LAVORO DI GRUPPO SUI VERTEBRATI GRUPPO N°1: Davide – Riccardo L. – Beatrice M. – Fatima – Beatrice S. – Roberto PESCI I pesci sono vertebrati acquatici, eterotermi e ovipari. Alcuni sono erbivori e mangiano alghe e piante acquatiche, altri sono carnivori e abili cacciatori; altri infine cercano sul fondo le particelle commestibili. Si dividono in pesci d’acqua dolce e pesci d’acqua salata. I pesci sono vertebrati a sangue freddo; visto che vivono esclusivamente in acqua hanno particolari caratteristiche di adattamento, per esempio, il corpo ricoperto da scaglie e muco su cui l’acqua scivola via. Hanno un corpo affusolato, nel quale gli arti anteriori si sono trasformati in pinne, organi specializzati per il movimento nell’acqua. Lo scheletro è costituito o da ossa (trota) o da cartilagine (squalo). I pesci ossei sono migliori nuotatori e possiedono, solo loro, la vescica natatoria, un sacco pieno di gas, che fa variare il loro peso e consente loro di spostarsi verticalmente nell’acqua. Il pesce respira con le branchie che trattengono l’ossigeno sciolto nell’acqua. Le pinne pettorali e ventrali rappresentano le zampe anteriori e posteriori dei pesci e servono al pesce per cambiare direzione e tenersi in equilibrio. La pinna anale e la pinna dorsale servono da timone, mentre la pinna caudale, agitandosi, serve per far avanzare l’animale. Ai lati del capo si aprono le fessure branchiali, che nei pesci ossei sono protette dall’opercolo. Le branchie sono l’organo di respirazione del pesce. I pesci prendono l’ossigeno sciolto nell’acqua che entra nella bocca e passa nella cavità bronchiale; qui, a contatto con le branchie, che sono ricchissime di vasi sanguigni, avviene lo scambio dei gas respiratori: l’ossigeno passa dall’acqua al sangue e l’anidride carbonica il contrario; l’acqua è poi espulsa attraverso le fessure branchiali. Nell’ambiente acquatico avviene una fecondazione esterna: pesci ed anfibi spargono nell’acqua uova e spermatozoi, dal cui incontro nascerà una nuova vita. LAVORO DI GRUPPO SUI VERTEBRATI GRUPPO N°2: Riccardo B. – Martina. – Elisa – Stefano – Beatrice P. RETTILI Il corpo dei rettili è ricoperto di squame o di grosse piastre ossee come gli anfibi; sono eterotermi, cioè non sono capaci di mantenere costante la temperatura del corpo e sono così costretti ad andare in letargo quando fa freddo e ripararsi all’ombra quando fa troppo caldo. Alcune specie come le lucertole, coccodrilli e tartarughe sono provvisti di arti per la locomozione; altri invece, come i serpenti, sono privi di arti. Le costole sono molto numerose, alcune specie di serpenti hanno 200 costole. I rettili hanno una caratteristica particolare: la muta. Le squame che ricoprono la pelle dei rettili sono di tessuto corneo (come quello delle nostre unghie), ruvide al tatto e rigide; esse non crescono con l’animale che pertanto, per aumentare di dimensioni, deve effettuare la muta. I serpenti si sfilano la vecchia pelle proprio come si sfila un guanto; le lucertole e i ramarri, invece, sostituiscono le scaglie a pezzetti, un po’ come accade alla nostra pelle dopo che è stata esposta al sole. Nelle tartarughe, il guscio cresce insieme con l’animale e lo stesso avviene per il rivestimento dei coccodrilli. La bocca dei serpenti è munita di un osso particolare e può aprirsi enormemente, consentendo a questi animali di inghiottire prede anche molto grandi. I rettili si dividono in rettili con le loro zampe (sauri) e rettili senza zampe (serpenti). La testa dei rettili è piatta e respirano attraverso i polmoni. I rettili sono per lo più carnivori, ma ce ne sono anche di erbivori, come le tartarughe. Lucertole, orbettini e ramarri svolgono un ruolo molto importante negli ambienti in cui vivono perché contribuiscono a limitare lo sviluppo degli insetti. Serpenti e coccodrilli inghiottono intere le prede e le digeriscono grazie ai loro potenti succhi digestivi. I rettili sono in genere ovipari e alla nascita i piccoli sono perfettamente simili ai loro genitori. La femmina depone le uova in buche scavate nel terreno o nella sabbia. Alcune specie di serpenti sono ovovivipari, cioè l’uovo fecondato si rompe all’interno del corpo della femmina. I piccoli escono completamente formati (vipere). LAVORO DI GRUPPO SUI VERTEBRATI GRUPPO N°3: Manuel – Giada – Pietro – Chiara – Gaia ANFIBI Il termine anfibio significa “doppia vita”. Gli anfibi si dividono in due grandi gruppi: con la coda e senza la coda. Sono anfibi con la coda la salamandra e il tritone. Sono anfibi senza coda la rana, la raganella e il rospo, utile all’agricoltura perché si ciba di lumache e insetti. Gli anfibi respirano dai polmoni anche se restano rudimentali e l’ossigeno assorbito attraverso di essi non è sufficiente per la vita dell’animale; per questo motivo essi respirano anche attraverso la pelle che è nuda ed è detta respirazione cutanea. Gli anfibi nascono e vivono per un po’ di tempo nelle acque dolci, dove respirano attraverso le branchie, come i pesci, poi sviluppano i polmoni, perdono le branchie e diventano terrestri. Questo passaggio avviene con una lenta trasformazione detta metamorfosi. Il loro corpo si