Marketing - Regione Abruzzo

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19
Martedì 18 Novembre 2014
Marketing
È IN EDICOLA
Oggi
IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI
ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ
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Il soft drink uficiale della manifestazione presenta il suo nuovo progetto espositivo
Un Expo sostenibile per Coca-Cola
Padiglione convertibile: prima vetrina, poi struttura sportiva
DI
FRANCESCA SOTTILARO
ollicine ma anche sostenibilità per CocaCola a Expo 2015.
Il soft drink ufficiale
della manifestazione, che per
Natale lancerà sul mercato le
prime confezioni con il logo di
Expo, sta mettendo su casa
nel cantiere in divenire della manifestazione. Un
padiglione convertibile in vetro, legno,
e tetto piantumato
che sarà dapprima vetrina del
brand, con attività di sampling
ma anche eventi
dedicati alle bevande icona e dopo
la manifestazione
potrà trasformarsi
in impianto sportivo
a servizio del territorio
lombardo.
Ieri Kim Alexander, general manager di Coca-Cola
per Expo, già responsabile dei
progetti speciali ad Atlanta,
ha presentato, insieme al management di Coca-Cola Italia
lo spazio ufficiale della storica
bevanda: un parallelepipedo
di 1.000 metri quadrati per
12 di altezza, un video esterno con cascate d’acqua con
cui fare intrattenimento, due
piani e una piazza a tripla
B
Il padiglione Coca-Cola
e il trasporto via container
A sinistra, Kim Alexander
altezza interamente rivestiti
con elementi modulari ecosostenibili che riprendono la
bottiglia iconica di Coca-Cola.
La novità è che la casa del
brand sarà trasportabile in
cinque container per pensare
alla nuova destinazione d’uso
dello spazio. «Siamo particolarmente fieri di questo luogo
che servirà a mostrare i prodotti Coca-Cola, attraverso
attività di intrattenimento
e di sampling e a festeggiare
la nostra icona, la bottiglietta
Contour che nel 2015 compie
100 anni», spiega Alexander
a ItaliaOggi. «Ma ci piace
soprattutto pensare alla seconda vita che potrà avere
il nostro padiglione: come è
noto Coca-Cola non si lega
mai come sponsor a singole discipline sportive ma a
grandi eventi, per esempio i
mondiali. Per questo abbiamo pensato che potrà servire
a supporto di un impianto
sportivo». Per via delle dimensioni, si è parlato di un
campo da basket all’interno
«ma le soluzioni sono ancora
al vaglio», fanno sapere da
Coca-Cola Italia. «Abbiamo
semplicemente fatto presente al comune di Milano
che ci piacerebbe regalare
la struttura per stabilire un
contatto con il territorio e per
sostenere le attività sportive
locali». Ma visto che si tratterà comunque di una struttura
a brand Coca Cola vi sarà un
avviamento congiunto con attività di mentoring.
Resta segreto invece il
budget investito per il padiglione, «anche perché rientra nell’insieme di attività
che Coca-Cola svolgerà per
Expo ma non solo all’interno
dell’esposizione universale»,
aggiungono dall’azienda.
Le attività di marketing
nel 2015 saranno incentrate sulla storica bottiglietta
di vetro ed è in forse l’arrivo
dell’ultima novità di Atlanta:
la Coca Cola Life, con lattina
o etichetta verde e basso contenuto calorico.
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Bea Italia, a Ford Transit l’Elefantino d’oro degli eventi
È Ford Transit l’Elefantino d’oro degli eventi. A decretarlo è stata ieri
la giuria dell’edizione 2014 del Bea
Italia, l’oscar degli eventi promosso
da Adc Group.
«Transit Go Further 2014» firmato da Filmmaster Events per Ford
Europe è stato decretato miglior
evento dell’anno, mentre l’Elefantino d’argento è andato a «A night for
the players» dell’agenzia Ninetynine
per Sony Computer Entertainment
Italia. L’Elefantino di bronzo è stato invece assegnato a «Mediolanum
music box» di Banca Mediolanum
per Banca Mediolanum spa.
Gli eventi iscritti quest’anno sono
stati 107; di questi 54 sono entrati in
shortlist dopo essere passati al vaglio dalla giuria presieduta da Luca
Corsi, responsabile comunicazione
ed eventi, Vorwerk Folletto.
Il 23 ottobre a Siviglia, nell’ambito
del EuBea Festival, gli stessi giurati hanno decretato i vincitori dei
premi. In totale sono stati assegnati
un best event award, 4
event award ai criteri
qualitativi, 19 event
award per categoria di
eventi, 8 premi speciali
e 2 premi dell’editore.
«Anno dopo
anno il Bea
Italia e il Bea
Expo Festival si
confermano un
appuntamento
atteso per gli
addetti ai lavori», spiega Salvatore Sagone,
presidente di
Adc Group e
promotore delle due iniziative, «in
Italia sono gli unici momenti in cui
ci si può incontrare per confrontarsi
senza campanilismi, ma con il fine di
crescere insieme in un settore che
è poco regolamentato e in continuo
sviluppo. Questa è la chiave del nostro successo».
2015 con Marta Arosio, producer divisione
Event & entertainment Expo 2015, e con
Alessandra Albretti,
responsabile media
management & communication projects
Expo 2015 che ha fatto il punto sul ruolo di
intermediazione che
può avere l’esposizione
universale per creare
un circolo virtuoso tra
aziende, media e agenzie di comunicazione/
L’evento Transit Go Further 2014
eventi.
a Barcellona e, a sinistra, Salvatore Sagone
Il monitor sul MercaLa cerimonia di premiazione è av- to degli eventi in Italia, la ricerca
venuta ieri al termine del Bea Expo promossa da AdcGroup, a cura di
Festival, in cui i protagonisti del Astra Ricerche e giunta quest’anno
settore, agenzie e aziende che in- alla decima edizione, ha svelato lo
vestono in eventi, si sono ritrovate scenario competitivo degli eventi
per fare il punto sull’andamento del grazie anche all’innovazione e alle
mercato.
suggestioni digitali.
