Dichiarazione Ambientale
Rinnovo 2015
Impianto
termoelettrico
“Andrea Palladio”
Fusina (VE)
Dichiarazione ambientale
Rinnovo 2015
Impianto termoelettrico
“Andrea Palladio” di Fusina (VE)
Convalida
L’istituto IMQ S.r.l. – Via Quintiliano, 43 - 20138 Milano - Tel.
02 50731, Fax. 02 50991500, quale Verificatore ambientale
accreditato dal Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT – Sezione
EMAS ITALIA con n. IT-V-0017, ha verificato attraverso una
visita all’organizzazione, colloqui con il personale, analisi della
documentazione e delle registrazioni, che la Politica, il Sistema di Gestione e le procedure di audit sono
conformi al Regolamento CE 1221/2009 ed ha convalidato in data 22/04/2015 le informazioni e i dati
riportati in questa Dichiarazione ambientale.
Anno di riferimento dati 2014
Introduzione
La dichiarazione ambientale fornisce al pubblico e altri soggetti interessati informazioni convalidate sugli
impianti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione, compreso il loro continuo miglioramento.
Consente, inoltre, di rispondere a questioni riguardanti gli impatti ambientali significativi di interesse dei
soggetti coinvolti.
Per rispondere, in maniera chiara e concisa, a dette finalità, questa Dichiarazione è stata articolata in due
parti. La prima è dedicata a comunicare in modo essenziale le informazioni che riguardano la Società, la
Politica ambientale, il processo produttivo, le questioni ambientali e il Sistema di Gestione Ambientale. La
seconda parte illustra gli obiettivi di miglioramento, il Programma ambientale e riporta il compendio dei
dati di esercizio, cioè le informazioni che necessitano di aggiornamento e convalida annuale.
Sulla base di questa Dichiarazione convalidata, in conformità al nuovo regolamento CE n. 1221/2009, la
Direzione dell’Unità di Business di Fusina ha provveduto a richiedere al Comitato per l’ECOLABEL ECOAUDIT il rinnovo della registrazione EMAS n. IT-000104, conseguita nel settembre 2002 e già
rinnovata nei trienni successivi, ottenendo esito positivo. Tale Dichiarazione quindi ha validità triennale.
Una nuova Dichiarazione dovrà essere presentata negli anni intermedi procedendo all’aggiornamento di
questa Dichiarazione, sulla base dei dati di consuntivo dell’anno precedente. Tali aggiornamenti,
convalidati dal Verificatore ambientale accreditato, verranno trasmessi al Comitato e messi a disposizione
del pubblico.
Ulteriori informazioni relative alle precedenti e alla presente Dichiarazione ambientale, come pure
qualsiasi altra informazione di carattere ambientale relativa alle attività della Unità di Business, possono
essere richieste ai seguenti riferimenti:
Direttore dell’Unitá di Business
Piergiorgio Tonti
tel.: 041.8218301
e-mail: [email protected]
Capo Impianto
Stefano Pavanetto
tel.: 041.8218302
e-mail: [email protected]
Rappresentante della Direzione
Franco Bertazzolo
tel. 041.8218624
e-mail: [email protected]
Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale
Mario Torcinovich
tel. 041. 8218329
e-mail: [email protected]
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
4
Presentazione
La “Dichiarazione Ambientale” dell’impianto termoelettrico di Fusina rappresenta un momento
fondamentale sia nell’organizzazione dello stabilimento stesso sia nel rapporto di trasparenza e fiducia
che si vuole instaurare e mantenere con la popolazione circostante che, nelle vicinanze del sito, vive e
lavora.
Essa viene redatta in conformità al Regolamento Comunitario 1221/2009 sull’adesione volontaria delle
organizzazioni ad un sistema di ecogestione e audit (EMAS) ed in accordo con l’impegno ambientale
dell’Enel, contiene una descrizione del sito e dell' attività produttiva, le informazioni sulla politica
ambientale e sul sistema di gestione ambientale e sull’organizzazione nonché una panoramica di quelle
che sono le performance ambientali già raggiunte dall’impianto termoelettrico e quelle per le quali si sta,
invece, ancora lavorando.
Si può affermare che tale documento nasce con l’intento di soddisfare il crescente interesse della
collettività nei confronti degli aspetti ed impatti ambientali derivanti dalle attività produttive che insistono
sul territorio in un’area particolare come quella di Venezia e la sua laguna.
L’impegno ambientale, assunto da tutta l’organizzazione dell’impianto di Fusina, ha il significato di
individuare e riconoscere tempestivamente le problematiche ambientali correlate alle attività del sito,
analizzando ed attuando programmi di miglioramento continuo, inteso come l’elemento maggiormente
qualificante di tutto il sistema. Infatti, soltanto migliorando le prestazioni ambientali dell’impianto, si può
dare anche un valore aggiunto al nostro prodotto.
Per raggiungere tale traguardo è necessario un notevole impegno: a tale scopo suggerimenti e proposte
anche dall’esterno sono considerati indispensabili e pertanto l’impianto è disponibile a fornire qualsiasi
informazione aggiuntiva di pertinenza tecnica e ambientale riguardante il processo a chiunque ne faccia
richiesta.
Fusina 11 marzo 2015
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
5
Indice
Il Gruppo Enel
Profilo
|
|
8
8
La Politica ambientale e gli obiettivi
Sistemi di gestione ambientale
|
|
10
10
La struttura Organizzazione registrata a EMAS |
Il sito e l’ambiente circostante
Formazione e comunicazione
L’attività produttiva
|
Il profilo produttivo |
14
|
12
|
13
14
Descrizione del processo produttivo
|
15
La Gestione Ambientale del sito
|
19
La politica ambientale del sito
|
19
Il sistema di Gestione Ambientale
|
21
Elementi del Sistema di Gestione Ambientale (SGA)
Gli aspetti ambientali
11
|
|
23
24
Descrizione degli aspetti ambientali diretti
|
Descrizione degli aspetti ambientali indiretti
Obiettivi e Programma ambientale
|
25
|
36
39
Obiettivi e Programma ambientale 2015-2018
|
Sezione dati ambientali esercizio 2014
43
Dati ingresso impianto anno 2014
|
Dati uscita impianto anno 2014
45
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
|
|
39
44
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
6
Indicatori di prestazione ambientale nel periodo 2010-2014
Efficienza energetica
|
Efficienza dei materiali
Acqua
Rifiuti
|
|
50
|
51
53
|
Emissioni
54
|
54
Limiti di legge applicabili all’impianto
|
|
56
56
Scarichi idrici
|
Rumore esterno
56
|
57
Leggi ed autorizzazioni di riferimento
Glossario
50
52
Biodiversità
Emissioni
|
|
|
57
58
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
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Il Gruppo Enel
Enel è una multinazionale dell’energia e uno dei
rinnovabili a livello mondiale, Enel Green Power
principali operatori integrati globali nei settori
presenta il più alto livello di diversificazione
dell’elettricità e del gas, con un particolare focus
tecnologica.
su Europa e America Latina. Il Gruppo opera in
Prima al mondo, Enel ha provveduto alla
32 Paesi su 4 continenti, produce energia
sostituzione dei tradizionali contatori
attraverso una capacità installata netta di oltre
elettromeccanici con i cosiddetti smart meters, i
95 GW e distribuisce elettricità e gas su una rete
moderni contatori elettronici che consentono la
di circa 1,9 milioni di chilometri. In Europa, Enel
lettura dei consumi in tempo reale e la gestione
è la prima azienda elettrica in termini di
a distanza dei contratti. Oggi, circa 32 milioni di
reported EBITDA e, con 61 milioni di utenze nel
clienti retail italiani dispongono di un contatore
mondo, il Gruppo registra la più ampia base di
elettronico sviluppato e installato da Enel. Il
clienti rispetto ai suoi competitors europei (dati
Gruppo sta inoltre provvedendo all’installazione
al 31 dicembre 2013).
di altri 13 milioni di contatori elettronici ai suoi
clienti in Spagna e sta conducendo progetti
Business
pilota nelle smart cities di Búzios (Brasile) e
Nel 2013 Enel ha conseguito ricavi per circa 80,5
Santiago (Cile). Questo innovativo sistema di
miliardi di euro. Il margine operativo lordo si è
misurazione è indispensabile allo sviluppo delle
attestato a circa 17 miliardi di euro mentre l’utile
reti intelligenti, delle cosiddette smart cities e
netto ordinario del Gruppo è stato di circa 3,1
della mobilità elettrica.
miliardi di euro; nel Gruppo, al 30 settembre
2014, lavorano oltre 71.000 persone. Enel
Azionariato
gestisce un parco centrali molto diversificato:
Quotata dal 1999 alla Borsa di Milano, Enel è la
idroelettrico, termoelettrico, nucleare,
società italiana con il più alto numero di
geotermico, eolico, fotovoltaico e altre fonti
azionisti, 1,1 milioni tra retail e istituzionali. Il
rinnovabili. Oltre il 46% dell’energia elettrica che
maggiore azionista di Enel è il Ministero
Enel ha prodotto nel 2013 è stata priva di
dell’Economia e delle Finanze con il 25,5% del
emissioni di anidride carbonica.
capitale. Oltre ad Enel, altre 13 società del
Enel è fortemente impegnata nel settore delle
Gruppo sono quotate sulle Borse di Italia,
energie rinnovabili, nella ricerca e nello sviluppo
Spagna, Russia, Argentina, Brasile, Cile e Perù.
di nuove tecnologie amiche dell’ambiente. Enel
Grazie al codice etico, al bilancio di sostenibilità,
Green Power (EGP) è la società del Gruppo Enel
alla politica di rispetto dell’ambiente e
quotata in Borsa e dedicata alla produzione di
all’adozione delle migliori pratiche internazionali
energia da rinnovabili che gestisce circa 9,5 GW
in materia di trasparenza e di Corporate
di capacità installata proveniente da impianti
Governance, tra gli azionisti di Enel figurano i
idrici, eolici, geotermici, fotovoltaici, biomasse e
maggiori fondi d’investimento internazionali,
cogenerazione in Europa, nelle Americhe e in
compagnie di assicurazione, fondi pensione e
Africa. Fra le società operanti nel settore delle
fondi etici.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
8
Presenza nel mondo
Enel è uno dei maggiori operatori sul mercato
Come gruppo multinazionale globale, Enel è
energetico dell’ America Latina, dove la
impegnata nel consolidamento delle proprie
controllata Enersis è la principale utility privata
attività e nell’ulteriore integrazione del suo
in termini di capacità installata e numero di
business.
clienti (dati al 31 dicembre 2013). Le filiali di
In Italia, Enel è la più grande azienda elettrica.
Enersis operano in 5 paesi, con circa 17 GW di
Opera nel campo della generazione di elettricità
capacità installata da termoelettrico,
da impianti termoelettrici e rinnovabili con circa
idroelettrico e altre fonti rinnovabili, e 14,6
37 GW di capacità installata. Di questi, più di 3
milioni di clienti. Nel campo della generazione,
GW prodotti da impianti rinnovabili sono gestiti
Enersis possiede e gestisce 4,4 GW in Argentina,
attraverso EGP. Inoltre, Enel gestisce gran parte
1 GW in Brasile, 6,3 GW in Cile, 3 GW in
della rete di distribuzione elettrica del paese e
Colombia e 1,8 GW in Perù. Nel settore della
offre soluzioni integrate di prodotti e servizi per
distribuzione, il Gruppo opera nello stato di
l’elettricità e il gas ai suoi 31 milioni di clienti
Cearà in Brasile e in cinque delle più grandi città
italiani.
del Sud America: Rio de Janeiro, Bogotà, Buenos
Nella penisola Iberica, dopo il collocamento sulla
Aires, Santiago del Cile e Lima. Nel campo della
Borsa di Madrid del 22% del capitale azionario
trasmissione, Enersis possiede una linea di
della controllata spagnola Endesa, Enel detiene
interconnessione fra Brasile e Argentina. Inoltre,
ora il 70,1% della prima società elettrica in
in Cile e Brasile, oltre che in Costa Rica,
Spagna e seconda in Portogallo. Endesa conta su
Guatemala, Panama, e Messico, EGP Latin
circa 22 GW di capacità installata e una forte
America opera impianti eolici ed idroelettrici per
presenza nel settore della distribuzione e nella
oltre 1,4 GW.
vendita di servizi per elettricità e gas con circa
In America del Nord, EGP North America ha
13 milioni di clienti. Inoltre, nella regione EGP
impianti idroelettrici, geotermici, eolici, solari e
gestisce impianti di generazione da rinnovabili
biomasse per oltre 2 GW.
per 1,8 GW.
In Africa, Enel è presente nel settore del gas
In Europa, Enel è anche presente in Slovacchia,
upstream grazie alla sua partecipazione nello
dove detiene il 66% della società elettrica
sviluppo di giacimenti di gas in Algeria ed Egitto.
Slovenské Elektrárne, il primo produttore di
Tramite Endesa, Enel gestisce un impianto
energia elettrica della Slovacchia e il secondo
termoelettrico in Marocco. In Sudafrica, Enel
dell’Europa centro-orientale con una capacità
Green Power ha recentemente completato e
installata di circa 5 GW. In Romania, il Gruppo
connesso alla rete il suo primo impianto
fornisce energia a 2,7 milioni di clienti grazie alla
fotovoltaico nel Paese, ad Upington (10 MW),
sua rete di distribuzione, mentre EGP detiene e
dopo essersi aggiudicata contratti di fornitura di
gestisce impianti di generazione da fonti
energia fotovoltaica ed eolica per un totale di
rinnovabili sia in Romania che in Grecia. In
513 MW nel quadro di una gara pubblica per le
Russia, Enel opera nel campo della generazione,
energie rinnovabili promossa dal governo
settore in cui la controllata Enel Russia detiene
sudafricano.
oltre 9 GW di capacità termoelettrica. Nel
settore della vendita, il Gruppo possiede il
49,5% di RusEnergoSbyt, uno dei più grandi
(Dove non espressamente indicato, i dati di
questo profilo sono stati elaborati al 30
settembre 2014).
trader privati di energia elettrica del Paese. In
Francia, Enel è attiva nella vendita di elettricità e
gas e nella generazione da fonti rinnovabili.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
9
La Politica ambientale e gli
obiettivi
> Comunicazione ai cittadini, alle istituzioni e
agli altri stakeholder sulla gestione ambientale
dell’Azienda.
Enel considera l’ambiente, la lotta ai
cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile
> Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti
sulle tematiche ambientali.
fattori strategici nell’esercizio e
nello sviluppo delle proprie attività e
determinanti per consolidare la propria
Sistemi di gestione Ambientale
leadership nei mercati dell’energia. In
Obiettivi
accordo con i codici etici di condotta che
La progressiva applicazione di Sistemi di
orientano i comportamenti ai princípi di
Gestione Ambientale (SGA) riconosciuti a livello
responsabilità sociale, tutte le persone
internazionale a tutte le attività svolte dal
che operano nel Gruppo sono interessate e
Gruppo Enel (industriali, di pianificazione, di
coinvolte ai fini del miglioramento continuo nella
coordinamento, di servizio, ecc.) costituisce un
performance ambientale.
obiettivo strategico della politica ambientale
La politica ambientale del Gruppo Enel,
dell’Azienda.
considerando il rispetto degli obblighi e
Articolazione dei Sistemi di Gestione
adempimenti legali come un prerequisito per
Ambientale
tutte le sue attività, si fonda su tre princípi di
Nel 2012 Enel ha ottenuto la certificazione ISO
base e persegue dieci obiettivi strategici.
14001 di Gruppo. Per il conseguimento di questo
obiettivo strategico della politica ambientale è
Princípi
stato definito un Sistema di Gestione Ambientale
> Tutelare l’ambiente.
(SGA) che collega, coordina e armonizza tutti i
> Migliorare e promuovere le caratteristiche
SGA presenti in Enel. Questo nuovo SGA
ambientali di prodotti e servizi.
assicura la governante ambientale dell’intero
> Creare valore per l’Azienda.
perimetro del Gruppo Enel definendo linee guida
e requisiti minimi che devono essere rispettati
Obiettivi strategici
per una corretta e omogenea applicazione della
> Applicazione all’intera organizzazione di
politica ambientale di Gruppo.
sistemi di gestione ambientale riconosciuti a
Risultati 2013
livello internazionale.
Attualmente i sistemi certificati ISO 14001
> Inserimento ottimale degli impianti industriali
coprono il 94% della potenza efficiente netta e
e degli edifici nel territorio, tutelando la
oltre il 95% delle reti, mentre sono certificate al
biodiversità.
100% le attività della Global Service Function,
> Riduzione degli impatti ambientali con
della Divisione Ingegneria e Ricerca e quelle di
l’applicazione delle migliori tecnologie
mercato svolte in Italia e Romania. Il maggiore
disponibili e delle migliori pratiche nelle fasi di
grado di copertura riflette le nuove certificazioni
costruzione, esercizio e smantellamento degli
dei parchi eolici di Enel Green Power in Europa e
impianti.
America Latina, degli impianti termoelettrici a
> Leadership nelle fonti rinnovabili e nella
generazione di elettricità a basse emissioni.
> Impiego efficiente delle risorse energetiche,
idriche e delle materie prime.
ciclo combinato di Pego in Portogallo, di
Marcinelle in Belgio e dell’impianto
termoelettrico diesel di Ibiza in Spagna. Il
dettaglio delle attività certificate ISO 14001 o
> Gestione ottimale dei rifiuti e dei reflui.
registrate EMAS è riportato nell’allegato al
> Sviluppo di tecnologie innovative per
Rapporto Ambientale 2013.
l’ambiente.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
10
La struttura organizzativa registrata a EMAS
La struttura organizzativa di Enel SpA è
La Direzione dell’impianto ha sede all’interno del
articolata in più Divisioni, l’impianto
sito produttivo, situato in:
termoelettrico di Fusina fa parte della Divisione
via dei Cantieri 5, 30176 Malcontenta – Venezia.
Global Generation. La principale missione della
Il codice NACE è: 35.11 per produzione di
Divisione è quella di produrre energia elettrica
energia elettrica.
da fonti convenzionali (olio combustibile, gas
Al 31 dicembre 2014 prestavano il loro servizio
naturale, carbone) e da fonti rinnovabili.
in impianto 213 addetti tra personale di esercizio
Per maggiori informazioni sulla struttura di Enel
e personale di manutenzione a cui si devono
SpA e sulle sue Divisioni, si può consultare il sito
sommare 24 addetti di staff e 52 addetti
www.enel.it
dell’Unità Movimento Combustibile. I servizi di
L’impianto termoelettrico Andrea Palladio di
pulizia, vigilanza e somministrazione pasti, gli
Fusina svolge l’attività di Produzione di energia
interventi specialistici e le attività straordinarie
elettrica sotto la responsabilità della Direzione
di manutenzione sono affidati a personale
dell’Unità di Business di Fusina.
esterno attraverso lo strumento dell’appalto.
