SOLUZIONI degli esercizi sulle nozioni di base

Linguistica Generale, cod. 24169 (Lettere) e cod. 92101 (Sc. della Comunicazione)
SOLUZIONI degli esercizi sulle nozioni di base di Linguistica - a.a. 2016-17
(1)
cfr. BERRUTO G. / CERRUTI M. 2011. La Linguistica. Un corso introduttivo. Novara: UTET, cap. I e II.
1.
Che tipi di segni sono questi?
i.
disegno stilizzato di due bambini con la cartella in mano al centro di un segnale stradale;
ii.
grossa macchia d’olio presente su un tratto di strada asfaltata;
iii. immagine raffigurante una piccola fotocamera sul display di un telefono cellulare;
iv. spilla con fiocco rosso indossata sul bavero della giacca in occasione di un raduno per la lotta
contro l’AIDS;
v. fori di proiettile su un segnale stradale;
vi. presenza di un piccolo triangolo rosso, apposto al lato destro della carreggiata, poco prima
di una curva;
vii. numeri sulle porta delle camere di un albergo;
Soluzione: i. icona; ii. indizio; iii. icona; iv. simbolo; v. indizio; vi. simbolo; vii. segni in senso stretto.
2.
Quale (o quali) delle seguenti affermazioni sono sbagliate?
a.
l’arbitrarietà è una proprietà dei segni linguistici secondo la quale non esiste alcun legame
naturalmente motivato, derivabile per osservazione empirica o per ragionamento logico tra il
significante e il significato del segno stesso;
b.
con natura non normativa della Linguistica ci si riferisce al fatto che la Linguistica studia un
comportamento umano, l’agire comunicativo, allo scopo di regolarlo, e rifiuta lo statuto di
oggetto di analisi scientifica a quei fenomeni che, pur essendo empiricamente osservabili, sono in
contrasto con la grammatica di una lingua;
c.
per discretezza dei segni linguistici si intende il fatto che la differenza tra le unità della lingua è
assoluta: esiste un confine netto tra un elemento e l’altro, che li rende ben separabili. Ad esempio,
i fonemi /p/ e /b/ presentano confini netti e ben separati, che permettono di opporre, ad esempio,
le parole pollo e bollo. Non sono possibili pronunce intermedie tra i due: un’eventuale pronuncia
intermedia viene comunque ricondotta ad una delle due forme.
Soluzione: l’affermazione sbagliata è la b. Scopo della Linguistica è descrivere e interpretare
l’agire comunicativo, non prescrivere un comportamento corretto o influenzare il comportamento
linguistico dei parlanti.
3.
Leggere le seguenti parole italiane in trascrizione fonetica:
passaggio, qualità, giocoliere, infliggere, legnoso, scellerato, giudice, invernale, ingordigia, acido,
zenzero, pasticcere.
1
4.
5.
Scrivere la trascrizione fonetica delle seguenti parole secondo la pronuncia in italiano standard:
[perˈkɛ]
[iɱˈviːdja]
[ˈspeɲːere]
[raˈʦːiːa]
[ˈtɛkniko]
[iɱvenˈʦjone]
[dizˈʤeːlo]
[ˈaːpiʧe]
[traŋkwiˈlːanti]
[ˈʃɛnʦa]
[veˈkːjɛtːo]
[aʧːeˈkaːto]
[ˈʧɛːlo]
[voˈʎːaːmo]
[ˈvjɛni]
[ˈʤiʎːo]
[ʤoviˈnɛʦːa]
[inʧamˈpaːre]
[ˈbjaŋko]
[ˈʤɛmːa]
[aˈʦːjone]
[ʧiˈpiʎːo]
[ˈkwalke]
[maʤːoˈranʦa]
[ˈbaɲːo]
[ˈzviʦːera]
[leˈgaʧːo]
[oˈtːeŋgo]
[skariˈkaːre]
[kaʧːaˈviːte]
Quali sono le consonanti sorde dell’italiano? Indicatele con il rispettivo simbolo IPA e descrivetele
secondo i tratti articolatori che le contrassegnano.
[p] occlusiva bilabiale, [f] fricativa labiodentale, [t] occlusiva dentale, [s] fricativa dentale, [ʃ]
fricativa palatale, [ʦ] affricata dentale, [ʧ] affricata palatale, [k] occlusiva velare.
6.
Tutte le lingue hanno fonemi? Per esempio, data una lingua esotica X di cui non sappiamo nulla,
possiamo dire con tutta certezza che X ha fonemi, oppure per rispondere dobbiamo prima avere
informazioni sulla lingua X, oppure possiamo dire che è estremamente probabile che X abbia fonemi?
Risposta: Per definizione tutte le lingue hanno fonemi, poiché tutte le lingue si ritagliano nell’insieme
dei suoni potenzialmente producibili dall’apparato fonatorio umano dei foni aventi valore distintivo
(capaci cioè di distinguere parole diverse), che si chiamano per l’appunto fonemi.
7.
