Diapositiva 1 - Dipartimento di Sociologia

dott. MARCO BANI
[email protected]
A.A. 2013-2014
 Una persona che rende difficile l’operare finalizzato dei
sanitari in un dato momento:
 compliance, trascuratezza, opposizione, richieste
d’iperaccudimento …
il paziente/utente difficile è un concetto
 Relazionale: nasce e si manifesta nelle relazioni
lavorative e sociali
 Personale: mette in luce le caratteristiche individuali di
far fronte alla difficoltà
Il paziente difficile:
 È una descrizione soggettiva degli operatori
 È contesto-dipendente
 È la narrativa della descrizione della situazione da
parte degli operatori che apre o chiude le possibilità
di intervento
 Decostruzione e ricostruzione della narrativa: la
centralità della relazione interpersonale
 La capacità individuale di attivare risorse personali e
interpersonali
Il paziente è evitante
Il paziente ha paura
Il collega è distratto
Non presta attenzione
Il collega è maleducato
è spaventato o arrabbiato
Non è in grado
Ha altri obiettivi
…..
…..
Strategie protettive
 Supporto tra colleghi
 Tecniche mirate alle situazioni specifiche
 Attività extra-lavorative
Le strategie di soluzione del disagio così come
le situazioni che lo creano sono
Individuali e caratteristici di ogni persona.
contesto difficile
contesto difficile per qualcuno
in un certo momento
La propria descrizione del problema
 L’uso delle parole con cui descriviamo una situazione
è estremamente potente per creare nella nostra
mente delle rappresentazioni della realtà che
guidano il nostro pensare, il nostro sentire e il nostro
agire.
 La scelta delle parole e il modo di raccontare
condizionano la nostra capacità di trovare una
soluzione al problema
 “le nostre valutazioni non sono solo delle descrizioni
imparziali, ma sono cognizioni, pregiudizi…che
hanno un effetto su noi stessi, sulle nostre emozioni,
sulla nostra eventuale disponibilità verso l’altro”
(Meier, 2004)
Ad esempio…
Egli racconta che sei uomini dell'Indostan,
molto portati all'apprendimento,
decisero, sebbene fossero tutti ciechi,
di andare a vedere un elefante.
Non appena arrivati sul posto,
il primo si avvicinò all'elefante e dopo essersi scontrato con il fianco largo e
vigoroso di questi esclamò: "Che Dio mi benedica! ma l'elefante è proprio come
un muro!". Il secondo, palpando la zanna, gridò: "Così liscia e acuminata...
l'elefante non può essere che una lancia!".
Il terzo si avvicinò all'animale e sfiorando la proboscide sentenziò:
"L'elefante è proprio come un serpente!". Il quarto fece scivolare la mano
sopra il ginocchio e, dopo un attimo di riflessione, concluse:
"Mi è molto chiaro, l'elefante è proprio come un albero!".
Il quinto toccò un orecchio sventolante e disse: "Che meraviglia, l'elefante È
proprio come un ventaglio!".
Il sesto andò a tentoni e non appena ebbe la fortuna di afferrare
la coda dondolante esclamò: "Sono certo, l'elefante è come una fune".
E sebbene ognuno di essi avesse parzialmente ragione, tutti erano in torto
La costruzione di cause
 Locus: origine dell’attribuzione causale (interno od esterno)
 Stabilità:durata e permanenza di un’attribuzione causale (stabile
o modificabile)
 Controllabilità: quanto la persona è in grado di modificare
volontariamente la situazione e il risultato.
Interpretazione dell’evento
Comportamenti
Emozioni
Interazioni
Esempio: la responsabilità di un
fallimento




Poniamo che una presentazione di una ricerca scientifica sia
sabotata a metà conferenza dalla maggior parte dei presenti, il
relatore può attribuire le cause di tale fallimento a:
Componente caratteriale
(stabilità)
Intenzionale (controllabilità)
Dell’indivuduo (locus interno)
• La gente mi rende sempre
nervoso.
• È un incubo parlare con
così tante persone.
• Non posso fare questo
lavoro.



