i prodotti cosmetici - Provincia di Ferrara

LA GUIDA DEL CONSUMATORE
i prodotti cosmetici
conoscerli di più e sceglierli meglio
Te s t i d i
Laura Galli
TEST
noi consumatori
– anno XVII – numero 11 – 21 febbraio 2005
Direttore: Paolo Landi - Direttore Responsabile: Francesco Guzzardi - Comitato di
Redazione: Paolo Landi, Angelo Motta, Fabio Picciolini - Progetto grafico, impaginazione e illustrazioni: Claudia Galli - Amministrazione: Adiconsum, Via G. M. Lancisi
25, 00161 Roma - Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 - Spedizione
in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L 46/2004) art.1, comma 2, DCB Roma Stampa: Editall s.r.l.,Via R. Gabrielli di Montevecchio 2, 00159 Roma - Finito di stampare nel mese di Febbraio 2005
Associato all’Unione
Italiana Stampa Periodica
Sommario
INTRODUZIONE
CAPITOLO 1
.......................................................................................................................................................5
..............................................................................................................................................................7
CONOSCERE I COSMETICI
Cosa è un cosmetico? - Perché un cosmetico è diverso da un farmaco? - Le diverse famiglie di cosmetici - Dati di mercato e tendenze: cosa compriamo? - La legislazione comunitaria e nazionale sui cosmetici
CAPITOLO 2 .............................................................................................................................................................13
EFFICACIA, RISCHI PER LA SALUTE E CLAIM PUBBLICITARI
La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e protezione - L'idratazione - La protezione solare - Il trattamento dei problemi della pelle e delle imperfezioni - Pulire e sbiancare
i denti - La depilazione
- La colorazione dei capelli - I prodotti dimagranti - Effetti
allergizzanti dei cosmetici - Ingredienti pericolosi - I prodotti spray - I prodotti che fanno
miracoli - La durata e la conservazione dei prodotti
CAPITOLO 3 ............................................................................................................................................................27
SCEGLIERE I PRODOTTI LEGGENDO LE ETICHETTE
Trasparenza, correttezza e informazione dei consumatori - Marchi di qualità e fiducia,
menzione di test clinici - I test sugli animali - Le informazioni obbligatorie per legge in etichetta - Qualità dei prodotti: come riconoscerla? - Denunciare la pubblicità ingannevole e
la non conformità di un prodotto - Conclusioni e raccomandazioni
10 DOMANDE SUI COSMETICI .......................................................................................................................35
Introduzione
I cosmetici sono da sempre prodotti di largo consumo, ma negli ultimi due decenni l'ampliamento della varietà di prodotti e la crescente attenzione dei consumatori hanno portato articoli un tempo "di nicchia" e soprattutto nuove tipologie di cosmetici, a quote di
mercato a dir poco impressionanti. Principali responsabili del boom dei cosmetici sono i
prodotti cosiddetti "di bellezza" sia maschili che femminili; a torto o a ragione sono ritenuti oggi indispensabili per combattere i piccoli difetti estetici e gli inestetismi dell'invecchiamento e del sovrappeso: profumi, creme, lozioni e unguenti, coloranti e modellanti,
abbronzanti e depilanti, antirughe ed anticellulite, sbiancanti per denti, deodoranti, gocce
effetto lifting e ogni sorta di rimedio per ogni più piccolo problema, per ogni possibile
capriccio estetico.
Indubbiamente, l'edonismo diffuso della nostra società ha la sua importanza nel determinare la fortuna del business dei cosmetici, ma non dimentichiamo che gran parte di esso
si regge su falsi bisogni, su promesse mendaci e soprattutto sulla scarsa informazione dei
consumatori. Nessun produttore di cosmetici si è mai visto costretto ad affrontare un giudizio in tribunale per aver promesso (ben sapendo di non poter mantenere), di cancellare
le rughe o far ricrescere i capelli, di far perdere centimetri al giro vita o donare un nuovo
sorriso splendente. Questo probabilmente perché ci siamo rassegnati alla bugia e continuiamo a sperare che almeno un poco del beneficio promesso si possa conseguire al punto
di vederlo talvolta anche quando non c'è.
L'utilità dei prodotti cosmetici è grande per l'igiene e la cura della persona, aspetti fondamentali dell'accettabilità sociale nel nostro tempo: è invece tutta da dimostrare quando si
pretende di ottenere importanti effetti curativi o miglioramenti dell'aspetto che soltanto la
medicina o la chirurgia estetica potrebbero perseguire, ammesso che questo sia davvero
"cost-effective" per il consumatore (più spesso la consumatrice) sotto il profilo psicologico,
salutistico ed economico.
Questa Guida nasce con l'intento di chiarire ai lettori gli effetti positivi e negativi, ma anche
i limiti, dell'uso dei prodotti cosmetici più comuni, spiegando in termini semplici le disposizioni di legge che ne disciplinano la produzione e commercializzazione, nonché offrendo
consigli pratici per la scelta e il corretto impiego dei prodotti, che sono fattori essenziali
per la tutela della salute e delle "tasche" dei consumatori.
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Conoscere i cosmetici
Conoscere i cosmetici
Cos’è un cosmetico?
I cosmetici sono sostanze e preparazioni (diverse dai medicamenti) destinati ad
essere applicati sull'epidermide, sul sistema pilifero o sui capelli, sulle unghie,
sulle labbra, sui denti o sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o prevalente di pulire, profumare, proteggere o modificare l'aspetto estetico o correggere gli odori. Questa definizione è ampia e comprende una vastissima gamma
di prodotti, profondamente diversi fra loro. Quello che, comunque, contraddistingue sempre un cosmetico è: l'azione superficiale, l'uso ed il dosaggio libero
da prescrizione medica, un rapporto rischio-beneficio pari a zero (ovvero l'assenza di gravi controindicazioni).
La nostra pelle assolve a diverse funzioni:
Funzione barriera
Funzione protettiva
Funzione immunologica
Funzione secretiva
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Funzione termoregolativa
Funzione sensitiva
Funzione di assorbimento
Le prime due funzioni hanno il compito di difendere l'organismo dalla perdita
di liquidi e dall'aggressione degli agenti esterni (sia meccanici che chimici). Un
cosmetico non può e non deve agire in profondità, interferendo con le funzioni fisiologiche dei tessuti e degli apparati, ma deve limitarsi ad interagire con gli
strati superiori dell'epidermide altrimenti sarebbe un farmaco, con tutte le conseguenze del caso.
Perché un cosmetico è diverso da un farmaco?
Il prodotto medicinale (o farmaco) è una sostanza o combinazione di sostanze
alle quali si attribuiscono capacità di cura o prevenzione delle malattie umane
Le diverse famiglie di cosmetici
Per ogni funzione e utilizzo, la ricerca scientifica e l'industria cosmetica hanno
dato vita ad una famiglia di prodotti:
prodotti per il viso e per il corpo
prodotti per i capelli
prodotti per l'igiene della bocca
prodotti detergenti
Conoscere i cosmetici
o animali, che sono somministrate allo scopo di effettuare una diagnosi medica
o di ripristinare, correggere
o modificare le funzioni
fisiologiche dell’organismo.
Il farmaco richiede spesso
prescrizione medica, prevede somministrazione controllata e dosaggi precisi,
condizioni di uso e limitazioni alla somministrazione
contemporanea di altre sostanze che possano avere interazioni (altri farmaci, alcool, alcuni alimenti).