Nella mattinata si è parlato di Expo
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Martedì 18 Novembre 2014
M A R K E T I N G / CA R R I E R E
Novità alla guida dell’azienda che produce pentole e utensili da cucina
CONSUMER CH.
Lagostina sceglie Alègre
Microsoft
rafforza
la squadra
Nominato direttore generale della società
Pagina a cura
MARCO LIVI
DI
uova guida per Lagostina. Il francese
Sébastien Alègre
è il nuovo direttore
generale e capo dell’azienda
che da oltre 100
anni produce
pentole a pressione, posate e
altri utensili da
cucina.
Dopo aver
conseguito un
master in marketing presso
l’Institut d’études politique
di Parigi, Alègre nel 1999
ha iniziato la
sua carriera
all’interno del
reparto marketing della filiale
Moulinex Messico di Groupe
Seb e successivamente negli
Stati Uniti per sei anni.
Nel 2006 è poi rientrato in
Francia con l’incarico di international product director
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N
per la business unit home
and personal care, sempre
del Groupe Seb, ricoprendo
il ruolo di vicepresident business development dal 2011
ad oggi dove, a 41 anni, assume il ruolo di direttore generale Lagostina Spa, dove
Sébastien
Alègre
è arrivato lo scorso agosto.
Prima di venire in Italia,
Alègre ha vissuto in Messico, Usa, Spagna, Belgio e
Grecia.
Pokerstars.it, Trucco
è country manager
È Marco Trucco il nuovo
country manager di PokerStars.it, la poker room
che opera nel mercato
Marco
italiano. Trucco prende il
Trucco
posto di Barbara Beltrami
che ha diretto per sei anni
l’azienda.
Torinese, 40 anni, Trucco
è stato fino allo scorso ottobre il direttore del gioco
online di Eurobet, l’operatore italiano del gruppo
Gala Coral. È uno dei più
esperti manager dei mercati regolamentati del gaming online, con esperienze
che vanno dal poker online ai casinò games e alle scommesse sportive. Ha iniziato la sua carriera nel gaming
nel 2008 come Country Manager di Everest Poker.
«Il mio compito», ha commentato Trucco, «sarà quello
di spingere l’innovazione e la creatività ai massimi livelli: lavorerò per aumentare l’appeal del poker online
per renderlo un’esperienza ancora più entusiasmante
e accessibile a ogni persona, e fare di PokerStars.it
una casa più grande e accogliente per tutti coloro che
amano giocare online».
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Microsoft Italia rafforza la squadra con la
nomina di due figure
all’interno della divisione Consumer Channels Group guidata da
Silvano Colombo. Si
tratta di Luca Callegari, che diventa il nuovo
consumer marketing director, e di Matteo Marasea che, succedendo
a Callegari, assume il
ruolo di responsabile
marketing di Surface.
Nel loro nuovo ruolo,
i due manager contribuiranno a definire e
implementare i piani
sul fronte retail, con
l’obiettivo di spingere
ulteriormente la diffusione dei device Microsoft in Italia. In particolare, Callegari guiderà
la squadra marketing
delineando la strategia
per pc, tablet, Office e
accessori e garantendo
un costante focus sulla
divisione Surface.
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BREVI
Diebold, sale Garzelli. Diebold ha
nominato Niccolò Garzelli vice president Emea (Europe, Middle East and
Africa) southern region a supporto
della strategia di crescita della società
attiva nella fornitura di tecnologie
innovative nel campo del self service
finanziario, sistemi di sicurezza e servizi correlati. In precedenza Garzelli è
stato senior director Italy and emerging
market. È entrato in Diebold nel 2008
come service and professional services
manager Diebold Italy dopo esperienze
maturate nel settore della finanza e del
software in primarie società italiane e
internazionali.
A Corazza l’Ict di LeasePlan. Carla
Corazza fa il proprio ingresso nella
società di noleggio a lungo termine e gestione delle flotte aziendali LeasePlan
Italia in qualità di direttore Ict. Prima
di entrare in LeasePlan con l’attuale
ruolo, dal 2007 Corazza è in Acea dove
ha ricoperto diverse posizioni: responsabile soluzioni, Ict governance e in ultimo responsabile demand & delivery
corporate e ambiente.
Pellizzari per lo sviluppo di
Sonae Sierra. Sonae Sierra, lo
specialista internazionale dei centri
commerciali, ha nominato Marco Pellizzari nuovo direttore generale dello
sviluppo di Sierra Italy, la filiale
italiana di Sonae Sierra. Pellizzari
sarà responsabile di tutte le attività
legate allo sviluppo in Italia, dalla ricerca e acquisizione di nuovi progetti
alla gestione della loro realizzazione.
Prima di arrivare in Sonae Sierra, il
manager è stato responsabile della
business unit retail - transaction in
Bnp Paribas Real Estate Advisory
Italy Spa.
Centromarca conferma Bordoni
alla presidenza. Il nuovo consiglio
direttivo di Centromarca, Associazione italiana dell’industria di marca,
ha riconfermato Luigi Bordoni alla
presidenza per il biennio 2014-2016,
insieme ai vicepresidenti Cristina Scocchia, amministratore delegato L’Oréal
Italia, Valerio Di Natale, presidente e
amministratore delegato Mondelez e
Mario Preve, presidente Riso Gallo.
