
rimane ancorato alla promessa di Dio che guida la sua storia. Questadisponibilità a lasciarsi
condurre dalla logica della croce si è tradotta,lungo la parabola della sua esistenza, in uno stile di
grande povertà dispirito e di beni ed è stata supportata da un intenso ascetismo
(DocumentoFinale, 25).
Comeavviene in famiglia, noi Orsoline, nella condivisione nelle nostre comunità,abbiamo
confermato: fedeli alla sua esperienza spirituale e alla sua intuizionecarismatica di Fondatore,
accettiamo con gioia e convinzione di ancorare ilnostro cammino di fede alla croce gloriosa e
trasfigurata di Gesù Signore.Considerarci serve della croce, pernoi significa ribadire il primato di
Dio, far leva sulla presenza del SignoreRisorto che ci fa comunità allo spezzare il pane. Sarà vera
gioia lasciarcilavorare e condurre dallo Spirito. Sapremo affrontare anche la fatica nelcollaborare
che ben conosciamo, nonché le situazioni di tensioni e diconflittualità causate dal confronto tra
generazioni e dalla carenza di fiduciae di stima reciproca. Vivremo e leggeremo i progressi e i
ritardi, le riuscitee i fallimenti, le positività e le difficoltà in comunità nell’ ottica dellasalvezza,
in quanto ciascuna sperimenta il dono della misericordia di Dio;nella logica dell’ amore che
ricrea e rende nuovi; alla luce del servizio chesiamo chiamate a vivere e che si invera
nell’ accoglienza di ogni altro, con lesue ricchezze e povertà; nella dimensione della speranza
che dà di tendere almeglio e di essere profondamente in pace con sé e con gli altri (Documento
Finale,29).
“ Comeil fondatore, che aveva riposto la sua fiducia in Dio, l’ Orsolina legge confede la
propria storia, anche le vicende più dolorose, e guarda il futuro consperanza e audacia,
consapevole di avere una grande storia da narrare e dacostruire” (Regola di vita, 10). La
coraggiosa espropriazione di sé per esserestrumento docile nelle mani di Dio è rivelatrice dello
spessore mistico che hacostantemente animato il ministero sacerdotale del sacerdote don
Francescovissuto con dedizione totale e senza riserve (Documento Finale, 26).
Allascuola di Gesù che “ pur essendo Figlio, imparòl'obbedienza da ciò che patì” (Eb 5,8),
chiediamo al Signore di “ rafforzarci nell’ obbedienza della fede perché seguiamo in tutto le
sueorme” nellaconsapevolezza che la prova sarà sempre compagna del cammino, nella
certezzaconfermata che Dio è fedele, non viene meno alle sue promesse ed è sempre connoi.
(particolare dell'Annunciazione del Beato Angelico)
Lode, gloria e onore a te, Padre e Signore,
chesempre guidi la storia ad un fine di salvezza.
Crediamo:ai tuoi occhi è preziosa la nostra vita,
ognilacrima nell’ otre tuo raccogli.
Siamotuoi servi: per noi non hai risparmiato tuo Figlio
elo hai consegnato per tutti.
ConMaria, tua serva fedele, rendici serve della Parola
perchélo Spirito scenda su di noi e generi in noi il suo Verbo.
suor Gemma Boschetto
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