Soggetti partecipanti al Progetto: Liceo Poliv. St. "Q.Punzi" di COSTERNINO (BR) ITG "Belluzzi" di BRINDISI Itis "Fermi" di FRANCAVILA F. (BR) TEMA: "Capire il disagio nelle sue cause, interazioni e possibili vie di prevenzione e recupero; gli effetti sull'apprendimento e rimedi applicabili". ARTICOLAZIONI: Disagio, demotivazione, rimotivazione, rinforzo dell'identità, produzione di apprendimento autoregolativo. FORMA DEL PROGETTO: Laboratorio di ricerca didattica (relazioni, tecniche, esperienze) su "Prevenzione e recupero della dispersione scolastica di alunni della Scuola Secondaria di 11° e per il rientro del drop out" AZIONI : Presentazione e analisi di caso problematico in forma di dialogo, interpretazione dei segnali, definizione di ipotesi d'intervento (provocazione suasiva, problema, risposta motivata, rinforzo. La "buona prassi" e l'acquisizione efficace del metodo. Verifiche in autogestione. 1° incontro Caratterizzazioni epocali - deprivazione - disagio - svantaggio -cause che ostano l'apprendimento - il bello educa, anche il brutto....(l'esempio per la funzione guida). 11° incontro II debito sulla persona dello studente: identità deformata, appartenenza insicura, 10sono perché c'è l'altro (tutoring e counseling). Forme di intelligenza (creativa, analitica, pratica) e stili di apprendimento (verbale, euristico, operativo) : i comportamenti cognitivi ed affettivi. 11 recupero coinvolge l'intera persona (emozionalità, relazione, processi mentali). ESPLICITAZIONI di PERCORSO a) tratti del confronto generazionale b) caratterizzazioni epocali e) il malessere giovanile d) cause dell'insuccesso, della dispersione e dell'abbandono e) rimotivazione, rinforzo dell'identità, apprendimento autovalutazione, gestione dello stress, decisione. autoregolativo, 1 LE TRAIETTORIE ( o prospettive o temi) per una nuova ANTROPOLOGIA e una coerente nuova PEDAGOGIA. 1° Chi è l'uomo ? Persona integrale, originale e trascendente finito. Se penso il mio corpo non riesco ad identificarmi perché c'è dell'altro, che non riesco a definire e che chiamo "parte trascendente". Si può vivere solo per il corpo non è l'assoluto. Semplificazione della morale: bene è ciò che realizza, male ciò che impedisce. II0 Quale il vero risultato della scuola? La consapevolezza. Ci scopriamo come "noi" solo di fronte all'altro. La consapevolezza parte dall'autocoscienza:la struttura ontologica della mia identità e della mia vita sta nella relazione interpersonale come verità fondante; se io e l'altro siamo uguali, c'è solo reciproco consumo. L'altro è, come me, un frammento d'infinito. Bisogna educare nella norma il desiderio, perché non diventi solo consumo. 111° C'è un trascendente oltre me (infinito). Se manca l'incontro tra il finito e il trascendente oltre me, restano solo i riti o le magìe. Conseguenze: La formazione vera nasce solo dal progetto Uomo Su questa formazione va coinvolta da subito la famiglia Le altre culture vanno considerate frammenti di un'unica verità La laicità è solo una barriera formale o esito di paura Tutti siamo umani, consapevoli e con una parte non finita. 2 a) CARATTERIZZAZIONI EPOCALI. - - Atteggiamento d'attesa di trasformazioni sostanziali dall'esterno; moltiplicazione delle informazioni e difficoltà di sintesi orientative; trionfo del particolare sulla prospettiva organica e coerente; società esasperatamente multicentrica e, quindi, insicura; centralità dell'autorealizzazione intesa come evidenza - apparenza deresponsabilizzazipne della famiglia, divenuta luogo di occasionale incontro, di consumo, di investimento e risparmio; decostruzione socio-politica: tutto è sempre da rifare, la stabilità è perduta; frantumazione, inquietudine e discontinuità sono potenti regolatori sociali. b)CARATTERIZZAZIONI SPECIFICHE DEL MALESSERE GIOVANILE. - disorientamento per l'insostenibilità di un progetto stabile e definitivo (ansia da proiezioni, prodotte anche della scuola rispetto alle prospettive lavorative nel futuro); rapporti familiari con valori e ideali al ribasso; centralità della scuola, che rende insopportabile l'insuccesso, generando depressione e incremento degli episodi di autolesione (suicidio tentato); sfiducia nella scuola come portatrice di conoscenza. liberazione del tempo dai bisogni primari; perdita e consumo dello