Le regioni polari: Artide e Antartide

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iceberg galleggiano solo in minima parte,
mantenendo sommersa una parte corrispondente ad almeno il 90% del loro volume. Questo aspetto rappresenta un pericolo
per la navigazione marittima, perché può
accadere che una nave, pur mantenendosi
lontana dalla montagna di ghiaccio, ne urti
qualche parte al di sotto della linea di galleggiamento. Oggi questo pericolo è molto
ridotto rispetto al passato, non solo perché
tutte le imbarcazioni sono ormai dotate di
radar, ma anche perché esiste una rete di
avvistamento degli iceberg basata su alcuni
satelliti artificiali, che comunica costantemente la loro presenza.
In passato il pericolo rappresentato dagli
iceberg era invece molto elevato. Tutti conoscono la tragedia del Titanic, un transatlantico considerato inaffondabile, che
già nel suo viaggio inaugurale, nel 1912,
venne affondato da uno di questi colossi
marini, provocando la morte di oltre 1.500
passeggeri.
La regione antartica
L’Antartide è un continente di oltre 13 milioni di km2 (quasi il doppio dell’Australia)
esteso su gran parte della calotta polare antartica e delimitato dalle parti meridionali dei
tre oceani, da cui emergono numerose isole
(Georgia Australe, Bouvet, Scott ecc.) e svariati arcipelaghi (Sandwich Australi, Orcadi
Australi, Shetland Australi). Il continente è
quasi interamente ricoperto da una coltre di
ghiaccio, il cui spessore giunge a superare i
4.000 m; solo localmente dalla coltre gelata
emergono masse rocciose, fortemente erose dallo scorrimento dei ghiacciai.
Questa calotta ghiacciata, alimentata dalle
modeste precipitazioni nevose che cadono
all’interno, tende a scivolare lentamente verso il mare, formando in alcuni tratti dei vasti
tavolati (o piattaforme) di ghiaccio continentale che ricoprono il mare per un notevole
spessore. Il più esteso, il tavolato di Ross,
è più vasto dell’Italia e termina nell’oceano
Pacifico con la Grande Barriera, un bastione
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa Mondo, Minerva scuola
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Gli iceberg sono vere e proprie montagne
di ghiaccio che si staccano dai ghiacciai
continentali, là dove si spingono fino al mare,
e successivamente vanno alla deriva verso
mari più caldi, fino a che non fondono completamente. Nelle regioni artiche, i maggiori
si staccano dalla Groenlandia, principalmente sul lato affacciato verso lo stretto di Davis
e la baia di Baffin, per poi scendere fino al
largo delle coste degli Stati Uniti. A causa
dello spessore iniziale del ghiacciaio, la loro
forma è massiccia e irregolare.
In virtù del peso specifico del ghiaccio, gli
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Gli iceberg artici
mondo
Le regioni polari:
Artide e Antartide
Scheda
L’Artide non è un continente, ma una regione
dai confini sfumati, comprendente un vasto
bacino marittimo, il mar Glaciale Artico,
ed estesa fino a comprendere le frange più
settentrionali dei continenti americano ed
euroasiatico, contornate da numerosi gruppi
insulari (Arcipelago Artico Americano, Nuova
Siberia, Terra del Nord, Nuova Zemlia, Terra
di Francesco Giuseppe e Svalbard).
Il mar Glaciale Artico è perennemente ricoperto da una calotta di ghiaccio, la banchisa
polare, dello spessore massimo di appena
2-3 m. Questa crosta solida varia la sua superficie a seconda della stagione: in inverno
si estende per 18 milioni di km2, fino a imprigionare gli arcipelaghi artici; in estate la
banchisa si riduce ad appena 5 milioni di
km2, concentrati attorno al polo, mentre la
parte più esterna si frantuma in una miriade di blocchi di ghiaccio galleggiante, che il
vento e le correnti sospingono alla deriva: il
pack.
