n. 2 - Ottobre 2005 (pdf. 1.5 Mb)

annuncio pubblicitario
editoriale
Essere ottimisti oggi?
applicazioni
L'automazione al servizio
dei processi galvanici
Tecnologia per le infrastrutture:
la Metropolitana di Torino
Quadri elettrici per automazione
Soluzioni per gli autolavaggi
speciale
Piattaforma Unity:
la nuova era dell’automazione
novità sul mercato
Variatore Altivar 71
Advantys I/O distribuiti
Terminali Magelis XBT R
Fotocellule Osiris
Moduli Zelio Logic
Twido: il piccolo PLC
iniziative
Initi@tive 2005 a Siviglia
l'esperto risponde
Gateway Factory Cast
nel Transparent Ready
eventi
Calendario corsi
formazione tecnica
Rete REA
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In caso di mancato recapito inviare al C.R.P. Torino nord CMP per la restituzione al mittente previo pagamento resi
in questo numero:
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un marchio di
È possibile, è imperativo! Essere ottimisti non significa vedere
il bicchiere mezzo pieno e attendere che un oste di passaggio
lo riempia per farci un favore: questo sarebbe incoscienza.
Ottimismo è voler trasformare i problemi in opportunità ed essere coscienti di poterlo fare.
Una delle possibili strade è quella di migliorare la qualità riducendo i costi; sicuramente
l’avete già fatto più volte, sia sul lavoro che nella vita privata: cambiando la spiaggia della
vostra estate, un fornitore, un metodo di lavorazione...
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fatevelo presentare, toccatelo, provatelo.
Un altro modo per essere costruttivamente
ottimisti è cercare soluzioni nuove, vedere
cosa il mercato offre di innovativo; e la
piattaforma Unity, che viene illustrata in questo numero, è un mezzo potente per portare
l’innovazione all’interno dei vostri sistemi.
Ma alla base di tutto è indispensabile un
continuo aggiornamento; conseguentemente Schneider Electric offre molti e variegati momenti di scambio: il grande evento Initi@tive
2005 di Siviglia, presentato più avanti, cui molti di voi hanno partecipato, ha illustrato
gli orientamenti nostri e del mercato nei prossimi anni; le molte riunioni organizzate nelle
varie città in collaborazione con i nostri partner rivenditori, con collegi di periti, con enti
vari forniscono un aggiornamento continuo; una ricca formazione ben pianificata vi aiuta
a creare un solido background tecnico per i vostri uomini.
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E io, sono ottimista? Si! Un po’ presuntuoso perché credo abbiate avuto il coraggio di
leggermi sin qui; molto realista perché credo
vogliate essere costruttivamente ottimisti
e sfruttare al massimo le opportunità che
l’offerta Schneider Electric vi propone.
Editoriale a cura di G.Benedetto, Responsabile Marketing
Prodotti Controllo Industriale Schneider Electric S.p.A.
Ai sensi del D. lgs. N.196/03 sulla privacy, potete richiedere l’eventuale cancellazione
dall’indirizzario di spedizione di Dossier A&C inviando una e-mail al seguente indirizzo:
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Autorizzazione del Tribunale di Torino
n. 5509 del 9/5/2001
Direttore responsabile:
Aldo Colombi
Redazione:
Viale Colleoni, 7 - 20040 Agrate B. (MI)
Tel. 0396558111
Progetto grafico: Creativa s.r.l.
Via Tiziano, 8 - 10126 Torino
editoriale
Essere ottimisti
oggi?
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applicazioni
L'automazione al servizio
dei processi galvanici
L’uso di rivestire un metallo con un altro metallo o con un non
metallo risale a tempi remoti: già oltre 3000 anni fa si utilizzavano
rivestimenti metallici, in particolare nella fabbricazione di monete.
Tali rivestimenti erano solitamente applicati con mezzi meccanici
o termici, ma alcune suppellettili, ritrovate in Iraq, testimoniano
operazioni di argentatura e doratura elettrolitiche, eseguite
con l’ausilio di rudimentali batterie galvaniche. Benché la nascita
dell’arte galvanica sia quindi molto antica, la moderna tecnologia
di deposizione elettrolitica dei metalli è iniziata soltanto
con l’invenzione della prima batteria galvanica, la pila di Volta.
Oggi la galvanica, pur essendo ancora in evoluzione, si configura come una tecnologia matura.
Essa è utilizzata per la lavorazione massiva di substrati a basso costo e il conferimento agli stessi
di speciali proprietà superficiali come la resistenza
alla corrosione,all’usura,alla fatica,ecc.Pertanto,
i rivestimenti galvanici prolungano la vita dei
componenti trattati.
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L’elettrodeposizione permette di produrre rivestimenti molto sottili (pochi micron) di metalli come
zinco, nichel, cromo, ecc. su materiali di base, altrimenti destinati a deteriorarsi molto rapidamente.
Per esempio, 1 kg di zinco permette di proteggere
una tonnellata di viti contro la corrosione e 100
grammi di oro proteggono 5000 contatti elettrici,
garantendo una bassa resistenza di contatto.
Un’automobile monta 2000-3000 parti sottoposte a trattamenti di elettrodeposizione.
Anche gli effetti positivi sull’ambiente sono notevoli,se si pensa che la corrosione di parti di acciaio
costa 218 miliardi di euro al giorno in Europa.
La zincatura, per esempio, riduce di 0,8 tonnellate l’emissione di gas serra per tonnellata di viti,
diminuendo anche il consumo di ferro.
L’attività galvanica contribuisce quindi al risparmio delle risorse naturali e alla riduzione di gas
serra, in linea con la filosofia dello sviluppo sostenibile. Tale attività è tipicamente disseminata in
un elevato numero di piccole e medie aziende:
una di queste è Omig S.p.A di Olginate (Lecco).
Dove creatività e tecnica convivono
Fondata nel 1959 Omig progetta,costruisce e commercializza in tutto il mondo impianti galvanici.
La società si è trasformata nel 1973 in Omig Plating
Equipment, iniziando a confrontarsi con le maggiori aziende del settore.Tale confronto, unito alla
continua sperimentazione di nuove tecnologie,
ha permesso a Omig di raggiungere traguardi
ambiziosi, come è testimoniato dalla presenza in
24 Paesi con oltre 600 installazioni in diversi settori produttivi. Pur avendo incrementato notevolmente la produzione, l’azienda non ha rinunciato a una delle sue caratteristiche principali: la realizzazione di impianti personalizzati in base alle
esigenze del cliente, con quel pizzico di “Italian
style” che la rende riconoscibile in tutto il mondo.
“Per noi la soluzione ottimale è sempre preferibile
alla prima soluzione possibile”, afferma Giovanni
Grassi,vice presidente di Omig.“E per individuare
tale soluzione possiamo contare su uno staff tecnico preparato, dove l’esperienza dei non più giovani si fonde con la voglia innovativa dei giovani”.
Gli impianti Omig sono presenti nell’industria meccanica con le tradizionali linee di metal finishing
(zinco, nichel cromo, ottone, oro), nell’industria
pesante con le linee di cromo a spessore, nell’industria dei circuiti stampati (pannelli, pattern
plating, nichel chimico, oro e palladium) e nell’industria orafa con le linee di elettroformatura.
“I nostri trattamenti galvanici permettono di eseguire il rivestimento di qualsiasi metallo, ferroso o
non ferroso, al fine di ottenere una maggiore resistenza alla corrosione, un effetto decorativo,
oppure un prodotto finito, come un circuito stampato”, riferisce Grassi. “La realizzazione di linee
galvaniche comporta la padronanza di tante tecnologie, come quella delle materie plastiche, in
quanto si ha a che fare con prodotti corrosivi,
oppure quella idraulica. Ma il cuore del trattamento è di natura elettrochimica, mentre l’elettronica
ha il compito sempre più importante di assistere e
governare il funzionamento di tutta la linea”.
L’importanza della partnership
E’ proprio la parte elettronica dell’impianto
quella che negli ultimi anni ha avuto l’impulso
maggiore, perché anche nel settore della galvanica
è sempre più forte l’esigenza di automatizzare
le linee. E ciò sia per rispondere a richieste della
clientela sempre più complesse,sia per poter offrire a un costo inferiore impianti basati su tecnologie avanzate, quindi per migliorare la competitività del fornitore.“La clientela ha risposto molto
bene all’introduzione dell’automazione nei nostri
impianti”,spiega Grassi,“soprattutto perché l’automazione ha permesso una notevole semplifica-
zione dell’interfaccia con l’operatore. Secondo
nostre statistiche, infatti, un impianto prodotto
solo cinque anni fa con sistemi tradizionali aveva
una gestione molto più complessa di un impianto odierno”. A tale proposito, Omig ha un punto
di vista preciso: se è impiegata bene, l’automazione può fare sì che l’operatore della macchina
abbia a disposizione un linguaggio di interazione
e una simbologia molto semplici.“Naturalmente,
per utilizzare bene l’automazione è fondamentale rivolgersi a un fornitore che sia in grado di offrire non solo componenti avanzati ed affidabili, ma
anche il più ampio supporto pre e post vendita”,
sottolinea Grassi. Per questo motivo, Omig ha
scelto Telemecanique come fornitore di componentistica elettromeccanica ed elettronica.
“Consideriamo Telemecanique un partner
importante della nostra azienda, che collabora
tutti i giorni con noi”, egli aggiunge. “E questo è
molto importante perché oggi il fornitore esterno tende a diventare un collaboratore. Il servizio
offerto da Telemecanique ci permette di fare crescere costantemente i nostri tecnici per poterci
proporre al mercato in maniera sempre migliore”.
Il processo di elettrodeposizione
Nel caso, per esempio, di minuteria metallica
trattata “a massa”, il processo galvanico si sviluppa
nel modo seguente. All’inizio della linea vengono
riempiti i cesti di contenimento forati (rotobarili),
ciascuno dei quali può contenere circa 100 kg.
Nella fase di preparazione, il materiale viene pulito, sgrassato e decapato, con eliminazione dei residui di oli e bave rimasti durante la produzione.
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L’ampia gamma di PLC
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I rotobarili vengono quindi movimentati da un
sistema robotizzato che li introduce in un bagno
elettrolitico di zinco, dove rimangono mediamente per un tempo compreso fra un’ora e un’ora e
mezza. Nel bagno elettrolitico, grazie all’applicazione di una corrente di forte amperaggio a bassissima tensione avviene quindi l’elettrodeposizione dello zinco sulla minuteria, che ruota continuamente all’interno dei cesti in modo che il
deposito sia omogeneo e privo di “zone d’ombra”.
I valori tipici di corrente per un trattamento
di massa sono compresi fra 600 e 800 A per 100
120 Kg di minuteria, con una tensione di 6-7 V,
in funzione della chimica utilizzata dal cliente.
Al termine dell’elettrodeposizione, i rotobarili vengono estratti dal bagno e inizia la fase di recupero dei prodotti chimici e di lavaggio dei pezzi.
