19 Martedì 18 Novembre 2014 Marketing È IN EDICOLA Oggi IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Il soft drink uficiale della manifestazione presenta il suo nuovo progetto espositivo Un Expo sostenibile per Coca-Cola Padiglione convertibile: prima vetrina, poi struttura sportiva DI FRANCESCA SOTTILARO ollicine ma anche sostenibilità per CocaCola a Expo 2015. Il soft drink ufficiale della manifestazione, che per Natale lancerà sul mercato le prime confezioni con il logo di Expo, sta mettendo su casa nel cantiere in divenire della manifestazione. Un padiglione convertibile in vetro, legno, e tetto piantumato che sarà dapprima vetrina del brand, con attività di sampling ma anche eventi dedicati alle bevande icona e dopo la manifestazione potrà trasformarsi in impianto sportivo a servizio del territorio lombardo. Ieri Kim Alexander, general manager di Coca-Cola per Expo, già responsabile dei progetti speciali ad Atlanta, ha presentato, insieme al management di Coca-Cola Italia lo spazio ufficiale della storica bevanda: un parallelepipedo di 1.000 metri quadrati per 12 di altezza, un video esterno con cascate d’acqua con cui fare intrattenimento, due piani e una piazza a tripla B Il padiglione Coca-Cola e il trasporto via container A sinistra, Kim Alexander altezza interamente rivestiti con elementi modulari ecosostenibili che riprendono la bottiglia iconica di Coca-Cola. La novità è che la casa del brand sarà trasportabile in cinque container per pensare alla nuova destinazione d’uso dello spazio. «Siamo particolarmente fieri di questo luogo che servirà a mostrare i prodotti Coca-Cola, attraverso attività di intrattenimento e di sampling e a festeggiare la nostra icona, la bottiglietta Contour che nel 2015 compie 100 anni», spiega Alexander a ItaliaOggi. «Ma ci piace soprattutto pensare alla seconda vita che potrà avere il nostro padiglione: come è noto Coca-Cola non si lega mai come sponsor a singole discipline sportive ma a grandi eventi, per esempio i mondiali. Per questo abbiamo pensato che potrà servire a supporto di un impianto sportivo». Per via delle dimensioni, si è parlato di un campo da basket all’interno «ma le soluzioni sono ancora al vaglio», fanno sapere da Coca-Cola Italia. «Abbiamo semplicemente fatto presente al comune di Milano che ci piacerebbe regalare la struttura per stabilire un contatto con il territorio e per sostenere le attività sportive locali». Ma visto che si tratterà comunque di una struttura a brand Coca Cola vi sarà un avviamento congiunto con attività di mentoring. Resta segreto invece il budget investito per il padiglione, «anche perché rientra nell’insieme di attività che Coca-Cola svolgerà per Expo ma non solo all’interno dell’esposizione universale», aggiungono dall’azienda. Le attività di marketing nel 2015 saranno incentrate sulla storica bottiglietta di vetro ed è in forse l’arrivo dell’ultima novità di Atlanta: la Coca Cola Life, con lattina o etichetta verde e basso contenuto calorico. © Riproduzione riservata Bea Italia, a Ford Transit l’Elefantino d’oro degli eventi È Ford Transit l’Elefantino d’oro degli eventi. A decretarlo è stata ieri la giuria dell’edizione 2014 del Bea Italia, l’oscar degli eventi promosso da Adc Group. «Transit Go Further 2014» firmato da Filmmaster Events per Ford Europe è stato decretato miglior evento dell’anno, mentre l’Elefantino d’argento è andato a «A night for the players» dell’agenzia Ninetynine per Sony Computer Entertainment Italia. L’Elefantino di bronzo è stato invece assegnato a «Mediolanum music box» di Banca Mediolanum per Banca Mediolanum spa. Gli eventi iscritti quest’anno sono stati 107; di questi 54 sono entrati in shortlist dopo essere passati al vaglio dalla giuria presieduta da Luca Corsi, responsabile comunicazione ed eventi, Vorwerk Folletto. Il 23 ottobre a Siviglia, nell’ambito del EuBea Festival, gli stessi giurati hanno decretato i vincitori dei premi. In totale sono stati assegnati un best event award, 4 event award ai criteri qualitativi, 19 event award per categoria di eventi, 8 premi speciali e 2 premi dell’editore. «Anno dopo anno il Bea Italia e il Bea Expo Festival si confermano un appuntamento atteso per gli addetti ai lavori», spiega Salvatore Sagone, presidente di Adc Group e promotore delle due iniziative, «in Italia sono gli unici momenti in cui ci si può incontrare per confrontarsi senza campanilismi, ma con il fine di crescere insieme in un settore che è poco regolamentato e in continuo sviluppo. Questa è la chiave del nostro successo». 2015 con Marta Arosio, producer divisione Event & entertainment Expo 2015, e con Alessandra Albretti, responsabile media management & communication projects Expo 2015 che ha fatto il punto sul ruolo di intermediazione che può avere l’esposizione universale per creare un circolo virtuoso tra aziende, media e agenzie di comunicazione/ L’evento Transit Go Further 2014 eventi. a Barcellona e, a sinistra, Salvatore Sagone Il monitor sul MercaLa cerimonia di premiazione è av- to degli eventi in Italia, la ricerca venuta ieri al termine del Bea Expo promossa da AdcGroup, a cura di Festival, in cui i protagonisti del Astra Ricerche e giunta quest’anno settore, agenzie e aziende che in- alla decima edizione, ha svelato lo vestono in eventi, si sono ritrovate scenario competitivo degli eventi per fare il punto sull’andamento del grazie anche all’innovazione e alle mercato. suggestioni digitali. Nella mattinata si è parlato di Expo © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 20 Martedì 18 Novembre 