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2
MARKETING
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Ricerca Nielsen in 60 paesi. Per il 50% degli italiani sono superiori ai brand più famosi
La rivincita delle marche private
Varietà, qualità e differenziazione le chiavi del successo
DI
IRENE GREGUOLI VENINI
e le marche private
della grande distribuzione organizzata hanno successo non è solo
questione di risparmio: i consumatori cercano anche in questo
caso la qualità e sono sempre
meno quelli che le considerano una scelta di ripiego, anche
grazie alle iniziative dei distributori per segmentare l’offerta
affiancando proposte premium
ai prodotti primo prezzo e per
differenziare l’assortimento introducendo, accanto alla linee
base, gamme green e di specialità locali. A dirlo è l’ultima
edizione della «Nielsen Global
Survey on Private Label and
Premiumization Trends», eseguita su un campione di oltre
30 mila persone in 60 paesi, tra
i quali l’Italia.
Secondo la ricerca (condotta
tra il 17 febbraio e il 7 marzo
2014), infatti, la differenza di
percezione tra brand tradizionali e le marche dei distributori si sta progressivamente attenuando, visto che per il 50%
degli italiani alcune private
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S
BREVI
label sono superiori ai marchi
più famosi e che il 64% dichiara
che possono essere una buona
alternativa (nel 2010 era solo
il 37%). Il 42% è anche disposto
a pagare di più per le marche
private di qualità, considerate
dal 56% (rispetto al 23% del
2010) assimilabili ai prodotti
di marca.
Dal punto di vista del fatturato, le private label rappresentano il 18% del giro d’affari
del largo consumo (era il 13%
nel 2007), con una crescita di
vendite dovuta all’incremento
della qualità offerta. Non per
nulla, in linea con paesi come
Germania e Gran Bretagna,
in Italia solo il 36% degli intervistati considera i prodotti
a marchio privato rivolti a chi
ha un budget ridotto.
Le marche private, insomma,
sono divenute parte integrante
degli acquisti degli italiani. «È
questo il dato principale che
emerge, assieme a quello che
rileva un consolidamento del
rapporto fiduciario che si è instaurato tra consumatore e insegna. Il 55% degli intervistati,
infatti, dichiara di acquistare
private label solo nei supermercati preferiti», spiega Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia.
«Credo che il successo delle
marche private costituisca
un ampliamento dell’offerta
della grande distribuzione organizzata. Ne consegue un incremento di traffico sul punto
vendita e una sollecitazione al
consumo. Chi compra marche
private ha come motivazione il
miglioramento riscontrato della qualità di questi prodotti. È
LA VIGNETTA DEL GIORNO
DaWanda, ecco la nuova app mobile. DaWanda, il mercato europeo
in cui acquistare articoli
originali e fatti a mano
da artigiani, designer e
creativi da tutto il mondo,
ha reso disponibile la sua
nuova applicazione mobile per iOS e Android per
consentire agli oltre 4,3
milioni di utenti di prepararsi al meglio all’arrivo
del Natale. L’app è concepita infatti per ispirare e
aiutare nella loro ricerca
di regali.
DI
L’editoria in Piazza Affari
Indice
Chiusura
Var. %
Var. % 30/12/13
FTSE IT ALL SHARE 20.267,91
FTSE IT MEDIA
10.879,49
1,24
1,85
0,32
-18,80
Titolo
Rif.
© Riproduzione riservata
Quando far valere la propria
innocenza diventa un thriller
Tim supervaluta il vecchio telefonino. Bonus
di 50 euro di traffico
restituendo un vecchio
telefonino per chi acquista
uno smartphone Samsung Galaxy 4G Lte. E
se l’apparecchio reso è in
buono stato, il suo valore
di mercato verrà scontato
sul prezzo d’acquisto del
nuovo grazie al servizio
Tim Valuta.
Arriva Eolo 30 Plus.
Ngi, la società di tlc specializzata in banda ultra
larga e conosciuta per il
brand Eolo, lancia Eolo
30 Plus, il nuovo servizio
che permette ai clienti
consumer velocità fino a
30 Mega in download e
fino a 3 Mega in upload
in 4 mila comuni italiani,
alcuni fra i quali non
dispongono neppure di
normali accessi Adsl.
quindi spinto da un atteggiamento positivo che avrà come
effetto quello di un incremento
delle vendite tout court, sia private che non».
Tra i fattori che spingono a
scegliere le private label (cui è
fedele il 40% degli intervistati),
c’è «un rapporto qualità/prezzo
ottimale. Il 70% degli italiani
ritiene importante, a parità di
qualità, ottenere il prodotto al
prezzo migliore. Fondamentale
è stata l’iniziativa dei distributori che hanno aumentato la
varietà, differenziando l’assortimento dei prodotti a marchio
per fasce di prezzo, in alcuni
casi facendo innovazione e attivandosi anche con promozioni
e pubblicità dedicate».
L’offerta dei prodotti a marca
del distributore, infatti, negli
ultimi anni si è arricchita con
linee premium (che rappresentano il 18% del fatturato totale
di marca privata) e gamme di
prodotti bio e locali.
Le categorie merceologiche
che vanno di più sono quelle
del fresco e dei surgelati (il
26% di fatturato della categoria) e della cura della casa
(22%). Seguono gli alimentari
confezionati (16%), i prodotti
per la cura della persona (11%)
e le bevande (9%).
Per quanto riguarda il trend
di sviluppo, «la richiesta degli
italiani è di avere più scelta
e qualità: il 51% sostiene che
comprerebbe più prodotti di
private label se fosse disponibile maggior varietà e il 61% li
vorrebbe esposti di fianco alla
marca tradizionale», conclude
Fantasia.
Var.
%
Var. %
30/12/13
Capitaliz.
