MATERIALI VARI DA SISTEMARE
Sono mammiferi antichissimi: allattano i loro piccoli e hanno il corpo ricoperto di pelo; anziché
camminare e correre, volano, grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in
ala.
Hanno occhi piccoli e vista limitata, il loro udito invece è molto sviluppato. Mentre volano
emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un'eco
permettendogli così di individuare gli ostacoli.
Di giorno si riposano nelle fessure dei muri, nelle cavità degli alberi e nelle grotte mentre di notte
vanno a caccia di cibo.
Molte specie di Pipistrelli si nutrono di insetti, ma ne esistono altre che mangiano polline, nettare,
frutti, roditori, pesci, rane e, infine, si conoscono tre specie di pipistrelli, limitate al Centro e al Sud
America, che succhiano il sangue degli animali domestici. I pipistrelli italiani predano insetti,
eliminando, così, tanti insetti nocivi all'uomo e alle colture. Un singolo pipistrello, ad esempio, può
in una sola notte mangiare circa 2000 zanzare, ed essere quindi un notevole aiuto nella lotta
biologica contro questi insetti, molto dannosa nella sua comune versione chimica, che fa uso di
sostanze altamente tossiche per l'uomo e riduce di molto la biodiversità uccidendo animali di ogni
genere, fra cui gli stessi predatori delle zanzare, che tendono quindi ad aumentare nel lungo periodo,
anche senza considerare le resistenze che sviluppano. I pipistrelli sono fra gli animali più colpiti da
queste sostanze chimiche, proprio perché in quanto predatori di insetti ne accumulano grandi
quantità. le disinfestazioni contro le zanzare, particolarmente intense nei pressi delle città nel
periodo estivo, si aggiungono alle notevoli difficoltà incontrate dai pipistrelli, che soprattutto per la
mancanza di rifugi negli edifici moderni e per la distruzione del loro ambiente naturale (a partire
dalle loro prede) sono una specie a rischio di estinzione, tanto che s'è reso necessario un programma
europeo (BAT) per la loro salvaguardia. Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze (ma
non solo) sta promuovendo la diffusione di rifugi artificiali (casette di legno simili a quelle
predisposte talvolta per gli uccelli) per aumentare il numero dei pipistrelli e ridurre le zanzare in
città senza insetticidi tossici (la cui riduzione dovrebbe poi a sua volta favorire l'aumento dei
pipistrelli).[1]
In inverno i pipistrelli vanno in letargo in gruppo, rallentano tutte le attività corporee, incluso la
frequenza respiratoria e il battito cardiaco, consumando così poca energia e sopravvivendo grazie
alle riserve di grasso corporeo accumulate nella bella stagione. Con l'arrivo della primavera, cessa
la fase di letargo: le femmine, dopo un certo tempo, si radunano in rifugi ove, tra giugno e luglio,
danno alla luce i piccoli (in genere uno solo). Dopo poche settimane, i piccoli sanno già volare e
vanno subito a caccia d'insetti.
Ogni giorno, al calare del sole, nelle nostre campagne la maggior parte degli uccelli, cessa
la propria attività e si ritira tra i cespugli o tra gli alberi per trascorrere la notte; il loro posto
viene preso da altre creature alate e volanti: i Pipistrelli.
I Chirotteri costituiscono uno dei gruppi più specializzati tra i Mammiferi: nel corso della
loro evoluzione hanno sviluppato infatti sia la capacità di volare, sia adattamenti alla vita
notturna.
Il volo è reso possibile da ali molto diverse da quelle degli uccelli: mentre infatti quest’ultimi
creano una superficie portante con le penne, i pipistrelli, sfruttano una membrana di pelle,
detta patagio, che unisce le dita della mano, estremamente allungate, con il lato del corpo
e gli arti posteriori.
Tra le strategie adottate per vivere nell’oscurità, spicca senza dubbio il famoso “radar”:
questi animali infatti durante il volo emettono continuamente ultrasuoni che infrangendosi
contro gli oggetti producono una eco: riascoltando con le grandi orecchie questi echi, essi
riescono a localizzare anche nel buio più assoluto sia gli ostacoli che le prede da
catturare.
