RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE ELETTRICHE

I.T.I.S. MAGISTRI CUMACINI
a.s. 2012/2013
CLASSE 4a EL 2
RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE ELETTRICHE
AI SENSI DEL D.M. 37/08
Committente:
HUB SCHOOL SCUOLE ITALIANE E SVIZZERE :
UN NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E LA DIFFUSIONE
ICT NELLE NUOVE GENERAZIONI
Oggetto: CASCINA TUERA di INVERIGO
L’edificio si trova in via Monte Barro
Proprietario:
Elaborato:
N° commessa
ID 13958659
emissione:
n° elaborato:
redatto:
controllato:
approvato:
n° revisione data
Firma del proprietario
PRIVATO
Relazione tecnica
formato:
A4
software: VARI (AUTOCAD,
WORD, EXCEL, DIALUX,
IPROJECT)
file:
scopo delle modifiche
Progettista
3ª EL 2 – 4a EL2
Sommario
1.
INTRODUZIONE E SCOPO ................................................................................................ 3
2.
STATO DI FATTO ............................................................................................................... 4
3.
IPOTESI DI SEQUENZA CRONOLOGICA PROGETTUALE............................................... 4
4.
REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI, REGOLAMENTI .................................. 4
5.
PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI ............................................................................. 5
6.
DATI DI PROGETTO ........................................................................................................... 5
7.
SISTEMA DI FORNITURA DELL’ENERGIA ........................................................................ 5
8.
CLASSIFICAZIONE AMBIENTI ........................................................................................... 5
9.
SCELTE PROGETTUALI .................................................................................................... 5
10.
QUALITA’ DEI MATERIALI .................................................................................................. 7
11.
DATI DIMENSIONALI RELATIVI ALL’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE PER
INTERNI .............................................................................................................................. 7
12.
TIPOLOGIA APPARECCHI ILLUMINANTI UTILIZZATI NEL PROGETTO .......................... 7
13.
INFORMAZIONI UTILI PER SVOLGERE UN LAVORO SICURO SUGLI IMPIANTI DI
ILLUMINAZIONE ................................................................................................................. 8
14.
QUADRI ELETTRICI ........................................................................................................... 8
15.
CONDUTTURE ELETTRICHE ............................................................................................ 8
16.
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI .......................... 8
17.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI.................................................................. 8
18.
PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI .............................................................. 9
19.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA ......................................................................................... 9
Giunzioni ............................................................................................................................. 9
Conduttori di terra .............................................................................................................. 10
Collettori o nodi principali di terra ....................................................................................... 10
Conduttori di protezione..................................................................................................... 10
Conduttori equipotenziali ................................................................................................... 10
20.
LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO ................................................. 11
21.
AMBIENTI PARTICOLARI ................................................................................................. 11
22.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA ....................................................................... 11
Numero circuiti distribuiti.................................................................................................... 11
Apparecchiature di comando: ............................................................................................ 11
Dispositivi di protezione dei circuiti distribuiti ..................................................................... 11
Illuminamento medio (sul piano di calpestio): .................................................................... 11
Condutture......................................................................................................................... 11
Modalità di posa ................................................................................................................ 11
Lampade ........................................................................................................................... 12
Apparecchi di illuminazione (in esecuzione protetta): ........................................................ 12
23.
IMPIANTO TELEFONICO ................................................................................................. 12
24.
IMPIANTO ANTENNA TV TERRESTRE E SATELLITE .................................................... 12
25.
IMPIANTO VIDEOCITOFONICO ....................................................................................... 12
26.
CALCOLO DELLE PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE ..................................................... 12
1. INTRODUZIONE E SCOPO
La presente relazione illustrativa è parte integrante del progetto degli impianti elettrici inerenti
all’edificio CASCINA TUERA in INVERIGO
La residenza in oggetto è costituita da tre fabbricati, uno abitativo, una stalla e un garage
La documentazione preliminare di progetto è costituita da: planimetrie delle opere edili
La relazione illustrativa, le planimetrie relative agli installazioni elettriche e gli schemi elettrici sono
redatti al fine di ottenere una valida base tecnica per una corretta esecuzione degli impianti elettrici
secondo la regola dell’arte.
