AUTOMAZIONE A a cura della redazione Nuovi impulsi per una tecnologia matura Processi galvanici automatizzati L’uso di rivestire un metallo con un altro metallo o con un non metallo risale a tempi remoti: già oltre 3000 anni fa si utilizzavano rivestimenti metallici, in particolare nella fabbricazione di monete. Tali rivestimenti erano solitamente applicati con mezzi meccanici o termici, ma alcune suppellettili, ritrovate in Iraq, testimoniano operazioni di argentatura e doratura elettrolitiche, eseguite con l’ausilio di rudimentali batterie galvaniche. Benché la nascita dell’arte galvanica sia quindi molto antica, la moderna tecnologia di deposizione elettrolitica dei metalli è iniziata soltanto con l’invenzione della prima batteria galvanica, la pila di Volta. 72 • l’impianto elettrico - febbraio 2006 Oggi la galvanica, pur essendo ancora in evoluzione, si configura come una tecnologia matura. Essa è utilizzata per la lavorazione massiva di substrati a basso costo e il conferimento agli stessi di speciali proprietà superficiali come la resistenza alla corrosione, all’usura, alla fatica, ecc. Pertanto, i rivestimenti galvanici prolungano la vita dei componenti trattati. L’elettrodeposizione permette di produrre rivestimenti molto sottili (pochi micron) di metalli come zinco, nichel, cromo, ecc. su materiali di base, altrimenti destinati a deteriorarsi molto rapidamente. Per esempio, 1 kg di zinco permette di proteggere una tonnellata di viti contro la corrosione e 100 grammi di oro proteggono 5000 contatti elettrici, garantendo una bassa resistenza di contatto. Un’automobile monta 2000-3000 parti sottoposte a trattamenti di elettrodeposizione. Anche gli effetti positivi sull’ambiente sono notevoli, se si pensa che la corrosione di parti di acciaio costa 218 miliardi di euro al giorno in Europa. La zincatura, per esempio, riduce di 0,8 tonnellate l’emissione di gas serra per tonnellata di viti, diminuendo anche il consumo di ferro. L’attività galvanica contribuisce quindi al risparmio delle risorse naturali e alla riduzione di gas serra, in linea con la filosofia dello sviluppo sostenibile. Tale attività è tipicamente disseminata in un elevato numero di piccole e medie aziende: una di queste è Omig S.p.A di Olginate (Lecco). I cesti di contenimento all’inizio della linea automatizzata Dove creatività e tecnica convivono Fondata nel 1959 Omig progetta, costruisce e commercializza in tutto il mondo impianti galvanici. La società si è trasformata nel 1973 in Omig Plating Equipment, iniziando a confrontarsi con le maggiori aziende del settore. Tale confronto, unito alla continua sperimentazione di nuove tecnologie, ha permesso a Omig di raggiungere traguardi ambiziosi, come è testimoniato dalla presenza in 24 Paesi con oltre 600 installazioni in diversi settori produttivi. Pur avendo incrementato notevolmente la produzione, l’azienda non ha rinunciato a una delle sue caratteristiche principali: la realizzazione di impianti personalizzati in base alle esigenze del cliente, con quel pizzico di “Italian style” che la rende riconoscibile in tutto il mondo. “Per noi la soluzione ottimale è sempre preferibile alla prima soluzione possibile”, afferma Giovanni Grassi, vice presidente di Omig. “E per individuare tale soluzione possiamo contare su uno staff tecnico preparato, dove l’esperienza dei non più giovani si fonde con la voglia innovativa dei giovani”. Gli impianti Omig sono presenti nell’industria meccanica con le tradizionali linee di me- L’automazione riguarda oggi circa il 70% della linea tal finishing (zinco, nichel cromo, ottone, oro), nell’industria pesante con le linee di cromo a spessore, nell’industria dei circuiti stampati (pannelli, pattern plating, nichel chimico, oro e palladium) e nell’industria orafa con le linee di elettroformatura. “I nostri trattamenti galvanici permettono di eseguire il rivestimento di qualsiasi metallo, ferroso o non ferroso, al fine di ottenere una maggiore resistenza alla corrosione, un effetto decorativo, oppure un prodotto finito, come un circuito stampato”, riferisce Grassi. “La realizzazione di linee galvaniche comporta la padronanza di tante tecnologie, come quella delle materie plastiche, in quanto si ha a che fare con prodotti corrosivi, oppure quella idraulica. Ma il cuore del trattamento è di natura elettrochimica, mentre l’elettronica ha il compito sempre più importante di assistere e governare il