La differenza tra un medicinale ad uso dermatologico ed un prodotto
cosmetico è rilevante: il primo cura e previene malattie ed alterazioni
sostanziali, il secondo si limita a proteggere, idratare, detergere la cute,
senza agire in profondità.Vi sono anche prodotti che si posizionano “al confine” tra una categoria e l’altra, per i quali il produttore decide, in base a
valutazioni di mercato, se commercializzare come farmaci, ottenendo la
necessaria autorizzazione, o come cosmetici: è il caso ad esempio dei prodotti per il trattamento della forfora.
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profumi e deodoranti
prodotti per il trucco (make-up)
Conoscere i cosmetici
prodotti specifici per bambini
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All'interno di ognuno di questi gruppi vi sono comunque prodotti che per
caratteristiche e composizione somigliano a prodotti di altre famiglie, ad
esempio: uno shampoo ed un bagno
schiuma, un detergente per il
bagnetto dei neonati. In alcuni casi la
distinzione è data da fattori non
legati alla funzione o alla composizione, ma ad esigenze di marketing,
che tende a differenziare i prodotti
per raggiungere i consumatori più
esigenti con la pretesa (e suggestivamente efficace) specificità.
La distinzione, poi, passa anche
attraverso la differenziazione dei
canali di vendita e conseguentemente del prezzo: i prodotti venduti in
farmacia hanno solitamente prezzo
medio-alto e reputazione di migliore
qualità, essendone l'immagine legata alla ricerca farmacologica e scientifica;
i prodotti venduti nelle erboristerie hanno invece come prima caratteristica la naturalità, ovvero le pretese di tollerabilità e qualità legate alla presenza di erbe ed estratti naturali; i prodotti venduti nella grande distribuzione, invece, raggiungono un vastissimo pubblico generalmente meno esigente ed elitario, grazie al prezzo contenuto.
Dati di mercato e tendenze: cosa compriamo?
Il fatturato totale del settore dei cosmetici in Italia è in aumento, nonostante la
generale crisi economica: 7.598,33 milioni di Euro nel 2003, con un incremento del 3,8% sull'anno precedente. Circa il 26% del totale (con tendenza alla cre-
La legislazione comunitaria e nazionale
sui cosmetici
L'ampiezza del mercato dei prodotti cosmetici e l'interessamento della totalità dei consumatori hanno destato l'attenzione del legislatore comunitario,
spinto anche dalle esigenze di regolazione uniforme del mercato a tutela della
concorrenza e degli operatori economici. La normativa ha innanzitutto regolamentato la produzione, elencando le sostanze vietate come ingredienti perché ritenute dannose per la salute, nonché i tempi per la graduale eliminazio-
Conoscere i cosmetici
scita netta) viene venduto
attraverso la grande distribuzione
organizzata
(supermercati, ipermercati,
grandi magazzini), mentre
una quota un poco superiore, circa il 30%, rimane
appannaggio delle profumerie e negozi specializzati.
Appena il 13% del fatturato
dei cosmetici spetta alle
farmacie, che però a causa
del prezzo medio più elevato probabilmente come numero di prodotti (e di
consumatori), hanno una quota significativamente inferiore. In generale, i
consumatori mostrano di acquistare agevolmente nella GDO i prodotti
detergenti (saponi, bagno schiuma e shampoo, dentifrici ecc.), rispetto ai
quali le esigenze qualitative sono meno percepite, mentre hanno una netta
preferenza per i prodotti di prezzo medio-alto e per i canali di vendita specialistici come le farmacie e le profumerie, quando si tratta di prodotti ai
quali chiedono "prestazioni" elevate, come gli anticellulite, gli antirughe, i
prodotti per la ricrescita dei capelli e per sbiancare i denti. I soggetti con
problemi di sensibilità e allergie quasi sempre si rivolgono a farmacie ed
erboristerie, confidando in una presunta migliore qualità dei prodotti, che
però in base alla nostra analisi delle etichette non è risultata evidente.
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Conoscere i cosmetici
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ne di quelle sospette. Le diverse Direttive UE in materia di etichettatura dei
cosmetici (la prima, la 76/768/CE ha subito numerose modifiche, di cui cinque
soltanto nel 2004) ed i provvedimenti di recepimento a livello nazionale,
hanno indicato esplicitamente le informazioni obbligatorie da dare al consumatore attraverso l'etichetta: nome o ragione sociale del produttore (o del
responsabile dell'immissione in commercio), contenuto nominale (quantità),
data di scadenza (per prodotti con durata inferiore a trenta mesi), precauzioni
di impiego (se ve ne sono), lotto di fabbricazione, funzione del prodotto (se
non evidente), elenco degli ingredienti, paese di produzione, periodo di conservazione del prodotto dopo l’apertura per prodotti con durata superiore a
30 mesi (da marzo 2005).
La nostra indagine, che ha interessato circa 50 prodotti per ciascuno dei 4
paesi interessati (Italia, Francia, Spagna e Grecia), ha rilevato una generale
rispondenza dei prodotti ai requisiti di legge, ma anche purtroppo una
sostanziale disattenzione alle esigenze informative di base dei consumatori
cui la legge voleva venire incontro: quasi mai si trovano precauzioni e dosaggi d'uso, modalità di conservazione, indicazione di ingredienti potenzialmente allergenici, mentre quasi sempre si trovano claim ingannevoli sulle
caratteristiche e proprietà "terapeutiche", riferimenti a non meglio specificate prove di laboratorio su tollerabilità ed efficacia. Infine, le informazioni
rilevanti per la salute e per la sicurezza d'uso sono sempre molto meno evidenti e leggibili delle informazioni di tipo commerciale e pubblicitario.
Efficacia, rischi per la
salute e claim pubblicitari
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
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La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e
protezione
L'igiene è una fondamentale forma di prevenzione delle malattie, delle affezioni cutanee e delle irritazioni. E' necessario asportare, detergendo senza
aggredire eccessivamente, tutto ciò che rimane depositato su queste parti
(polvere, cellule morte, sebo, residui del materiale con cui entrano in contatto) e che altrimenti crea l'habitat ideale alla proliferazione dei microorganismi nocivi (batteri, funghi ecc.). Naturalmente l'igiene e la cura estetica sono esigenze diverse: a volte i prodotti che hanno funzione estetica
sono al contrario prodotti che "sporcano" (si pensi al trucco o al gel fissatore per capelli) e che vanno frequentemente asportati.
Alcune volte la disidratazione o la secchezza della pelle dovute al freddo o all'uso di prodotti chimici aggressivi come i detersivi, devono essere combattute
con l'aiuto di cosmetici con funzione idratante: una protezione semplice quanto efficacemente svolta dalla maggior parte dei prodotti in commercio, senza
particolari esigenze qualitative. Lo stesso potrebbe dirsi del dentifricio: la pulizia dei denti è fondamentale, soprattutto quella che avviene meccanicamente
con l'uso dello spazzolino, ma non vi è prova che un dentifricio piuttosto che
un altro possa avere un ruolo determinante nella prevenzione della carie (anche
se il fluoro può essere utile nei dentifrici dei bambini). Suggeriamo sempre di
riflettere, se possibile con l'aiuto di un medico o di un farmacista, sulle reali esigenze che abbiamo di protezione della pelle, dei capelli e dei denti, oltre al normale bisogno di igiene,
prima di ricercare in un prodotto specifico delle proprietà particolari: spesso la
qualità del risultato dipende
soprattutto dall'attenzione e
frequenza della pulizia che si
effettua. Persone con pelli
sensibili o problemi di allergia potranno valutare l'opportunità di utilizzare prodotti "speciali", ma è bene
non lasciarsi suggestionare
dai claim pubblicitari e imparare a riconoscere le
sostanze che ci provocano
effetti indesiderati.