Organizzazione dell’Unità di Business di Fusina
Direttore UB
Linee di Staff
Controller e Servizi
Supporto Tecnico
Esercizio
Ambiente
Autorizzazioni
Safety
(RD e RSGA)
Unità Movimento
Combustibili
Capo Impianto
Organizzazione impianto
Capo impianto
Sezione Esercizio
Sezione Manutenzione
Unità Conduzione in turno
Unità Laboratorio chimico
Unità Elaborazione dati di
esercizio
Linea
Linea
Linea
Linea
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Meccanica e Civile
Elettrica
Regolazione
Programmazione (Magazzino)
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
11
Il sito e l’ambiente circostante
non per alcune isole minori, quanto invece
L’impianto termoelettrico di Fusina, entrato in
nell’intera provincia. Da menzionare sono infine
attività nel 1964, si trova all’interno della
le attività legate al trasporto commerciale e
Seconda Zona Industriale di Porto Marghera,
all’edilizia. Il sito, in generale, risulta
Comune di Venezia, nella sezione centrale della
caratterizzato da una rete viaria particolarmente
gronda lagunare; confina a nord con il Canale
fitta, fattore che rende l’impianto stesso di facile
Industriale Sud del Porto Industriale, ad ovest
accesso.
con un’area libera di proprietà della Società
Per quanto attiene l´ambiente circostante,
ALCOA, a sud con la strada di accesso alla
l’impianto si inserisce all’interno della laguna di
centrale, ad est con l’area di una centrale
Venezia. Si tratta di un ambiente di transizione
acquisita da ENEL nel 1990, ora Sezione 5, e
influenzato sia dagli apporti dei corsi d’acqua che
quella dell’impianto comunale di depurazione
vi sfociano, sia dagli scambi con il mar Adriatico,
delle acque, gestito dal Gruppo Veritas (società
attraverso le bocche di Porto. Questa dinamica
pubblica di gestione ambientale).
porta alla formazione di un complesso sistema di
Lo stabilimento occupa un’area complessiva pari
canali, anche navigabili, inseriti in un insieme di
a 446.112 m2 , di cui 68.359 m2 costituiti da
aree poco profonde (barene). Comunque, la
aree coperte e 22.884 m2 in concessione dal
laguna di Venezia deve la sua attuale
demanio marittimo e ricade all’interno dell'area
conformazione anche all’intervento antropico.
industriale di Porto Marghera, una tra quelle
Infatti, quale ambiente di transizione tra
individuate dalla Legge 426/98 "Nuovi interventi
terraferma e mare, la laguna avrebbe dovuto
in campo ambientale" come aree di rilevanza
evolvere verso l’interramento o verso la
nazionale e soggette a rischio ambientale
costituzione di ambiente marino. L’uomo, invece,
provocato dalle attività chimiche, petrolchimiche,
nel corso dei secoli ne ha modificato le tendenze
metallurgiche, elettrometallurgiche e
evolutive, deviando i fiumi Brenta e Sile (che si
meccaniche.
immettevano nella Laguna), rafforzando i litorali,
L’impianto, progettato per un funzionamento di
bonificando vaste aree lagunari, scavando canali
tipo continuativo, contribuisce alla copertura
etc. La Laguna di Venezia presenta una
della richiesta della rete elettrica di energia di
profondità molto variabile compresa, per il 75%
base per gli usi civili e industriali.
della superficie, tra 0 e 2 m, mentre solo per il
Le aree circostanti il sito sono molto
5% superiore ai 5 m.
industrializzate, caratterizzate da attività legate
L’assetto geologico generale dell’area è
in particolar modo al settore chimico e
caratterizzato da strati successivi di materiale
petrolifero. A servizio della zona industriale vi è
sabbioso e argilloso derivante in parte dagli
il Porto Industriale che si estende in tutta l’area
apporti fluviali ed in parte dai riporti di tipo
mediante una rete di canali navigabili sui quali
antropico di bonifica. Sono distinguibili una serie
insistono accosti per le operazioni di carico e
di falde di cui una superficiale freatica,
scarico dei prodotti. Nell’ultimo decennio si sono
fortemente dipendente da fattori antropici, ed
verificate notevoli variazioni dovute
alcune in pressione, tutte defluenti verso il mare
essenzialmente a processi di razionalizzazione o
(direzione da nord – ovest)
chiusura di impianti e variazioni di processo
Le acque superficiali sono caratterizzate da una
produttivo e di prodotto.
fitta rete idrografica superficiale, per lo più
Le aree confinanti con le zone industriali sono di
artificiale.
tipo commerciale e residenziale. Rilevante é
Per quanto attiene infine il clima l´area in esame
senz’altro la presenza turistica, legata in
presenta un clima di tipo temperato. La
particolare alla vicinanza col centro storico di
direzione preferenziale di provenienza del vento
Venezia. Altro aspetto importante è l’agricoltura,
è quella da nord est anche se esiste una
non tanto all’interno del sistema lagunare, se
significativa presenza del regime di calma. La
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
12
percentuale di umidità nell’area in questione è
pubblicati sul sito ministeriale a disposizione del
rilevante, in particolare nei mesi invernali ed
pubblico.
autunnali. Il massimo di precipitazioni si
riscontra nei periodi tardo – primaverile ed
L’impianto termoelettrico Andrea Palladio di
autunnale (ottobre – novembre).
Fusina è socio fondatore del Club EMAS Veneto,
un’iniziativa a cui hanno dato
la loro adesione molte delle
Formazione, comunicazione e
partecipazione.
organizzazioni registrate nel
L’impianto organizza corsi di formazione
con l’obiettivo di promuovere
riguardanti il SGA e i diversi aspetti ambientali
la conoscenza degli strumenti
connessi alle specifiche attività del personale.
di gestione ambientale alle
Veneto. Il club Emas nasce
Tali corsi sono effettuati sulla base di un
aziende a livello regionale e favorire il dialogo e
Programma di formazione.
la collaborazione tra gli Enti pubblici e le
organizzazioni registrate.
Varie sono anche le attività di comunicazione
che l’UB di Fusina tiene attive verso l’esterno. In
Inoltre, per incentivare il rapporto tra Direzione
particolare Centrali aperte ed Energia in gioco
locale e personale nel campo dei temi
offrono la possibilità ai cittadini e alle
ambientali, sindacati ed Enel s.p.a. hanno
scolaresche di visitare l’impianto. Le visite sono
stabilito di estendere la competenza del
precedute da una lezione in sala didattica in cui
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
si descrive l’impianto e si illustrano le
anche all’ambiente, creando quindi una nuova
performance ambientali del sito.
figura di rappresentanza dei lavoratori che
risulterà essere un interlocutore importante su
La dichiarazione ambientale, oltre ad essere
tali temi.
disponibile sul sito aziendale, viene diffusa a
tutti i lavoratori dell’impianto e, su supporto
Con cadenza annuale, tutti i dipendenti vengono
informatico, alla popolazione che vive nel
convocati in assemblea dove la Direzione
territorio e agli Enti ed Associazioni locali che ne
informa sulle novità, sugli aggiornamenti e sui
fanno richiesta.
risultati produttivi, ambientali e su quelli legati
alla sicurezza.
Annualmente, alla fine di ogni mese di aprile,
l’impianto fornisce ad ISPRA (Istituto superiore
Inoltre, in un apposito file nel server di centrale,
per la protezione e la ricerca ambientale) e al
tutto il personale di impianto ha la possibilità di
MATTM (Ministero dell'Ambiente e della Tutela
inserire eventuali segnalazioni di carattere
del Territorio e del Mare), nonché ai principali
ambientale o di sicurezza. Periodicamente tale
Enti Locali,un’ampia serie di dati relativi all’anno
file viene visionato dai responsabili di impianto.
precedente e riguardanti i comparti ambientali:
emissioni in aria, scarichi idrici, rifiuti, rumore,
emissioni olfattive, …….. Tali dati vengono
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
13
L’attività produttiva
Il profilo produttivo
metano è utilizzato, soprattutto, durante le fasi
L’impianto termoelettrico di Fusina produce
di avviamento mentre, in condizioni di normale
energia elettrica mediante la combustione di
funzionamento, l’impianto è alimentato da
carbone, metano, CDR (Combustibile da rifiuti) e
idrogeno proveniente da Società del Polo
idrogeno. E’ composto da cinque sezioni
Petrolchimico di Fusina. Le tubazioni idrogeno
termoelettriche, di taglia differente, costruite in
provenienti rispettivamente da Syndial e da
tempi diversi:
Polimeri Europa giungono, tramite il Ponte Bossi,
Potenza
Anno
(MW)
avviamento
nell’area turbogas. II ciclo è basato su un
turbogas alimentato a idrogeno, con recupero
del calore dei gas di scarico in un apposito
Sezione 1
165
1964
Sezione 2
171
1969
Sezione 3
320
1974
Sezione 4
320
1974
Sezione 5
160
1967
generatore di vapore a recupero (GVR). Allo
scopo di incrementare la potenza della turbina e
contenere le emissioni di inquinanti, viene
iniettato vapore (o acqua) in camera di
combustione, con il raggiungimento di elevati
rendimenti. Dal GVR è possibile estrarre ancora
calore residuo che viene utilizzato nella sezione
4 a carbone, allo scopo di aumentare al massimo
la sola produzione di energia elettrica da
Sezione 6
16
2010
idrogeno.
Il 25.11.2008, il sito di Fusina, ha ottenuto
La potenza nominale complessivamente
installata è di 1152 MW.
AIA) che sostituisce tutte le autorizzazioni di
La sezione 5, già esercita dalla Società Alumina
S.p.A. dal 1967 al 1982, acquistata da Enel nel
1990, ristrutturata e rimessa in esercizio nel
1992, è fuori produzione dall’ottobre 1999.
La sezione 6 è un impianto turbo-gas
carattere ambientale esistenti, rilasciate dai vari
Enti e che riguardavano principalmente:
emissioni in aria, emissioni in acqua e rifiuti
(vedi capitolo Leggi ed autorizzazioni di
riferimento).
sperimentale a ciclo combinato alimentato a
metano e a idrogeno costituito con lo scopo di
promuovere lo sviluppo e l’applicazione delle
tecnologie dell’idrogeno quale combustibile per
l’esercizio commerciale. Il gas
l’Autorizzazione Integrata Ambientale.(di seguito
Per l’esercizio del gruppo 5 di Fusina,
attualmente non autorizzato dall’AIA, è
necessario presentare eventualmente una
modifica, come previsto dall’autorizzazione
stessa mentre la sezione 6 è autorizzata dalla
Regione Veneto.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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14
Descrizione del processo
produttivo
•
Nell’impianto termico principale (Sezioni 1-4) si
prelevata da canale Industriale Sud della laguna
realizza la trasformazione dell’energia chimica
di Venezia o attraverso delle torri di
contenuta nei combustibili in energia elettrica
raffreddamento e il condensato è nuovamente
attraverso trasformazioni intermedie in energia
inviato nella caldaia;
termica ed in energia meccanica. Il ciclo può
•
essere così riassunto:
dove l’energia meccanica si trasforma in energia
•
elettrica che viene immessa nella rete nazionale
in uscita dalla turbina il vapore viene
condensato mediante acqua di raffreddamento
l’acqua di alimento viene pompata nel
la turbina è accoppiata all’alternatore,
generatore di vapore (caldaia) dove, ad opera
di trasporto ad alta tensione attraverso due
del calore prodotto dal combustibile che brucia,
stazioni elettriche a tensioni rispettivamente di
si riscalda fino a portarsi allo stato di vapore
220 e 380 kV..
surriscaldato. Il vapore ottenuto è trasferito
nella turbina, dove l’energia termica è
trasformata in energia meccanica.
Figura 1 - Schema del percorso
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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15
Sistemi di controllo e riduzione degli
sostituiti su tutti i gruppi dal 2006 con l’utilizzo
inquinanti atmosferici
industriale di CDR nei gruppi 3 e 4 e con
i fumi prodotti dalla combustione sono
l’ambientalizzazione dei gruppi 1 e 2.
convogliati ad impianti di abbattimento:
Nei gruppi 3 e 4 sono monitorati in continuo:
o
o
o
delle polveri con elettrofiltri per le sezioni 3,
•
4 e 5 e filtri a manica per le sezioni 1 e 2;
mentre nei gruppi 1 e 2 sono monitorati in
SO2, NOx, PST, CO, COT e HCl;
degli ossidi di zolfo mediante desolforatori
continuo:
con processo chiamato assorbimento ad
•
umido calcare/gesso, consistente nel far
L’utilizzo industriale di CDR in co-combustione
assorbire l’anidride solforosa dal calcare
con il carbone nei gruppi 3 e 4 ha richiesto
(CaCO3) in sospensione acquosa, formando
inoltre l’installazione nei gruppi 3 e 4 di
così solfato di calcio, vale a dire gesso
campionatori in continuo di diossine e furani e a
direttamente utilizzabile in edilizia. Dal
partire dal 2009, con il rilascio dell’AIA, il
2006, come calcare, si è cominciato ad
monitoraggio in continuo del mercurio.
utilizzare la “marmettola”, cioè i residui
Anche sui camini dell’impianto idrogeno sono
delle attività di segagione e lucidatura del
presenti sistemi di monitoraggio in continuo
marmo. La tecnologia utilizzata permette di
delle emissioni. Le analisi previste sono: NOx ,
ottenere gesso con umidità residua del 10%
CO, O2 , H2O. Tutte le misure pervengono ad un
e purezza minima dell’85%, ciò grazie
sistema di acquisizione che invia le misure ad un
anche alla efficacia di abbattimento dei
PC locale, il quale elabora i dati secondo le
captatori elettrostatici;
normative nazionali e regionali
SO2, NOx, PST e CO.
degli ossidi di azoto, mediante processi OFA
(basse temperature di fiamma), bruciatori
Opere di presa, circolazione e
lowNOx (solo gruppi 3 e 4 ), e denitrificatori
restituzione delle acque di
catalitici, utilizzando ammoniaca (NH3) che,
raffreddamento
in presenza di un opportuno catalizzatore e
L’impianto dispone di due opere di presa e
alla temperatura di 350 °C, trasforma gli
restituzione delle acque condensatrici: un
ossidi di azoto (NOx) in azoto molecolare
sistema viene utilizzato nel corpo principale
(N2) ed acqua.
dell’impianto per le Sezioni 1-2-3-4, l’altro viene
L’abbattimento dell’ossido di carbonio si ottiene
impiegato per la Sezione 5.
con l’ottimizzazione del processo di
In entrambi i casi le opere di presa sono
combustione, attraverso una macinazione fine
collocate lungo il Canale Industriale Sud e
del polverino di carbone e una corretta
l’acqua di raffreddamento viene scaricata nel
miscelazione del combustibile e dell’aria
Naviglio Brenta. Lo scarico della sezione 5 non è
necessaria alla combustione.
al momento attivo.
Le ciminiere hanno rispettivamente altezza di 65
Nelle sezioni 1 e 2, per migliorare l’efficienza
m per la Sez. 1, di 90 m per la Sez. 2, di 150 m,
dell’impianto produttivo nel periodo estivo
unica per le Sez. 3 e 4 e di 60 m per la Sez. 5.
riducendo contestualmente la quantità di calore
La differente altezza dei camini è funzione degli
scaricato in laguna, sono entrate in esercizio
standard di progetto delle sezioni, costruite in
dodici torri di raffreddamento ad umido (sei per
tempi diversi, ed alla potenzialità delle stesse.
ciascuna sezione) funzionanti in circuito chiuso
L’altezza dei camini e la temperatura dei fumi di
alimentato con acqua proveniente dal
scarico garantiscono un'efficace aerodispersione
depuratore della Società Veritas di Fusina,
delle emissioni gassose.
gestore del servizio pubblico veneziano di
Nel camino di ciascuna sezione, sono presenti
fornitura e depurazione delle acque. Le torri
dal 1995 sistemi di monitoraggio in continuo
sono a tiraggio forzato cioè dotate di ventilatori.
delle emissioni (SME). Gli SME sono stati
Il circuito chiuso è in parte costituito dall’attuale
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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16
circuito ad acqua di mare ed in parte di nuova
gru; il carbone viene depositato nel Parco
realizzazione. L’acqua da raffreddare, per una
Carbone, adiacente alla banchina, che ha una
portata di 5 m3/s per ciascuna sezione, spinta
capacità massima di 600.000 t. Da qui,
dalla pompa attraversa i condensatori e
attraverso appositi nastri trasportatori chiusi,
raggiunge la sommità delle torri dove viene
viene trasferito alle caldaie.
frazionata in una finissima pioggia da un sistema
Nelle fasi di scarico delle carboniere gli operatori
di distribuzione, durante la sua discesa incontra
si attengono alle disposizioni impartite nel
in controcorrente il flusso d’aria prodotto dai
documento di sicurezza inerente le operazioni
ventilatori, si innesca cosi un processo di
portuali al fine di ridurre i rischi connessi alle
evaporazione di parte dell’acqua con
operazioni di scarico e a quanto previsto nella
conseguente naturale raffreddamento della
certificazione UNI EN ISO 9001 per le attività di
frazione liquida rimanente. L’acqua raffreddata si
“Operazioni di scarico e carico di rinfuse solide
raccoglie nel bacino sottostante ciascuna torre e
effettuate sui terminali nazionali dalle navi
da qui è convogliata in una vasca di calma dalla
portarinfuse”, conseguita nel 2006.
quale viene aspirata dalla pompa per essere
Per ridurre gli effetti ambientali si prendono le
immessa nuovamente nei condensatori
seguenti precauzioni.
attraverso le condotte di raffreddamento già
•
appositi scivoli metallici posti lungo il
esistenti. L’acqua evaporata e quella che deve
percorso delle benne, tra la nave e la
essere necessariamente spurgata per evitare
tramoggia della gru, impediscono la caduta di
fenomeni di concentrazione salina, devono
carbone nel canale. Alla fine dello scarico
essere reintegrate nel ciclo. Il quantitativo
viene eseguita la pulizia della banchina e
massimo di integrazione è pari a circa 900
delle aree sottostanti i percorsi dei nastri
m3/h, prelevata dall’impianto di trattamento
trasportatori.
delle acque reflue della Società Veritas ed
•
Si bagna il carbone con un sistema di
immessa nel circuito di raffreddamento previo
umidificazione fisso costituito da cannoni con
trattamento biocida con idoneo impianto di
lance multi ugelli di nebulizzazione
sterilizzazione. Lo spurgo dal circuito di
raffreddamento è di circa 300 m3/h, l’acqua è
restituita all’impianto di trattamento Veritas con
•
le acque piovane che ricadono sul parco sono
raccolte da canalette perimetrali e sottoposte
a trattamento prima di essere scaricate.
