® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … quaderni tecnici 1 Note sulla teoria del calore ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … vapore ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … I quaderni tecnici Garioni Naval sono stati pensati per offrire uno strumento utile agli uffici tecnici ed agli utilizzatori di vapore, acqua surriscaldata ed olio diatermico. Non abbiamo certo la presunzione di voler insegnare come le cose dovrebbero essere fatte. Vogliamo solamente mettere a disposizione di coloro che desiderano ampliare le proprie conoscenze nel settore la nostra esperienza, derivata da tanti anni di studio e di duro lavoro. Speriamo vivamente che quanto riportato in questi “Quaderni Tecnici” consenta ad ogni lettore di poter lavorare con più facilità e serenità e di evitare, dove possibile, di cadere in errori che altri prima di lui, hanno involontariamente commesso per arrivare ad un certo livello di conoscenza del settore termotecnica. Pubblichiamo questa serie di quaderni in due edizioni, una in lingua italiana e l’altra in lingua inglese. Abbiamo pensato, al fine di evitare possibili confusioni, che fosse più pratico, e tecnicamente più appropriato, non mischiare le due lingue,. La raccolta è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito, e stanno tuttora contribuendo, allo sviluppo ed alla crescita della GARIONI NAVAL. Se qualcuno fosse interessato a ricevere tutti i numeri, può richiederli inviandoci il tagliando allegato, via Internet attraverso il nostro sito www.garioninaval.com o per e-mail all’indirizzo [email protected]. G2 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … introduzione Il vapore, tradizionale ma allo stesso tempo moderno ed efficiente strumento, è praticamente fondamentale ed insostituibile per alcuni settori; petrolchimico, chimico, carta, tintura, farmaceutico, alimentare, inscatolamento, gomma ed industrie di plastica ecc., per i quali rappresenta la cosiddetta materia prima. È anche indispensabile nel settore civile per la sterilizzazione in ospedali e cliniche; viene altresì utilizzato preferibilmente in mense e lavanderie, in impianti di aria condizionata (a livello industriale, dove è spesso utilizzato per scaldare). Inoltre, ha un largo utilizzo nelle grandi installazioni di riscaldamento a terra e sulle navi per la produzione di energia tramite turbine, pompe ed alternatori. Ovunque ci sia il bisogno di produrre, pompare ed utilizzare energia termica e pressione, il vapore è la soluzione ideale. Quali sono i suoi vantaggi e le ragioni per cui il suo utilizzo è così ampiamente diffuso? Innanzitutto, bisogna precisare che il vapore può essere facilmente prodotto: deriva dall’acqua che, almeno in relazione alla produzione globale di vapore futura e presente, è fortunatamente ancora disponibile in grandi quantità e a condizioni economicamente vantaggiose, senza considerare il fatto che nelle installazioni di vapore viene applicato il riciclaggio continuo pertanto può essere recuperato all’incirca al cento per cento. Il vapore ha un elevato ma ponderato contenuto di calore, il che significa che i tubi e le unità di utenza devono sostenere un carico leggero ma significa anche un’attrezzatura mobile con un eccellente coefficiente di cambio compatto ed economico. Il vapore circola naturalmente senza richiedere acceleratori, e le temperature possono essere alte a pressioni piuttosto basse, pertanto è relativamente sicuro e facile da gestire. Le temperature o le regolamentazioni di pressione possono essere effettuate usando semplicemente le valvole a due vie; soprattutto ha il vantaggio di essere estremamente "flessibile" il che significa che, contrariamente ad altri fluidi come acqua, acqua pressurizzata, olio diatermico, ecc., si adatta bene ad eventuali variazioni e cambi, Chiaramente quanto sopra detto è particolarmente adatto alle installazioni di vapore disegnate e costruite razionalmente, soprattutto per quanto riguarda il recupero di energia. Riteniamo importante tuttavia sottolineare che, in caso di bisogno, i tecnici che hanno una buona conoscenza dell’argomento “vapore” dovrebbero essere comunque interpellati perché, anche se il vapore non è così complesso come gli altri fluidi, richiede sempre una buona preparazione teorica e l'abilità tecnica della pratica. G3 AVAL ® e a s y l i k e a S u n d a y m o r n i n g … TABELLA DI CONVERSIONE DALLE UNITÀ DI PRESSIONE TRADIZIONALI ALLE NUOVE UNITÀ DEL SISTEMA INTERNAZIONALE Pressione 2 Unità di Misura Simbolo Pa bar at mm Hg kgf/m2 Pascal Pa 1 10-5 1,0197x10-5 0,0075 0,10197 0,145x10-3 0,02088 0,00401 0,295x10-3 0,335x10-3 Bar bar 105 1 1,0197 750,07 10197 14,505 2088 401,46 29,530 33,456 Atmosfera=kgf/m2 at 98070 0,9807 1 735,56 10000 14,223 2048,16 393,71 28,960 32,808 Millimetri di Hg mm Hg 133,32 1,332x10-3 1,3595x10-3 1 13,595 0,0193 1,392 0,5353 0,0394 0,0446 Chilogrammi per m2 kgf/m2 9,807 9,807x10-5 10-4 0,0735 1 0,00142 0,205 0,0394 0,0029 0,0033 Libbre