A tal proposito l’impianto elettrico dovrà essere realizzato osservando scrupolosamente quanto
riportato nel presente progetto, redatto in conformità alle normative del Comitato Elettrotecnico
Italiano (CEI) e a tutte le leggi riguardanti la sicurezza degli impianti elettrici elencate nel seguente
paragrafo.
L’edificio si trova in via Monte Barro in zona di vincolo
ambientale e paesaggistico poichè è situato nel Parco
della Valle del Lambro, in una proprietà di 1 800 000 m2
.
2. STATO DI FATTO
Dal sopralluogo effettuato il 6 marzo 2012 risulta che l’edificio è in stato di abbandono da molti
anni, la muratura è in buono stato, anche se necessità di manutenzione, mentre la travatura
richiede interventi di sostituzione.
L’ impianto elettrico non risulta a norma e verrà di conseguenza completamente rifatto.
L’ipotesi iniziale è di recuperare sia il corpo dell’edificio sia il corpo stalla.
I progettisti edili hanno lavorato su un’ipotesi di uso pubblico da destinarsi al comune di Inverigo
finalizzando l’opera ad un centro diurno per anziani.
3. IPOTESI DI SEQUENZA CRONOLOGICA PROGETTUALE
Dimensionamento impianto di terra
Illuminazione del viale di accesso
Progetto illuminotecnico
Scelta delle dotazioni impiantistiche domotiche
Definizione degli spazi installativi
Planimetrie dei diversi corpi con la distribuzione dei circuiti
Calcolo e computo metrico
4. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI, REGOLAMENTI
Norme
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori.
CEI 0-21 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BTdelle
imprese distributrici di energia elettrica
CEI EN 12464-1 Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro
CEI EN 60099-1-2 - “Scaricatori”.
CEI EN 61439 Regole generali
CEI 81-10 Protezione delle strutture contro i fulmini.
Guide
CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.
CEI 64-50 Impianti elettrici nell’edilizia ad uso residenziale e terziario.
Direttive di prodotto
CEI 20-21 Calcolo delle portate dei cavi elettrici.
CEI 20-22 II Cavi non propaganti l’incendio.
CEI 20-35 Cavi non propaganti la fiamma.
CEI 23-8 e Varianti Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro.
TABELLE CEI-UNEL dei cavi
UNEL 37118-72 tubazioni
Leggi
Legge del 1/3/1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazione impianti elettrici ed elettronici.
DPR del 22/10/2001 n° 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia
d’installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a
terra d’impianti elettrici e d’impianti elettrici pericolosi.
D.M. del 22 Gennaio 08 n° 37 Disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
elettrici all’interno degli edifici.
D.Lgs del 9/4/2008 n° 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 Agosto 2007, n°123, in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Prescrizioni
Prescrizioni e raccomandazioni dei VV.FF.
Prescrizioni e raccomandazioni della competente A.S.L.
Prescrizioni e raccomandazioni delle Autorità Comunali.
5. PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI
6. DATI DI PROGETTO
caratteristiche delle alimentazioni
caduta di tensione
potenza installata
carichi convenzionali
7. SISTEMA DI FORNITURA DELL’ENERGIA
sistema TT
bassa tensione trifase 400 V/230V a 50 Hz
8. CLASSIFICAZIONE AMBIENTI
Opera pubblica ai sensi della norma CEI 0-2
9. SCELTE PROGETTUALI
Motivazione della scelta realizzativa con impianto domotico
Gli impianti domotici sono impianti elettrici intelligenti che rendono la casa un luogo unico per
confort, sicurezza e benessere.