(mln €)
Cairo Communication
5,1400
2,80
-13,69
402,7
Caltagirone Editore
0,9600
-1,03
-10,95
120,0
Class Editori
0,2758
2,19
55,56
78,1
Espresso
0,8600
2,99
-36,76
354,4
Il Sole 24 Ore
0,5950
-0,25
-1,33
25,8
Mediaset
3,0020
1,90
-12,88
3.546,0
Mondadori
0,6545
7,03
-53,38
171,1
Monrif
0,2970
2,41
-32,50
44,6
Poligraici Editoriale
0,2215
-3,23
-25,92
29,2
Rcs Mediagroup
0,8840
0,34
-33,03
461,3
Seat Pagine Gialle
0,0011
-
-35,29
17,7
Telecom Italia Media
0,8400
-0,36
-52,57
86,8
LORENZO ALLEGRUCCI
Cercare le prove, invece, di inseguire le proprie
convinzioni: è uno dei messaggi di questo thriller
giudiziario, visto dal lato del presunto colpevole,
attraverso le aule di giustizia, le carceri, inquirenti e
magistrati, giudici e testimoni. Quindi, niente
detective, attorney,
crime investigation o
altre cose d’oltreoceano: solo cose vere, autentiche nel bene e nel
male della situazione
italiana.
Il libro Non sono un
assassino di Francesco Caringella (Newton Compton pag.
320, 9,90 euro) sta
già riscuotendo un ottimo successo, anche
perché l’autore, alla
sua seconda opera, è
uno che conosce molto bene quello di cui
scrive, perché è stato
dirigente di polizia,
pubblico ministero e
ora è consigliere di
stato. Il racconto si
snoda intorno alla lotta
a per la propria libertà e dignità che è costretto a fare ogni innocente accusato nel nostro Paese, una lotta dura, contro i mille
aspetti che coinvolgono le dicerie, le notizie o meglio
le semplificazioni delle notizie, visto che i processi
dovrebbero svolgersi solo nella aule di giustizia e
non certo in pubblici dibattiti e violando non solo le
più elementari norme di privacy, ma distruggendo la
vita dell’indagato e quella dei suoi familiari. Ma si
tratta di un thriller e non di un resoconto di cronaca
o un viaggio nella psiche dell’accusato, quindi buona
lettura: sarete sorpresi.
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Martedì 18 Novembre 2014
MEDIA
La ricetta del ministro degli esteri tedesco per la Germania che di sovvenzioni non ne dà
Un fondo per giornali di qualità
Steinmeier: noi politici abbiamo bisogno di critiche
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
l ministro degli Esteri, il
socialdemocratico FrankWalter Steinmeier, 58
anni, è impegnato con la
crisi Ucraina, preso in mezzo
tra Russia e Stati Uniti. Personalmente, ha sempre sostenuto che non si deve interrompere il dialogo con Putin, ma la
Germania è costretta a stare al
gioco delle sanzioni che costano caro all’economia tedesca.
E di che cosa trova il tempo
di occuparsi? Del giornalismo.
La Frankfurter Allgemeine Zeitung pubblica un suo discorso
sullo stato della stampa pronunciato a Amburgo, su quasi
l’intera prima pagina del féuilleton, di sabato, l’edizione più
importante e più letta.
Ai nostri politici giornali e
giornalisti interessano solo
se li lodano senza riserve. Chi
avanza la minima critica è un
nemico. Eppure, Berlusconi è
uno dei più importanti editori
d’Europa, D’Alema e Veltroni
hanno la tessera di giornalisti
e hanno diretto l’Unità. Ma se
la storica testata di Gramsci
sta per morire, è anche colpa
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I
loro. D’Alema, almeno è stato
sincero, e non ha mai nascosto
di disprezzare i giornalisti,
soprattutto quelli della carta
stampata. Veltroni ha lanciato
l’abbinamento delle videocassette al quotidiano, ha tirato
su la tiratura, ma la droga ha
avuto un effetto breve. Anche il
collega Walter, indirettamente,
con i suoi gadget dimostrava di
aver poca fiducia nel mestiere
dei cronisti.
«Per il giornalismo sono
iniziati tempi duri. Gli editori
perdono soldi, internet pone
altre regole di gioco, i lettori
vogliono partecipare. Come
va al quarto potere?» si chiede Steinmeier, «non sono felici
i politici dell’indebolimento
della stampa?». Aggiungiamo, come i colleghi italiani.
«Nein», si risponde il ministro,
«e con buoni motivi». Il tema,
evidentemente, interessa ai
tedeschi, se no Steinmeier non
perderebbe il suo tempo, e la
Faz non gli dedicherebbe
tanto spazio.
«Se fossi un giornalista, comincia, sceglierei questo titolo:
Giornalismo in crisi
di credibilità… I
giornalisti saranno i minatori
del XXI secolo, ormai scomparsi? Quindici anni fa i quotidiani rifiutavano la pubblicità per
non trasformare le edizioni
del week end in un pesante
catalogo commerciale. Oggi, le
inserzioni continuano a diminuire, e non è solo colpa della
crisi, che in Germania si sente
appena. In dieci anni la pubblicità si è dimezzata. Il mio
ministero spende ogni anno
150 mila euro per acquistare
quotidiani e riviste, e 30 mila
per le rassegne stampa… ma
anche i politici e i
funzionari seguono con maggior
attenzione internet».
L’analisi di
Steinmeier,
figlio di un
falegname e
di un operaio, lau-
DIGITALE EXTRATERRESTRE
La Todini lascia il cda Rai
DI
GIANFRANCO FERRONI
«Avevo già annunciato da tempo che avrei
lasciato il cda Rai in autunno: l’autunno è
iniziato, ma non è ancora finito. La mia età e
la mia esperienza mi impongono di decidere
autonomamente, quando sarà esaurito il mio
impegno imprenditoriale e non partitico in
Rai»: così risponde il consigliere di amministrazione Rai e presidente delle Poste, Maria
Luisa Todini, al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. «Ho
dato già le motivazioni di questa mia scelta:
sono rimasta in Rai per concludere l’importante impegno di quotazione Rai Way, che sta
andando particolarmente bene, e per l’impostazione del bilancio 2013 e del budget 2014.
