I.T.I.S. MAGISTRI CUMACINI a.s. 2012/2013 CLASSE 4a EL 2 RELAZIONE TECNICA DELLE OPERE ELETTRICHE AI SENSI DEL D.M. 37/08 Committente: HUB SCHOOL SCUOLE ITALIANE E SVIZZERE : UN NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E LA DIFFUSIONE ICT NELLE NUOVE GENERAZIONI Oggetto: CASCINA TUERA di INVERIGO L’edificio si trova in via Monte Barro Proprietario: Elaborato: N° commessa ID 13958659 emissione: n° elaborato: redatto: controllato: approvato: n° revisione data Firma del proprietario PRIVATO Relazione tecnica formato: A4 software: VARI (AUTOCAD, WORD, EXCEL, DIALUX, IPROJECT) file: scopo delle modifiche Progettista 3ª EL 2 – 4a EL2 Sommario 1. INTRODUZIONE E SCOPO ................................................................................................ 3 2. STATO DI FATTO ............................................................................................................... 4 3. IPOTESI DI SEQUENZA CRONOLOGICA PROGETTUALE............................................... 4 4. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI, REGOLAMENTI .................................. 4 5. PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI ............................................................................. 5 6. DATI DI PROGETTO ........................................................................................................... 5 7. SISTEMA DI FORNITURA DELL’ENERGIA ........................................................................ 5 8. CLASSIFICAZIONE AMBIENTI ........................................................................................... 5 9. SCELTE PROGETTUALI .................................................................................................... 5 10. QUALITA’ DEI MATERIALI .................................................................................................. 7 11. DATI DIMENSIONALI RELATIVI ALL’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE PER INTERNI .............................................................................................................................. 7 12. TIPOLOGIA APPARECCHI ILLUMINANTI UTILIZZATI NEL PROGETTO .......................... 7 13. INFORMAZIONI UTILI PER SVOLGERE UN LAVORO SICURO SUGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE ................................................................................................................. 8 14. QUADRI ELETTRICI ........................................................................................................... 8 15. CONDUTTURE ELETTRICHE ............................................................................................ 8 16. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI .......................... 8 17. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI.................................................................. 8 18. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI .............................................................. 9 19. IMPIANTO DI MESSA A TERRA ......................................................................................... 9 Giunzioni ............................................................................................................................. 9 Conduttori di terra .............................................................................................................. 10 Collettori o nodi principali di terra ....................................................................................... 10 Conduttori di protezione..................................................................................................... 10 Conduttori equipotenziali ................................................................................................... 10 20. LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO ................................................. 11 21. AMBIENTI PARTICOLARI ................................................................................................. 11 22. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA ....................................................................... 11 Numero circuiti distribuiti.................................................................................................... 11 Apparecchiature di comando: ............................................................................................ 11 Dispositivi di protezione dei circuiti distribuiti ..................................................................... 11 Illuminamento medio (sul piano di calpestio): .................................................................... 11 Condutture......................................................................................................................... 11 Modalità di posa ................................................................................................................ 11 Lampade ........................................................................................................................... 