funzionamento di tutta la linea”. L’importanza della partnership È proprio la parte elettronica dell’impianto quella che negli ultimi anni ha avuto l’impulso maggiore, perché anche nel settore della galvanica è sempre più forte l’esigenza di automatizzare le linee. E ciò sia per rispondere a richieste della clientela sempre più complesse, sia per poter offrire a un costo inferiore impianti basati su tecnologie avanzate, quindi per migliorare la competitività del fornitore. “La clientela ha risposto molto bene all’introduzione dell’automazione nei nostri impianti”, spiega Grassi, “soprattutto perché l’automazione ha permesso una notevole semplificazione dell’interfaccia con l’operatore. Secondo nostre statistiche, infatti, un impianto prodotto solo cinque anni fa con sistemi tradizionali aveva una gestione molto più complessa di un impianto odierno”. A tale proposito, Omig ha un punto di vista preciso: se è impiegata bene, l’automazione può fare sì che l’operatore della macchina abbia a disposizione un linguaggio di interazione e una simbologia molto semplici. “Naturalmente, per utilizzare bene l’automazione è fondamentale rivolgersi a un fornitore che sia in grado di offrire non so- lo componenti avanzati ed affidabili, ma anche il più ampio supporto pre e post vendita”, sottolinea Grassi. Per questo motivo, Omig ha scelto Telemecanique come fornitore di componentistica elettromeccanica e elettronica. “Consideriamo Telemecanique un partner importante della nostra azienda, che collabora tutti i giorni con noi”, egli aggiunge. “E questo è molto importante perché oggi il fornitore esterno tende a diventare un collaboratore. Il servizio offerto da Telemecanique ci permette di fare crescere costantemente i nostri tecnici per poterci proporre al mercato in maniera sempre migliore”. fra 600 e 800 A per 100 120 Kg di minuteria, con una tensione di 6-7 V, in funzione della chimica utilizzata dal cliente. Al termine dell’elettrodeposizione, i rotobarili vengono estratti dal bagno e inizia la fase di recupero dei prodotti chimici e di lavaggio dei pezzi. Segue il trattamento finale di passivazione, con una tropicalizzazione tendente verso il giallo o l’azzurro, per ottenere un prodotto più brillante e lucido e aumentare ulteriormente la resistenza alla corrosione. Il prodotto finito viene quindi estratto dai rotobarili e scaricato nei cassoni di spedizione. Il ruolo dell’automazione Il processo di elettrodeposizione Nel caso, per esempio, di minuteria metallica trattata “a massa”, il processo galvanico si sviluppa nel modo seguente. All’inizio della linea vengono riempiti i cesti di contenimento forati (rotobarili), ciascuno dei quali può contenere circa 100 kg. Nella fase di preparazione, il materiale viene pulito, sgrassato e decapato, con eliminazione dei residui di oli e bave rimasti durante la produzione. I rotobarili vengono quindi movimentati da un sistema robotizzato che li introduce in un bagno elettrolitico di zinco, dove rimangono mediamente per un tempo compreso fra un’ora e un’ora e mezza. Nel bagno elettrolitico, grazie all’applicazione di una corrente di forte amperaggio a bassissima tensione avviene quindi l’elettrodeposizione dello zinco sulla minuteria, che ruota continuamente all’interno dei cesti in modo che il deposito sia omogeneo e privo di “zone d’ombra”. I valori tipici di corrente per un trattamento di massa sono compresi L’automazione riguarda oggi circa il 70% dell’impianto e si estende anche a parti che in precedenza erano comandate in modo meno flessibile. Per esempio, è stata automatizzata la rotazione dei rotobarili nelle vasche di elettrodeposizione, ottimizzata in funzione della minuteria al loro interno. I rotobarili vengono comandati in bassa tensione, utilizzando un variatore di velocità che permette di assicurare la velocità di rotazione ottimale prestabilita per ogni tipologia di minuteria da trattare. In particolare, la minuteria più piccola viene fatta ruotare più velocemente, mentre la minuteria più grossa e gli scatolati devono ruotare più lentamente per ridurre gli urti e aumentare l’esposizione delle diverse facce. Questa regolazione della velocità ha portato a benefici di maggiore qualità, risparmio energetico e maggiore produzione. “La concezione della linea è molto cambiata”, afferma Grassi. “Dieci anni fa era sufficiente che un ro- febbraio 2006 - l’impianto elettrico • 73 AUTOMAZIONE tobarile ruotasse, e