2014 M A R K E T I N G / CA R R I E R E Novità alla guida dell’azienda che produce pentole e utensili da cucina CONSUMER CH. Lagostina sceglie Alègre Microsoft rafforza la squadra Nominato direttore generale della società Pagina a cura MARCO LIVI DI uova guida per Lagostina. Il francese Sébastien Alègre è il nuovo direttore generale e capo dell’azienda che da oltre 100 anni produce pentole a pressione, posate e altri utensili da cucina. Dopo aver conseguito un master in marketing presso l’Institut d’études politique di Parigi, Alègre nel 1999 ha iniziato la sua carriera all’interno del reparto marketing della filiale Moulinex Messico di Groupe Seb e successivamente negli Stati Uniti per sei anni. Nel 2006 è poi rientrato in Francia con l’incarico di international product director http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N per la business unit home and personal care, sempre del Groupe Seb, ricoprendo il ruolo di vicepresident business development dal 2011 ad oggi dove, a 41 anni, assume il ruolo di direttore generale Lagostina Spa, dove Sébastien Alègre è arrivato lo scorso agosto. Prima di venire in Italia, Alègre ha vissuto in Messico, Usa, Spagna, Belgio e Grecia. Pokerstars.it, Trucco è country manager È Marco Trucco il nuovo country manager di PokerStars.it, la poker room che opera nel mercato Marco italiano. Trucco prende il Trucco posto di Barbara Beltrami che ha diretto per sei anni l’azienda. Torinese, 40 anni, Trucco è stato fino allo scorso ottobre il direttore del gioco online di Eurobet, l’operatore italiano del gruppo Gala Coral. È uno dei più esperti manager dei mercati regolamentati del gaming online, con esperienze che vanno dal poker online ai casinò games e alle scommesse sportive. Ha iniziato la sua carriera nel gaming nel 2008 come Country Manager di Everest Poker. «Il mio compito», ha commentato Trucco, «sarà quello di spingere l’innovazione e la creatività ai massimi livelli: lavorerò per aumentare l’appeal del poker online per renderlo un’esperienza ancora più entusiasmante e accessibile a ogni persona, e fare di PokerStars.it una casa più grande e accogliente per tutti coloro che amano giocare online». © Riproduzione riservata Microsoft Italia rafforza la squadra con la nomina di due figure all’interno della divisione Consumer Channels Group guidata da Silvano Colombo. Si tratta di Luca Callegari, che diventa il nuovo consumer marketing director, e di Matteo Marasea che, succedendo a Callegari, assume il ruolo di responsabile marketing di Surface. Nel loro nuovo ruolo, i due manager contribuiranno a definire e implementare i piani sul fronte retail, con l’obiettivo di spingere ulteriormente la diffusione dei device Microsoft in Italia. In particolare, Callegari guiderà la squadra marketing delineando la strategia per pc, tablet, Office e accessori e garantendo un costante focus sulla divisione Surface. © Riproduzione riservata © Riproduzione riservata BREVI Diebold, sale Garzelli. Diebold ha nominato Niccolò Garzelli vice president Emea (Europe, Middle East and Africa) southern region a supporto della strategia di crescita della società attiva nella fornitura di tecnologie innovative nel campo del self service finanziario, sistemi di sicurezza e servizi correlati. In precedenza Garzelli è stato senior director Italy and emerging market. È entrato in Diebold nel 2008 come service and professional services manager Diebold Italy dopo esperienze maturate nel settore della finanza e del software in primarie società italiane e internazionali. A Corazza l’Ict di LeasePlan. Carla Corazza fa il proprio ingresso nella società di noleggio a lungo termine e gestione delle flotte aziendali LeasePlan Italia in qualità di direttore Ict. Prima di entrare in LeasePlan con l’attuale ruolo, dal 2007 Corazza è in Acea dove ha ricoperto diverse posizioni: responsabile soluzioni, Ict governance e in ultimo responsabile demand & delivery corporate e ambiente. Pellizzari per lo sviluppo di Sonae Sierra. Sonae Sierra, lo specialista internazionale dei centri commerciali, ha nominato Marco Pellizzari nuovo direttore generale dello sviluppo di Sierra Italy, la filiale italiana di Sonae Sierra. Pellizzari sarà responsabile di tutte le attività legate allo sviluppo in Italia, dalla ricerca e acquisizione di nuovi progetti alla gestione della loro realizzazione. Prima di arrivare in Sonae Sierra, il manager è stato responsabile della business unit retail - transaction in Bnp Paribas Real Estate Advisory Italy Spa. Centromarca conferma Bordoni alla presidenza. Il nuovo consiglio direttivo di Centromarca, Associazione italiana dell’industria di marca, ha riconfermato Luigi Bordoni alla presidenza per il biennio 2014-2016, insieme ai vicepresidenti Cristina Scocchia, amministratore delegato L’Oréal Italia, Valerio Di Natale, presidente e amministratore delegato Mondelez e Mario Preve, presidente Riso Gallo. $*#00 &%)1-/)! *# .)#11#'-/+# $$)("+455 & -.&/#1-/) ,-, #21-/)33#1) 0E<LL 1?DMHKD" 00@0 @ 0043%5<EE" ?HIH E< ADKF< < 7@>CDGH ET'' BDNBGH L>HKLH ?@E >HGMK<MMH ?D >HHI@K<PDH# G@ <D ADGD ?@E E<G>DH ?@EE< IDS BK<G?@ ID<MM<AHKF< ?D @#>HFF@K>@ /MH/ ?@EE< 0DG< I@K E< O@G?DM< DG IKDFH ENHBH ?D IKH?HMMD DM<ED<GD" LHGH O@GNMD < >HGHL>@GP< ?@EETDGODH ?D >HFNGD><PDHGD <? <LLH>D<PDHGD @ <PD@G?@ ?@E L@MMHK@ 2HH?!/@O@K<B@ ?< I<KM@ ?D LHBB@MMD GHG JN<EDAD><MD <D ADGD ?@EE< L>@EM< ?@D IKH?HMMD ?< DGL@KDK@ G@EE< ID<MM<AHKF<$ 8N@LMD LHBB@MMD C<GGH <ONMH >HGM<MMD >HG 0043%5<EE LHEH I@K IK<MD>C@ =NKH>K<MD>C@ @ G@LLNG >HGMK<MMH R LM<MH ADKF<MH >HG @LLD$ 6@EE@ >HFNGD><PDHGD" M<ED LHBB@MMD C<GGH M@GM<MH ?D L>K@?DM<K@ E< >HEE<=HK<PDHG@ AK< DE BKNIIH 0E<LL 1?DMHKD @ 0043%5<EE" BED NGD>D ADKF<M<KD ?