Delle seguenti coppie di parole dire se si tratta o no di coppie minime:
a. [ˈraːme] / [ˈpaːne] (no, si differenziano per la presenza di ben 2 fonemi diversi);
b. [ˈpaʦːa] / [paˈʦːiːa] (no, la parola pazzia ha un fonema in più rispetto a pazza);
c. [ˈmaŋka] / [ˈmanʧa] (sì; la nasale velare non è un fonema, bensì un allofono);
d. [ˈfiːlo] / [ˈfiʎːo] (sì, la lunghezza vocalica non ha valore fonemico in italiano);
e. [iɱˈfɛrno] / [iɱˈvɛrno] (sì);
f.
8.
[inˈsɛtːo] / [iɱˈfɛtːo] (sì; la nasale labiodentale non è un fonema, bensì un allofono);
Sulla base del titolo di queste due ricerche, indicare quale si occupa di linguistica diacronica e quale di
linguistica sincronica:
a- La formazione del plurale italoromanzo nella documentazione notarile altomedievale.
[Linguistica diacronica]
b- La sintassi dei verba affectum in latino tardo. [Linguistica sincronica]
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Linguistica Generale, cod. 24169 (Lettere) e cod. 92101 (Sc. della Comunicazione)
SOLUZIONI degli esercizi sulle nozioni di base di Linguistica - a.a. 2016-17
(2)
cfr. BERRUTO G. / CERRUTI M. 2011. La Linguistica. Un corso introduttivo. Novara: UTET, cap. I-III.
1.
Scrivere:
a. una parola costituita, nell’ordine, da una occlusiva alveolare sorda [t], da una (poli)vibrante
alveolare [r], da una vocale centrale bassa [a], da una affricata palatale sorda lunga [ʧ], da una
vocale centrale bassa [a]. Formare con essa una coppia minima che identifichi il fonema ‘vocale
anteriore medioalta’ [e].
b. una parola costituita, nell’ordine, da una nasale bilabiale [m], da una vocale centrale bassa [a], da
una affricata alveo dentale sorda lunga [ʦ], da una vocale anteriore medioalta [e]. Formare con
essa una coppia minima che identifichi il fonema occlusiva bilabiale sorda [p].
Soluzione: a. traccia / treccia oppure traccia [ˈtraʧːa] / tracce [ˈtraʧːe]
b. mazze / pazze oppure mazze / mappe
2.
3.
Scrivere la trascrizione fonetica delle seguenti parole secondo la pronuncia in italiano standard:
a. [iɱˈfaːusto]
d. [ˈprɔɲːozi]
b. [maʤːoˈliːno]
e. [limaˈʧːoːzo]
c. [ʃɔʎːiˈliŋgwa]
f.
[kazeˈʤːaːto]
In italiano l’opposizione ‘vocali lunghe’ vs. ‘vocali brevi’ non ha valore distintivo, ovvero non
permette di distinguere significati. Qual è il solo contesto in cui le vocali lunghe occorrono all’interno
di una sillaba?
In italiano si hanno vocali lunghe solo all’interno delle sillabe che soddisfano entrambe le seguenti
condizioni:
i)
sono sillabe toniche (ovvero, accentate);
ii) sono sillabe aperte, ovvero con struttura CV (si definiscono invece chiuse le sillabe che
terminano con una consonante, del tipo CVC).
4.
Sulla base del titolo di queste due opere, dire quale di esse si occupa di linguistica diacronica e quale
di linguistica sincronica:
a - Il sistema dei casi nelle carte toscane altomedievali
[Linguistica sincronica]
b - L’evoluzione romanza del futuro latino: osservazioni semantico-pragmatiche.
[Linguistica diacronica]
5.
Quale particolare caratteristica distingue un alfabeto fonetico come l’IPA (Alfabeto Fonetico
Internazionale) dalle grafie alfabetiche formatesi storicamente e impiegate come sistema di scrittura
delle diverse lingue del mondo?
Risposta: Le grafie alfabetiche sono per molti versi incoerenti: in particolare, non vi è un rapporto
biunivoco tra suoni e grafemi. L’Alfabeto Fonetico Internazionale, invece, prevede che ogni singolo
3
suono sia rappresentato per mezzo di un unico segno grafico. Si tratta dunque di un alfabeto fonetico
valido per tutte le lingue del mondo, con il quale è possibile riprodurre scientificamente la realtà
fonica senza incorrere in alcun genere di ambiguità.
6.
Dire quale (o quali) delle seguenti parole contiene una vocale anteriore medio-bassa, spiegando i
criteri seguiti nel ragionamento.
Vocale anteriore medio-bassa: [ɛ]
a. maledizione [malediˈʦːjone]
b. glaciale [glaˈʧaːle]
c. sgabello [zgaˈbɛlːo]
d. scivolose [ʃivoˈloːze]
In italiano standard le vocali anteriori mediobasse (dette anche ‘aperte’) [ɛ] possono occorrere solo
in sillaba tonica. Nelle sillabe atone (ovvero, non accentate) l’opposizione tra vocali anteriori
mediobasse e medioalte si neutralizza, e possono occorrere soltanto queste ultime (dette anche
‘chiuse’) [e].