Con un impianto domotico è possibile fondere i diversi apparati di un'abitazione sfruttandone
appieno le potenzialità. Domotica vuol dire integrazione intelligente degli apparati. Infatti, con unico
sistema, si possono comodamente gestire: sicurezza (fughe di gas, incendio, allagamento,
antintrusione, TV a circuito chiuso, allarmi tecnici, chiamate di soccorso), climatizzazione (caldaie,
condizionatori, temperature nei vari ambienti), illuminazione, motorizzazioni (tende, scuri,
serrande, basculanti, cancelli, porte), prese elettriche, consumi elettrici, comunicazione
(telefonia/dati, video-citofonia), multimedialità (TV SAT, cinema in casa, diffusione audio/video),
irrigazione, elettrodomestici, ecc.
TIPO DI CIRCUITO
ELETTRICO
Circuito luce
IMPIANTO TRADIZIONALE
IMPIANTO DOMOTICO
Comando da punti prestabiliti
serviti da appositi circuiti
(interruttore, deviatore, ecc.)
Circuito FM
Circuito di distribuzione con
prese per prelievo energia
realizzato in fase di
costruzione dell’impianto
elettrico
Impianto antintrusione
Impianto di rivelazione
volumetrica e perimetrale
Impianto di riscaldamento
Suddivisione dell’impianto di
riscaldamento su più zone
comandabili ciascuna da un
termostato ambiente
Impianto di controllo accessi
e\o apertura porta
Utilizzo di dispositivi appositi
per il controllo accessi e
apertura porte a badge o
transponder
Supervisione impianto
Non possibile
Comando remoto
Non possibile
Stimi di massima valore
impianto
4500 €
Comando da qualsiasi punto
servito dal cavo BUS mediante
l’utilizzo di un dispositivo
generico di ingresso.
Possibilità di decidere il tipo di
funzione, interazione con altri
dispositivi del sistema.
Possibilità di cambiare la
funzione e il punto di comando
in base alle esigenze senza
opere sull’impianto elettrico
Circuiti analoghi all’impianto
tradizionale, con la possibilità
aggiuntiva di controllare i punti
i prelievo mediante l’utilizzo di
un controllo carichi per
realizzare dei distacchi
programmati ed evitare
l’intervento dell’interruttore
limitatore dell’ente distributore.
Possibilità di disattivare i
circuiti FM in base alle
esigenze o agli stati
dell’impianto.
Impianto di rivelazione
volumetrica e perimetrale
compatibile con il sistema di
automazione demotico che
consente di effettuare
attivazioni programmate o
eseguire la diagnostica da
qualsiasi punto sia interno che
esterno alla casa.
Come per l’impianto
tradizionale con l’aggiunta della
possibilità di interazione dei
termostati ambiente con il
sistema domotico.
Utilizzo di dispositivi di
controllo accessi e aperture
porte a badge o transponder
intercambiabili con il sistema
demotico, possibilità di
abbinare insieme più funzioni.
Controllo mediante pannelli
sinottici o pannello video su PC
Comando e controllo di tutto il
sistema da un qualsiasi punto
mediante unico apparato
telefonico
9000 €
Vista la destinazione d’uso dell’impianto l’approccio domotico permette di offrire soluzioni concrete
e utili per dare risposte ai bisogni abitativi e alle esigenze delle persone, in particolar modo alle
problematiche specifiche di chi vive in situazioni particolari.
Le funzioni implementabili in un impianto domotico orientato ad uso sociale sono ad esempio:
automazioni impianto, comfort, sicurezza ambientale, sicurezza della persona, comunicazione,
scenari, supervisione.
Tutto il suddetto impianto domotico sarà realizzato con componenti KONNEX.
10. QUALITA’ DEI MATERIALI
Tutti i materiali e componenti forniti e/o installati devono essere di ottima qualità, di prima scelta e
di primarie aziende costruttrici, ed installati a regola d’arte. Tutti i materiali e componenti devono
essere conformi alle disposizioni di Legge, alle Norme CEI-UNEL, ed essere dotati di marchio CE.
I materiali ed i componenti per i quali è previsto il rilascio del marchio, devono essere dotati di
marchio I.M.Q. (Istituto del Marchio di Qualità) o equivalente.