@E >HGMK<MMH ?D >HHI@K<PDHG@ B@G@K<E@ ?<O<GMD <D ?N@ IKDFD FDGDLMKD ?D 4M<ED< @ 0DG< <IINGMH ET'' BDNBGH < 7@>CDGH$ .G>C@ G@EETDGM@K@LL@ ?D 0043%5<EE" 0E<LL 1?DMHKD C< DGMK<IK@LH <MMDODMQ E@B<E@ >HGMKH M<ED LHBB@MMD$ 1 L@FIK@ <G>C@ G@EETDGM@K@LL@ ?D 0043%5<EE" <D ADGD ?D NG< >HKK@MM< MK<LI<K@GP<" >HFNGD>< >C@ E< ID<MM<AHKF< GHG >HFIHKM< G@LLNG< LI@L< <>>@LLHKD< >HF@ <==HG<F@GMD < LDMD LMK<GD H I<B<F@GMD ANHKD ?<EE@ K@BHE@ ADLL<M@ G@E >HGMK<MMH ?@EET'' BDNBGH$ 9D IK@B< JNDG?D >CD O@GDLL@ >HGM<MM<MH ?< M<ED LHBB@MMD ?D DGAHKF<K@ 0E<LL 1?DMHKD#00@0 <E G$ &( *+(',,)," ?D DGOD<K@ @#F<DE < DGAH->>@>$@N H ?D K@><KLD I@KLHG<EF@GM@" DG ><LH ?D I<KMD>HE<KD G@>@LLDMQ" IK@LLH BED NAAD>D ?D :D< 5<K>H /NKDBHPPH ' < 5DE<GH$ 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Martedì 18 Novembre 2014 2 MARKETING 21 Ricerca Nielsen in 60 paesi. Per il 50% degli italiani sono superiori ai brand più famosi La rivincita delle marche private Varietà, qualità e differenziazione le chiavi del successo DI IRENE GREGUOLI VENINI e le marche private della grande distribuzione organizzata hanno successo non è solo questione di risparmio: i consumatori cercano anche in questo caso la qualità e sono sempre meno quelli che le considerano una scelta di ripiego, anche grazie alle iniziative dei distributori per segmentare l’offerta affiancando proposte premium ai prodotti primo prezzo e per differenziare l’assortimento introducendo, accanto alla linee base, gamme green e di specialità locali. A dirlo è l’ultima edizione della «Nielsen Global Survey on Private Label and Premiumization Trends», eseguita su un campione di oltre 30 mila persone in 60 paesi, tra i quali l’Italia. Secondo la ricerca (condotta tra il 17 febbraio e il 7 marzo 2014), infatti, la differenza di percezione tra brand tradizionali e le marche dei distributori si sta progressivamente attenuando, visto che per il 50% degli italiani alcune private http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S BREVI label sono superiori ai marchi più famosi e che il 64% dichiara che possono essere una buona alternativa (nel 2010 era solo il 37%). Il 42% è anche disposto a pagare di più per le marche private di qualità, considerate dal 56% (rispetto al 23% del 2010) assimilabili ai prodotti di marca. Dal punto di vista del fatturato, le private label rappresentano il 18% del giro d’affari del largo consumo (era il 13% nel 2007), con una crescita di vendite dovuta all’incremento della qualità offerta. Non per nulla, in linea con paesi come Germania e Gran Bretagna, in Italia solo il 36% degli intervistati considera i prodotti a marchio privato rivolti a chi ha un budget ridotto. Le marche private, insomma, sono divenute parte integrante degli acquisti degli italiani. «È questo il dato principale che emerge, assieme a quello che rileva un consolidamento del rapporto fiduciario che si è instaurato tra consumatore e insegna. Il 55% degli intervistati, infatti, dichiara di acquistare private label solo nei supermercati preferiti», spiega Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia. «Credo che il successo delle marche private costituisca un ampliamento dell’offerta della grande distribuzione organizzata. Ne consegue un incremento di traffico sul punto vendita e una sollecitazione al consumo. Chi compra marche private ha come motivazione il miglioramento riscontrato della qualità di questi prodotti. È LA VIGNETTA DEL GIORNO DaWanda, ecco la nuova app mobile. DaWanda, il mercato europeo in cui acquistare articoli originali e fatti a mano da artigiani, designer e creativi da tutto il mondo, ha reso disponibile la sua nuova applicazione mobile per iOS e Android per consentire agli oltre 4,3 milioni di utenti di prepararsi al meglio all’arrivo del Natale. L’app è concepita infatti per ispirare e aiutare nella loro ricerca di regali. DI L’editoria in Piazza Affari Indice Chiusura Var. % Var. % 30/12/13 FTSE IT ALL SHARE 20.267,91 FTSE IT MEDIA 10.879,49 1,24 1,85 0,32 -18,80 Titolo Rif. © Riproduzione riservata Quando far valere la propria innocenza diventa un thriller Tim supervaluta il vecchio telefonino. Bonus di 50 euro di traffico restituendo un vecchio telefonino per chi acquista uno smartphone Samsung Galaxy 4G Lte. E se l’apparecchio reso è in buono stato, il suo valore di mercato verrà scontato sul prezzo d’acquisto del nuovo grazie al servizio Tim Valuta. Arriva Eolo 30 Plus. Ngi, la società di tlc specializzata in banda ultra larga e conosciuta per il brand Eolo, lancia Eolo 30 Plus, il nuovo servizio che permette ai clienti consumer velocità fino a 30 Mega in download e fino a 3 Mega in upload in 4 mila comuni italiani, alcuni fra i quali non dispongono neppure di normali accessi Adsl. quindi spinto da un atteggiamento positivo che avrà come effetto quello di un incremento delle vendite tout court, sia private che non». Tra i fattori che spingono a scegliere le private label (cui è fedele il 40% degli intervistati), c’è «un rapporto qualità/prezzo ottimale. Il 70% degli italiani ritiene importante, a parità di qualità, ottenere il prodotto al prezzo migliore. Fondamentale è stata l’iniziativa dei distributori che hanno aumentato la varietà, differenziando l’assortimento dei prodotti a marchio per fasce di prezzo, in alcuni casi facendo innovazione e attivandosi anche con promozioni e pubblicità dedicate». L’offerta dei prodotti a marca del distributore, infatti, negli