12 Apparecchi di illuminazione (in esecuzione protetta): ........................................................ 12 23. IMPIANTO TELEFONICO ................................................................................................. 12 24. IMPIANTO ANTENNA TV TERRESTRE E SATELLITE .................................................... 12 25. IMPIANTO VIDEOCITOFONICO ....................................................................................... 12 26. CALCOLO DELLE PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE ..................................................... 12 1. INTRODUZIONE E SCOPO La presente relazione illustrativa è parte integrante del progetto degli impianti elettrici inerenti all’edificio CASCINA TUERA in INVERIGO La residenza in oggetto è costituita da tre fabbricati, uno abitativo, una stalla e un garage La documentazione preliminare di progetto è costituita da: planimetrie delle opere edili La relazione illustrativa, le planimetrie relative agli installazioni elettriche e gli schemi elettrici sono redatti al fine di ottenere una valida base tecnica per una corretta esecuzione degli impianti elettrici secondo la regola dell’arte. A tal proposito l’impianto elettrico dovrà essere realizzato osservando scrupolosamente quanto riportato nel presente progetto, redatto in conformità alle normative del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e a tutte le leggi riguardanti la sicurezza degli impianti elettrici elencate nel seguente paragrafo. L’edificio si trova in via Monte Barro in zona di vincolo ambientale e paesaggistico poichè è situato nel Parco della Valle del Lambro, in una proprietà di 1 800 000 m2 . 2. STATO DI FATTO Dal sopralluogo effettuato il 6 marzo 2012 risulta che l’edificio è in stato di abbandono da molti anni, la muratura è in buono stato, anche se necessità di manutenzione, mentre la travatura richiede interventi di sostituzione. L’ impianto elettrico non risulta a norma e verrà di conseguenza completamente rifatto. L’ipotesi iniziale è di recuperare sia il corpo dell’edificio sia il corpo stalla. I progettisti edili hanno lavorato su un’ipotesi di uso pubblico da destinarsi al comune di Inverigo finalizzando l’opera ad un centro diurno per anziani. 3. IPOTESI DI SEQUENZA CRONOLOGICA PROGETTUALE Dimensionamento impianto di terra Illuminazione del viale di accesso Progetto illuminotecnico Scelta delle dotazioni impiantistiche domotiche Definizione degli spazi installativi Planimetrie dei diversi corpi con la distribuzione dei circuiti Calcolo e computo metrico 4. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI, REGOLAMENTI Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori. CEI 0-21 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BTdelle imprese distributrici di energia elettrica CEI EN 12464-1 Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro CEI EN 60099-1-2 - “Scaricatori”. CEI EN 61439 Regole generali CEI 81-10 Protezione delle strutture contro i fulmini. Guide CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. CEI 64-50 Impianti elettrici nell’edilizia ad uso residenziale e terziario. Direttive di prodotto CEI 20-21 Calcolo delle portate dei cavi elettrici. CEI 20-22 II Cavi non propaganti l’incendio. CEI 20-35 Cavi non propaganti la fiamma. CEI 23-8 e Varianti Tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro. TABELLE CEI-UNEL dei cavi UNEL 37118-72 tubazioni Leggi Legge del 1/3/1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione impianti elettrici ed elettronici. DPR del 22/10/2001 n° 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia d’installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra d’impianti elettrici e d’impianti elettrici pericolosi. D.M. del 22 Gennaio 08 n° 37 Disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti elettrici all’interno degli edifici. D.Lgs del 9/4/2008 n° 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 Agosto 2007, n°123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Prescrizioni Prescrizioni e raccomandazioni dei VV.FF. Prescrizioni e raccomandazioni della competente A.S.L. Prescrizioni e raccomandazioni delle Autorità Comunali. 5. PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI 6. DATI DI PROGETTO caratteristiche delle alimentazioni caduta di tensione potenza installata carichi convenzionali 7. SISTEMA DI FORNITURA DELL’ENERGIA sistema TT bassa tensione trifase 400 V/230V a 50 Hz 8. CLASSIFICAZIONE AMBIENTI Opera pubblica ai sensi della norma CEI 0-2 9. SCELTE PROGETTUALI Motivazione della scelta realizzativa con impianto domotico Gli impianti domotici sono impianti elettrici intelligenti che rendono la casa un luogo unico per confort, sicurezza e benessere. Con un impianto domotico è possibile fondere i diversi apparati di un'abitazione sfruttandone appieno le potenzialità. Domotica vuol dire integrazione intelligente degli apparati. Infatti, con unico sistema, si possono comodamente gestire: sicurezza (fughe di gas, incendio, allagamento, antintrusione, TV a circuito chiuso, allarmi tecnici, chiamate di soccorso), climatizzazione (caldaie, condizionatori, temperature nei vari