Mantenere la pelle idratata è molto importante per conservarne la naturale elasticità e morbidezza, preservando l'integrità del delicato film idrolipidico, che la
protegge dall'aggressione degli agenti esterni (freddo e vento, aria condizionata
o secca ecc.). Una crema idratante è utile sia sulla pelle del viso che sulla pelle
del corpo e delle mani: ricordiamo che la composizione e le caratteristiche
delle creme destinate a questi diversi usi sono davvero molto differenti.
Le creme per le mani sono spesso ricche di glicerina, sostanza che "cattura" efficacemente le molecole di acqua (dunque è un buon idratante) ma che, a volte,
presenta qualche effetto indesiderato: in caso di secchezza dell'aria, invece di
trattenere l'acqua dell'ambiente circostante la glicerina sottrae acqua alla pelle,
con effetti opposti a quelli sperati! Le creme per il viso sono spesso di formulazione più complessa, basata sull'interazione di diversi principi attivi idratanti,
associati a ingredienti anti-invecchiamento. Si ricordi però che il vero "segreto"
di una bella pelle è la frequente e delicata pulizia associata all'uso di una crema
idratante, senza particolari pretese di effetti antirughe o lifting, ma soprattutto
la protezione dai raggi solari che la danneggiano irreparabilmente. Le differenze di qualità tra un buon prodotto di medio prezzo e un prodotto di prezzo
elevato spesso non sono più che il miglioramento della consistenza e spalmabilità, il profumo o la confezione!
La protezione solare
L'azione dei raggi solari (recentemente più aggressiva a causa del deterioramento dello strato di ozono atmosferico) è dannosa per la pelle: la prolungata
e frequente esposizione ne causa il precoce invecchiamento, macchie, eritemi
ed espone al rischio di tumore della pelle. Le carnagioni chiare hanno meno
difese naturali e sono più esposte alle scottature.
Proteggersi efficacemente significa innanzitutto limitare l'esposizione, realizzarla in modo dolce e graduale, nelle ore meno calde della giornata, lontano da
superfici riflettenti (acqua, neve ecc.) e sempre con l'ausilio di un buon prodotto protettivo applicato abbondantemente e frequentemente. Le numerosissime
creme solari in commercio generalmente sono dirette a proteggere sia dai raggi
UVA (responsabili di danni a collagene ed elastina, ovvero dell'invecchiamento
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
L’idratazione
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Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
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precoce) che dai raggi UVB (responsabili di scottature ed eritemi): il Sun
Protection Factor (SPF) si riferisce alla capacità di difendere dalle scottature
causate dagli UVB (ad un SPF elevato normalmente è associata una protezione
anti-UVA PPD o IPD ugualmente elevata, che spesso però non viene però indicata). Con un SPF 10 si "dovrebbe" resistere circa 10 volte più a lungo all'esposizione che senza alcuna protezione: ad esempio 100 minuti invece di 10 con
un SPF 10. Il risultato dell'applicazione di un solare è estremamente soggettivo
e vincolato alle condizioni ambientali che abbiamo già ricordato.
In realtà non esiste, se non nei messaggi ingannevoli della pubblicità, un vero
"schermo totale": chi soffre di eritemi ed altre patologie che sconsigliano
l'esposizione solare dovrebbe tenerne conto. I bambini piccoli devono essere protetti con indumenti e tenuti all’ombra nelle ore più calde: il filtro non
basta.
Fattori critici dei prodotti solari sono:
buon assorbimento UVA-UVB (SPF min.15)
buona stabilità alla luce
buona stabilità chimica
resistenza all’acqua
buona solubilità negli ingredienti cosmetici associati
ridotto assorbimento cutaneo
assenza di effetti tossici e irritativi
Spesso purtroppo i filtri solari sono meno efficaci del dovuto, meno stabili, soggetti a rapido deterioramento (es. l'esposizione al calore ne depaupera irrimediabilmente le proprietà).
Il trattamento dei problemi della pelle e delle
imperfezioni
Spesso ci affidiamo (erroneamente) ad un prodotto cosmetico per risolvere problemi che la natura stessa del cosmetico non consente di affrontare,
perché sono problemi che soltanto un farmaco ad uso dermatologico
dovrebbe casomai trattare. Verifichiamo con l'aiuto di un medico dermato-
Pulire e sbiancare i denti
Il desiderio di migliorare l’estetica del sorriso c’è da sempre. Premesso,
come è a tutti noto, che la costante e accurata igiene orale è la prima prevenzione della carie dentale e delle patologie irritative della bocca (infiammazioni gengivali, denti sensibili), osserviamo da anni come il proliferare di
dentifrici e colluttori con presunte proprietà antiplacca e anticarie abbia
fatto breccia nel mercato, grazie alla promessa di efficace prevenzione dovuta a questo o quell’ingrediente “magico”. Una buona spazzolata dopo ogni
pasto, non fumare, usare un collutorio disinfettante per combattere la presenza di batteri quando si ravvisano sintomi di irritazione, sono regole di
base: questo o quel dentifricio poco importa ma, attenzione ai prodotti
troppo abrasivi che attaccano lo smalto e all’abuso di disinfettanti che mina
le difese immunitarie della bocca ed espone al rischio di micosi. La presenza di marchi di qualità come “approvato associazione medici dentisti” e simi-
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
logo il giusto tipo di intervento e ricordiamo che i cosmetici che vantano proprietà terapeutiche ingannano il consumatore. Le macchie della pelle, la
couperose, le rughe profonde, le smagliature, le borse
sotto gli occhi e le occhiaie sono tutti problemi che
nessun cosmetico potrà risolvere. Un piccolo
aiuto potrà certamente darlo, se si tratta di
problemi degenerativi da invecchiamento, assicurando una migliore idratazione superficiale
e una (forse) migliore elasticità. Più verosimile
che serva a "coprire" questi difetti, con un
vero effetto make-up. Altra cosa se la secchezza o altra anomalia della pelle è data da una micosi o dalle manifestazioni cutanee di altre patologie
sistemiche, come allergie, intossicazioni ecc: ci vuole un
medico, in questo caso, non una crema. Parleremo più avanti delle promesse miracolistiche e delle pretese di "azione profonda" delle creme snellenti e
anticellulite, dei sieri "effetto lifting" per gli occhi e degli stick che promettono di aumentare il volume delle labbra, ecc: una pelle più idratata (per appena qualche ora, ricordiamolo!) e un certo effetto ottico sono tutto.
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Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
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li ha dal nostro punto di vista, considerando che non sono risultate reperibili informazioni sul reale contenuto di controlli e garanzie previsti dal disciplinare di rilascio del marchio, solo un effetto di pubblicità ingannevole.
Gli sbiancanti contenuti nei comuni dentifrici sono piuttosto blandi, mentre
i prodotti specifici più efficaci, per lo sbiancamento in effetti aggrediscono
lo smalto e devono essere usati con molta cautela, per periodi brevi e non
ripetuti, circostanza niente affatto chiara sulle etichette alla voce “precauzioni d’uso”. I prodotti con elevato tasso di perossido di idrogeno devono
essere usati solo dopo aver consultato un dentista: oltre lo 0,1% non si tratta più di un semplice cosmetico! A volte il contenuto di questo ingrediente
si aggira sul 3-6%, ma la percentuale non è indicata in etichetta.