per in2 psi 6894,14 0,06894 0,0703 51,719 703,07 1 144 27,683 2,0362 2,3069 Libbre per ft2 lbf/ft2 47,876 4,7876x10-4 4,8824x10-4 0,7183 4,8824 0,00694 1 0,1922 0,01414 0,01602 Pollici di c.a. in w. 249,09 0,00249 0,00254 1,868 25,4 0,03614 5,203 1 0,07355 0,0833 Pollici di Mercurio in Hg 3386,36 0,03386 0,03453 25,4 345,34 0,4912 70,731 13,595 1 1,1329 Piedi di c.a. ft w. 2989 0,02989 0,03048 22,42 304,8 0,4334 62,43 12 0,8827 1 psi bf/ft in w. in Hg ft w. Energia G4 Unità di Misura Simbolo J kgf/m Cal (kcal) Wh CVh ft.lbf Btu Joule J 1 0,10197 0,2388x10-3 0,2778x10-3 0,378x10-6 0,7375 0,9478x10-3 Chilogrammetro kgf/m 9,807 1 2,342x10-3 2,724x10-3 0,370x10-5 7,233 9,295x10-3 Chilocaloria Cal ( kcal) 4186,80 426,92 1 1,163 1,581x10-3 3087,6 3,9683 Wattora Wh 3600 367,08 0,8605 1 1,360x10-3 2654,87 3,413 Cavallo Vapore Ora CVh 2647,8x103 269,91x103 632,53 735,5 1 1952,92x103 2512,2 Libbra Piede ft.lbf 1,356 0,1383 0,3238x10-3 0,3767x10-3 0,512x10-6 1 1,2853x10-3 Btu (Ist) Btu 1055,06 107,58 0,2520 0,2930 0,398x10-3 778,03 1 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … richiami fondamentali sulla teoria del calore La temperatura e il calore La temperatura di un corpo è il grado di calore che esso possiede, ossia è lo stato termico proprio di quel corpo in quell'istante. Le misure di temperatura si eseguono mediante termometri. La caloria (Kcal) è la quantità di calore che un corpo possiede. Una caloria è la quantità di calore necessaria per innalzare di 1°C (precisamente da 14°C a 15°C) la temperatura di 1 Kg. d'acqua. Differenza fra temperatura e calore Possiamo dire che le due vasche hanno la stessa temperatura di 80°C ma hanno richiesto, una 35.000 Kcal, l'altra 7.000 Kcal, cioè per portare le due vasche alla stessa temperatura di 80°C una ha richiesto 5 volte le calorie dell'altra (35.000:7.000=5). Calore specifico Dicesi calore specifico di un corpo la quantità di calore necessaria per elevare di 1°C la temperatura di 1 Kg del corpo stesso. La quantità di calore necessaria per elevare di 1°C la temperatura di un certo peso di un corpo non è uguale per tutti i corpi. CALORE SPECIFICO DI ALCUNI CORPI SOLIDI E LIQUIDI Supponiamo di dover riscaldare l'acqua di 2 vasche a 80°C. Una vasca contiene 500 lt d'acqua cioé 500 Kg. Una vasca contiene 100 lt d'acqua cioé 100 Kg. Entrambe le vasche raggiungeranno la medesima temperatura di 80°C. Tenendo ben presente la definizione di caloria e supponendo di essere partiti da acqua a 10°C, per portare 1 Kg di questa acqua da 10°C a 80°C dobbiamo somministrare: 80-10=70 calorie. Sicché per portare da 10°C a 80°C 500 Kg d'acqua dobbiamo somministrare: 80-10=70 70x500=35.000 Kcalorie. L'altra vasca contiene 100 Kg d'acqua, per portarla da 10°C a 80°C occorreranno: 80-10=70 70x100=7.000 Kcalorie. acqua Kcal/Kg 1,00 nafta “ 0,50 olio d’oliva “ 0,45 mattoni “ 0,20 legno “ 0,57 ferro “ 0,11 piombo “ 0,03 rame “ 0,09 Esempio: portare 500 Kg d'acqua da 20°C a 70°C. Calore specifico acqua=1 70-20=50°C 50x1x500=25.000 Kcalorie. Esempio: portare 500 Kg di nafta da 20°C a 70°C. Calore specifico=0,5 70-20=50°C 50x0,5x500=12.500 Kcalorie. G5 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Calore sensibile Il calore che produce un aumento di temperatura quando penetra in una sostanza è chiamato calore sensibile. Considerando le caldaie, ciò significa che il calore che passa dal focolare all'acqua riscaldandola è sempre calore sensibile. La denominazione completa sarà: calore sensibile dell'acqua. Dall'acqua in ebollizione nasce il vapore, il vapor d'acqua. Ciò significa che il sovrappiù di calore che è stato introdotto nell'acqua dopo che questa ha cominciato a bollire e che ne ha provocato la trasformazione in vapore è calore latente (la denominazione completa è calore latente di vaporizzazione dell'acqua). La quantità di calore latente è misurata in calorie. Calore totale del vapore Quindi, alla pressione atmosferica, per trasformare 1 Kg d'acqua in vapore occorreranno in totale 640 Kcal. Per portarla all'ebollizione occorrono per trasformarla in vapore occorrono • il calore totale di 1 Kg di vapore é di • • Riscaldando 1 Kg d'acqua in una pentola aperta fino a 100°C otterremo che il suo contenuto termico è di 100 Kcal/Kg. Avremo: Temperatura dell'acqua = 100°C Contenuto termico o calore sensibile dell'acqua = 100 Kcal/Kg. Calore latente Se continuamo a somministrare altro calore all'acqua il contenuto termico e la temperatura dell'acqua non aumentano più ma l'acqua inizia a bollire: essa ha raggiunto il proprio punto di ebollizione alla temperatura di 100°C. Somministrando all'acqua dell'altro calore ancora, avverrà un cambiamento di stato: essa passerà dallo stato liquido allo stato gassoso. G6 :100 Kcal + :540 Kcal = :640 Kcal La temperatura sia dell'acqua che del vapore è rimasta di 100°C. Abbiamo già visto che il vapore generato nella nostra pentola aperta contiene due tipi di calorie. Vi è presente il calore sensibile dell'acqua, al quale si è