pannello-concordia
7-03-2005
12:29
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ITALIA
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Mario Zucchelli
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Una nuova stazione di ricerca permanente in Antartide (75° 06’ S, 123°21’ E - Quota: 3233 m).
L’Istituto Polare francese (IPEV) e il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA)
hanno siglato nel 1993 un accordo di cooperazione per la costruzione della Stazione di ricerca Concordia.
a DOME C
LABORATORI
MENSA-CUCINE
CANTEEN-KITCHEN
TEMPO LIBERO
FREE-TIME
MAGAZZINI
WAREHOUSE
UFFICI
La Stazione può ospitare fino a 16 persone nella stagione invernale e 32
persone nella stagione estiva.
Ogni persona avrà a disposizione 200 l di acqua al giorno: 50 saranno
prodotti dalla neve e 150 dal riciclo delle acque “grigie”.
LABORATORIES
ZONA NOTTE
SLEEPING QUARTERS
UFFICI
OFFICES
OFFICES
MEDICINA
OFFICINE
SURGERY
WORKSHOPS
Calmo Quiet
Rumoroso Noisy
Perché l’Italia in Antartide
Il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) ha avuto inizio nel 1985 con l’obiettivo di
assicurare la partecipazione dell’Italia al Trattato Antartico e sviluppare ricerche scientifiche in quel
continente. Da allora, con cadenza annuale, si sono svolte spedizioni scientifiche, i cui risultati hanno
portato il nostro Paese al livello delle nazioni più importanti.
La Stazione è costituita da 2 edifici cilindrici uniti da un passaggio
coperto. Ogni cilindro (diametro 18.5 m, altezza 11 m) ha 3 piani, di
superficie utile 250 m2. L’altezza totale dal suolo (ossia dal ghiaccio)
supera i 14 m, perché ogni struttura (200 t in totale) poggia su 6
grandi piedi di ferro.
Uno dei successi riportati dall’Italia è stato indubbiamente quello di ottenere in tempi brevi lo
status di Paese consultivo (ossia con diritto di voto) nel Trattato Antartico e, subito dopo, quello di divenire membro a pieno titolo dello SCAR (Scientific Committee on Antarctic Research). Si è trattato di un doppio riconoscimento, politico e scientifico, che ha permesso al nostro Paese di
recuperare anni di ritardo.
Lo sforzo economico complessivo (di poco inferiore a 500 milioni di euro, in venti anni) ha condotto alla realizzazione di una Stazione costiera aperta nel periodo dell’estate australe e - congiuntamente al Programma francese - di una Stazione permanente sull’altopiano glaciale, operativa in
estate e in inverno. Una nave polare, modificata per servire sia alle ricerche oceanografiche che al
trasporto, è un altro traguardo consolidato. Sono state inoltre messe a punto varie tecnologie, ad
esempio telecomunicazioni e automazione, necessarie alla ricerca.
Il Programma è mirato a comprendere aspetti peculiari dell’Antartide, ma anche fenomeni di portata globale, così da raggiungere gli stessi obiettivi perseguiti dalla comunità internazionale.
Dome C è considerato il sito per eccellenza per i futuri studi in astronomia
e astrofisica, scienze dell’atmosfera, scienze della Terra, biologia
e medicina, telerilevamento.
Un altro aspetto interessante è la presenza di alcuni laghi subglaciali nell’area di Dome C.
EPICA
La perforazione profonda nel ghiaccio EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica), iniziata nel 1996 in Antartide, nella località Dome C si è conclusa il 21 Dicembre 2005, alla profondità di
3.270,2 m. L’età del ghiaccio raggiunto è stimata in circa 900.000 anni ed è la più antica finora mai ottenuta. Le carote di ghiaccio raccolte coprono circa 10-12 cicli glaciale-interglaciale, rispetto ai 4
contenuti (420.000 anni) nella carota perforata presso la Base russa di Vostok. Per estrarre le ultime carote di ghiaccio, di inestimabile importanza scientifica, si sono adottate tecnologie innovative
che hanno consentito le operazioni di recupero, neutralizzando il rischio che il ghiaccio a quelle profondità si potesse fondere. Dallo studio dei campioni si otterranno ulteriori informazioni sul ruolo
che i gas/serra e le polveri atmosferiche hanno avuto nei cambiamenti climatici. Queste informazioni sono cruciali per i modelli previsionali delle variazioni del clima, un sistema di grande complessità nel quale l’uomo si è inserito, modificando le condizioni naturali. Le analisi del ghiaccio profondo permetteranno anche di rilevare importanti informazioni sulla dinamica della calotta e sull’evoluzione geologica del continente antartico.
Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide
Sede: Via Anguillarese, 301 – 00060 Roma
Tel. 06/30484893
fax 06/30484893
[email protected]
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