Nel corso degli anni sono stati realizzati
caratteristiche idonee.
importanti interventi impiantistici che hanno
Approvvigionamento dei combustibili
ridotto ulteriormente gli effetti ambientali di
Per quanto attiene i combustibili, le sezioni 1, 2,
dispersione del polverino di carbone dalla fase di
3 e 4 sono alimentate con carbone nel normale
scarico, stoccaggio (barriere frangivento) e
esercizio, mentre nelle fasi di avviamento o nei
trasporto del combustibile.
transitori di indisponibilità carbone impiegano
Il gas naturale del metanodotto viene inviato
anche metano.
direttamente nelle caldaie dopo una riduzione
Nel corso del 2012, si è concluso l’iter gestionale
della pressione in apposite cabine, in gestione
e formale per la dismissione definitiva dell’OCD.
all’impianto. Le stazioni di riduzione della
L’approvvigionamento dei combustibili è
pressione sono dotate dei necessari dispositivi
assicurato via mare per il carbone, con il
automatici di protezione e allarme di rilevazione
metanodotto per il gas naturale, con un’apposita
delle perdite previsti dalle norme di sicurezza.
tubazione per l’idrogeno e via gomma per il
Nell’impianto è inoltre presente del gasolio,
gasolio.
utilizzato in situazioni particolari di esercizio
Le navi da trasporto attraccano ad una banchina
quali gli avviamenti dei gruppi, i servizi
posta lungo il Canale Industriale Sud. Lo scarico
antincendio e come carburante per le macchine
delle navi carboniere è assicurato da due ponti
operatrici.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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17
La centrale di Fusina gestisce dal 2006, alla
protezione ambientale, in termini di
conclusione dell’iter autorizzativo che ha
abbattimento degli inquinati atmosferici e negli
coinvolto gli Enti Locali, il Ministero
scarichi idrici.
dell’Ambiente e il Ministro dell’Attività
La co-combustione di carbone e CDR
Produttive, l’attività di co-combustione di
nell’impianto termoelettrico di Fusina consente
carbone e CDR nelle sezioni 3 e 4. L’attività è
di evitare alle aziende locali di gestione dei rifiuti
stata successivamente autorizzata dall’AIA per
(Veritas, ecc..) lo smaltimento in discarica
un quantitativo pari a 70.000 t/anno di CDR.
ovvero il trasporto a distanza verso altri impianti
L’impianto di ricezione del CDR è stato costruito
di termovalorizzazione.
all’interno di un capannone in carpenteria
Lo sfruttamento a fini energetici dei rifiuti in co-
metallica, adeguatamente aerato e tenuto in
combustione con il carbone assume dunque un
leggera depressione, in modo da evitare la
ruolo strategico nell’attuazione del piano di
fuoriuscita di polveri e cattivi odori.
gestione dei rifiuti dando prospettive di lungo
La co-combustione in impianti esistenti
periodo all’utilizzo di combustibile da rifiuti
rappresenta uno dei sistemi più efficaci per il
prodotto a partire dalla quota non differenziata
recupero energetico dei rifiuti con produzione di
di rifiuti urbani dell’ambito territoriale veneziano.
energia elettrica, senza necessità di nuovi
L’uso di combustibile derivato da rifiuti, in
insediamenti industriali e con limitati interventi
sostituzione di quota del carbone, per la
impiantistici sugli impianti esistenti. La co-
produzione termoelettrica è una soluzione che
combustione del CDR nelle caldaie da 320 MW
contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas
della Centrale di Fusina consente di ottenere
serra, richiesta dall’adesione dei paesi dell’UE al
un’efficienza di trasformazione energetica del
Protocollo di Kyoto.
38% circa, garantendo i più elevati standard di
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18
La Gestione ambientale del sito
Politica ambientale della centrale
La politica ambientale del Gruppo Enel si fonda
su tre principi di base:
•
Formare il personale affinché lo stesso sia in
grado di identificare e ridurre gli impatti
•
Tutelare l’ambiente.
sull’ambiente derivanti dalle attività,
•
Migliorare e promuovere le caratteristiche
promuovendo ad ogni livello un diffuso senso di
ambientali di prodotti e servizi.
•
responsabilità verso l’ambiente.
•
Creare valore per l’Azienda.
e persegue dieci obiettivi strategici:
•
Applicazione all’intera organizzazione di
Sistemi di Gestione Ambientale riconosciuti a
livello internazionale ispirati dal principio del
Assicurare il miglioramento continuo nella
prevenzione e protezione dei lavoratori
mantenendo attivo un Sistema di Gestione della
Sicurezza conforme alla norma OHSAS 18001
•
Gestire tutte le attività in conformità con
miglioramento continuo e definizione di indici
leggi e regolamenti locali, regionali e nazionali,
ambientali per misurare la performance
con eventuali accordi volontari e con gli
ambientale dell’intera organizzazione.
Standard Aziendali.
•
Inserimento ottimale degli impianti
•
Gestire, progettare e realizzare le eventuali
industriali e degli edifici nel territorio, tutelando
modifiche o nuove attività in modo da tenere in
la biodiversità.
debito conto le interazioni con i vari comparti
•
Riduzione degli impatti ambientali con
ambientali e con il contesto territoriale al fine di
l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili
tenere sotto controllo e ridurre, ove possibile, gli
e delle migliori pratiche nelle fasi di costruzione,
impatti sull’ambiente inerenti alle attività svolte.
esercizio e smantellamento degli impianti.
•
Leadership nelle fonti rinnovabili e nella
generazione di elettricità a basse emissioni.
•
Impiego efficiente delle risorse energetiche,
idriche e delle materie prime.
Assicurare la sistematica valutazione della
l’implementazione di un sistema di monitoraggio
al fine di fornire gli elementi per il
miglioramento.
•
Gestione ottimale dei rifiuti e dei reflui.
•
Sviluppo di tecnologie innovative per
l’ambiente.
•
•
prestazione ambientale attraverso
•
Prevenire l’inquinamento attraverso la
progettazione e la realizzazione o l’adeguamento
dei processi di produzione dell’energia ed il
Comunicazione ai cittadini, alle istituzioni e
riciclaggio dei sottoprodotti, con particolare
agli altri stakeholder sulla gestione e i risultati
riferimento alla tutela delle acque, dell’atmosfera
ambientali dell’Azienda.
e, in linea più generale, dell’ecosistema
•
Formazione e sensibilizzazione dei
lagunare.
•
dipendenti sulle tematiche ambientali.
•
Promozione di pratiche ambientali sostenibili
Introdurre sistemi in grado di razionalizzare
e, per quanto possibile, limitare le emissioni di
presso i fornitori, gli appaltatori e i clienti.
materia ed energia, in particolare attraverso
Premesso che il rispetto per l’ambiente ed il
l’adozione di cicli chiusi e tecnologie avanzate di
miglioramento continuo ambientale sono priorità
contenimento.
per tutto il personale dell’impianto, in conformità
•
Promuovere e sostenere iniziative di
con la norma UNI EN ISO 14001, con il
raccolta differenziata, recupero e riciclaggio sia
Regolamento EMAS e con la politica ambientale
dei rifiuti prodotti dalle centrali che di quelli
del Gruppo ENEL, la Direzione dell’Unità di
necessari al processo produttivo;
•
Business Fusina si impegna, a:
•
Informare tutto il personale circa il Sistema
di Gestione Ambientale e la sua applicazione.
Partecipare attivamente, con gli Enti e le
altre aziende produttive del polo industriale, ad
iniziative comuni per monitorare efficacemente e
costantemente la qualità del territorio
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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19
circostante, con particolare riferimento alle
L’introduzione ed il mantenimento di un Sistema
emissioni atmosferiche nell’entroterra.
di Gestione Ambientale, conforme alla Norma
•
Ottimizzare l’uso delle risorse naturali
UNI EN ISO 14001 e al Regolamento CE
attraverso un impegno razionale ed efficiente
1221/09 sull’adesione volontaria delle
delle risorse energetiche e delle materie prime,
organizzazioni ad un sistema comunitario
comu
di
l’utilizzo di impianti ad elevato rendimento e
ecogestione ed audit (EMAS) è lo strumento
delle
e migliori tecnologie disponibili a costi
adottato per perseguire questa politica.
economicamente accettabili.
Venezia - Malcontenta, lì 07 gennaio 2015
•
Incentivare l’utilizzo di combustibili
alternativi per la produzione di energia elettrica.
•
Promuovere la tutela del territorio
circostante anche attraverso iniziative di
collaborazione con
on la pubblica amministrazione e
con i soggetti variamente interessati a riguardo.
•
Promuovere iniziative di comunicazione con
i clienti, i fornitori, gli appaltatori e la
popolazione per migliorare la gestione
ambientale e con le autorità pubbliche locali per
stabilire ed aggiornare le procedure di
emergenza.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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20
Il Sistema di Gestione
Ambientale
Compiti e responsabilità in materia di
L’impianto termoelettrico di Fusina ha
Nel seguito si individuano le seguenti
predisposto un Sistema di Gestione Ambientale,
responsabilità in merito al Sistema di Gestione
comprendente anche procedure di audit, che
Ambientale.
Gestione Ambientale.
consentono di valutare la conformità e l’efficacia
di attuazione della politica ambientale del sito.
Direzione dell’Unità di Business
Esso si basa sull’applicazione di una serie di
La Direzione è la struttura funzionale ed
procedure che disciplinano i comportamenti e le
amministrativa che, all’interno
responsabilità del personale in relazione
dell’organizzazione complessiva, ha il potere di
all’ambiente. In altre parole, deve essere data
stabilire la politica, gli obiettivi ed il programma
l'esatta indicazione del “chi fa che cosa” al fine
ambientale, con capacità di spesa.
di evitare o ridurre al minimo le interazioni che
potenzialmente possono esserci tra impianto e
Rappresentante della Direzione
ambiente. Questo viene effettuato attraverso la
La Direzione ha nominato, scelto tra il personale
definizione chiara ed univoca delle azioni da
di staff, il “Rappresentante della Direzione” al
intraprendere e delle responsabilità ad esse
quale ha assegnato ruoli, responsabilità ed
collegate. Il tutto ovviamente formalizzato per
autorità per assicurare che il S.G.A. sia stabilito,
tutti gli operatori dello impianto stesso, con
attuato e mantenuto attivo in conformità ai
diversi gradi di coinvolgimento. In particolare
requisiti della norma UNI EN ISO 14001 e che
sono garantiti il controllo degli scarichi di acque
alla Direzione riferisca sulle prestazioni del
reflue nei corpi idrici recettori, delle emissioni in
S.G.A. al fine del riesame, comprese le
atmosfera, delle emissioni sonore e di eventuali
raccomandazioni per il miglioramento. Al
interazioni con il suolo, la gestione dei rifiuti e
Rappresentante della Direzione spetta il compito
delle sostanze, la gestione delle emergenze, la
di aggiornare la Direzione sul procedere dell’iter
formazione, le verifiche e il riesame del sistema
per il raggiungimento degli obiettivi ambientali,
stesso.
su eventuali problemi legati agli aspetti
Il Sistema stabilisce le modalità di registrazione
ambientali e sull’insorgere di nuove esigenze
degli aspetti ambientali, nonché delle
(nuove tecnologie, nuove regolamentazioni
disposizioni legislative in materia ambientale.
ecc.).
Individua i controlli e le analisi da effettuare e la
loro periodicitá, nonché i monitoraggi da
Responsabile del Sistema di Gestione
effettuare a cura di tutto il personale operante.
Ambientale
II Sistema di Gestione Ambientale è
La Direzione dell’Unità di Business provvede alla
documentato mediante il Manuale Ambientale e
nomina di un Responsabile del Sistema di
l’insieme delle Procedure Gestionali. Il Manuale
Gestione Ambientale con il compito di
Ambientale è organizzato in sintonia con le
coadiuvare il Rappresentante della Direzione nel
Norme UNI EN ISO 14001 e soddisfa altresì i
mantenimento del sistema di gestione
requisiti del Regolamento EMAS. Tutta la
ambientale.
documentazione ambientale è raggruppata e
raccolta nei vari archivi di impianto ed è
Linea Esercizio, Ambiente e Sicurezza
integrata e coordinata con la preesistente.
La funzione assolve ai compiti di controllo delle
condizioni di esercizio degli impianti e di
gestione dei rapporti con gli Enti e le
Amministrazioni per tutte le problematiche,
connesse all'esercizio, in tema di concessioni,
ambiente e sicurezza. Fa parte infine delle
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
21
competenze della linea anche il supporto al
Linea Supporto Tecnico
Direttore nel campo della prevenzione e
La funzione cura la progettazione e la super
protezione, nonché dei rapporti con Enti e
visione di lavori per modifiche impiantistiche che
Amministrazioni in tema di sicurezza ed igiene
per rilevanza tecnica ed economica possono
degli ambienti di lavoro, in accordo con gli
essere definite e realizzate a livello di UB, ed è
indirizzi generali forniti dalla Struttura centrale.
un’interfaccia tecnica per le attività di maggior
Il Rappresentante della Direzione ed il
rilevanza che richiedono un apporto progettuale
Responsabile del Sistema di Gestione
e realizzativo esterno; si tratta in ogni caso di
Ambientale fanno parte di tale linea.
attività rilevanti sotto il profilo ambientale.
Linea Controller e Servizi
Unità Movimento Combustibili
Questa funzione predispone il budget dell’Unità
Questa unità gestisce tutte le attività riguardanti
di Business ed effettua i controlli di gestione,
l’approvvigionamento e la movimentazione dei
individuando e correggendo gli scostamenti. Il
combustibili. In particolare essa segue lo scarico
personale di linea svolge attività amministrativo
delle navi, opera lo stoccaggio del combustibile e
contabili quali la gestione delle fatture dei
provvede al suo utilizzo in camera di
fornitori, le attività di cassa e cura le attività di
combustione.
segreteria direzionale, i servizi di portineria, di
telefonia ed altri.
Capo Impianto
É il responsabile della corretta gestione
Acquisti e Appalti
dell’impianto, ha il compito di verificare il
Questa funzione, sotto il profilo organizzativo,
corretto svolgimento delle attività, anche in
non fa più parte dell’Unità di Business essendo
termini di ambiente e di sicurezza, in modo da
stata incorporata nella struttura Acquisti –
consentire il mantenimento della piena efficienza
Appalti della Corporate. Essa continua comunque
produttiva.
a curare l’acquisizione delle risorse esterne
Il Capo Impianto esamina ed approva tutte le
(forniture, servizi, appalti) necessarie per
proposte relative a modifiche impiantistiche, alla
l’operatività della Unità di Business.
formazione del personale e a trasferimenti o
Il personale tratta attività di carattere gestionale
modifiche di mansioni.
che normalmente non hanno implicazioni dirette
sulle incidenze ambientali. Tuttavia tale
Capo Sezione esercizio
struttura, nell’ambito del S.G.A., svolge compiti
Il Capo Sezione Esercizio coordina tutte le
importanti raccogliendo dati ed informaziomi
attività relative alla conduzione degli impianti
quali costi, quantitativi acquistati ed assicurando
produttivi. Al Capo Sezione Esercizio fanno capo
le comunicazioni ambientali con i fornitori ed
anche il Laboratorio chimico e il Reparto
appaltatori, ivi incluso i documenti che
elaborazione dati di esercizio.
definiscono i requisiti ambientali delle forniture e
dei servizi.
Capo Sezione manutenzione
Il Capo Sezione Manutenzione è responsabile del
Linea Personale
coordinamento di tutte le attività di
Questa funzione, sotto il profilo organizzativo,
manutenzione relative. Al Capo Sezione
non fa più parte dell’Unità di Business essendo
Manutenzione fanno capo la Linea Meccanica e
stata incorporata nella funzione Personale della
Civile, quella Elettrica e quella di Regolazione
Corporate. Essa segue le attività di gestione
oltre alla Programmazione a cui, a sua volta, fa
ordinaria del personale e del patrimonio ed
capo il Magazzino.
assiste il Direttore nei rapporti con le
Rappresentanze Sindacali.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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22
Elementi del sistema di gestione
ambientale (SGA)
richiesta. L’impianto inoltre tiene attive alcune
Formazione: l’impianto organizza corsi di
Centrali aperte, Energia in gioco, partecipazione
formazione riguardanti il SGA e i diversi aspetti
al Club EMAS.
iniziative di comunicazione con l’esterno:
ambientali connessi alle specifiche attività del
personale. Tali corsi sono effettuati sulla base di
Collaborazione con enti: l’impianto ha costanti
un Programma di formazione.
contatti con Enti locali, Università e Scuole. Tali
rapporti si esplicano con visite guidate e/o stage
Aspetti ambientali: sono stati individuati gli
per elaborazione di tesi.
aspetti ambientali derivanti dall’attività
dell’impianto ed è stata valutata la loro
Controllo e registrazione della
significatività. A questo riguardo sono
documentazione: i documenti del SGA sono
procedurate le azioni di revisione ed
gestiti da apposite procedure, facilmente
aggiornamento sia delle registrazioni effettuate
identificabili, rintracciabili e disponibili presso
sia di nuovi elementi che si dovessero
l’Archivio Ambientale di centrale. La
presentare il tutto con periodicità almeno
documentazione è altresì disponibile nel server
annuale.
di centrale in modo informatizzato a disposizione
di tutto il personale operativo di impianto.
Normative e prescrizioni ambientali : sono
procedurate le azioni relative all’analisi delle
Gestione e controllo operativo: al fine di
nuove disposizioni normative e all’attuazione
tenere costantemente sotto controllo tutte le
della prevenzione che ne possa derivare così
azioni che possono portare ad interazioni con
come l´aggiornamento del comparto
l’ambiente, l’impianto ha predisposto ed applica
autorizzativo ambientale.
un insieme di istruzioni operative che guidano il
personale in merito alle modalità di eseguire le
Obiettivi e Programmi: l’impianto fa propri e
operazioni o di reagire alle situazioni anomale o
persegue gli obiettivi ed i traguardi concordati
di emergenza.
con la Direzione dell’Unità di Business. Nello
stabilire gli obiettivi occorre tenere conto: delle
Rapporto con fornitori ed appaltatori: alcune
prescrizioni di legge e similari, della politica
attività di impianto, rilevanti sotto il profilo
ambientale, dell’impegno al miglioramento
ambientale, possono richiedere l’intervento di
continuo, degli aspetti ambientali significativi. Gli
terzi. A questo riguardo l’impianto ha definito
obiettivi sono riportati nel Programma
una procedura che stabilisce le modalità, i
Ambientale dove vengono specificatamente
contenuti e le responsabilità in merito al
programmati. Per ogni obiettivo vengono
controllo volto a garantire che i fornitori, gli
definite le responsabilità, i tempi e, ove
appaltatori e coloro che agiscono per conto
possibile, le risorse finanziarie necessarie.
dell’impianto, si conformino alla politica
ambientale dell’impianto, per quanto loro
pertinente ed abbiano adeguata preparazione.
