Exhibits 2015 prof.ssa Monica Sambo Liceo Giuseppe Veronese Chioggia emonstrative experiments, incorrectly Ampiezza (cm) 10 osc (s) 1 osc (s) also called Exhibits, are small and fast 1 4,5 0,45 qualitative experiences in which these 2 4,5 0,45 two questions are asked: what am I observing? Why is that happening? Table 1: Oscillazione in funzione dell’ampiezza, molla D Introduzione I neutrini sono fra gli inquilini piú strani ed elusivi dell’Universo. Particelle subatomiche che viaggiano nel cosmo e che possono attraversare tutta la Terra come se fosse trasparente, senza interagire con atomi o altre particelle. Gli scienziati vincitori del premio Nobel per la fisica del 2015, Takaaki Kajita, fisico giapponese ed il canadese Arthur B. McDonald sono stati pionieri nello studio sperimentale delle oscillazioni dei neutrini, un fenomeno grazie a cui queste particelle subatomiche cambiano identitá. L’osservazione di queste oscillazioni é stata fondamentale per determinare la massa dei neutrini, un ingrediente molto importante per la comprensione dei mattoni fondamentali della materia. Per questo motivo nel giorno dell’open day per le scuole medie si é deciso di effettuare un esperimento sulle oscillazioni delle molle. Inoltre questo 2015 é l’anno internazionale della luce e molti esperimenti hanno come tema conduttore il fenomeno luminoso. Meccanica é il periodo di oscillazione, m é la massa applicata alla molla e k é la costante di rigiditá della molla. Concetti teorici: La costante di rigiditá k della molla é data dalla relazione: k = mg x nella quale m é la massa applicata, g é l’accelerazione di gravitá e x é l’allungamento della molla. Il valore teorico di g (accelerazione di gravitá) é di 9,81 m/s2 . Strumenti utilizzati: Due molle di diversa rigiditá; quattro masse da 50 g l’una; sostegno metallico con supporto; cronometro; righello; due cursori. Procedura: L’esperienza si divide in queste parti: determinare se il periodo d’oscillazione dipende dall’ampiezza d’oscillazione; determinare se il periodo d’oscillazione dipende dalla rigiditá della molla; trovare se il periodo d’oscillazione dipende dalla massa applicata; infine inserire tutti i dati raccolti in tabelle e disegnare due grafici: nel primo si metteranno in confronto i valori della massa rispetto al periodo d’oscillazione; nel secondo invece si confronteranno i valori della massa con quelli del periodo d’oscillazione al quadrato. Come ultimo obiettivo p si deve verificare la seguente relazione: T = 2π m k. Il pendolo a molla: esperimento quantitativo di gruppo Conclusione: Con questa attivitá di laboratorio abbiamo verificato che il periodo d’oscillazione di Obiettivi: Determinare se il periodo di oscil- una molla dipende dal tipo di molla utilizzata e lazione di un pendolo a molla dipende dall’ampiezza dalla massa applicata. All’aumentare della massa dell’oscillazione, dalla rigiditá della molla p e dalla applicata aumenta anche il periodo d’oscillazione in massa applicata; verificare che: T = 2π m k , dove T particolare il periodo d’oscillazione al quadrato é Page 1 of 8 Rigiditá 10 osc (s) 1 osc (s) D T 4,5 5,5 0,45 0,55 Table 2: Oscillazione in funzione della rigidit della molla Figure 3: Emisferi di Magdeburgo direttamente proporzionale alla massa applicata. Massa(kg) 10T(s) T(s) T 2 (s2 ) k 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 2,80 3,60 4,50 5,00 6,00 6,50 0,280 0,360 0,450 0,500 0,600 0,650 0,0784 0,1296 0,2025 0,2500 0,3600 0,4225 8,014 9,696 9,308 10,05 8,727 8,923 Esperimenti con la pompa per il vuoto Crepavesciche Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, bicchiere ricoperto con una pellicola trasparente (domopack) Table 3: Oscillazione in funzione della massa della molla Cosa osservare: Un bicchiere di vetro, ricoperto da una pellicola fissata con un elastico alla estremitá cava, viene appoggiato sul supporto della pompa pneumatica. Azionando la pompa, estraiamo l’aria dalla campana. La pellicola si gonfia fino a rompersi. Cosa vuol dire: La pressione esercitata dall’aria esterna, non