Diapositiva 1

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PSICOLOGIA
DELL’INVECCHIAMENTO
Dott. P. Proh
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Primi segni
 Per l’uomo i primi veri segni di invecchiamento psicologico
cominciano con il pensionamento. In una società come la
nostra l’uomo viene identificato come soggetto produttivo e quindi
il pensionamento, cioè la cessazione dell’attività lavorativa e
produttiva, viene a togliere all’uomo il suo ruolo, il suo
elemento valorizzante, relegandolo così in una posizione
marginale della società. Tale emarginazione non è quasi mai ben
accetta e comporta così l’inizio di disturbi psicologici di vario tipo.
quanto riguarda la donna, già con l’arrivo della
menopausa si cominciano a vedere netti segni di
invecchiamento psicologico, pur potendoci essere differenze
anche grandi a seconda della personalità del soggetto.
 Per
Dott. P. Proh
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Caratteristiche di comune riscontro
 riduzione della memoria a breve termine
 tempi di reazioni allungati: riconoscere uno stimolo,
selezionare una risposta da mettere in atto ed eseguirla
risulta un compito sempre più gravoso;
 tendenza all'isteresi cognitiva (irrigidimento): vi è sempre
più difficoltà a disimparare vecchie abitudini e a impararne
delle nuove;
 declino di alcuni processi cognitivi, da imputarsi non
tanto al progredire dell'età di per sé, quanto spesso ad una
riduzione d'uso degli stessi.
Dott. P. Proh
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Problematiche
La persona anziana può presentare problematiche talvolta già
latenti, oppure disagi peculiari di questo periodo della vita
dovuti a vari motivi:
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problematiche mediche
decadimento cognitivo
riduzione della vita di relazione
difficile adattamento alle modificazioni degli stili di vita e
della società
 sensazione di improduttività, inutilità, abbandono
 mancata o parziale elaborazione dei lutti
Dott. P. Proh
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Espressioni della vecchiaia
La gamma delle espressioni della vecchiaia è molto estesa e
varia a seconda delle caratteristiche socioculturali, professionali,
geografiche, ecc. E’ quindi assolutamente impossibile pensare che
le persone anziane costituiscano un gruppo omogeneo dal punta di
vista psicologico.
Bisogna considerare la vecchiaia soprattutto come un’esperienza
del tutto personale, individualizzata che, pur essendo certamente il
risultato di fenomeni di deterioramento biologico comuni alla media
delle persone, è conseguenza dell’accumularsi di tutti quei
particolari traumi fisici e psicologici che contrassegnano
l’esistenza di ogni essere vivente in modo diverso dagli altri.
Forse il vero problema non è tanto da ricercarsi nell’anziano quanto
nell’ambiente che circonda l’anziano stesso.
Dott. P. Proh
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Anziano debole?
E’ da considerarsi troppo semplicistica la visione dell’anziano come
persona debole, mentalmente lenta e priva di interessi: la maggior
parte delle persone di età avanzata (circa il 70-75%) è
intellettualmente e socialmente abile, mentalmente vivace,
interessata all’ambiente che la circonda.
Negli anziani che presentano declini intellettuali spesso la causa non
è l’inevitabile processo biologico dell’invecchiamento bensì tutta una
serie di stress psico-emotivi (problemi psicologici legati alla salute
fisica, impedimenti nello svolgimento delle normali attività quotidiane,
mancanza di partecipazione ad attività gratificanti, scarsa quantità o
qualità dei contatti sociali, luogo di residenza inadeguato, problemi
economici ecc.) legati all’avanzare dell’età, stress che almeno in
buona parte potrebbero essere prevenuti o trattati.
Dott. P. Proh
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Speranze e timori
Il timore più grande per l'anziano non è la morte, che magari
rifiuta inconsapevolmente, piuttosto la malattia, l'abbandono,
il disprezzo delle persone con cui ha sempre vissuto, il rifiuto
da parte del suo nucleo familiare.
Le soluzioni di ieri non sono più attuali, le scoperte
scientifiche allungano sempre più la durata della vita. Nei
paesi industrializzati la popolazione anziana rappresenta
sempre più una percentuale importante: è indispensabile che
la longevità sia caratterizzata da anni di salute e non di
malattia, invalidità e indipendenza.