Segue il trattamento finale di passivazione,con una
tropicalizzazione tendente verso il giallo o l’azzurro, per ottenere un prodotto più brillante e lucido
ed aumentare ulteriormente la resistenza alla corrosione. Il prodotto finito viene quindi estratto dai
rotobarili e scaricato nei cassoni di spedizione.
Il ruolo dell’automazione
L’automazione riguarda oggi circa il 70% dell’impianto e si estende anche a parti che in precedenza erano comandate in modo meno flessibile.
Per esempio, è stata automatizzata la rotazione
dei rotobarili nelle vasche di elettrodeposizione,
ottimizzata in funzione della minuteria al loro
interno. I rotobarili vengono comandati in bassa
tensione, utilizzando un variatore di velocità che
permette di assicurare la velocità di rotazione ottimale prestabilita per ogni tipologia di minuteria
da trattare. In particolare, la minuteria più piccola viene fatta ruotare più velocemente, mentre
la minuteria più grossa e gli scatolati devono ruotare più lentamente per ridurre gli urti e aumentare l’esposizione delle diverse facce.
Questa regolazione della velocità ha portato a
benefici di maggiore qualità, risparmio energetico e maggiore produzione. “La concezione della
linea è molto cambiata”, afferma Grassi. “Dieci
anni fa era sufficiente che un rotobarile ruotasse,
e non ci si poneva il problema della sua velocità.
Oggi, invece, il cliente impone una maggiore
attenzione anche a questi particolari, perché deve
a sua volta rispondere alle richieste che gli pervengono dal mercato”.
Naturalmente,l’automazione riguarda molte altre
parti della linea, come i robot di movimentazione dei rotobarili. L’uso di azionamenti a velocità
variabile ha permesso di avere spostamenti più
veloci con riduzione dei tempi.
Nella fase finale del trattamento, che comprende l’asciugatura e le finiture, l’automazione delle
centrifughe ha invece permesso di variare numerosi parametri per ottimizzare i risultati.
In particolare, è possibile modificare la velocità
di rotazione di un cesto di asciugatura in base alla
tipologia di prodotto caricato sulla macchina.
Componenti del sistema
Telemecanique ha fornito a Omig tutti i componenti elettromeccanici; pulsanteria, contattori, salvamotori, alimentatori e altri apparecchi
ausiliari. Ha fornito inoltre i PLC serie Premium
e Micro (in base al tipo di linea), i variatori di
velocità Altivar per le ventilazioni, le aspirazioni ed i sollevamenti e I/O distribuiti Momentum
per l’acquisizione dati tramite bus di campo.
Sono a marchio Telemecanique anche la sensoristica e i terminali Magelis “Touch and click”
che gestiscono il controllo e la supervisione della
linea con possibilità di impostare e richiamare
pagine grafiche dell’impianto.
Sulle linee Omig, vengono utilizzati il bus
di campo Modbus per il collegamento degli
inverter o, se richiesto dal cliente, il bus Profibus
per la gestione degli I/O. “L’uso di bus di campo
ci ha permesso di ridurre il numero di cavi e
di canaline, ottenendo un sistema molto più
efficiente e flessibile”, afferma Grassi.
Terminali grafici Magelis
e variatori di velocità Altivar
Tutti i dati della linea vengono riportati sul PLC,
che si interfaccia verso un eventuale sistema di controllo utilizzato dal cliente. La programmazione
del PLC viene eseguita internamente utilizzando
il linguaggio ladder e blocchi standard, come
il blocco della centrifuga, del raddrizzatore o del
controllo del carro, sviluppati da Omig.
Sul PLC sono inoltre concentrati tutti i servizi di
controllo della produzione e sorveglianza dell’impianto. Dalla propria postazione, l’operatore può
quindi governare la linea ed eseguire la diagnostica dell’impianto. Da tale postazione, egli può inoltre seguire tutte le fasi del trattamento, tenendo
costantemente sotto controllo la produzione e i
principali parametri, come la corrente erogata dai
raddrizzatori di tensione. L’operatore può infine
intervenire in qualsiasi fase del ciclo di lavorazione per modificare tali parametri. Per esempio,
il controllo delle correnti erogate dai raddrizzatori permette di trattare in modo ottimale la massa
caricata in ogni rotobarile, senza inutili dispersioni e senza inutili sprechi di materiale (ossia
realizzando esattamente gli spessori richiesti).
Numerosi vantaggi
“L’automazione costa,ma costa meno del tempouomo”, osserva Grassi. “Essa ci ha permesso di
ottenere grandi soddisfazioni come produttori
ma, soprattutto, di migliorare la soddisfazione
della clientela. Ciò significa che abbiamo intrapreso la strada giusta anche se, come con tutte
le cose nuove, sono stati necessari tempo e investimenti. Ma abbiamo avuto il supporto giusto
dal fornitore giusto per le nostre esigenze.
Da Telemecanique abbiamo ottenuto un grosso
appoggio, ma soprattutto prodotti molto validi
e tecnici che hanno trascorso giornate presso di
noi per aiutarci a ottenere questi risultati”.
Un’evoluzione futura sarà l’uso di una sorgente
laser, accoppiata a un encoder, per misurare le
distanze di spostamento lungo la linea.
Inoltre, Omig sta valutando la possibilità di utilizzare la porta Ethernet del PLC per realizzare
il telecontrollo delle ricette di produzione e la
teleassistenza delle linee. In ogni settore, rapidità
e flessibilità di risposta alle domande del cliente
stanno diventando sempre più importanti.
Il connubio fra Omig, con oltre 40 anni di
esperienza nella galvanica e Telemecanique,
azienda leader nelle tecnologie dell’automazione,
è sicuramente un esempio da imitare.
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applicazioni
Tecnologia vincente
per le infrastrutture:
la Metropolitana di Torino,
un sogno lungo 70 anni
diventa realtà
Il vissuto quotidiano di ciascuno di noi, residenti in grandi città,
o pendolari che vi si devono recare al lavoro, è favorito dall’aiuto
dell’automazione. Parlando di infrastrutture, quali parcheggi, ascensori,
caselli autostradali, gallerie, luoghi di lavoro, sono gestiti grazie a
soluzioni di automazione dove la presenza dei prodotti Schneider
Electric è sempre più richiesta per la versatilità e l’affidabilità. È proprio
l’affidabilità dei prodotti, sostenuta dal know-how degli specialisti
di automazione Schneider Electric coinvolti nel progetto e riconosciuta
a tutti i livelli dalle aziende committenti, ha permesso ad una città
come Torino di realizzare finalmente un sogno: la Metropolitana!
1975 Viene costituita una “Società per la
metropolitana”, con l’obiettivo di collegare
gli stabilimenti di Fiat Mirafiori e i quartieri
operai ma i tempi per far decollare il progetto
non sono ancora maturi.
1990 Viene realizzato un nuovo studio per collegare Mirafiori e il Lingotto con le periferie.
1998 Satti, oggi confluita in Gtt, riceve dalla
Città di Torino l’incarico di gestire progettazione, realizzazione ed esercizio dell’opera.
Viene appositamente creata la Divisione
Metropolitana (dal 2003 confluita nella Divisione Infrastrutture e Ingegneria di Gtt) che da
subito si muove su due grandi versanti: da un
lato la progettazione e realizzazione delle opere
civili (gallerie,stazioni e pozzi d’intertratta),dall’altro la fornitura delle tecnologie (i treni, le vie
e tutti gli apparati di sistema necessari per il
funzionamento e la sicurezza della linea).
Un po' di storia:
1936 Per la prima volta a Torino si parla
di metropolitana. Durante il regime fascista,
iniziano i lavori in Via Roma.Vengono scavati 300 metri di galleria, ma il progetto è subito abbandonato.
1960 Si pensa a una galleria destinata
alla circolazione dei tram di sette chilometri
sotto le vie del centro.
1999 In Febbraio viene firmata una convenzione quadro tra il Comune e Satti per lo
studio e la realizzazione dell’opera.
A sbloccare definitivamente l’iter per la realizzazione della metropolitana di Torino è la delibera CIPE del 21 aprile, che aumenta dal 35
al 60% la quota di finanziamento garantita dal
Governo centrale.Il 1 dicembre viene assegnata
all’Associazione Temporanea di Imprese tra
Systra e Geodata la progettazione dell’opera.
Si procede con una revisione complessiva
della progettazione esistente, con l’obiettivo
di ridurre al massimo l’impatto ambientale
connesso alla realizzazione dell’opera e di
ottimizzarne tutti gli aspetti economici, migliorando nel contempo alcuni elementi architettonici. Contemporaneamente, sul versante delle tecnologie, sono firmati importanti
contratti con grandi aziende di rilevanza europea, per l’acquisizione del sistema tecnologico VAL 208 e del materiale rotabile.
Grazie anche all’impegno della Città di
Torino, della Regione Piemonte, del Ministero
dei Trasporti e di tutti gli enti coinvolti,
in circa due anni questo lavoro preliminare
è portato a termine, vincendo la sfida di
arrivare all’apertura dei cantieri nel pieno
rispetto delle scadenze stabilite.
2000 Il 19 Dicembre, a Collegno, il Sindaco
di Torino, Valentino Castellani e il Sindaco di
Collegno, Umberto D’Ottavio, insieme a
Giancarlo Guiati,amministratore delegato Satti
e al presidente Davide Gariglio danno il via ai
lavori della Linea 1 della Metropolitana
Automatica di Torino.
2002 Il 10 Aprile, nell’area del cantiere del
deposito treni a Collegno viene rinvenuto uno
scheletro umano e una spada di circa 2 metri
di lunghezza; si tratta di un guerriero medievale, primo reperto di un “tesoro” di significativo valore storico-artistico. Gli scavi che
seguono,infatti,porteranno alla luce una necropoli e un nucleo abitativo longobardi.
2004 Il 20 Gennaio le talpe “Valentina” e
“Madama Cristina” terminano lo scavo della
galleria di 5,5 km sotto corso Francia, concludendo il loro lavoro.
Nello stesso mese inizia il lavoro di “Valeria”,
la terza talpa, che scaverà il tratto tra Principi
d’Acaja e Porta Nuova.
Il 17 giugno, con l’arrivo della talpa “Valeria”
a Principi d’Acaja si conclude, dopo 1 anno
e 4 mesi, lo scavo del tratto di galleria da
Collegno all’attuale Porta Susa.Il 10 Novembre
arriva il primo treno per la linea torinese.
Vengono così avviate le prove sulla pista del
deposito dei treni di Collegno. Seguirà l’arrivo di altri 22 treni che serviranno a garantire
un sistema di trasporto rapido ed efficace sulla
tratta Collegno-stazione XVIII Dicembre.
2005 Il 18 marzo, con l’arrivo della talpa
“Valeria” nella stazione di Porta Nuova, viene
completata la galleria della metro, dalla stazione
Fermi, a Collegno,sino a Porta Nuova, a Torino.