non ci si poneva il problema della sua velocità. Oggi, invece, il cliente impone una maggiore attenzione anche a questi particolari, perché deve a sua volta rispondere alle richieste che gli pervengono dal mercato”. Naturalmente, l’automazione riguarda molte altre parti della linea, come i robot di movimentazione dei rotobarili. L’uso di azionamenti a velocità variabile ha permesso di avere spostamenti più veloci con riduzione dei tempi. Nella fase finale del trattamento, che comprende l’asciugatura e le finiture, l’automazione delle centrifughe ha invece permesso di variare numerosi parametri per ottimizzare i risultati. In particolare, è possibile modificare la velocità di rotazione di un cesto di asciugatura in base alla tipologia di prodotto caricato sulla macchina. I componenti del sistema Telemecanique, marchio di Schneider Electric (Agrate Brianza, MI) per i prodotti di Automazione e Controllo Industriale, ha fornito a Omig tutti i componenti elettromeccanici; pulsanteria, contattori, salvamotori, alimentatori e altri apparecchi ausiliari. Ha fornito inoltre i PLC serie Premium e Micro (in base al tipo di linea), i variatori di velocità Altivar per le ventilazioni, le aspirazioni e i sollevamenti e I/O distribuiti Momentum per l’acquisizione dati tramite bus di campo. Sono a marchio Telemecanique anche la sensoristica e i terminali Magelis “Touch and click” che gestiscono il controllo e la supervisione della linea con possibilità di impostare e richiamare pagine grafiche dell’impianto. Sulle linee Omig, vengono utilizzati il bus di campo Modbus per il collegamento degli inverter o, se richiesto dal cliente, il bus Profibus per la gestione degli I/O. “L’uso di bus di campo ci ha permesso di ridurre il numero di cavi e di canaline, ottenendo un sistema molto più efficiente e flessibile”, afferma Grassi. Tutti i dati della linea vengono riportati sul PLC, che si interfaccia verso un eventuale sistema di controllo utilizzato dal cliente. La pro- 74 • l’impianto elettrico - febbraio 2006 I PLC remium e Micro di Telemecanique (marchio di Schneider Electric grammazione del PLC viene eseguita internamente utilizzando il linguaggio ladder e blocchi standard, come il blocco della centrifuga, del raddrizzatore o del controllo del carro, sviluppati da Omig. Sul PLC sono inoltre concentrati tutti i servizi di controllo della produzione e sorveglianza dell’impianto. Dalla propria postazione, l’operatore può quindi governare la linea ed eseguire la diagnostica dell’impianto. Da tale postazione, egli può inoltre seguire tutte le fasi del trattamento, tenendo costantemente sotto controllo la produzione e i principali parametri, come la corrente erogata dai raddrizzatori di tensione. L’operatore può infine intervenire in qualsiasi fase del ciclo di lavorazione per modificare tali parametri. Per esempio, il controllo delle correnti erogate dai raddrizzatori permette di trattare in modo ottimale la massa caricata in ogni rotobarile, senza inutili dispersioni e senza inutili sprechi di materiale (ossia realizzando esattamente gli spessori richiesti). Numerosi vantaggi “L’automazione costa, ma costa meno del tempo/uomo”, osserva Grassi. “Essa ci ha permesso di ottenere grandi soddisfazioni co- I terminali Magelis di Telemecanique (marchio di Schneider Electric) me produttori ma, soprattutto, di migliorare la soddisfazione della clientela. Ciò significa che abbiamo intrapreso la strada giusta anche se, come con tutte le cose nuove, sono stati necessari tempo e investimenti. Ma abbiamo avuto il supporto giusto dal fornitore giusto per le nostre esigenze. Da Telemecanique abbiamo ottenuto un grosso appoggio, ma soprattutto prodotti molto validi e tecnici che hanno trascorso giornate presso di noi per aiutarci a ottenere questi risultati”. Un’evoluzione futura sarà l’uso di una sorgente laser, accoppiata a un encoder, per misurare le distanze di spostamento lungo la linea. Inoltre, Omig sta valutando la possibilità di utilizzare la porta Ethernet del PLC per realizzare il telecontrollo delle ricette di produzione e la teleassistenza delle linee. In ogni settore, rapidità e flessibilità di risposta alle domande del cliente stanno diventando sempre più importanti. Il connubio fra Omig, con oltre 40 anni di esperienza nella galvanica e Telemecanique, azienda leader nelle tecnologie dell’automazione, è sicuramente un esempio da imitare. A700 SERVIZIO INFORMAZIONI