ambienti), illuminazione, motorizzazioni (tende, scuri, serrande, basculanti, cancelli, porte), prese elettriche, consumi elettrici, comunicazione (telefonia/dati, video-citofonia), multimedialità (TV SAT, cinema in casa, diffusione audio/video), irrigazione, elettrodomestici, ecc. TIPO DI CIRCUITO ELETTRICO Circuito luce IMPIANTO TRADIZIONALE IMPIANTO DOMOTICO Comando da punti prestabiliti serviti da appositi circuiti (interruttore, deviatore, ecc.) Circuito FM Circuito di distribuzione con prese per prelievo energia realizzato in fase di costruzione dell’impianto elettrico Impianto antintrusione Impianto di rivelazione volumetrica e perimetrale Impianto di riscaldamento Suddivisione dell’impianto di riscaldamento su più zone comandabili ciascuna da un termostato ambiente Impianto di controllo accessi e\o apertura porta Utilizzo di dispositivi appositi per il controllo accessi e apertura porte a badge o transponder Supervisione impianto Non possibile Comando remoto Non possibile Stimi di massima valore impianto 4500 € Comando da qualsiasi punto servito dal cavo BUS mediante l’utilizzo di un dispositivo generico di ingresso. Possibilità di decidere il tipo di funzione, interazione con altri dispositivi del sistema. Possibilità di cambiare la funzione e il punto di comando in base alle esigenze senza opere sull’impianto elettrico Circuiti analoghi all’impianto tradizionale, con la possibilità aggiuntiva di controllare i punti i prelievo mediante l’utilizzo di un controllo carichi per realizzare dei distacchi programmati ed evitare l’intervento dell’interruttore limitatore dell’ente distributore. Possibilità di disattivare i circuiti FM in base alle esigenze o agli stati dell’impianto. Impianto di rivelazione volumetrica e perimetrale compatibile con il sistema di automazione demotico che consente di effettuare attivazioni programmate o eseguire la diagnostica da qualsiasi punto sia interno che esterno alla casa. Come per l’impianto tradizionale con l’aggiunta della possibilità di interazione dei termostati ambiente con il sistema domotico. Utilizzo di dispositivi di controllo accessi e aperture porte a badge o transponder intercambiabili con il sistema demotico, possibilità di abbinare insieme più funzioni. Controllo mediante pannelli sinottici o pannello video su PC Comando e controllo di tutto il sistema da un qualsiasi punto mediante unico apparato telefonico 9000 € Vista la destinazione d’uso dell’impianto l’approccio domotico permette di offrire soluzioni concrete e utili per dare risposte ai bisogni abitativi e alle esigenze delle persone, in particolar modo alle problematiche specifiche di chi vive in situazioni particolari. Le funzioni implementabili in un impianto domotico orientato ad uso sociale sono ad esempio: automazioni impianto, comfort, sicurezza ambientale, sicurezza della persona, comunicazione, scenari, supervisione. Tutto il suddetto impianto domotico sarà realizzato con componenti KONNEX. 10. QUALITA’ DEI MATERIALI Tutti i materiali e componenti forniti e/o installati devono essere di ottima qualità, di prima scelta e di primarie aziende costruttrici, ed installati a regola d’arte. Tutti i materiali e componenti devono essere conformi alle disposizioni di Legge, alle Norme CEI-UNEL, ed essere dotati di marchio CE. I materiali ed i componenti per i quali è previsto il rilascio del marchio, devono essere dotati di marchio I.M.Q. (Istituto del Marchio di Qualità) o equivalente. 11. DATI DIMENSIONALI RELATIVI ALL’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE GENERALE PER INTERNI Le prescrizioni relative all’esecuzione, l’esercizio e la verifica degli impianti di illuminazione artificiale negli ambienti interni civili ed industriali, devono garantire livelli qualitativi omogenei in relazione dei diversi compiti visivi. Per stabilire i giusti valori di illuminazione per interno è stata applicata la Norma Italiana UNI EN 12464. La Norma stabilisce le modalità per scegliere, valutare e misurare le grandezze fotocolorimetriche necessarie per definire le caratteristiche di un impianto di illuminazione artificiale per interni. La Norma specifica i requisiti di illuminazione per i posto di lavoro nel rispetto delle esigenze di esecuzione, benessere e sicurezza visiva. Un impianto di illuminazione artificiale deve considerare: livello ed uniformità di illuminamento; distribuzione della luminanza; limitazione dell’abbagliamento; direzionalità della luce; colore della luce e resa del colore (resa cromatica e aspetto cromatico della luce); 12. TIPOLOGIA APPARECCHI ILLUMINANTI UTILIZZATI NEL PROGETTO residenziale plafoniere fluorescenti per interni varie tipologie apparecchi decorativi di design apparecchi con lampade basso consumo apparecchi per aree comuni apparecchi illuminanti segnapasso zone di transito apparecchi per aree comuni plafoniere fluorescenti per interni varie tipologie aree esterne apparecchi illuminanti antinquinamento luminoso proiettori per valorizzazione facciate edificio apparecchi per accessi pedonali e aree verdi magazzini e depositi riflettori plafoniere fluorescenti stagne apparecchi per