Spettacoli 55 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 23 OTTOBRE 2011 a a a Bergamo canta per l’Africa Un disco solidale in dialetto Concerto d’organo sul Serassi in basilica Il Trovatore a Seriate Un’impresa da lodare L’organo Serassi «Il Trovatore» a Seriate a Torna oggi nella basilica a Si è chiusa a Seriate la ter- di S. Alessandro l’appuntamento con la musica organistica in onore della Madonna del Patrocinio. za stagione lirica e di balletto intitolata «D’amor sull’ali rosee». Amore ed eros hanno rappresentato il filo conduttore della manifestazione. Cantanti e campioni dello sport nell’album «Bu’ come ’l pà» I ricavi finanzieranno forni per il pane in Kenya e Tanzania MARINA MARZULLI a Musica e divertimento «buoni come il pane». È stata presentata ieri pomeriggio al centro commerciale «Le due torri» di Stezzano la compilation orobica Bu’ come ’l pà, 12 brani di artisti bergamaschi, da Luciano Ravasio al Bepi, che cantano accompagnati da campioni dello sport come Felice Gimondi o Giampaolo Bellini. Il ricavato della vendita del cd, acquistabile in edicola, andrà a finanziare la costruzione di forni per il pane in Kenya e Tanzania, dove panificatori bergamaschi in pensione andranno a prestare la loro opera. Alla presentazione della compilation ha partecipato anche un «panettiere» un po’ particolare, Stefano Chiodaroli, il comico di Zelig e Colorado; e non è stato l’unico cabarettista ad esibirsi, anche Osvaldo Ardenghi, fondatore e leader di diversi gruppi storici della Bergamasca fin dai primi anni ‘80, autore di testi e monologhi teatrali, ha intrattenuto il pubblico con il suo rustico blues. Non è mancata una parentesi spagnoleggiante con l’esibizione della scuola di flamenco della danzatrice e coreografa Mara Terzi. Tra gli ospiti anche Marino Magrin, storica bandiera dell’Atalanta degli anni ’80. Il progetto dell’album in dialetto è dell’avvocato Isacco Sacco, front- Ballerine di flamenco in azione al centro commerciale «Le due torri» per la presentazione del cd FOTO FRAU man della band dei Manowal. Dall’incontro di Sacco nel 2008 con i frati della Basella di Urgnano è nata l’idea di unire musica, danza, fotografia, disegno, e coinvolgere i campioni dello sport per dare vita a serate nelle quali raccogliere fondi, promuovendo allo stesso tempo i prodotti, le imprese e il dialetto bergamasco. Bu’ come ’l pà si è sviluppato nella stessa ottica, un album che raccoglie musica folk e blues ma anche rock e metal, nel quale i musicisti bergamaschi racconta- no la loro terra, senza retorica e con molto humour. Come l’esilarante «hit» dei Manowal, Vend’an (e i me ciama amò terrun), sui patimenti di un bergamasco d’adozione che rivendica la sua perfetta padronanza del dialetto, o l’immortale La me murusa egia, la storica canzone popolare interpretata dal coro del Ducato di piazza Pontida. Alcuni brani del cd sono stati illustrati dal giovane fumettista bergamasco Luca Rota Nodari, 24 anni. Ben riuscita la raffigu- razione del «tamarro» di Cenate, con il macchinone e il fisico scolpito, descritto nella canzone Me ho de Henat di Bepi Fojolo. In un album dedicato alla «bergamaschità» non potevano mancare il Gioppino, protagonista della Cansù d’öna olta, e l’elogio del pota, con il brano di Ravasio dedicato a questo intercalare. Tutti i testi delle canzoni si trovano all’interno del cd, in bergamasco e nella traduzione in italiano per i meno esperti. ■ ©RIPRODUZIONE RISERVATA a Cortopotere al via, 67 film in gara in rappresentanza di 23 nazioni a Prende il via questa sera, per concludersi sabato 29, l’undicesima edizione di