ultimi anni si è arricchita con linee premium (che rappresentano il 18% del fatturato totale di marca privata) e gamme di prodotti bio e locali. Le categorie merceologiche che vanno di più sono quelle del fresco e dei surgelati (il 26% di fatturato della categoria) e della cura della casa (22%). Seguono gli alimentari confezionati (16%), i prodotti per la cura della persona (11%) e le bevande (9%). Per quanto riguarda il trend di sviluppo, «la richiesta degli italiani è di avere più scelta e qualità: il 51% sostiene che comprerebbe più prodotti di private label se fosse disponibile maggior varietà e il 61% li vorrebbe esposti di fianco alla marca tradizionale», conclude Fantasia. Var. % Var. % 30/12/13 Capitaliz. (mln €) Cairo Communication 5,1400 2,80 -13,69 402,7 Caltagirone Editore 0,9600 -1,03 -10,95 120,0 Class Editori 0,2758 2,19 55,56 78,1 Espresso 0,8600 2,99 -36,76 354,4 Il Sole 24 Ore 0,5950 -0,25 -1,33 25,8 Mediaset 3,0020 1,90 -12,88 3.546,0 Mondadori 0,6545 7,03 -53,38 171,1 Monrif 0,2970 2,41 -32,50 44,6 Poligraici Editoriale 0,2215 -3,23 -25,92 29,2 Rcs Mediagroup 0,8840 0,34 -33,03 461,3 Seat Pagine Gialle 0,0011 - -35,29 17,7 Telecom Italia Media 0,8400 -0,36 -52,57 86,8 LORENZO ALLEGRUCCI Cercare le prove, invece, di inseguire le proprie convinzioni: è uno dei messaggi di questo thriller giudiziario, visto dal lato del presunto colpevole, attraverso le aule di giustizia, le carceri, inquirenti e magistrati, giudici e testimoni. Quindi, niente detective, attorney, crime investigation o altre cose d’oltreoceano: solo cose vere, autentiche nel bene e nel male della situazione italiana. Il libro Non sono un assassino di Francesco Caringella (Newton Compton pag. 320, 9,90 euro) sta già riscuotendo un ottimo successo, anche perché l’autore, alla sua seconda opera, è uno che conosce molto bene quello di cui scrive, perché è stato dirigente di polizia, pubblico ministero e ora è consigliere di stato. Il racconto si snoda intorno alla lotta a per la propria libertà e dignità che è costretto a fare ogni innocente accusato nel nostro Paese, una lotta dura, contro i mille aspetti che coinvolgono le dicerie, le notizie o meglio le semplificazioni delle notizie, visto che i processi dovrebbero svolgersi solo nella aule di giustizia e non certo in pubblici dibattiti e violando non solo le più elementari norme di privacy, ma distruggendo la vita dell’indagato e quella dei suoi familiari. Ma si tratta di un thriller e non di un resoconto di cronaca o un viaggio nella psiche dell’accusato, quindi buona lettura: sarete sorpresi. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 22 Martedì 18 Novembre 2014 MEDIA La ricetta del ministro degli esteri tedesco per la Germania che di sovvenzioni non ne dà Un fondo per giornali di qualità Steinmeier: noi politici abbiamo bisogno di critiche da Berlino ROBERTO GIARDINA l ministro degli Esteri, il socialdemocratico FrankWalter Steinmeier, 58 anni, è impegnato con la crisi Ucraina, preso in mezzo tra Russia e Stati Uniti. Personalmente, ha sempre sostenuto che non si deve interrompere il dialogo con Putin, ma la Germania è costretta a stare al gioco delle sanzioni che costano caro all’economia tedesca. E di che cosa trova il tempo di occuparsi? Del giornalismo. La Frankfurter Allgemeine Zeitung pubblica un suo discorso sullo stato della stampa pronunciato a Amburgo, su quasi l’intera prima pagina del féuilleton, di sabato, l’edizione più importante e più letta. Ai nostri politici giornali e giornalisti interessano solo se li lodano senza riserve. Chi avanza la minima critica è un nemico. Eppure, Berlusconi è uno dei più importanti editori d’Europa, D’Alema e Veltroni hanno la tessera di giornalisti e hanno diretto l’Unità. Ma se la storica testata di Gramsci sta per morire, è anche colpa http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I loro. D’Alema, almeno è stato sincero, e non ha mai nascosto di disprezzare i giornalisti, soprattutto quelli della carta stampata. Veltroni ha lanciato l’abbinamento delle videocassette al quotidiano, ha tirato su la tiratura, ma la droga ha avuto un effetto breve. Anche il collega Walter, indirettamente, con i suoi gadget dimostrava di aver poca fiducia nel mestiere dei cronisti. «Per il giornalismo sono iniziati tempi duri. Gli editori perdono soldi, internet pone altre regole di gioco, i lettori vogliono partecipare. Come va al quarto potere?» si chiede Steinmeier, «non sono felici i politici dell’indebolimento della stampa?». Aggiungiamo, come i colleghi italiani. «Nein», si risponde il ministro, «e con buoni motivi». Il tema, evidentemente, interessa ai tedeschi, se no Steinmeier non perderebbe il suo tempo, e la Faz non gli dedicherebbe tanto spazio. «Se fossi un giornalista, comincia, sceglierei questo titolo: Giornalismo in crisi di credibilità… I giornalisti saranno i minatori del XXI secolo, ormai scomparsi? Quindici anni fa i quotidiani rifiutavano la pubblicità per non trasformare le edizioni del week end in un pesante catalogo commerciale. Oggi, le inserzioni continuano a diminuire, e non è solo colpa della crisi, che in Germania si sente appena. In dieci anni la pubblicità si è dimezzata. Il mio ministero spende ogni anno 150 mila euro per acquistare quotidiani e riviste, e 30 mila per le rassegne stampa… ma anche i politici e i funzionari seguono con maggior attenzione internet». L’analisi di Steinmeier, figlio di un falegname e di un operaio, lau- DIGITALE EXTRATERRESTRE La Todini lascia il cda Rai DI GIANFRANCO FERRONI «Avevo già annunciato