Comunicazione: L’azienda ha predisposto e
Tutti gli appaltatori ed i fornitori devono essere
applica procedure per ricevere, registrare,
informati in merito al sistema di gestione
valutare e rispondere a comunicazioni interne ed
ambientale ed alla politica ambientale, alla
esterne delle parti interessate alla questione
quale, per quanto di loro pertinenza, devono
ambientale. A questo riguardo punto
conformarsi.
fondamentale é senz’altro la presente
Dichiarazione. Questa viene diffusa a tutti i
Gestione delle condizioni di emergenza: al
soggetti, Enti, Associazioni che ne fanno
fine di gestire nell’immediato e nel breve
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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23
termine le possibili situazioni di emergenza è
Audit del sistema di gestione ambientale:
presente il Piano di Emergenza Interno (PEI),
l’audit ha la finalità di verificare l’attuazione del
dove vengono dettagliate le azioni immediate di
SGA, l’accertamento della conformità alla
risposta e le responsabilità relative, al fine di
politica e al programma ambientale,
evitare o minimizzare gli impatti sull’ambiente.
l’osservanza delle disposizioni regolamentari in
Successivamente al verificarsi di situazioni di
materia di ambiente e l’applicazione delle
emergenza, queste sono analizzate per stabilire
relative procedure e istruzioni. L'attività di audit
miglioramenti nella gestione delle emergenze.
è incentrata sulla raccolta di evidenze oggettive
Annualmente sono programmate ed effettuate
costituite da informazioni, documenti,
prove mirate al controllo dell’efficienza dei
registrazioni.
sistemi di emergenza di centrale.
Riesame del Sistema di Gestione
Sorveglianza e misurazioni: operazioni,
Ambientale: L’attività di riesame è
processi ed attività vanno sorvegliate al fine del
procedurata e si svolge con cadenza almeno
rispetto delle norme, della politica ambientale e
annuale. In questa sede, si offre alla Direzione
degli obiettivi stabiliti. L’attività di sorveglianza
il consuntivo delle attività svolte e si definiscono
del SGA viene svolta secondo una specifica
le azioni future volte al miglioramento continuo.
procedura. Per quanto concerne la relativa
strumentazione, questa è accuratamente
tarata, identificata e mantenuta.
Gli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali sono gli elementi del
Verifica degli adempimenti normativi ed
autorizzativi: tutti gli adempimenti legati alle
attività dell’impianto sono elencate su appositi
scadenziari. La corretta esecuzione di tali
adempimenti è periodicamente controllata
secondo quanto previsto da un’apposita
procedura.
processo produttivo e delle attività svolte nel
sito che interagiscono in maniera diretta o
indiretta con l’ambiente. E’ necessario
individuare e valutare tali aspetti al fine di
applicare ai relativi impatti un corretto sistema
di gestione, vale a dire: attività sistematiche di
controllo; misure di prevenzione e riduzione;
obiettivi di miglioramento in linea con la Politica
e le strategie aziendali in materia di ambiente.
Non conformità, azioni correttive e
Nell’impianto di Fusina, gli aspetti ambientali
preventive: l’organizzazione registra le non
sono stati individuati attraverso un’accurata
conformità reali o potenziali e adotta, nei
analisi iniziale secondo i criteri delineati dal
minimi tempi tecnici, azioni correttive o
Regolamento E.M.A.S. e rivista nei primi giorni
preventive di cui verifica sistematicamente
del 2015.
l’efficacia.
Si è pertanto tenuto conto degli aspetti
ambientali diretti e degli impatti che ne derivano
sia in condizioni operative normali, sia in
Registrazioni: forniscono l’evidenza oggettiva
condizioni operative non normali (avviamenti,
dell’osservanza del sistema. Esse sono
arresti, manutenzioni), sia incidentali (o di
conservate negli archivi di ogni singolo Reparto
emergenza), nonché degli aspetti ambientali
o presso l’Archivio Ambientale per un periodo
indiretti.
definito e con modalità precise per poterle
Il controllo gestionale è stato assunto come
reperire.
fondamentale criterio guida per la distinzione tra
gli aspetti ambientali diretti e quelli indiretti:
sono considerati aspetti ambientali diretti quelli
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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sotto il pieno controllo gestionale
controllo che l’organizzazione può avere su tali
dell’organizzazione, aspetti ambientali indiretti
aspetti.
quelli su cui l’organizzazione non ha un controllo
gestionale totale ma parziale o nullo.
Il quadro degli aspetti ambientali individuati e
l’attribuzione o meno di significatività, può
Criteri di valutazione
mutare nel tempo in relazione a modifiche del
Per la valutazione delle due categorie di aspetti
processo produttivo, a nuove disposizioni di
ambientali, sono stati utilizzati criteri di
legge, a nuove conoscenze in merito agli effetti,
valutazione diversi.
a nuove direttive aziendali ed altri fattori, non
I criteri di valutazione adottati per definire
ultimo un diverso atteggiamento delle parti
l’importanza degli aspetti diretti nei confronti
interessate. Al fine di considerare queste
della politica e degli obiettivi ambientali generali
possibili variazioni, il sistema di gestione include
dell’azienda, sono scelti con l’ausilio di
apposite procedure che stabiliscono
un’apposita procedura del SGA che permette
responsabilità e criteri da adottare per
l’obiettività della valutazione e tiene conto:
aggiornare un registro degli aspetti ambientali
•
significativi e tutte le altre informazioni
della presenza di prescrizioni
autorizzative, disposizioni di legge vigenti o di
pertinenti. Le eventuali variazioni saranno
prevedibili evoluzioni normative;
puntualmente comunicate attraverso gli
•
aggiornamenti annuali della presente
delle possibili conseguenze ambientali
oggettivamente rilevabili;
•
Dichiarazione Ambientale.
della presenza di obiettivi strategici della
Politica ambientale dell’azienda;
Gli aspetti ambientali diretti
•
(Un quadro sull’andamento delle emissioni in
atmosfera, degli scarichi idrici, dei rifiuti e di altri
comparti ambientali significativi dell’impianto
sono evidenziati in grafici e tabelle nella Sezione
Dati Ambientali di questo documento)
della possibilità di dar luogo a
conseguenze economiche rilevanti per l’azienda;
•
della sensibilità sociale locale
Ad esempio un aspetto ambientale diretto viene
considerato significativo quando si realizzano
una o più delle condizioni precedenti. Con questo
criterio un impatto ambientale, che non sia
Emissioni nell’atmosfera
disciplinato da norme specifiche e che non causi
L’impianto termoelettrico di Fusina è impegnato
conseguenze ambientali ed economiche, ma che
da tempo nel contenimento delle emissioni
generi preoccupazione nella popolazione locale,
generate dai processi di combustione di
rende comunque significativo l’aspetto
combustibili fossili, che sono alla base della
ambientale.
produzione di energia termoelettrica.
Gli aspetti ambientali diretti, ritenuti
Le emissioni che derivano dalla combustione di
importanti secondo detta valutazione, sono
carbone, CDR e metano, sono caratterizzate
esposti nei paragrafi seguenti dove sono stati
dalla presenza di sostanze inquinanti primarie:
evidenziati anche i sistemi di prevenzione
biossido di Zolfo (SO2), ossidi di Azoto (NOx),
dell’inquinamento messi in atto per ridurne
polveri, composti inorganici del cloro espressi
l’incidenza ed i relativi sistemi di monitoraggio e
come HCl, carbonio organico totale (COT) e
controllo.
Monossido di Carbonio (CO), oltre all’anidride
carbonica (CO2 ); vengono inoltre monitorati nei
Per gli aspetti ambientali indiretti, individuati
fumi le eventuali tracce di alcuni metalli, quali
anch’essi, ne è stata valutata la significatività
Selenio, Zinco, Mercurio (Hg), Arsenico (As),
considerando, con criterio descrittivo, il loro
Nichel (Ni), Vanadio (Va) (presenti nei
impatto sull’ambiente e definendo il grado di
combustibili) e tracce di altre sostanze, come
Diossine/Furani e gli Idrocarburi Policiclici
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
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Aromatici (IPA). Le concentrazioni di questi
Polveri
inquinanti sono al limite della soglia di sensibilità
Le polveri presenti nei fumi della combustione
analitica, pertanto ampiamente al di sotto dei
sono prevalentemente composte da ceneri fini. I
limiti di legge previsti dal D.Lgs 152/06 e dal
sistemi per il loro abbattimento sulle linee fumi
D.Lgs 133/05, come risulta dalle campagne di
delle caldaie sono costituiti da precipitatori
misura effettuate che hanno confermato
elettrostatici nelle sezioni 3 e 4 e filtri a manica
praticamente anche l’assenza di diossine (PCDD)
autopulenti nelle sezioni 1 e 2.
e furani (PCDF). Dal 2009 è prevista comunque
Nei primi le polveri, caricate elettricamente da
la misura in continuo del parametro mercurio
un campo elettrico ad alta tensione sono captate
(Hg). Tutte le sezioni dell’impianto sono state
da piastre di raccolta caricate di segno opposto.
adeguate alla normativa sulle emissioni secondo
Tali piastre vengono poste periodicamente in
il programma previsto dall’Autorizzazione
vibrazione in modo da raccogliere le polveri in
Integrata Ambientale.
apposite tramogge. Nei secondi le polveri,
trattenute dai teli di cui sono fatte le maniche,
Biossido di zolfo
vengono raccolte nelle sottostanti tramogge
Il biossido di zolfo (SO2) presente nelle
all’atto della pulizia periodica delle maniche
emissioni è determinato dallo zolfo contenuto nel
effettuata insufflando aria in controcorrente. La
combustibile utilizzato.
sequenza di soffiatura si attiva automaticamente
L’abbattimento del biossido di zolfo é ottenuto
col raggiungimento di un prefissato valore di
mediante desolforatori. In tali impianti una
differenza di pressione (∆p) tra monte e valle del
sospensione di calcare provvede
filtro, indice di sporcamento delle maniche
all’assorbimento del biossido di zolfo e la sua
filtranti. Le misure di ∆p e quelle di
trasformazione in gesso bi-idrato
concentrazione di polveri al camino assicurano il
(CaSO4*2H2O).
corretto funzionamento del filtro. Al fine di
prevenire possibili anomalie o rotture è prevista
Ossidi di azoto
una ispezione interna dei filtri in occasione delle
La formazione di ossidi di azoto (NOx) è legata
fermate annuali programmate per la verifica
alla presenza di azoto nell’aria comburente ed è
dello stato delle maniche filtranti.
altresì funzione della temperatura raggiunta
dalla fiamma durante la combustione.
Monossido di carbonio
In tutte le sezioni dell’impianto di Fusina le
L'eccessiva presenza di monossido di carbonio
emissioni di NOX vengono ridotte mediante
(CO) è indice di combustione incompleta, vale a
l’applicazione della tecnica di combustione
dire di uno scadimento del rendimento di
definita OFA (Over Fire Air) che permette di
combustione e quindi di una significativa perdita
realizzare una combustione a stadi in senso
economica.
verticale. In particolare il controllo della
L’ottimizzazione delle temperature, pressioni e
combustione diminuisce la temperatura della
portate di combustibile e aria volta ad ottenere
fiamma riducendo la formazione di ossidi di
buoni rendimenti, portano al contenimento della
azoto. Un ulteriore abbattimento degli ossidi di
concentrazione nei fumi a valori ampiamente al
azoto è ottenuto facendo attraversare i fumi in
di sotto del valore limite di 250 mg/Nm3 sia per
denitrificatori catalitici (DeNOx) posti all’uscita
la combustione in assetto solo carbone sia in
della caldaia, prima degli elettrofiltri. Il processo
quella in coincenerimento.
di denitrificazione trasforma gli ossidi di azoto,
presenti nei gas di combustione, in azoto
Diossine/Furani (co-combustione carbone
molecolare ed acqua, mediante l’impiego di
– CDR)
ammoniaca, in presenza di idonei catalizzatori.
Le caldaie dei gruppi 3 e 4 sono costruite e
gestite in modo tale che i gas prodotti dal
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coincenerimento del carbone – CDR siano
semiorari/orari dei principali parametri di
portati, in modo controllato ed omogeneo, anche
funzionamento dell’impianto, in particolare:
nelle condizioni più sfavorevoli previste, ad una
potenza elettrica e portata dei combustibili. Il
temperatura di almeno 850 °C per almeno due
sistema di monitoraggio permette di controllare
secondi. Ciò consente di evitare o ridurre
che i valori di emissione risultino sempre
drasticamente la formazione di diossine / furani.
inferiori ai limiti prescritti.
La strumentazione viene periodicamente
Anidride carbonica
controllata, mantenuta e tarata.
L'anidride carbonica, che è il principale prodotto
Per quanto concerne i microinquinanti, vale a
della combustione, viene preso in considerazione
dire le sostanze contenute in traccia nei
perché la sua emissione contribuisce alla
combustibili che si ritrovano nei fumi emessi
formazione del cosiddetto “effetto serra”.
prevalentemente adsorbite nelle polveri, sono
La UE in ambito internazionale si è assunta
eseguite delle campagne di analisi sui fumi con
impegni di riduzione della CO2 rispetto alle
cadenza semestrale per i GR 1 e 2 a carbone,
emissioni del 1990. A tal proposito L’ENEL
annuale per i GR 3 e 4 funzionati a solo carbone
adottando opportuni accorgimenti tecnici ed
e quadrimestrale per i GR 3 e 4 funzionanti a
impiantistici ridurrà gradualmente le sue
carbone – CDR. Le campagne di misura hanno
emissioni globali. All’interno della
sempre dimostrato il rispetto dei limiti previsti
documentazione SGA, esiste un’apposita
dalla normativa e dall’Autorizzazione Integrata
istruzione operativa, periodicamente revisionata
Ambientale. I Rapporti sono resi disponibili
e verificata annualmente da un Ente di
all’Ente di Controllo come previsto
certificazione esterno all’azienda, che definisce le
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
modalità operative per il monitoraggio delle
La gestione delle fasi transitorie di avviamento e
emissioni di CO2 ai fini della predisposizione
di fermata viene svolta secondo una serie di
della comunicazione annuale delle emissioni che
norme tecniche aziendali (norme di esercizio
il Gestore dell’impianto è tenuto a presentare
presenti in tutti gli impianti Enel) volte sia ad
all’autorità competente entro il 31 marzo di ogni
ottimizzare il rendimento, sia a contenere le
anno.
emissioni inquinanti.
Sistemi di controllo
Effetti sull’ambiente
I sistemi di controllo delle emissioni si sono
Le condizioni qualitative dell’atmosfera nell’area
evoluti dai semplici strumenti dedicati al
veneziana sono sostanzialmente legate a tre
monitoraggio di una buona combustione a
fonti di inquinamento:
strumentazione più complessa, installata
Attività industriali
specificamente per la sorveglianza e la
Traffico veicolare
registrazione in continuo delle emissioni, in
Riscaldamento domestico
accordo con quanto previsto dalla legislazione
Le fonti industriali sono concentrate nella zona
vigente. Nelle ciminiere sono installati sistemi di
industriale di Porto Marghera, mentre le
monitoraggio in continuo per NOx, SO2, CO, e
rimanenti sono da attribuire ai due centri urbani,
polveri, per tutti i gruppi e inoltre COT, Hg, HCl
Mestre - Marghera e Venezia.
e diossine/furani per i gruppi 3 e 4. Per
Mentre mancano precisi riferimenti per quanto
esprimere le concentrazioni degli inquinanti in
riguarda l’inquinamento da riscaldamento
condizioni normali (mg/Nm3), si rilevano anche
domestico, è da rilevare che per le emissioni da
temperatura, umidità e tenore di Ossigeno (O2)
traffico veicolare e industriale l’Ente della Zona
nei fumi. Ai fini dell’interpretazione dei dati, alle
Industriale di Porto Marghera (a cui ENEL
concentrazioni medie semiorarie/orarie
aderisce insieme ad altre aziende pubbliche e
registrate si associano i valori medi
private), fin dal 1974 gestisce una rete di
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monitoraggio della qualità dell’aria, di cui
esclusivamente a ditte esterne specializzate ed
annualmente pubblica i rapporti di sintesi.
autorizzate.
Mensilmente, l’Ente Zona invia il tabulato
La centrale di Fusina contribuisce al recupero dei
riepilogativo di tutte le misure effettuate
rifiuti prodotti dalle varie realtà produttive locali:
all’impianto di Porto Marghera e i dati, correlati
•
Utilizzo del CDR dal 2006;
dai singoli grafici, sono a disposizione sul sito
•
Utilizzo della “marmettola”, cioè i residui
internet di Ente Zona.
delle attività di segagione e lucidatura del
marmo della zona del veronese, in
Gestione dei rifiuti
sostituzione del calcare. La tecnologia
I principali aspetti ambientali derivano dalla
utilizzata permette di ottenere gesso con
produzione di rifiuti classificabili in speciali
umidità residua del 10% e purezza
pericolosi e non pericolosi.
minima dell’85%. Ciò consente di ridurre i
Sistemi di controllo
rifiuti smaltiti in discarica dall’industria e
Tutte le fasi di gestione dei rifiuti, dalla
ridurre l’utilizzo di calcare proveniente
produzione al recupero o allo smaltimento, sono
dalle cave.
svolte nel rispetto di procedure interne che
Tutti i dati della gestione rifiuti sono trasmessi
garantiscono la corretta applicazione della
annualmente con il MUD e sono resi disponibili
normativa vigente. Tutti i rifiuti prodotti vengono
all’Ente di Controllo come previsto
suddivisi per tipologia, stoccati in appositi
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
depositi autorizzati dalle autorità competenti ed
avviati in modo differenziato al recupero o allo
Gestione delle sostanze pericolose
smaltimento. Tutte queste operazioni sono
Nel ciclo di produzione dell’energia elettrica
opportunamente registrate con strumenti
vengono utilizzate alcune sostanze classificate
informatici dedicati. Per quanto possibile i rifiuti
pericolose quali ad esempio: materiali contenenti
vengono recuperati, prestando particolare
amianto, Idrogeno a pressione in bombole e
attenzione per quelle tipologie di rifiuto
Ammoniaca idrata.
caratterizzate da elevati quantitativi. In
Sistemi di controllo
particolare le ceneri di carbone, i fanghi ed i
Tutte le parti di impianto su cui sono presenti
gessi della desolforazione dei fumi sono avviati
materiali contenenti fibre di amianto, sono state
al recupero presso le industrie del cemento e dei
censite e riportate in una mappa; tali zone sono
laterizi. Tra i rifiuti non pericolosi sono
opportunamente segnalate con apposita
recuperati anche i materiali ferrosi
cartellonistica. La prevenzione della dispersione
Allo stesso modo, tra i rifiuti pericolosi, gli oli
di fibre viene effettuata tramite il monitoraggio
lubrificanti e isolanti usati e le batterie vengono
periodico dello stato di conservazione dei
conferiti al Consorzio Obbligatorio, il quale
materiali applicando una procedura, denominata
provvede al recupero ed alla gestione degli
ENEL INDEX, concordata con le Autorità di
stessi.
Controllo.
