Buona giornata e un saluto a tutti i presenti: esponenti politici, del

DIOCESI DI BRESCIA – CONSULTA DELLE AGGREGAZIONI LAICALI
Brescia, 17 ottobre 2009 –Aula Magna dell’Università Cattolica
La dottrina sociale della Chiesa nel tempo della globalizzazione
Dalla Popolorum progressio alla Caritas in veritate
INTRODUZIONE AL CONVEGNO
di Silvana Platto
Buona giornata e un saluto a tutti i presenti: esponenti politici, del mondo dell’impresa, del
lavoro, della cultura e della società civile e religiosa.
Vi porto i saluti del Vescovo Luciano che questa mattina è partito per un pellegrinaggio in
Siria con i giovani sacerdoti ed è qui rappresentato dal Vicario per i laici don Renato Tononi che
salutiamo con affetto.
Siamo ospiti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Ringrazio per questo il Direttore della Sede di Brescia dott. Luigi Morgano.
Al dott. Morgano cedo subito la parola per un suo saluto.
Vi porto personalmente i saluti della Consulta delle Aggregazioni laicali, una realtà ecclesiale
diocesana formata da gruppi, movimenti, associazioni e nuove comunità che esiste a livello
nazionale e qui a Brescia è nata per desiderio dei nostri Vescovi fin dal 1984, come luogo
d’incontro e di comunione per favorire l’esercizio di un’autentica corresponsabilità e di una
positiva laicità.
Ciascuna delle 43 realtà che compongono la CDAL ha un proprio carisma, un suo impegno
che, se vissuto in profondità, può offrire un contributo risolutivo ai mali che affliggono il nostro
tempo; alla Consulta è affidato il compito di promuovere l’insieme, creare luoghi di incontro
come questo e, attraverso rapporti autentici, ritessere i “fragili legami della vita sociale”
creando connessioni nella nostra chiesa e nella nostra città.
Lo stile del relazionarci gli uni agli altri nel dialogo, nella apertura al confronto fraterno, per
procedere insieme, come laboratorio di unità è il “tesoro sociale” che come cristiani vogliamo
portare nella vita delle nostre comunità, attraverso l’impegno nei campi in cui ci troviamo ad
operare, sostenuti da una forte visione antropologica cristiana e, lo speriamo, con l’impegno di
una vita coerente alla fede professata.
Il Comitato dei Presidenti è formato da 9 Presidenti o referenti di altrettante realtà ecclesiali
la cui elezione avviene ogni tre anni.
Come potete ben immaginare proveniamo da esperienze ecclesiali, ma anche culturali e
politiche diverse; ci ritroviamo mensilmente per sviluppare le linee provenienti dall’Assemblea
della Consulta e anche per collaborare ai lavori del Consiglio Pastorale Diocesano.
Attraverso le Commissioni che la compongono e che sono ai primi passi, eravamo in
procinto di proporre agli aderenti alla Consulta una lettura sistematica della Enciclica Caritas in
veritate.
In questo frangente Il Vescovo Luciano, nell’annunciare la visita del Papa che viene per fare
memoria di Paolo VI, verso il quale ha sempre manifestato un grande amore e riconoscenza, ci
invitava ad una preparazione spirituale.
E’ stato il là per avviare la riflessione sul profondo legame e sulla consonanza magisteriale
tra questi due grandi Pontefici, attraverso il convegno di oggi.
Abbiamo accelerato i tempi e con apertura di cuore, condivisione di compiti, di risorse e una
collaborazione genuina fra i membri del Comitato Presidenti che sono qui presenti e che colgo
l’occasione per ringraziare, unitamente alla sollecitudine discreta e concreta di quanti ci hanno
aiutati, è nato questo Convegno.
Vediamo ora come abbiamo pensato di impostare i lavori:
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A don Mario Benedini, Direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale, che sin dall’inizio ci ha
sostenuto nel fare rete, abbiamo chiesto una sorta di guida alla lettura dell’Enciclica.
A Vera Araùjo, sociologa brasiliana, con lo sguardo e la visione della realtà sociale a
livello mondiale abbiamo chiesto di parlarci della sfida della fraternità che l’Enciclica ci
propone .
Il prof. Carlo Scarpa studioso di economia che insegna Dottrine Economiche
nell’Università statale della nostra città e registra la sensibilità e l’attenzione di centinaia
di giovani studenti in questo ambito ci parlerà della logica del dono in una economia
sana.
Entrambi li presenterò successivamente in modo più completo.
Abbiamo volutamente chiesto ai due relatori che sin d’ora ringraziamo per la loro
disponibilità ad accompagnarci in questo percorso di approfondimento, di limitare i loro
interventi a 30’ ciascuno in modo che ci possa essere spazio per il coinvolgimento di
tutti in un ampio dibattito con puntualizzazioni, chiarimenti per far emergere i nodi di
interesse più vivo per ciascuno.
Lucia vi porterà il microfono portatile e
Ferdinando Cavalli, Presidente dell’UCIC, Unione Cristiana imprenditori e Dirigenti, da
sempre strenuo sostenitore dell’impegno dei laici nella chiesa e nella società, ci
accompagnerà in questo dibattito propositivo.