venuto ad aggiungere il calore latente che è servito a convertire l'acqua in vapore. Il calore totale contenuto nel vapore è perciò costituito dal calore sensibile + il calore latente. Si può vedere che la quantità di calore latente è considerevolmente più grande della quantità di calore sensibile. In ogni Kg di vapore, alla temperatura di 100°C vi sono grosso modo 100 cal di calore sensibile e 540 cal di calore latente, con un calore totale di 640 cal. Qualunque sia la quantità di questo vapore le proporzioni restano le stesse. Per esempio, se invece di 1 Kg noi avessimo 100 Kg di vapore e prendessimo in esame questi valori, non dovremmo altro che moltiplicare per 100 quanto abbiamo detto prima. Produzione di vapore in pressione L'atmosfera esercita una pressione su tutto ciò che esiste sulla superficie della terra e questa pressione viene esercitata in tutte le direzioni: essa è uguale a 1,033 Kg per ogni centimetro di superficie. Se torniamo ora al vapore che comincia ad uscire dalla pentola vediamo che esso viene a trovarsi opposto alla pressione atmosferica e cioé a questa pressione che ci circonda; con un valore di 1,033 Kg/cm2. La temperatura del vapore a questa pressione atmosferica, è la stessa temperatura dell'acqua in ebollizione, pure alla pressione atmosferica e cioé 100°C. ® e a s y Fino a che la pentola rimane aperta sopra la quale il vapore può uscire liberamente, tutto resta alla pressione atmosferica ed alla specifica temperatura che le corrisponde. l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Riferendoci ai due esempi sopra riportati avremo: Calore totale alla pressione atmosferica: 640 Kcal/Kg Calore totale alla pressione di 10 Ate: 664 Kcal/Kg Differenza: + 24 Kcal/Kg Calore sensibile alla pressione atmosferica: 100 Kcal/Kg Calore sensibile alla pressione di 10 Ate: 186 Kcal/Kg Differenza: + 86 Kcal/Kg Calore latente alla pressione atmosferica: 540 Kcal/Kg Calore latente alla pressione di 10 Ate: 478 Kcal/Kg Differenza: - 62 Kcal/Kg Ripetiamo per maggior chiarezza i valori: Pressione all'interno della pentola: 1,033 Kg/cm2 Pressione del vapore: 1,033 Kg/cm2 • Temperatura dell'acqua nella pentola: 100°C • Temperatura del vapore: 100°C • • Ora copriamo e sigliliamo la pentola. Continuiamo a somministrare calore, si continua a produrre vapore; quanto più vapore si produce quindi all'interno di questo recipiente, tanto maggiore sarà la compressione a cui esso si assoggetta per trovarsi un posto e, poiché è compresso, cerca di spingere in tutte le direzioni, esercitando una pressione su tutto ciò che lo circonda. Così oltre ad esercitare una pressione sulle superfici interne della pentola il vapore crea anche una pressione sulla superficie dell'acqua. Aumentando la pressione sulla superficie dell'acqua si ha come conseguenza un aumento della temperatura di ebollizione. Mentre alla pressione atmosferica (1,033 Kg/cm2) l'acqua bolle quando ha raggiunto la temperatura di 100°C, noi troviamo che ad una pressione, ad esempio, di 10 Kg/cm2 la temperatura di ebollizione è salita a 184°C. Si vede immediatamente che per mantenere l'acqua in ebollizionee quindi produrre vapore a questa temperatura più elevata, bisognerà fornirle una quantità maggiore di calore sensibile. D'altro canto a queste temperature e pressioni elvate, la quantità di calore latente necessaria per trasformare l'acqua di ebollizione in vapore è minore. Temperatura dell'acqua alla pressione atmosferica: 100°C Temperatura dell'acqua alla pressione di 10 Ate: 184°C Differenza: + 84° Se confrontiamo le due situazioni vediamo che: il calore totale è aumentato ma di poco (+ 24 Kcal/Kg) il calore sensibile è aumentato di molto (+ 86 Kcal/Kg) ma il calore latente è diminuito (- 62 Kcal/Kg). Concludendo, quando la pressione del vapore aumenta vi sarà disponibile maggior calore totale, ma non molto (e l'aumento diventa sempre minore man mano che le pressioni aumentano), maggior calore sensibile, ma minor calore latente. Quando le pressioni del vapore diminiuscono vi sarà disponibile un minor calore totale, ma solo un poco meno, minor calore sensibile, maggior calore latente. Le pressioni del vapore sono espresse in Kg/cm2 o bar e sono distinte in pressioni relative e pressioni assolute. Nel campo tecnico usualmente si parla sempre di pressioni relative. Se si vuole trasformare una pressione relativa in una pressione assoluta, occorre aumentare il valore della pressione relativa del valore della pressione atmosferica. (+1) Le pressioni relative sono le pressioni indicate dai normali manometri installati su ogni caldaia. G7 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Spazio occupato dal vapore (volume specifico) Lo spazio occupato da un determinato peso di vapore dipenderà dalla sua pressione. Se abbiamo 1 Kg d'acqua e lo trasformiamo tutto in vapore, noi avremo esattamente 1 Kg di vapore. - Alla pressione relativa di 1 Kg/cm2 il vapore saturo C ARATTERISTICHE FISICHE VAPORE ACQUEO SATURO PRESSIONE relativa bar