9
Il progetto in Sintesi
10
La Linea1 della Metropolitana di Torino viene
realizzata sul tracciato Rivoli - Cascine Vica
- Collegno - Porta Nuova - Lingotto - Piazza
Bengasi per una lunghezza di circa 28 km.
La costruzione avviene per tratte: dal 2000
si sta lavorando alla costruzione della tratta Collegno - Porta Nuova, comprendente
9,6 km di galleria e 15 stazioni, mentre nel
2005 iniziano i lavori per la tratta Porta Nuova
- Lingotto, di circa 4 km. MetroTorino utilizza il sistema VAL (Veicolo Automatico
Leggero), il più collaudato dal punto di vista
della sicurezza, dell’affidabilità e dei costi.
I treni VAL 208, composti da 4 vetture, sono
lunghi 52 m e larghi 2,08 m e possono trasportare fino a 440 passeggeri. Il sistema
di controllo automatico dei treni consente
di operare in assenza di personale fisso sui
treni e permette di ridurre i tempi di attesa,
fino a 69 secondi: a Torino ci sarà un treno
ogni 2 minuti in orario di punta e ogni 4/6
nelle restanti ore di esercizio. Questo permette di trasportare fino a 15.000 persone
all’ora per senso di marcia. I convogli sono
dotati di ruote di gomma che permettono
velocità più elevate, minori spazi di frenata
e meno vibrazioni rispetto ai binari ferrati.
La stazione tipo (larghezza 19 m, lunghezza
60 m, profondità 16 m) si sviluppa su tre
livelli: livello atrio o di accesso; livello mezzanino per la distribuzione del pubblico e
scelta del senso di marcia; livello di accesso ai treni (dotato di porte automatiche di
banchina, simili a quelle degli ascensori,
per evitare le cadute accidentali alla sede
dei binari). I treni e le stazioni sono dotati
di sistemi di video sorveglianza e di rilevamento fumi; questo unitamente all’assenza di spazi chiusi e a un sistema d’interfono col Punto di Comando e Controllo (PCC),
garantisce la massima sicurezza degli utenti. Sia le stazioni (provviste di ascensori e
di percorsi tattili per ipovedenti), sia i treni
(che dispongono di spazi riservati a carrozzine per disabili e di livellamento pneumatico per l’accesso a raso) sono concepiti per un’accessibilità totale a tutte le tipologie di utenza, comprese le persone con
difficoltà motorie.
Il contributo di Schneider Electric
Schneider Electric è presente nel progetto
dal 2003 per la gestione del “Sistema di
Distribuzione e Controllo dell’Energia
Elettrica” per Transfima, in una prima
fornitura della parte di automazione inerente il comprensorio tecnico e alle prime
15 stazioni (da Fermi a Porta Nuova).
La soluzione si basa sui seguenti componenti e attrezzature:
• PLC Quantum in collegamento con doppia
rete Ethernet TCP/IP (verso PCC) e
Modbus Plus tra PLC dello stesso livello
(per un totale di 58 CPU Quantum)
• 43 Pannelli opertore Magelis XBTF
• Interfacciamento di campo con sistema
precablaggio Telefast
• Bus di campo Profibus Dp
(96 Moduli Profibus)
• Server Scada MonitorPro V7+Hardware
(sistema ridondato) per Interfaccia UAS
(unità Acquisizione di Stazione) e
PCC (postazione di Controllo Centrale)
• Formazione tecnica per progettisti/software
e manutenzione impianti
• Pannello(apparato tipo UAS/PL/PEF/PR/PS)
per sviluppo/debug/simulazione
• Strumenti di test rete Profibus e cavi coassiali UTP/STP, multimetro.
Questo primo lotto corrisponde a una
quantità di punti (ingressi e uscite) installate pari a 12.320 I/O
La seconda fornitura Schneider è recente,
2004-2005 per i clienti Gemmo Impianti,
M a i r e e n g i n e e r i n g , KO PA , S e l c o m
dedicata ai sistemi di controllo per le
“Stazioni Antincendio e Ventilazione Pozzi”
tramite la seguente fornitura:
• PLC Quantum versione in Hot-Standby
in collegamento con rete Ethernet TCP/IP
tra loro e Modbus Plus tra PLC dello stesso
livello (per un totale di 44 CPU Quantum)
• 22 pannelli opertore Magelis XBTF
• Interfacciamento di campo con sistema
precablaggio Telefast
• Bus di campo Profibus DP (verso gruppi
di ventilazione)
• Isole Advantys in Profibus DP (da UAS)
e basi Telefast interfacciamento centraline
rilevazione incendi
• Inverter Altivar 68 e 38 per motoventilatori
(114Kw pozzi di ventilazione e 40Kw
ventilazione di stazione)
• Rete Ethernet (fibra ottica /cassetti ottici
Infra Plus e swicths) e Profibus DP
(convertitori elettro-ottici)
• Carpenteria Sarel
In totale sono previste 255 isole Advantys
pari a 7.552 punti I/O installati.
Schneider Electric
e le infrastrutture
La qualità e l’elevata affidabilità dei prodotti
Telemecanique, grazie all’esperienza degli
specialisti di automazione Schneider Electric,
hanno permesso di acquisire importanti
referenze nel campo delle infrastrutture,
tre le quali:
• la metropolitana di Lione in Francia,
per la gestione delle stazioni (segnaletica
traffico, illuminazione, ventilazione, ecc.)
• l’aeroporto di Dublino, per la gestione
dei bagagli e l’illuminazione della pista
di atterraggio
• gli stadi di calcio di Euro 2004
• la diga “Three Gorges” in Cina
• il sistema di riscaldamento urbano
della città di Praga.
11
applicazioni
12
Quadri elettrici e know-how
per automazione di qualità
Nata nel 1990, E.A.SY. 2000 è specializzata nella realizzazione
di quadri elettrici per sistemi di automazione industriale avanzata. “Sistemi di automazione comprendenti, per esempio, controlli
assi, supervisori, PLC di una certa importanza, I/O distribuiti
mediante bus di campo, ecc.”, spiega Alfredo Raffagnato, titolare
dell’azienda di Faloppio (Como).
Nei suoi 14 anni di vita, E.A.SY. 2000 è cresciuta gradualmente fino a raggiungere l’attuale struttura di una decina di dipendenti.
“Abbiamo puntato su una clientela affidabile,
attenta soprattutto alla qualità della nostra
offerta di quadri e servizi”,afferma Raffagnato.
“E proprio la qualità è il nostro punto di forza.
Nei servizi, in particolare, abbiamo sempre
cercato di offrire la massima disponibilità.
Ai clienti in zona, per esempio, garantiamo un
intervento entro 2 ore dalla chiamata, mentre
nostro personale tecnico segue direttamente
la messa in servizio delle macchine in ogni
parte del mondo. Questo sforzo ci ha premiato perché, nonostante la crisi generale, il lavoro per E.A.SY. 2000 non è mai mancato”.
Normalmente, l’azienda riceve le specifiche
dai clienti attraverso incontri tecnici di approfondimento, progetta il sistema di automazione,
sviluppa gli schemi elettrici, acquisisce i componenti richiesti, costruisce il quadro elettrico e ne cura l’installazione sulla macchina o
sull’impianto. Solo in alcuni casi, lo schema
elettrico è fornito direttamente dal cliente ed
E.A.SY. 2000 si limita ad eseguire il quadro.
Un prodotto valido e innovativo
Raffagnato spiega che E.A.SY. 2000 è
giunta alla scelta delle partenze motore Tesys
modello U dopo anni di proficua collaborazione con Schneider Electric. “Abbiamo ritenuto molto valido e innovativo il prodotto e il
suo utilizzo concreto ci ha ben presto confermato la nostra impressione iniziale”, egli
sottolinea. All’interno dei quadri elettrici,
Tesys modello U deve colloquiare con dispositivi di altra natura, spesso di altri produttori. La sua “apertura”, unita alle capacità di
comunicazione molto sviluppate, è stata quindi molto apprezzata da E.A.SY. 2000.
Ma c’è di più. «In precedenza, per la gestione
di una partenza motore avevamo bisogno di
tenere a magazzino 15-20 differenti articoli»,
osserva Raffagnato. «Adesso, con 5 o 6 articoli possiamo ottenere gli stessi risultati».
Un altro aspetto innovativo è rappresentato
dalla praticità di montaggio all’interno del
quadro elettrico. Infatti, la classica costruzione teleruttore-salvamotore imponeva il
montaggio del salvamotore, di una canalina di
separazione e del teleruttore. Oggi, la canalina è stata eliminata, perché Tesys modello U
riunisce queste funzioni in un blocco unico.
Eliminando il collegamento fra il salvamotore
e il teleruttore,sono state eliminate anche molte
possibilità di errore da parte del cablatore (errato serraggio delle viti, inversione dei fili, ecc.).
“Questi errori sono molto costosi, perché
normalmente non si manifestano in sede di
collaudo, ma solo dopo la consegna al cliente, richiedendo quindi l’intervento dei nostri
tecnici”, sottolinea Raffagnato.
Anche i tempi di montaggio e cablaggio hanno
beneficiato dell’integrazione di salvamotore e
teleruttore nelle nuove partenze motore:
il risparmio nei costi di esecuzione del quadro
è stimabile attorno al 10%.
In più, le dimensioni assai compatte di Tesys
modello U permettono di realizzare armadi o
cassette di basso ingombro, da cui derivano
minori costi di carpenterie e minori spazi occupati. “Un ultimo vantaggio di Tesys modello U
che abbiamo riscontrato nei nostri progetti
è dato dalla disponibilità di una gamma di
“interfacce”, come moduli di comunicazione
su bus di campo, di sicuro interesse per chi
opera nel mercato dell’automazione industriale
con una visione moderna”,conclude Raffagnato.
Competenza a 360 gradi
“I settori nei quali operiamo sono i più svariati:
macchine utensili, macchine per la lavorazione
del vetro, impianti per il trasporto della plastica,
impianti per il riciclaggio di materie plastiche,
impianti per il recupero di sfridi cartacei,impianti di distribuzione dell’energia in strutture fieristiche ed aeroportuali,ecc.”,riferisce Raffagnato.
“Questa varietà di applicazioni ci ha permesso
di acquisire esperienze diverse, accrescendo il
nostro know-how su macchinari molto differenti”. Una recente applicazione realizzata da
E.A.SY. 2000 riguarda il quadro di comando
per un impianto robotizzato per la descorificazione del metallo fuso, dove le partenze motore
Tesys modello U hanno confermato le proprie
caratteristiche di elevata affidabilità anche in
condizioni ambientali molto severe.