Bisogna considerare tre aspetti, intimamente collegati:
Dott. P. Proh
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1) Preventivo
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proteggere e mantenere le risorse psicofisiche
ridurre le necessità di trattamento e di riabilitazione
stimolare i rapporti con l'esterno
prevedere l’età di pensionamento flessibile
stimolare il volontariato
utilizzare l'esperienza dell'anziano per l'inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro
Dott. P. Proh
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2) Terapeutico
 compromissione di più organi
 somministrazione di più farmaci
 abuso farmacologico, in particolare di psicofarmaci
Dott. P. Proh
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3) Riabilitativo
Ogni volta che un anziano si ammala e viene ricoverato si
mette a dura prova il suo fragile equilibrio.
L'allontanamento dalle mura domestiche gli fa perdere il senso
e i confini della realtà, il ricovero appare come un evento
drammatico che può comportare la morte.
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Emarginazione?
Non c’è dubbio che esistono persone anziane che non vengono
emarginate (ad esempio quelle particolarmente creative oppure
quelle ricche) e che conservano larghi spazi di partecipazione e
talvolta addirittura di guida. Purtroppo, però, si tratta sempre di
minoranze. L’atteggiamento sociale generale è infatti quello di
emarginare, di ghettizzare tutti i soggetti non produttivi o considerati
irrecuperabili. In questo tipo di società orientata verso valori di
esasperata vitalità ed efficienza, posseduta dal senso del futuro,
è evidente che spesso non c’è posto per i vecchi.
Quindi nell’anziano si genera un progressivo senso di insicurezza e
di ansia perché si sente fisicamente inadeguato a far fronte alla
domanda sociale di prestanza e produttività: è proprio per difendersi
da questa ansia che l’anziano si irrigidisce sulle proprie
convinzioni passate e diventa conservatore, ma ciò non fa altro
che produrre ulteriore solitudine ed isolamento.
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Progresso ?
“Siamo andati avanti così rapidamente in tutti
questi anni che dobbiamo sostare per
consentire alle nostre anime di raggiungerci”
(Michael Ende – "La storia infinita")
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Qualità di vita, ambiente e sviluppo sostenibile
Negli anni dopo il 2000 il concetto di qualità di vita è stato spesso accostato
a quello di sviluppo sostenibile, specialmente in rapporto alla crescente
consapevolezza della limitatezza delle riserve energetiche legate al petrolio
e carbone e degli effetti negativi di tante tecnologie moderne sull'ambiente
naturale.
L'opinione pubblica comincia a chiedersi se tutti i
progressi tecnologici sono sempre convenienti, o se
invece i danni provocati a lungo termine ne vanificano i
vantaggi immediati, anzi vanno a minacciare la qualità di
vita delle generazioni future.
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Meglio il passato del presente?
Quando una persona comincia a guardare indietro al proprio passato
con nostalgia sempre più forte e al futuro con ansia e insicurezza,
quando il passato appare globalmente sotto una luce positiva
mentre il presente e ancor più il futuro si prospettano carichi di
ombre inquietanti, allora si può dire che si è entrati nell’ultima parte
della vita, nella senescenza.
L’anziano si muove e pensa lentamente, non pensa più in modo
creativo perché è ancorato a se stesso e al proprio passato; apprende
male e lentamente, anzi a volte non desidera affatto imparare cose
nuove e ha in antipatia le innovazioni perché è legato alle proprie
convinzioni personali e quindi vive senza aspirazioni, abbandonandosi
ai ricordi. Oltre a non avanzare, l’anziano spesso regredisce, entra in
una specie di seconda infanzia, diventando sempre più egocentrico,
disposto a ricevere più di quanto dà, irritabile, litigioso, capriccioso
come i bambini
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Difese
Un meccanismo di difesa messo in atto dalla maggior parte degli
anziani è la perdita della memoria recente e l’esaltazione di quella
passata. L’anziano dimentica facilmente i fatti recenti sia perché è
sganciato dalla realtà attuale (e quindi dimentica cose che
effettivamente non lo interessano), sia perché si difende dalla
povertà del presente dimenticandolo a mano a mano che esso
lambisce la sua esistenza. La memoria per i fatti lontani, invece, viene
addirittura esaltata perché, ricordando i tempi in cui aveva
prestanza fisica e ruolo sociale, l’anziano rinnova una valutazione
ed una stima della propria persona che la condizione di vecchio
sembra negargli.