Di conseguenza, la sola parola tra quelle citate in cui può comparire una vocale mediobassa è
sgabello [zgaˈbɛlːo], poiché solo in questa parola una vocale anteriore compare in sillaba tonica.
7.
Trovare gli errori nelle seguenti affermazioni, sottolineando le formulazioni sbagliate e sostituendole
con quelle corrette.
a. In italiano standard, i fonemi /ʧ/, /ʤ/, /ʃ/, /ʎ/, /ɲ/ sono sempre lunghi in posizione intervocalica;
In italiano standard, i fonemi /ʦ/, /ʣ/, /ʃ/, /ʎ/, /ɲ/ sono sempre lunghi in posizione intervocalica;
b. La trascrizione fonetica e la trascrizione fonematica si pongono tradizionalmente tra parentesi
quadre.
La trascrizione fonetica si pone tra parentesi quadre, la trascrizione fonematica si pone invece tra
barre oblique.
c. In italiano, l’accento è libero e privo di valore fonematico.
In italiano l’accento è libero e dotato di valore fonematico. Coppie di parole come [ˈkaːmiʧe] e
[kaˈmiːʧe], oppure [ˈprinʧipi] e [prinˈʧiːpi] si distinguono solo in virtù della diversa posizione
dell’accento.
d. Le consonanti nasali rappresentano il punto di massima sonorità nell’ambito dei suoni producibili
dall’apparato fonatorio umano. Per questo, in alcune lingue, le nasali possono fungere da nucleo di
sillaba.
Le vocali rappresentano il punto di massima sonorità nell’ambito dei suoni producibili
dall’apparato fonatorio umano. In alcune lingue, tuttavia, le nasali, le laterali e le vibranti
possono fungere da nucleo di sillaba.
8.
Fornire un esempio di allomorfia riguardante: i) un morfema lessicale; ii) un morfema derivativo; iii)
un morfema flessivo.
4
Il termine allomorfia indica la possibilità che un certo morfema sia espresso a livello concreto
attraverso forme diverse a seconda del contesto di occorrenza. Tali forme si chiamano per l’appunto
allomorfi.
Un esempio di allomorfia del morfema flessivo è dato dalla formazione del plurale in inglese:
graficamente il plurale è marcato attraverso l’aggiunta di –s o di –es. Dal punto di vista fonetico tali
suffissi presentano tre realizzazioni diverse (ovvero tre allomorfi) condizionati dal contesto (in
particolare, dalle caratteristiche articolatorie del suono che precede il morfo di plurale): [s], [z] e
[iz].
Un esempio di allomorfia di un morfema derivativo è dato dal prefisso verbalizzatore a+C, che
possiede numerosi allomorfi diversi, la cui forma è influenzata dalla consonante iniziale del m.
lessicale che il prefisso modifica. Ad es.: al-lungare, ap-piattire, ac-corciare, as-sicurare, ecc.
Un esempio di allomorfia del morfema lessicale è dato dalla serie scuola, scolaro, scolastico.
9.
Scomporre in morfemi le seguenti parole.
[Legenda: NR = nominalizzatore; VR = verbalizzatore; AG = agente; IT = iterativo; NEG = negativo;
PRIV = privativo; AGG = aggettivo; AVV = avverbio; PPASS = participio passato; PPRES =
participio presente; INF = infinito; F = femminile; M = maschile; SG = singolare; PL = plurale]
10.
a. spalatore
s-pal-ator-e
VR-pala-AG.M-SG
e. tendenzioso
tend-enz-ios-o
tendere-NR-AGG-M.SG
b. territorialità
terr-itori-al-ità
terra-NR-AGG-NR
f. infuocate
in-fuoc-at-e
VR-fuoco-PPASS-F.PL
c. accerchiamento
ac-cerchi-ament-o
VR-cerchio-NR-SG
g. fatalità
fat-al-ità
fato-AGG-NR
d. ingiustificato
in-giust-ific-at-o
NEG-giusto-VR-PPASS-M.SG
h. impraticabili
im-pratic-abil-i
NEG-praticare-AGG-PL
Trovare parole italiane che corrispondano alle seguenti glosse:
i) tradire-NR-SG
[trad-iment-o]
iv) mietere-AG.F-PL
[miet-itric-i]
ii) confessare-NR-PL
[confess-ion-i]
v) PRIV-dente-AGG-F.PL
[s-dent-at-e]
vi) VR-lento-NR-SG
[al-lent-ament-o]
iii) muovere.PPASS-(NR)-SG
[moss-a]
[Legenda: NR = nominalizzatore; VR = verbalizzatore; AG = agente; PRIV = privativo; AGG =
aggettivo; PPASS = participio passato; F = femminile; M = maschile; SG = singolare; PL = plurale. Le
parentesi indicano che un certo morfema non è rappresentato nel significante]
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Linguistica Generale, cod. 24169 (Lettere) e cod. 92101 (Sc. della Comunicazione)
SOLUZIONI degli esercizi sulle nozioni di base di Linguistica - a.a. 2016-17
(3)
cfr. BERRUTO G. / CERRUTI M. 2011. La Linguistica. Un corso introduttivo. Novara: UTET, cap. II-VI.