piú bilanciata da quella in precedenza esercitata dall’aria interna e provoca in pochi istanti la lacerazione della pellicola. Emisferi di Magdeburgo Figure 1: Periodo in funzione della massa Figure 2: Periodo al quadrato in funzione della massa Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, emisferi di Magdeburgo Notizie storiche: Intorno al 1655 Otto von Guericke (1602-1686), borgomastro di Magdeburgo, mise a punto una pompa pneumatica che poteva estrarre l’aria da recipienti a tenuta. Grazie a questo nuovo strumento, von Guericke poté allestire a Magdeburgo, nel 1657, una spettacolare esperienza alla quale assisté un enorme numero di concittadini. Cosa osservare: Appoggiare la valvola leggermente aperta degli emisferi sul disco della pompa a vuoto, ed azionare la pompa in modo da togliere l’aria all’interno. Dopo un breve intervallo di tempo sará quasi impossibile staccare i due oggetti metallici. Cosa vuol dire: La pressione esterna degli emisferi impedisce il loro distacco. Per separare gli emisferi sará sufficiente inserire all’interno degli stessi dell’aria in modo che la pressione interna diventi uguale a quella esterna. Page 2 of 8 Figure 4: Campanello elettrico Campanello elettrico Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, campanello elettrico o qualsiasi altra sorgente di suono e campana di vetro Cosa osservare: Il campanello viene posto sul piatto della pompa aspirante e si aziona collegandolo in cc ad una ddp di circa 10 V, infine viene coperto dalla campana di vetro e si aziona la pompa. Si osserva che, man mano che l’aria viene aspirata, il suono del campanello diviene sempre pi impercettibile fino a scomparire. Cosa vuol dire: Il suono e la luce sono due diversi tipi di onde: la prima é un’onda meccanica, la seconda é un’onda elettromagnetica. Le onde meccaniche necessitano di un mezzo per propagarsi, quale l’aria, mentre le onde elettromagnetiche si possono propagare anche nel vuoto. Quando viene tolta l’aria dalla campana di vetro, viene tolto il mezzo di propagazione per le onde sonore, mentre la propagazione delle onde elettromagnetiche non viene influenzata; per questo non si recepisce piú il suono del campanello, mentre gli oggetti interni alla campana sono ancora visibili. all’interno del tubo é presente l’aria, si puó notare che capovolgendo lo strumento la sfera di metallo tocca l’estremitá del tubo per prima, il cartoncino per secondo e la piuma per ultima. Se invece al tubo é stata tolta l’aria, si puó notare che tutti e tre gli oggetti nel tubo cadono contemporaneamente. Cosa vuol dire: l’esperimento del tubo di Newton serve a dimostrare come in assenza di aria sia valido il principio di Galileo Galilei, secondo cui ogni corpo cade con la stessa accelerazione, e pertanto due oggetti lasciati cadere contemporaneamente arrivano nello stesso istante. In aria la differente velocitá di caduta dei gravi é dovuta alla diversa resistenza che l’aria pone sui corpi. Baroscopio Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, Baroscopio Notizie storiche: Il baroscopio, strumento inventato da Otto von Guericke (1602-1686), serve per la dimostrazione del principio di Archimede applicato ai gas, secondo cui ”un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto uguale al peso del fluido spostato”. Cosa osservare: l’esperimento consiste nel porre sotto una campana di vetro una bilancia che invece dei due piatti consueti ha agganciati da una parte una sfera cava di grande volume, dall’altra un peso di massa maggiore ma di minor volume. Si nota subito che i due pesi sono perfettamente in equilibrio in aria. Quando invece, per mezzo di una pompa pneumatica, viene tolta l’aria da sotto la campana, si nota che la bilancia s’inclina pendendo dalla parte della sfera cava di volume maggiore, che nel vuoto pesa dunque di piú del contrappeso. Cosa vuol dire: La sfera, avendo un volume maggiore, sposta una maggiore quantitá d’aria ricevendo cosı́ una spinta maggiore verso l’alto che le permette Tubo di Newton di stare in equilibrio con il contrappeso