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Depressione
Espressione di profondo disagio, sofferenza psicologica
più frequente nell'età senile, comporta la rinuncia alla vita:
l'aspettativa di vita è statisticamente limitata, la società
invia messaggi di inutilità, si comprende come la volontà
di vita dell'anziano per essere mantenuta necessita
dell'affetto dei propri cari che affermano l'importanza della
sua esistenza.
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Motivazione e affettività
Motivazione
è la spinta propulsiva fondamentale del comportamento,
insostituibile strumento di apprendimento.
Affettività
(e riconoscimento del suo valore all'interno del nucleo
sociale in cui vive)
Gli affetti giocano un ruolo essenziale nell'agire
quotidiano, nell'essere al mondo.
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Esempio di affettività: il rapporto nonno-nipoti
Esiste spesso la difficoltà di esprimersi dei bambini con i propri
genitori impegnati a lavorare; la relazione fra nonno e nipote
faciliterà la possibilità di espressione di entrambi: il nonno
è un interlocutore che interagisce raccontando eventi del
passato modificati per facilitarne la comprensione, rendendoli
più piacevoli con un pizzico di invenzione. Il racconto di
eventi passati diventa strumento per stimolare la funzione
creativa. L'interazione nonno-nipote diventa un elemento
utile ad entrambi. Relegare gli anziano non rappresenta una
soluzione utile.
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Creatività
Per invecchiare senza sviluppare depressione o demenza
è necessario che l'anziano mantenga attive le funzioni
cerebrali. Per creatività si intende l'espressione di sé
stesso, le cui modalità di esecuzione sono vastissime.
Nell'età senile la funzione della creatività si può
manifestare nelle piccole azioni quotidiane.
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Saggezza
La modalità di invecchiamento non può prescindere dalla
personalità e dalle esperienze, la vecchiaia rappresenta la
sintesi del significato dell'esistenza: è nella vecchiaia che
si può raggiungere la saggezza.
Dott. P. Proh
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Mantenere l’identità anche nel mutare del tempo
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Sapere che trasformarsi è possibile
Non negare il cambiamento ma ripensarsi in un altro
ruolo e funzione
Recuperare la ricchezza delle esperienze del
passato
Ricerca e mantenimento di una vita di relazioni
Necessità di una fisiologica preparazione alla
senescenza.
Dott. P. Proh
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Governare la metamorfosi
e costruire modelli di cambiamento
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Dimensione fisica o organica
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Dimensione psico-intellettiva
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Dimensione socio ambientale ed ecologica
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Dimensione spirituale ed etico-religiosa
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Gocce di memoria
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La salute è un bene prezioso che
devi tutelare fin dall’infanzia
Mangia equilibrato e mantieni un
peso ideale
Svolgi attività intellettuali e creative;
apprendimento=giovinezza
Pratica attività fisica proporzionata
Evita il fumo, limita alcol e farmaci
Rispetta il sonno; è un alleato
Affronta la vita con ottimismo
Il lavoro è importante ma non
trascurare le relazioni personali e
sociali
Considera l’amore in tutte le sue
espressioni
Segui un tuo progetto di vita e di
crescita interiore
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Considera l’anzianità un normale periodo
della vita
Adattati alle malattie e alle perdite con
una adeguata riprogrammazione
Ricorda che la vita anche da anziani è
bella se si ama e se si è amati
Frequenta parenti, amici di tutte le età
Conserva una discreta posizione
economica
Svolgi attività fisica, intellettuale e
sessuale proporzionata
Parla con il tuo medico di fiducia
Cerca di essere utile agli altri
Non chiudere la giornata senza aver
appreso o fatto qualcosa di nuovo
Rinforza la tua identità con la ricerca di
una continua crescita interiore e di
senso.
Dott. P. Proh
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