“Grazie a Tesys modello U, con due sole basi
di potenza è stato possibile coprire circa 6
taglie differenti di teleruttori tradizionali”,afferma Raffagnato. “Le unità di controllo del prodotto Telemecanique permettono infatti
di controllare motori di potenze diverse con
un numero limitato di referenze. Per esempio,
è disponibile un modello di unità di controllo
che copre amperaggi da 4,5 a 18 A, con un
unico articolo gestito a magazzino”. Le partenze motore Tesys modello U si sono dimostratemolto affidabili: dopo quasi un anno di
funzionamento dell’impianto,non è stato riscontrato alcun problema. Un’altra applicazione
ha riguardato macchine per il lavaggio delle
lastre di vetro, dove sono utilizzati motori asincroni in precedenza comandati da gruppi teleruttore-salvamotore. Anche in questo caso,essi
sono stati sostituiti con unità Tesys modello U.
Impianto per l'assemblaggio
manici pentole
Assemblare il corpo del manico con il suo
inserto specifico.
L’isola si compone di una struttura costituita da 2 linee di nastri trasportatori oltre a
degli automatismi atti al loro asservimento.
Linea A: Serve a trasportare il corpo del
manico in una particolare stazione di lavorazione.
Linea B: Esegue la medesima lavorazione
per quanto concerne l’inserto da inserire
nel manico.
All’estremità dei due nastri sono stati assemblati due portali di carpenteria separati tra loro.
Sulla prima struttura trova sede un robot
antropomorfo che così viene a posizionarsi al
centro della serie dei due nastri dove la base
dello stesso risulta “ancorata” sulla parete perpendicolarmente ai nastri. La seconda struttura sostiene due telecamere atte a rilevare,
alla fine dei nastri, l’orientamento dei due particolari da assemblare (corpo+inserto).
Quest’ultima struttura è svincolata dalla prima
per non risentire delle eventuali vibrazioni causate dal movimento del robot, vibrazioni che
comprometterebbero il corretto funzionamento
del sistema di visione.
Per l’automazione dell’impianto in oggetto
abbiamo utilizzato:
• 1 PLC serie Premium,
• 1 pannello di interfaccia con l’operatore
serie Magelis XBTG2220
• 8 inverter ATV31
• 2 nodi remoti realizzati con I/O distribuiti
serie ADVANTYS.
Il PLC Premium è stato collegato con bus
di campo (CAN-open) agli azionamenti
Altivar 31 e ai moduli remoti Advantys.
Circa 80 I/O digitali/analogici sono stati appunto distribuiti con l’ausilio di Advantys. Un “nodo”
posizionato sul portale robot ed uno sulla tavola rotante. Un terzo nodo è montato direttamente nel controllo del robot e comunica con
lo stesso in DEVICE NET. Come interfaccia
verso l’operatore è stato utilizzato un terminale grafico touch-screen serie Magelis.
13
applicazioni
Soluzioni nel settore
degli autolavaggi
La società Autoequip Lavaggi è uno dei principali costruttori
in Italia e nel mondo di impianti e attrezzature dedicate al lavaggio
di auto e di altri mezzi gommati o rotabili.
Adagiata sulle colline piemontesi di Vesime
in provincia di Asti quasi al confine con la
Liguria, l’azienda, che nel tempo ha dovuto
sopperire alla prematura scomparsa del suo
fondatore, l’ing. Michele Murialdi, non ha
mai smesso di per petuar ne lo spir ito
innovativo che lo contraddistingueva.
Ancora oggi con le redini del comando saldamente in mano alla famiglia, una delle
regole più ferree è l’innovazione continua.
Abbiamo incontrato il Direttore Tecnico
Ferruccio Marengo e i responsabili dell’ufficio elettrico nelle persone di Roberto Molinari
e Mauro Brusco, e insieme abbiamo voluto
ripercorrere la genesi di uno dei modelli di
punta costruiti da Autoequip: il portale TK.
14
“Da sempre nel nostro mestiere” raccontano,
“abbiamo dovuto lottare con due grossi nemici:
le condizioni climatiche nelle quali si trovano
a operare i lavaggi e gli spazi; in particolare
per questi ultimi ci riferiamo allo spazio utile
disponibile a bordo della struttura portante
del lavaggio e destinata a ospitare le apparecchiature elettriche e idrauliche per l’automazione, ma anche lo spazio fisico ove il lavaggio verrà installato e le relative distanze dai
servizi quali per esempio il locale pompe.
Con questi vincoli così pesanti abbiamo storicamente operato delle scelte: prima su tutto
abbiamo puntato su alcuni fornitori partner
selezionati per la qualità e robustezza dei loro
prodotti, oltre che per la capacità di supportarci nello sviluppo di nuove idee e continue
migliorie.Uno degli esempi più rappresentativi in questo senso è il lavoro sviluppato con
Telemecanique tra fine 2003 e inizio 2004.
Avevamo bisogno di implementare nuove funzionalità al ciclo di lavaggio e questo richiedeva l’inserimento di alcuni nuovi componenti
all’interno di un quadro elettrico oramai troppo saturo. Sarebbe stato un compito quasi
impossibile se non ci fosse stata proposta una
soluzione basata sul bus di campo As-interface.
Grazie a questa soluzione abbiamo ridisegnato
completamente il layout elettrico e idraulico,
suddividendo l’automazione in 4 isole separate:
1)il quadro principale
2) il quadro idraulico
3) il locale pompe
4) l’isola self completa di gettoniera.
La gestione dell’impianto è stata affidata
al PLC Telemecanique modello TSX 37.22
all’interno del quale viene anche ospitato il
master del bus, e da esso partono e si sviluppano ben 80 metri di cavo As-interface senza
l’esigenza di alcun amplificatore di segnale.
Nel suo insieme l’impianto è già piuttosto
sofisticato, basti pensare che solo gli I/O gestiti
in As-interface sono 176 suddivisi tutti su
moduli di interfaccia IP20 di Telemecanique
equipaggiati ciascuno con 4 input e 4 Output
a relé. La scelta è caduta su questo modello
in versione V2.1 per un mix di parametri quali
l’ingombro contenuto, la facilità di cablaggio
grazie ai connettori estraibili ed al costo competitivo. Tra l’altro in questo modo abbiamo
anche eliminato tutta la morsetteria che in
passato montavamo sul fondo del quadro,
mentre ora cabliamo i sensori direttamente
sul connettore del modulino d’interfaccia.
Tale evoluzione progettuale poi ci ha anche
permesso di poter meglio monitorizzare alcuni
dispositivi allocati sul campo via Bus, e da qui
ha preso corpo l’idea della telesorveglianza
che sviluppiamo con l’ausilio di un Modem
GSM in grado di inviare al gestore dell’impianto
allarmi e parametri quali l’incasso realizzato.”
Ci sono altri vantaggi che avete riscontrato
con l’adozione di As-interface ?
“Come già detto eravamo partiti pensando
prioritariamente a risolvere un certo tipo di
problema,ma cammin facendo abbiamo avuto
la piacevole sorpresa di scoprire che il più grosso benefit lo stavamo concretizzando sotto il
profilo monetario. Infatti il personale tecnico
di Telemecanique ci aveva argomentato
in merito al potenziale risparmio ottenibile
con una drastica riduzione dei tempi di
cablaggio, soprattutto della sensoristica e delle
elettrovalvole sul campo, ma sono parametri
difficilmente quantificabili che vedi solo
quando terminata la fase sperimentale sui
primi lavaggi test, cominci col cronometro
alla mano a fare due conti.
Ad oggi siamo certi di poter affermare che per
quanto riguarda il lavoro di cablaggio esterno,
vale a dire a casa del cliente nella fase di installazione del lavaggio, abbiamo ridotto il tempo
di almeno il 40%. Per quanto riguarda invece
il cablaggio dei quadri in stabilimento,
la riduzione dei tempi è di circa il 20%, ma
il vero vantaggio sta nel fatto che spezzando
il quadro principale in due isole ora possono
operare due cablatori in contemporanea
e quindi il tempo finale di realizzazione
si riduce enormemente.”
Alla domanda se l’affidabilità del lavaggio TK
in tecologia AS-interface fosse già stata testa
Molinari e Brusco sono stati lapidari:
“Ad oggi sono almeno 200 i portali TK
costruiti, e il livello delle manutenzioni è
esattamente in linea con lo standard qualitativo dei lavaggi in tecnologia tradizionale
che per decine di anni abbiamo costruito;
anzi, col vantaggio della teleassistenza abbiamo semplificato il lavoro dei manutentori e
velocizzato la ricerca dell’eventuale anomalia.”
Cosa riserva il futuro? Sono previste altre
evoluzioni significative?
“Certamente, lo spirito che ci è stato tramandato è quello di non crogiolarci mai sui
successi ottenuti e quindi stiamo già pensando di sfruttare ulteriormente le possibilità che un sistema a Bus ci può offrire.
Aumenteranno le distanze, aumenteranno
i punti da gestire, insomma metteremo alle
corde il sistema e nel frattempo prendiamo
in analisi le nuove soluzioni che il nostro
partner Schneider Electric ci sottopone;
per esempio in questo momento stiamo lavorando ad un prototipo destinato ad una fiera
specialistica a Bologna che sarà realizzato
in tecnologia Can-open.”
NTERFACE
15
speciale
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Piattaforma Unity,
la nuova era dell'Automazione
La nuova piattaforma Unity,
di recente introduzione
nel mercato dell’automazione,
riunisce passato, presente
e futuro del mondo PLC.
In linea con la filosofia “Simply Smart”, che
ispira tutte le sue soluzioni per il controllo e
l’automazione, Schneider Electric presenta
Unity, la rinnovata piattaforma software di
Telemecanique che, basata sui criteri di apertura, rappresenta uno strumento irrinunciabile
per incrementare la produttività di un impianto,
lungo tutte le sue fasi di vita.
Basata sui recenti standard informatici, la piattaforma Unity, insieme ai nuovi PLC Premium,
Atrium e Quantum, contempla un nuovo approccio nello sviluppo del software e nell’operatività
dell’automazione, ora indir izzati alla
produttività come pr ior ità pr incipale.
I quattro componenti dell’offerta Unity:
Unity Pro
Il software di programmazione che offre
tutto il valore del software PL7 per i PLC
Telemecanique e del software Concept per i
PLC Modicon grazie ai convertitori integrati,
Unity Pro conver te automaticamente
i software PL7 e Concept.
Unity Studio
La piattaforma di ingegneria e di gestione
dei progetti per le applicazioni di controllo.
Vera e propria suite software che incorpora
Unity Pro per i PLC, PowerSuite per azionamenti, XBT-L1000 per interfacce HMI e
OFS per la comunicazione, Unity Studio
è facilmente personalizzabile e permette
all’utente di applicare metodologie libere
di sviluppo passando rapidamente da un
progetto grafico alle applicazioni per i PLC.
Unity Application
Generator (UAG)
Lo strumento di design e generazione delle
applicazioni PLC/HMI basate su oggetti
standard riutilizzabili (valvole, PID, motori)
in conformità allo standard ISA S88;
Unity Developer’s
Edition (UDE)
Un vero e proprio programma di formazione
per coloro che intendono sviluppare applicazioni, nei linguaggi VBA, VB e C++, in
ambiente Unity, per l’integrazione di prodotti terzi, attraverso lo standard XML.