G8 kg/cm2 assoluta bar kg/cm2 TEMPERATURA k secco occupa 0,881 m3. - Alla pressione relativa di 10 Kg/cm2 il vapore occupa lo spazio di 0,177 m3. In entrambi i casi siamo partiti esattamente con la stessa quantità d'acqua e in entrambi i casi abbiamo trasformato l'acqua esattamente nello stesso peso di vapore. Ma con l'aumentare della pressione troviamo che il vapore occupa sempre meno spazio dato che esso subisce una compressione mano a mano che la pressione aumenta. °C VOLUME SPEC. m3/kg CALORE SENSIBILE ACQUA CALORE LATENTE VAPORIZ. CALORE TOTALE kJ/kg kcal/kg kJ/kg kcal/kg kJ/kg kcal/kg ® e a s y C ARATTERISTICHE bar kg/cm2 assoluta bar kg/cm2 TEMPERATURA k a S u n d a y AVAL m o r n i n g … FISICHE VAPORE ACQUEO SATURO PRESSIONE relativa l i k e °C VOLUME SPEC. m3/kg CALORE SENSIBILE ACQUA CALORE LATENTE VAPORIZ. CALORE TOTALE kJ/kg kcal/kg kJ/kg kcal/kg kJ/kg kcal/kg www.garioninaval.com G9 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … ENTALPIA CALORE G10 DEL VAPORE ACQUEO SURRISCALDATO SPECIFICO DEL VAPORE ACQUEO SURRISCALDATO ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … caldaie a tubi di fumo ad inversione di fiamma Principio di funzionamento I prodotti della combustione percorrono il focolare della caldaia, quindi, essendo il focolare stesso cieco, cioè chiuso sul fondo, compiono la prima inversione ripercorrendo in senso inverso circonferenzialmente sulla parete esterna e giungono nella camera d'inversione anteriore ricavato nel materiale refrattario del portellone. Dalla camera di inversione anteriore imboccano i tubi da fumo sistemati a grappolo attorno al focolare della caldaia e da questi giungono alla camera fumi posteriore dove vengono convogliati verso il camino. All'interno dei tubi da fumo sono inserite delle barre elicoidali in acciaio inossidabile resistenti alla alte temperature. Tali barre dette "turbolatori" hanno lo scopo di aumentare la turbolenza dei fumi e quindi di aumentare lo scambio di calore tra di essi e l'acqua che circola intorno. La presenza dei turbolatori ed il particolare percorso dei fumi rendono praticamente irrilevante il tiraggio naturale attraverso la caldaia con bruciatore spento. Le perdite di rendimento per intermittenza risultano quindi contenute. Per lo stesso motivo il bruciatore deve essere dimensionato in modo che il ventilatore fornisca in funzionamento una pressione tale da poter vincere le perdite di carico della caldaia indipendentemente dal tiraggio naturale. Per quanto riguarda il lato acqua/vapore, la caldaia possiede superiormente una camera di vapore dove viene mantenuto un certo livello che ha lo scopo di creare un adeguato "specchio evaporante" che consente la produzione di vapore. G Sezione di caldaia a tre giri di fumo ad inversione di fiamma. G11 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … caldaie a tre giri di fumo con focolare passante Principio di funzionamento La caldaia è sempre del tipo a tubi di fumo ma anziché essere dotata di un focolare ad inversione è dotata di una camera di inversione dei fumi posteriore collocata all'uscita del focolare. Tale camera di inversione, definita come "fornello"; perchè nei modelli più perfezionati interamente bagnata dall'acqua allo scopo di diminuire le perdite per irraggiamento e di evitare eccessivi surriscaldamenti delle pareti. Nel fornello i fumi imboccano il fascio di tubi e ritornano sulla parete anteriore della caldaia, qui trovano, ricavata dal refrattario della porta anteriore la seconda camera di inversione dove infilano il secondo fascio tubiero attraverso cui giungono alla camera fumo posteriore e da qui vengono convogliati al camino. Il focolare in tali tipi di caldaia, sovente è di tipo ondulato per permettere l'assorbimento delle dilatazioni termiche. Questi generatori vengono normalmente usati per produzioni di vapore oltre le 4/5 Tonn/h quando l'aumento della lunghezza del focolare rende più difficile una corretta distribuzione del calore prodotto all'interno dello stesso focolare. E' chiaro che in questi casi, essendo il focolare passante, l'unica via d'uscita dei fumi è nella parte superiore e si ha quindi senz'altro un migliore sfruttamento delle sue pareti. Solitamente le superfici di scambio di questi generatori, sono a parità di potenza, superiori a quelle dell'inversione di fiamma. G Sezione di caldaia a tre giri di fumo a fondo bagnato. G12 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … caldaie a due giri di fumo con focolare passante Principio di funzionamento La caldaia è sempre del tipo a tubi di fumo ma la camera di inversione fiamma, rivestita di refrattario idoneo per alte temperature, convoglia i fumi, che hanno attraversato completamente il focolare, nei tubi del secondo ed ultimo giro, prima di essere espulsi al camino il cui attacco è ricavato nella camera fumi anteriore. Il focolare passante consente comunque di sfruttare tutta la superficie di scambio del focolare stesso prescindendo dal carico a cui è sottoposto