Abilità deficitarie (modificabile)
Dovuta alla poca esperienza
(controllabile)
Dell’individuo (locus interno)
• Non ho ancora le idee
chiare su questo argomento.
• Che rabbia,
poteva andare meglio.
• La prossima volta
mi preparerò diversamente.
La responsabilità di un fallimento



Condizioni culturali (stabili)
Determinate da condizioni
socio-economiche (non
controllabili)
Di un particolare uditorio
(locus esterno)
• Avrebbero dovuto
avvisarmi,
• Mi sento offeso,
nell’affrontare questi temi
con queste persone.
• Non accetterò più incarichi
in questa zona



Scomodità sala (variabili)
Determinate da guasto tecnico
(non controllabili)
Non risolvibile in tempo dagli
organizzatori (locus esterno)
• Sono proprio stanchi,
è’ faticoso seguire un
convegno in queste
condizioni.
• Tento di accorciare la
presentazione.
• Pazienza ne
approfitterò per un giro
in questa città.
 Attività ad alto impatto emotivo (rapporto con i
pazienti, i familiari, i colleghi)
 Attività ad alto impatto cognitivo (conseguenze
medico legali)
 Ma emozione e cognizione sono due facce della
stessa medaglia
 Liotti [1992] li definisce come “sistemi di regole
innate che guidano il comportamento in direzione di
una meta precisa (alimentazione, predazione,
definizione e difesa del territorio, ecc.)”
 Costituiscono un modello in grado di spiegare le
attivazioni emozionali
interazione umana.
 Sono
che
riguardano
ogni
stati selezionati, mantenuti e tramandati
geneticamente nel corso dell’evoluzione in quanto
vantaggiosi per la sopravvivenza dell’individuo e
della specie a cui appartiene
Si possono distinguere in:
1. BIOLOGICI, che presiedono all’organizzazione di
comportamenti di esplorazione dell’ambiente, di difesa del
territorio e della specie, di predazione e di fuga, e di
procacciamento del cibo o alimentare. Necessitano
dell’attivazione di circuiti neuronali presenti nel cosiddetto
cervello “rettiliano” o complesso R (dal tronco dell’encefalo
ai nuclei della base
2. INTERPERSONALI/SOCIALI, che regolano i rapporti
interpersonali e quindi anche la relazione terapeutica: si
tratta dei sm agonistico rituale (cervello rettiliano) ,
sessuale
(cervello
rettiliano),
dell’attaccamento/
accudimento (sistema limbico), cooperativo paritetico
(neocortex).
Alimentazione-riposo
Difesa del territorio
F
I
L
O
G
E
N
E
S
I
Predazione-fuga
CERVELLO
RETTILIANO
Esplorazione
Sessuale
Attaccamento-accudimento
Agonistico-rituale
Cooperativo
Affiliazione al gruppo?
Gioco?
SISTEMA
LIMBICO
NEOCORTEX
 Ogni SM, oltre a declinarsi in un insieme di
comportamenti, ha associate delle specifiche
EMOZIONI che fungono da elemento segnalatore
dell’attivazione di uno specifico SM.
 Inoltre i SM producono un “accoppiamento
strutturale”, per il quale solitamente i SM di due
soggetti tendono a sincronizzarsi
 In clinica, l’emozione esperita e colta dal terapeuta in
un processo di auto-osservazione e di osservazione
del paziente diventa uno strumento prezioso nella
relazione terapeutica e permette, inoltre, il
monitoraggio della stessa.
 Nel contesto lavorativo la stessa dinamica entra in
gioco nel rapporto con i pazienti, i colleghi, i
superiori.
 Il
sistema dell’ATTACCAMENTO è finalizzato ad
ottenere la vicinanza, il conforto e la protezione della
figura di attaccamento [FdA] (di un conspecifico).

Viene ATTIVATO da condizioni di difficoltà, sensazioni di
vulnerabilità, debolezza, stanchezza, pericolo, sofferenza.

Un ostacolo nel raggiungimento della meta genera emozioni quali
la rabbia, collera (come protesta verso la FdA), paura per la
separazione o mancanza di protezione, tristezza per la mancanza
di cure o per la perdita delle stesse, distacco emozionale, ecc.

Si DISATTIVA con l’avvicinamento della figura di attaccamento,
che genera emozioni di gioia, sicurezza, fiducia, ecc.
 Complementare al sistema dell’Attaccamento, quello
dell’ACCUDIMENTO ha come obiettivo la salvaguardia
di un membro del gruppo sociale vissuto come più
indifeso e debole.