Per capire meglio come i Chirotteri usino questo radar durante la caccia, si può tentare un
semplice e divertente esperimento: quando notiamo un pipistrello volare sopra la nostra
testa, se lanciamo in aria un sassolino, potremo osservare che l’animale farà
immediatamente una picchiata verso ciò che abbiamo tirato in alto: infatti il pipistrello
individua con gli ultrasuoni il sassolino, e, scambiandolo per una preda, vi andrà incontro.
Sebbene poco conosciuti e non molto studiati, i Pipistrelli sono un gruppo di mammiferi
molto diffuso e numeroso; anche in Europa ne esistono oltre trenta specie diverse.
Purtroppo è molto difficile riconoscere le singole specie tra di loro, ed è praticamente
impossibile distinguerle mentre volano. Per ovviare a questo problema gli studiosi sono
costretti ad utilizzare delle apparecchiature speciali in grado di ridurre i suoni ad alta
frequenza emessi dagli animali fino ad una soglia udibile anche all’orecchio umano, così
da renderli riconoscibili dal tipo di suoni che producono.
I Pipistrelli si possono osservare in quasi tutti tipi di ambienti: in campagna, nei boschi e
perfino nei centri abitati, dove spesso si vedono svolazzare incessantemente intorno ai
lampioni, a caccia degli insetti e delle falene attirate dalla luce artificiale.
Capita spesso, specialmente tra i rappresentanti del gruppo dei Rinolofi, che colonie di
pipistrelli utilizzino delle vecchie case abbandonate o dei solai come luogo sicuro dove far
nascere e allevare i propri piccoli. In queste circostanze durante il giorno è facile osservare
le femmine che se ne stanno vicine appese a testa in giù al soffitto o alla parete, con il
figlioletto aggrappato al petto, intento a succhiare il latte ( perché anche i pipistrelli in
quanto mammiferi allattano i loro piccoli ). Una traccia inequivocabile che indica la
presenza di pipistrelli in una vecchia casa o in una grotta, è la presenza di molti piccoli
escrementi contenenti elitre e altre parti dure di insetti sul pavimento.
Con l’arrivo della brutta stagione, i Chirotteri si trovano un riparo ( grotte, soffitte, cavità
degli alberi vanno benissimo ) e, cadono in ibernazione, trascorrendo in questo stato i
mesi più freddi.
Tra le specie più comuni si possono trovare i Pipistrelli nani, che misurano appena 35 mm,
diffusi anche nei centri abitati e i Vespertili.
Più diffuse nelle zone alberate sono invece le grandi e rumorose Nottole, riconoscibili
anche in volo per le ali particolarmente allungate.
Un altro rappresentante caratteristico è l’Orecchione, così chiamato per le grandi orecchie
molto sviluppate.
Per altre foto e informazioni:
enciclopedia animale on-line
http://animaldiversity.ummz.umich.edu/index.html,
I loro nemici sono i gufi, le donnole, le martore e i topi che vanno a cercarli nei loro
nascondigli.
In tutto il mondo esistono 1100 specie diverse di pipistrello, delle quali almeno 32 presenti
in Italia
Introduzione
Pipistrello Nome comune degli unici mammiferi capaci di volo prolungato. Costituiscono l’ordine dei chirotteri e
sono suddivisi in due sottordini, megachirotteri e microchirotteri (che riuniscono rispettivamente le specie più grandi e
quelle più piccole) e 17 famiglie. Tutti i megachirotteri appartengono a un’unica famiglia (pteropidi), con più di 150
specie, mentre le altre 16 famiglie appartengono ai microchirotteri. In totale le specie di pipistrelli sono 850-900,
superando tutti gli altri ordini di mammiferi, con l’eccezione dei roditori.