Le qualità di Unity si incontrano anche nell’hardware delle nuove unità centrali dei PLC.
Con Unity, infatti, le piattaforme Premium,
Atrium e Quantum aumentano la propria
capacità di memoria per programmi, dati
e riducono drasticamente i tempi ciclo di
esecuzione dei programmi.
Gamma PLC Modicon
e Quantum.
Videoterminali Magelis.
Automazione per la diretta configurazione
dell’architettura PLC e i relativi ingressi ed
uscite. Durante la fase di progettazione elettrica mediante SPAC Automazione si definiscono tutte le informazioni (mnemonici,
commenti, descrizioni, topografia dei moduli
installati) del sistema a livello elettrico per il
cablaggio e che possono essere trasferite in
modo dinamico all’applicazione Unity Pro
del PLC stesso. Questo automatismo consente un notevole risparmio in termini di tempo e
garantisce coerenza tra l’applicazione software
e la schemistica elettrica.
Tale procedimento può essere svolto al
contrario, partendo dall’applicazione software
Unity allo scopo di ottenere la progettazione
elettrica del sistema.
Unity è il “cuore” dell’offerta PLC High End
Control dove convergeranno le piattaforme
hardware di oggi e di domani.
Le piattaforme attuali PL7 e Concept (relative
ai prodotti Premium e Quantum) continueranno ad esistere ma sarà possibile una migrazione
“soft” dei nuovi progetti ed una conversione di
quanto installato per i progetti precedenti.
Oltre a tutti i vantaggi che la nuova piattaforma
hardware e software, grazie all’unione delle
competenze di Schneider Electric e SDProgect
produttore del pacchetto SPAC Automazione,
la progettazione CAD elettrico è uno dei molteplici punti di forza di Unity. L’apertura al
mondo informatico di Unity permette l’accesso al pacchetto di progettazione SPAC
> Sviluppo
> Collaborare
Programmazione,
messa a punto e
gestione delle
applicazioni
d’automatismo
Interfacce
di programmazione
di VBA, VB, C++
> Gestire
Processore Unity,
Modicon,
Premium,
Atrium e
Quantum
Software di
programmazione
Software
specializzato
> Integrare
Modellizzazione
e generazione
dei processi
applicativi
Controllori
programmabili
> Organizzare
Gestione dei progetti
di applicazione
“Collaborative Control”
17
Nuovo variatore di velocità
Altivar 71:
abbiamo incrementato le funzionalità
aumentando la semplicità
Questa nuova generazione
di variatori di velocità si
distingue per l’ampiezza
della sua gamma di potenza.
Infatti, permette di comandare
motori asincroni da 0,37 fino
a 500 kW con tensione da 200
a 240 V AC mono e trifase
e da 380 a 480 V AC trifase.
18
Le sue funzionalità evolute e le sue notevoli
performance in anello aperto ed in anello
chiuso (fino a 220% di sovracoppia), gli permettono di rispondere perfettamente alle esigenze delle macchine complesse e/o di elevata potenza (manipolazione, sollevamento,
macchine per la lavorazione del legno, macchine di processo, macchine tessili, imballaggio, macchine a forte inerzia).
Piccolo e robusto, Altivar 71 garantisce il
funzionamento senza interruzioni, in qualsiasi
condizione. Resiste alla cadute di tensione
fino a -50%, all’inquinamento delle installazioni mediante i filtri EMC integrati su
tutta la gamma, alle temperature fino a 50°C
(senza declassamento).
Altivar 71 dedica particolare attenzione alla
sicurezza: le sue numerose protezioni agiscono a livello del variatore, del motore
(mediante relé elettronico e sonde PTC) e
della macchina. La sua funzione di sicurezza
“Power Removal” impedisce qualsiasi avviamento incontrollato del motore garantendo
la sicurezza delle persone (in conformità
con la nor mativa macchine EN 954-1
categoria 3 e con la norma sugli impianti
elettrici IEC/EN 61508 SIL2).
Semplice
Le caratteristiche di semplicità di Altivar 71,
sono notevoli: sul lato frontale è fornito di
un terminale grafico che facilita ed arricchisce gli scambi di informazioni grazie ai suoi
messaggi in chiaro, le rappresentazioni grafiche, un tasto di navigazione, dei tasti “funzione” per abbreviare le operazioni, l’aiuto
in linea. Inoltre, si adatta perfettamente alle
esigenze degli utilizzatori grazie alle sue possibilità di personalizzazione dei parametri,
delle videate di visualizzazione, della barra
di controllo, delle unità di misura ed è possibile addirittura creare un menu “utente”.
Il menu “Simply Start” permette un avviamento rapido pur conservando le performance di Altivar 71 in assoluta sicurezza.
Le macro-configurazioni dedicate alle applicazioni semplificano magg ior mente la
programmazione del variatore. I numerosi
ser vizi proposti mediante il ter minale,
facilitano la messa a punto, il controllo e la
diagnostica delle macchine. L’Altivar 71 può
essere utilizzato con un collegamento
senza fili Bluetooth® mediante il software
PowerSuite disponibile su PC o Pocket PC,
strumento di configurazione dell’insieme delle
gamme di variatori di velocità Altivar e di
avviatori Altistart.
Evoluto
Con le sue 150 funzioni di base, i suoi numerosi ingressi/uscite, i suoi protocolli di
comunicazione Modbus e CANopen integrati
Altivar 71 offre una soluzione completa ed
economica che ben si adatta alla maggior
parte delle macchine. Nel caso di sistemi
automatizzati, possono essere necessarie delle
particolari funzionalità tipo ingressi/uscite
supplementari, altre reti di comunicazione,
interfacce per encoder incrementali, tali funzioni sono disponibili con schede opzionali
che vengono facilmente inserite nel prodotto (fino a 3 schede a scelta).
Con la scheda programmabile “Controller
Inside”, Altivar 71 diventa il fulcro di una
vera e propria isola automatizzata.
Esso può controllare altri variatori (anche in
modo CANopen Master) ed effettuare lo
scambio dati. Questa gestione integrata nel
dispositivo di comando del motore rende il
sistema più reattivo.
Aperto e flessibile
Con Modbus e CANopen integrati, Altivar
71 si inserisce negli automatismi industriali
senza costi aggiunti. Aperto, dispone di oltre
10 schede di comunicazione coprendo, così,
tutte le reti di comunicazione industriale.
Con la scheda Ethernet inoltre, e la sua funzione di Web server, offre un’accessibilità
mondiale, indipendentemente dal luogo o
dal momento.
La gamma Altivar 71 è conforme alle norme
internazionali: UL/CSA, CE, C-Tick, GOST.
È stato sviluppato secondo il principio
dell’Eco-Progettazione in conformità con le
nuove direttive europee ROHS (limitazione
Altivar 71
delle sostanze dannose) e WEEE (riciclaggio
del prodotto).
Altre caratteristiche:
• Compatibilità software ed hardware con
le precedenti generazioni Altivar 58 e
Altivar 68.
• Principali funzioni: velocità preselezionate,
controllo di coppia, frequenza di uscita a
1000Hz, regolazione PID, funzioni avanzate di sollevamento (anche per ascensori),
funzioni per le macchine tessili, funzione
master/slave, multiconfigurazione, multimotore, funzioni di posizionamento semplice, funzioni per movimentazione di carichi
sbilanciati, funzioni di calcolo, legge per
comando di motori sincroni ad anello aperto.
19
• Tra le opzioni disponibili: kit di montaggio IP54 versione rinforzata (tropicalizzata),
filtri EMC in classe B, filtri anti-armoniche,
kit di adattamento NEMA tipo 1, offre il
recupero di energia sulla rete.
Fipio, Ethernet,
Modbus Plus,
Profibus DP,
DeviceNet,
Uni-Telway,
InterBus
Modicon
Premium
Magelis
Modbus
inside
Controller
inside
CANopen
inside
CANopen
master
Advantys STB
Altivar 31
Advantys OTB
Modicon
TSX Micro
Scheda
Encoder
Una gamma completa
di interfacce e I/O
distribuiti compatti
La gamma OTB completa
la famiglia di I/O distribuiti
Avantys modulari IP20 STB e
IP67 FTB e FTM,
commercializzati nel 2004,
fornendo al Cliente tutte
le possibilità di remotazione
di ingressi/uscite per macchine e
processi, e massima flessibilità e
componibilità, diventando
una delle offerte top sul mercato
20
Dal semplice sistema di precablaggio, alla morsettiera remota intelligente per la distribuzione
degli I/O, dal prodotto compatto alla soluzione
modulare, dal cuore del quadro di distribuzione al cuore della macchina, la gamma Advantys
Telemecanique offre una risposta adatta a tutti
i tipi di esigenze: dalla macchina semplice e
compatta, alla macchina più complessa.
Numerosi vantaggi
Il sistema Advantys garantisce una serie di
importanti vantaggi, tra i quali la manutenzione facilitata da una funzione di diagnostica integrata il più vicino possibile ai trasduttori/azionatori, nonché la riduzione del tempo
di messa in servizio delle installazioni, della
dimensione degli armadi di distribuzione,
dei costi di cablaggio e degli errori di cablaggio, un aiuto importante nella progettazione
della macchina e, non ultimo, una semplificazione delle architetture.
In particolare, Advantys punta su semplicità e
apertura un aiuto attraverso tre caratteristiche
principali. Innanzitutto, il sistema di precablaggio Advantys Telefast, un aiuto che semplifica le operazioni di cablaggio sostituendo
i complessi collegamenti delle morsettiere
tradizionali con le basi Telefast.
In secondo luogo, il sistema di cablaggio
Advantys AS-interf ace, che garantisce
semplicità e sicurezza grazie al collegamento
di tutti i componenti di un sistema di
controllo e automazione sul classico cavo
giallo AS-Interface.
Infine, gli ingressi/uscite distribuiti Advantys,
che consentono una semplificazione delle architetture collegando trasduttori ed azionatori alle
macchine tramite bus di campo.
Ma esaminiamo più in dettaglio gli elementi dell’offerta Advantys.
Advantys Telefast
Il sistema Advantys Telefast è stato progettato per rispondere alle esigenze specifiche delle
applicazioni nel settore industriale e ridurre
i tempi e i costi di cablaggio, grazie a un’unica connessione tra le basi Advantys Telefast
e il controllore con cavi normalizzati HE10;
LED di segnalazione dello stato dei segnali;
un sistema di verifica e test delle connessioni tra la base Advantys Telefast e i prodotti
circostanti e la connessione delle polarità
comuni sulla base con un notevole risparmio
di tempo e di spazio.