1.
Scrivere:
a.
una parola costituita, nell’ordine, da una occlusiva velare sorda [k], da una vocale centrale bassa
[a], da una nasale alveolare [n], da una vocale centrale bassa [a], da una laterale alveolare [l]; da
una vocale anteriore medioalta [e]. Formare con essa una coppia minima che identifichi il fonema
‘fricativa labiodentale sorda’ [f].
b.
una parola costituita, nell’ordine, da una nasale bilabiale [m], da una vocale posteriore alta [u], da
una fricativa alveo dentale sorda [s], da una occlusiva velare sorda [k], da una semivocale (o semi
consonante) palatale [j]; una vocale posteriore medioalta [o]. Formare con essa una coppia
minima che identifichi il fonema vocale centrale bassa [a].
Soluzione: a. canale / fanale;
b. muschio / maschio.
2.
2.
Scrivere la trascrizione fonetica delle seguenti parole secondo la pronuncia in italiano standard:
a. [raˈmaʦːa]
e. [iŋˈgorgo]
b.[aɱˈfiːbjo]
f. [iˈɲːɔːbili]
c. [ʣukːeˈraːto]
g. [paˈʤɛlːa]
d.[ˈflaʧːido]
h. [iɱvenˈʦjone]
Ordinare i termini della seguente lista dall’unità più piccola (di livello più basso) a quella più grande
(di livello più alto): allomorfo, fono, frase, morfo, parola, sillaba, sintagma. Tutti i termini sono
ordinabili nella stessa scala? Se no, quali vanno esclusi?
Soluzione: Fono - sillaba - morfo - parola - sintagma - frase. Allomorfo non entra nella lista poiché
non designa un’unità, ma la variante di un’unità.
3.
Dire quale (o quali) delle seguenti parole contiene una vocale posteriore medio-bassa, spiegando i
criteri seguiti nel ragionamento.
a. ritaglio [riˈtaʎːo]
b. commossa [koˈmːɔsːa]
c. fogliame [foˈʎːaːme]
d. onestà [onesˈta]
In italiano standard le vocali posteriori mediobasse (dette anche ‘aperte’) [ɔ] possono occorrere solo
in sillaba tonica. Nelle sillabe atone (ovvero, non accentate) l’opposizione tra vocali posteriori
mediobasse e medioalte si neutralizza, e possono occorrere soltanto queste ultime (dette anche
‘chiuse’) [o].
Di conseguenza, la sola parola in cui compare una vocale mediobassa è commossa [koˈmːɔsːa], poiché
solo in questa parola una vocale posteriore compare in sillaba tonica.
6
4.
Trovare parole italiane che corrispondano alle seguenti glosse:
i) pace-VR-AG.F-SG
[pac-ific-atric-e]
iv) PRIV-coraggio-P.PRES-SG [s-coraggi-ant-e]
ii) IT-pescare-NR-SG
[ri-pesc-aggi-o]
v) NEG-popolo-AGG-NR
[im-popol-ar-ità]
vi) VR-servo-NR-SG
[as-serv-iment-o]
iii) VR-padrone-VR-INF [s-padron-eggi-are]
5.
Scomporre in morfemi le seguenti parole.
[Legenda: NR = nominalizzatore; VR = verbalizzatore; AG = agente; IT = iterativo; NEG = negativo;
PRIV = privativo; AGG = aggettivo; AVV = avverbio; PPASS = participio passato; PPRES =
participio presente; INF = infinito; F = femminile; M = maschile; SG = singolare; PL = plurale]
6.
mal-tratt-a-ment-i
male-trattare-NR-PL
s-gamb-ett-are
VR-gamba-NR-INF
pavon-eggi-are
pavone-VR-INF
s-carcer-azion-e
NEG-carcere-NR-SG
ap-piatt-i-ment-o
VR-piatto-NR-SG
dis-obbedi-enz-a
NEG-obbedire-NR-SG
baci-a-man-o
baciare-3.SG.PRES.IND-mano-SG
popol-ar-ità
popolo-AGG-NR
fort-ific-ant-i
forte-VR-PPRES-PL
am-morbid-ent-e
VR-morbido-PPRES-SG
Si parla di fiume Po, ma di pianura Padana. Sapendo che:
Padano deriva dall’aggettivo Lat. PADANUM, a sua volta derivato dal Lat. PAD-U(M)
Possiamo dire che esiste un rapporto tra Po e padano? Di che tipo di rapporto si tratta?
Soluzione: Pad-an-o
po-AGGETTIVO-MASCHILE.SINGOLARE
Pad- m.lessicale, allomorfo di PO
-an- m. grammaticale, derivativo suffisso, che forma aggettivi da sostantivi, lo ritroviamo in mont-ano, ma anche in nomi etnici come Rom-an-o, Camp-an-o ecc.
-o m. grammaticale flessivo, di maschile (per confronto con padana) e singolare (per confronto con
padani).