La depilazione
I rimedi usati per l’eliminazione dei peli superflui sono stati tradizionalmente in prevalenza meccanici: estirpazione e taglio, con i noti effetti collaterali del dolore per il primo e della ricrescita più vigorosa per il secondo.
Negli ultimi decenni l’industria cosmetica ha immesso sul mercato prodotti di uso meno “traumatico” con azione chimica sul pelo: alcuni di essi
ammorbidiscono e corrodono il pelo per consentirne l’asportazione indolore con una semplice spatola.
La tollerabilità di questi prodotti, più aggressivi ad esempio
di un prodotto emolliente da
barba, non è priva di dubbio,
così come non è chiaro il meccanismo chimico attraverso il
quale l’azione di deterioramento dovrebbe interessare il pelo
ma salvaguardare l’epidermide.
Poiché l’insorgenza di una reazione allergica può verificarsi
in qualsiasi momento, anche
con prodotti che si usano abitualmente, è bene sempre
La colorazione dei capelli
Superati quasi del tutto i rimedi tradizionali come l’applicazione di henné o la
decolorazione con perossido di idrogeno, la colorazione casalinga ha preso piede
con successo. Economica
e generalmente efficace,
essa presenta però alcuni
rischi, di cui non sempre
le consumatrici sono consapevoli: macchie sulla
pelle che generalmente,
vanno via con un paio di
giorni, mano a mano che
si lava la pelle e sui sanitari del bagno a parte, i
rischi per la salute ci
sono: le sostanze coloranti sono spesso allergeniche, anche per soggetti generalmente poco esposti al rischio allergico, e di alcune si è scoperto nel tempo un
potenziale effetto cancerogeno che le ha fatte escludere dagli ingredienti ammessi, senza però rassicurare sull’innocuità di tutte le altre. E’ bene sempre effettuare la prova di sensibilità sull’incavo del braccio, con il solo prodotto colorante e
non con la crema bianca da miscelare. Il contenuto di acqua ossigenata e ammoniaca, associato ad altre sostanze chimiche, produce vapori che non è certamente salutare inalare. Diffidate sempre delle rassicurazioni sul contenuto
“naturale” del prodotto (di naturale non c’è niente) e delle garanzie di “incolumità” dei capelli: tutti i prodotti coloranti (con variazioni che dipendono solo
dalla tipologia di colorazione, permanente o temporanea) sono aggressivi e disseccano in modo permanente il capello, aggredendone la struttura per renderla
ricettiva del colore. La morbidezza del risultato finale dipende solo dal balsamo
in crema che viene utilizzato dopo la colorazione, il cui deposito, soltanto fino al
prossimo lavaggio, renderà soffici al tatto i capelli.A proposito: non esistono prodotti ristrutturanti del capello, delle doppie punte ecc, ma solo prodotti che lo
rivestono temporaneamente di un film o depositano grasso.
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
effettuare un test su una piccola porzione di pelle almeno 48 ore prima dell’uso. Per le cerette a caldo c’è da dire che sono assolutamente controindicate per i soggetti con fragilità capillare, avvertenza che non compare generalmente sull’etichetta.
Nessuna crema depilatoria può prevenire o ritardare la ricrescita dei peli.
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I prodotti dimagranti
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Per venire incontro alla crescente domanda di ausili per il dimagrimento e la
lotta alla cellulite, l'industria cosmetica ha prodotto una vastissima gamma di
creme, gel, lozioni, fanghi ed altri rimedi destinati ad agire attraverso l'assorbimento cutaneo. Come abbiamo già precisato, l'azione di un cosmetico è
necessariamente (e obbligatoriamente per legge)
superficiale, non può
interagire con i processi fisiologici e avere
effetti sistemici sull'organismo. Si tratta, dunque, per lo più, di prodotti
che hanno azione umettante,
rendono cioè più liscio e compatto esternamente il derma, senza però intaccare i depositi adiposi e la ritenzione idrica sottostante, negli strati profondi.
Alcune componenti hanno blande proprietà di miglioramento della circolazione superficiale o altri marginali effetti coadiuvanti, ma in realtà l'azione di massaggio esercitata per farli assorbire è la principale origine dei (comunque non
sorprendenti) risultati osservabili: in questo senso i gel a rapido assorbimento
sono anche meno efficaci, perché richiedono meno massaggio. Alcuni prodotti
attualmente in commercio hanno migliori effetti per via di ingredienti o principi attivi vegetali, il cui effetto farmacologico, al di là del fatto di essere improprio per un cosmetico, espone comunque a rischi per la salute e controindicazioni, pericolo di abusi e sovradosaggi, effetti collaterali ecc. In ogni caso l’efficacia è modesta e non supera un certo limite, a prescindere dalla durata del trattamento, due cm di circonferenza cosce, ad esempio, ottenibile solo la prima
volta e solo in alcuni soggetti: insistere oltre non serve ed espone a dei rischi.
Effetti allergizzanti dei cosmetici
Il problema delle allergie è diffuso e sentito in modo crescente nelle società
evolute, in parte per la maggiore sensibilità della medicina attuale a queste
tematiche, in parte per l’incremento della sua incidenza sulla popolazione,
Ingredienti pericolosi
Vi sono stati negli anni casi di ingredienti, largamente utilizzati nell'industria
cosmetica, la cui tossicità è risultata evidente con molto ritardo e grave rischio
per la salute dei consumatori. La
Commissione Europea, in conformità con le
indicazioni dell'OMS e con le risultanze di
ricerche scientifiche e mediche, ha elencato le
sostanze "proibite". Per alcune di esse è stato
previsto un periodo di moratoria, per consentire ai produttori di esaurire le scorte esistenti. Nondimeno, diverse sostanze "sospette" sono attualmente oggetto di osservazione
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
probabilmente riconducibile a cause ambientali (inquinamento, alimenti non
sani e contaminazione chimica, uso di farmaci). I componenti di prodotti
cosmetici che hanno un potenziale effetto allergizzante sono numerosi.
Alcuni, già noti per questa caratteristica, sono stati eliminati dalle sostanze il
cui uso è ammesso, altri sono tuttora impiegati nella produzione, perché non
ancora individuati come fattori di rischio o perché la loro azione si realizza
su una percentuale limitata di soggetti. Molti prodotti riportano la dicitura
"ipoallergenico", (nessun prodotto può essere ritenuto del tutto "anallergico"), il cui significato è che su una modesta popolazione di soggetti gli ingredienti e miscele impiegati non sono risultati comuni allergeni: la Direttiva
93/35/CE ha reso obbligatorie le prove di laboratorio sui prodotti. Il problema principale del consumatore allergico è che, anche quando sia ben informato sulle sostanze da evitare, ha spesso grande difficoltà a riconoscerle nella
lista degli ingredienti, stilata in etichetta con la nomenclatura INCI
(International Nomenclature Cosmetic Ingredients), poco comprensibile ai
non addetti ai lavori: abbreviazioni, sigle e numeri dicono poco ai "profani".
Peraltro, la legge consente ai produttori di omettere l'indicazione di un ingrediente per motivi di segretezza della formula. Chi ci assicura che proprio tale
ingrediente non sia per noi nocivo?