11. DATI DIMENSIONALI RELATIVI ALL’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE PER
INTERNI
Le prescrizioni relative all’esecuzione, l’esercizio e la verifica degli impianti di illuminazione
artificiale negli ambienti interni civili ed industriali, devono garantire livelli qualitativi omogenei in
relazione dei diversi compiti visivi.
Per stabilire i giusti valori di illuminazione per interno è stata applicata la Norma Italiana
UNI EN 12464.
La Norma stabilisce le modalità per scegliere, valutare e misurare le grandezze fotocolorimetriche
necessarie per definire le caratteristiche di un impianto di illuminazione artificiale per interni.
La Norma specifica i requisiti di illuminazione per i posto di lavoro nel rispetto delle esigenze di
esecuzione, benessere e sicurezza visiva.
Un impianto di illuminazione artificiale deve considerare:
livello ed uniformità di illuminamento;
distribuzione della luminanza;
limitazione dell’abbagliamento;
direzionalità della luce;
colore della luce e resa del colore (resa cromatica e aspetto cromatico della luce);
12. TIPOLOGIA APPARECCHI ILLUMINANTI UTILIZZATI NEL PROGETTO
residenziale
plafoniere fluorescenti per interni varie tipologie
apparecchi decorativi di design
apparecchi con lampade basso consumo
apparecchi per aree comuni
apparecchi illuminanti segnapasso
zone di transito
apparecchi per aree comuni
plafoniere fluorescenti per interni varie tipologie
aree esterne
apparecchi illuminanti antinquinamento luminoso
proiettori per valorizzazione facciate edificio
apparecchi per accessi pedonali e aree verdi
magazzini e depositi
riflettori
plafoniere fluorescenti stagne
apparecchi per l’illuminazione d’emegenza
uffici
plafoniere fluorescenti per interni da installare su controsoffitto
apparecchi per tubi fluorescenti lineari
emergenza
apparecchi per segnalazione di sicurezza
lampade per illuminazione di sicurezza
13. INFORMAZIONI UTILI PER SVOLGERE UN LAVORO SICURO SUGLI IMPIANTI DI
ILLUMINAZIONE
Apparecchi di illuminazione
Portalampada, accessori di accensione, conduttori di cablaggio, contenitore, riflettore, pressacavo,
ecc., sono l’insieme dei componenti che concorrono a fare di una lampada una fonte di emissione
luminosa, sicura, efficiente ed affidabile.
L’apparecchio di illuminazione nasce per accogliere lampade solo di certe tipologie e fino a
determinati valori di potenza.
La lampada non è parte integrante dell’apparecchio di illuminazione (CEI 34-21).
Contro il verificarsi dello shock elettrico sulle persone gli apparecchi di illuminazione sono stati
classificati in quattro differenti classi (0, I, II, III), alle quali corrispondono altrettante tipologie
impiantistiche di allacciamento. (CEI 34-21; CEI EN 60598-1)
Gli apparecchi in classe 0 non possono essere alimentati dal binario elettrificato e non possono
essere destinati a servizi gravosi.
I gradi di protezione contro la penetrazione di polvere, di corpi solidi e di umidità (Gradi IP) sono
quelli previsti dalla Norma CEI EN 60529
per quanto riguarda Infiammabilità del materiale di appoggio gli apparecchi possono essere adatti
al montaggio diretto solo su superfici non combustibili oppure apparecchi adatti al montaggio
diretto su superfici normalmente infiammabili
Lampade, precauzioni
Nel calcolo illuminotecnico è stata prevista una programmazione della manutenzione annuale degli
apparecchi illuminanti.