il generatore. Si ottiene pertanto un ottimo rendimento anche ai carichi bassi. Per problemi di lunghezza del focolare, nel quale comunque viene scambiato il 60/70% del calore prodotto dalla combustione, questi generatori vengono normalmente usati per produzione di vapore fino a 5 tonn/h. G G Sezione di caldaia a due giri di fumo con focolare passante. G13 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … caldaie a tubi d’acqua Principio di funzionamento Lato acqua Quando aumentano le potenze e soprattutto le pressioni d'esercizio l'impiego delle caldaie a tubi di fumo diventa problematico in quanto le alte pressioni comportano forti aumenti di spessore del fasciame rendendo antieconomica la costruzione di tali caldaie. Si preferisce pertanto in questi casi ricorrere a generatori del tipo a tubi d'acqua dove l'acqua ed il vapore anzichè essere confinati sul lato mantello sono sul lato tubi consentendo quindi pressioni d'esercizio molto più elevate. La caldaia è costituita, nella sua forma classica da due corpi clilindrici, da un camera di combustione prismatica formata da tubi tra loro tangenti e percorsi dall'acqua. In questa camera di combustione, che scambia calore per irraggiamento, viene sviluppata la combustione. L'altra parte costituente la caldaia sono i due corpi cilindrici orizzontali uno superiore ed uno inferiore. Quello superiore ha la funzione di raccogliere la miscela acqua/vapore proveniente dai tubi bollitori e di separare il vapore dall'acqua. Quello inferiore ha la funzione di collettore d'acqua per i tubi del fascio e della camera di combustione. I due corpi cilindrici sono collegati tra di loro nei seguenti modi: 1) da un fascio di tubi verticale che forma la zona di scambio termico a convenzione; 2) da un gruppo di tubi a forma di "D" tangenti e saldati tra loro innestati in testa nei corpi cilindrici lungo una generatrice formando una parte della camera di combustione per lo scambio termico per irraggiamento; 3) da pareti di tubi tangenti verticali saldati tra loro e collegati a due collettori per realizzare la chiusura frontale e posteriore della camera di combustione, sulla parete frontale è realizzata l'apertura per l'alloggiamento del bruciatore. - L'acqua alimento arriva al corpo cilindrico superiore e viene distribuita al suo interno, tramite un tubo opportunamente forato assicurando una uniformità di distribuzione lungo tutto il corpo; - Il flusso termico in camera di combustione e nel fascio tubiero richiama l'acqua che viene così distribuita in tutti i tubi a seconda di quanto è il loro contributo allo scambio; - La miscela acqua/vapore che si forma nei tubi, arriva nel corpo cilindrico superiore in cui il vapore viene separato e prelevato, mentre l'acqua ritorna in circolazione. G14 Lato fumi La combustione che avviene nella camera a "D" è di tipo pressurizzato. In questa camera avviene lo scambio termico per irraggiamento dovuto all'alta temperatura delle fiamme ed alla loro luminosità. I prodotti della combustione escono dalla camera, tramite apposito vano imboccando il fascio tubiero. La turbolenza che deriva dal percorso in mezzo ai tubi dei fumi caldi, realizza uno scambio termico prevalente a convenzione con la miscela acqua-vapore che circola nei tubi del fascio; ne deriva una diminuzione di temperatura dei fumi all'uscita del generatore. Tali generatori vengono solitamente impiegati quando le pressioni d'esercizio richieste superano i 15 bar o quando la produzione di vapore supera le 10/12 Tonn/h Versione a Circolazione Controllata Per piccole potenzialità, fino a 8 tonn/h, si utilizzano generatori nei quali la circolazione dell’acqua nei tubi è assicurata da una pompa e nei quali l’evaporazione dell’acqua stessa avviene lungo il percorso nei tubi. Sono i generatori a serpentino a circolazione controllata. ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … G G Sezione di un generatore di vapore a circolazione controllata a tubi d’acqua. G Sezione di un generatore di vapore a circolazione naturale. G15 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … alcune informazioni utili sulle caldaie Elementi caratteristici dei generatori di vapore Producibilità o potenza: E’ la quantità di vapore prodotto in un’ora;si misura in Kg/h. E’ ovviamente necessario precisare lo stato fisico del vapore (pressione, temperatura). In tal caso, noto il contenuto termico del Kg di vapore prodotto può essere più convenientemente espressa in unità di potenza Kw o Kcal/h. Producibilità specifica o potenza specifica: E’ il rapporto tra i chilogrammi di vapore prodotti in un’ora e la superficie di riscaldamento. Rappresenta i chilogrammi di vapore che si ottengono in un’ora per ogni metro quadrato di superficie riscaldata; si misura in Kg/m2/h. Produzione di vapore in base alla superficie di riscaldamento CALDAIE TIPO DI CALDAIE PROD. VAPORE Kg/h per m2 SUP CORNOVAGLIA 18 CALDAIE CORNOVAGLIA A RITORNO DI FIALMMA 20 CALDAIE SEMIFISSE ORIZZONTALI 25 CALDAIE SEMIFISSE