A partire da marzo 2005 alcuni noti allergeni devono obbligatoriamente essere indicati in etichetta come tali.
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Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
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e studio, ma continuano ad essere impiegate. Il principio di precauzione non
è infatti rigorosamente e coerentemente applicato in questo settore. A
volte si è assistito alla diffusione via Internet di notizie sulla presunta cancerogenicità di un ingrediente, alle quali però non sono seguiti dati scientifici: è bene sempre, in caso di dubbio, consultare fonti ufficiali e siti istituzionali, preferendo semmai prodotti che non contengono le sostanze
sospette. Le associazioni dei consumatori vorrebbero, tuttavia, maggiori
garanzie di controllo e un puntuale monitoraggio scientifico degli effetti
indesiderati associati all'uso di cosmetici, una pronta e vasta divulgazione
dei risultati e il coinvolgimento della rappresentanza dei consumatori e dei
medici nelle decisioni in materia.
I prodotti spray
Il problema dei gas propellenti dei prodotti in confezione spray ha indotto in
tempi recenti alla loro riformulazione: oggi sono usati propellenti non dannosi
per l'ozono o tecniche di spruzzo senza gas.
E' importante sapere che l'inalazione pressoché quotidiana di questi prodotti
lascia intuire potenziali conseguenze sulla salute: che si tratti di una lacca per
capelli (con il suo film plastico che si deposita) o di un deodorante, con o senza
contenuto alcolico, ricordiamo che quelle sostanze non sono nate per essere
ingerite né inalate, dunque la loro tossicità non è testata se non per contatto
epidermico.
Evitiamo dunque di
inalare tutti i giorni
con disinvoltura i
prodotti che vaporizziamo ad uso
cosmetico.
Una normale precauzione (sempre
presente in etichetta, con poche eccezioni per le schiume), è evitare l'espo-
I prodotti che fanno miracoli
Anche se la normativa ha tentato di arginare questo fenomeno, il settore dei
cosmetici è ancora
oggi il più soggetto a
pubblicità ingannevole, promesse miracolistiche e disinformazione dei consumatori. Le promesse sono
quelle di sempre, ma
ve ne sono anche di nuove: eliminare le rughe, far ricrescere i capelli, far
diminuire le circonferenza del corpo di decine di centimetri, gonfiare le labbra, rassodare il seno, cancellare le smagliature, rinnovare il sorriso...Inutile
dire che i consumatori tendono ad aspettarsi come minimo il mantenimento della metà delle promesse fatte dai produttori, cosa niente affatto garantita! Peraltro è possibile sporgere reclamo o chiedere risarcimento per i
danni subiti da effetti tossici di un prodotto, ma non certamente per il mancato effetto miracoloso, stante la inevitabile soggettività (un vero alibi per i
produttori più spregiudicati) della risposta individuale al trattamento e dunque della sua efficacia. E' possibile tuttavia denunciare la pubblicità ingannevole all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che provvederà
in caso di pronuncia di ingannevolezza ad inibire l'ulteriore diffusione del
messaggio. Le associazioni dei consumatori sono impegnate sul fronte della
trasparenza e veridicità dell’informazione e chiedono insistentemente più
regole, più controlli e più sanzioni.
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
sizione degli spray con gas ai raggi solari e alle temperature elevate, a causa della
loro infiammabilità. Va ricordato infine che i prodotti spray (con gas o senza)
sono soggetti, durante il trasporto aereo in cabina bagagli non pressurizzata, alla
fuoriuscita per differenza di pressione, con potenziale danneggiamento degli
oggetti circostanti.
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Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
La durata e la conservazione dei prodotti
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La durabilità minima garantita (data di scadenza) non è un'indicazione obbligatoria, se il prodotto ha una validità superiore a trenta mesi. In generale un
cosmetico viene considerato scaduto quando presenta delle anomalie e
quindi perde la sua funzione originale, oppure quando l'odore ed il colore o
la consistenza risultano alterati: ad esempio in una crema quando appaiono separate la parte acquosa e quella oleosa. Bisogna prestare molta attenzione perché queste alterazioni potrebbero provocare gonfiori, arrossamenti o pruriti.
La VII modifica alla Direttiva base sui prodotti cosmetici (Direttiva
2003/15/CEE), prevede che, da marzo del 2005, sia riportato un simbolo sui
prodotti con durata superiore a trenta mesi che indica il periodo entro il
quale il cosmetico deve essere utilizzato una volta aperto.
É bene seguire comunque alcuni accorgimenti:
non utilizzare prodotti con aspetto non omogeneo, colore ed odore
sospetti;
non utilizzare prodotti aperti da molto tempo, come protettivi solari dell'anno precedente (questi ultimi in particolare neanche se presentano caratteristiche inalterate);
preferire cosmetici in tubetto, flacone e dispenser in quanto il vasetto
potrebbe essere contaminato immergendovi le dita, per quanto pulite;
evitare sbalzi di calore e l'esposizione diretta alla luce del sole, nel caso in
cui la confezione fosse trasparente;
conservare a temperatura ambiente in ambiente umido come il bagno, dove
solitamente vengono riposti i cosmetici, rappresenta un fattore scatenante
per la proliferazione di muffe e batteri;
e inoltre si tenga presente che:
creme, shampoo, latte detergente, gel….sono quelli più a rischio perché a
base acquosa: mai diluire con acqua non sterile, perché in questo modo l'antibatterico non sarà più sufficiente;
I prodotti grassi sono soggetti a irrancidimento;
I prodotti senza conservanti si deteriorano rapidamente.
Efficacia, rischi per la salute e claim pubblicitari
il rischio di contaminazione è inferiore nel caso di prodotti a base alcolica
(deodoranti, profumi, lacche per capelli, smalti….) ed è modesto anche per
i prodotti solidi come ombretti, matite ecc.;
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Scegliere i prodotti
leggendo le etichette
Scegliere i prodotti leggendo le etichette
Trasparenza, correttezza e informazione dei
consumatori
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Si tratta, come noto, dei requisiti ideali di un prodotto e del rapporto tra chi
produce e chi acquista. Nella vastità dell'offerta, i consumatori stanno imparando a premiare la correttezza del produttore che promette soltanto quanto è in
grado di mantenere e soprattutto informa in modo completo e corretto sul
contenuto e i rischi legati al prodotto. I risultati dell'applicazione della legge sull'etichettatura non sono soddisfacenti, dal nostro punto di vista, perché i produttori la hanno voluta intendere in maniera minimalista e pretestuosa. I prodotti seri indicano in modo ben visibile la scadenza, le precauzioni d'uso, le
eventuali fonti di informazione aggiuntiva (numeri telefonici, siti internet), evitando di dare assoluta prominenza visiva e quantitativa alle informazioni di tipo
commerciale e pubblicitario. La data di scadenza e le modalità di uso e conservazione facoltative, sono risultate presenti su una minoranza di prodotti (in
Italia meno del 18%).
La presenza di informazioni ambigue, riferimenti a fantomatiche prove di laboratorio, tecnicismi inutili e pretenziosi sono tutte spie di poca serietà e affidabilità del produttore, con le conseguenze presumibili sulla qualità del prodotto...