posto sulla Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, bilancia. tubo di Newton con due oggetti di massa diversa all’interno Palloncino nel vuoto Notizie storiche: L’esperimento del tubo a vuoto é stato ideato e progettato da Galileo Galilei, che non Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, camé stato peró il suo esecutore, a causa dell’inesistenza pana di vetro, palloncini. di macchine pneumatiche. Il primo scienziato ad Cosa osservare: Si prende un palloncino di gomma, eseguire questo esperimento é stato Isaac Newton. lo si gonfia leggermente e lo si annoda all’estremitá. Cosa osservare: Nel tubo di vetro sono state in- In seguito lo si mette sotto ad una campana di vetro serite una piuma, una sfera di metallo e un pezzettino insieme ad un palloncino vuoto, collegata tramite un di cartone; ad una estremitá del tubo si trova un tubo ad una macchina pneumatica che toglie da sotto rubinetto dal quale, per mezzo di una macchina pneu- la campana tutta l’aria presente, creando il vuoto. matica é possibile aspirare l’aria dall’intero tubo. Se Dopo poco tempo dall’accensione della macchina Page 3 of 8 pneumatica il palloncino comincia a gonfiarsi sempre di piú. Se invece si toglie dalla campana il tubo che la collega alla macchina pneumatica, cosı́ da lasciar entrare l’aria, il palloncino si sgonfia fino a ritornare allo stato iniziale. Cosa vuol dire: Con questo esperimento viene verificata la legge di Boyle, cioé a temperatura costante pV = cost: appena la pressione esterna diminuisce, grazie all’aspirazione dell’aria, il volume dell’aria all’interno del palloncino aumenta; viceversa quando la pressione esterna aumenta, il volume dell’aria nel palloncino diminuisce. Tutto ció avviene perché i gas, al contrario dei solidi e dei liquidi, non hanno un proprio volume e quindi, in assenza di pressione esterna, le loro molecole possono allontanarsi tra di loro a piacimento. Ebollizione dell’acqua a temperatura ambiente Materiale utilizzato: Pompa pneumatica, bicchiere con acqua. Cosa osservare: Eliminando l’aria all’interno della campana a vuoto si osserva che l’acqua bolle pur mantenendosi a temperatura ambiente. Cosa vuol dire: In situazioni normali l’acqua bolle a circa 100o C, questo perché a quella temperatura il calore conferisce alle molecole un’energia cinetica sufficiente per spezzare i legami dello stato liquido e le molecole si possono liberare sotto forma di gas; sarebbe peró piú corretto dire che questo accade a quella temperatura (100o C) e a quella pressione (1 atm). Togliendo l’aria si abbassa la pressione e l’acqua bolle ad una temperatura minore dei 100o C, esattamente a temperatura ambiente. Ottica La luce é bianca? Materiale utilizzato: Un proiettore ottico magnetico, due prismi ottici cioé mezzi ottici delimitati da facce piane non parallele. Osservazione: La luce viene scomposta nelle sette componenti monocromatiche dell’arcobaleno che hanno lunghezza d’onda diversa. Inserendo un secondo prisma nel cammino ottico del fascio deviato si osserva che le componenti non possono essere scomposte ulteriormente. Inserendo nel cammino ottico della luce una lente convergente, questa si ricompone e diventa bianca. Inserendo dei filtri nel cammino ottico, vicino allo schermo si possono effettuare delle interessanti osservazioni, ad esempio inserendo un fil- Figure 5: Disco di Newton tro verde, questo assorbe tutte le componenti tranne il verde che é l’unica che riesce passare attraverso il filtro. Se, successivemente, si inserisce nel cammino ottico un filtro rosso allora si ossserverá una situazione di estinzione. Definizione La luce é un’onda trasversale e la vibrazioni dell’onda é sempre perpendicolare alla direzione di propagazione secondo infiniti piani paralleli. Disco di Newton Materiale utilizzato: Disco formato da settori diversamente colorati (blu, azzurro, verde chiaro, verde, giallo, arancione, rosso e viola) ed una macchina di rotazione. Cosa osservare: Osservare che il disco é composto da sezioni di diversi colori cioé quelli dello spettro