LA FRECCIA NERA”: analisi critica del testo

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LA FRECCIA NERA”: analisi critica del testo.
Autore: Guglielmo Rezza
Il romanzo, firmato R.L. Stevenson, è ambientato in Inghilterra, durante la Guerra delle Due Rose: bianca per gli York e
rossa per i Lancaster. Questo conflitto, dopo aver dilaniato il paese per circa trent’ anni, e aver visto succedersi tre re,
cesserà con l’ unione delle due rose.
Il protagonista del nostro romanzo, cresciuto in anni durissimi per l’ Inghilterra, è Dick, ragazzo al servizio di Sir Daniel,
nobile al momento seguace della Rosa Rossa, ma sempre pronto a cambiar fazione allineandosi con il vincitore: proprio
quel tipo d’uomo che viene definito “voltagabbana”. Dick, sino all’età di 15 anni, seguirà incondizionatamente il suo Lord,
nonché tutore, ma comincerà a dubitare di questi quando prenderà atto delle accuse della Freccia Nera, compagnia di
banditi. Costoro, infatti, accuseranno Sir Daniel di aver trucidato il padre di Dick per impossessarsi della sua eredità.
Il giovane troverà presto conferma a queste accuse e l’innamoramento di una giovane, tenuta prigioniera da Sir Daniel
(Johanna), contribuirà alla sua fuga e alla sua successiva adesione alla Freccia Nera.
Qui la storia entra nel vivo, dando inizio ad una serie di avventure, alleanze e tradimenti, che si succedono sempre più
vorticosamente sino ad arrivare alla conclusione. Vi saranno azioni di “commando” nel tentativo di liberare la giovane,
nasceranno amicizie con potenti Lord Yorkisti, i quali forniranno uomini e supporto morale a Dick, voleranno numerose
frecce nere, nessuna delle quali mancherà il bersaglio andandosi a conficcare in “cuori neri” (come li definisce la
Compagnia stessa). Il primo Sir della Rosa Bianca con cui il ragazzo farà conoscenza sarà Sir Foxham, seguito da Riccardo
di Gloucester, assieme al quale combatterà la battaglia più importante della sua vita che vedrà i Lancasteriani in rotta e gli
Yorkisti a pochi passi dal trono. Proprio Riccardo di Gloucester, infatti, diventerà successivamente re con il nome di
Riccardo III, celebre grazie a Shakespeare. L’ultimo atto della storia sarà costituito dall’assassinio di Sir Daniel da parte
della Freccia Nera. L’organizzazione una volta assaporata la vendetta in tutta la sua amarezza, si scioglierà, lasciando che
Dick sposi Johanna in tutta tranquillità.
La trama finisce qui, anche se mi dispiace di non aver avuto modo di dire nemmeno un terzo di ciò che avrei voluto dire.
D’altra parte, quando ci si trova a riassumere un libro così travolgente, è difficile essere sintetici.
La storia d’amore di Dick e Johanna è un’isola di pace nel mezzo di tutte le sofferenze e le atrocità derivate da un conflitto
di tale portata, che proseguirà, insofferente e spietato dinnanzi alle passioni dei singoli individui.
Il libro è scritto dalla mano esperta di Stevenson e mi ha affascinato soprattutto per il suo ritmo incalzante e travolgente, che
non permette al lettore di staccare l’occhio dalla pagina. Inoltre è particolarmente realistico e coinvolgente, a tal punto da
poter quasi udire, in alcune sequenze, il calpestio degli zoccoli, le urla della battaglia, o l’ eco delle danze che si propaga fra
le possenti e spoglie mura di un castello, quasi si fosse di fronte, più che a un libro, allo schermo di un cinema. L’azione
risulta descritta con un linguaggio semplice ma non banale, non noioso e, al contempo, di facile comprensione.
In genere, i libri scritti in terza persona danno origine ad una narrazione distaccata che non coinvolge pienamente il lettore,
ma trovo che questa rappresenti l’eccezione che conferma la regola. Un altro aspetto che incuriosisce è la varietà dei
personaggi, estremamente diversi fra loro e con differenti principi e priorità, come del resto succede nella vita reale.
Nel corso della narrazione avviene la crescita del protagonista. Inizialmente Dick è soltanto un giovinetto presuntuoso ed
ansioso di gettarsi in battaglia: non vede l’ora di combattere, trascinato da ciò che ha sentito dire sulla grandezza e sulla
gloria della g
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