da tempo che avrei lasciato il cda Rai in autunno: l’autunno è iniziato, ma non è ancora finito. La mia età e la mia esperienza mi impongono di decidere autonomamente, quando sarà esaurito il mio impegno imprenditoriale e non partitico in Rai»: così risponde il consigliere di amministrazione Rai e presidente delle Poste, Maria Luisa Todini, al presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. «Ho dato già le motivazioni di questa mia scelta: sono rimasta in Rai per concludere l’importante impegno di quotazione Rai Way, che sta andando particolarmente bene, e per l’impostazione del bilancio 2013 e del budget 2014. Manterrò quindi l’impegno di lasciare la Rai entro l’autunno. Quanto al doppio compenso, il presidente Fico mi costringe a dire cose già dette. Renderò nota la lista delle liberalità fatte con la quota parte di stipendio percepita da consigliere Rai». *** Claudia Cardinale ha in programma di produrre una docu-fiction tv dal titolo «Spazio: l’avventura italiana», ovvero un omaggio a Samantha Cristoforetti. L’idea di celebrare la missione della prima cosmonauta italiana sarà anche occasione per raccontare la grande avventura italiana nello Spazio e la storia degli astronauti italiani che hanno preceduto questo nuovo, entusiasmante obiettivo. Il progetto, sostenuto dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea) si avvarrà della regia di Pasquale Squitieri e della produzione esecutiva di Ottavia Fusco. Cardinale, ambasciatrice dell’Unesco, con questa iniziativa intende sottolineare il ruolo di primissimo piano delle donne in tutti i settori e la preminenza italia- na nel campo del pionierismo spaziale, opportunità di evoluzione per l’intera umanità. *** Anno 1941: un gruppo di giovani antifascisti concepisce l’idea di un’Europa democratica e federale, un continente senza più guerre e senza conflitti. Spediti al confino da Mussolini per motivi politici, in una piccola isola selvaggia in mezzo al Mediterraneo insieme immaginarono Un Nuovo Mondo. Così s’intitola il film per la tv, coprodotto da Rai Fiction e Palomar, diretto da Alberto Negrin, dedicato proprio all’affascinante storia di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirshmann, Eugenio Colorni e Ada Rossi. È stato presentato ieri nella sede del Parlamento europeo dal presidente della Rai Anna Maria Tarantola, ospite il presidente della Commissione cultura Silvia Costa. Andrà in onda su Rai 1 domenica 23 novembre, protagonisti Vinicio Marchioni, Isabella Ragonese, Peppino Mazzotta, Orlando Cinque, Simone Gandolfo, Valentina Carnelutti. La storia li ribattezzò i «ragazzi di Ventotene», il loro omonimo manifesto divenne il caposaldo dell’europeismo e la base su cui è stata costruita la moderna Unione europea. Una vicenda pubblica e privata, una pagina cruciale della storia italiana e mondiale, che sinora non è stata abbastanza conosciuta. E certamente anche una fiction televisiva può servire a questo scopo: restituire al grande pubblico il senso profondo di una avvincente avventura intellettuale e politica, vissuta da uomini e donne perseguitate dal regime, eretici rispetto ai partiti e alle ideologie del resto del fronte anti-fascista. Un modo per riflettere sulle grandi potenzialità di una reale Unione europea, capace di promuovere pace, sviluppo economico e culturale. [email protected] reato in scienze politiche, non può essere originale: gli editori, giudica, reagiscono in maniera contraddittoria, alcuni comprano nuove testate, altri licenziano e chiudono giornali e riviste. Ma risparmiare non basta. Gli esperti sostengono che è colpa del lettore sempre più ignorante. «Io ritengo che anche i giornalisti siano responsabili, continua, danno per scontata la loro superiorità, e alcuni cercano di accontentare quelli che credono siano i gusti dei lettori. Io penso che per uscire dalla crisi, il rimedio sia: il giornalismo al primo posto. Noi politici abbiamo bisogno di un giornalismo critico. Io ho bisogno ogni giorno del mio quotidiano». Un ministro degli esteri deve leggere reportage informati sui paesi in crisi, analisi serie, gli articoli dei corrispondenti dall’estero che conoscono il paese dove vivono sono importanti. «I lettori si accorgono», afferma Frank-Walter Steinmeier, Steinmeier «se il giornalista non è convinto di quel che scrive». Steinmeier non è un giornalista e la notizia importante la mette in coda, e non d’apertura: pensa che debba essere creato un fondo per aiutare il giornalismo di qualità. Non sovvenzioni a pioggia, ma solo a chi fa bene il suo mestiere. Questa è una novità assoluta in Germania. Qui non ci sono sovvenzioni per la stampa. Ma quotidiani e riviste vengono protetti con altri mezzi: tariffe postali agevolate, e una posta che funziona e consegna puntualmente le copie agli abbonati, vincoli che vengono rispettati alla pubblicità in Tv e alla radio (c’è un ingombro massimo, sono vietati gli sconti sugli spot, e le tv pubbliche non trasmettono pubblicità dopo le 20, alla stampa deve rimanere almeno il 50% degli investimenti pubblicitari). «Essere un politico è un bel mestiere, conclude, ma solo per professionisti. Esattamente come per i giornalisti… bisogna fare tutto il possibile perché i giornalisti siano messi in grado di continuare a svolgere bene il loro lavoro». © Riproduzione riservata Sport e Chiesa, Italpress lancia il nuovo notiziario DI GIANFRANCO FERRONI È stato Papa Francesco, durante i mondiali di calcio in Brasile, a dire che «lo sport non è solo una forma d’intrattenimento ma anche, e direi soprattutto, uno