Gli apparecchi illuminanti fluorescenti devono essere del tipo con reattore elettronico, per
contenere il dispendio energetico
14. QUADRI ELETTRICI
15. CONDUTTURE ELETTRICHE
16. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI
17. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Misure di protezione totale
tutte le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento
l'isolamento può essere rimosso solo mediante distruzione dello stesso
l'isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative norme
involucri o barriere delle parti attive all’interno devono assicurare un grado di protezione
almeno IP2X o IPXXB
le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri a portata di mano all’interno
devono assicurare il grado di protezione IP4X o IPXXD
se è necessario aprire l’involucro o parti di esso, oppure togliere una barriera, per ragioni di
servizio, occorre rispettare almeno una delle seguenti prescrizioni:
– uso di chiave o attrezzo
– ripristino dell'alimentazione solamente dopo la sostituzione o la richiusura delle barriere o
degli involucri
– rimozione di barriera intermedia, con grado di protezione non inferiore a IP2X o IPXXB,
solo con chiave o attrezzo
I gradi di protezione IP2X o IPXXB e IP4X o IPXXD significano che il dito di prova (del diametro di
12 mm) e rispettivamente il filo di prova (del diametro di 1 mm) non possono toccare le parti in tensione (Norma CEI 70-1)
Misure di protezione addizionale
Gli interruttori automatici differenziali con corrente differenziale nominale di intervento Idn = 30 mA
sono considerati come protezione addizionale contro i contatti diretti in caso di insuccesso delle altre misure di protezione. Tali dispositivi devono essere installati unitamente ad una delle altre
misure di protezione totale o parziale.
Note In alcuni locali particolari, ad esempio bagni e docce, specie con presenza di bambini, la protezione addizionale contro i contatti diretti è opportuno sia garantita, oltre che con l'interruttore
generale differenziale, mediante interruttori automatici differenziali con corrente nominale di
intervento differenziale Idn = 10 mA.
18. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
protezione con interruzione automatica dell’alimentazione realizzata tramite impianto di terra
coordinato con interruttore differenziale
protezione senza interruzione automatica dell’alimentazione mediante componenti in doppio
isolamento (classe II)
19. IMPIANTO DI MESSA A TERRA
L'impianto di terra sarà realizzato secondo le seguenti indicazioni.
La resistenza dell'impianto di terra dovrà risultare inferiore a 300
per
assicurare un semplice coordinamento con il differenziale.
Dispersore
Costituzione: 2 PICCHETTI
Materiale: ACCIAIO ZINCATO
dati dimensionali: spessore minimo 2.5 mm
sezione 50 mm2
diametro filo elementare della corda 1.8
mm
diametro esterno 40 mm
L'eventuale picchetto sarà di lunghezza = 1.5
infissione dei picchetti sarà circa 13 m
m, I'interdistanza di
Giunzioni
Si ricorda che le norme CEI prevedono che le giunzioni tra le varie parti di un dispersore e quelle
fra un dispersore e il conduttore di terra siano eseguite con morsetti aventi superfici di contatto di
almeno 200 mm2.
E’ bene che tutti questi punti e tutti i morsetti siano contrassegnati con l’apposito simbolo di terra.
Deve essere assicurata la protezione contro il danneggiamento meccanico, chimico,
elettrochimico, elettrodinamico, sia delle strutture che delle connessioni.
Conduttori di terra
Costituzione: CORDA NUDA
Materiale: RAME ELETTROLITICO
Dati dimensionali:
COME DA TABELLA
Saranno protetti contro le sollecitazioni meccaniche (posa in tubo interrato) e comunque non
dovranno essere inferiori alle informazioni riportate nella tabella introduttiva.
Protetti
Non protetti
meccanicamente
meccanicamente
St = S
se S 16
2
Protetti contro la
St = 16
se 16 < S 35 16 mm se in rame
corrosione (1)
16 mm2 se in ferro zincato
St = S/2
se S > 35
Non protetti contro 25 mm2
se in rame
2
la corrosione
50 mm
se in ferro zincato
St sezione del conduttore di terra
S sezione del conduttore di fase;
(1) In ambienti non particolarmente aggressivi dal punto di vista chimico, il rame ed il ferro
zincato si considerano protetti contro la corrosione anche se non sono provvisti di guaina.
Collettori o nodi principali di terra
Ad incasso. Morsettiera in ottone nichelato.
Collegamenti:
1 tondo Ø 8 ÷ 10 mm;
1 piatto da 30 mm;
7 conduttori multifilo fino a 16 mm2.