Le parole Po e Padano presentano due allomorfi dello stesso morfema lessicale.
7.
Il prefisso s- di stappare e di sbeffeggiare è un morfema unico oppure no?
E il prefisso in- di incredibile e di ingrassare?
In ciascuno dei casi, spiegare i criteri seguiti nel ragionamento.
Soluzione: No, si tratta in entrambi i casi di morfemi diversi.
7
Il prefisso s- di stappare ha infatti valore privativo (come in scoraggiare, sbucciare), mentre lo stesso
prefisso in parole quali sbeffeggiare forma verbi di azione (come in scampanare, scalciare, sgomitare,
ecc…). E’ un caso di omonimia tra morfi.
Il prefisso in- nella parola incredibile ha valore negativo (come in infelice, insaziabile), mentre lo
stesso prefisso nella parola ingrassare ha la funzione di verbalizzatore, ovvero, forma verbi a partire
dall’aggettivo corrispondente (come in invecchiare, intorpidire, ecc…). Anche in questo caso si tratta
di omonimia tra morfi.
8.
Per ciascuna delle seguenti serie di parole, identificare quale tratto accomuna i suoni iniziali di
ogni parola.
i. bacchetta, vetro, gallina, zanzara  [b], [v], [g], [ʣ]: +sonoro
ii. sciame, viscido, scogliera, sdolcinato  [ʃ], [v], [s], [z]: +fricativo
iii. utilità, onesto, ossa  [u], [o], [ɔ]: +posteriore
iv. cipolla, zaino, generale, zona  [ʧ], [ʣ], [ʤ], [ʣ]: +affricato
v. gonna, tabacco, ditale, panino  [g], [t], [d], [p]: +occlusivo
9.
Commentate i seguenti esempi in Tauya (lingua parlata in Papua Nuova Guinea), sottolineando
tutti gli aspetti che si ritengono pertinenti:
a.
fanu
ʔafa
uomo
INDEF
‘un uomo’
b.
nen-ni
wate
amoʔo-pe
ese-i-ʔa
3PL-ERG
casa
nuova-ASS
volere-3PL-IND
‘Loro vogliono una nuova casa.’
Esempio di commento (altre osservazioni sono possibili):
In a. abbiamo un sintagma nominale indefinito, nel quale si nota un ordine Testa-Modificatore. Non ci
sono marche di caso. In b. abbiamo invece una frase affermativa. Il pronome ‘loro’ presenta marche
di caso ergativo, ed è dunque identificabile come il soggetto del sintagma verbale (volere, verbo
transitivo), sul quale si notano marche di accordo di 3 persona plurale. Il sintagma nominale
indefinito ‘una nuova casa’ presenta marche di accordo (assolutivo) solo sull’aggettivo nuova.
L’assolutivo dunque è la categoria morfologica non marcata. Ordine dei costituenti: SOV, o meglio,
ERGATIVO-ASSOLUTIVO-V.
10.
Analizzare dal punto di vista dell’ordine dei costituenti di frase il seguente enunciato (esempio reale,
tratto da una conversazione tra studenti):
“Noi + non è che ++ ci crea problema + la residenza + non ce ne frega niente a noi + tipo della
residenza + ma lo stato di famiglia, vogliamo!”
8
“Noi … ci crea problema” dislocazione a sinistra dell’oggetto indiretto con ellissi della preposizione
(a);
“non è che” forma scissa enfatica della negazione di frase;
“la residenza” soggetto in posizione post-verbale, si capisce che si tratta del tema, dell’informazione
condivisa / ripetuta (tipo V, S);
“lo stato si famiglia, vogliamo!” ordine marcato OV per oggetto enfatico / contrastivo, e dunque
rematico (= informazione nuova).
11.
Indicare a quale famiglia (e a quale gruppo, se si tratta di lingue indoeuropee) appartengono le
seguenti lingue:
a. Basco, lingua isolata (non imparentata con nessuna delle lingue a noi note);
b. Bretone, famiglia indoeuropea, gruppo celtico insulare;
c. Finlandese, famiglia uralica;
d. Sloveno, famiglia indoeuropea, gruppo slavo meridionale;
e. Maltese, famiglia afroasiatica, gruppo semitico.
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Linguistica Generale, cod. 24169 (Lettere) e cod. 92101 (Sc. della Comunicazione)
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cfr. BERRUTO G. / CERRUTI M. 2011. La Linguistica. Un corso introduttivo. Novara: UTET, cap. II-VI.
1.
Avete qui sotto tre esempi di Ávaro, una lingua del Caucaso. Le glosse sono volutamente ambigue.
Cercate di capire a che tipo sintattico appartiene (ovvero: riempite con veri casi le etichette 'caso';
inoltre, dite l'ordine dei costituenti maggiori), e poi commentate tutto quanto potete dei morfemi che
compaiono sul V.