Particolare attenzione viene posta nel
Esiste inoltre una procedura interna che
trattamento dei materiali contenenti amianto e
stabilisce le operazioni per interventi di
fibre in ceramica per evitare la loro dispersione
emergenza in caso di danneggiamento delle
in fase di rimozione e smaltimento. Durante le
coibentazioni in amianto.
fasi di rimozione e smaltimento di materiali
Lo stoccaggio dei pacchi bombole di idrogeno
contenenti amianto (coibentazioni, guarnizioni,
avviene nell’apposita fossa provvista di tetto
etc.), si applicano procedure operative di
mobile e di un adeguato sistema antincendio.
impianto che prevedono il confinamento della
L’idrato di ammonio è stoccato in concentrazione
zona interessata al lavoro e il ricorso
inferiore al 25%.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
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Dal momento che l’esercizio della centrale
Scarichi idrici
termoelettrica comporta l’impiego di una serie di
Per il suo funzionamento l’impianto preleva
sostanze infiammabili quali gasolio, idrogeno ed
acqua dalle seguenti fonti di
oli lubrificanti, presso la centrale sono previste
approvvigionamento:
una serie di misure per la protezione del
Acqua di laguna per raffreddamento in circuito
personale e degli impianti in caso di incendio. Le
aperto
zone di stoccaggio e i locali che presentano
•
La centrale preleva acqua dalla Laguna di
possibili rischi di incendio, sono protetti da
Venezia, per il raffreddamento del vapore di
impianti antincendio fissi, ad intervento perlopiù
scarico delle turbine ed il raffreddamento
automatico o comunque con rilevazione
del macchinario (acqua servizi);
automatica dell’incendio e relativo segnale
Acqua industriale per raffreddamento in circuito
rinviato alla sorveglianza.
chiuso
L’impianto antincendio è soggetto ad una
•
Per il raffreddamento del vapore di scarico
specifica certificazione, Certificato di Prevenzione
delle turbine delle sezioni 1 e 2 nella
Incendi (C.P.I.), rinnovato ogni tre anni e
stagione più calda, indicativamente da metà
rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del
Aprile a Ottobre, si utilizza il circuito di
Fuoco di Venezia. Il C.P.I. individua le sostanze,
raffreddamento con torri evaporative che
gli impianti e le apparecchiature che presentano
utilizza l’acqua proveniente dall’impianto di
pericolo di incendio, indica le limitazioni, i divieti
depurazione di Fusina della Società Veritas
e le condizioni di esercizio, elenca i sistemi, i
Lo spurgo del circuito è restituito al
dispositivi e le attrezzature antincendio.
depuratore con caratteristiche idonee.
Sono inoltre dislocati presso gli impianti, ed in
Altri approvvigionamenti idrici
generale nella Centrale, estintori portatili,
•
Acquedotto industriale Veritas,
carrellati, manichette ed idranti. Tutti sono
principalmente per fornitura ed integrazione
presenti in posizioni strategiche, facilmente
di acqua al ciclo a vapore, previo
raggiungibili e soggetti a periodici controlli.
pretrattamento, per i desolforatori e
secondariamente per uso antincendio;
Energia
•
L’energia elettrica che viene immessa nella rete
di trasporto (energia netta) non è tutta l’energia
Acqua potabile, per gli usi igienici e servizi
(uffici, docce, mensa);
•
Acque meteoriche, che pur non costituendo
prodotta dall’impianto termoelettrico (energia
un approvvigionamento, sono prese in
lorda), perché una quota parte di essa viene
considerazione come ingressi nel bilancio
assorbita per il funzionamento dei macchinari
idrico.
ausiliari (motori elettrici per il funzionamento di
Reti di raccolta delle acque e scarichi idrici
pompe, ventilatori, ecc.).
Le acque condensatrici (di raffreddamento del
Uno dei principali obiettivi dell’impianto è di
ciclo termico) delle sezioni 1-4 sono distinte da
massimizzare l’efficienza termica delle unità
quelle della Sezione 5. In entrambi i casi esse
produttive in ogni condizione di esercizio. Ciò,
circolano in circuiti propri, separati da quelli
oltre agli ovvi vantaggi economici, ha anche
delle altre acque, e sono tutte restituite in
riflessi positivi ai fini ambientali (minore utilizzo
laguna attraverso il Canale Naviglio Brenta come
di risorse e minori emissioni a parità di energia
autorizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia.
prodotta).
Le altre acque sono raccolte in reti fognarie, tra
Sistemi di controllo
loro indipendenti, per essere inviate ai
L’impianto si è dotato di specifiche regole
trattamenti di depurazione. Le reti di raccolta
interne, supportate anche da sistemi informatici,
riguardano:
per garantire il controllo e l’ottimizzazione dei
1.
acque inquinabili da oli
consumi di combustibile.
2.
acque acide e/o alcaline
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
29
3.
acque ammoniacali
API), dove l’olio separato per flottazione viene
4.
spurghi di desolforazione
recuperato.
5.
acque sanitarie
Le acque disoleate sono avviate, assieme a
6.
acque meteoriche non inquinabili
quelle acide ed alcaline in un impianto per il
7
acque meteoriche inquinabili
trattamento delle acque reflue (ITAR) i cui
1) Rete acque inquinabili da oli minerali
processi chimici e fisici (neutralizzazione,
lubrificanti e combustibili
chiarificazione e flocculazione) provvedono alla
Pervengono a questa rete le
loro ulteriore depurazione, gli effluenti dall’ITAR
•
Acque piovane provenienti dai bacini di
sono convogliati allo scarico SM1 nel Canale
contenimento dei serbatoi per combustibili e
Industriale Sud.
dalle aree sale macchine, zona
Gli spurghi dei desolforatori sono convogliati in
trasformatori e stazione elettrica delle Sez-
un impianto dedicato (Impianto Trattamento
1-4;
Spurghi della Desolforazione -ITSD).
2) Rete acque acide e/o alcaline
Il trattamento chimico–fisico consiste nella
Pervengono a questa rete le
neutralizzazione con latte di calce e nella
•
Acque acide o alcaline dei lavaggi e delle
precipitazione dei metalli come solfuri, seguito
rigenerazioni degli impianti di produzione
da un trattamento di coaugulazione e
dell’acqua per il ciclo acqua-vapore, dotati
flocculazione con formazione di fanghi a base di
di resine a scambio ionico.
solfato di calcio.
Acque effluenti dalle aree di caricamento dei
Le acque con presenza di ammoniaca sono
reagenti chimici (acido, soda, cloruro
trattate nell’impianto di pretrattamento delle
ferrico)
acque ammoniacali (ITAA), dove subiscono
Acque effluenti dai lavaggi delle caldaie
processi di neutralizzazione, alcalinizzazione,
•
•
3) Rete acque ammoniacali
addolcimento, chiarificazione e distillazione
•
Raccoglie gli spurghi degli impianti di
dell’ammoniaca dopo trattamento con vapore. Le
Denitrificazione
acque trattate, ancora alcaline, sono quindi
4) Rete spurghi di desolforazione
avviate all’ITSD.
•
Raccoglie gli spurghi degli impianti di
L’acqua trattata in uscita dall’ITSD, è scaricata al
Desolforazione
collettore fognario di Veritas, gestore del servizio
5) Rete fognaria
pubblico di depurazione delle acque consortile,
•
Pervengono a questa rete gli effluenti
che oltre al trattamento biologico dei reflui
provenienti dai servizi igienici e civili
fognari domestici, tratta anche i reflui industriali
(mensa, spogliatoi, edifici servizi ausiliari),
in una linea chimico-fisica
ecc.)
All’impianto Veritas vengono colettati i reflui
6) Rete acque meteoriche non inquinabili
fognari provenienti dai servizi sanitari
•
Raccoglie le acque piovane dai pluviali delle
dell’Impianto per il trattamento biologico.
zone coperte e dai piazzali sicuramente non
Le acque meteoriche di prima pioggia, così come
inquinabili.
richiesto dalla normativa vigente relativa agli
7) Rete acque meteoriche inquinabili
scarichi nella Laguna di Venezia, tutte le acque
•
Raccoglie le acque piovane dell’area
piovane inquinabili e tutte le acque di seconda
carbonile e di altre aree inquinabili da
pioggia sono inviate agli impianti di trattamento
polveri e ceneri di carbone.
di centrale.
Sistemi di controllo scarichi idrici
Sistemi di prevenzione e trattamento
Per lo scarico delle acque di raffreddamento
Le acque potenzialmente inquinate da oli sono
l’attuale autorizzazione del Magistrato alle Acque
trattate in un impianto di disoleazione (vasche
di Venezia prevede il controllo in continuo della
temperatura su entrambi gli scarichi dei circuiti
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
30
di raffreddamento SR1 per le Sez. 1-4 e SR2 per
insediamenti abitativi. Il rumore si presenta
la Sez. 5; la misura di temperatura è
spesso sotto forma di sgradevole disturbo, ma al
teletrasmessa al Magistrato alle Acque.
di là di determinate soglie di tollerabilità può
L’Autorizzazione Integrata Ambientale prevede
rappresentare un vero e proprio rischio per la
inoltre la misura semestrale dell’incremento di
salute dell’uomo ed incidere sensibilmente sulla
temperatura del corpo recettore a 100 m a valle
qualità della vita della popolazione. Pertanto il
dello scarico.
rispetto dei limiti normativi diventa elemento
I dati misurati sono archiviati in un sistema
fondamentale per non incidere in maniera
automatico.
rilevante sull’ambiente circostante.
Nel mese di giugno 2003, sono entrate in
Le situazioni di maggiore rumorosità si verificano
funzione dodici torri di raffreddamento a circuito
in particolar modo durante le attività di
chiuso che permettono il funzionamento delle
avviamento, fermata e fuori servizio e
sezioni 1 e 2 in circuito chiuso.
comunque sono sempre situazioni di durata
Con periodicità definita da apposite procedure
limitata.
interne di controllo e dall’Autorizzazione
Almeno con cadenza quadriennale viene
Integrata Ambientale, la Linea Impiantistica e
effettuata una campagna di misura completa di
Controlli Chimici effettua analisi chimiche sugli
rumore ambientale verso l’esterno da tecnici
impianti di trattamento delle acque reflue e sugli
competenti in acustica ambientale
scarichi del sito. In ottemperanza alle
adeguatamente certificati.
prescrizioni delle autorizzazioni agli scarichi,
Sistemi di controllo
inoltre, con cadenza periodica prescritta, viene
Nel mese di marzo 2014, è stata condotta una
eseguita un’analisi chimica affidata ad un
indagine del rilievo del rumore ambientale
laboratorio esterno accreditato, in cui vengono
presso la centrale con tutti i gruppi in esercizio
rilevati i parametri previsti dal Magistrato alle
al massimo carico concesso dalla rete elettrica.
Acque e dall’Autorizzazione Integrata
Le valutazioni sono state effettuate in conformità
Ambientale. I risultati di tali analisi vengono
alla Legge 447/95 ed ai relativi Decreti attuativi.
conservati nell'Archivio del laboratorio chimico di
Sono stati individuati nove punti interni all’area
Centrale. I risultati delle analisi effettuate dal
di centrale utilizzati per caratterizzare le sorgenti
laboratorio esterno, vengono anche trasmessi al
acustiche, undici punti per la determinazione
Magistrato alle Acque di Venezia e sono
delle emissioni, lungo i confini di proprietà
disponibili dell’Ente di Controllo previsto
(classe VIa zona esclusivamente industriale) e
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
10 punti, considerati come immissioni (classe
In aggiunta alle analisi nei punti di scarico, la
IIIa, IVa, Va e VIa definita dalla zonizzazione
centrale esegue controlli ambientali anche
acustica), sui recettori sensibili più vicini.
all’uscita dei singoli impianti di trattamento delle
Dai valori riscontrati si evince che l’impianto in
acque, i quali sono dotati di propri punti di
esercizio non genera livelli di pressione sonora
prelievo situati a monte dei pozzetti per i
superiori ai limiti assoluti di immissione imposti
campionamenti fiscali.
dalla legislazione vigente.
Per ciascun impianto è previsto un piano di
controllo, descritto nelle procedure operative del
Rumore negli ambienti di lavoro
Sistema di Gestione Ambientale, in coerenza con
Fin dall’inizio degli anni ’80 sono state fatte delle
il Piano di Monitoraggio e Controllo allegato
campagne di misura finalizzate al miglioramento
all’Autorizzazione Integrata Ambientale.
degli ambienti di lavoro; ma è a partire dal
1992, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs.
Rumore verso l’esterno
277/91, che sono state estese campagne di
L’impianto si trova in una zona a destinazione
misura del rumore finalizzate alla valutazione
d’uso industriale ed è lontana dai primi
dell’esposizione del personale.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
31
Nel corso del 2012 sono state eseguite misure di
chimici) utilizzate come materie prime, i serbatoi
pressione sonora all’interno della Centrale che
sono collocati in aree con pendenze tali da
hanno permesso l’aggiornamento della specifica
convogliare gli eventuali spandimenti ai sistemi
scheda – rumore del Documento di Valutazione
di trattamento delle acque. Per occasionali
dei Rischi (DVR). In tale scheda, sono elencate,
piccoli spandimenti, le aree vengono bonificate
tra le altre cose, le misure di prevenzione e
attraverso l´utilizzo di materiali assorbenti.
protezione e gli obiettivi di miglioramento
Effetti sull’ambiente
dell’aspetto ambientale considerato.
L’impianto di Fusina ricade all’interno dell'area
Considerazioni più precise sono state eseguite
industriale di Porto Marghera, una tra quelle
all’interno del Sistema di Gestione della
individuate dalla Legge 426/98 "Nuovi interventi
Sicurezza (SGS) implementato in centrale,
in campo ambientale" come aree di rilevanza
certificato secondo la Norma OSHAS 18001.
nazionale e soggette a rischio ambientale
provocato dalle attività chimiche,
Stato del terreno e delle falde
petrolchimiche, metallurgiche,
acquifere
elettrometallurgiche e meccaniche.
Potenziale contaminazione del terreno può
Considerato la tipologia di produzione, l'ENEL
derivare esclusivamente da eventuali
Produzione non ha aderito all'Accordo di
sversamenti conseguenti a situazioni incidentali.
Programma sulla chimica a Porto Marghera,
In linea generale, onde ovviare alla problematica
ciononostante, in linea con la politica ambientale
legata alla contaminazione del terreno, tutte le
adottata ed alle azioni e collaborazioni già
aree in cui si possono potenzialmente verificare
avviate per lo sviluppo sostenibile e l'attuazione
situazioni di questo tipo sono impermeabilizzate.
dei piani regolatori, ha avviato di propria
Sistemi di controllo
iniziativa (art.9 del D.M. 471/99) le azioni
All’interno del sito sono presenti serbatoi
preliminari necessarie a definire un "Piano di
contenenti i reagenti chimici necessari al
caratterizzazione" dell'area su cui sorge il sito,
processo produttivo. I reagenti chimici vengono
presentato al Ministero dell'Ambiente nel 2001
approvvigionati e movimentati all’interno
ed approvato dallo stesso nell’ambito della
dell’impianto tramite autobotti o appositi
conferenza di servizi con Regione, Provincia,
contenitori chiusi fino ai serbatoi dove vengono
ARPA Veneto ed ex APAT.
scaricati a mezzo di manichette o idonei
L’approvazione del Piano di caratterizzazione ha
dispositivi a tenuta che assicurano contro il
fornito tutte le indicazioni necessarie per
rischio di sversamento.
programmare gli interventi di messa in sicurezza
I serbatoi di oli lubrificanti e isolanti e gasolio
e di bonifica della falda e del terreno. Già nel
sono posti all’interno di bacini di contenimento
corso del 2005, la centrale di Fusina ha
pavimentati con asfalto, per raccogliere
provveduto alla messa in sicurezza di emergenza
eventuali perdite o trafilamenti del prodotto, così
(MISE) per impedire che le acque di falda
da consentire immediati interventi di ripristino.
possano sversare in laguna. L’intervento,
Nell’impianto sono in esercizio vasche per la
nell’area adiacente il Canale Industriale Sud, è
raccolta di acque inquinabili da oli (p. es. da
costituito da una barriera idraulica di pozzi
sversamenti) che consentono di recuperare l’olio
finalizzata a intercettare le falde a monte del
affiorante per decantazione. L’integrità di queste
recapito nel canale. La barriera idraulica è
vasche viene controllata periodicamente sulla
costituita da due ordini di pozzi di emungimento
base di apposite procedure con lo scopo di
che riguardano i primi due corpi acquiferi
evitare il possibile rischio di percolamento di
rappresentati dalla falda contenuta nei terreni di
inquinanti causato da un locale deterioramento o
riporto e dalla prima falda confinata.
danneggiamento del manto impermeabile delle
La bonifica definitiva della falda prevede invece
vasche. Per le altre sostanze liquide (reagenti
una palancolatura della sponda, da realizzare ad
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
32
opera del Magistrato alle Acque di Venezia, con
dell’impianto, i valori di induzione magnetica
emungimento dell’acqua della falda, per
sono risultati tutti inferiori ai livelli previsti nel
garantire la quota del piezometrico, ed invio ad
suddetto Allegato mentre quelli di campo
un depuratore consortile.
elettrico hanno evidenziato delle punte a valori
La bonifica definitiva del terreno prevede invece
non superiori ai 10 kV/m, (i rilievi in tale aree
la bonifica di punti singolari del sito, dove è
sono stati ripetuti nell’estate del 2012) nelle
stato rilevato una presenza di metalli dovuti ai
aree delle stazioni elettriche accessibili
terreni di riporto nella realizzazione della
esclusivamente a personale autorizzato per brevi
seconda area industriale negli anni ’60.
ispezioni. Tali aree sono state delimitate e
In ottemperanza all’Autorizzazione Integrata
contrassegnate con cartello di pericolo specifico.
Ambientale il sito di Fusina effettua una
Per quanto riguarda le abitazioni dei residenti
campagna di misura delle acque di falda in
nei dintorni (DPCM 23.04.92), considerata la
quattro piezometri (4239; 4525; 4801; S52), a
distanza di circa 4000 m dall’impianto, è da
livello semestrale, per prevenire eventi di
escludere il contributo di campi elettromagnetici
contaminazione connessi all’esercizio regolare
da esso generati. Le linee di trasmissione
dell’impianto. I risultati delle analisi effettuate
dell’energia elettrica ad alta tensione uscenti
dal laboratorio esterno sono resi disponibili
dall’impianto ed esterne allo stesso, essendo di
all’Ente di Controllo come previsto
proprietà di altre Società che ne curano anche la
dall’Autorizzazione Integrata Ambientale.
gestione, non rientrano nella giurisdizione
dell’Impianto di Fusina.
Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
Per i campi elettromagnetici a frequenza
Effetti sulla biodiversità
industriale (E.L.F.), è stato emanato il D.Lgs.