Manterrò quindi l’impegno di lasciare la Rai
entro l’autunno. Quanto al doppio compenso,
il presidente Fico mi costringe a dire cose già
dette. Renderò nota la lista delle liberalità fatte con la quota parte di stipendio percepita da
consigliere Rai».
***
Claudia Cardinale ha in programma di
produrre una docu-fiction tv dal titolo «Spazio: l’avventura italiana», ovvero un omaggio
a Samantha Cristoforetti. L’idea di celebrare
la missione della prima cosmonauta italiana
sarà anche occasione per raccontare la grande avventura italiana nello Spazio e la storia
degli astronauti italiani che hanno preceduto questo nuovo, entusiasmante obiettivo. Il
progetto, sostenuto dall’Esa (Agenzia Spaziale
Europea) si avvarrà della regia di Pasquale Squitieri e della produzione esecutiva di
Ottavia Fusco. Cardinale, ambasciatrice
dell’Unesco, con questa iniziativa intende
sottolineare il ruolo di primissimo piano delle
donne in tutti i settori e la preminenza italia-
na nel campo del pionierismo spaziale, opportunità di evoluzione per l’intera umanità.
***
Anno 1941: un gruppo di giovani antifascisti
concepisce l’idea di un’Europa democratica e
federale, un continente senza più guerre e senza conflitti. Spediti al confino da Mussolini per
motivi politici, in una piccola isola selvaggia
in mezzo al Mediterraneo insieme immaginarono Un Nuovo Mondo. Così s’intitola il film
per la tv, coprodotto da Rai Fiction e Palomar,
diretto da Alberto Negrin, dedicato proprio
all’affascinante storia di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirshmann, Eugenio Colorni e Ada Rossi. È stato presentato ieri nella
sede del Parlamento europeo dal presidente
della Rai Anna Maria Tarantola, ospite il
presidente della Commissione cultura Silvia
Costa. Andrà in onda su Rai 1 domenica 23
novembre, protagonisti Vinicio Marchioni,
Isabella Ragonese, Peppino Mazzotta,
Orlando Cinque, Simone Gandolfo, Valentina Carnelutti. La storia li ribattezzò i
«ragazzi di Ventotene», il loro omonimo manifesto divenne il caposaldo dell’europeismo
e la base su cui è stata costruita la moderna
Unione europea. Una vicenda pubblica e privata, una pagina cruciale della storia italiana
e mondiale, che sinora non è stata abbastanza
conosciuta. E certamente anche una fiction televisiva può servire a questo scopo: restituire
al grande pubblico il senso profondo di una
avvincente avventura intellettuale e politica,
vissuta da uomini e donne perseguitate dal
regime, eretici rispetto ai partiti e alle ideologie del resto del fronte anti-fascista. Un modo
per riflettere sulle grandi potenzialità di una
reale Unione europea, capace di promuovere
pace, sviluppo economico e culturale.
[email protected]
reato in scienze politiche, non
può essere originale: gli editori,
giudica, reagiscono in maniera
contraddittoria, alcuni comprano nuove testate, altri licenziano e chiudono giornali e riviste.
Ma risparmiare non basta. Gli
esperti sostengono che è colpa
del lettore sempre più ignorante. «Io ritengo che anche i
giornalisti siano responsabili,
continua, danno per scontata
la loro superiorità, e alcuni cercano di accontentare quelli che
credono siano i gusti dei lettori.
Io penso che per uscire dalla
crisi, il rimedio sia: il giornalismo al primo posto. Noi
politici abbiamo bisogno
di un giornalismo critico.
Io ho bisogno ogni giorno del mio quotidiano».
Un ministro degli esteri
deve leggere reportage
informati sui paesi in
crisi, analisi serie, gli articoli dei corrispondenti
dall’estero che conoscono il
paese dove vivono sono
importanti. «I lettori si accorgono», afferma
Frank-Walter
Steinmeier,
Steinmeier
«se il giornalista non è
convinto di quel che scrive».
Steinmeier non è un giornalista e la notizia importante la
mette in coda, e non d’apertura: pensa che debba essere
creato un fondo per aiutare il
giornalismo di qualità. Non
sovvenzioni a pioggia, ma solo
a chi fa bene il suo mestiere.
Questa è una novità assoluta
in Germania. Qui non ci sono
sovvenzioni per la stampa.
Ma quotidiani e riviste vengono protetti con altri mezzi:
tariffe postali agevolate, e una
posta che funziona e consegna
puntualmente le copie agli
abbonati, vincoli che vengono
rispettati alla pubblicità in Tv
e alla radio (c’è un ingombro
massimo, sono vietati gli sconti
sugli spot, e le tv pubbliche non
trasmettono pubblicità dopo le
20, alla stampa deve rimanere
almeno il 50% degli investimenti pubblicitari). «Essere
un politico è un bel mestiere,
conclude, ma solo per professionisti. Esattamente come
per i giornalisti… bisogna fare
tutto il possibile perché i giornalisti siano messi in grado di
continuare a svolgere bene il
loro lavoro».
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Sport e Chiesa, Italpress
lancia il nuovo notiziario
DI
GIANFRANCO FERRONI
È stato Papa Francesco, durante i mondiali di calcio in Brasile, a dire che «lo sport non è solo una forma d’intrattenimento ma anche, e direi soprattutto, uno strumento per
comunicare valori che promuovono il bene della persona
umana e contribuiscono alla costruzione di una società più
pacifica e fraterna». Un segnale che è stato colto dall’agenzia di stampa Italpress, che ieri a Roma ha presentato il
nuovo notiziario Sport e Chiesa, nato in collaborazione
con il Dipartimento Vaticano dello Sport. Con il direttore
responsabile Gaspare Borsellino e il direttore editoriale
Italo Cucci, ieri nella romana via della Conciliazione c’era
anche un editorialista d’eccezione quale il cardinale Gianfranco Ravasi, che ha «battezzato» l’iniziativa.