Marchi di qualità e fiducia, menzione di test
clinici
Per guadagnarsi la fiducia del consumatore, molti prodotti riportano in etichetta informazioni riferite all'approvazione del prodotto da parte di organismi, associazioni ed enti di ricerca. In Italia frequentemente per i cosmetici
si fa riferimento alle associazioni professionali di medici specialisti (dermatologi, dentisti, ginecologi...): si tratta di riconoscimenti la cui natura, consistenza e durata, così come il disciplinare di concessione e gli organismi deputati al controllo, non sono noti né facilmente conoscibili. A volte si tratta
della mera esclusione di tossicità (ci mancherebbe altro). Anche l'uso della
dicitura "raccomandato da..." non appare ad alcun titolo giustificabile, se non
chiaramente in virtù di accordi economici.
Per quanto riguarda la menzione di test clinici effettuati "testato oftalmologicamente" o "testato dermatologicamente" ecc. a verifica della tollerabilità,
dall'indagine Adiconsum è risultato che quasi mai si riesce a risalire a chi,
come e quando abbia effettuato i fantomatici test, cosa ancor più vera quando si tratta di test che dimostrerebbero l'efficacia del prodotto nel conse-
I test sugli animali
Come ormai molti consumatori sanno, la maggior parte dei prodotti cosmetici di
uso comune e quotidiano, come lo shampoo, il rossetto o la crema idratante (più
che altro i loro ingredienti), vengono testati su animali per verificarne la tossicità,
pericolosità e tollerabilità, attraverso pratiche che, per la loro crudeltà e frequente inutilità, vengono criticate da un gruppo sempre crescente di persone, animalisti
e non. Tali critiche hanno fatto sì che anche l’Unione Europea si occupasse della
questione attraverso l’emanazione di varie direttive dal ‘93 ad oggi, che se da un
lato erano tese ad eliminare gradualmente i test sugli animali dei prodotti cosmetici e dei loro ingredienti, dall’altro hanno dato la possibilità di posticipare molte
volte l’entrata in vigore di tale divieto.
Consapevoli di questa avversione del pubblico, molti produttori hanno dotato i
loro prodotti di marchi o
diciture “animal-friendly”.
Premesso che ve ne sono
diversi, di diversa origine
e serietà, va ricordato
che talvolta il marchio in
modo fuorviante si riferisce al solo prodotto finito e non ai suoi ingredienti, come appunto la
dicitura “prodotto finito
non testato su animali” o
il più generico “prodotto
non testato”. E questo
non distingue i prodotti
Scegliere i prodotti leggendo le etichette
guimento di un certo risultato, magari (fatto addirittura esilarante) quantificata in percentuali e tempi come "rughe ridotte dell'83% in due settimane"!!!
In realtà si tratta di invenzioni a scopo pubblicitario. Può anche darsi che uno
studio scientifico in qualche parte del mondo su uno degli ingredienti impiegati oggi dal produttore abbia dimostrato buona tollerabilità o efficacia, ma
anche al variare di un solo ingrediente della formula o di un fattore ambientale, la validità del test sarebbe non più applicabile al prodotto. Infine, si noti
che la mancata indicazione della quantità assoluta o percentuale di un ingrediente "pregiato" rende assolutamente non valutabile la sua efficacia.
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Scegliere i prodotti leggendo le etichette
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“buoni” da quelli “cattivi” poiché comunque la stragrande maggioranza dei prodotti finiti già non è
testata su animali, non essendo obbligatorio per
legge. Come orientarsi dunque? Cosa può fare
dunque il consumatore?
In sostanza, non esiste ancora un unico marchio in
grado di garantire la “bontà” di un prodotto
cosmetico, ma bisogna risalire all’azienda produttrice per valutare la sua “eticità”. In nostro aiuto vengono naturalmente le associazioni animaliste le
quali, riunitesi in una Coalizione Europea contro la
Vivisezione, hanno messo a punto uno standard
internazionale “Humane Cosmetics Standard” sottoscritto da quelle aziende che si sono impegnate
a “non condurre, commissionare, prendere parte a
nessun test su animali né ora né in futuro” e a non
comprare materie prime, formulazioni o prodotti
da aziende che lo fanno. A chi davvero volesse evitare l’acquisto di prodotti che provocano la sofferenza o l’uccisione di animali
si consiglia dunque di consultare la “Guida al non testato” pubblicata in Italia
dalla Lega Antivivisezione (www.infolav.org ).
Le informazioni obbligatorie per legge in
etichetta
La legge prevede queste indicazioni obbligatorie, in caratteri indelebili ed in
modo facilmente leggibile e visibile:
a) nome o ragione sociale e la sede legale del produttore o responsabile dell'immissione sul mercato del cosmetico stabilito all'interno dell'Unione
europea. Le indicazioni possono essere abbreviate purché identificabili
b) contenuto nominale per prodotti aventi peso o volume netto superiore o uguale a 5 grammi o 5 millilitri. Non è obbligatorio per campioni gratuiti, prodotti monodose e preconfezionati contenenti insieme di pezzi: in
questo ultimo caso sull'imballaggio deve essere specificato il numero dei
pezzi, quando lo stesso non possa essere determinato dall'esterno
d) precauzioni particolari devono essere presenti sull'imballaggio primario e secondario. Nel caso in cui lo spazio non fosse sufficiente, sarà opportuno riportare le indicazioni su un foglio di istruzioni, o su una fascetta o su
un cartellino allegati
e) numero del lotto di fabbricazione per l'identificazione della fabbricazione. Per dimensioni ridotte del prodotto cosmetico, tale indicazione può
essere riportata solo sull'imballaggio secondario
f) Paese d'origine per prodotti fabbricati in Paesi non appartenenti
all'Unione europea
g)
funzione del prodotto
h) elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso al momento dell'incorporazione. Tale elenco viene preceduto dal termine "Ingredienti" o
"Ingredients". In caso di impossibilità , sarà opportuno riportare le indicazioni su un foglio di istruzioni, o su una fascetta o su un cartellino allegati la
cui presenza deve essere richiamata sull'imballaggio secondario
i)
periodo post-apertura (PaO - Period After Opening) per i prodotti con
durata minima superiore ai 30 mesi. E' il periodo entro il quale il prodotto, una
volta aperto, deve essere consumato, ed è rappresentato da un vasetto di crema
aperto affiancato dalla durata in mesi (M).
Gli ingredienti con una concentrazione inferiore
all'1% possono essere indicati in ordine sparso dopo
le sostanze con una concentrazione maggiore
dell'1%. I coloranti vengono messi dopo tutti gli altri
ingredienti secondo il Color Index. Gli ingredienti
devono essere scritti secondo la nomenclatura
comune prevista dall'inventario europeo (INCI).
Sull'imballaggio primario e secondario dei prodotti
cosmetici è consentito usare espressioni riguardanti acque minerali, fanghi termali, purché i prodotti
stessi contengano sali minerali o fanghi termali.
Scegliere i prodotti leggendo le etichette
c) data di durata minima di un prodotto. E' indicata con la dicitura "Usare
preferibilmente entro….". Per i prodotti la cui durata minima è superiore ai
trenta mesi, non è necessario porre la data di scadenza
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Scegliere i prodotti leggendo le etichette
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Qualità dei prodotti: come riconoscerla?
E' purtroppo per noi spiacevole rilevare che, ad oggi, non vi sono per il consumatore elementi informativi sufficienti a capire, leggendo l'etichetta, se un prodotto sia o meno di buona qualità. Infatti, la presenza della sola composizione
qualitativa (e non quantitativa) rende impossibile anche ad un esperto valutare
un prodotto in base agli ingredienti (sono sempre così numerosi!). A maggior
ragione risulta impossibile ad un semplice consumatore, poco esperto di tecnica cosmetologica. I test comparativi sui prodotti, quando disponibili, aiutano in
questo senso, ma il loro costo è praticamente proibitivo per le associazioni di
consumatori, almeno in Italia. Per il momento accontentiamoci di riflettere sul
fatto che costi esageratamente bassi non sembra possano garantire l'impiego di
materie prime di qualità eccelsa (non è necessariamente vero il contrario), ma
questo non significa affatto che si tratti di ingredienti nocivi o allergizzanti: a
volte, come ricordavamo, le differenze di prezIncidenza media delle materie prime sul prezzo dei cosmetici
zo sono dovute a qualità
come gradevolezza al
tatto e consistenza, al
packaging più elegante e
complesso ma soprattutto alla pubblicità e al margine di profitto riservato
al canale di vendita (più
elevato in farmacie e profumerie, meno nella
grande distribuzione).
In fatto di reclami e segnalazioni, che si raccomanda ai consumatori di effettuare ogni qualvolta un prodotto mostri potenziale
pericolo o inganno, a tutela propria e di tutta la collettività, bisogna fare una distinzione:
per segnalare anomalie, effetti indesiderati, tossici o irritativi di
un prodotto, contattare le competenti autorità sanitarie e di
controllo (ASL, Ministero della salute, NAS, Centro antiveleni
locale, Istituto Superiore della Sanità):
Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1
00153 Roma
www.ministerosalute.it
per segnalare messaggi pubblicitari ingannevoli inviare copia
cartacea del messaggio o estremi della sua trasmissione
radio/televisiva o Internet a:
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Piazza Verdi, 6/a
00198 Roma
www.agcm.it
Ricordiamo che effettuare una segnalazione o una denuncia non
comporta esporsi al rischio di dover risarcire il produttore in
caso di respingimento, e neanche la necessità di stare in giudizio,
ma semplicemente avvia un opportuno controllo amministrativo,
sotto la diretta ed esclusiva responsabilità dell'Autorità che lo
esegue. E'un atto di civiltà e un contributo al miglioramento del
mercato, in termini di sicurezza e qualità dei prodotti e di trasparenza dei rapporti.
Scegliere i prodotti leggendo le etichette
Denunciare la pubblicità ingannevole e la
non conformità di un prodotto
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Scegliere i prodotti leggendo le etichette
Conclusioni e raccomandazioni
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Nel corso di questa guida abbiamo dato consigli utili ad adottare, nell'acquisto e nell'impiego dei prodotti cosmetici, i tradizionali accorgimenti del
consumo consapevole: senso critico, osservazione, ricerca di informazioni,
diffidenza per il messaggio pubblicitario che promette miracoli. Applicate
queste sagge precauzioni, il prodotto migliore è quello che ci soddisfa di più
nell'uso quotidiano e che ci sembra offra un giusto rapporto qualità prezzo, premesso che la qualità dal punto di vista tecnico scientifico e l'assenza assoluta di agenti chimici dannosi per l'organismo sono elementi sui
quali il consumatore non è oggi informato né garantito abbastanza.
Ascoltare i consigli del venditore per la scelta del prodotto più adatto alle
nostre esigenze è utile solo nella misura in cui queste informazioni vengono
raccolte da più fonti e confrontate, nella consapevolezza che comunque nessuna crema potrà cancellare gli anni che passano (ma neanche la più riuscita
chirurgia estetica lo fa, anzi talvolta peggiora le cose...). Ricordiamo sempre
infine che la migliore via verso il mantenimento di un corpo sano e bello è
quella di uno stile di vita salutare, una dieta variata e ricca di vitamine (non
in pillole ma da frutta e verdura fresca!), sali minerali e fibre, un po' di sport,
un regolare sonno ristoratore e una certa, preziosa attitudine ad evitare lo
stress, che come è noto è il primo nemico della pelle e...del sorriso.
10 domande sui cosmetici
L'INVECCHIAMENTO DELLA PELLE SI PUÒ CONTRASTARE?
Non in senso assoluto, poiché le alterazioni interessano tutti gli strati della pelle (epidermide, derma, ipoderma) e comportano la riduzione dei processi di moltiplicazione
cellulare e di produzione delle fibre di sostegno, oltre al progressivo rallentamento della
circolazione sanguigna che riduce l'apporto di sostanze nutritive. E' possibile contrastare gli effetti vistosi dell'invecchiamento, mantenendo la pelle protetta dai raggi solari e ben idratata, ma anche fornendo all'organismo con una corretta alimentazione i
nutrienti indispensabili ai processi di rinnovamento cellulare.
I PRODOTTI SPECIFICI PER BAMBINI SONO EFFETTIVAMENTE PIÙ
DELICATI?
La pelle del bambino non ha la maturità di struttura e di funzione che consente un'efficace protezione dagli agenti inquinanti e dalle aggressioni chimiche. Lo strato corneo
di protezione è infatti più sottile e il film idrolipidico è ancora poco sviluppato, cosa
che espone ad irritazioni più frequenti. Normalmente i prodotti per bambini contengono principi attivi in concentrazione più lieve, antibatterici leggeri e niente alcool.
Tuttavia, non esiste una specifica normativa che specifichi i requisiti obbligatori in base
ai quali un prodotto possa propriamente definirsi "per bambini" ed il rischio è che produttori poco seri possano immettere in commercio prodotti etichettati come tali ma
niente affatto più delicati o appropriati alla pelle dei piccoli.
COSA CI PUÒ ESSERE DENTRO UNA CREMA?
Umettanti: glicerolo, sorbitolo, glicol propilenico, glicoli poliossietilenici
(emollienti; solubili in acqua; prevengono l'indurimento di creme O/W [olio in acqua]; possono essere usati per addensare);
Colloidi idrofili: gomma cellulosica, alginato sodico, carbopol, bentonite (agenti addensanti e stabilizzanti per le emulsioni O/W; sostanze protettive nelle creme per le mani);
Elettroliti: sali di alluminio, tioglicolato di ammonio, sali di mercurio, solfato di
magnesio, borace (per creme antitraspiranti, creme per permanenti, creme sbiancanti,
creme W/O [acqua in olio], creme multi-uso);
Battericidi: (conservanti e preservanti);
Idrocarburi: olio minerale (per creme detergenti, creme per capelli; diluente per altre
sostanze grasse), vasellina (per creme protettive, emollienti; usata anche come addensante), paraffina, cere sintetiche (alto assorbimento cutaneo; addensante);
Alcoli: alcool oleico, alcooli grassi insaturi (emollienti; stabilizzanti delle emulsioni);
Acidi grassi: acido oleico (emulsionante; per creme mani, creme da barba);
Esteri: butil stearato, isopropil palmitato, spermaceti, gliceril monostearato, olii vegetali
(facilitano l'assorbimento; emollienti);
Lanolina, cera carnauba, cera d’api (emollienti)
10 domande sui cosmetici
COSA CI PUÒ ESSERE DENTRO UN SAPONE?