elettromagnetico; far ruotare il disco piú velocemente possibile; si osserva che il disco non diventa bianco ma di un grigio molto chiaro. Cosa vuol dire: Il disco dovrebbe apparire bianco poiché i colori dello spettro fanno apparire la luce bianca. Ci non avviene perché difficile riprodurre esattamente i colori spettrali con le loro sfumature e la loro relativa estensione. Specchi concavi e convessi Materiale utilizzato: proiettore ottico magnetico, specchio concavo e specchio convesso. Cosa osservare: Osservare che un fascio di raggi paralleli convergono o divergono verso un unico punto Page 4 of 8 chiamato fuoco. Cosa vuol dire: Lo specchio é una superficie su cui si riflette un’immagine, la luce é considerata un insieme di raggi luminosi ed é un’onda elettromagnetica. Nell’ottica geometrica prevale la teoria corpuscolare; i raggi che escono dal proiettore sono parassiali cioé quasi paralleli all’asse ottico; la riflessione é un fenomeno fisico che avviene quando onde di qualsiasi tipo incidono su un ostacolo piano, in questo modo si generano altre onde che si allontanano dall’ostacolo. La riflessione segue due leggi: Legge I ) in un onda il raggio incidente, il raggio riflesso e la normale alla superficie di separazione appartengono allo stesso piano; Legge II) l’angolo di incidenza coincide con l’angolo di riflessione; Equazione dei punti coniugati: p1 + 1q = R2 = f1 Con p = distanza dell’oggetto dallo specchio q = distanza dell’immagine dallo specchio f = fuoco dello specchio, con f positivo nello specchio concavo, f negativo nello specchio convesso. R = raggio dello specchio. Figure 6: Polarizzazione della luce il raggio emergente é unico ed é polarizzato linearmente. Questo tipo di polarizzazione viene chiamata polarizzazione per assorbimento. Quando un fascio di luce attraversa un filtro polarizzatore orientato in direzione Nord-Sud, l’onda luminosa in uscita vibra solo nel piano fissato dal polarizzatore (in questo caso N-S), il resto dell’energia luminosa viene completamente assorbita. Inserendo un ulteriore polarizzatore con un’inclinazione data dall’angolo α, in uscita la vibrazione sará la proiezione della direzione N-S secondo la nuova inclinazione. Se i due polarizzatori sono perpendicolari, con α = 90o , tutta l’energia luminosa viene assorbita. Sostanze isotrope ed anisotrope Polarizzazione Materiale utilizzato un foglio bianco con incollato del nastro adesivo in piú direzioni e sovrapposto, lenti polarizzatrici. Cosa osservare: osservare che inserendo tra il materiale le due lenti polarizzatrici si osservano i colori di interferenza. Cosa vuol dire: La luce é un’onda elettromagnetica trasversale, perció la direzione di propagazione é perpendicolare agli infiniti piani di vibrazione dell’onda. L’onda si dice polarizzata linearmente quando la vibrazione avviene secondo un unico piano fissato nello spazio. Nelle onde longitudinali, come il suono, non é possibile la polarizzazione in quanto la direzione di propagazione dell’onda coincide con la direzione di vibrazione. La luce polarizzata si ottiene mediante filtri polarizzatori come il polaroid e sfruttando diversi meccanismi fisici: per riflessione, doppia rifrazione (birifrangenza) e diffusione. Alcune sostanze, come la calcite e il quarzo, sono dette birifrangenti, in esse l’indice di rifrazione varia nelle diverse direzioni, il raggio di luce entrandovi si scinde in due raggi, ordinario e straordinario. Fra queste sostanze si trovano alcuni cristalli che presentano la propriet del dicroismo, ossia assorbono uno dei raggi polarizzati in misura maggiore dell’altro. Se un cristallo dicroico é molto spesso l’effetto che si ottiene é che il raggio piú assorbito viene totalmente eliminato, perció Materiale utilizzato un foglio bianco con disegnato un punto, un romboedro di calcite, un pezzo di vetro. Cosa osservare: osservare che inserendo appoggiando il romboedro di calcite sopra il foglio si osservano due punti. Cosa vuol dire: Si definisce isotropa o monorifrangente, una sostanza che ha un unico indice di rifrazione ed in