Sono disponibili tre tipi di basi:
• basi di collegamento,per la trasmissione molto
semplice,come tramite morsettiera,di un segnale ai trasduttori ed azionatori e per la distribuzione delle polarità nell’armadio o a distanza;
• basi di adattamento, per l’adattamento del
tipo di segnale in tensione o in corrente tramite relè saldati o estraibili;
• basi specifiche che rappresentano la soluzione per le funzioni specifiche: analogica,
conteggio alta velocità, encoder, sonda termica, sicurezza, ecc.
Il sistema Advantys Telefast è disponibile nelle
versioni IP20 e IP67.
Gli I/O distribuiti ABE9 (IP67) permettono
invece di eliminare i cablaggi più complessi
evitando l’utilizzo di morsettiere intermedie.
Grazie alla loro modularità e alle loro dimensioni, essi sono in grado di rispondere alle
applicazioni ed esigenze più diverse.
Advantys AS-interface
Le interfacce per sistemi di cablaggio Advantys
AS-interface, nelle versioni IP20 o IP67,
permettono il collegamento sul cavo giallo
AS-Interface di qualsiasi componente di controllo standard. Questo sistema di cablaggio
offre vantaggi in termini di semplicità,
grazie a un sistema di cablaggio rapido ed
evolutivo; massima sicurezza, poiché
AS-interface contribuisce a migliorare l’affidabilità, la disponibilità e la sicurezza delle
macchine; e riduzione dei costi grazie alla
riduzione dei tempi di studio e progettazione, di realizzazione, di messa a punto e di
messa in servizio.
Le Advantys AS-interface ASI20M (IP20)
sono le interfacce più compatte presenti sul
mercato: 25 mm di larghezza per l’insieme
dei componenti. Le operazioni di montaggio/smontaggio sono molto semplici grazie ai
connettori estraibili, a vite o a molla.
Le Advantys AS-interface ASI67F (IP67) sono
disponibili nelle versioni versione a 4 e 8 vie,
Schema di comunicazione standard a livello Fieldbus
con connessioni rapide dei trasduttori ed azionatori tramite connettori M12.
E’ assicurata la compatibilità con le gamme
di interruttori Osiris, Osiprox, Osiswitch di
Telemecanique. Le interfacce consentono
la connessione rapida ed affidabile al cavo
AS-interface mediante presa vampiro o connettori M12. E’ possibile configurare fino a 62
interfacce per stazione master (V2.1) e, anche
in questo caso, è disponibile un’ampia gamma
di ingressi/uscite.
I/O distribuiti compatti
La serie di I/O distribuiti compatti optimum
IP20 Advantys OTB è destinata alle macchine semplici e compatte, configurandosi come
una soluzione ottimizzata, semplice ed economica, per la remotazione degli I/O IP20.
Aperta e modulare, questa soluzione consente
di ridurre i costi di cablaggio aumentando la
disponibilità degli impianti e permette di progettare isole di I/O distribuiti installati il più
possibile vicino alla macchina e comandati da
un controllore master (PLC, PC o variatore
di velocità) tramite bus di campo o rete di
comunicazione. L’ampia gamma dei moduli
di espansione di I/O, condivisa con i controllori programmabili Twido, riduce al
minimo il numero di prodotti e permette di
creare isole di automazione modulari.
21
I nuovi terminali alfanumerici
Magelis XBT R:
semplicità e compattezza
a portata di mano
L’ultima generazione di terminali
alfanumerici Magelis XBT R
offre una soluzione per
l’interfaccia uomo macchina
ottimizzata sia per macchine
semplici sia per l’installazione
in applicazioni nell’industria,
nelle infrastrutture e nel building.
22
Con il suo design ergonomico e la sua compattezza, Magelis XBT R combina una netta riduzione delle dimensioni con eccellenti funzionalità. Il display matriciale con 4 linee di caratteri
è uno dei punti forti della gamma: rende facile
la lettura di messaggi fino a 2 metri di distanza.
I terminali XBTR possono usare Modbus o UniTelway per comunicare facilmente con tutti i PLC
Telemecanique (Twido, TSX Micro, Premium,
Momentum e Quantum), ma anche con i variatori di velocità Altivar e con i comandi partenza
motore TeSys U. L’installazione è molto semplice, non sono richiesti kit o accessori per il montaggio. Per di più, il software XBT L1000 li rende
semplici da configurare e facilmente integrabili in
architetture complesse, che prevedono funzioni
di controllo remotate.Questi sono i modelli disponibili: XBT R400, solo per architetture di comunicazione point-to-point; XBT R410 e R411,
per architetture multipunto.
La nuova gamma XBT R va a completare la ricca
offerta di terminali e visualizzatori alfanumerici
Magelis Telemecanique e nasce come estensione
dei visualizzatori Magelis XBT N.
Dalla parte dell’utente
La gamma Magelis XBT R è dotata di uno
schermo matriciale da 1 a 4 linee da 5 a 20
caratteri e 25 linee per pagina. La retroilluminazione dello schermo (monocromatica o a 3
colori a seconda del modello) rende facile e
chiara la lettura dei messaggi e degli allarmi.
La navigazione e l’inserimento di dati è semplificata dalla presenza di 20 tasti sulla parte
anteriore del terminale:
• 12 tasti funzione statici, dedicati al controllo
della macchina. Questi possono diventare tasti
numerici premendo il tasto «mod».
• 6 tasti di servizio
• 2 tasti di selezione contestuali.
I 12 tasti funzioni possono essere personalizzati con etichette riutilizzabili.
Le segnalazioni all’operatore sono resa ancora più efficaci grazie alla presenza di leds luminosi (presenti solo su XBT R411) associati
agli allarmi, alla comunicazione, ai tasti funzione e come aiuto alla navigazione.
Semplicità e compatibilità
I terminali XBT R, grazie ai suoi 4 ganci a molla,
sono facilmente installabili senza la necessità di un
kit di montaggio. Come tutta la gamma Magelis
anche i nuovi terminali XBT R utilizzano come
software di configurazione XBT L1000 che ha
accesso diretto al database delle variabili del software di programmazione dei PLC Modicon.Il modello XBT R400, alimentato a 5 Vdc direttamente
da PLC, viene connesso con lo stesso cavo di
comunicazione a tutti i Modicon Twido, Nano,
TSX Micro e Premium, con protocollo Uni-Telway
o Modbus. I modelli XBT R410 e R411 necessitano di alimentazione esterna da 24 Vdc.
Questi modelli utilizzano una connessione seriale (RS 232C o RS 485) per comunicare con tutti
i PLC Modicon Telemecanique con protocollo
Uni-Telway e Modbus. Il terminale XBT R è
conforme agli standard internazionali CE, UL,
C-Tick e CSA con un grado di protezione IP65
in accordo con gli standard IEC60529. E’ anche
approvato dagli standard dei registri navali ed è
adatto in ambienti gravosi e umidi. I terminali
XBT R operano a temperature comprese tra 0 e
55°C in condizioni di umidità relativa fino all’85%.
Nuove fotocellule Osiris
per lettura
tacche e colori
La gamma Osiris si arricchisce
di nuovi riferimenti per la lettura
di contrasto e di colori.
Si tratta di versioni compatte
in plastica che si aggiungono
alle attuali versioni in metallo.
È risaputo che i lettori di contrasto funzionino secondo il principio della misura della differenza di colore tra il marchio da rilevare
(tacca) e il fondo.Tale sistema di rilevamento
risulta essere perfettamente stabile con
qualsiasi tipologia della superficie dell’oggetto
(liscia, granulosa, opaca, brillante, ecc.).
Analizzando più a fondo le caratteristiche del
nuovo prodotto Osiris, si nota subito la già
citata compattezza con uscita a connettore
M12 orientabile che facilita l’integrazione
nella macchina e riduce gli ingombri totali.
Un occhio di riguardo, poi, anche ai tempi di
installazione, grazie alla messa in opera rapida per autoapprendimento: con una semplice
pressione sul pulsante SET, la fotocellula
apprende la tacca opaca e si configura automaticamente. Con l’ausilio della nuova tecnologia di LED ad emissione bianca che permette di ottenere un contrasto migliore, si
hanno notevoli benefici nell’affidabilità del
rilevamento; nei dettagli il diametro dello spot
rotondo è 3,5mm e la distanza di rilevamento
arriva a 19mm. Da sottolineare anche la
frequenza di lettura fino a 5kHz, che ben si
adatta alle velocità elevate del settore dell’imballaggio. Le applicazioni tipiche riguardano il rilevamento di contrasti su imballaggi, etichette, plastica, tubi, ecc.
Il lettore di colori va oltre il semplice rilevamento della differenza di contrasto, essendo
proprio in grado di riconoscere i colori stessi. Il rilevatore misura la quantità di luce
riflessa in ogni lunghezza d’onda e la confronta col valore di riferimento memorizzato.
L’uscita si attiva quando i valori misurati
si posizionano nei limiti di tolleranza scelti.
Le peculiar ità di questo sensore sono
molto simili a quelle del lettore di tacche;
la compattezza, con connettore M12 orientabile, risulta essere un punto di forza così come
la messa in opera, semplificata, e sempre per
autoapprendimento.
In questo caso si utilizzano due pulsanti
(di selezione e regolazione) per apprendere il
colore e le indicazioni appaiono su un display
a quattro caratteri.
23
Sempre con la tecnologia ad emissione bianca e con un diametro dello spot di 2,5mm, si
ha un rilevamento affidabile di tutte le sfumature di colori. La frequenza di lettura, infine, può arrivare fino a 1,5kHz.
Per questo lettore le applicazioni sono più diversificate rispetto al precedente. Si può, ad esempio, smistare gli oggetti secondo il loro colore, rilevare l’intrusione di un oggetto indesiderato all’interno di un processo o individuare un oggetto di colore uniforme su un fondo
di colore variabile.
Configurazione automatica
della nuova fotocellula
Osiris mediante
semplice pressione.
Zelio Logic e Magelis XBT N:
semplicità
nei nuovi
orizzonti della
comunicazione
Oggi Zelio Logic si propone
sul mercato con l’ultima
generazione di Terminali
Alfanumerici Magelis XBT N,
offrendo una soluzione per
la remotazione del display,
del modulo logico Zelio Logic.
24
Questa soluzione oltre a remotare il display
consente di visualizzare messaggi, variabili
(conteggio pezzi, temporizzazione, stato
ingressi), allarmi, controllare e comandare
la vostra applicazione. La comunicazione tra
i terminali XBT N ed il modulo logico Zelio
Logic (serie modulare SR3 a 24VDC), avviene attraverso il bus seriale Modbus. Magelis
XBT N in versione compatta, tramite il display
matriciale ad elevata visibilità, da 1 a 4 linee
da 5 a 20 caratteri, rende facile la lettura di
messaggi fino a 2 metri di distanza.
L’offerta Magelis da abbinare al modulo
logico Zelio Logic comprende due modelli:
• XBT N410 con display monocromatico
• XBT N401 con display a tre colori (verde,
rosso ed arancio), led di segnalazione ed
una seconda porta seriale per stampante.