strumento per comunicare valori che promuovono il bene della persona umana e contribuiscono alla costruzione di una società più pacifica e fraterna». Un segnale che è stato colto dall’agenzia di stampa Italpress, che ieri a Roma ha presentato il nuovo notiziario Sport e Chiesa, nato in collaborazione con il Dipartimento Vaticano dello Sport. Con il direttore responsabile Gaspare Borsellino e il direttore editoriale Italo Cucci, ieri nella romana via della Conciliazione c’era anche un editorialista d’eccezione quale il cardinale Gianfranco Ravasi, che ha «battezzato» l’iniziativa. Per il porporato, che presiede il Pontificio Consiglio per la Cultura, si apre «uno spazio ideale per ascoltare le buone notizie dal mondo dello sport, quella buona notizia che è nella radice stessa della parola eu-angelion», con l’obiettivo di «stabilire una sorta di fraternità dello sport con la fede, espressione totale della persona che va oltre l’interesse materiale, in una danza dell’anima e del corpo verso l’alto e il divino». Borsellino ha sottolineato che «il nuovo notiziario rappresenta un ulteriore momento di crescita dell’Italpress. Ci affidiamo allo sport, che ci ha permesso di emergere come realtà editoriale ormai 26 anni fa, per contribuire alla diffusione dei valori positivi che sa trasmettere». Cucci ha ricordato la sua esperienza personale: «Fin dall’adolescenza ho vissuto nello sport, praticato prima, ammirato poi, in forza degli insegnamenti di un allenatore speciale che si chiamava don Bosco, prete e santo: il suo campo era l’oratorio, spazio sacro dato agli esercizi fisici come a quelli spirituali. La tribù del calcio, studiata e narrata da Desmond Morris spesso con riferimenti religiosi ancorché profondamente laica, in Italia ha goduto di questo straordinario valore aggiunto ch’è stato ed è il rapporto con la Chiesa più popolare, ‘sportiva’ come ‘sportivo’ è oggi il suo Papa: vale a dire sincero, diretto, semplice, affascinante». Il notiziario sarà mandato in rete a tutti gli abbonati e sarà visibile su una sezione dedicata del sito www.italpress.com. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Martedì 18 Novembre 2014 MEDIA 23 2 Intervento al Tar per sostenere l’Agcom sull’obbligo informativo contestato dal colosso Usa Google, Fieg chiede trasparenza Gli editori: il motore di ricerca comunichi i ricavi in Italia DI MARCO A. CAPISANI li editori italiani di giornali scendono in campo a fianco dell’Agcom per imporre a Google di comunicare il fatturato realizzato in Italia alla stessa Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ieri, infatti, la Federazione italiana editori di giornali (Fieg) ha depositato un intervento davanti al Tar del Lazio per appoggiare le motivazioni con cui l’Autorithy presieduta da Angelo Marcello Cardani vuole estendere l’obbligo di comunicazione al colosso di Mountain View, in modo da conteggiare in modo preciso anche il business della pubblicità online nel calcolo del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni introdotto dalla legge Gasparri per riformare il sistema televisivo italiano. Mercato della pubblicità online in cui Google, in particolare, gioca un ruolo importante. Ma lo scontro tra Agcom http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it G e Google non nasce oggi da una mera questione di trasparenza, inizia piuttosto con la delibera 397 del giugno 2013 dell’Autorità con cui il calcolo del Sic viene allargato anche agli operatori online (dalle concessionarie di pubblicità fino agli editori di giornali e periodici e alle agenzie stampa nazionali, per esempio, e comprese le società con sede all’estero). Richiesta cui il motore di ricerca Usa risponde inviando i propri dati. Peccato che, dopo solo un mese, sia lo stesso Google a presentare ricorso al Tribunale amministrati- Renzo Piano editore con il trimestrale Periferie DI FRANCESCA SOTTILARO Periferie (la copertina, nella foto) è il magazine pensato e dedicato ai margini delle città che Renzo Piano porta in edicola nella sua nuova veste di architetto-editore. Nel trimestrale trovano spazio progetti, curiosità e personaggi che abitano e forgiano i margini delle metropoli «la parte fragile delle città che può essere migliorata», e poi le tematiche (architettoniche, sociali, economiche e culturali) che riguardano la città del futuro. Da quando è diventato senatore a vita, era il 30 agosto 2013, l’architetto genovese ha deciso di devolvere il suo stipendio da p parlamentare a un g gruppo di sei giovani architetti p (selezionati attraverso un ban(s do anonimo in rete) che hanno lavorato sul «rammendo» delle lav periferie italiane. Il luogo dove pe vive la stragrande maggioranza viv della popolazione e che seconde do Piano rappresenta il futuro dell’Italia. de IE PERIFER Diario del rammendo Nell’ultimo anno il gruppo di N delle nostre città lavoro G124 (il nome deriva la dal numero della stanza dove da si trova l’ufficio di Piano, a Palazzo Giustiniani) ha studiato la tre tr interventi di riqualificazione nelle città di Torino, Roma e Catania. Nel suo articolo dal politico», pubblicato sul primo nutitolo «Diversamente politic mero di Periferie, l’architetto parla dei giorni successivi alla nomina e alla decisione di continuare a fare il suo mestiere anche in senato mettendolo «a disposizione della collettività». L’introduzione di Periferie è stata scritta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma ci sono anche i contributi del presidente del senato Pietro Grasso, di intellettuali e architetti. A dirigere il trimestrale, che