VERTIVCALI 20 CALDAIE TIPO MARINA 8 CALDAIE PRESSURIZZATE. Pressione da 1 a 5 ATE da 29-31.000 Kcal/m2/h corrispondente a: CALDAIE PRESSURIZZATE. Pressione da 8 a 15 ATE da 29-31.000 Kcal/m2/h corrispondente a: Pressione di bollo: E’ la pressione effettiva massima alla quale il generatore può funzionare regolarmente. L’unità di misura é il bar o il Kg/ cm2 (ate). Il valore della pressione di bollo é rilevabile dal libretto matricolare dell’aparecchio e dall’apposito bollo esistente al centro della targa. Pressione di esercizio: E’ la pressione, inferiore o al limite uguale a quella di bollo, alla quale in pratica viene fatto funzionare il generatore. Superficie di riscaldamento: E’ l’area in m2 della superficie lambita da un lato dai fumi e dall’altro dall’acqua; si misura dalla parte esposta ai fumi. G16 48-50 Carico termico volumetrico della camera di combustione E’ il rapporto fra la quantità di calore sviluppata dalla combustione nell’unità di tempo e il volume della camera di combustione. Si misura in Kcal/m3/h. CTV = (G x Pci) : V CTV = carico termico volumetrico (Kcal/m3/h) G = portata combustibile (Kg/h – m3/h) Pci = potere cal. inf. del combustibile (Kcal/Kg – Kcal/ m3) V= La superficie di riscaldamento é ottenuta dalla somma della superficie della camera di combustione con la superficie dei tubi costituente il fascio convettivo. Per i tubi bisogna considerare la superficie interna. 53-58 volume del focolare (m3) Esempio: Caldaia con bruciatore metano calibrato per la portata di 258 m3/h Potere calorifico inferiore del metano : 8500 Kcal/m3 Volume camera di combustione : 2 m3 CTV= ( 258 x 8500) : 2 = 1,096,500 Kcal/ m3/h ® e a s y Kcal/m3/h PRESSIONE DI BOLLO 800.000 CALDAIE A TUBI DI FUMO da 1.000.000 a 1.800.000 CALDAIE A TUBI D’ACQUA da 800.000 a 1.200.000 Carico termico superficiale della camera di combustione: E’ il rapporto fra la quantità di calore sviluppata nella camera di combustione nell’unità di tempo e la superficie di riscaldamento della camera di combustione; si misura in Kg/m2/h. CARICO TERMICO SUEPERFICIALE DELLA CAMERA DI COMBUSTIONE a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Indice di vaporizzazione CARICO TERMICO VOLUMETRICO DELLA CAMERA DI COMBUSTIONE 1 ate l i k e Kg/m2/h. CALDAIE CORNOVAGLIA E MARINA CALDAIE A TUBI DI FUMO VERTICALI CALDAIE SEMIFISSE ORIZZONTALI 10.000 11.000 15-20.000 CALDAIE PRESSURIZZATE. BOLLO DA 1 A 5 ate CALDAIE PRESSURIZZATE. BOLLO DA 8 A 15 ate 27-35.000 29-31.000 Rendimento del generatore: E’ il rapporto tra il calore trasmesso al fluido e il calore sviluppato dalla combustione. E’ il rapporto tra la massa di vapore prodotto e la massa di combustibile bruciato nello stesso tempo. Rappresenta i Kg di vapore che si ottengono dalla combustione di 1Kg di combustibile. Per caldaie pressurizzate, con buona approssimazione si può definire che: 1 Kg di nafta (9600 cal) può produrre: 12-14 Kg vapore 1 Kg di gasolio (10200 cal) può produrre: 13-15 Kg vapore 1 Nm3 di metano (8500 cal) può produrre: 10-11 Kg vapore Caratteristiche della pompa alimento caldaie vapore P = pressione di esercizio = 1,2 x pressione di bollo caldaia Q = Portata esercizio pompa = 2 x portata massima (Kg/h) produzione vapore caldaia Esempio: Caldaia a vapore, pressione bollo: 12 ate. Potenzialità bruciata al focolare: 1.150.000 Kcal/h Potenzialità resa all’acqua: 1.000.000 Kcal/h Conversione tra Kcal/h – Kg/h – Kw - Hp Rendimento: 1.000.000 = 0.869 = 86.9% 1.150.000 TIPO DI CALDAIE CORNOVAGLIA RENDIMENTO % 68-72 CORNOVAGLIA A TUBI DI FUMO 76-80 TIPO MARINA 70-75 CALDAIE IN ACC.: SEMIFISSE ORIZZONTALI SEMIFISSE VERTICALI 77-82 capacità capacità produzione vapore Kg/h Kcal/h Kw Hp 125 300 550 750 1,000 2,000 3,000 75,000 180,000 330,000 450,000 600,000 1,200,000 1,800,000 87 209 383 523 697 1,393 2,090 116.6 280 514 701 935 1,868 2,802 68-72 MULTITUBOLARI A TUBI D’ACQUA 84-87 PRESSURIZZATE 84-87 A CIRCOLAZIONE CONTROLLATA Prod. vapore 90 Kg/h. in Kcal/h=Kg/h x 600 Kcal/h. in Kw/h = Kcal/h x 0.001161 Kw/h. in Hp/h = Kw/h x 1.341 Es. Kg/h 1000 x 600 = 600,000Kcal/h Es. Kcal/h 600,000 x 0.001161 = 697 Kw/h Es. Kw/h 697 x 1.341 = 935 Hp/h G17 l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … processo inverso Es. Hp/h 935: 1.341 = 697 Kw Es. Hp/h 935: 0.001558 = 600,000 Kcal/h Es. Kw/h 697: 0.001161 = 600,000 Kcal/h incremento temperatura fumi Hp/h in Kw/h. = Hp/h x 1.341 Hp/h. in Kcal/h = Kcal/h: 0.001558 Kw/h. in Kcal/h = Kw/h: 0.001161 Incremento della temperatura dei gas in relazione allo spessore della fuliggine perdite nei fumi al 13% di CO2 ® e a s y VO LU M ET RI CA spessore della fuliggine PERDITE PER CALORE SENSIBILE (PCS) PE RC EN TU AL E Temperatura fumi uscita generatore (TF) CO 2 Diagramma per la determinazione approssimata del rendimento dei generatori a vapore Calcolo rapido consumo combustibile per caldaie Q= Quantità combustibile consumato. In Nm3/h H = Entalpia del vapore alla pressione corrispondente (Kcal/Kg steam) TAC = Temperatura acqua