mineralogia corrisponde ai cristalli del sistema monometrico e cubico. L’anisotropia é l’opposto dell’isotropia: le sostanze birifrangenti, attraversate dalla luce, producono almeno due raggi polarizzati. I raggi che escono dalla sostanza sono due, ed in base al tipo di sostanza anisotropa si avrá: un raggio ordinario ed uno straordinario (cristalli birifrangenti uniassici), o tutti e due i raggi straordinari (cristalli birifrangenti biassici). Il raggio ordinario segue le leggi fisiche dell’ottica geometrica, il raggio straordinario é pi debole, giace su un piano ortogonale a quello del raggio ordinario, non segue le leggi della rifrazione ed ha velocitá variabile in funzione delle direzioni di propagazione. Le sostanze anisotrope, interposte tra due polarizzatori incrociati, e colpite da luce, formano dei colori intensi dovuti all’interferenza dei raggi luminosi. Uno degli esperimenti classici sulle sostanze anisotrope é l’osservazione di un romboedro di calcite, sostanza anisotropa ed attraversato da luce: i due raggi che ne Page 5 of 8 Figure 7: Scomposizione in raggio ordinario e raggio straordinario Figure 8: Romboedro di calcite escono a volte interferiscono tra loro. Infatti se si fa aderire il romboedro ad un foglio con sotto un punto, si generano due punti; se si fa ruotare il romboedro, un punto rimane immobile (raggio ordinario), un altro si muove (raggio straordinario) e forma una circonferenza attorno al raggio ordinario. Esperimenti con le macchine elettrostatiche Fenomeni elettrici Materiale utilizzato: Bacchette di vetro, plastica ebanite, panni di lana e gatto, corpi leggeri, pendolini elettrici. Cosa osservare: Alcuni corpi hanno la capacitá di attirare corpi leggeri se vengono strofinati. Ad esempio se si strofina una bacchetta di vetro con un panno di lana si osserva che essa attira corpi leggeri come pezzettini di carta o palline di sughero. Quando un corpo ha acquistato la proprietá di attirare i corpi leggeri si dice elettrizzato. Se due bacchette dello stesso materiale vengono elettrizzate mediante un panno di lana esse si respingono. Bacchette di materiale diverso invece possono attirarsi o respingersi a secondo della loro natura. Cosa vuol dire: Ci sono solo due tipi di elettricitá quella positiva e quella negativa, cariche dello stesso segno si respingono, cariche di segno opposto si attraggono. I tipi di elettrizzazione sono per strofinio, contatto ed induzione. Notizie storiche: l’elettroscopio é uno strumento utilizzato per misurare la carica elettrica di un corpo elettrizzato. L’esempio piú semplice fu inventato e costruito da Faraday. Cosa osservare: L’elettroscopio é costituito da un’ampolla di vetro con all’interno una coppia di foglioline d’oro collegate ad un’asta metallica. L’asta, che termina nella parte superiore con una sfera di alluminio, entra nell’ampolla attraverso un tappo di materiale isolante. Se si avvicina alla sferetta un corpo carico elettricamente si vedono le due foglioline divergere. Allontanando il corpo carico, le due lamine tornano ad avvicinarsi, il tipo di elettrizzazione che é stata effettuata é quella per induzione. Se invece col corpo carico, si tocca il pomello di metallo dell’elettroscopio, le due foglie rimarranno divergenti anche dopo il suo allontanamento, in tal caso si tratta di elettrizzazione per contatto. Cosa vuol dire: Nell’elettrizzazione per induzione la vicinanza di una bacchetta di plastica, strofinata precedentemente con un panno di lana, richiama nel pomello le cariche di segno opposto al corpo elettrizzato e quindi sulle foglioline si concentrano cariche dello stesso segno che si respingono. Quando invece si tocca l’elettroscopio con la bacchetta, anche se poi viene allontanata, le foglie continuano a divergere perché vi é un passaggio delle cariche negative della bacchetta all’elettroscopio, le foglioline d’oro, in tal caso, sono caricate negativamente e pertanto si respingono. Toccando con la mano il pomello si scarica a terra la carica in eccesso e l’elettroscopio diventa neutro. Macchina di Wimshurst