1) vas
v-ekerula
ragazzo(CASO) M.SG.CASO-correre
'Il ragazzo corre'
2) jas
j-ekerula
ragazza(CASO) F.SG.CASO-correre
'La ragazza corre'
3) vas-as
jas
j-eccula
ragazzo-CASO ragazza(CASO) F.SG.CASO-loda
'Il ragazzo loda la ragazza'
Soluzione: si tratta di una lingua ergativa, con ordine ERG-ASS-V. Lo si capisce dalla forma identica
che jas 'ragazza' ha in (2) dove è agente e in (3) dove è paziente. Si tratta quindi di un ASS non
marcato in superficie - e viceversa dalla forma diversa vas / vas-as: evidentemente il secondo è un
ERG; il V si accorda con l'ASS con prefissi marcati per genere e numero, agglutinati.
2.
Fornire tre esempi di verbi monovalenti, tre di verbi bivalenti e tre di verbi trivalenti.
Soluzione:
(i) verbi monovalenti: morire, camminare, starnutire;
(ii) verbi bivalenti: mangiare, vedere, afferrare;
(iii) verbi trivalenti: raccontare, portare, offrire;
Tipici verbi con valenza zero in italiano sono i verbi meteorologici. Si dice infatti: «Piove», non
«*Egli piove».
3.
Scomposizione in morfemi delle seguenti parole
[Legenda: NR = nominalizzatore; VR = verbalizzatore; AG = agente; IT = iterativo; INT = movimento
verso l’interno; PEGG = peggiorativo; NEG = negativo; PRIV = privativo; AGG = aggettivo; AVV =
avverbio; PPASS = participio passato; PPRES = participio presente; INF = infinito; F = femminile; M
= maschile; SG = singolare; PL = plurale]
case-ifici-o
formaggio-NR-SG
ancor-aggi-o
ancora-NR-SG
10
[-aggi-, morfema derivativo, nominalizzatore; lo si ritrova, ad esempio, in ret-aggi-o, passaggi-o, ort-aggi-o, ecc…]
schiaccia-noci
[parola composta da due morfemi lessicali; notare ordine VO tipico della lingua italiana. Su
schiacci-a troviamo un morfema flessivo di terza persona singolare, mentre su noc-i si nota un
morfema flessivo di plurale].
r-im-patri-at-o
IT-INT-partia-AGG-M.SG
in-debol-iment-o
VR-debole-NR-SG
bene-vol-enz-a
bene-volere-NR-SG
pre-gust-are
prima-gustare-INF
parol-acci-a
parola-PEGG-SG
4.
Indicare il rapporto semantico esistente tra le seguenti coppie di lessemi:
a. naso – adunco
SOLIDARIETÀ SEMANTICA
b. anima (parte spirituale dell’uomo) – anima (persona);
POLISEMIA
c. macchia (di colore) – macchia (bosco)
OMONIMIA
d. vivo – morto
ANTONIMIA
e. bagnato – asciutto
CONTRARI
f.
SINONIMIA
intervallo – ricreazione
g. rondine – garrire
5.
SOLIDARIETÀ SEMANTICA
Quali tipi di sintagmi si distinguono in italiano? Qual è la testa di ciascuno di essi?
Risposta: un sintagma rappresenta la minima combinazione di parole ( costituito da almeno una
parola) funziona come un’unità della struttura della frase.
I sintagmi sono costruiti attorno ad una testa, da cui prendono il nome. Testa è la classe di parole che
rappresenta il minimo elemento che da solo possa costituire sintagma, ovvero possa funzionare da
sintagma (è quindi l’elemento eliminando il quale verrebbe meno la natura di sintagma del segmento
considerato). Un sintagma nominale è un sintagma costruito attorno ad un nome: N è la testa di un
SN. Il sintagma nominale minimo dunque è costituito da un nome.
In modo del tutto simile, si riconoscono poi sintagmi verbali (SV) aventi per testa un verbo, sintagmi
aggettivali (SA), aventi per testa un aggettivo, e sintagmi preposizionali (SP), la testa dei quali è una
preposizione.
11
6.
Fornire una breve definizione di focus di frase, e sottolineare il focus dei seguenti enunciati:
Il focus di un enunciato coincide con la parte di maggiore salienza dal punto di vista comunicativo.
Focus e rema (informazione nuova) in molti casi coincidono, ma non vi è una totale sovrapponibilità
tra le due nozioni.
a. Secondo le ultime informazioni, non si sarebbe trattato di un incidente, ma di un vero e proprio
attentato.
b. Alla cerimonia erano presenti tutti i principali esponenti politici, ad eccezione del primo
ministro.
c. Solo per puro caso, l’esplosione, che è avvenuta in piena notte, non ha coinvolto nessuno dei
residenti.
7.
Indicare a quale famiglia (e a quale gruppo, se si tratta di lingue indoeuropee) appartengono le seguenti
lingue:
a- Persiano: famiglia indoeuropea, gruppo iranico;
b- Scozzese: famiglia indoeuropea, gruppo celtico;
c- Turco: famiglia altaica;
d- Polacco: famiglia indoeuropea, gruppo slavo;
e- Finnico: famiglia uralica.
8.