La Groenlandia è l’unica massa continentale
della regione artica a essere coperta stabilmente da una calotta di ghiaccio. Da questa
immensa cappa, che nelle regioni più interne dell’isola raggiunge uno spessore di circa 2.000 m, emergono soltanto le vette più
elevate e, lungo la costa meridionale, anche
sottili lingue di terreno, rivestite di una povera vegetazione di tundra. Lungo tutto il perimetro della Groenlandia la calotta si sfrangia
in numerose lingue di ghiaccio che scendono
fino al mare, dove danno origine ai giganteschi e pericolosi iceberg artici.
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le scogliere, formando colonie composte di
milioni di individui.
Il trattato antartico
Le imprese compiute dai primi esploratori dell’Antartide, oltre allo scopo di ottenere
conoscenze di carattere scientifico, avevano
il fine di accertare la presenza di risorse naturali, onde avanzare rivendicazioni territoriali
e diritti di sfruttamento. Il risultato di questa
prassi fu quello di giungere a una graduale
spartizione del territorio antartico fra un ristretto numero di paesi, ciascuno dei quali si
attribuiva uno “spicchio” di Antartide. Non tutte le nazioni riconobbero le rivendicazioni delle
altre, per cui in breve si giunse a una sorta di
conflittualità latente, con diversi territori rivendicati contemporaneamente da più stati.
Per risolvere il problema, nel 1959 si stipulò
un trattato antartico, inizialmente firmato
da 12 nazioni e poi da altri paesi. In base
a esso, vennero sanciti i principi del libero
accesso al territorio antartico e della neutralità politica delle spedizioni che vi partecipavano.
Scaduto il primo accordo, nel 1991 venne
stipulato un nuovo trattato, della durata di
50 anni, che prevede tutta una serie di limitazioni: lo sfruttamento minerario è completamente bandito, mentre vengono attuate
alcune forme di protezione della fauna e della flora. Il trattato prevede inoltre il controllo
delle attività turistiche, che recentemente si
erano dilatate in maniera preoccupante, e
ingloba anche norme cui devono attenersi le
basi scientifiche in merito alla eliminazione
dei rifiuti e al possibile inquinamento marino.
Sotto la spinta di numerose associazioni ambientaliste, è stata anche avanzata l’ipotesi di
trasformare l’intero continente antartico in un
immenso “parco mondiale”, la cui istituzione
potrebbe consentire la definitiva salvaguardia
dei ricchissimi ecosistemi della regione.
L’Italia è stata la ventiquattresima nazione
ad aderire al trattato antartico, nel 1981. A
partire dal 1986 possiede in Antartide una
base non permanente, localizzata nella baia Terra Nova, ai margini del mare di Ross.
Ogni estate, alcune decine di studiosi vi si
trasferiscono per compiere ricerche in molti campi delle scienze. I principali settori di
indagine riguardano la fisica del cosmo, la
meteorologia, la geologia, l’oceanografia e
gli studi sull’inquinamento.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
di ghiaccio alto fino a 80 m e lungo all’incirca
800 km. Da questa e dalle altre barriere si
staccano frequentemente gli iceberg antartici, vastissimi zatteroni di ghiaccio di forma
tabulare che vanno lentamente alla deriva.
Alti fino a 200-300 m, si estendono anche
per centinaia di km2.
Le condizioni ambientali della regione antartica, estreme sotto il profilo delle temperature, sono incompatibili con qualsiasi forma di
vegetazione. Solo in alcuni tratti costieri si
incontra una stentata vegetazione di tundra,
fatta di cuscinetti di muschio, di radi ciuffi
d’erba e soprattutto di licheni, capaci di crescere sulle rocce. L’assenza di vegetazione
non rappresenta un ostacolo per gli animali,
perché la ricca fauna di queste regioni attinge alle risorse alimentari fornite dal mare.
Le catene alimentari traggono origine da
una flora acquatica fatta di alghe microscopiche, delle quali si cibano i minuscoli
organismi che compongono lo zooplancton.
Questi animaletti, soprattutto i piccoli crostacei (il krill) di cui sono molto ricche le
acque antartiche, forniscono il cibo a grandi
quantità di pesci, di mammiferi acquatici
(foche, leoni marini, balene), e a smisurate
quantità di uccelli. Questi nidificano lungo
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