Cortopotere – ShortFilmFestival, organizzato, presso l’Auditorium di piazza della Libertà di Bergamo, dall’Associazione Fidelio in collaborazione con Lab 80. Il Festival presenterà 67 film della sezione concorso (selezionati sui 900 lavori pervenuti): 56 per il concorso internazionale e 11 per il nazionale suddivisi in 18 opere di fiction, 12 di animazio- IL COMMENTO Bollani, un eclettico divulgatore musicale ne, 19 di ricerca e 7 documentari, in rappresentanza di 23 nazioni. Oltre al concorso, il Festival dedica una bella personale, intitolata «Reinventare l’Africa» e realizzata in collaborazione con il Coe di Milano, dedicata al regista africano, prematuramente scomparso, Djibril Diop Mambéty e ospita «Filmperformance», lavoro dell’artista newyorkese, Bruce McClure, esponente di spicco del cosiddet- to «Expanded Cinema». Il Festival prende il via proprio con una serie di proiezioni di film del regista africano (Auditorium ore 20,30): Badou Boy e Parlons grand-mere. Il primo è il ritratto di un giovane ribelle, astuto e irriverente, che vive di espedienti vagabondando per le vie di Dakar. Il secondo è un documentario che Djibril Diop Mambéty, girò sul set di Yaaba, film di un altro grande regista africano, S to da Caterina Guzzanti, si è preso il lusso di dire la sua sulla musica. Ingrediente essenziale, probabilmente, la leggerezza di chi non si prende troppo sul serio e, pur mettendo spesso tutto in burla, sa rendere evidente la propria sincera passione per la musica seria che passa, e il catalogo è di qualità, da Gustav Mahler a Natalino Otto, da Fryderyk Chopin a James Brown, da Chet Baker a Lelio Luttazzi. L’altro «fattore x» della trasmissione, in questo caso davvero inerente il merito musicale, è quello di far parlare la musica attraverso la musica. Il jazz ne costituisce il colore predominante ma in trasmissione si parla di, e si ascolta, molto altro. Bollani lo può fare destreggiandosi, con talento, tra epo- ostiene Bollani, ultimo atto. Questa sera (ore 23,40) il quarantenne pianista, toscano d’adozione, si congeda da Rai3 con la sesta puntata del programma che l’ha emancipato come autore televisivo, dopo la non facile trasposizione su piccolo schermo della trasmissione radiofonica «Dottor Djembé». Il congedo non è di quelli da nascondere con la povere sotto il tappeto, a cause di malriposte aspettative. Nonostante la collocazione oraria Bollani ha portato lo share dal 5% a quasi il 9. Un risultato non scontato, ottenuto con l’ambizioso proposito di parlare di musica in televisione. Mutuando il titolo della trasmissione dal celebre romanzo di Tabucchi, Bollani, spalleggia- Idrissa Ouedraogo; un ritratto che rende omaggio alla grande attrice Fatimata Sange. A seguire (ore 22,30) verranno proiettati i primi cinque film del concorso: Tangente di Hugo Bousquet (Belgio, 2010); Cyy di Alijan Nasirov (Kirghizistan, 2011); Odeon: El tiempo suspendido di Jo Graell (Spagna, 2010); Il signor H di Mirko Dilorenzo (Italia, 2010) e Il cane di Andrea Zaccariello (Italia, 2011). Tra questi si segnala Il signor H, interpretato da Alessandro Haber. La storia di un uomo qualunque che vive coltivando un sogno che man mano si trasforma in un incubo. ■ Andrea Frambrosi ©RIPRODUZIONE RISERVATA che e stili. Sbaglia chi crede che nel dna del musicista jazz ci sia sempre stata una sorta di onniscienza musicale. Tutt’altro. Piuttosto c’è stata un’epoca che, attraverso l’eclettismo tecnico dei suoi protagonisti, svelava il grande mestiere dei professionisti dell’intrattenimento. È questo il dna che Bollani esibisce nel suo ruolo di comunicatore, in