L’unico aspetto che potenzialmente potrebbe
81/08 che riguarda la tutela della salute per
influire sull’equilibrio naturale della Laguna
esposizioni a breve termine negli ambienti
nell’intorno dello scarico, è dovuto all’acqua di
lavorativi. A seguito di indagini condotte
raffreddamento, scaricata più calda rispetto alla
nell’impianto allo scopo di valutare il rischio per
temperatura del suo prelievo.
la salute dei lavoratori per esposizioni a breve
Comunque anche la qualità dell’aria è stata
termine, si sono evidenziati valori di campo
oggetto dal 2001 al 2005 di un’attività di
elettrico e valori di campo magnetico molto
biomonitoraggio nel territorio circostante le
variabili in relazione alla distanza dalle
centrali, con l’attivazione di una rete
apparecchiature o linee elettriche.
sperimentale di monitoraggio biologico.
Sistemi di controllo
Sistemi di controllo
Nell’impianto sono state compiute, nel corso del
Un sistema in continuo rileva in tempo reale la
2009, due campagne di misura dei campi
temperatura di scarico dell’acqua condensatrice.
elettromagnetici a frequenza industriale (50 Hz),
La misura viene riportata sui monitor della sala
per conoscerne l’entità e valutare i rischi per i
manovra della centrale ed inviata
lavoratori esposti. Tali misure sono state
telematicamente al Magistrato alle Acque di
effettuate sia nei locali adibiti ad ufficio che nelle
Venezia.
aree caratterizzate dalla presenza di macchinari,
L’incremento termico provocato dallo scarico è
apparecchiature, sbarre, linee e apparati eserciti
stato rilevato in occasione di numerose
a tensioni e/o correnti elevate, nelle quali si
campagne di misura richieste dalla commissione
possono riscontrare campi elettrici e/o magnetici
Tecnico Scientifica Regionale appositamente
elevati. I valori rilevati negli uffici e nei luoghi di
istituita presso la Regione del Veneto con
normale attività del personale, sono risultati tutti
provvedimenti n. 810 e 811 del 10/05/1979,
ampiamente al di sotto dei limiti previsti dal
successivamente rinnovata con delibere 1077 e
succitato Allegato. Per quanto riguarda le aree
1078 del 21/11/1984.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
33
I risultati delle campagne di misura hanno
•
in modo costante nel tempo e con diversi
sempre confermato che gli scarichi termici non
biosensori si sono rilevati incrementi
introducono modificazioni all’ecosistema
significativi di Cr in alcune stazioni della
lagunare. (Commissione Tecnico Scientifica per
zona industriale di Marghera.
l’esercizio sperimentale a lungo termine della
centrale termoelettrica dell’ENEL di Fusina:
Emissioni diffuse di polveri
”Indagini per la valutazione degli effetti del
Tale fenomeno potrebbe presentarsi in maniera
funzionamento a piena potenza della centrale
apprezzabile esclusivamente nel caso di guasto o
sull’ecosistema lagunare. Periodo dal 1989 al
malfunzionamento dei filtri presenti sugli sfiati
1994. Relazione sintetica della Commissione.
dei sili di raccolta delle ceneri secche,
Gennaio 1996
soprattutto se ciò avviene in concomitanza di
Attualmente, l’impianto ottempera all’obbligo
condizioni meteorologiche di forte vento.
previsto in AIA di misura semestrale per la
Sistemi di controllo
verifica che la differenza di temperatura del
Al fine di ovviare comunque a questi possibili
corpo ricettore sia inferiore a 3°C a 100 m a
inconvenienti, periodicamente vengono eseguiti
valle dello scarico, incaricando un laboratorio
dei controlli e delle manutenzioni ai sistemi di
esterno certificato per effettuare tali rilievi. I
abbattimento, al fine di garantirne la perfetta
risultati di tali campagne, confermano il costante
efficienza anche in ottemperanza con quanto
rispetto dei parametri di legge allo scarico.
previsto dall’Autorizzazione Integrata
Relativamente al biomonitoraggio della qualità
Ambientale.
dell’aria i criteri generali per la realizzazione
della rete suddetta sono stati preventivamente
Impatto olfattivo
concordati con le autorità competenti (Ministeri
La co-combustione carbone – CDR prevede
dell’Industria Commercio ed Artigianato,
l’utilizzo di un combustile derivato dai rifiuti che
dell’Ambiente, della Sanità, nonché la Regione
potrebbe, in alcune condizioni di esercizio e
Veneto, l’Amministrazione Provinciale di
atmosferiche, originare emissioni olfattive
Venezia, l’ANPA e l’ARPAV).
sgradevoli. L’azione preventiva principale deriva
L’attività di biomonitoraggio ha evidenziato le
dalle modalità di produzione del combustibile
seguenti situazioni:
CDR, da parte del produttore Veritas che
•
le aree interne e immediatamente
garantiscono, attraverso le celle di
circostanti il territorio più antropizzato
biostabilizzazione, ad eliminare tutte le
(zona industriale Fusina – P.to Marghera ,
componenti organiche oggetto di odori
area portuale e principali arterie di traffico)
sgradevoli.
sono quelle maggiormente interessate dai
L’Autorizzazione Integrata Ambientale prevede
fenomeni di modificazione della qualità
l’installazione di almeno 6 recettori disposti su
dell'aria;
aree geograficamente ed anemometricamente
•
•
le aree a Ovest ed a Sud – Ovest del
sensibili per il monitoraggio della concentrazione
territorio antropizzato (Sambruson,
di odore attraverso l’analisi olfattometrica in
Camponogara) sono aree poco interessate
conformità della Norma EN 13725 e prescrive
dalle emissioni dell’area industriale;
l’esecuzione di campagne di misura semestrali.
le stazioni del Lido mostrano singoli episodi
Sistemi di controllo
di modificazione della qualità dell'aria
In ottemperanza a tali prescrizioni, l’impianto
difficilmente collegabili, a causa delle
esegue una campagna di misura semestrale
condizioni anemologiche prevalenti (venti
delle emissioni odorigene dalla Centrale di
da Nord, Nord Est e Sud), alle attività
Fusina presso la sorgente emissiva, costituita dal
antropiche che si trovano ad Ovest;
capannone CDR ubicato entro l’area della
Centrale. Le misure olfattometriche effettuate
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
34
sui campioni hanno messo in evidenza che la
tale sostanza; i controlli sono riportati nei
modesta emissione odorigena del capannone
rispettivi libretti di impianto.
CDR rimane confinata entro il perimetro della
All’interno di alcune apparecchiature d’impianto
Centrale in quanto in nessuno dei recettori
è presente SF6 (esafluoruro di zolfo) prodotto
geograficamente più prossimi è stato percepito
estinguente ed isolante ad effetto serra.
odore dal panel test previsto dalla norma UNI EN
Giornalmente gli operatori di centrale
13725:2004.
controllano eventuali perdite tramite i
manometri del circuito (i manometri sono
Impatto visivo
controllati e tarati ogni due anni).
L’impianto risulta inserito in un’area molto
In impianto sono inoltre presenti altre sostanze
industrializzata. Gli unici elementi che si
ad effetto serra contenute sia in apparecchiature
evidenziano rispetto al panorama complessivo
refrigeranti in sostituzione di sostanze lesive allo
dell’area sono le ciminiere e il pennacchio di
strato di ozono (R134A; R407C; R410) sia in
vapore dalle torri di raffreddamento dei gruppi 1
impianti fissi antincendio (NAFS125). Tali
e 2 durante il periodo estivo. Per questo motivo,
impianti sono censiti e controllati, a seconda del
l’impatto visivo legato alla presenza
quantitativo e del GWP (Global Warming
dell’impianto risulta poco significativo.
Potential), con cadenza trimestrale, semestrale o
annuale
Inquinamento luminoso
Anche in questo caso l’aspetto è mitigato dalla
Rischio di incidente rilevante
collocazione del sito in area industriale.
A seguito della eliminazione completa dell’OCD,
Comunque l’impianto è in attesa che il Comune
l’impianto non rientra più nell’elenco delle
di Venezia, così come previsto dalla Legge
attività a rischio di incidente rilevante previste
Regionale del Veneto n. 17 del 7 agosto 2009:
dal D.Lgs 334/99 e s.m.i.
“Nuove norme per il contenimento
dell’inquinamento luminoso, il risparmio
Salute e sicurezza
energetico nell’illuminazione per esterni e per la
La sicurezza e la tutela della salute negli
tutela dell’ambiente e dell’attività svolta dagli
ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla
osservatori astronomici”, si doti del Piano
tutela dell’ambiente, temi di interesse prioritario
dell’illuminazione per il contenimento
per l’Enel. Formazione al personale, campagne
dell’inquinamento luminoso (PICIL), che è l’atto
di sensibilizzazione ed una attenta preparazione
di programmazione per la realizzazione dei nuovi
dei lavori basata sui rischi individuati nelle
impianti di illuminazione e per ogni intervento di
specifiche attività lavorative limitano al minimo il
modifica, adeguamento, manutenzione,
rischio infortuni.
sostituzione ed integrazione sulle installazioni di
Nell’anno 2006 l’Unità di Business di Fusina ha
illuminazione esistenti nel territorio comunale,
adottato per le proprie centrali un Sistema di
da tener eventualmente presente nella
Gestione della Sicurezza conforme alla specifica
presentazione dei progetti urbanistici.
internazionale OHSAS 18001, ottenendone la
relativa certificazione. Nella ferma convinzione
Sostanze lesive allo strato di ozono ed
che la salvaguardia dell’integrità psicofisica dei
altre ad effetto serra
lavoratori costituisca il fondamento e il vincolo
In centrale sono presenti impianti di
irrinunciabile per tutte le attività della Divisione,
condizionamento che utilizzano R22 come
oltre che un elemento di forza per valorizzare,
refrigerante. Gli impianti sono a circuito chiuso e
intermini di sostenibilità, la produzione di
vengono periodicamente censiti, revisionati e
energia elettrica da fonti diversificate,la
manutenzionati da ditta specializzata al fine di
Divisione GEM considera l’osservanza delle
ridurre al minimo la dispersione in atmosfera di
norme e delle leggi vigenti un prerequisito per la
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
35
corretta attuazione del Sistema di Gestione della
e formalizzati gli aspetti emersi
Sicurezza,nell’ambito del quale intende
evidenziando i margini di miglioramento ed
promuovere il costante miglioramento delle
i termini entro il quale eliminare le eventuali
attività, dei processi e dei comportamenti in
non conformità;
materia di salute e sicurezza sul lavoro.
•
recepimento delle segnalazioni del
A fronte dei principi sopra enunciati, la Divisione
personale o di terzi operanti in centrale,
GEM persegue i seguenti obiettivi:
discussione e attività di miglioramento in
• prevenire, minimizzare e, ove possibile,
conseguenza a mancati infortuni e near
eliminare i rischi per la salute e sicurezza sul
miss (incidenti che in presenza di personale
lavoro, tenendo conto delle specifiche realtà
avrebbero potuto causare infortunio)
territoriali;
• sviluppare la consapevolezza del personale
impegnato nelle diverse attività di competenza,
al fine di migliorare la coscienza del proprio
Gli aspetti ambientali indiretti
ruolo e delle proprie potenzialità, sia in relazione
Vi sono altri aspetti ambientali connessi alle
alla prevenzione dei rischi inerenti alla salute e
attività di supporto all’esercizio della centrale,
sicurezza, sia ai fini delle azioni da intraprendere
sui quali essa può non avere un controllo
in situazioni di pericolo o emergenza;
gestionale totale perché affidati a soggetti terzi.
• promuovere e sostenere un dialogo aperto con
i cittadini, gli enti e le amministrazioni sui riflessi
Forniture e trasporti via mare
che le attività della Divisione hanno verso la
L’approvvigionamento del carbone avviene via
salute e sicurezza interna ed esterna.
mare.
Obiettivi specifici e misurabili sono definiti
Il carbone è totalmente di provenienza estera ed
annualmente e il loro effettivo conseguimento è
è approvvigionato nel mercato mondiale; i
verificato attraverso il continuo monitoraggio dei
principali stati di provenienza sono il Sud Africa,
risultati ottenuti, la cui analisi costituisce la base
l'Indonesia, la Russia e la Colombia. Il carbone è
per i Riesami della Direzione.
trasportato principalmente da navi carboniere
Sistemi di controllo
transoceaniche della stazza di circa 70.000 t
Per perseguire l’obiettivo “Infortuni zero”, la
dirette ai porti di Trieste, Koper (Slovenia) e
centrale si è dotata di alcuni strumenti
Bakar (Croazia) dove scaricano il loro carico. Le
migliorativi quali:
navi di piccola taglia che forniscono la centrale,
•
obiettivi di miglioramento continuo previsti
vengono direttamente caricate da questi
dal Sistema di Gestione della Sicurezza
depositi.
secondo lo standard OHSAS 18001 e dal
L'incidenza ambientale del trasporto marittimo
DVR, oggetto di esame periodico della
indotto dall’impianto è da ritenersi modestissima
Direzione di UB;
in relazione al notevole traffico complessivo di
safety walk un giro mensile in impianto con
vettori navali nel porto industriale di Venezia.
•
la partecipazione del Capo Impianto, del
Responsabile del Servizio di di Prevenzione
Forniture e trasporti via gomma
e Protezione e/o del Responsabile Sicurezza
Il gasolio viene utilizzato prevalentemente nelle
e la successiva compilazione di una check
fasi di avviamento dei gruppi termoelettrici e
list. La Safety Walk viene focalizzata
come carburante per le macchine operatrici.
sull’osservanza del comportamento del
Gli additivi di processo (acido, soda, ecc, )
personale operante nei perimetri dell’UB,
vengono acquistati direttamente dai produttori
dell’ambiente fisico degli impianti e dei
impiegando trasportatori specializzati, per gli
luoghi di lavoro. Immediatamente dopo la
altri prodotti o sostanze si ricorre ai normali
conclusione della Safety Walk sono discussi
canali commerciali.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
36
Per l’approvvigionamento di reagenti e materiali,
rispetto di questi requisiti ambientali è soggetto
di gasolio e per lo smaltimento dei rifiuti si
a sorveglianza da parte del personale ENEL.
usano vettori stradali.
L’aspetto può essere considerato assolutamente
Trasporto di energia elettrica ad alta
poco significativo anche perché lo stesso non va
tensione
ad incidere nel traffico del centro urbano di
Le linee di trasmissione ad alta tensione uscenti
Marghera in quanto il sito dista pochi chilometri
dall’impianto, sono fuori dalla giurisdizione della
dalla tangenziale di Mestre, direttamente
stesso in quanto di proprietà della Società Terna.
collegata all’autostrada A4 per Padova e Trieste,
Due sono stati gli aspetti ambientali considerati
all’autostrada A27 per Treviso e Belluno, e dalle
in riferimento a questa attività: impatto visivo e
strade statali SS n° 309 Romea, SS n° 11
campi elettromagnetici.
Padana Superiore, SS n° 13 Pontebbana e dalla
Impatto visivo
SS n° 14 Triestina.
L’impatto visivo dovuto ai tralicci dell’alta
Scoibentazioni e altre attività che
tensione, costituisce un polo visuale distinguibile
prevedono manipolazione e
in zone allargate comprendenti anche aree
smaltimento di amianto e fibre minerali
urbane e residenziali. Aspetto valutato
Gli appaltatori che eseguono attività di
moderatamente significativo nell’ambito
scoibentazione e di manipolazione ai fini dello
fortemente antropizzato della Provincia di
smaltimento dei materiali contaminanti da
Venezia.
amianto o da fibre minerali, devono conformarsi
alle modalità descritte nell’apposita Specifica
Mensa
Tecnica Enel consolidata a livello nazionale. Tale
L’unico aspetto ambientale individuato per tale
specifica è finalizzata a prevenire sia
attività è la produzione di rifiuti che può
l’esposizione dei lavoratori, sia lo spandimento di
considerarsi poco significativo in rapporto alla
fibre nell’ambiente nel corso di tutte le
produzione complessiva di rifiuti conferiti al
operazioni di scoibentazione o bonifica.
servizio di raccolta della città. Esso comunque
non aggrava l’ammontare complessivo dei rifiuti
Attività di manutenzione
urbani pro capite.
Ai terzi che operano nel sito vengono comunicati
Le acque della mensa vengono convogliate nella
i requisiti stabiliti dal sistema di gestione
rete fognaria dell’impianto.
ambientale che li riguarda. Quando necessario è
anche previsto lo svolgimento di attività di
informazione o formazione comunque sempre
prima dell’inizio dell’attività in centrale. Il
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
37
Figura 2 - Certificato di registrazione ISO 14001
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
38
Obiettivi e Programma ambientale
Si riporta di seguito la tabella con il consuntivo del programma ambientale dello scorso triennio di
registrazione:
Livello di
raggiungimento
Obiettivo
Riduzione scarico reflui in Laguna
riproposto
Riduzione della dispersione di polveri di carbone in atmosfera con interventi di pulizia delle
macchine operatrici utilizzate per la movimentazione del carbone
riproposto
Aumento dell’efficienza degli impianti di denitrificazione fumi
chiuso
Riduzione del pericolo di intasamento filtri a manica sfiato silos
chiuso
Miglioramento del controllo sulle emissioni in atmosfera
riproposto
Riduzione consumo combustibili con l’utilizzo del CDR in combustione mista
chiuso
Riduzione prelievo acqua industriale dal canale consortile.
riproposto
Riduzione del rischio di contaminazione del suolo con l’eliminazione serbatoio 50.000 mc e relative
chiuso
tubazioni di collegamento
Riduzione del rischio di contaminazione del suolo con la predisposizione di un’apposita area per il
lavaggio dei demister.
riproposto
Riduzione del rischio di contaminazione del suolo con l’eliminazione serbatoio 100.000 mc e
relative tubazioni di collegamento
chiuso
Ottimizzazione del recupero ceneri dal processo di combustione
chiuso
Riduzione sostanze pericolose in impianto con la dismissione di amianto
riproposto
Riduzione uso sostanze chimiche per il funzionamento dell'impianto.
Annullato
Miglioramento della comunicazione con l’esterno
chiuso
Miglioramento della comunicazione interna - Giornata della comunicazione
riproposto
Contribuire a migliorare la gestione delle situazioni di emergenza nell’area di Porto Marghera con
la partecipazione al “Progetto SIMAGE”
chiuso
Aumento del rendimento dell’impianto
Annullato
Obiettivi e Programma ambientale 2015-2018
Sempre in relazione alla Politica Ambientale
dell’impianto di Fusina. Per la realizzazione degli
stabilita per il sito e agli impegni che l’Azienda
interventi, oltre ai fornitori ed appaltatori, è
ha assunto nei confronti delle Autorità regionali
pienamente coinvolto tutto il personale di
e locali, tenuto conto delle risorse economiche e
impianto. Vengono di seguito elencati gli
del piano industriale complessivo di ENEL
obiettivi inseriti nel programma ambientale
Produzione, sono stati fissati per il periodo 2015
dell’impianto termoelettrico di Fusina con indicati
– 2018 obiettivi e traguardi che portano ad una
il termine previsto, ove possibile le risorse, il
sostanziale riduzione dell’impatto ambientale
soggetto responsabile e l’eventuale stato di
derivante direttamente dal ciclo produttivo
avanzamento.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
39
Obiettivo n. 1 SOSPESO
Riduzione dello scarico dei reflui nei corpi ricettori.