L’intuitività del software XBT L1000 del
visualizzatori Magelis XBT N consente una
rapida configurazione. Il montaggio del terminale di visualizzazione non necessita di accessori, due molle comprese nel kit rendono
l’installazione rapida. Zelio Logic e Magelis
XBT N uniti dalla semplicità, visualizzano
i nuovi orizzonti della comunicazione.
Quando serve energia... PHASEO!
Nel mondo industriale, l’alimentatore è un componente di importanza nevralgica: dall’alimentatore dipende infatti il corretto funzionamento
di tutto il sistema d’automazione.
Schneider Electric propone una gamma completa di alimentatori a corrente continua, monofase bifase e trifase, tutti a tecnologia switching
da 0.3A a 40A, e oggi completa la gamma
con la serie definite purpose monofase
switching da 2,5A a 10 A.
La tecnologia switching offre:
• Elevata stabilità della tensione di uscita con
un ampio range di tensione di alimentazione.
• Riduzione dei volumi e dei pesi degli
alimentatori
• Elevato rendimento dell’alimentatore
(a parità di potenza dissipa meno calore).
In più tutti gli alimentatori Phaseo dispongono della protezione elettronica delle uscite.
Il filtro antiar moniche (PFC secondo
l’EN 61000-3-2) per i collegamenti
sulle reti pubbliche, di cui sono dotati, limita
for temente i campi elettromagnetici
irradiati e condotti.
Modulo logico Zelio Logic:
il “partner ideale” per la Rivendita
Schneider Electric ha svolto un’intensa azione di promoinformazione sul modulo logico Zelio Logic e gli alimentatori
Phaseo presso alcuni Rivenditori in Veneto, Trentino e
Piemonte.
L’ampia diffusione dei moduli logici trova nella Rivendita il canale distributivo più
adatto: è stata quindi una scelta naturale quella di Schneider Electric di organizzare momenti di promozione e informazione presso alcuni punti vendita sul territorio.
In occasione, dell’iniziativa è stata organizzata anche una formazione specialistica
del personale di vendita del distributore; una formazione alla quale Schneider Electric
sta dedicando una particolare attenzione, in quanto elemento determinante per
la crescita di queste soluzioni.
Il punto di vista dei clienti
L’informazione sui componenti d’automazione industriale è stata accompagnata
da test e simulazioni guidate dalle specifiche richieste degli operatori.
L’utilizzo di pannelli dimostrativi animati con applicazioni tipiche (aperture cancelli, sollevamento tapparelle, ecc.) ha consentito di dare alla sessione informativa
una estrema concretezza, molto apprezzata dai partecipanti, simulando l’impiego
del prodotto “standard” Zelio Logic al posto delle tradizionali schede o singoli
componenti dedicati
A conclusione della presentazione, molti clienti intervenuti hanno acquistato
lo “Zelio kit”, che comprende tutto ciò che serve per una prima installazione (modulo logico, cavo e software di programmazione). Installatori, quadristi e progettisti
hanno potuto apprezzare in poco tempo e in modo tangibile come le potenzialità
applicative del modulo logico Zelio Logic e la versatilità del suo software di programmazione si possano tradurre in risparmio di tempo, minori costi d’installazione
e maggiore valore aggiunto all’impianto.
Più flessibilità per
semplificare l'automazione
Twido, il «piccolo» della famiglia
PLC di Telemecanique si inserisce
nelle architetture di automazione
medio-grandi.
26
Disponibile nelle versioni Compatta e
Modulare con una ampia gamma di espansioni ed accessori e un innovativo Software
di Programmazione caratterizzato da una
sempre maggiore semplicità e flessibilitàTwido
è la soluzione ideale per le piccole automazioni.
Grazie a queste caratteristiche ed ai suoi ingombri ridotti, la versione 40 I/O ha dimensioni
di soli 95x90x70 mm, Twido è infatti ideale
per macchine semplici e compatte (macchine
di confezionamento, elevatori, presse, veicoli
automatizzati), dove il PLC viene normalmente montato a bordo macchina, oppure in
piccoli impianti anche non prettamente industriali (come i controlli accessi gestione illuminazione, parcheggi autovetture).
Twido viene presentato nella linea Compatta
con versioni da 10,16, 24 e 40 I/O, e in quella Modulare con 20 o 40 I/O, entrambe le
linee sono disponibili con Alimentazione da
100 a 240 Vac o 24 Vdc espandibili con i
moduli per estensione I/O, fino a 14 tipi di
moduli differenti per I/O digitali, con massimo 32 I/O per modulo; e 7 diversi moduli
Possibilità di collegamento
tra Twido e i videoterminali
Magelis XBT N
Analogici, ai quali si aggiunge la novità del
modulo a 8 canali configurabili.
Per andare incontro alle diverse esigenze dei
costruttori, sono disponibili diversi sistemi
di cablaggio; schede con Connettori a vite o
morsetti a molla, soluzioni pre-cablate
(Connettori HE10,MorsettiereTelefastTwido),
Interfacce AS-interface. Sono disponibili più
opzioni per adattare Twido alle diverse necessità: dalle espansioni di memoria al modulo
orodatario, ai moduli per la connettività, quali
AS-interfaceMaster, e le novità CanOpen ed
Ethernet, per realizzare architetture I/O remotate.
La connettività verso il mondo Ethernet è possibile grazie ad un modulo Bridge ETH/Modbus
che permette il collegamento di tutte le CPU
della gamma; ed infine per rendere l’interfaccia più interattiva,è disponibile l’unità Display
oppure è possibilile collegarlo con con i videoterminali della serie Magelis.
Twido gestisce a livello SW, tutte le funzionalità di un tradizionale PLC quali Contatori
Veloci, Uscite Digitali Impulsive, Porte di
comunicazione Multiprotocollo Master/slave
Modbus ASCII, multitasking, gestione di
tutti i tipi di dati (words, doppia words o
calcoli in virgola mobile), fino a 14 PID loops
con funzione di Autotuning, ed è infine
possibile programmarlo anche tramite Pocket
PC, sia via USB che Bluetooth.
Dal 9 al 13 maggio 2005,
nella luminosa cornice
della capitale andalusa,
Schneider Electric, leader del
“Power & Control” ha illustrato
ai più importanti clienti europei
le tecnologie e le applicazioni
del New Electric World.
L’ambizione di questo grande “private event”
è stata quella di presentare mediante testimonianze, conferenze, esposizioni e dimostrazioni, il meglio del know-how di Schneider
Electric e dei suoi partner.
Tutta l’originalità di questo avvenimento
è stato un programma “alla carta”, che
ha permesso ai partecipanti di stabilire
il propr io itinerar io di scoper ta, in
funzione dei loro pr incipali interessi.
Clienti provenienti da oltre cinquanta paesi
hanno potuto, a proprio piacere, scoprire,
discutere, approfondire le soluzioni presentate: architetture, reti, comunicazione, sicurezza, soluzioni aperte, infrastrutture flessibili, eco-concezione dei prodotti, gestione dei
costi, ottimizzazione delle prestazioni elettriche ...sono solo alcuni dei temi affrontati nel
corso di ben 84 conferenze.
3 demo center hanno messo in scena le
soluzioni d’automazione e controllo, gestione dell’energia e dell’elettricità.
I marchi globali di Schneider Electric,
Merlin Gerin,Telemecanique e Square D
hanno esposto le ultime tecnologie e applicazioni, mentre 30 partner tecnologici presentavano le loro offerte complementari, per
realizzare soluzioni sempre più performanti.
Le testimonianze di clienti che hanno concepito con Schneider Electric soluzioni innovative, hanno dato una concretezza a queste presentazioni, illustrando, come esempi di collaborazione riuscite, realizzazioni nei vari settori:
dagli aeroporti, alle industrie del legno, dai
costruttori di macchine all’edilizia nel terziario.
Un Gruppo in costante crescita
Nel corso di Initi@tive 2005, Alain Marbach, Vice President “Product & Technologies” di Schneider
Electric, ha incontrato la stampa specializzata. Il team di Marbach può contare attualmente su circa
6000 persone distribuite in 18 Paesi. “Schneider Electric ha oggi una posizione di primo piano nei
principali segmenti del mercato Power & Control a livello mondiale”, ha affermato Marbach. “Infatti, è
al primo posto nei settori della bassa tensione con i marchi Merlin Gerin e Square D e dei controlli
industriali con i marchi Square D e Telemecanique, mentre occupa solidamente il secondo posto nei
settori della media tensione con i marchi Merlin Gerin e Square D e degli Ultra Terminali con i marchi
Clipsal, Alombard e Teller. Infine, nel settore dei PLC, il marchio Telemecanique è terzo nel mondo.
Da segnalare anche la solida posizione di Schneider Electric nel campo delle cosiddette piattaforme (marchi MGE e t.a.c.), che comprendono sistemi di building automation e sicurezza, alimentazione di sicurezza e sensori per applicazioni a bordo macchina”. Nel 2004, il fatturato di Schneider
Electric ha raggiunto 10,365 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente.
iniziative
Initi@tive 2005: il meglio
del New ElectricWorld a Siviglia
27
l'esperto risponde
28
Gateway Factory Cast
nel Transparent Ready
In questo numero presentiamo i vantaggi di utilizzare
un Gateway intelligente per
telecontrollo e teleassistenza.
• OEM - macchine semplici e complesse
• End User - integrazione di servizi di telecontrollo e web su impianti d’automazione già
esistenti
• Building - in hotel, ipermercati, uffici, etc per
il controllo delle facility e utility
• Infrastrutture - tunnel e trattamento acque.
Quali sono le funzionalità e le caratteristiche di un Gateway Factory Cast di ultima generazione?
I Gateway Factory Cast di ultima generazione implementano, oltre ad una maggiore apertura tra i due livelli di comunicazione, rete
Ethernet TCP/IP e Bus seriale, funzionalità di
Remote access RAS server e funzionalità Web
Portal. L’apertura alla rete TCP/IP permette
una gestione a 360° intorno all’automazione
con servizi di e-service, e-maintenance, e-control,e-monitoring,e-mail oltre a creare un vero
e proprio portale dell’applicazione.
Quali sono i vantaggi nell’utilizzo di
un Gateway intelligente?
L’utilizzo di un Gateway intelligente permette
di avere, in un’unica soluzione hardware,
l’implementazione di più servizi e funzionalità che in passato richiedevano diversi oggetti,
con costi superiori e difficoltà di connessione e comunicazione.
L’offerta di Schneider Electric consiste
di due moduli:
• TSX ETG 1000, per interfacciare un qualunque dispositivo Modbus ad una rete Ethernet
TCP/IP.
• TSX ETG 1010, per interfacciare un qualunque dispositivo UniTelway ad una rete
Ethernet TCP/IP.
In quali applicazioni può essere utilizzato un Gateway Factory Cast?