Viene ATTIVATO attraverso segnali di richiesta d’aiuto

Un ostacolo nel raggiungimento della meta può generare
preoccupazione, ansia per l’incolumità dell’altro, compassione,
tristezza, fino anche a disperazione, colpa, ecc.

Il raggiungimento della meta genera emozioni di gioia, tenerezza,
ecc.
 Il sistema AGONISTICO è finalizzato a stabilire i ranghi
sociali così da regolare l’accesso alle risorse (cibo, partner
sessuali, territorio).

E’ ATTIVATO dalla percezione di una competizione per accedere
alle risorse disponibili, non solo “biologiche”, ma anche sociali e
culturali.

Un ostacolo nel raggiungimento della meta genera rabbia,
umiliazione, vergogna, tristezza, invidia, ecc.

Il raggiungimento della meta da luogo a emozioni di gioia, trionfo,
orgoglio, ecc.
 Il sistema COOPERATIVO-PARITETICO è finalizzato
al raggiungimento di uno scopo che non potrebbe essere
altrimenti raggiunto dallo sforzo di un singolo individuo.

Si ATTIVA quando il soggetto si percepisce come parte di un
gruppo che lavora in modo vantaggioso per il perseguimento di
una meta comune (ritenuta vantaggiosa a sua volta)

Un ostacolo nel raggiungimento della meta genera sfiducia, colpa,
rabbia, isolamento, ecc.

Il raggiungimento della meta da luogo a emozioni di gioia,
solidarietà, fiducia, serenità, ecc.
 Il sistema SESSUALE è finalizzato alla ricerca del
partner sessuale con il fine dell’accoppiamento e della
conseguente conservazione della specie.

E’ ATTIVATO principalmente da segnali ormonali interni e da
segnali esterni di disponibilità all’accoppiamento.

Un ostacolo nel raggiungimento della meta genera rabbia,
frustrazione, umiliazione, pudore, paura del rifiuto, ecc.

Il raggiungimento della meta da luogo a emozioni di piacere
erotico, gioia, ecc.
 Nel contesto lavorativo è auspicabile l’attivazione del
SM
COOPERATIVO-PARITETICO,
che
determina lo svolgimento della relazione su di un
piano paritetico tra soggetto e partner, che cercano la
condivisione di un senso comune e di un obiettivo
specifico, lavorando co-responsabilmente per il
raggiungimento dello stesso.
 Anche
i
SM
dell’ATTACCAMENTO
e
dell’ACCUDIMENTO possono essere funzionali, in
certe situazioni, in quanto l’interlocutore si sente
accolto nelle sue richieste e necessità.
 Possono porre l’interlocutore in un ruolo dipendente
e subordinato che rischia di ostacolare il
raggiungimento dell’obiettivo lavorativo.
SM
EMOZIONI
STATI D’ANIMO
SCOPO
ATTIVATO DA
DISATTIVATO
DA
ATTACCAMENTO
Paura, rabbia,
tristezza,
debolezza fisica ed
emotiva
Ottenere la
vicinanza di una
figura ritenuta
protettiva
Paura, dolore fisico
o emotivo,
solitudine,
vulnerabilità
Vicinanza
fisica/emotiva
della figura
rassicurante
ACCUDIMENTO
Tenerezza, senso
di protezione e
conforto
Offrire vicinanza
protettiva e
rassicurante ad
altro in difficoltà
Percezione di
debolezza,
difficoltà, pericolo
di un conspecifico
Percezione
dell’altro come di
individuo sicuro
AGONISTICO
Collera, rabbia,
senso di sfida,
paura, umiliazione
Stabilire la
gerarchia, accesso
alle risorse
Risorse limitate,
giudizio, attacco
alla posizione
sociale
Segnali di resa,
sconfitta
COOPERATIVO
Condivisione
paritetica di
esperienza, lealtà,
fiducia
Raggiungere un
obiettivo non
ottenibile da solo
Meta raggiungibile
solo con l’azione
congiunta di un
altro
Raggiungimento
dell’obiettivo da
parte di entrambi
SESSUALE
Desiderio, piacere
condiviso, pudore,
gelosia
Formazione coppia
sessuale,
riproduzione
Atteggiamenti
seduttivi,
corteggiamento
Accoppiamento