alimento caldaia (°C) P.C.I = Potere calorifico inferiore del metano (Kcal/ Nm3/h (80008500) η = Rendimento caldaia P = Quantità di vapore prodotto (Kg/h) Q= A R U AT R PE M TE TE N IE B M A ) A (T Esempio: caldaia con produzione vapore di 1000 Kg/h Rendimento η = 0.88 Pressione vapore: 12 ate. Temperatura acqua alimentazione: 65°C. Entalpia o calore totale del vapore a 12 ate = 666 Kcal/Kg 666-16 x1000=92 Nm3/h 8000 x 8000 η Q= Esempio: TF = 230°C TA = 30°C CO2 = 12% PCS = 10% Rilevata al temperatura dei fumi all’uscita della caldaia (TF), la temperatura ambiente (TA) ed il vapore CO2 al camino, si determinano le perdite percentuali per calore sensbile (PCS) operando come da esempio sul diagramma. Assunto come valore medio delle perdite di calore per cause varie (PCV) = 2%, il rendimento termico complessivo sarà dato da: Esempio: La stessa caldaia di cui sopra alimentata con nafta darà: P.C.I. = potere calorifico inferiore della nafta (9800 Kcal/Kg) Q= G18 666-16 x1000=70 kg/h 9800 x 0,88 Esempio: La stessa caldaia di cui sopra alimentata con gasolio darà: P.C.I. = potere calorifico inferiore della nafta (9800 Kcal/Kg) η = 100 – PCS – PCV η = 100 – 10 – 2 = 88 (88%) H-TAC xP L.H.C x η Q= 666-16 x1000=68 kg/h 10000 x 0,88 ® e a s y Cenni sulle caratteristiche dei combustibili Potere calorifico dei combustibili Il potere calorifico é la quantità di calore espressa in calorie che si sviluppa bruciando 1Kg di combustibile solido o liquido oppure 1m3 di combustibile gassoso. Potere calorifico superiore Tutti i combustibili non sono mai completamente secchi, ma contengono una certa quantità d’acqua sotto forma di umidità; inoltre nella combustione dell’idrogeno contenuto si forma altra acqua. Questa acqua, nel focolare e nei condotti della caldaia si trova allo stato di vapore. Se i fumi all’uscita del camino avessereo una temperatura inferiore ai 100°C questo vapore si condenserebbe cedendo le calorie di vaporizzazione che resterebbero così utilizzate, sarebbe così utilizzato tutto il calore contenuto nel combustibile, si avrebbe cioé il potere calorifico superiore. Potere calorifico inferiore Se invece, come si verifica nelle caldaie, i fumi vanno al camino a temperatura superiore a 100°C l’umidità va via sotto forma di vapore e il calore di condensazionz viene disperso nell’atmosfera. Pertanto il calore effettivamente utilizzabile in pratica risulta minore, si ha così il potere calorifico inferiore. COMBUSTIBILE POTERE CAL. SUPERIORE POTERE CAL. INFERIORE GASOLIO 10900 Kcal/Kg 10200 Kcal/Kg OLIO FLUIDO 10450 Kcal/Kg 9800 Kcal/Kg METANO 9400KCAL/Nm 3 8500 KCAL/Nm GPL 3 3 a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Caratteristiche termotecniche dei combustibili gassosi DENOMINAZIONE COMMERCIALE MISCELA POT. CAL. POT. CAL. ARIA DENSITA’ ESPLOSIVA INFERIORE SUPERIORE TEOERICA A 15°C m3/m3 IN ARIA % Kcal/Kg Kcal/Kg PUNTO DI RUGIADA °C METANO CH4 0,55 5-15 8500 9400 9,56 58 PROPANO C3H8 1,55 2,4 -9,3 22200 24000 24,3 54 BUTANO C4H10 2,09 2-7,6 29500 32000 32,3 53 GPL 1,68 2,1-9,5 24000 26000 26,3 54 ARIA PROPANATA 1,14 7,5-36 5900 6400 5,75 54 GAS CITTA’ 0,39 5-30 4200 4700 4,33 62 BIOGAS 0,89 7,8-32 5400 6000 6,12 57 Dimensionamento tubazioni di alimentazione dei bruciatori H = Dislivello (m) L = Lunghezza tubazioni compreso tratto verticale (m) La tubazione di ritorno deve arrivare alla stessa altezza della valvola di fondo altrimenti si facilita il disinnesco della tubazione aspirante. 3 26000 KCAL/Nm 24000 KCAL/Nm PORTATA GASOLIO Kg/h Caratteristiche termotecniche dei combustibili liquidi DENOMINAZIONE COMMERCIALE l i k e da 2 a 20 da 15 a 30 da 30 a 60 da 45 a 100 da 70 a 140 Ø 10x1 Ø 12x1 Ø 12x1 Ø 14x1 Ø 16x1 PRERISC. PER LA COMBUST. PETROLIO (KEROSENE) 0,81 / 10300 11050 11,33 NO GASOLIO 0,84 / 10200 10900 14,24 NO GASOLIO PESANTE 0,87 / / / / 70-80°C OLIO FLUIDO 0,92 3-5 9800 10450 10,7 100-110°C OLIO SEMIFLUIDO 0,94 5-7 / / / / OLIO DENSO ATZ (alto tenore di zolfo) 0,97 >7 9600 10200 10,5 120-140°C OLIO DENSO BTZ (basso tenore di zolfo) 0,97 >7 9600 10200 / 120-140°C da150 a 300 Ø _” Ø _” Ø _” Ø _” Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm 0 35 70 40 45 70 25 50 25 50 0,5 30 62 36 40 60 20 40 20 40 1 25 55 32 35 50 15 30 15 30 1,5 20 48 28 27 40 10 20 10 20 2 15 40 24 20 30 5 10 5 10 3 8 25 15 10 15 / 5 / 5 3,5 6 10 10 / 7 / / / / H (m) POT. CAL. POT. CAL. ARIA DENSITA’ VISCOSITA’ INFERIORE SUPERIORE TEORICA 15° a 50°C°E m3/m3 Kcal/Kg Kcal/Kg da 100 a 200 Esempio: Bruciatore con portata di 40Kg/h gasolio.Il valore di H sia di 1,5m ed L 20m. Viene scelta una tubazione in rame 12X1. (con tali dati il valore L massimo accettabile é di 28m) G19 ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … Esempio : Bruciatore gasolio con portata di 65 Kg/h. Il valore di H sia di1,5 m ed L di 30 m. Viene scelta una tubazione in rame 14x1 (con tali dati il valore di L massimo accettabile é di 40 m) Bruciatori di gasolio: impianto con alimentazione a caduta PORTATA GASOLIO Kg/h da 2 a 20 