la crisi epistemologica

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LA CRISI EPISTEMOLOGICA
crisi epistemologica
(episteme = sapere fondato, logos = discorso)
perdita di certezze e ragioni su cui era eretto il
ns sapere e agire considerato prima affidabile e
indubitabile.
"che
cos'è
una
crisi
epistemologica?
Consideriamo innanzitutto la situazione in
cui agenti ordinari sono catapultati entro
una simile crisi. Qualcuno che ha creduto di
godere della stima dei suoi superiori e
MacIntyre estende tale concetto alla vita
quotidiana (agenti ordinari cfr. Hume)
mentre i filosofi della scienza prima di lui (cfr.
KHUN
"La
struttura
delle
rivoluzioni
scientifiche) lo avevano usato in senso tecnico
per indicare la fase in cui un PARADIGMA =
modello consolidato e apparentemente fondato di
teoria scientifica, comincia a tramontare,
mostrando lacune, difetti, irregolarità anche per il
sopraggiungere di un paradigma alternativo.
colleghi
è
improvvisamente
licenziato.
Qualcuno aspira a diventare membro di un
club, i cui affiliati così crede, sono tutti cari
amici, ma la sua richiesta viene respinta.
Qualcuno
si
innamora
e
ha
bisogno
di
sapere da chi ama cosa davvero provi... per
tutte
queste
persone
la
relazione
tra
sembrare ed essere diventa cruciale"
A. Ch. MacIntyre
LA CRISI EPISTEMOLOGICA
LA FILOSOFIA MODERNA ALLA FINE DEL 600
Ciò che accade nella FILOSOFIA MODERNA alla fine del 600
(attraverso la riflessione di Locke, Berkeley e Hume)
2 FASE PERIODIZZAZIONE:
●
●
●
●
No più commistione filosofia-scienza
filosofia intesa come punto esterno alla scienza
(critica della conoscenza e vaglio dell'origine e validità
del sapere in funzione conoscitiva e pratico-politica)
perdita di interesse per questione del metodo,
ed avvio con EMPIRISMO alla critica delle nozioni
metafisiche che avevano assicurato la certezza del
sapere
●
la filosofia moderna era nata con Cartesio dubitando
dell'esistenza di un mondo, di sé stesso oltre i propri
pensieri, ma aveva rinsaldato attraverso un fondamento
sicuro e un metodo sicuro la verità del ns sapere chiaro
e distinto.
●
LOCKE – BERKELEY – HUMEL
quel che viene alla luce attraverso la linea di pensiero
che va da Locke-Berkeley-Hume è che queste nostre
pretese certezze hanno una validità meramante
probabile, quando non sono addirittura credenze
psicologiche prive di fondamento oggettivo.
●
è una CRISI che investe l'EPISTEMOLOGIA stessa ossia
l'idea di un intero e complessivo modello di scienza e di
sapere fondato e con esso di nozioni filosofiche
storicamente radicate, al pari di convinzioni quotidiane,
ordinarie e apparentemente certe.
CARTESIO
KANT
il primo ad avvertire fino in fondo il senso di questa
avvenuta rottura, crisi epistemologica moderna,
culminata nella filosofia di Hume sarà solo KANT,
quando a fine 700 tenterà con una NUOVA
RIVOLUZIONE COPERNICANA di rifondare e
rivoluzionare il modo di fare filosofia.
IL PUNTO DI VISTA DEL SOGGETTO
CARTESIO
TEMATICHE GNOSEOLOGICHE
in epoca moderna si afferma un punto di vista soggettivista
●
l'esistenza di una realtà esterna, data non è più
accettata come implicito presupposto, dunque si ricerca
nel soggetto il fondamento e la regola del
conoscere
mentre la gnoseologia antica era oggettivista (forma
trascendente o immanente erano date, indipendenti da
soggetto che le apprende (questo garantiva la verità del
conoscere come indipendenza veritas adeguatio rei et
intellectus)
Il dubbio di Cartesio aveva portato alla luce qualcosa di
indubitabile, ossia il pensiero della propria esistenza
da quel momento tutto si guadagna a partire dal
pensiero
si rompe definitivamente la acritica fiducia in rapporto
diretto con il mondo = questa è la cosiddetta
scoperta del soggetto"
“Non possiamo avere conoscenza delle cose se non
attraverso le idee che ne concepiamo… La mente non
ha altro oggetto immediato se non le proprie idee"
Locke
"Niente ha presente la mente se non le proprie
percezioni
Hume
"Non abbiamo a che fare se non con le nostre
rappresentazioni"
Kant
LA SVOLTA EMPIRISTICA (HUME)
Occorre tuttavia non enfatizzare troppo la polarità hegeliana
che vede la modernità scissa tra empirismo e razionalismo,
perchè
1.
2.