Materiale utilizzato: la macchina di Wimshurst Notizie storiche: la macchina elettrostatica di Wimshurst é un dispositivo ad induzione inventato dall’omonimo scienziato nel 1882 in Inghilterra. Con tale generatore si é in grado di produrre delle scintille tra due elettrodi costituiti da bacchette o da sfere collegati a due armature di un condensatore. Si verifica in pratica una scarica dello stesso tramite formazione di arco la cui dimensione ed il cui tempo di vita dipendono dalla carica immagazzinata e dalla distanza a cui sono posti gli elettrodi. Cosa osservare: Ruotando la manovella della macchina si osserva la rotazione in antefase dei due dischi e lo scoccare delle scintille tra i due elettrodi della macchina. L’intensitá delle scintille dipende Elettroscopio dalla distanza tra i due elettrodi e dalla carica Materiale utilizzato: Bacchette di vetro, plastica accumulata nelle bottiglie di Leyda presenti nella ebanite, panni di lana e gatto, corpi leggeri. macchina stessa. Page 6 of 8 Figure 9: Macchina di Wimshurst Cosa vuol dire: la macchina elettrostatica di Wimshurst é costituita da due dischi di materiale isolante, sulle superfici esterne di entrambi i dischi sono presenti una serie di settori metallici sottili di forma rettangolare. Su dei supporti sono poste dalle spazzole dai crini metallici, chiamate barre neutralizzatici, necessarie per la realizzazione di contatti striscianti tra i dischi opposti. Azionando la manovella, mediante pulegge, i due dischi ruotano in antefase e, sfregando contro le spazzole, immagazzinano sulle loro superfici delle cariche di opposta polaritá. Argano elettrico Materiale utilizzato: Argano elettrico, macchina di Wimshurst Cosa osservare: collegando l’argano elettrico con un elettrodo della macchina elettrostatica si osserva che l’argano ruota in senso opposto delle punte. Cosa vuol dire: Con la macchina di Wimshurst si carica l’elettrodo collegato con l’argano. Le punte dell’argano sono appuntite e vengono caricate con la macchina elettrostatica. Le cariche si distribuiscono uniformemente sulla superficie dei conduttori e nelle punte vi é una concentrazione maggiore di carica in quanto la superficie coinvolta é minore. Poiché l’esperimento si effettua in aria, le punte liberano in aria cariche dello stesso segno che ionizzano l’aria circostante. In sostanza l’aria é ionizzata nello stesso segno delle punte dell’argano. Sapendo che cariche di segno uguale si respingono si crea un moto di cariche che corrisponde al vento elettrico, pertanto le pale dell’argano ruotano in direzione opposta delle punte. cariche si concentrano sulla superficie esterna e non hanno alcuna influenza su ció che si trova all’interno. Per dimostrarlo costruı́ una stanza rivestita da un foglio metallico e applicó dall’esterno l’alta tensione prodotta da un generatore elettrostatico. Utilizzando un elettroscopio mostró che all’interno della stanza non era presente carica elettrica. Cosa osservare: La gabbia di Faraday si puó trovare sotto forma di gabbia da canarino o di lastra piana. La lastra piana é costituita da una lastra metallica con strisce di carta velina da entrambi i lati ed é collegata ad una macchina elettrostatica. Mettendo in funzione la macchina elettrostatica si puó osservare che le strisce di carta velina si sollevano da entrambi i lati. Se invece si chiude la lastra piana accostando le due estremitá, si nota che le strisce poste all’esterno si sollevano, mentre quelle all’interno mantengono inalterata la loro posizione. Nella gabbia di Faraday a forma di gabbia si osserva lo stesso fenomeno che si verifica quando si chiude la lastra piana. Cosa vuol dire: Nella lastra piana aperta, collegata ad un generatore elettrostatico, la carica si distribuisce su entrambi i lati e quindi anche sulle striscioline, in questo modo sia la carta velina, sia la superficie metallica vengono caricate con cariche dello stesso segno. Dato che cariche di segno uguale si respingono, l’estremitá libera delle strisce tende ad allontanarsi e quindi si solleva. Questo