Traguardo
Intervento
Riduzione scarico reflui
in Laguna
E’ stata stipulata nel 2011 la convenzione con
SIFA, affidataria per conto della Regione
Veneto della gestione del “Progetto integrato
Fusina”, che prevede l’invio all’impianto di
trattamento SIFA degli scarichi dell’impianti
ITAR precedentemente inviati, dopo
trattamento, in Laguna. Allo stesso impianto
verranno convogliate anche le acque nere e
le acque trattate dal ITSD.
Scadenza
Responsabile
2013
Capo Sezione
Esercizio
Aggiornata
2015/16
Costi
approvati (€)
500 k€
(comprensivo
obiettivo n° 5)
Note: OBIETTIVO SOSPESO I tempi previsti dalla Convenzione sono slittati per mancanza di predisposizione delle
tubazioni di allacciamento da parte di SIFA – Le diverse modalità di scarico (da SM1 a SIFA) deve comunque essere
oggetto di modifica AIA che per le tempistiche e modalità dell’iter di approvazione si prevede di inoltrarla in fase di
rinnovo (2016) o di riesame anticipato (2015).
Obiettivo n. 2
Riduzione della diffusione di polveri in atmosfera
Traguardo
Intervento
Riduzione della
dispersione di polveri
di carbone in
atmosfera con
interventi di pulizia
delle macchine
operatrici utilizzate per
la movimentazione del
carbone
L’obiettivo era già previsto nel precedente
programma ambientale all’interno degli
interventi previsti per la riduzione della
polverosità ambientale dovuta allo scarico,
alla movimentazione e allo stoccaggio del
carbone. A fronte di una modifica migliorativa
del progetto esso è stato stralciato da quello
sopracitato e presentato a parte. Esso
prevede la creazione di un’area di 4.200 m2
di superficie pavimentata dove le macchine
operatrici saranno scrupolosamente lavate
con acqua industriale. I reflui verranno
raccolti ed inviati agli impianti di trattamento.
Scadenza
Responsabile
2012
Capo Sezione
Manutenzione
Aggiornata
Costi
approvati (€)
870 k€
2013
Aggiornata
2015
Note: L’aggiornamento al 2013 del raggiungimento del traguardo era legato all’iter autorizzativo dimostratosi più
lungo rispetto a quello previsto. L’impianto fisso di lavaggio, sarà realizzato e attivato entro il 2015, in conformità alle
autorizzazioni concesse.
Obiettivo n. 3
Miglioramento del controllo sulle emissioni in atmosfera.
Traguardo
Intervento
Miglioramento del
monitoraggio sulle
emissioni in
atmosfera.
In linea con la strumentazione normalmente
istallata presso gli altri impianti termoelettrici
si prevede la sostituzione dei sistemi di
monitoraggio emissione con strumentazione
Siemens. Ciò garantisce di allinearsi ai
programmi di manutenzione standardizzati
Enel già esistenti presso gli altri impianti
termoelettrici e consente una maggiore
garanzia di affidabilità del sistema di
monitoraggio in quanto riferito ad un unico
Contratto di manutenzione a livello nazionale.
Scadenza
Responsabile
2016
Capo
Impianto
Costi
approvati (€)
1.000 k€
(finanziamento
relativo ai soli
GR 3-4)€
Note:
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
40
Obiettivo n. 4
Riduzione consumo risorse.
Traguardo
Intervento
Riduzione consumo
combustibili con
l’utilizzo del CDR in
combustione mista.
Il nuovo gruppo dirigente aziendale ha
confermato la volontà di Enel di proseguire
con l’utilizzo di CDR in combustione mista e ha
confermato la disponibilità all’aumento del suo
utilizzo. Pertanto Enel inizierà la procedura di
VIA presso il MATT per ottenere
l’autorizzazione per l’utilizzo di 100.000
tonnellate di CDR massime annue contro le
70.000 attualmente autorizzate.
Scadenza
Responsabile
2018
Capo
Impianto
Scadenza
Responsabile
2013
Capo Sezione
Esercizio
Costi
approvati (€)
Da definire
Note:
Obiettivo n. 5 SOSPESO
Riduzione consumo risorse.
Traguardo
Intervento
Riduzione prelievo
acqua industriale dal
canale consortile
E’ stata stipulata nel 2011 la convenzione con
SIFA, affidataria per conto della Regione
Veneto della gestione del “Progetto integrato
Fusina”, che prevede l’invio dell’acqua in
uscita dall’impianto di trattamento SIFA alla
centrale che la utilizzerà in sostituzione
dell’acqua industriale per tutti i suoi usi
interni.
Aggiornata
2015/16
Costi
approvati (€)
500 k€
(comprensivo
obiettivo n°1)
Note: OBIETTIVO SOSPESO I tempi previsti dalla Convenzione sono slittati per mancanza di predisposizione delle
tubazioni di allacciamento da parte di SIFA – Le modalità di prelievo dell’acqua industriale deve comunque essere
oggetto di modifica AIA che per le tempistiche e modalità dell’iter di approvazione si prevede di inoltrarla in fase di
rinnovo (2016) o di riesame anticipato (2015).
Obiettivo n. 6
Miglioramento dell’efficienza complessiva dell’impianto.
Traguardo
Intervento
Sostituzione dei gruppi
elettrogeni con
apparecchiature di
maggiore efficienza
I lavori sono finalizzati al miglioramento dei
livelli di sicurezza del sito, rispetto ai sistemi
di emergenza elettrica della sala macchine dei
gruppi termoelettrici 1 e 2. L’utilizzo di motori
moderni con maggior efficienza, consente il
minor utilizzo di combustibile per il loro
funzionamento e di conseguenza una
riduzione delle emissione di anidride carbonica
in atmosfera.
Scadenza
Responsabile
2016
Capo Sezione
Manutenzione
Costi
approvati (€)
500K€
Note:
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
41
Obiettivo n. 7
Riduzione del rischio di contaminazione del suolo.
Traguardo
Riduzione del rischio di
contaminazione del
suolo con la
predisposizione di
un’apposita area per il
lavaggio dei demister
Intervento
L’intervento prevede la predisposizione di
un’apposita area per il lavaggio dei demister.
La zona sarà impermeabilizzata per evitare
interazioni con il terreno circostante e dotata
di canalette per l’invio dei reflui agli impianti di
trattamento. L’obiettivo modificato è riportato
dal programma ambientale precedente.
Scadenza
Responsabile
2012
Capo
Sezione
Manutenzio
ne
Aggiornata
2015
Costi
approvati (€)
870 k€
Note: L’aggiornamento al 2014 del raggiungimento del traguardo è legato all’iter autorizzativo dimostratosi più lungo
rispetto a quello previsto
Obiettivo n. 8
Riduzione delle sostanze pericolose in impianto.
Traguardo
Intervento
Riduzione sostanze
pericolose in impianto
con la dismissione di
amianto
Riduzione del quantitativo di amianto presente
in centrale con interventi programmati in varie
parti di impianto per la bonifica e la
sostituzione delle coibentazioni.
Costi
approvati (€)
Scadenza
Responsabile
2018
Capo Sezione
Manutenzione
Scadenza
Responsabile
Costi
approvati (€)
*
Direttore UB
Risorse interne
Scadenza
Responsabile
Costi
approvati (€)
2015
Esercizio
Ambiente
Sicurezza
3.250 K€
Note:
Obiettivo n. 9
Miglioramento della comunicazione interna.
Traguardo
Intervento
Miglioramento della
comunicazione interna
Giornata della comunicazione: annualmente,
tutto il personale dell’UB di Fusina, viene
convocato dalla Direzione in assemblea dove i
vertici aziendali locali informano sul progredire
degli obiettivi ambientali prefissati e sulle
performance ambientali dei due impianti.
Note: * permanente con scadenza annuale
Obiettivo n. 10
Miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoro
Traguardo
Intervento
Miglioramento del
posizionamento della
cartellonistica di
sicurezza
verranno censiti tutti i serbatoi contenenti
sostanze pericolose e tutti i punti di scarico
autobotti individuando i posti più visibili dove
verrà posizionata la nuova cartellonistica CLP.
20 k€
Note:
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
42
SEZIONE DATI AMBIENTALI esercizio 2014
Figura 3 - Schema riepilogativo dati ambientali di input – output
Idrogeno
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
43
Dati ingresso impianto anno 2014
Combustibili
U.M.
Carbone
Acqua prelevata
t
2.036.225
kSm3
24.352
Gasolio
t
437
CDR
t
56.097
Gas naturale
Idrogeno
kSm3
U.M.
Clorito di sodio (25%) (nocivo)
t
536
Acido solforico (al 98%) (corrosivo)
t
198
Soda caustica (50%) (corrosivo)
t
307
Acido cloridrico (>=32,5%)
(corrosivo)
t
1.516
Cloruro ferroso (al 23÷26% come
FeCl2) (corrosivo)
t
41
Cloruro ferrico (al 40÷41% come
FeCl3) (corrosivo)
t
362
Idrato d’ammonio (al 25% come
NH3) (irritante)
t
13.046
Solfuro di sodio (10%) (corrosivo)
t
109
Calce (irritante)
t
1.242
Calcare
t
14.574
Carboidrazide (12%)
t
2.500
Marmettola ( media anno c.a.52%)
t
38.333
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Prelievo da rete idrica
potabile
m3
49.536
Prelievo da acquedotto
industriale per uso
industriale
m3
2.494.530
Prelievo da laguna per
raffreddamento
m3
693.325.800
Apporto acque meteoriche
m3
557.813
Acque marmettola +
emungimento
m3
19.406
0
Materiali di consumo principali
Materie entrate in magazzino
durante l’anno di riferimento
U.M.
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
44
Dati uscita impianto anno 2014
Energia elettrica
U.M.
Energia lorda prodotta
MWh
Energia netta immessa in
rete
U.M.
Emissioni in atmosfera
in tonnellate anno
5.638.263
MWh
4.988.920
SO2
t
1.954
NOx
t
2.727
Polveri totali
t
56
CO2
t
4.838.368
CO
t
208
Ammoniaca NH3
t
4
Composti inorganici del
Cloro espressi come HCl
t
Composti inorganici del
Fluoro espressi come HF
t
72
38
Emissioni in atmosfera in concentrazione (medie anno) dei maggiori inquinanti
SO2 (mg/Nmc)
NOx (mg/Nmc)
Polveri (mg/Nmc)
CO (mg/Nmc)
Limite
Misura
Limite
Misura
Limite
Misura
Limite
Misura
FS1
200
64
200
131
20
5,8
30
14
FS2
200
88
200
128
20
7,0
30
8
FS3
200/185*
121**
200/212*
148**
20/20*
2,6**
50/50*
11**
FS4
200/185*
111**
200/212*
151**
20/20*
0,1**
50/50*
11**
FS6
-
-
400
-
-
-
100
-
* limite in co combustione
** dato medio nei due assetti di funzionamento
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
45
Scarichi idrici
U.M.
Scarico in Laguna da raffreddamento
m3
693.325.800
Apporto all’acqua di raffreddamento di acqua per refrigerazione pompe AC ed altri
raffreddamenti
m3
174.319
Scarico da impianti di trattamento in Laguna
m3
670.428
Scarico ITSD a VERITAS
m3
949.954
Evaporazione DeSOx
m3
736.803
Scarico impianti biologici a VERITAS
m3
44.433
Evaporazione cicli e perdite varie (bagnatura carbonili, irrigazione, riscaldamento
parco OCD, vapore soffiature….)
m3
533.089
Servizi e riempimento Torri di raffreddamento gruppi 1-2
m3
12.259
Carico inquinante delle acque reflue scaricate in Laguna al netto
di quello dell’acqua in ingresso
U.M.
Metalli e composti (espressi come metalli equivalenti)
Kg
0,45
Fosforo totale (espresso come P)
Kg
5,00
Azoto totale (espresso come N)
Kg
310
BOD5
Kg
633
Solidi sospesi
Kg
0
Il piano di monitoraggio e controllo previsto per l’anno 2014 è stato rispettato e le analisi eseguite agli
scarichi hanno confermato il pieno rispetto dei limiti autorizzati
Grafico 1
Scarichi idrici
0,39%
5,58%
Apporto all’acqua di raffreddamento di acqua per
refrigerazione pompe AC ed altri raffreddamenti
Scarico da impianti di trattamento in Laguna
1,42%
17,08%
Scarico ITSD a VERITAS
21,48%
Evaporazione DeSOx
23,61%
Scarico impianti biologici a VERITAS
30,43%
Evaporazione cicli e perdite varie (bagnatura carbonili,
irrigazione, riscaldamento parco OCD, vapore
soffiature….)
Servizi e riempimento Torri di raffreddamento gruppi
1-2
Nel grafico non sono inseriti gli scarichi da raffreddamento in quanto non avrebbero consentito la
visualizzazione degli altri scarichi nel grafico a torta
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
46
Rifiuti dell’impianto smaltiti nel corso del 2014
CER
Rifiuti speciali pericolosi
13 01 10 * Oli minerali per circuiti idraulici , non clorurati
13 03 07*
Oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati
15 01 10 * Imballaggi contenenti sostanze pericolose
15 02 02 *
Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi
contaminati da sostanze pericolose
16 01 07*
Filtri dell'olio
16 01 11*
Pastiglie per freni, contenenti amianto
16 02 11*
Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, hcfc, hfc
16 02 13*
Trasformatori Fuori Uso e Monitor da PC
16 03 05*
Rifiuti organici contenenti sostanze pericolose
16 05 04*
Gas in Contenitori a pressione(compresi gli halon)
16 05 07*
Sostanze chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite
da sostanze pericolose
16 06 01 * Batterie al piombo
Kg
Recuperati
Smaltiti
29.710
31.030
0
7.500
7.500
0
3.470
0
3.470
12.225
0
12.300
830
0
830
10
0
0
510
510
0
51.250
41.950
9.200
9.720
0
10.120
116
116
0
11.820
0
11.820
2.950
2.900
0
133.930
0
133.930
16 08 02*
Catalizzatori Esauriti Contenenti Metalli di Transizione
16 11 05*
Rivestimenti e Materiali Refrattari provenienti da lavorazioni non
metallurgiche, contenenti sostanze pericolose
4.700
0
4.700
17 06 01*
Rifiuti costituiti da materiale contenenti amianto
4.460
0
5.100
42.940
0
42.940
170
0
360
1.210
200
1.000
181.610
50.320
131.290
26,5%
74,3%
17 06 03 * Altri materiali isolanti (fibre ceramiche)
17 06 05*
Materiale da costruzione contenente amianto
20 01 21*
Tubi fluorescenti
Totali
Percentuale rifiuti pericolosi recuperati e smaltiti
CER
Rifiuti speciali non pericolosi
Kg
Recuperati
Smaltiti
10 01 02
Ceneri leggere di carbone
54.295.390
54.295.390
0
10 01 05
Gesso da desolforazione
54.143.300
54.143.300
0
10 01 15
Ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia prodotte dal
coincenerimento, diverse da quelli di cui alla voce 10 01 14
25.605.880
25.594.040
11.840
10 01 17
Ceneri leggere prodotte dal coincenerimento , diverse da
quelle di cui alla voce 10 01 16
161.273.300
161.273.300
0
10 01 19
Rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi (composti da
cenere da combustione, carbone e gesso da desolforazione)
47.360
0
67.060
10 01 21
Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti ed altri
fanghi
7.626.110
7.626.110
0
15 01 01
Imballaggi in carta e cartone
10.340
10.000
0
15 01 03
Imballaggi in legno
5.970
5.470
0
15 02 03
Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi
non contanimati da sostanze pericolose
29.530
0
29.780
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
47
CER
Rifiuti speciali non pericolosi
Kg
Recuperati
Smaltiti
16 02 14
Apparecchiature fuori uso diverse da quelle di cui alle voci da
16 02 09 a 16 02 13
20.040
20.390
0
16 02 16
Componenti Rimossi da Apparecchiature fuori uso, diversi da
quelli di cui alla voce 16 02 15
380
0
0
16 03 04
Rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03*
245.580
0
245.580
16 03 06
Rifiuti organici divesi da quelli di cui alla voce 16 03 05
(Gomma)
3.050
0
3.500
16 06 04
Pile alcaline
270
270
0
17 01 03
Mattonelle e ceramiche
1.140
0
1.140
17 01 07
Miscugli o Scorie di Cemento, Mattoni, Mattonelle e
Ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06
28.000
17 02 01
Legno
19.000
23.990
0
17 02 02
Vetro
1.560
0
1.560
17 02 03
Plastica
5.200
0
5.020
17 03 02
Guaina/Miscele bituminose diverse di cui alla voce 17 03 01
9.900
0
3.090
17 04 02
Alluminio
10.290
9.990
0
17 04 05
Ferro e acciaio
713.350
721.740
0
17 04 07
Metalli misti
44.540
44.540
0
17 04 11
Rottame di cavo
1.800
1.800
0
17 05 04
Terre e Rocce da Scavi e Demolizioni
3.260
0
3.260
17 06 04
Materiali isolanti diversi
8.530
0
6.170
17 09 04
Rifiuti misti della attività di costruzione e demolizione
135.270
0
156.740
19 09 01
Rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari
81.240
0
81.310
19 09 05
Resine Esaurite
4.200
0
4.200
19 12 12
Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento
meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11
268.580
270.160
0
20 03 01
Rifiuti urbani non differenziati
2.560
0
3.660
Totali
304.644.920
Percentuale rifiuti non pericolosi recuperati / smaltiti
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
0
28.000
304.040.490 651.910
99,8%
0,2%
48
Grafico 2
Grafico 3
Rifiuti – Suddivisione % per destinazione finale
Produzione di energia elettrica
2.237
1.160
762
425
888
90%
4.000
40%
30%
3.000
20%
2.000
10%
1.000
0%
3.454
5.000
4.989
5.638
5.258
3.018
191.307 202.697 291.613 295.977 304.125
2.650
6.000
60%
4.640
5.097
7.000
70%
4.498
8.000
80%
50%
9.000
3.048
100%
2010
2011
2012
Totale recuperati
2013
2014
Totale smaltiti
2010
2011
Lorda
2012
2013
2014
Netta
Grafico 4
Numero di infortuni e tasso di frequenza area
ABtermo e impianto di Fusina
Nessun infortunio nel corso del 2014
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
49
INDICATORI DI PRESTAZIONE AMBIENTALE
Come richiesto nell’ Allegato IV del regolamento UE 1221/2009 del 25/11/09, si riporta in questa sezione
la serie degli indicatori chiave per la Unità di Business di Fusina. Gli indicatori chiave, calcolati per gli anni
2010- 2014, oltre a consentire la comparazione tra un anno e l’altro, forniscono una valutazione accurata
delle prestazioni ambientali dell’impianto nella sua totalità.