Distribuzione
I pipistrelli sono diffusi in tutto il mondo, salvo che nella zona artica e in talune isole oceaniche remote. Tutti i
megachirotteri e alcune famiglie di microchirotteri sono confinati all’emisfero orientale; altri microchirotteri
vivono in quello occidentale e alcune famiglie hanno una diffusione mondiale. Si pensa che i pipistrelli
abbiano avuto origine in regioni dal clima mite, probabilmente al principio dell’ Eocene (il più antico fossile di
pipistrello, Icaronycteris index, viene fatto risalire a 60 milioni di anni fa). I membri di quattro famiglie, tutte
appartenenti ai microchirotteri, vivono nelle regioni temperate, e il numero delle specie diminuisce
spostandosi dall’equatore verso i poli. Solo due famiglie sono rappresentate nelle regioni subartiche, dove
vivono solo d’estate.
Dimensioni
I megachirotteri comprendono i pipistrelli più grandi, le gigantesche “volpi volanti” dell’Africa, dell’India e del
continente australiano; il loro nome si deve al muso allungato, simile a quello di una volpe. Il più grande pipistrello
esistente (Pteropus vampyrus) è un megachirottero che vive a Giava e che raggiunge un’apertura alare di 1,7 m e una
lunghezza di 42 cm. Molte specie di megachirotteri sono, tuttavia, più piccole dei microchirotteri più grossi.
Oltre che sulle dimensioni, la distinzione fra i due sottordini si basa anche sulla forma dei
denti e su fondamentali differenze scheletriche. Il più piccolo microchirottero
(Craseonycteris thonglongyai), diffuso nella Thailandia occidentale, è lungo solo 2,9-3,3
cm e pesa circa 2 g, dimensioni che ne fanno uno dei più piccoli mammiferi viventi. Le
differenze fra i megachirotteri e i microchirotteri sono sufficienti a ipotizzare che essi
abbiano avuto una diversa origine filogenetica: secondo gli scienziati, i megachirotteri
sarebbero molto più recenti dei microchirotteri.
Volo ed ecolocalizzazione
Fra i vertebrati viventi, la capacità di attuare un volo vero e proprio è limitata ai pipistrelli e agli uccelli. Il volo dei
pipistrelli è meno efficiente di quello degli uccelli, ma consente una migliore capacità di manovra. L’ ala del pipistrello
è una sottile membrana, detta patagio, sostenuta anteriormente dalle ossa degli arti anteriori e dal secondo dito,
entrambi molto allungati, e posteriormente tesa fra il terzo, il quarto e il quinto dito. Il patagio è attaccato lungo la linea
mediana del dorso e in molte specie si estende anche fra gli arti posteriori e la coda. Solo il primo dito, o pollice, è
libero, e nella maggior parte dei pipistrelli è l’unico a essere munito di artiglio. Questa struttura consente ai pipistrelli di
variare notevolmente la convessità delle ali, modificando così in modo drastico le caratteristiche di aerodinamicità.
Tutti i microchirotteri si orientano mediante ecolocalizzazione. Con questo termine si intende l’emissione intermittente
di suoni ad alta frequenza e la conseguente percezione delle stesse onde riflesse dagli ostacoli presenti nell’ambiente; il
sistema permette all’animale di determinare la posizione, la distanza relativa e le caratteristiche degli oggetti circostanti
anche nella completa oscurità, proprio come un sonar. Le proprietà fisiche dei suoni emessi variano in modo
caratteristico da una specie all’altra: vengono generati dalla laringe e, a seconda delle specie, possono essere emessi
dalla bocca o dalle narici.
I megachirotteri, invece, si orientano servendosi della vista. Solo un genere ha evoluto un
meccanismo di ecolocalizzazione, che comporta l’emissione di schiocchi udibili e viene
impiegato dall’animale solo quando vola nell’oscurità.
Comportamento
Con poche eccezioni, tutti i microchirotteri sono notturni. Durante il giorno riposano all’interno di grotte, anfratti
rocciosi, alberi cavi o edifici. Alcuni fra i megachirotteri più grandi hanno l’abitudine di appendersi a testa in giù in
foltissimi gruppi, sui rami degli alberi. Il fatto di essere notturni conferisce a questi animali molti vantaggi, ad esempio
una competizione molto ridotta per gli insetti e altre fonti di nutrimento, la sostanziale libertà dai predatori e la
protezione dal surriscaldamento e dalla disidratazione, alla quale sarebbero particolarmente esposti perché, a causa della
membrana alare, hanno un rapporto superficie-volume elevatissimo.