Per il porporato, che presiede il Pontificio Consiglio per
la Cultura, si apre «uno spazio ideale per ascoltare le
buone notizie dal mondo dello sport, quella buona notizia
che è nella radice stessa della parola eu-angelion», con
l’obiettivo di «stabilire una sorta di fraternità dello sport
con la fede, espressione totale della persona che va oltre
l’interesse materiale, in una danza dell’anima e del corpo
verso l’alto e il divino».
Borsellino ha sottolineato che «il nuovo notiziario rappresenta un ulteriore momento di crescita dell’Italpress. Ci
affidiamo allo sport, che ci ha permesso di emergere come
realtà editoriale ormai 26 anni fa, per contribuire alla
diffusione dei valori positivi che sa trasmettere». Cucci
ha ricordato la sua esperienza personale: «Fin dall’adolescenza ho vissuto nello sport, praticato prima, ammirato
poi, in forza degli insegnamenti di un allenatore speciale
che si chiamava don Bosco, prete e santo: il suo campo
era l’oratorio, spazio sacro dato agli esercizi fisici come
a quelli spirituali. La tribù del calcio, studiata e narrata
da Desmond Morris spesso con riferimenti religiosi ancorché profondamente laica, in Italia ha goduto di questo
straordinario valore aggiunto ch’è stato ed è il rapporto
con la Chiesa più popolare, ‘sportiva’ come ‘sportivo’ è
oggi il suo Papa: vale a dire sincero, diretto, semplice,
affascinante». Il notiziario sarà mandato in rete a tutti
gli abbonati e sarà visibile su una sezione dedicata del
sito www.italpress.com.
098105098108105111103114
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Martedì 18 Novembre 2014
MEDIA
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Intervento al Tar per sostenere l’Agcom sull’obbligo informativo contestato dal colosso Usa
Google, Fieg chiede trasparenza
Gli editori: il motore di ricerca comunichi i ricavi in Italia
DI
MARCO A. CAPISANI
li editori italiani di
giornali scendono
in campo a fianco
dell’Agcom per imporre a Google di comunicare il fatturato realizzato
in Italia alla stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ieri, infatti, la
Federazione italiana editori
di giornali (Fieg) ha depositato un intervento davanti
al Tar del Lazio per appoggiare le motivazioni con cui
l’Autorithy presieduta da
Angelo Marcello Cardani
vuole estendere l’obbligo di
comunicazione al colosso di
Mountain View, in modo da
conteggiare in modo preciso
anche il business della pubblicità online nel calcolo del
Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni introdotto
dalla legge Gasparri per riformare il sistema televisivo
italiano. Mercato della pubblicità online in cui Google,
in particolare, gioca un ruolo
importante.
Ma lo scontro tra Agcom
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G
e Google non nasce oggi da
una mera questione di trasparenza, inizia piuttosto
con la delibera 397 del giugno 2013 dell’Autorità con
cui il calcolo del Sic viene allargato anche agli operatori
online (dalle concessionarie
di pubblicità fino agli editori
di giornali e periodici e alle
agenzie stampa nazionali,
per esempio, e comprese le
società con sede all’estero).
Richiesta cui il motore di ricerca Usa risponde inviando i
propri dati. Peccato che, dopo
solo un mese, sia lo stesso
Google a presentare ricorso
al Tribunale amministrati-
Renzo Piano editore
con il trimestrale Periferie
DI
FRANCESCA SOTTILARO
Periferie (la copertina, nella foto) è il magazine pensato
e dedicato ai margini delle città che Renzo Piano porta
in edicola nella sua nuova veste di architetto-editore.
Nel trimestrale trovano spazio progetti, curiosità e personaggi che abitano e forgiano i margini delle metropoli
«la parte fragile delle città che può essere migliorata», e
poi le tematiche (architettoniche, sociali, economiche e
culturali) che riguardano la città del futuro. Da quando
è diventato senatore a vita, era il 30 agosto 2013, l’architetto genovese ha deciso di devolvere il suo stipendio
da p
parlamentare a un g
gruppo
di sei giovani architetti
p
(selezionati attraverso un ban(s
do anonimo in rete) che hanno
lavorato sul «rammendo» delle
lav
periferie italiane. Il luogo dove
pe
vive la stragrande maggioranza
viv
della popolazione e che seconde
do Piano rappresenta il futuro
dell’Italia.
de
IE
PERIFER
Diario del rammendo
Nell’ultimo anno il gruppo di
N
delle nostre città
lavoro G124 (il nome deriva
la
dal numero della stanza dove
da
si trova l’ufficio di Piano, a Palazzo
Giustiniani) ha studiato
la
tre
tr interventi di riqualificazione nelle città di Torino, Roma
e Catania. Nel suo articolo dal
politico», pubblicato sul primo nutitolo «Diversamente politic
mero di Periferie, l’architetto parla dei giorni successivi
alla nomina e alla decisione di continuare a fare il suo
mestiere anche in senato mettendolo «a disposizione
della collettività».
L’introduzione di Periferie è stata scritta dal presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, ma ci sono anche
i contributi del presidente del senato Pietro Grasso, di
intellettuali e architetti.
A dirigere il trimestrale, che sarà consultabile anche
online sul sito www.renzopianog124.com dal 27 novembre (giorno della presentazione a Palazzo Giustiniani),
sono Carlo Piano e Walter Mariotti, su progetto grafico
di Luca Ballarini e fotografia di Claudio Morelli.
“La bellezza naturale
del nostro Paese non
è merito nostro.