Cominciamo con Don Mario.
INTRODUZIONE A VERA ARAUYO
Vera Araújo ha ottenuto la laurea in Giurisprudenza in Brasile e in Spagna.
Successivamente ha studiato Teologia a Roma e Sociologia a Firenze.
E’ stata docente di Dottrina Sociale della Chiesa presso l’Istituto Mystici Corporis di Loppiao
(Firenze).
E’ membro del Centro studi del Movimento dei Focolari ed editorialista della rivista Città Nuova
e della rivista bimestrale di cultura Nuova Umanità.
Fin dal 1992 come esperto di Dottrina Sociale della Chiesa ha presenziato alla IV Conferenza
dei Vescovi Latino-Americani (CELAM) a Santo Domingo.
Ha poi partecipato come relatore a conferenze, seminari, simposi sull’Economia di Comunione
e sulla Dottrina sociale della Chiesa in Europa, America e Asia.
Recentemente, il 16 marzo 2009, nella Sala delle Colonne della Camera dei deputati a Roma,
ha presentato una relazione sul tema: “Fraternità e dinamiche sociali” al seminario di studi:
”Una governance per la crisi: politiche di fraternità universale.
E’ l’animatore di Social-one, un gruppo internazionale di sociologi e di studiosi del servizio
sociale, che ha costituito un centro per l’elaborazione di concetti e modelli innovativi per
orientare le dinamiche sociali verso la realizzazione di un mondo più unito.
Vera, quando nel 1967 Paolo VI ha pubblicato la P.P. tu, giovane studiosa, eri già appassionata
della DSC e hai seguito negli anni con grande sensibilità ed attenzione le sue concretizzazioni
in particolare partendo da Recife, nel Nordest del Brasile, la tua terra.
Nella P.P Paolo VI afferma che “lo sviluppo per essere veramente umano deve essere fraterno”
e fa altre citazioni importanti.
Benedetto XVI riprende ed attualizza: “ la società globalizzata ci rende più vicini ma non ci
rende fratelli” e di seguito ci fa cogliere la fraternità come la struttura portante dell’Enciclica.
Oggi, ti chiediamo di aiutarci a percorrere il ponte fra questi due solenni magisteri.
INTRODUZIONE AL PROF. SCARPA
Carlo Scarpa è professore di Economia politica all’Università degli Studi di Brescia dove tiene
corsi di Economia industriale e di Economia politica.
Laureato a Parma, ha conseguito il dottorato di ricerca a Bologna e il DPhil a Oxford. Svolge
attività di ricerca sui temi della concorrenza e dell’antitrust, soprattutto nei settori dell’energia
e dei trasporti.
Ha insegnato a Oxford, Bologna, Cambridge, Evry, York e alla Johns Hopkins University, in
Bocconi, al Boston College, alla London business school e all’Ecole normale superieure di Parigi.
Ha svolto attività di consulenza per vari organismi pubblici quali Banca d’Italia, Consob,
Autorità per l’energia. E’ tra i fondatori del sito www.lavoce.info.
Professore quest’Enciclica è stata a lungo preparata ed il precipitare della crisi a livello globale
ha portato ad una gestazione più lunga del previsto.
Nel 3° capitolo dal titolo Fraternità – sviluppo economico – società civile Benedetto XVI
introduce il concetto chiave, il più nuovo ed afferma: “la carità nella verità pone l’uomo davanti
alla stupefacente esperienza del dono”, supera la distinzione fra imprese profit e non profit e fa
capire che l’economia ha bisogno di un’etica sana per il suo corretto funzionamento e serve
fissare “nuove regole” per il suo buon andamento, specialmente per i paesi più poveri.
Qual’è allora il nuovo modo di pensare l’economia che troviamo indicato nell’Enciclica e come
può essere tradotto nel linguaggio “laico” dell’economia questa logica della gratuità?
…..
CONCLUSIONI
Ringraziamo i relatori per questi approfondimenti così ricchi e coinvolgenti.
Ringraziamo tutti voi per la partecipazione così attenta e per l’interazione vivace e profonda.
Il Papa sabato 27 settembre nel volo che lo portava a Praga rispondendo ai giornalisti che gli
avevano chiesto di compiere un bilancio dell’enorme eco che ha avuto la sua Enciclica si è
detto molto contento per questa grande discussione che serve ad aprire un dibattito globale
per trovare “nuovi modelli per una economia responsabile”.
Lui non da’ soluzioni ai problemi che attanagliano le nostre società, ma principi che guardano
lontano ed all’uomo nella sua dimensione pienamente umana e spirituale.
Quest’enciclica può allora diventare occasione di dialogo con tutti gli uomini di buona volontà ai
quali essa è rivolta, speriamo sia occasione di confronto, alla ricerca di quelle soluzioni nuove,
che il Papa auspica, anche per la nostra realtà locale per poter sperimentare insieme che “la
carità nella verità è davvero una forza straordinaria che muove la storia dei singoli e delle
comunità”.
All’uscita potete trovare alcuni spunti dell’intervento del Prof. Scarpa ed il testo dell’intervento
di Vera.
Grazie ancora a tutti e un arrivederci.
Silvana Platto
Brescia, 17 ottobre 2009