Alcune specie di pipistrelli sono solitarie, ma la maggior parte è gregaria. Durante il giorno l’aggregazione può
consistere nella formazione di piccoli gruppi (un maschio e una dozzina di femmine), per arrivare a immensi raduni di
molte migliaia e addirittura milioni di individui. In alcune specie l’aggregazione può presentare diverse modalità di
variazioni stagionali e segregazione sessuale. Associazioni casuali di specie diverse sono comuni fra i pipistrelli che
fanno uso di ripari protetti come le grotte.
Alcune specie che vivono nella zona temperata presentano, in una certa misura, un comportamento migratorio e sono
stati documentati spostamenti di 1600 km fra i quartieri estivi e quelli invernali. Altri chirotteri possono coprire fino a
40 km al giorno per spostarsi dai loro rifugi ai luoghi dove si nutrono; la maggior parte dei pipistrelli, tuttavia, si
procura il cibo nelle vicinanze del rifugio.
La maggior parte dei chirotteri si nutre di insetti ed è in grado di catturare la preda in volo. Numerosi megachirotteri e
molte specie di fillostomatidi dell’America tropicale hanno un’alimentazione frugivora. Altri chirotteri (glossofagini)
mangiano parti di fiori o estraggono il nettare dalle piante fiorite mediante la lingua, molto allungata, contribuendo così
all’impollinazione dei vegetali. Tra i rinolofidi e i fillostomatidi (entrambi caratterizzati da appendici carnose nasali
più o meno sviluppate e a forma di foglia) vi sono forme carnivore e onnivore; oltre a nutrirsi di insetti e frutta, questi
chirotteri possono attaccare piccoli anfibi, lucertole, uccelli, topi e anche altri pipistrelli.
Strettamente imparentata ai rinolofidi e ai fillostomatidi è la famiglia dei desmodontidi, a cui appartengono i
vampiri (ad esempio, Desmodus rotundus) dei tropici americani, che si nutrono esclusivamente del sangue
succhiato da piccole ferite inflitte ad animali a sangue caldo come polli, bovini, cavalli, maiali e, a volte,
esseri umani. Almeno tre specie di pipistrelli arricchiscono la propria dieta con piccoli pesci, che vengono
ghermiti con le zampe artigliate mentre nuotano sotto la superficie dell’acqua.
Ciclo vitale
Nei chirotteri il periodo di gestazione è relativamente lungo e nelle diverse specie può variare da circa 44 giorni a 8
mesi. Poche specie producono più di un piccolo ogni anno e i giovani tendono a maturare lentamente. Sebbene i cicli
riproduttivi della maggior parte delle specie seguano il modello generale dei mammiferi, esistono alcune eccezioni.
Molto interessanti sono alcune specie delle zone temperate che durante i mesi invernali vanno in letargo.
L’accoppiamento avviene prima dell’ibernazione e gli spermatozoi sono trattenuti nel corpo della femmina per tutto il
periodo del letargo. La fecondazione avviene quando un uovo viene liberato dall’ovaio, dopo il risveglio primaverile
della femmina. Questo fenomeno è chiamato fecondazione ritardata.
Una variante di fecondazione ritardata si osserva in un genere europeo nel quale l’accoppiamento, l’ovulazione e le
prime fasi di sviluppo dell’embrione avvengono nella normale sequenza prima dell’ibernazione, ma lo sviluppo si ferma
prima dell’impianto nell’utero, che avrà luogo solo in primavera, quando il metabolismo della madre tornerà normale.
Questo fenomeno viene chiamato impianto ritardato.
L’abbondanza dei pipistrelli, nonostante il basso tasso di riproduzione, è da attribuirsi non solo ai modelli
comportamentali adottati da queste specie, ma anche alla loro notevole longevità. Alcune delle specie più grandi di
megachirotteri e il vampiro sono sopravvissuti in cattività per più di vent’anni. Fra le specie di microchirotteri marcate e
rilasciate nell’ambiente, molte sono state ricatturate dopo anni. Il record è quello di un esemplare recuperato 31 anni
dopo essere stato marcato e liberato nel New England (Stati Uniti).