Sapendo che il basco è una lingua la cui sintassi è caratterizzata dal principio di organizzazione ‘testa
a destra’, quali dei seguenti ordini dei costituenti vi aspettate di trovare?
a. Nome + Genitivo
b. VO
c. Dimostrativo + Nome
d. Nome + Relativa
Soluzione: Una lingua caratterizzata dal principio di organizzazione ‘testa a destra’ è una lingua che
pone tutti i modificatori del nome alla sua sinistra. Ci aspettiamo dunque di trovare l’ordine c.
Dimostrativo + Nome.
9.
Associare ciascuno degli esempi forniti nella colonna di sinistra ad una delle definizioni riportate nella
colonna di destra:
i) Li hai presi tu i soldi che avevo lasciato sul tavolo?
A) frase scissa
ii) Io il pesce proprio non lo mangio.
B) dislocazione a sinistra
iii) È Marco a trascinare tutto il gruppo.
C) enunciato tetico
iv) È appena giunta in redazione una brutta notizia.
D) dislocazione a destra
v) Ad avere sempre sostenuto la sua innocenza è la classe politica.
E) frase pseudoscissa
Soluzione: i) – D); ii) - B); iii) - A); iv) - C); v) - E).
12
10.
Quale (o quali) delle seguenti caratteristiche morfologiche sono tipiche delle lingue ‘isolanti’?
Quali, invece, sono tipiche delle lingue introflessive?
a- presenza di radici triconsonantiche;
b- presenza di numerosi fenomeni di fusione / morfi cumulativi;
c- corrispondenza biunivoca (1:1) tra parola, morfo e morfema;
d- presenza di flessione interna alla parola;
e- presenza di parole formate da lunghe catene di morfemi;
f- quasi totale assenza di flessione;
g- marche di accordo su tutti i costituenti di un sintagma nominale.
Soluzione: tipiche delle lingue isolanti sono le caratteristiche c- e f-. Tipiche delle lingue introflessive
sono invece le caratteristiche a- e d-.
11.
Commentate il seguente esempio di irlandese (fam. indoeuropea, gruppo celtico), sottolineando tutti
gli aspetti che ritenete opportuni:
Léann
na
leggere.PRES ART.DEF.PL
sagairt
na
leabhair.
prete.PL
ART.DEF.PL
libro.PL
‘Il prete legge il libro’
Esempio di commento (altre osservazioni sarebbero possibili):
Si tratta di una frase affermativa, contenente un verbo bivalente (leggere) che regge due argomenti,
rappresentati da due sintagmi nominali definiti, composti da Modificatore-Testa. L’ordine degli
elementi è VSO. La struttura interna dei SN è dunque incoerente con il tipo VO, che farebbe prevedere
Testa-Modificatore. Dal punto di vista morfologico, si osserva una morfologia di tipo flessivo-fusivo,
la struttura interna delle parole è poco trasparente, il confine dei morfi non è chiaro.
13
Linguistica Generale, cod. 24169 (Lettere) e cod. 92101 (Sc. della Comunicazione)
SOLUZIONI degli esercizi sulle nozioni di base di Linguistica - a.a. 2016-17
(5)
cfr. BERRUTO G. / CERRUTI M. 2011. La Linguistica. Un corso introduttivo. Novara: UTET, cap. I-VIII.
1.
Commentare i seguenti frammenti in italiano popolare, sottolineando i tratti tipici di questa varietà.
i) Ho perso la mamma che ero piccola;
Che polivalente: Ho perso la mamma quando era piccola.
ii) La guerra l’avevamo mica voluta né loro né noi;
Negazione semplice con omissione di non: La guerra non l’avevamo voluta né loro né noi.
iii) Io c’ho un lavoro da darti a te!
Uso di ci e ripetizione ridondante del complemento di termine: Io ho un lavoro da darti!
iv) Ho sentito dei spari e poi ho più sentito niente.
Generalizzazione dell’articolo e negazione semplice postverbale, con omissione di non.
v) C’era qualche alpini che portavano giù i feriti.
C’è presentativo + mancanza di accordo: C’erano alcuni alpini …
vi) Quando che eravamo piccoli, abbiamo fatto la fame.
Uso di doppio complementatore (Quando che) e impiego di lessico generico, con espressione
analitica del significato (fare la fame).
2.
Indicare il rapporto semantico esistente tra le seguenti coppie di lessemi:
a. pulito – sporco
CONTRARI
b. dito – pollice
IPONIMIA / IPERONIMIA
c. dragone (grosso drago) – dragone (imbarcazione a vela)
OMONIMIA
d. nodo – scorsoio
SOLIDARIETÀ SEMANTICA
e. ciabatta (calzatura) – ciabatta (tipo di pane)
POLISEMIA
f.
SINONIMIA
confettura – marmellata
g. fioretto (sacrificio, rinuncia) – fioretto (arma della scherma)
3.
OMONIMIA
Come può essere descritto un rapporto di sinonimia tra lessemi in termini generali di tratti? E un
rapporto di iponimia?