da 15 a 30 da 30 a 60 da 45 a 100 da 70 a 140 Ø 10x1 Ø 12x1 Ø 12x1 Ø 14x1 Ø 14x1 da 150 a 200 Ø _” Ø _” Ø _” Ø _” Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm Lm 0,5 30 90 90 60 60 20 40 20 40 1 25 80 80 50 50 15 30 15 30 1,5 20 70 70 40 40 12 25 12 25 2 15 58 58 30 30 10 20 10 20 3 8 36 36 15 15 5 10 5 10 3,5 6 25 25 7 7 / 5 / 5 H (m) H = Dislivello (m) L = Lunghezza tubazioni compresotratto verticale (m) E’ opportuno che la quota P non superi i 4m per non sollecitare eccessivamente l’organo di tenuta della pompa da 100 a 200 Bruciatori a nafta: impianto di alimentazione con serbatoio di servizio KCAL MAX rese P Pompa Ql/h ØB ØA ØB VISCOSITA’ 3-5° E 7-9° E VISCOSITA’ 15-20° E 3-5° E 7-9° E 15-20° E Fino a 400.000 300 1” 1” 1” 1”1/4 1” 1” 1” Fino a 1.000.000 600 1”1/4 1”1/4 1”1/4 1”1/2 1”1/4 1”1/4 1”1/4 Fino a 2.000.000 600 1”1/2 1”1/4 1”1/2 1”1/2 1”1/4 1”1/4 1”1/4 Fino a 4.000.000 1000 2” 1”1/2 2” 2” 1”1/2 1”1/2 1”1/2 Fino a 6.000.000 1500 2” 2” 2” 2”1/2 1”1/2 1”1/2 1”1/2 G20 ® e a s y PORTATE UGELLI PORTATA UGELLO G.P.H. 0,85 1 1,5 1,75 2 2,25 2,5 3 4 5 6 6,50 7 PRESSIONE POMPA (bar) 19 bar 20 bar 21 bar Kg/h Kg/h Kg/h 4,9 5,7 8,6 10 11,5 12,9 14,3 17,2 23 28,7 34,4 37,3 40,2 5 5,9 8,8 10,3 11,8 13,2 14,7 17,7 23,5 29,4 35,3 38,3 41,2 5,1 6 9 10,6 12,1 13,6 15,1 18,1 24,1 30,2 36,2 39,2 42,2 l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … PER BRUCIATORI A NAFTA PORTATA UGELLO G.P.H. 7,50 8,30 9,50 10,50 12,00 13,80 15,30 17,50 19,50 21,50 24 28 30 PRESSIONE POMPA (bar) 19 bar 20 bar Kg/h Kg/h 43 47,6 54,5 60,2 68,9 79,2 87,8 100,4 111,9 123,4 137,7 160,7 172,1 44,1 48,9 55,9 61,8 70,6 81,2 90,1 103 114,8 126,6 141,3 164,8 176,6 21 bar Kg/h 45,2 50,1 57,3 63,3 72,4 83,2 92,3 105,6 117,6 129,7 144,8 168,9 181 NOME COGNOME DITTA INDIRIZZO Desidero ricevere il prossimo numero di GARIONI NAVAL “QUADERNI TECNICI” TELEFONO FAX E-MAIL Firma I dati da Lei trasmessi che, ai sensi della legge 675/96 ci autorizza a trattare e comunicare, saranno utilizzati da GARIONI NAVAL per l’iniziativa in oggetto, nonchè per finalità informative. I dati verranno raccolti, registrati ed elaborati anche elettronicamente con riservatezza e nel rispetto della legge sulla privacy. Lei potrà in ogni momento accedere ai dati e chiederne correzione o la cancellazione. G22 S u n d a y TEMPERATURA ® Campo di viscosità per la polverizzazione a Curve1 - gasolio 2 - extra fluido 3 - fluido 3/5 4 - fluido 5/7 5 - denso 8 6 - denso 15-20 7 - denso viscosità 24 engler a 50°C 8 - denso viscosità 35 engler a 50°C 9 - denso viscosità 50 engler a 50°C 10 - denso viscosità 85 engler a 50°C CURVE DI VISCOSITÀ TEMPERATURE PER COMBUSTIBILI l i k e limite di pompaggio VISCOSITÀ COMBUSTIBILI e a s y AVAL m o r n i n g … VISCOSITA’ ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … indice TABELLA DI CONVERSIONE DALLE UNITÀ DI PRESSIONE TRADIZIONALI ALLE NUOVE UNITÀ DEL SISTEMA INTERNAZIONALE pag. 4 PRESSIONE/ ENERGIA “ 4 RICHIAMI FONDAMENTALI SULLA TEORIA DEL CALORE “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 5 5 5 6 6 6 6 8 8/9 10 10 “ “ 11 11 CALDAIE A TRE GIRI DI FUMO CON FOCOLARE PASSANTE “ 12 12 LA TEMPERATURA E IL CALORE CALORE SPECIFICO CALORE SENSIBILE CALORE LATENTE CALORE TOTALE DEL VAPORE PRODUZIONE DI VAPORE IN PRESSIONE SPAZIO OCCUPATO DAL VAPORE (VOLUME SPECIFICO) CARATTERISTICHE FISICHE DEL VAPORE ACQUEO SATURO ENTALPIA DEL VAPORE ACQUEO SURRISCALDATO CALORE SPECIFICO DEL VAPORE ACQUEO SURRISCALDATO CALDAIE A TUBI DI FUMO AD INVERSIONE DI FIAMMA PRINCIPIO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DI FUNZIONAMENTO “ CALDAIE A DUE GIRI DI FUMO CON FOCOLARE PASSANTE “ “ 13 13 “ “ “ “ “ 14 14 14 14 14 “ “ “ “ 16 16 17 17 INCREMENTO DELLA TEMPERATURA DEI GAS IN RELAZIONE ALLO SPESSORE DELLA FULIGGINE CALCOLO RAPIDO CONSUMO COMBUSTIBILE PER CALDAIE CENNI SULLE CARATTERISTICHE DEI COMBUSTIBILI CARATTERISTICHE TERMOTECNICHE DEI COMBUSTIBILI LIQUIDI CARATTERISTICHE TERMOTECNICHE DEI COMBUSTIBILI GASSOSI DIMENSIONAMENTO TUBAZIONI DI ALIMENTAZIONE DEI BRUCIATORI BRUCIATORI DI GASOLIO: IMPIANTO CON ALIMENTAZIONE A CADUTA BRUCIATORI DI NAFTA: IMPIANTO DI ALIMENTAZIONE CON SERBATOIO DI SERVIZIO “ “ “ “ “ “ “ “ “ 18 18 18 19 19 19 19 20 20 VISCOSITÀ DEI COMBUSTIBILI “ 22 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO CALDAIE A TUBI D’ACQUA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO LATO ACQUA LATO FUMI VERSIONE A CIRCOLAZIONE CONTROLLATA ALCUNE INFORMAZIONI UTILI SULLE CALDAIE ELEMENTI CARATTERISTICI DEI GENERATORI DI VAPORE CARATTERISTICHE DELLA POMPA ALIMENTO CALDAIE A VAPORE CONVERSIONE TRA KCAL/H - KG/H - KW - HP DIAGRAMMA PER LA DETERMINAZIONE APPROSSIMATA DEL RENDIMENTO DEI GENERATORI A VAPORE ® e a s y l i k e a S u n d a y AVAL m o r n i n g … ...we’ll take care of the rest. GARIONI NAVAL srl V.le dei Caduti 3 - 25030 CASTELMELLA (Bs) - Italy phone +39 030 2681541 - fax +39 030 2680910 G A R I O N I N AVA L @ c o m p u s e r v e . c o m w w w. g a r i o n i n a v a l . c o m