Il Gateway Factory Cast può essere utilizzato in tutte le tradizionali applicazioni
d’automazione e non:
Come funziona l’accesso RAS server
implementato nel Gateway e cosa permette
di fare?
L’accesso remoto tramite un modem seriale
(RTC,GSM,etc) o via intranet/internet
(VPN) per mette il monitoragg io e la
prog rammazione di tutti i dispositivi
Modbus o Uni-Telwaycollegati.
Il Gateway Factor yCast garantisce un
accesso multiplo di tipo router alla rete
Etehrnet TCP/IP ed ai dispositivi seriali
ad esso collegati.
Tutto ciò in completa sicurezza, tramite
gestione di password, indirizzi IP selezionati ed autenticazione PAP.
Quali sono e che vantaggi danno al
costruttore le funzionalità Web integrate in
un Gateway?
Le funzionalità web implementano la possibilità di controllare il sistema d’automazione via Web browser e di personalizzare l’applicazione e la macchina con pagine html
costruite ad hoc.
Il costruttore di macchine può creare opportunità di business con nuovi servizi.
Gateway Factory Cast offre la possibilità
di integ rare documentazione tecnica,
diagrammi e manuali di manutenzione
direttamente a bordo della macchina e accessibili in ogni istante grazie ad un semplice
browser internet.
Come funziona il servizio di notifica
di E-mail integrato?
Il modulo Gateway permette di associare
ad eventi di processo o a var iabili di
allarme la possibilità di inviare e-mail
a più destinatari, per avvisare l’utente
dell’avvenuto evento direttamente su PC,
PDA o telefono cellulare.
Naturalmente il servizio si deve appogg iare ad un ser ver STP comune, che
provvederà all’inoltro delle e-mail notificate dal Gateway.
Quali sono i vantaggi nell’utilizzo di
questi Gateway intelligenti invece delle
tradizionali schede FactoryCast che possono essere integrate a bordo PLC?
G a t e w ay Fa c t o r y C a s t p u ò e s s e r e
aggiunto con estrema facilità a quelle
a p p l i c a z i o n i g i à f u n z i o n at i , s e n z a l a
necessità di modificare il programma del
PLC che controlla l’automazione.
La programmazione del Gateway avviene
utilizzando semplicemente il bowser di
internet, le pagine di configurazione sono
già incluse all’interno del modulo.
Come vede la crescita della tecnologia
internet nel mondo dell’automazione?
Le nuove tecnologie e servizi internet usati
nell’industria aprono nuovi orizzonti nel
campo del controllo remoto e della manutenzione a distanza.
Lo standard Ethernet TCP/IP e le tecnologie Web permettono un’apertura globale
e un accesso real time alle architetture
d’automazione con una facilità di connessione e di funzionamento.
In futuro assisteremo ad un crescente utilizzo delle tecnologie internet nel mondo
dell’automazione; i nuovi modelli di Gateway
intelligenti FactoryCast ne sono la prova.
29
eventi
Il calendario dei corsi
Semestre 2005-2006 Automazione e Controllo Industriale
Schneider Electric, specialista dell’Automazione Industriale e della Distribuzione Elettrica,
mette a vostra disposizione le conoscenze tecniche per migliorare il livello di competenza
e rafforzare la conoscenza delle norme, nonché la sicurezza e la qualità delle installazioni
elettriche e dei processi industriali.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.formazione-tecnica.it
Titolo corsi
30
cod. corsi
ottobre
novembre
dicembre
gennaio
febbraio
Programmazione sulle funzioni
di base del TSX Micro
AP373
8 Torino
7 Padova
Programmazione sulle funzioni
di base del TSX Premium
AP570
15 Bologna
21 Padova
Il sistema di cablaggio su bus
per l’automazione ed il terziario
AS-i
21 Torino
La compatibilità elettromagnetica
legata al controllo e processo industriale
EMC
25 Bergamo
FB12-Introduzione all’automazione
con PLC e alle reti industriali
FB12
FB14-Introduzione alla variazione
elettronica della velocità
FB14
Architetture
Fieldbus
FB6
Introduzione
al controllo assi
FB7
1 Milano
17 Napoli
marzo
7 Torino
25 Torino
22 Rieti
28 Bologna
31 Milano
14 Torino
8 Milano
17 Torino
17 Torino
Protezione e comando
di potenza
FEM1
Sicurezza dell’impianto elettrico a bordo
macchina e norme tecniche applicabili
FEM2
12 Bergamo
Azionamenti Lexium: impiego
e regolazione mediante software Unilink
LXM
27 Milano
La comunicazione in rete
fra PLC
SC1
4 Roma
7 Catania
Automazione e programmazione
base PLC
SP1
4 Torino
10 Perugia
11 Verona
7 Verona
7 Como
25 Nuoro
SP2
3 Catania
7 Nuoro
4 Cagliari
8 Verona
8 Roma
10 Torino
14 Perugia
Ethernet TCP/IP
e Transparent Factory
TCP
12 Torino
Twido:
uso e programmazione
TWD
OSIVIEW: applicazioni pratiche
dei sistemi di visione industriale
VISIO
Sistema di supervisione
TAC Vista IV
VISTA
Introduzione
ai sistemi T.A.C.
VMX
4 Milano
Altivar 31:
impiego e manutenzione
VV31
24 Torino
Altivar 71:
impiego e manutenzione
VV71
29 Milano
La supervisione attraverso il WEB:
TAC VISTA westation
WEBST
15 Milano
Zelio Logic: programmazione
e applicazioni pratiche
ZELIO
16 Torino
11 Bergamo
Programmazione avanzata
PLC
23 Torino
1 Torino
30 Padova
9 Torino
28 Torino
30 Bologna
20 Torino
14 Milano
21 Milano
13 Torino
27 Torino
REA: Rivenditori Esperti in Automazione
Schneider Electric ha creato una rete di rivenditori specializzati al servizio dei clienti di automazione
ai quali è possibile rivolgersi per ottenere un supporto tecnico-applicativo qualificato
su prodotti e soluzioni d'automazione e l'assistenza pre e post vendita.
Ragione Sociale
Indirizzo
Cap
Città
Prov.
TIEM SPA
VIA L. BORRI, 5
10095
GRUGLIASCO
TO
0114083800
Telefono
TIEM SPA
VIA MONGINEVRO, 7/A
10153
BUSSOLENO
TO
0122640511
TIEM SPA
VIA BATTITORE, 18/20
10164
PINEROLO
TO
01021202577
TIEM SPA
STRADA DEL FRANCESE, 97/50
10156
TORINO
TO
0114500442
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA NAZIONALE, 122
24068
SERIATE
BG
0354525000
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA GARIBALDI, 148
20054
NOVA M.SE
MI
036249921
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA MARZABOTTO, 26/28
20059
VIMERCATE
MI
0396353411
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA GERA, 46/52
20060
GESSATE
MI
0295385511
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA CAMPI
23807
MERATE
LC
0399284726
ELETTRO BERGAMO SPA
VIA DEL MELLA, 41/49
25126
BRESCIA
BS
0303584300
MARCHIOL AUTOMAZIONI SRL
VIA A. DAL LEGNAME, 14
31100
TREVISO
TV
0422313611
MARCHIOL SPA
VIALE REPUBBLICA, 41
31050
VILLORBA
TV
04224271
MARCHIOL SPA
VIALE PORDENONE, 2
30026
PORTOGRUARO
VE
0421277111
MARCHIOL SPA
VIA FLAVIA, 59/1
34147
TRIESTE
TS
0403897911
MARCHIOL SPA
VIA TREZZA,12
30027
SAN DONA’ DI PIAVE
VE
0421229411
MARCHIOL SPA
VIA MANZONI, 94
31015
CONEGLIANO
TV
0438655411
MARCHIOL SPA
VIA DA VINCI, 52
33010
REANA DEL ROIALE
UD
04328581
PEDRON SPA
VIA BASSO ACQUAR, 40/42
37135
VERONA
VR
0458051500
PEDRON SPA
VIA VALSAVIORE,72
25127
BRESCIA
BS
030320303
PEDRON SPA
VIA BERGAMO, 49
26100
CREMONA
CR
0372470100
PEDRON SPA
VIA GERMANIA,12
35131
PADOVA
PD
0498534500
PEDRON SPA
VIA FRATTINI, 23
37048
LEGNAGO
VR
0442605900
MEF SRL
VIA POSTA VECCHIA,10
19038
SARZANA
SP
0187627834
MEF SRL
VIA PETRARCA, 8 - LOC. PONTE SPADA
50021
BARBERINO VAL D’ELSA
FI
0558078806
MEF SRL
VIA GIOVANNI XXIII
50032
BORGO SAN LORENZO
FI
0558496015
MEF SRL
VIA CACIAGLI, 14
50053
EMPOLI
FI
057193441
MEF SRL
VIA PANCIATICHI,68
50127
FIRENZE
FI
055436210
MEF SRL
VIA G. AMBROSOLI
50136
FIRENZE SUD
FI
055650750
MEF SRL
VIA PROVIA LUCCHESE, 585
51030
SERRAVALLE
PT
0573518058
MEF SRL
VIA G.B. VENTURI, 28/A
51100
PISTOIA
PT
057344641
MEF SRL
VIA G. LEOPARDI, 25
52025
MONTEVARCHI
AR
0559850190
MEF SRL
VIA GIOBETTI, 18
52100
AREZZO
AR
057525101
MEF SRL
VIA XX SETTEMBRE, 272
54031
AVENZA
MS
0585858062
MEF SRL
VIA AURELIA NORD, 136
55049
VIAREGGIO
LU
0584941066
MEF SRL
VIA CAPECCHI, 53
55100
LUCCA
LU
058395891
MEF SRL
VIA MALPIGHI, 2
56014
PISA
PI
05097500
MEF SRL
VIA T. ROMAGNOLA - LOC. LA BIANCA
56025
PONTEDERA
PI
058748231
MEF SRL
VIA DELL’ARTIGIANATO,13
57010
S.PIETRO IN PALAZZI
LI
0586662356
MEF SRL
VIA DELLA MONACA,10
57029
VENTURINA
LI
0565857201
MEF SRL
VIA DEL GIGLIO LOC.ANTICHE SALINE
57037
PORTOFERRAIO (ELBA)
LI
0565944204
MEF SRL
VIA PALEOCAPA, 6
57100
LIVORNO
LI
058620430
MEF SRL
LOCALITÀ LA SPIAGGETTA
58015
ORBETELLO
GR
0564866119
MEF SRL
LARGO GERVASI, 2
58017
PITIGLIANO
GR
0564617001
MEF SRL
VIA BIRMANIA, 61
58100
GROSSETO
GR
0564451970
MEF SRL
VIA S.PAOLO, 268
59100
PRATO
PO
057469941
MEF SRL
VIALE MONTEGRAPPA, 331
59100
PRATO EST
PO
057452910
LEES DTS 113 AI
1-1005-6B
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