Gli Indicatori chiave riguardano le seguenti tematiche ambientali fondamentali:
•
Efficienza Energetica
•
Efficienza dei Materiali
•
Acqua
•
Rifiuti
•
Biodiversità
•
Emissioni
Efficienza energetica
L’efficienza energetica della centrale di Fusina è
stata calcolata su due parametri:
•
Il rendimento
centrale;
•
La quota da fonte rinnovabile riferibile ai
energetico
medio
di
soli Gruppi 3 e 4 su produzione totale.
Grafico 6
Grafico 5
Rendimento energetico medio di centrale (η) %
40
35
Energia lorda da CDR/energia lorda prodotta
Gruppi 3-4
0,05
34,0
34,6
34,6
34,5
32,8
0,04
0,040
0,03
30
0,032
0,030
0,02
25
0,029
0,024
0,01
20
2010
2011
2012
2013
Rendimento medio netto
2014
0,00
2010
2011
2012
2013
2014
Il grafico 9 dimostra il contributo di CDR nella
produzione di energia dei gruppi 3 e 4
mostrando un trend stabile nel tempo tranne nel
2011 (anno con minor produzione dei gruppi FS
3-4.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
50
Efficienza materiali
L’efficienza materiali della centrale è stata
Grafico 8
verificata su questi principali materiali
Ammoniaca al 25% (t)/energia lorda (GWh)
consumati:
•
CDR;
5
•
Ammoniaca;
•
Marmettola;
•
Calcare;
4
gli ultimi tre concorrono alla riduzione delle
3
emissioni tramite i presidi ambientali installati in
centrale.
2
2,0
2,2
2,1
2011
2012
2,3
2,3
2013
2014
Grafico 7
1
Consumo CDR (t)/energia lorda (GWh)
0
25
2010
20
Grafico 9
Marmettola al 50% (t)/energia lorda (GWh)
15
15
16
16
10
12
11
10
14
12
5
10
0
2010
2011
2012
2013
2014
Come detto in precedenza, il maggior uso di
8
6
CDR in termini assoluti, ha permesso di
4
conseguire l’obiettivo “minori emissioni di CO2”,
2
9
8
8
7
7
oltre che portare un beneficio alla comunità
locale in termini di minor quantità di rifiuti da
0
2010
2011
2012
2013
2014
conferire in discarica. Inoltre rispetto ai normali
inceneritori, la co-combustione garantisce un
Come si evidenzia dai due grafici, negli ultimi
maggior rendimento energetico (38% vs 25%) a
anni vi è una stabilizzazione nell’utilizzo della
parità di performance ambientali.
marmettola e parallelamente una diminuzione
progressiva di calcare. Questa scelta di
privilegiare la marmettola, in qualità di reagente
per la desolforazione, permette di sostituire
parzialmente o totalmente il calcare, materiale
pregiato, con un rifiuto speciale non pericoloso
proveniente dalla lavorazione dei materiali
lapidei di natura calcarea dell’area veronese.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
51
Grafico 10
Grafico 11
Calcare (t)/energia lorda (GWh)
Acqua industriale (m3)/energia lorda (GWh)
1.000
8
800
6
600
679
607
4
400
2,8
2
476
477
2012
2013
442
3,1
2,5
2,3
1,9
200
0
0
2010
2011
2012
2013
2014
2010
2011
2014
Acqua
L’acqua utilizzata nella centrale di Fusina è
Grafico 12
destinata ai seguenti usi:
Acqua raffreddamento (m3)/energia lorda (GWh)
•
industriale per produzione acqua demi,
desolforazione dei fumi e servizi comuni;
•
240.000
raffreddamento circuito aperto (gruppi 1 – 4)
e circuito chiuso (torri gruppi 1 e 2).
200.000
Il grafico di consumo specifico di acqua
160.000
167.160
industriale mostra, negli ultimi anni, una
diminuzione e stabilizzazione nei consumi
rispetto agli anni precedenti di uso d’acqua
industriale per GWh prodotto a parità di
consumo dei DeSOx. Infatti circa la metà
153.354
120.000
126.529 128.240 123.027
80.000
40.000
dell’acqua industriale è asservita ai DeSOx, la
cui efficienza è rimasta inalterata ed 1/3 dei
prelievi è asservito a servizi vari, indipendente
0
2010
2011
2012
2013
2014
dalla produzione, ed hanno un valore
sostanzialmente costante dal 2012.
Si evidenzia un utilizzo stabile ed in diminuzione
di acqua di raffreddamento rispetto al 2010.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
52
Rifiuti
Grafico 13
Ceneri (t)/energia lorda (GWh)
Grafico 15
Fanghi (t)/energia lorda (GWh)
70
5
60
4
50
49
47
40
43
3
44
43
2
30
2,6
2,6
2,3
2,0
1
20
2010
2011
2012
2013
1,4
2014
L’andamento della quantità di cenere prodotta è
0
2010
2011
2012
2013
2014
strettamente correlato al contenuto di cenere nei
carboni. Per i gessi, invece, l’andamento è
pressoché costante e proporzionale al contenuto
di zolfo del carbone in ingresso, a parità di
L’andamento della produzione di rifiuti pericolosi
emissioni specifiche di SO2 (vedi grafico SO2).
risulta stabilizzato verso il basso. Le grosse
variazioni tra gli anni sono dipendenti da
particolari manutenzioni eseguite sull’impianto.
Grafico 14
Gessi (t)/energia lorda (GWh)
Grafico 16
Rifiuti pericolosi prodotti (t)/energia lorda (GWh)
20
0,8
15
0,6
10
12
11
10
9
10
0,4
5
0,23
0,2
0,09
0
2010
2011
2012
2013
0,04
0,03
0,05
2012
2013
2014
2014
0,0
2010
2011
L’andamento della produzione specifica di
fanghi, mostra un trend di progressiva
diminuzione.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
53
Biodiversità
Emissioni
L’indicatore non si ritiene significativo in quanto
I parametri analizzati come indicatori di
la superficie edificata su cui si stende l’impianto
prestazione in questa sezione sono: NOx (ossidi
non varia. La riduzione dell’indice è legato
di azoto); SO2 (ossidi di zolfo); Polveri; CO2;
all’aumento dei GWh prodotti.
Grafico 18
Grafico 17
NOx (t)/energia lorda (GWh)
2
Superficie edificata (m )/energia lorda (GWh)
1,0
50
0,8
40
0,6
30
0,49
0,46
0,45
2011
2012
0,48
0,48
2013
2014
24
21
20
0,4
14
14
13
0,2
10
0,0
2010
0
2010
2011
2012
2013
2014
La produzione specifica di NOx, è pressoché
stabile.
Grafico 19
SO2 (t)/energia lorda (GWh)
1,2
1,0
0,8
0,6
0,38
0,38
0,39
0,38
2010
2011
2012
2013
0,4
0,35
0,2
0,0
2014
Le emissioni specifiche di SO2, risultano
sostanzialmente stabili con leggero trend in
decrescita, confermando le ottime performance
dei desolforatori, con una produzione di gessi
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
54
che varia praticamente al variare del contenuto
di zolfo nel carbone in ingresso.
Grafico 20
Grafico 21
Polveri (t)/energia lorda (GWh)
CO2 (t)/energia lorda (GWh)
1.100
0,06
1.000
0,05
0,04
900
865
835
827
2011
2012
842
858
0,03
800
0,02
0,014
0,010
0,008
0,01
0,010
700
0,004
600
0,00
2010
2011
2012
2013
2014
Le emissioni specifiche di polveri PST risultano
sostanzialmente stabili negli anni con una
sensibile riduzione nel 2012 interessato da
particolari manutenzioni straordinarie ai sistemi
di abbattimento.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
2010
2013
2014
L’andamento delle emissioni di CO2 risulta in
leggero aumento, in quanto dipendente
esclusivamente dalla combustione del carbone
stesso, dal numero di avviamenti e dal fattore di
carico di utilizzo dei gruppi.
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
55
LIMITI DI LEGGE APPLICABILI ALL’IMPIANTO
Limiti di legge per le emissioni
Sezione 6 (impianto ad idrogeno):
Limiti dei principali inquinanti monitorati in
Limiti giornalieri (media dei valori medi orari):
continuo delle sezioni termoelettriche installate a
Sostanza
Fusina secondo il Decreto di Autorizzazione
CO
100
NOx
400
Integrata Ambientale del 25 novembre 2008.
Concentrazione (mg/Nm3)
Sezioni 1-2-3-4 (assetto combustione a
Le concentrazioni sono riferite a gas secchi
carbone):
Concentrazione (mg/Nm3)
normalizzati con eccesso di ossigeno del 15%
SO2
200
Limiti di legge per gli effluenti liquidi
NOx
200
A seguito della modifica all’Autorizzazione
Sostanza
Polveri
20
CO
Gr.1 e 2=30 Gr.3 e 4 =50
0020581 del 10/09/2013, sono ad oggi
regolamentati i seguenti scarichi:
•
Valori medie mensili
Sostanza
Ambientale di Fusina, approvata con DVA-2013-
Concentrazione (mg/Nm3)
SR1 e SR2 dell’acqua condensatrice a circuito
aperto in Laguna di Venezia;
•
SM1 per le acque reflue industriali
SO2
220
provenienti dall’impianto ITAR e disoleazione,
NOx
220
nonché acque meteoriche di I e II pioggia in
Polveri
laguna di Venezia;
22
•
Valori medie 48 h consecutive (97% per SO2 e
e le acque servizi assimilabili ai domestici
polveri e 95% per NOx)
(FS1-4 e FS5) in fognatura pubblica
consortile;
Sezioni 3-4 (assetto co combustione
•
carbone - CDR):
Sostanza
SS1 e SS2 per le acque industriali (SI2-ITSD)
Concentrazione
SO2
185*
NOx
200*
ST1 per le acque reflue industriali provenienti
dalle torre evaporative.
Per gli scarichi in Laguna di Venezia e
dell’impianto ITAR si applicano, oltre ai limiti del
Decreto Interministeriale 30 Luglio 1999 (sez. 1,
Polveri
20*
2 e 4), anche le prescrizioni stabilite dal
CO
50*
Magistrato alle Acque di Venezia (MAV)
COT
10*
HCl
10*
Hg
0,05**
Diossine/Furani
0,1***
autorizzazione n. 1577 del 18/06/2007 sostituita
dalla stessa AIA.
Gli scarichi SS1, SS2, ST1 e SI2-ITSD (qualora
in funzione) devono rispettare i limiti previsti dal
regolamento di fognatura vigente secondo le
convenzioni stipulate con il gestore consortile
*Valori medi giornalieri (in mg/Nm3)
Veritas; per lo scarico SI2-ITSD si devono
** Valori medi giornalieri e quadrimestrali (in
rispettare anche le disposizioni previste dal
mg/Nm3)
D.Lgs 133/05.
***Valori medi mensili (in ngTEQ/Nm3)
L’AIA inoltre prevede per la temperatura degli
Le concentrazioni sono riferite a gas secchi
scarichi di acqua di raffreddamento il valore
normalizzati con eccesso di ossigeno del 6% per
limite di 35 °C e dell’incremento di temperatura
la combustione a carbone e del 3% per la
a 100 m dallo scarico minore di 3 °C.
combustione a metano.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
56
Limiti di legge per il rumore esterno
La zonizzazione acustica del Comune di Venezia ha previsto l’inserimento dell’impianto ENEL in classe VI.
Valori limite di emissione Leq
dB(A)
Classi di destinazione d’uso
del territorio
VI
Aree esclusivamente industriali
ore diurne
(6.00 – 22.00)
65 dB(A)
ore notturne
(22.00 – 06.00)
65 dB(A)
Valori limite di immissione Leq
dB(A)
ore diurne
(6.00 – 22.00)
70 dB(A)
ore notturne
(22.00 – 06.00)
70 dB(A)
Nel 2014, è stata condotta una indagine del rilievo del rumore ambientale Dai valori riscontrati si
conferma che l’impianto in esercizio non genera livelli di pressione sonora superiori ai limiti assoluti di
immissione imposti dalla legislazione vigente e non produce incrementi significativi sul clima acustico
esistente. Una nuova campagna di misura è prevista nel corso del 2018.
Leggi ed autorizzazioni di riferimento
•
Autorizzazione al recupero della
Una specifica procedura del Sistema di Gestione
marmettola (R7) per un quantitativo
Ambientale descrive le modalità con cui il
annuo di 45.000 t e di CDR (R1) per un
Rappresentante della Direzione aggiorna il
quantitativo annuo di 70.000 t;
•
“Registro normativo” ed il “Registro
autorizzativo” archiviati nel server di centrale. Le
Autorizzazione all’utilizzo dell’acque di
falda nei desolforatori.
prescrizioni previste da Leggi ed autorizzazioni
sono raccolte nel “Registro degli adempimenti” a
•Autorizzazione ad emettere gas a effetto
cui si fa riferimento quando,
serra n. 343
quadrimestralmente, avviene il controllo del
rispetto delle scadenze degli adempimenti.
•Denuncia impianti termici installati (D.Lgs.
Si riportano di seguito le autorizzazioni rilasciate
152/06 art. 284, comma2) con lettera al
all’impianto dai vari Enti di controllo:
Comune di Venezia prot. EAS-0003567 del
•Autorizzazione Integrata Ambientale
22/01/2013
rilasciata il 25 novembre 2008 dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
• Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.)
del Mare che all’articolo 8 sostituisce le
rilasciato dal Ministero degli Interni - Comando
previgenti:
Provinciale dei Vigili del Fuoco di Venezia
•
Autorizzazione all’esercizio delle
protocollo n° 14897 del 14/01/2014 con
operazioni di deposito preliminare
scadenza 30/06/2018.
(D15) e messa in riserva (R13) di rifiuti
•
•
pericolosi e non pericolosi derivanti
• Deliberazione della Giunta Regionale del
dalla propria attività come individuate
Veneto n. 1910 del 20 giugno 2006: Progetto
agli allegati B e C del D. Lgs 22/97 in
di nuovo impianto dimostrativo di produzione di
apposite aree identificate e dedicate.
energia elettrica, a ciclo combinato, di circa 12
Autorizzazione all’emissione in
MW, alimentato a idrogeno, presso il sito ENEL
atmosfera
di Fusina, Venezia. D.Lgs. 387/2003 art. 12.
Autorizzazione agli scarichi e ai prelievi
idrici
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
57
Glossario
CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE
AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)
AMBIENTALE
Autorizzazione all’esercizio ambientale del
Atto con cui il Verificatore ambientale accreditato
contesto nel quale un’organizzazione opera,
da idoneo organismo competente esamina la
comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le
Dichiarazione Ambientale con risultato positivo
risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri
umani e le loro interrelazioni.
∆T
Differenza di temperatura.
ARPA
DENOX
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale
Impianto per la riduzione degli ossidi di azoto nei
fumi.
ASPETTO AMBIENTALE
Elemento di una attività, prodotto o servizio di
una organizzazione che può interagire con
l’ambiente
DESOX
Impianto per la riduzione del biossido di zolfo nei
fumi.
AUDIT AMBIENTALE
valutazione sistematica, documentata, periodica
e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del
sistema di gestione e dei processi destinati alla
protezione dell’ambiente, al fine di facilitare il
controllo di gestione delle prassi che possono
avere un impatto sull’ambiente e a valutare la
DICHIARAZIONE AMBIENTALE
Dichiarazione elaborata dall’impresa in
conformità delle disposizioni del Regolamento
EMAS
ENERGIA LORDA
Energia prodotta dallo impianto
conformità alle politiche ambientali aziendali
ENERGIA NETTA
BOD5
Energia effettivamente immessa nella rete
Domanda biologica di ossigeno a 5 gg.
elettrica nazionale
CET
EF e FF
Coordinatore di Esercizio in Turno
Impianti per la riduzione delle polveri nei fumi.
CDR
IMPATTO SULL’AMBIENTE
Combustibile derivato dai rifiuti a Noma UNI
9903
Qualunque modificazione dello stato
dell’ambiente, negativa o benefica, totale o
parziale, conseguente alle attività svolte nel sito
COD
Domanda di ossigeno chimico. È la quantità di
ossigeno utilizzata per ossidare le sostanze
organiche e inorganiche presenti.
e derivanti da aspetti ambientali.
IPA
Idrocarburi Policiclici Aromatici
CONSUMO SPECIFICO
ITAR
Rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal
combustibile impiegata in una sezione
Individua nel complesso l’Impianto Trattamento
Acque Reflue della centrale
termoelettrica in un determinato periodo di
tempo e la corrispondente quantità di energia
ITAA
elettrica netta prodotta
Individua nel complesso l’Impianto Trattamento
Acque Ammoniacali della centrale
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
Impianto termoelettrico Andrea Palladio di Fusina
58
ITSD
POTENZA TERMICA
Individua nel complesso l’Impianto Trattamento
Quantità di calore nell’unità di tempo (unità di
Spurghi Desolforatore della centrale
misura W o kcal/h).
Leq(A)
RISCALDATORI D’ARIA RIGENERATIVI
Livello continuo equivalente di pressione sonora
Scambiatori di calore di tipo rotante. Il calore dei
ponderato A
fumi viene ceduto all’aria comburente sfruttando
la cessione del calore accumulato dal tamburo
Nm3
Normal metro cubo, misura del volume di
rotante
effluente gassoso rapportato alle condizioni
RENDIMENTO ENERGETICO NETTO
fisiche normali (0°C e 0,1013 Mpa)
E' il rapporto, espresso in %, tra l'energia
elettrica netta immessa in rete e l'energia
OCD
termica (calore)consumata per produrla
Olio Combustibile Denso
RETE ELETTRICA
OFA
Over Fire Air. Tecnica per la riduzione degli
ossidi di Azoto che si formano nella caldaia.
PCB
L’insieme delle linee (rete di trasporto), delle
stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione
e alla distribuzione dell’energia elettrica
SME
PoliCloroBifenili
Sistema di Monitoraggio in continuo delle
Emissioni dal camino
PCDD
Policlorodibenzodiossine
SOLIDI IN SOSPENSIONE
PCDF
Sostanze presenti in un campione d’acqua da
Policlorodibenzofurani
analizzare che vengono trattenute da un filtro a
membrana di determinata porosità.
pH
Indica l’acidità o l’alcalinità di un liquido
TEQ
Rappresenta la tossicità equivalente totale di
POTENZA NOMINALE
La potenza nominale nei motori primi, dei
generatori elettrici di un gruppo, di una sezione,
PCDD/PCDF di un campione in rapporto alla
tossicità della diossina più tossica 2,3,7,8-TCDD.
di una centrale, o di un insieme di centrali, è la
TESLA (T)
somma delle potenze massime in regime
Unità di misura della induzione magnetica.
continuo, secondo le norme ammesse, di
ciascuna delle macchine considerate di uguale
categoria.
Enel – Dichiarazione ambientale 2015
VASCHE API
Separatori della fase oleosa da quella liquida
(American Petroleum Institute).
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59