stesso; aumento della trasgressività per l'incoerenza dei modelli degli adulti; visione orizzontale, soggettiva e pragmatica della vita. difficoltà della scuola a cogliere le variabili di un sistema epocale complesso. ci CAUSE DELL'INSUCCESSO, DELLA DISPERSIONE E DELL'ABBANDONO. Esterne economiche (indigenza, lavoro, apprendistato) sociali (età, disadattamento, precarietà familiare) strutturali (salute, disagi logistici, ripetenze) soggettive (debole volontà, bassa autostima , mancanza di motivazione, gravita delle lacune, rifiuto); Interne relazionali (difficile integrazione, relazione contrastata, debole autoaccettazione) strutturali (relazione-comunicazione non sempre empatica dei docenti, carenze organizzative) Formazione identificazione personale per 1'autoaccettazione appartenenza, anche culturale, per la partecipazione democratica e l'approccio interculturale. 3 E' scaturita l'esigenza di definire i "campi" di osservazione, dai quali trarre le informazioni indispensabili al ripensamento del sistema, per una prospettiva di qualità, pur nel realismo di una organizzazione complessa e non sempre efficiente. I "campi" individuati hanno rappresentato le piste del percorso condotto. d) LA QUALITÀ DEL SERVIZIO EDUCATIVO-ORIENTATIVO. - Area di raccolta di elementi significativi: area delle relazioni " delle forme cognitive " dei contenuti " del progetto educativo " della qualità organizzativa. - La centralità del soggetto in formazione - La qualità dell' educazione dipende dalla qualità dei rapporti interpersonali; primato dall'approccio dèi clima relazionale sul rendimento dell' istruzione (profitto); confronto tra curricolo implicito (intersoggettivo, con indicatori biografici per l'assertività ed esplicito con indicatori oggettivo-nòzionali); rischio d'inclinazione dell' ottica educativa verso l'intimismo o la psicoterapia. - Concezione puntiforme dell' istruzione e le finizioni reticolari è di mappa; Modificazione dell'organizzazione didattica dalla uguaglianza - somiglianzà all'evidenza : delle discriminanze e, quindi, alla diversità; l'istruzione processo né : puntiforme né rettilineo ma destinato a processi di tassi - sintassi per l'organizzazione, elaborazione, uso e moltiplicazione . - Contenuti come strumenti qualificati per specifici obiettivi. Passaggio quantità - qualità, determinato non da accumuli - ripetizioni selettiva secondo criteri, cioè secondo organizzazione 5 funzionale. ma da logica - La funzione progettuale previo ricorioscimento e àccettazione della realtà. Le valenze educative - non dipendono tanto dall’abbondanza dei contenuti ma dalle condizioni formali in cui vengono incontrati dall’intelligenza dello studente (S. Bruner); distinzione fra fase di approccio ( che ' esige accettazione) e fase educativa (che esige il cambiamento continuo); - Prospettiva di sistema e complessità. rapporto chiaro tra conduzione pedagogica e gestione economica; contrasto tra efficientismo ed educatività; 1 'organizzazione- come importante indicatore di qualità. Il contrario della dispersione è il LEGAME, se non di amore almeno di STIMA. Occorre rendere il contenuto dell'istruzióne un "bene", che aiuta la vita e verso il quale abbiamo l'interesse dell'utilità ó della prevenzione del rischiò. 4 ESPLICITAZIONI di PERCORSO a) tratti del confronto generazionale Prima generazione Seconda generazione *dominanza dell'adulto Centralità del bambino *apprendistato razionale * apprendistato emozionale *adulto come guida sicura *adulto come capace di sostegno impegno come fine (puoi, dunque devi) "impegno come mezzo *pedagogia operativa "pedagogie emozionali *distanza definita (ognuno al suo posto) * vicinanza necessaria *olismo (visione d'insieme) individualismo (ognuno perse) *agire strumentale *agire drammaturgico *relazioni di potere "relazioni di persuasione (consenso) *emancipazione co! fare *emancipazione culturale b) caratterizzazioni epocali -molteplicità delle informazioni, policentrismo valoriale, frammentazione e insicurezza -attesa di trasformazioni dall'esterno -autorealizzazione come evidenza formale, apparenza obbligante -decostruzione sociale e conseguenti instabilità, inquietudine, discontinuità -confusione valoriaie nella famiglia (non si sa più a chi credere) e) il malessere giovanile +disagio dell'agio (trasgressività per l'incoerenza dei modelli degli adulti +identità riflessa (essere come gli altri) +rivincita dell'affettivo sull'aridità del cognitivo +scontro tra forma (apparenza,legalità) e sostanza (essere, verità) +insopportabilità dell'insuccesso, che provoca depressione e autolesione +sfiducia nel postscuola (la scuola serve a poco per il lavoro) +difficoltà della scuola a percepire il nuovo epocale e la sua complessità. d) cause dell'insuccesso, della dispersione e dell'abbandono Esterne- economiche: indigenza, lavoro, apprendistato sociali: età, disadattamento, precarietà familiare strutturali: salute, disagi logistici, ripetenze culturali : i cattivi maestri, il pensiero debole Interne- soggettive: debole volontà, bassa autostima, mancanza di motivazione, gravita delle lacune relazionali: difficile integrazione, relazione contrastata, debole autoaccettazione strutturali: relazione e comunicazione non empatiche, carenze organizzative e) rimotivazione: (i disturbi del primo rapporto con gli oggetti influiscono negativamente sulla memoria)-recupero dell'interesse, rimozione delle inibizioni od occlusioni, rigenerazione della volontà attraverso l'esperienza del bisogno f) rinforzo dell'identità: rapporto con l'altro e diverso, riconoscimento delle caratterizzazioni personali g) apprendimento autoregolativo: oltre l'acquisizione di nuove nozioni, il lavoro di tassi e sintassi per l'elaborazione e la deduzione; tutto il sapere è normato h) autovalutazione: autoconoscenza (identità, appartenenza), autodescrizione, autovalutazione (le forme del proprio valore) i) gestione dello stress: interazione dei processi affettivi e cognitivi; l'errore come esperienza provvidenziale; l'errore come mezzo per uno scopo j) decisione: dal conoscere, al valutare, al progettare, al fare: la decisione come passaggio dalla cognizione alla metacognizione, che determina l'intuizione creativa. 5 — L'immagine mentale è base del pensiero. Suo uso: a) regolatore logico (deduzionismo) b) trasformatore per il pensiero costruttivo (induzionismo) — II vero problema: come, con gli stimoli, trasformare i potenziali genetici in funzioni evolutivo trasformative? — Interazione dei processi affettivi (pulsionali) e cognitivi: le difficoltà. — Disevoluzione, disadattamento: reazioni all'ambiente, anche scolastico, che si manifestano sotto forma di caratterialità, demotivazione, noia, ecc. — Rischio di semplicismo nel rapporto apprendimento-carenze affettive. — E' importante studiare i modi dell'incontro iniziale soggetto/oggetto , disturbati da condizioni collaterali: a) rifiuto primario, ostilità, incoerenza, permissività, aggressività iperitmica e ciclotimia producono nel bambino: coliche, eczema, dondolamento, giochi fecali, asocialità, isolamento narcisistico e depressione. 3. INTERRELAZIONI TRA PROCESSI — Il rapporto sofferto con la madre produce effetti patogeni anche nell'apprendimento. —II rapporto con l'oggetto (R. Spitz, '62) è precursore dei futuri rapporti sociali, affettivi e cognitivi. — Lo svantaggio non è dovuto solo a stimolazione inadeguata ma è specialmente problema di contatto con la realtà (facilonerie/fobismi) che disturba il self-system; si produce solo nella mancanza dei genitori ma anche nelle dispresenze . — La madre può essere fonte epistemica del bambino; se inadeguata, si producono "ipotesi affettive" verso gli oggetti. —II rapporto soggetto/oggetto sarebbe (Klein M. '79) condizionato dai sentimenti ed emozioni fantastici iniziali . — Si produce isomorfismo tra conoscenza degli oggetti primitivi e quelli futuri (D. Winnicot). — Le modalità toniche di relazione oggettuale rappresentano la salute psichica del bambino; la patologia è una difesa rigida e coatta. — L'aggressività è una domanda di controllo, anche contro la paura; la fermezza materna rassicura, l'amore è compensativo delle frustrazioni. — Lo svantaggio non è una cosa ma una variante percettiva dell'essere, che provoca disagi e rallentamento (A. Beretta '78). — L'affettività da energia, la cognitività struttura la vita. Le carenze affettive consentono solo una debole organizzazione degli stimoli. — Le condotte affettive sono la matrice organizzativa di quelle cognitive. — I disturbi del primo rapporto con gli oggetti influiscono negativamente sulla memoria. 6