grado addirittura di surclassare l’artista, geniale come pochi, ma anche discontinuo. Un patrimonio genetico al quale Bollani può aggiungere oggi la nuova consapevolezza culturale dei musicisti jazz, che gli consente di manipolare, da eccezionale testimone e divulgatore, gran parte del suono che ci gira intorno. Renato Magni ©RIPRODUZIONE RISERVATA Fra le iniziative che caratterizzano la festa della Madonna del Patrocinio in basilica si inscrive infatti da qualche anno il concerto d’organo che si tiene la terza domenica d’ottobre. Un omaggio a Maria, una preghiera che le si rivolge con dolcezza e fiducia, con tenerezza e filialità. La cronaca scritta dal prevosto Manganoni al momento della posa della statua della Madonna del Patrocinio nella sua cappella, nell’ottobre del 1716, testimonia che la sera di quel giorno festosissimo, dopo la processione che percorse tutta la parrocchia con l’immagine della Vergine, si cantò il vespro e si continuò a cantare e a suonare fino all’una di notte. È sulla scorta di tale notizia che si vuole, a distanza di quasi tre secoli, ricollegarsi a quella notte di gioia elevando a Maria le dolci note dell’organo. È nota la qualità del Serassi della basilica di S. Alessandro in Colonna, esempio unico di organo suddiviso in due corpi sonori distinti, collegati da una meccanica sotterranea di trentatré metri. Per questo l’omaggio musicale a Maria porta il titolo «Laudate eam in chordis et organo», riecheggiando le parole del salmo 150. Il Concerto d’organo si tiene stasera alle ore 20,45 in basilica. I brani saranno eseguiti dagli organisti della basilica stessa, l’avvocato Giovanni Testa e il maestro Fabio Nava; e dal direttore del Coro dell’Immacolata, maestro don Ugo Patti. In programma musiche di Bach, Mozart, Haendel, Mendelssohn, Bossi, Tartini e Donella. ■ Ad aprirla il sensuale balletto Bolero, per proseguire con l’idillio de la Bohème di Puccini e per concludersi venerdì sera con la passione pura de Il Trovatore di Verdi. La stagione è stata diretta artisticamente da Antonio Brena ed è stata organizzata dall’associazione Phoenix con il patrocinio e il contributo dell’assessorato alla Cultura seriatese. L’ultimo appuntamento, andato in scena al cineteatro Gavazzeni di Seriate, è stato apprezzato dal pubblico presente in buon numero. Sotto la conduzione di Antonio Brena si è mosso un discreto cast d’interpreti vocali, con la presenza di un’esigua rappresentanza del coro lirico di Parma e con un gruppo di 17 strumentisti dell’Orchestra sinfonica Lombarda. Mettere in scena un’opera tanto popolare quanto difficile come Il Trovatore, non è certo cosa di tutti i giorni; va dato merito a Brena di aver tentato l’impresa. La presenza del coro, importante in questo dramma, ha destato qualche riserva: troppo pochi i componenti, con le voci maschili non molto sicure. Gli strumentisti han messo in campo buoni effetti, anche se forse mancava un po’ di amalgama e uniformità. I cantanti nell’insieme hanno fornito una performance decorosa, in particolare è piaciuta la teatralità di Maria Carla Baldi (Azucena) e la vigorosa lirica dell’islandese Margret Halla (Leonora), buone anche le prove di Alex Magri, Paolo Lovera, Samuel Tao, Nentchev Rossen e Laura Messina. ■ Lorenzo Tassi ©RIPRODUZIONE RISERVATA DISCOTECHE LOCALI RITROVI OCALI L O CALI • R IITROVI TROVI DIS SCOTECHE Per la pubblicità su questo giornale Più energia alla vostra comunicazione Tel. 035.35.88.88 Oggi pomeriggio ballo liscio con Sergio Garda Music La sera la strepitosa orchestra MATTEO TARANTINO Urgnano (Bg) - Tel. 035.893053 www.amadeusdancing.it