sarà consultabile anche online sul sito www.renzopianog124.com dal 27 novembre (giorno della presentazione a Palazzo Giustiniani), sono Carlo Piano e Walter Mariotti, su progetto grafico di Luca Ballarini e fotografia di Claudio Morelli. “La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro. Ciò che può essere merito nostro è migliorare le periferie, che sono la parte fragile della città e che possono diventare belle” —Renzo Piano Report 2013-2014 sul G124, il gruppo Pi R t l Report 2013-2014 sul G124, il gruppo di lavoro creato dal senatore Renzo Piano © Riproduzione riservata vo, lo scorso luglio, contro la delibera Agcom. Il vero motivo del contendere dunque? Il rischio che vengano scoperte eventuali posizioni dominanti nel mercato online. Se l’Authority avrà infatti il diritto di conoscere i dettagli del business tricolore di Google, questo rappresenterà il primo passo per fotografare con esattezza il settore della pubblicità su internet e individuare possibili violazioni della concorrenza. Ecco perché, oltre a varie motivazioni tra cui quelle fiscali, Google si oppone alla pubblicazione dei suoi dati. E per la stessa ragione, ma dal fronte opposto, ecco perché non solo Fieg ma anche altre associazioni come Confindustria Radio Televisioni sono scese in campo a fianco dell’Agcom. Al momento il ricorso di Google è ancora pendente. Ma la federazione degli editori presieduti da Maurizio Costa ha ribadito fin da ieri che occorre «rendere esplicito quello che fi nora risulta oscuro, superando il paradosso della rete tra trasparenza dichiarata e opacità praticata da Google». Del resto, «un soggetto che detiene in Europa oltre il 90% del mercato del search», conclude la Fieg, «e che in Italia raccoglie, secondo stime, oltre 1 miliardo di ricavi pubblicitari non può comportarsi come se non esistesse». La presa di posizione della Federazione editori giornali non è il primo motivo di scontro tra Fieg e Google. Solo nei giorni scorsi, Costa, presidente Fieg dallo scorso luglio, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica che sono maturi i tempi per una «legge Google» anche in Italia, com’è successo di recente anche in Spagna e prima ancora in Francia, tra gli altri. «Nessuno spirito di rivalsa. Chiediamo solo che paghi il giusto chi utilizza contenuti editoriali di proprietà di altri», ha rilanciato Costa. «È ora che questo gigante, come qualsiasi aggregatore di notizie di internet, riconosca il diritto d’autore per gli articoli, le foto, i video linkabili da Google News». Considerando poi che la sede legale di Google in Europa si trova in Irlanda, Costa chiede pure che il motore di ricerca paghi in Italia le tasse su quanto guadagna nella Penisola. La sua proposta è «destinare il gettito fiscale al miglioramento delle infrastrutture tecnologiche del paese», ha concluso il presidente degli editori. «Penso al wi-fi, che non è ancora diffuso come vorremmo. E alla banda larga, che pure stenta. Un’ultima sottolineatura». © Riproduzione riservata National Geographic Italia, il cibo in cento scatti da tutto il mondo DI GIANFRANCO FERRONI Il cibo è vita. E i modi per raccontarlo sono infiniti. National Geographic Italia, sotto la direzione di Marco Cattaneo, offre una lunga serie di visioni del mondo dell’alimentazione grazie alla mostra «Food. Il futuro del cibo», allestita nelle sale del Palazzo delle Esposizioni di Roma (istituzione presieduta da Franco Bernabé e diretta da Mario De Simoni), visitabile da oggi fino al 1° marzo 2015. Quasi cento immagini riassumono una delle grandi sfide del nostro secolo: come si potrà sfamare in maniera sostenibile un pianeta sempre più affollato? Quella offerta nella capitale è una gustosa anteprima di Expo 2015, tra l’orgoglio delle coltivatrici di banane del Bangladesh e del contadino nel suo campo di sorgo in Mali, tra gli allevatori di antiche razze di tacchini nel Kansas e i raccoglitori di ostriche in Scozia. O ancora ecco, in una località ad alta quota delle Ande peruviane, Estela Cóndor che coltiva cinque diverse varietà di patate da vendere al mercato, insieme a un tubero giallo, mashua, che cucina per la sua famiglia. Ci sono poi le mani delle lavoratrici che sbucciano le fave di cacao tostato nella piantagione Nova Moca di Claudio Corallo. Tutti esempi di tradizioni plurimillenarie: una corsa per esplorare «le possibili soluzioni e la centralità del cibo nelle diverse comunità allo scopo di promuovere consapevolezza collettiva a tutti i livelli, dalle case alle scuole, ai consigli di amministrazione e oltre. Perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire e fare la differenza», dice il caporedattore di National Geographic Italia Marina Conti. I fotografi che firmano queste immagini sono, tra gli altri, Jim Richardson, Alex Masi, Brian Skerry, Antonio Politano e Paulette Tavormina. Nella sezione multimedia di Nationalgeographic. it è possibile ammirare tre minuti di un video dove A sinistra, lavoratrici viene spiegadi fave di cacao ta l’esigenza i raddoptostato a São Tomé d piare la proe Principe (foto duzione agridi Alex Masi). Sopra, cola entro il Prodotti freschi 2050, anche dei mercati alimentari r i c o r r e n d o di lusso a Manhattan alle infinite ricette dei popoli che vivono sulla terra e per creare dibattito sulle abitudini alimentari (la commestibilità degli insetti) e agricole (la coltivazione di cannabis). In occasione della mostra, il laboratorio d’arte del Palazzo delle Esposizioni propone alle scolaresche una visita animata per riflettere su cos’è il cibo, da dove proviene e come mangeremo nel futuro, sottolineando che il cibo è un elemento fondamentale anche della nostra cultura. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 24 Martedì 18 Novembre 2014 MEDIA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA Ray Way sbarca domani in Borsa. Per l’esordio, fanno sapere da Borsa Italiana che ha fissato il via ufficiale per domani, non sarà consentita l’immissione di proposte senza limite di prezzo. Nell’ambito del collocamento istituzionale sono arrivate richieste da 73 richiedenti (30 investitori qualificati in Italia e 43 investitori istituzionali all’estero). Le azioni sono state assegnate a 69 richiedenti (27 Italia e 42 dall’estero). L’offerta globale si è conclusa giovedì scorso, con richieste per complessive 173.733.020 azioni e una domanda che, al prezzo d’offerta, è stata pari a 2,1 volte il quantitativo di azioni offerte. In base alle richieste pervenute nell’ambito dell’offerta globale, sono state assegnate 95.000.000 azioni a 7.755 richiedenti. Ue, l’Iva resta al 22% per gli e-book. Secondo l’Unione europea, il libro di carta e quello elettronico sono due oggetti diversi che richiedono tassazioni differenti. Da gennaio i volumi tradizionali saranno ancora assoggettabili all’Iva ridotta (4%), mentre sugli e-book graverà l’aliquota normale che in Italia è del 22%. Secondo alcune indiscrezioni, durante la riunione del Coreper (il conclave dei rappresentanti dei governi che prepara i lavori dei ministri), Italia e Francia hanno spinto per equiparare le due opere ma la Commissione Ue, i britannici, i nordici e i centroeuropei si sono opposti mentre i tedeschi non si sono pronunciati. Discovery Media raccoglie in Italia per Eurosport. Dall’inizio dell’anno prossimo Discovery Media curerà anche la raccolta pubblicitaria di Eurosport in Italia. La concessionaria di pubblicità di Discovery DIGITALE EXTATERRESTRE Italia seguirà i due canali tv in onda su Sky e Mediaset Premium, il sito web e l’offerta per mobile. DownloadAdv, la concessionaria che oggi segue la raccolta pubblicitaria a livello paneuropeo, continuerà a occuparsi del mercato internazionale. Il Tirreno, Prato in Tour. Un viaggio digitale nei quartieri per raccontare, in presa diretta con un liveblog, vita e problemi dei cittadini. E cercando le risposte delle istituzioni. È questa l’iniziativa «Il Tirreno-Prato in tour», realizzata dalla redazione digital first del quotidiano livornese, che parte oggi per concludersi il 20 dicembre dopo 15 tappe in città e comuni della provincia. Rai Gulp, ascolti su per la vittoria italiana allo Junior eurovision song contest. La vittoria italiana dell’altroieri sera in diretta su Rai Gulp da Malta, dove il giovane cantante Vincenzo Cantiello ha vinto lo Junior eurovision song contest, ha portato al canale della direzione Rai Ragazzi oltre 154 mila telespettatori medi e 735 mila contatti, a cui si aggiungono oltre 60 mila collegamenti sul portale internet www.raigulp.rai.it, sui social e in streaming. L’edizione 2014 del programma, che vedeva per la prima volta la partecipazione dell’Italia alla gara degli junior, «ha fatto segnare un’altra importante vittoria per l’azienda Rai», ha dichiarato il direttore di Rai Ragazzi Massimo Liofredi, «che attraverso i suoi vertici ha voluto per la prima volta cimentarsi anche nella categoria giovani e ha creduto in Rai Ragazzi, affidando l’ideazione e la realizzazione del programma al canale Rai Gulp sotto la mia diretta supervisione e direzione». Caterina Caselli leader DI MASSIMO TOSTI Storie di donne di successo ogni sabato su Rai 1 (ore 16,25). Franco Di Mare, nella prima puntata di Leader femminile singolare, ha intervistato Caterina Caselli. Nelle prossime puntate ci racconterà Fabiola Gianotti (di recente nominata direttore generale del Cern di Ginevra), Paola Severino (ministro della giustizia nel governo Monti), Barbara Stefanelli (vicedirettore del Corriere della Sera), Livia Pomodoro (presidente del tribunale di Milano) e Marta Dassù (viceministro degli Esteri nel governo Letta e consigliere d’amministrazione di Finmeccanica). Che cosa hanno in comune queste sei donne? Il successo, e la capacità di affermarsi nel lavoro e contemporaneamente gestire al meglio il ménage familiare. La risposta su come si faccia a svolgere entrambi i ruoli lo spiega una di loro (la Stefanelli) in un blog che si chiama 27° ora, dove il 27 indica il numero di ore di lavoro quotidiano delle donne. Caterina Caselli, la prima intervistata, ha ripercorso le tappe della sua carriera. La cantante con il casco d’oro spopolò nel 1966 cantando a Sanremo Nessuno mi può giudicare (un brano che era stato scartato da Adriano Celentano). Nel 1977 (dopo aver sposato Pietro Sugar, figlio del creatore della casa discografica Sugar) dette una svolta alla propria carriera fondando un’etichetta discografica, la Ascolto. Cinque anni più tardi entrò nel management della Sugar. Negli ultimi trent’anni si è rivelata una straordinaria scopritrice di talenti canori: da Andrea Bocelli agli Avion Travel, da Eisa i Negramaro, da Malika Ayane a Raphael Gualazzi. Nei tre quarti d’ora del format, Caterina ha raccontato i successi, ma anche gli ostacoli, che ha incontrato in una vita che lei stessa ha definito molto fortunata. Un filosofo cinese disse: «Fai il lavoro che ami, e non lavorerai mai nella vita». Caterina si riconosce pienamente in questa massima. È chiaramente una donna appagata e felice. Oggi chiunque la può giudicare. E, magari, invidiare. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it