Ciò che può essere
merito nostro è
migliorare le periferie,
che sono la parte fragile
della città e che possono
diventare belle”
—Renzo Piano
Report 2013-2014 sul G124, il gruppo
Pi
R
t
l
Report 2013-2014 sul G124,
il gruppo di lavoro creato
dal senatore Renzo Piano
© Riproduzione riservata
vo, lo scorso luglio, contro la
delibera Agcom. Il vero motivo del contendere dunque? Il
rischio che vengano scoperte eventuali posizioni dominanti nel mercato online. Se
l’Authority avrà infatti il diritto di conoscere i dettagli
del business tricolore di Google, questo rappresenterà il
primo passo per fotografare
con esattezza il settore della
pubblicità su internet e individuare possibili violazioni
della concorrenza. Ecco perché, oltre a varie motivazioni
tra cui quelle fiscali, Google
si oppone alla pubblicazione
dei suoi dati. E per la stessa
ragione, ma dal fronte opposto, ecco perché non solo Fieg
ma anche altre associazioni
come Confindustria Radio
Televisioni sono scese in
campo a fianco dell’Agcom.
Al momento il ricorso di
Google è ancora pendente.
Ma la federazione degli editori presieduti da Maurizio
Costa ha ribadito fin da ieri
che occorre «rendere esplicito quello che fi nora risulta
oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza
dichiarata e opacità praticata da Google». Del resto, «un
soggetto che detiene in Europa oltre il 90% del mercato
del search», conclude la Fieg,
«e che in Italia raccoglie, secondo stime, oltre 1 miliardo di ricavi pubblicitari non
può comportarsi come se non
esistesse».
La presa di posizione della
Federazione editori giornali non è il primo motivo di
scontro tra Fieg e Google.
Solo nei giorni scorsi, Costa,
presidente Fieg dallo scorso
luglio, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che
sono maturi i tempi per una
«legge Google» anche in Italia, com’è successo di recente
anche in Spagna e prima ancora in Francia, tra gli altri.
«Nessuno spirito di rivalsa.
Chiediamo solo che paghi il
giusto chi utilizza contenuti
editoriali di proprietà di altri», ha rilanciato Costa. «È
ora che questo gigante, come
qualsiasi aggregatore di notizie di internet, riconosca il
diritto d’autore per gli articoli, le foto, i video linkabili
da Google News».
Considerando poi che la
sede legale di Google in Europa si trova in Irlanda, Costa chiede pure che il motore
di ricerca paghi in Italia le
tasse su quanto guadagna
nella Penisola. La sua proposta è «destinare il gettito fiscale al miglioramento delle
infrastrutture tecnologiche
del paese», ha concluso il presidente degli editori. «Penso
al wi-fi, che non è ancora diffuso come vorremmo. E alla
banda larga, che pure stenta.
Un’ultima sottolineatura».
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National Geographic Italia, il cibo
in cento scatti da tutto il mondo
DI
GIANFRANCO FERRONI
Il cibo è vita. E i modi per raccontarlo sono
infiniti. National Geographic Italia, sotto
la direzione di Marco Cattaneo, offre una
lunga serie di visioni del mondo dell’alimentazione grazie alla mostra «Food. Il
futuro del cibo», allestita nelle sale del
Palazzo delle Esposizioni di Roma (istituzione presieduta da Franco
Bernabé e diretta da Mario De
Simoni), visitabile da oggi fino
al 1° marzo 2015. Quasi cento
immagini riassumono una delle
grandi sfide del nostro secolo:
come si potrà sfamare in maniera sostenibile un pianeta
sempre più affollato?
Quella offerta nella capitale è
una gustosa anteprima di Expo
2015, tra l’orgoglio delle coltivatrici di
banane del
Bangladesh e
del contadino
nel suo campo di sorgo in
Mali, tra gli
allevatori di
antiche razze di tacchini
nel Kansas e
i raccoglitori
di ostriche in Scozia. O ancora ecco, in una
località ad alta quota delle Ande peruviane, Estela Cóndor che coltiva cinque diverse varietà di patate da vendere al mercato, insieme a un tubero giallo, mashua,
che cucina per la sua famiglia. Ci sono poi
le mani delle lavoratrici che sbucciano le
fave di cacao tostato nella piantagione
Nova Moca di Claudio Corallo. Tutti esempi di tradizioni plurimillenarie: una corsa
per esplorare «le possibili soluzioni e la
centralità del cibo nelle diverse comunità
allo scopo di promuovere consapevolezza
collettiva a tutti i livelli, dalle case alle
scuole, ai consigli di amministrazione e oltre. Perché ciascuno di noi, nel suo piccolo,
può contribuire e fare la differenza», dice
il caporedattore di National Geographic
Italia Marina Conti. I fotografi che firmano queste immagini sono, tra gli altri, Jim
Richardson,
Alex Masi,
Brian Skerry,
Antonio Politano e Paulette Tavormina.
Nella sezione
multimedia
di Nationalgeographic.
it è possibile
ammirare tre
minuti di un
video dove
A sinistra, lavoratrici viene spiegadi fave di cacao ta l’esigenza
i raddoptostato a São Tomé d
piare la proe Principe (foto duzione agridi Alex Masi). Sopra, cola entro il
Prodotti freschi 2050, anche
dei mercati alimentari r i c o r r e n d o
di lusso a Manhattan alle infinite
ricette dei
popoli che vivono sulla terra e per creare dibattito sulle abitudini alimentari (la
commestibilità degli insetti) e agricole
(la coltivazione di cannabis). In occasione della mostra, il laboratorio d’arte del
Palazzo delle Esposizioni propone alle scolaresche una visita animata per riflettere
su cos’è il cibo, da dove proviene e come
mangeremo nel futuro, sottolineando che
il cibo è un elemento fondamentale anche
della nostra cultura.