Si ha un rapporto di sinonimia quando due lessemi sono costituiti dallo stesso fascio di tratti
semantici. Si ha invece un rapporto di iponimia quando il fascio di tratti semantici di una parola
(iponimo) è completamente compreso nel fascio di tratti semantici di un’altra parola (iperonimo).
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4.
Scomposizione in morfemi delle seguenti parole.
[Legenda: NR = nominalizzatore; VR = verbalizzatore; AG = agente; IT = iterativo; INT = movimento
verso l’interno; PEGG = peggiorativo; NEG = negativo; PRIV = privativo; AGG = aggettivo; AVV =
avverbio; PPASS = participio passato; PPRES = participio presente; IND = indicativo; INF = infinito;
PRES = tempo presente; F = femminile; M = maschile; SG = singolare; PL = plurale]
tron-ist-a
trono-NR-SG
giovan-il-e
giovane-AGG-SG
(-il- m. grammaticale derivativo suffisso con valore di aggettivatore, lo si ritrova in febbrile,
primaverile, maschile).
in-nerv-os-it-o
VR-nervo-AGG-PPASS-M.SG
secc-atur-e
secco-NR-PL
(-atur- m. grammaticale derivativo suffisso con valore di nominalizzatore, lo ritroviamo in parole
come sbucciatura, saldatura, ombreggiatura).
dis-arm-at-o
NEGATIVO-armare-PARTICIPIOPASSATO-M.SG
fa-legn-am-e
fare.3.SG.PRES.IND-legno-NR-SG
man-eggi-evol-e
mano-VR-AGG-SG
croc-e-ross-in-a
croce-SG-rosso-NR-F.SG
5.
Fornire una breve definizione di topic o tema (di un enunciato), e sottolineare il topic nell’ambito delle
seguenti frasi:
Per topic o tema di frase si intende ciò di cui si sta parlando, l’entità attorno a cui si predica
qualcosa, l’informazione condivisa da parlante e interlocutore, di solito introdotta da un articolo
definitivo.
a- Tra i partecipanti allo spettacolo si è distinto una compagnia di artisti proveniente dalla Cecenia.
b- Il rapimento è stato rivendicato da un gruppo di ribelli stanziato nella regione.
c- La polizia ha accertato che l’incidente è stato favorito dalla guida in stato di ebbrezza.
6.
Associare ciascuno degli esempi forniti nella colonna di sinistra ad una delle definizioni riportate nella
colonna di destra:
i) Che fosse una scelta sbagliata è stato chiaro solo in seguito.
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A) dislocazione a destra
ii) C’è il nostro inviato sul posto che chiede di prendere la parola.
B) dislocazione a sinistra
iii) Luigi certi atteggiamenti non li ha mai approvati.
C) c’è presentativo
iv) Le hanno chieste loro queste informazioni.
D) frase pseudoscissa
v) È stata la reazione dei manifestanti a far fuggire gli intrusi dal corteo.
E) frase scissa
Soluzione: i) - D); ii) - C); iii) - B); iv) - A); v) - E).
7.
Associare ciascuno dei mutamenti indicati nella colonna di sinistra ad uno degli esempi riportati nella
colonna di destra:
a. Dissimilazione
i. lat. antico HONOS HONOSIS > lat. (IV sec. a. C.) HONOR HONORIS;
b. Legge di Grimm
ii. lat. RIPA(M) > it. riva; lat. LOCU(M) > it. luogo;
c. Rotacismo
iii. i.e. *kṃtóm > lat. CENTUM > gotico hund- ;
d. Palatalizzazione
iv. lat. VENENU(M) > it. veleno;
e. Lenizione
v. lat. CENTU(M) [k] > it. cento [ʧ];
lat. GENTE(M) [g] > it. gente [ʤ];
Soluzione: i. Rotacismo; ii. Lenizione; iii. Legge di Grimm; iv. Dissimilazione; v. Palatalizzazione.
8.
Commentate il seguente esempio di akan (fam. Niger-Congo, gruppo Kwa): quali nozioni sono espresse
nella morfologia e come (quale tipo morfologico); ordine dei costituenti.
i) Ama di-i
aduane no
Ama mangiare-PASS cibo
DET
‘Ama mangiò il cibo’
ii) Me-pam-m
a-taadeɛ yi
1.SG-cucire-PAST SG-vestito DIM
‘Io cucii questo vestito’
n-kurase
yi
‘La donna sta andando in quei villaggi.’
iii) Maame
no re-kɔ
donna.(SG) DET PROG-andare PL-villaggio DIM
[Legenda: DET = articolo determinativo; DIM = dimostrativo; SG = singolare; PL = plurale; PASS =
tempo passato; PROG = progressivo;]
Si tratta di una lingua SVO molto coerente, con tutti i modificatori del nome (articoli, dimostrativi)
alla sua destra. La morfologia è agglutinante (basso indice di fusione: 1 morfo = 1 morfema, rari i
morfi cumilativi), ma assenza di accordo tra il nome e i suoi modificatori. Il verbo presenta marche di
accordo con il soggetto se quest’ultimo non è un sintagma nominale; sono inoltre presenti marche di
tempo (passato) e aspetto (progressivo).
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