avviene in entrambi il lati della lastra metallica. Diversamente succede quando la lastra piana é chiusa, infatti la carica si distribuisce solo sulla superficie esterna, dove si possono notare le strisce che si alzano e non all’interno, dove invece non vi é alcun moto di cariche, infatti le strisce rimangono ferme. Se si pone un elettroscopio all’interno della gabbia di Faraday non viene misurato alcun passaggio di carica. Cappello di pagliaccio Materiale utilizzato: Macchina di Wimshurst, cappello di pagliaccio. Cosa osservare: Dopo aver collegato il cappello di pagliaccio alla macchina elettrostatica, si osserva che le strisce di carta velina con le quali é fatto il cappello si allontanano tra di loro, per poi ritornare nella situazione iniziale a scarica terminata. Cosa vuol dire: Con la macchina elettrostatica vi Gabbia di Faraday é stato un passaggio di cariche dall’elettrodo al capMateriale utilizzato: Macchina di Wimshurst, pello di pagliaccio che sono tutte dello stesso segno. gabbia di Faraday, lastra piana, elettroscopi Le cariche passano alle strisce di carta del cappello Notizie storiche: Michael Faraday osservó nel 1836 che si caricano dello stesso segno dell’elettrodo a cui il che in un conduttore cavo elettricamente carico, le cappello é collegato. Tenendo conto che cariche dello Page 7 of 8 stesso segno si respingono, le striscioline di carta si direttamente proporzionale alla velocitá di rotazione. alzano perché si respingono. Una caduta luminosa La corrente indotta Esperimento di Faraday Materiale utilizzato: un tubo di plastica con all’interno delle bobine. Cosa osservare: Far cadere un magnete all’interno del tubo di plastica ed osservare l’accensione delle lampadine. Cosa vuol dire: L’esperimento é una diretta conseguenza dell’esperimento di Faraday, il magnete in caduta fa variare il flusso del campo magnetico all’interno della bobina, pertanto si genera una corrente indotta che ha come conseguenza l’accensione delle lampadine collegate alle bobine. Materiale utilizzato: una bobina con N spire, cavi di collegamento, un galvanometro, un magnete rettangolare. Cosa osservare: se si avvicina o si allontana il magnete alla bobina, si osserva nel galvanometro lo spostamento dell’indice che indica un passaggio di corrente. Cosa vuol dire: con una variazione del flusso del campo magnetico si genera corrente che viene chiamata corrente indotta, il flusso del campo mag- Ringraziamenti netico viene definito come: φ = BScosα, e in questa Si ringraziano tutti gli studenti delle classi esperienza di Faraday varia l’angolo α. dell’indirizzo scientifico per il contributo fornito e per la loro disponibilitá. Alternatore Materiale utilizzato: alternatore e galvanometro. Cosa osservare: girando la manovella dello strumento, viene fatto ruotare il magnete all’interno della bobina, ai capi della quale sono collegati due led, uno rosso ed una verde che si accendono in modo alternato. Cosa vuol dire: i fenomeni che si osservano sono quelli dell’induzione elettromagnetica e la produzione di corrente alternata. In tal caso il flusso del campo magnetico é variabile ed il suo andamento ha carattere sinusoidale. Il carattere alternato della corrente lo si puó osservare direttamente nel galvanometro e dall’accensione alternata dei due led colorati. Motore dinamo Materiale utilizzato: modello di dinamo. Cosa osservare: ruotando la manovella dello strumento si produce energia meccanica che viene trasformata in energia elettrica. Cosa vuol dire: la dinamo é una macchina rotante in grado di trasformare energia meccanica in elettrica. Essa gode del principio di reversibilitá in quando si puó effettuare il viceversa (motore elettrico) cioé trasformare energia elettrica in energia meccanica, il fenomeno fisico che permette la trasformazione dell’energia meccanica in elettrica si chiama induzione elettromagnetica. Nella dinamo si fa ruotare una parte mobile chiamato rotore rispetto ad una parte fissa chiamata statore. La potenza elettrica che si osserva attraverso l’intensitá luminosa é Page 8 of 8