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Martedì 18 Novembre 2014
MEDIA
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CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA
Ray Way sbarca domani in Borsa. Per
l’esordio, fanno sapere da Borsa Italiana
che ha fissato il via ufficiale per domani,
non sarà consentita l’immissione di proposte senza limite di prezzo. Nell’ambito del
collocamento istituzionale sono arrivate
richieste da 73 richiedenti (30 investitori
qualificati in Italia e 43 investitori istituzionali all’estero). Le azioni sono state
assegnate a 69 richiedenti (27 Italia e 42
dall’estero). L’offerta globale si è conclusa
giovedì scorso, con richieste per complessive
173.733.020 azioni e una domanda che, al
prezzo d’offerta, è stata pari a 2,1 volte il
quantitativo di azioni offerte. In base alle
richieste pervenute nell’ambito dell’offerta
globale, sono state assegnate 95.000.000
azioni a 7.755 richiedenti.
Ue, l’Iva resta al 22% per gli e-book.
Secondo l’Unione europea, il libro di carta
e quello elettronico sono due oggetti diversi
che richiedono tassazioni differenti. Da gennaio i volumi tradizionali saranno ancora
assoggettabili all’Iva ridotta (4%), mentre
sugli e-book graverà l’aliquota normale che
in Italia è del 22%. Secondo alcune indiscrezioni, durante la riunione del Coreper
(il conclave dei rappresentanti dei governi
che prepara i lavori dei ministri), Italia e
Francia hanno spinto per equiparare le due
opere ma la Commissione Ue, i britannici,
i nordici e i centroeuropei si sono opposti
mentre i tedeschi non si sono pronunciati.
Discovery Media raccoglie in Italia per
Eurosport. Dall’inizio dell’anno prossimo
Discovery Media curerà anche la raccolta
pubblicitaria di Eurosport in Italia. La
concessionaria di pubblicità di Discovery
DIGITALE EXTATERRESTRE
Italia seguirà i due canali tv in onda su Sky
e Mediaset Premium, il sito web e l’offerta
per mobile. DownloadAdv, la concessionaria che oggi segue la raccolta pubblicitaria
a livello paneuropeo, continuerà a occuparsi del mercato internazionale.
Il Tirreno, Prato in Tour. Un viaggio digitale nei quartieri per raccontare, in presa
diretta con un liveblog, vita e problemi dei
cittadini. E cercando le risposte delle istituzioni. È questa l’iniziativa «Il Tirreno-Prato
in tour», realizzata dalla redazione digital
first del quotidiano livornese, che parte oggi
per concludersi il 20 dicembre dopo 15 tappe
in città e comuni della provincia.
Rai Gulp, ascolti su per la vittoria
italiana allo Junior eurovision song
contest. La vittoria italiana dell’altroieri
sera in diretta su Rai Gulp da Malta, dove
il giovane cantante Vincenzo Cantiello ha
vinto lo Junior eurovision song contest,
ha portato al canale della direzione Rai
Ragazzi oltre 154 mila telespettatori medi e
735 mila contatti, a cui si aggiungono oltre
60 mila collegamenti sul portale internet
www.raigulp.rai.it, sui social e in streaming. L’edizione 2014 del programma, che
vedeva per la prima volta la partecipazione
dell’Italia alla gara degli junior, «ha fatto
segnare un’altra importante vittoria per
l’azienda Rai», ha dichiarato il direttore
di Rai Ragazzi Massimo Liofredi, «che
attraverso i suoi vertici ha voluto per la
prima volta cimentarsi anche nella categoria giovani e ha creduto in Rai Ragazzi,
affidando l’ideazione e la realizzazione del
programma al canale Rai Gulp sotto la mia
diretta supervisione e direzione».
Caterina Caselli leader
DI
MASSIMO TOSTI
Storie di donne di successo ogni sabato su Rai 1 (ore 16,25).
Franco Di Mare, nella prima puntata di Leader femminile singolare, ha intervistato Caterina Caselli. Nelle
prossime puntate ci racconterà Fabiola Gianotti (di recente nominata direttore generale del Cern di Ginevra),
Paola Severino (ministro della giustizia nel governo
Monti), Barbara Stefanelli (vicedirettore del Corriere
della Sera), Livia Pomodoro (presidente del tribunale
di Milano) e Marta Dassù (viceministro degli Esteri nel
governo Letta e consigliere d’amministrazione di Finmeccanica). Che cosa hanno in comune queste sei donne? Il
successo, e la capacità di affermarsi nel lavoro e contemporaneamente gestire al meglio il ménage familiare. La
risposta su come si faccia a svolgere entrambi i ruoli lo
spiega una di loro (la Stefanelli) in un blog che si chiama
27° ora, dove il 27 indica il numero di ore di lavoro quotidiano delle donne. Caterina Caselli, la prima intervistata,
ha ripercorso le tappe della sua carriera. La cantante con
il casco d’oro spopolò nel 1966 cantando a Sanremo Nessuno mi può giudicare (un brano che era stato scartato
da Adriano Celentano). Nel 1977 (dopo aver sposato
Pietro Sugar, figlio del creatore della casa discografica
Sugar) dette una svolta alla propria carriera fondando
un’etichetta discografica, la Ascolto. Cinque anni più tardi
entrò nel management della Sugar. Negli ultimi trent’anni
si è rivelata una straordinaria scopritrice di talenti canori:
da Andrea Bocelli agli Avion Travel, da Eisa i Negramaro, da Malika Ayane a Raphael Gualazzi. Nei tre
quarti d’ora del format, Caterina ha raccontato i successi,
ma anche gli ostacoli, che ha incontrato in una vita che lei
stessa ha definito molto fortunata. Un filosofo cinese disse: «Fai il lavoro che ami, e non lavorerai mai nella vita».
Caterina si riconosce pienamente in questa massima. È
chiaramente una donna appagata e felice. Oggi chiunque
la può giudicare. E, magari, invidiare.
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