adatta alla vita terrestre ed essi possono così abbandonare l’ambiente acquatico, dove però torneranno per l’accoppiamento e per deporre le uova. Gli anfibi non sono in grado di mantenere costante la loro temperatura corporea, cioè sono animali a sangue freddo. Gli anfibi si difendono dal freddo andando in letargo: all’arrivo dell’inverno scavano buche e fosse nel fango o nella sabbia, dove si sotterrano in attesa del ritorno della bella stagione. Gli anfibi si nutrono di insetti, molluschi che divorano vivi dopo averli catturati con la lingua. Schema dell’anatomia di un anfibio adulto LAVORO DI GRUPPO SUI VERTEBRATI GRUPPO N°4: Cristian G. – Valentina – Greta – Elia – Nathalia MAMMIFERI Il corpo dei mammiferi ha l’apparato digerente che inizia con le labbra che servono per la presa del cibo; seguono la faringe, l’esofago, lo stomaco e l’intestino. La respirazione dei mammiferi avviene grazie ai polmoni e la temperatura corporea è costante, cioè si tratta di organismi a sangue caldo. Hanno il palato che dividendo naso e bocca, permette di mangiare e respirare contemporaneamente. I mammiferi acquatici e i pipistrelli hanno meno arti, tutti gli altri mammiferi hanno 4 arti, perciò sono detti quadrupedi, muniti di dita, massimo 5, che si riducono in 4, 3, 2, 1, come per i cavalli, asini, muli. Nelle scimmie il piede è prensile, in quanto l’alluce è opponibile alle altre dita. I mammiferi comprendono circa 15 000 specie, la maggior parte si sono adattate a vivere sulla terraferma, ma esistono anche specie acquatiche come la balena, il delfino e l’orca, nelle quali gli arti si sono trasformati in pinne. A seconda di come si nutrono i mammiferi, si dividono in erbivori, carnivori, insettivori e onnivori. Gli erbivori si nutrono di erbe, carnivori di carne, insettivori di insetti; invece gli onnivori di tutte e tre le cose. La maggior parte dei mammiferi è vivipara e placentata: l’embrione si sviluppa all’interno del corpo della madre, precisamente nell’utero; essi si nutrono, ricevono l’ossigeno ed espellono le sostanze di rifiuto attraverso un organo apposito, la placenta. Una caratteristica particolare dei mammiferi (ai quali appartiene anche l’uomo) è la presenza, nella femmina, di ghiandole mammarie con le quali vengono allattati i piccoli. Vi sono però delle eccezioni come l’ornitorinco e l’echidna che sono ovipari, cioè depongono le uova, e i marsupiali, come il canguro, l’opossum e il koala che partoriscono i piccoli ancora allo stato embrionale. Il loro sviluppo viene completato nel marsupio, una sacca di pelle in cui ci sono le mammelle. Nei mammiferi gli organi di senso sono molto sviluppati a seconda dell’animale. LAVORO DI GRUPPO SUI VERTEBRATI GRUPPO N°5: Cristian M. – Luca – Marica – Beatrice G. – Marco UCCELLI Gli uccelli sono vertebrati a sangue caldo e sono stati costruiti apposta per volare: il loro corpo è rivestito di penne e piume, gli arti anteriori sono stati trasformati in ali, le zampe sono ricoperte di squame e terminano con quattro dita disposte variamente, oppure unite da una membrana, se il piede serve a camminare, ad arrampicarsi o a nuotare. Hanno un corpo a forma aerodinamica, cioè arrotondata davanti e affusolata dietro, in modo da non opporre resistenza all’aria. Le ossa degli uccelli sono cave, perciò leggere, collegate con i sacchi aerei, che solo gli uccelli possiedono. Questi sacchi sono collegati ai polmoni, così quando l’uccello respira le ossa si riempiono d’aria rendendo così l’animale sempre più leggero. Negli uccelli volatori, l’osso dello sterno ha una lamina verticale sporgente, la carena, sulla quale si inseriscono i robusti muscoli che muovono le ali. Altri uccelli, per sostenersi, usano le correnti d’aria; invece alcuni non riescono a volare perché hanno le ali troppo piccole rispetto al corpo, come ad esempio i tacchini e gli struzzi. Le penne hanno diversi nomi a seconda delle funzione; le piume invece sono più flessibili e leggere e tengono caldo il corpo. Il piumaggio degli uccelli si rinnova parzialmente una o due volte all’anno con un processo che prende il nome di muta. L’uccello ha un becco, non ha denti e inghiotte senza masticare; le forme del becco sono diverse nelle varie specie a seconda del loro tipo di nutrimento: il becco robusto e adunco dei rapaci, come aquile e falchi, serve per strappare le carni delle prede; il becco stretto e allungato degli aironi e delle gru è adatto per pescare nella sabbia molluschi e vermi; il becco largo delle anatre viene usato per “dragare” il fondo di stagni e paludi; il becco corto e robusto dei passeri è utilissimo per spezzare i semi di cui si nutrono. Il cibo viene rammollito nel gozzo situato nell’esofago e macinato tra le pieghe del ventriglio, un robusto sacco in comunicazione con l’intestino. Gli uccelli sono ovipari, cioè si riproducono per mezzo di uova; l’uovo è quasi sempre ovale, in esso si distinguono: il guscio, due leggere membrane, il chiaro o albume e il rosso o tuorlo. Le uova vengono covate, più spesso dalla femmina, ma anche dal maschio oppure da tutti e due, finché l’embrione non è completamente sviluppato e pronto a rompere il guscio.