Ecologia
In genere i pipistrelli che si nutrono di insetti sono considerati utili all’uomo e molte specie di chirotteri hanno un
ruolo importante nell’impollinazione delle piante e nella dispersione dei semi. I grandi pipistrelli frugivori
dell’Eurasia possono rappresentare una minaccia economica quando invadono i frutteti, ma forse il maggiore pericolo
associato alle popolazioni di pipistrelli è la trasmissione delle malattie, soprattutto la rabbia, agli animali domestici. Il
problema è particolarmente grave nell’America tropicale, dove epidemie locali di rabbia fra i bovini, causate dal morso
di vampiri infetti, hanno decimato intere mandrie. Anche pipistrelli diversi dai vampiri possono contrarre e trasmettere
la rabbia. Molti pipistrelli hanno una bassa tolleranza verso insetticidi come il DDT, che può concentrarsi nella rete
alimentare.
Classificazione scientifica: I pipistrelli costituiscono l’ordine dei chirotteri della classe dei mammiferi, subphylum
vertebrati, phylum cordati.
I pipistrelli sono gli unici mammiferi capaci di volo attivo.
La loro ala e' il risultato della trasformazione dell'arto anteriore, in particolare della mano, le cui
dita, ad eccezione del pollice, si presentano estremamente allungate. Da cio', il nome di chirotteri:
"mano alata".
Le specie che effettuano volo piu' lento e "acrobatico" hanno ali larghe; quelle che volano piu'
velocemente (possono superare i 70 km/h) e in linea retta hanno ali in proporzione piu' strette e
lunghe.
Vi sono specie che utilizzano lo stesso territorio per tutto l’anno, specie che compiono spostamenti
stagionali di qualche decina o di poche centinaia di chilometri e specie che migrano anche a
distanze di 2000 kilometri.
Nel mondo sono attualmente conosciute quasi 1000 specie di Chirotteri.
Esse presentano specializzazioni alimentari assai varie.
La maggior parte delle specie e' insettivora. Esistono pipistrelli che suggono il nettare
I pipistrelli sono gli unici mammiferi capaci di volo attivo.
La loro ala e' il risultato della trasformazione dell'arto anteriore, in particolare della mano, le cui
dita, ad eccezione del pollice, si presentano estremamente allungate. Da cio', il nome di chirotteri:
"mano alata".
Le specie che effettuano volo piu' lento e "acrobatico" hanno ali larghe; quelle che volano piu'
velocemente (possono superare i 70 km/h) e in linea retta hanno ali in proporzione piu' strette e
lunghe.
Vi sono specie che utilizzano lo stesso territorio per tutto l’anno, specie che compiono spostamenti
stagionali di qualche decina o di poche centinaia di chilometri e specie che migrano anche a
distanze di 2000 kilometri.
Nel mondo sono attualmente conosciute quasi 1000 specie di Chirotteri.
Esse presentano specializzazioni alimentari assai varie.
La maggior parte delle specie e' insettivora. Esistono pipistrelli che suggono il nettare dei fiori e
altri che si nutrono di frutta, importantissimi per l’impollinazione e la disseminazione di molte
piante tropicali.
Vi sono pipistrelli predatori di pesci, rane e di altri piccoli vertebrati. Infine, vi sono anche i
“famigerati” vampiri, che, come le zanzare, si nutrono di sangue; nulla a che vedere con Dracula
pero': si tratta di 3 specie di chirotteri di piccola taglia, che vivono nell’America tropicale e si
cibano prevalentemente su uccelli e bovini.
Tutti i chirotteri europei sono insettivori, hanno cioe' un'alimentazione fondamentalmente basata
su invertebrati.
In Italia sono segnalate quasi tutte le specie di chirotteri presenti in Europa. Esse rappresentano oltre
un quarto delle specie di mammiferi indigeni del nostro Paese.
BIBLIOGRAFIA
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiroptera
http://www.anisn.it/scuola/100animali/pipistrelli/pipi.htm
http://animaldiversity.ummz.umich.edu/index.html,
enciclopedie italiana delle Scienze, Scienze Naturali, Istituto geografico De Agostini
http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761557637/Pipistrello.html
http://www.parchilagomaggiore.it/pippi11.htm