Conduttori di protezione
Sezione conduttore di fase
16 mm2
> 16 mm2 e 35 mm2
> 35 mm2
Sezione dei conduttore di protezione
come sezione del conduttore di fase
uguale a 16 mm2
come metà sezione dei conduttore di fase
Conduttori equipotenziali
A seconda che siano conduttori equipotenziali principali o conduttori equipotenziali supplementari
devono avere le seguenti sezioni:
Conduttori equipotenziali
principali:
Conduttori equipotenziali
supplementari:
sezione
a metà di quella del conduttore di protezione
principale, con un minimo di 6 mm2 (se il conduttore è in rame
la sezione massima può essere 25 mm2)
– sezione
a quella dei conduttore di protezione di sezione
minore se connettono due masse (parti conduttrici facenti parte
dell'impianto elettrico).
– sezione a metà della sezione dei conduttore di protezione
della massa se connettono una massa estranea (parte
conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico) ad una
massa
– sezione 2,5 mm2 se protetti meccanicamente, 4 mm2 se
non protetti meccanicamente quando connettono due masse
estranee
– sezione 2,5 mm2 se protetti meccanicamente, 4 mm2 se
non protetti meccanicamente quando connettono una massa
estranea all'impianto di terra o al conduttore di protezione
Il collegamento equipotenziale supplementare può essere realizzato con masse estranee purché
sia assicurata la continuità elettrica e garantita la protezione meccanica, chimica ed elettrochimica;
la conduttanza sia almeno uguale a quella del conduttore di protezione corrispondente e gli
elementi non possano essere rimossi e siano stati previsti per tale impiego.
20. LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
21. AMBIENTI PARTICOLARI
22. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA
L'impianto di illuminazione esterna sarà realizzato secondo le indicazioni di seguito riportate.
Il posizionamento dei punti luce sarà conforme a quanto indicato sulle planimetrie allegate.
Numero circuiti distribuiti
 ordinari 1
Apparecchiature di comando:
 manuale
 automatico, mediante interruttore crepuscolare
Dispositivi di protezione dei circuiti distribuiti
 interruttori automatici magnetotermici differenziali, Idn =30 mA
Illuminamento medio (sul piano di calpestio):
per zona principale
20 lx
per zona secondaria
10 lx
Condutture
 cavo tipo "1" (vedere scheda F04)
 cavo tipo FG7OR
 tubazione interrata in polivinilcloruro (PVC) tipo pesante, rigido
Modalità di posa
I cavi per posa interrata devono sempre essere dotati di guaina protettiva, protetti contro lo schiacciamento, quando si
prevede in superficie il passaggio di mezzi pesanti, protetti contro i danni che possono essere provocati da eventuali
scavi manuali, ma soprattutto da scavi che prevedono l'impiego di mezzi meccanici. La guaina deve proteggere il cavo
dalle sollecitazioni di posa e la mescola che la compone deve essere anigroscopica, deve cioè essere in grado di
difendere le anime dal contatto con l'acqua. Possono essere interrati direttamente, in tubazioni, in cunicoli o in condotti di
calcestruzzo con modalità di posa in parte diverse. I cavi collocati direttamente nel terreno, eventualmente
posati su di un alveo di sabbia, devono essere interrati ad una profondità minima di almeno 0,5 m e devono possedere
un'armatura metallica di spessore non inferiore a 0,8 mm (fig. 2.2 d) oppure una protezione meccanica supplementare
per tutta la lunghezza (fig. 2.2 c). Se il cavo è armato e posato senza ulteriore protezione meccanica la sua posizione è
bene che sia segnalata da apposito nastro monitore (fig. 2.2 d).
Lampade
 Led
10 W cad.
Apparecchi di illuminazione (in esecuzione protetta):
 su palo, altezza 1 m, con pozzetto di ispezione alla base (apparecchio a basso
inquinamento luminoso)
Note: si allega documentazione della planimetria con disposizione degli apparecchi e disegno del
particolare pozzetto.
23. IMPIANTO TELEFONICO
24. IMPIANTO ANTENNA TV TERRESTRE E SATELLITE
25. IMPIANTO VIDEOCITOFONICO
26. CALCOLO DELLE PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE