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C’è una vita prima della morte? Un capolavoro
di Benasayag e Mazzeo tra filosofia e
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(voce di SopraPensiero)
“Im Frühlingsanfange” di Wolfgang Amadeus
Mozart
2 febbraio 2015
“Il tempo cambia molte cose nella vita” cantava Battiato anni
fa. Ma cosa accade se è il rapporto stesso con il tempo a
cambiare e, con esso, il rapporto dell’uomo con tutte le cose
della vita? Il tempo era sempre stato ciò che dava gusto alle
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esperienze della vita di ciascuno, rendendo unico ogni
evento; al punto che gli anziani – coloro che avevano
attraversato il tempo più a lungo degli altri – sono stati per
Recensione del film "Sette anime"
millenni un modello, un riferimento, una testimonianza:
persone che erano passate attraverso la fame, la guerra e ogni
sorta di avvenimenti pericolosi e traumatici, ed erano riuscite
a sopravvivere. Era l’epoca in cui il passato contava. Poi
qualcosa è cambiato, dalla Rivoluzione industriale al
neoliberismo dei nostri giorni, passando per l’edonismo
reaganiano e la televisione commerciale: si è cominciato a
credere di poter vivere il progresso come un continuo andare avanti, senza più bisogno di
Lucio Mastronardi: “Il calzolaio di
Vigevano" (1962)
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"L'istinto primo" di Ausilio Bertoli
guardarsi indietro. Così è accaduto che oggi gli adulti sono diventati improvvisamente “vecchi”,
senza mai essere stati “anziani”, perché la loro esperienza è ormai obsoleta e inservibile, e loro
non hanno più nulla da insegnare ma tutto da imparare. D’altro canto, ci troviamo di fronte ai
“neoprimitivi” di cui ancora Battiato canta, uomini e donne di tutte le età che non hanno nessuna
cognizione delle proprie radici e vivono alla giornata acquistando e consumando merci nella
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convinzione che si tratti del carpe diem dell’antica saggezza…
Uno di quei libri che nascono felici fin dal titolo, insieme provocatorio e illuminante, come solo ci
si può aspettare da Miguel Benasayag e Riccardo Mazzeo, due intellettuali che non hanno bisogno
di presentazioni (basti ricordare che l’ultimo libro di Mazzeo, scritto a quattro mani con Zygmunt
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Bauman, pubblicato solo due anni fa, è già stato tradotto in otto lingue). Diagnosi di una società
che, perdendo il suo legame con il tempo, perde con esso ogni senso della misura, dell’opportunità
e dell’adeguatezza: ecco che assistiamo al triste spettacolo dei tanti anziani all’inseguimento di
una gioventù perduta, a colpi di pastiglie eccitanti e improbabili aspettative di compagnia e di
per colmare l’ansia di una vita che – piena di beni e servizi insulsi – finisce per sembrare essa
stessa senza senso. Quando ci si illude di poter godere di un tempo che si espande all’infinito, si
perde l’irripetibilità dell’attimo che sola dà spessore alle cose rendendole eterne; e si comincia a
vedere la morte come la nemica acerrima del piacere e di se stessi. Recuperare la profondità del
tempo è la terapia necessaria a recuperare la pienezza della vita, a ogni età: chi non pensa ad altro
che ad allontanare la morte da sé rischia di dimenticare che, prima della morte, c’è tutta una vita.
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piacere. Per rispondere all’imperativo sociale dell’“essere sempre giovani”, certamente; ma anche
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Miguel Benasayag, Riccardo Mazzeo, C’è una vita prima della morte?, ed. Erickson, 2015.
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Laureato in scienze dell'informazione (Salerno 1996) e in filosofia (Napoli
2004). Gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice
Bellet. Collaboro con il mensile «Lo Straniero» e con il bimestrale
«Testimonianze», con le riviste online «Pagina3» e «AgoraVox.it». Sono
redattore del settimanale «Il Caffè» di Caserta, del mensile «l’Altrapagina»
di Città di Castello (PG) e della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri». Ho
pubblicato: La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza
dell'umano di Maurice Bellet (ed. Il Prato, Padova 2014) e Le cose si toccano.
Raimon Panikkar e le scienze moderne (ed. Diabasis, Reggio Emilia 2011),
oltre a diversi saggi sul pensiero di Raimon Panikkar, di cui l'ultimo è «Lo
scandalo dell'unicità e le sue conseguenze. La proposta ontologica di
Raimon Panikkar» ("Conjectura: filosofia e educação, rivista di lingua
anglo-italo-portoghese, aprile 2014).
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