l’illuminazione d’emegenza uffici plafoniere fluorescenti per interni da installare su controsoffitto apparecchi per tubi fluorescenti lineari emergenza apparecchi per segnalazione di sicurezza lampade per illuminazione di sicurezza 13. INFORMAZIONI UTILI PER SVOLGERE UN LAVORO SICURO SUGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE Apparecchi di illuminazione Portalampada, accessori di accensione, conduttori di cablaggio, contenitore, riflettore, pressacavo, ecc., sono l’insieme dei componenti che concorrono a fare di una lampada una fonte di emissione luminosa, sicura, efficiente ed affidabile. L’apparecchio di illuminazione nasce per accogliere lampade solo di certe tipologie e fino a determinati valori di potenza. La lampada non è parte integrante dell’apparecchio di illuminazione (CEI 34-21). Contro il verificarsi dello shock elettrico sulle persone gli apparecchi di illuminazione sono stati classificati in quattro differenti classi (0, I, II, III), alle quali corrispondono altrettante tipologie impiantistiche di allacciamento. (CEI 34-21; CEI EN 60598-1) Gli apparecchi in classe 0 non possono essere alimentati dal binario elettrificato e non possono essere destinati a servizi gravosi. I gradi di protezione contro la penetrazione di polvere, di corpi solidi e di umidità (Gradi IP) sono quelli previsti dalla Norma CEI EN 60529 per quanto riguarda Infiammabilità del materiale di appoggio gli apparecchi possono essere adatti al montaggio diretto solo su superfici non combustibili oppure apparecchi adatti al montaggio diretto su superfici normalmente infiammabili Lampade, precauzioni Nel calcolo illuminotecnico è stata prevista una programmazione della manutenzione annuale degli apparecchi illuminanti. Gli apparecchi illuminanti fluorescenti devono essere del tipo con reattore elettronico, per contenere il dispendio energetico 14. QUADRI ELETTRICI 15. CONDUTTURE ELETTRICHE 16. PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE CONTRO LE SOVRACORRENTI 17. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Misure di protezione totale tutte le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento l'isolamento può essere rimosso solo mediante distruzione dello stesso l'isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare le relative norme involucri o barriere delle parti attive all’interno devono assicurare un grado di protezione almeno IP2X o IPXXB le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri a portata di mano all’interno devono assicurare il grado di protezione IP4X o IPXXD se è necessario aprire l’involucro o parti di esso, oppure togliere una barriera, per ragioni di servizio, occorre rispettare almeno una delle seguenti prescrizioni: – uso di chiave o attrezzo – ripristino dell'alimentazione solamente dopo la sostituzione o la richiusura delle barriere o degli involucri – rimozione di barriera intermedia, con grado di protezione non inferiore a IP2X o IPXXB, solo con chiave o attrezzo I gradi di protezione IP2X o IPXXB e IP4X o IPXXD significano che il dito di prova (del diametro di 12 mm) e rispettivamente il filo di prova (del diametro di 1 mm) non possono toccare le parti in tensione (Norma CEI 70-1) Misure di protezione addizionale Gli interruttori automatici differenziali con corrente differenziale nominale di intervento Idn = 30 mA sono considerati come protezione addizionale contro i contatti diretti in caso di insuccesso delle altre misure di protezione. Tali dispositivi devono essere installati unitamente ad una delle altre misure di protezione totale o parziale. Note In alcuni locali particolari, ad esempio bagni e docce, specie con presenza di bambini, la protezione addizionale contro i contatti diretti è opportuno sia garantita, oltre che con l'interruttore generale differenziale, mediante interruttori automatici differenziali con corrente nominale di intervento differenziale Idn = 10 mA. 18. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI protezione con interruzione automatica dell’alimentazione realizzata tramite impianto di terra coordinato con interruttore differenziale protezione senza interruzione automatica dell’alimentazione mediante componenti in doppio isolamento (classe II) 19. IMPIANTO DI MESSA A TERRA L'impianto di terra sarà realizzato secondo le seguenti indicazioni. La resistenza dell'impianto di terra dovrà risultare inferiore a 300 per assicurare un semplice coordinamento con il differenziale. Dispersore Costituzione: 2 PICCHETTI Materiale: ACCIAIO ZINCATO dati dimensionali: spessore minimo 2.5 mm sezione 50 mm2 diametro filo elementare della corda 1.8 mm diametro esterno 40 mm L'eventuale picchetto sarà di lunghezza = 1.5 infissione dei picchetti sarà circa 13 m m, I'interdistanza di Giunzioni Si ricorda che le norme CEI prevedono che le giunzioni tra le varie parti di un dispersore e quelle fra un dispersore e il conduttore di terra siano eseguite con morsetti aventi superfici di contatto di almeno 200 mm2. E’ bene che tutti questi punti e tutti i morsetti siano contrassegnati con l’apposito simbolo di terra. Deve essere assicurata la protezione