Sego di bue, grasso di maiale: origine animale;
Olio di cocco, olio di palmisto, olio di palma: origine vegetale;
Composizioni profumate, coloranti
Modificatori della cristallizzazione: cloruro di sodio, cloruro di potassio, zucchero e alcool;
Plastificanti: eteri di cellulosa, alginati, amido di riso, colofonia, biossido di titanio;
Imbiancanti ottici: per esaltare la brillantezza ed il colore;
Sequestranti: per favorire la schiumosità e per impedire la flocculazione del sapone in
acque dure (EDTA);
Antiossidanti: per prevenire l'irrancidimento dei saponi e per mantenere costante la
profumazione;
Superingrassanti: per conferire morbidezza alla schiuma;
Prodotti medicamentosi: antisettici, disinfettanti, deodoranti [clorofenoli], antitraspiranti [solfo, catrame vegetale], rinfrescanti [mentolo], insetto repellenti [canfora].
COME FUNZIONANO LE CREME "EFFETTO LIFTING"?
Le cosiddette creme "effetto lifting" svolgono un ruolo gonfiante ed idratante sull'epidermide, ma il loro effetto "rigeneratore" resta da dimostrare, anche se contengono
collagene, elastina e pappa reale.
Con l'invecchiamento la struttura della pelle tende ad essere meno elastica, a subire
un rilasciamento e conseguentemente i pori tendono ad ingrandirsi. I cosmetici astringenti, come le creme antirughe, sono quasi tutti a base di alcool, che una volta applicato sulla pelle evapora, provocando un effetto di raffreddamento che restringe i pori.
Questo effetto dura per poche ore!
SONO EFFICACI GLI STICK CHE FANNO CRESCERE LE LABBRA?
Gli stick che aumentano il volume delle labbra dovrebbero agire in base ad una stimolazione dei vasi sanguigni (determinando l'incremento dell'ossigenazione dei cheratinociti e dei fibroblasti) con effetto idratante, emolliente e stimolante. Spesso contengono acido ialuronico a basso peso molecolare e proteine del grano che favoriscono l'idratazione del tessuto o anche il Matrixyl, un nutriente che dovrebbe promuovere la
produzione dell'elastina e del collagene. Questi effetti sono di modesta entità e durata breve. Soprattutto, però, molti di questi stick contengono un ingrediente, come ad
es. il biocrystal (brevettato dalla madreperla dell'ostrica pinctada maxima) che conferisce l'effetto estetico madreperlato: come dire che le labbra, più lucide e "riflettenti"
sembrano più grandi!
10 domande sui cosmetici
COME FUNZIONANO I TRATTAMENTI PER COMBATTERE LA
CADUTA DEI CAPELLI?
Bisogna distinguere trattamenti farmacologici e cosmetici: in entrambi i casi l'efficacia è condizionata da fattori soggettivi, tra i quali il sesso, l'età, lo stadio evolutivo del problema.
1) Farmacologici. Agiscono su tre livelli:
- Mantenere vivo il bulbo pilifero;
- Favorire la crescita del nuovo capello dopo la caduta di quello " vecchio";
- Nei casi d'alopecia lieve favorire la ricrescita dei capelli nei bulbi non ancora completamente atrofizzati. Riportiamo alcuni principi attivi farmacologici ritenuti efficaci su alcuni soggetti in base a studi clinici, la cui prescrizione spetta esclusivamente al medico:
Minoxidil
Nato per curare l'ipertensione, in seguito ha rivelato come effetto collaterale un incremento della peluria sul corpo dei pazienti.Usato in una concentrazione del 2%, con
applicazioni locali sul cuoio capelluto, si è dimostrato valido nella ricrescita dei capelli,
ma risulta efficace soltanto se il follicolo pilifero è ancora attivo. Esistono delle controindicazioni e degli effetti collaterali segnalati.
Finasteride
Frena la caduta dei bulbi piliferi in via di estinzione.Dopo un anno di terapia può dare
risultati.
2) Cosmetici: hanno azione coadiuvante, blanda e priva di effetti farmacologici, di
conseguenza non hanno generalmente controindicazioni:
- lozioni capillari che contengono sostanze con attività rubefacente: nicotinati, capsico e
sostanze che consentono vasodilatazione transitoria del plesso vascolare del cuoio
capelluto, vitamine e aminoacidi.
L'alimentazione mirata non influenza in alcun modo il percorso di ricrescita del capello, ma
può aiutare a rimuovere le condizioni che la ostacolano: Zinco, Ortica ed Aloe vera sono
segnalati come sostanze utili a questo scopo.
LE CREME PER DEPILARE SONO AGGRESSIVE PER LA PELLE?
II loro obiettivo è sciogliere la cheratina di cui è composto il pelo. Si tratta di composti chimici a base di soda caustica, sulfuri, acidi tioglicolici e tiolattici, cui vengono aggiunte
sostanze emollienti come miele, camomilla, oli vegetali, glicerina e acqua depurata.
Questi prodotti spezzano i ponti di zolfo di cui è costituita la cheratina, tranciando il
pelo alla base. Le sostanze caustiche agiscono sulla pelle indebolendola. Queste ragioni ne rendono assolutamente sconsigliabile l'uso sul viso.
10 domande sui cosmetici
A volte possono verificarsi fastidiose reazioni di sensibilizzazione o vere e proprie allergie. In ogni caso le creme depilatorie non vanno mai utilizzate in presenza di eczemi,
screpolature, allergie, arrossamenti, foruncoli o escoriazioni. Inoltre l'ammoniaca presente in questi preparati può avere effetti dannosi sulle mucose. Le creme depilatorie
agiscono sulla cheratina, sostanza di cui sono fatte anche le unghie: per evitare che
queste si indeboliscano è necessario applicare il prodotto utilizzando solo l'apposita
spatolina o indossando un paio di guanti.
I SAPONI CON INGREDIENTE ANTIBATTERICO VENDUTI COME
SPECIFICI PER CHI FA SPORT SONO EFFICACI?
Gli ambienti in cui si fa sport (come piscine e palestre) sono ambienti a rischio di proliferazione batterica e non solo, per la presenza di molte persone e di umidità, sudore ecc. Gli sportivi che scelgono saponi specifici sappiano comunque che ingredienti
antisettici (es. il Triclosan) sono contenuti in percentuali modeste, dunque danno garanzie molto limitate di prevenzione, anche per la loro potenziale pericolosità, sulla quale
alcuni studi scientifici si sono pronunciati. In attesa di risultati più condivisi e certi, si
consiglia di preferire i tradizionali accorgimenti igienici volti alla disinfezione degli
oggetti e degli ambienti o alla protezione delle mani (guanti da palestra) e dei piedi
(ciabattine per la doccia) piuttosto che alla disinfezione della pelle.
GLI INSETTOREPELLENTI DA USARE SULLA PELLE SONO NOCIVI?
I prodotti che si usano sulla pelle senza risciacquo presentano senz'altro più criticità
e rischi dei prodotti detergenti: la permanenza sull'epidermide delle sostanze chimiche
ne favorisce un graduale assorbimento, che espone maggiormente al rischio di allergie, irritazioni e fenomeni di sensibilizzazione. Non può ovviamente trattarsi di prodotti
riconosciuti come tossici o cancerogeni, ma bisogna sempre ricordare che una saggia
precauzione d'uso è la moderazione della quantità e la frequenza d'uso, l'alternanza
di prodotti diversi e la preferenza per quelli a base di sostanze naturali come citronella, geranio e timo (sembra però che vi siano dubbi su una loro efficacia prolungata). Evitare l'inalazione ed il contatto con gli occhi soprattutto delle versioni spray.
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