Liber veritatis, 1978 Matita su tela rovesciata e su parete, matita rossa su tela preparata e su parete Due tele 100 x 100 cm ciascuna, misure complessive 200 x 400 cm Städtisches Museum Abteiberg, Mönchengladbach Acquistato nel 1980, n. inv. 9564 Il disegno a parete riproduce in prospettiva, a partire dall’occhio all’estremità destra, la visione delle due tele, orientate l’una al recto e l’altra al verso, che a loro volta riportano il medesimo disegno prospettico, ma dal punto di vista contrapposto. Il cono visuale tracciato a matita rossa e l’occhio, utilizzati qui per la prima volta, diventano d’ora in poi due motivi privilegiati per formulare l’opera come dispositivo speculare dello sguardo che la coglie. La giustapposizione di una tela al verso e di una al recto suggerisce un giro d’orizzonte a 360 gradi, che tra i due estremi include un numero infinito di pose intermedie e di immagini associabili alla tela bianca, ribadendo l’idea dell’opera come “liber veritatis” delle sue possibili configurazioni. Liber veritatis conosce due varianti successive, realizzate nel 1979, delle quali solo l’ultima è rimasta conservata (Collezione FER, Laupheim): al posto dell’occhio vede disegnato sulla parete un personaggio togato in grandezza al vero, che trattiene delle fotografie lacerate di un altro lavoro dell’artista. Esposizioni e bibliografia cfr. M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, p. 962, cat. n. 396. © Maddalena Disch