3.
stesso punto di partenza (il soggetto e le
rappresentazioni)
stesso lessico (che accomuna Cartesio e Locke)
Ambiguità di Locke rispetto al concetto di sostanza
sue
La vera CESURA sarà quella prodotta da HUME, quando
davvero
l'empirismo
giungerà
alle
sue
estreme
conseguenze:
1.
scuotendo dalle fondamenta la metafisica con la
critica compiuta alla nozione di sostanza, io e
mondo
2.
invadendo la stessa certezza su cui si era
modellata la filosofia moderna (quella della
scienza).
La filosofia parsa più vicina allo sviluppo della
scienza sperimentale, la consuma dal suo interno
e insieme ad essa mette in crisi la più semplice
constatazione sensibile, quando su di essa si
pretenda di esercitare un qualsiasi legame
razionale.
Razionale appunto, perché Hume non
nega la possibilità di avere conoscenza delle impressioni
sensibili, ma nega che su queste il nostro intelletto
possa costruire un sapere universale e necessario.
●
L'unità del mondo naturale, la sua sussistenza,
la presunta certezza di un'esistenza oggettiva
oltre le impressioni
●
la possibilità dell'uomo stesso di costituirsi
soggetto di conoscenza e autoriflessione tornano
ad essere fonte di dubbio e incertezza.
LA RIVOLUZIONE DI UN TRANQUILLO PROFESSORE
"La verità non può essere la fuori"
questa è l'idea che ha cominciato a prendere piede in Europa
alla fine del XVIII, quando la filosofia di Kant ha mostrato
come la VERITA' non sia una scoperta, ma una
COSTRUZIONE
Anche Cartesio aveva cercato la verità a partire dal soggetto,
ma la vera novità di KANT è l'idea che essendo l'uomo
stesso a costruire la verità, questa non dipenderà da
come sono fatte le cose in loro stesse, bensì
dall'universale lettura che essi danno loro attraverso le
loro comuni facoltà:
●
●
●
SENSIBILITA'
INTELLETTO
RAGIONE
"La verità non può essere là fuori, non può
esistere indipendentemente dalla volontà umana,
perché non lo possono gli enunciati.
Il mondo è la fuori, ma le descrizioni del mondo
non lo sono. Solo le descrizioni del mondo
possono essere vere o false. Il mondo di per sè, a
prescindere dalle attività descrittive degli uomini,
non può esserlo"
R. Rorty
LE DOMANDE DI KANT
Kant intende rispondere a queste domande mostrando le
condizioni di possibilità
1.
VALIDITA' UNIVERSALE DELLE SCIENZE
(matematica, geometria, fisica)
2.
ESISTENZA DI DOVERI MORALI ASSOLUTI
3.
L'ESPERIENZA DEL BELLO
“COSA POSSO SAPERE?"
" COSA DEVO FARE"
" COSA POSSO SPERARE?"
I. Kant
IL CRITICISMO DI KANT
CRITICISMO una filosofia tesa a vagliare, analizzare, stabilire
ambiti e limiti del conoscere umano ovvero:
1.
Capacità di costruire un SAPERE SCIENTIFICO
dipende
da
modalità
dell'uomo
di
percepire,
concettualizzare le conoscenze del soggetto dotato di
sensi ed intelletto. Tali modalità sono comuni ed uguali
per ciascuno di noi
2.
La MORALITA' risiede nella volontà di seguire il dovere
e trova il suo fondamento nella ragione e nella libertà di
scegliere ed autodeterminarsi
3.
Il SENTIMENTO dipende dalla capacità dell'uomo di
esprimere sentimenti universali che creano condivisione
sulla base di una comune capacità di riflettere sulle
cose
LO SPARTIACQUE DELLA FILOSOFIA
La riflessione di Kant è:
●
il culmine della stagione aperta da Cartesio
●
l'espressione
illuministica
●
l’avvio della nuova epoca filosofica successiva
dell'idealismo
più
matura
della
cultura
1) Cosa posso conoscere?
CRITICA DELLA RAGION PURA (1781)
dedicata ai problemi della scienza e della metafisica, si compone
di 2 parti
- fondazione delle scienze
- confutazione delle pretese della metafisica
demarcazione tra ciò che è scienza (limitata alla sfera
dell'esperienza possibile e ciò che è solo presunzione di
conoscenza (oggetti sovrasensibili, trascendenti l'esperienza)
2) Cosa devo fare? CRITICA DELLA RAGION PRATICA
(1787)
tenativo di fondare la moralità nella sua universalità ed
assolutezza, confuta le dottrine morali più diffuse e vede nella
ragione ncondizionata l'unica fonte morale
3) Cosa posso sperare? CRITICA DEL GIUDIZIO (1790)
indagine sui campi dell'estetica e della teleologia con importanti
suggestioni (genio, sublime, bello)
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