contro il danneggiamento meccanico, chimico, elettrochimico, elettrodinamico, sia delle strutture che delle connessioni. Conduttori di terra Costituzione: CORDA NUDA Materiale: RAME ELETTROLITICO Dati dimensionali: COME DA TABELLA Saranno protetti contro le sollecitazioni meccaniche (posa in tubo interrato) e comunque non dovranno essere inferiori alle informazioni riportate nella tabella introduttiva. Protetti Non protetti meccanicamente meccanicamente St = S se S 16 2 Protetti contro la St = 16 se 16 < S 35 16 mm se in rame corrosione (1) 16 mm2 se in ferro zincato St = S/2 se S > 35 Non protetti contro 25 mm2 se in rame 2 la corrosione 50 mm se in ferro zincato St sezione del conduttore di terra S sezione del conduttore di fase; (1) In ambienti non particolarmente aggressivi dal punto di vista chimico, il rame ed il ferro zincato si considerano protetti contro la corrosione anche se non sono provvisti di guaina. Collettori o nodi principali di terra Ad incasso. Morsettiera in ottone nichelato. Collegamenti: 1 tondo Ø 8 ÷ 10 mm; 1 piatto da 30 mm; 7 conduttori multifilo fino a 16 mm2. Conduttori di protezione Sezione conduttore di fase 16 mm2 > 16 mm2 e 35 mm2 > 35 mm2 Sezione dei conduttore di protezione come sezione del conduttore di fase uguale a 16 mm2 come metà sezione dei conduttore di fase Conduttori equipotenziali A seconda che siano conduttori equipotenziali principali o conduttori equipotenziali supplementari devono avere le seguenti sezioni: Conduttori equipotenziali principali: Conduttori equipotenziali supplementari: sezione a metà di quella del conduttore di protezione principale, con un minimo di 6 mm2 (se il conduttore è in rame la sezione massima può essere 25 mm2) – sezione a quella dei conduttore di protezione di sezione minore se connettono due masse (parti conduttrici facenti parte dell'impianto elettrico). – sezione a metà della sezione dei conduttore di protezione della massa se connettono una massa estranea (parte conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico) ad una massa – sezione 2,5 mm2 se protetti meccanicamente, 4 mm2 se non protetti meccanicamente quando connettono due masse estranee – sezione 2,5 mm2 se protetti meccanicamente, 4 mm2 se non protetti meccanicamente quando connettono una massa estranea all'impianto di terra o al conduttore di protezione Il collegamento equipotenziale supplementare può essere realizzato con masse estranee purché sia assicurata la continuità elettrica e garantita la protezione meccanica, chimica ed elettrochimica; la conduttanza sia almeno uguale a quella del conduttore di protezione corrispondente e gli elementi non possano essere rimossi e siano stati previsti per tale impiego. 20. LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO 21. AMBIENTI PARTICOLARI 22. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA L'impianto di illuminazione esterna sarà realizzato secondo le indicazioni di seguito riportate. Il posizionamento dei punti luce sarà conforme a quanto indicato sulle planimetrie allegate. Numero circuiti distribuiti ordinari 1 Apparecchiature di comando: manuale automatico, mediante interruttore crepuscolare Dispositivi di protezione dei circuiti distribuiti interruttori automatici magnetotermici differenziali, Idn =30 mA Illuminamento medio (sul piano di calpestio): per zona principale 20 lx per zona secondaria 10 lx Condutture cavo tipo "1" (vedere scheda F04) cavo tipo FG7OR tubazione interrata in polivinilcloruro (PVC) tipo pesante, rigido Modalità di posa I cavi per posa interrata devono sempre essere dotati di guaina protettiva, protetti contro lo schiacciamento, quando si prevede in superficie il passaggio di mezzi pesanti, protetti contro i danni che possono essere provocati da eventuali scavi manuali, ma soprattutto da scavi che prevedono l'impiego di mezzi meccanici. La guaina deve proteggere il cavo dalle sollecitazioni di posa e la mescola che la compone deve essere anigroscopica, deve cioè essere in grado di difendere le anime dal contatto con l'acqua. Possono essere interrati direttamente, in tubazioni, in cunicoli o in condotti di calcestruzzo con modalità di posa in parte diverse. I cavi collocati direttamente nel terreno, eventualmente posati su di un alveo di sabbia, devono essere interrati ad una profondità minima di almeno 0,5 m e devono possedere un'armatura metallica di spessore non inferiore a 0,8 mm (fig. 2.2 d) oppure una protezione meccanica supplementare per tutta la lunghezza (fig. 2.2 c). Se il cavo è armato e posato senza ulteriore protezione meccanica la sua posizione è bene che sia segnalata da apposito nastro monitore (fig. 2.2 d). Lampade Led 10 W cad. Apparecchi di illuminazione (in esecuzione protetta): su palo, altezza 1 m, con pozzetto di ispezione alla base (apparecchio a basso inquinamento luminoso) Note: si allega documentazione della planimetria con disposizione degli apparecchi e disegno del particolare pozzetto. 23. IMPIANTO TELEFONICO 24. IMPIANTO ANTENNA TV TERRESTRE E SATELLITE 25. IMPIANTO VIDEOCITOFONICO 26. CALCOLO DELLE PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE